Interludio 2

aka: cosa cazzo stiamo facendo, raga'?

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  1. † Guerra †
     
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    Avendo fatto avanti e indietro nei reami spirituali per un po', probabilmente questa volta non siete poi così sorpresi di fronte al recente cambio di ambientazione... o alla mancanza assoluta di indicazioni per capire dove siete e che accidenti ci fate . Muri decorati con uno spugnato dalle mille e armoniose sfumature rosse delineano i contorni di una stanza grande una decina di metri circa per quindici, priva di finestre,

    Per essere precisi voi siete nell'angolo nordovest della stanza, vicino ad una doppia porta socchiusa sul nulla, seduti su un set divano-e-poltrone di un color pelle umana molto (troppo...?) realistico disposti attorno ad un tavolino da caffé che ricorda -più che- vagamente un altare da sacrifici ornato di autentiche rune del chaos, sia pur prive di potere. Una simpaticissima pianta carnivora alta sei metri e con zanne lunghe quanto uno dei vostri avambracci tiene alla larga eventuali mosche.

    Guardandovi attorno potete notare altri peculiari pezzi di mobilio intonati con l'ambiente, quali ad esempio: una gigantografia di una battaglia tra umani, nani ed elfi da una parte e una schiera infinita di non-morti e vampiri dall'altra; una piccola bacheca recante un bizzarro fucile la cui canna terminava con un disco e la targhetta 'FMS-270: L'Annichilatore Definitivo!'; un tappeto di peli di unicorno intrecciati e decorati da un'unica, asimmetrica macchia rossa; un cucciolo di drago impagliato nell'atto di sputare fuoco nel camino di arenaria arancione; un disco di quella che sembra ceramica scintillante come cristallo raffigurante un taijitu bordato di rosso appeso al muro; un distributore di bibite che offre acqua, caffé, cioccolata, ambrosia, sangue in tre differenti tipi e cervella umane; una serie di tre armadietti che portano rispettivamente le etichette 'primo soccorso', 'secondo soccorso' e 'ultimo soccorso' (quest'ultimo con una rassicurante forma di bara); e una foto di gruppo coi quattro Cavalieri dell'Apocalisse in posa, aspetto umano ma aure ben in vista. Carestia è leggermente sfocata, come se si fosse mangiata persino la luce.
    Oh, e c'è anche la segretaria.

    « Buongiorno. »

    Una rossa formosa, in un distinto talleur color grigio antracite evidentemente disegnato su misura che spicca sulla sua pelle nera da demone, che esibisce un sorriso cortese nell'avvicinarsi a voi su tacchi irriguardevolmente alti - e si, prima che me lo chiediate: ha le corna, uno spettacolare paio che sembra è abbastanza aguzzo da tranciare in due una lastra di acciaio spessa cinque centimetri, notevole persino per una demonessa della furia.

    « Il signor Guerra sarà qui a momenti. » annunciò la segretaria demoniaca. « Nell'attesa posso portarvi qualcosa? »

    Toh! Chi è che diceva che i piani alti non sanno muovere il culo qualche volta?



    Nessuna particolare indicazione, a parte il fatto che non avete particolari indicazioni. Oh, e che ai vostri pg non è assolutamente vietato esplodere in un WTF?! di proporzioni epiche. :nod:
     
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    " Il viaggio non finisce mai, solo i viaggiatori finiscono.".
    Josè Saramago.


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    Ufficio di Guerra.
    [???] Boh.

    Buio.
    E di nuovo, un cambio di scena.
    Il posto in cui tutti loro si trovarono aveva un che di... si... insolito, ed a dirla tutta non le ci volle molto per supporre che non si trovava nel mondo di Jattur: troppa poca tecnologia, e l'ambiente non sembrava minimamente asettico come quelli conosciuti ed abitati dal suo Sergente prima di allora. A dire il vero non le sembrò nemmeno l'Inferno, per quanto il gusto del padrone di casa per il sangue fosse praticamente palese: non vedeva anime intorno, e nemmeno sofferenza, e nonostante ci fosse una demonessa di fronte a loro, la "foto di famiglia" vistosamente appesa con tutti e quattro i Cavalieri dell'Apocalisse non lasciava spazio alla fantasia.

    « Buongiorno. Il signor Guerra sarà qui a momenti. »

    Ecco, per l'appunto.
    Sbuffò.

    -Qualcosa mi dice che non arriveremo mai da Jattur.

    Sospirò avvilita, non tanto rivolta verso la segretaria quanto ai compagni di viaggio. Ovviamente non si riferiva a possibili morti o torture da parte di Guerra, piuttosto temeva la possibilità di un peregrinare infinito, e per una tipa intrinsecamente impaziente come lei, alla lunga poteva diventare fastidioso.

    « Nell'attesa posso portarvi qualcosa? »

    Sorrise, quasi incoraggiata da quell'offerta.

    -Cioccolata. Tanta.

    Gioia e tormento di ogni donna!
    Per lei che tuttavia era nata sotto una buona stella -alias codice genetico per metà angelico- e non era solita ingrassare se non nei punti giusti, il cacao zuccherato al latte diventava una sorta di ambrosia, una droga di cui non avrebbe mai e poi mai fatto a meno. In più le dava un senso di pace nei momenti di sconforto, e non c'era momento migliore di quello per prenderne un pò, giusto per dimenticare qualche secondo che Jattur era lì da qualche parte a soffrire chissà quali tormenti e loro erano seduti su di un divano di un ufficio dall'arredamento splatter a sorseggiare bevande calde con la segretaria cornuta di un Cavaliere dell'Apocalisse.

    -Ah, bel completino, ti scende divinamente!

    E si, già che c'era ritenne che fosse meglio non soffermarsi troppo su quanto stessero girando intorno alla loro meta, perchè tanto erano in balia dei quattro fratelli e non potevano farci molto. A quel punto era meglio farsene una ragione e stare al gioco, anche perchè nonostante avessero loro causato non pochi problemi, su di una cosa doveva ringraziarli: finalmente iniziava ad aver chiari alcuni punti riguardanti Jattur -ammesso che il loro viaggio per i ricordi combaciasse con la reatà dei fatti- ed alcune cose, doveva ammetterlo, l'avevano fatta un tantino alterare. Di conseguenza era giunta alla conclusione di attendere a che punto i Cavalieri volessero arrivare, e solo allora decidere se continuare la sua marcia nello stesso modo o rivedere alcune variabili.
    Ah, e le prudevano inspiegabilmente anche le mani da quando sottoforma di fantasma aveva ascoltato i due ssa parlare del loro lavoro e del futuro di Jattur.
    Chissà se avrebbe mai dato sfogo a quegli istinti...


    luxva

    crocedrusilia
    » Status Energetico: ???

    » Status Fisico: sintomi simili ad un post-sbronza XD

    » Status Psicologico: sofferente, infastidita tuttavia ancora lucida.

    » Note: Passive sempre attive, grifone sempre latitante.

    Oggetti:
    Armi:
    • Alcarcalime
      (arco+frecce= 2pt)
      IMMAGINE ALLEGATA
      Dimensioni: 1m circa
      Materiale con cui è fatto: Lega proibita argentata con rune elfiche in oro ricamate lungo tutto l'arco.
      Descrizione: Arco di una gittata elevatissima: circa 30m.

    • Nanatsusaya
      (spadone semplice= 1pt)
      IMMAGINE ALLEGATA
      Dimensioni: 1m circa
      Materiale con cui è fatto: Caos cristallizzato.
      Descrizione: Una lama di raffinata bellezza, appare come uno spadone di un singolare materiale trasparente con ben sette punte. In più emana una inquietante aura violacea.


    Famiglio:
    • Grifone adulto
    Descrizione in scheda.

    Occhi congiunti
    Descrizione in scheda.


    » Abilità Passive

    →Aura di Venere» {malia d'Amore}: descrizione in scheda.

    →Aura dei Giusti» {malia di Carisma}: descrizione in scheda.

    →Resistenza alle Manipolazioni Psichiche» {anti-malia}: descrizione in scheda.

    →Volontà di ferro» {Bonus enegetico del 10%}: descrizione in scheda.

    →Essenze e presenze nascoste» {auspex passivo 15m}: descrizione in scheda.

    →Legame con la Fonte» {resistenza a veleni e malattie}: descrizione in scheda.

    →Linfa degli Angeli» {proprietà del sangue dei Galanodel}: descrizione in scheda.

    →Linfa degli Angeli:» {proprietà del sangue}: momentaneamente bloccata.

    →Vista Ultra - Sviluppata 1» {scurovisione}: descrizione in scheda.

    →Vista Ultra - Sviluppata 2» {potenziamento vista}: descrizione in scheda.

    →Librarsi in volo» {volo fino a 5m}: descrizione in scheda.

    →Istant Casting» {potenziamento rapidità magica}: descrizione in scheda.

    →Wind speed» {Bonus Velocità 50%}: descrizione in scheda.

    →Angel's Fall» {Bonus Destrezza/Agilità 50%}: descrizione in scheda.

    →Nature Reverence» {comando agenti atmosferici}: descrizione in scheda.

    →Veritas» {discernere bugie}: descrizione in scheda.

    →Arciere Arcano» {frecce magiche}: descrizione in scheda.

    →Chaos» {spada mutaforma}: momentaneamente bloccata.

