[Quest] Gli Ultimi Petali del Loto

[EM] Building on Ruins ~ Atto I

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    Il deserto dello Yuzrb si stende davanti a voi a perdita d’occhio, come un oceano giallo e rosso in cui arrancare naufraghi alla ricerca di un approdo, sotto un sole impietoso -assassino!- che scotta la pelle scoperta, arroventa le vesti, le armi e le armature, e vi scioglie le carni in salati rivoli di sudore.

    Molti di voi erano presenti quel giorno, al Bazar delle Talpe, quando un misterioso uomo incappucciato ha rubato il palcoscenico ad un vecchio farneticante per proclamare con una certa baldanza che la Notte del Giudizio -l'attacco che ha spezzato la schiena della grande Merovish- ha celebrato l’avvento di un nuovo Alfiere... ma anche gli assenti sono ben presto venuti a conoscenza della notizia, dal momento che per i giorni seguenti non si è parlato d’altro.

    La novità ha creato ovviamente forti dubbi sulla sua veridicità, ma nonostante questa incertezza un guardingo scetticismo ha accompagnato il lento rimettersi in moto della Tana: il timore di quanti sono rimasti scossi dalla tragedia si è mescolato alla speranza di quelli che contano di farsi un nome e guadagnarsi una posizione nel nuovo microcosmo del Sud... e, ancora una volta, la via più breve è sempre quella incisa sulla pelle degli altri.

    Già, perché il fantomatico nuovo Re del meridione pare aver richiesto -tramite il suo portavoce- una dimostrazione di fedeltà, consistente in null’alto che l’ennesima prova di ferocia: far fuori tutti i membri del Loto Nero -la banda che ha a lungo sostituito le autorità in città- che sono sopravvissuti alla distruzione del loro quartier generale e -si dice- rifugiatisi nel deserto per riorganizzare le loro forze.

    E così, eccovi in marcia verso la zona delle Rovine - a caccia delle loro teste.



    Straight to the Point

    Benvenuti a questa Quest ^O^/ Dunque, la situazione di partenza è presto detta: siete nel deserto dello Yuzrab, diretti verso Daleli per trovare il gruppo di uomini del Loto Nero e fargli la pelle, come segno di fedeltà al nuovo sconosciuto Alfiere.
    Sebbene non sia obbligatorio, gli Eversori possono arrivare in gruppo; il Camaleonte, invece, -lavorando presso la Bolgia- potrebbe sfruttare l’aggancio di BG o giungere autonomamente: a voi la massima libertà per questo semplice post di presentazione. ;*
    Se ci sono domande, postate in bacheca; la scadenza è fissata per mercoledì 26 settembre, compreso, ma se fate prima possiamo procedere anche più spediti :grab:

     
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  2. _MajinZ_
     
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    La notte in cui la distruzione si abbatté sulla Tana, Dimitriy era arrivato a Merovish da pochi giorni e da poco tempo era entrato a far parte degli Eversori. Vista la sua inesperienza con gli affari di Endlos, però, il biondo non partecipò alla serie di eventi che seguirono quella sera carica di morte, trovando invece rifugio i uno dei covi della Gilda sotto la città. Nonostante la sua assenza il giovane venne comunque a sapere ogni cosa, come ad esempio di quel vecchio che proclamò l’avvento di un nuovo Alfiere in quel buco nel mezzo al deserto, un luogo dove arrivare al comando non era una cosa semplice, visto che nel loro piccolo TUTTI volevano il potere, chi più chi meno. E così, ovviamente, in molti si mossero per sfruttare quella situazione di smarrimento che aveva avvolto la popolazione, cercando di guadagnare qualcosa da quell’evento importante quanto spaventoso.
    E come spesso accadeva a Merovish, per sfruttare la situazione bisognava calpestare gli insetti nascosti negli angoli più bui e sudici della città. Ma, proprio come accade quando si scoperchiava un formicaio, gli insetti sfuggirono in ogni direzione e quelli che non avevano intenzione di difendere la loro casa, beh, semplicemente l’abbandonavano. Proprio per quel motivo, il nuovo capo della Tana fece sentire la sua voce tramite un suo sottoposto, voleva una dimostrazione di feroce fedeltà, come spesso accadeva li dove la criminalità era sovrana. Essa consisteva nel dare la caccia agli ultimi membri della setta del Loto Nero, un’organizzazione che comandava il Sud prima dell’attacco e che ora aveva abbandonato la città così da riorganizzarsi altrove. Probabilmente al nuovo sovrano non andava giù questo fatto, prendendo così la decisione di tranciare ogni collegamento con il passato, nella maniera che era più consona al Presidio Meridionale, ovvero con la violenza.
    Gli Eversori non potevano di certo perdere l’occasione di farsi un nome e tutto ciò che seguì quella notte poteva rivelarsi propizio per la Gilda. E una dimostrazione di fedeltà come quella poteva far si che il sovrano vedesse di buon occhio il loro lavoro, così da scalare ancora quella montagna fino ad arrivare alla vetta, cioè mettere le mani sulla città... ma per questo c’era ancora parecchio tempo.
    Però da qualche parte bisognava sempre iniziare e proprio per quel motivo tre Eversori stavano attraversando quel forno naturale che era il deserto dello Yuzrab, attraversando il mare di sabbia in direzione delle rovine della civiltà, il luogo dove con tutta probabilità avevano trovato rifugio i membri del Loto, i quali avevano le ore contate. Tra quelle tre persone si trovava Dimitriy Kozlov, un ragazzo dalle spiccate abilità omicide che aveva scelto di portare in alto la sua Gilda e benché non vedesse di buon occhio le spedizioni punitive (le aveva viste troppe volte, nella sua Mosca), aveva deciso di sua spontanea volontà di unirsi alla squadra, insieme al Vampiro e al Droide che aveva salvato nel deserto. Insomma: quei tre si erano aiutati l’un l’altro, in qualche maniera.
    E ora, mentre il sole faceva ribollire le sabbie, il terzetto si muoveva in direzione di Daleli pronto scatenare la sua forza contro i sopravvissuti della setta. Il biondo indossava un mantello scuro sopra le sue solite vesti, con un cappuccio che ne copriva il viso e la bocca, lasciando intravedere solamente i suoi occhi azzurri che quasi illuminavano la penombra che avvolgeva il viso. Come suo solito non parlò molto durante il viaggio, preferendo guardare avanti e risparmiare le energie per ciò che lo aspettava poco più avanti. Prima di ogni missione era solito concentrarsi e parlare era solo un modo per distrarsi, quindi continuò camminare tra la sabbia rovente, mentre il sudore quasi evaporava con tutto quel caldo: lo Yuzrab era proprio ostile, ma faceva quasi ridere vedere quel ghiacciolo dentro il forno desertico. Era l’unica cosa che odiava della sua nuova vita, il caldo... lui amava il gelo ed era finito nel luogo che odiava di più. Certo che il Destino a volte era proprio beffardo.



    CITAZIONE
    Stato fisico: Ottimale, un po' accaldato
    Stato mentale: Concentrato
    Energia: 100%

    Abilità Passive:
    ₪ Vy ne mozhete vzyatʹ ~ Non puoi prendermi
    Addestrato fin da bambino a rendere ogni movimento sicuro e sorprendente, Dimitriy ha sviluppato un'agilità superiore al normale che un semplice essere umano non potrebbe mai neanche pensare di sfiorare, oltre a una velocità che esula dai limiti di un mortale. I movimenti complessi non sono più un ostacolo, spiccare balzi, salti e rocambolesche fughe diviene facile come respirare, inoltre l'equilibrio riceve un discreto miglioramento che permette al ragazzo di correre anche su superfici esigue o scivolose. Inoltre la rapidità eccezzionele lo rende capace di scatti improvvisi, i quali rendono il giovane quasi imprendibile ed è difficile scorgerne con esattezza i movimenti. Ogni singolo movimento diventa qualcosa di sicuro, rendendo facile schivare ad esempio colpi in arrivo o far perdere le proprie tracce in poco tempo, sfruttando percorsi preclusi a umani senza nessun allenamento specifico e percorrendo grandi distanze con facilità. Il biondo non ha bisogno della forza, gli basta solo colpire al momento giusto come un vero killer per poi sfuggire e senza lasciare nessuna traccia.
    [Power Up Agilità 50% - Velocità 50%]

    ₪ Vy ne slyshite ~ Non puoi sentirmi
    Il silenzio per un assassino è l'alleato numero uno su cui poter contare, seguire il bersaglio senza che esso se ne accorga, arrivare alle spalle e colpire senza dare neanche il tempo alla vittima di rendersi conto di quel che le succede intorno. L'allenamento speciale a cui Dimitriy si è sottoposto ha sviluppato anche questa fondamentale capacità per fare un lavoro come quello, infatti il giovane riesce a distribuire il peso così bene che i suoi passi sono diventati impercettibili ed è quasi impossibile riuscire a sentire qualche suono provenire da lui a meno che non sia lui stesso a volerlo. Anche durante la corsa il suo rumore non viene influenzato e sarà silenzioso proprio come un felino, a patto che tutto il suo equipaggiamento sia ben fissato e non abbia nulla che fa rumore, benché riesca a controllare il suo corpo ciò sarebbe più complicato nel caso ci fosse qualcosa che fa rumore senza il suo volere.
    [Il personaggio non produce nessun suono muovendosi]

    ₪ Krovozhadnostʹ ~ Sete di Sangue
    Durante il suo addestramento, Dimitry ha capito che non è sempre necessaria la forza bruta per colpire con efficacia il nemico, tempismo ed abilità possono produrre una seria lesione al posto di un graffietto da poco. Il biondo assassino sa questo concetto e lo sfrutta a modo suo, in uno stile creato da lui stesso dopo lunghi ed estenuanti allenamenti, fino a rendere tale capacità quasi innata, capace di rendere molto più infidi e letali i colpi che infligge; mirando con naturalezza agli angoli più fragili o debilitanti, come ad esempio un’arteria ed alterando le normali angolature dei colpi è in grado di causare danni solamente in apparenza minori. Colpendo l'avversario nel punto giusto, l'assassino riesce a causare traumi inattesi al sistema circolatorio; questo tende a causare una maggiore fuoriuscita di sangue dalle ferite così inferte, causando una minaccia concreta anche con il più stupido dei taglietti. Proprio come alcuni temibili malattie, infatti venire colpito in questo modo crea una maggiore difficoltà nel sopportare i successivi assalti; una debolezza che apre la via a minacce ben più pericolose, avvicinando di un passo la fine della vita del bersaglio.
    [La precisione dei colpi è tale da causare danni al sistema circolatorio nemico aumentandone così il sanguinamento.]

