[Quest] Il Conclave dell'Esarcato

[EM] Building on Ruins ~ Atto III

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    Viaggiatore dei Mondi

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    La diceria che aveva iniziato a correre lungo i vicoli del bazar all’indomani della Notte del Giudizio si è rivelata infine fondata: i vertici dell'Esarcato stanno per riunirsi, e questo -come è risaputo- vuol dire che è venuto il momento per tutti i mercanti di Merovish (quelli che contano, almeno) di eleggere le sue nuove teste, per sostituire quelle che devono essere cadute.

    Inizialmente, così come molti degli altri disperati della Tana, non eravate disposti a crederci... ma negli ultimi giorni -dopo la disperata e degradata apatia in cui la distruzione ha gettato la capitale- la città è stata animata da una febbre tutta nuova: coloro che aspirano al posto di Pasha hanno iniziato a spendere e spandere per procurarsi le rarità più esotiche con cui impressionare il Conclave al loro ingresso, assoldando possenti guerrieri o agili assassini per rimpinguare il loro seguito, e facendo quasi a gara per comprare le donne più belle da trasformare in un gioiello da esibire con il loro abito migliore.

    ...e ora, anche voi avete per le mani un autentico invito di partecipazione al Conclave!
    Con circospezione, vi siete rintanati nel segreto dei vostri rifugi -lontano da occhi indiscreti-, e dopo aver spezzato il sigillo dell’Esarcato impresso nella ceralacca ormai secca avete fatto scorrere lo sguardo sulle poche righe vergate all’interno con calligrafia elegante: oltre ad un sommario sunto della situazione attuale della congrega e del motivo della riunione -vaga e breve-, il biglietto reca anche una raccomandazione circa l’abbigliamento e il rendersi presentabili... oltre che, ovviamente, la data e le coordinate del posto in cui avrà luogo l’importante evento.

    E dove si svolgerà questo pantagruelico sfoggio di ricchezza, questo insulto all’indigenza?

    jpg

    A Geisine.
    La “Culla Rossa delle Fiamme”. Una nera desolazione di lava e pietra vulcanica.
    Già. Pensando di aver letto male, avete controllato e ricontrollato la missiva, ma...
    Dice proprio così: “Geisine”. Nessun errore.

    Così, eccovi qui: vestiti a festa -a meno che non siate stati così previdenti da portarvi il cambio da indossare una volta arrivati a destinazione-, ad arrancare tra gole e crepacci alla ricerca della vostra meta...



    Straight to the Point

    Benvenuti in Quest ^O^/ Questo primo intervento è volto a “contestualizzare” la situazione, quindi non è richiesto altro che un post in cui descrivete il vostro arrivo nella regione di Geisine; ricordate che solo Zimmer ed Eren Satu posseggono l’invito, mentre Nike e Calisto sono presenti in qualità di “seguito” del Boggart -quindi si presuppone che gli Eversori arrivino insieme.

    Se ci sono domande, postate in bacheca. La scadenza è fissata per mercoledì 3 ottobre, ma se fate prima è pure meglio :grab:

     
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  2. ~Steel
     
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    Parlato Calisto
    Parlato Smile
    Parlato SARA


    Merovish era in tumulto, lo era da giorni. All'indomani degli attentati che avevano minato la città sotterranea, banditi, mercanti, popolani e rifugiati si erano uniti in un solo grido di indignazione e paura. Per le strade camminavano profeti di sventura, altri invece invocavano l'avvento di una rivoluzione; i sussurri passavano di orecchio in orecchio, creando un assordante boato e la realtà si mischiava alla fantasia, a tessere il caos. C'era chi proclamava il sorgere di un nuovo Alfiere, chi mormorava di voci riguardo l'Esarcato e chi addirittura preparava in gran segreto armi e ricchezze, in ansia dell'avvenire.
    Ed in mezzo a quel subbuglio stava un uomo, un semplice scienziato, chiuso nel proprio alloggio al centro del Distretto della Polvere. Quella mattina aveva tolto dall'armadio una bella camicia di seta rosso scuro ed una semplice cravatta vermiglia con rifiniture argentate; per l'occasione aveva riesumato anche il suo completo migliore, di un brillante e semplice nero. Il tutto giaceva piegato con cura sul letto, mentre l'uomo, ritto in mezzo alla stanza, fissava gli abiti con sguardo torvo.

    Ancora non capisco perché lo fai. Non hai sempre detto di disprezzare certe occasioni?

    Smile se ne stava tranquillamente appoggiato su un comodino, fissando Calisto con le braccia incrociate. L'acuta vocina dell'essere servì a scuotere lo scienziato, che già da diversi secondi era caduto come in trance, a fissare in silenzio il vuoto.

    Non mi va infatti, ma devo. Siamo tutti in mano ai potenti, il mio lavoro e i miei desideri dipendono da loro, almeno per ora. Si tratta di salvaguardare i nostri interessi, per questo lo faccio.

    C'era qualcosa di diverso, qualcosa di completamente nuovo. Il Dottore era sempre stato un uomo spensierato, autoproclamatosi libero dalle catene della legge e della società, che viveva unicamente per se stesso. Questo suo essere lo rendeva freddo, alienato dal resto del mondo, il che lo faceva apparire imperturbabile, una figura ridente senza alcuna ansia o paura, nemmeno della morte. Molti lo credevano un pazzo, un eccentrico e maniaco svitato, ma questo solo perché non temeva di cedere alle passioni, di essere giudicato o punito, né gli interessava cosa pensassero gli altri di lui.
    Eppure quel giorno non sembrava più lui: sul viso non vi era alcun ghigno o sorriso; la luce vivida e quasi folle degli occhi smeraldini era morta ed il suo atteggiamento era più serio di quanto mai fosse stato. Per la prima volta da secoli, Calisto era tornato ad essere l'uomo che la società si fosse aspettata che fosse.
    Ma cosa mai poteva essere successo per spingerlo a quella scelta?

    Era accaduto poco tempo prima.
    Un giorno per le strade di Merovish aveva cominciato a correre una nuova voce, più sorprendente e allarmante che mai. Si diceva che i vertici dell'Esarcato avessero indetto un Conclave, una riunione a cui solo le più influenti e potenti figure di spicco avrebbero partecipato. Diverse teste coronate erano cadute nella Notte del Giudizio, ed ora la città aveva bisogno di nuovi burattinai che dalle ombre tirassero i fili, e questo poteva solo significare una cosa: corsa al potere. Ogni uomo o donna che ne avesse i mezzi, si sarebbe preparata alla battaglia diplomatica di ostentazione e inganno, giocando sporco, mentendo ed eliminando la concorrenza, se questo avesse significato ricoprire un ruolo d'importanza nella rinata Merovish.
    Ma cosa poteva mai centrare un umile scienziato in tutto questo? Perché un uomo come Calisto era tanto preoccupato dalla situazione? La risposta è semplice, ed è instabilità. Se avesse lavorato con mezzi propri, se avesse avuto un suo laboratorio ed una sua ricchezza, allora un terremoto ai vertici non avrebbe scalfito le sue fondamenta. La realtà, però, era che il Dottore ora dipendeva dagli Eversori, dalle loro ricchezze e dalla loro influenza: se le loro fondamenta avessero ceduto, lui sarebbe crollato con loro. Rappresentare gli interessi della gilda era rappresentare i suoi stessi interessi, e se questa avesse acquisito anche più potere dall'occasione che gli si offriva, allora anche lui ne avrebbe indirettamente guadagnato.
    Così, non appena la voce era giunta alle sue orecchie ed il timore aveva preso a scuotere il suo animo, lo scienziato si era rivolto all'unica persona che gli potesse venire in mente: Zimmer. Non poteva dire di conoscere a fondo il Boggart, anzi, al loro primo incontro l'aveva scambiato per un contrattore di poco conto, un comune galoppino degli Eversori. Col tempo, però, i sussurri e i racconti si erano stampati nella sua mente, fino a dar vita ad un ritratto molto diverso da ciò che si era aspettato; quel molliccio non era una figura da prendere alla leggera, ma un personaggio da rispettare e temere. Chi altri, se non lui, avrebbe potuto ricevere la chiamata dell'Esarcato?
    E fu così che il Dottore trovò il modo di partecipare al Conclave, quale uno dei tre rappresentanti degli Eversori, al fianco del Boggart ed una terza persona a lui ignota.

    Finalmente il momento era arrivato, il giorno in cui si sarebbe svolto l'incontro dei potenti, dei falsi e degli egoisti, per il controllo di Merovish.
    Calisto aveva indossato il suo migliore completo, con una camicia cremisi che s'intonasse alla sua fiammante capigliatura. Non portava gioielli o altri accessori, ad eccezione del fidato bastone da passeggio ed un paio di boccette metalliche riposte nell'interno della cintura: nel caso le cose si fossero fatte pericolose. L'immancabile pacchetto di sigarette nella tasca posteriore ed un semplice fazzoletto rosso nel taschino.

    Ho un brutto presentimento. Perché mai tenere la riunione nel mezzo di una zona vulcanica isolata da ogni altra cosa? Non credo sia una semplice questione di segretezza, siate prudente maestro.

    Anche SARA aveva finito di prepararsi, ed era appena uscita dal bagno porgendo allo scienziato una collana; assieme alla piccola chimera avrebbe accompagnato il proprio padrone, sostenendolo in quella difficile e seccante missione. Per l'occasione anch'ella aveva curato il proprio aspetto, indossando un bel vestito a pieghe d'un rosso che s'abbinasse a quello di Calisto.
    I lunghi capelli corvini che ricadevano morbidi sulle spalle, mentre lo scienziato le allacciava con cura una catenella dorata al collo, sospirando pensoso.

    Non ho fiducia in quella gente, né tantomeno confido che giocheranno pulito. Sono ricchi e potenti di Merovish, quindi il peggio che questa città abbia da offrire. Tenete gli occhi aperti.

    I preparativi erano terminati, ora non restava che seguire il corso degli eventi e vedere con i propri occhi cosa il futuro avesse da offrire. Una volta chiuso l'uscio, il trio si sarebbe aggregato a Zimmer ed il resto del suo seguito, per poi partire in direzione di Geisine.

    - - -


    Geisine, la "Culla Rossa delle Fiamme", così chiamata per i suoi fiumi di lava incandescente che sgorgano dalla terra stessa. L'aria è resa scura e soffocante dai fumi magmatici di zolfo e dalle polveri detritiche come spesse nubi nere; i polmoni bruciano per i vapori bollenti, così come la pelle, soggetta all'ambiente caldo ed umido del vulcano. Ogni tanto piccole pietre incandescenti e pezzi di roccia anneriti, piovono dal cielo come lapilli, quasi a voler linciare gli stolti che si avventurano in quelle terre.
    Quell'oggi, a dover inoltrarsi fin nel cuore della terra del Fuoco, era un gruppo di individui tra i più variamente assortiti, ognuno con desideri diversi ma un unico obbiettivo: trovare il Conclave e spaccare qualche culo come solo gli Eversori sapevano fare.


    CITAZIONE
    Il vestito di Calisto --> Link
    Il vestito di SARA --> Link solo che invece di essere viola, è di questo rosso --> Link e porta una collana.

    PS: Faccio notare che l'aspetto di SARA è tratto da quello della vera Megan, quindi appare esattamente come nella foto (le figate di ispirarsi a personaggi reali).

