Runa di Guerra

[Aurora Occidentale] [CC]

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    " E' piacere mio godere della compagnia di un'ospite così graziosa per il thé."
    Subito dopo Sarah arrossì leggermente. Probabilmente i presenti avrebbero pensato che l'avesse fatto per pudore o timidezza, in realtà i motivi erano altri. Per lei quell'aspetto era tremendamente imbarazzante, senza contare che proprio in quel momento stesse "nascondendo" parte della sua bellezza.
    Cercò di dimenticare in fretta la cosa concentrandosi sulla conversazione che andava avanti. Tutti si presentarono e fu proprio il collega Mozart a iniziare a parlare di un possibile piano d'azione e la nobildonna sembrò gradire l'idea, anche se volle prima sapere quali fossero i punti di forza dei suoi ospiti e cosa potessero mettere a disposizione della resistenza.
    Quindi il collega proseguì, spiegando nel dettaglio le sue capacità ed entrando anche abbastanza nell'ambito tecnico. Sembrava proprio che quel ragazzo, con un aspetto abbastanza insolito per un combattente (non è da tutti andarsene a spasso con un armatura d'oro e lanciare fiori, no?), fosse un guerriero temibile e ancor più subdolo!
    Venne poi il turno di Amon che per un primo momento la ragazza credette essere semplicemente il tipico milite dal fisico instancabile. Però quando iniziò a muovere la sua energia verso le diverse parti del corpo iniziò a parlare di altre qualità che gli permettevano di vedere in punti normalmente non scrutabili dagli altri, il che lo rendeva un elemento tattico utile sia in battaglia che nelle ricognizioni.
    Allora venne il turno della principessa, che come al solito temette di sfigurare in mezzo a quelli che dovevano essere dei guerrieri provetti.
    " Sono in grado di combattere, anche se il corpo a corpo non è il mio punto di forza. Di solito riesco a dare il meglio da me quando riesco a tenermi qualche metro di distanza dal nemico e ad attaccarlo con magie."
    Anche se le bruciava un po', doveva segnalare le sue debolezze o sarebbe stato solo peggio per tutti se le avessero dato un compito che non poteva sostenere. Era un dato di fatto: ora che era una ragazza era meno forte fisicamente.
    " Penso di essere piuttosto portata per il gioco di squadra, sia per le esperienze che ho avuto durante i combattimenti che ho sostenuto..."
    Non che fossero poi così tanti...
    " ... sia per il frequente uso che faccio di evocazioni. A tal proposito le loro capacità rientrano negli attacchi a distanza, nel volo e nell'invisibilità.
    Oltre al combattimento posso offrire delle abilità curative per risanare ferite da taglio e molti altri tipi di danni, ma non per veleni e malattie."

    C'era dell'altro da aggiungere? Si che c'era, ma aveva tutt'altra voglia che rivelarlo. Sarebbe stato un po' come darla vinta ad Ise ricorrere a ciò che aveva appreso quando la costringeva a subire quelle stupide lezioni, assicurandosi di inibire la sua forza di volontà per impedire che potesse dire di no. Insomma un po' d'orgoglio ce l'aveva anche lei, no?
    Fece un respiro profondo, cercando di mandare via tutto il risentimento che le offuscava la mente. Era pur vero che non aveva torto a voler ripudiare ciò che derivava dalla sua prigionia, ma lì erano in guerra e non mettere a disposizione qualcosa di utile sarebbe stato solo stupido.
    Dai, ce la poteva fare... bastava solo che si ripetesse che la nemica non fosse lì e non potesse ricevere alcuna soddisfazione.
    " Ho anche ricevuto delle nozioni di diplomazia. Nel caso aveste bisogno di parlare con qualcuno per assicurarvi che si allinei alle vostre intenzioni o ripudi i vostri nemici, penso di poter far qualcosa."
    Alla fine non era stato poi così difficile! Ora non restava altro che aspettare che gli altri finissero e che la nobildonna che missioni affidar loro.

    gif

    Stetti pazientemente ad ascoltare ciò che dissero tutti, aspettando che venisse il mio turno. A dire il vero avrei preferito poter capire in che situazione fosse la fazione che stavamo supportando. In effetti non sapevo molto di quella strana guerra, ma dopo tutto ero stata io a mettermi in mezzo, quindi non avevo molto di cui lamentarmi.
    Sarei stata comunque curiosa di vedere come Sarah se la sarebbe cavata una volta che le avessero assegnato un compito, o anche solo di farmelo raccontare. Comunque, poco dopo che la fanciulla ebbe finito di elencare le sue presunte capacità, illustrai le mie.
    " So usare un arco e una spada e mi ritengo in grado di maneggiare quasi qualsiasi arma da mischia o da lancio, ma non da fuoco.
    Ho ricevuto anche qualche base d'infiltrazione e mi ritengo in grado poter infilarmi in una zona controllata dal nemico, seppur non troppo sorvegliata."

    Non che potessi ancora vantarmi di sapere ogni trucco della furtività, ma il mantello che indossavo mi aveva spesso fatta passare inosservata in molti punti in cui avrei disperato di farlo.
    " In oltre conosco alcune tattiche militari, anche se sono maggiormente preparata nei metodi di difesa di luoghi o persone."
    Sapevo perfettamente che era inutile dichiarare quest'ultima cosa: in fondo fino a pochi secondi prima credevano che fossi una nemica e ben pochi sarebbero stati così avventati da darmi anche un solo uomo, ma in fondo che c'era di male nel dire quel che sapevo fare? Chi era il capo delle guardie al castello? Perché lì venivo chiamata "capitano"?
    Non che mi stessi dando arie, mi avevano fatto una domanda e io avevo risposto.
    Status psichico: Determinata
    Status fisico: Ottimale
    Energia: 90% Equipaggiamento: La punta d'argento (Spada)
    Si tratta di una comunissima spada impugnabile a una e due mani, lunga più di un metro e abbastanza leggera. Non presenta particolari lavorazioni e ha una forma molto sobria, badando più alla praticità e alla maneggevolezza che all'aspetto.
    Il nome deriva dalla tonalità di colore dell'acciaio dell'arma.


    Passive in uso

    Il carisma di una principessa: Sia per il suo aspetto, che per i suoi modi, ma soprattutto perché sa come prendere le persone, Sarah risulterà estremamente carismatica. Basterà vederla o avercela vicino per sentire come un'aura che spingerà chi è attorno a lei a partire ben disposto nei suoi confronti, ad avere un punto di riferimento, ad ascoltarla volentieri e a considerare i suoi consigli allettanti, indipendentemente dalla situazione.
    Chi subisce l'abilità è libero di descrivere cosa la colpisce della ragazza e come reagisce all'influenza che è semplicemente emozionale e non può controllare la volontà altrui.
    L'abilità non è altro che una passiva di influenza mentale, che può essere attivata o disattivata a piacimento da lei, a seconda del modo in cui decida di approcciarsi con gli altri.

