Massime Realistiche

ossia quelle perle di saggezza che sembrano venire da una chat (e dalla fantasia di chi vi sta dietro), ma che invece sono perfettamente reali

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  1. † Guerra †
     
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    Alcuni di voi potrebbero chiedersi come ci è venuto in mente, a me e agli altri tre cretini dagli avatar crocettati, di impersonare niente popo' di meno che i Cavalieri dell'Apocalisse. La sottile distinzione che vi sfugge è che noi non impersoniamo proprio un bel nulla: siamo esattamente come sembriamo!

    Si, si, lo so: come si fa a vivere come gli spauracchi di quel Giovanni che scrisse della fine del mondo con così criptiche nondimeno illeggibili sentenze? Eccovi un esempio. Con la speranza di leggere altri racconti, brevi o lunghi che siano, di come la vita reale a volte sembri essere peggio delle lollosità degli Anonimi Quarion Organizzati.

    La tipica giornata di un Guerra qualunque


    Come molti di voi, la real life vede me medesimo essere il tipico studente universitario con la barba lunga perché non gli va di tosarsela ogni stramaledetta mattina, quando lo specchio è adeguatamente coperto da un velo di vapore per evitare incrinamenti vari e conseguenti 3+1/2 anni di sventura (dimezzati rispetto ai 7 canonici perché non l'avete proprio sfrantumato del tutto ma poco ci manca). Ovviamente, essendo la tipica giornata di un Guerra qualunque, oggi è giorno di orali: sono così costretto a svegliarmi all'epoca degli antichi romani per precipitarmi nel decrepito-barra-da-demolire edificio scolastico usufruendo degli scassatissimi mezzi di servizio pubblici. Legge di Murphy =» arrivo in ritardo.

    E fin qui ciccia, penserete voi: ci saranno certo altri candidati oltre a me. Possibile che quegli stramaledetti catorci dipinti di giallo vomito siano così scassati da farmi zompare il tutto?
    Se avete pensato ciò, ci sono tre fatti di cui non siete a conoscenza. Lasciatemi delucidarvi:
      Punto numero uno: siamo in due.
      Punto numero due: io sono il secondo.
      Punto numero tre: il tizio prima di me non sa assolutamente un cazzo.

    Iniziate a vedere la tragedia in arrivo?

    Il professore inizia a interrogare, solo noi pochi intimi in un'aula deserta tranne il secchione di passaggio che non segue il corso ma segue (cosa non saprei, ma vabbé). Essendo il tizio prima di me privo della benché minima nozione basilare riguardante la suddetta materia, la primissima domanda (tra parentesi) inerente la questione fondamentale dell'intero corso che per puro culo è anche una stronzata facilissima ottiene come risultato 30m e 0,01 secondi di totali cazzate. Il professore inizia ad esasperarsi. Io a sprofondare nel terreno.
    Se solo il me passato avesse saputo...
    Dopo una mezza dozzina di frustrati e frustranti tentativi di indirizzare il tipo alla soluzione, il prof la chiude lì dicendogli che basta quello per bocciarlo. Il tizio trasecola. Poi fa la Cazzata.

    INSULTA IL PROF!



    Per coloro che non sono nel vasto mondo universitario: un professore si incontra sempre almeno due volte nel corso della propria carriera scolastica. Quella era la prima. Presumibilmente sul momento il tizio non ha pensato che al loro successivo incontro il prof non sarebbe stato poi così entusiasta di ritrovare il tizio che ha esposto seri dubbi sulla sua professionalità, sulle sue conoscenze in materia, sul suo giudizio e sul suo buonsenso, tacciandolo fra un impropero e l'altro di totale chiusura mentale e assoluta incapacità di distinguere un bravo studente da un altro totalmente incapace. In effetti neppure io ci ho granché pensato sul momento, impegnato com'ero in una buona dose di vecchie, sane tattiche stealth con l'angolino buio in fondo all'aula.
    Sfiga parlando: siamo in due. Seccato uno, rimane l'altro...

    Mi siedo sulla sedia dinnanzi al professore. Sono le 10:00, fuso orario di Italia. Alle 12:30, medesimo fuso orario, quello fuso sono io. Ma ne sono uscito. Vivo pergiunta, cosa che non mi sarei mai aspettato vista la tempesta elettrica che tuoneggiava e lampeggiava davanti a me neppure il fottuto uragano Katrina redivivo volesse spazzare via la costa tirrenica invece che New Orleans o roba così. E dopo essere interrogato su ogni fottutissimo frammento di programma anche solo vagamente accennato, posso dire di essere fiero di me. E sapete perché?