    →Visioni del futuro» {passiva di quest}: Anticamente i vivi interrogavano i morti sul loro futuro, ma quando sono i morti stessi a domandare di ciò che deve ancora avvenire le cose possono farsi bizzarre. Il possessore di questa passiva ha chiesto dell'ignoto nella terra dei morti e si è caricata di parte del loro fardello: essa sa cosa avverrà e potrà scegliere tra i vari, possibili futuri quello a lei più gradito... ma il presagire del bivio porterà alla sua mente un danno basso alla propria mente.
    Visioni da verificarsi: 1/8
    1. Prima visione
      Gokukara non è l'unica divinità di Asghabard. Aelian è la Dea del Decadimento e del Cambiamento, suprema signora di ogni mutazione nella storia, nella vita, nelle stelle. Si dice che quando giungerà la fine di tutto lei sarà l'ultima cosa a morire, poiché senza nulla a cambiare non ci sarà nulla a sostentare la sua esistenza. Giunge spesso in aiuto dei viaggiatori, affidando loro compiti o aiutandoli nella loro missione; sotto le spoglie dello Spettro Fiume fornisce preziose informazioni agli Aviatori per la loro missione. Non è la prima volta che il LAM incontrerà la Dea.


    →il Quarto e Ultimo Sigillo» {passiva interpretativa}: Viene la Morte, quarta ed ultima a venire. Viene, e le prede sono già fiaccate dall'azione di fratelli e sorelle. Viene, e pone il sigillo all'ultimo atto di un mondo.
    A p o c a l i s s e
    Quando la Morte passa sulle ceneri di ciò che Guerra, Pestilenza e Carestia hanno bruciato, appestato e polverizzato, niente può salvarsi: quanti credono di essersi salvati, sono stati semplicemente risparmiati per dopo.
    E lo sanno. Cercano di dimenticarlo, ma lo sanno.
    "Uccidere" la Morte, scacciarne temporaneamente l'essenza, non basta per considerarsi salvi: una volta che tutto sembra finito, i danni restano. Il dolore delle persone amate, dei cari estinti, delle ferite subite, degli animi lacerati, delle torture inflitte. Rimangono sempre, senza svanire mai. Come un prurito ad un arto che non esiste più, che ogni tanto torna a tormentarci. Come gli spettri del passato, che non si danno requie.
    Alcuni impazziscono. Altri, più sfortunati, sopravvivono per vedere.


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    Edited by Drusilia Galanodel - 7/10/2012, 13:29
     
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    Il Nibbio

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    Erano ancora alle prese con il raptus omicida di Jattur quando -all’improvviso- la porta si spalancò per lasciar finalmente entrare i tanto agognati rinforzi... e gli sembrava pure l’ora, e che cavolo! Non erano in un ospedale di quelli superfighi, con le migliori attrezzature e la massima efficienza? E allora come mai gli inservienti ci avevano messo tanto ad intervenire quando uno dei loro “ospiti” aveva dato di matto?

    Pronto a dirgliene quattro su come far funzionare a dovere un sanatorio invece che stare a battere la fiacca sniffando l’etanolo, il Nibbio si era già voltato per dargli il suo benvenuto (orientando anche il dottor Halary nell’azione per far sì che partecipasse pure lui alla ramanzina) quando le parole gli si incepparono di colpo in gola, congelandolo al suo posto con lo sguardo allibito, la bocca aperta e l’espressione stupida.

    Quando a Miséricorde -da bambino- lo minacciavano che un giorno sarebbe arrivato a prenderlo l’uomo nero se non avesse iniziato a darsi una regolata e a rigar dritto, lui se la rideva della grossa, spavaldo come tutti i bambini che si reputano troppo grandi per credere alle favole...ma, adesso, anche se il biondino era ormai divenuto un cittadino modello oltre che un paladino della giustizia, lui era arrivato. E ora -probabilmente- era troppo tardi per pentirsi.

    Il colosso dalla pelle d’ebano aveva sfondato il battente metallico con un secco calcio ben assestato, e ora i suoi occhi malefici fendevano lo spazio con un’aria talmente truce che -in un moto istintivo- Ryusang si rifugiò nuovamente dietro il suo scudo umano di fiducia... e, certamente, il fatto che avesse un uncino al posto di una mano e una pistola nell’altra non contribuivano a renderglielo più rassicurante. Affatto.

    L’arma fece fuoco due volte, puntando dritto dritto in direzione di Jattur, e in un momento il Sergente sentì l’apprensione per la sorte del suo amico salire alle stelle e congelargli le membra; non appena si accorse che non si trattava di altro che freccette da cerbottana, tirò un vistoso sospiro di sollievo: sarebbe stato brutto vederselo morire davanti di nuovo... senza rancore per il fatto che aveva cercato di pugnalarlo con una biro e spaccargli il setto nasale con una capocciata.

    Ingenuamente grato per quell’intervento -e d’un tratto dimentico delle lamentele che intendeva inoltrare alla Sicurezza di quella zona onirica-, il biondino stiracchiò un sorriso sulle labbra pallide e sottili; stava già per balbettare un educato ringraziamento quando il revolver tuonò di nuovo. Altre tre volte. Per altrettanti bersagli. E lì c’erano rimasti solo loro quattro!

    Serrò le palpebre e si rintuzzò dietro il cadavere di Halary, e poiché le membra non gli trasmisero alcuna strana sensazione di dolore o formicolio, fu certo di non esser stato colpito... eppure, quando tornò cautamente ad aprire gli occhi blu non poté non notare che lo spazio intorno a lui era cambiato: Jattur -addormentato o solo catatonico- stava sdraiato su un lettino al di là di un vetro, e due uomini stavano parlando di lui.

    Ascoltò i loro discorsi con la collera che gli montava il petto, e la tristezza lo pervase quando apprese altri frammenti di verità sulla vita del suo compagno d’armi; fece anche un tentativo di sferrare un pugno al più stronzo e cinico dei due, e fu allora che si accorse che il suo stadio di esistenza era stato declassato a quello di semplice fantasma:
    un mero ed impotente spettatore.

    Un’imprecazione gli stava già salendo alle labbra quando...

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    ...d’un tratto, si ritrovò in una sala d’aspetto. Spaesato da quel cambiamento dimensionale, il Nibbio aggrottò le sopracciglia e cominciò a guardarsi intorno; se non altro, i suoi compagni erano con lui... ma il primo pensiero che gli passò per a testa alla vista del sangue sulle pareti e dei mobili dal gusto decisamente gore fu che quel genere di arredamento sarebbe senz’altro andato a genio a Gain. E tirò anche un profondo sospiro di sollievo non appena si sincerò che lui non fosse nei paraggi.

    « Buongiorno. Il signor Guerra sarà qui a momenti. »
    una voce femminile lo fece trasalire, catalizzando l’attenzione su una donna... o quasi
    « Nell'attesa posso portarvi qualcosa? »

    La donna-demone -dai capelli rossi e la pelle d’ebano- li accolse con un cordiale sorriso, ma più che a questi meri dettagli somatici, lo sguardo ceruleo del biondino era assai poco discretamente fissato sul palco di corna che le coronavano il capo; a spezzare il silenzio, Ryusang sentì la voce di Drusilia ordinare della cioccolata, e tutto ciò che gli riuscì fu annuire nervosamente e declinare l’offerta.

    « No... ehm... no, grazie... »
    balbettò, distogliendo lo sguardo e iniziando a frugarsi la giacca
    « Ho il mio... »

    Così, pescò dalla tasca interna una delle merendine che si era procurato all’ospedale -barretta proteica ashgabardiana-, la scartò con gesto cauto ed esperto, e, in silenzio, cominciò a smangiucchiare.

     
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    Viaggiatore dei Mondi

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    aviatori1pcopia

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    Un tranquillante. Stentava a crederci.
    Dove spade, magie, difese, mana e Aeon sa cos'altro avevano fallito miseramente, ecco ch'era giunto un tranquillante. Si meraviglio di sé: tanto tempo speso a potenziare il suo equipaggiamento, quando avrebbe potuto avere dalla sua due cose: una penna bic, capace di uccidere creature immortali e ultraterrene, e una coppia di pistole a tranquillanti... Scosse il capo, sinceramente e profondamente stizzito dalla situazione. Si sentiva come se il mettere piede in quell'inferno avesse regalato ai quattro Cavalieri un permesso scritto per parodiare i loro sforzi. Se già dallo scontro con lo pseudo-folle Jattur aveva avuto il bieco monito di deporre le armi e lasciare che gli eventi si scrivessero da soli, adesso ne aveva la netta conferma. A cosa era servito tentare di fermare il compagno fantasma, se poi era bastato un dannato sedativo?

    Così eccolo, seduto al tavolo assieme a Drusilia e a chiunque altro fosse giunto in quell'angolo di non-so-dove-ci-troviamo. Aveva ancora le idee confuse riguardo alle immagini vissute nell'attimo immediatamente successivo alla sconfitta di Jattur, il che lo rendeva ancora più furibondo verso l'intera situazione. Iniziava perfino a dubitare del compagno, riconsiderando quasi l'idea di sottrarre alla morte un personaggio del genere. D'altronde, se quello che stavano vivendo era solo un ricordo della sua anima, voleva significare che Jattur in passato aveva davvero ucciso qualcuno. Un medico. Un'innocente. Poteva accettare la presenza negli Aviatori di un simile elemento? Poteva davvero lasciare che Drusilia accogliesse di buon grado una persona mentalmente instabile e capace di affondare la propria follia su chiunque?
    No, assolutamente.

    Così, attendendo l'attimo giusto, guardò Drusilia e disse:

    Spero tu sia consapevole di cosa ha fatto Jattur.

    Fece una pausa, lapidario.