    La delicatezza di una principessa: Chiunque abbia mai letto un libro per bambini sa che le principesse delle fiabe sono delle creature talmente graziose e delicate che nemmeno il più crudele degli antagonisti ha mai osato alzare un dito su di loro; limitandosi a rinchiuderle nella torre di un qualche castello, piuttosto che far conoscere loro il dolore.
    Tuttavia Sarah un tempo era un ragazzo che sognava (e sogna tutt'ora) di diventare come uno degli eroi storici o, perché no, dei racconti. E si sa che tutti i paladini della giustizia hanno una dote innata a cacciarsi nei guai; tanto che nemmeno il più paziente degli aiutanti non può trattenersi dal dargliene di santa ragione per tutte le disavventure in cui si lasciano coinvolgere.
    Come può Sarah, vista la sua attitudine a mettersi nei pasticci, non conoscere il dolore come tutte le altre principesse? Semplicemente non provandolo.
    Infatti, al suo posto la fanciulla sentirà una sensazione né piacevole, né spiacevole che l'avvertirà di essere stata ferita o colpita in qualche modo. Tuttavia, non sentendo male potrebbe essere indotta ad un'eccessiva spavalderia, col rischio di allargare le ferite, pur essendo consapevolissima del danno.
    Volendo l'abilità può essere disattivata, facendole sentire dolore come tutti. Ma occorre specificarlo all'inizio della scena.


    Famigli/Pet in uso ----> Rachel

    Il seguito di una principessa: Note come "Il seguito", "Le cortigiane" o "Le ancelle di Einheit"; queste ragazze sono l'orgoglio del principato. Assistono Sarah nelle sue mansioni, in sua assenza governano loro la nazione e forse sono le sue migliori amiche.
    Non tutte sanno combattere e non è troppo difficile accorgersene dato che chi ne è in grado può reggere molto bene una battaglia, mentre le altre in genere possono venire stese da un banale pugno.
    Sarah potrà portare con se una di queste ogni volta che si avventurerà su Endlos, che potrà aiutarla in svariati modi, usare abilità non superiori a potenza media (grazie all'energia della ragazza) e anche supportarla in battaglia se in grado di combattere.
    Se una di queste fanciulle viene gravemente ferita, perde i sensi o le viene arrecato qualche altro tipo di danno grave, scompare in una nuvola di fumo e torna ad Einheit.

    Status fisico Pet: Leggermente ferita al fianco, per via di una piccola esplosione presa di striscio
    Equipaggiamento Pet

    Arco e Faretra: Un armamentario base, composto di un arco medio e di una faretra per portare le frecce. Salvo particolari eccezioni, d'ordinanza vengono assegnate cinque frecce.
    Queste armi sono solitamente molto sobrie e prive di decorazioni, badando più alla praticità e al mimetismo che all'aspetto estetico. Vengono usate da alcune schiere dell'esercito e da parte delle ancelle che si occupano della sicurezza al castello. [2pt]

    Mantello dell'anonimato: Realizzato dall'ancella di Sarah più abile in tessitura. Apparentemente è un banale mantello nero in una stoffa comune, munito di cappuccio (ricorda vagamente una tunica per intenderci).
    Possiede però una capacità davvero interessante: quello di rendere trascurabile e poco degno di attenzione chiunque lo indossi. Chi vedrà una persona indossante tale abito tenderà ad ignorarla e non vorrà perdere il suo tempo con lei, come se fosse un tipo che non conosce e che non gli serva assolutamente fermare.
    Si tratti di una forestiero in cerca di informazioni, di un investigatore, di un rapinatore in cerca di vittime, se incontrerà una persona con quel mantello la ignorerà e rivolgerà la sua attenzione altrove, a meno che non sia quella persona a fare la sua mossa.
    L'effetto del vestito non è altro che un'influenza psicologica e quindi contrastabile con un adeguata difesa.
    È possibile anche annullare gli effetti del senza toglierselo in due modi: o tirando indietro il cappuccio e tendendo un lembo capo d'abbigliamento, oppure perdendo conoscenza.
    [Oggetto + Passiva]
     
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    La reggente di Undarm si rivelò estremamente cordiale e gentile ed ascoltò con pazienza le storie di coloro che per un motivo o per un altro erano giunti al suo cospetto in quella tenda.

    Al demone Volpe non sfuggì tuttavia lo scambio d'occhiate tra il principe e Odayaka.

    Dopo che ognuno ebbe modo di esporre ciò che aveva da dire e dopo che il thé venne servito da uno degli anziani, la Signora di Undarm, accordata la sua fiducia, sollevò una questione importante.
    Un interrogativo del tutto comprensibile.

    Avevano scelto di aderire alla Resistenza, ma cosa avevano da offrire?

    Il primo ad esporre ciò di cui era capace fu il Cavaliere Celeste. Ma le sue parole rimasero un po' nell'astratto e nel vago per il demone, non avendo dimestichezza con abilità di quel tipo. Solo una cosa gli era rimasta impressa... con quel Cavaliere doveva stare attento alle rose!

    Dopodiché fu il turno di Amon, che fece sfoggia dello strano dono oculare che aveva avuto modo di osservare da sé.

    Mentre gli altri davano dimostrazione dei propri talenti Mugen era altresì concentrato sulla tazza di thé che teneva dinanzi al muso. I vapori che si sollevavano dalla bevanda bollente erano inebrianti e intensi. Sapori e aromi che risalivano le narici del demone donandogli un senso di pace e tranquillità estatica che solo chi può indagare in profondità gli odori delle cose può raggiungere.

    Intanto la fanciulla dell'est e la sua compagna avevano terminato di esporre le loro abilità.

    Ora toccava lui.

    Inspirò profondamente assaporando un ultima vaporosa zaffata.

    “L'olfatto è nella mia razza il senso più sviluppato. Così come mi permette di assaporare in un modo che forse è per voi sconosciuto l'aroma di questa favolosa bevanda allo stesso modo mi consente di captare tracce che per la maggior parte di voi potrebbero risultare invisibili e di arrivare dove gli occhi non arrivano...”

