Goodbye for now.

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Frøzen
     
    .

    User deleted


    Era una bella giornata, nella valle di Chediya. Non che non lo fosse anche il resto dell'anno da quanto aveva potuto capire in quei pochi giorni, ma Zenki sentiva che quella sarebbe stata una giornata più bella delle altre: quella mattina si era svegliato senza capogiri, dolori all'addome e senza occhiaie per colpa degli incubi che lo perseguitavano da quando era tornato sul semipiano. Aveva finalmente ritrovato la forza che gli era propria ed era riuscito a scendere dal letto e fare quattro passi. Nessuno, fortunatamente, era intervenuto per fermarlo. Forse erano troppo occupati con altri pazienti, rifletté avviandosi all'esterno.

    Era una giornata eccezionale, assolutamente. Per questo aveva deciso di portare con sé un libro, che la Dama gli aveva gentilmente fatto avere come gli aveva accennato l'ultima volta - e la prima, a ben pensarci - che era stata lì per curarlo; si spinse fino al giardino interno, oltre le alte colonne di pietra bianca che costeggiavano l'ala nord di Lordaeron. Si sedette a terra a gambe incrociate in quella piccola oasi pacifica e aprì il libro, cominciando a leggere, gli occhi rossi attenti a ogni singola parola, i capelli color ruggine mossi dalla brezza gentile e il pensiero sempre rivolto, in realtà, a due particolari bambine che non vedeva l'ora di rivedere.
    E chissà che quel giorno non fosse già arrivato.

    zenkiLOL_zps6f5923f4Ogni tanto però trovava impossibile non alzare lo sguardo e ammirare il bellissimo panorama che si godeva da quella posizione. Chediya era una valle magnifica, chissà come sarebbe stato viverci: non gli sembrava poi così diversa da Laputa - aveva avuto modo di discutere con altri pazienti in quei giorni: raccogliere informazioni era sempre molto utile, qualsiasi fosse la ragione e la situazione - ma in un certo senso si avvertiva di essere in un posto completamente diverso.
    Scosse la testa, decidendo di lasciare da parte simili pensieri. Avrebbe avuto il tempo di parlarne con le gemelle prima o poi. A guardarsi per l'ennesima volta attorno ritrovò l'espressione beata persa durante quelle riflessioni, e non poté che sospirare.

    « Aaaaah, che bella giornata... »
    affermò convinto rimettendosi a posto gli occhiali.

    Sì, era davvero una magnifica giornata.

     
    Top
    .
  2.  
    .
    Avatar

    Cherish

    Group
    Alfiere
    Posts
    1,245

    Status
    Anonymous
    Scusa per il ritardissimo ;^;

    Il sole baciava la verde valle di Chediya con la tenerezza di una madre, ed era con la stessa identica premura che -col passo leggero di una piuma- la donna cerulea che si era da tempo erta a sovrana e guardiana di quelle lande percorreva i lunghi e ariosi corridoi del suo castello, tenendo per mano la bambina che era giunta a chiederle udienza solo qualche ora prima mentre le faceva da scorta e accompagnamento fino alle aule di guarigione.

    Non sarebbe stato un tragitto lungo, ma ogni tanto le due si fermavano lungo la via, perché la Dama Azzurra potesse mostrarle questa o quella stanza -quadro, statua o arazzo- in modo da fare alla graziosa ospite gli onori di casa, e -al contempo- assicurarsi di fornirle qualche punto di riferimento; così, una buona mezz’ora più tardi, le due erano finalmente mano nella mano davanti alla porta del loro comune amico, e -in più- alla piccola erano state trasmesse abbastanza nozioni perché ella riuscisse ad orientarsi per entrare ed uscire da quell’ala del maniero anche da sola. Una cosa utile, nel caso le fosse capitato di voler fare una passeggiata senza la guida dell’Alfiere.


    jpg
    « Eccoci arrivate...! »
    annunciò alla bambina, voltandosi per rivolgerle un sorriso

    Sollevando la mano libera, le bianche nocche bussarono educatamente sul battente di legno un paio di volte, prima che la Signora dell’Est tornasse a far riposare il braccio lungo il fianco; attese che dall’interno giungesse una voce e il suo segnale di assenso, e solo allora schiuse l’uscio senza fretta, lasciando che la porta ruotasse silenziosamente sui cardini bene oliati mentre si spalancava per lasciarla apparire oltre il vano.

    « Buongiorno, Signor Zenki...! »
    salutò, con sulle labbra un sorriso che già abbracciava la gioia che avrebbe donato quell’incontro
    « Le ho portato una persona! »

    E muovendo qualche passo dentro la stanza, la castellana condusse amorevolmente con sé anche la timida creaturina che le aveva camminato al fianco.

     
    Top
    .
  3. Gemini`
     
    .

    User deleted


    Figurati, no problem! Anzi, scusa per il papiro, questo post è uscito così... °_°"


    "Quando arriveremo da Salem?"
    La voce di Aria nella sua testa distrasse ancora una volta Aqia dalle gentili spiegazioni della Castellana, che da una buona manciata di minuti aveva preso a mostrare alle due bambine ogni singolo angolo, oggetto o statua davanti cui si trovavano a passare durante il tragitto. Aqia sapeva di stare facendo un torto alla Dama - Alfiere, si corresse - mancando di darle totalmente la sua attenzione, ma l'attesa la stava facendo impazzire, esattamente come stava accadendo alla sorella. Non era da Aria fare tutte quelle domande, né irrompere così nei suoi pensieri mentre ascoltava qualcuno: solitamente era proprio lei quella che la redarguiva dicendo che non bisognerebbe mai distrarsi quando qualcuno sta parlando, e invece ora si trovava a farlo.
    Fatto stava che così Aqia riuscì a capire sì e no tre parole su dieci di quelle pronunciate dalla bellissima donna. Fortunatamente Lady Kalia la teneva per mano, pensò arrossendo.

