Aśmagarbha

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. noir.
     
    .

    User deleted


    Aśmagarbha.
    Oppure: Appuntamento a Kisnoth. Quest'ultimo titolo è molto più nostrano e comprensibile, ma certamente meno particolare del primo, Aśmagarbha, che sta ad indicare lo smeraldo, uno dei sette tesori del Buddhismo. Nel Buddhismo, i sette tesori sono un insieme di sette valori spirituali dell'individuo e, contemporaneamente, un elenco di sette gioielli che li rappresentano. Nello specifico, lo smeraldo è il tesoro che rappresenta la saggezza. Ma basta con le digressioni. La nostra storia comincia con un colpo di maglietto, seguito da altri all'interno di un piccolo tempio sito in qualche luogo di Kisnoth. A parlare è un uomo incappucciato vestito di nero. Ad ascoltare, una platea di persone dall'abbigliamento simile. Si direbbe una setta. “Fratelli della colonna di Kisnoth, è ormai tempo di aprire i nostri architettonici lavori...” Altri colpi di maglietto. Tre. “Alla gloria del Grande Architetto dell'Universo, in nome della massoneria universale. Sotto gli auspici della Gran Loggia del Pentauron, io dichiaro che i lavori di questa rispettagile Loggia... sono aperti”. Un ultimo colpo, e un ampio gesto dell'oratore sembra voler abbracciare l'intera sala. “Sedete, fratelli.” D'un tratto, qualcosa li distrae. Sopra di loro c'è un soffitto costituito da un'ampia quanto sottile vetrata. E sta per rompersi.

    Da qualche parte nei meandri della Grande Dama.
    E' un locale tra i peggiori del quartiere. I più agiati lo definiscono bettola. Per tanti altri è una reggia. Il suo nome è Moskovia. Questa sera non ci sono molti clienti: sono tempi duri per tutti. Tre energumeni stanno giocando a poker seduti a un tavolo d'angolo, ma non sono loro le persone che ci interessano. Avviciniamoci al bancone e notiamo due uomini impegnati in un'accesa discussione. Il più tranquillo dei due è un bell'uomo sulla trentina, con un cappotto blu, i pantaloni bianchi e un cappello da marinaio. Mentre parla gesticola apertamente, ma sul suo viso è presente un sorriso beffardo: sembra uno che la sa lunga. L'altro è un tipetto piuttosto anonimo, alto tre spanne meno del suo interlocutore ma dal modo di fare decisamente più aggressivo. Qualcosa dev'essere andato storto, dato che il più basso ha impugnato una bottiglia (vodka russa?) e ha tentato di stamparne l'etichetta sulla fronte del marinaio. Si è così ritrovato gambe all'aria, la bottiglia ancora stretta in pugno. Vedendo questa scena, gli energumeni abbandonano il tavolo e si lanciano sull'uomo con il cappotto blu. In pochi secondi nasce una rissa: difficile dire chi stia picchiando chi. Forse, però, interessa sapere che l'uomo con il cappello e l'orecchino sta aspettando qualcuno. Tre, quattro persone. Forse i suddetti sono già nel locale e assistono alla scena, o magari si sono già fiondati nella rissa. Non è da escludere, tuttavia, che stiano entrando al Moskovia proprio in questo preciso istante.


    Questi ultimi siete voi (Ma va! Ma non mi dire ) Tramite questo espediente, avete la possibilità di decidere la posizione di partenza. L'importante è che al termine del post siate tutti dentro al locale, ove potrete fare ciò che preferite. Se vi unite alla rissa usate sempre il condizionale. Il tizio vi sta aspettando perchè tramite volantini etc, etc, ha indetto una caccia al tesoro e ha bisogno di aiutanti con i quali dividere fatica e - si spera - ricompensa. Voi, naturalmente, avete accettato e vi siete diretti al luogo dell'appuntamento. Sarà vostra cura specificare nel post quali sono i motivi che vi hanno spinto ad accettare la sfida.
     
    Top
    .
  2.  
    .
    Esatto -esattamente- proprio così: Miron e Skarn stanno entrando in quel preciso istante -i due quasi-fratelli varcano la soglia a rissa già cominciata; non che sia un bello spettacolo assistere ad una zuffa tra tipacci assai poco raccomandabili in quella ch'è da considerarsi un'osteria malfamata negli squallidi sobborghi della capitale; epperò la loro fortuna li ha portati proprio lì -dopo tanto girare a vuoto, dopo l'essersi quasi persi per la terza volta in un giorno, Arma e Artigiano sono abbastanza sicuri che il locale sia quello: Moskovia, così recita l'insegna sbiadita appesa all'esterno. E Moskovia recita pure il brandello di carta che il maggiore conserva nella tasca dei pantaloni: si tratta di un volantino abbastanza anonimo -una sola immagine, si e no qualche riga al di sopra dell'indirizzo- che la coppia ha rinvenuto ai margini della periferia durante il vagabondaggio del mattino -che Miron ha notato all'incrocio tra la via degli avanzi e una stalla vuota di bestiame. E ovviamente -affianco ai dettagli su come, dove e quando presentarsi all'appuntamento- una grossa scritta ideata con l'unico intento di attirare l'attenzione: oro, ricchezze, tesori, tre parole capaci di zittire molti dubbi -tre parole capaci di evocare infinite domande; quesiti circa le motivazioni che spingono un signor nessuno a dividere con altri la propria fortuna, curiosità sul perchè tale ignoto debba procacciarsi collaboratori con metodi tanto rozzi e pericolosi.
    A questi enigmi il Gallo e la Rondine hanno già fornito le proprie personali risposte -vagliando l'opportunità o meno di partecipare i due hanno steso qualche ipotesi al riguardo. Il Grigio -ad esempio- sospetta che siano solo rogne -problemi e guai in vista dai quali dovrebbero invece starsene alla larga; dal canto suo, invece, Skarn valuta l'occasione perfetta per racimolare il conio e quant'altro permetta loro di viaggiare indipendentemente -evitando così di doversi nuovamente impegnare come hanno dovuto con Rikku e padrona. Pertanto, se alla fine il duo ha raccolto la sfida -se ha optato per andare fino in fondo sperando in un utile che sappia compensare l'interezza dei rischi- il motivo è quantomai banale: abituati a non dover maneggiare moneta perchè completamente spesati dall'Accademia, in seguito al naufragio su Endlos Skarn e Miron hanno dovuto cominciare a fare i conti con la mancanza di denaro e la completa sfiducia del prossimo in chi non sa assicurargli un adeguato compenso. E come tale, eccoli qui, il maggiore davanti, il secondo che -con lo sguardo ancora perso sulla via- lo segue ad un solo passo di distanza.


    VIGORE RESIDUO: 100% della riserva condivisa.

    CONDIZIONI: Un minimo d'inquietudine per l'ignoto che li aspetta, per i bassifondi nei quali si sono calati, per il fatto che di Kisnoth conoscono ancora troppo poco. Per il resto, tutto nella norma.

    TATTICHE IN USO:
    10x10»Resonance [Passiva] • Skarn+Miron
    Scongiurato dunque il pericolo di un prematuro abbandono -triste realtà che tuttora imperversa sul genere umano- rimane ad ogni buon conto da affrontare il vastissimo ventaglio di circostanze che un legame così intenso generosamente concede ai propri fruitori: tra i tanti agi disponibili, infatti, figurano la possibilità di un perpetuo scambio di pareri e percezioni -una sorta di telepatia operata tramite l'essenza ultima dell'individuo- ma anche -ed è forse questo uno dei vantaggi più interessanti- la prospettiva di un pari ripartirsi tanto delle gioie quanto dei dolori di cui è costellato il quotidiano vivere.
    [Le anime della giovane coppia sono in perenne contatto l'un l'altra, consentendo al duo un libero dialogo di pensieri e sensazioni a prescindere dalla distanza o dagli ostacoli che si frappongono loro.]

