[CSV][CC][LAM] Uniti nella... discussione

Erano sopravvissuti.
Il Cavaliere Celeste e la Donna-Drago ad un'avventura per loro inedita, movimentata, dal finale confusionario tanto quanto lo era stato il suo inizio, ed il Demone-Volpe alla loro vendetta finale.
Ognuno fece ritorno alla propria dimora in seguito agli avvenimento recenti, ognuno ebbe tempo di riposare, riflettere e riorganizzare le idee; a distanza di qualche giorno, come da accordo era stato stabilito, si sarebbero ritrovati ancora una volta per chiarire la vicenda. O quanto meno provarci. Fu comprensibile per l'Elessedil, che volentieri accolse la richiesta di chiarimento dei suoi compagni: troppo era precluso alle loro conoscenze affinché potessero comprendere quanto era accaduto, troppo gli era precluso per comprendere le ragioni di un eventuale proseguo, qualora avessero ancora deciso di seguirlo.

« Tieni, Arhur. »

Il luogo dell'incontro, forse per loro un po' a sorpresa, non sarebbe stata l'isola volante che del Magister e della Rossa era l'attuale casa, bensì Palanthas: la biblioteca dell'Est.
Ciò che la Volpe passava con estrema cura dalle proprie mani a quelle del Saggio era un resoconto dettagliato ma purtroppo non completo di quanto accaduto, con annesso ciondolo recuperato ed allegato al malloppo. Loro era il compito di decifrare nuovi segnali, loro il compito di interpretare la storia.
Loro, probabilmente, i soldi ad essere in grado di farlo.
Lo ringraziò il Vampiro, e si dlieguò in un'altra stanza probabilmente desideroso di mettersi subito all'opera; al Magister, e per i compagni che di lì a breve sarebbero dovuti arrivare, fu dedicata un'altra stanza a parte. Piccola, riservata, munita di un semplice tavolino con annesse sedie per gli ospiti.
Lì li avrebbe attesi dunque il Mago, nella speranza che dal loro interesse, dalle loro ricostruzioni e dalla loro volontà, avrebbero ricavato se non del nuovo materiale su cui studiare-lavorare, quanto meno una collaborazione fruttuosa che li avrebbe accompagnati per le vicende future.

Iniziavano bene.
Occhiolini, ammiccate... doveva stare ben attento a non raccontare la storia un po' troppo noiosa, il Demone-Volpe, od avrebbe corso il rischio di ritrovarsi nel bel mezzo di un... approfondimento culturale, in quella biblioteca.

« Dall'inizio... »

Borbottò il Magister, riprendendo le ultime parole pronunziate dal cavaliere d'oro.
Come che fosse facile, pensò stavolta nella sua sola testa. Quanto e cosa avrebbe dovuto e potuto raccontare?

« Vi trovate esattamente nel punto di inizio. »

Allargò le braccia ad indicare la stanza a loro intorno. Beh, non proprio quella di preciso, ma...

« Palanthas.
Io ed i Saggi di questa biblioteca ci riunimmo per analizzare un libro che ci venne consegnato da un valido elemento del Magisterium. Iniziammo a leggere fra le righe, e... ricordate il ciondolo della ragazza defunta? Subimmo lo stesso effetto. Catapultati nel bel mezzo della storia, attori improvvisati di una storia a noi confusa e lontana.
Vera, falsa... questo non lo sappiamo. »

Ed era vero, in fondo: vi erano dei collegamenti con la realtà attuale e vissuta, ma chi non avrebbe potuto preparare un potente incanto ingannevole a tal riguardo?

« Galanodel: il cognome non vi è nuovo, vero? »

Per Nesrìn non lo sarebbe stato di certo, per Mozart sospettava ne avesse quanto meno conosciuto la fama.

« La storia pareva ruotare intorno a quel cognome, ed a due persone.
Ecatl e sua madre. »

Si soffermò a fissarli negli occhi, attendendo un cenno di intesa.
...poi si ricordò di avere davanti Mrs "Cossa?", e si premurò di non lasciare nulla all'intuizione.

« Il tizio alato, quello apparso dal tetto che ci ha invitato a proseguire per non restare intrappolato nella storia! »

Doveva essere semplice e chiaro a sufficienza di risvegliare i ricordi persino della Donna Drago. Impresa forse leggendaria, si premurò dall'esternare la Volpe!

« All'epoca del primo racconto era solo un bambino... ma a noi, come avete potuto vedere, è ricomparso come un angelo più che adulto. »

Galanodel ed angeli erano due parole che avanzavano di pari passo, secondo la storia concreta e reale del casato da cui proveniva Drusilia stessa.

« Voglio capire che legame esiste fra questa vicenda e la realtà attuale.
Cosa vogliono comunicarci -sempre che non ci stiano prendendo in giro-, perché stanno provando a farlo, chi... »

Ed una seconda spedizione non era ancora bastata a cavar granché di apparentemente utile, per il momento...

Doveva ammetterlo: avere la sensazione di potersi ritrovare costantemente coinvolto nel bel mezzo di un improvvisato set a luci rosse iniziava a metterlo un tantino a disagio.
Più trascorreva il tempo senza che quelle due cocenti anime riuscissero a consumarsi, e più le loro fiamme avrebbero contribuito ad alimentarsi a vicenda..! Diamine, fu seriamente tentato di interrompere la seduta per suggerirgli finalmente di sfogare la loro passione, ma ebbe seri dubbi sull'effettiva utilità di una -a ben pensarci- non troppo geniale idea.
Alla successiva riunione sarebbero stati un po' come studenti in costante attesa del dolcissimo tintinnio della campanella di fine lezione. E non certo per tornare a casa a giocare coi videogame.

