Di feste e scontri

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  1. ~Steel
     
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    Parlato Calisto
    Parlato Smile


    Era una sera uggiosa; una leggera pioggerellina cadeva sui tetti di Najaza e il pallore della luna faticava a oltrepassare le scure nubi che coprivano il cielo. Eppure, anche in una notte come quella, la città pulsava più che mai di vita, e brillava di mille luci; per le strade affollate di banchetti e chioschi, festoni, lanterne e maschere animavano l'ambiente. La musica delle bande e dei menestrelli risuonava ad ogni angolo e ad essa s'accompagnavano le danze dei festanti. Ogni uomo e donna, di qualunque età ed estrazione sociale, scendeva tra quei vicoli, nascosti da un costume ed un viso di porcellana, dimenticando ogni legge e dovere ed indugiando nel puro divertimento.
    Ed in mezzo a quelle maschere, spiccava una in particolare: la figura di un alto uomo dai capelli d'un rosso cremisi, vestito di una semplice camicia e pantaloni con bretelle, bianchi come il latte, con un sospensorio in bella vista e un paio di anfibi neri ai piedi. La spettinata chioma era coperta da una bombetta nera e poco sotto questa, a nascondergli il volto, una buffa maschera dal naso spropositatamente lungo. L'uomo si faceva largo tra la folla sorridente, agitando ogni tanto il proprio bastone nero dal pomello dorato.

    Cal, andiamo verso la piazza, voglio vedere le altre maschere.

    Un'acuta vocina soggiunse dalle sue spalle, sulle quali stava comodamente appollaiato un curioso esserino, a metà tra un uomo ed un insetto, ma più bizzarro di entrambi. La chimera se ne stava tranquilla in bella vista, venendo scambiata dai passanti per una decorazione del costume, ed anche quando lo avessero sentito parlare, ridacchiavano ed applaudivano le abilità da ventriloquo del padrone.

    Buona idea fratellino, ci saranno sicuramente diverse signore di cui varrebbe la pena fare conoscenza. In fondo è un giorno di festa.

    Asserì perentorio il Dottore, ghignando un poco ed accelerando il passo in direzione del centro.

    Ora vi starete chiedendo, ma cosa cacchio ci faceva Calisto lì a Najaza? E perché era in cosplay da Drugo di Arancia Meccanica? Ebbene, il tutto era cominciato appena due giorni prima.
    Già per diverso tempo lo scienziato era rimasto rintanato nei mefitici meandri del Merovish, chiuso nel proprio laboratorio o impegnato in affari per conto degli Eversori. Erano passati almeno due mesi da quando aveva avuto un momento di pace: prima c'era stato il casino col lupo naufrago, poi quella storia con Platinette e il suo braccio di pietra ed infine tutto il macello con l'altra donna mezza morta. Insomma, benché lui stesso si definisse uno stakanovista, il peso di tutto quel lavoro cominciava a stancarlo. Perciò un giorno, di punto in bianco, aveva deciso di dichiararsi in ferie e s'era preso una settimana libera per cazzeggiare, bere, fumare e soprattutto inseguire qualche attraente gonnella.
    Per un uomo come Calisto, tuttavia, che mai aveva sopportato un granché i luoghi caldi, continuare il soggiorno a Merovish anche durante le sue ferie era una cosa impossibile. Così, cambio radicale! Ed era partito alla volta del Nord, fino a raggiungerne la capitale, lasciando dietro di sé SARA, a cui spettava il compito di occuparsi del laboratorio in sua assenza. Il cammino era durato più di 24 ore, perciò, di fatto, quello era il suo primo giorno a Najaza e culo volle che si trattasse di un giorno di festa. Non gli era ancora ben chiaro se fosse tutta una cosa della serie Carnevale o Halloween, ma poco importava, visto come si era precipitato a confezionare un costume in tempo record per la serata.
    Ed ora eccolo lì, ad aggirarsi per le strade in celebrazione, talmente calato nella parte del drugo da sentire l'irrefrenabile impulso di pestare un vecchio barbone e stuprare qualche donna; a trattenerlo solo il buon senso e - soprattutto - la presenza di troppi testimoni. Questo però non toglieva il fatto che lo scienziato non sentiva altro che il bisogno di eccitazione e divertimento, ed il suo sesto senso gli diceva che li avrebbe trovati.


    Mana: 100%
    Stato: Illeso
    Famigli:

    CITAZIONE
    png• Smile: Smile è sicuramente il più anziano compagno d'avventura di Calisto, il primo anzi. E' stata la prima creatura prodotta dallo scienziato in giovane età e fin da allora continua a restargli accanto come un fedele animale domestico e prezioso amico. In verità, nel corso del tempo, Smile ha cambiato molto il suo aspetto, soprattutto perché essendo stato il risultato di procedure rudimentali la sua prima forma era notevolmente più primitiva. Al giorno d'oggi Smile ha l'aspetto di quello che sembra essere un grosso insetto, con quattro zampe simili a quelle di un granchio, due arti superiori dalla medesima struttura umana, una testa dalla forma ovale priva di naso o labbra ed infine due paia di ali membranose che consentono il volo. Di tutte queste caratteristiche, l'unica rimasta costante nel tempo è stata l'assenza di un muso, tanto che il suo nome, Smile, gli deriva proprio dal fatto che la mancanza di una bocca fa sembrare che sorrida quasi sempre. Il ruolo di Smile non è del tutto chiaro, le sue piccole dimensioni (è alto 27 cm) e la struttura gracile non lo rendono utile in combattimento, non possiede alcuna abilità o arma particolare e l'unica eccezionalità rispetto alla maggior parte delle altre chimere è la sua superiore intelligenza, confrontabile con quella di un umano medio. Probabilmente l'unico scopo di Smile è quello di star accanto al suo padrone, importunarlo o rimproverarlo, come un amico di vecchia data farebbe.
    {GDR - Famiglio GDR con pura funzione narrativa.}

    Equipaggiamento:

    CITAZIONE
    • Le Fiale: Elemento di cui invece non fa mai a meno sono le sue amate fiale e provette che porta accuratamente con sé riposte sotto i vestiti in apposite cinture e scomparti. Queste contengono sovente i più disparati prodotti di laboratorio che la sua mente coltiva, dai veleni, ai patogeni e perfino le chimere. Vista la delicatezza della strumentazione di vetro, portare con sé provette o fiale di questo materiale sarebbe quantomeno sconveniente e pericoloso, per questo Calisto utilizza delle apposite provette inserite all'interno di un cilindro in lega metallica estremamente resistenze agli urti e alle sollecitazioni e che garantisce inoltre l'equilibrio termico. Tutto ciò previene la propagazione involontaria di composti et simili anche nelle situazioni più rocambolesche.

    • Il Bastone: Qual è il punto di possedere un bastone se non lo si usa per sostegno né si possiede uno status che ne giustifichi la mera funzione da passeggio? Forse è proprio questo il punto, che un simile accessorio non abbia una funzione, bensì rappresenti un semplice orpello che mal si accorda all'immagine di un comune e talvolta trasandato uomo di scienza. Nero, d'un brillante nero dalla lucentezza metallica dal pomello in ottone con rifiniture in oro, l'intero, leggerissimo corpo è composto non di legno, bensì di una lega metallica di zinco, magnesio e alluminio. E' dunque questo solo un inutile orpello da sfoggiare per puro gusto di farlo? Così sembrerebbe, ma tenendo da conto le abilità di trasmutazione del Dottore è facile che questo comune venga trasformato in una spada, una mazza, una falce o qualunque altro prodotto pratico e pronto all'uso.