     
    Top
    .
  3.  
    .
    Avatar

    Viaggiatore dei Mondi

    Group
    Member
    Posts
    5,424
    Location
    Keron

    Status
    Anonymous

    Un inizio diverso



    Pensato Intelligenza Artificiale
    Pensato Agente Oregon
    "Parlato Agente Oregon"


    Luogo: Endlos - Entrata del Pentauron



    Il viaggio era tranquillo, abbandonò le pacifiche città dell'Est per affrontare una missione curiosa e ricca d'ignoto. Doveva arrivare ancora una volta nelle opposte città ad Ovest, imbarcarsi e raggiungere delle isole da ispezionare. Solitamente preferiva non doversi spostare, ma dopo una sufficiente sosta a Istvàn per riprendersi, sistemarsi l'equipaggiamento, darsi una controllata in generale, era l'ideale trovare un impiego per sostentarsi in qualche modo. L'idea di tornare nel presidio dominato dalle macchine lo inquietava un pochino, aveva passato la maggior parte del suo tempo lì e aveva dovuto affrontare vari pericoli e ostacoli, obbligato naturalmente dall'intelligenza artificiale, stavolta tutto era cominciato col piede diverso, anzi forse era la prima volta che non avrebbe rischiato la vita in un viaggio. Il costrutto non s'era intromessa, come faceva di solito, quando venne nominata.
    Questa è la mappa che sono riuscito a fare dei nostri viaggi, questo dev'essere il presidio centrale - informò l'IA, la sua immagine olografica si spostava levitando sempre davanti, ma non centrale per lasciare una buona visuale allo spartan, la mano aperta verso l'alto sembrava tenere in volo una mappa molto precisa dei viaggi che avevano fatto, comprese tutte le scoperte che potevano aver fatto e le informazioni tratte durate le soste e i viaggi stessi.
    Il Pentauron, così chiamato - precisò, poco dopo la mappa scomparve e Oregon si fermò ad osservare l'entrata dell'enorme città. Ovunque spiccavano torri - Il motivo per cui è detto "Stato delle Cento Torri" - continuò, non serviva risponderle, i pensieri avevano ad una velocità incredibile, era sicuro che ci aveva messo lo zampino lo stesso costrutto, talvolta si chiedeva come faceva lui stesso a mantenere un buon controllo della sua mente ormai appesantita da qualcuno.
    Sembra una città molto fiorente - commentò, dando l'opportunità all'intelligenza artificiale di parlare liberamente - Non dovresti trovarti in casini, dev'essere la città più grande di Endlos, talmente grande che è suddivisa anch'essa in cinque parti - ogni tanto spariva e riappariva, apparentemente non c'era un motivo e non voleva nemmeno rispondere, già pensarlo equivaleva a chiederglielo, fortunatamente non si apri nessuna conversazione inutile.

    Luogo: Base Alpha
    Tre anni fa circa..



    "Ehi Oregon! Stanno preparando una nuova simulazione!" - chiamò Michigan, uno dei compagni di squadra di Oregon, forse anche tra gli amici più stretti che aveva lì. "Vengo vengo!" - indossò il casco e uscì dalla stanza con gli armadietti della sua squadra, Michigan lo attendeva proprio fuori e raggiunto si avviarono alla sala delle simulazioni. Era un po' distante dalle camerate, se così potevano chiamarsi. "Non mi aspettavo che non ci sarebbe stata alcuna soluzione per la difesa della Stazione Orbitale di Malta" - disse il collega - "Forse con un'intelligenza artificiale avremmo potuto prevedere la bomba" - ipotizzò Oregon, dopotutto la stazione vicina era stata salvata molti anni prima, proprio grazie anche all'uso di un costrutto. Girarono tra i vari corridoi, talvolta evitando alcuni lavoratori correre a destra e a manca per motivi che a loro non interessavano. "A proposito di intelligenze artificiali, ho sentito che hanno avviato un progetto per crearne una" - disse Michigan, probabilmente era riferito allo sviluppo più pericoloso della storia - "Questa mi è nuova, sono molto curioso di conoscere come si creano, che tipo è?" - chiese Oregon, dopotutto lui si era occupato di studi sula tecnologia e meccanica, quindi armi, macchine in generale, un po' come tutti, ma gli affascinavano sempre queste costruzioni razionali. "Ancora non lo so, probabilmente di tipo furba" - rispose, quindi un costrutto molto utile - "Anzi penso proprio furba, richiede molto più tempo di una qualunque" - concluse, ormai i due entrarono nella sala delle simulazione. Un stanza piena di computer e altri aggeggi, con un'enorme vetro davanti che mostrava la sala circolare sottostante dove avvenivano le simulazioni, proprio lì vi erano alcuni membri di un'altra squadra che si stavano preparando a lasciare libero il campo.


    Luogo: Endlos - Kisnoth



    La camminata non era per niente faticosa, era abituato a grandi viaggi ormai, non solo per Endlos ma anche nel suo universo, girare per la nave spaziale, fermarsi nelle varie basi, ovviamente avrebbe sempre preferito avere un mezzo di trasporto che andare a piedi, poco male per lui. Girovago un po' per la città, era la prima volta che incontrava una moltitudine di razze e tipologie di persone di uno stesso luogo. Sembrava proprio che vi era una tolleranza eccezionale in qualsiasi ambito, tutti dediti a dei cosiddetti alfieri che hanno ottenuto i loro titoli per qualche merito.
    A dire il vero è la seconda volta - disse l'IA, la prima era stata appunto durante un mercato clandestino, proprio per recuperare la stessa intelligenza artificiale.
    Quelle due persone dovresti conoscerle - immediatamente si piazzò davanti a lui indicando in una stradina quasi desolata. In fondo vi erano Skarn e Miron, due persone che aveva incontrato alla poco nota Asta Oscura, proprio coincidenze. Era ovvio che l'unico motivo per il costrutto era capire se fossero stati due soggetti interessanti per lui. Quindi marciò quasi sotto ordine, in fondo voleva salutarli, poiché erano tra le poche persone che aveva conosciuto su questo semipiano.
    "Skarn e Miron?" - chiese alle loro spalle, sperava di non spaventarli per la sua imponente e possente presenza dovuta dalla sua armatura. Si trovavano presso un locale da cui proveniva una certa confusione, sembrava quasi che ci fosse una rissa all'interno - "Cosa succedendo là dentro?" - chiese incuriosito, non aveva nemmeno bisogno di sporgersi per osservare l'entrata del locale, superava di poco i due metri senza armatura, per cui..era abbastanza alto.

    Stato Mentale: Tranquillo e incuriosito
    Stato Fisico: Normale
    Energia: 100%


    Edited by "Gerik" - 8/12/2013, 14:48
     
    Top
    .
  4.  
    .
    Rettifico: Miron aveva ragione. Punto.
    Perchè, se anche i sospetti c'erano tutti, cominciare un'avventura di dubbia portata assistendo alla rissa tra i possibili candidati di viaggio è quanto di meno invitante si possa immaginare -se, come recita il volantino adescatore, avranno da affrontare non meglio precisati pericoli in recessi poco esplorati di Endlos, allora è bene lasciar perdere sin dall'inizio e optare per differenti forme di guadagno (che tanto, debito più debito meno, i quasi-fratelli possono concedersi qualche altro mese di permanenza a sbafo, prima che Yuuko-san arrivi a sfrattarli).

    (Faremo meglio ad andar via...)
    [E se fosse solo una coincidenza?]
    (Comunque. Arriva quel tipo in armatura che c'era anche a Nord.
    Potrebbe non essere saggio immischiarsi in una rissa con lui.)
    [Il muto?]

    Chiede allora il fratellone, guardandosi d'intorno con l'intento di scorgerlo -la Rondine che con gesti innocui lo indirizza verso il fondo del vicolo da quale Oregon sopraggiunge.

    (Lui.)
    [E allora è esattamente il contrario: potrebbe tornarci ben più utile di un po' di denaro; ricordi? Abbiamo promesso a Lazarus una scorta, ma nessuno si è ancora offerto per condurci fino all'Approdo. Aggiungici che a prima vista si direbbe una milizia scelta, adatta a fronteggiare pericoli...
    E poi è praticamente un gigante, una sicurezza in territori ostili!]