    Equipaggiamento:
    ₪ Banket Krovi ~ Banchetto di Sangue
    Si tratta di un'arma all'apparenza semplice che però nelle mani giuste diventa un temibile strumento di morte. Essa si compone di un bracciale che avvolge interamente l'avambraccio ed è composta di una lega di metallo abbastanza leggera così da non divenire un ingombro ma un semplice prolungamento del corpo. La parte finale dello strumento è un guanto di pelle con una placca metallica sul dorso della mano che ovviamente è unita al meccanismo presente nell'avambraccio, con annesso una piccola leva metallica che finisce nel palmo della mano. Nell'istante in cui il biondo eserciterà una certa pressione sulla leva, dal meccanismo presente sul polso fuoriusciranno tre lame di acciaio temprato curiosamente rossastre della lunghezza di circa venticinque centimetri appuntite ed affilate, pronte a colpire il nemico di turno. Un'arma facile da nascondere ma letale se usata nel modo giusto.

    Tecniche utilizzate:
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    Per la quarta volta nello stesso giorno, il Camaleonte si chiese se fosse possibile -letteralmente- che la sua carne si potesse sciogliere, fondersi, squagliarsi sotto il cocente sole dello Yuzrab. non che quella soffocante arsura lo sorprendesse più di tanto: conosceva il presidio del sud ormai sin troppo bene...la sua brutta gente, il suo brutto clima, e l'ambiente ancora più brutto del deserto dei laghi di vetro. Ma anche se dentro di sé si sentiva indisposto ed estremamente a disagio, sapeva bene quello che doveva fare, e la rinuncia alla missione affidata da Drusilia non era un'opzione contemplabile. soprattutto quando il giorno prima la dama del vento lo aveva accolto nella sua stanza dell'albero casa con focacce, abbracci e una promozione ufficiale a sergente della squadra rossa dei liberi aeris milites. Un titolo che faceva sentire il Camaleonte un pezzo grosso, insomma. Una nomina che gli aveva dato, oltre a tanta soddisfazione, altrettante responsabilità.
    Come portare a termine la missione iniziata a Merovish qualche giorno prima.
    E iniziare una estenuante marcia nel deserto dello Yuzrab.
    Alla ricerca delle teste del clan del Loto Nero.
    In compagnia della gentaglia della quinta bolgia, nonché gli eversori di Merovish.
    Sotto le spoglie del bravo e simpatico Venat, colui che aveva perso una scommessa con Zimmer, e per questo tuttofare della Quinta Bolgia. Un factotum che accompagnava gli eversori per ogni evenienza, ufficialmente.
    In realtà, solo il Camaleonte.
    Giunto in quel luogo con l'elementare compito di osservare gli sviluppi nel presidio del sud. Osservare senza interferire.
    Osservare per poi riferire.

    «Uff..certo che fa caldino eh? »

    Osservò vagamente, con lo sguardo perso nel vuoto. Nonostante il caldo il buon Venat era vestito come si doveva a un tuttofare della quinta bolgia: abiti lerci di un marrone slavato, maglia e pantaloni macchiati in più punti, qualche strappo qui e lì. Particolari che neanche lontanamente tuttavia avrebbero distolto l'attenzione degli altri dalla sua faccia ancora più orribile: bocca completamente sfregiata in orizzontale, piercing e orecchini su ciglia e orecchie, basette e barba da naufrago semestrale.
    Venat, il perfetto tuttofare della Quinta Bolgia, fuori.
    Il Camaleonte, sergente rosso dei liberi aeris milites, dentro.

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    «A saperlo Zimmy poteva anche farmi portare un po' di fresco torcibudella, eheh. »



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    ~ Basso 5% ~ Medio 10% ~ Alto 20% ~ Immenso 40% ~

    Energia residua: 110%
    Status Fisico: Illeso
    Status Psicologico: Ottimale

    Skills

    NoOne_Dominio del mutaforma & bonus energetico del 10%
    Scopulae_Possibilità di adesione e spostamento su pareti lisce o soffitti & Salti potenziati
    Sensualism_Scurovisione & potenziamento olfattivo.
    Assurance_ individuazione degli assalti-influenze psioniche fino a potenza media
    Pyro_Compagno animale in grado di volare

     
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    «Uff..certo che fa caldino eh?
    A saperlo Zimmy poteva anche farmi portare un po' di fresco torcibudella, eheh.
    »

    Altroché se fa caldino, caro Venat, altroché...! Ma nessuno dei tuoi compagni di viaggio ti risponde; dopotutto, sei in compagnia di terribili mercenari e assassini troppo musoni per fare della disinvolta conversazione durante il tragitto, e così -oltre che gravati dalla cappa di afa- dovete anche venire a patti con un silenzio pesante e denso di concentrazione: state andando a compiere un raid di pura violenza e cieca ferocia, mica ad una scampagnata nel deserto!

    Mentre il vento e le sue volute abrasive di pulviscolo rovente vi sferzano, nel probabile tentativo di insinuarsi in ogni piega delle vostre vesti, vi arrampicate con fatica sulla cima di un’alta duna di sabbia... e per un attimo restate senza fiato per lo spettacolo che si offre davanti ai vostri occhi, tanto che vi soffermate a chiedervi se non stiate avendo le traveggole; dopotutto, potrebbe essere: che altra spiegazione potrebbe esserci nel trovarsi d’un tratto a contemplare un bosco?!
    Sissignori, un bosco. Un bosco, e per di più nel deserto.

    I piedi di quei grandi tronchi distano ancora quasi un centinaio di metri dalla vostra posizione attuale, ma nonostante questo è impossibile non vedere con chiarezza quella macchia verde in mezzo ad un deserto giallo ocra: risalta in maniera troppo netta per poter essere reale... eppure, più guardate l’oasi, più scoprite qui e là dei dettagli che vi parlano di concretezza: fortificazioni di legno che circondano l’area e sbarrano l’ accesso ai visitatori indesiderati, una strada sterrata che sembra prevedere il passaggio di carri, un canale di scolo probabilmente per dirottare altrove i simpatici ricordini lasciati nelle latrine...

    Mentre vi prendete qualche minuto per contenere le vostre reazioni -teatrali o segrete che siano (occhiate ai compagni, commenti stravaganti, pizzicotti per esser sicuri di non star sognando, o che sapete voi)-, qualcosa cattura finalmente la vostra attenzione, spingendovi a buttarvi ventre a terra per mimetizzarvi dietro la cima della collinetta su cui siete: due sagome umane -completamente avvolte in mantelli neri- stanno piantonate davanti all’ingresso che si offre ai vostri occhi, e -per quanto ne potete dire a questa distanza- paiono intenti a fare la ronda imbracciando le armi.

    « Io faccio il giro e vado a vedere che c’è dall’altra parte. »
    annuncia Klaus, scendendo dalla duna per staccarsi dal gruppo
    « Se ci sono problemi o novità, mi metto in contatto io. »

    Conoscete tutti le capacità del vostro collega Eversore, quindi non vi opponete alla sua decisione e ben presto lo vedete sparire oltre le dune e i turbini di sabbia: avete fiducia nella sua forza, e sapete che sa badare alla sua pallida pellaccia non-morta; in più, se dovesse esserci pericolo, potete sempre contare sull’invisibile connessione esistente tra i membri della vostra gilda... e non parlo solo del cameratismo, ma della possibilità di condividere le vostre percezioni.

    Intanto, a metri e metri di distanza, i due uomini del Loto Nero non accennano a muoversi da dove stanno, e voi dovete decidere il vostro piano d’azione sul da farsi: se e quanto avvicinarvi... ma, soprattutto, il come.



