Emissario di Morte

Berjaska, l’Isola dei Vapori Bollenti. Il nome di quel posto probabilmente spiegava molte cose, sembrava un luogo inospitale dove la vita non poteva aver modo di proliferare. Un Inferno in terra, ecco cos’era Berjaska: con il suo vulcano a dominare l’intera isola solo poche zone potevano ospitare degli insediamenti, delle persone. E benché il cratere fosse al momento assopito, poteva risvegliarsi da un momento all’altro, scatenando così la sua furia sul villaggio e sulla costa dell’Ovest non troppo distante.
Quella briciola di terra in mezzo al mare sembrava lo scenario perfetto per l’entrata in scena di un uomo, un mezzo uomo, che con un vulcano aveva molte cose in comune, come ad esempio la capacità di esplodere all’improvviso senza dare nessun avvertimento prima. Però ancora sembrava tutto calmo, infatti in quella piccola spiaggia solitaria dalla sabbia nera, soffiava una leggera brezza e con dolcezza le onde si riversavano sul bagnasciuga, producendo quel suono così rilassante e tranquillo. Ma tutto ciò venne presto interrotto da qualcosa di... molto strano.
L’aria infatti sembrò quasi tremare, successivamente essa si increspò quasi fosse acqua e l’increspatura si allargò per circa due metri, sospeso a circa la stessa distanza dal suolo. E poi fu come se lo spazio andasse in pezzi: briciole di materia esplosero in avanti, in modo del tutto simile alla rottura di un vetro, mostrando così una brillante luce violacea che proruppe in avanti, dando poi uno squarcio di un modo nero e morto attraverso quella fenditura... e infine quel portale venne attraversato da qualcuno, che con un balzo atterrò sulla sabbia vulcanica sollevando una nuvoletta di polvere. Successivamente lo squarcio si richiuse così come si era aperto, spegnendo la luce violacea che in quel momento permeava la zona, avvolgendo la figura appena arrivata e rendendone difficile scorgerne i dettagli.
Quando però la luminosità tornò normale, la luce del sole riuscì finalmente a mostrare i lineamenti di quell’individuo, bardato da un’armatura scura come la notte. Essa ricopriva quasi interamente il corpo di quell’uomo dall’altezza non importante, ma il suo aspetto era reso fiero dalla presenza della corazza. Sul capo era presente un elmo molto più simile ad un diadema, da cui spuntavano due corna e appena sotto di esse si potevano notare due occhi... rossi come il sangue. Il volto era orientale, abbastanza giovane, anche se la carnagione era piuttosto pallida, quasi priva dei colori che normalmente erano presenti sul volto di ogni persona. Ma quel bianco era molto più simile a quello di un cadavere.
Il capo del ragazzo si mosse quindi verso destra, osservando gli scogli a picco sul mare, su cui però si arrampicava una piccola via. Successivamente gli occhi insanguinati vennero spostati verso destra e infine verso il mare. E in quel momento un angolo della bocca del Cavaliere si piegò verso il basso, trasformandosi ben presto in un’espressione di disgusto.

Che cazzo di posto è questo?

Il suo tono era arrogante e lasciava trasparire un certo nervosismo, segno che non era per nulla soddisfatto del paesaggio che l’aveva accolto.

Alla fine sono tornato in questa merda di superficie, che fregatura.

No, lui non sapeva che quello era un altro luogo completamente differente dal pianeta Terra, non era a conoscenza del fatto che quello non fosse il mondo disastrato che l’aveva accolto quando era ancora in vita, ma purtroppo lui ancora non poteva saperlo.

Però sembra che sono capitato... in quel posto.
Andrò ad ammazzare quello stronzo.

Concluse infine mentre un sorriso sadico si dipingeva sul suo volto, rivolgendo così la sua attenzione alla piccola stradina che si inerpicava sugli scogli, convinto di aver raggiunto un luogo già visitato in passato, dove aveva giurato vendetta. Era pronto a farlo a pezzi, ma proprio non sapeva che il Destino aveva piani diversi in serbo per lui.