    Solo allora si decise a mandare giù una sorsata della calda bevanda raggiungendo pienamente la pace dei sensi, così ambita dopo gli eventi precedentemente vissuti.

    “Ma non sono un segugio sia chiaro. Io sono un guerriero, specializzato nel combattimento corpo a corpo. E queste sono le mie armi...”

    Con una mano fece mostra del bokken -senza specificare che era un dono di Fanedell e in qualche modo intriso del suo potere- e della katana, per poi concludere mostrando gli artigli e snudando per qualche istante le zanne. I suoi occhi dorati passarono dalla reggente al principe.

    "... non possiedo doti magiche, ma conservo qualche asso nella manica...”

    Prese quindi a fluttuare tranquillo a meno di un metro dal suolo con le gambe incrociate, mandando giù un altro sorso di ottimo thé.

    “... di tanto in tanto riesco ad attingere al sangue che discende dai miei antenati raggiungendo per breve tempo una forma ancestrale... ed altre volte mi è concesso di ottenere informazioni sui caduti indagando sul sangue da loro versato...”

    Non diede mostra dei suoi colpi e delle sue tecniche di spada perché quello non era certo il luogo adatto e risvegliare il suo sangue antico in quello spazio angusto significava ridurre a brandelli la tenda...

    “Posso inoltre attestare le sue doti curative...”

    Disse riferendosi a Sarah e scostando un lembo del kimono insanguinato per mostrare il fianco risanato.

    “... è stata lei a guarirmi!”


    CITAZIONE
    Condizioni fisiche: ottime
    Condizioni psicologiche: rilassato *.*
    Energie: 75%
    Note: :flwr:

    Tecniche utilizzate:
    //

    Passive:
    ~Retaggio di una volpe Rossa:
    Che cos'è esattamente un demone volpe? Nessuno lo sa con esattezza, ne esistono varie razze, varie tribù e una moltitudine di sottospecie... sebbene siano molto difficili da incontrare, creature furbe e sfuggenti. La varietà a cui appartiene Mugen ha molti tratti in comune con la comune volpe rossa selvatica, una descrizione spicciola porta infatti a definirlo come una grossa volpe dalla postura eretta, col pollice opponibile e in grado di parlare. Inoltre un demone volpe ha un ciclo vitale molto molto lungo, infatti Mugen, con qualche centinaio di anni, è da considerarsi nel pieno della giovinezza. Non è chiaro cosa accada ad un demone volpe una volta invecchiando... si sa solo che il suo manto diventa completamente bianco e abbandona il branco dei più giovani per andare chissà dove. O almeno è questo che si crede, uno strano meccanismo si innesca nelle giovani volpi nei confronti dei membri anziani, o per lo meno nei confronti dei membri anziani che hanno superato la Soglia. Non riescono più a ricordarsi di loro, o meglio non riescono a focalizzare l'attenzione su coloro che hanno superato la Soglia. Per questo si parla di Soglia, una sorta di soglia dell'esistenza. Certo ci si ricorda della vita trascorsa insieme e delle imprese compiute da un membro scomparso, ma ad un certo punto questi scompare nell'oblio ed è anche difficile da individuare il momento esatto in cui avviene l'attraversamento della Soglia. Si tramanda inoltre di incontri con volpi bianche nel corso dei secoli e in momenti particolari della storia, ma i racconti sono tutti un po' vaghi e si perdono nel ricco folklore delle volpi rosse.
    Come detto un demone volpe è una creatura fuori dall'ordinario, i loro sensi sono superiori a quelli di un qualsiasi umano. Sono in grado di fiutare ed identificare una qualsiasi creatura in un raggio d'azione estremamente ampio e seguire una traccia per loro è estremamente facile.
    Se non bastasse sono creature forti e veloci, in grado di affrontare qualsiasi avversità. Le loro capacità uditive si estendono oltre l'immaginabile, un demone volpe riesce facilmente a distinguere il battito di un cuore e un sussurro appena sospirato in un raggio d'azione di decine forse centinaia di metri...Inoltre dispongono di micidiali armi naturali: artigli in grado di lacerare la carne e zanne in grado di spappolare le ossa. Non bisogna lasciarsi ingannare se spesso si mostrano come esseri bonari e pacifici. Una volta fiutata la preda, difficilmente la lasciano andare...
    [Bonus forza +50% (5 punti), Olfatto iper sviluppato raggio d'azione: 30 metri in duello (5 punti), zanne e artigli (2 punti); Caratteristiche bloccate: Vista notturna, udito iper sviluppato (5 punti)]

    ~Reliquie di una volpe Bianca:
    Mugen è uno dei pochi che può vantare di aver incontrato una Volpe Bianca nella sua vita. Forse perché i più se ne dimenticano. In realtà anche lui dubita di quanto avvenuto e dei vaghi ricordi che ha dell'incontro, se non fosse che quell'incontro gli ha lasciato una prova tangibile. Infatti l'unica certezza della Volpe Rossa è il dono ricevuto dalla misteriosa Volpe Bianca: il velo. Un nome sibillino per una reliquia altrettanto enigmatica. Il velo ha l'aspetto di un haori bianco, che al tatto sembra fatto di seta. Nessuno potrebbe mai sospettare l'origine indefinita di un tale manufatto né tanto meno indovinare il suo potere latente. Oltre ad essere baluardo e prova di un'esperienza vissuta l'haori dona a chi lo indossa straordinarie capacità. Mugen ha infatti scoperto che indossando l'haori può facilmente fluttuare in aria, come se fosse privo di peso, come se fosse uno fantasma...
    [Abilità passiva di volo (1+5 punti), altre particolarità per ora sconosciute]


    Equip:

    ~Lama di una Volpe guerriera:
    Mugen è sempre accompagnato dalla sua spada. Realizzata in acciaio itemprato, si tratta di un arma di ottima fattura. La lama raggiunge i 120 cm di lunghezza, perfetta e bilanciata. Ha uno spessore di 1.7 cm nella sezione centrale. La lama si assottiglia sempre più verso i bordi, creando un doppio filo estremamente tagliente di appena un mm ed una terribile punta acuminata. E' dotata di guardia sempre in acciaio da 15 cm, e di un elsa di 25 cm, che permette un’impugnatura comoda e salda. L’intero oggetto ha una colorazione grigiastra. La spada è stata bene studiata per quanto riguarda il peso, che non supera i due chilogrammi. Normalmente riposta nel suo fodero grigio senza particolari ornamenti, che la volpe tiene al fianco sinistro. Uno strumento valido e funzionale.


