[EM] Vampire's Reunion

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  1. Neidlos
     
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    Era passato un bel pò, dall'ultima volta che aveva fatto un giretto per Merovish.
    In quel della Tana, si era sparsa la voce che un'essere dalla dubbia provenienza fosse giunto nella capitale del Presidio del Sud.
    Un individuo anomalo, un soggetto del tutto fuori dal comune.
    In una parola: V a m p i r o.

    Quelle dicerie raggiunsero anche l'orecchio di Schneider. Si fece subito incuriosire il Malkavian, da quando era giunto su Endlos - ormai da un bel pò di tempo - ne aveva incontrati pochi di suoi "compaesani".
    Che fosse giunto il momento di incontrare qualcuno della sua stessa pasta?
    Probabilmente.
    Fatto stava che le ultime notizie avevano segnalato questo essere proprio nel cuore della fogna meridionale.
    D'altronde, quale posto migliore per un dissanguatore.

    Camminava pensieroso il von Schneider; cercava di immaginarsi che faccia potesse avere questo individuo, a quale razza di vampiri appartenesse.
    Se si fosse rivelato un elemento all'altezza, magari avrebbe potuto prenderlo con sé.
    O magari, ucciderlo.
    Già, semplicemente, ucciderlo.

    « Vediamo un pò... » sibilò tra sè il mercenario, paventando un'irrefrenabile euforia « ...dove ti nascondi. »

     
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  2. °PaNdEmOnIuM°
     
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    Il sole, la luce, ciò che contraddistingue la vita. Svariate figure a riempire lo spiazzale, in cui ognuno continua a svolgere la propria patetica vita, senza chiedersi che senso ha vivere nell’anonimato.
    Mh… qualcosa che per secoli mi sono chiesto, sentenziando morte su individui che solo al culmine si ponevano tale dubbio: ma ora… tutto è diverso. Non sono più un sicario, o un servo di qualcuno; sono solo un individuo come molti che sguazza in questo marasma: in un mondo che per me è ancora di difficile comprensione, ma che tendo a osservare incuriosito per cercare delle risposte. Risposte che ancora non ho - dopo il mio risveglio - non trovando più coloro che si erano arrogati il diritto di mettermi a tacere per venti anni, e lasciando che i miei servigi sempre effettuati con scrupolosa meticolosità fossero dimenticati nella polvere del tempo.
    Tutto è caotico e fittizio, osservando forme e figure di ogni bizzarra rappresentazione - facendomi capire quanto ora io sia comune, dove un tempo ero un eccezione. I fottuti raggi del sole bagnano il mio viso… odio il calore che viene percepito dalla mia diafana pelle, sentendo il bisogno di tornare nell’ombra e aspettare che l’oscurità delle tenebre prenda il dominio su ogni zona.
    Ma prima di tornare a una vita ormai passata, dove la routine avvolga il mio quieto vivere, devo trovare delle risposte, o almeno capire in che razza di grottesco e bizzarro mondo sono capitato: in cui l’umanità non sembra avere più il totale dominio della maggioranza della popolazione.
    Rammento ricordi, momenti frastagliati, flashback di attimi passati prima del mio lungo sonno, dove la mia arte era stata definita incontrollabile, e dove io ero stato visto come una mina vagante che poteva risultare più una minaccia, che una preziosa collaborazione.

    Ma ora tutto ciò non ha più importanza.
    Molte vite ho vissuto, dove sono stato testimone di molte situazioni o eventi irrazionali e misteriosi, senza avere risposte che acquietassero dubbi o domande che ancora oggi bazzicano irrisolti nella mia mente.
    Ora nuovamente altri dubbi si insidiano invasivi nella mia testa, cercando di capire qualcosa che non sembra avere risposte eloquenti e che mi diano tranquillità per iniziare una nuova vita.
    Il sapore e odore del sangue però non sembra essere cambiato, esiste ancora, e ancora papabile mediante il ritmo di arterie pulsanti che mi fanno percepire ancora in me quell’impulso bestiale e irrefrenabile di addentare e squarciare il primo malcapitato che i miei occhi puntino.
    Ma sono diverso da molti altri vampiri; a differenza loro posso controllarmi e nutrirmi anche in maniera diversa, lasciando che la lucidità abbia sempre il sopravvento sull’istinto animale che per millenni ha macchiato e insultato la nobile razza di noi immortali. A proposito… vi saranno altri rappresentanti della mia stessa specie su questo strano mondo?
    O mi dovrò fregiare del titolo di ultimo sopravvissuto, dovendo ripopolare un mondo dove io sarò il nuovo messia, e in cui detterò le nuove regole di una specie che si è pestate i piedi molte volte a vicenda, dovendo sempre stare nell’ombra per preservare qualcosa che in realtà dovrebbe essere orgogliosamente mostrato al mondo.
    Una cosa però è certa… in questa nuova era rinasco da libero, libero di essere artefice del mio destino e di dettare nuove regole, non permettendo più che nessuno mi incateni nel ruolo di cane da guardia, e lasciando che le decisioni della mia esistenza vengano prese da terze persone.


    Edited by °PaNdEmOnIuM° - 7/11/2012, 16:57
     
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  3. Neidlos
     
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    La ricerca volse al termine abbastanza rapidamente, dando i suoi preziosi frutti.
    Schneider lo notò distintamente, tra la folla, quell'uomo non più tale, quell'essere tanto uguale a lui da essergli diverso anni luce.
    Alto, fisico slanciato, capelli lisci e lunghi, argentati, raccolti in una coda. Indossava degli occhiali. Carnagione pallida, un morto che camminava, avrebbe osato dire. Un'espressione che tradiva tutto, eppure, non diceva niente. La descrizione che aveva udito per le vie della Tana, combaciava in toto.

    Fondamentalmente, nessuno poteva assicurargli che quel tipo - che passeggiava bellamente per Merovish - fosse davvero ciò che lui cercava. Ma per alcune cose, il Malkavian aveva come un certo senso, e le sue doti di percezione captarono un'aura strana, di un "sapore" vagamente familiare.

    « Ei tu, forestiero... » disse all'altro, intento a guardarsi intorno come chi capita in un posto per la prima volta « ...ti sei perso? »
    Esordì, come suo solito, con la sua proverbiale e imperterrita lingua tagliente. Aveva dei presentimenti, ma doveva accertarsi di non aver preso un granchio. Gli servivano delle prove.

    Una provocazione, nuda e cruda, sarebbe stata l'ideale per vagliare la situazione. Dalla reazione dell'altro, indipendentemente da quale sarebbe stata, avrebbe potuto capire molto di più.
    « Sai, questo non è posto... » il suo timbrò rauco andò a graffiare l'aria « per le signorine. »




    Allora, veniamo a noi. Klaus individua Godric, ha dei sospetti, fondandosi sia sull'aspetto fisico che sulle dicerie che gli erano giunte all'orecchio. Il Malkavian si avvicina, per poi provocare Godric con una delle sue freddure taglienti XD. Reagisci come meglio credi, a te ;-)
     
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  4. °PaNdEmOnIuM°
     
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    Godric~ Eversore ~ Scheda Godric

    tkj8wotf669rmi3o9l0h

    La quiete del mio camminare venne rotta da una presenza, qualcuno che sfrontatamente si arrogava il diritto di pormi delle domande. Odiavo gli impiccioni, come odiavo che mi venissero posti quesiti senza che io fossi direttamente interessato. La curiosità era un abitudine che poteva portare grane, e di certo il tizio era a tanto così da rischiare di ritrovarsi la mia falce piantata nella sua scatola cranica: si… ero un tipo poco socievole. Bisognava ammettere che trovarmi in mezzo alla folla non mi tranquillizzava, anzi… odiavo quel vociferare inutile di suoni invasivi che violentavano la mia psiche, rendendomi abbastanza frustrato. Ma iniziare una guerra prima di capire se il gioco valeva la candela era rischioso, e poi vi era il fatto che al momento ero l’unico della mia stirpe, trovandomi protagonista di una minoranza di cui forse non si conosceva neanche la storia e le origini. Ritornando allo sconosciuto che tentava pateticamente di attirare la mia attenzione, sembrava alquanto ironicamente sicuro di se stesso, ponendo le sue inutili domande con fare al quanto fiero e tracotante.