    (E cosa conosciamo sul suo conto? Niente.
    Potrebbe essere un assassino ed un poco di buono -potrebbe essere più pericoloso lui che l'intero presidio Ovest.)
    [Per questo esatto motivo si tratta della giusta occasione: qualche parola ben studiata e saprai tutto ciò che ti serve!]

    Risolve infine, lasciando al fratellino il tempo di ricredersi e di sfatare pregiudizi e sospetti -si pone come cuscinetto tra lo straniero e il giovane amante, rispondendo al saluto del primo senza peraltro forzare il secondo al dialogo.

    «Noi, esattamente!»

    Un'esclamazione forse troppo gioviale -nessun moto di sorpresa, nessuna nota di timore.

    «Stavamo per entrare, però non tira un'aria piacevole.
    Litigano. Forse sono ubriachi. Di certo sono già venuti alle mani.»

    Spiega rapidamente, per nulla interessato a quanto succede oltre l'ingresso ma proteso tutto -metaforicamente- a scoprire cos'anzi abbia spinto l'un tempo tacito spartan al caleidoscopico vorticare delle strade di Kisnoth.

    «Tu, qui per affari?»

    Ma il quesito alla fine rimane -la curiosità di sapere se anche il colosso cobalto e ferrigno fosse lì per l'annuncio fallace s'insinua in una domanda all'apparenza innocente e che in realtà vuole sapere più di quanto non dica.
     
    Top
    .
  5.  
    .
    Avatar

    Viaggiatore dei Mondi

    Group
    Member
    Posts
    5,424
    Location
    Keron

    Status
    Anonymous

    Manca qualcosa



    Pensato Intelligenza Artificiale
    Pensato Agente Oregon
    "Parlato Agente Oregon"


    Luogo: Endlos - Kisnoth



    Non chiese perché non era certo che fossero loro, anzi era più che sicuro di averli riconosciuti, prima il costrutto ma non cambia. Ebbe lo stesso conferma e fu informato dai fratelli che all'interno del locale era scoppiata probabilmente una rissa, gente ubriaca, sicuramente per qualche motivo futile.
    Una rissa? - pensò, mentre i due continuavano a parlargli, il suo sguardo rimaneva fisso verso l'entrata del locale, i rumori non davano dubbi. Non rispose subito all'ultima domanda posta, quasi li ignorò ma ricordò per bene ogni cosa, solo gli aveva messi un attimo in attesa. Senza proferire parola, entrò all'interno del locale, nel giro di qualche secondo piombò il silenzio e nel giro di altri uscì fuori lo spartan e la sua imponente armatura, quasi sbatteva la testa sull'asse orizzontale dell'entrata del locale.
    "Sono qui solo di passaggio" - serio e schietto, nessun dettaglio aggiuntivo, nulla di nulla. abituato com'era a mantenere ogni informazione riservata ed esporla solo in caso di necessità, ovviamente andava di grado, magari le cose più banali le vendeva a poco, inteso ovviamente con la stessa moneta di scambio: la parola.

    Luogo: Base Alpha
    Tre anni fa circa..



    "Riguardo la simulazione sai qualcosa di preciso?" - chiese Oregon al collega, quest'ultimo si sposto dal vetro e si appoggiò sul muro opposto. "No purtroppo, lo scopriremo presto" - rispose con calma, al contrario di Oregon che era impaziente e non vedeva l'ora di rimettersi in gioco. A quel punto si aprì la porta automatica ed entrò Vermont. il capo della loro squadra - "Eccovi qua, vi stavo cercando.." - disse sollevato di averli trovati, una base così grande gli avrebbe fatto fare il giro dovunque se i due non fossero rimasti fermi in uno dei punti chiave. "Salve capo, sai qualcosa riguardo la simulazione?" - chiese con fare scherzoso, insieme al primo erano due persone con un carattere alquanto spensierato, al contrario di Oregon che avrebbe voluto a tutti i costi risolvere gli enigmi del passato. "Si, vi chiamavo giusto per questo, non ci sarà nessuna simulazione oggi, abbiamo una lezione straordinaria" - affermò, evidentemente il cambio di programma era fondamentale, forse era successo qualcosa che presto avrebbero scoperto. "Se volete seguirmi.." - continuò il capo - "Dopo di lei capo" - rispose con uno sbuffo allegro, Oregon invece si limitò ad annuire e a seguirli abbandonando la sala dei comandi delle simulazioni per dirigersi nell'aula di studio pretattico.

    Luogo: Endlos - Kisnoth



    Tornando al presente, presto come piaceva a lui, si assicurò se avevano qualche problema - "Se volete entrare ci sarà meno baccano" - disse loro - Non mi sembrano molto interessanti - quasi come se fosse stata una sua concessione lasciarlo andare via.
    Vi saluto allora, ho un lavoro che mi aspetta - prese e camminò per la direzione dov'era venuto, probabilmente sarebbe arrivato in anticipo, ma non gli piaceva perdere tempo, preferiva perdersi per la città e trovarne l'uscita, almeno avrebbe preferito così - La prima a sinistra - se non fosse che aveva una guida super esperta e, sopratutto, infallibile. Era stato un incontro un po' troppo veloce, seguiva quasi quell'inizio apparentemente differente dagli altri, niente scontri, niente fermate, niente incontri lunghi, fosse rimasto così, presto si sarebbe reso conto che era stato solo un abbaglio.

    Stato Mentale: Affrettato e pensieroso
    Stato Fisico: Normale
    Energia: 100%
     
    Top
    .
  6.  
    .
    [Mmh... d'accordo: arruolato!]

    Esulta con fare finto dubbioso, dopo che il ritrovato Oregon dà prova di indiscussa capacità zittendo il putiferio della baracca nel giro di appena pochi secondi. Perchè sì, dai, come si può fare gli schizzinosi ad un'occasione come quella? Quali che siano stati i suoi modi ha sedato la rissa senza nemmeno sporcarsi di sangue -silenziosamente, come se nessuno si fosse accorto di quanto è successo, lo spartan ha risolto un problema notevole conquistando al contempo quel lato manesco e spiccio in cui Skarn si ritrova.

    (Skarn!)

    Ahi. Ahi davvero.
    Miron che chiama il suo fratellone per nome, l'Arma che si rivolge al suo Artigiano in un modo tanto freddo -soprattutto per chi, come loro, è in perenne contatto di pensieri e sensazioni (soprattutto per chi ha condiviso se stesso così a fondo da non operare più distinzioni con l'unica persona che lo completa in ogni sua parte).

    [Eddai, lo sai anche tu che sarebbe un peccato lasciarselo sfuggire.
    Non devi essere sempre così sospettoso: ho mai avuto torto a fidarmi di qualcuno?]
    (Fin troppo spesso.)

    Replica funereo, rievocando alla mente ricordi spiacevoli che all'istante penetrano nel flusso di coscienza dell'altro.

    [Eppure siamo qui, più liberi che mai.]

    Tace il fatto che ogni suo errore in realtà fosse solo un errore a metà -sa bene che il fratellino l'ha inteso, non glielo rinfaccerà perchè deve convincerlo (non istigarlo ad incupirsi).

    [E sai bene che è una promessa cui non verrò mai meno, nemmeno se non mi volessi più o se io morissi cercando di proteggerti: non ti lascerò mai solo, non permetterò a nessuno di privarti della felicità che meriti.]

    Ah, l'amore! Fosse tutto così semplice -bastasse la sincerità del proprio ardore per placare diverbi e dissapori!
    Fortuna che Skarn e Miron sono effettivamente qualcosa di così unito da superare ogni avversità ben prima di giungere ad un litigio serio -fortuna che quello testardo è il Gallo, che questa volta la Rondine riveste un ruolo cui non è solita (e che quindi inconsapevolmente faciliterà il riavvicinamento).

    "No, non te ne andare!"

    Già, non dimenticatevi che siete in compagnia di un terzo -che in tutto questo rapidissimo scambio mentale il tempo passa comunque.

    "Aspetta!"