    Quello che abbiamo visto e vissuto sono i ricordi custoditi nella sua anima. Quindi... Jattur ha realmente ucciso un dottore. Un innocente.

    Si guardò intorno, sapendo che forse le sue parole avrebbero innescato una reazione a catena capace di innalzare fra i presenti dissidi, polveroni e litigi. Tuttavia, ripensando ai motivi che l'avevano indotto ad entrare nei LAM, fra tutti spiccava il suo innato senso di giustizia. E l'idea di combattere al fianco di uno schizofrenico non lo rendeva orgoglioso... peggio ancora, il fatto di stare aiutando i presenti a riportarlo in vita.

    Quando e se riusciremo a salvare Jattur, presenterò ufficiale mozione per deporlo da ogni carica di spicco all'interno delle milizie. Se non, addirittura, una diffida per la sua completa espulsione dall'ordine.

    Nulla di personale. Soltanto un puro e indistinto odio per gli omicidi.
    Specie se di innocenti, e peggio ancora se causati da Aviatori.
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    Legenda

    StatusMana totale 40%
    Consumi
    Condizione fisica 100%, Ottimale
    EquipArmatura d'Argento del Grifone

    già citata
    [ Equip Armatura + Passiva Volo + Passiva Peso Leggero + Attiva Movimento Rapido ]

    Spada degli Spiriti Silvani

    già citata
    [ Equip Spada + Passiva Affilatura Migliorata + Attiva Evocazione Spiriti ]

    Bussola d'Oro, Rosa dei Venti

    già citata
    [ Equip Oggetto + Passiva Auspex ]
    PassiveSilent Hill

    già citata
    [ Passiva - Riverenza ]

    Fearless

    già citata
    [ Passiva Resistenza Psicologia fino a livello Medio ]

    Etlreth, The White Album

    già citata
    [ Passiva Malus passivo pari al 50% ai Riflessi ]

    già citata
    [ Passiva Istant Cast ]
    Attive

    Altro


    Edited by flama - 10/10/2012, 20:17
     
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    Con lo scorrere degli eventi la situazione diventava sempre più complicata.
    Quanto vi era di vero nella scenario presentato ai loro occhi? Quanto era stato manipolato, quanto appositamente inventato? La sensazione, il Demone dai capelli d'argento ne era certo, era condivisa da tutti: pedine, giocattoli pilotati da creature ben al di fuori della loro portata.
    Ma sarebbe stato davvero necessario prestarsi in quel modo al loro gioco?

    « Sarò sincero: »

    Intervenne nel discorso avviato dal Falco Bianco alla Dama del Vento, ignorando per il momento la cordiale accoglienza della donna dalle lunghe corna. "Il signor Guerra sarà qui a momenti"; oh fantastico, moriva dalla voglia di completare la conoscenza del quartetto.

    « gli eventi hanno preso una piega decisamente scomoda ed inaspettata per Jattur. »

    Fu duro nelle parole e nello sguardo, vuoto ed indifferente, e non si preoccupò di manifestarlo ai presenti.

    « Voglio vedere chiaro nella completezza di questa vicenda prima di trarre le mie conclusioni.
    Troppe cose non mi convincono... e vedere confusione e sospetto persino in voi, che siete vicini non solo al soldato ma anche alla sua persona, alimenta ancor di più dubbi e perplessità.
    Parliamoci chiaro: »


    E si rivolse a Drusilia in prima persona, consapevole che lei sola fra i presenti sarebbe stata l'unica a poter comprendere le sue successive parole.

    « Sono l'ultima creatura su questo mondo a potersi assumere l'arroganza di giudicare i trascorsi di uno sconosciuto.
    Ho avuto la fortuna di ricevere una seconda possibilità, ho potuto scegliere di intraprendere una nuova strada. »


    Stavolta dedicò le attenzioni a Grifis, comprendendone in parte lo stato d'animo; non avrebbe mai potuto biasimarlo per la sua scelta, probabilmente avrebbe reagito alla stessa identica maniera nella sua posizione. Pur condividendone intenti, pur appoggiandone ideali...

    « Mi piacerebbe pensare che tutti possano godere della stessa opportunità. »

    Portò sotto l'oro rigido dei suoi occhi una mano, dalle cui dita affusolate erano chiaramente visibili le unghie sporgenti ed aguzze.

    « Possiamo andare avanti... »

    Schiuse poi nuovamente le labbra come se desiderasse aggiungere dell'altro, e per qualche istante così le mantenne, prima di serrarle deglutendo senza pronunziare una parola.
    Le dita della sua mano si ripiegarono su se stesse a formare un pugno.

    « ...ma non possiamo dimenticare ciò che ci lasciamo dietro. »

     
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  6. † Guerra †
     
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    Per quanti di voi non siano poi così consunti nella tradizione delle demonarchie, diciamo semplicemente che vedere un demone della furia arrossire è raro più o meno come lanciare una cacca nel multiuniverso, farla rimbalzare fra un miliardo di dimensioni suppergiù e fare buca col buco nero della galassia accanto, salvo poi vedersi denunciare per imbrattamento e offese dal buco nero medesimo. Eppure la qui presente demonessa arrossì al commento della Galanodel, arrivando persino ad abbassare timidamente lo sguardo. « Grazie. » sussurrò, per poi battere in ritirata su tacchi impossibilmente alti alla sua scrivania. Tempo centoventi secondi e una tazza dimensioni vaso da fiori è comodamente assisa nelle braccia dell'angelo, avvolta dai fumi del cacao più puro disponibile al multiuniverso: aaaah!
    I piccoli piaceri della vita...

    Qualche minuto dopo una leggera corrente di energia spirò nella stanza, stranamente agitando oggetti e pezzi di carta come un vento vero, al ché la demonessa rizzò la testa ed inclinò pensierosa il capo. A giudicare dal fatto che pochissimo tempo dopo la 'corrente' era talmente calda e venefica da far avvizzire la pianta carnivora accanto al vostro loft e dallo squittire affettato della segretaria, quella decisamente non era una buona notizia. « È qui! » disse la signorina, abbastanza inutilmente, prima di gettarsi a piene mani su un voluminoso paio di paraorecchie imbottiti e infilarseli sopra al palco di corna.
    Appena in tempo.

    La porta accanto al bancone fu sradicata via dai cardini e si disintegrò nel muro opposto, incenerita da un vento caldo e ruggente che trascinò via scheletri, teche e scaffali con la furia di un tornado - più o meno quello che dovreste provare se la Madre Di Tutti Gli Anticicloni Delle Azorre decidesse di farvi visita assieme ai cugini Tifone, Uragano e Monsone, e magari la famiglia appresso. Le doppie porte eleganti che presumibilmente danno all'ufficio di cui quella in cui siete è l'anticamera si aprono sbattendo contro i muri con tanta forza da aprirci delle crepe, e prima che possiate dire 'aiutomammamia!' la perturbazione magica incazzata vi prende per la collottola e vi sbatte dentro assieme a due tappeti, qualche dozzina di mobili e lo scheletro del cucciolo di drago.

    Rialzandosi dalla scrivania ribaltata, la demonessa osservò attonita l'anticamera devastata e deglutì piano, molto piano.





    « Quel bastardo! »

    Una fiammata lunga miglia e miglia dardeggiò nel cielo punteggiato di stelle, così rovente da lasciarvi percepire il calore anche ai piedi dell'enorme drago che ha parlato... e quando dico enorme intendo veramente ENORME: scordatevi i 'grandi' draghi dalle vostre parti, quello che avete di fronte è grande più o meno come una montagna grossa, rozza e incazzata a morte con qualcuno. In preda alla furia il lucertolone diede un calcio a terra, il che con le dimensioni della 'zampina' fu più che sufficiente ad aprire un abisso nel suolo e a mandarvi col culo a terra. Il nuovo ruggito portò con sé una novità decisamente sgradita, qualcosa come un milione di anni di rancidume fermentato fra fauci troppo grandi perché spazzolino da denti mai poté vederle concentrate in un'unica alitata che (diciamocela tutta) definire "tossica" sarebbe un complimento, davvero.

    Per fortuna non siete voi l'oggetto della sua rabbia...



    CITAZIONE
    il Secondo Sigillo
    Oh, si, certo... perché ovviamente tu, comune e cretino mortale, credi che startene a tre centimetri da uno dei quattro esseri che calcioruoteranno te, tua sorella e il tuo mondo appresso sia completamente innocuo, vero? Oh oh oh, ma non senti putacaso un leggero formicolio alle mani che grida 'picchia, picchia, picchia!' a squarciagola? O quella gentile voglia di prendere il tuo vicino e passarci sopra con la falciatrice che non ti ha mai ridato? O l'improvviso impulso di spaccare la faccia al tuo migliore amico perché dieci anni fa ti ha fatto ingrugnare?
    Si, hai indovinato: sono io. E posso renderla anche peggiore se vuoi. O se non vuoi, tanto non me ne frega un cazzo.
    passiva & attiva

    Usata a consumo critico ad area, effetto ad aggiungersi alla passiva avente il medesimo affetto: animosità pura e semplice.

    CITAZIONE
    BROOM!
    Bla bla bla, sei il megaeroe locale del cazzo, io (fellone di turno) devo temere la tua giusta ira, adesso esponi una richiesta di sfida in carta bollata e compagnia bella. Diciamocelo, l'idea base del paladino è una palla mostruosa: molto meglio fare il cattivo e divertirsi per bene! E quale modo migliore c'è di giocare sporco, ma veramente sporco? Gettagli la sabbia negli occhi, alza la terra coi piedi, insultagli la famiglia fino all'ennesima generazione e colpiscilo quando è a terra... o meglio ancora, fagli crollare il terreno da sotto i piedi.
    La soluzione perfetta tanto per far crollare qualche casa tanto per saltargli addosso e ridurlo ad un ammasso di carne sanguinolenta.
    consumo medio-alto

    Usata a consumo alto, ma con effetto scenico.
     