    Straight to the Point

    Dunque, avendo Neidlos avvisato il suo ritiro dalla quest, ma essendo Klaus stato citato nei post precedenti, ho optato per la risoluzione di farlo staccare dal gruppo. :sisi:

    Per quanto riguarda mmmarm -che invece non mi ha fatto sapere nulla- vale ancora l’invito ad unirsi all’avventura, ma (per tutelare l’andamento della Quest) mi vedo costretta a considerare valida la vecchia regola secondo la quale “dopo il terzo giro di mancata risposta, si è fuori”. Il conteggio inizia a questo giro. :geez:

    Per Giec e Majin non ho istruzioni particolari: la base del Loto Nero è davanti a voi, quindi non vi resta che pianificare l’approccio alla situazione e agire per avvicinarvi; se avete domande, chiedete in bacheca. La scadenza è lunedì 8 ottobre, compreso :epicre:

     
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    Il primo pensiero che attraversò la mente del Camaleonte fu espresso attraverso un lungo fischio di stupore. Certo che si trattavano proprio bene quei fantomatici figuri del Loto Nero: non era da tutti vivere in una specie di paradiso tropicale fresco e pulito nel mezzo dello sfintere incandescente di Endlos, ovvero il presidio del Sud. Per il resto, vista dall'esterno la sede del Loto era chiusa da una serie di palizzate di legno che lasciavano intendere tutto e nulla. Cosa vi poteva essere oltre quelle fortificazioni? Un campo pseudo-militare? Un budello sotterraneo? Una reggia regale? Un albero di banane?
    Nel dubbio, gli Eversori decisero di dividersi prima di portare a termine il loro trionfale e sanguinoso ingresso nella sede del Loto. Mentre il tizio dagli occhi folli -Klaus, era quello il suo nome- si proponeva per una coraggiosissima esplorazione solitaria sul retro, il tizio dai capelli biondi -Dimitriy, se non andava errato- e il Camaleonte sarebbero penetrati dall'ingresso principale, tenuto sotto sorveglianza da due guardie avvolte in dei mantelli color pece.
    Il Loto Nero è una organizzazione criminale decaduta, ripeté a se stesso il Camaleonte mentre avanzavano a passo felpato su per la collinetta, e tutto questo non può che essere l'ombra di ciò che era un tempo.
    Aveva sentito un paio di storie riguardanti il Loto, mentre si trovava nella Quinta bolgia. Una organizzazione criminale tenuta in piedi da gente priva di scrupoli, sporchi assassini e tanti altri cattivoni che attraverso il terrore mantenevano un controllo costante sull'intero presidio. Ma niente è eterno, specie in quella lurida fossa di leoni affamati che era Merovish.

    « Meraviglie signori, meraviglie esotiche dal Pentauron a Epartis, da Undarm a Laputa, per voi è un'opportunità più unica che rara! »

    Annunciò con l'aria solenne di un imbonitore da macellaio, e uno sghembo sorriso a trentadue denti. L'idea -accuratamente ponderata in precedenza dall'astuto Dimitriy- era semplice: il tuttofare della Quinta Bolgia Venat si avvicinava alle guardie per distrarle come si deve, mentre l'altro...beh, il biondo non aveva speso altre parole in merito. Dopotutto Venat era per gli Eversori solo uno sguattero insulso, una pedina sacrificabile, ecco tutto. Se le guardie lo avessero impalato all'istante non sarebbe importato nulla a nessuno, a parere loro. E il Camaleonte del resto non poteva sottrarsi a quel piano, non se voleva mantenere intatta la sua copertura a Merovish.

    « Uno specchio in grado di riflettere il futuro? Il corno di un Goatclan di Berjaska? Il libro dei morti preso da Palanthas? Questo mercante ha di tutto e di più, miei signori! »

    Continuava a berciare avvicinandosi sempre di più. Sudava freddo per la paura e sudava caldo per l'ovvio clima, ma la fronte imperlata non avrebbe mai boicottato la naturalezza con cui il Camaleonte aprì la giacca e affondò la mano in una tasca interna. lì, dove sino a pochi istanti prima giaceva il torsolo di una mela rosicchiata chissà quando e chissà dove, i poteri prodigiosi del Camaleonte mutarono il contenuto in un raffinatissimo cannocchiale in ottone, ornato da ghirigori filiformi d'argento. una piccola meraviglia che la fantasia del Camaleonte aveva trasformato in realtà -anche se per poco- .

    « O un cannocchiale che, se puntato a nord per dieci secondi, mostra ciò che desiderate nel profondo dei vostri cuori, miei signori? »

    Disse con fare riverente, porgendo il cannocchiale a una delle due guardie. E sperando con tutto il cuore che Dimitriy intervenisse al momento giusto -ovvero subitosubitosubito- prima, possibilmente, che la guardia scoprisse l'inganno. Perché ovviamente il cannocchiale magico era in realtà solo una patacca d'ottone che in realtà era un torsolo di mela che in realtà era la sua cena del mese scorso.

    « Avanti, provatelo pure. Il buon Venat non mente mai, nono. »



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    ~ Basso 5% ~ Medio 10% ~ Alto 20% ~ Immenso 40% ~

    Energia residua: 110% -5% = 105%
    Status Fisico: Illeso
    Status Psicologico: Ottimale

    Skills

    NoOne_Dominio del mutaforma & bonus energetico del 10%
    Scopulae_Possibilità di adesione e spostamento su pareti lisce o soffitti & Salti potenziati
    Sensualism_Scurovisione & potenziamento olfattivo.
    Assurance_ individuazione degli assalti-influenze psioniche fino a potenza media
    Pyro_Compagno animale in grado di volare

    Tech utilizzate

    ¤ NoThing del mago ~
    Occorre sapere che i prodigiosi poteri donati al Camaleonte non lo rendono in grado solo di trasformarsi in qualsiasi soggetto egli desideri, ma addirittura di trasformare altri oggetti a seconda dei suoi desideri. La sfavillante luce verdognola che ricopre il suo corpo durante ogni mutazione, in questo caso, ricopre l'oggetto in questione al contatto fisico del Camaleonte, che può sfruttare questo potere in modo molto versatile. Ovviamente la tecnica è soggetta a severe restrizioni: la cosa trasformante e la cosa trasformata potranno essere solo oggetti inanimati non più grandi di una mano, appartenenti al Camaleonte o rintracciabili nel contesto di Endlos. Se la cosa trasformata sarà un'arma (come un coltello o una piccola pistola priva di proiettili) essa potrà venire utilizzata al massimo per minacciare, ma in nessun caso per attaccare direttamente altri personaggi. Ovviamente, il Camaleonte deve necessariamente conoscere alla perfezione l'aspetto dell'oggetto in questione prima di poter sfruttare questo potere. La tecnica ha consumo Basso e la durata di un turno, prima che l'oggetto riprenda l'aspetto originario, e il medesimo consumo sarà necessario per mantenerla eventualmente attiva.
    [Abilità Attiva a consumo Basso - Il personaggio può trasformare completamente un piccolo oggetto in un altro a suo piacimento]

     
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  6. _MajinZ_
     
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    Dimitriy aveva visto molte cose nella sua giovane vita, si era imbattuto anche in diverse oasi esplorando lo Yuzrab, esse però erano piccole e caratterizzate da arbusti oltre ad alcune piante... ma non erano di certo paragonabili ad un bosco. Però quel che si ritrovarono davanti gli Eversori, una volta superata una ripida duna di sabbia, aveva tutte le caratteristiche di un vero bosco: tanti alberi, tanto verde. Ma c’era un piccolo problema... nel deserto non dovevano esserci alberi!
    Il russo rimase abbastanza sorpreso davanti a quella vista, e sicuramente quello non era un miraggio o qualche visione dettata da un’insolazione, oltre al fatto che non poteva essere diventato scemo all’improvviso. Aguzzando lo sguardo, però, era possibile notare che quello non era di certo un normale bosco verdeggiante: diverse fortificazioni circondavano l’aria, rendendo impossibile il passaggio ai vari turisti del deserto, poi una strada sterrata collegava quel luogo a qualche altro posto e infine era visibile il canale di scolo... e il biondo non aveva nessuna intenzione di infilarsi in quel condotto, tutto ma la cacca proprio no.
    Osservando quel bosco l’assassino quasi si dimenticò che quello era un avamposto nemico, così quando i suoi occhi scorsero due figure vestite di nero a piantonare l’entrata dell’oasi, il suo corpo quasi reagì da solo mentre si acquattava al suolo per sfuggire alla vista del nemico. E probabilmente si nascose giusto in tempo, visto che delle figure che sostavano sopra una collina potevano essere facilmente individuabili, quindi era meglio non correre rischi.
    « Io faccio il giro e vado a vedere che c’è dall’altra parte. Se ci sono problemi o novità, mi metto in contatto io. »
    Klaus fu il primo a parlare e Dimitriy si voltò nella sua direzione, annuendo. Conosceva bene il suo collega e si fidava delle sue capacità, non avrebbe avuto nessun problema a muoversi da solo, anzi, a volte era anche meglio. Una volta che il Vampiro sparì dalla vista, i due rimasti, cioè il sicario e lo sguattero, cercarono di mettere a punto un piano che in fin dei conti si rivelò molto semplice: il servo avrebbe fatto da esca, permettendo così al biondo di fare il figo. Sempre che tutto andasse per il verso giusto, ma quello era l’ultimo dei suoi pensieri.
    Ben presto il piano ebbe inizio.
    Dimitriy si disfò dell’ingombrante mantello e mentre l’altro parlava e attirava l’attenzione su di se, lui si mosse per discendere la collinetta restando al coperto e basso. Una volta giunto alla base della collinetta si sarebbe fermato per controllare la situazione, muovendosi quindi rapidamente sfruttando al massimo le proprie capacità e confidando nel fatto che quello sguattero avrebbe svolto alla perfezione il suo lavoro, altrimenti gli avrebbe tagliato la testa personalmente. Comunque, il biondo avrebbe compiuto un percorso circolare per giungere alle spalle delle guardie evitando accoratamente la loro linea visiva, o almeno provandoci, accelerando invece quando la loro attenzione veniva attirata dal simpaticone che si atteggiava a mercante. Così, una volta giunto a portata, il ragazzo non avrebbe affrontato quei due direttamente, preferendo sfruttare ciò che gli aveva regalato l’essere un Eversore.
    Mosse ancora qualche passo mentre il discorso del compagno si avviava al termine, cercando di portarsi alle spalle dei due esponenti del Loto, per poi sfiorare la sabbia con le mani. Da essa sbucarono dei frammenti di un minerale candido che in breve si sarebbe solidificato, dando vita a quattro pugnali formati da quarzo purissimo, i quali in brevissimo tempo, seguendo la volontà del creatore, si sarebbero scagliate verso i nemici, mirando a cuore e nuca, così da colpirli senza dare loro nemmeno il tempo di urlare e dare l’allarme. Almeno, questa era la strategia, ma solo il Destino poteva decidere se farla andare o meno a buon fine.