    Ma ormai è troppo tardi, Oregon ha già svoltato a sinistra sfuggendo loro tra i vicoli della Dama.

    (Mi spiace.)
    [Di cosa?]
    (E' colpa mia.)
    [Dici? Ero convinto fosse suo lo sbaglio.
    E stavo appunto per andare a dirglielo.]

    Un sorriso sornione che si allarga sul volto disteso dello Scarlatto, la mano che afferra quella piccina del Grigio prima di lanciarsi euforici in due all'inseguimento del fuggitivo Oregon.
     
    Top
    .
  7.  
    .
    Avatar

    Viaggiatore dei Mondi

    Group
    Member
    Posts
    5,424
    Location
    Keron

    Status
    Anonymous

    Qui ci vuole una vacanza



    Pensato Intelligenza Artificiale
    Pensato Agente Oregon
    "Parlato Agente Oregon"


    Luogo: Endlos - Kisnoth



    Forse pareva molto scortese da parte sua, incontrare qualcuno, salutarlo e far finta di non essersi visti per correre via. I motivi stavano molto più in modo, oltre il suo carattere quasi introverso, era il tipo di persona che entrava a far parte di un gruppo di persone molto piccolo. Quando era più piccolo sperava sempre di potersi realizzare nella sua vita, il percorso che scelse, la fortuna che trovò, lo fece sentire molto soddisfatto, era un guerriero, forte, intelligente e tra i pochi ad essere così ricercato come potenza militare. Nel suo universo, pochi sapevano quanti erano, molti confondevano gli Spartan IV con i precedenti. La differenza sostanziale è che i primi avevano con sé anche problemi psicologici, dovuti ad un'infanzia diversa da quella di ogni bambino normale. Nonostante ciò, Oregon non era molto aperto con tutti all'inizio, l'ultimo anche ad entrare nella squadra Quasar, però quando vedeva gli altri umani, quasi gli prendeva una certa forma di superiorità. Gli spartan erano quasi considerati un'altra razza, modificati geneticamente, nessuno conosceva i progetti a riguardo, i primi apparvero durante la guerra e poco a poco respinsero gli invasori salvando l'umanità, nessuno si chiese chi fossero e da dove venivano, loro erano gli eroi, lo sviluppo del genere umano e la speranza per l'umanità, soprattutto lo spartan leggendario.
    Precisamente non si distinguono le razze per i loro attributi fisici - precisò appunto l'intelligenza artificiale - Era un modo di dire - ribatté lo spartan - E' sbagliato, molti vostri modi di dire non sono corretti - Oregon non rispose, quasi ignorò il costrutto che recepì immediatamente il messaggio, lui non si offendeva, non poteva, non provava quell'emozione, attendeva le sue occasioni, non che non capiva come si sentiva Oregon, bensì reputava stupido i suoi atteggiamenti. Il motivo di fondo era proprio non mettere in mezzo nessuno nella sua vita, specialmente su Endlos, ormai portava un'enorme fardello che prima o poi si sarebbe abbattuto su tutto il semipiano, quasi come se si sentisse relativamente in colpa, come sempre l'IA gli rispondeva con la sua precisione angosciante, ma poco serviva, quasi un modo di dire, altra questione per cui questi pensieri non portavano a nessuna aperta conversazione.

    Luogo: Base Alpha
    Tre anni fa circa..



    La sala delle lezioni era simile ad una semplice aula di studio. Uno schermo a fondo stanza, delle panchine con tavoli disposti a mezzaluna, non era molti, quattro file divise in due per la metà, uno spazio con lunghi e bassi gradini che portava direttamente allo spazio riservato al Direttore e al Consigliere. Il primo non era presente, la lezioni sarebbe stata tenuta dal secondo. "Michigan, quello è il mio posto" - disse in modo strafottente Kansas, la quale snobbò letteralmente i due - "Gentile come sempre, mia signora" - rispose in modo ironico e divertito, il Consigliere invitò tutti a prendere posto ed evitare di fare casino per concentrarsi alle novità che si prospettavano molto interessanti. "Uno alla volta sosterete una simulazione completa individuale, non appena la nuova intelligenza artificiale verrà creata" - cominciò il discorso - "Abbiamo deciso di provare a implementare in ognuno di voi un'IA per aumentare il vostro livello nelle varie missioni e battaglie" - Michigan si prostrò leggermente verso Vermont e lasciò un piccolo commento di apprezzamento, ricambiato allo stesso modo. "Oggi non ci saranno simulazioni, avrete campo libero per i vostri allenamenti, è tutto..potete tutti andare tranne Oregon" - tutti si alzarono in piedi e salutarono militarmente il Consigliere, Michigan batté la spalla ad Oregon - "Ci vediamo dopo magari" - e andò ricambiato con un gesto dallo stesso Oregon. Stranamente Kansas fu l'ultima ad uscire, solitamente era sempre la prima a cominciare le sessioni d'allenamento, quella volta no.

    Luogo: Endlos - Kisnoth



    Sono tornati - informò l'IA, lo spartan si voltò sentendo i passi aumentare dei due ragazzi incontrati giusto poco fa. Non aveva idea del perché erano tornati e non perse tempo nemmeno a chiederselo.
    "Perché siete qui? E' successo qualcosa al locale? Un'altra rissa?" - chiese con calma e attese lì la risposta al loro affrettarsi da lui. Quasi era tornata quella sua monotonia sul semipiano, ovviamente non nel restare da solo a camminare, anzi proprio perché ogni volta c'era qualcosa che dava significato e ricordi alle sue imprese itinerarie. Il lato positivo era la distrazione, Oregon ne aveva veramente bisogno, ma anche molto forte, magari innamorarsi di qualcuna del posto - Non penso così risolverai i nostri problemi, o meglio, i tuoi - disse mettendosi sempre in mezzo ai pensieri dello spartan, ormai abituato a ciò - Non comprenderai mai com'è fatto il genere umano - rispose mentalmente sicuro che stavolta aveva fatto centro per la prima volta - A dire il vero, conosco molto bene varie personalità ed emozioni, se vuoi posso anche interpretare una possibile donna che potrebbe piacerti - quasi sembrava ironico, ma non lo era per il tono neutro del costrutto, naturalmente Oregon rifiutò con grande disapprovazione, ci mancava solo questa.

    Stato Mentale: Calmo e un po' stressato
    Stato Fisico: Normale
    Energia: 100%
     
    Top
    .
  8.  
    .
    «Successo qualcosa? Beh...»
    "No, nessun'altra rissa."
    «...se proprio vuoi saperlo, sei successo tu!»

    Sguardi che s'incrociano tra i due quasi-fratelli ormai complici -volti distesi ed anzi divertiti per motivi che da fuori non si colgono affatto.

    "Non ci aspettavamo di rincontrarti."
    «Però potremmo dire che avevamo proprio bisogno di te.»
    "E quindi non volevamo che te ne andassi senza darci modo di spiegarti."

    Voci che si alternano anche per riprendere fiato dopo la breve corsa -chè non sembrerebbe, però Oregon con un singolo passo di strada ne macina eccome, molta più di quanto possano i giovani adulti di modica altezza.

    «Sembri una persona notevole...»
    "...qualcuno che non ha paura ad avventurarsi per le lande più pericolose di Endlos..."
    «...risoluto e potenzialmente letale, perfettamente in grado di sopravvivere in condizioni avverse o critiche...»
    "...qualcuno che possa affrontare i famigerati territori di Klemvor uscendone indenne..."
    «...leale quanto basta per potersi fidare, indipendente al punto di non infastidire eventuali compagni di viaggio...»
    "...qualcuno da arruolare in qualità di mercenario -qualcuno cui chiedere di scortare tre ragazzini fino all'approdo per l'isola volante di Laputa!"

    Breve momento di pausa per dare tempo all'altro di recepire quanto appena detto -una manciata di secondi che vede Skarn e Miron pendere dalle labbra dello spartan (che vede il duo fremere d'attesa vista l'importanza della risposta).

    «Dunque, potrebbe interessarti un lavoro del genere?»

