La Festa di Celldara

~ Presidio Centrale

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    La Festa di Celldara

    Una volta all’anno -indicativamente nel giorno Trentesimo di Naos- nel periodo di mezz’inverno, viene celebrata in tutto il Pentauron una ricorrenza tanto affascinante quanto bizzarra, comune a molte culture di più piani dimensionali: Halloween, Samhain, il Giorno dei Morti, la Festa delle Ombre, la Morte del Sole, la Vecchia Donnaccia... mille e più nomi per un unico evento: la fine dell’Estate e l’inizio dell’Inverno.


    L’Avvento dell’Oscurità | La Corte degli Incubi | La Vera Mezzanotte | L’Incoronazione | Altre Tradizioni


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    L’Avvento dell’Oscurità
    { Una Ragione per Festeggiare }

    Quando gli alberi perdono le foglie e la natura muore sotto il grigio cielo d’autunno, il rituale più importante nelle gelide notti di inverno consisteva nell’accendere i falò, enormi pire fiammeggianti in cui gli abitanti bruciavano tutto quello che potevano -persino le ossa dei vitelli macellati-, sperando di poter scacciare la notte per qualche ora di più... pur sapendo che l’inverno avrebbe vinto comunque prima o poi. La festa di Celldara riconosce difatti l’Avvento dell’Oscurità.
    A sentirla così, non sembrerebbe certo il periodo più indicato per fare festa, ma per qualche motivo l’avvento dell’oscurità non era una brutta cosa; dopotutto, è sempre stato un periodo di celebrazioni, e ne esistono tracce fin da quando gli uomini hanno iniziato a registrare la storia, ma... cosa festeggiavano davvero? Pensateci.

    A quei tempi, l’Inverno doveva essere una cosa piuttosto spaventosa: la natura cominciava a morire, il cibo a scarseggiare, e in molti morivano di fame, mentre le notti in inverno si facevano sempre più lunghe, lasciando campo libero alle fiere selvagge e agli altri orrori innominabili che strisciavano fuori dal buio e si spingevano fino ai centri abitati, in caccia... Non esattamente una cosa che una persona normale vorrebbe celebrare - difatti, originariamente, i falò servivano a tenere lontani i predatori...

    Eppure, durante un Samhain di molto tempo fa, tutto cambiò: le creature selvagge che terrorizzavano la popolazione, quei mostri partoriti dai propri incubi peggiori non si fecero vedere mai più, persino dopo che si furono spenti i falò; erano tutti spariti da qualche parte, e fu così che i roghi assunsero un nuovo significato: invece di una misura di emergenza, un tentativo disperato per cercare di sopravvivere, divennero un rito di festa. Ma...cosa ne è stato dello scomparso popolo delle ombre?


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    La Corte degli Incubi
    { Antichi Orrori Dormienti }

    In ere remote -milioni di anni fa-, gli esseri umani non erano in cima alla catena alimentare: a quei tempi, la gente doveva combattere con tigri, orsi e lupi famelici... ma gli Oscuri erano senza dubbio i peggiori: non erano solo più grossi e più veloci, ma anche più intelligenti, e per lungo tempo i popoli sono stati indifesi contro di loro, alimentando ogni notte la paura di venir divorarti senza possibilità di difesa.

    Erano gli incubi originali: tutti i mostri del folklore, tutti i demoni della mitologia, persino l’istintiva paura del buio... ogni cosa deriva dalle memorie ancestrali di questi antichi esseri, che dominavano in un impero incontrastato le lande e le ore lontane dalla luce del sole.

    Come creature tanto potenti finirono per estinguersi per mano delle loro stesse prede rimane un mistero, ma resta un fatto che -quando furono respinti nel profondo delle foreste dalle armi di metallo e dal fuoco- essi crearono un santuario solo per loro, in cui si nascosero sparendo dalla circolazione: la tradizione dice che rubarono un’ora dal giorno, e la ripiegarono su se stessa fino a ridurla ad un solo istante, in modo che gli umani non potessero più vederla... perciò -se questa storia fosse vera-, da quel momento in poi, essi non poterono più entrare nel tempo normale come le altre creature non hanno accesso alla venticinquesima ora.