    Passive:

    CITAZIONE
    • L'Uomo Filosofale: La Pietra Filosofale, il sacro Graal degli alchimisti capace di donare la vita eterna, la conoscenza assoluta e di trasformare la sostanza secondo i propri desideri. La storia vuole che questo magico elemento, cuore dell'alchimia, non fosse altro che una sciocca superstizione nata dall'ignoranza delle leggi della chimica e dalla superstizione popolare. Se tuttavia credessimo alla semplice realtà dettata dal noto, non avremmo spiegazione di tutti quei fenomeni al di là dello scibile che notiamo su Endlos. Eppure? Non è forse anch'esso un mondo reale? Dunque è accettabile supporre che anche miti quali la Pietra Filosofale esistano e ne abbiamo prova concreta proprio all'interno del corpo di Calisto. Non è detto sapere come e quando, ma è accertato che da qualche parte nel suo corpo sia impiantato un cristallo filosofale, forse non dotato dei divini poteri della Pietra, ma non di meno capace di cose portentose. E' il potere della pietra che alimenta il suo corpo e catalizza la sua scienza alchemica, conferendogli una vita se non eterna quantomeno estremamente longeva. Di fatto il suo corpo non riporta i segni del tempo, né tantomeno le cicatrici di una vita vissuta ai propri limiti, è infatti influsso del cristallo il quasi nullo invecchiamento cellulare e la rapida rigenerazione dei tessuti, tant'è che anche profonde ferite o intere amputazioni tendono ad essere curate e i tessuti rimpiazzati. Sovente questo lo salva anche da situazioni mortali, quali ferite letali ed incidenti vari, ma è chiaro che il cristallo non abbia poteri divini, se infatti venisse distrutto o Calisto ricevesse un ammontare di danni così alto da non lasciare il tempo alla rigenerazione di agire, finirebbe molto probabilmente nella tomba. Ben più magnifico effetto, tuttavia, è quello che si riscontra nella catalizzazione dei processi alchemici quali le trasmutazioni. La Pietra Filosofale è infatti leggendaria per la sua proprietà di ignorare le comuni leggi della chimica e della fisica. Questo permette al Dottore di eseguire trasmutazioni alchemiche senza doversi preoccupare della massa utilizzata o degli elementi in gioco, quali reazioni, spontaneità, cinetica e fattori analoghi.
    {Passiva - Le trasmutazioni alchemiche ignorano la gran parte delle leggi chimiche e fisiche; consente rigenerazione dei tessuti off-game e immortalità imperfetta (danni che superino un certo ammontare possono effettivamente ucciderlo).}

    • Il Re delle Chimere: Un vecchio soprannome dei tempi in cui lavorava per la corporazione OMBRELLO, "Re delle Chimere" è forse un titolo affibbiatogli per scherzo, ma che ha inaspettatamente un risvolto del tutto concreto nella realtà. E' innegabile che la passione per il concetto di chimera sia un cardine della sua esperienza scientifica, il nucleo attorno a cui l'intera sua ricerca ruota da decenni e decenni. Forse è una crociata contro Dio quella che conduce il Dottore, una sfida nel dimostrare chi sia il migliore nel creare e plasmare la vita, dare una nuova forma all'esistenza o crearne una da zero, fino alla realizzazione di un essere che racchiuda in sé i millenni di evoluzione delle specie dell'intero creato. Non stupisce dunque che il primo soggetto nato dagli sforzi del suo genio sia lui stesso, una chimera generatrice di altre chimere. Non è dato sapere quali procedure abbia seguito e tutti i dati del progetto sono strettamente confidenziali, tutto ciò che conosciamo è il risultato. Forza e velocità trascendono i limiti dell'uomo comune, così come l'efficienza e la stessa catena dei fenomeni fisiologici è stata stravolta. Realizzazione ultima del processo di modifica è stata l'implementazione dei geni e tessuti della progenie chimerica artificialmente creata, il che ha reso il Dottore una specie di incubatrice umana al cui interno risiedono costrutti chimerici e non di basso livello, oltre che ad agenti chimici e patogeni dormienti richiamabili all'occorrenza per mezzo di processi fisiologici indotti.
    {Passiva - +25% Forza e Velocità; la presenza di chimere e altri organismi/composti all'interno del suo corpo è puramente scenica.}

    Note: Eh allora facciamo presente che questo post buttato giù alla cazzo, l'ho dovuto riscrivere da zero perché sono un beota e nel tentativo di inviare il post successivo, ho finito per cancellare questo. Ovviamente, la prima versione era migliore, ma tant'è, ciccia. :geez:


    Edited by ~Steel - 24/9/2012, 18:56
     
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    Una bellissima serata a Najaza, il paese delle stelle cadenti dove ogni anno si svolgeva una splendida festa in maschera, molto conosciuta in tutto il piano di Endlos. Come al solito le feste in maschera significavano una sola cosa per i giovani, cioè ragazze vestite da Battone. Ed io non potevo essere da meno decisa a mostrare il mio corpo. E per l'occasione avevo indossato solo della biancheria intima grigio scuro con un copri-spalla metallico di bronzo che riluceva sotto la luce delle stelle e dei lampioni. Questo però non era l'unico tocco brillante del mio abito, infatti, avevo indossato sempre alla mia destra un bracciale dello stesso colore alto circa cinque centimetri e così come questo anche una doppia cintura, divisa in due cinture la prima che mi fasciava sotto il seno mantenendo il leggero drappo e la seconda che andava a richiamare l'attenzione sul mio fisico all'altezza del bacino. Si, ho menzionato il drappo, una stupenda stola portata sulla mia sinistra con sfumature che andavano dal blu scuro allo stesso grigio della biancheria intima. Chiudevano la mia mise un paio di scarpe col tacco dette a schiava dai tipici legacci in tessuto che però arrivavano fino al ginocchio terminando con un fiocco. Mentre camminavo richiamavo l'attenzione di tutti e me ne accorgevo nel mio look da selvaggia amazzone resa irriconoscibile dalla mascherina che copriva solo il taglio dei miei occhi e da una parrucca bruna con una pettinatura adatta al mio aspetto selvaggio. L'ultimo colpo di classe era dato dal mio Plue, per l'occasione decorato a mo di tigre albina da strisce nere sul suo corpo bianco candido, che portavo al guinzaglio tra la folla. Non c'era altro da aggiungere a parte un sonoro "WOW" da parte dei ragazzi più spinti che cercavano di attirare la mia attenzione senza riuscirci.
    Andiamo Tiger-Plue vediamo di trovare qualcosa di carino...
    E dopo aver detto queste poche parole, sottolineate da un "Puun Puun" dell'evocazione mi avvio lentamente per le strade della città lasciando indugiare gli sguardi degli uomini, e pure di qualche donna, sul mio corpo.

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    Mana
    ȯ 100/100
    Status Fisico
    ȯ Illesa
    Status Psicologico
    ȯ Leggermente Annoiata
    Passive
    ╠» Soul Of Wind: Una presenza eteria, dovuta dal perfetto controllo del vento e dei suoi derivati. Νίκη ha imparato, dopo innumerevoli studi all'interno della Caverna della Conoscenza, a fondere, quasi completamente, il suo corpo con il vento, così da risentire in maniera minore, un grado in meno, ogni attacco fisico. Inoltre, le permette, anche di librarsi in aria, ad un altezza di massimo 5 metri di quota grazie alla sua competenza nell'utilizzo dell'energia del vento che scorre dentro di lei. [Volo + 50% Resistenza]
    ╚» Wind Control: La straordinaria capacità di controllare le forze del vento dona a Nike la straordinaria abilità di avere una particolare percezione all'interno di un raggio d'azione prestabilito, di trenta metri. Questa eccellente capacità permette alla ragazza di controllare tutti i cambiamenti dell'area all'interno del suo raggio d'azione e di poter controllare le sue evocazioni anche quando queste si ritrovano al di fuori del suo campo visivo. Inoltre quest'abilità consente, grazie alla Prossemica, di riconoscere le persone incontrare o conosciute dal loro modo di muoversi e di porsi nell'area in cui si muovono. Infatti, ogni individuo così come ha una propria personalità così ha un proprio modo di porsi nello spazio diverso da persona a persona. [Auspex passivo 30m]
    Armi ed Oggetti
    ╠» Redemption: [+] Una spada tanto bella quanto particolare, dentro di se raccoglie l'anima della prima spada di Νίκη, riforgiata utilizzando del metallo consegnatogli dalle sue evocazioni, e ciò le permette di trasformarsi in una piccola chiave, grande come quella degli altri spiriti, per essere trasportata. Le parti in Argento sono provenienti dalla sua vecchia spada mentre quelle in Oro sono le aggiunte. La presa della spada è in pelle lilla circondata da una guardia in metallo che protegge dagli urti la mano dell'utilizzatrice e che permette una più agevole presa. Sulla punta della spada si trova un ala in acciaio, capace anch'essa di tagliare rendendo l'arma poco adatta per perforare ma ottima per affondi con i suoi fili taglienti. Sulla spada vi sono incise, con delle antiche rune, il suo nome, Nike.
    ╚» Chiavi degli spiriti: [+] Un Mazzo di chiavi, che non ha nessuna dote offensiva se non quella di fare da tramite per evocare gli spiriti. E' necessario per combattere, e senza di esso Νίκη si ritroverebbe in un grosso svantaggio. Queste chiavi sono molto particolari, infatti, sono donate dalla creatura che considera degna l'evocatrice, ed esse, e solo esse sono in grado di evocare gli spiriti stellari.
    Le chiavi in possesso, fino ad ora, di Nike sono: Scorpio; Acquarius; Virgo; Loki; Sagittarius; Plue.
    Tecniche Usate
    ȯ //
    Evocazioni
    ╚» Plue: [+] Lo spirito stellare del Cane Minore... Che dire, seppur il nome della sua costellazione di appartenenza lo dovrebbe identificare con un cane è più assimilabile ad un... Coso tremolante con il naso a cono. E' altamente inutile in battaglia, a parte se il suo avversario è un Lecca-Lecca (Di quelli piatti ed a girandola), infatti, anche il suo "corno/naso" si rivela duro, ma non tanto da ferire o essere utilizzato per scopi bellici. Nike lo sfrutta come animaletto di compagnia nei momenti di relax richiamandolo come fa con tutti gli altri spiriti, deliziata dal suo caratteristico verso: "Puun Puun". Il suo aspetto tremolante mal cela anche la sua paura per le battaglie, infatti, tende a rifugiarsi nel suo piano astrale non appena si avverte la possibilità di una battaglia. [Famiglio a costo 0]
    Note
    ȯ //

