Fighting the Beast

Flyers [LAM]

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    Mozart Von Baltasar
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    ~ { Endlos, Pentauron


    L'eco della battaglia ti salutò durante la risalita. Stanco, sfibrato, privo di preziose riserve d'energia... il fiatone era un battito d'ali a cavallo del vento. Firion ti seguiva - ne eri certo - e intanto nella tua mente fantasticavi sulla fine a cui era destinato quel drago. Sì, perché, nonostante il suo incedere, nonostante le poche ferite che eravate stati capaci di infliggergli, un senso di profondo ottimismo ti faceva pensare che avevate il coltello dalla parte del manico.

    Giunto infine alla testa, ti sorprese vedere il Demone Volpe e il Gran Maestro aviatore subire il fuoco infernale del drago. Drago a cui era stata portato via un occhio e a cui il muso presentava sfregio indicibile. Ma non c'era tempo di simpatizzare con il nemico!

    Brucia, cosmo dei Pesci! Brucia fino al limite estremo della costellazione cui appartieni!

    Avresti proteso le mani in avanti. Le tue energie, plasmate, diedero vita ad una serie di rose dai colori scarlatti da dirigere verso il muso - e le ferite - del drago. Poca roba, debole, ma speravi che le sue ferite, unite alla corda resa inservibile, potessero favorire chi di energie ne aveva ben più di te!

    Ormai privo di ogni forza, lasciasti alle ali il compito di sorreggerti. Speravi che il drago non attaccasse più... Altrimenti, nemmeno la tua armatura ti avrebbe salvato.



    CITAZIONE

    STATUS

    Status Fisico: Danni da contusione 65%, stanchezza aggravata, perdita di sangue ingente, difficoltà nei movimenti repentini
    Ferite Riportate: Contusioni al petto, rivolo di sangue dalla bocca, tagli e abrasioni di livello scarso, morso profondo al braccio.

    Condizione Mentale: Stanco.

    Mana Consumato: 5%
    Mana Residuo: 15%

    Altro: Sferro un attacco, evitando di svenire XD

    EQUIP

    Gold Cloth dei Pesci
    { Equip Armatura }
    Passive: Peso Leggero, Integrità
    Attive:

    Pandora's Box
    { Equip Box }
    Passive: Sacca Dimensionale
    Attive: ndr.

    It's Six o' Clock
    { Equip Orologio }
    Passive: nessuna.
    Attive: non usata.

    ABILITA' PASSIVE

    Seventh Sense
    Passive: Mana +10%

    The Graceful Death
    Passive: Malie (Timore + Rispetto)

    Cosmo's Empowering
    Passive: Sfondo Cosmico

    Fly me to the Moon
    Passive: Volo

    ABILITA' ATTIVE

    Royal Demon Rose
    Il colpo cardine del Cavaliere, certamente il primo di cui si serve e anche l'ultimo che completa il ciclo della rosa: al volere del Santo, si spargono in un'area variabile (5 m x basso, 7 m x medio, 10 m x alto, 15 m x critico) un tripudio di petali e rose, il cui scopo è soltanto spargere in quella precisa zona un profumo fragrante e squisito. A seconda del cosmo/mana profuso e dei bersagli a cui è rivolto, l'intensità del veleno potrà variare da un semplice ostacolo ai sensi e un progressivo languore, all'improvviso spegnersi di ogni velleità, accompagnato sempre da un sonno -ad alti consumi assai incisivo- capace di condurre ad una morte dolce e incantevole.
    Attiva: Rose Velenose (Consumo Variabile Basso)

     
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    Il Nibbio

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    “RRROOOAAAARRRR!”

    Il ruggito dell'uomo-volpe lo fece trasalire in sella al suo grifone, e quando gli occhi blu videro il prolungamento eterico delle fauci del compagno viaggiare fino all'occhio del Drago, il Nibbio se ne sentì quasi fiero, come se ne fosse partecipe... forse perché quella di mirare all'occhio era stata una sua idea - e raramente qualcuno prendeva in considerazione quello che diceva.

    -Soldati, è il momento: usate tutto quello che potete!
    dispose il Gran Maestro, vuotando la fiala e prendendo quota a spada sguaiata
    -Dobbiamo abbatterlo immediatamente!