    CITAZIONE
    Stato fisico: Ottimale, un po' accaldato
    Stato mentale: Concentrato
    Energia: 95%

    Abilità Passive:
    ₪ Vy ne mozhete vzyatʹ ~ Non puoi prendermi
    [Power Up Agilità 50% - Velocità 50%]

    ₪ Vy ne slyshite ~ Non puoi sentirmi
    [Il personaggio non produce nessun suono muovendosi]

    ₪ Krovozhadnostʹ ~ Sete di Sangue
    [La precisione dei colpi è tale da causare danni al sistema circolatorio nemico aumentandone così il sanguinamento.]

    Equipaggiamento:
    ₪ Banket Krovi ~ Banchetto di Sangue
    Si tratta di un'arma all'apparenza semplice che però nelle mani giuste diventa un temibile strumento di morte. Essa si compone di un bracciale che avvolge interamente l'avambraccio ed è composta di una lega di metallo abbastanza leggera così da non divenire un ingombro ma un semplice prolungamento del corpo. La parte finale dello strumento è un guanto di pelle con una placca metallica sul dorso della mano che ovviamente è unita al meccanismo presente nell'avambraccio, con annesso una piccola leva metallica che finisce nel palmo della mano. Nell'istante in cui il biondo eserciterà una certa pressione sulla leva, dal meccanismo presente sul polso fuoriusciranno tre lame di acciaio temprato curiosamente rossastre della lunghezza di circa venticinque centimetri appuntite ed affilate, pronte a colpire il nemico di turno. Un'arma facile da nascondere ma letale se usata nel modo giusto.

    Tecniche utilizzate:
    ₪ Vy ne mozhete izbezhatʹ ~ Non puoi sfuggirmi
    Il Concordato dello Yuzrab ha concesso agli Eversori la manipolazione della sabbia. Questo elemento è ciò che più rappresenta l'intero Presidio del Sud - oltre alla violenza. Il manto del deserto accompagna i prescelti e seguirà i loro ordini.
    La sabbia assumerà una composizione specifica per ogni Eversore, poiché molteplici sono i caratteri e le storie dei mercenari di Merovish.
    Gli spiriti che risiedono in tutto il Sud ascolteranno le invocazioni, creando per loro il costrutto di sabbia che hanno scelto.
    Gli artefatti del deserto sprigioneranno la propria forza adattandosi allo stile di combattimento dell’utilizzatore.
    La Sabbia controllata da Dimitriy si presenta assai particolare. Essa è formata da un unico tipo di cristallo, bianco come i fiocchi di neve che riempivano i cieli d'inverno della sua Russia. L'assassino riesce a manipolare una sabbia formata da micoscopici cristalli di quarzo purissimo, candido ma allo stesso tempo letale, sfuttandolo come una vera e propria arma. Nel momento in cui il Russo lo vorrà, apparentemente dal nulla appariranno dei frammenti lucenti di quarzo, i quali salendo dal terreno si uniranno insieme con uno schiocco delle dita, dando così vita a dei pugnali da lancio formati dal particolare minerale. Subito dopo essi, seguendo la volontà dell'utilizzatore, si lanceranno addosso al nemico cercando di colpirlo e ferirlo con la loro affilata lama.
    [Tecnica Variabile: Si generano un numero di proiettili pari al consumo speso. Quattro con un consumo Basso, Sei con un Medio, Otto con un Alto e Dieci con un Critico.]
     
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  7. Neidlos
     
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    Erano passati pochi giorni dai fatti accaduti in quel del Bazar delle Talpe. Pochi giorni, soltanto una manciata di ore, da quando lui e il Greco avevano intercettato quel tipo, Isaac Laforeze, portavoce del nuovo Alfiere del Sud. Eppure, al Malkavian sembrava essere passato molto di più.

    Aveva fatto una promessa il Vampiro, e lo aveva fatto in modo eclatante, come da suo solito copione. Non avrebbe potuto disattendere la parola data. Non lo aveva mai fatto, in verità, ma in quella situazione più che mai avrebbe dovuto rispettare quanto detto, ne valeva della sua reputazione e delle sue ambizioni, soprattutto quelle.

    Dopo essersi staccato dal gruppo - composto da Dimitriy e uno strano tizio di nome Venat - l'Eversore si appostò nei pressi del retro del covo del Loto Nero. Passi stretti, felpati, in modo da non farsi scoprire, per poi accovacciarsi ancora, stando attento a non sporcarsi troppo il suo elegantissimo completo scuro e cercando una posizione strategica che gli desse una buona visuale, per osservare al meglio ciò che sarebbe successo di lì a poco. O, almeno, che sarebbe dovuto succedere.
    Il piano era elementare: lo sguattero avrebbe dovuto distrarre i due mercenari che facevano la guardia, mentre il Russo avrebbe approfittato della loro distrazione per attaccarli subdolamente, sfruttando l'effetto sorpresa per farli fuori, seduta stante.

    Il Malkavian, dal canto suo, si limitò ad acuire i sensi al massimo, espandendo sino al limite estremo le sue doti di percezione. Sarebbero state i suoi occhi, nel caso quelli "veri" non fossero riusciti a svolgere il loro naturale compito.

    30xj311

    « Distruggerò il Loto Nero. » berciò tra sé, facendo echeggiare quelle parole nella sua mente più e più volte.
    Un predatore, che si leccava i baffi, assaporando il momento in cui avrebbe azzannato la sua preda.




    CITAZIONE
    .::STATS::.

    KLAUS VON SCHNEIDER
    - the malkavian's power -

    spoilercodebrush


    --—---—--



    Condizioni Fisiche: Ottimali
    Condizioni Psicologiche: Concentrato
    Consumi del turno:
    Energia: 110%

    Equipaggiamento:
      Nemesis ~ Black Princess » Nemesis ("Principessa Nera" o "Mannaia Nera"). La Nemesis è lo spadone di Klaus. Questa mannaia è entrata in possesso del Sicario dopo che quest'ultimo è sbarcato su Endlos. Entrando in empatia col Malkavian, essa è pervasa dalla stessa energia sinistra che satura il corpo del Vampiro. E' lunga 170 cm e larga 40 cm. La lama, di colore nero e argento, è tagliente da ambo i lati. E' dotata, inoltre, di una doppia punta, per infliggere ancora più dolore e sofferenza alle sue vittime. Nonostante la sua forma, il suo peso le sue dimensioni, Schneider riesce a maneggiarla senza difficoltà grazie alla sua forza smisurata. Il Sicario porta Nemesis sempre con sè, in una fodera dietro la schiena. Questa mannaia è senzadubbio una delle armi più letali dell'intero multiverso. [LiNk]


    Abilità passive:
      perfekte gen » L'agente mutogeno Hydrargyros ha cambiato Klaus von Schneider in tutto e per tutto, nella mente come nel fisico. Un mix di doti naturali e doti sviluppatesi dopo il contagio, fanno del sicario il guerriero temibile che è adesso. Klaus possiede una grandissima forza fisica rispetto ai comuni esseri umani. Per via delle radiazioni a cui è stato esposto - oltre che alle sue doti naturali - il suo corpo e stato potenziato, rendendo così Schneider forte oltre ogni limite, ogni immaginazione. Schneider possiede poi una grandissima velocità rispetto ai comuni esseri umani. Grazie agli estenuanti allenamenti nonchè al suo innato talento e agli effetti dell'agente mutogeno, il suo corpo è più agile e scattante, concedendo al sicario la facoltà di correre, scattare, muoversi, schivare, il tutto ad altissima velocità. Inimmaginabile ed impensabile per un comune essere umano. L'Hydrargyros ha intaccato l'intero organismo di Schneider, tutte le sue cellule sono infette e corrotte. Altro effetto dell'agente mutogeno è quello di donare al Malkavian un quantitativo di energie superiore alla media. [Power Up passivo +50% Forza - Power Up passivo +50% Velocità - Passiva +10% di mana]