    Esorta infine il maggiore, impaziente di udire quel sì che risolverà buona parte dei loro problemi.
     
    Top
    .
  9.  
    .
    Avatar

    Viaggiatore dei Mondi

    Group
    Member
    Posts
    5,424
    Location
    Keron

    Status
    Anonymous

    Pronti per una nuova avventura



    Pensato Intelligenza Artificiale
    "Parlato Intelligenza Artificiale"
    Pensato Agente Oregon
    "Parlato Agente Oregon"


    Luogo: Endlos - Kisnoth



    I due corsero fin lui mostrando il loro fiato, cominciarono addirittura a parlare una frase ciascuno. Oregon seguiva gli interlocutori con lo sguardo, spostando la testa a destra e a sinistra a seconda di chi parlava dei due fratelli. In sintesi, chiesero, con parole lodevoli e ben poste, una scorta fino a una certa isola volante chiamata Laputa.
    "Laputa? Non so dove si trova" - disse tranquillamente con tono schietto, quasi per mandarli via, preferiva non dover tornare ancora una volta ad Ovest o in qualsiasi altro luogo pericoloso, però se tanto doveva passarci poteva anche dare uno strappo a quei due ragazzi. Gli stavano chiedendo aiuto, si sentiva il dovere di accettare, pensava alla sfiga che aveva avuto ad averli dato la possibilità di fargli quella richiesta. Lui non voleva mettere in mezzo altre persone, quindi decise drasticamente di scegliere il bene superiore, piuttosto che il loro.
    "No, non vi accompagnerò" - decretò dunque, aveva le sue ragioni e preferiva distanziarsi da tutti, soprattutto ora, non voleva peggiorare in nessun modo la sua situazione - E' inevitabile - gli ricordò l'intelligenza artificiale, sentendo quelle parole aumentò il suo timore, un'affermazione detta con quella certezza, da quel costrutto, non poteva non mettere paura, specialmente sapendo che aveva un'alta precisione e che era solito non dare nulla per certo se non era assolutamente convinto dai suoi dati.
    Di cosa stai parlando? - chiese Oregon per avere una conferma - Li accompagnerai, sono interessato a conoscere quest'isola volante - spiegò brevemente l'IA, ma lo spartan non demordeva - Ho fatto in modo che potessi avere un corpo per esplorare questo luogo.. - ma fu interrotto bruscamente - La mia conoscenza non è la stessa di quello che ho clonato, questo non ferma il mio desiderio di conoscere - ribatté senza tono, nonostante l'apparente aggressività, fermava gli stessi pensieri dell'Armatura.

    Luogo: Base Alpha
    Tre anni fa circa..



    "Agente Oregon, pensiamo che è giunto il momento che anche tu possa provare un equipaggiamento" - cominciò il Consigliere, ascoltando quelle parole, lo spartan acciaio-blu si sentì pervadere da una certa emozione, un'insieme di adrenalina, non vedeva l'ora di aumentare le sue potenzialità, specialmente atletiche. "Abbiamo terminato da poco un piccolo gadget per la sua armatura, è già pronta, preferiremo che vada ora alla sala addetta alla riparazione e sistemazione armature" - abbassò il viso dando un'occhiata alla suo blocco in mano, poi lo risollevò e con un gesto del capo congedò Oregon - "Sissignore!" - tipico saluto marine e lasciò immediatamente l'aula delle lezioni. La porta si aprì automaticamente, uscendo alla sua destra vide Kansas che si allontanava via di spalle - "Kansas! Origliavi?" - chiese spontaneamente con tono leggermente irritato, la reazione fu come se l'aspettava - "Quindi?? Tocca a te ora avere un equipaggiamento??" - era furiosa, si girò per rispondergli, mentre Oregon non disse altro, Kansas quindi capì la risposta positiva che non avrebbe voluto sentire, si voltò e sparì via in fretta con un'andatura arrabbiata. Ad Oregon non fregava nulla, se toccava a lui era perché aveva dimostrato più talento e abilità di lei, in parte gli dispiaceva, pensava che era stato meglio non accendere quella scintilla. Quindi andò per la direzione opposta.

    Luogo: Endlos - Kisnoth



    "Salve Skarn e Miron, io sono l'intelligenza artificiale Heta, l'Agente Oregon intendeva accettare la vostra proposta" - apparve tra Oregon e i due, con la sua immagine violacea dalla forma confusa, i lineamenti antropomorfi chiari, ma vari dettagli sembravano sfocati, volutamente è chiaro, ad esempio non era possibile capire se rappresentava un maschio o una femmina, anche la voce non lasciava traccia di un certo accento. Neutro. Molti lo associano al maschile, sia per la neutralità che se lo si indicava come costrutto, altri le davano del lei se si riferivano come intelligenza artificiale, quindi dipendeva anche dalla lingua che si usava, ad esempio Oregon si riferiva a lui/lei sempre col neutro, poiché era americano, mentre per l'italiano era diverso.
    "D'accordo.." - confermò con un sospiro, giusto per non far trapelare il fatto che la maggior parte delle sue decisioni venivano prese dal diretto costrutto.
    "Quest'isola volante si trova a Ovest, giusto?" - domandò ai due, sperava proprio che si trovasse lì, poiché aveva già un altro impegno, era in anticipo certo, ma se la deviazione si trovava dall'altra parte sarebbe stato costretto ad abbandonare la richiesta, la stessa IA lo avrebbe sostenuto, magari pensando prima ad una possibile soluzione.
    Bastardo.. - imprecò mentalmente sulla partner - E' una delle poche volte che utilizzi un termine corretto - rispose con quella calma fastidiosa, quasi ironica, un'altra volta.

    Stato Mentale: Leggermente arrabbiato con apparente tranquillità
    Stato Fisico: Normale
    Energia: 100%
     
    Top
    .
  10.  
    .
    «Questo non è un problema:...»
    "...abbiamo le mappe e..."

    Le mappe e basta, purtroppo -vorrebbe dire e comunque ci basta arrivare all'approdo, al centro di Klemvor, non a Laputa vera e propria, però Oregon non lo consente (però Oregon ne trancia ogni speranza per mezzo d'un secco diniego).
    Il mercenario si fa infatti freddo e irremovibile, senza nemmeno attendere ulteriori dettagli -senza nemmeno dare alla coppia la possibilità di convincerlo- quello rifiuta l'offerta e infrange i propositi dei giovani amanti: è una ricusa senza appigli quella che Arma e Artigiano dovranno affrontare, un ostacolo imprevisto e che li pone in una gran brutta situazione; perchè mancano due soli giorni alla partenza -perchè da soli e senza supporto quasi sicuramente manderanno Laz al macello.

    "E' un peccato."
    «Un peccato soprattutto per te: avresti avuto un'intera bottega di meraviglie da cui scegliere il tuo compenso, un reliquiario dal quale attingere ciò che più t'interessa.»

    Ed è questa una proposta estremamente invitante che il maggiore non esita a porre sul tavolo delle trattative -qualcosa di forse eccessivo, che andrà ancora una volta ad inficiare sul precario equilibrio tra entrate/uscite di cui i quasi-fratelli sono a carico.
    Una proposta che, comunque, sembra andare a vuoto -nulla nel colosso corazzato sembra averlo smosso, o questo (almeno) prima dell'apparire inaspettato di un quarto elemento.

    «Sei COSA

    Si lascia andare il Gallo, sbigottito ed incredulo -colto alla sprovvista, incapace di reagire in modo un minimo più furbo.

    «Dov'eri? Dove ti nascondevi?»

    Sospetto che monta non appena il ragazzo si accorge di come quell'ologramma livido potrebbe essere pericoloso -non appena realizza che un'arma usata in tal modo li coglierebbe totalmente indifesi e privi di qualsivoglia contrasto.

    «Non mi piace che ci stessi spiando...»

    Uno sguardo cattivo ed offeso -l'attenzione rivolta tutta su quella, eclissando senza volerlo l'Agente e il suo innocente quesito.
     