    "Già, altrimenti ci saremmo perse al primo angolo...", sbuffò la sorella nella sua testa, imbronciata.
    "E di chi pensi che sarebbe stata la colpa?", ci tenne a riprenderla Aqia.
    "...". Aria, finalmente, tacque.

    Finalmente la sorella più piccola riuscì a concentrarsi sulle bellezze del Maniero, e ben presto sul suo visetto spuntò un timido sorriso seppur l'ansia per l'incontro con Salem non accennasse a diminuire. Anzi, più si andava avanti più la bambina desiderava stringere spasmodicamente la mano della donna. Avvertiva l'ansia crescerle dentro. L'imbarazzo che provò figurandosi la scena - lei che stringeva forte-forte la mano dell'Alfiere, attaccandosi di nuovo a lei come aveva fatto nella Sala delle Udienze - riuscì a frenarla giusto un attimo prima di mettere in atto il suo proposito, per fortuna.

    Si rese poi conto che le indicazioni di Lady Kalia erano piuttosto precise: ripercorrendo a ritroso la discussione nella sua testa, mentre si avvicinavano alla porta della stanza di Salem, poteva capire perché l'avesse fatto. Ricordava perfettamente tutto il percorso, si sarebbe potuta orientare anche senza disturbarla. Persino farla al contrario non sarebbe stato un problema.
    La bimba sorrise, soddisfatta.

    « Avete davvero un bellissimo castello, Signora! » esclamò contenta.
    Voleva veramente dimostrarle il suo apprezzamento.

    Quando però furono davanti a quella porta, Aqia e Aria non ce la fecero più. Chiusero spasmodicamente gli occhi - un gesto condiviso da entrambe -, giusto un attimo dopo aver risposto al sorriso della Dama, e attesero di sentirsi aprire l'uscio. Lasciarono a Lady Kalia l'onere di condurle dentro.

    Aprirono prima un occhio.
    ... Poi l'altro.
    Poi la bocca, che prese a tremare leggermente.

    « SAAAALEEEEEEM! », piagnucolò Aqia, lasciando la mano dell'Alfiere per poi buttarsi in avanti con le braccia spalancate verso Zenki.

     
    Top
    .
  4. Frøzen
     
    .

    User deleted


    Si era goduto il meritato riposo, si era detto - senza sapere quanto quell'affermazione fosse tecnicamente vera. Così Zenki aveva chiuso il libro e si era alzato per tornare in camera. Ad un certo punto, però, aveva avvertito qualcosa nell'aria; qualcosa di simile ad una distorsione, una presenza che non avrebbe dovuto essere lì.
    Si era concentrato per capire, reggendosi con una mano ad una delle colonne di pietra bianca che davano sul giardino. A quel punto si era reso conto che la distorsione non era nient'altro che un'aura familiare, che man mano che si avvicinava si faceva sempre più forte, più calda, più intensa. Quell'aura poteva appartenere ad un solo corpo.

    Con gli occhi lucidi per l'emozione - proprio lui, il Duca, emozionato! Chi l'avrebbe mai detto che un giorno... per una cosa così semplice, stupida...? - aveva fatto uno scatto veloce verso la porta, guadagnandone l'entrata proprio poco prima che dei passi leggeri confermassero l'arrivo di qualcuno. Si chiuse la porta alle spalle il più gentilmente possibile e si fermò al centro della stanza.
    Che fare? Forse doveva rimettersi a letto, facendo finta di non averle sentite arrivare.
    Magari alla loro entrata avrebbe dovuto fare una faccia sorpresa, molto sorpresa. Che fare?

    « Cosa faccio, cosa faccio, cosa faccio...? »
    sussurrò in panico.

    Così, quando la porta si aprì e la bella Lady Kalia, Alfiere dell'Est e Protettrice degli abitanti della Valle, fece la sua entrata, il giovane Duca era ancora in piedi al centro della stanza, con le mani fra i capelli color ruggine tutti spettinati e un'espressione allucinata e tormentata sul viso. Decisamente poco decoroso, si trovò a pensare il Demone.
    Eppure quando incontrò lo sguardo lucido di una delle sue piccole protette, ben sapendo che se fossero state entrambe fisicamente presenti esso sarebbe stato lo stesso, non gli importò nulla dello stato poco decoroso in cui versava. Deglutì, aprì le braccia in direzione di Aqia e la accolse fra di esse, mordendosi il labbro inferiore per contenere l'emozione.
    Per un attimo pensò di apparire come uno stupido sentimentale, un debole, uno decisamente poco demoniaco, ma poi quei pensieri furono scacciati dal pianto senza fine di Aqia, che sembrava voler esaurire tutta l'acqua nel suo corpo riversandogliela addosso sotto forma di grossi lacrimoni. Gli veniva quasi da ridere.

    Cercò lo sguardo dell'Alfiere con quello stesso sorriso ridente che ancora aleggiava sulle belle labbra. Esse lasciavano intravedere persino i denti bianchissimi, tanto erano sorridenti.

    « Grazie, Lady Kalia... grazie. » le disse commosso.

    Allontanò lentamente le gemelle da sè, accarezzando la testolina albina della piccola Aqia pur di non perdere un contatto fisico. Cercò di trasmetterle tutto il calore possibile. Infine rivolse nuovamente lo sguardo alla Dama, tornando in piedi - ed accorgendosi solo in quel momento che per abbracciare la bambina si era inginocchiato a terra.