    Condizioni: Indenne
    Mana: 100%
    Famigli:

    CITAZIONE
    png• Smile: Smile è sicuramente il più anziano compagno d'avventura di Calisto, il primo anzi. E' stata la prima creatura prodotta dallo scienziato in giovane età e fin da allora continua a restargli accanto come un fedele animale domestico e prezioso amico. In verità, nel corso del tempo, Smile ha cambiato molto il suo aspetto, soprattutto perché essendo stato il risultato di procedure rudimentali la sua prima forma era notevolmente più primitiva. Al giorno d'oggi Smile ha l'aspetto di quello che sembra essere un grosso insetto, con quattro zampe simili a quelle di un granchio, due arti superiori dalla medesima struttura umana, una testa dalla forma ovale priva di naso o labbra ed infine due paia di ali membranose che consentono il volo. Di tutte queste caratteristiche, l'unica rimasta costante nel tempo è stata l'assenza di un muso, tanto che il suo nome, Smile, gli deriva proprio dal fatto che la mancanza di una bocca fa sembrare che sorrida quasi sempre. Il ruolo di Smile non è del tutto chiaro, le sue piccole dimensioni (è alto 27 cm) e la struttura gracile non lo rendono utile in combattimento, non possiede alcuna abilità o arma particolare e l'unica eccezionalità rispetto alla maggior parte delle altre chimere è la sua superiore intelligenza, confrontabile con quella di un umano medio. Probabilmente l'unico scopo di Smile è quello di star accanto al suo padrone, importunarlo o rimproverarlo, come un amico di vecchia data farebbe.
    {GDR - Famiglio GDR con pura funzione narrativa.}


    png• S.A.R.A.: Acronimo di Sgnacchera Allucinante Robotica Autoalimentata, è una androide semi-organica che svolge il ruolo di assistente e braccio destro di Calisto. Come suggerisce il suo nome, le intenzioni dello scienziato al momento della sua creazione non erano del tutto professionali, tanto da spingerlo ad usare come base per il prodotto l'anatomia della sua modella preferita, Megan Fox. Sfortunatamente per lui, qualcosa deve essere andato storto durante la calibrazione, perché la cara e intransigente SARA tende a rispondere alle sue avance con una serie di pugni e calci allo stomaco: forse un errore nel parametro del sadomaso. All'esterno SARA appare come una formosa donna dai capelli corvini e occhi azzurri, alta circa un metro e settanta, con delle invidiabili misure 90-57-84 - un po' differenti dall'originale, ma il Dottore desiderava la perfezione. Per quanto sia provocante il suo aspetto, comunque, non dimentichiamo che è stata creata per rivestire un importante ruolo d'assistenza ed è quindi non solo dotata di un intelletto elevato - con capacità di calcolo tipiche di una macchina -, ma anche di una personalità composta e seria, decisamente più matura rispetto alle frivolezze del suo creatore. Vista la funzione per cui è stata progettata, in ogni caso, SARA si rivela inadatta al combattimento, tanto da essere priva di armi particolari - il fascino femminile non conta - e l'abilità nel corpo a corpo è giusto sufficiente per tenere a bada i molestatori, Calisto in primis.
    {GDR - Famiglio GDR con pura funzione narrativa.}

    Equipaggiamento:

    CITAZIONE
    • Le Fiale: Elemento di cui invece non fa mai a meno sono le sue amate fiale e provette che porta accuratamente con sé riposte sotto i vestiti in apposite cinture e scomparti. Queste contengono sovente i più disparati prodotti di laboratorio che la sua mente coltiva, dai veleni, ai patogeni e perfino le chimere. Vista la delicatezza della strumentazione di vetro, portare con sé provette o fiale di questo materiale sarebbe quantomeno sconveniente e pericoloso, per questo Calisto utilizza delle apposite provette inserite all'interno di un cilindro in lega metallica estremamente resistenze agli urti e alle sollecitazioni e che garantisce inoltre l'equilibrio termico. Tutto ciò previene la propagazione involontaria di composti et simili anche nelle situazioni più rocambolesche.

    • Il Bastone: Qual è il punto di possedere un bastone se non lo si usa per sostegno né si possiede uno status che ne giustifichi la mera funzione da passeggio? Forse è proprio questo il punto, che un simile accessorio non abbia una funzione, bensì rappresenti un semplice orpello che mal si accorda all'immagine di un comune e talvolta trasandato uomo di scienza. Nero, d'un brillante nero dalla lucentezza metallica dal pomello in ottone con rifiniture in oro, l'intero, leggerissimo corpo è composto non di legno, bensì di una lega metallica di zinco, magnesio e alluminio. E' dunque questo solo un inutile orpello da sfoggiare per puro gusto di farlo? Così sembrerebbe, ma tenendo da conto le abilità di trasmutazione del Dottore è facile che questo comune venga trasformato in una spada, una mazza, una falce o qualunque altro prodotto pratico e pronto all'uso.

    Passive:

    CITAZIONE
    • L'Uomo Filosofale: La Pietra Filosofale, il sacro Graal degli alchimisti capace di donare la vita eterna, la conoscenza assoluta e di trasformare la sostanza secondo i propri desideri. La storia vuole che questo magico elemento, cuore dell'alchimia, non fosse altro che una sciocca superstizione nata dall'ignoranza delle leggi della chimica e dalla superstizione popolare. Se tuttavia credessimo alla semplice realtà dettata dal noto, non avremmo spiegazione di tutti quei fenomeni al di là dello scibile che notiamo su Endlos. Eppure? Non è forse anch'esso un mondo reale? Dunque è accettabile supporre che anche miti quali la Pietra Filosofale esistano e ne abbiamo prova concreta proprio all'interno del corpo di Calisto. Non è detto sapere come e quando, ma è accertato che da qualche parte nel suo corpo sia impiantato un cristallo filosofale, forse non dotato dei divini poteri della Pietra, ma non di meno capace di cose portentose. E' il potere della pietra che alimenta il suo corpo e catalizza la sua scienza alchemica, conferendogli una vita se non eterna quantomeno estremamente longeva. Di fatto il suo corpo non riporta i segni del tempo, né tantomeno le cicatrici di una vita vissuta ai propri limiti, è infatti influsso del cristallo il quasi nullo invecchiamento cellulare e la rapida rigenerazione dei tessuti, tant'è che anche profonde ferite o intere amputazioni tendono ad essere curate e i tessuti rimpiazzati. Sovente questo lo salva anche da situazioni mortali, quali ferite letali ed incidenti vari, ma è chiaro che il cristallo non abbia poteri divini, se infatti venisse distrutto o Calisto ricevesse un ammontare di danni così alto da non lasciare il tempo alla rigenerazione di agire, finirebbe molto probabilmente nella tomba. Ben più magnifico effetto, tuttavia, è quello che si riscontra nella catalizzazione dei processi alchemici quali le trasmutazioni. La Pietra Filosofale è infatti leggendaria per la sua proprietà di ignorare le comuni leggi della chimica e della fisica. Questo permette al Dottore di eseguire trasmutazioni alchemiche senza doversi preoccupare della massa utilizzata o degli elementi in gioco, quali reazioni, spontaneità, cinetica e fattori analoghi.
    {Passiva - Le trasmutazioni alchemiche ignorano la gran parte delle leggi chimiche e fisiche; consente rigenerazione dei tessuti off-game e immortalità imperfetta (danni che superino un certo ammontare possono effettivamente ucciderlo).}

    • Il Re delle Chimere: Un vecchio soprannome dei tempi in cui lavorava per la corporazione OMBRELLO, "Re delle Chimere" è forse un titolo affibbiatogli per scherzo, ma che ha inaspettatamente un risvolto del tutto concreto nella realtà. E' innegabile che la passione per il concetto di chimera sia un cardine della sua esperienza scientifica, il nucleo attorno a cui l'intera sua ricerca ruota da decenni e decenni. Forse è una crociata contro Dio quella che conduce il Dottore, una sfida nel dimostrare chi sia il migliore nel creare e plasmare la vita, dare una nuova forma all'esistenza o crearne una da zero, fino alla realizzazione di un essere che racchiuda in sé i millenni di evoluzione delle specie dell'intero creato. Non stupisce dunque che il primo soggetto nato dagli sforzi del suo genio sia lui stesso, una chimera generatrice di altre chimere. Non è dato sapere quali procedure abbia seguito e tutti i dati del progetto sono strettamente confidenziali, tutto ciò che conosciamo è il risultato. Forza e velocità trascendono i limiti dell'uomo comune, così come l'efficienza e la stessa catena dei fenomeni fisiologici è stata stravolta. Realizzazione ultima del processo di modifica è stata l'implementazione dei geni e tessuti della progenie chimerica artificialmente creata, il che ha reso il Dottore una specie di incubatrice umana al cui interno risiedono costrutti chimerici e non di basso livello, oltre che ad agenti chimici e patogeni dormienti richiamabili all'occorrenza per mezzo di processi fisiologici indotti.
    {Passiva - +50% Forza e Velocità; la presenza di chimere e altri organismi/composti all'interno del suo corpo è puramente scenica.}

    Note: Baf, un po' frettoloso in un paio di punti, ma non sapevo bene cosa scrivere. Mi son tenuto particolarmente generico sul contatto con Zimmer e sul viaggio fino a Deisine, non sapendo cosa avrebbero avuto da dire i miei "compagni", perciò avete libertà di interpretazione. :sisi:
     
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  3. Eren Satu
     
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    Il Conclave dell'Esarcato - Ø
    Presidio del Sud


    Merovish, Bazar delle Talpe.

    Siete sicuro di andarci in quel modo, Eren?
    È il Geisine, Shahrazàd. Dopo le ghiacciare del Nord e li cessi pubblici di Merovish, è uno dei peggio posti per fare due chiacchiere.

    Alla luce del braciere e dei candelieri e seduto sui pochi cuscini che adornano la stanza, il mercante è chino sulla sua borsa e la sta organizzando. Al suo fianco, elegante e gentile come una ninfa mitologica, lo osserva e lo interroga la signora della casa, sebbene non sia la sua signora.

    Non intendevo quello, Eren.
    Preoccupata? Anche io, ma penso che sia peggio non annacce.
    E comunque, vedrò de stà accorto.

    Infila nella larga sacca il lungo mantello zafferano accuratamente piegato. Già, il problema non era il come andarci ma il perché: qualche tempo prima, in uno strano giorno di mercato, nel dare una mano e qualche regalo ad uno scricciolo intelligente è stato ripagato con una lettera che valeva oro, nelle mani di chiunque.

    Si rialza dai cuscini e raccoglie dal pavimento il burnus da viaggio, indossandolo agilmente, e gli occhiali. Un ultimo controllo alla borsa e stringe le cinghie, prima di farla scivolare lungo la schiena. I preparativi per la partenza sono completati.

    Vuoi venire anche tu?
    Se lo volete...
    Sono dei mercanti, Shahrazàd. Forse non come questo fortunello, ma non dovrebbero crearsi molti problemi per la tua presenza. Anzi...
    Credete che vi possa aiutare, durante il Conclave?
    Il tuo aiuto è sempre valido. Meglio la tua compagnia che quella dei ricconi.

    Una carezza gentile sulla guancia e un sorriso sono la risposta e il saluto della ninfa, prima di svanire come nebbia tra i cuscini. Un sorriso di rimando sfugge al mercante da sotto il cappuccio, mentre recupera dal pavimento una vecchia stuoia e la infila nella borsa dopo averla arrotolata.

    Geisine.
    Una figura celata sotto un polveroso mantello con cappuccio si muove con cauta lentezza tra le rive incandescenti, risale un lungo costone di nero basalto e si ferma sul ciglio ad osservare il panorama che si apre sotto di lui.
    Il Geisine è conosciuto ai più come la "Culla Rossa delle Fiamme" e il motivo è facile da comprendere, una volta entrato nel suo territorio: delta di fiumi di lava si alternano a laghi e fontane di magma, irradiando e bruciando le dure rocce figlie di millenni di eruzioni.
    Un riflesso arancio spicca sotto l'ombra del cappuccio che nasconde e protegge il volto dell'uomo. Un lampo che forse il gruppetto intravisto poco prima ha forse notato. Poco male se sono in quel luogo per lo stesso motivo. Poco bene se sono lì per creare guai a lui.
    Ad ogni modo...

    Sono d'accordo con voi, signori del Conclave. Per accendere la miccia della polveriera Merovish, ci vuole una buona fiamma. E il Geisine è la madre delle fiamme.
    Bah...

    E decide di scendere il costone girando largo rispetto al più invitante scivolo naturale.

    png

    Basso × 5% | Medio × 10% | Alto × 20% | Critico × 40%


    - Condizioni › Ottimali. Risente parecchio del clima.