    | Basso » 5% | Medio » 10% | Alto » 20% | Critico » 40% |

     
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    Parlato Calisto
    Parlato Smile


    La musica era cambiata, e così le strade attorno al duo. Più il Dottore ed il suo compagno s'avvicinavano alla piazza, più forte risuonavano gli strumenti della banda. Al sostenuto suono del country, la gente rispondeva improvvisando balli ed acrobazie, e ben presto, l'intero foro finì per trasformarsi in una gigantesca sala da ballo all'aperto, dove il popolo in costume danzava e rideva. Le maschere erano dappertutto, ma anche chi non aveva un travestimento - perché troppo povero o forse troppo introverso - batteva mani e piedi, guardando i ballerini con occhi scintillanti. Calisto, dal canto suo, seguiva una musica tutta particolare, dimenandosi di qui e là per l'intero spiazzo, agitando il proprio bastone con sfrenato entusiasmo; dava l'impressione di stare a braccetto con il vento stesso, che lo costringeva a movenze al limite dell'assurdo, forse più simili a esercizi di stretching che a una danza vera e propria.
    Infine la stanchezza si fece sentire e il Dottore dovette staccarsi dal resto della folla per asciugarsi il sudore e riprendere fiato. Si fece largo fino ad un vicino chioschetto di alcolici e li ordinò due whisky, che gli avrebbero dato la giusta carica. Sì, perché ora che s'era sfogato un po' in pista, era il momento di dare inizio alla caccia. Ogni gonnella al vento, ogni decolté ed ogni coscia lunga che rientrassero nel suo campo visivo, erano rapidamente ed accuratamente analizzate dalla sua mente perversa, che neanche i super computer della CIA. Purtroppo però, la maggior parte di ciò che vedeva lo lasciava insoddisfatto: chi da una parte aveva troppa carne, chi troppa poca; chi si accompagnava al proprio uomo e chi invece era un uomo in spoglie femminili. Insomma, una gran quantità di delusioni che una dopo l'altra abbattevano l'umore del povero scienziato, che nulla più voleva di una snella e prosperosa giovane dal feroce appetito sessuale. Era chiedere troppo?

    Puun Puun

    Che cazz...? Un flebile e tremolante suono gli era giunto all'orecchio, più simile al rantolo disperato di un animale morente, che al verso di una creatura realmente esistente. Incuriosito dalla fonte di quell'irritante e bizzarro lamento, lo scienziato si voltò di scatto, e fu così che la vide.
    Fu una scena della serie "visione divina", di quelle che ti fanno esclamare "Ho visto la Madonna!" e via dicendo. In mezzo alla folla di grigi paesani, circondata da un seguito di allupati manigoldi, una sventolona allucinante dalla chioma bruna e gli occhi smeraldini celati dietro una semplice mascherina. Vestiva di niente popò di meno che... biancheria intima! E basta! Cioé, a parte un paio di bracciali e cinture decorative, era avvolta di solo un velo color indaco che a malapena riusciva a coprirle le spalle.
    Bé, cosa dire, sappiamo tutti come vanno queste cose no? Ti stai facendo i cazzi tuoi, poi ti giri un attimo e ti si para davanti una gnoccazza nuda al 90% con al guinzaglio... umh... che cazzo era quel coso, un pupazzodineve-cane? Comunque, ogni uomo finisce per reagire nella stessa maniera: battito cardiaco accelerato, salivazione triplicata, sangue che scend... sale alla testa e funzioni cerebrali avanzate del tutto sputtanate. Peccato che il dottor Calisto non fosse un uomo qualunque: lui era molto più pericoloso.

    E' l'ora della pappa.

    Mormorò a bassa voce, mentre si leccava un labbro e passava bramoso il proprio sguardo allucinato sulla giovane, curva per curva. Stava già prendere lo slancio per avventarsi sulla sventurata, quando Smile lo interruppe tirandogli un orecchio.

    Cal! Ehi Cal! Ma sei sicuro? A me sembra un po' giovane.

    Non fraintendete, al minuto compagno del Dottore non poteva fregare meno se il proprio padrone fosse un pedofilo o meno, ma era scettico sul fatto che una ragazza giovane come quella fosse abbastanza esperta da soddisfare il rosso. Calisto, d'altro canto, non diede peso alle preoccupazioni dell'amico e lo rabbonì con una leggera pacca.

    Mio drugo, ricorda che le donne sono come le auto. Non conta la loro età, ma le condizione della carrozzeria.

    Quindi schioccò compiaciuto le labbra e scomparve velocemente tra la folla.

    Sarebbe riapparso solo una manciata di secondi dopo, giusto il tempo di studiare le azioni della preda e pensare ad un approccio efficace. La verità, però, è che il Dottore non era esattamente un mago del rimorchio né aveva il romanticismo o la fantasia richieste per potersi definire un buon corteggiatore. Ciò che però aveva, era la faccia tosta e la totale mancanza di freni inibitori non di meno. Dunque cosa mai avrebbe potuto fare, se non un diretto approccio frontale? Innanzitutto precedette la donna di qualche passo, immerso nella folla di ammiratori che come mosche le girondolavano intorno; subito dopo alzò il bastone, e con decisa energia cominciò a spingere via la fastidiosa marmaglia, finché di fronte a lui non vi fu più nessuno.
    Ora erano soli faccia a faccia, il drugo e l'amazzone. Lui la confrontava con un sorriso malizioso, ritto in piedi, col bastone poggiato dietro il collo e il fedele compagno aggrappato ad una spalla, intento a fissare il seguito della ragazza.

    Buonasera sorellina, siamo in vena di una passeggiata eh? Dovresti stare più attenta sai? Qui girano un sacco di brutti ceffi e tu sei tutta sola. Vieni, ti accompagno io a fare un giro.

    Il tono delle sue parole sembrava piuttosto cordiale, ma vuoi per il costume, vuoi per la sinistra luce dei suoi verdi occhi, l'aura che il Dottore emanava era tutt'altro che rassicurante.



    Mana: 100%
    Stato: Illeso
    Famigli:

    CITAZIONE
    png• Smile: Smile è sicuramente il più anziano compagno d'avventura di Calisto, il primo anzi. E' stata la prima creatura prodotta dallo scienziato in giovane età e fin da allora continua a restargli accanto come un fedele animale domestico e prezioso amico. In verità, nel corso del tempo, Smile ha cambiato molto il suo aspetto, soprattutto perché essendo stato il risultato di procedure rudimentali la sua prima forma era notevolmente più primitiva. Al giorno d'oggi Smile ha l'aspetto di quello che sembra essere un grosso insetto, con quattro zampe simili a quelle di un granchio, due arti superiori dalla medesima struttura umana, una testa dalla forma ovale priva di naso o labbra ed infine due paia di ali membranose che consentono il volo. Di tutte queste caratteristiche, l'unica rimasta costante nel tempo è stata l'assenza di un muso, tanto che il suo nome, Smile, gli deriva proprio dal fatto che la mancanza di una bocca fa sembrare che sorrida quasi sempre. Il ruolo di Smile non è del tutto chiaro, le sue piccole dimensioni (è alto 27 cm) e la struttura gracile non lo rendono utile in combattimento, non possiede alcuna abilità o arma particolare e l'unica eccezionalità rispetto alla maggior parte delle altre chimere è la sua superiore intelligenza, confrontabile con quella di un umano medio. Probabilmente l'unico scopo di Smile è quello di star accanto al suo padrone, importunarlo o rimproverarlo, come un amico di vecchia data farebbe.
    {GDR - Famiglio GDR con pura funzione narrativa.}

    Equipaggiamento:

    CITAZIONE
    • Le Fiale: Elemento di cui invece non fa mai a meno sono le sue amate fiale e provette che porta accuratamente con sé riposte sotto i vestiti in apposite cinture e scomparti. Queste contengono sovente i più disparati prodotti di laboratorio che la sua mente coltiva, dai veleni, ai patogeni e perfino le chimere. Vista la delicatezza della strumentazione di vetro, portare con sé provette o fiale di questo materiale sarebbe quantomeno sconveniente e pericoloso, per questo Calisto utilizza delle apposite provette inserite all'interno di un cilindro in lega metallica estremamente resistenze agli urti e alle sollecitazioni e che garantisce inoltre l'equilibrio termico. Tutto ciò previene la propagazione involontaria di composti et simili anche nelle situazioni più rocambolesche.

