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Lordaeron: Maniero della Dama Azzurra
Drusilia Zimmerwald, scortata dal Falco Grifis, da Masahiro e da Ermenegisto, raggiunse finalmente l'edificio dove si trovava la Dama Azzurra.
Il viaggio aveva richiesto solo qualche ora, di cui la giovane approfittò per ammirare com'era il paesaggio su quel mondo così diverso dal suo: l'erba era verde, il cielo era azzurro, il legno di un marrone più intenso. Era una combinazione di colori a cui non era abituata, ma la vivacità che la circondava le piaceva così tanto che quasi si dimenticò il motivo per cui era lì.
« Sorellona, hai visto il cielo? »
La fanciulla abbassò lo sguardo verso la sua sorellina, che teneva per mano.
Mentre proseguivano le carezzò la testa con la mancina e un sorriso che non si sarebbe mai aspettata di mostrare in quel momento si fece spazio sul suo volto.
« Si Annie, ho visto. E' molto bello. »
Drusilia entrò da sola nel Maniero, chiedendo a tutti gli altri di aspettarla fuori.
Aveva richiesto un'udienza privata con la Dama, ed ora poteva finalmente vederla e avvertirla al più presto su cosa sarebbe successo di lì a poco.
Era nervosa, e non sapeva se la Dama le avesse creduto o meno, se l'avesse presa per una poco di buono o ancora peggio per una ciarlatana. Ma avrebbe lottato, e si sarebbe fatta valere: non poteva sopportare che già il suo mondo stesse crollando, figuriamoci se le faceva piacere il dover coinvolgerne uno che non ne aveva colpa.
Non avrebbe permesso che le sue parole avessero solo solcato l'etere senza produrre alcun effetto.
« L-Lady Kalia... »
esordì, inginocchiandosi d'innanzi all'Alfiere dell'Est.
« Il mio nome è Drusilia Zimmerwald, e sono qui per portare -con mio profondo dispiacere- cattive notizie. »
I suoi occhi azzurri brillarono di speranza.
Forse non era ancora troppo tardi.
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Con una calma che non provava realmente, la Dama dell'Est ripiegò in tre la carta croccante del dispaccio che le era stato recapitato e lo ripose nella sua busta da lettere, mentre -con preoccupazione- gli occhi di zaffiro lanciavano lo sguardo lontano, nelle profondità del cielo terso che si stendeva oltre il vano della finestra.
Erano passati lunghi mesi da quando lo strano vortice che rapiva villaggi e città dalla verde vallata di Chediya aveva cessato la propria attività, eppure -come la missiva accennava- la faccenda era ben lungi dal dirsi conclusa; le era stata richiesta un'udienza privata con la principessa di un regno esterno al semi-piano, e -naturalmente- la Dama Azzurra non aveva rifiutato.
« L-Lady Kalia... Il mio nome è Drusilia Zimmerwald.... »
esordì dolce e familiare la voce della fanciulla che si inginocchiò al suo cospetto
« ...e sono qui per portare -con mio profondo dispiacere- cattive notizie. »
Quando i paggi le annunciarono l'ingresso della sua ospite, ed ella fece il suo ingresso nella Sala del Trono presentandosi a quel modo, Kalia sbatté le palpebre incredula: oltre al nome, anche la somiglianza con la sua amica del Presidio Errante -e sorella nei reami onirici della Corte- era impressionante... e l’Alfiere ne era rimasta colpita.
« Ehm... Vi prego, alzatevi, Lady -ehm- Drusilia... Non è davvero necessario... »
la esortò la Castellana, con voce gentile e premurosa nonostante l'ansia
« Come forse già saprete, il mio nome è Kalia Menethil, e sono reggente di queste terre.
Se le circostanze fossero altre, sarei lieta di porgervi il giusto benvenuto, ma...»
con un sospiro in apprensione, la fanciulla eterna scoccò un'occhiata alla lettera
« Mi è stato preannunciato che recate notizie molto gravi, e... è detto comune che “ambasciator non porta pena, perciò, vi prego di parlare liberamente e senza esitazioni.
Sono qui per ascoltarvi. »SPOILER (clicca per visualizzare)Koe - Richiamo della Sirena
L'impatto che la sua presenza esercita su quanti la rimirano è ancor poco rispetto al miracolo che ella può compiere con una parola, per il semplice fatto che la dolcissima e incantevole voce della Dama par sciogliersi nell’atmosfera, diffondendosi nell’aria come un estatico profumo, trasformando ogni frase conciliante in armonia e luce, e ispirando rispetto, saggezza e autorità quando si trova ad esprimere un’opinione o un comando.