    Mi ha bocciato, ma sono sopravvissuto! :8D:




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    ossia quelle perle di saggezza che <i>sembrano</i> venire da una chat (o dalla fantasia di chi vi sta dietro), ma che invece sono perfettamente reali
     
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    Allora, in attesa che il caffè sia pronto, ne scrivo una io.
    Parliamo di un evento passato: il mio esame di Analisi 1, o per meglio dire: la preparazione che ci fu dietro.
    Io, piccola ingenua e puccia studentessa inconsapevole di quanto il dipartimento di matematica dove dovevo sostenere l'esame fosse un dungeon pieno di pericoli e trappole bislacche, mi recai giorni prima per un chiarimento di natura puramente teorica (non aveva capito una ceppa di un problema) in questo luogo, scoprendo che ha un sistema di sicurezza stranissimo, manco conservasse al suo interno del plutonio (o forse si?).
    Sta di fatto che, chiesto a persone random dove potesse trovarsi l'ufficio del mio prof (che al citofono ovviamente non mi aveva detto nulla a parte "entra"), dopo un quarto d'ora di cerca son riuscita a varcarne la soglia... senza trovare nessuno.
    L'ufficio era vuoto.
    A questo punto mi sorse naturale pensare di aver sbagliato io, dunque uscii e mi rimisi a cercare, fino a che non beccai il mio prof di albgebra lineare che io chiamerò "nonno" (legame affettivo verso il suddetto, troppo puccio e coccolissimo per essere definito con termini diversi), il quale mi reindirizzò nell'ufficio da cui ero uscita. Al che gli feci notare che ero già entrata e non c'era nessuno, ma lui mi sorprende con una frase che mi è rimasta nella memoria, pronunciata con il suo solito sorriso pacioccoso trasudante buoni sentimenti da fata madrina.

    "Hai provato a guardare dietro la porta?"

    Senza dir nulla, mi allontanai, tornando nell'ufficio disabitato.
    Intimorita ma fiduciosa verso il mio mentore, discostai l'anta della porta dal muro.... e lo trovai, schiacciato contro la parete, mentre si sforzava di non ridere. E davanti alla mia espressione più o meno così: O________________ò" esclamò con gioia:

    "Scherzetto!!!"

    Fu così che da allora sostengo con tutta me stessa che la matematica renda pazzi.
    Simpatici, non lo metto in dubbio.
    Ma fondamentalmente pazzi.
    Ed anche se non faccio matematica... col mio corso di studio sto con un piede nella fossa.
    Amen.



    Edited by Drusilia Galanodel - 17/9/2012, 21:59
     
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    La cosa più epica che mi sia mai capitata in ambiente universitario è entrare nell'ufficio del presidente del corso di laurea. Persona famosa e prestigiosa, ricco di riconoscimenti, pezzi pregiati o altro? No. Ufficio tappezzato di poster di Dragon Ball. Tanti :omg: ho avuto profonda stima di quella persona
     
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    CITAZIONE (Silver Shadow @ 17/9/2012, 21:49) 
    La cosa più epica che mi sia mai capitata in ambiente universitario è entrare nell'ufficio del presidente del corso di laurea. Persona famosa e prestigiosa, ricco di riconoscimenti, pezzi pregiati o altro? No. Ufficio tappezzato di poster di Dragon Ball. Tanti :omg: ho avuto profonda stima di quella persona

    :omg: .... LOL. :geez:
     
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  6. † Guerra †
     
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    La cosa più epica che mi sia mai capitata in ambiente universitario è entrare nell'ufficio del presidente del corso di laurea. Persona famosa e prestigiosa, ricco di riconoscimenti, pezzi pregiati o altro? No. Ufficio tappezzato di poster di Dragon Ball. Tanti :omg: ho avuto profonda stima di quella persona

    :pft:
     
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  7. ~Steel
     
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    Vedo che siamo in tema di esami universitari... restiamo fedeli allora. :geez:

    Lasciate che vi racconti di come per ben tre volte il destino abbia voluto mettermi le bastone tra le ruote nell'evidente (vano) tentativo di farmi demordere dai miei studi.