    ~Bokken di Fanedell
    Non con il solo acciaio combatte il samurai e benché il Demone Volpe abbia con sé delle vere e proprie armi naturali, Fanedell gli ha fornito ciò che accompagna tradizionalmente l’addestramento dei samurai e anche alcune delle battaglie successive al completamento della sua formazione: una spada di legno dalla forma e dalle dimensioni di quella delle armi più tipicamente usate dai samurai. Tuttavia questo non è un mero pezzo di legno, per quanto pregiato, ma ha altresì una proprietà particolare: se impugnato e con la previa spesa di un quantitativo Variabile di energia, l’arma può allungarsi di altri tre, cinque, sette o dieci metri, risultando così utile in svariate situazioni, anche non prettamente combattive.


     
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    Quanta bellezza e fragilità nei gesti di quella donna, bendata e piegata dagli eventi; Namas si ritrovò a fissarla con ammirazione e inquietudine, mentre i flussi del suo Ohm risuonavano nell'agitazione di tensione mai disciolta o districata.
    Osservò i presenti, uno ad uno, dare dimostrazione delle proprie capacità e trovò ancora più necessaria la salvaguardia della diversità, dell'insita forza e meraviglia nascosta nelle infinite possibilità palesi come il sole fra i Picchi Ricciosi.
    Trovò affinità con le doti di Amon, il guerriero che poteva discernere con la vista i flussi energetici degli individui attorno a lui; mostrò stupore e sorpresa nell'udire la mortalità che può indurre un fiore delicato come la rosa e si affidò ad un sorriso di rispetto per le mistiche doti di una giovane fanciulla e la ferocia maestosa dell'uomo che rispondeva al nome di Mugen.


    “Per quanto mi riguarda, sono uno degli ultimi della mia stirpe, i Nagavandari.
    La mia forza è la disciplina del corpo e dello spirito, del quale ho appreso i misteri e le proibite arti.”


    Per un attimo, un solo
    (eterno)
    attimo, Namas espanse il campo d'esistenza della propria energia interna, in modo che essa potesse letteralmente trasudare da ogni poro della sua pelle d'alabastro; la luminescenza che ne derivò lo fece risplendere in maniera surreale, trasfigurandolo in un essere antropomorfo completamente avvolto nell'Ohm, la sacra Consapevolezza alla base dell'Universo stesso.
    Richiamò in sè il proprio spirito, rilasciando poi un lungo sospiro per placare lo sforzo della muscolatura.


    “E ora, lascerei la parola ad Odayaka Mira.
    Il tempo a nostra disposizione è esiguo e nemmeno le stelle potranno regalarcene altro.”

     
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    { Avamposto temporaneo della Resistenza }
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    Il primo a intervenire è il biondo cavaliere Mozart, che con disinvoltura illustra agli astanti la natura dei suoi poteri: si tratta di rose -scarlatte e velenose, nere e distruttive, bianche e letali-, le cui particolari capacità accendono una luce che mesce dubbio, ammirazione e curiosità negli occhi dello Specchio Tranquillo.

    « Deve essere un potere esotico e suggestivo, il vostro.. »
    riflette la donna, carezzandosi una guancia con le dita affusolate
    « Sono certa che può essere molto utile alla nostra causa. »

    Dopo aver conosciuto -o riconosciuto- la bevanda che gli è stata fornita, è il turno dell'Egiziano di prendere la parola; posata la tazza di thé sul tavolino, il guerriero racconta ai presenti la sua storia, una storia che lo ha visto immerso fin dalla più tenera età nella cruenta dimensione della battaglia, in addestramenti duri al punto da portarlo ai limiti dell'umano.

    Col volto trasfigurato dalle vene gonfie, che veicolano un'energia tale da far virare al bianco le iridi di smeraldo, Amon proclama il nome di quel prodigio: ‘Respiro Divino’ è il nome del frutto dei suoi tanti sacrifici, e molteplici e strabilianti sono i doni che esso gli ha concesso. Quello, e la maestria nel maneggiare la spada e il pugnale - abilità di intramontabile valore in una guerra.

    Rinfoderate le armi -snudate a scopo dimostrativo-, lo Scorpione torna a sedersi, e tocca alla bionda Sarah presentarsi a compagni ed alleati per mettere in luce i suoi punti di forza e quelli deboli: in grado di sopportare il combattimento ravvicinato e di collaborare con gli alleati, è sulle distanze che la sua magia bianca -curativa e di evocazione- esprime al meglio le proprie potenzialità.

    "Ho anche ricevuto delle nozioni di diplomazia."
    aggiunge la Principessa in conclusione, citando anche quel non trascurabile talento
    "Nel caso aveste bisogno di parlare con qualcuno per assicurarvi che si allinei
    alle vostre intenzioni o ripudi i vostri nemici, penso di poter far qualcosa."


    Odayaka sorride benevolente a quell'ultima aggiunta, con una tenerezza quasi materna, perché la diplomazia è sempre stata la sua arma migliore -dopotutto-, e trovare chi ne comprenda le possibilità è sempre una sorpresa gradita; poi, fu il momento della ragazza mora, che si presentò come una guerriera capace di maneggiare arco e spada, di infiltrarsi in territorio ostile, e di gestire uomini per strategie di difesa.

    « Avete molto da offrire alla Resistenza... »
    constatò con voce neutra la reggente di Undarm, sorridendo compiaciuta

    Se sapientemente distribuiti sul campo di battaglia, ciascuna di quelle persone potrebbe fare la differenza in campo aperto contro gli eserciti di Sequerus, ed è con questa aspettativa -in vero una speranza- che la fanciulla dell'Ovest porta i dolci occhi scuri sul Kitsune, teneramente intento a saggiare gli effluvi del thè... ed è da lì che inizia il suo racconto: dal suo olfatto.

    Come le sue sembianze lasciano facilmente intendere, l'odorato di una volpe è molto più sviluppato di quello umano, e questo fornisce un sistema di rilevamento tutt'altro che trascurabile; tuttavia, i talenti che Mugen proclama con maggior passione sono quelli della pugna, in cui sa destreggiarsi con l'arte della spada, ma anche con gli artigli di cui la natura lo ha dotato.

    "... non possiedo doti magiche, ma conservo qualche asso nella manica...”
    aggiunge la Volpe, iniziando a fluttuare nell'aria e sorbendo altro thè
    “... di tanto in tanto riesco ad attingere al sangue che discende dai miei antenati raggiungendo per breve tempo una forma ancestrale... ed altre volte mi è concesso di ottenere informazioni sui caduti indagando sul sangue da loro versato...”