A causa dei ruoli politici che è sempre stata chiamata a rivestire, Kalia ha dovuto -per forza di cose- imparare a farsi ascoltare: affiancando l’arte oratoria alla sua splendida voce, i suoi interventi risultano incredibilmente incisivi, perché chiunque la oda non può far a meno di trovarla magnetica e persuasiva, e quel che dice suona talmente ragionevole, gradevole, e giusto da catturare l’attenzione degli interlocutori, che difficilmente si negheranno il piacere di prestarle udienza.
[ Voce Ammaliatrice ]
Lilium - Essenza di Nostalgia
Per qualche misterioso e arcano motivo, una tenue ma persistente fragranza pare avvolgere la Dama Azzurra ovunque ella sosti o vada; la sua pelle, i suoi capelli, i suoi abiti... tutto di lei pare emettere un dolce profumo di gigli, che segue i suoi passi come una scia e le si spande gentilmente intorno entro un raggio massimo di 10 metri, sortendo effetti rasserenanti su quanti la circondano.
L’effluvio floreale sembra ispirare negli altri pensieri nostalgici e dolcemente malinconici, spesso legati alla regressione verso i propri ricordi di infanzia, evocando sentimenti romantici e teneri che rafforzano il senso di pace che la delicatezza e la gentilezza di Kalia generano nel prossimo. Se le circostanze lo permettono, è anche facile che l’essenza di gigli concili il sonno.
[ Aura Conciliante ]
Sancta – Aura di Devozione
Gentile come un angelo, Kalia possiede un aspetto puro e pio che rende particolarmente carismatica la sua figura: l’attrazione e il senso di tranquillità che promana è abbastanza forte da far scordare ogni negatività con un solo sguardo, spingendo a condividere sentimenti angosciosi per l’inconfessato e inconfessabile desiderio di liberazione, così come un suo gesto compassionevole può spezzare la prudenza o la paura. In questo modo la giovane sa comprendere i motivi –e le emozioni- che animano il suo interlocutore, dissuaderlo da atti di forza, e farlo ragionare... sebbene è anche possibile che la sua presenza provochi emozioni forti, persistenti e non sempre controllate.
Questo suo involontario ascendente consente di influenzare un’intera folla nello stesso momento, giacché non è necessario che Kalia compia alcunché oltre a mostrarsi, e trascende qualsiasi razza, genere, religione, classe sociale e soprattutto natura soprannaturale: non è indispensabile incontrare i suoi occhi, basta posare lo sguardo sulla sua figura e trovarsi nel raggio di 10 metri da lei.
[Aura di Charme]
Alcar Valaron - Gloria delle Potenze
"...Ora avvenne che le Potenze di Arda, che pure erano consce della sorte del loro Maia Faerglir, volessero inviargli un dono, per sostenerlo nei momenti in cui ogni persino la luce della ragione e della verità non fosse risultata abbastanza brillante da trafiggere le tenebre del dubbio e del falso. Molto, infatti, l'Uno teneva a cuore lo spirito del garante e quando questi si dipartì da Ennor grande sofferenza gli pervenne, esulando, quell'evento, dall'antichissima musica degli Ainur; per volere di Eru Ilùvatar nuova forza crebbe nello Zero, ché il Destino lo permise, e ciò che nel cuore del Mondo si ammantava di menzogna avrebbe emesso un suono strisciante, che solo l'orecchio dell'Eterno avrebbe colto..."
Ciò che le Potenze donarono ad Eru Elen Amarth -e che lui, attraverso il ciondolo ha donato a Kalia- non è altro che la capacità di discernere il vero dal falso; infatti, in un area di 10 metri di raggio ogni menzogna pronunciata da qualunque creatura produrrà, alle orecchie della Dama un sibilo, lo stesso emesso dai serpenti. Come ogni altra passiva, sulle creature protette da particolari abilità o tecniche, Alcar Valaron non sortisce alcun risultato.
[Riconosce le Bugie]. -
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Quando gli occhi di Drusilia incrociarono quelli della Dama venne pervasa da un senso di sicurezza che non provava ormai da tanto, troppo tempo.