Passo dopo passo, il Cavaliere Immortale si inerpicò sul sottile passaggio largo al massimo un metro, nel migliore dei casi. Quasi a metà strada il sentiero si strinse ancora, costringendo lo Spettro a strisciare con la schiena contro la parete rocciosa, facendo stridere la sua corazza contro di essa. Alla fine, con un ultimo balzo, Jao riuscì finalmente a raggiungere la cima della scogliera, trovandosi davanti a un paesaggio familiare eppure sconosciuto.
L’ultima volta che era stato li, tutti quegli scogli non c’erano e il sentore di morte era molto più presente... così iniziò a venirgli qualche dubbio, forse quella non era l’Isola della Regina nera. Ad avvalorare l’ipotesi era il fatto che da quando era giunto li, la Falce non aveva incontrato neanche un avversario, nessun pagliaccio con l’armatura nera addosso ad intralciarlo: niente di niente. Sembrava quasi che il padrone dell’isola si fosse dimenticato di sorvegliare il suo possedimento.
Il moro così si fermò, osservando una vallata brulla anche se costellata, ogni tanto, da qualche germoglio verde e in lontananza si vedeva qualche abitazione, quindi quella sarebbe stata la sua prossima meta... almeno si sarebbe divertito un po’. Con quell’idea in testa il thailandese riprese a camminare, ma ben presto fu costretto a interrompere nuovamente la sua marcia, visto che un armadio era apparso all’improvviso davanti a lui. Aveva un cappello in testa e vestiva quella che sembrava una divisa, qualcosa che l’altro non aveva mai visto e che gli fece inclinare la testa lateralmente, incuriosito.
Inutile dire che a Jao quel tizio stava già antipatico e la sua espressione seccata rendeva il tutto più evidente. Purtroppo i rapporti umani non erano il suo forte.

E tu chi cazzo sei?

Se ne uscì nel suo solito modo il ragazzo, senza dimenticare di puntare il dito indice in quella direzione, ricordandosi solo dopo di mettere in moto il cervello.

Endlos?
Ecco, bravissimo.
Mi stai prendendo per il culo?
No, così non va bene.
Ti conviene parlare, se non vuoi che ti tagli la testa.

Magari bastava un po’ di gentilezza in più, ma come detto prima non riusciva proprio ad essere gentile con chi gli stava simpatico, figurarsi per un tizio che già non sopportava. Infine puntò gli occhi insanguinati in direzione del colosso, sollevando leggermente il volto in su con fare di superiorità: non aveva nessuna paura di lui.

Jao non era stato molto gentile con lo sconosciuto, questo era vero, ma non sapeva proprio che la pena contro la maleducazione fosse... finire sommerso da un mare di parole che probabilmente non avrebbe nemmeno ascoltato. Al ragazzo i grandi discorsi non piacevano proprio, preferiva arrivare dritto al punto senza fare giri di parole inutili... tutto il contrario di quell’armadio che, a quanto pareva, aveva parecchia voglia di parlare. Purtroppo però lo stava facendo con la persona sbagliata, una di quelle che perdeva la pazienza in un attimo e reagiva male... molto male.
Però, prima che il ragazzo orientale potesse fare qualcosa per impedirlo, il bestione iniziò a parlare così tanto e con così tanta foga, che ben presto lo spettro perse il filo del discorso. Per la precisione si era fermato al “dunque”. Ah ecco, poi riuscì anche ad afferrare il suo nome, ma alla fine non gliene importava proprio nulla.
E poi boh, più quello parlava e più la pazienza di Jao si assottigliava. Ben presto una vena si gonfiò sulla tempia del moro, successivamente la palpebra del suo occhio sinistro iniziò a tremare vistosamente, il che unito agli occhi sgranati non migliorava le cose. Era così annoiato e nervoso che nemmeno la mano avvitabile lo incuriosì, men che meno il globo violaceo che apparve sul palmo della mano del tetesco: quelle cose non potevano di certo impressionarlo. Quando finalmente il discorsone giunse alla fine, arrivò una richiesta che diede il colpo di grazia allo spettro, il quale portò la mano sul volto, utilizzando quella tecnica che in molti definiscono... Per il Sacro Facepalm.

Ti piacerebbe andartene a fanculo?

Rispose secco, facendo scivolare la mano sul volto fino a rivelare una smorfia disgustata.

Ti ho solo chiesto che posto è questo, mentecatto.

Alla fine sollevò il braccio destro, rivolgendo poi il palmo verso l’alto per poi chiuderlo a pugno... per poi sollevare il dito medio, inclinando leggermente la testa lateralmente.

Preferirei castrarmi piuttosto che andare da qualche parte con uno come te.
Parli troppo.

Concluse infine, riprendendo poi a camminare prendendo una direzione a caso, possibilmente il più lontana possibile da quel tizio, infatti Jao iniziò a camminare verso destra, dove la vallata vulcanica iniziava la sua discesa. Ovviamente non degnò di un altro sguardo quel tizio, gli aveva fatto una domanda e quello si era esibito in un discorsone così lungo che nemmeno i nonnetti di Atene ne sarebbero stati capaci. Chissà, magari se l’altro avesse spiegato con parole chiare di che posto si trattasse, magari l’altro si sarebbe fermato senza correre verso di lui per picchiarlo.