    « La magia del sangue è una forza potente... »
    mormora pensosa la Dama di Undarm, annuendo

    Mugen conclude la sua introduzione mostrando il fianco intatto oltre il kimono lacero e insanguinato, adducendolo come argomentazione concreta delle capacità curative di Sarah , e un nuovo sorriso ridisegna le belle labbra della donna, mentre lo sguardo rimbalza dalla Volpe alla Principessa... perché c'è sempre qualcosa di bello -qualcosa che scalda il cuore- nel vedere due esseri aiutarsi e sostenersi nelle difficoltà.

    Una cosa che l'Ovest e i governanti che lo tenevano sotto il loro giogo
    avevano ormai obliato. O, forse, mai appreso.

    “Per quanto mi riguarda, sono uno degli ultimi della mia stirpe, i Nagavandari.”
    l'ultimo a intervenire è Namas, pronto a mostrare la stessa trasparenza ai loro ospiti
    “La mia forza è la disciplina del corpo e dello spirito,
    del quale ho appreso i misteri e le proibite arti.”


    Il una dimostrazione delle sue abilità, il Serpente espanse la propria consapevolezza,
    coronandosi di un'aureola luminosa che rischiarò l'interno della tenda,
    prima di svanire nuovamente – riassorbita nel corpo del Naga, cesellato nell'alabastro.

    “E ora, lascerei la parola ad Odayaka Mira.
    Il tempo a nostra disposizione è esiguo e nemmeno le stelle potranno regalarcene altro.”


    Con un sorriso sereno, lo Specchio chiuse gli occhi per un istante, sorbì un sorso di thè caldo dalla tazza di ceramica, e trasse un profondo respiro prima di tornare a contemplare i suoi ospiti, indugiando lo sguardo su ciascuno di loro.

    « A nome della fazione che guido insieme al Principe, ringrazio ognuno di voi per lo slancio di fiducia che avete dimostrando mettendo a nudo davanti a degli sconosciuti ciò che di più intimo vi rende unici e speciali. »
    per accompagnare quelle parole, l'Ambasciatrice china profondamente il capo
    « So che sicuramente vorreste ragguagli, spiegazioni o indicazioni circa le mosse della Resistenza, ma la verità è che -almeno per il momento- non sono in grado di fornirvene. »
    chiudendo gli occhi, sospira di nuovo e posa la tazza sul tavolino ingombro di mappe
    « Sarete stanchi per gli eventi di questa notte, immagino, pertanto la mia proposta è questa: riposatevi e rifocillatevi -i miei attendenti vi forniranno una tenda e qualsiasi altra cosa vi sia necessaria-, dormite qualche ora, e ritroviamoci qui quando il sole sarà alto. »
    schiudendo le palpebre bordate da lunghe ciglia, prosegue il suo ragionamento
    « Per allora l'accampamento sarà pronto a muoversi, voi sarete nuovamente in forze,
    e io avrò ottenuto dai prigionieri le informazioni che ci occorrono. »


    Non trovando obiezioni alle riflessioni della fanciulla -e iniziando a sentire il peso dei bagordi di una notte trascorsa tra incendi, marce e combattimenti-, vi congedate: vi viene fornita una tenda comune dove poter riposare o passare il tempo, acqua per bere o lavarvi, e cibo -per quanto semplice riso bollito con pesce o carne essiccata- e quando il sole è alto e i preparativi per smantellare il campo e caricare i carri vi recate di nuovo alla tenda di comando.

    Entro il perimetro di quel piccolo sancta sanctorum trovate ad accogliervi la colazione sul tavolo della riunione -un semplice buffet con brocche di latte, un paio di teiere, cesti di pane e frutta-, e Odayaka già siede al suo posto; le fasciature sono state cambiate da poco, e l'ombra di stanchezza sul suo viso vi lascia intendere che non deve aver chiuso occhio.

    « Bentrovati, miei ospiti... »
    vi saluta con una compostezza che trasuda eleganza nonostante tutto
    « Come promesso, oggi vi darò responso di quello che ci attende. »
    la donna attende che vi siate accomodati tutti prima di proseguire
    « Vi dirò subito che le cose non saranno facili: i nostri nemici ci attendono, e hanno già ammassato un esercito al Picco della Guardia, zona strategica per la città-fortezza arroccata sui Cinque Fratelli. »
    nel caso non sia sufficientemente lampante, lo Specchio esplicita la questione
    « Per quanto avrei preferito evitarlo, la prima prova entro i confini di Sequerus
    sarà il conflitto aperto: una battaglia campale. »

    ancora una pausa mentre indaga le vostre reazioni – poi, un'ultima scappatoia
    « Se qualcuno non si sente pronto e volesse tirarsi indietro, lo faccia adesso:
    nessuno vi biasimerà – e sarete liberi di andarvene per la vostra strada. »


    Quel che resta è il vostro respiro nel silenzio: quale sarà la vostra decisione?



    Straight to the Point

    Per “economizzare” i tempi, ho considerato che foste tutti d'accordo alla proposta di Odayaka di andare a riposare; naturalmente, siete liberi di descrivere le ore di “libertà” come meglio preferite, considerando anche che vi è stata data facoltà di girare per l'accampamento se -per qualche motivo- il vostro PG non ha voglia o necessità di dormire.

    Questo sarà l'ultimo turno di questa quest introduttiva -a cui seguirà la scena di battaglia campale secondo un sistema sperimentale che non dovrebbe essere troppo impegnativo-; per ogni domanda, vi rimando in bacheca, ma tenete presente che in questa sede basterà decidere se accettare di prendere parte alla guerra o ritirarvi e terminare qui l'avventura.