Rimase ancora in ginocchio, mentre cominciava a percepire un profumo floreale che non aveva mai sentito: era profumo di gigli, che la fanciulla non aveva mai avuto occasione di vedere od odorare, non trovandosi su Endolas.
Quella fragranza delicata si faceva spazio per la prima volta tra i suoi sensori olfattivi, eppure aveva un qualcosa di familiare e nostalgico, e presto riaffiorarono i ricordi della sua infanzia, quando suo fratello Grifis era ancora in vita e rideva e giocava con lei.« Ehm... Vi prego, alzatevi, Lady -ehm- Drusilia... Non è davvero necessario... »
la esortò, mentre Drusilia si alzava in piedi.
« Come forse già saprete, il mio nome è Kalia Menethil, e sono reggente di queste terre.
Se le circostanze fossero altre, sarei lieta di porgervi il giusto benvenuto, ma...»
sospirò, mentre gettava un rapido sguardo al foglio di carta che aveva in mano.
« Mi è stato preannunciato che recate notizie molto gravi, e... è detto comune che “ambasciator non porta pena, perciò, vi prego di parlare liberamente e senza esitazioni.
Sono qui per ascoltarvi. »
La voce della Dama azzurra era talmente bella e delicata che la principessa di Endolas quasi s'incantò, ma si riprese subito ricordandosi il motivo per cui era lì.
Si sistemò le pieghe dei vestiti, non proprio adatti per un'udienza con un Reggente. Ma dopotutto erano gli abiti che si portava dietro dalla cella in cui era stata rinchiusa e non aveva avuto tempo di cambiarsi per via delle circostanze.
« Non si preoccupi, Lady Kalia. A me basta che abbiate accettato di ricevermi. »
spiegò la principessa con tono pacato, velato dalla tristezza.
« Anni fa il nostro consigliere di corte era stato mandato su Endlos affinché trovasse un modo per ottenere potere magico dalle persone. »
Si interruppe, abbassando lo sguardo.
Quello che stava dicendo la imbarazzava.
« E a quanto pare l'ha trovato.
E' tornato su Endolas e si è preso il trono con la forza, chiudendomi in prigione. Non ho potuto fare nulla, perché nessuno di noi possiede più alcun potere magico. »
Drusilia cercò di trovare la forza di tornare a guardare la Dama negli occhi.
« Sono qui per avvisarvi che sta muovendo guerra contro Endlos. Vuole rendere immortale il nostro esercito e quando avrà ultimato i preparativi aprirà dei portali che conducono qui ad Est. »
Ultimate le parole tornò a guardare il pavimento.
Non ce la faceva. Non ce la faceva a guardarla negli occhi.
Si sentiva in colpa. Dopotutto era il suo esercito e non desiderava vedere i suoi uomini combattere contro altri innocenti per colpa di un tiranno con manie di conquista.. -
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« Non si preoccupi, Lady Kalia. A me basta che abbiate accettato di ricevermi. »
la voce della principessa straniera suonò mesta mentre si rimetteva in piedi
« Anni fa il nostro consigliere di corte era stato mandato su Endlos affinché trovasse un modo per ottenere potere magico dalle persone... E a quanto pare l'ha trovato. »
narrò la giovane, abbassando lo sguardo con evidente disagio
« E' tornato su Endolas e si è preso il trono con la forza, chiudendomi in prigione.
Non ho potuto fare nulla, perché nessuno di noi possiede più alcun potere magico. »
Sentendo un brivido percorrerle la schiena a quella rivelazione, da Dama dell'Est trasalì un poco: non che ci fosse qualcosa di male nell'essere privi di poteri, ma... se anche lei ne era stata inizialmente priva, il pensiero di perdere i doni che le erano stati elargiti l'avrebbe gettata in una seria crisi. E non per se stessa, ma per tutti coloro che aveva aiutato e protetto, e per quelli che avrebbero ancora avuto bisogno di rivolgersi a lei in cerca di consolazione, consiglio, soccorso, o persino di un miracolo. Perdere la magia avrebbe per lei significato perdere possibilità di aiutare – e la forza di proteggere.
« Sono qui per avvisarvi che sta muovendo guerra contro Endlos. »
riprese l'ospite, spingendola ad abbandonare quei pensieri per concentrarsi sulla realtà
« Vuole rendere immortale il nostro esercito
e quando avrà ultimato i preparativi aprirà dei portali che conducono qui ad Est. »
Le iridi di zaffiro cercarono quelle altrettanto blu della ragazza albina, ma la principessa straniera aveva abbassato lo sguardo, e nel percepire la sua contrizione, il suo senso di colpa e la sua preoccupazione, Kalia si levò con grazia dal suo scranno, e leggera come una piuma scese i gradini che sopraelevavano il suo seggio per parasi davanti alla fanciulla.