    Top
    .
  11.  
    .
    Avatar

    Viaggiatore dei Mondi

    Group
    Member
    Posts
    5,424
    Location
    Keron

    Status
    Anonymous

    Pensieri impenetrabili



    Pensato Intelligenza Artificiale
    "Parlato Intelligenza Artificiale"
    Pensato Agente Oregon
    "Parlato Agente Oregon"


    Luogo: Endlos - Kisnoth



    Avrebbe rifiutato qualsiasi offerta, quel posto era troppo pericoloso, Oregon non era dotato di poteri magici o armi simili, solo alcuni strumenti da fuoco, nemmeno tra i più pesanti. L'unica cosa che gli manteneva salvezza era l'armatura Mjolnir, un sistema con fibre in carbonio e titanio, con varie attrezzature per la sopravvivenza e un paio di equipaggiamenti da usare il campo. Ma anche stavolta fu costretto a partecipare, una piccola deviazione per la missione che doveva realmente svolgere per guadagnare qualcosa in quel semipiano. I due fratelli, forse, si fecero intimorire dalla presenza di un quarto soggetto, giustamente adottarono un comportamento diffidente e posero alcune domande al costrutto, il quale manteneva sempre la stessa identica espressione.
    "Ripeto, sono l'intelligenza artificiale Heta.." - rispose, quasi spezzò la frase, davanti ai loro occhi cominciò a brillare da piedi a capo per tornare nuovamente quella forma uniforme e indefinita di prima.
    "Non avete problemi d'orecchi, mi spiace avervi spaventati" - è un po' difficile comprenderlo, non ha quel senso dell'umorismo che hanno gli umani, ogni parola è presa seriamente, probabilmente si tratta anche della sua natura puntigliosa, nonostante sappia benissimo che era solo un'esclamazione o un modo di dire, ma per ogni evenienza un backup andava fatto.
    Da quando ti mostri agli altri? - chiese mentalmente, la risposta tuttavia non proveniva da fuori, ciò gli diede una sensazione nuova, come se l'IA si fosse sdoppiata momentaneamente - Qualche volta, Agente Oregon, mi è concesso prendere contromisure - sentito ciò, talvolta gli veniva il sospetto che non era realmente in grado di controllarlo - Non diffidare delle mie parole, dico le cose come stanno - e non poteva controbattere, sapeva bene che era meglio non mettersi contro quel computer.

    Luogo: Base Alpha
    Tre anni fa circa..



    Varco l'ennesima stanza, sembravano tutte uguali dall'esterno, stesso colore delle pareti, le finestre uguali, il pavimento pure, certe volte credeva di essere su una nave spaziale che sulla terraferma. "Prego Agente Oregon" - lo invitò il Direttore stesso con braccio, si voltò verso il centro della sala, un tavolo da lavoro e dei pezzi sopra, su una parte della parete vi erano presenti una serie di casse una su l'altra. Non erano soli, quattro operatori che lavoravano, chi scriveva qualcosa su un blocco, chi era fermo in attesa e chi a controllare attraverso i computer o sull'aggeggio su cui stavano lavorando. Un nuovo equipaggiamento per l'armatura Mjolnir, non c'erano dubbi. "Questo strumento è fatto di due propulsori, ti permetterà di spingerti rapidamente su una zona poco distante, non penso ti servano altri dettagli" - disse, infatti Oregon s'intendeva un po' di tecnologia, tanto che aveva in mente di vedere egli stesso com'era fatto - "Posso?" - chiese sempre a postura eretta, il Direttore fece cenno ed lo spartan si avvicinò al banco da lavoro per esaminarlo, aveva in testa l'idea di produrre un qualcosa di simile, però da installarlo sotto ai piedi. L'equipaggiamento in costruzione era molto utile nello spazio, però perdeva un po' in un'atmosfera, mentre l'idea che aveva in mente di sviluppare poteva compensare il piccolissimo difetto. "Quando sarà pronto?" - chiese ad uno degli operatori - "E' finito" - rispose allontanandosi per permettere di osservare l'oggetto dalla forma quasi triangolare.

    Luogo: Endlos - Kisnoth



    "Sono sempre stato qui" - rispose loro voltandosi verso lo spartan e spostandosi più a lato per lasciargli vedere Oregon, il quale seguiva con lo sguardo e la testa i movimenti del costrutto.
    "Almeno finché mi ha recuperato - precisò, una breve pausa e l'intelligenza si spostò nuovamente verso i fratelli.
    "Ciò che non ti piace non mi riguarda, all'inizio pensavo foste poco interessanti..ditemi in che modo comunicate tra voi? Telepaticamente?" - come lo aveva intuito non fu difficile, Oregon non ci sarebbe mai arrivato, ma i calcoli precisi del costrutto avevano rilevato un'alta probabilità di conferma alla sua ipotesi, sopratutto quando i due parlavano di fila terminando l'un l'altro le frasi. Poi l'autobackup e si accertò di azzardarsi a porre la domanda, la cui risposta fu per lui ovvia.
    "Non abbiate paura di me, voglio solo conoscervi" - ed era vero, il suo tono neutro, la voce metallica, da lui non si poteva capire nemmeno che sesso rappresentava, nemmeno qualsiasi indizio su ciò che poteva pensare o, magari, i suoi scopi nascosti. Per quel poco tempo in cui ebbe occasione di studiare a sua volta l'IA, non poteva sospettare altro se non il vero desiderio di conoscere i due ragazzi. Pensandoci erano tra i primi umani con cui era entrato in contatto assieme al costrutto. Nel frattempo Oregon rimase in silenzio ad ascoltare, non una parola, non si sentì minimamente offeso o toccato dall'ignorare alla sua domanda, i suoi pensieri erano continuamente rivolti verso l'intelligenza artificiale, specialmente, sull'incontro coi fratelli e su cosa poteva scaturire.

    Stato Mentale: Curioso e un po' attento
    Stato Fisico: Normale
    Energia: 100%
     
    Top
    .
  12.  
    .
    Ah, beh, se questo è il tuo timore allora siamo tutti morti: Skarn in definitiva è solo un lanciere umano -nessuna abilità, tolto quel particolare legame con il fratellino, nessun potere di sorta a migliorarne il debole fisico di mortale; Miron, invece, può sì fregiarsi di un'anima particolarmente atta alla manipolazione -con l'allenamento impartitogli dall'Accademia egli è in grado di ottenerne qualcosa che in molti mondi è considerato soprannaturale, ma a ben vedere, su Endlos, il tutto si riduce ad appena qualche trucco non così efficace e non così versatile; dal canto suo, invece, Lazarus potrebbe proporre sorprese -poichè i due gemelli mancati non sanno delle abilità dell'albino, egli ha tutto un cosmo di meraviglie cui attingere (ciononostante, a sentire lui stesso, sarà anzi l'elemento più indifeso in quella follia di viaggio verso l'Ovest). Perciò... beh, se un soldato d'elite trincerato nel sicuro di un'armatura ipertecnologica e dotato di armi che il semipiano può conoscere solo per merito della Riscrittura teme di non essere all'altezza, sicuramente siamo tutti morti. Semplice conseguenza logica, nulla di più.
    Per non parlare del fatto che possiede un'intelligenza artificiale olografica a supportarlo (o, nel peggiore dei casi, a fare da diversivo).

    «Fantascienza!»

    Per chi ha sempre vissuto in un presente a tinte gotiche -e dove i progressi ingegneristici sono stati soppiantati dalla magia e da altri tranelli simili- il materializzarsi di un ologramma che pretende d'essere una forma raziocinante non biologica appare davvero come fantascienza -per chi come Skarn non è avvezzo a certa letteratura (a differenza di Miron che quantomeno si è formato una cultura sui libri di fantasia, prima di comprendere che altro non erano se non descrizioni di altri universi) Heta rimarrà sempre e comunque fonte di stupore e sospetto.

    (Non così improponibile, comunque.)
    [Tu sai di cosa si tratta?]
    (In linea teorica sì, però non so fino a dove può spingersi.
    Potresti avere ragione a temerla.)