      radar » I vampiri, si sa, sono degli esseri dotati di particolari poteri. Ed il nostro Schneider non fa eccezione, ovviamente. Ed essendo un Malkavian, poi, riusce ad utilizzare tutti questi talenti nei modi più subdoli e pericolosi, sfruttandone ogni vantaggio in duello o in missione. Detto questo, Klaus è in grado di percepire e captare l'aura spirituale ed energetica altrui in un raggio di trenta metri. Questa particolare abilità permette al Sicario di intuire la posizione dei nemici ed il loro numero. Anche in situazione in cui il Malkavian sarà impossibilitato ad usare gli occhi per vedere, il mercenario riuscirà comunque a captare e percepire le presenze altrui. In pratica, è un fottuto radar! [Auspex Passivo; 30 metri]

      deadpan » Klaus von Schneider è uno dei vampiri più potenti che la storia abbia mai visto. Essendo uno degli originali - diretto discendente di Malkav - il Malkavian ha ereditato delle doti che soltanto i membri purosangue del suo clan possiedono. Di cosa stiamo parlando? La risposta è semplice: Immunità alle influenze emozionali e algli attacchi psionici, se di livello Medio o inferiore. Influenze emozionali e attacchi psionici, infatti, non avranno alcun effetto contro il Sicario, a patto che non superino il livello medio di energia. [Passiva; Immunità alle influenze emozionali e algli attacchi psionici, se di livello Medio o inferiore]

      kaos » L'Occhio Corrotto. Un'abilità più unica che rara. Un'abilità oculare per la precisione. Klaus ha sviluppato questa abilità innata su Endlos. L'iride, di colore bianca, sclera completamente nera, dona al portatore dei poteri immensi, rendendolo un guerriero straordinario, senza eguali. La legenda narra che nessuno può fronteggiare un utilizzatore di Kaos, nessuno potrà mai sorreggere il suo sguardo. Schneider ha sviluppato questa speciale pupilla nel suo occhio sinistro.
      L'abilità oculare del Malkavian è immensa. Il portatore dell'Occhio è in possesso di una vista differente da quella dei comuni esseri viventi. [LiNk]

      --------------------------------------------------------------

      Infine, grazie a questa particolare abilità oculare, il Malkavian è in grado di leggere i movimenti altrui, visto che le immagini osservate vengono inviate al cervello, il quale le elabora cinicamente. Ogni postura, ogni movimento, ogni tensione di un muscolo o di un arto, saranno assimilate dal portatore dell'Occhio, che le catalogherà quasi istantaneamente. Questo ovviamente non comporta che il possessore di Kaos sia in grado di parare o evitare i colpi. Può essere in grado di prevederli con qualche istante di anticipo, ma può non essere in grado dal punto di vista fisico di evitare l'assalto. La previsione dei movimenti avviene soltanto per gli attacchi fisici senza tecnica. [ Lettura dei movimenti ; Abilità passiva]


    Tecniche:


      Glossa: Mi scuso per il post scarno ed alquanto bruttino, ma devo riprendere la mano XD. Spero di non aver fatto cappellate LOL. Dal prossimo post non citerò più le passive per intero. Buona gioco raga XD :D
       
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      { Yuzrab, Base del Loto Nero, retro }
      Klaus

      Ti separi dal gruppo per controllare l’altro versante del fortino, con l’intenzione di fare una stima dell’estensione della base nemica, di cercare altre possibili vie di accesso, e per procedere ad una stima almeno approssimativa del numero dei vostri nemici, ma nell’alta palizzata che delimita la vostra meta non ci sono altri ingressi.

      « Distruggerò il Loto Nero. »
      ripeti a te stesso, per focalizzarti sulla tua missione

      Espandi le tue percezioni, ma quando lanci la tua mente oltre la muraglia di legno ne ricavi la stessa sensazione di vuoto e silenzio che ti darebbe fissare la più totale oscurità in una stanza buia e deserta; non ti resta che tornare dai tuoi compagni, per condividere con loro la consapevolezza d’un tratto pressante che c’è decisamente qualcosa che non va.


      { Yuzrab, Base del Loto Nero, ingresso }
      Camaleonte | Syntech | Dimitriy

      Senza perdere tempo in troppi indugi, vi coordinate e passate all’azione; fase uno: il diversivo.

      « Meraviglie signori, meraviglie esotiche dal Pentauron a Epartis,
      da Undarm a Laputa, per voi è un'opportunità più unica che rara!
      »
      esordisce Venat, venendo allo scoperto per catalizzare su di sé ogni attenzione
      « Uno specchio in grado di riflettere il futuro? Il corno di un Goatclan di Berjaska? Il libro dei morti preso da Palanthas? Questo mercante ha di tutto e di più, miei signori! »
      avanza lento verso le guardie, e continua a declamare la sua lista di improbabili tesori
      « O un cannocchiale che, se puntato a nord per dieci secondi, mostra ciò che desiderate nel profondo dei vostri cuori, miei signori? »

      Ben conscio della colossale imprudenza che sta compiendo -e sudando sette camicie proprio per questo-, il Camaleonte trova prudente supportare le vuote promesse nelle sue parole con lo sfoggio di qualche effetto speciale, e con un gioco di prestigio trasforma un torsolo di mela in un cannocchiale dall’aspetto prezioso.

      « Avanti, provatelo pure. Il buon Venat non mente mai, nono. »

      Il Sergente dei LAM lo porge ad una delle due guardie con fare deferente, ma questi non lo accetta; l’uomo in nero non si muove, e -ora che gli è finalmente davanti- il mutaforma scorge ben presto anche qualcos’altro, qualcosa che gli era sfuggito per la distanza -prima- e per la concentrazione spesa per la messinscena -poi-: la striscia di pelle che il turbante e la sciarpa lasciano scoperti mostra due occhi vitrei, fissi e privi di vita... e in basso -allineata alle gambe ma nascosta dalla tunica- intravede l’estremità di un’asta di metallo conficcata nella sabbia, attorno a cui si sta rapprendendo una pozza rossastra.

      Prima che il tuttofare della Quinta Bolgia abbia modo di reagire a quella novità probabilmente inaspettata e avvertire il suo complice della situazione, il Russo si è già messo in movimento, discendendo il fianco della duna e procedendo come da programmi, cogliendo l’attimo per arrivare alle spalle dei due e attaccarli di sorpresa con rapidità.

      Dimitrj sfiora la sabbia con le dita, e quattro pugnali di quarzo prendono da essa forma, conficcandosi nella nuca e nei cuori di entrambi i cadaveri... ma la lancia che li ha impalati impedisce loro di stramazzare al suolo, mantenendoli in piedi nonostante tutto come null’altro che una coppia di spaventapasseri, e mentre prendete atto della piega inspiegabile che la faccenda sta prendendo, potete solo essere certi di una cosa: decisamente, c’è qualcosa che non va.



      Straight to the Point

      C’è qualcosa che non va nella base del Loto Nero: l’Auspex di Klaus non riesce a percepire niente all’interno della palizzata che ne delimita il perimetro, e le guardie che -in lontananza- avete visto piantonate vicino all’ingresso sono già morte... la situazione è sospetta, quindi sarà il caso di indagare.

      Se ci sono domande, postate in bacheca. La scadenza è fissata per giovedì 11 ottobre. :grab:

       
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    2. Ja¢k
       
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      ___ _ ___

      Il sospettoso silenzio, la tacita apatia delle due guardie dinanzi a tutta quella colorita eloquenza insospettirono il Camaleonte al punto da fargli lanciare un'occhiata sbigottita al cannocchiale che stringeva in mano, chiedendosi se per caso l'avessero ignorato perché troppo brutto o troppo sporco. un dubbio che venne presto fugato dal brutale assalto portato da Dimitry: le guardie furono falcidiate da delle lame sorte dalle sue stesse mani, pur tuttavia restando ferme e rigide nella loro postazione, come marionette investite da una brezza passeggera. Marionette non attraccate ad alcun filo, ma impalate al suolo da delle aste di metallo. Ecco risolto il mistero, pensò il sergente, ecco perché mi hanno ignorato in modo così maleducato.

      « Beh, questo è un vero peccato. Immagino che ora non siano più interessati al mio cannocchiale, ecco. »

      Esordì quasi con noncuranza facendo spallucce al compagno. Dopodiché si avvicinò a uno dei lividi cadaveri ancora fermi nel rigor mortis, mentre una furbesca idea gli balzava alla mente. Non gli importava minimamente di fare a pezzi quelle povere anime del Loto Nero: il suo compito era osservare per conto dei milites. E quale modo migliore di osservare senza essere osservato, se non quello di prendere le spoglie dei suoi obiettivi?

      « Suggerirei di prendere i loro vestiti, così da poterci muovere meglio nella base del Loto Nero. E anche queste aste di metallo non sembrano affatto male per quanto siano sporche di sangue, sisi. »

      Continuò con un mezzo sogghigno prima di gettare uno dei cadaveri al suolo e strappargli via l'asta dal corpo. Non riuscì a reprimere una smorfia di disgusto al sentore della carne in via di putrefazione: al termine di quella sporca missione Drusilia doveva proprio ripagarlo con le migliori paste di Laputa, che diamine se se lo meritava. E così il Camaleonte prese a svestirsi. In realtà avrebbe potuto benissimo sfruttare i suoi poteri per trasformare i suoi vestiti attuali in quelli delle guardie, ma non voleva certo mostrare i suoi segreti a un tagliagole degli Eversori. Così preferì sottrarre le scure vesti e il mantello dal cadavere ai suoi piedi, senza dimenticare l'asta di metallo che, in una situazione del genere, avrebbe sempre potuto tornargli comoda. Fu allora che il cannocchiale rigorosamente nascosto nella falda interna della sua veste ritornò a essere il torsolo di una vecchia mela sgranocchata. Un rimasuglio che il Camaleonte non esitò a tirar fuori e a ingollare in un solo boccone, più affamato ed esaltato che mai. Procedette verso l'ingresso della base del Loto Nero, non senza prima lanciare un cenno d'intesa al suo compagno mentre ruminava come una capra al pascolo.