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    Ancora l'ufficio di Guerra.
    [???] Boh.

    -Oh, ma figurati!

    Esclamò gentilmente la Dama del Vento, ed il suo senso di tranquillità aumentò in modo esponenziale non appena le giunse quella gigantesca cioccolata di cacao puro e preziosissimo. Altro che droga...

    -Spero tu sia consapevole di cosa ha fatto Jattur.

    A quelle parole, Drusilia smise di sorseggiare la sua bevanda, decidendo di ascoltarlo con educata compostezza.

    Quello che abbiamo visto e vissuto sono i ricordi custoditi nella sua anima. Quindi... Jattur ha realmente ucciso un dottore. Un innocente. Quando e se riusciremo a salvare Jattur, presenterò ufficiale mozione per deporlo da ogni carica di spicco all'interno delle milizie. Se non, addirittura, una diffida per la sua completa espulsione dall'ordine.

    Si concesse del tempo di rispondere, e nel mentre riprese a sorseggiare la sua bevanda come se si trattasse di un medicinale, o qualcosa di strettamente necessario per il suo benessere psicofisico. E, a dirla tutta, era proprio così.

    « Sarò sincero: gli eventi hanno preso una piega decisamente scomoda ed inaspettata per Jattur. Voglio vedere chiaro nella completezza di questa vicenda prima di trarre le mie conclusioni. Troppe cose non mi convincono... e vedere confusione e sospetto persino in voi, che siete vicini non solo al soldato ma anche alla sua persona, alimenta ancor di più dubbi e perplessità. Parliamoci chiaro: sono l'ultima creatura su questo mondo a potersi assumere l'arroganza di giudicare i trascorsi di uno sconosciuto.
    Ho avuto la fortuna di ricevere una seconda possibilità, ho potuto scegliere di intraprendere una nuova strada.
    Mi piacerebbe pensare che tutti possano godere della stessa opportunità.
    Possiamo andare avanti... ma non possiamo dimenticare ciò che ci lasciamo dietro.»


    Terminò l'ultimo sorso del suo peccato di gola, dunque posò la tazza sul tavolino/altare per i sacrifici umani tirando un profondo sospiro. Era terribilmente stanca...

    -Siamo diretti ad un girone infernale, e lì non si finisce per sbaglio: era ovvio quanto evidente sin dal Limbo che Jattur fosse tutto fuorchè innocente. Scoprire che il suo passato fosse dipinto di tinte nere e cremisi e che la colpa fosse sua era prevedibile, per quanto sia comprensibile rimanere in un certo senso turbati dopo averlo visto con i nostri occhi. Io stessa mi sento inquieta e profondamente imbarazzata per questa situazione, e non lo nascondo. Tuttavia...

    Una breve pausa ne sarebbe seguita, così da catturare la loro attenzione.

    -Affidabile o meno, dobbiamo tener conto che tutto ciò che abbiamo vissuto è accaduto più di dieci anni fa: ora Jattur è diverso, ha militato fra le nostre fila stagione dopo stagione, salvando migliaia di vite in guerra e non. Purtroppo non sappiamo ancora cosa sia cambiato in lui dall'ultimo ricordo vissuto, se -ovviamente- è mutato qualcosa... ma mancano ancora troppi tasselli, primo fra tutti Jattur stesso, la fonte di cui ancora adesso, nonostante tutto, mi fido di più.

    Sbuffò, accavallando le gambe ed incrociando le braccia al petto morbido.

    -Perchè il punto è proprio questo. Qualunque sia la situazione di Jattur, ricordiamoci che al momento siamo in balia di quei quattro, e tutto ciò che abbiamo visto viene da loro. Sarà ingenuo da parte mia, ma continuo a fidarmi di più di un mio aviatore piuttosto che di un estraneo, sia pure forza cosmica o qualunque altra cosa siano davvero, perchè dal momento che non ci è possibile dettare le regole del gioco in cui ci troviamo, nulla vieta che stiano tentando di confonderci, renderci deboli creando dubbi, dividendoci. Per cosa? Non ne ho idea, ma non mi piace essere usata. E' una cosa che non tollero.

    La mano diafana sfiorò le dita di Grifis, stringendole in una morsa dolce ed allo stesso tempo ferma. Non voleva vederlo turbato, non per colpa di un altro Aviatore. Uno sguardo profondo incrociò gli occhi del Sergente e dei suoi compagni, quasi a voler entrare nella loro anima.

    -Non capite? Noi siamo la nostra unica certezza, noi siamo la nostra unica arma. Da soli non esistiamo, non valiamo nulla. Loro sono potenti... immensamente potenti, probabilmente invincibili. Per questo vi supplico: non dubitiamo fra di noi. Dobbiamo rimanere uniti o... ci perderemo, e non ne usciremo più. Focalizziamo le nostre attenzioni sul nostro fine, la ragione per cui siamo partiti: ai crimini di Jattur penseremo dopo. Colpevole o no, sarà deciso quando tutto questo sarà finito.

    Poi giunse l'inferno.
    Non in senso letterale, anche perchè sarebbe stata una buona notizia in quella precisa situazione, ma il loro appuntamento con il secondo Cavaliere era appena iniziato, e senza se e senza ma i quattro compagni si ritrovarono travolti da un'energia che ricordava vagamente il furore di un tornado. O di diversi tornadi tutti messi assieme, dipende dai punti di vista. Sta di fatto che Drusilia, in un certo senso, si trovò avvantaggiata: non appena le fu possibile atterrare, posò con grazia le suole dei suoi stivali al terreno come se trovarsi preda di un vortice caotico ed impazzito fosse una routine praticamente quotidiana, ed i movimenti esatti per adagiarsi al suolo dopo tutto questo con la leggiadria di una piuma bianca fossero ormai praticamente meccanici.
    Non a caso lei era la Dama del Vento, ed i tornadi se li mangiava a colazione.
    O meglio, se li sarebbe mangiati se non avesse preferito la cioccolata.
    Quella prima di tutto.

    « Quel bastardo! »

    E poi fuoco, fiamme e bla bla bla.
    Americanate, insomma.
    Peccato che Drusilia ne aveva fin sopra i capelli degli effetti speciali, e quel film stava durando troppo.

    -Mi sono stancata!

    Urlò tutto d'un fiato verso il drago rosso, totalmente incurante della possibilità non irrilevante di poter finire il proprio viaggio trasformandosi in un arrosto.

    Pretendo spiegazioni, spiegazioni CHIARE...

    Niente indovinelli o visioni a caso, che dei vostri giochetti da quattro soldi ne ho le scatole piene.


    Una pietrolina si disintegrò prima ancora di raggiungere le scaglie del dragone, polverizzata dalla sua stessa aurea incandescente.
    ...
    No, seriamente... gli aveva davvero lanciato un sasso?!?!?!

     
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    Il Nibbio

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    Nonostante fosse cosciente di trovarsi in mezzo ad una falla dimensionale, in una zona che somigliava all’ufficio della presidenza ma rivisitato in chiave infernale, il Nibbio stava tranquillamente sbocconcellando la sua barretta proteica ashgabardiana come se non avesse un pensiero al mondo; il motivo? Aveva deciso di prenderla con filosofia. Tanto, incacchiarsi non serviva a niente: non importava a nessuno lì, quindi curava il malumore mangiando schifezze e aspettando... aspettando pazientemente di incrociare il primo stronzo su cui scaricare il nervosismo.

    Naturalmente, rimuginava per conto suo sugli ultimi eventi di cui era stato testimone, ma al momento era ben intento ad ignorare gli antipatici discorsi degli adulti altri -ed era meglio così- perché sentire quello che stavano dicendo di Jattur lo avrebbe di sicuro fatto andare in escandescenze, e il non voltarsi a vomitare improperi contro il Falco e la Volpe gli stava costando più self-control di quello che si sarebbe immaginato a vederselo seduto bel bello sulla poltroncina della sala d’aspetto, a sgranocchiare snack.

    L’aumentare della brezza in quell’ambiente chiuso catturò subito la sua attenzione di elementalista dell’aria, e in quel segnale fantasma il biondino lesse un presagio nefasto che fu ben presto confermato dallo squittio della demonessa, appena gettatasi a recuperare un paraorecchie: fissandola con perplessa preoccupazione negli occhi blu, Ryusang rimase per un ungo istante con la bocca aperta e la barretta sbocconcellata a mezz’aria senza sapere cosa aspettarsi...

    Poi, all’improvviso, la porta d’ingresso all’ufficio finì divelta dall’impatto con una forza invisibile, e -in men che non si dica- il gruppo al completo si ritrovò rapito dall’impeto furioso di un vento caldo e rovente, che mollò la presa su di loro solo per gettarli di malagrazia all’interno...
    e già quello mise a dura prova la calma forzata che si era imposto.

    « Quel bastardo! »
    ringhiò incazzato il drago più grosso che avesse mai visto... anche se quello era il suo primo

    -Mi sono stancata!
    urlò di rimando -e rimandevolmente incazzata- la Mamma Drusilia
    Pretendo spiegazioni, spiegazioni CHIARE...
    Niente indovinelli o visioni a caso, che dei vostri giochetti da quattro soldi ne ho le scatole piene.