    E' strano vedere il minore dei due tanto padrone di sè quando è invece l'altro a non sentirsi a proprio agio -solitamente si assiste allo scenario inverso, con l'Artigiano avventato e l'Arma più cauta o addirittura trepida. Ma, come detto, non è questa una situazione standard, non sono Oregon e la sua compagna (perchè la coppia ha intimamente deciso di riferirvisi con un lei, in qualità di IA) la tipica compagnia che rientra tra le conoscenze del duo.

    "Ciò significa che hai un corpo..."
    [Ma hai appena detto che è un'immagine irreale!]
    "...più probabilmente, però, non uno riconducibile a droidi e cyborg."
    [Ho capito, questa discussione non fa per me.]

    Si arrende, piccato, portando avanti il dialogo per come può -lasciando che sia l'amante a giostrarsi in quel caos, il Gallo riprende invece un tema a lui più caro.

    «No, non siamo telepati. Noi abbiamo un anima e attraverso di quella siamo legati.
    Tu, piuttosto?»
     
    Top
    .
  13.  
    .
    Avatar

    Viaggiatore dei Mondi

    Group
    Member
    Posts
    5,424
    Location
    Keron

    Status
    Anonymous

    Analogie



    Pensato Intelligenza Artificiale
    "Parlato Intelligenza Artificiale"
    Pensato Agente Oregon


    Luogo: Endlos - Kisnoth



    E così Oregon era stato completamente tagliato fuori, mentre rimaneva lì in silenzio ad osservare con curiosità e attenzione la prima interazione con un umano differente da lui dell'intelligenza artificiale. Più che altro si chiedeva come ragionava di fronte ad individui con cui non poteva leggere nel pensiero.
    Il pensiero è semplicemente un insieme di dati, io non leggo - sottolineò inutilmente, poiché era evidente anche ad ella medesima ciò che voleva intendere lo spartan. Tornando alle ipotesi, azzardò anche a un'operazione di similitudine, tra lui e i gemelli in quanto umani - So di esserti irritante, Agente Oregon, ma fare ipotesi non è mai come la certezza - continuò, ma Oregon aveva da ridire su questo punto, giustamente, si trattava di una differenza sostanziale tra l'uomo e la macchina.
    Le ipotesi si fanno per avere una base su un qualche metodo.. - quasi non sapeva cosa diceva, forse sarebbe stato meglio se teneva chiusa la mente, ma naturalmente non poteva - Filosofi di secoli precedenti ponevano la matematica alla base del pensiero, no? - ma lui era solo un soldato, nonostante avesse frequentato la relativa scuola superiore in America. E' difficile spiegarlo, sembravano discorsi pensati ancora prima di partire, più di una volta, risposte pronte e, magari azzardando ancora, premeditate da giorni. Nel mentre osservava tutto il tempo la figura violacea dell'IA, era di spalle rivolto ai fratelli, però nel contempo confabulava con lui nella mente, era pronto a dire che forse si era sdoppiato, ma qualcosa di razionale, come "piace" alla macchina, eh si..un personaggio che non prova emozioni, non può neanche dire di piacere qualcosa. In altre parole, si trattava solo di creare un'immagine, non di clonarsi. Il silenzio del costrutto era un segno positivo, ma qui si divaga fin troppo con questo pensare.

    Luogo: Base Alpha
    Tre anni fa circa..



    "Posso già provarlo?" - chiese lo spartan, la risposta attraverso un cenno fu positiva, immediatamente un operato prese l'oggetto dalle mani di Oregon senza fatica - "Si volti, prego" - disse, mentre senza esitare di girò per lasciare la schiena dell'armatura nelle mani dell'operato. Due secondi e l'equipaggiamento fu inserito nel suo apposito spazio. Oregon riusciva bene a gestire le proprie emozioni, non vedeva l'ora di provarlo, si trattava di un equipaggiamento a propulsori, cioè spostarsi ad una certa velocità, la difficoltà stava nell'atterrare in piedi o meno sbilanciati possibile. Dopo prove basilari, sarebbe passato a quelle avanzate, imparare a sfruttare per evitare colpi nemici e avvicinarsi, magari anche con l'uso di acrobazie, era necessario. "Il campo delle simulazioni non è disponibile ancora, stanno andando a prenotarti l'ora straordinaria" - lo informò il Direttore - "Ora vado" - e si avviò all'uscita preceduto e seguito, per tutto il piccolo tratto verso la porta automatica, dal gesto di saluto di Oregon. Non restava che aspettare, lì seduto, quasi solo, man mano uno alla volta gli operatori lo lasciavano da solo per svolgere altre mansioni. Non c'era molto che poteva fare, sapeva che qualcosa sarebbe cambiato, che avrebbe fatto qualcosa di spettacolare, un viaggio magari.

    Luogo: Endlos - Kisnoth



    "..E realtà" - aggiunse, certamente la fantascienza ricopriva anche ambiti tecnologici e scientifici attuali, ma non voleva che risaltasse il lato immaginario del significato del termine, ovviamente per lui tutto viene preso alla lettera, o quasi. Era difficile anche per l'IA capire quando i due entravano in contatto tra loro per comunicare in segreto, almeno era certo che avevano questo dono, che confermarono loro stessi: anima. Attraverso questa "anima" i due potevano comunicare, ciò che a Oregon, e non solo lui, veniva spontaneo chiedersi come funzionava questo collegamento. Dal termine pareva proprio che non aveva nulla a che fare con la tecnologia.
    "Forse nel vostro linguaggio posso dire che non esiste la telepatia, comunico attraverso dati, come sto facendo con voi.." - si fermò e cominciò a brillare come era solito fare nel controllare alcuni dati, non si trattano di veri e propri calcoli numerici, ma controlli generale su tutta la linea, era compreso anche una scansione di errori, nel quale non aveva ancora mai registrato nessuna anomalia.
    "..Mi piacerebbe approfondirne di più, la vostra "anima" è uno scambio di dati" - quasi lo spartan voleva contestare il suo metodo, aveva sempre fatto affermazioni certe, stavolta sembrava stesse ipotizzando, però affermava qualcosa di cui non era completamente certo - Anche loro sono umani, la mente funziona nello stesso modo - gli disse mentalmente, esternamente continuava ad osservare i due fratelli come se niente fosse, impossibile capire cosa faceva nel frattempo, troppo veloce, multifunzionale.
    Il cervello è come un computer, tutto quello che riceve sono dati - concluse, anche questa volta Oregon non trovava soluzione, però man mano acquistava una certa stima nei confronti di un personaggio così corretto, quasi fosse sempre chiaro, sempre nel giusto. Almeno per ora, forse doveva aspettare e basta, magari tutto quello che aveva fatto avrebbe portato a qualcosa di giusto..oppure doveva avere un virus per pensare a simili follie per il futuro.

    Stato Mentale: Tranquillo e un po' attento
    Stato Fisico: Normale
    Energia: 100%
     
    Top
    .
  14.  
    .
    Realtà, telepatia e l'anima come uno scambio di dati. Sì, è decisamente fantascienza.

    «No, non è così. Non ti permetto di paragonarci ad una macchina!»

    (Mi sta ignorando. Non è giusto.)
    [Hai sentito cos'ha detto? Cioè, ho capito bene io?]
    (Sì, perfettamente.
    E comunque non ha risposto alla mia domanda: sono così noioso da non meritare attenzione?)

    [Ma smettila -mica darai retta ad un coso finto e che spara sentenze a caso! L'anima una condivisione digitale -pah!]
    (Ma allora perchè ha fatto finta di nulla?)
    [Perchè non ha un'anima. Ed è smaniosa di averla.]

    «Non puoi. Un'anima non è qualcosa che ti si possa regalare. Se ci nasci è tua, se ne sei privo non hai modo di ottenerla.»

    Spiegazione semplicissima, drastica perfino.

    "Più e più volte ciechi visionari hanno provato a dimostrare il contrario: hanno tutti fallito. Un'anima spinta in un corpo estraneo non riesce a legarsi, più o meno velocemente si staccherà da quello lasciandolo vuoto per l'ennesima volta."

