[LAM] Brutal Raid

"Stato di allerta".

Ecco come era intitolata la lettera mandata ad ogni singolo aviatore dal Gran Maestro in persona. In pratica non sarebbe servito aprirla per capire che portasse cattive notizie... oltre ad altro lavoro, sia chiaro. Sulla pergamena ingiallita, infatti, era possibile vedere impresse con l'inchiostro frasi che parlavano di una minaccia molto vicina, troppo anche per tutti loro, nemici senza volto particolarmente pericolosi e soprattutto un possibile obbiettivo: il Mastio.

"Miei Aviatori, vi invio questo documento in modo da rendervi partecipi di una situazione particolarmente delicata che mette in pericolo Laputa tutta ed il nostro stesso Ordine. Una nostra spia ci ha dato notizia che si trama di attaccare il Mastio a breve, e che i volti dei colpevoli, seppure ignoti, fanno parte del nostro stesso presidio. Ho inviato dei fedelissimi ad indagare, ma finchè non sarà possibile dare il nome ad almeno un colpevole è mia volontà che voi vi adoperiate per la protezione del castello. Da oggi stesso, infatti, saranno organizzati turni di guardia consecutivi e slegati da quelli dell'esercito già in atto, nei quali gruppi di almeno quattro aviatori faranno ronda e controlleranno non solo che non entri nessuno di non autorizzato, ma anche l'esercito stesso affinchè obbedisca sempre e comunque ai miei ordini, dissuadendo così tentativi di corruzione. Durante quei turni pretendo la massima concentrazione, oltre che un'efficienza impeccabile. Per ulteriori informazioni, dirigetevi pure agli uffici dei burocrati, oppure chiedete chiarimenti ad un vostro superiore. Le liste dei turni saranno esposte davanti gli uffici dei Comandanti, al quarto piano dell'Albero Casa.

Sempre al vostro fianco.

Drusilia Galanodel".

Un ordine categorico e necessario, dunque, a cui nessuno poteva sottrarsi, nel bene e nel male. Agli aviatori non restava che accettare, e sperare nel meglio.

Locale anonimo, Merovish.
Presidio Meridionale, Endlos.

La fioca luce delle candele tingeva le mura di quella casa abbandonata scavata nell'umida roccia di tinte calde e curiosamente accoglienti, nonostante l'ambiente povero e malfamato in cui si trovavano. Un uomo dal capo chino -ed un cappuccio indossato così da oscurargli il volto- estrasse dal mantello logoro un pesantissimo sacco di fiorini e lo versò tutto su di un tavolo in legno, impolverato ed in buona parte ammuffito, oltretutto vittima delle termiti. In effetti era già un miracolo che stava in piedi... un pò come il Presidio Errante, in effetti.

-Come potete vedere, non sono certo le finanze a mancarmi, ed al pari di questo vi aspettano altre decine e decine di sacchi come ricompensa a lavoro compiuto.

Alzò il capo come a voler scrutare da sotto quella cappa scura i quattro mercenari recuperati al solo scopo di adempiere al loro piano. Se ciascuno si fosse mosso secondo gli assennati dettami del loro cliente, sarebbe certamente filato tutto liscio come l'olio.
Infondo non era certo uno straniero: sapeva come funzionavano le cose a Laputa.
Ed il loro piano era a dir poco perfetto.