    - Energia › 0% [0B+0M+0A+0C]

    - Mercante itinerante › {Passiva per la comprensione e l'uso delle lingue endlosiane + Passiva per la comprensione e l'uso delle mappe endlosiane e dei sistemi d'orientamento}

    - Valuta del mercante › {Passiva che riduce di un livello le barriere colpite dalle monete}

    - Note › Blabla, arriviamo sul posto e ci avviciniamo agli altri.


    « Chi ha ragioni da vendere le porti al mercato.»
    Eren Satu

     
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    Giorni bui per Merovish e tutto il Sud si erano mostrati all'orizzonte quando la città più importante del Meridione era stata sotto attentato. Questa situazione oltre a mettere in ginocchio il Sud, oramai irrimediabilmente impoverito, aveva anche infastidito moltissimo gli eversori, gilda di stanza nella stessa Merovish che si era sentita in un certo senso sentita colpita al cuore, ed anche al portafoglio del buon vecchio Zimmer. Una voce però si era alzata tra la popolazione, una diceria abbastanza pressante che era arrivata perfino alle orecchie degli eversori. Il Conclave dell'Esacrato stava per cominciare. Il conclave, luogo di incontro di qualsiasi potente o aspirante tale che voleva creare stabili legami di potere o rafforzare quelli che già aveva. E chi meglio dei mercanti, proprietari di Bazar e Magazzini di tutte le specie, potevano ambire a ricevere lo straordinario invito? Chiunque, dal ricco commerciante di spezie del Distretto delle Luci al mercante senza scrupoli del Distretto dei Caduti, anelava quel misero invito. Alcuni sbandierando la loro sicura convocazione cantando le loro gesta altri desiderandolo con tutto il loro cuore senza dar cenni all'esterno. Dovevo assolutamente riuscire ad entrare in quel congresso. Incontrare i personaggi più illustri e potenti di tutto il Sud poteva avvantaggiarmi nella mia scalata al potere. Quindi la cosa migliore da fare era per prima cosa sperare in Zimmer, infondo, uno dei capi degli Eversori era un illustre "uomo" d'affari del Sud. Di sicuro uno dei più ricchi, quindi una sua convocazione era altamente probabile, ed io come sua scorta o segretaria potevo cercare di intrufolarmi all'interno della festa. E così era stato. Il molliccio aveva ricevuto il suo invito per la straordinaria festa ed io, avevo spinto per essere al suo seguito. Insomma, il risultato era alquanto chiaro. Infatti, stavo finalmente per prendere parte ad uno degli eventi più importanti che poteva decidere le sorti di tutto il Sud. Così mentre mi facevo aiutare a chiudere il mio nuovo abito azzurro, molto corto e particolareggiato, pensavo alle mille opportunità che si potevano aprire per me in questa fortunata situazione. Era il momento di stringere importanti amicizie. Una volta pronta, truccata e vestita di tutto punto, insieme agli altri eversori, che sentivo di conoscere tutti, anche quello che non avevo mai incontrato, comincio il mio viaggio fluttuando a pochi metri da terra per non stancarmi. Una volta arrivati a destinazione, dopo essermi guardata intorno, avevo accennato un sottile sorriso accentuato dal rossetto rosa carne smuovendo in un piccolo risolino i boccoli che adornavano la mia testa. L'acconciatura riccia era quasi una novità per i miei capelli sempre lisci e raccolti in code o pettinature elaborate.
    Mmm che posto carino... Ci starebbe bene una bella SPA termale.
    Dissi sorridendo tra me e me, mentre fluttuavo per non far sporcare le mie bellissime scarpe con tacco dodici dorate o Beige.

    immage1

    Mana
    ȯ 100/100
    Status Fisico
    ȯ Illesa
    Status Psicologico
    ȯ Leggermente Annoiata
    Passive
    ╠» Soul Of Wind: Una presenza eteria, dovuta dal perfetto controllo del vento e dei suoi derivati. Νίκη ha imparato, dopo innumerevoli studi all'interno della Caverna della Conoscenza, a fondere il suo corpo con il vento, così da riuscire a librarsi in aria senza aiuti. L'altezza massima raggiunta è di 5 metri, in Combattimenti e Role, grazie alla sua competenza nell'utilizzo dell'energia del vento che scorre dentro di lei. Invece, questa capacità di volare si presenta senza limitazioni nelle scene libere. [Passiva di Volo]
    ╠» Wind Control: La straordinaria capacità di controllare le forze del vento dona a Nike la straordinaria abilità di avere una particolare percezione all'interno di un raggio d'azione prestabilito, di trenta metri. Questa eccellente capacità permette alla ragazza di controllare tutti i cambiamenti dell'area all'interno del suo raggio d'azione e di poter controllare le sue evocazioni anche quando queste si ritrovano al di fuori del suo campo visivo. Inoltre quest'abilità consente, grazie alla Prossemica, di riconoscere le persone incontrare o conosciute dal loro modo di muoversi e di porsi nell'area in cui si muovono. Infatti, ogni individuo così come ha una propria personalità così ha un proprio modo di porsi nello spazio diverso da persona a persona. [Auspex passivo 30m]
    ╚» The Beauty of the Wind: Νίκη, grazie alla sua naturale propensione nel controllare il vento potrà portare, controllando le correnti in modo quasi impercettibile, refrigerio nelle giornate afose o un vento caldo nelle giornate fredde. Quest'abilità permette a Nike di portare una sensazione di benessere a chiunque la circondi rendendo le persone sotto questo effetto più propense a fare ciò che lei vuole. Questa abilità si combina al meglio con la sua bellezza che viene amplificata da queste micro variazioni di clima. La passiva si presta alla libera interpretazione di chi la subisce. [Passiva di Charme]
    Armi ed Oggetti
    ╠» Redemption: [+] Una spada tanto bella quanto particolare, dentro di se raccoglie l'anima della prima spada di Νίκη, riforgiata utilizzando del metallo consegnatogli dalle sue evocazioni, e ciò le permette di trasformarsi in una piccola chiave, grande come quella degli altri spiriti, per essere trasportata. Le parti in Argento sono provenienti dalla sua vecchia spada mentre quelle in Oro sono le aggiunte. La presa della spada è in pelle lilla circondata da una guardia in metallo che protegge dagli urti la mano dell'utilizzatrice e che permette una più agevole presa. Sulla punta della spada si trova un ala in acciaio, capace anch'essa di tagliare rendendo l'arma poco adatta per perforare ma ottima per affondi con i suoi fili taglienti. Sulla spada vi sono incise, con delle antiche rune, il suo nome, Nike.
    ╚» Chiavi degli spiriti: [+] Un Mazzo di chiavi, che non ha nessuna dote offensiva se non quella di fare da tramite per evocare gli spiriti. E' necessario per combattere, e senza di esso Νίκη si ritroverebbe in un grosso svantaggio. Queste chiavi sono molto particolari, infatti, sono donate dalla creatura che considera degna l'evocatrice, ed esse, e solo esse sono in grado di evocare gli spiriti stellari.
    Le chiavi in possesso, fino ad ora, di Nike sono: Scorpio; Acquarius; Virgo; Loki; Sagittarius; Plue.
    Tecniche Usate
    ȯ //
    Evocazioni
    ȯ //
    Note
    ╚» Non so se vi può interessare, ma quel vestito costa solo 9$... Mizzica che affare... nottolo

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  5. Zimmer
     
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    Merovish, concettualmente, assomigliava ad un Boggart.
    E non solo perché era eccentrica, perché stava svariate torte sotto terra o perché puzzasse quanto una discarica a cielo chiuso.
    Merovish non era mai quella che sembrava: aveva più di una faccia e quella che sfoggiava in pubblico era sempre la più lontana dalla verità.
    Aveva mille e una personalità, ognuna con le proprie follie, le proprie passioni e i propri tipi di budino preferiti.
    Proprio come un Boggart, a differenza che ogni Boggart degno di questo nome, odia i budini.
    Merovish aveva mille facce… e in quel periodo, erano impazzite tutte e mille.
    I predicatori e i falsi profeti si riversavano per le vie del distretto del Kanti, acclamando questa o quella verità. I primi li riconoscevi per i cartelloni maxi schermo di cartone che inneggiavano all’apocalisse, i secondi perché avevano il saio e la barba finta.
    La situazione era ingestibile, soprattutto nel mondo del Distretto delle Talpe, anima e cuore corrotto della Tana.
    I disordini che avevano seguito l’attentato terroristico ancora non erano cessati del tutto, e la situazione era incerta per tutti. Perfino il più onesto dei tagliagole non poteva essere sicuro del proprio posto di lavoro.
    Per non parlare del terribile effetto che questa storia stava avendo sul settore turistico.

    La Tana era la colonna portante di tutto il presidio Sud, oltre ad essere l’unico, VERO centro cittadino conosciuto, se non consideriamo i vari villaggi e accampamenti nomadi.
    Accoltellare Merovish voleva dire fare lo sgambetto a tutto il presidio, facendo cadere dal tavoliere tonnellate e tonnellate di sabbia… sabbia che sarebbe inevitabilmente finita nei calzoni di qualcuno.
    Gli Eversori erano li per assicurarsi che i calzoni non fossero i loro.

    Nelle ombre delle camere private della Quinta Bolgia, una delle tre menti degli Eversori stava appunto complottando per volgere tutta quella situazione a suo favore…
    No, mentivo.
    Zimmer stava correndo nudo per tutta la stanza.
    NO! Non c’è ASSOLUTAMENTE nessuna possibilità che tu possa presentarti NUDO!
    E ovviamente 23 gli correva dietro.
    Tu tace, pulcioso! Tu sa leggere? Abiti eleganti! esclamò il molliccio, arrampicandosi su un armadio e saltando verso il lampadario, aggrappandovisi con le mani artigliate per sfuggire al perbenismo del proprio schiavo.
    Abiti cerimoniali Boggart. Pelle e scaglie! E poi noi balla, è tradizione!
    Il giovane schiavo smise di inseguire il proprio padrone, rivolgendosi invece verso uno dei sudici muri colorati alla bene e meglio di rosso, come ogni parete della Bolgia. Gli assestò un forte calcio, centrando una crepa che già minacciava l’integrità strutturale della locanda.
    La crepa si allargò verso il soffitto, e il lampadario cedette sotto il peso del Rossiccio, rovinando a terra.
    Ouch! Tu guarda cosa tu ha fatto! Tu è pazzo? Io frusta te, tu ha forse dimenticato chi è schiavo e chi è padrone? Bipede pulcioso! esplose il rossiccio, emergendo dai cocci del lampadario.
    Per un attimo si irritò del fatto che 23 non percepisse uno stipendio, in modo da potergli detrarre le spese di riparazione.

    Ma per una volta 23 non lo stava ascoltando. La crepa aperta nel muro aveva rivelato una nicchia nascosta. Dentro questa, una vecchia cassa rossa, marcita dal tempo, recava il marcio dei Cunicoli sul fianco corroso dalle tarme.
    E questa? Cosa tenevi nascosto dietro un muro? E’ parecchio eccentrico, visto che l’intera Bolgia è tua, capo.
    Commentò lo schiavo, aprendo tranquillamente la cassa.
    Ehy! Cosa tu crede di fare? Quella no è roba tua… la voce del Boggart scemò quando vide cosa lo schiavo stava tirando fuori.
    Era delle semplici vesti… ma a giudicare dalle placche metalliche che comparivano qua e la, doveva essere più un armatura.
    Un armatura Boggart.
    Tu no tocca! No è roba per te… o per me. Sbraitò il rossiccio, allontanando con un calcio il proprio schiavo.
    Il nostro molliccio preferito (senza nulla togliere agli altri) si stava comportando indubbiamente in modo strano.
    “Fai come vuoi capo… ma con quella farai sicuramente un figurone.” Concluse lo schiavo –che se qualcuno se lo stesse chiedendo, era a terra con una costola incrinata-. Lo schiavo non aveva mai visto il Boggart indossare un armatura che non fosse un esoscheletro da battaglia. L’effetto doveva essere… impressionante.