    • Il Bastone: Qual è il punto di possedere un bastone se non lo si usa per sostegno né si possiede uno status che ne giustifichi la mera funzione da passeggio? Forse è proprio questo il punto, che un simile accessorio non abbia una funzione, bensì rappresenti un semplice orpello che mal si accorda all'immagine di un comune e talvolta trasandato uomo di scienza. Nero, d'un brillante nero dalla lucentezza metallica dal pomello in ottone con rifiniture in oro, l'intero, leggerissimo corpo è composto non di legno, bensì di una lega metallica di zinco, magnesio e alluminio. E' dunque questo solo un inutile orpello da sfoggiare per puro gusto di farlo? Così sembrerebbe, ma tenendo da conto le abilità di trasmutazione del Dottore è facile che questo comune venga trasformato in una spada, una mazza, una falce o qualunque altro prodotto pratico e pronto all'uso.

    Passive:

    CITAZIONE
    • L'Uomo Filosofale:
    {Passiva - Le trasmutazioni alchemiche ignorano la gran parte delle leggi chimiche e fisiche; consente rigenerazione dei tessuti off-game e immortalità imperfetta (danni che superino un certo ammontare possono effettivamente ucciderlo).}

    • Il Re delle Chimere:
    {Passiva - +25% Forza e Velocità; la presenza di chimere e altri organismi/composti all'interno del suo corpo è puramente scenica.}

    Note: Dal prossimo post smetterò di citare equipaggiamento e famigli, ma non è che svaniscono nel nulla. :nod:
     
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    Le strade erano affollate, ed uomini allupati di ogni età mi seguivano come dei cani in calore. Il corteo che mi seguiva mi divertiva sempre di più quanto più si ampliava. Proprio per questo mi spostavo, senza una meta certa, sempre nei luoghi più affollati che riuscivo a vedere per accrescere la processione di inutili stolti da spennare. Altri uomini, invece, che si trovavano insieme alle loro donne, scialbe ed insulse paragonate a me, lanciandomi occhiate desiderose mentre le loro consorti infuriate cominciavano una scenata assurda. Comunque questa serata si presentava sempre più divertente data la grande quantità di seguaci. Non sapevo ancora cosa farci di tutte quelle persone, ma per prima cosa potevo portarmeli all'interno di un Bar per bere qualcosa, offerto da loro logicamente, in cui potevo mostrare il mio corpo ad un pubblico vasto e concentrato in una stanza abbastanza piccola. Dinanzi a me Plue camminava ancora mentre il suo verso risuonava basso tra la folla richiamando l'attenzione dei più piccoli. Un imprevisto, sinceramente gradito, aveva acceso una nuova luce nella mia serata. I miei spasimanti improvvisamente erano stati decimati mentre un uomo mascherato, con un sospensorio sui suoi pantaloni candidi. L'uomo teneva tra le mani un bastone, con cui stava dando prova della sua forza e determinazione fino ad arrivare dinanzi a me. Il tono della sua voce era cordiale, ma una sensazione improvvisa, che non so definire se come percezione o altro, mi aveva fatto capire che con quell'uomo non era consigliabile giocare. Così, incrociando i suoi occhi verdi, lievemente inquietanti, avevo cominciato a sorridere lasciando un momento di suspense dopo la sua proposta di accompagnarmi nel mio giro. Beh non si poteva dire che l'uomo non era ben messo, mi piaceva il suo corpo ed il colore dei suoi capelli che spuntavano dalla Bombetta nera che portava sulla testa. Così, dopo essermi morsicchiata per un attimo il labbro, in un gesto molto sexy, l'avevo guardato nuovamente negli occhi, sostenendo il suo sguardo prima di rispondergli.
    Mmm, Interessante... E comunque per ora... Per mia fortuna o sfortuna... Nessuno mi ha importunata... Si sono solo limitati a seguirmi inutilmente come delle brutte copie di cagnolini... Ma tu... Tu invece, mi sembri diverso... Forse sei quello che stavo cercando...
    Dopo aver parlato, con voce sensuale e sprezzante mi ero rimessa in moto, per spostarmi verso una delle locande della città per prendermi, finalmente, la mia buona dose di Alcol. Mentre superavo l'uomo però, con fare malizioso, gli sfioro la coscia con fare voluttuoso. La sfida era stata lanciata, stava a lui accettare o declinare l'offerta. E quando oramai avevo messo un paio di passi tra di noi senza voltarmi indietro, sicura di essere seguita, parlo a voce bassa e suadente, con la certezza di essere udita comunque.
    Seguimi Dai...

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    ̯ Soul Of Wind: [Volo + 50% Resistenza]
    ȯ Wind Control: [Auspex passivo 30mq]
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    ̯ Redemption: [+]
    ȯ Chiavi degli spiriti: [+]
    Tecniche Usate
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    Parlato Calisto
    Parlato Nike


    Ecco come stanno le cose: visto il rapporto che Calisto aveva col sesso e la disinvoltura con cui era capace di approcciare una donna, si sarebbe potuto pensare che quella sicurezza in se stesso gli derivasse da una lunga carriera di casanova. La verità, però, era alquanto diversa. Benché infatti fosse alquanto esperto nel campo della lussuria, in tutta la sua lunga vita il Dottore non aveva mai imparato come comportarsi con una donna. Oh certo, era stato sposato una volta, ma quella era una questione di amore, qui si trattava di spasso occasionale, uno scenario tutto diverso. Sicuro, nel tempo aveva certamente collezionato un'invidiabile numero di partner, ma ahimé, i successi erano solo una minima frazione rispetto ai fallimenti; per qualche inspiegabile ragione, infatti, gran parte delle prede fuggivano le sue attenzioni, o addirittura lo etichettavano come maniaco sessuale. Inconcepibile, lo so.
    Così, per essere del tutto sinceri, anche quella sera il Dottore era preparato a ricevere un abbondante numero di due di picche; con quella ragazza non era diverso, una parte di lui dubitava di riuscire a far colpo. Perciò, quando lei gli aveva risposto in quel modo così provocante e ridente, quasi lo volesse mangiar vivo, Calisto non poté che rimanere vagamente spiazzato: sinceramente si era aspettato una reazione decisamente diversa, della serie "smamma" o "aiuto polizia!". Che quella fosse davvero la sua serata fortunata?

    Mmm, Interessante... E comunque per ora... Per mia fortuna o sfortuna... Nessuno mi ha importunata... Si sono solo limitati a seguirmi inutilmente come delle brutte copie di cagnolini... Ma tu... Tu invece, mi sembri diverso... Forse sei quello che stavo cercando...

    Inutile dire che ci furono due distinte reazioni a queste parole. La prima fu quella degli ammiratori d'intorno, che esplosero in mugugni lamentosi e piagnucolanti, mentre i loro cuoricini facevano POP! e CRACK! uno dopo l'altro - quasi li si sentiva -; alcuni di loro voltarono le spalle, allontanandosi in totale depressione, ma altri fecero il muso duro e presero a lanciare occhiate affilate come lame in direzione di Calisto, che ora si trovava con una trentina di nemici mortali in più. L'altra reazione, invece, fu proprio quella dello scienziato. Come già detto fu inizialmente spiazzato dalla faccia tosta dimostrata dalla giovane, ma quello non fu che un attimo passeggero. Giusto un momento dopo, il ghigno sul suo volto si era allargato e la scintilla nei suoi occhi s'era fatta anche più intensa; ora il sangue pulsava all'impazzata, ma non per l'emozione, bensì per l'euforia.
    Come se non bastasse, poi, la predatrice dovette anche punzecchiarlo, sfiorandogli una coscia mentre gli passava accanto, prima di sussurrargli:

    Seguimi Dai...