« Quindi! »

Esordì il Demone, desideroso di spicciarsi a porre fine a quella vicenda.
Oh, chiaramente certo in quel momento, che le loro attenzioni le avrebbe ricevute appieno!
Nesrìn da una parte: bellissima, focosa... con dei graziosissimi folti baffi magicamente comparsi poco sopra le sue carnose labbra.
E Mozart dall'altra: con carta alluminio da forno al posto dello scintillio ammaliante della sua armatura d'oro.
Si augurava che quella fosse una misura di prevenzione sufficiente per arrivare almeno al termine della seduta! D'altronde, non desiderava dover costantemente ricorrere ad incantesimi illusori per poter ottenere la loro attenzione...!

« Beh, c'è una ragione di fondo »

Proseguì riferendosi per primo al Cavaliere.

« Drusilia non ama parlare del suo passato. E' un argomento che svia costantemente.
Inoltre ritenevo non necessario per il momento aggiungere ulteriori preoccupazioni all'Alfiere. Non finché non ve ne sarà bisogno, quanto meno. »

Venne dunque il turno di Nesrìn.

« Che io sappia, esistono al momento due soli Galanodel su questo mondo.
Non sappiamo a dire il vero se possa esistere un qualche legame di parentela con Ecalt, seppur di sola discendenza, o se il cognome sia una semplice casualità. Non sappiamo nemmeno, al momento, se quel ragazzo sia ancora vivo o meno. »

E quello non era affatto un dettaglio da sottovalutare.

« Comunque sia, sì: è un'ipotesi. »

Tornò a rivolgersi ancora a Mozart, riguardo la possibile mancanza di eventuali pagine sul libro precedente.

« Abbiamo visto nella nostra ultima vicenda che vi sono due fazioni: chi desidera mandarci avanti, come l'Angelo, e chi invece ha desiderio di scacciarci, come quel gruppetto tanto bizzarro quanto sospetto del cimitero -giusto per citarne uno. »

Avrebbe voluto elencare tutte le possibili domande che passavano in quel momento nella sua testa, ma era conscio che vi avrebbero potuto riflettere su per ora senza trovare ancora una soluzione.

« Brancoliamo veramente nel buio...
Fino a che i Saggi non avranno trovato un qualche indizio per la prossima destinazione, ci ritroviamo con le mani legate. »

Il che, piuttosto tristemente, descriveva la concreta povertà di informazioni in loro possesso.
Non avevano una certezza, non una sola nelle loro mani.
Dunque rivolse a loro nuovamente uno sguardo, ed in silenziò rimase per qualche istante a contemplarli, desideroso di comprendere se vi fossero da parte loro particolari osservazioni, od ulteriori domande.

SPOILER (clicca per visualizzare)

Tié, piccolo scherzetto per entrambi

Attento a ciò che vedi...
...per quanto possa sembrare vero, non sempre corrisponde alla realtà!
Un saggio consiglio che il demone argentato si augura non venga mai -o quasi- seguito dai bersagli di questo suo incantesimo. Una magia illusoria di tipo visivo, capace di ricreare oggetti differenti ed adattabili a seconda delle situazioni; serve un muro finto che faccia deviare prematuramente il cammino di un ospite non gradito? Niente di più semplice! Un ponte disegnato nel nulla per far sprofondare miseramente le truppe nemiche? Et voilà! Una spada finta da sostituire con quella vera? Tsk, robe da principianti...
Qualora necessario, dipendentemente dal tipo di oggetto, l'illusione sarà in grado di ingannare -oltre che la vista- anche il tatto e l'olfatto.
Durata: fino a 2 turni (1 turno)
Consumo: variabile (alto, medio a testa, per baffi ed armatura di alluminio)

Ecco, finalmente si iniziava a ragionare!
...certo, nel momento in cui erano oramai prossimi al termine della discussione, ma dopotutto... meglio tardi che mai; schioccò le dita il Demone-Volpe, e l'illusione che aveva colpito entrambi si dissolse (a malincuore - era divertente!) in un istante.
E titubò per qualche attimo il Magister, verificando che effettivamente le loro attenzioni fossero rimaste saldamente focalizzate sul discorso.
...bene, per il momento erano ancora con lui.

« Ahimé... sì. »

Replicò un tantino afflitto alla domanda di Mozart: non avevano molto di che da fare concretamente, se non attendere e confidare speranzosi in una soluzione miracolosa da parte dei Saggi.

« Mi dispiace non potervi fornire delle risposte più precise, ma era importante per me avere la vostra disponibilità. »

A quello d'altronde serviva l'incontro: far luce sugli avvenimenti che avevano dato vita a quella storia (per quel che si poteva-riusciva, per lo meno...) ed assicurarsi di avere dei compagni stabili e disponibili per il proseguo di quell'avventura.
E se non aveva frainteso i loro atteggiamenti e le loro intenzioni, almeno su quest'ultimo aspetto avrebbe potuto ritenersi soddisfatto!

« Siete stati degli ottimi compagni, avrò bisogno di voi. »

A dirla tutta rappresentavano un trio bello ed efficace, no?
La Rossa, il Biondo e la candela Volpe!

« Bene, non vi voglio trattenere ulteriormente in questa stanza: se non avete altre richieste o domande, vi lascio liberi di esplorare questa bellissima biblioteca. »

Dopotutto... quei due non vedevano proprio l'ora di darci dentro con un po' di sana e sfrenata cultura, vero?