    Il Nibbio portò gli occhi azzurri sulla Dama del Vento, sbattendo le palpebre un paio di volte prima di annuire con convinzione; poi, mentre già la sollevava per darvi un morso, Ryusang fece l’errore di abbassare lo sguardo sulla sua merendina... e l’ira lo pervase quando la scoprì liquefatta dal respiro del drago. Il sangue gli avvampò nelle vene, le tempie cominciarono a pulsargli, ma esternamente il Sergente Verde rimase di ghiaccio.

    jpg
    « Ha ragione lei. »
    quasi sputò, tirando la merendina rovinata contro la creatura; poi, aggiunse con spregio
    « Pezzente. »

     
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    Viaggiatore dei Mondi

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    aviatori1pcopia

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    Guardò il Nibbio a lungo. Era la prima persona da cui si aspettava una sparata, e invece si accorse di quanto il giovincello potesse -e riuscisse- a tenere a freno le animosità. Quando ce n'era bisogno! Cosicché le uniche risposte alle sue feroci invettive giunsero dapprima dalla soave voce di Drusilia, l'Amor sacro, e quindi dall'ormai consolidato compagno d'avventura, cioè la Volpe. Non si sorprese né dell'una né dell'altro, i loro discorsi e i loro ragionamenti erano, in fondo, anche i suoi. Sì, se non avesse ancorato saldamente in se la certezza che Jattur potesse salvarsi, non avrebbe continuato a seguire la combriccola in quel viaggio. Ma si badi, predominava ancora la certezza che, da quella missione, l'opinione generale del soldato sarebbe cambiata, forse, drasticamente. Strinse le dita di lei, a voler sottolineare che, nonostante tutto, l'avrebbe seguita in quell'impresa.

    Invero, avrebbe voluto dire dell'altro -la questione, in sé, richiedeva un'ampio spettro filosofico e morale su cui disquisire anche tutte la notte- ma fu interrotto perfino nel pensare da una forza pseudo cosmica che li investì in pieno, rivoltandoli sotto sopra come calzini da lavare, scombussolando la loro precaria quiete e, peggio ancora, mandando in fiamme l'animosità di tutti. Dapprima infatti la Dama dei Venti si sollevò imbronciata e furiosa, come i venti di bonaccia che ribaltano le navi e causano le mareggiate; e come lei anche il Nibbio -buon sangue non mente- si sollevò sfoggiando uno sguardo che esprimeva il suo stato d'animo meglio delle sue stesse parole.

    Terzo e non ultimo nella fiera de "facciamo innervosire gli Aviatori", il Falco batté due volte le ali. La prima volta per assestarsi, la seconda per sottoscrivere la sua ormai esigua pazienza. Così quand'ecco sbucare vagamente dal nulla un drago dalle dimensioni improponibili, sentendosi alitare addosso con una puzza che lo fece lacrimare, la sua prima reazione fu girarsi con fare vagamente -e dico vagamente- canzonatorio per dire:

    Qualcuno per caso ha visto Jattur?

    Quindi si fermò, cercando lo sguardo complice di Yoko.
    Sicuro che sapeva già cosa stava per dire!

    Mi farebbe comodo la sua penna a sfera, adesso.

    Si era sempre detto, fin dagli inizi della sua carriera militare, che combattere e vivere le più diverse avventure poteva essere un modo, sicuramente soddisfacente, per allargare i propri orizzonti, acquistare nuovi poteri, sviluppare quanto già in possesso e allargare il proprio fidato equipaggiamento. E lui, alla fine di quel viaggio all'inferno, poteva certo dire, anche con orgoglio, che se c'era qualcosa che era aumentata a dismisura in quel posto...

    ...quel qualcosa era la sua ironia.
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    EquipArmatura d'Argento del Grifone

    già citata
    [ Equip Armatura + Passiva Volo + Passiva Peso Leggero + Attiva Movimento Rapido ]

    Spada degli Spiriti Silvani

    già citata
    [ Equip Spada + Passiva Affilatura Migliorata + Attiva Evocazione Spiriti ]

    Bussola d'Oro, Rosa dei Venti

    già citata
    [ Equip Oggetto + Passiva Auspex ]
    PassiveSilent Hill

    già citata
    [ Passiva - Riverenza ]

    Fearless

    già citata
    [ Passiva Resistenza Psicologia fino a livello Medio ]

    Etlreth, The White Album

    già citata
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    già citata
    [ Passiva Istant Cast ]
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    La risposta di Drusilia fu facilmente prevedibile: in quanto Gran Maestro ed in quanto capitano di quella spedizione, era sua compito mantenere prima di tutto la truppa unita ed allineata.
    Ancor meglio, in realtà, era che a muoverne intenti e parole non era senso del dovere ma considerazione e premura personale; senza quelle, d'altronde, difficilmente sarebbero potuti andare molto avanti da quelle parti.
    Dovevano solo avere pazienza, e sopratutto fiducia, su questo erano tutti d'accordo, nell'arrivare ad una fine che sembrava ormai sempre più un miraggio.

    « È qui! »

    Annunciò la demonessa; ma ancor prima che la Volpe potesse rendersene conto...
    ..si ritrovò letteralmente risucchiato nell'altra stanza da una corrente rovente e brutale. Quel posto iniziava ad assumere finalmente dei tratti infernali?
    No. Semplicemente, erano giunti al cospetto del quarto attesissimo cavaliere.
    Drusilia leggera ed elegante come una piuma, da buona elementalista e Signora dell'Aria.
    Similmente Ryusang, ad immagine e somiglianza della madre.
    Altrettanto Grifis, delicato come le piume delle ali di un Falco.
    Ed infine la Volpe... rotolante e roboante nel bel mezzo della polvere, con la grazia e l'eleganza propria piuttosto di un elefante che rotola giù da una collina. All'interno di una cristalleria. In una collina, sì.
    Un Demone-Elefante dai lunghi capelli d'Argento.
    Ebbene sì, perché a differenza dei suoi compagni lui non possedeva il dono innato del volo. Avrebbe potuto richiamarlo ed utilizzarlo, a dire il vero, servendosi di un suo semplice e banalissimo incantesimo. Certo, l'avrebbe fatto...se solo ne avesse avuto le forze.
    Fermò la sua avanzata al tremore del terreno, quando un enorme drago assestò una pedata al suolo. A pancia all'aria, con la faccia rivolta esattamente dove desiderava che fosse.
    Uno starnuto attraversò il suo corpo a causa del polverone, ma... lo trattenne. Non voleva svenire proprio a quel punto, si sarebbe perso lo show dell'ultimo arrivato.
    Vide Drusilia urlare e inveire contro quella creatura esagerata, vide Ryusang reggerle il gioco, e sentì invece Grifis.

    Qualcuno per caso ha visto Jattur?
    Mi farebbe comodo la sua penna a sfera, adesso.


    Labbra tirate d'un lato in un sorriso visibilmente soddisfatto, e pollice all'insù prontamente portato alle attenzioni del Falco.
    Approvava, il Demone! Approvava, la cara Volpe, in un certo senso a ben ripensarci soddisfatta: che problema c'era se il viaggio si protraeva ulteriormente? Più trascorreva il tempo, e più riscopriva nell'allor Sergente Verde un compagno d'arme (e sopratutto di battute) a dir poco inaspettato! "Mica male, mica male!" pensava stravaccato e ben disteso nel terreno ghiaioso sotto la sua schiena.
    Che aveva di che essere così appagato e rilassato? Diamine, era coricato! Da quanto tempo oramai facevano sopra e sotto, avanti indietro, senza un minimo di riposo o relax anche solo mentale?
    Diamine, se era godurioso! In quello status di relax dimenticato ed insperato, era irraggiungibile.

    « Quei. »

    Si limitò soltanto a mettere i puntini sulle i alle parole pronunziate dal dragone.
    Non quel, quei.

    « E non ti escludere troppo in fretta dalla lista. »

    Beh? Dov'era la sua bevanda fresca e zuccherata?

     
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  11. † Guerra †
     
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    « Vuoi sapere cos'è successo? Vuoi davvero saperlo?! »

    Miracolosamente l'enorme muso di drago che s'è abbassato di scatto alle parole di Drusilia non si spalanca per inghiottirvi interi con mezzo ettaro di terreno, sebbene sia fin troppo chiaro che qualcuno non sarebbe stato altrettanto fortunato entro la fine della giornata. Altrettanto miracolosamente pare che il drago-Cavaliere sia persino in vena di risposte, dato che -sibilata malvolentieri tra le fauci- vi arriva distintamente la soluzione all'enigmatico quesito:

    « È successo che quel coglione di mio fratello si è »

    « RIVELATO! »

    Un alone iridescente avvolse il drago, poi all'improvviso esso esplose in una terrificante valanga di fuoco che si riversa cascata rossa dopo cascata rossa verso l'alto, come il più violento ed efferrato dei fuochi d'artificio, ma diretto in modo da non causarvi altri danni a parte l'improvviso arricciamento di tutti i vostri peli corporei - e si, mia cara volpe, tutti significa proprio tutti. Quando finalmente il bagliore accecante si placa e il fuoco è domato, quel che rimane davanti ai vostri occhi è una vasta piana di roccia fusa in cui, solitario, rimane un uomo dai capelli rosso sangue, un imponente monociglio pesantemente posato sugli zigomi e una possente divisa di pelle nera da motociclista che sembra bruciacchiata in ben più di un punto. Ansimava, non con la frequenza irregolare di chi si è sforzato troppo ma coi lenti, profondi respiri di chi cerca disperatamente di darsi una calmata prima di iniziare a sfasciare mobili (o edifici).