    E lo scienziato non se lo fece ripetere due volte. Prima che avesse modo di allontanarsi però, lui allungò il passo per affiancarla, posandole una mano sulla spalla così da cingerla col braccio. Dunque si piegò leggermente in avanti, avvicinando il nasuto viso al suo, in modo da poterla fissare direttamente negli occhi.

    Tu inviti un lupo a cena ma non temi di essere divorata.

    Disse a bassa voce, in un tono che lasciava intendere quanto la cosa lo intrigasse. Ridacchiò in silenzio.

    Forse dovrei essere io a preoccuparmi.

    Eppure i suoi occhi mostravano tutt'altro che ripensamento. La verità è che entrambi sembravano vedere nell'altro una preda, ma nessuno dei due voleva rinunciare al ruolo di cacciatore.

    Intanto, nel mentre che i due erano presi dai discorsi, Smile aveva cominciato a girare attorno a Plue come una mosca fastidiosa, quasi volesse studiare i suoi atteggiamenti. Anche lui svolgeva il ruolo di compagno per il proprio padrone, ma a differenza sua Smile non era mai stato messo al guinzaglio né portato a spasso come un cane. D'altro canto, quella bizzarra palla di pelo (?) non faceva altro che ripetere "puun puun" e tremolare come un budino, quindi quale altra utilità avrebbe mai potuto avere?
    Quel coso gli ispirava violenza, anche ad uno come lui che di violenza non ci capiva proprio nulla.


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    L'uomo, che come avevo previsto mi aveva seguito, mi si era addirittura affiancato. Il mio invito era stato accolto senza esitazioni, e quella era una cosa che mi piaceva abbastanza dell'uomo dalla chioma rossa. Subito dopo avermi affiancato, l'impudente ragazzo aveva avvicinato il suo volto al mio, quasi sfiorandomi con il suo naso, prima di parlarmi fissandomi negli occhi. L'uomo, che doveva essere alquanto più grande di me, lo sentivo, si sentiva abbastanza sicuro di se, cosa che mi provocava abbastanza piacere. Era sempre bello vedere la trasformazione di un uomo, da convinto rubacuori a fedele cucciolo. In questo caso un cucciolo di Lupo. Il suo tono era stimolante, mi spingeva ad andare più avanti perché vedevo in lui un ottimo avversario per i miei giochetti. Subito dopo però, ridacchiando, mi aveva in un certo senso sfidato con le sue parole ed il suo sguardo. Infatti, con le parole aveva fatto intendere di essere lui in pericolo, ma i suoi occhi continuava a lanciarmi gli stessi sguardi che mi aveva lanciato poco prima. Desiderio, voglia di divertirsi e nessuna inibizione. Questa situazione era proprio ciò che volevo.
    Allora... Mio caro "Lupetto" oggi, per te, sarò la Mantide...
    I miei occhi erano limpidi, ma ricchi di malizia. Con la mia frase poi volevo far comprendere al mio accompagnatore che era lui la mia preda, e non il contrario. Seppur anche lui si immedesimava nella parte del cacciatore, solito degli uomini. Avevo parlato soffermandomi sui nostri ruoli con voluttuosità e terminando la frase con una suspense che non avrei mai colmato. Intanto, nella nostra strana posizione volto a volto affiancati, quasi senza vedere dove i nostri piedi ci portavano, avevamo continuato a camminare verso la locanda in cui volevo fermarmi. Però, un imprevisto aveva catturato la mia attenzione. Un "Puun Puun" diverso, quasi lamentoso ed avevo capito che al mio piccolo spirito stava accadendo qualcosa. Infatti, una strana creatura, forse una pulce o un altro schifoso insetto si era arrampicato si di lui e gli stava letteralmente girando intorno come una mosca. Così, sciolgo il mio sguardo da quello dell'uomo dai capelli rossicci e mi abbasso a raccogliere il mio cucciolotto mentre con voce leggermente stizzita parlo di quella fastidiosa bestiolina volante.
    Plue vieni qui... E che Trowel, in questa città ci sono anche i pidocchi, o qualsiasi altra cosa sia questo schifo... E poi dicono che il Sud è infestato. Bah!
    Prendendo la mia piccola "Tigre Bianca", Plue, avevo cercato di scacciare quel piccolo coso con un calcio della mia splendida scarpa nel momento in cui l'avevo citato nel mio discorso..

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    Parlato Calisto
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    Allora... Mio caro "Lupetto" oggi, per te, sarò la Mantide...

    Sentendo quelle parole lo scienziato scoppiò in una risata anche più forte; si era aspettato una risposta del genere, il che confermava l'impressione che si era fatto di quella ragazza. Con un'analogia perfettamente azzeccata, la giovane si era dichiarata una Mantide, una tentatrice mangiatrice di uomini che traeva piacere nel veder loro perdere la testa. Ma d'altronde come avrebbe mai potuto rifiutarla? Per un vecchio come lui, con l'amore per il sesso e la tendenza a cacciarsi in situazioni pericolose, quella non era forse la partner ideale? Chissà, in una qualche distorta ottica, quei due avrebbero potuto formare una buona coppia.
    Presi da quel loro gioco di sguardi e battute, camminavano quasi incuranti della folla, a malapena consci di dove i loro piedi li stessero portando. Diverse persone attorno a loro cominciarono a parlare fitto e ad adocchiarli: qualcuno li guardava di sottecchi, con fare curioso e imbarazzato; qualcun'altro invece rodeva d'invidia e fissava l'uno o l'altra con fare irritato; c'era anche chi li fulminava con uno sguardo d'accusa, quasi a volerli rimproverare per l'indecenza che mostravano. Il Dottore si accorse ti tutti quegli occhi puntati e tenendosi sempre vicino alla ragazza, ogni tanto alzava lo sguardo alla folla, sperando di incrorciare uno di quei sguardi. La cosa non lo irritava, serviva semplicemente a divertirlo.

    ... esto schifo... E poi dicono che il Sud è infestato. Bah!

    Distratto da ciò che accadeva d'intorno, lo scienziato non si era neanche reso conto che la giovane aveva ripreso a parlare, ed aveva riacciuffato il discorso solo in tempo per capire che stesse inveendo contro qualcuno... o qualcosa.

    Oi oi! Dico fa mal... ouch!

    Smile si era appena preso una tacchettata in testa ed ora si era allontanato svolazzando dalla donna, massaggiandosi dolorante il capo con quelle piccole braccia che si ritrovava. Calisto ci mise un attimo a interpretare la scena, ma visto il modo in cui la bella si era staccata da lui per accorrere in soccorso del proprio... "animale da compagnia" (?), poté immaginare cosa fosse accaduto.

    Ad un suo cenno della testa, il piccolo compagno gli si avvicinò, prendendo appoggio sul suo braccio; già lo vide aprire la bocca per lamentarsi dell'ingiusto trattamento, quando lo scienziato lo zittì, rabbonendolo con un sorriso.

    Ah ah, vedi di non essere maleducato con la signora.

    E benché il suo tono sembrasse piuttosto accomodante, la chimera sapeva di dover leggere tra le righe ed in tutta fretta diede un cenno d'addio alla ragazza, scomparendo da qualche parte in mezzo alla folla.

    Giusto in quel momento il duo aveva raggiunto l'ingresso della locanda e Calisto decise di chiudere quel piccolo riquadro semplicemente ignorandolo.

    Vogliamo andare?

    Chiese con fare retorico, tornando a fissare ridente la sua compagna, lasciando aperta la porta perché avesse modo di entrare. Un vero galantuomo eh.

    Come c'era da aspettarsi il luogo era completamente affollato. L'ostello non era affatto come una delle bettole di Merovish: gli interni erano spaziosi e luminosi, i tavoli e il pavimento erano straordinariamente puliti - fatta eccezioni per le comuni pozze d'alcol e briciole -, persino il caos all'interno era di un genere del tutto differente. In una tipica locanda del Distretto della Fame era già tanto trovare qualche stoviglia intatta, e le urla erano più simili a gridi di guerra che a ridenti esclamazioni. Cioé, in quella locanda non c'era alcuna rissa od omicidio! Bé, è abbastanza normale direte voi, ma questo perché non avete vissuto a Merovish.
    All'interno vi erano molte meno maschere che fuori e la maggior parte dei clienti se ne stava semplicemente radunata attorno ai tavoli a bere ed esultare. Contando loro due, probabilmente c'erano meno di una decina di uomini in costume lì dentro, anche loro intenti a bere in compagnia. Lo scienziato si guardò un attimo intorno, cercando di individuare il bancone in mezzo a quella folla; appena vi riuscì, afferrò l'avambraccio della ragazza, facendole segno di seguirlo e cominciando poi ad aprirsi velocemente la via spostando la gente da di mezzo.
    Finora era stata lei a condurre il passo, ma ora stava a lui prendere l'iniziativa.