    Ci sono due dolci fanciulle, un oliphant, uno schiavo, un boggart, uno scienziato pazzo e una chimera che andavano per i confini dello Yuzrab.
    Un gran battuta.
    Ma ecco la parte che fa davvero ridere: Zimmer era SILENZIOSO.
    Non aveva proposto variazioni di percorso alla stupendamente assortita carovana, non aveva picchiato 23 nell’ultim’ora, non stava inveendo contro il caldo e non stava progettando di vendere sabbia a un sabbipode.
    Stava semplicemente in piedi sulla portantina della propria cavalcatura, a fissare l’orizzonte con fare pensieroso.
    Pensava alla prova che stava per affrontare, all’opportunità che stava per cogliere… e hai vestiti che stava indossando.
    Ehy capo… mi dici da dove salta fuori quell’armatura, comunque? Da quanto ricordo, non l’ho mai vista.
    23 stava, neanche a dirlo, appollaiato su una delle varie zanne dell’animale, vestito come ogni giorno. Nella cassapanca della portantina teneva l’abito buono, un lungo farsetto di seta azzurro dai bottoni dorati, come si confaceva agli schiavi di nobili della Tana, personalizzato con delle maniche corte all’avambraccio e dalla onnipresente sciarpa bianca.
    Un ottimo vestito, ovviamente inadatto al viaggio che stavano percorrendo.
    Zimmer invece portava un vistoso guanto d’arme al pugno sinistro, una placca da spalla appuntita, delle braghe di cuoio tinte di nero e rosso e un vistoso elmo di acciaio con un grosso rostro sulla punta, che seguiva la conformazione del suo corno centrale.
    Il petto nudo era adornato dalla collana di dita e la vita era cinta da una cintura adornata da piccoli teschi di topo.
    Questa, schiavo, è armatura cerimoniale di Lord di Guerra Boggart. Più alto riconoscimento militare in mia società. Solo matrone è più in alto di Lord. Portare armatura come chesta è un onore altissimo.
    Zimmer non potè non pensare che quell’onore non gli apparteneva, mentre si stringeva in quelle vesti.

    In breve tempo, l’aria puzzava di zolfo e le temperature erano salite sensibilmente.
    Erano arrivati all’inferno del Sud, Geisire.
    Feh! Voi è pronti, Eversori? Noi fa vedere loro con chi ha a che fare si? Commentò tetro il molliccio, mentre 23 si arrampicava sulla portantina per cambiarsi.

    CITAZIONE
    Boggart Tale


    Stato fisico:
    A posto.
    Stato psichico:
    Agitato, strano a dirsi.
    Energia: 100%



    Equip:
    Aether Rifle (23)
    Boggart Scythe
    Il Guanto
    Berserker Armor.
    Nascosta in una nicchia scavata in uno dei muri della propria camera nella Quinta Bolgia sta una cassa, una cassa che nemmeno 23 conosce.
    In quella cassa, il cui legno è ormai marcito da tempo, sta una curiosa armatura.
    Nella tradizione Boggart, la milizia difficilmente indossano armature. Troppo ingombranti per un popolo troppo caotico... Ovviamente ci sono delle eccezioni.
    I Lord della Guerra hanno la possibilità di farsi forgiare un armatura fatta su misura per loro. Sono davvero pochi i Boggart che riescono a ottenere questo prestigioso titolo, fra i più alti in ogni casta molliccia.

    Non si sa come Zimmer sia entrato in possesso di questa armatura. Si sa che non la indossa MAI. O quasi.

    Pregate che non la indossi mai sul campo di battaglia.

    Chiamarla armatura, tra l'altro, è un eufemismo. Lascia completamente scoperto il torace, e si limita ad un guanto d'arme sulla mano sinistra, un curioso elmo a corno legato al cranio del Boggart, una spalliera in acciaio scheggiata. Evidentemente, non è pensata per difendere.
    Da considerarsi, almeno per ora, come un mero vestito. Vestito che, secondo la tradizione Boggart, è ovviamente all’apice del prestigio :^| Di più elegante c’è solo la nudezza.


    Companion:
    Oliphant & 23.

    Passive:
    Lingua di un mercante [...]

    Attive:

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    Feh! Voi è pronti, Eversori? Noi fa vedere loro con chi ha a che fare si?

    Mentre gli Eversori vengono caricati (?) dal discorso del Boggart, un altro viandante spunta dalla cima di un’altura lavica, e si avvicina lentamente per unirsi al gruppo; anche se quelli che indossa sono modesti e comodi abiti da viaggio, è facile capire che siete probabilmente lì per lo stesso motivo... dopotutto, oltre all’essere alla ricerca della meta genericamente tracciata dalle coordinate dell’invito, che altro motivo potrebbe esserci per girovagare per la Culla delle Fiamme?

    Nondimeno, quando riuscite a scorgerlo più chiaramente, Nike e 23 possono riconoscere in lui una faccia conosciuta: si tratta di Eren Satu, il mercante che avete incontrato solo qualche giorno prima per le vie del Bazar delle Talpe, lo stesso che -insieme a voi- ha soccorso la misteriosa bambina con gli occhi rossi. Già, la piccola Najaran... chissà che fine ha fatto?

    Vi prendete un istante appena per scambiarvi qualche convenevole, poi ritornate a dedicarvi alla vostra prima missione: guardarvi intorno alla ricerca di... beh, non sapete esattamente cosa cercare, ma pensate che se ci fosse qualche segno di vita o di civiltà in mezzo alla desolazione di quella distesa inospitale ve ne accorgereste, no? Per ora, però non riuscite a scorgere niente al di fuori dell’ordinario: pigri torrentelli di magma, brulle vallate nere di sassi e rocce laviche, ripide montagne di pietra nera con un castello sulla vetta... Ehi... aspettate un momento...

    jpg

    ...ecco, infatti, ora che guardate meglio potete accorgervi di esservi sbagliati: non è un castello.
    Quella lassù è un’intera reggia. Così, convinti di aver trovato il posto che stavate cercando, non vi resta che inerpicarvi su per quella montagna, raggiungere i neri cancelli monumentali, ed esporre gli inviti di presentazione al drappello di soldati -interamente celati in burqa scarlatti ad eccezione degli occhi- che vi troverete di guardia.


    Straight to the Point

    Le indicazioni sono semplici: raggiungete il castello; chi vuole usare I suoi mezzi per un maggiore impatto scenic è libero di farlo, altrimenti considerate la presenza di uno scosceso sentiero che si inerpica verso la cima percorrendo come mille strapiombi il fianco della montagna.

    Se ci sono domande, postate in bacheca. La scadenza è fissata per giovedì 11 ottobre. :grab:

     
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  7. Eren Satu
     
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    Il Conclave dell'Esarcato - I
    Geisine, Presidio del Sud


    Raggiungere gli altri passanti è semplice, sebbene rubi un lasso di tempo maggiore del previsto. Il Geisine va affrontato con cautela, stando attenti a dove mettere i piedi e saper aspettare il momento giusto per muoversi tra i rigagnoli e le pozze di lava liquida.
    Alla fine aggira il rilievo dove era salito e si avventura nella piana sottostante al suo precedente punto di osservazione, seguendo la pista lasciata da una qualche bestia di grande stazza.
    Animale che non tarda a comparire davanti all'occhio buono del mercante, caratterizzando l'orizzonte con la sua inconfondibile mole di olifante. Conosceva bene quell'animale e sapeva chi era il suo padrone, e la cosa non era del tutto di buon auspicio. Diffidenze di un mercante, nient'altro.

    Roscio, allora era tuo lo schiavo dell'altra volta.

    Arrivato abbastanza vicino da poter essere sentito, Eren si scopre il capo e accenna un saluto con la testa. Poche formalità, l'ambiente non lo permette.

    Immagino il motivo, quindi andiamo al sodo. Da che parte?

    Si guarda intorno alla ricerca di qualcosa, ruotando il capo come un uccello, a dopo vari giri completi arriva scorgere quella che sembra essere una reggia arroccata su un costone nero come la notte.

    Forse ho capito. Valete.


    Rimesso su il cappuccio e fatto un cenno di saluto alla carovana, indirizza i propri passi verso la direzione della costruzione. Non è semplice trovare alla prima botta il sentiero giusto ma snocciolando qualche imprecazione si riesce sempre a prendere la strada buona.

    Dopo una salita non agevole e un discreto tempo, il mercante giunge ai piedi dell'imponente edificio e difronte ai cancelli sorvegliati da guardie a volto coperto.
    Alla loro presenza e sotto il loro sguardo, unico elemento notabile, il mercante fruga tra le pieghe delle vesti e ne estrae la lettera segnata dalle vita di strada che la piccola Najaran gli aveva dato come pagamento per la sua beneficenza.

    Ora si vedrà se il documento è vero e se il posto è corretto. In caso contrario...

    png

    Basso × 5% | Medio × 10% | Alto × 20% | Critico × 40%


    - Condizioni › Ottimali. Risente del clima.

    - Energia › 0% [0B+0M+0A+0C]

    - Mercante itinerante › {Passiva per la comprensione e l'uso delle lingue endlosiane + Passiva per la comprensione e l'uso delle mappe endlosiane e dei sistemi d'orientamento}

    - Valuta del mercante › {Passiva che riduce di un livello le barriere colpite dalle monete}

    - Note › Blabla, avanti.


    « Chi ha ragioni da vendere le porti al mercato.»
    Eren Satu

     
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  8. Zimmer
     
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    Geisine, sicuramente non una di quelle mete turistiche che trovi nei pacchetti-famiglia nelle agenzie di viaggi.
    A meno che non siano agenzie di viaggi molto particolari...

    "Porta tutta la famiglia in un magico mondo di zolfo e cenere, fai rilassare la nonna in una pozza sulfurea, fatti un tuffo nella lava incandescente!"

    Se non fosse che i Boggart non avevano mai avuto bisogno di allontanarsi dai Cunicoli, sicuramente si sarebbero messi a vendere pacchetti di questo tipo.
    Ad ogni modo, quello che era il caldo tropicale dello Yuzrab, ormai noto a praticamente tutta la compagnia, si era trasformato in un vero e proprio inferno. Le temperature erano davvero alte, così come la puzza di zolfo e la cenere che appesantiva l'aria.

    Il barripede fece sapere a tutti il proprio malcontento, barrendo con fare di protesta.
    Mentre 23 si cambiava d'abito, indossando il farsetto acquistato qualche giorno prima al Bazar delle Talpe, Zimmer continuava a fissare indispettito l'ambiente circostante.
    La sua non era solo paranoia, condurre un animale di quelle dimensioni in un deserto era una cosa. Portarselo dietro in quel rigurgito di pietra vulcanica e lava era tutt'altro.

    Fortunatamente, il grigio pareva intelligente a sufficienza da evitare da solo le pozze laviche, i tratti di pietra più ustionanti e quelli invece più cedevoli.
    Quel posto erano un vero e proprio labirinto, con l'unica differenza che un labirinto, solitamente, non cerca attivamente di farti la pelle.

    Mentre il molliccio studiava la lettera di invito, alla ricerca di qualche possibile indizio su dove potesse essere la loro destinazione, lo schiavo attrasse la sua attenzione nel modo migliore che chiunque potesse fare in un luogo come quello: mettendo mano alla propria arma.
    Un nuovo personaggio era comparso da un altura, mettendo in allerta il giovane 23... personaggio che tuttavia riconobbe, assieme al proprio padrone.

    "Feh! Concorrenza... ma sì, noi rende solo più interessante chesta faccenda, no?" gracchiò il rossiccio, facendo schioccare la lingua lungo le due zanne che gli facevano da canini.

    Fu tentato di domandare al nuovo arrivato se avesse idea di dove dovessero dirigersi, ma la risposta si impose da sola. Nemmeno fosse scavato nella roccia stessa del Geisine, un imponente maniero sorgeva arroccato su un altura.

    Zimmer non era a conoscenza di altre costruzioni in quella zona... ma era anche vero che il Geisine non era esattamente casa sua.
    "Ok, noi va là su. Voi sta attenti a no cadere in pozze di lava. Io no ha tempo per funerali, voi intende?" commentò serafico, ghignando verso il proprio gruppo.
    Nuovi e vecchi membri lo avevano seguito, ma si fidava di entrambi abbastanza da farli partecipare a quell'evento.
    Evento che poteva cambiare tutto.