    « Dove... Dove l'avete trovata? Come facevate a sapere che era lei... il mio compito? »



    Per avvertire la presenza delle Gemelle e di altre persone in generale, Zenki usa la Visione dell'Aura. Giusto per essere precisi =P
    Scusa, un altro post lungo. T_T
     
    Top
    .
  5.  
    .
    Avatar

    Cherish

    Group
    Alfiere
    Posts
    1,245

    Status
    Anonymous

    « Avete davvero un bellissimo castello, Signora! »

    Così aveva esclamato la piccola, sorridendo felice mentre percorreva i corridoi insieme alla sua anfitrione, che le aveva elargito una dolce carezza sul capo, sorridendole di rimando; eppure, quella lieta serenità era divenuta per la ragazzina un teso nervosismo non appena ebbero raggiunto la porta della stanza fatidica: come colta da un’irrazionale paura, Aqia aveva serrato le palpebre, non osando quasi respirare... e Kalia trovò fin troppo facile comprendere quale sentimento avesse ghermito il cuore della giovane.

    Dopotutto, se avesse avuto d’un tratto l’occasione di rivedere una persona amata e a lungo perduta -come erano quelle su cui sovente si concentravano i suoi pensieri-, lei si sarebbe trovata nel medesimo stato d’animo, sperimentando al contempo l’impellenza e la paura del momento in cui l’avrebbe riabbracciata... per questo, preda di una profonda empatia, la castellana aveva posato istintivamente una mano sulla spalla della piccola in un muto gesto di conforto.

    Quando il battente si aprì sotto il tocco della Dama Azzurra -rivelando l’ospite al di là-, ella condivise il fremito dell’attesa con cui la piccina indugiò con gli occhi chiusi quasi con timorosa riluttanza, e non appena le lasciò la mano per correre incontro al suo congiunto -con l’impazienza trasformata in entusiasmo-, Kalia sorrise nell’udire la sua voce esplodere di gioia.


    « SAAAALEEEEEEM! »

    All’interno dell’ambiente, il demone se ne stava in piedi con le mani tra i corti capelli fulvi e l’aria afflitta -in piedi al centro della sua camera-, ma quando il suo sguardo incrociò quello della giovane Aqia, ogni incertezza fu lavata via come le orme della battigia dalla risacca.

    « Grazie, Lady Kalia... grazie. »

    Sotto le iridi di zaffiro della donna cerulea, i due si strinsero in un nodo di braccia che irradiava un calore e una tenerezza che la commossero, e quando il paziente sollevò gli occhi a cercare i suoi, l’Alfiere si limitò a replicare con cenno del capo e un sorriso dolce... perché quella visione era il memento della segreta speranza di poter un giorno a sua volta ritrovare quelli che aveva amato e smarrito sui sentieri di una vita a volte fin troppo lunga.

    « Dove... Dove l'avete trovata? »
    chiese il giovanotto, scostandosi un po’ dalla piccola senza smettere di carezzarle il capo
    « Come facevate a sapere che era lei... il mio compito? »

    « Non lo sapevo, infatti... »
    ammise con calma la Dama, reclinando la testolina da una parte e sorridendo intenerita
    « È stata la piccola Aqia a presentarsi a me in cerca di una persona, e dalla sua descrizione ho intuito che potesse trattarsi di lei; tutto qui... ma sono davvero lieta di esser stata d’aiuto. »

     
    Top
    .
  6. Gemini`
     
    .

    User deleted


    "E' Salem, è Salem, è Salem!" non smettevano di urlare in coro nella loro testa le due bambine, soverchiate dalla marea di emozioni che le costringevano a stringere sempre più la presa sul povero maggiordomo ritrovato.
    Badarono poco allo scambio di battute fra lui e l'Alfiere, intente invece a perdersi in un mondo di fantasia tutto loro in cui facevano ritorno a Laputa dopo tanto tempo, riabbracciavano Raylek e Dorian e tornavano ad essere una famiglia felice.
    La loro famiglia felice.

    Ad un tratto Aqia sentì Aria, nella sua testa, emettere un amaro sospiro.
    "Cos'hai?" le chiese mentre si staccava leggermente da Salem.
    "Torneremo davvero a Laputa?" ribatté Aria con un tono amaro.
    Aqia aprì la bocca senza riuscire ad emettere parola in realtà. "Certo che sì! E' casa nostra!"

    Aria rimase silenziosa per un po', dando il tempo ad Aqia di voltarsi per sorridere a Lady Kalia. Avrebbe voluto ringraziarla come aveva fatto Salem con le lacrime agli occhi, ma ogni suo tentativo fu spezzato dall'affermazione della sorella, del tutto inaspettata. Riuscì a mozzarle il respiro in gola, tanto che rimase con le mani strette attorno alla maglia di Salem, il sorriso cristallizzato sulle labbra socchiuse e gli occhioni nocciola spalancati.

    "Non voglio tornare a Laputa."

    Impallidì.

    « ... C-che cosa? »

     
    Top
    .
  7. Frøzen
     
    .

    User deleted


    Lo sguardo del Demone era ancora pieno di lacrime mentre la Dama gli spiegava perché aveva condotto le gemelle da lui. Intanto la sua mano continuava a indugiare sulla testa della bambina ai suoi piedi, che si era sì staccata, ma si ostinava a voler mantenere un contatto fisico con lui trattenendolo per la maglietta.
    Alla fine della spiegazione della donna le rivolse un sorriso, per poi abbassare la testa per guardare quella di Aqia: avrebbe riconosciuto a miglia di distanza quella piccola, tenace piagnucolona; Salem era sicuro che fosse lei ad avere il controllo del corpo in quel momento.