    Dici a me?

    Dissi seccamente e con tono pacato, mentre la mia figura si voltava, potendo così osservare l’individuo che tentava a tutti i costi di instaurare un dialogo con il sottoscritto. Uno scimmione, questo potevo intuire dalla sua prestanza fisica; sicuramente uno di quelli tutto muscoli e niente cervello, che sicuri della loro superiore capacità fisica, impongono le loro regole arrogandosi il diritto di dettare le loro condizioni. Anche se il suo sguardo faceva percepire qualcosa in me che mi rendeva simile a lui, qualcosa di mascherato che non voleva essere mostrato, ma semplicemente che si poteva captare con dei sensi più fini della norma. Quello sguardo, sguardo che avevo visto molte volte, e in molte battaglie. Uno sguardo che cerca di far percepire una granitica sicurezza che in realtà può essere fatta crollare come un castello di carte: inculcando che a volte usare le buone maniere può essere più utile di dimostrarsi ostili solo perché più anziani di un forestiero. Ero certo che quel confronto non sarebbe stato solo verbale, ma avrebbe scatenato un moto più furente di qualche parola tagliente che cerca ridicolmente di ferire l’orgoglio, e rompere la quiete. Ne avevo viste fin troppe di teste di cazzo, talmente tante da avere la nausea e quasi vomitare dal disgusto per la semplice dimostrazione di stupidità che palesavano fieri in quella piccola ideologia di creature troppo pompate: dimenticandosi di allenare e sviluppare l’unica parte che serve realmente per riuscire a sopravvivere - il cervello. Ma se tutti fossero intelligenti da mordersi la lingua prima di parlare, non vi sarebbe il divertimento di farli cadere come sacchi di patate: nel famoso detto, adoro quando sono grossi, perché fanno più rumore quando cadono. Dandomi della signorina aveva dimostrato tutta la sua piccolezza e superficialità nel sottovalutare qualcuno senza sapere realmente quanto potesse essere temibile e pericoloso. Iniziare con una lite era un buon modo per sapere quanto fossi arrugginito e quanto allenamento mi sarebbe servito per tornare in forma: e certo la cosa mi stuzzicava alquanto. Fissandolo mentre un lieve sorriso dipingeva il mio volto, e modificava la mia espressione facciale... risposi seccamente con un’altra provocazione, non tirandomi indietro a un invito che dimostrava limpidamente la sua indole di attacca brighe.

    Il mondo sarà pure cambiato rispetto a quello che conoscevo… ma a quanto vedo le teste di cazzo proliferano sempre come i batteri che sguazzano nella merda.














    tkj8wotf669rmi3o9l0h


    narrato; parlato; pensato; parlato altrui

    note:


    Edited by °PaNdEmOnIuM° - 7/11/2012, 22:17
     
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  5. Neidlos
     
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    Interessante, decisamente.
    Il tizio albino rispose a tono alla provocazione di Schneider, palesando una certa crudezza, e una mancanza di tatto, degna dei migliori - o peggiori, a seconda dei punti di vista - elementi della Tana.

    Ma, probabilmente, il Malkavian aveva fatto centro. Era palese che avesse toccato il tasto giusto, per smuovere quel tizio dal suo apparente torpore. Sarebbe bastato intoppare il giusto nervo scoperto, per farlo sgorgare come un fiume in piena.
    Ogni macchina - anche quelle di morte - può essere messa in funzione; serve soltanto trovare la chiave.

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    « Ahahahaha!!!. » scoppiò in una grossa, grassa, fragorosa risata « Vacci piano Quattrocchi. » berciò verso l'altro, per tramutare la sua aria divertita, in una decisamente più seria, a tratti terrificante « Sei uno straniero, quindi forse non lo sai... » una piccola pausa, per guardarlo dritto nelle pupille, occhi negli occhi « Ma qui a Merovish rischi la vita... » il graffio del suo timbrò scorticò l'aria...

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    « ...se non freni quella tua linguaccia. »

    La sua era una missione ricognitiva, doveva cercare informazioni su quel fantomatico vampiro; ma non permetteva a nessuno di spostarsi con le parole, figuriamoci ad uno che aveva appena incontrato.

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    La sua espressione folle, fece però posto - di nuovo - ad una più rilassata: « Ma sei fortunato... » esclamò, voltando le spalle all'altro, per sedersi su di uno sgabello che si trovava proprio lì, a poca distanza, vicino al bancone di una bancarella all'aperto « ...Non ti ammazzerò...almeno oggi! »

    Una sistemata al nodo della cravatta. Braccia conserte poi, e gambe accavallate; segno che aveva intenzione di fare una bella chiacchierata.
    « Vedi Quattrocchi, tu non sei l'unico... » si fermò, ancora una volta, per fissarlo con la sua pupilla del Kaos « ...allora, dimmi; da quanto tempo non vedevi la luce del sole? »




    Eccoci qui; Klaus ti fa capire che vi trovate a Merovish. In più, si siede ad un bancone, uno di quelli all'aperto, per strada. E ti parla. Godric vede l'occhio del Kaos del von Schneider, se vuoi puoi usarlo come espediente per far capire a Gordic che il tizio che ha davanti è un vampiro, magari si ricorda una mezza cosa sul fatto che i Malkavian possedessero una sorta di abilità oculare XD. Se vuoi la descrizione la trovi nella mia scheda. A te XD.
     
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  6. °PaNdEmOnIuM°
     
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    Godric~ Eversore ~ Scheda Godric

    tkj8wotf669rmi3o9l0h

    I Malkavian. Una antica stirpe di vampiri pazzi come cavalli imbizzarriti. Il suo occhio non mentiva. Quella sclera nera con la pupilla bianca ne era una prova: il famoso occhio del Caos. Le storie su questa casta di vampiri erano innumerevoli, come la loro indole sanguinaria e assolutamente caotica che li rendeva i tipi più instabili e poco riflessivi che la razza vampirica avesse mai avuto come rappresentanti. Il fatto che vi fosse un esponente di quella famiglia, mi faceva intuire che a quanto pareva non ero l’unico non morto sopravvissuto della mia progenie: ponendomi ora dubbi su quanti altri vampiri vi fossero attualmente in questi territori selvaggi e bizzarri. Era una scoperta curiosa e al contempo interessante, per quanto l’incontro era avvenuto con toni che non rispecchiavano una conversazione civile. Battersi con lui non sarebbe stato di certo facile, dato che anche nei territori del Nord, e nel Vaticano, era giunta la diceria e la nomea che fossero esponenti che toccavano quasi il divino con i loro poteri onnipotenti. Ma ciò non mi interessava, non ero un tipo che si intimoriva per qualche storiella forse anche troppo esagerata, di una razza che contava i suoi esponenti sulle punte delle dita: rendendoli più personaggi fantastici che esseri reali vivi e vegeti. Ma senza dubbio era curioso avere la possibilità di interloquire e forse anche sfidare qualcuno che si poteva dimostrare più pazzo di me, facendo si che la violenza rompesse la quiete dell’area circostante. Il suo sguardo volubile provava quanto le dicerie raccontavano: passando da momenti di euforia e ilarità, a attimi di pura furia, nell’essere toccato e offeso per i miei modi che non erano meno sfrontati dei suoi. Come detto, tra noi vampiri vigeva la regola che le varie stirpi fossero in competizione per una guerra su chi fosse il casato più degno a dominare la fragile e insignificante umanità. Per quanto riguardava noi vampiri del Nord, la nostra collaborazione come sicari del vaticano e di conseguenza uccisori di altri vampiri sanguinisti che volevano schiavizzare la razza umana, ci catapultava automaticamente come reietti e immeritati esponenti di una razza di cui non avevamo abbracciato il significato dell’ideologia di esseri che trattavano gli umani come carne da macello. Certo… anche noi usufruivamo della nostra indole di assetati di sangue per lenire la nostra fame, ma sempre nell’equilibrio di una convivenza che doveva portare vantaggi ad entrambi. Ma tornando a quell’incontro, non sapevo precisamente cosa volesse da me un vampiro che superava sicuramente i mille anni, ma scoprirlo non sarebbe stato poi così difficile, dato che sembrava voler imbastire un colloquio seppur bizzarro nei modi e nelle frasi che usava.