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    La Vera Mezzanotte
    { L’Ora Blu }

    E’ come essere di nuovo piccoli, quando le ore della notte sono colme di pericoli,
    quando ci sono cose che prendono vita dalle ombre sotto il letto... cose che vogliono mangiarti.
    E mordono.


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    Secondo una superstizione del Presidio Centrale, chi è nato al rintocco della Mezzanotte può vedere gli spettri, ma... ciò che in realtà si dispiega ai loro occhi è un’intera ora segreta, che per tutti gli altri sfreccia via in un attimo: per chi possiede il dono, all’arrivo della Mezzanotte ogni rumore cessa all’improvviso, e la realtà diventa immobile mentre il tempo si congela in quell’istante, sospendendo gli oggetti in caduta e fissandoli nell’aria...

    Si tratta della cosiddetta Ora Blu, che prende nome dalla misteriosa e uniforme luce -fredda e soffusa- che bagna la realtà nei sessanta minuti che l’enorme Luna Nera impiega per sorgere e tramontare sul Pentauron; in questo breve lasso di tempo, tutto scintilla rivestito e impregnato di un’atmosfera fiabesca in cui ogni colore cessa di esistere, e le ombre svaniscono in una visione perfettamente chiara e uniforme... come se ogni singola cosa scintillasse debolmente dall’interno.

    Solo pochi prescelti (coloro nati allo scoccare esatto della mezzanotte, e quindi una persona su diversi milioni, in media) possono andarsene in giro mentre il resto del mondo è congelato, e per chi lo vive è come un sogno lucido... Tuttavia, anche se si potrebbe credere che a costoro appartenga l’ora segreta, non bisogna saltare a conclusioni affrettate: è là che la Corte degli Incubi si è ritirata, quello è il loro territorio, e quell’intervallo equivale al tempo normale che alle origini sono stati costretti ad abbandonare.

    Sconfinare significa spesso prendere parte alla battuta di caccia in qualità di preda, dal momento che le antiche creature si aggirano affamate per quel mondo deserto... una cosa che è decisamente meglio evitare, specie perché questi esseri oscuri traggono forza e sostentamento anche solo dalla paura dei loro bersagli, mutando a piacimento le loro sembianze per incarnarne lo spauracchio.

    Al di fuori del Pentauron l’Ora Blu non scatta mai.


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    S. e l’Incoronazione
    { L’Ora Scarlatta }

    Non si può continuare a parlare della tradizione di Celldara senza menzionare S., la misteriosa Entità del folklore del Pentauron che si vocifera essere il sovrano della Corte degli Incubi: al di là delle innumerevoli versioni del suo aspetto -spesso contraddittorie in modo inconciliabile-, le leggende dicono di lui che compaia improvvisamente una volta all’anno tra le strade di una cittadina o di un villaggio del Presidio Centrale, trasformando un semplice mattino invernale nello splendido -o terrificante?- palcoscenico della festa battezzata con il curioso nome d’Incoronazione.

    Non si sa chi abbia usato quest’appellativo per primo, ma del resto è parimenti sconosciuto che cosa accada tra le mura prescelte in quelle ore: quando S. si palesa, il perimetro dell’area -che può variare da un villaggio a una metropoli- viene circondato da un alone rossastro, una lacerazione nel tessuto della Mezzanotte che isola il posto prescelto dentro l’ora segreta, impedendo a chiunque di entrare o uscire dalla città designata durante la festa... senza tuttavia congelarli nel tempo immoto come accade nella normale Ora Blu.

    L’intera opera si consuma in una singola giornata -venticinque ore-, un lasso di tempo impropriamente indicato anche col nome di “Ora Scarlatta” per via dell’evanescente confine con l’ora segreta che diviene per tutti ben visibile, e si ripete ogni anno con puntualità, sfuggendo sistematicamente ai controlli del Consiglio di Rivenore, ed eludendo perfino l’onnipresente occhio vigile di Lord Aeon. Basti pensare che l’alone di magia e mistero che circonda l’evento è talmente fitto da rendere inutile anche qualsiasi forma di divinazione volta a prevedere l’Incoronazione.