    « Vi ringrazio ancora Lady Kalia. Senza il vostro aiuto probabilmente non saremmo più riusciti a ritrovarci... solo il pensiero che queste bambine fossero in giro per Endlos tutte sole, senza di me, mi terrorizza dal profondo. »

    Come a voler dimostrare che le sue parole sgorgavano dal cuore ed erano sincere, il suo intero corpo tremò da capo a piedi, costringendolo a scuotere forse un po' stupidamente la testa per liberarsi di quella orribile sensazione. Si scusò con la Dama facendo un vago sorriso, e sfogando la sua ansia attorcigliando leggermente una ciocca di capelli albini attorno a un dito. Anche lui voleva mantere un contatto che gli confermasse che era tutto vero, e non un sogno.

    « Non che io pensi che le Gemelle non siano in grado di badare a se stesse, ma... hanno dei poteri che ancora non conoscono o non sanno controllare pienamente. Mi capisce? » - sembrò implorarla con lo sguardo di capire, sentiva che ella poteva farlo: immaginò di poterle trasmettere le immagini del giorno in cui erano stati separati, della disperazione che aveva provato quando si era reso conto di essere stato separato dalle sue protette da quelle stesse maledettissime Ombre che dettavano legge sulle loro giovani vite. Non sapevano ancora di cosa esse fossero capaci, e questo lo spaventava più di tutto il resto. « Ho paura... » ammise in un soffio, abbassando di nuovo lo sguardo. « Aria e Aqia, queste due bambine... sono le mie protette. Si sono affidate a me e mi hanno allo stesso tempo accolto nella loro vita, condividendo con me la gioia di aver trovato una famiglia negli abitanti di Laputa - in particolare l'Alfiere e Lord Gray... » - sorrise leggermente. - « Le hanno prese in simpatia entrambi. Non li vediamo da molto tempo, però... »

    Quando rialzò lo sguardo sulla donna mormorò un "Mi spiace", come per scusarsi di aver parlato troppo. L'aura emanata dalla donna, però, era così serena che si era sentito quasi in dovere di farlo. Era strano...
    Fu in quel momento che Aqia si girò con un sorriso ampio e luminoso, anche se leggermente imbarazzata. Le sue gote erano ancora rosse per il pianto e probabilmente la gioia, e Salem si commosse ancora una volta. Questa volta scosse la testa sorridendo.
    Qualcosa però sembrò turbarla all'improvviso.

    « ... C-che cosa? » - la sentì mormorare attonita.

    Il Demone si preoccupò. Guardò Lady Kalia come per chiedere aiuto, temendo che la bimba stesse male, poi si inginocchiò al suo fianco; fece girare la bambina leggermente verso di lui. Con un tono leggero ma deciso, infine, le chiese: « Aqia... Aqia, cosa succede? »

     
    Top
    .
  8.  
    .
    Avatar

    Cherish

    Group
    Alfiere
    Posts
    1,245

    Status
    Anonymous

    Dopo un primo momento di euforia, la piccola si scosto lentamente dal suo tutore pur senza sciogliere il nodo delle braccia esili attorno a lui, e mentre gli occhi blu zaffiro della Dama contemplavano perplessi la sua espressione farsi assorta, quella schiuse la boccuccia come se fosse sul punto di dire qualcosa... o come se qualche rivelazione l’avesse lasciata senza parole.
    Eppure, quando si voltò verso di lei, Kalia la vide sorridere...

    « Vi ringrazio ancora Lady Kalia. Senza il vostro aiuto probabilmente non saremmo più riusciti a ritrovarci... solo il pensiero che queste bambine fossero in giro per Endlos tutte sole, senza di me, mi terrorizza dal profondo. »
    perplessa per l’uso del plurale, la Castellana riportò lo sguardo sul rosso
    « Non che io pensi che le Gemelle non siano in grado di badare a se stesse, ma...
    hanno dei poteri che ancora non conoscono o non sanno controllare pienamente. Mi capisce?
    »

    “Gemelle”...? Un fine sopracciglio ceruleo si arcuò in una curva dubbiosa mentre la testolina dell’Alfiere si reclinava da un lato, lasciando che le lunghe ciocche danzassero attorno al suo viso eburneo mentre la sua mente metteva insieme i pezzi e gli indizi a cui finora non aveva prestato sufficiente attenzione: in effetti, già quando si era presentata a lei la prima volta, anche la piccola si era riferita a sé stessa al plurale... per non parlare del fatto che Aqia le aveva esplicitamente presentato anche una fantomatica sorella di nome Aria.

    Normalmente, chiunque al posto della donna avrebbe pensato a quei fatti come ad una stravaganza o a qualche sorta di scherzo della mente, e anche lei l’aveva sulle prime considerato come il tipico amico immaginario comune ad alcuni dei piccoli ospiti di Miséricorde, ma... la Dama Azzurra abitava le lande di Endlos da fin troppo tempo per lasciarsi scuotere o sconvolgere da quel curioso caso; piuttosto, fu certa che una spiegazione ci fosse, e mentre seguiva il discorso di Zenki si ritrovò al contempo a ponderare quale storia ci fosse dietro.

    Che anche quella bimba -al pari della Luna- possedesse due spiriti nello stesso corpo?