    Bene… bene. Un Malkavian. Pensavo vi fosse tutti estinti per quella fottuta pazzia che vi ha sempre portato ad avere più nemici che amici. Ma a quanto vedo tu ne sei un superstite che tende ad onorare le dicerie sul vostro conto.


    Fissandolo mentre seguivo il suo gesto, e mi accingevo anche io a sedermi… continuai quella conversazione che poteva avere dei risvolti interessanti e forse anche vantaggiosi.


    L’occhio del caos. Si dice che questa abilità oculare che avete innata vi renda capaci quasi della preveggenza nel combattimento fisico... rendendovi avversari molto temibili. Ma purtroppo la vostra follia risulta essere il vostro tallone di Achille… dimostrandovi troppo istintivi e instabili… limitandovi nel comprendere le strategie che non vanno oltre le abilità fisiche.


    La sua sicurezza era quasi snervante, dimostrando una granitica certezza di non temere alcun tipo di inquietudine seppur minima nel confrontarsi con qualcuno di cui non si conosceva la ben che più piccola caratteristica combattiva.


    Uccidermi tu? Dimostri tutta la stupidità della tua stirpe… vanagloregiando la tua superiorità al pari di un miope che non vede oltre il suo naso. Sarai anche rappresentante di una stirpe temuta e rispettata nella nostra razza… ma non credere che solo voi avete reso noi vampiri le creature che al solo nominarci provocano in molti terrore e sgomento.


    Una domanda precisa mi venne posta, una domanda che riguardava quel sonno che mi aveva allontanato per più di un decennio dagli avvenimenti che avevano cambiato ogni cosa, e che avevano catapultato la mia figura ora di risvegliato in una realtà paradossale e fittizia: in cui le gerarchie del dominio sembravano sepolte in un passato ormai estinto.


    Diciamo che il mio sonno non è stato scelto volutamente dal sottoscritto… ma che per volere di altri sono stato tenuto lontano per venti anni dai fatti che hanno sconvolto la realtà caotica e surreale in cui ora mi trovo.


    La curiosità su quella figura grottesca che si palesava dinnanzi a me mi affascinava per quanto la voglia di piantargli la mia falce nel suo collo era istintivamente percepibile. Ma sapere di più su dove mi trovassi, e su come ero finito in questo bizzarro mondo era di maggiore priorità, chiedendomi a questo punto come fosse giunto quel bizzarro vampiro: così da capirne di più sugli avvenimenti che mi ero perso in un ventennio di letargia.


    E dimmi… qualè la tua storia? Anche tu ti sei risvegliato come me? O hai assistito al cambiamento di questa nuova era dove noi vampiri siamo una piccola minoranza? E soprattutto... quanti altri ce ne sono attualmente oltre il sottoscritto e tu?














    tkj8wotf669rmi3o9l0h


    narrato; parlato; pensato; parlato altrui

    note:


    Edited by °PaNdEmOnIuM° - 9/11/2012, 11:35
     
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  7. Neidlos
     
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    Centro, e al primo tentativo. Lui sì che era un fottuto bastardo.
    Ancora una volta, Gli Eversori si sarebbero dovuti complimentare.
    Il tizio che aveva intercettato si rivelò essere proprio quello che stava cercando.
    Proprio quello che loro cercavano.

    « Ti sbagli Quattrocchi. » berciò verso l'altro, infastidito alquanto dall'aria da saputello dell'albino « Credi di sapere cosa sia l'Occhio del Kaos, ma in realtà non sai nulla. Le tue informazioni sono sbagliate... » si fermò, per schioccare al tizio uno sguardo glaciale, con la sua pupilla corrotta « ...o almeno, incomplete. »

    Ma no, non era lì per disquisire circa la bontà dei suoi poteri. Li avrebbe scoperti su quella sua bella e pallida pellaccia da non morto, se non l'avesse piantata di atteggiarsi a tipo sottuttoio.
    « Vedi, mio caro Vampiro del Nord » bofonchiò, notando la "N" stampata sul polso dell'occhialuto « A differenza tua, a me non interessa portare in alto il nome dei Vampiri, tanto meno quello della mia stirpe. Non me ne frega un cazzo di queste stronzate. » un attimo di pausa, per dare respiro alla sua voce graffiante « Quello che mi interessa è soltanto una cosa: il potere! »

    Parlò chiaro, dritto al punto, non era lì per perder tempo.
    Gli Eversori avevano dato disposizioni sul reclutare nuovi adepti, e lui aveva individuato una possibile nuova recluta.
    Tutto qui.
    Faide personali, o fantasmi del passato, potevano andare a farsi benedire.

    « Ho assistito al cambiamento del mondo, in realtà a più di un mondo, e a più di un cambiamento. » chiosò, volgendo lo sguardo nel vuoto, distogliendolo dal suo interlocutore « Qui siamo ad Endlos, a Merovish con precisione, capitale del Presidio Sud. In questa regione non vigono regole, eccetto una; quella del più forte. » Lo sguardo del Malkavian tornò sull'albino « Faccio parte di un'organizzazione, Gli Eversori di Merovish, il nostro scopo è l'eversione totale, e il ribaltamento del potere nel Meridione. » Si diede un'aggiustatina al pantalone, per poi stringere leggermente il nodo alla cravatta « Sarei molto tentato di reclutarti Vampiro, ma sai, noi siamo un gruppo d'élite, non prendiamo che soggetti dalle risorse praticamente illimitate. La gilda stessa non si pone limiti. »

    Non aveva mai parlato tanto in tutta la sua millenaria vita. Se ne accorse Schneider, tanto che decise che era giunto il momento di lasciar far parlare i fatti.
    « Il nostro unico limite... » alzò lo sguardo verso l'alto, per poi alzare l'indice e il medio della mancina all'insù, con una nonchalance tale da farlo risultare - probabilmente - agli occhi dell'altro, come un mero gesto di una persona piena di sé.
    « ...è il cielo! »

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    Pochi battiti di cuore, e da sotto lo sgabello dell'albino, sarebbero spuntati tre spuntoni eterei, crepitanti di puro argento vivo. Avrebbero infilzato il Quattrocchi proprio lì, nelle chiappe.
    Se si fosse dimostrato all'altezza, sarebbe entrato negli Eversori, sempre se ne avesse avuto l'intenzione.
    Nel caso contrario, sarebbe semplicemente morto.
    Come tutta l'altra feccia.




    Allora, Klaus ti spiega un pò la situazione, e decide infine di metterti alla prova, senza sapere se in realtà Godric nutra interesse per entrare in Gilda. E' fatto così, è un pò bastardo XD. Vedo che in revisione non hai ancora finito, quindi ti invito a tenere conto - per questa scena - dei soli potere revisionati e già approvati che hai inserito in scheda. Bon, fammi vedere che sai fare XD.



    CITAZIONE
    .::STATS::.