« Posso solo immaginare quanto doloroso sia per voi dovermi avvisare di questo... »
le disse, prendendole le mani nelle sue nel tentativo di infonderle conforto
« ...e vorrei che non vi sentiste responsabile per cose di cui non avete colpa. »
nonostante la pesantezza del momento, l'Alfiere cercò comunque di sorriderle rincuorante
« So che vi sto chiedendo molto, ma... ho bisogno che ci passiate tutte le informazioni che potete: quando questo esercito immortale giungerà nelle terre dell'Est vorrei che ci trovasse pronti a difenderci. ». -
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« Posso solo immaginare quanto doloroso sia per voi dovermi avvisare di questo... »
le disse, mentre portò le sue mani a quelle di Drusilia, cercando di confortarla. Quest'ultima accettò di buon grado quel gesto e strinse ancor più le sue mani per avvertirne il calore e la delicatezza.
« ...e vorrei che non vi sentiste responsabile per cose di cui non avete colpa. »
continuò, sorridendole per smorzare la tensione di quel momento.
« So che vi sto chiedendo molto, ma... ho bisogno che ci passiate tutte le informazioni che potete: quando questo esercito immortale giungerà nelle terre dell'Est vorrei che ci trovasse pronti a difenderci. »
Il celeste degli occhi delle due reggenti tornò ad incrociarsi. Uno sguardo deciso era comparso sul volto di Drusilia, che fece cenno col capo lasciando intendere che Kalia aveva ragione. Non c'era tempo da perdere.
« Certo, avete pienamente ragione. »
le disse con tono deciso e sicuro, segno che aveva riacquistato il pieno controllo di sé.
Lasciò le mani della Dama e frugò tra le tasche in cerca di qualcosa.
Quando la trovo, da una ne uscì un foglio di carta piegato in quattro parti, leggermente stropicciato.
Lo spiegò per mostrare il contenuto all'Alfiere. Si trattava di una mappa del Presidio Est, che il consigliere aveva disegnato per il suo progetto di conquista, in seguito rubato dalla sorellina di Drusilia e portatolo immediatamente alla fanciulla quand'era ancora chiusa in cella.
Quattro croci rosse macchiavano il suolo del presidio, e sopra ad ognuna di esse vi erano quattro nomi: Fanedell, Chediya, Garwec, Shea.
« Questo è ciò che la mia sorellina ha trovato per me. Credo che i luoghi contrassegnati dalle croci indichino dove verranno aperti i portali per condurre qui l'esercito.
E' questione di quattro, cinque giorni al massimo... credo. »
E fu silenzio, e fu preoccupazione.. -
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La fanciulla dai capelli d'argento ricambiò la stretta delle mani dell'Alfiere,
e una fiamma decisa e risoluta tornò a divampare nei suoi occhi blu.
« Certo, avete pienamente ragione. »
Sciogliendo il nodo gentile delle loro dita, la principessa straniera prese a frugarsi le tasche, e ne tirò fuori un foglio di carta, piegato in quattro e dall'aria malconcia; quando lo ebbe aperto per mostrare il disegno custodito al suo interno, la Dama Azzurra comprese rapidamente quello che le linee di grafite stavano raccontando alla sgualcita pergamena: erano i contorni del suo Presidio, quelli... e le croci che segnavano la sua terra come presagi luttuosi erano dislocate per non tralasciare nessuna delle quattro regioni principali.
« Questo è ciò che la mia sorellina ha trovato per me. Credo che i luoghi contrassegnati dalle croci indichino dove verranno aperti i portali per condurre qui l'esercito.
E' questione di quattro, cinque giorni al massimo... credo. »
« Allora... »
rispose con voce quieta, mentre in lei si faceva strada la freddezza delle sorgenti
« ...non abbiamo tempo da perdere. »
Una cruenta battaglia avrebbe presto avuto inizio nelle lande orientali di Endlos,
e contro un esercito di invasori immortale, la Dama Azzurra avrebbe dovuto trovare un modo
per tenere la morte lontana da tutti i suoi Figli..
Avvertire l'Est |