    « Ho paura... Aria e Aqia, queste due bambine... sono le mie protette. »
    confessò il demone con un sussurro, abbassando lo sguardo sull’entità duplice
    « Si sono affidate a me e mi hanno allo stesso tempo accolto nella loro vita, condividendo con me la gioia di aver trovato una famiglia negli abitanti di Laputa - in particolare l'Alfiere e Lord Gray... »
    a quelle parole -l’ultima frase in particolare-, un’ombra calò sul viso di Kalia
    « Le hanno prese in simpatia entrambi. Non li vediamo da molto tempo, però... »

    « ... C-che cosa? »
    esalò d’un tratto la bimba, impallidendo e sbarrando gli occhi

    Istintivamente, la Signora dell’Est trasalì impallidendo a sua volta, irrazionalmente convinta che la piccola avesse in qualche modo letto i suoi pensieri o avvertito le brutte notizie che sarebbe stata costretta a darle in merito ai suoi amici e al Presidio Errante... ma una cosa simile non poteva mai essere -si disse, per costringersi a calmarsi-, così si ritrovò a condividere lo stato d’animo di Salem nel momento in cui ne sostenne lo sguardo preoccupato.

    « Aqia... Aqia, cosa succede? »
    in apprensione, il maggiordomo si era inginocchiato per star davanti alla su protetta

    « Se c’è qualcosa che ti preoccupa puoi dircelo... »
    rilanciò la Dama Azzurra, avvicinandosi alla piccola e piegandosi sulle ginocchia
    « ...io e Salem siamo qui per aiutarti. »

     
    Top
    .
  9. Gemini`
     
    .

    User deleted


    Aqia batté le palpebre una, due, tre volte alle parole della bellissima donna. Come se avesse realizzato solo in quel momento di aver emesso quella domanda a voce alta, la bimba si portò entrambe le mani alla bocca. I grandi occhi, ancora sgranati, si riempirono improvvisamente di lacrime, mentre saettavano dal volto di Lady Kalia a quello di Salem.
    Prima di rispondere, però, la bambina chiuse per qualche secondo gli occhi, cercando di visualizzare nella sua mente la sorella maggiore. Vide Aria fluttuare, circondata dalle tenebre di cui la loro mente era solitamente satura, e infine fissarla con un'espressione fra l'amareggiato e il colpevole.

    "Cosa... cosa volevi dire?" le chiese esitante.
    Aria ci mise un po' a rispondere. "Non voglio tornare a Laputa. Sei tu quella veramente affezionata a quelle strane persone, io-", alzò lo sguardo e si bloccò. Riprese, ma più cauta e con un sorrisetto ironico. "Non eri tu quella che odiava i posti freddi? Li' tira un bel po' di vento, lo hai detto anche tu tempo fa..."
    "Non c'entra nulla il vento, sorellona!" le urlò. Sentì le proprie parole rimbombare fra le tenebre. "Cosa ti succede? Non è vero che non gli vuoi bene... Io... io lo avvertivo! Anche tu sei affezionata a loro!"
    Aria strinse le labbra, la guardò un'ultima volta e poi scomparve. All'improvviso. Aqia continuava a sentirne la presenza, ma non la vedeva più. Era la prima volta che accadeva una cosa simile.

    Aqia riaprì gli occhi pochi istanti dopo, singhiozzando più forte di prima. Guardò prima Salem, poi Lady Kalia, e alla fine decise di sfogarsi.
    « E'- è Aria! Mia sorella... non vuole tornare a Laputa. Dice cose strane! Dice che- » si bloccò solo per emettere un singulto che la scosse violentemente, dimostrando quanto quella faccenda la stesse ferendo nel profondo. Non avevano mai litigato, si trovò a pensare, era la prima volta che succedeva. Perché?
    « Dice un sacco di cose strane... » terminò, senza concludere per paura la frase di poco prima. Non voleva dire a Salem quelle cose: e se poi le riferisse agli zii?, pensò. Non voleva che gli zii lo sapessero. « F-forse Aria è ammalata... deve essere così...! » singhiozzò buttandosi sul maggiordomo.

     
    Top
    .
  10. Frøzen
     
    .

    User deleted


    Aria non era in sé, aveva ragione Aqia. Era questo che pensò Salem non appena la bimba terminò di parlare.
    Ancora inginocchiato di fronte a lei, il maggiordomo la strinse in un leggero abbraccio, asciugandole le lacrime copiose che le cadevano sulle guance paffute. Aqia era distrutta, non l'aveva mai vista così disperata. Fissò Lady Kalia in cerca di un aiuto, stringendo le labbra fino a farle diventare livide: si sentiva impotente. Poi ad un tratto ricordò, e i suoi occhi si spalancarono terrorizzati. Cercò di non far sentire ad Aqia abbassando la voce il più possibile, e decise di raccontare quello che aveva ricordato a Lady Kalia, anch'ella preoccupata per ciò che stava avvenendo alla piccola.

    « Lady Kalia, non vorrei mettervi in allarme, ma... l'ultima volta che Aria e Aqia sono state così emotive è accaduta una catastrofe. » - deglutì, guardando la bellissima donna negli occhi, sperando di avere la sua attenzione.
    « Quella volta le Gemelle accusarono un mal di testa terribile, tanto che le costrinse a rimanere a letto per parecchio tempo. La loro mente ad un certo punto però esplose, letteralmente: le Ombre che controllano presero il sopravvento e crearono uno squarcio nel void, e loro finirono risucchiate in un'altra dimensione... da cui tornarono diverse. Il corpo di Aqia - quello vero, siccome questo è quello di Aria in realtà - è andato distrutto quella volta, e le loro menti si sono trovate a fondersi nell'unico corpo rimasto. Non vorrei mai che accadesse un'altra volta... non so cosa potrebbe succedere alle loro menti questa volta. O al corpo. »

    Salem guardò Aqia, contrito, poi di nuovo Lady Kalia. Forse aveva trovato una soluzione, e per questo parlò a voce un po' più alta, per farsi sentire anche dalla bambina, che non aveva ancora smesso di piangere.
    « Forse se lei parlasse con Aria, riuscisse a calmarla come ha fatto con me, e sicuramente con altri... L'unico modo però è permetterle di instaurare un legame con la sua mente... » - si azzardò a chiederle indirettamente, mordendosi un labbro tanto era nervoso. La donna poteva anche rifiutarsi, ma sperava tanto che decidesse di aiutarlo.
    « Farò qualsiasi cosa in cambio, Lady Kalia. Salderò il mio debito, parola di Demone. Vi prego... non voglio perderle. » chiese con voce spezzata.