    Quando infine avessero raggiunto il banco e, dietro di esso, il locandiere, Calisto avrebbe poi menato con forza il bastone sul legno, con tanto rumore da sovrastare il vociare d'intorno ed indurre per un attimo il silenzio.

    Dammi la stanza migliore che hai ed una bottiglia del tuo più forte, amico.

    E forse allora, la giovane avrebbe potuto notare come l'espressione dello scienziato, quel suo ghigno e quei suoi occhi gelidi, non ammettesse repliche. La Mantide e il Lupo, non vedeva l'ora di vedere come sarebbe finita quella storia.


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    Note: Come vedi ho cercato di dare un'accelerata alle cose, ma nel farlo a volte si rischia di essere un po' autoconclusivi, mi scuso per eventuali inconvenienti. :geez:
     
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    A quanto avevo capito quella blatta o una cosa del genere, che stava infastidendo il mio piccolo Plue, era in compagnia del mio accompagnatore... Oddio, non volevo ritrovarmi con un alveare umano. Dovevo fare qualcosa. Però oramai non potevo tirarmi indietro, la sfida era stata lanciata ed accolta da entrambe le parti. C'era una sola cosa a fare, cercare di volgere la situazione a mio vantaggio. Così, ci eravamo avvicinati alla nostra meta, l'osteria in cui a quanto pare il nostro obiettivo primario, secondo l'uomo, non era quello di bere, ma di filare in camera... Molto probabilmente, la situazione che si stava per delineare non era quella che lui si era immaginato. Mentre varcavo la porta, senza rispondere all'invito dell'uomo con parole ma solo con fatti, il piccolo Plue, dal candido manto usurpato da strisce nere, si era dissolto in tante piccole stelline. Voleva andare a dormire il piccolino ed in questo momento poteva essere solo d'impiccio. Così, una volta entrati nell'edificio poco affollato, o così pareva visto che era molto spazioso per la quantità di gente stipata al suo interno, il mio compagno si era avviato verso l'oste, seguito poco dopo da me, che si trovava dietro il bancone. Ottimo, il mio accompagnatore stava prendendo una camera e qualcosa da bere... Lo dovevo ammettere, era un tipetto efficiente ma perdeva punti per il grillo parlante. Particolare migliore del suo aspetto erano gli occhi, che non lasciavano nulla all'immaginazione, quella notte sarebbe stata indimenticabile, per lui come per me. Così non appena l'oste ci aveva serviti accompagnandoci nella nostra camera, una Suite di tutto rispetto, e chiedendoci di attendere per il vino, un cameriere stava per arrivare a momenti. Quando ormai io ed il Lupo ci trovavamo da soli, con uno stupendo ghigno sul volto parlo con voce divertita.
    Beh spero che questa struttura sia assicurata... E spero che tu sia pronto.
    Dopo aver parlato mi ero avvicinata al tavolino su cui vi erano dei fiori freschi e la bottiglia da noi ordinata con accanto due calici che avevo preso tra le mani attendendo.

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    Parlato Calisto
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    I preamboli erano giunti al termine, finalmente. Quasi inconsciamente il Dottore aveva voluto dare un'ultima possibilità alla giovane di fuggire, di liberarsi dalla sua stretta e la sua perversione, ma come c'era da aspettarsi, non l'aveva fatto. Quella sua confidenza e sincerità d'intenti avrebbero spaventato la maggior parte delle donne, le avrebbe rese consce delle fauci pronte a inghiottirle con voracità, ma non in quell'occasione. Quella sera entrambi erano stati (s)fortunati nel trovare l'uno nell'altra una preda ed un cacciatore, ognuno vorace e perverso a suo modo. Non che lo dichiarassero apertamente, no, né significavano davvero qualcosa le frecciatine che ogni tanto si lanciavano a parole. Erano piuttosto gli sguardi e i sorrisi, che rivelavano una nuda sincerità che le maschere non potevano celare: curioso, come nascondessero i loro volti ma non temessero di mostrare la propria natura.
    Appena dopo lo sfacciato exploit di Calisto, la pacifica confusione era tornata nel locale e mentre il proprietario faceva segno ai due di seguirlo verso gli alloggi, appena qualche sguardo curioso li seguì su per le scale. Non si scambiarono parole, né carezze né sguardi, ma riconoscevano reciprocamente la maliziosa eccitazione del momento; ormai non v'era più modo di capire chi stesse conducendo il gioco, semplicemente si facevano trascinare dagli eventi e dall'istinto.
    Infine giunsero alla camera, una splendida suite al secondo piano, dalle pareti intonacate e l'arredamento in toni pastello; su un lato stava un ampio baldacchino a due piazze, affacciato ad un balconcino che dava sulla piazza in festa. Appena l'oste se ne fu andato, in attesa che arrivasse il vino, i due si limitarono a correre con lo sguardo per la stanza, appena consci della musica e del chiasso che arrivava dalla città: sembrava quasi che fossero isolati dal resto del mondo, chiusi in una calda stanza in cui poter danzare in privato.
    Quando la bottiglia arrivò, la bionda afferrò i due calici e con un sorriso gli disse:

    Beh spero che questa struttura sia assicurata... E spero che tu sia pronto.

    Eh, sicuramente non si faceva scrupoli a giocare con lui, provocandolo e quasi sfidandolo. Ma lo scienziato non si fece trascinare, ed anzi rispose con un semplice sorrisetto, avvicinandosi al tavolino e stappando la bottiglia in tutta calma.

    Ma che sorellina interessante, così ansiosa di giocare.

    Notò ad alta voce il Dottore, con un misto di sarcasmo e malizia, mentre riempiva i bicchieri stretti nelle mani della ragazza; una volta fatto afferrò una coppa, reclinando la testa fino a volgere lo sguardo al soffitto e mandando giù il forte liquido in un sol sorso: sì, come aveva sperato, caldo e leggero come fuoco liquido, che subito ti entrava in testa per poi svuotarla da ogni preoccupazione e inibizione.
    Mormorò qualcosa, poi con un unico movimento si piegò in avanti, arrivando quasi a toccare il padiglione sinistro di lei con le labbra umide; la mancina cinse la vita della giovane poggiando il bastone sulla schiena di lei, quasi a bloccarne la fuga, ma senza usare alcuna forza.

    Allora, che la festa cominci.

    Le sussurrò all'orecchio, prima di abbassare leggermente la testa in modo da baciarla gentilmente sul collo.

    Oh, ma la festa era iniziata ormai e con essa i fuochi d'artificio. Un semplice bacio sul collo? No, il Dottore non era un uomo così delicato e dolce; da scienziato qual era, sapeva che la passione proveniva dal primo e più basso istinto dell'uomo, da quella parte animale e primitiva che lo spingeva a dominare, a pagarsi del piacere e a preservare se stesso. L'affetto di Calisto - se di affetto di può parlare - era violento e crudele; sentiva il bisogno di schiacciare l'oggetto della propria passione e altresì di abbracciarlo stretto a sé, quasi a strapparlo dal resto del mondo. Il suo piacere si scolpiva fin nelle membra del suo partner, marchiandolo, tentando di insinuarvisi all'interno fino a trasmettere i suoi pensieri: solo allora poteva definirsi un'armonia.
    E in quell'occasione, Calisto avrebbe unito i due in un unico abbraccio, in una sola sensazione. Dalle sua labbra, per tutto il collo e poi il corpo della giovane, si sarebbe propagata una scarica che sarebbe corsa per l'intera spina dorsale, risvegliando ogni recettore, ogni nervo ed amplificando le più lievi sensazioni; dal corpo di lei, poi, attraverso il metallo del bastone e quindi per l'intero suo corpo, in un circolo elettrico che li avrebbe legati come un singolo circuito.
    Doloroso sì, ma alla pena s'accompagnava il piacere, in quella elettricità come ribollente eccitazione.