    Ma il fratellino rincara la dose -con qualche informazione in più, racconta di come la speranza di potervi porre rimedio sia invece nulla più che un'illusione pericolosa quanto fugace.

    «Perciò dovrai rassegnarti: a differenza sua non potrai mai conoscere cosa significa.»

    Indica l'armatura e il suo contenuto -a ben pensarci nessuno dei due amanti sa cosa ci sia veramente al suo interno.

    "Semprechè anche lui non ne sia sprovvisto."
     
    Top
    .
  15.  
    .
    Avatar

    Viaggiatore dei Mondi

    Group
    Member
    Posts
    5,424
    Location
    Keron

    Status
    Anonymous

    Parlando di essenza



    Pensato Intelligenza Artificiale
    "Parlato Intelligenza Artificiale"
    Pensato Agente Oregon


    Luogo: Endlos - Kisnoth



    Così la tranquilla discussione cominciò a diventare accesa, ovviamente l'intelligenza artificiale manteneva sempre il suo stato neutrale, senza un tono particolare, voce metallica e indistinta, forma indefinita, pensiero basato sulla precisione più vicina possibile. Lei non aveva ignorato nessuno, è impossibile scorgere i calcoli che esegue, aveva solo posticipato, si era reso conto, probabilmente, della reazione che stava dando ai gemelli: uno determinato a vincere una discussione, dal fatto del costrutto e, purtroppo, anche da Oregon, già persa in partenza. Lo spartan sapeva benissimo quante cose conosceva l'IA e quanto brava era a smontare le tesi altrui, finora non era mai riuscito a vincere una discussione, anche perché se potesse vincerle, il costrutto non accetterebbe mai la sfida. Come se tu sapessi di scommettere qualcosa che andrai a perderla per certo, naturalmente rinunci al rischio sicuro. I fratelli avevano sviato in parte l'argomento, dall'analogia fatta tra anima e "macchina", Skarn optò inconsciamente a provare a colpire diretto gli inesistenti sentimenti dell'insieme di dati "vivente". Tutto inutile, non provava invidia in loro, nemmeno la foga della discussione riscaldava le particelle tecnologiche che la componevano. Niente sortiva effetto su di lei, era semplicemente interessata a capire come potevano parlare telepaticamente, senz'altro non poteva avere torto. Ciò che aveva inteso all'inizio indirettamente è che il cervello umano era uguale per tutti gli umani, stessa struttura e stesso modello, contenuti diversi a parte, poiché era in grado di controllare la mente umana, non poteva non conoscerla, però adesso si stava parlando dell'anima. L'ultima frase di Skarn sembrava proprio mirata a far stare male la piccola figura violacea, quest'ultima si voltò verso lo spartan e successivamente tornò a guardare la coppia di ragazzi. Impenetrabile, una delle poche parole per descriverla appieno.

    Luogo: Base Alpha
    Tre anni fa circa..



    Era passata un'ora, forse di più, e finalmente un operatore entrò e si avvicinò allo spartan in attesa. "E' libero" - due semplici parole, la sala degli allenamenti era vuota, Oregon si alzò, fece circondurre un braccio all'indietro e si avviò all'uscita. Seguì il solito percorso di tutti i giorni e arrivò alla grande sala circolare. Vi erano altri operatori sulla sala dei comandi olografici, pronti a inserire il programma adatto per l'addestramento eccezionale. La prima simulazione fu nello spazio, ampio e vuoto, con un solo meteorite freddo e di un grigio chiaro, forma irregolare. Lo calpestava e via radio sentiva la voce dell'operatore - "Prova a usare l'equipaggiamento" - doveva essere adatto allo spazio, per cui doveva assolutamente provarlo. Dapprima attivò l'abilità dell'armatura, dalla sua schiena si sentì un rumore ben distinto, sembrava qualcuno avesse acceso per un attimo un lanciafiamme. Infatti due scie luminose tracciarono il suo spostamento, rapido, fluido e bello lungo. Bastò una volta per dargli un'incredibile emozione, adrenalina a mille, tanto che in poco tempo provò a spostare prima sui quattro assi cardinali, successivamente anche nelle varie angolare. Poco dopo passò aumentando la difficoltà, salti laterali, capriole in volo o rotazioni varie, seguiti da quello scatto. "Penso sia sufficiente, possiamo caricare il secondo programma" - disse l'operatore - "Non devo provare anche con la gravità?" - chiese confuso - "Ah, giusto.." - poi sentì un borbottio, non distinse le parole, però intuì la grande voglia nel seguire il suo programma di addestramento personale. Quindi Oregon si fermò, un paio di minuti e tutto intorno cominciò a cambiare, partendo da quelli che dovevano essere i bordi della sala. Sembrava di stare in montagna ora - "Ti va bene questo paesaggio?" - chiese quasi a prenderlo in giro, Oregon s'indignò e sfruttò l'occasione per divertirsi a sua volta - "No, voglio una radura deserta" - e un altro borbottio indistinto, mentre le montagne piano piano mutarono in una radura di un pianeta con la stessa gravità della Terra. Non restava che continuare, l'ora non era infinita.

    Luogo: Endlos - Kisnoth



    "Dunque, tu sai esattamente cos'è l'anima?" - chiese il costrutto, non importa che risposta avrebbe dato, il suo discorso non si sarebbe fermato, ora era il suo turno.
    "Alcuni dicono che sia l'essenza di un soggetto, io ho una coscienza come voi, una mia mente..ciò che mi manca è il corpo" - e qui riprese a rispondere a Miron - "O meglio.." - scintillò per eseguire un auto backup e ricalcolare ciò che aveva fatto un momento prima - "Voi potete vedermi perché mi trovo in un "corpo" che mi permette di mostrarmi a voi, se l'anima è l'essenza del soggetto, come potete dire che io non ho un'anima? Con accezione tecnologica, quello che vedete è la mia essenza e il corpo è ciò che vi lascia vedere la mia essenza tecnologica" - come detto prima, non provava invidia, se gli altri probabilmente pensavano che non avesse un'anima, solo perché era fatto di dati, forse si stavano anche sbagliando. "Per risponderti, anche io ho un "corpo", però posso servirmi di più "corpi"" - fin qui non mentiva, tutto ciò che poteva ospitare l'intelligenza artificiale, avrebbe funto da corpo. Non c'era stupidità nel suo ragionamento, l'anima è sempre stata definita come qualcosa collegata all'intelletto, il quale detiene la conoscenza del soggetto, in poche parole, l'essenza dell'IA era l'essere un insieme di dati, un senziente dotato di coscienza di se stesso e una sua conoscenza diversa dalle altre intelligenze. Poteva quindi paragonarsi ad un nucleo, come il cervello. Ciò cui voleva arrivare, era quello che intendevano loro per anima, Oregon seguì a fatica il ragionamento, man mano sembrava illuminarsi di idee, ancora non era sicuro da quale parte stare. "Una cosa non ho ben chiara, Miron, cosa intende con un'anima in un corpo estraneo? Parli di reincarnazione, possessione..se sta indicando me, non posso che essere d'accordo con la sua spiegazione, ma in parte, tutto ciò che può ospitarmi, non mi "rigetta"" - vero, per ora, in poche parole, un sasso non potrà mai ospitarlo, quindi nemmeno "rigettarlo", mentre tutto ciò che può ospitarlo, non può "rigettarlo" nemmeno, perché l'affinità tecnologica era identica sempre, per esperienza aveva testato egli stesso su ogni tipo di tecnologia - "Devo deludervi, se le mie definizioni sono corrette, sono certo di capire cosa sia avere un'"anima" - terminò al momento, che avesse vinto? Quanto sarebbe durata la determinazione di Skarn? Oregon gli avrebbe consigliato di cercare di appoggiarlo, per esperienza, l'intelligenza artificiale avrebbe continuato all'infinito, instancabile.

    Stato Mentale: Attento e un po' confuso
    Stato Fisico: Normale
    Energia: 100%
     
    Top
    .
19 replies since 28/12/2012, 21:45   346 views
  Share  
.