     
    Top
    .
  11.  
    .
    Avatar

    Cherish

    Group
    Alfiere
    Posts
    1,245

    Status
    Anonymous

    Per tutta risposta, la piccola sbatté le palpebre più volte con fare frastornato, portandosi le mani alla boccuccia come a volte fanno i piccoli quando parlano troppo, e -nel vederla così smarrita e tormentata- una morsa dolorosa strinse il cuore tenero della Dama Azzurra; quando poi gli occhioni della ragazzina si fecero grandi di sconcerto e lucidi di pianto, la castellana provò l’impulso irrefrenabile di cingerla in un abbraccio.

    « E'- è Aria! Mia sorella... non vuole tornare a Laputa. Dice cose strane! Dice che- »
    gemette la giovinetta, prima che un singulto le spezzasse la voce
    « Dice un sacco di cose strane... F-forse Aria è ammalata... deve essere così...! »

    Mentre scie di lacrime d’argento le rigavano le guance pallide, Aqia sollevò lo sguardo a cercare quello del suo tutore, e nello stringerla a sé con la preoccupazione di un genitore e il desiderio di confortarla, Salem le lanciò un’occhiata che celava una muta richiesta di aiuto.

    « Lady Kalia, non vorrei mettervi in allarme, ma... l'ultima volta che Aria e Aqia sono state così emotive è accaduta una catastrofe. »
    confessò il demone, abbassando la voce perché la sua protetta non lo udisse
    « Quella volta le Gemelle accusarono un mal di testa terribile, tanto che le costrinse a rimanere a letto per parecchio tempo. La loro mente ad un certo punto però esplose, letteralmente: le Ombre che controllano presero il sopravvento e crearono uno squarcio nel void, e loro finirono risucchiate in un'altra dimensione... da cui tornarono diverse
    restando in silenzio, la Signora dell’Est prestò massima attenzione alla storia
    « Il corpo di Aqia - quello vero, siccome questo è quello di Aria in realtà - è andato distrutto quella volta, e le loro menti si sono trovate a fondersi nell'unico corpo rimasto. Non vorrei mai che accadesse un'altra volta... non so cosa potrebbe succedere alle loro menti questa volta. O al corpo. »
    condividendo l’angoscia per quella prospettiva, la donna impallidì
    « Forse se lei parlasse con Aria, riuscisse a calmarla come ha fatto con me, e sicuramente con altri...
    L'unico modo però è permetterle di instaurare un legame con la sua mente... »

    propose il giovane dai capelli fulvi, adottando un tono di voce udibile anche ad Aqia
    « Farò qualsiasi cosa in cambio, Lady Kalia. Salderò il mio debito, parola di Demone.
    Vi prego... non voglio perderle. »


    Portandosi una mano sul petto, la fanciulla celeste mosse un lieve ma determinato cenno col capo, facendo danzare attorno al volto eburneo le lunghe ciocche di capelli azzurri; poi, si mosse leggera per affiancare il giovanotto, e mentre le ampie gonne si ripiegavano morbidamente contro il suolo come il calice di un fiore, ella si inginocchiò accanto alla bambina, e con estrema dolcezza le catturò le mani nelle proprie.

    jpg
    « Piccola Aqia... »
    esordì gentile, cercandone lo sguardo con gli occhi di zaffiro e sorridendole rassicurante
    « ...a te andrebbe bene se toccassi la tua mente per parlare con tua sorella? »

     
    Top
    .
  12. Gemini`
     
    .

    User deleted


    Mentre il Demone tentava di spiegare a Lady Kalia la situazione, Aqia, ancora con le lacrime che premevano sulle palpebre chiuse per uscire, tentava disperatamente di mettersi in contatto con la sorella. Nel loro mondo personale, chiuso nelle loro menti, la cercava fra le tenebre sempre più fitte, che si avviluppavano attorno ai suoi piedi come a volerle impedire di andare oltre.
    Aqia tentò più volte di liberarsi strattonandole, dando ordini secchi, ricordando loro chi è che le ospitava, ma inutilmente... e questo perché non era altri che la sorella gemella a comandarle. Da sole non l'avrebbero mai fatto, pensava. "Aria...! ARIA!" la chiamava disperata, ma appena si girava verso il punto in cui le sembrava di vederla, la sorella già non c'era più. E allora la gemella più giovane si accasciò e si arrese, riaprendo gli occhi sulla realtà.
    Non c'erano più singhiozzi, solo tante piccole lacrime che continuavano a rotolarle sulle guance, causandole tanti brividi di freddo a ogni più piccolo spostamento d'aria.

    Fu così che si accorse di Lady Kalia, inginocchiatasi al suo fianco e a quello di Salem. Aqia spostò la guancia destra sulla spalla del Demone per ascoltarla e guardò la bellissima donna con occhi limpidi, ma con un po' di terrore nascosto nel profondo delle sue iridi color nocciola. Quando realizzò quello che aveva detto, però, le sembrò di risvegliarsi all'improvviso: staccò lentamente la testa dalla spalla del suo adorato maggiordomo e la fissò con gli occhi un po' sgranati. Non per la paura, ma per la sorpresa: mai, fino a quel momento, aveva incontrato una persona in grado di comunicare con la mente come facevano lei e Aria. E non mancò di renderlo presente alla donna, attraverso una domanda sussurrata.