Jao ormai era pronto ad andare via, infatti aveva iniziato a camminare per allontanarsi da quella macchinetta spara parole, abbassando totalmente la guardia, peraltro. L’aveva subito etichettato come un buon annulla, senza ricordarsi che spesso la apparenze ingannavano e lui con il suo modo di agire aveva pesantemente sottovalutato il suo avversario... una cosa che faceva spesso e finiva sempre per ritrovarsi nei guai. Purtroppo si sentiva superiore agli altri e forse, quello, era il suo unico punto debole: ma era meglio non farglielo notare.
Quando infine il moro si voltò in direzione del tedesco, era ormai troppo tardi. Infatti nel momento in cui posò lo sguardo sull’armadio, una forza invisibile avvolse il suo braccio destro, stringendo la presa in corrispondenza del dito medio e subito dopo... CRACK! La falange si piegò innaturalmente verso l’alto e l’osso finì per spezzarsi con un rumore sordo, lasciando per un attimo il ragazzo interdetto... ma subito dopo se ne ricordò: lui era immortale, ma non immune al dolore!

AAAAH!!!
Ben ti sta.
Vaffanculo!

Urlò a pieni polmoni il thailandese, afferrando la mano destra con la mancina e osservando come il suo bellissimo dito, penzolasse come senza vita. Jao strinse i denti con forza, facendoli quasi scricchiolare mentre venivano sfregati uno sull’altro... respirava con le fauci serrate e gli occhi erano completamente sgranati: non l’aveva presa molto bene. Infatti un leggero alone violaceo adesso circondava il corpo dello Spectre, vorticando con maggiore intensità in corrispondenza del braccio colpito... la Falce stava ribollendo di rabbia.

Bastardo.

Pronunciò quella parola a denti stretti, mentre lo sguardo insanguinato veniva puntato in direzione del nazista.

Ti ho dato la possibilità di scappare...
Veramente non hai detto nulla.
Ma adesso sei morto!

L’orientale fece un paio di passi avanti, lasciando le braccia lungo i fianchi mentre il viso esprimeva una rabbia intensa. E poi fu un attimo: il braccio destro venne sollevato rapidamente verso l’alto e da quel semplice movimento si generò una bordata di energia violacea, una lama energetica che puntava dritta al bersaglio ad alta velocità, marchiando il terreno con la sua potenza. Jao però non era ancora soddisfatto, infatti un attimo dopo aver scagliato il suo violento attacco, il ragazzo si mosse rapido, così velocemente che parve scomparire alla vista, per poi ricomparire a pochi passi dal nemico, più precisamente vicino al suo fianco... e in quel momento fece un altro passo avanti, menando un fendente proprio con il suo braccio destro, posizionando la mano di taglio e cercando di ignorare il dolore al dito, mentre provava a colpire il fianco scoperto del nemico con un fendente orizzontale. Il tutto era studiato per colpire l'avversario mentre questi era impegnato a difendersi dall'assalto energetico della Falce.

SPOILER (clicca per visualizzare)

CITAZIONE

Stato mentale: Incazzato nero
Stato fisico: Ottimale, dito medio destro spezzato.
Energia: 75%

Note: Scaglio Infernal Barrage e dopo qualche istante, sfrutto Infernal Step per portarmi vicino e colpire Kimbly con il braccio destro (che ricordo vale come arma bianca), mentre questo è impegnato a difendersi dalla prima tecnica.
Ah, e sto punto buon duello XD

Passive:

Spectre ~ Quando un Cavaliere giura di servire Hades, il Signore dell'Oltretomba, questi dona al suo nuovo servitore non solo un grande potere, ma anche una nuova e interminabile vita. Jao è diventato così immortale, non può morire in nessun modo e se anche la sua testa venisse staccata dal corpo, beh, continuerebbe a vivere anche se in fin dei conti non potrebbe muoversi. Nel caso il suo corpo venisse distrutto in battaglia, esso tornerebbe a vivere subito dopo, rendendo vano ogni tentativo di ucciderlo.

[Immortalità]

Equipaggiamento:
Gold Surplice di Capricorn [x] [x]
Geloso delle Armature d'oro forgiate da Atena per i suoi Cavalieri, Hades decise di crearne una copia grazie alle sue arti oscure, dando vita quelle che vengono chiamate Gold Surplici. Nonostane nel suo nome sia compresa la parola "Surplice", come tutte le armature che indossano soldati dell'Ade, esse sono molto diverse. Innanzitutto la loro resistenza è superiore, tanto da renderle praticamente indistruttibili, in secondo luogo esse sono la perfetta copia delle vestigia indossate dai Cavalieri d'oro, a differire è solo il loro colore, mutando dal bagliore dorato del sole a quello scuro e freddo della morte. Inoltre il peso della corazza è molto ridotto, a causa dei materiali di cui è composta, tale da non impedire i movimenti. Questa in particolare è la copia della costellazione del Capricorno e si tratta di un'armatura completa, anche se al posto dell'elmo è provvista di un diadema cornuto, anche se la sua vera particolarità è situata nel braccio destro. Ovviamente benché l'armatura abbia una grande resistenza, i colpi ricevuti fanno comunque male.
Come ultima particolarità, è degna di nota la possibilità del possessore di richiamare la propra corazza, spendendo una briciola di cosmo, nel caso ne sia sprovvisto, raggiungendolo anche a grandi distanze e posizionandosi automaticamente sul corpo dello Spettro.