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    • Trasmutazione Alchemica Come c'è da aspettarsi da un alchimista esperto non può certo mancare al repertorio la padronanza avanzata delle trasmutazioni elementali. Che si tratti del proprio corpo o dell'ambiente che lo circonda, basta la volontà, dell'energia e un pizzico di immaginazione per plasmare e creare ciò che si desidera. Solitamente le trasmutazioni necessitano di un cerchio alchemico e/o la presenza di catalizzatori specifici per l'esecuzione, ma nel caso specifico di Calisto la pietra filosofale che il suo corpo contiene è un mezzo più che sufficiente per incanalare la propria energia. Generalmente parlando le trasmutazioni - in particolare le sue - non hanno dei veri e propri limiti di applicazione, ma questo è solo un concetto ideale. Il risultato di una trasmutazione è infatti condizionato dall'energia dell'utilizzatore prima ancora del catalizzatore utilizzato. In termini quantitativi un consumo d'energia Basso è sufficiente a sostenere stabilmente la creazione di una falce di piombo di 2.5 metri per circa un turno; tecnicamente sarebbe anche possibile creare un muro di mattoni alto dieci metri infondendo un quantitativo Basso di energia, ma questo perderebbe stabilità quasi subito e cadrebbe in terra al primo soffio di vento. Prendendo ad esempio i due estremi, un consumo Basso permetterà generalmente la trasmutazione in materia per un volume di circa 5 m3 (o di un arto, se usata su di sé), mentre un Critico permetterà trasformazioni in materia con volume di 15 m3 (o il corpo intero, se usata su di sé). Altre variabili del processo sono il tempo di vita del costrutto (durata in turni) e massa dei reagenti utilizzati, ma quest'ultima può essere trascurata a seguito dell'azione specifica della pietra filosofale che permette di ignorare la legge.
    {Attiva - Trasmutazione di materia organica e inorganica, le limitazioni di volume derivano dal raggio massimo per consumo, se usata su di sé segue la regola (1 arto/2 arti/4 arti/corpo intero), agisce sulla propria persona e su elementi terzi a contatto, se vi è continuità di fase (solido-solido, liquido-liquido ecc.) si può trasmutare a distanza secondo le limitazioni di raggio a consumo; Variabile, 1 o 2 turni.} --> Scarica elettrica consumo Medio, danni Bassi a Nike e danni Bassi a Calisto.

    Note: Via col sadomaso. :guru: Non ho segnato ancora i danni perché non so se la tecnica va a segno, dipende se la nostra Nike si lascia baciare. :8D:

    PS: Se non si fosse capito, la tecnica non è mirata all'esterno, vuole solo "scuotere" un po' le membra.
     
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    I bicchieri erano stati colmati, mentre il mio ospite commentava le mie parole. E dopo aver parlato aveva mandato giù il liquido alcolico in un solo sorso, cosa che avevo fatto anche io con un pò più di grazia. L'alcol era entrato in circolo ed aveva dato il via alla nostra serata. Infatti, questo dopo aver bevuto mi aveva stretto a se tenendomi, leggermente, stretta a se con il suo bastone ed il suo braccio sinistro. E mentre mi stringeva aveva avvicinato la sua bocca al mio orecchio sinistro prima di dare il via alla festa e cominciare voluttuosamente a baciarmi il collo. Bacio a cui avevo risposto allungando la testa per favorire i suoi movimenti. Ma dalle labbra dell'uomo, oltre alla passione erano scaturite delle lievi scosse elettriche che avevano risvegliato in me l'istinto animale della mantide.
    Non vedevo l'ora...
    Così, mentre la scossa univa i nostri corpi in un solo abbraccio elettrizzante, nelle mie mani avevo richiamato la Fleuve d'E'toiles una frusta molto speciale che con un movimento rapido avevo mandato ad intrecciarsi al polpaccio destro del mio amante. Dopo aver fatto questo, sfruttando la mia capacità di librarmi nell'aria comincio a svincolarmi dalla presa salendo in alto per poi uscire da questa con un'elegante capriola. Mentre facevo questo la mia frusta doveva, se si era intrecciata al corpo del mio compagno al meglio, sbilanciare l'uomo per farlo cascare al suolo. Era la donna al comando, lui doveva solamente sottostare alla mia volontà.

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    ╚» Fleuve d'E'toiles: [+] Una particolare frusta estendibile, dono dei Spiriti Stellari. La Sabbia che forma questo straordinario oggetto proviene dal Piano Stellare, fatta con la sabbia che scorre sotto il letto d'acqua dalla costellazione di Eridanus, il Fiume. La frusta è estendibile, e può variare la sua lunghezza da un minimo di un metro, o rientrare completamente quando non viene utilizzata, ad un massimo di cinque metri. Sebbene la frusta sia fatta di un infinità di granelli di sabbia si presenta straordinariamente compatta negli attacchi, e se viene recisa, grazie alla sua composizione frammentaria, può riaggregarsi. L'arma può essere utilizzata anche per afferrare oggetti a distanza avvolgendoli nella sua stretta. [Tecnica di Gilda La Sabbia Obbedisce; Consumo: Medio - Due turni]
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    Parlato Calisto


    Diciamolo pure, gli eventi di quella sera erano alquanto anormali: da una prospettiva esterna era facile scambiare lo scontro tra i due con una specie di gioco erotico sadomaso. Ed in fondo davvero l'uno escludeva l'altro? Piuttosto la psiche dell'uno si rispecchiava in quella dell'altro, ma se questo metteva i due sulla stessa lunghezza d'onda, anche li portava a collidere irrimediabilmente; il loro si era trasformato piuttosto in un gioco per determinare "chi stava sopra", e malato o proverbiale che fosse, questo fatto divertiva entrambi.
    Così, all'elettrizzante abbraccio del Dottore - anzi, del Drugo, visto il tema della maschera -, c'era da aspettarsi che l'Amazzone avrebbe reagito come più ci si aspettava da una guerriera, cosa che non tardò a fare. Per un istante, la scossa che correva nei loro corpi penetrò la spina dorsale di Calisto, irrigidendo completamente il suo corpo - e dico completamente, effetto viagra compreso -; in quell'attimo, come un uccello minacciato dalla stretta di un uomo, la ragazza si liberò dalle sue mani, librandosi in aria con superba eleganza. Che dire, a quella visione, nel vedere da così vicino l'inguine e le snelle gambe della fanciulla di fronte agli occhi, non solo il Drugo si irrigidì ancora di più, ma perse per un attimo coscienza di tutto ciò che lo circondava. Fu così che, senza sapere come, né quando né perché, un attimo dopo si ritrovò gambe all'aria, riverso per terra a fissare il soffitto.
    Per qualche istante rimase stordito, un po' a causa della dolorosa craniata contro il pavimento, un po' per l'essere stato colto di sorpresa; alzando la testa realizzò finalmente come il suo piede sinistro fosse stato legato dalla frusta che l'Amazzone reggeva in mano, e che ora lo guardava ridente con aria di superiorità.

    Ah... ahahah!! Mmmh...

    Alcuni si sarebbero sentiti umiliati, ma non il Dottore; no, lui rideva divertito e mormorava compiaciuto, perché era cosa assai rara trovare una compagna di giochi come quella, e di fatto sarebbe stato un peccato vincerla così facilmente. Si dice che il corteggiamento di una donna sia la parte preferita di un amatore, che il principio fosse lo stesso?

    Ah non sapevo ti piacessero questo genere di cose... Guarda che coincidenza, anche a me!

    Esclamò ghignante mentre prendeva un sorso di vino dalla bottiglia ancora poggiata sul tavolo, senza però dar cenno di volersi rialzare da terra. Era vero, era lui l'esperto di fruste e lacci e corde, quindi non poteva davvero tirarsi indietro da quel genere di provocazione.
    Schioccò le dita, ed in un attimo l'aria attorno a loro si fece scura e spessa, come una cortina di cenere e fuliggine avesse oscurato la loro vista: la verità è che non era cenere, bensì polveri di ferro e alluminio, sufficientemente fini ed abbondanti da celare l'uno la vista dell'altro. Riparato da quella cortina, il Drugo si sarebbe alzato in ginocchio, menando con la sinistra la frusta ricavata dalla trasmutazione del bastone, in modo da legare la ragazza - possibilmente alla vita, ma non potendola vedere doveva andare a intuito - e tirarla a sé. Riuscito o meno in questo, si sarebbe poi lanciato verso di lei, ancora parzialmente nascosto dalla polvere, spingendola con forza all'altezza del ventre finché non fosse riuscito a metterla letteralmente con le spalle al muro.
    Oh, c'era da sperare che i vicini non facessero storie per il rumore, odiava essere interrotto.