    « Okay, va bene, adesso sono calmo. » sbuffò l'uomo, ancora ad occhi chiusi. Una ciocca di capelli in fiamme scelse proprio quel momento per andargli davanti agli occhi, smentendolo immediatamente. « Beh, quasi. »


    « Allora, io sono Guerra bla bla bla; saltiamo le presentazioni dato che non dovrei neppure essere qui a parlare con voi. » Il Cavaliere sbatté violentemente le mani l'una contro l'altra, fregandosele come in previsione di un duro lavoro. « Facciamo un piccolo riepilogo della situazione, vi va? »

    Portandosi due dita alla bocca il Cavaliere s'esibì in un esplosivo fischio alla pecorara, segnale grazie a cui comparve dal nulla una lavagna dieci metri per quattro stile università cazzuta, quelle lavagne divise in quattro che si possono far scambiare di posto le destre con le sinistre e le alte con le basse - una goduria, in poche parole. Un leggero tappettio sul gomito e comparve un pezzetto di gesso che, levitando, si mise diligentemente a scrivere sulle lavagne schemi e diagrammi esemplificativi al suono della voce di Guerra.

    « Situazione zero: la mia cara sorellina si infiltra ad una festa LAM e ti frega il pargolo. Ovviamente mezzo LAM gli va dietro, proprio come voleva lei. Dopodiché Morte passa tot tempo a combattere come una mortale, commettendo tanti di quegli errori che a strategia le darei un 2-. E nessuno di voi si accorge che sta giocando con voi. » Mezzo monociglio s'inarcò ad effetto. « Comprensibile, per carità. La situazione non era delle più tranquille, non avevate certo il tempo di fermarvi a prendervi il vostro Momento di Introspezione Profonda. » -e il Cavaliere allargò le mani in un gesto conciliante- « Però dopo potevate farvi una piccola riunione per capire che accidenti era successo: ormai quella scusa non vale più. »

    Schiocco di dita e scambio di lavagne; il gessetto si affrettò a scrivere i nomi dei quattro Aviatori a grande distanza l'uno dall'altro, poi si fermò ansimando (gessamente parlando) pesantemente.

    « Tu. » disse Guerra puntando Drusilia con indice accusatore. « Pazza scema folle che non sei altro, tu sapevi che tutto 'sto casino fatto da mia sorella era per far fuori Jattur perché te lo aveva detto l'Argonath, e non ti sei fatta poco poco di domande? Stai sempre a dire -Ah, Morte ce l'ha con me, è brutta e cattiva » -mode voce drusiliosa-petulante: on- « e non ti meravigli neppure un briciolo quando ti snobba alla stragrande per un semplice soldato che non sa neppure cosa è un dio? Ma per favore! »
    « Cazzata numero due: Kalia. » fece il Cavaliere, alzando un altro dito. « Posso gentilmente ricordarti che la tua amichetta dei té coi pasticcini alle cinque è la più potente guaritrice di quello schifo di piano dimensionale dove abiti? Esattamente quanta fatica ti costava alzare il maledetto telefono e chiedergli aiuto per risuscitare il soldatino ignorante, a lei o ai Saggi di Palanthas? Ma no, la Signora Galanodel è una donna tutto d'un pezzo e non ha bisogno di aiuto! » esclamò l'archetipo, grondando più sarcasmo di quanto fuoco avesse eruttato prima.
    « Tre: sempre l'Argonath ti ha detto che forse Morte ti aveva gettato addosso una malia. Ti è mai sfiorato per il cervello di controllare se così fosse? » Mezzo monociglio s'inarcò con fare accusatore. « Perché se l'avessi fatto ti saresti accorta che A) la sensazione di dolore e senso di colpa è quasi tutta artificiale; B) lo scopo più probabile era precisamente quello di spingerti a scaraventarti armi e bagagli agli Inferi, cioé guarda caso proprio il luogo di massimo potere di mia sorella. Dopodiché mi devo sorbire i tuoi pensieri su come sia ingiusto che nessuno di noi abbia alzato il culo per rimediare un po' alle interminabili ingiustizie che affiggono la tua vita. Mai pensato che forse, e dico solo FORSE, avevi già tutti gli strumenti necessari per farcela da sola se solo avessi spremuto un pizzico le tue celluline grigie? »

    La bocca del Cavaliere si schiuse in un bastardissimo sorriso a trecentodue denti, più o meno quello di uno squalo che si vede il bagnante ferito, cieco e scemo chiedergli una mano per tornare a riva, prima di ritornare a rivolgersi all'intero gruppo.

    « Glisso sull'analisi dettagliata delle relativamente poche cretinate del resto del gruppo non essendo esse rilevanti ai fini della sostanza dei fatti, ossia che siete stanchi, sporchi, dolenti, sfiniti e praticamente incapaci di combattere ulteriormente, senza considerare il fatto che dovete ancora affrontare una catena prima dell'Inferno e quel coglione di Peste ha deciso di mandare a puttane la nostra tranquilla recita di fine anno, cosa che per le Dieci Regole Idiote Dell'Universo Che Naturalmente Non Conoscente si traduce in una bella penalità da scontare qui o agli inferi, e la seconda opzione dubito che vi piacerebbe. »

    ...e dopo questa tirata unica vi è ormai chiaro che i corpi dei Cavalieri stanno lì a far bellezza: nessuno può dire così tante parole tutte assieme senza aver bisogno di respirare, prima o poi!
    il gessetto è crepato, per curiosità

    « Francamente parlando, allo stato presente della situazione vedo uno e un sol modo per rimediare ad un po' di casini e magari rimettervi in carreggiata. » disse Guerra, per poi levare imperioso un braccio e puntandolo con fare minaccioso così dire: « Tu, Yoko. Qualche cazzata l'hai fatta pure tu, però hai anche avuto qualche pensiero veramente arguto in quel cranio volposo. » commentò in tono di approvazione. « Dimmi, hai mai pensato ad un'applicazione nel campo dell'equilibrio delle Forze dell'universo, chessò... come mio Avatar? »

    E i suoi occhi si accesero e avvamparono, due sfere di rossa distruzione ardente...



    In questo turno non c'è nessuna influenza psicologica a influenzarvi... salvo solo l'insita affabilità (esiste?) di Guerra. Ogni insulto nel post è come usuale inteso da pg a pg.
    Oh, e Drusilia si becca un malus basso alla psiche perché s'è appena avverata un'altra visione.

    CITAZIONE
    Odori, suoni e immagini affollano improvvisamente la tua mente: scorci del futuro, frammenti di possibilità e fatti ancora a verificarsi. Le visioni sono veloci, improvvise, quasi violente nell'affastellarsi di stimoli sensoriali debordanti [...] una mantide religiosa, [...] due occhi di fuoco che scrutano concupiscenti Yoko, [...]

    CITAZIONE
    Visioni del futuro
    Anticamente i vivi interrogavano i morti sul loro futuro, ma quando sono i morti stessi a domandare di ciò che deve ancora avvenire le cose possono farsi bizzarre. Il possessore di questa passiva ha chiesto dell'ignoto nella terra dei morti e si è caricata di parte del loro fardello: essa sa cosa avverrà e potrà scegliere tra i vari, possibili futuri quello a lei più gradito... ma il presagire del bivio porterà alla sua mente un danno basso alla propria mente.
    Visioni da verificarsi: 2/8

    CITAZIONE

    Seconda visione

    È vero: mostrandosi nella sua vera forma agli aviatori il Terzo Cavaliere ha deliberatamente infranto leggi immutabili insite nella struttura stessa dell'universo così come il Verbo l'ha creato, innescando una reazione a catena che finirà inevitabilmente col ripercuotersi sui malfattori; se tuttavia il Cavalier colpevole rasenta l'indistruttibilità ed è ben equipaggiato per sopportare il prezzo della sua decisione, non altrettanto sono gli aviatori. Non c'è giudice in questo processo, solo il riflusso karmico di una maledizione prima ignota e che insaziabile tira e spinge i fili di Atropo, ordendo con circostanze casuali e sciocchezze un destino di morte.
    E tuttavia, un'alternativa c'è.
    Le Leggi dicono che le Potenze non possono mostrare ai comuni mortali la Visione delle Cose, il modo in cui l'universo agisce e si fonda - tuttavia tale regola non si applica a quanti, nel bene o nel male, hanno unito se stessi alle Leggi che hanno scoperto: diventare compartecipi della stessa essenza di una divinità, o nel caso specifico del Secondo Cavaliere, garantirebbe agli aviatori immunità alle ripercussioni della scellerata scelta del Terzo. Accettare questa offerta significa poter attingere alle capacità della Potenza cui ci si lega, divenendo non soltanto un suo paladino ma il braccio attraverso cui essa divulga i propri poteri; una riserva di potere pressocché infinita... sia pure ad un prezzo.


