Oracoli Onirici

-E sempre lo saremo.-

Dissero le Quattro voci all'unisono, e furono come la melodia di un mare lontano, una tristezza che è anche letizia, una saggezza fresca ed ingenua, la perfezione all'ascolto e al cuore; Quattro Destini avevano parlato in accordo sublime, e poiché ai Guardiani era caro il Quattro, e lo Zero ne serba il valore nell'animo, egli che è Primo e Ultimo, l'Essenza aveva giurato Quattro volte, tutte assieme.

Poi, Mentre Esse si levarono in piedi, fiere statue presso la corte del Tempo fuggente, ecco che una per una scivolarono via nel ciondolo, finché rimase l'ultimo Vascello, quello che Kalia aveva conosciuto e amato; la guardava, con gli occhi Vuoti, e Pieni d'ogni colore.
Mai sia detto che il Destino viene meno ai propri voti.

-Sempre.-

Ripeté, e sorridendo, svanì nel ciondolo, Ultimo di coloro che vennero Prima.

Come si rompe un incanto, così i loti scomparvero in un dolce scivolare di petali verso il Nulla, e del lago e dei fiori, della magia e della nebbia non rimase che il Passato.
Stava l'Alfiere ad osservare i Quattro sepolcri di cristallo, dove la Vita non scorreva più.

Ma nel cuore, Ella non era sola.