    Il percorso fu lungo e tedioso, le difficoltà molte. Per un attimo, il Boggart invidiò l'altro mercante, appiedato. Fu tentato di proseguire autonomamente, magari muovendosi per via aerea... ma non voleva lasciare l'oliphant e il carico che stava trasportando...
    Si: perché il buon Boggart non aveva certo pensato di presentarsi a mani vuote a quell'invito. In fondo, lui era un Mercante, no?

    Presto sarebbe stato chiamato a mercanteggiare.

    Come dice il detto: rosso di sera, bel tempo si spera.
    Come dire? Cosa centra?
    Assolutamente niente, ma il rosso sta sempre bene con tutto.
    Zimmer alla fine si ritrovò ad apprezzare quella terra.

    Arrivarono infine al cospetto dei cancelli di quell'immane costruzione.
    "Tu vede, pulce? Se noi affitta quel torrione... e magari fa ristrutturare chei due muri... si, io pensa che come "agriturismo per famiglia in località suggestiva" noi ce la cava, e fa anche tanti soldi." commentò, smontando con una capriola dalla grossa bestia grigia.

    La lettera vinta nello scontro col Malpelo lampeggiò nelle sue rosse mani artigliate, nemmeno fosse stata una bandiera.
    "Noi è attesi, io pensa. Voi pensa di poter far passare noi? Noi è stanchi per lungo viaggio, voi può sicuramente capire." gracchiò, saltellando davanti a una delle guardie dal volto celato.

    CITAZIONE
    Boggart Tale


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    Il Guanto
    Berserker Armor.
    Nascosta in una nicchia scavata in uno dei muri della propria camera nella Quinta Bolgia sta una cassa, una cassa che nemmeno 23 conosce.
    In quella cassa, il cui legno è ormai marcito da tempo, sta una curiosa armatura.
    Nella tradizione Boggart, la milizia difficilmente indossano armature. Troppo ingombranti per un popolo troppo caotico... Ovviamente ci sono delle eccezioni.
    I Lord della Guerra hanno la possibilità di farsi forgiare un armatura fatta su misura per loro. Sono davvero pochi i Boggart che riescono a ottenere questo prestigioso titolo, fra i più alti in ogni casta molliccia.

    Non si sa come Zimmer sia entrato in possesso di questa armatura. Si sa che non la indossa MAI. O quasi.

    Pregate che non la indossi mai sul campo di battaglia.

    Chiamarla armatura, tra l'altro, è un eufemismo. Lascia completamente scoperto il torace, e si limita ad un guanto d'arme sulla mano sinistra, un curioso elmo a corno legato al cranio del Boggart, una spalliera in acciaio scheggiata. Evidentemente, non è pensata per difendere.
    Da considerarsi, almeno per ora, come un mero vestito. Vestito che, secondo la tradizione Boggart, è ovviamente all’apice del prestigio :^| Di più elegante c’è solo la nudezza.


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    BALONEY!

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    La fuligginosa e lavica culla di fuoco si estendeva dinanzi al piccolo, si fa per dire, gruppo di eversori. La carovana formata da due donne, me ed una bella brun, due uomini, 23 ed un nuovo eversore, che avevo l'impressione di conoscere. Il gruppo si arricchiva con un Boggart ed un Oliphant, il primo era quello che ci aveva permesso di ricevere l'invito e di entrare in questo evento mondano estremamente importante. Infatti, mentre spiavo 23 che indossava il suo farsetto dall'alto della mia posizione pensavo a tutte le personalità eminenti che potevo incontrare all'interno dell'Esarcato. Mentre ancora spiavo lo schiavo, però il mio Auspex mi aveva avvertito che altre due persone si stavano avvicinando a noi, due persone che vagamente riconoscevo dai loro gesti. Ma solo della prima potevo essere certa che si trattava del Mercante Eren Satu. L'altra presenza però potevo andare per un idea, infatti, avevo associato a questa la donna che mi aveva soffiato via il mio piccolo giocattolino vivente, la piccola Najaran. Così, con voce serafica e divertita comincio a parlare a bassa voce, pregustando l'inevitabile incontro tra i due mercanti.
    Mmm... Ma che deliziosa situazione!
    Contro ogni mia aspettativa però questo scontro di rappresentanze si era rivelato pacifico e neanche minimamente teso. Infatti, entrambi i mercanti erano abbastanza occupati a ricercare il luogo in cui si doveva tenere l'incontro. Luogo che tutti avevano oramai individuato. Imponente e scolpito nella dura roccia lavica si stagliava l'enorme maniero dai torrioni neri. Il paesaggio in cui si presentava questo era veramente spettacolare, circondato da rigagnoli di lava e nuvole di fuliggine che di certo non facevano bene per i polmoni degli ospiti. Ero grata alla mia abilità nel volo che mi permetteva di non dovermi destreggiare tra la lava e la cenere lasciando quasi perfetto il mio abito, che comunque avevo intenzione di cambiare grazie alla mia cara Virgo. Fluttuando da un'aguzzo spuntone vulcanico all'altro, cosa che mi rendeva più agevole la scalata, avevo deciso di non allontanarmi troppo dalla mia allegra famiglia di mercenari prima di arrivare al cospetto delle guardie, malauguratamente con il volto coperto così da non permettermi di notare gli standard della servitù presente nel luogo. Però lo sconforto era subito passato quando avevo pensato che nel pieno della festa potevo incontrare uomini influenti e di potere da sfruttare. Uomini che anche se non attraenti potevano trovare in me un'accanita seguace... Logicamente, per il potere ero disposta a tutto!

    immage1

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    ȯ 100/100
    Status Fisico
    ȯ Illesa
    Status Psicologico
    ȯ Leggermente Annoiata
    Passive
    ̯ Soul Of Wind [Passiva di Volo]
    ̯ Wind Control [Auspex passivo 30m]
    ȯ The Beauty of the Wind [Passiva di Charme]
    Armi ed Oggetti
    ̯ Redemption: [+]
    ȯ Chiavi degli spiriti: [+]
    Tecniche Usate
    ȯ //
    Evocazioni
    ȯ //
    Note
    ȯ //

    | Basso » 5% | Medio » 10% | Alto » 20% | Critico » 40% |

     
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  10. ~Steel
     
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    Parlato Calisto


    Come dire, Geisine era un posto suggestivo... cioé una vera merda.
    Rigagnoli di lava che ti passano accanto ai piedi, fumi che t'accecano e soffocano, piogge di detriti che ti graffiano e nondimeno il puzzo di zolfo che ti impregna i vestiti. Per non parlare del caldo! Merovish era calda, lo Yuzrab letalmente torrido, ma Geisine... i vapori e fumi rendevano l'aria umida e pesante, il che dava l'impressione di essere calati in un'enorme pentola a pressione e lì lasciati a bollire.
    Calisto dovette ammettere di essere stato un povero deficiente per non aver pensato a quello scenario: la sua fronte era imperlata di sudore e il volto era così rosso da abbinarsi perfettamente ai capelli e la camicia. Poveraccio, lui come la bella assistente, entrambi vestiti al loro meglio ed ora costretti a fare i conti con un'ambiente che persino un Boggart trovava ostile, un Boggart! L'unica cosa che lo scienziato riuscì a pensare per proteggere almeno i loro abiti da quell'orrore vulcanico fu renderli più resistenti all'ambiente, con un piccolo trucchetto alchemico, evitando che si sporcassero o rovinassero, almeno per non doversi presentare al party in mutande e cravatta.
    Comunque, non era l'unico che sembrava coltivare un conflitto interiore con quell'ambiente e trovò quasi rassicurante vedere che non fosse stato l'unico cretino ad agghindarsi per l'occasione. Al suo piccolo trio s'accompagnava ovviamente Zimmer, tutto in pompa magna con la sua corazza da... qualunque cosa fosse, in groppa al proprio olifante carico di merci ed altri preziosi; al suo fianco l'immancabile 23, che per l'occasione aveva portato il suo abito migliore. Più interessante, invece, era la presenza di una seconda donna - o meglio, ragazza -, dalla corporatura snella e dei bei ricci biondi; portava un vestitino anche più audace di quello di SARA e levitava con grazia sopra il suolo, facendosi beffa del terreno accidentato. Curioso, quella bionda gli ricordava qualcuno.
    Ben presto, però, alla loro eterogenea compagnia di mercenari si unirono due ulteriori membri, entrambi incappucciati e con l'evidente intenzione di raggiungere il Conclave - perché sarebbero dovuti essere lì altrimenti? L'uomo gli era sconosciuto, così come il suo femminile seguito, ma dai discorsi che fece riuscì a intuire che lui e Zimmer si conoscessero. Concorrente diceva? Eh, non si sarebbe aspettato di meno.

    Terminati i convenevoli arrivò la parte più dura. Ormai era chiaro dove dovessero dirigersi, ma se anche vedevano chiaramente il profilo del maniero in cima al picco, raggiungerlo era tutta un'altra storia.
    Vabbé che i suoi vestiti non si sarebbero rovinati così facilmente, ma certo che farsi largo in quella terra era un'impresa ardua. Calisto si fece largo con tutto l'odio che riusciva ad esternare, imprecando e bestemmiando per darsi la carica giusta di saltare questa o l'altra pozza, inerpicandosi al meglio che poteva. SARA, d'altro canto, dovette togliersi i tacchi e fare i conti con il nudo terreno, in un'improbabile sfida con i carboni ardenti che un normale essere umano non avrebbe mai superato: fortuna che lei era un'androide e il dolore non poteva fermarla, al più sarebbe stato da aggiustare il rivestimento sotto i piedi. Per un po' lo scienziato pensò anche di chiedere a Zimmer un passaggio sulla sua cavalcatura, ma viste le difficoltà dell'animale e le imprecazioni improbabili del molliccio, scartò velocemente quell'ipotesi. Alla fine dei conti i più fortunati erano Smile e la bionda, capaci di svolazzare liberamente per aria.

    Maporcatroiaecazzobuddadio! Come trovo il coglione che ha costruito un castello qui lo rendo neutro! E se è una donna la trasformo in uomo poi la rendo neutra.

    Infine riuscirono a raggiungere la vetta e il Dottore si lasciò andare per qualche momento alla rabbia, imprecando e gettando insulti a bassa voce, quasi a voler dettare promemoria per torture da adottare in futuro.
    Mentre il Boggart smontava s'appoggiò ad una zampa dell'elefante, prendendo dal taschino una sigaretta - come se i fumi tossici del vulcano e la mancanza di ossigeno non fossero già abbastanza. In ogni caso questo servì ad allentare la tensione ed in breve lo scienziato ritrovò la calma, passandosi distrattamente una mano tra i capelli mentre tentava di ridarsi un contegno più adeguato all'occasione.
    Prima che i guardiani al cancello rispondessero alle richieste di Zimmer, Calisto lanciò un'altra rapida occhiata alla provocante biondina, soffermandosi con attenzione sul fondoschiena a malapena coperto. Che diavolo, sentiva di averla già vista da qualche parte.


    CITAZIONE
    Il vestito di Calisto --> Link
    Il vestito di SARA --> Link solo che invece di essere viola, è di questo rosso --> Link e porta una collana.

    PS: Faccio notare che l'aspetto di SARA è tratto da quello della vera Megan, quindi appare esattamente come nella foto (le figate di ispirarsi a personaggi reali).