    Accettare l'offerta garantisce: il ritorno alle condizioni fisiche, mentali e di mana precedenti all'inizio giocata; la rivelazione su cos'è quel dannato bastone e chi di voi può usarlo; accesso totale a tutte le passive e le tecniche di Guerra all'interno di giocate del megaevento dei Cavalieri, presente quest inclusa, fra cui l'ambitissimo
    CITAZIONE

    il Terzo Sigillo
    «Massì, mettiamoci a fare la guerra a Guerra: tanto mica ci può battere tutti, siamo diecimilardiequantinevoglio contro uno!» disse il coglione prima di ritrovarsi a fare snowboard sul ghiaione. Senza snowboard, ovviamente.
    Dicasi 'archetipo' l'essenza incarnata di un particolare concetto astratto. Nella fattispecie io, che di nome faccio Guerra, sono nato dall'essenza stessa di ogni singola guerra, combattimento, duello, scazzottata o partitina a Monopoli fatta in tutto il Multiuniverso. Beh, in realtà no: io non sono nato da 'sto popo' di roba, io SONO quel popo' di roba. Quindi se pensi che quel megacontortissimo piano di battaglia cazzuto e perfettissimo che ti sei inventato possa farmi anche solo un graffio, sappi che io te l'ho letto nella mente nell'istante stesso in cui lo partorivi. Con le relative contromosse, che diamine.
    Sono un professionista, io!
    passiva


    che -fidatevi- all'Inferno vi servirà come la falce a mia sorella. Beh, magari un filino di più. Non saranno tutte rose e fiori, però è un grosso aiuto.
    E si, "fra le altre cose" significa che ci sono altri vantaggi. Vi ho mai parlato dell'assicurazione dentale che offriamo ai nostri Avatar, per esempio? :guru:

    (l'offerta, per motivi di background, è valida per uno e uno solo di voi)





























    P.s.: se pensavate che la cosa era orchestrata fin dal principio... beh, chissà! :8D:

     
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    Improvvisamente avvertì un dolore prendere possesso della sua testa, come se qualcosa al suo interno si gonfiasse quasi a volerla far esplodere. Trattenne un grido, ma non potè risparmiarsi di chiudere gli occhi e portarsi le mani alla testa.
    Rivide le visioni, e rivide gli occhi fiammeggianti.
    Comprese che la visione si era avverata.
    Di nuovo.
    Ma non si piegò su sè stessa, non davanti a Guerra.
    Nonostante il dolore, nonostante la sua anima sanguinante.
    Perchè non era quello delle visioni il vero dolore che la pervadeva.

    -Sentimi bene, simpaticone.

    Iniziò con voce quasi stremata, rialzando il capo e riaprendo gli occhi. La luce le fece male, il capo pulsava e la voce stentava ad affacciarsi, ma continuò.

    -Premettendo che i tuoi pessimi tentativi di farmi innervosire non fanno altro che affossarti, sai perchè non ho chiamato Kalia? Perchè oltre ad aver tentato una resurrezione con i chierici del mio presidio, una beata scesa dalla Candida Rosa di nome Virginia mi ha suggerito da parte delle potenze angeliche del piano delle Dominazioni o giù di lì, di trovare un modo alternativo, dato che la tua adorabile sorellina lo ha imprigionato chissà dove e nessun metodo classico può tirarlo fuori.
    In più Kalia aveva da fare e non era rintracciabile, e noi Arcani oltre a voi quattro abbiamo molte altre cose altrettanto, se non più importanti a cui pensare. Quindi scusa tanto se non ho soddisfatto le vostre manie da prima donna richiamando il mondo intero alla causa di un soldato assassinato.


    Finalmente eretta, portò le mani alla vita e lo fulminò con lo sguardo.

    pestedru

    -E non mi meraviglio nè mi dispiaccio se Morte mi snobba perchè fondamentalmente, della considerazione che lei o voi tutti avete di me, me ne importa più o meno di quanto mi interessa il colore del completo intimo che domani deciderà di indossare mio fratello Quarion. Anzi, se devo essere sincera, meno ho a che fare con voi più sono contenta, quindi risparmiati questo concorso di colpa da quattro soldi, perchè se ti aspetti di farmi scoppiare a piangere facendomi sorbire queste prediche da bulletto da quinta elementare hai sbagliato persona.

    Gli occhi verdi brillarono della loro antica fiamma, e lo pugnalarono in tutta la loro espressività.

    -Non mi piego alle tue parole. Non l'ho mai fatto, quindi risparmia il fiato per informazioni utili, fattibili in un futuro prossimo e possibilmente concrete, anzichè continuare a gonfiare il tuo spropositato ego nell'inutile tentativo screditarmi agli occhi dei miei uomini.

    E mai come allora l'aria divenne ferma, dura, rarefatta, soffocante, estremamente difficile da respirare. Magari Guerra non respirava, ma gli altri avrebbero compreso immediatamente l'umore della Dama del Vento.

    -E giusto a livello informativo: non ho approfondito la questione di tutto lo schifo che mi ha lanciato contro Morte perchè anche se fosse stato vero sarei scesa comunque a riprendermi Jattur. Lo avrei fatto anche se fosse stata tua sorella stessa ad invitarmi a casa sua, e non mi pento di nessuna azione compiuta fino a questo momento.
    Il motivo?


    I pugni si strinsero, mentre le unghie affondavano nella carne bianca, macchiandosi di sangue. Poi le dita diafane si distesero, mollando la loro presa.

    -Che te lo dico a fare, non capiresti.
    Ed in ogni caso non è nelle mie priorità farti sapere cosa provo nel mio intimo, sia mai ricominci a sparare idiozie come prima e farci perdere ulteriore tempo, quindi andiamo avanti che facciamo prima: continuare ad ascoltarti alla lunga rischia di darmi noia.


    Le braccia conserte, il volto si discostò dal suo interlocutore, segno che quel discorso era chiuso. Dunque prese ad osservare Yoko con fare distratto, in pacata attesa della sua reazione.

    -Questa cosa era predestinata. Ne ho avuto una visione appena arrivati nel Limbo, insieme a molte altre.

    Gli lanciò uno sguardo di intesa. Era sicura che Yoko avesse capito.



    luxva

    crocedrusilia
    » Status Energetico: ???

    » Status Fisico: mal di testa.

    » Status Psicologico: non rivelato, criptico.

    » Note: Passive sempre attive, grifone sempre latitante. Utilizzo "Nature Reverence" per rendere l'aria attorno a noi ferma.

    Oggetti:
    Armi:
    • Alcarcalime
      (arco+frecce= 2pt)
      IMMAGINE ALLEGATA
      Dimensioni: 1m circa
      Materiale con cui è fatto: Lega proibita argentata con rune elfiche in oro ricamate lungo tutto l'arco.
      Descrizione: Arco di una gittata elevatissima: circa 30m.

    • Nanatsusaya
      (spadone semplice= 1pt)
      IMMAGINE ALLEGATA
      Dimensioni: 1m circa
      Materiale con cui è fatto: Caos cristallizzato.
      Descrizione: Una lama di raffinata bellezza, appare come uno spadone di un singolare materiale trasparente con ben sette punte. In più emana una inquietante aura violacea.


    Famiglio:
    • Grifone adulto
    Descrizione in scheda.

    Occhi congiunti
    Descrizione in scheda.


    » Abilità Passive

    →Aura di Venere» {malia d'Amore}: descrizione in scheda.

    →Aura dei Giusti» {malia di Carisma}: descrizione in scheda.

    →Resistenza alle Manipolazioni Psichiche» {anti-malia}: descrizione in scheda.

    →Volontà di ferro» {Bonus enegetico del 10%}: descrizione in scheda.

    →Essenze e presenze nascoste» {auspex passivo 15m}: descrizione in scheda.

    →Legame con la Fonte» {resistenza a veleni e malattie}: descrizione in scheda.

    →Linfa degli Angeli» {proprietà del sangue dei Galanodel}: descrizione in scheda.

    →Linfa degli Angeli:» {proprietà del sangue}: momentaneamente bloccata.

    →Vista Ultra - Sviluppata 1» {scurovisione}: descrizione in scheda.

    →Vista Ultra - Sviluppata 2» {potenziamento vista}: descrizione in scheda.

    →Librarsi in volo» {volo fino a 5m}: descrizione in scheda.

    →Istant Casting» {potenziamento rapidità magica}: descrizione in scheda.

    →Wind speed» {Bonus Velocità 50%}: descrizione in scheda.

    →Angel's Fall» {Bonus Destrezza/Agilità 50%}: descrizione in scheda.

    →Nature Reverence» {comando agenti atmosferici}: descrizione in scheda.

    →Veritas» {discernere bugie}: descrizione in scheda.

    →Arciere Arcano» {frecce magiche}: descrizione in scheda.

    →Chaos» {spada mutaforma}: momentaneamente bloccata.

    →Visioni del futuro» {passiva di quest}: Anticamente i vivi interrogavano i morti sul loro futuro, ma quando sono i morti stessi a domandare di ciò che deve ancora avvenire le cose possono farsi bizzarre. Il possessore di questa passiva ha chiesto dell'ignoto nella terra dei morti e si è caricata di parte del loro fardello: essa sa cosa avverrà e potrà scegliere tra i vari, possibili futuri quello a lei più gradito... ma il presagire del bivio porterà alla sua mente un danno basso alla propria mente.
    Visioni da verificarsi: 2/8
    1. Prima visione
      Gokukara non è l'unica divinità di Asghabard. Aelian è la Dea del Decadimento e del Cambiamento, suprema signora di ogni mutazione nella storia, nella vita, nelle stelle. Si dice che quando giungerà la fine di tutto lei sarà l'ultima cosa a morire, poiché senza nulla a cambiare non ci sarà nulla a sostentare la sua esistenza. Giunge spesso in aiuto dei viaggiatori, affidando loro compiti o aiutandoli nella loro missione; sotto le spoglie dello Spettro Fiume fornisce preziose informazioni agli Aviatori per la loro missione. Non è la prima volta che il LAM incontrerà la Dea.