    KLAUS VON SCHNEIDER
    - the malkavian's power -

    10zuxld


    --—---—--



    Condizioni Fisiche: Ottimali. Leggera emicrania e spossatezza
    Condizioni Psicologiche: Concentrato
    Consumi del turno: 10%
    Energia: 110% - 10% = 100%

    Equipaggiamento:
      Nemesis ~ Black Princess » Nemesis ("Principessa Nera" o "Mannaia Nera"). La Nemesis è lo spadone di Klaus. Questa mannaia è entrata in possesso del Sicario dopo che quest'ultimo è sbarcato su Endlos. Entrando in empatia col Malkavian, essa è pervasa dalla stessa energia sinistra che satura il corpo del Vampiro. E' lunga 170 cm e larga 40 cm. La lama, di colore nero e argento, è tagliente da ambo i lati. E' dotata, inoltre, di una doppia punta, per infliggere ancora più dolore e sofferenza alle sue vittime. Nonostante la sua forma, il suo peso le sue dimensioni, Schneider riesce a maneggiarla senza difficoltà grazie alla sua forza smisurata. Il Sicario porta Nemesis sempre con sè, in una fodera dietro la schiena. Questa mannaia è senzadubbio una delle armi più letali dell'intero multiverso. [LiNk]


    Abilità passive:
      perfekte gen » L'agente mutogeno Hydrargyros ha cambiato Klaus von Schneider in tutto e per tutto, nella mente come nel fisico. Un mix di doti naturali e doti sviluppatesi dopo il contagio, fanno del sicario il guerriero temibile che è adesso. Klaus possiede una grandissima forza fisica rispetto ai comuni esseri umani. Per via delle radiazioni a cui è stato esposto - oltre che alle sue doti naturali - il suo corpo e stato potenziato, rendendo così Schneider forte oltre ogni limite, ogni immaginazione. Schneider possiede poi una grandissima velocità rispetto ai comuni esseri umani. Grazie agli estenuanti allenamenti nonchè al suo innato talento e agli effetti dell'agente mutogeno, il suo corpo è più agile e scattante, concedendo al sicario la facoltà di correre, scattare, muoversi, schivare, il tutto ad altissima velocità. Inimmaginabile ed impensabile per un comune essere umano. L'Hydrargyros ha intaccato l'intero organismo di Schneider, tutte le sue cellule sono infette e corrotte. Altro effetto dell'agente mutogeno è quello di donare al Malkavian un quantitativo di energie superiore alla media. [Power Up passivo +50% Forza - Power Up passivo +50% Velocità - Passiva +10% di mana]

      radar » I vampiri, si sa, sono degli esseri dotati di particolari poteri. Ed il nostro Schneider non fa eccezione, ovviamente. Ed essendo un Malkavian, poi, riusce ad utilizzare tutti questi talenti nei modi più subdoli e pericolosi, sfruttandone ogni vantaggio in duello o in missione. Detto questo, Klaus è in grado di percepire e captare l'aura spirituale ed energetica altrui in un raggio di trenta metri. Questa particolare abilità permette al Sicario di intuire la posizione dei nemici ed il loro numero. Anche in situazione in cui il Malkavian sarà impossibilitato ad usare gli occhi per vedere, il mercenario riuscirà comunque a captare e percepire le presenze altrui. In pratica, è un fottuto radar! [Auspex Passivo; 30 metri]

      deadpan » Klaus von Schneider è uno dei vampiri più potenti che la storia abbia mai visto. Essendo uno degli originali - diretto discendente di Malkav - il Malkavian ha ereditato delle doti che soltanto i membri purosangue del suo clan possiedono. Di cosa stiamo parlando? La risposta è semplice: Immunità alle influenze emozionali e algli attacchi psionici, se di livello Medio o inferiore. Influenze emozionali e attacchi psionici, infatti, non avranno alcun effetto contro il Sicario, a patto che non superino il livello medio di energia. [Passiva; Immunità alle influenze emozionali e algli attacchi psionici, se di livello Medio o inferiore]

      kaos » L'Occhio Corrotto. Un'abilità più unica che rara. Un'abilità oculare per la precisione. Klaus ha sviluppato questa abilità innata su Endlos. L'iride, di colore bianca, sclera completamente nera, dona al portatore dei poteri immensi, rendendolo un guerriero straordinario, senza eguali. La legenda narra che nessuno può fronteggiare un utilizzatore di Kaos, nessuno potrà mai sorreggere il suo sguardo. Schneider ha sviluppato questa speciale pupilla nel suo occhio sinistro.
      L'abilità oculare del Malkavian è immensa. Il portatore dell'Occhio è in possesso di una vista differente da quella dei comuni esseri viventi. [LiNk]

      --------------------------------------------------------------

      Infine, grazie a questa particolare abilità oculare, il Malkavian è in grado di leggere i movimenti altrui, visto che le immagini osservate vengono inviate al cervello, il quale le elabora cinicamente. Ogni postura, ogni movimento, ogni tensione di un muscolo o di un arto, saranno assimilate dal portatore dell'Occhio, che le catalogherà quasi istantaneamente. Questo ovviamente non comporta che il possessore di Kaos sia in grado di parare o evitare i colpi. Può essere in grado di prevederli con qualche istante di anticipo, ma può non essere in grado dal punto di vista fisico di evitare l'assalto. La previsione dei movimenti avviene soltanto per gli attacchi fisici senza tecnica. [ Lettura dei movimenti ; Abilità passiva]


    Tecniche:
      silver needles » Dominando l'agente mutogeno Hydrargyros, con questa tecnica Klaus, grazie ad un semplice movimento dell'indice e del medio della mano che andranno all'insù, sarà in grado di dar vita a tre spuntoni eterei, di puro mercurio - alti 3 metri e dalle tonalità argentee - che ad una distanza massima di 7 metri dal caster, si innalzeranno alla volta di trovare e perforare qualcosa sul loro cammino. I punti in cui compariranno i tre spuntoni saranno decisi di volta in volta dal caster - pavimento, pareti, soffitto, rocce, suolo etc -, entro un'area di 5 metri di diametro che ha come epicentro, ovviamente, la vittima.
      »CONSUMO: Medio


    Glossa: Uso l'abilità silver needles (medio) nel modo descritto. Non citerò più le passive per intero.
     
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    Godric~ Eversore ~ Scheda Godric

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    E così anche lui conosceva la mia razza… a quanto pareva gli era bastato un fugace sguardo per comprendere la mia discendenza. Ma altro sembrava ora destare ogni interesse: come una rivalità che sembrava nascere in quel posto, crescendo istante dopo istante. Figurarsi se quel mentecatto non avrebbe dato sfogo alla sua euforia selvaggia per darmi il giusto benvenuto: così da dimostrare che un pazzo ha sempre un buon motivo per attirare l’attenzione. Attimi di sproloquio a precedere l’azione, nel mentre le sue parole spezzavano il vociferare che si mischiava nell’aree: fino a far si che il suo timbro invasivo dominasse su ogni altro suono cacofonico. Ambizione, desiderio, bramosia. Ogni sua più piccola e insignificante parole incarnava tutto ciò, nel gran discorso di presentarsi come una creatura assetata e affamata di potere, che cerca con tutto se stesso, disperatamente e ingordamente, di prevalere su ogni altra forma di vita che dimostri più del semplice convivere pacificamente. L’osservavo dalla posizione statica in cui mi trovavo, fermo su quello sgabello ligneo che mi dava sostegno e da cui la mia immobilità dava spazio al protagonismo di quel vampiro dalla marcata e distorta personalità egocentrica e ambigua. Non vi era timore, ne tanto meno ammirazione, semplicemente la mia attenzione andava a commiserare l’euforia troppo indomita di un pagliaccio impegnato a glorificarsi: per non rendersi conto di quando la fantasia supera nettamente la realtà. Ma tale spettacolo non era nuovo ai miei occhi, come tali parole che al pari della cupidigia di uno strozzino, espongono la limitata mentalità di esseri che vengono spinti dalla vanità e bisogno di dimostrarsi superiori alla massa.