    Condizioni: Indenne
    Mana: 100%
    Famigli:

    CITAZIONE
    png• Smile: Smile è sicuramente il più anziano compagno d'avventura di Calisto, il primo anzi. E' stata la prima creatura prodotta dallo scienziato in giovane età e fin da allora continua a restargli accanto come un fedele animale domestico e prezioso amico. In verità, nel corso del tempo, Smile ha cambiato molto il suo aspetto, soprattutto perché essendo stato il risultato di procedure rudimentali la sua prima forma era notevolmente più primitiva. Al giorno d'oggi Smile ha l'aspetto di quello che sembra essere un grosso insetto, con quattro zampe simili a quelle di un granchio, due arti superiori dalla medesima struttura umana, una testa dalla forma ovale priva di naso o labbra ed infine due paia di ali membranose che consentono il volo. Di tutte queste caratteristiche, l'unica rimasta costante nel tempo è stata l'assenza di un muso, tanto che il suo nome, Smile, gli deriva proprio dal fatto che la mancanza di una bocca fa sembrare che sorrida quasi sempre. Il ruolo di Smile non è del tutto chiaro, le sue piccole dimensioni (è alto 27 cm) e la struttura gracile non lo rendono utile in combattimento, non possiede alcuna abilità o arma particolare e l'unica eccezionalità rispetto alla maggior parte delle altre chimere è la sua superiore intelligenza, confrontabile con quella di un umano medio. Probabilmente l'unico scopo di Smile è quello di star accanto al suo padrone, importunarlo o rimproverarlo, come un amico di vecchia data farebbe.
    {GDR - Famiglio GDR con pura funzione narrativa.}


    png• S.A.R.A.: Acronimo di Sgnacchera Allucinante Robotica Autoalimentata, è una androide semi-organica che svolge il ruolo di assistente e braccio destro di Calisto. Come suggerisce il suo nome, le intenzioni dello scienziato al momento della sua creazione non erano del tutto professionali, tanto da spingerlo ad usare come base per il prodotto l'anatomia della sua modella preferita, Megan Fox. Sfortunatamente per lui, qualcosa deve essere andato storto durante la calibrazione, perché la cara e intransigente SARA tende a rispondere alle sue avance con una serie di pugni e calci allo stomaco: forse un errore nel parametro del sadomaso. All'esterno SARA appare come una formosa donna dai capelli corvini e occhi azzurri, alta circa un metro e settanta, con delle invidiabili misure 90-57-84 - un po' differenti dall'originale, ma il Dottore desiderava la perfezione. Per quanto sia provocante il suo aspetto, comunque, non dimentichiamo che è stata creata per rivestire un importante ruolo d'assistenza ed è quindi non solo dotata di un intelletto elevato - con capacità di calcolo tipiche di una macchina -, ma anche di una personalità composta e seria, decisamente più matura rispetto alle frivolezze del suo creatore. Vista la funzione per cui è stata progettata, in ogni caso, SARA si rivela inadatta al combattimento, tanto da essere priva di armi particolari - il fascino femminile non conta - e l'abilità nel corpo a corpo è giusto sufficiente per tenere a bada i molestatori, Calisto in primis.
    {GDR - Famiglio GDR con pura funzione narrativa.}

    Equipaggiamento:

    CITAZIONE
    • Le Fiale: Elemento di cui invece non fa mai a meno sono le sue amate fiale e provette che porta accuratamente con sé riposte sotto i vestiti in apposite cinture e scomparti. Queste contengono sovente i più disparati prodotti di laboratorio che la sua mente coltiva, dai veleni, ai patogeni e perfino le chimere. Vista la delicatezza della strumentazione di vetro, portare con sé provette o fiale di questo materiale sarebbe quantomeno sconveniente e pericoloso, per questo Calisto utilizza delle apposite provette inserite all'interno di un cilindro in lega metallica estremamente resistenze agli urti e alle sollecitazioni e che garantisce inoltre l'equilibrio termico. Tutto ciò previene la propagazione involontaria di composti et simili anche nelle situazioni più rocambolesche.

    • Il Bastone: Qual è il punto di possedere un bastone se non lo si usa per sostegno né si possiede uno status che ne giustifichi la mera funzione da passeggio? Forse è proprio questo il punto, che un simile accessorio non abbia una funzione, bensì rappresenti un semplice orpello che mal si accorda all'immagine di un comune e talvolta trasandato uomo di scienza. Nero, d'un brillante nero dalla lucentezza metallica dal pomello in ottone con rifiniture in oro, l'intero, leggerissimo corpo è composto non di legno, bensì di una lega metallica di zinco, magnesio e alluminio. E' dunque questo solo un inutile orpello da sfoggiare per puro gusto di farlo? Così sembrerebbe, ma tenendo da conto le abilità di trasmutazione del Dottore è facile che questo comune venga trasformato in una spada, una mazza, una falce o qualunque altro prodotto pratico e pronto all'uso.

    Passive:

    CITAZIONE
    • L'Uomo Filosofale:
    {Passiva - Le trasmutazioni alchemiche ignorano la gran parte delle leggi chimiche e fisiche; consente rigenerazione dei tessuti off-game e immortalità imperfetta (danni che superino un certo ammontare possono effettivamente ucciderlo).}

    • Il Re delle Chimere:
    {Passiva - +50% Forza e Velocità; la presenza di chimere e altri organismi/composti all'interno del suo corpo è puramente scenica.}

    Note: Come da autorizzazione, tecnicuccia gratuita per i vestiti repellenti. Non sto a citare tutta la tecnica.
     
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    Viaggiatore dei Mondi

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    Una volta individuata la meta con lo sguardo, la scalata è la prossima fatica, e nonostante ci siano mille e uno modi di compierla -chi fluttuando con grazia, chi indossando l’abito buono, chi inerpicandosi con seria attenzione e chi imprecando tanto da far arrossire un Boggart- nessuno è abbastanza breve o comodo per voi che soffrite l’afa e il più crudele sadismo della natura.

    Alla fine riuscite a pervenire alla cima della montagna vulcanica e all’arco di pietra che segna l’ingresso al misterioso maniero, e ancora una volta vi trovate a considerare quanto quelle mura siano quasi indistinguibili dal resto del paesaggio, nero di ossidiana, grigio di cenere e rosso di magma; probabilmente, senza sapere cosa e dove cercare, avreste potuto attraversare più volte la Culla Rossa delle Fiamme senza accorgervi di niente... ma, forse, quello non è il solo elemento che tiene celato quell’edificio.

    Ad ogni modo, vi accostate alle guardie in burqua rossi ed esibite i vostri inviti.

    "Noi è attesi, io pensa. Voi pensa di poter far passare noi?"
    trilla Zimmer, saltellando davanti ai guardiani, che -tuttavia- non fanno una piega
    "Noi è stanchi per lungo viaggio, voi può sicuramente capire."


    Due uomini di quel drappello -distinguibili dagli altri per gli decorati da particolari paramenti d’oro- sollevano la mano fino al foglio di carta rigida, ma il palmo aperto vi aleggia sopra senza effettuare alcun contatto; è solo quando questi danno un assenso al resto della truppa che la muraglia di guerrieri si fa da parte per lasciarvi passare.

    Vi immettete in un corridoio che somiglia più ad uno dei tunnel sotterranei a cui Merovish vi ha abituato piuttosto che all’andito di un edificio -se si fa eccezione del pavimento di lucida e liscia pietra nera-, e seguite il rettilineo -ampio abbastanza da permettere perfino all’Oliphant di procedere con comodità- indicatovi da fiaccole accese e appese a regolare distanza lungo le pareti levigate finché non giungete in una sorta di ampia aula illuminata da qualche sistema che sfugge alla vostra comprensione, idealmente divisa in navate da alte e possenti colonne la cui sommità si perde nell’alta volta celata dall’oscurità.

    png

    Avanzate verso l’unica monumentale porta che vi attende alla fine della strada, e quando solo una decina di metri vi separano ormai dall’ingresso -da cui sentite provenire una musica sinuosa e attutita dai battenti di legno- vi accorgete con un sobbalzo stupito che una figura umana se ne sta appoggiata ad una colonna: prima non potevate notarla, dato che il pilastro di pietra la nascondeva, e ora non potete scorgere il viso della presenza, dal momento che i giochi di luce illuminano la sua figura -avvolta in un elegante cappotto- solo dalle braccia incrociate sul petto in giù.

    Non dice nulla, ma avete l’impressione che vi stia osservando - uno per uno.
    Pochi istanti più tardi, le doppie ante si schiudono... e venite investiti da un vortice di musica che pare volervi avvolgere nelle sue spire, mentre luci di fiamme e magie stregano l’occhio con spettacoli pirotecnici di prestigiatori e mangiafuoco, e il profumo dei cibi più appetitosi si mesce ad effluvi rari ed esotici che ispirano ogni sorta di piaceri proibiti.

    Nel vano della porta si delinea un mondo dorato di meraviglie ed opulenza, che aspetta solo di vedervi fare il vostro ingresso trionfale per unirvi alla festa... ed è probabilmente già questa la prima prova da affrontare per voi, un momento su cui puntare tutto.
    Dopotutto, le prime impressioni si lasciano una volta sola.



    Straight to the Point

    Le guardie vi fanno entrare, e vi ritrovate in una galleria che conduce ad una stanza; mentre passate per una navata vi accorgete di un figuro che vi osserva appoggiato ad una colonna; potete rivolgergli la parola, ma tenete presente che mentre lo fate le doppie porte si aprono e venite investiti da odori, suoni e luci della festa.

    Se -invece- non siete interessati a sapere perché l’uomo misterioso vi sta guardando, non dovete far altro che descrivere il vostro ingresso -scenico o meno che decidiate di farlo- alla festa; se vi servono dettagli o avete richieste particolari, chiedete in bacheca.

    La scadenza è giovedì 25 ottobre. :flwr:

     
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    BALONEY!

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    Finalmente si poteva varcare la soglia dell'imponente magione. Avevamo dovuto attendere il visto da parte dei guardiani, occupati a smistare gli invitati e gli eventuali e possibili potenziali imbucati. I guardiani preposti a questo compito erano distinti dai soldati semplici dai finissimi paramenti d'oro. Il corridoio, o forse era meglio chiamarlo tunnel, che si apriva dinanzi al cammino degli eversori. Questo lungo tratto era illuminato da una serie di fiaccole che si trovavano a circa due metri e mezzo d'altezza. Per l'occasione avevo deciso di smettere di fluttuare per poter proseguire il mio cammino accanto al gruppone degli eversori ticchettando con le mie scarpe sul pavimento di ossidiana lavica. La costruzione era imponente e dopo un bel pò di cammino, superando colonne su colonne eravamo avvivati dinanzi ad un enorme porta a doppio battente. Una figura, spiccava difronte al portone illuminato dalla luce di una fiaccola che però lasciava celato il suo volto. Non potevo perdermi in chiacchiere, infatti, dovevo ancora cambiarmi d'abito per la cerimonia, così mi porto, di soppiatto, o almeno ci provo, nel retro di una colonna, dove evoco uno dei miei spiriti.
    Apriti porta del leone!
    Una luce giallo/arancione si era accesa dalla punta della mia chiave e questa si era solidificata fino a prendere una propria forma. La figura della mia evocazione si era palesata nella chiara luce delle fiaccole portando qualcosa tra le sue mani. Questa si era esibita in un rispettoso inchino, era un tipo molto formale, prima di parlarmi.
    Mia signora... Questo è per lei da parte di Virgo...
    Il mio spirito, che per l'occasione indossava uno smoking nero su una camicia candida abbottonata fino al collo dove si trovava una cravatta vermiglia, portava tra le sue mani un portabiti trasparente che al suo interno mostrava uno splendido abito. Il mio nuovo vestito presentava un bellissimo Top a fascia di una bellissima tonalità di nero su una gonna a balze bianche e con il bordo finale che richiamava il colore del Top. Le scarpe erano dei semplici decolté neri ricoperti di borchie argentate. Una volta che mi ero cambiata, incurante dello sguardo di Loki su di me, mettendo da parte il mio abito azzurro mi ero voltata verso la mia evocazione per chiedergli consigli.
    Come ti sembro Loki?
    La faccia dello spirito parlava più di mille parole, ero splendida... C'era da ammetterlo, gli abiti confezionati da Virgo erano sempre un ottima fattura. Però non c'era molto tempo per perdersi in chiacchiere, la festa stava per avere inizio, infatti, con un rumore che aveva richiamato la mia attenzione i grandi battenti di legno si erano spalancati dando il via alla festa all'opulenta festa. Un'altra donna più assennata avrebbe potuto richiamare l'attenzione sulla marcata differenza tra la vita in questo dorato palazzo e quella a cui si assisteva tutti i giorni a Merovish... Ma la bella Nike non rientrava in questa categoria, ed accecata dalla potente opulenza si era portata all'interno della festa al braccio del suo spirito, Loki. Una donna non doveva mai presentarsi da sola e le lo sapeva bene. Il suo trionfale ingresso, leggermente in ritardo rispetto a quello degli altri eversori era cominciato... Che si aprano le danze!