    « Riuscite... riuscite a farlo anche voi? Comunicare con la mente, intendo. » disse. Tirò su con il nasino, per poi staccarsi da Salem. Gli rivolse un sorriso appena accennato, ma tornò quasi subito a guardare la donna, con un'espressione più decisa. « Anche attraverso la nostra telepatia, non riesco più a trovare Aria... forse, però, voi potete Signora. » - e infine annuì, convinta. « Vi do' il mio permesso. Le mie Ombre non oseranno toccarvi. »
    Poi le venne un dubbio, però, e sulla sua fronte si formarono piccole e graziose rughette d'espressione, dato che aveva inarcato entrambi i sopraccigli. « Per comunicare con Aria, che non vuole nemmeno prendere il controllo del corpo, ora, dovrebbe entrare nella nostra testa... e forse le Ombre potrebbero impedirvi l'accesso, Signora... »
    Aqia guardò la Dama Azzurra fra il perplesso e lo speranzoso, non sapendo esattamente come spiegarsi. Si girò anche verso Salem, come per chiedergli di spiegare ulteriormente visto che lui ci era già passato.



    La tecnica di cui parla Aqia è questa, che entrerà in campo quando Kalia stabilirà il contatto...

    (Custodi di segreti) - Le Ombre sono solite annidarsi nei meandri delle menti dei loro Manipolatori, prendendo, man mano che il tempo passa, il possesso dell'intera mente. Sono solite, inoltre, creare delle barriere quasi impenetrabili dalle altre menti per proteggere i segreti propri e del Manipolatore. Così, quando una mente entra in contatto con quella protetta da questa essenza, essa va a cozzare letteralmente contro un muro color dell'ossidiana: è l'esatta immagine di ciò che una mente vede quando cerca di stabilire un contatto o di rubare informazioni a Manipolatori come le Gemelle. La barriera non si romperà mai se la mente sarà più debole, ma sarà possibile superarla se quest'ultima fosse più forte: in questo caso l'immagine si trasformerà in un immenso portone completamente nero, il simbolo di un accesso permesso dalle Ombre stesse. In termini di gdr, la mente delle Gemelle è protetta dalla stessa massa d'Ombra che utilizzano per difendersi, ed essendo una loro peculiarità essa funzionerà solo fino a che gli attacchi portati alla loro mente saranno passive o tecniche a consumo medio.
    [passiva - elementalista | psiomante]

    Parlano di questa perché Aria non ha intenzione di comunicare con nessuno al momento, quindi la tecnica Sorellaaaa! non può essere usata, perché è volontaria, ovvero sono loro a contattare.
    Non ricordavo se te lo avevo già spiegato o meno, scusa =/ Lascio decidere te in-game, ovviamente.

     
    Top
    .
  13. Frøzen
     
    .

    User deleted


    Salem capì perfettamente quello che intendeva dirgli Aqia con quello sguardo. Le sorrise, dandole qualche piccola pacca sulla testa, beandosi per un attimo solo del contatto con quei lunghi capelli albini: era contento che la gemella più piccola si fosse ripresa parzialmente dallo choc. Ed era felicissimo che la Dama si fosse decisa ad aiutarli ulteriormente, utilizzando tra l'altro i suoi poteri.
    All'inizio, esattamente come la bambina, anche lui era rimasto stupito dal fatto che ci fosse qualcun altro in grado di utilizzare la telepatia, in quel semipiano. Facendo due calcoli più tardi, però, si diede dello stupido: era ovvio che un potere del genere non potesse essere nelle mani di un solo essere - due bambine, tra l'altro. Lo stesso Lord Gray doveva essere in grado di usarlo, probabilmente, ma con le Gemelle non ce n'era mai stata l'occasione - dopotutto era un potentissimo psiomante, stando a quanto aveva più volte affermato.

    Il Demone guardò Lady Kalia con riconoscenza, esattamente come aveva fatto quando ella aveva annuito e si era inginocchiata di fianco a lui per parlare con la sua piccola protetta. Poi distolse lo sguardo imbarazzato: non poteva negare che ella avesse un certo ascendente su di lui, stranamente - che fosse per la sua bellezza, eleganza o per la potenza che emanava anche solo la sua presenza, non sapeva dirlo. Si affrettò quindi a spiegare quello che intendevano dire le Gemelle - anzi, la gemella, pensò tristemente.
    « Le poche volte che ho tentato di parlare con la gemella chiusa all'interno delle loro menti, mi è apparso un baluardo. Anzi, un portone più precisamente. » - cercò di ricordare più dettagli possibili, in modo da poter essere veramente d'aiuto. « Era immerso nell'oscurità ed era fatto della stessa entità che le Gemelle comandano, ovvero d'Ombra. Non sono riuscito a passarlo, ma la gemella con cui volevo parlare era davanti ad esso. Quella che Aqia vuole dire - penso -, è che probabilmente, se lei usasse il suo potere e loro accettassero il collegamento mentale, potrebbe manterializzarsi all'interno delle loro menti ed incorrere nel portone, e che quest'ultimo non si aprirebbe nel caso. Però Aria deve nascondersi nelle sue vicinanze, ne sono sicuro. »

    Alla fine della spiegazione fissò la donna, in ansia. « Volete - potete - farlo lo stesso...? O avevate un'altra idea? Sono sicuro che Aqia sarà d'accordo con qualsiasi altra opzione da voi proposta, Lady Kalia. » - e vide che appena lo disse la bambina annuì, altrettanto convinta.