[Indistruttibilità - Leggerezza - Tecnica di Richiamo (Consumo Basso)]

Falce di Hades
Incastonato nel braccio destro dell'armatura, contrariamente alla corazza originale che custodisce Excalibur, la Gold Surplice possiede una lama differente... non una spada per proteggere la giustizia, ma una falce per mietere le vite. Il mito narra che il suo filo non ha nulla da invidiare alla rivale d'oro e i suoi utilizzi sono molteplici, può tagliare la carne ma non solo, nulla è fuori dalla portata di quell'arma. Jao inoltre è riuscito ad affilarla ancora di più, tanto da renderla un'estensione del suo stesso corpo, visto che un qualsiasi colpo portato con il suo braccio destro non causa un livido... ma un taglio.

[Il braccio destro dell'armatura conta come un'arma bianca.]

Tecniche utilizzate:

Infernal Barrage ~ Si tratta di una tecnica composta da un semplice movimento, ma dal potere distruttivo parecchio elevato. Il braccio posizionato lungo il fianco verrà rapidamente sollevato, generando così una bordata di energia corrotta e oscura, la quale avrà un'altezza di un paio di metri, una largezza di circa un metro e viaggerà in avanti disintegrando qualsiasi cosa gli si pari davanti, lasciando un solco nel terreno al suo passaggio. I danni causati saranno di tipo tagliente.

[Consumo Alto]

Infernal Step ~ Si tratta di una semplice quanto efficace tecnica di spostamento, una delle tecniche basilari affinate da Jao durante la sua permanenza all'Inferno. Concentrando il suo cosmo nelle gambe, lo Spettro non farà altro che muovere un passo verso la direzione voluta e, in quel momento, la sua figura sembrerà quasi svanire per un istante, riapparendo poi nel punto desiderato. In realtà la grande velocità di spostamento nasconde la verità, infatti non sarà un singolo passo a spostare l'immortale, ma una serie di passi ad alta velocità che hanno la capacità di farlo letteralmente svanire per un attimo, per poi riapparire dove l'avversario proprio non se l'aspetta.

[Consumo Variabile: Basso]

Jao quasi non riusciva a crederci... aveva colpito quell’uomo con uno dei suoi attacchi più potenti, uno di quelli con cui aveva squartato e menomato decine di soldati di Atena, eppure quell’uomo dall’odiosa parlantina era ancora in piedi: non aveva perso nemmeno un braccio. Inoltre anche il successivo attacco andò a segno, aprendo una nuova ferita anche sul fianco del nemico, ma quest’ultimo non si era mosso di un millimetro e si ergeva ancora in piedi, con quell’espressione ridicola stampata sul volto. Inutile dire che l’avvenimento non rese felice lo Spettro, anzi, in quel momento divenne ancora più furente... e l’unico modo per sfogarsi, beh, era il semplice annichilimento dell’avversario.

Ma chi ti credi di essere, coglione?
IO farò a pezzi il TUO corpo... e anche IL TUO NOME!

Urlò con rabbia l’Infernale mentre faceva un passo indietro, era così preso dalla sua stessa furia che non si accorse dei movimenti del nemico: non si accorse dei suoi occhi bianchi, testimoni di quel che stava per accadere, concentrandosi solo sul suo prossimo attacco... aveva nuovamente sottovalutato il proprio avversario. Quando il moro sollevò la testa, si ritrovò davanti a un pugno carico di energia violacea, da quale dipartì un raggio che andò a colpirlo in pieno petto, lasciandolo quasi senza fiato. Il Cavaliere fece un altro passo indietro, andando a sfiorare il torace proprio nel punto colpito, ma stranamente non vi era la traccia di un foro... o di una contusione.

Che cazzo mi hai fatto?!
Arrenditi, sei inutile: lui è più forte di te.
Cosa diamine...

