Death is only the beginning.
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LAM.
L’Antico stava adempiendo ai propri doveri da Aviatore appartenente al ramo Blu, ovvero si trovava in uno dei molti laboratori presenti all’interno dell’Albero Casa -il più luminoso, per la precisione- ed era intento a studiare attentamente l’ultima diavoleria riportata dagli altri aviatori.
La stanza in cui stava lavorando era piuttosto ampia e presentava innumerevoli banchi di lavoro, ognuno dei quali si poteva ipotizzare fosse utilizzato per un diverso tipo di esperimenti, anche se per uno che non fosse stato del ramo probabilmente sarebbe parso semplicemente pieno di diavolerie di metallo e cristallo senza alcuno scopo intuibile.
Si potevano distinguere zone dove regnava l’ordine più perfetto e altre in cui invece era il caos a farla da padrone, come se chi ci stesse lavorando tendesse a prendere di volta in volta ciò che gli serviva come in un lampo di genio, abbandonando tutto come stava, per poi periodicamente riordinare meticolosamente.
L’artefatto in questione, invece, era una specie di sfera completamente istoriata da rune magiche di potere, il cui significato però sfuggiva completamente.
Si trovava in quel luogo perché aveva compreso che stava maneggiando un oggetto dal potere nascosto notevole e, sebbene non temesse affatto per la propria vita, non voleva che un esplosione accidentale gli devastasse casa.
Comunque ora era lì, a sfogliare libri esoterici di vario genere -vi era una grossa pila di volumi in uno degli angoli del laboratorio- e a tentare di tutto per far rispondere l’oggetto, fosse anche qualcosa di imprevisto e accidentale sarebbe stato meglio di quello che stava continuando a ottenere da qualche giorno a questa parte, ovvero un bel niente.
Aveva vari macchinari in laboratorio connessi a sorgenti di potere elementale ma a quanto pareva nessuna di esse aveva avuto effetto: fuoco, aria, acqua e terra…era tutto dannatamente inutile.
Ciascuno dei maledetti oggetti in quel posto sembrava non riuscire nemmeno a scalfire la superficie di quella maledettissima palla di metallo.
Al diavolo, decise che avrebbe fatto una pausa.
Senza dire nulla a nessuno, in fondo a chi sarebbe importato di dove andava per una mezz’oretta, l’Antico si allontanò dalla stanza in cui tutti credevano sarebbe stato per andare su ai piani superiori a godersi la luce del sole di mezzogiorno e l’arietta fresca che tirava, piacevole, su tutto il presidio errante.
Lasciò la sfera sopra un piedistallo su uno dei banchi da lavoro e uscì tranquillamente per farsi la sua passeggiata, convinto che tanto al ritorno avrebbe trovato tutto esattamente come l’aveva lasciato.
Era sicuro che nessun aviatore fosse tanto idiota da toccare cose in un posto chiamato “Ricerca&Sviluppo”, aveva una certa fiducia nel quoziente intellettivo medio dei suoi colleghi.
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