    Terminata la celebrazione, S. svanisce così come è arrivato, portando la maggior parte dei ricordi di quello strano evento con sé; a parte questa stravagante amnesia di massa, non vengono segnalati mai danni evidenti dopo il passare della Mezzanotte, eccezion fatta per la sparizione d’una singola persona, che verrà poi ritrovata soltanto alla fine della successiva “Incoronazione” l’anno seguente... totalmente sull’orlo d’un'insana follia, e completamente convinta che siano passati soltanto pochi istanti dal suo rapimento.


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    Le Altre Tradizioni
    { Come Sopravvivere alla Lunga Mezzanotte }

    Al di là delle varie usanze che hanno trasformato la ricorrenza in una festa per ragazzini, le genti del Pentauron sono solite tramandarsi per scaramanzia e superstizione una serie di rituali atti in origine a proteggersi dalle creature che popolano l’Ora Blu; il fatto che ancora oggi siano eseguiti più per l’inerzia della tradizione che per convinzione solenne ha alla fine poca importanza: quando ci si ritrova nell’Ora Rossa, sono i vecchi miti quelli a cui affidare la vita e la tua sanità mentale.

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    - La Parata delle Maschere -
    Una delle abitudini più pittoresche della festa di Celldara è senz’altro quella di mettersi in costume: certo i significati allegorici legati al simbolo della maschera si sprecano, e oggigiorno si tende a travestirsi per puro divertimento, con la speranza di poter prima o poi diventare ciò che non si è nella vita quotidiana, o per esorcizzare le proprie paure; tuttavia, in passato, questa tradizione aveva uno scopo ben più pratico: se normalmente l’Ora Blu congela le persone prive del Dono al di fuori della Mezzanotte -rendendole intoccabili per gli Oscuri-, con scoccare dell’Ora Rossa la Corte degli Incubi si riversa nella città di turno, dilagando tra le sue genti. Indossare una maschera -meglio se raccapricciante e spaventosa- serviva quindi a confondersi con i predatori, aumentando le possibilità di sopravvivenza.


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    - Rompere col Passato -
    In molte festività è presente il fatto che distruggere, defenestrare o bruciare le cose vecchie sia di buon auspicio per il tempo futuro, operando una rottura con il passato e quelle esperienze tristi e dolorose che hanno segnato il ciclo precedente e in via di conclusione; anche qui, la faccenda nasconde un più profondo e concreto livello di lettura: in genere, gli Oscuri sono molto vecchi, e come tutti i vecchi non amano le cose che sono cambiate rispetto a quando sono nati. Prima avevano paura delle pietre tagliate, poi dei metalli lavorati... ma pian piano ci si sono abituati, e si è reso necessario cercare cose sempre via via più moderne, come le leghe più recenti: insomma più una cosa è nuova, più respinge e spaventa queste entità ataviche.



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    - Il Marchio del Tredici -
    Se vi capita di aggirarvi per il Pentauron nel corso degli altri giorni dell’anno potreste non accorgervi affatto dei rimandi numerici celati ovunque: nascosti nello schema geometrico del lastricato di strade e piazze, nei monumenti, nelle aiuole, nelle insegne dei negozi, persino nei nomi utilizzati per battezzare oggetti e attività...
    L’emblema di un piccolo sole raggiante -che in realtà non è un sole, ma una stella a 13 punte- è un simbolo familiare per gli abitanti del Pentauron, dal momento che compare in tutte le dimore antiche dello Stato delle Cento Torri, il Consiglio di Rivenore ha tredici membri... insomma: nel Pentauron, il 13 non è solo un numero fortunato, ma necessario; il motivo, naturalmente, va oltre la mera scaramanzia.
    Esistono particolari numeri, frazioni e rapporti che spaventano gli Oscuri: non ne è chiaro il perché, ma non sopportano i simboli che indicano il 13 o gli insiemi di tredici elementi; è come se gli oggetti che se ne fregiano risultassero “schermati” dalle loro incursioni...



    © Madhatter



    Edited by Madhatter - 4/6/2014, 16:32
     
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