      « AUanNi, aGNiamo. »


      (IMG:https://i272.photobucket.com/albums/jj183/S...d59wbo1_500.jpg)

      ~ Basso 5% ~ Medio 10% ~ Alto 20% ~ Immenso 40% ~

      Energia residua: 105%
      Status Fisico: Illeso
      Status Psicologico: Ottimale

      Skills

      NoOne_Dominio del mutaforma & bonus energetico del 10%
      Scopulae_Possibilità di adesione e spostamento su pareti lisce o soffitti & Salti potenziati
      Sensualism_Scurovisione & potenziamento olfattivo.
      Assurance_ individuazione degli assalti-influenze psioniche fino a potenza media
      Pyro_Compagno animale in grado di volare

      Riassunto: Il Camaleonte suggerisce e -aldilà di quello che decide di fare Dimitry- sveste completamente uno dei cadaveri per prenderne i vestiti, azione che verosimilmente mi sono permesso di ritenere autoconclusiva, vista la situazione, ma comunque ho voluto lasciare al QM (infatti non ho descritto come il pg è vestito alla fine del post) e l'asta di metallo, prima di procedere verso l'ingresso della base.

       
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    3. _MajinZ_
       
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      Nulla.
      In seguito al subdolo assalto dell’assassino, non accadde nulla. Le lame di quarzo furono rapide a raggiungere i due bersaglio, ma le ovvie conseguenze di quell’azione non avvennero. I corpi rimasero fermi, immobili anche dopo che l’assalto ebbe termine, non caddero a terra e non emisero nessuno rumore, nessun rantolo che ne decretasse la fine, niente. Fu in quell’istante che l’incredulo Dimitriy abbassò lo sguardo, notando la strana asta di metallo che spuntava da sotto le vesti delle due guardie... entrambe impalate, nel vero senso della parola.
      Quei poveracci erano già morti.
      Il russo tornò quindi in posizione eretta, portandosi accanto allo sguattero così da osservare lo sguardo vitreo dei due membri del Loto, e a giudicare dallo stato dei loro corpi, doveva essere passato un bel po’ di tempo, dalla loro morte. Era una cosa molto strana... o si trattava di un esca, oppure qualcuno era già arrivato in quella base e aveva iniziato a fare piazza pulita. In teoria poteva essere una buona cosa, però il fatto di non conoscere l’autore di quelle morti era un punto a sfavore... poteva essere un alleato oppure un nemico, quale delle due?
      Mne ne nravitsya...
      Commentò nella sua lingua natia il biondo, con un tono neutro e distaccato mentre parlava quasi tra se e se. Probabilmente il collega non avrebbe capito un accidente, ma quel fatto non piaceva per nulla al giovane Dimitriy, il quale essendo un tipo sospettoso di natura, tendeva a pensare alle diverse possibilità che un evento simile poteva portare.
      Sperando di non diventare dei bersagli, con queste vesti addosso.
      Se li dentro c’è qualcuno dovremo stare attenti, anche mimetizzandoci: non mi piace per niente questa situazione. E’ una possibilità a cui non avevo pensato...

      Disse il biondo mentre si muoveva in direzione del cadavere, sfruttando la condizione del corpo per appropriarsi del mantello e del turbante, visto che non aveva nessuna intenzione di spogliarsi e indossare quei vestiti... il mantello e il turbante avrebbero nascosto per bene i dettagli. Decise di non prendere la lancia, infondo non era molto abile con quel genere di armi e preferiva sfruttare al meglio le proprie capacità, piuttosto che lanciarsi nello studio pratico di un nuovo stile di combattimento. Così lasciò il tizio senza mantello e turbante, tanto a lui mica servivano più.
      Si... andiamo.
      No, Dimitriy non era per nulla contento del compagno che l’avrebbe aiutato in quella missione. Per quanto ne sapeva era un semplice servo, forse aveva qualche strana abilità ma non ne era al corrente, quindi per certi versi era un po’ come un peso, per il sicario. Motivo per cui lo guardò abbastanza storto, mentre con passo attento superava lo spaventapasseri e si dirigeva verso l’entrata dell’avamposto, sperando di non essere identificati come bersagli, con indosso quelle vesti.
      Ma per scoprire cosa stava accadendo li dentro... non si poteva fare altro che entrarvi.



      CITAZIONE
      Stato fisico: Ottimale, un po' accaldato
      Stato mentale: Concentrato, sospettoso
      Energia: 95%

      Abilità Passive:
      ₪ Vy ne mozhete vzyatʹ ~ Non puoi prendermi
      [Power Up Agilità 50% - Velocità 50%]

      ₪ Vy ne slyshite ~ Non puoi sentirmi
      [Il personaggio non produce nessun suono muovendosi]

      ₪ Krovozhadnostʹ ~ Sete di Sangue
      [La precisione dei colpi è tale da causare danni al sistema circolatorio nemico aumentandone così il sanguinamento.]

      Equipaggiamento:
      ₪ Banket Krovi ~ Banchetto di Sangue
      Si tratta di un'arma all'apparenza semplice che però nelle mani giuste diventa un temibile strumento di morte. Essa si compone di un bracciale che avvolge interamente l'avambraccio ed è composta di una lega di metallo abbastanza leggera così da non divenire un ingombro ma un semplice prolungamento del corpo. La parte finale dello strumento è un guanto di pelle con una placca metallica sul dorso della mano che ovviamente è unita al meccanismo presente nell'avambraccio, con annesso una piccola leva metallica che finisce nel palmo della mano. Nell'istante in cui il biondo eserciterà una certa pressione sulla leva, dal meccanismo presente sul polso fuoriusciranno tre lame di acciaio temprato curiosamente rossastre della lunghezza di circa venticinque centimetri appuntite ed affilate, pronte a colpire il nemico di turno. Un'arma facile da nascondere ma letale se usata nel modo giusto.

      Tecniche utilizzate:
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    4. mmmarm
       
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      Si trattava della prima missione veramente importante "affibbiatagli" dagli Eversori. Era entusiasto di incontrare di nuovo Dimitriy e di conoscere finalmente Klaus che, per quanto né sapeva, si trattava di un capacissimo membro del gruppo. Inoltre, diciamocela tutta, uccidere e sterminare era ciò che Syntech sapeva fare meglio.

      Seguì con decisione gli altri due eversori e un tale di nome Venat dall'aspetto a dir poco sgradevole, di cui in realtà gli interessava ben poco. Lo Yuzrab era incandescente come al solito e il droide sentiva la sabbia quasi cristallizzata frammentarsi ad ogni suo passo che però date le capacità dell'eversore non produceva alcun rumore. Il panorama si presentava ripetitivo intorno al quartetto finché non raggiunsero una duna dalla quale sommità si notava una vista di certo inaspettata. Si trattava di un piccolo bosco circondato da alte palizzate lignee e una serie di strutture che davano a quel luogo la parvenza di un piccolo forte, che il robot ipotizzò essere di proprietà del Loto Nero.

      Alla vista delle due sentinelle fisse davanti all'entrata della fortezza tutti si nascoserò dietro la duna lasciando però fisso lo sguardo sui due membri del loto. Klaus si allontanò dal gruppo, mantendo ovviamente un basso profilo, per osservare al meglio la struttura e identificare eventuali entrate secondarie. Gli altri due, il russo e Venat, elaborato un semplice piano si mosserò verso le guardie per eliminarle senza destare sospetti mentre Syntech rimase a osservarli dalla distanza, intervenendo se necessario. Rimase acquattato sulla duna osservando la scena ma, avendo capito che qualcosa non andava, raggiunse in fretta gli altri. La due guardie non erano altro che due cadaveri conficcati al terreno con due lance che gli fornivano sostegno.

      Potrebbe essere un avvertimento. Non è inusuale utilizzare i cadaveri per dissuadere eventuali girovaghi ad allontanarsi. D'altra parte potrei sbagliarmi. Forse qualcuno è arrivato prima di noi e ha cominciato il nostro "lavoro".

      Si zittì e ascolto i suggerimenti di Venat, che Dimitriy sembrò condividere nonostante fosse evidente l'antipatia che provava per l'altro.

      Dal momento che le vesti sono insufficienti mi limiterò a seguirvi restando nascosto il più possibile nell'ombra. Se lo riterrò necessario vi fornirò supporto.

      AUanNi, aGNiamo.

      Si... andiamo.

      Borbottò il primo e confermò l'altro. Dunque il droide si mise al seguito dei due pronto ad avventurarsi nella struttura.




      Stato fisico: Illeso
      Energie: 100%

      Passive:
      -Assasin's Gift:
      Syntech può vantare una dote naturale per l'omicidio, infatti egli possiede abilità comuni e utili a molti assassini. Può muoversi senza destare alcun sospetto e ha grandi capacità combattive oltre a una agilità invidiabile. Il tutto è dovuto in parte alle sue caratteristiche originarie e in parte dall'allenamento affrontato prima di scendere in battaglia.
      (Bonus 25% Forza, 25% Agilità - I suoi passi non producono rumore)

      Note: scusate l'assenza! :geez:
      Ora ci sono, buona role!