    immage1

    Mana
    ȯ 95/100
    Status Fisico
    ȯ Illesa
    Status Psicologico
    ȯ Leggermente Annoiata
    Passive
    ̯ Soul Of Wind [Passiva di Volo]
    ̯ Wind Control [Auspex passivo 30m]
    ȯ The Beauty of the Wind [Passiva di Charme]
    Armi ed Oggetti
    ̯ Redemption: [+]
    ȯ Chiavi degli spiriti: [+]
    Tecniche Usate
    ȯ //
    Evocazioni
    ╚» Loki: [+] Lo spirito del Coraggio, incarnato nella costellazione del Leone. Loki ha il corpo di un ragazzo normate, grazie a questa sua conformazione fisica può essere facilmente confuso con le persone comuni. Ha una folta chioma leonina, irta che gli incornicia tutta la testa e porta spesso occhiali da vista. Indossa un completo nero, con camicia bianca e cravatta nera, che gli danno un aria molto elegante. Il suo potere è un potere che può essere utilizzato sia nel corpo a corpo sia nella media distanza, infatti, riesce ad incanalare il mana nei suoi pugni per sfruttarli sia per colpi da corpo a corpo sia per creare dei "raggi d'energia". Nel Puro GDR, pagando ad un costo Basso la sua evocazione, esso potrà restare in campo per più turni di quelli previsti. [Consumo: Basso - Turni Variabili]
    Note
    ȯ //

    | Basso » 5% | Medio » 10% | Alto » 20% | Critico » 40% |

     
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  13. ~Steel
     
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    Parlato Calisto


    Tra le fauci del leone dunque. Era bastato un rapido controllo da parte di un paio di guardie celate da pesanti burqua vermigli, per farli passare. Immessi nell'immenso corridoio della magione, il gruppo si ritrovò in un ambiente curiosamente familiare, più simile ad uno dei Cunicoli di Merovish che all'atrio di un castello.
    Il gruppo procedeva più o meno in ordine, con l'Oliphant al centro ed ai suoi fianchi il resto degli Eversori. Percorrendo il tunnel, gli unici rumori che si potessero udire erano i pesanti rimbombi prodotti dal pachiderma, mischiati al ritmato suonare dei tacchi delle signore. SARA si era risistemata vestito e capigliatura - così come aveva fatto lui - ed ora camminava a braccetto del Dottore, conversando distrattamente con Smile sull'architettura del luogo. Calisto, dal canto suo, non faceva che rigirare il bastone fra le mani, guardandosi intorno in silenzio.
    Quando infine giunsero nella sala del colonnato, i loro sguardi si persero ad ammirare gli immensi pilastri che sorreggevano la volta, così alta e buia da non poter neppure essere vista. L'intero ambiente era rischiarato da una luce innaturale non proveniente né dall'esterno, né da alcuna torcia o lampada: Calisto associò quel fenomeno a una qualche sostanza fluorescente, o magari un effetto magico. Ora, ai passi e voci della compagnia, si univa anche il ritmo ovattato di una suadente melodia, filtrata dai pesanti battenti di un massiccio portone in legno; oltre quella porta la festa infuriava, non restava che unirsi.
    Nel mentre che si avvicinavano, percorrendo l'immensa aula, la tensione si intensificava sempre più nel Dottore, che sentiva crescere l'irritazione per la propria condizione. Perché, perché proprio a lui toccava questo? Odiava simili occasioni, odiava tutti quei ricchi e avari dementi che si credevano padroni della città; per non parlare dell'idea di doversi mischiare tra loro, far finta di essere chissàchi e intanto proteggere i suoi interessi. Quasi gli saliva la nausea all'idea di entrare in quel posto, e nulla avrebbe voluto di più che accendersi una sigaretta per scaricare il nervoso.
    Per un attimo, mentre superava una colonna, gli capitò di cogliere una figura con la coda dell'occhio: un uomo con un bel cappotto e il viso nascosto nell'ombra, li guardava passare appoggiato al pilastro, senza dire una parola. Passandolo, il Dottore ricambiò il suo sguardo - o almeno quello era l'intento -, voltandosi poi nuovamente con l'obiettivo di ignorarlo: le porte si stavano aprendo, richiamando tutta la sua attenzione.

    Oltre la volta, il salone era in fermento.
    La musica li aveva investiti, richiamandoli tra le sue spire, quasi ad invogliarli ad unirsi alle danze dei signori, ai gargantueschi banchetti, ai giochi dei circensi e le brillanti ricchezze. Lo scienziato, dal canto suo, non poté che storcere il naso quanto più le luci e i suoni lo inondassero. Oh certo, aveva deciso lui d'essere presente quella sera, ma quel posto non faceva al caso suo, così diverso dagli angusti e asettici ambienti del laboratorio; al profumo delle spezie e cibi preferiva quello dei vapori chimici; ai ricchi invitati preferiva le quiete cavie animali; alla magnificenza di tutto quello, lui contrastava il caos e la semplicità di uno studio colmo di libri ed alambicchi.
    Sospirò arrendevole, raccogliendo a sé tutti gli insegnamenti di quand'era un ragazzo di società, prima di fare un cenno d'assenso ai suoi due assistenti. Smile gli si appollaiò su una spalla, mentre SARA si strinse all'altra; testa alta e sguardo serio, mentre si immetteva nella camera fiancheggiando il Boggart e la sua cavalcatura, appena qualche passo dietro di loro.

    Si va in scena.

    Mormorò queste poche parole, prima di fare il suo ingresso.

    In occasioni simili, sapeva che la prima impressione era fondamentale, serviva a renderti noto a chi già era presente nella sala. Inutile dire che far sì che notassero lui e il resto degli Eversori, per Calisto, era una cosa importante, perché significava annunciare l'ingresso in scena di qualcuno a cui prestare la giusta attenzione. Bé certo, già solo l'Oliphant avrebbe fatto la sua figura durante l'ingresso, ma poteva dirsi abbastanza?
    Un paio di metri oltre la soglia, il Dottore fece la sua mossa. Ben saldo il bastone nella destra, lo picchiò una volta in terra con gran forza - tanta che quasi crepò la piastrella del pavimento -, producendo un sonoro boato. Un passo, accompagnato da un secondo rintocco di bastone: questa volta, al risuonare della pietra e del metallo, una fine grana lucente prese a ricadere sulla sala, come una pioggia di brillanti diamanti. Un secondo passo e il bastone che ancora batte.
    Al terzo rintocco, come maestria di un pirotecnico, si scatenò una scintilla ed in un attimo i rilucenti granuli presero fuoco, esplodendo sulle teste dei presenti come un mirabolante fuoco d'artificio. Nell'aria, a sovrastarli, le fiamme descrissero il simbolo degli Eversori: quattro E scritte a caratteri cubitali ed al centro un unico, gigantesco occhio puntato su tutti loro.
    Fanculo l'anonimato.


    CITAZIONE
    Il vestito di Calisto --> Link
    Il vestito di SARA --> Link solo che invece di essere viola, è di questo rosso --> Link e porta una collana.

    PS: Faccio notare che l'aspetto di SARA è tratto da quello della vera Megan, quindi appare esattamente come nella foto (le figate di ispirarsi a personaggi reali).

    Condizioni: Indenne
    Mana: 90%
    Famigli:

    CITAZIONE
    png• Smile: Smile è sicuramente il più anziano compagno d'avventura di Calisto, il primo anzi. E' stata la prima creatura prodotta dallo scienziato in giovane età e fin da allora continua a restargli accanto come un fedele animale domestico e prezioso amico. In verità, nel corso del tempo, Smile ha cambiato molto il suo aspetto, soprattutto perché essendo stato il risultato di procedure rudimentali la sua prima forma era notevolmente più primitiva. Al giorno d'oggi Smile ha l'aspetto di quello che sembra essere un grosso insetto, con quattro zampe simili a quelle di un granchio, due arti superiori dalla medesima struttura umana, una testa dalla forma ovale priva di naso o labbra ed infine due paia di ali membranose che consentono il volo. Di tutte queste caratteristiche, l'unica rimasta costante nel tempo è stata l'assenza di un muso, tanto che il suo nome, Smile, gli deriva proprio dal fatto che la mancanza di una bocca fa sembrare che sorrida quasi sempre. Il ruolo di Smile non è del tutto chiaro, le sue piccole dimensioni (è alto 27 cm) e la struttura gracile non lo rendono utile in combattimento, non possiede alcuna abilità o arma particolare e l'unica eccezionalità rispetto alla maggior parte delle altre chimere è la sua superiore intelligenza, confrontabile con quella di un umano medio. Probabilmente l'unico scopo di Smile è quello di star accanto al suo padrone, importunarlo o rimproverarlo, come un amico di vecchia data farebbe.
    {GDR - Famiglio GDR con pura funzione narrativa.}


    png• S.A.R.A.: Acronimo di Sgnacchera Allucinante Robotica Autoalimentata, è una androide semi-organica che svolge il ruolo di assistente e braccio destro di Calisto. Come suggerisce il suo nome, le intenzioni dello scienziato al momento della sua creazione non erano del tutto professionali, tanto da spingerlo ad usare come base per il prodotto l'anatomia della sua modella preferita, Megan Fox. Sfortunatamente per lui, qualcosa deve essere andato storto durante la calibrazione, perché la cara e intransigente SARA tende a rispondere alle sue avance con una serie di pugni e calci allo stomaco: forse un errore nel parametro del sadomaso. All'esterno SARA appare come una formosa donna dai capelli corvini e occhi azzurri, alta circa un metro e settanta, con delle invidiabili misure 90-57-84 - un po' differenti dall'originale, ma il Dottore desiderava la perfezione. Per quanto sia provocante il suo aspetto, comunque, non dimentichiamo che è stata creata per rivestire un importante ruolo d'assistenza ed è quindi non solo dotata di un intelletto elevato - con capacità di calcolo tipiche di una macchina -, ma anche di una personalità composta e seria, decisamente più matura rispetto alle frivolezze del suo creatore. Vista la funzione per cui è stata progettata, in ogni caso, SARA si rivela inadatta al combattimento, tanto da essere priva di armi particolari - il fascino femminile non conta - e l'abilità nel corpo a corpo è giusto sufficiente per tenere a bada i molestatori, Calisto in primis.
    {GDR - Famiglio GDR con pura funzione narrativa.}

    Passive:

    CITAZIONE
    • L'Uomo Filosofale:
    {Passiva - Le trasmutazioni alchemiche ignorano la gran parte delle leggi chimiche e fisiche; consente rigenerazione dei tessuti off-game e immortalità imperfetta (danni che superino un certo ammontare possono effettivamente ucciderlo).}

    • Il Re delle Chimere:
    {Passiva - +50% Forza e Velocità; la presenza di chimere e altri organismi/composti all'interno del suo corpo è puramente scenica.}

    Attive:

    CITAZIONE
    • Ferrosabbia: Non richiede molto sforzo, ad un alchimista, trasformare per trasmutazione i componenti elementali e le microparticelle disparse nell'aria in polveri metalliche pesanti estremamente fini. Così come una nuvola di polvere o sabbia, quindi, si produce una nube relativamente densa composta generalmente da polveri di ferro o altri metalli in un volume massimo di circa 5 m3. Di per sé questa polvere non ha effetti particolari, se non quelli di ostacolare la vista al nemico, causargli accesi colpi di tosse e altri fastidi dovuti alla nube sottile composta da materiali densi. Questa può rivelarsi dunque utile per far perdere al nemico le proprie tracce, nascondere qualcosa o semplicemente ostacolarlo in fase di attacco o difesa lanciandogliela addosso. Tuttavia, non dimentichiamo che questa polvere, seppur destinata a depositarsi in fretta per via del peso (1 turno), è composta da metalli capaci di generare facilmente reazioni esplosive. Se dunque tramite una successiva trasmutazione (tecnica slegata) si causasse una scintilla e/o esplosione, questi metalli non farebbero che esplodere rafforzando l'effetto distruttivo. Un'infida trappola alchemica.
    {Attiva - Nube metallica inerte, copre un volume massimo di 5 m3; Basso, 1 turno. Danni Bassi di origine esplosiva quando innescati da una tecnica o altri oggetti fisici, la Ferrosabbia resta depositata indefinitamente. Basso, istantaneo.} --> Basso, versione modificata per la scena.