    Tutto ciò era penoso e molto infantile, in un atteggiamento che dimostrava quanto si potesse essere complessati e assoggettati all’assuefazione di essere necessariamente costretti di dimostrarsi i migliori: solo per capricci di pura vanagloria. Ma il potere si sa bene dove molte volte può portare, e quali conclusioni poco gloriose e rispettevoli regala a chi fa della tirannia e prepotenza la sua unica arma di comunicazione e contatto. Cardinali, politici, stessi rappresentanti della mia razza. Molti erano caduti in quel gioco perverso e di masturbazione mentale che è il pretendere molto più di quanto si merita; pestando i piedi di personalità che è meglio evitare: in una trappola in cui si cade per una stupidità che ignora i limiti di un tempo troppo precoce per essere maturo al punto giusto, e quindi di facile conquista di obiettivi titanici e proibitivi per un solo individuo. Ma questa era solo una mia idea, e nulla vietava a quel tipo che mi ritrovavo davanti di esporre sia verbalmente che in altro modo le sue idee su come dare il benvenuto ai forestieri che si trovano a contatto con simili e particolari aborigeni locali. Certo, come detto, nessuno gli poteva vietare di esporre le sue libere idee, in azioni forse troppo avventate da essere ponderate con il giusto raziocinio, ma si sa che ogni azione ha una conseguenza, e di certo quello che avvenne successivo al suo discorso, si dimostrò poco garbato, infastidendomi alquanto e portandomi a dover dare spettacolo quando avrei preferito rimanere nell’anonimato. La quiete venne rotta dall’azione invasiva, in un gesto che mi portava necessariamente a fargli intendere che davanti a lui non vi era un neonato pivello, ma una figura che aveva dato lustro e reputazione a una casata che superava i 3.000 anni.

    Il gesto del suo arto, visibilmente portato verso il cielo non mi faceva intendere nulla di buono, come anche il suo stesso sguardo: troppo fiero e sprezzante. Qualcosa si stava celando dietro quella mossa mimica, che andava ad attirare l’attenzione molto più specificatamente delle precedenti parole che venivano sputate dalla sua bocca. Chiamatelo sesto senso, intuizione o semplicemente fortuna. Ma il gesto tempistico al seguire della sua movenza articolare, mi diede la possibilità di minimizzare i danni di un attacco tanto celere da prendere alla sprovvista anche un vampiro anziano come me. La carne che componeva la mia schiena venne deturpata: sentendo nitidamente il graffiare e scarnificare invasivo di un oggetto uscito dal nulla, dalle caratteristiche acuminate che aveva l’obiettivo di collidere e rendere la mia figura un colabrodo. Quel movimento istintivo che mi aveva fatto scattare e di conseguenza destare dalla mia posizione precedentemente statica, aveva evitato di ritrovarmi out in uno scontro che ormai mi era impossibile evitare: vuoi per orgoglio, vuoi semplicemente per una furia latente che stava crescendo dentro di me in maniera esponenziale. Potevo percepire l’intenso dolore, come la fuoriuscita del liquido cremisi comunemente chiamato sangue inondare la mia schiena e bagnare i vestiti. Tutto ormai mi portava ad agire e dare una lezione a quel bel imbusto troppo concentrato a glorificare la sua discendenza di superstite e dominatore. Il rumore secco dello sgabello caduto di lato a precedere ogni altra mia azione, vedendomi ora nuovamente in piedi e pronto a rispondere tanto meschinamente quanto lui: con la differenza che io usavo tecniche molto più subdole delle sue, e dai risultati nettamente più proficui.


    Per poco non mi facevi la festa… anche se il dolore è ora percepibile. Ma permettimi ora di mostrarti questo quattrocchi cosa è in grado di fare.


    L’ironia accompagnava sempre ogni mia azione o offensiva, notando in me e nella mia personalità un divertimento quasi fanciullesco nel regalare e far percepire ad altrui figure l’intenso dolore di una lama che trancia e scarnifica la carne. Ora nuovamente mi ritrovavo a dover utilizzare espiazione, e punire un altro peccatore di colpe che lo avevano macchiato in un tempo senza fine, e di cui abusava in maniera ingorda.


    Vediamo quanto sei bravo a evitare i colpi Malkavian.


    Espiazione lentamente a fuoriuscire e sbucare da dietro la mia schiena, portando così l’arma a essere ben visibile agli occhi del vampiro troppo sicuro di se stesso. Quanti ricordi a maneggiare quell’affascinante arnese di morte, e quante vite spezzate sotto i suoi colpi. Flash back in un’infinita successione di fotogrammi a rammentare innumerevoli vittime estinte dalla capacità letale di quell’arma che ora veniva maneggiata con sprezzante sicurezza da me medesimo: dimostrando nel mio sguardo e nei mie atteggiamenti, che il bello doveva ancora venire.

    Un movimento della mia mano destra a effettuare una strana gesticolazione di quest’ultima, come a voler comunicare qualcosa, ma senza che essa potesse rammentare nella testa del Malkavian ricordi di alcun tipo. Una pratica semplice, e a prima vista innocua: potendo intuire che tale esibizione era collegata a qualche rituale arcano, ma senza aver la ben che minima percezione di cosa si trattasse. Ma qualcosa di oscuro e subdolo nascondeva quel mio semplice gesticolare, in un emanazione aurica che si sarebbe espansa nell’aree fino a tentare di imporre alla figura dinnanzi a me di incrociare il mio sguardo e lasciare che la malia avesse effetto. Tale era l’oscuro rituale che andava svolto con minuzioso impegno dal sottoscritto, in una prefazione che doveva successivamente avvolgere la sua psiche nel più puro e mal sentito senso di oppressione. La mia lama a vibrare di ingorda fame sanguinaria, nel gesto di essere tenuta ben salda mediante la mano che stringeva saldamente il lungo bastone che ne permetteva la presa. Io a sogghignare maleficamente nella fisionomia facciale che ne contraddistingueva l’espressione positiva e convinta di trovarsi a proprio agio e sicuro di se in quello che mi stavo accingendo a compiere.



    Ti squarcerò come un macellaio che con il suo coltello smembra un capo di bestiame. Hahahahahahaha!


    Una risata insana venne prodotta dal mio cavo orale, nel comportamento psicotico che mi contraddistingueva come folle celato da una maschera di quiete. Ero deciso a prendere la mia rivalsa, e lasciare che espiazione si macchiasse del sangue di quell’impudente troppo preso da se stesso per comprendere la buona educazione. Poi l’azione… e lasciare che la staticità venisse sostituita dalle movenze celeri che mi avevano sempre contraddistinto nell’abilità del corpo a corpo. Vorace a mangiare la distanza che ci divideva, in una furente falcata che mi doveva portare a far si che la lama in successione all’estinta distanza facesse il resto, e colpisse quel montato tranciandolo di netto. Un attacco in obliquo, dall’alto verso il basso, avendo come punto di impatto e taglio il suo petto: nel provare a ferirlo quanto bastasse per fargli comprendere che questo quattrocchi non era un avversario tanto da prendere alla leggera. Comunque fosse andata, sia se il colpo fosse riuscito o meno, mi sarei successivamente spostato verso destra, a una distanza tale da trovarmi nuovamente in sicurezza e avere una minima reazione a un suo possibile e successivo nuovo attacco.











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    narrato; parlato; pensato; parlato altrui

    note:
    Condizioni Fisiche: Ferite dietro la schiena
    Condizioni Psicologiche: Infastidito
    Consumi del turno: 20%
    Energia: 100% - 20% = 80%

    Equipaggiamento
    [1 pnt] Espiazione »
    Quest’arma è una falce, nell’aspetto, lunga appena un metro e mezzo, nel suo corpo, con tre lame ben bilanciate alla stessa, lunga 75 cm, affilate quanto le migliori delle spade e resistenti, in ogni sua parte, come l’acciaio. .
    [2 pnt] Abilità: Innescato il potere di espiazione, la falce una volta in collisione con l'avversario, può causare diversi stati d'animo che vanno dall'insicurezza nell'attaccare fino al vero e proprio terrore nel essere impotenti di continuare a combattere regolarmente contro Godric.
    La falce è composta di pura tenebra e di conseguenza l'emanazione che viene captata una volta colpiti da essa e quella dei sentimenti più negativi che portano lo stato emozionale ad essere confuso e di conseguenza non idoneo a proseguire uno scontro al massimo delle proprie potenzialità
    Consumo: Variabile. scaletta: Basso: Inquietudine. Medio: Claustrofobia e Ansia. Alto: Tormento e Agitazione. Critico: Terrore e Panico.