    Mana: 80%
    Stato: Contusione alla testa per la caduta
    Passive:

    CITAZIONE
    • L'Uomo Filosofale:
    {Passiva - Le trasmutazioni alchemiche ignorano la gran parte delle leggi chimiche e fisiche; consente rigenerazione dei tessuti off-game e immortalità imperfetta (danni che superino un certo ammontare possono effettivamente ucciderlo).}

    • Il Re delle Chimere:
    {Passiva - +25% Forza e Velocità; la presenza di chimere e altri organismi/composti all'interno del suo corpo è puramente scenica.}

    Atttive:

    CITAZIONE
    • Trasmutazione Alchemica Come c'è da aspettarsi da un alchimista esperto non può certo mancare al repertorio la padronanza avanzata delle trasmutazioni elementali. Che si tratti del proprio corpo o dell'ambiente che lo circonda, basta la volontà, dell'energia e un pizzico di immaginazione per plasmare e creare ciò che si desidera. Solitamente le trasmutazioni necessitano di un cerchio alchemico e/o la presenza di catalizzatori specifici per l'esecuzione, ma nel caso specifico di Calisto la pietra filosofale che il suo corpo contiene è un mezzo più che sufficiente per incanalare la propria energia. Generalmente parlando le trasmutazioni - in particolare le sue - non hanno dei veri e propri limiti di applicazione, ma questo è solo un concetto ideale. Il risultato di una trasmutazione è infatti condizionato dall'energia dell'utilizzatore prima ancora del catalizzatore utilizzato. In termini quantitativi un consumo d'energia Basso è sufficiente a sostenere stabilmente la creazione di una falce di piombo di 2.5 metri per circa un turno; tecnicamente sarebbe anche possibile creare un muro di mattoni alto dieci metri infondendo un quantitativo Basso di energia, ma questo perderebbe stabilità quasi subito e cadrebbe in terra al primo soffio di vento. Prendendo ad esempio i due estremi, un consumo Basso permetterà generalmente la trasmutazione in materia per un volume di circa 5 m3 (o di un arto, se usata su di sé), mentre un Critico permetterà trasformazioni in materia con volume di 15 m3 (o il corpo intero, se usata su di sé). Altre variabili del processo sono il tempo di vita del costrutto (durata in turni) e massa dei reagenti utilizzati, ma quest'ultima può essere trascurata a seguito dell'azione specifica della pietra filosofale che permette di ignorare la legge.
    {Attiva - Trasmutazione di materia organica e inorganica, le limitazioni di volume derivano dal raggio massimo per consumo, se usata su di sé segue la regola (1 arto/2 arti/4 arti/corpo intero), agisce sulla propria persona e su elementi terzi a contatto, se vi è continuità di fase (solido-solido, liquido-liquido ecc.) si può trasmutare a distanza secondo le limitazioni di raggio a consumo; Variabile, 1 o 2 turni.} --> Bastone che diventa frusta, Basso, un turno

    • Ferrosabbia: Non richiede molto sforzo, ad un alchimista, trasformare per trasmutazione i componenti elementali e le microparticelle disparse nell'aria in polveri metalliche pesanti estremamente fini. Così come una nuvola di polvere o sabbia, quindi, si produce una nube relativamente densa composta generalmente da polveri di ferro o altri metalli in un volume massimo di circa 5 m3. Di per sé questa polvere non ha effetti particolari, se non quelli di ostacolare la vista al nemico, causargli accesi colpi di tosse e altri fastidi dovuti alla nube sottile composta da materiali densi. Questa può rivelarsi dunque utile per far perdere al nemico le proprie tracce, nascondere qualcosa o semplicemente ostacolarlo in fase di attacco o difesa lanciandogliela addosso. Tuttavia, non dimentichiamo che questa polvere, seppur destinata a depositarsi in fretta per via del peso (1 turno), è composta da metalli capaci di generare facilmente reazioni esplosive. Se dunque tramite una successiva trasmutazione (tecnica slegata) si causasse una scintilla e/o esplosione, questi metalli non farebbero che esplodere rafforzando l'effetto distruttivo. Un'infida trappola alchemica.
    {Attiva - Nube metallica inerte, copre un volume massimo di 5 m3; Basso, 1 turno. Danni Bassi di origine esplosiva quando innescati da una tecnica o altri oggetti fisici, la Ferrosabbia resta depositata indefinitamente. Basso, istantaneo.}
     
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    Il Drugo era un vero birichino... Aveva notato la mia frusta, con cui gli avevo giocato quello scherzetto ed aveva risvegliato tutta la sua passione... O si chiamava perversione? Così dopo aver ridacchiato, il mio partner, si era mostrato abbastanza sorpreso dalla creazione della frusta e dopo aver dichiarato di amare le stesse cose aveva cominciato a sgolarsi un altro sorso dalla bottiglia. Ma che uomo, non me ne aveva offerto neanche un goccio... Non si trattava così una donna. Però, non avevo avuto modo per lamentarmi... Infatti, il Drugo, dopo aver terminato di bere, aveva fatto schioccare le sue dita richiamando una spessa cortina fumogena che mi impediva di vedere ad un palmo dal mio naso... Che cosa strana... Quella cortina scura e densa era apparsa improvvisamente celando alla mia vista il corpo disteso ai miei piedi... Ma l'uomo non poteva sapere che la vista non era il solo senso con cui la bella amazzone poteva contare.
    Oh quindi non solo l'unica a giocare... Vuoi giocare a nascondino?
    Così, avevo chiuso gli occhi... Un operazione che mi aiutava a percepire al meglio l'influsso dell'aria che mi circondava. Così, grazie all'aria all'interno della stanza avevo potuto percepire uno strano movimento da parte del mio avversario, a quanto pareva si stava rialzando o qualcosa del genere. Però il movimento non era stato completo... Infatti, l'uomo aveva mosso il suo braccio sinistro, dove teneva il suo bastone a quanto ricordavo, che comunque non poteva colpirmi... O almeno io così avevo pensato. La mia supposizione, però, si era rivelata errata così mi ero ritrovata stretta nell'abbraccio di una frusta che poi mi aveva spinto con forza contro il muro... La botta era stata percepita... Sia da me sia da coloro che ci davano dentro nella stanza accanto... Il vento non conosceva ostacoli, infatti, era sempre pronto ad aggirare ciò che gli si parava dinanzi.
    EH EH!
    Il botto era stato accompagnato da una mia piccola esclamazione... Dove aveva tirato fuori la frusta quell'uomo? Ma soprattutto eccolo che aveva dato prova della sua passione per le fruste... Di sicuro in un modo leggermente più Masochista del mio... Ma se era questo che voleva l'avrei accontentato... Chi ero io per dargli un dispiacere? Così mi feci aiutare dal mio Auspex per trovare l'uomo per poi cercare di colpirlo con la mia frusta sulla mano sinistra... Si, gli volevo far mollare la sua arma... Se voleva del Sadomaso quello che il Drugo cercava aveva trovato un ottima padrona. Non sapevo se lui poteva orientarsi con successo in quella cortina ma a me personalmente, per ora non dava fastidio. E questo attacco era mirato oltre che al disarmo anche al provare a comprendere le sue abilità in assenza di visuale libera.

    immage1

    Mana
    ȯ 90/100
    Status Fisico
    ̯ Lievemente Scossa
    ȯ Botta alla schiena
    Status Psicologico
    ȯ Divertita
    Passive
    ̯ Soul Of Wind: [Volo + 50% Resistenza]
    ȯ Wind Control: [Auspex passivo 30mq]
    Armi ed Oggetti
    ̯ Redemption: [+]
    ȯ Chiavi degli spiriti: [+]
    Tecniche Usate
    ╚» Fleuve d'E'toiles: [+] Una particolare frusta estendibile, dono dei Spiriti Stellari. La Sabbia che forma questo straordinario oggetto proviene dal Piano Stellare, fatta con la sabbia che scorre sotto il letto d'acqua dalla costellazione di Eridanus, il Fiume. La frusta è estendibile, e può variare la sua lunghezza da un minimo di un metro, o rientrare completamente quando non viene utilizzata, ad un massimo di cinque metri. Sebbene la frusta sia fatta di un infinità di granelli di sabbia si presenta straordinariamente compatta negli attacchi, e se viene recisa, grazie alla sua composizione frammentaria, può riaggregarsi. L'arma può essere utilizzata anche per afferrare oggetti a distanza avvolgendoli nella sua stretta. [Tecnica di Gilda La Sabbia Obbedisce; Consumo: Medio - Due turni]
    Evocazioni
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    Note
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    | Basso » 5% | Medio » 10% | Alto » 20% | Critico » 40% |

     
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