    • Trasmutazione Alchemica Come c'è da aspettarsi da un alchimista esperto non può certo mancare al repertorio la padronanza avanzata delle trasmutazioni elementali. Che si tratti del proprio corpo o dell'ambiente che lo circonda, basta la volontà, dell'energia e un pizzico di immaginazione per plasmare e creare ciò che si desidera. Solitamente le trasmutazioni necessitano di un cerchio alchemico e/o la presenza di catalizzatori specifici per l'esecuzione, ma nel caso specifico di Calisto la pietra filosofale che il suo corpo contiene è un mezzo più che sufficiente per incanalare la propria energia. Generalmente parlando le trasmutazioni - in particolare le sue - non hanno dei veri e propri limiti di applicazione, ma questo è solo un concetto ideale. Il risultato di una trasmutazione è infatti condizionato dall'energia dell'utilizzatore prima ancora del catalizzatore utilizzato. In termini quantitativi un consumo d'energia Basso è sufficiente a sostenere stabilmente la creazione di una falce di piombo di 2.5 metri per circa un turno; tecnicamente sarebbe anche possibile creare un muro di mattoni alto dieci metri infondendo un quantitativo Basso di energia, ma questo perderebbe stabilità quasi subito e cadrebbe in terra al primo soffio di vento. Prendendo ad esempio i due estremi, un consumo Basso permetterà generalmente la trasmutazione in materia per un volume di circa 5 m3 (o di un arto, se usata su di sé), mentre un Critico permetterà trasformazioni in materia con volume di 15 m3 (o il corpo intero, se usata su di sé). Altre variabili del processo sono il tempo di vita del costrutto (durata in turni) e massa dei reagenti utilizzati, ma quest'ultima può essere trascurata a seguito dell'azione specifica della pietra filosofale che permette di ignorare la legge.
    {Attiva - Trasmutazione di materia organica e inorganica, le limitazioni di volume derivano dal raggio massimo per consumo, se usata su di sé segue la regola (1 arto/2 arti/4 arti/corpo intero), agisce sulla propria persona e su elementi terzi a contatto, se vi è continuità di fase (solido-solido, liquido-liquido ecc.) si può trasmutare a distanza secondo le limitazioni di raggio a consumo; Variabile, 1 o 2 turni.} --> Basso

    Note: Quando dico che la polvere esplode, non intendo del tipo bomba, non causa danni a nessuno.
     
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  14. Zimmer
     
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    Un rapido controllo dei propri passo, e le guardie dal volto coperto furono pronte a lasciarli passare, senza proferire parola. Il tipo di controllo già sembrava dire tutto sulla natura degli inviti… difficilmente una qualsiasi contraffazione sarebbe potuta passare indenne.
    Zimmer non si faceva illusioni: difficilmente le persone messe a guardia di quella magione scavata nella roccia lavica si sarebbero dimostrate delle facili pedine manipolabili… il rossiccio prese nota di questo dettagli, in caso in futuro si fosse rivelato necessario muovere verso quelle mura con intenti ben meno piacevoli di quelli che li muovevano ora.
    Oy, quanto voi pagano? Io offro metà, più vitto e alloggio, torcibudella gratis, se voi fa guardia a mia Bolgia. Cosa voi dice? Affare fatto?
    Scherzò il molliccio, mentre risaliva sulla portantina della propria creatura e proseguiva dove indicato.

    Era destino di un Boggart finire fra le calorose braccia di madre terra e padre roccia, e anche se quelli non erano i Cunicoli nei quali era nato e cresciuto, come ogni volta che scendeva sotto la superficie, il proprietario della Bolgia si sentì a casa propria.
    Il gruppo approdò in un salone che di umano aveva ben poco, difficilmente i costruttori.
    Una volta mastodontica copriva il nuovo cielo di pietra e roccia lavica, sorretta da delle navate iridescenti e maestosamente stoiche. Zimmer non poté fare a meno di domandarsi da quanti anni si ergevano quelle colonne, quali storie avevano osservato e quanti invitati come lui avessero scrutato dall’alto, come giudici imparziali.

    Wow.” Commentò lo schiavo, alzando il naso al vento osservando rapito quelle costruzioni.
    Feh. Tu no ricorda Cunicoli, bipede… costruzioni co’e cheste durano fino a quando qualcosa di verde no entra e no comincia a fare fssssss gli rispose il rossiccio, serafico.

    Il gruppo proseguì fino in fondo al salone. Non erano i soli a voler accedere a quella sala: un'altra figura parve aggiungersi su quel palcoscenico, comparendo da dietro ad una colonna. Zimmer gli lanciò un occhiata indagatrice: la concorrenza cominciava ad essere davvero troppa.
    In quel, due gigantesche porte di scuro legno vennero aperte, lasciando libera la vista sulla festa vera e propria.
    Zimmer riconobbe istantaneamente i mille aromi provenienti dal banchetto, chiudendo gli occhi in un fugace ricordo di quando si aggiudicò il titolo di pg più goloso di chissà quale ballo.
    Ma non era certo li per mangiare, in fondo.
    Luce musiche e canti, colori e cibarie.
    E tutto ingigantito. La stessa porta appena aperta era tanto grande da permettere il passaggio dell’oliphant intero. Cosa molto apprezzata, visto che solitamente, il povero grigio è costretto ad aspettare fuori.

    La ragazza che li aveva accompagnati fin li non perse tempo e, estratto un cavaliere dal cilindro, si dette all’esplorazione.
    L’alchimista, invece, escogitò un mirabile gioco da guitti, in modo da attirare tutta l’attenzione dei presenti (a meno che non fossero ciechi e sordi) su di loro.
    Il Boggart scoccò un occhiata all'uomo, sorridendogli con tutte le zanne. Quando quella storia sarebbe finita, si ripromise di offrirgli da bere.

    23, sceso dall'animale in precedenza, sprofondò in un inchino tale da toccarsi quasi i piedi con la punta del naso.
    Onorevoli ospiti… Zimmertraugher Dei Cunicoli Dai Quali Si Torna, degli Eversori. Annunciò, introducendo Boggart e compagni al resto della sala, da bravo schiavo.
    Il tutto accompagnato da un poderoso barrito dell’oliphant, giusto per sottolineare l’importanza del tutto.

    Zimmer fece un gran respiro profondo, calandosi nel personaggio.
    Scese dalla propria cavalcatura con una piroetta, con la destra reggeva la sua falce squadrata, con la sinistra reggeva una cassa grossa quanto lui.
    Signori… io porta a voi doni!
    Con un gesto teatrale scoperchiò la cassa, rivelando l’interno: una piccola fortuna in diamanti e pietre preziose che, fato permettendo, avrebbero riflesso la luce in mille sfaccettature diverse per tutta la sala.
    Si, so cosa vi state chiedendo.
    E la risposta è sempre si.
    Quelle pietre erano autentiche.

    CITAZIONE
    Boggart Tale


    Stato fisico:
    A posto.
    Stato psichico:
    Agitato, strano a dirsi.
    Energia: 100%



    Equip:
    Aether Rifle (23)
    Boggart Scythe
    Il Guanto
    Berserker Armor.
    Nascosta in una nicchia scavata in uno dei muri della propria camera nella Quinta Bolgia sta una cassa, una cassa che nemmeno 23 conosce.
    In quella cassa, il cui legno è ormai marcito da tempo, sta una curiosa armatura.
    Nella tradizione Boggart, la milizia difficilmente indossano armature. Troppo ingombranti per un popolo troppo caotico... Ovviamente ci sono delle eccezioni.
    I Lord della Guerra hanno la possibilità di farsi forgiare un armatura fatta su misura per loro. Sono davvero pochi i Boggart che riescono a ottenere questo prestigioso titolo, fra i più alti in ogni casta molliccia.

    Non si sa come Zimmer sia entrato in possesso di questa armatura. Si sa che non la indossa MAI. O quasi.

    Pregate che non la indossi mai sul campo di battaglia.

    Chiamarla armatura, tra l'altro, è un eufemismo. Lascia completamente scoperto il torace, e si limita ad un guanto d'arme sulla mano sinistra, un curioso elmo a corno legato al cranio del Boggart, una spalliera in acciaio scheggiata. Evidentemente, non è pensata per difendere.
    Da considerarsi, almeno per ora, come un mero vestito. Vestito che, secondo la tradizione Boggart, è ovviamente all’apice del prestigio :^| Di più elegante c’è solo la nudezza.


    Companion:
    Oliphant & 23.

    Passive:
    Lingua di un mercante [...]

    Attive:

    N/A


     
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  15. Eren Satu
     
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    Il Conclave dell'Esarcato - II
    Geisine, Presidio del Sud


    Il controllo degli inviti e della loro veridicità viene effettuato in maniera rapida e silenziosa, come finora sono state le guardie. Un cenno dei due uomini dai paramenti dorati permette ai viaggiatori di oltrepassare il cancello e immettersi in un lungo corridoio non diverso da uno dei tanti cunicoli della città sotterranea; il percorso, illuminato da torce, è rettilineo e spazioso abbastanza per non dover litigare per passare anche con l'olifante ed evitare danneggiamenti a cose e persone.
    Oltre il corridoio d'ingresso si apre una vasta sala di colonne alte fino al cielo, o l'oscurità che sostengono sopra le loro teste. Una foresta di pietra che si estende in ogni direzione e che li indirizza verso quell'unico e monumentale accesso che il mercante riesce a scorgere sul fondo.

    Osservando i preparativi degli altri e l'aprirsi dei pesanti battenti, da quale provengono seducenti suoni e profumi di una festa degna di una cerchia ristretta di ricconi, approfitta del momento anche lui e si cambia il polveroso mantello da viaggio con quello ripiegato con cura nella borsa. Niente vesti bianche questa volta, meglio il più pratico e sobrio completo da viaggio ripulito alla meglio mentre si incammina verso le calde luci festanti.
    Si ferma poco prima di superare la soglia, una figura scura ha attirato la sua attenzione e la osserva senza riuscirla ad identificarla per via dei giochi d'ombra prodotti dalle colonne. Una sosta che gli permette di farsi sorpassare dall'intera combriccola del boggart e di vederne l'esibizione pacchiana e spudorata di lui e dei suoi accoliti.
    Una prova di forza che doveva, cercando di immaginare le intenzioni del rosso, dimostrare ai presenti il suo peso e le sue capacità nella società mercantile di Merovish.

    E il nostro mercante dal mantello zafferano? Cosa metterà sul piatto? Preziosi e beni di lusso come Zimmer, estraendoli con stile dalla sua borsa, o l'eleganza e la bellezza di Shahrazàd, per competere con le donne del boggart e le altre presenti in sala?
    No, la sua gentile signora non è merce come i gioielli. E non ha preziosi nelle sue tasche.
    E come farà pesare il suo nome il mercante? Con il suo cervello, in questo luogo ha l'impressione che non saranno i numeri a comandare.

    Evviva l'esibizionismo. Perdere il confronto con il padrone di casa? Sai farlo bene, roscio.

    Supera il gruppetto e l'animale, lasciandosi dietro l'ombra osservatrice e prestando l'occhio buono alla sfrenato lusso che lo circonda.

    Sapevate che Eren adora la sobria atmosfera della sua dimora?

    png

    Basso × 5% | Medio × 10% | Alto × 20% | Critico × 40%


    - Condizioni › Ottimali. Risente del clima.

    - Energia › 0% [0B+0M+0A+0C]

    - Mercante itinerante › {Passiva per la comprensione e l'uso delle lingue endlosiane + Passiva per la comprensione e l'uso delle mappe endlosiane e dei sistemi d'orientamento}

    - Valuta del mercante › {Passiva che riduce di un livello le barriere colpite dalle monete}

    - Note › Blabla, avanti.


    « Chi ha ragioni da vendere le porti al mercato.»
    Eren Satu

     
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