Una mano andò a posarsi sul crine corvino, infatti un leggero mal di testa aveva preso possesso dell’Immortale, il quale d’improvviso sentì la sua voglia di vendetta affievolirsi, mentre una vocina gli diceva di deporre le armi davanti ad un avversario troppo forte. Jao però strinse i denti... e sgranò gli occhi. Uno sguardo assassino si posò quindi sul nemico, mentre la presa sui capelli si faceva sempre più salda e, successivamente, l’elmo cornuto venne scagliato con violenza al suolo.

Tu...
Arrenditi.
Tu... NON PUOI CONTROLLARMI!!!

Pieno di collera il thailandese richiamò a se il suo cosmo, che andò ad avvolgerlo con una leggera patina violacea che in breve si concentrò sul braccio destro, iniziando a vorticare intorno ad esso. Infine Jao menò quattro fendenti nell’aria con il braccio... sembravano inutili, ma in seguito a quel movimento delle mezzelune taglienti presero vita, erano sei in totale e miravano alle gambe del nemico: voleva privarlo della capacità di muoversi, così da infierire sul suo corpo una volta che questi fosse finito al suolo. Se voleva essere fatto a pezzi... l’avrebbe accontentato.

SPOILER (clicca per visualizzare)

CITAZIONE

Stato mentale: Furioso
Stato fisico: Ottimale, dito medio destro spezzato, leggero mal di testa.
Energia: 65%

Note: \\

Passive:

Spectre ~ Quando un Cavaliere giura di servire Hades, il Signore dell'Oltretomba, questi dona al suo nuovo servitore non solo un grande potere, ma anche una nuova e interminabile vita. Jao è diventato così immortale, non può morire in nessun modo e se anche la sua testa venisse staccata dal corpo, beh, continuerebbe a vivere anche se in fin dei conti non potrebbe muoversi. Nel caso il suo corpo venisse distrutto in battaglia, esso tornerebbe a vivere subito dopo, rendendo vano ogni tentativo di ucciderlo.

[Immortalità]

Equipaggiamento:
Gold Surplice di Capricorn [x] [x]
Geloso delle Armature d'oro forgiate da Atena per i suoi Cavalieri, Hades decise di crearne una copia grazie alle sue arti oscure, dando vita quelle che vengono chiamate Gold Surplici. Nonostane nel suo nome sia compresa la parola "Surplice", come tutte le armature che indossano soldati dell'Ade, esse sono molto diverse. Innanzitutto la loro resistenza è superiore, tanto da renderle praticamente indistruttibili, in secondo luogo esse sono la perfetta copia delle vestigia indossate dai Cavalieri d'oro, a differire è solo il loro colore, mutando dal bagliore dorato del sole a quello scuro e freddo della morte. Inoltre il peso della corazza è molto ridotto, a causa dei materiali di cui è composta, tale da non impedire i movimenti. Questa in particolare è la copia della costellazione del Capricorno e si tratta di un'armatura completa, anche se al posto dell'elmo è provvista di un diadema cornuto, anche se la sua vera particolarità è situata nel braccio destro. Ovviamente benché l'armatura abbia una grande resistenza, i colpi ricevuti fanno comunque male.
Come ultima particolarità, è degna di nota la possibilità del possessore di richiamare la propra corazza, spendendo una briciola di cosmo, nel caso ne sia sprovvisto, raggiungendolo anche a grandi distanze e posizionandosi automaticamente sul corpo dello Spettro.

[Indistruttibilità - Leggerezza - Tecnica di Richiamo (Consumo Basso)]

Falce di Hades
Incastonato nel braccio destro dell'armatura, contrariamente alla corazza originale che custodisce Excalibur, la Gold Surplice possiede una lama differente... non una spada per proteggere la giustizia, ma una falce per mietere le vite. Il mito narra che il suo filo non ha nulla da invidiare alla rivale d'oro e i suoi utilizzi sono molteplici, può tagliare la carne ma non solo, nulla è fuori dalla portata di quell'arma. Jao inoltre è riuscito ad affilarla ancora di più, tanto da renderla un'estensione del suo stesso corpo, visto che un qualsiasi colpo portato con il suo braccio destro non causa un livido... ma un taglio.

[Il braccio destro dell'armatura conta come un'arma bianca.]

Tecniche utilizzate:

Infernal Blades ~ Concentrando una parte del suo cosmo nel braccio destro, Jao posiziona la mano di taglio e mena un numero variabile di fendenti nell'aria, i quali prenderanno subito vita sottoforma di mezzelune dalle tonalità violacee, le quali causeranno danni taglienti contro qualsiasi cosa con cui impatteranno, che siano oggetti o esseri viventi. Si tratta di uno degli attacchi basilari che sfruttano il potere della Falce, molto utile per aprirsi la strada contro numerosi nemici.