     
    Top
    .
  14.  
    .
    Avatar

    Cherish

    Group
    Alfiere
    Posts
    1,245

    Status
    Anonymous

    Facendosi forza tra le lacrime e i singulti che le scuotevano il corpicino, la piccola schiuse lentamente i teneri occhi color nocciola per incatenare lo sguardo a quello della Dama, e quando udì la domanda che le era stata porta, ella si staccò dal suo tutore, lasciando che il timore e la confusione sul suo viso lasciassero spazio ad una esterrefatta sorpresa.

    « Riuscite... riuscite a farlo anche voi? Comunicare con la mente, intendo. »
    le chiese, tirando su col naso e cercando di riacquistare la lucidità
    « Anche attraverso la nostra telepatia, non riesco più a trovare Aria... forse, però, voi potete Signora. Vi do' il mio permesso. Le mie Ombre non oseranno toccarvi. »
    tacque per un istante, prima di accigliarsi un poco pensierosa e aggiungere
    « Per comunicare con Aria, che non vuole nemmeno prendere il controllo del corpo, ora, dovrebbe entrare nella nostra testa... e forse le Ombre potrebbero impedirvi l'accesso, Signora... »

    In cerca di sostegno, Aqia lanciò un’occhiata a Salem, e il demone si affrettò a rassicurarla.

    « Le poche volte che ho tentato di parlare con la gemella chiusa all'interno delle loro menti, mi è apparso un baluardo. Anzi, un portone più precisamente. Era immerso nell'oscurità ed era fatto della stessa entità che le Gemelle comandano, ovvero d'Ombra. »
    iniziò a spiegare il giovane dai capelli fulvi, cercando di fare mente locale
    « Non sono riuscito a passarlo, ma la gemella con cui volevo parlare era davanti ad esso. Quel che Aqia vuole dire -penso-, è che probabilmente, se lei usasse il suo potere e loro accettassero il collegamento mentale, potrebbe materializzarsi all'interno delle loro menti ed incorrere nel portone, e che quest'ultimo non si aprirebbe nel caso. Però Aria deve nascondersi nelle sue vicinanze, ne sono sicuro. »
    osservandola senza mascherare la sua preoccupazione, Salem parlò ancora
    « Volete - potete - farlo lo stesso...? O avevate un'altra idea? Sono sicuro che Aqia sarà d'accordo con qualsiasi altra opzione da voi proposta, Lady Kalia. »

    Attardandosi in un istante di riflessivo silenzio, che tuttavia non celava la minima esitazione, la Dama Azzurra sostenne lo sguardo del Maggiordomo e gli sorrise col fare rassicurante e incoraggiante che sempre elargiva a quanti affidavano a lei le sue speranze.

    « Forse sarei in grado di raggiungere quella porta... ma c'è anche altro che potrei provare. »
    considerò con voce pacata la fanciulla celeste, mostrando una dubbiosa esitazione
    « Dimmi, piccola Aqia... se la tua anima venisse rapita altrove,
    tua sorella la seguirebbe...? »

     
    Top
    .
  15. Gemini`
     
    .

    User deleted


    « . . . »

    La piccola Aqia giacque in silenzio fra le braccia di Salem. Stava facendo di tutto per non riprendere a piangere disperata, in quel momento; quella domanda era stata come buttare del sale su delle ferite fresche. La verità era che, arrivata a questo punto, la piccola non aveva idea di come rispondere alla gentile Dama: fino a poco prima Aqia avrebbe senza dubbio affermato che sua sorella l'avrebbe seguita in capo al mondo, ma ora, dopo quello che aveva visto e sentito proprio da lei, non riusciva nemmeno a pronunciare nella sua mente quella sillaba, quel .
    Eppure era stata Aria a cercarla e trovarla nel loro mondo d'origine, era stata lei a permetterle di occupare il suo corpo per tutto quel tempo, era stata sempre lei a insistere sin da quando erano tornate che non c'era differenza rispetto a prima, quando non sapevano quasi nulla del loro passato e pensavano che il corpo di Aqia fosse già andato distrutto. "Nel grembo materno saremmo state una cosa sola, se fossimo nate umane; ora siamo semplicemente tornate ad esserlo, Aqia. E non c'è alcuna differenza rispetto al nostro primo arrivo su Laputa, siamo tornate al principio... Sei la mia adorata sorella, dopotutto, ti voglio con me, e non mi importa come.", le aveva detto.
    Ma dov'era finita la sua adorata sorella, ora? Quella sorella che era l'opposto di lei eppure la completava, quella sorella gentile che la rimproverava sempre se si comportava o rispondeva male, quella sorella che era paziente e calma, sempre sorridente... Dov'era?

    Aqia chiuse per un istante i suoi grandi occhi, prendendo un respiro profondo prima di rispondere definitivamente. Aveva capito cosa doveva fare...
    Aria era sua sorella. Erano gemelle, nate nello stesso momento, nello stesso istante, dallo stesso padre e dalla stessa madre. Non importava se prima erano state altro - automi, semplici esseri umani, mostri o quant'altro -, quello che sapeva era che erano state sempre insieme. E lo sarebbero state fino alla fine.
    ... Doveva avere fiducia nel fatto che non l'avrebbe mai abbandonata, che Aria l'avrebbe seguita ovunque andasse. Come avrebbe fatto lei stessa, dopotutto.

    Per cui, decisa, alla fine disse semplicemente: « Sì, Mia Signora. »
    E attorno a sé fu contenta di avvertire la stretta gentile e protettiva di Salem.



    Edited by Gemini` - 31/1/2013, 19:20
     
    Top
    .
29 replies since 25/10/2012, 14:44   446 views
  Share  
.