    2. Seconda visione
      È vero: mostrandosi nella sua vera forma agli aviatori il Terzo Cavaliere ha deliberatamente infranto leggi immutabili insite nella struttura stessa dell'universo così come il Verbo l'ha creato, innescando una reazione a catena che finirà inevitabilmente col ripercuotersi sui malfattori; se tuttavia il Cavalier colpevole rasenta l'indistruttibilità ed è ben equipaggiato per sopportare il prezzo della sua decisione, non altrettanto sono gli aviatori. Non c'è giudice in questo processo, solo il riflusso karmico di una maledizione prima ignota e che insaziabile tira e spinge i fili di Atropo, ordendo con circostanze casuali e sciocchezze un destino di morte.
      E tuttavia, un'alternativa c'è.
      Le Leggi dicono che le Potenze non possono mostrare ai comuni mortali la Visione delle Cose, il modo in cui l'universo agisce e si fonda - tuttavia tale regola non si applica a quanti, nel bene o nel male, hanno unito se stessi alle Leggi che hanno scoperto: diventare compartecipi della stessa essenza di una divinità, o nel caso specifico del Secondo Cavaliere, garantirebbe agli aviatori immunità alle ripercussioni della scellerata scelta del Terzo. Accettare questa offerta significa poter attingere alle capacità della Potenza cui ci si lega, divenendo non soltanto un suo paladino ma il braccio attraverso cui essa divulga i propri poteri; una riserva di potere pressocché infinita... sia pure ad un prezzo.


    →il Quarto e Ultimo Sigillo» {passiva interpretativa}: Viene la Morte, quarta ed ultima a venire. Viene, e le prede sono già fiaccate dall'azione di fratelli e sorelle. Viene, e pone il sigillo all'ultimo atto di un mondo.
    A p o c a l i s s e
    Quando la Morte passa sulle ceneri di ciò che Guerra, Pestilenza e Carestia hanno bruciato, appestato e polverizzato, niente può salvarsi: quanti credono di essersi salvati, sono stati semplicemente risparmiati per dopo.
    E lo sanno. Cercano di dimenticarlo, ma lo sanno.
    "Uccidere" la Morte, scacciarne temporaneamente l'essenza, non basta per considerarsi salvi: una volta che tutto sembra finito, i danni restano. Il dolore delle persone amate, dei cari estinti, delle ferite subite, degli animi lacerati, delle torture inflitte. Rimangono sempre, senza svanire mai. Come un prurito ad un arto che non esiste più, che ogni tanto torna a tormentarci. Come gli spettri del passato, che non si danno requie.
    Alcuni impazziscono. Altri, più sfortunati, sopravvivono per vedere.


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    Edited by Drusilia Galanodel - 18/10/2012, 22:58
     
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  13. † Guerra †
     
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    « Adesso si fa spuntare le palle, la ragazza. » disse Guerra, alzando sarcasticamente gli occhi al cielo. « Beh, meglio tardi che mai presumo. Davvero, a giudicare dal tenore dei piagnistei temevo che mia sorella ti avesse lobotomizzato o roba simile. »

    Si appoggiò alla lavagna con fare distratto, braccia conserte, un leggero sorrisetto ironico che piegava la linea dura delle sue labbra. Già, casini ovunque, ma almeno qualcosa iniziava ad andare per il verso giusto ora che aveva iniziato a mollare qualche calcione nei posti giusti.
    Se solo fosse così facile trattare coi suoi fratelli...

     
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    Lo fulminò con lo sguardo, perchè se pensava che farla incazzare risolvesse la faccenda, allora si sbagliava di grosso. La guerra era solo un mezzo, mai la soluzione, perchè aveva la brutta tendenza di diventare contagiosa, e di trarre nutrimento da sè stessa: se davvero avesse trovato terreno fertile o giuste cause in un determinato luogo, nel bene o nel male non sarebbe comunque mai finita. Eppure in quel momento certi sofismi non le importavano particolarmente. Rivoleva Jattur e voleva andarsene il prima possibile da quel postaccio, e da qualche minuto quelle due priorità erano diventate più impellenti che mai con il peggiorare del suo umore.
    Trovò un masso che nel precedente caos aveva quasi pugnalato il terreno nella sua interezza, emergendo quel tanto che bastava per farle da scranno. Si diresse lì e si sedette, accavallando le gambe e mettendo le braccia conserte. Sbuffò infastidita non appena sollevò gli occhi su quella faccia da schiaffi.

    -Fottiti.

    Con quello aveva davvero chiuso.
    E rimase lì, in impaziente attesa di una risposta da parte della Volpe, mantenendo la sua postura rigida e particolarmente seccata. Il volto imbronciato verso il paesaggio, qualunque cosa fosse. Avrebbe lasciato il sipario al Magister, così che nelle retrovie potesse trovare un pò di tranquillità per riprendersi il suo equilibrio.

     
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    Afro-fox.
    Perché mentre da una parte l'immagine della Guerra cercava di fare appunto la guerra in un accesissimo battibecco con la Dama del Vento, se era vero che tutti -ma proprio tutti- i peli si sarebbero dovuti rizzare dinnanzi all'esplosione di fiamme... ecco che distesa al suolo fra polvere e rocce vi era una palla riccioluta. Una palla soffice ed argentata, fra i cui capelli spuntavano non più delle orecchie aguzze, ma delle sottospecie di mini pon-pon.
    Con tanto di cuscinetto dello stesso colore a far da materassino per una parte della sua schiena, oltretutto; ed in effetti, dinnanzi a cotanta morbidezza e comodità, iniziava a comprendere cosa vi trovassero di tanto interessante le donne!
    Portò le mani a cercare di far spazio nel suo volto, liberando la visuale per l'oro dei suoi occhi. E stette in silenzio per l'intera durata del battibecco, ma sorrise, oh se sorrise, e lo fece con le labbra fortemente tirate verso un unico lato, in un misto di compiacimento e divertimento, verso l'unica direzione dell'Angelo; solo lei, dopo aver urlato e sfuriato come non mai contro l'Autocrate allora forse più potente dell'intera Endlos (con tanto di Ufficiale scoppiato nel mentre a piangere), poteva avere le palle di mangiarsi vivo colui che della guerra sarebbe dovuto essere maestro. Le avrebbe passato volentieri uno stecchino per levarsi gli avanzi dell'altro che le erano rimasti in mezzo ai denti, se avesse avuto le forze di generarne quanto meno la sola illusione.
    A quel punto si voltò in direzione del Rosso, e si sentì finalmente in dovere di replicargli.

    « Ti dirò: tu mi piaci. »

    E per aumentare l'immaginata sorpresa suscitata nei compagni, attese addirittura qualche istante di silenzio, nel quale portò le mani sopra la testa nel tentativo di allisciare il manto argenteo delle orecchie animali.

    « A differenza dei tuoi fratelli mi dai l'impressione di dire pressappoco quello che pensi, senza girarci poi troppo intorno. E questo è già un piccolo passo avanti.
    Certo: »


    Interruppe l'importantissima movenza per portare l'indice giudizioso in segno di attenzione dinnanzi al suo stesso sguardo.

    « dici una marea di cazzate, ma di quelle esagerate » - e disegnò in aria una semicirconferenza con tutta l'ampiezza che gli era consentita dalle braccia per dare l'idea della grandezza - « da togliere il fiato... però le dici.
    E dunque ti risponderò con altrettanta franchezza. »


    Leggermente ricomposto, si portò in posizione seduta, di modo da consentirgli in ogni caso un recupero fisico ma altrettanta serietà per affrontare faccia a faccia l'argomento.

    « Penso di conoscere o poter quantomeno immaginare quali possano essere i benefici derivati da una proposta del genere.
    E nella condizione attuale in cui noi andiamo a ritrovarci sarebbe »
    -ironicamente, considerando il luogo d'avventura- una manna dal cielo.
    No; a dire il vero sarebbe persino di più. Abbiamo fatto forse... mezzo passo? in direzione di Jattur, e facciamo già quasi fatica a reggerci in piedi. »


    Sì, discorsi di circostanza ben noti ed evidenti a tutti i presenti.
    Ma necessari, quanto meno al Demone, per procurarsi il tempo di cui aveva bisogno per riflettere e soppesare veramente la bontà della proposta ricevuta.
    Perché sarebbe stato da autentici idioti liquidarlo seccamente con parole di orgoglio e schieramento dovuto. Non in quelle circostanze, non in quelle condizioni, non da parte di una Volpe.

    « Altrettanto vero però è che non ne conosco minimamente gli svantaggi.
    Perché dovresti concedermi un lusso del genere? Cosa pretenderesti in cambio, cosa avete tramato, cosa vi aspettate? »


    Non distolse un momento lo sguardo dalle fiamme che erano gli occhi del suo interlocutore se non in quell'istante, per ricercare volutamente lo smeraldo del loro comandante.
    La certezza e la forza più grande che potessero vantare fra le loro fila.

    « Lei aveva già visto tutto.
    E' chiaro che questa scelta, questa messinscena, questo aiuto che ci viene proposto come necessario per consentirci di andare avanti era già stato organizzato e pianificato da tempo. »


    Molto tempo prima che il fratello si rivelasse, dunque, portandolo a doversi inventare questa grande occasione per rimediare ai casini che ne avrebbero fatto seguito.

    « Quindi ti chiedo: qual'è la vera motivazione che si nasconde dietro questa proposta? »

    Non un rifiuto, dunque, e di questo avrebbe dovuto tenerne decisamente conto.
    Anzi: se ci si interessava ai termini del servizio, forse, il pensierino di apporre veramente quella firma sul contratto non sarebbe dovuto essere nemmeno poi tanto remoto...

     
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27 replies since 6/10/2012, 12:31   612 views
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