[Consumo Variabile: Medio, 6 lame]

Gli occhi di Jao erano completamente sgranati mentre osservava le sue lame energetiche fendere l’aria, puntando in direzione delle gambe del nemico per banchettare con esse. Voleva vedere il sangue, voleva vedere quei due arti mozzati e soprattutto non vedeva l’ora di sentire le urla di agonia di quell’idiota... si, gliel’avrebbe fatta pagare nel modo più cruento possibile, senza nessuna pietà o rimorso. E stava già pregustando quel momento, ma purtroppo le cose andarono diversamente... almeno in parte.
Infatti in qualche modo il tedesco riuscì a salvarsi, sfruttando i suoi poteri infatti prese il controllo di alcuni sassi, con sommo dispiacere da parte del thailandese, i quali intercettarono in aria cinque delle sei lame e solo una scappò alla controffensiva... andando dritta a colpire una delle gambe del nazista, anche se quel che avvenne dopo lasciò il moro abbastanza perplesso. L’arto era stato si mozzato, però da esso non fuoriusciva del sangue ma solo del liquido bluastro... quella gamba non era fatta di carne.
Ecco però che quella voce fastidiosa chiarì ogni dubbio, quella non era la sua vera gamba e quindi Jao non era riuscito a fargli male... anche se quella situazione lo avvantaggiava parecchio. Tuttavia non era per nulla soddisfatto e il suo viso deluso, quasi scocciato, ne era testimone. E come se non bastasse, le sorprese erano tutt’altro che finite... e lo Spettro odiava con tutto se stesso le sorprese, soprattutto quando arrivavano nel momento meno opportuno.

Quanto sei fastidioso... vorrà dire che ti staccherò direttamente la testa!

Sbraitò la Falce allargando le braccia e sporgendosi di poco in avanti, con fare di sfida mentre un sorriso sadico si disegnava sul suo viso. Nello stesso istante però, sfruttando le sue strane abilità, l’armadio sradicò senza apparente fatica un albero e nello stesso modo sollevò un grosso masso, facendo si che entrambi gli oggetti iniziassero a vorticare sulla sua testa... e infine vennero scagliati in direzione del Cavaliere come se fossero dei sassolini.

Mi stai prendendo per il culo?

Domandò il Cavaliere mentre richiamava il cosmo, quasi deluso da quel tentativo così misero: di sicuro si aspettava qualcosa di più da quel tizio, invece lo stava dominando abbastanza facilmente... e la cosa lo rendeva euforico, facendo aumentare esponenzialmente il suo ego. In quel momento però doveva difendersi, così sollevò il braccio sinistro, rimasto inutilizzato fino a quel momento, imponendo poi il palmo della mano in direzione dei due oggetti... e uno scudo completamente nero prese vita, proteggendolo dall’impatto dei detriti. L’albero venne deviato e il masso andò in pezzi una volta sfiorata la barriera, mandandola così in pezzi mentre alcuni frammenti colpirono il ragazzo al viso e alle braccia procurandogli delle escoriazioni, mentre il resto rimbalzò sull’armatura.

Tutto qui?

Chiese il moro mentre con il pollice raccoglieva il sangue che fuoriusciva da un piccolo taglio sulla fronte, osservandolo subito dopo. E la cosa stranamente lo fece sorridere, anzi, lo fece proprio scoppiare a ridere mentre riportava lo sguardo sul suo avversario, lanciandogli questa volta un’occhiata omicida... la fine dello scontro si stava avvicinando.
Jao iniziò quindi a camminare mentre la luce violacea lo avvolgeva ancora, concentrandosi nuovamente intorno al braccio destro proprio come era successo qualche minuto prima. L’orientale si fermò quindi a pochi passi dal nemico, appena due metri dividevano i due. Infine il ragazzo piegò la testa di lato e un’espressione folle si materializzò sul suo viso.

Sparisci..!

E in quel preciso istante, rapido come una saetta, il braccio venne sollevato verso l’alto e in seguito a quel semplice movimento, si generò una bordata di energia corrotta che in una frazione di secondo avrebbe annullato le distanze, andando a colpire il menomato senza nessuna pietà. Doveva inventarsi qualcosa al più presto se non voleva finire male... anche se le distanze ridotte così come il tempo, beh, fare qualcosa era decisamente complicato.

SPOILER (clicca per visualizzare)

CITAZIONE

Stato mentale: Furioso ed eccitato
Stato fisico: Ottimale, dito medio destro spezzato, leggero mal di testa, vari tagli ed escoriazioni sul corpo.
Energia: 25%

Note: \\

Passive:

Spectre ~ Quando un Cavaliere giura di servire Hades, il Signore dell'Oltretomba, questi dona al suo nuovo servitore non solo un grande potere, ma anche una nuova e interminabile vita. Jao è diventato così immortale, non può morire in nessun modo e se anche la sua testa venisse staccata dal corpo, beh, continuerebbe a vivere anche se in fin dei conti non potrebbe muoversi. Nel caso il suo corpo venisse distrutto in battaglia, esso tornerebbe a vivere subito dopo, rendendo vano ogni tentativo di ucciderlo.