    Anche stavolta, che Namas posti per ultimo, così da provvedere alla chiusura. :flwr:
    La scadenza è fissata per venerdì, 15 marzo, compreso; cerchiamo di farcela! :grab:

     
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    black s c o r p i o

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    Era tornato al suo posto, diligentemente, riprendendo in mano il thè.
    Con attenzione, sorso dopo sorso, seguitava ad ascoltare gli interventi altrui per meglio concentrarsi sui talenti dei suoi compagni in modo da poterli utilizzare a sua volta in caso di bisogno. Essendo reduce da molti campi di battaglia sapeva molto bene che era un qualcosa che bisognava conoscere.
    Dopotutto avrebbero combattuto spalla a spalla e poter fare affidamento sui poteri altrui nel momento del bisogno sarebbe stato utile a quella causa. Di Mugen aveva visto il suo lato più bestiale e la sua capacità di brandire la spada e lanciarsi contro il nemico senza alcuna paura.
    Pensava che i suoi poteri si fermassero lì, ma si sbagliava di grosso: aveva ben altri assi nella manica da sfoggiare all’occorrenza e la cosa non poteva che rendere fiero ed orgoglioso l’egiziano che aveva già avuto l’onore di combattere al suo fianco.
    Quanto a Lady Sarah, che aveva parlato prima del demone volpe, sembrava avere a sua volta molteplici talenti, soprattutto se venivano considerate le sue capacità cerusiche, già messe in atto proprio per alleviare la grossa ferita di Mugen.
    Il Principe, dal canto suo, era stato abbastanza criptico nel metterli al corrente dei suoi poteri, ma aveva già avuto modo di saggiare e vedere con i suoi stessi occhi di cosa fosse capace quel guerriero straordinario, che con un sol colpo aveva mandato in frantumi la terribile macchina ‘spara fuoco’.
    Fu infine il turno di Lad Odayaka, nuovamente, nel riprendere la parola e nel ringraziare sentitamente quei ‘campioni’ per la prova di fiducia che avevano mostrato nel rivelare con così tanta leggerezza i poteri che le divinità (almeno nel caso di Amon) dovevano aver fatto loro dono.
    Non le era possibile, però, ragguagliarli sulla situazione attuale, ma li invitò loro intanto a riposarsi rimandando le informazioni ad un momento secondario.

    Va bene, vi ringrazio per la gentilezza: accetto molto volentieri la vostra ospitalità.”, disse chinando il capo in segno di ringraziamento, per poi congedarsi.

    Cominciava a sentirsi affaticato, in un certo senso.
    Aveva sprecato energie preziose negli scontri delle ore precedenti e per quanto non avesse dato fondo a tutte le proprie risorse, aveva bisogno di riposare per riprendersi e recuperare quanto aveva perduto. Se come immaginava, l’indomani avrebbero avuto inizio le ostilità, aveva bisogno di riprendere le forze per poter sfruttare al meglio i propri poteri ed essere utile alla causa.
    Per fortuna non aveva subito danni, ma doveva recuperare assolutamente le forze altrimenti sarebbe stato solo un peso per gli altri suoi compagni e per il resto della Resistenza. Seguì una delle guardie, al fine di raggiungere la tenda comune che era stata loro promessa. Ne approfitto per darsi una sciacquata e mangiare qualcosa, visto che anche il suo stomaco aveva deciso di dire la sua in merito. Il pasto era frugale, ma abbastanza per permettergli di saziarsi: del riso bollito e della carne secca.
    Posò le armi di fianco alla branda e vi si distese, chiudendo poi gli occhi.
    Era stanco abbastanza da permettersi di riuscire ad addormentarsi presto, nonostante i diversi rumori di sottofondo che ne avrebbero potuto disturbare il riposo. Si era isolato totalmente e, a dire il vero, non era nuovo a questo genere di comportamento: anche quanto si trovava ancora in Egitto riusciva ad isolarsi completamente dai vari festeggiamenti e dai diversi rumori, riuscendo persino a dormire sul campo di battaglia quando gli era dato modo e tempo di riuscire a riposare.
    Immancabilmente, come tutte le altre volte, aveva l’innato talento di riuscire a risvegliarsi nel momento più opportuno, riuscendo a riprendere i sensi al sorgere del sole. Vi era una gran confusione in giro: stavano smantellando il campo e stavano caricando i carri: in un certo senso, il giorno precedente ci aveva preso ed evidentemente erano in procinto di spostarsi, quantomeno.
    Una volta riprese le armi, si avviò insieme agli alla tenda di Lady Odayaka, proprio come era stato loro richiesto e al suo interno trovarono sul tavolo della riunione bevande e cibarie, per favorire il loro pasto mattutino e permettere loro di rifocillarsi. Spostato lo sguardo dalla tavola, lo portò sulla signora che si trovava seduta sul suo scranno, ma il suo volto era chiaramente stanco.
    Doveva aver passato la notte in bianco, questo era certo.

    Buongiorno mia signora.”, disse rispondendo al saluto chinandosi un poco.

    Si accomodò al suo posto, attendendo che lo facessero anche gli altri.
    Solo a quel punto lady Odayaka li mise al corrente della situazione: i nemici li attendevano e si erano già accampati in una zona che lui non conosceva assolutamente, ma a quanto pareva si trattava di una rocca posizionata in un punto strategico. Partivano già in svantaggio, dunque?
    Si trovavano dinanzi una sola scelta: il conflitto aperto sembrava essere l’unica soluzione possibile ed una luce s’illuminò brevemente sul suo volto: avrebbero combattuto. Di nuovo.

    Come detto ieri, avrete la mia spada ed i miei poteri-”, disse alzandosi in piedi con voce fiera ed orgogliosa, “-combatterò finché avrò ancora fiato in gola!

     
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    Quando ebbe finito di esporre ai presenti ciò che era in grado di fare, la Signora di Undarm sembrò riconoscere la potenza nascosta nella magia del sangue.

    Dopo la volta di Mugen fu il misterioso Principe ad esporre le sue doti e le sue arti. Si presentò come uno degli ultimi esponenti dei Nagavandari.
    In qualche modo la Volpe Rossa percepiva che aveva di fronte una creatura che portava con sé il retaggio di una stirpe antica. Forse era questo che contribuiva a generare nei suoi confronti una sorta di rispetto reverenziale.

    La sua forza, proclamò, si basava sulla disciplina del corpo e dello spirito. Come prova di ciò espanse la sua coscienza rischiarando la tenda di luce.

    Terminata la sua criptica dimostrazione Mugen lo guardava con spirito nuovo, riconoscendone il valore.

    Sembrava così simile al Maestro... ed allo stesso tempo così diverso.

    Ma il tempo delle dimostrazioni era terminato e toccò ad Odayaka riprendere la parola.

    Venne offerta loro la possibilità di rifocillarsi e riprendere le forze. Al sorgere del Sole avrebbero lasciato il campo, e magari l'alba avrebbe portato con sé qualche informazione, ottenuta da uno dei prigionieri.

    Si congedò dalla Signora e seguì uno degli attendenti alla tenda che a loro era stata destinata.

    Ebbe modo di mettere qualcosa nello stomaco, un po' di riso bollito e carne essiccata. Non che fosse affamato ma era meglio mettere da parte le energie per le difficoltà future. Terminato il pasto decise anche di darsi una ripulita, lavò le ciocche di pelliccia ancora incrostate di sangue e diede una smacchiata al bianco haori ridandogli un aspetto decoroso. Non aveva il tempo ne la voglia di sistemare anche il kimono, ma per il dono della Volpe Bianca era tutt'altra storia...