    Poteri speciali
    Velocità Sovrumana » [5 pnt]
    L'Abbraccio dona ad alcuni Vampiri velocità e riflessi sorprendenti.
    Possono usare la Velocità per muoversi con eccezionale agilità in momenti difficili.
    I mortali sembrano muoversi al rallentatore, se paragonati alla sorprendente sveltezza del Vampiro..Passiva
    [Potenziamento velocità: 50%]

    Forse sono più vecchio della civiltà » [5 pnt]
    La caratteristica primaria di un vampiro è la sua età longeva. L’immortalità di una creatura della notte ha inizio quando il proprio creatore (anch’esso vampiro) decide di fargli bere il suo sangue e poi morderlo per trasmettergli la più antica delle dannazioni, o regali… a seconda di come un vampiro neo nato affronta questa nuova realtà.
    Non esiste fame per un vampiro, come non esiste ferita che lo possa indebolire, a meno che non sia in quattro specifici modi:
    1) recidergli la testa
    2) Impalare il suo cuore
    3) Mediante acqua: benedetta tramite riti o funzioni liturgiche
    4) Bruciarlo mediante esposizione ai raggi del sole a cui non può minimamente essere esposto.
    L’unico modo in cui può nutrirsi e di conseguenza essere assuefatto, è il sangue: non potendone fare a meno e di cui ne è totalmente ingordo.
    Tale liquido cresimi è fondamentale per la sua esistenza, che nel caso non usufruisse per molto tempo... sarebbe un'altro modo oltre a quelli sopracitati per regalargli la vera morte, dato che sarebbe talmente debole da non poter rispondere alle più innocue delle offensive.
    Altra caratteristica fondamentale dei Vampiri è la rigenerazione. Come detto... l'unico modo per ucciderli in maniera rapida è recidergli la testa o impalarli al centro della cassa toracica dove sta il cuore. Per il resto, sono capaci di usufruire di una rigenerazione che gli permette di guarire velocemente da ferite e menomazioni come perdita di arti o lesioni ad organi. Ma questo ovviamente a livello di gioco potrà avvenire solo fuori dai combattimenti e su previa autorizzazione del Master. (Only Gdr)Passiva
    [Immortalità e Rigenerazione]

    Ciò che non mi uccide… mi fortifica » Gratuita
    Essendo stato morso direttamente dal capo Casata dei Vampiri Nordici… Godric… non risulta essere vulnerabile a uno dei principali talloni d’Achille e tormento di ogni vampiro: ovvero i raggi solari. Dato che come detto… lui è stato morso dall’originale, dal primo di un intera stirpe, da colui che ha dato vita a questa casta di folli… ciò che per molti Vampiri risulta dannazione, per lui invece risulta poco più sgradevole di una bruciatura da insolazione, che comunque gli farà ricordare di far parte della stessa stirpe che evita di esporsi al sole. Comunque sia, per molti aspetti preferisce vivere come un comune vampiro, vuoi per il fastidio di dover condividere un intera giornata con la razza umana, vuoi perché la sua umiltà di servo e sicario gli impedisce di innalzarsi al livello del suo signore e padrone: preferendo dimostrarsi comune dove la sua capacità lo rende più raro che unico.Passiva

    Tecniche

    Grotesquous ∞ { Alto } Durata: Variabile
    Questo temibile potere consente ai Vampiri di controllare la propria aura malefica; è stata sviluppata dal capo casata del Nord dopo secoli di odio ossessivo verso i cacciatori, e può essere utilizzata solo da quei vampiri che sono stati morsi direttamente da lui.
    Sprigionando la sua aura malefica può costringere un avversario a guardarlo negli occhi. Sottoposto a questo incanto la vittima rimarrà paralizzata fino a quando non deciderà di liberarla; se la vittima viene attaccata, nel turno successivo sarà libera dallo sguardo.

     
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  9. Neidlos
     
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    Non male, decisamente.
    Il Vampiro del Nord mostrò una discreta agilità, nonché un temprato senzo di sopravvivenza, accorgendosi in qualche modo dell'attacco del von Schneider, permettendo agli spuntoni di mercurio di tranciare soltanto parzialmente la propria pallida carne.

    « ... »
    Klaus sgranò gli occhi, osservando i movimenti dell'occhialuto,, per poi percepire un'attrazione quasi "fatale" verso l'albino, che lo costrinse ad incrociare lo sguardo con l'altro non-morto.
    Una sensazione strana, di puro impedimento fisico.
    « Cosa? » disse il Malkavian tra sé, costatando la momentanea quanto fastidiosa impossibilità nel muoversi.
    Fastidiosa, sì.
    Mica così tanto, in fin dei conti.

    « Pivello... » berciò sprezzante verso l'altro, osservandolo nel suo processo di avvicinamento, culminante in un fendente obliquo, portato con una falce materializzata dal nulla, e richiamata da chissà dove. « ...questi giochetti non funzionano con me! »
    Un battito di ciglia, e la falce oscura del nordico andò a cozzare con la pelle del Malkavian, ammantata da un'aura tanto sinistra quanto impenetrabile. Un'armatura di puro argento vivo, che infranse ogni speranza dell'altro di ferirlo.

    Ma no, non sarebbe finita lì.
    Il trucchetto che il Quattrocchi aveva usato pochi istanti prima per immobilizzarlo - una sorta di potere mentale, a quanto pareva - non gli era andato proprio giù.
    Per niente.
    E per fortuna - dell'altro - che la sua natura di Malkavian gli aveva concesso una certa immunità a simili mezzucci, altrimenti non si sarebbe posto freni inibitori, staccando le palle del nordico con la sua Nemesis, disattendendo gli ordini degli Eversori.

    « E adesso... » sentenziò, notando il recupero della mobilità delle braccia, non avendo il potere dell'albino attecchito completamente. Un pugno poderoso verso il terreno diede il via ad una reazione a catena catastrofica.
    un'apocalisse, in puro stile Klaus von Schneider. « ...Crepa!!! »

    optzmg

    Stalattiti, aculei e pinnacoli, crepitanti e pulsanti di puro idrargirio, spuntarono letteralmente dal suolo, disintegrandolo. Una trama così fitta da far perdere le tracce dei poveri malcapitati passanti, che non erano stati abbastanza svelti - come la restante folla - a scappare a gambe levate.

    « La prossima volta, Quattrocchi... » sputò l'ex mascherato, facendo capire all'altro che lo aveva mancato volutamente. « ...la prossima volta. »

    Il suo compito era giunto al termine. Mentre gli spuntoni di mercurio finivano di consumare i respiri dei poveri disgraziati, il Malkavian diede le spalle all'occhialuto, per darsi una sistemata all'abito scuro, passandosi poi lentamente la lingua sulle labbra, come ad assaporare il sangue versato dal suo corrotto elemento.
    « Allora, qual'è la tua risposta? » domandò, mostrando una certa impazienza nel conoscere la risposta. « Ti unisci a noi Eversori? »





    Bene, siamo giunti alla fine; Klaus usa la tecnica ragnarok (spoiler sotto) mancandoti volutamente e ammazzando alcuni passanti, facendoti capire che poteva fare fuori in qualsiasi momento ma che non poteva per cause di forza maggiore. Ti chiede definitivamente quali siano le tue intenzioni. Fai pure il tuo post conclusivo, così potrò postare la scena in valutazione. Detto questo, se mi permetti, ho due appunti da farti:

    1 - La tecnica "silver needles" era un medio. Non capisco come il tuo pg possa evitare di beccarsi un medio in pieno - non hai usato alcuna difesa, non sei dotato di resistenza maggiore - e schivarla così, non avendo nemmeno un potere auspex. In un duello ufficiale questi errori ti sarebbero costati cari in sede di giudizio.