[Immortalità]

Equipaggiamento:
Gold Surplice di Capricorn [x] [x]
Geloso delle Armature d'oro forgiate da Atena per i suoi Cavalieri, Hades decise di crearne una copia grazie alle sue arti oscure, dando vita quelle che vengono chiamate Gold Surplici. Nonostane nel suo nome sia compresa la parola "Surplice", come tutte le armature che indossano soldati dell'Ade, esse sono molto diverse. Innanzitutto la loro resistenza è superiore, tanto da renderle praticamente indistruttibili, in secondo luogo esse sono la perfetta copia delle vestigia indossate dai Cavalieri d'oro, a differire è solo il loro colore, mutando dal bagliore dorato del sole a quello scuro e freddo della morte. Inoltre il peso della corazza è molto ridotto, a causa dei materiali di cui è composta, tale da non impedire i movimenti. Questa in particolare è la copia della costellazione del Capricorno e si tratta di un'armatura completa, anche se al posto dell'elmo è provvista di un diadema cornuto, anche se la sua vera particolarità è situata nel braccio destro. Ovviamente benché l'armatura abbia una grande resistenza, i colpi ricevuti fanno comunque male.
Come ultima particolarità, è degna di nota la possibilità del possessore di richiamare la propra corazza, spendendo una briciola di cosmo, nel caso ne sia sprovvisto, raggiungendolo anche a grandi distanze e posizionandosi automaticamente sul corpo dello Spettro.

[Indistruttibilità - Leggerezza - Tecnica di Richiamo (Consumo Basso)]

Falce di Hades
Incastonato nel braccio destro dell'armatura, contrariamente alla corazza originale che custodisce Excalibur, la Gold Surplice possiede una lama differente... non una spada per proteggere la giustizia, ma una falce per mietere le vite. Il mito narra che il suo filo non ha nulla da invidiare alla rivale d'oro e i suoi utilizzi sono molteplici, può tagliare la carne ma non solo, nulla è fuori dalla portata di quell'arma. Jao inoltre è riuscito ad affilarla ancora di più, tanto da renderla un'estensione del suo stesso corpo, visto che un qualsiasi colpo portato con il suo braccio destro non causa un livido... ma un taglio.

[Il braccio destro dell'armatura conta come un'arma bianca.]

Tecniche utilizzate:

Infernal Shield ~ Tra le abilità di cui l'immortale è a conoscenza, non sono presenti solo capacità offensive in grado di annichilire i propri avversari, ma anche qualcosa di molto utile ad ogni spadaccino, di qualsiasi tipo esso si tratti. Imponendo il palmo della mano sinistra davanti a se, il moro darà vita ad un vero e proprio scudo costituito da pura energia oscura, il quale sarà in grado di resistere a colpi di natura sia fisica che magica, svanendo una volta compiuto il proprio dovere.

[Difesa Fisica Variabile: Consumo Alto]

Infernal Barrage ~ Si tratta di una tecnica composta da un semplice movimento, ma dal potere distruttivo parecchio elevato. Il braccio posizionato lungo il fianco verrà rapidamente sollevato, generando così una bordata di energia corrotta e oscura, la quale avrà un'altezza di un paio di metri, una largezza di circa un metro e viaggerà in avanti disintegrando qualsiasi cosa gli si pari davanti, lasciando un solco nel terreno al suo passaggio. I danni causati saranno di tipo tagliente.

[Consumo Alto]

Jao sorrideva in modo sadico e soddisfatto. Il suo ultimo attacco era andato completamente a segno e il suo avversario ora si trovava a terra, immerso in un misto di sangue e altri liquidi di dubbia origine... ma allo Spettro non gli importava minimamente. Adesso voleva una sola cosa, aveva bisogno di un trofeo e la testa di quel tizio sembrava proprio fare al caso suo. Voleva sentirlo urlare di terrore e la sua espressione impaurita sarebbe stata l’ultima che la sua faccia avrebbe fatto.
Quando quello però iniziò a ridere, il viso del Cavaliere Infernale mutò di espressione divenendo abbastanza infastidita, quasi schifata. Quel tizio era fastidioso anche in punto di morte... continuava a parlare e vantarsi anche se aveva subito una batosta che si sarebbe ricordato per anni. Il thailandese voleva vederlo urlare di terrore e invece quello parlava ancora, non la smetteva un attimo e ciò faceva perdere la pazienza al ragazzo... che sollevò il braccio, pronto a uccidere quell’idiota.