      Edited by mmmarm - 14/10/2012, 22:35
       
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    5. Neidlos
       
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      La sua ronda mentale si rivelò un buco nell'acqua.
      Non si avvertivano altre presenze all'interno della struttura, nè tantomeno quelle dei due probabili membri del Loto fermi all'ingresso.
      Che quello che vedevano non fosse la realtà dei fatti?
      Sì, molto probabilmente era così.
      Ma, d'altronde, lo era quasi sempre.

      Dopo essersi accertato che non ci fossero ingressi sul retro, Klaus ritornò dagli altri, giusto in tempo per apprezzare lo spettacolo messo su dal Russo e da Venat.
      La cosa che lo colpì di più, comunque, fu il fatto di apprendere che le due sentinelle non erano altro che due cadaveri, impalati e tenuti su da due lance.
      « Non mi è chiaro. » sentenziò il Malkavian, pensando a cosa potesse essere successo in quel posto, prima del loro arrivo. Ci pensò più e pi volte, mentre i suoi tre colleghi - vi era anche un droide, nuova leva degli Eversori - discutevano tra loro, senza trovare però una risposta certa ed univoca.

      Quei due morti potevano significare tutto e il contrario di tutto, a conferma della sensazione strana che aveva provato qualche istante prima.
      Non sarebbe stata una passeggiata. Ma, infondo, non ci aveva sperato nemmeno per un attimo.
      Non sarebbe stato nemmeno "bello", fondamentalmente.

      Il von Schneider si limitò a seguire gli altri che, prima di entrare nella struttura, indossarono gli abiti dei due cadaveri, tipici dell'organizzazione del Loto Nero.
      Nemmeno per questa scelta sapeva cosa aspettarsi; poteva essere tanto una genialata, tanto la più grossa delle cazzate. La distanza tra l'infiltrarsi subdolamente e disegnarsi un grosso bersaglio sulla schiena era sottile come un filo di lana.

      « Vi seguo. » tuonò il Vampiro, acuendo ancora una volta la sua percezione.
      Ogni muscolo del corpo teso al massimo, L'Occhio del Kaos lo avrebbe aiutato a scrutare ogni minimo movimento strano, ogni cosa sospetta.
      Avrebbero dovuto aspettarsi di tutto, una volta entrati lì dentro.
      E il Malkavian voleva proprio quello.




      CITAZIONE
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      KLAUS VON SCHNEIDER
      - the malkavian's power -

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      --—---—--



      Condizioni Fisiche: Ottimali
      Condizioni Psicologiche: Concentrato
      Consumi del turno:
      Energia: 110%

      Equipaggiamento:
        Nemesis ~ Black Princess » Mannaia 170cm x 40 cm [LiNk]


      Abilità passive:
        perfekte gen » [Power Up passivo +50% Forza - Power Up passivo +50% Velocità - Passiva +10% di mana]

        radar » [Auspex Passivo; 30 metri]

        deadpan » [Passiva; Immunità alle influenze emozionali e algli attacchi psionici, se di livello Medio o inferiore]

        kaos » [ Lettura dei movimenti ; Abilità passiva] [LiNk]


      Tecniche:


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        Mne ne nravitsya...
        borbotta il Russo davanti a quell’imprevisto

        « Beh, questo è un vero peccato. »
        commenta invece il tuttofare della Quinta Bolgia
        « Immagino che ora non siano più interessati al mio cannocchiale, ecco. »

        Osservazione molto arguta, mio caro Camaleonte; visto che sei stato così bravo, mi segno in agenda che ti sei meritato un biscotto-regalo! Ma a fine quest -sempre ammesso che tu sopravviva-, perché viene prima il dovere e poi il piacere, e la missione non si svolge da sola; così, baggianate in meta-game a parte, il Sergente Rosso -sempre ligio al dovere- si avvicina ad uno dei cadaveri per esaminarne le condizioni: la rigidità che paralizza le loro membra sembra essere ancora piuttosto blanda, segno che non sono morti da molto... anche se con quel caldo insopportabile, i cadaveri non si conserveranno bene molto a lungo.

        « Non mi è chiaro. »
        rimugina Klaus, appena riunitosi al gruppo, dando voce ai pensieri di tutti

        Potrebbe essere un avvertimento.
        Non è inusuale utilizzare i cadaveri per dissuadere eventuali girovaghi ad allontanarsi.

        avanza qualche ipotesi Syntech, rimasto fino ad allora in disparte
        D'altra parte potrei sbagliarmi.
        Forse qualcuno è arrivato prima di noi e a cominciato il nostro "lavoro".


        « Suggerirei di prendere i loro vestiti, così da poterci muovere meglio nella base del Loto Nero. »
        propone Venat, mentre già spoglia la prima salma per assumerne l’identità
        « E anche queste aste di metallo non sembrano affatto male per quanto siano sporche di sangue, sisi. »

        Sperando di non diventare dei bersagli, con queste vesti addosso.
        sentenzia cupo Dimitrj, appropriandosi di mantello e turbante del secondo morto
        Se li dentro c’è qualcuno dovremo stare attenti, anche mimetizzandoci:
        non mi piace per niente questa situazione. E’ una possibilità a cui non avevo pensato...


        Dal momento che le vesti sono insufficienti mi limiterò a seguirvi restando nascosto il più possibile nell'ombra. Se lo riterrò necessario vi fornirò supporto.

        « AUanNi, aGNiamo. »
        Si... andiamo.
        « Vi seguo. »

        Una volta pronti -chi in avanscoperta nel suo cosplay da uomini del Loto Nero, chi in retroguardia pronto ad intervenire-, varcate con circospezione le doppie porte che limitano l’accampamento e vi ritrovate davanti ad uno spettacolo che non sapete definire in maniera assoluta: il modo in cui l’implacabile luce del sole si ammorbidisce in una soffusa luminosità tinta di verde dalle alte fronde che attraversa è senz’altro un qualcosa di straordinario, e la stessa meraviglia vi giunge dal vedere come l’ampio cortile sterrato -che collega l’interno dell’ambiente con l’esterno del deserto- degrada nel prato prima rado e poi sempre più folto della foresta che avete ammirato già dalla cima della duna...

        Insomma, sarebbe uno scenario idilliaco... se non fosse per i fagotti neri con braccia e gambe -anche se non tutti sono in condizioni tanto buone- sparpagliati in giro: irregolari scie di sangue danno l’idea che in molti hanno cercato di trascinarsi lontano dalla carneficina, mentre le armi frantumate o abbandonate insieme ai moncherini che le stringono ancora -disseminate nell’area secondo un ordine del tutto casuale- raccontando senza parole una storia di strenua resistenza.

        Ad una ventina di metri davanti a voi si stende il limitare del bosco e -oltre- il suo inaspettato dominio naturale, mentre nella striscia di terra e sabbia lasciata alla civiltà del deserto -uno spiazzale lungo e largo appena una ventina di metri- riuscite a scorgere solo un complesso di tende (tipiche delle civiltà nomadi) intorno ad un fuoco da campo -ancora acceso, e su cui borbotta una pentola con coperchio-, e il basso muretto di un pozzo circolare, a cui è appeso un corpo senza testa; la parte mancante è stata buttata in un vicino secchio di legno, la cui acqua è completamente tinta di rosso.

        State esaminando l’ambiente per trarre le vostre conclusioni sulle circostanze in cui l’attacco è avvenuto, quando -in quell’atmosfera fantasma- il lancinante grido di agonia di un uomo spezza il silenzio; l’unica cosa di cui siete certi è che l’urlo proveniva dalla foresta, e che se volete trovare qualcuno ancora vivo per spiegarvi l’accaduto dovete sbrigarvi... anche se -e questo va ricordato-, la consegna della vostra missione, dopotutto, resta recuperare le teste del Loto.



        Straight to the Point

        Entrate nell’accampamento, e vi trovate davanti quello che sembra tanto esser stato una sorta di mattatoio; state dando un’occhiata in giro, quando sentite un grido di agonia provenire da oltre la linea degli alberi.

        Se ci sono domande, postate in bacheca. La scadenza è fissata per venerdì 20 ottobre. :grab:

         
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      2. Ja¢k
         
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        « Bleah! »

        Il Camaleonte storse il naso, visibilmente disgustato dal miasma necrotico che aveva, letteralmente, stuprato le sue narici. Ma ciò che aveva offeso il suo sensibilissimo olfatto non era nulla in confronto allo spettacolo di morte che si era presentato dinanzi ai suoi occhi: un proscenio rosso del sangue di tanti, troppi cadaveri. La silenziosa radura che aveva accolto gli uomini degli eversori e il Camaleonte era ridotta a un cimitero a cielo aperto, dove il sentore acre dei morti in via di disfacimento costrinse il sergente rosso a tapparsi il naso con l'indice e il pollice per non dover rivedere per terra ciò che aveva mangiato quella mattina. Si guardò intorno, e la prima cosa di cui fu assolutamente certo fu di non volersi mai e poi mai avvicinare al pozzo dove giacevano un corpo decapitato e un secchio tinto di rosso -nel quale di certo non avrebbe trovato una scatola di biscotti- e, sguattero o meno della Quinta Bolgia, avrebbe lasciato fare lo sporco lavoro di investigare oltre ai suoi cosiddetti compagni. Lui era lì per osservare, studiare, comprendere quanto meno. Non per raccogliere teste da quei poveri mantellini neri.