    Primo anno universitario (ora si va per il secondo), primo esame da sostenere, informatica. Esame scritto, molto semplice, nessun problema giusto? Sbagliato, perché l'elemento essenziale per superare un esame, è essere presente. Ebbene, premesso che per arrivare alla mia università devo prendere un tram, la metro e farmi un pezzetto a piedi, con tempistiche che variano dai 40 ai 60 minuti, il giorno dell'esame esco di casa alle all'una e mezza, più o meno. E' ancora tardo inverno, quindi mi aspetto già un certo qual ritardo dei mezzi pubblici, che arrivano dopo un'attesa di 10-15 minuti. Già rimugino tra me e me, sperando che il tram si dia una mossa ad arrivare, mentre intanto ho modo di rivedere un paio di appunti durante la corsa.
    Sono le 14:15 ed io sono poco oltre la metà strada, l'esame ha inizio alle 14:30. Gli appunti giacciono dimenticati nella borsa e le mie mani si contorcono in spasmi d'irritazione, mentre dalla mia bocca escono flebili bestemmie e imprecazioni delle più fantasiose (ed anche inesistenti), tanto che alcuni passeggeri mi guardano storto pensando che io sia pazzo.
    Morale della favola, come il tram arriva mi fiondo dall'altra parte della strada, noncurante della fila di bus, tram e taxi pronti a investirmi e corro giù verso la metro. Mancano cinque minuti all'esame e so che se quando scendo le scale, scopro di aver appena perso la metro, sono fottuto. Miracolo dei miracoli in quella situazione del cazzo, trovo le porte del mezzo aperte; schivo la gente random che nemmeno Altair e mi butto dentro. Una manciata di minuti dopo sto correndo come un disperato verso la mia università, salgo le scale a due a due per scoprire che sono le 14:31, e ci sono più di 90 esaminandi in fila per entrare. Ci sono voluti altri 5-10 minuti prima che tutta la massa riuscisse a prendere posto.
    Conclusione. Ho preso 30, ma ho scoperto di essere un coglione. :geez:

    Ma attenzione, le avventure dello sventurato Steel non finiscono qui signori, continueranno nel prossimo numero di: "Quell'esame non sa da fare".
     
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    CITAZIONE (~Steel @ 18/9/2012, 23:26)
    schivo la gente random che nemmeno Altair e mi butto dentro.

    Awww :luv:
     
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    Piccola perla di qualche giorno fa: ultimo piano, ufficio della preside di facoltà. Stavo discutendo dei miei corsi per il dottorato mentre, PER TUTTO IL FOTTUTISSIMO TEMPO, un piccione le stava camminando dietro sul davanzale, seguendo lo stesso percorso avanti e indietro, saltando regolarmente ogni 4 passi.
    Non ho riso per il rotto della cuffia.
     
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    Il piccione malefico LOL

    PS: è appena arrivato Amarth a casa.
    Arriva e fa: "ciao ragazzi, passavo per queste parti ed ho deciso di venire a salutarvi!"
    Io: "Ah grazie puccino, accomodati!"
    Passano due minuti, si siede sul divano e fa: "Ragazzi, posso spogliarmi?"
    Ed io: "spogliati °-°"
    E lui si è spogliato.
    Ora chiacchiera seminudo con Canario e Starless, mentre si fa aria con un ventaglio.
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    CITAZIONE (Drusilia Galanodel @ 19/9/2012, 17:42)

    PS: è appena arrivato Amarth a casa.
    Arriva e fa: "ciao ragazzi, passavo per queste parti ed ho deciso di venire a salutarvi!"
    Io: "Ah grazie puccino, accomodati!"
    Passano due minuti, si siede sul divano e fa: "Ragazzi, posso spogliarmi?"
    Ed io: "spogliati °-°"
    E lui si è spogliato.
    Ora chiacchiera seminudo con Canario e Starless, mentre si fa aria con un ventaglio.
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    CITAZIONE (Madhatter @ 19/9/2012, 18:01) 
    CITAZIONE (Drusilia Galanodel @ 19/9/2012, 17:42)

    PS: è appena arrivato Amarth a casa.
    Arriva e fa: "ciao ragazzi, passavo per queste parti ed ho deciso di venire a salutarvi!"
    Io: "Ah grazie puccino, accomodati!"
    Passano due minuti, si siede sul divano e fa: "Ragazzi, posso spogliarmi?"
    Ed io: "spogliati °-°"
    E lui si è spogliato.
    Ora chiacchiera seminudo con Canario e Starless, mentre si fa aria con un ventaglio.
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    Il mio primo pallido tentativo di iscrivermi ad una facoltà è andato più o meno così:

    C'eravamo io e un'amico mio, Mario, desiderosi di buttarci nel fantastico modo di lettere e filosofia. Andiamo in segreteria per fare la fila e ritirare i documenti validi all'iscrizione, quando ecco presentarsi una fila chilometrica. Dopo circa uhm mezzora? sì diciamo mezzora arriviamo a metà fila, e sbuca da una porta secondaria un vecchio che profumava di salame -giuro, davvero. Mario si fa coraggio e va a chiedergli: "Scusi, dove dobbiamo ritirare i documenti per l'iscrizione?" E questo con piglio deciso indica lo sportello. Ci rassegniamo e facciamo un'altra mezzora, mancano si e no due o tre persone davanti quando il vecchiaccio sbuca dalla porta facendo
    " chi deve ritirare i documenti per l'iscrizione venga da questa parte ".

    La situazione, ironica di per se, si ripete però una seconda volta. Ovvero quando io e Mario andiamo a consegnare i documenti firmati e controfirmati, per evitarci un'altra fila stratosferica andiamo direttamente dal vegliardo e chiediamo se è a lui che vanno consegnati -giusto per evitare la situazione di cui sopra. Ci risponde ancora che dobbiamo andare allo sportello, con il risultato che abbiamo perso la fila e ci tocca rifarla....