    2 - Ti dedichi troppo al pg col quale interagisci, e poco col tuo. Il tuo ultimo post è farcito da lunghissime considerazioni sul mio pg che fanno storcere un pò il naso al lettore. Godric non viene fuori. Sicuramente è importante descrivere il contesto in cui ti muovi, e i pg con cui ti relazioni, ma il protagonista dei tuoi post è sempre il tuo pg, non dimenticarlo. Essendo comunque un pg nuovo, avrai tempo e modo per svilupparlo.

    Mi sono permesso di darti questi suggerimenti perchè noto quanto impegno e passione ci metti nel gdr e perchè voglio che il livello qualitativo della gilda aumenti sempre. Prendile per quello che sono, consigli spassionati di un player un pochino più esperto ad un'altro. Detto questo, è stato un piacere, come sempre. Alla prossima XD.



    CITAZIONE
    .::STATS::.

    KLAUS VON SCHNEIDER
    - the malkavian's power -

    10zuxld


    --—---—--



    Condizioni Fisiche: Ottimali
    Condizioni Psicologiche: Euforico. Impaziente
    Consumi del turno: 5% + 20% = 20%
    Energia: 100% -25% = 75%

    Equipaggiamento:
      Nemesis ~ Black Princess » Nemesis ("Principessa Nera" o "Mannaia Nera") Mannaia 170cm x 40cm. [LiNk]


    Abilità passive:
      perfekte gen » [Power Up passivo +50% Forza - Power Up passivo +50% Velocità - Passiva +10% di mana]

      radar » [Auspex Passivo; 30 metri]

      deadpan » [Passiva; Immunità alle influenze emozionali e algli attacchi psionici, se di livello Medio o inferiore]

      kaos » [ Lettura dei movimenti ; Abilità passiva] [LiNk]


    Tecniche:
      klagemauer » Schneider è in grado di rendere il suo corpo duro e saldo come l'acciaio se non di più. E' una tecnica la cui attuazione avviene molto rapidamente, essendo necessari pochi secondi di concentrazione per concentrare il mercurio che si solidifica all'interno del corpo di Klaus - o in una zona precisa da lui scelta - per potenziare ed irrobustire il fisico. Però, per quanto duro diventi, il corpo rimane di carne e ossa; attacchi non materiali possono passare attraverso la difesa. Qualsiasi attacco fisico e materiale potrà essere annullato a patto che ci sia una spesa energetica proporzionale.
      »CONSUMO: Variabile Basso

      ragnarök » Concentrando un'elevata quantità di energia, Klaus sarà in grado di scatenare l'Apocalisse. Colpendo il suolo con un poderoso pugno, farà generare, dal terreno, disintegrandolo - ad una distanza massima di dieci metri dal punto colpito - un enorme pinnacolo, saturo di mercurio argentato e avvolto da crepitanti fulmini neri, affilatissimo, tagliente e letale. Subito dopo, da questo prenderanno vita altri spuntoni di mercurio, solo leggermente più sottili, e da essi, altri e altri ed altri ancora, ognuno sempre più sottile del precedente, fino a raggiungere un massimo di otto spuntoni. Come in una fittissima trama nera e argentea, l'intera zona di spazio in un raggio di dieci metri dalla generazione primaria sarà riempita da una vera e propria ragnatela composta da otto spuntoni eterei e mercurio. Chi verrà infilzato subirà gravi danni da taglio e perforazione, oltre che abrasioni corrosive a causa del mercurio, e forti ustioni e bruciature elementali a causa delle scariche elettriche che avvolgono gli spuntoni.
      »CONSUMO: Alto


    Glossa: Avendo una passiva - deadpan - di immunità da attacchi psionici fino a medio, interpreto l'attacco come nel post sopra, affievolito e non pregnante al massimo. Mi difendo dal tuo fendente con una difesa bassa, e utilizzo ragnarok a livello alto, ma non miro a Godric.
     
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  10. °PaNdEmOnIuM°
     
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    « [EM] Vampire's Reunion »

    Godric~ Eversore ~ Scheda Godric

    tkj8wotf669rmi3o9l0h

    Il dolore era frustrante e percepibile sulla mia carne, ma la voglia di rivalsa era maggiore: in una sensazione selvaggia di aggressione verso quella figura stramba. Il mio stato d’animo era sempre più posseduto a ogni metro che veniva divorato dalla mia falcata, da una sete di sangue invasiva dentro di me: fino a che ogni stato di lucidità fosse estinto per lasciar spazio alla bestia sguinzagliata e fregiata del libero arbitrio di renderla autonoma di ogni azione istintiva. Poi il colpo, l’azione mortale, la battaglia. Nulla ormai mi interessava oltre il colpo che doveva ledere, e magari anche menomare a tal punto da lasciarlo boccheggiante a terra in una pozza di sangue. Ma si sa che la battaglia è imprevedibile, e così come la mia maestria nel controllo psichico, così il Malkavian, tramite qualche arte oscura di cui io non avevo informazione, riuscì a proteggersi dal colpo lasciando che quest’ultimo fosse vano e collidesse con una barriera di un elemento argenteo che andò a cozzare con espiazione. Digrignando i denti e crucciando le sopracciglia… dimostrai tutto il mio disappunto; in un’espressione che palesava la mia stizza e malessere per non essere riuscito neanche minimamente a ledere la sua carne. Ma ancora mi rimaneva tempo, potevo ancora colpirlo lasciando che ogni suo movimento fosse impedito, e che ancora fosse un burattino nelle mie mani. Tempo nuovamente di partire alla carica, e lasciare nuovamente che le mie movenze mi permettessero di avvicinarmi al suo corpo: ma qualcosa di imprevedibile sconvolse ogni mio piano.

    Come cazzo c’è riuscito?

    Riuscì a liberarsi prima del dovuto, muovendosi liberamente senza che la malia riuscisse a impedire ciò, e mi permettesse nuovamente di attaccare. Lo vidi, sprezzante e offensivo come ormai si dimostrava, nel gesto di scagliare un pugno verso il basso; apparentemente insensato nell’azione di non colpire direttamente la mia figura, e rivalersi del suo diritto di bullo del quartiere. I miei occhi a sgranarsi nello stupore di dimostrare tanta forza di volontà, e di essere talmente folle da non permettere minimamente di farsi controllare: ma lasciando che il caos del suo essere prendesse il sopravvento su ogni altra cosa. Sicuramente ciò rendeva le cose più difficili, lasciando che ora i miei assi nella manica venissero ridotti, e mi costringesse a trovare qualche altro mezzo più ragionato per poterlo abbattere: così da fargli abbassare la cresta che mostrava con superbia altezzosa. Stringendo fra le mani espiazione, nuovamente mi stavo accingendo a fiondarmi per far si che le nostre figure cozzassero in uno scambio di colpi senza risparmiarci: ma l’azione successiva fu qualcosa di talmente celere e imprevedibile che mi lasciò solo come spettatore di una follia bambinesca.
    Dal terreno decine e decine di spuntoni argentei sbucarono in ogni dove, andando a smembrare la folle circostante che venne ferita mortalmente dalle letali perforazioni. Cadaveri in ogni dove, non permettendo neanche un minimo avvertimento per riuscire a evitare quell’inutile massacro che ora dipingeva uno scenario macabro e sadico: nell’espressione soddisfatta di quel figuro che sfrontatamente mi rendeva secondo la sua sicurezza, salva la vita.


    La prossima volta sarò lieto di inculcarti in quella testa vuota cosa significa il rispetto... non pensare che questo massacro mi abbia in qualche modo turbato o stupito.