Maledetto... VUOI STARE ZITTO?!

Urlò mentre il braccio destro stava per abbattersi sulla faccia dello sconfitto, ma qualcosa gli impedì di portare a termine il suo lavoro. Infatti, contrariamente ad ogni pronostico, il nazista si tirò su in qualche modo anche se non aveva più una gamba... come cacchio aveva fatto? La sorpresa fu tale che il giovane non riuscì ad ucciderlo e quel tizio, in qualche altro strano modo, pensò bene di sparire lasciando il suo carnefice con un palmo di naso.

Ma...

Jao rimase con la bocca semi-aperta, incredulo per quel che era successo... anche se subito dopo si riprese, una vena infatti stava pulsando sulla sua tempia e come era ovvio che accadesse, alla fine la rabbia ebbe il sopravvento e l’immortale esplose.

GAAAAAAAAAAAAHHHHHHHH!!!

Un urlo, un singolo urlo molto più simile ad un ruggito esplose dal piccolo uomo, lasciando poi esplodere il suo cosmo in ogni direzione. Non poteva crederci... era fuggito via. Ma in quell’isola vulcanica lui giurò vendetta, lo avrebbe cercato apposta per ucciderlo: non si poteva fuggire via da lui! J Zolf Kimbly... non si sarebbe dimenticato di quel nome, il quale era entrato a pieno diritto nella lista nera dello Spectre... che dopo aver devastato quel luogo in preda alla rabbia, se ne sarebbe andato ancora più infuriato di prima. Aveva vinto ma non riusciva a sopportare l’epilogo della vicenda.

SPOILER (clicca per visualizzare)

CITAZIONE

Stato mentale: Furioso
Stato fisico: Ottimale, dito medio destro spezzato, leggero mal di testa, vari tagli ed escoriazioni sul corpo.
Energia: 25%

Note: \\

Passive:

Spectre ~ Quando un Cavaliere giura di servire Hades, il Signore dell'Oltretomba, questi dona al suo nuovo servitore non solo un grande potere, ma anche una nuova e interminabile vita. Jao è diventato così immortale, non può morire in nessun modo e se anche la sua testa venisse staccata dal corpo, beh, continuerebbe a vivere anche se in fin dei conti non potrebbe muoversi. Nel caso il suo corpo venisse distrutto in battaglia, esso tornerebbe a vivere subito dopo, rendendo vano ogni tentativo di ucciderlo.

[Immortalità]

Equipaggiamento:
Gold Surplice di Capricorn [x] [x]
Geloso delle Armature d'oro forgiate da Atena per i suoi Cavalieri, Hades decise di crearne una copia grazie alle sue arti oscure, dando vita quelle che vengono chiamate Gold Surplici. Nonostane nel suo nome sia compresa la parola "Surplice", come tutte le armature che indossano soldati dell'Ade, esse sono molto diverse. Innanzitutto la loro resistenza è superiore, tanto da renderle praticamente indistruttibili, in secondo luogo esse sono la perfetta copia delle vestigia indossate dai Cavalieri d'oro, a differire è solo il loro colore, mutando dal bagliore dorato del sole a quello scuro e freddo della morte. Inoltre il peso della corazza è molto ridotto, a causa dei materiali di cui è composta, tale da non impedire i movimenti. Questa in particolare è la copia della costellazione del Capricorno e si tratta di un'armatura completa, anche se al posto dell'elmo è provvista di un diadema cornuto, anche se la sua vera particolarità è situata nel braccio destro. Ovviamente benché l'armatura abbia una grande resistenza, i colpi ricevuti fanno comunque male.
Come ultima particolarità, è degna di nota la possibilità del possessore di richiamare la propra corazza, spendendo una briciola di cosmo, nel caso ne sia sprovvisto, raggiungendolo anche a grandi distanze e posizionandosi automaticamente sul corpo dello Spettro.

[Indistruttibilità - Leggerezza - Tecnica di Richiamo (Consumo Basso)]

Falce di Hades
Incastonato nel braccio destro dell'armatura, contrariamente alla corazza originale che custodisce Excalibur, la Gold Surplice possiede una lama differente... non una spada per proteggere la giustizia, ma una falce per mietere le vite. Il mito narra che il suo filo non ha nulla da invidiare alla rivale d'oro e i suoi utilizzi sono molteplici, può tagliare la carne ma non solo, nulla è fuori dalla portata di quell'arma. Jao inoltre è riuscito ad affilarla ancora di più, tanto da renderla un'estensione del suo stesso corpo, visto che un qualsiasi colpo portato con il suo braccio destro non causa un livido... ma un taglio.

[Il braccio destro dell'armatura conta come un'arma bianca.]

Tecniche utilizzate:
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