    E ovviamente, a due passi dallo sportello cosa può mai accadere? Il vecchio. Esce dalla porta, e contento in viso grida " coloro che devono consegnare la domanda d'iscrizione prego da questa parte ". Più o meno in quell'attimo credo di aver bestemmiato Gesù in maniera talmente volgare che ancora oggi penso di avere un posto prenotato all'inferno XD


     
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    ...ma che vecchietto burlone. :omg:
     
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    Ho fatto tante di quelle cazzate che dovrei riempire questo topic XDDD

    Mi torna in mente l'esame di maturità -che non nego affatto essere stato una pagliacciata-, ma andiamo per gradi:

    La preparazione della Tesina:

    Eravamo tre a dare l'esame di stato. Io, Mario e suo cugino monocellulare Antonio. Eravamo a casa di quest'ultimo, e dato che solo io e Mario eravamo nella stessa classe, l'idea malvagia era di fare 3 tesine identiche, di cui solo una poi avremmo cambiato qualche argomento per evitare magagne.

    Neanche a metà lavoro mi accorgo che: Antonio non sa scrivere, Mario non sa niente, e una tesina che a "metà lavoro" conta a malapena 4 pagine mi sembra un'insulto alle istituzioni.

    Decido di mia spontanea volontà di mandarli entrambi a cagare XD Me ne vado a casa e mi faccio la mia tesina, di almeno 50 pagine e passa, con tanto di immagini, correzioni ortografiche e dio sa cos'altro. Mario mi segue e si crea la sua tesina.
    Antonio -monocellulare, vi ricordate?- si tiene lo pseudo schifo scritto a casa sua.

    Dieci pagine. Scarse.

    Il giorno prima dell'esame:

    Ho visto e sentito tante volte che il giorno prima dell'esame è una cosa devastante. Io ricordo solo una cosa: io e Mario da soli in classe a disegnare due draghi sulla parete -con tanto di barra degli HP- che si uccidono fra loro. La notte siamo andati al mare, di notte. Non abbiamo fatto altro che gettare della benzina su di un falò, e saltare da una parte all'altra quando la fiamma era più alta.

    I giorni degli Esami

    Il primo a fare gli esami è Mario. Fa cognome Affinito e, botta di culo, quell'anno si iniziava dalla lettera A. E in classe nostra, l'unica A era lui. Sta tipo un'ora sotto torchio, si prende il suo 60 striminzito e se ne va felice. Tocca quindi ad Antonio, la sua classe inizia con la G e -sfortuna- lui è la prima G di tutti XD

    Lo ricordo come se fosse successo adesso: il presidente di commissione che guarda la tesina di Antonio, sta due secondi e poi esplode! Prima la strappa, poi gliela sbatte in faccia e inizia a urlare tipo "ma che schifo è questo? niente interpunzione, nessuna immagine, non ci sono titoli degli argomenti, e si vedono ancora i link dei siti da cui hai copiato le cose; senza contare che quanto scritto da te è palesemente riconoscibile, perché sembra scritto da un profugo".

    Stendo un velo pietoso sul resto dell'esame, anche lui ciappa 60 scarso e se ne va.







    E tocca a me poi :guru: Inizio Diritto e Inglese che distruggo subito, tanto che la proff d'Inglese mi si avvicina e mi fa all'orecchio "non so cosa hai detto ma l'hai detto troppo bene". Segue Italiano, con una panoramica degli autori, con una parentesi su Dante che sfocia assurdamente su: Cavalieri dello Zodiaco, GDR by Forum e.... non ci crederete, Thanatos88.

    Da qui in poi il disastro: matematica, elettronica e telecomunicazioni. Arrivo a matematica per prima, il proff mi chiede le disequazioni. Non rispondo. Mi fa un grafico con una retta che sale e quindi mi dice "cosa fa la retta adesso? scende o sale?" e io sicurissimo "Sale".

    Mi becco una gomitata nel fianco dal mio prof Morrone, che mi fa "Maranzano, forse ti stai sbagliando?" e io dolorante "si proff, mi sto sbagliando: scende".

    Passo a Telecomunicazioni. Dura due secondi. Alla domanda "Cos'è un tubo catodico" io rispondo "quello che si usa per vedere la Televisione". Il proff sta due attimi, in bilico tra "non so se ridere o piangere" poi guarda Morrone, questi scrolla le sue spalle tutte storte, e alla fine il proff esterno fa "va bene, non è proprio esatto ma nemmeno sbagliato".

    Finisce lì il mio esame. 76 e la sensazione d'aver inculato lo stato e l'istruzione. Tutta.
     
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