    Riuscì persino a chiudere occhio. Non fu un sonno travagliato ma neanche un sonno particolarmente tranquillo.

    Qualche ora e finalmente giunse anche il nuovo giorno, con le tanto agognate risposte di Odayaka Mira.

    La battaglia era vicina, la prima.

    In fondo non potevano certo sperare che liberare le terre occidentali dall'oppressione fosse una cosa facile.

    Bene! Presto avrebbe incontrato nuovamente i suoi nemici.

    E come Amon non pensò minimamente di tirarsi indietro.

    “Ho promesso di combattere al fianco della Resistenza per liberare queste terre dall'oppressione. Non ho mica intenzione di tirarmi indietro!”

    La Volpe Rossa aveva dichiarato tutta la sua decisione.



    CITAZIONE
    Condizioni fisiche: ottime
    Condizioni psicologiche: deciso*.*
    Energie: 75%
    Note: :flwr:

    Tecniche utilizzate:
    //

    Passive:
    ~Retaggio di una volpe Rossa:
    Che cos'è esattamente un demone volpe? Nessuno lo sa con esattezza, ne esistono varie razze, varie tribù e una moltitudine di sottospecie... sebbene siano molto difficili da incontrare, creature furbe e sfuggenti. La varietà a cui appartiene Mugen ha molti tratti in comune con la comune volpe rossa selvatica, una descrizione spicciola porta infatti a definirlo come una grossa volpe dalla postura eretta, col pollice opponibile e in grado di parlare. Inoltre un demone volpe ha un ciclo vitale molto molto lungo, infatti Mugen, con qualche centinaio di anni, è da considerarsi nel pieno della giovinezza. Non è chiaro cosa accada ad un demone volpe una volta invecchiando... si sa solo che il suo manto diventa completamente bianco e abbandona il branco dei più giovani per andare chissà dove. O almeno è questo che si crede, uno strano meccanismo si innesca nelle giovani volpi nei confronti dei membri anziani, o per lo meno nei confronti dei membri anziani che hanno superato la Soglia. Non riescono più a ricordarsi di loro, o meglio non riescono a focalizzare l'attenzione su coloro che hanno superato la Soglia. Per questo si parla di Soglia, una sorta di soglia dell'esistenza. Certo ci si ricorda della vita trascorsa insieme e delle imprese compiute da un membro scomparso, ma ad un certo punto questi scompare nell'oblio ed è anche difficile da individuare il momento esatto in cui avviene l'attraversamento della Soglia. Si tramanda inoltre di incontri con volpi bianche nel corso dei secoli e in momenti particolari della storia, ma i racconti sono tutti un po' vaghi e si perdono nel ricco folklore delle volpi rosse.
    Come detto un demone volpe è una creatura fuori dall'ordinario, i loro sensi sono superiori a quelli di un qualsiasi umano. Sono in grado di fiutare ed identificare una qualsiasi creatura in un raggio d'azione estremamente ampio e seguire una traccia per loro è estremamente facile.
    Se non bastasse sono creature forti e veloci, in grado di affrontare qualsiasi avversità. Le loro capacità uditive si estendono oltre l'immaginabile, un demone volpe riesce facilmente a distinguere il battito di un cuore e un sussurro appena sospirato in un raggio d'azione di decine forse centinaia di metri...Inoltre dispongono di micidiali armi naturali: artigli in grado di lacerare la carne e zanne in grado di spappolare le ossa. Non bisogna lasciarsi ingannare se spesso si mostrano come esseri bonari e pacifici. Una volta fiutata la preda, difficilmente la lasciano andare...
    [Bonus forza +50% (5 punti), Olfatto iper sviluppato raggio d'azione: 30 metri in duello (5 punti), zanne e artigli (2 punti); Caratteristiche bloccate: Vista notturna, udito iper sviluppato (5 punti)]

    ~Reliquie di una volpe Bianca:
    Mugen è uno dei pochi che può vantare di aver incontrato una Volpe Bianca nella sua vita. Forse perché i più se ne dimenticano. In realtà anche lui dubita di quanto avvenuto e dei vaghi ricordi che ha dell'incontro, se non fosse che quell'incontro gli ha lasciato una prova tangibile. Infatti l'unica certezza della Volpe Rossa è il dono ricevuto dalla misteriosa Volpe Bianca: il velo. Un nome sibillino per una reliquia altrettanto enigmatica. Il velo ha l'aspetto di un haori bianco, che al tatto sembra fatto di seta. Nessuno potrebbe mai sospettare l'origine indefinita di un tale manufatto né tanto meno indovinare il suo potere latente. Oltre ad essere baluardo e prova di un'esperienza vissuta l'haori dona a chi lo indossa straordinarie capacità. Mugen ha infatti scoperto che indossando l'haori può facilmente fluttuare in aria, come se fosse privo di peso, come se fosse uno fantasma...
    [Abilità passiva di volo (1+5 punti), altre particolarità per ora sconosciute]


    Equip:

    ~Lama di una Volpe guerriera:
    Mugen è sempre accompagnato dalla sua spada. Realizzata in acciaio itemprato, si tratta di un arma di ottima fattura. La lama raggiunge i 120 cm di lunghezza, perfetta e bilanciata. Ha uno spessore di 1.7 cm nella sezione centrale. La lama si assottiglia sempre più verso i bordi, creando un doppio filo estremamente tagliente di appena un mm ed una terribile punta acuminata. E' dotata di guardia sempre in acciaio da 15 cm, e di un elsa di 25 cm, che permette un’impugnatura comoda e salda. L’intero oggetto ha una colorazione grigiastra. La spada è stata bene studiata per quanto riguarda il peso, che non supera i due chilogrammi. Normalmente riposta nel suo fodero grigio senza particolari ornamenti, che la volpe tiene al fianco sinistro. Uno strumento valido e funzionale.


    ~Bokken di Fanedell
    Non con il solo acciaio combatte il samurai e benché il Demone Volpe abbia con sé delle vere e proprie armi naturali, Fanedell gli ha fornito ciò che accompagna tradizionalmente l’addestramento dei samurai e anche alcune delle battaglie successive al completamento della sua formazione: una spada di legno dalla forma e dalle dimensioni di quella delle armi più tipicamente usate dai samurai. Tuttavia questo non è un mero pezzo di legno, per quanto pregiato, ma ha altresì una proprietà particolare: se impugnato e con la previa spesa di un quantitativo Variabile di energia, l’arma può allungarsi di altri tre, cinque, sette o dieci metri, risultando così utile in svariate situazioni, anche non prettamente combattive.