    La folla restante a scappare come animali spaventati da un incendio, lasciando ora che cadaveri e sangue fossero la scenografia a circondare le nostre figure, e lasciare che la morte fosse padrona assoluta di tutto. Interessante quella sua psicologia, anche se troppo manifestata per dimostrarsi affidabile in un combattimento di coppia, che da come mi facevano intuire le sue parole, era quello che mi aspettavo unendomi a qualche organizzazione di cui lui faceva parte: chiedendomi o addirittura imponendomi di entrarci.

    Un sorriso si dipinse sul mio volto, vedendo quello spettacolo che veniva trionfalmente e orgogliosamente mostrato dal Malkavian, nella sua granitica sicurezza di dimostrazione di superiorità a confronto della mia esigua prova che venne bruscamente interrotta dalla sua decisione di interrompere quel combattimento. La voglia di continuare era grande dentro di me, sentendomi insoddisfatto di lasciare nuovamente che la staticità funebre riprendesse il controllo sulla rapida battaglia che ne aveva precedentemente scombussolato la quiete. Unirmi o non unirmi? Ma più precisamente a che cosa? Non mi era stata data una spiegazione di cosa avrei dovuto far parte, ne tanto meno un indizio che mi potesse spingere ad attirare il mio interesse e rendermi affascinato. Lo fissavo, mentre i miei occhi venivano strizzati guardandolo con espressione stizzita: nel dover assecondare un povero scemo, tanto stupido da essere incosciente al pari di un fanciullo. Mi chiedevo dove questo incontro mi avrebbe portato, e quali segreti mi sarebbero stati svelati: così da accantonare una parte dei miei dubbi e rendermi più partecipe e conscio della realtà che mi circondava. Il fatto di dover lavorare nuovamente per qualcuno mi infastidiva come la puzza di merda che invasiva violenta i recettori del naso, ma infondo cosa mi rimaneva altro da fare? Ero spaesato, disorientato come una rondine che perde lo stormo e non sa più dove dirigersi; unico superstite di una stirpe che ormai sembrava estinta e che mi vedeva gravare sulle mie spalle il pesante compito di dargli nuovamente lustro e notorietà. Al momento ero solo un vampiro, uno dei tanti, o pochi - come meglio si vuol credere – catapultato in un mondo caotico in cui non vi era una razza a predominare, ma solo l’istinto di sopravvivenza a cercare di avere la meglio sugli altri. Ora quello stesso istinto mi consigliava inconsciamente di accettare e unirmi a un qualcosa che non conoscevo minimamente, senza sapere a cosa mirasse questa fantomatica organizzazione. L’ironia era ancora viva in me, e la cosa si dimostrava al quanto buffa; vedendo ora quel bastardo di un Malkavian, prima aggredirmi e poi darmi un opportunità: sembravo proprio il personaggio di una bizzarra barzelletta. Mi chiedevo dove questo caso, questa casualità mi avrebbe portato - lasciando che gli eventi mutassero imprevedibilmente senza esserne artefice e padrone del mio destino, ma solo che le coincidenze mi dessero un ispirazione per capire quale fosse ora il mio posto all’interno di un mosaico senza una delineata e chiara linea guida. Senza smettere di fissarlo,e dimostrargli che tutto quel trambusto non mi aveva sconvolto minimamente, lasciai solo che una breve e significativa frase decretasse la risposta alla sua proposta.



    Accetto...













    tkj8wotf669rmi3o9l0h


    narrato; parlato; pensato; parlato altrui

    note:

    Condizioni Fisiche: Ferite dietro la schiena
    Condizioni Psicologiche: Incuriosito
    Consumi del turno: 20%
    Energia: 100% - 20% = 80%

    Equipaggiamento
    [1 pnt] Espiazione »
    Quest’arma è una falce, nell’aspetto, lunga appena un metro e mezzo, nel suo corpo, con tre lame ben bilanciate alla stessa, lunga 75 cm, affilate quanto le migliori delle spade e resistenti, in ogni sua parte, come l’acciaio. .
    [2 pnt] Abilità: Innescato il potere di espiazione, la falce una volta in collisione con l'avversario, può causare diversi stati d'animo che vanno dall'insicurezza nell'attaccare fino al vero e proprio terrore nel essere impotenti di continuare a combattere regolarmente contro Godric.
    La falce è composta di pura tenebra e di conseguenza l'emanazione che viene captata una volta colpiti da essa e quella dei sentimenti più negativi che portano lo stato emozionale ad essere confuso e di conseguenza non idoneo a proseguire uno scontro al massimo delle proprie potenzialità
    Consumo: Variabile. scaletta: Basso: Inquietudine. Medio: Claustrofobia e Ansia. Alto: Tormento e Agitazione. Critico: Terrore e Panico.

    Poteri speciali
    Velocità Sovrumana » [5 pnt]
    L'Abbraccio dona ad alcuni Vampiri velocità e riflessi sorprendenti.
    Possono usare la Velocità per muoversi con eccezionale agilità in momenti difficili.
    I mortali sembrano muoversi al rallentatore, se paragonati alla sorprendente sveltezza del Vampiro..Passiva
    [Potenziamento velocità: 50%]

    Forse sono più vecchio della civiltà » [5 pnt]
    La caratteristica primaria di un vampiro è la sua età longeva. L’immortalità di una creatura della notte ha inizio quando il proprio creatore (anch’esso vampiro) decide di fargli bere il suo sangue e poi morderlo per trasmettergli la più antica delle dannazioni, o regali… a seconda di come un vampiro neo nato affronta questa nuova realtà.
    Non esiste fame per un vampiro, come non esiste ferita che lo possa indebolire, a meno che non sia in quattro specifici modi:
    1) recidergli la testa
    2) Impalare il suo cuore
    3) Mediante acqua: benedetta tramite riti o funzioni liturgiche
    4) Bruciarlo mediante esposizione ai raggi del sole a cui non può minimamente essere esposto.
    L’unico modo in cui può nutrirsi e di conseguenza essere assuefatto, è il sangue: non potendone fare a meno e di cui ne è totalmente ingordo.
    Tale liquido cresimi è fondamentale per la sua esistenza, che nel caso non usufruisse per molto tempo... sarebbe un'altro modo oltre a quelli sopracitati per regalargli la vera morte, dato che sarebbe talmente debole da non poter rispondere alle più innocue delle offensive.
    Altra caratteristica fondamentale dei Vampiri è la rigenerazione. Come detto... l'unico modo per ucciderli in maniera rapida è recidergli la testa o impalarli al centro della cassa toracica dove sta il cuore. Per il resto, sono capaci di usufruire di una rigenerazione che gli permette di guarire velocemente da ferite e menomazioni come perdita di arti o lesioni ad organi. Ma questo ovviamente a livello di gioco potrà avvenire solo fuori dai combattimenti e su previa autorizzazione del Master. (Only Gdr)Passiva
    [Immortalità e Rigenerazione]

    Ciò che non mi uccide… mi fortifica » Gratuita
    Essendo stato morso direttamente dal capo Casata dei Vampiri Nordici… Godric… non risulta essere vulnerabile a uno dei principali talloni d’Achille e tormento di ogni vampiro: ovvero i raggi solari. Dato che come detto… lui è stato morso dall’originale, dal primo di un intera stirpe, da colui che ha dato vita a questa casta di folli… ciò che per molti Vampiri risulta dannazione, per lui invece risulta poco più sgradevole di una bruciatura da insolazione, che comunque gli farà ricordare di far parte della stessa stirpe che evita di esporsi al sole. Comunque sia, per molti aspetti preferisce vivere come un comune vampiro, vuoi per il fastidio di dover condividere un intera giornata con la razza umana, vuoi perché la sua umiltà di servo e sicario gli impedisce di innalzarsi al livello del suo signore e padrone: preferendo dimostrarsi comune dove la sua capacità lo rende più raro che unico.Passiva

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