        « Il fuoco è ancora acceso.. »

        Constatò, accennando col capo verso l'accampamento. Non terminò la frase giacché la constatazione sarebbe stata ovvia per il più stupido di quegli Eversori: non erano affatto soli nella base del Loto Nero, e qualcuno li aveva anticipati. Ma il Camaleonte non aveva paura né di andarsene in giro sotto le spoglie di uno di loro né di trovarsi nel bel mezzo di una strage: sapeva bene quel che doveva fare, e come andava fatto. Si portò una mano allo stomaco, che nonostante il modesto pranzo a base di un torsolo di mela non reclamava altro cibo, almeno per il momento -complice il ricco spettacolo di carne e sangue sotto i suoi occhi- e si affiancò a Klaus, il tizio dagli occhi malvagi che aveva avuto modo di conoscere -solo di vista- quel fatidico giorno a Merovish. Quell'uomo gli dava l'impressione di essere un duro, e stare al suo fianco avrebbe potuto fargli comodo in un eventuale -anzi probabilissimo- e vicino momento di necessità.
        Anche se intanto l'unica stretta necessità che gli pesava al momento era dover vomitare.
        Bastava solo tirar fuori una scusa per doversi allontanare dagli Eversori. Una scusa credibile.

        « Mi allontano un attimo ragazzi, devo fare un po' di pi... »

        E proprio lì si bloccò, come folgorato. Un urlo agghiacciante squarciò il cielo, un lancinante grido di paura, terrore, dolore, nessuno avrebbe saputo dirlo, non da quella postazione. il Camaleonte strinse gli occhi, studiando la barriera di frasche, foglie e tronchi che nascondeva chiunque avesse lanciato quel grido. Il suo istinto gli diceva che avrebbe dovuto soccorrerlo prima che fosse troppo tardi. Ma il suo dovere era un altro, il suo dovere era acquisire informazioni sul nuovo alfiere e mantenere la copertura di Venat, del bravo sguattero della Quinta Bolgia. Tra gli Eversori non era lui a decidere il da farsi. Il buon Venat si limitava a seguire gli ordini di Zimmer e di 13, a servire da bere al bancone, a grattare via residui di escrementi dai bagni della Quinta Bolgia, ad aiutare i clienti sbronzi a vomitare fuori dal locale. E ad accompagnare gli Eversori in quella sanguinosa missione, perché non si sa mai, aveva detto Zimmer.
        Ma un milites aveva il dovere di aiutare chiunque si trovasse in difficoltà.
        Avrebbe compromesso la missione aiutando quell'uomo? O sarebbe mancato al suo dovere mantenendo la copertura tra gli Eversori?

        « Io andrei a darci un'occhiata. »

        Propose infine al Malkavian con sguardo fermo e deciso. Contrasse e rilasciò le mani, lasciando schioccare sonoramente le nocche.
        Perché lui era il Camaleonte, eccheccavolo, il sergente della squadra rossa al servizio di Drusilia, un pezzo da novanta -anzi- il migliore dei lam..
        In un modo o in un altro sarebbe riuscito in entrambe le cose.
        Ne fu assolutamente certo.

         
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      3. _MajinZ_
         
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        Una volta varcate le porte del fortino, il gruppo di Eversori si ritrovò davanti a qualcosa che in un’altra situazione, sarebbe stata anche una bella vista. Dimitriy infatti rimase abbastanza sorpreso da ciò che i suoi occhi glaciali videro, notando come la spietata lue che invadeva il temibile Yuzrab, in quel luogo venisse addolcita dalle fronde degli alberi che ne mutavano il colore da accecante a più tenue, tinto dal verde delle foglie sospinte dalla brezza. Inoltre era bello notare come il terreno sterrato che divideva il deserto dal resto dell’accampamento, venisse avvolto da un’erbetta dapprima rada, ma che poi diveniva sempre più rigogliosa con l’avvicinarsi della foresta. La stessa foresta che aveva ammirato il biondo dalla cima della duna, ma da quel punto era quasi impossibile scorgere come quel paesaggio idilliaco nascondesse in esso una irragionevole mattanza.
        Infatti il terreno era cosparso dei corpi di quelli che erano un tempo esponenti del Loto, ma che in quel momento erano solo dei cadaveri. Le scie di sangue si sparpagliavano all’interno del campo, intrecciandosi in un macabro disegno ai corpi mutilati dei loro possessori: solo pochi erano quelli in condizioni abbastanza buone da poter scorgerne le gambe e le braccia... oltre alla testa. Il caos regnava sovrano in quell’accampamento, le armi in frantumi disseminavano il suolo e insieme ad esse si trovavano gli arti che le reggevano, ancora strette intorno ad esse anche nella morte. La vita gli era stata strappata via così velocemente che non avevano avuto nemmeno il tempo di rendersene conto. Nessuno era sopravvissuto, neanche quelli che avevano cercato di arrendersi.
        Una situazione abbastanza prevedibile... occhi aperti.
        Commentò il russo mentre si guardava attorno, storcendo la bocca come a sottolineare quanto quella situazione non gli piacesse. Già quello delle due guardie impalate era stato un brutto segno, ma quella distesa di cadaveri rendeva il tutto ancora più sospetto e soprattutto pericoloso.
        Osservando meglio la scena, si poteva notare come il limitare del bosco si trovasse a una ventina di metri e davanti, nella zona dove la sabbia ancora la faceva da padrona, si trovavano diverse tende da campo, posizionate a raggiera intorno ad un fuoco, sopra il quale borbottava una pentola. Oltre a ciò si poteva notare il basso muretto circolare che delimitava un pozzo, ove si poteva notare un corpo appeso ad esso, privo della testa che si trovava all’interno di un secchio, dove l’acqua aveva lasciato spazio al denso colore cremisi del sangue. Inutile dire che il puzzo di morte permeava l’intera area, ma in confronto a quello dello sguattero, lo stomaco dell’assassino era un pelo più forte... aveva visto parecchie stragi nel suo mondo, però non poteva nascondere un certo disgusto per quello scempio.
        Qualcuno potrebbe avere il nostro stesso obiettivo?
        Si rivolse ai compagni Eversori il sicario, mentre si abbassava verso il terreno alla ricerca di ogni tipo di traccia utile, dovevano aver pur lasciato qualche indizio che potesse ricondurli alla loro identità. Certo, le bande che militavano tra lo Yuzrab e la Tana potevano essere centinaia, molte di esse interessate ad avere la fama e il benestare di un nuovo Alfiere, però scoprire qualcosa in più sul nemico... anzi, sull’alleato momentaneo potevano tornare utili.
        L’idea era quella di capire con chi avevano a che fare prima di agire, ma purtroppo non sembrava essercene il tempo. Un urlo straziante, infatti, ruppe all’improvviso il silenzio, facendo scattare subito sull’attenti il giovane Dimitriy, che subito cercò di focalizzarsi verso la direzione da cui proveniva quel terribile lamento... esso arrivava dalla foresta e se volevano capire cosa stesse succedendo, beh, dovevano muoversi verso quell’urlo: era l’unica cosa che poteva far luce sulla vicenda.
        Vado a controllare.
        Il biondo era forse quello più ansioso di trovare risposte, quindi senza attendere un responso da parte degli altri, si mosse rapido in direzione della foresta, cercando di sfruttare la sua conformazione per sparire agli occhi indiscreti, sfruttando gli alberi con i loro rami in caso di bisogno, magari per avere una utile visuale dall’alto, cercando ovviamente di restare nascosto... non poteva rischiare di farsi beccare, quindi avrebbe usato le sue abilità e il suo abbigliamento per passare inosservato. Per osservare senza essere visto qualsiasi cosa stesse accadendo in quel luogo.



        CITAZIONE
        Stato fisico: Ottimale, un po' accaldato
        Stato mentale: Concentrato, sospettoso
        Energia: 95%

        Abilità Passive:
        ₪ Vy ne mozhete vzyatʹ ~ Non puoi prendermi
        [Power Up Agilità 50% - Velocità 50%]

        ₪ Vy ne slyshite ~ Non puoi sentirmi
        [Il personaggio non produce nessun suono muovendosi]

        ₪ Krovozhadnostʹ ~ Sete di Sangue
        [La precisione dei colpi è tale da causare danni al sistema circolatorio nemico aumentandone così il sanguinamento.]

        Equipaggiamento:
        ₪ Banket Krovi ~ Banchetto di Sangue
        Si tratta di un'arma all'apparenza semplice che però nelle mani giuste diventa un temibile strumento di morte. Essa si compone di un bracciale che avvolge interamente l'avambraccio ed è composta di una lega di metallo abbastanza leggera così da non divenire un ingombro ma un semplice prolungamento del corpo. La parte finale dello strumento è un guanto di pelle con una placca metallica sul dorso della mano che ovviamente è unita al meccanismo presente nell'avambraccio, con annesso una piccola leva metallica che finisce nel palmo della mano. Nell'istante in cui il biondo eserciterà una certa pressione sulla leva, dal meccanismo presente sul polso fuoriusciranno tre lame di acciaio temprato curiosamente rossastre della lunghezza di circa venticinque centimetri appuntite ed affilate, pronte a colpire il nemico di turno. Un'arma facile da nascondere ma letale se usata nel modo giusto.

        Tecniche utilizzate:
        \\
         
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      52 replies since 20/9/2012, 01:12   1224 views
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