     
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    » La vostra offerta è ben gradita, il sonno ci porterà il giusto ristoro e buon consiglio. «

    Disse il Cavaliere, particolarmente felice in volto di poter sonnecchiare. Si girò dunque nei riguardi di Sarah, e dell'amica, e gli balenò in mente un'idea. Si avvicinò dunque alle due e, facendo attenzione che fosse udito solo da loro, fece:

    » Non disdegnerei una notte con due dolci fanciulle, dunque la mia tenda è a vostra disposizione ♥ «

    E quindi ti defilasti come gli altri verso i tuo alloggi. Non sapevi se davvero Sarah e compagna ti avrebbero raggiunto nelle tue stanze, ma non confidavi che, comunque, avresti avuto altre occasioni per dimostrare quanto le tue vere potenzialità si esprimessere sotto le lenzuola, non fuori.

    In ogni caso, al mattino dopo ti saresti ritrovato in compagnia di tutti -oltre che della bellissima Dama-, per discutere del da farsi. Ovviamente, la prospettiva di una guerra non era per nulla semplice, e anzi comportava notevoli rischi. Ma metà della tua vita era stata caratterizzata da battaglie di quel tipo, dunque non c'era nulla da temere.

    » Sono pronto a dare tutto me stesso per la causa. Non intendo certo trarmi indietro! «

    Ancora un volta, eri lì pronto a fare del tuo meglio!

    LegendaStatus Fisico: In ottimo stato (100%).
    Status Emotivo: Assetato di giustizia.
    Danni Subiti: Nessuno
    Mana Totale: (100%).
    Mana Consumato: (0%).

    EquipGold Cloth di Pisces
    { -corazza d'oro
    -passiva di semi-indistruttibilità valida per i soli attacchi senza consumo
    -passiva di bagliore accecante }

    Lancia d'Oro
    { lancia facente parte dell'Armatura, lunga 3 mt. }

    Flauto delle Vuote Melodie
    { flauto only gdr }

    Elenco Passive
    Seventh Sense
    { passiva mana + 10% }

    The Graceful Death
    { passiva influenza psicologica (paura di morire) }

    Fly me to the Moon
    { passiva di volo }

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    La signora di Unadarm concluse la sua spiegazione, proponendo al gruppo di riposarsi nell'attesa del giorno successivo, che si prospettava essere molto più impegnativo.
    " Prendo congedo."
    Disse Sarah. In effetti forse avevano proprio bisogno di un po' di riposo dopo quella giornata così difficile. Seguì quindi Rachel che le fece eco per poi allontanarsi, ma proprio allora l'altro cavaliere celeste fece una mossa inaspettata.
    " Non disdegnerei una notte con due dolci fanciulle, dunque la mia tenda è a vostra disposizione ♥"

    Mozart, Mozart, Mozart... corri troppo! Far sì che una dama ti rivolga la sua attenzione richiede un po' di costanza e pazienza, specialmente nel caso della principessa (anche perché non ha ancora del tutto accettato la sua nuova natura), e il risultato non è garantito.

    gif


    Che? Per tutto il tempo in cui avevo pedinato Sarah avevo creduto che fosse stata scortata da una sorta di principe azzurro in armatura dorata, ma invece era stata in balia di un pervertito di prima categoria!
    " Ma come ti salta in mente..."
    Sussurrai in modo che solo lui potesse sentirmi. A dire il vero avrei volto dire tutto a voce più alta, per infamarlo un po', ma non era il caso di creare subito divisioni nel gruppo ancor prima che iniziassimo ad agire.
    Comunque, quando Ise mi aveva chiesto di seguire la principessa, mi aspettavo di doverla proteggere da degli eventuali assalitori, non anche di salvaguardare la sua condotta dalle grinfie di un qualche seduttore. Non che la cosa fosse per me un problema, ma comunque, a giudicare dal livello d'imbarazzo della fanciulla, non avrei neanche dovuto preoccuparmi tanto.
    Uscimmo dalla tenda e dopo un po' mi fece tornare alla mente una cosa di cui mi ero quasi dimenticata.
    " Sei sicura che non vuoi un aiuto per quella ferita?"
    Ovvio che mi avrebbe fatto comodo, ma ovviamente non potevo accettare per questioni di orgoglio.
    " Come ti ho già detto, non ne ho bisogno."
    Poco più tardi avrei trovato una scusa per allontanarmi da lei e cercare per il campo un medico o un infermiere che mi facesse una fasciatura decente, ma anche se non l'avrei trovato non ne avrei fatta una tragedia, in fondo non era una ferita preoccupante.
    Comunque notai con piacere che la principessa non si fosse fatta venire strane idee.

    La notte passò e ci recammo nuovamente dalla nobildonna che, avvertitici che avremmo dovuto affrontare una battaglia campale, ci chiese di confermare il nostro appoggio alla resistenza.
    " Ho detto che avrei messo a vostra disposizione le mie capacità e non intendo venir meno a questo mio impegno."
    " Lo stesso vale per me."
    Un po' ero curiosa di vedere Sarah in azione. Chissà se valeva davvero come sosteneva.
     
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    deva


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    Il riposo per un Nagavandari corrispondeva al rito di percezione delle proprie ferite, dell'elencazione dei doveri rispettati nella giornata e degli obblighi per quella futura.
    Qualche ora, passata nella solitudine di una tenda abbracciata dai profumi di spezie provenienti dagli abissi dei Cinque Fratelli, e Namas si sentì rigenerato nel corpo tanto quanto lo fu nello spirito.
    Indomabile, come il folto crine di pece che adornava il suo viso di fascino ed austerità, egli si presentò per ultimo, precedendo di poco

    (ed introducendo, con rispetto)
    l'arrivo di Odayaka.
    I raggi dell'alba danzavano fra le sinuosità del panorama dell'Ovest, faticando a giungere così lontani rispetto al loro grembo di nascita; sebbene egli avesse intuito, nei suoi viaggi di Consapevolezza, che non un astro bensì un intero mondo s'occupasse di illuminare le loro lande, al Principe faceva piacere ricordare una vecchia storia che un viandante un giorno gli aveva raccontato come svago dai suoi faticosi allenamenti nella nebbia.


    “Non posso che rinnovare la mia gratitudine, guerrieri.
    Il vostro valore è un'eco di speranza per l'intero Presidio.”

     
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53 replies since 23/10/2012, 14:20   1209 views
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