    Quando il raggio di luce sacra dardeggiò contro il volto del Mostro, il Sergente Verde assisté con una certa meraviglia a quello spettacolo; stava finalmente maturando il pensiero di passare a sua volta all'azione -e vagliando le modalità in cui farlo-, che l'ennesimo ruggito furioso della creatura lo costrinse a concentrarsi sulla realtà che lo circondava... e sul suo respiro fiammeggiante diretto contro il Gran Maestro e la Volpe Samurai.

    Senza nemmeno lasciargli il tempo di ponderare una qualce forma di premura, la Dama del Vento approntò all'istante una difesa, ma se le Nove Giornate di Laputa avevano insegnato qualcosa al Nibbio, quello era l'aver cura dei suoi compagni: Mugen aveva appena terminato un attacco, e c'era una possibilità che la fiammata lo cogliesse in controtempo o già stanco... quindi, spronando i fianchi del grifone, Ryusang gli si lanciò davanti, richiamando di nuovo il guscio di vuoto d'aria davanti ad entrambi.


    « ...e ora, riempiamolo di botte. »

    Senza che fosse chiaro se quel commento a mezza bocca fosse un incoraggiamento per se stesso o per il compagno d'armi, il biondo stappò la fiala e ne ingurgitò il contenuto cremisi; aveva un sapore strano, quindi non seppe dire se era stato piacevole o meno, ma di sicuro sortì l'effetto promesso dalla suora: la stanchezza cominciò a scemare mentre le energie tornavano a rinverdire anima e corpo.

    Poi, Ryusang si alzò in piedi sulle staffe della sua cavalcatura, così da ergersi in sella, e mentre la mancina tratteneva il fodero della Tsubasa al suo fianco, la destra snudò la spada; stretta nel pugno del Nibbio, la lama eseguì un fendente, e l'alone dorato che la rivestì si librò sibilando nell'aria per accompagnare quel movimento: una falce luminosa avrebbe percorso la distanza fino al volto del Drago Divora-Mondo.


    Status Fisico: Stanchino
    Status Psicologico: Risoluto
    Energie Residue: 35% - 20% = 15% | 110% - 40% = 70%

    Void Echo: Una delle più semplici applicazioni del potere derivante dall’affinità con l’etere, rende possibile far decadere gli elementi o annullare attacchi che necessitano di interazione con l'aria semplicemente rarefacendone i componenti presenti. La zona di vuoto può raggiungere un’estensione massima e mai superiore ai 5 metri di raggio.
    Consumo: Variabile > Alto

    Light Blast: Analogamente al Ventagliente, Ryusang da sfoggio della capacità di sferrare a distanza l’energia che concentra nella lama o negli arti; diversamente dal caso precedente –però-, a causa del diverso elemento impiegato, l’emanazione di forza astrale si presenta eterea e luminosa, quindi perfettamente visibile.
    Altre dissonanze con la tecnica precedente si riscontrano negli effetti del colpo: lo scontro con le masse di energia astrale genera, non tagli ma esplosioni, più o meno estese a seconda della quantità di forza concentrata.
    Consumo: Variabile > Critico
     
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    Il morso è l'atto più istintivo e primitivo di una Belva costretta ad attaccare.
    E' l'offensiva più intima e profonda a cui ricorre in caso di pericolo, quando punta una preda o quando vuole affermare il suo dominio. Forse per il diretto legame con il senso del gusto o per il maggiore coinvolgimento a volte la zanna soppianta l'artiglio.

    (Senza trascurare la potenza dirompente)

    Forse per questa sua natura antica e primordiale il Demone Volpe aveva deciso di azzannare il Drago Divoramondo. Anche se quello che gli aveva rivolto non fosse un vero e proprio morso, ma un prolungamento della sua forza distruttrice.

    Sebbene un vero morso fosse decisamente più soddisfacente anche vedere il suo colpo affondare nell'occhio del nemico fu piuttosto appagante. Colpirlo là dove le sue difese erano meno potenti rimpiazzò il piacere di assaporare il sangue ed affondare le zanne nelle carni nemiche.

    L'urlo che riuscì a provocare gli procurò un istante di pura estasi.

    Ma non aveva fatto i conti con la bollente reazione del Drago, che dopo aver ricevuto anche il brillante colpo dell'Alfiere vomitò loro addosso una cascata di fiamme. Questa volta sembravano ancor più pericolose delle precedenti, sembravano essere uscite fuori direttamente dall'Inferno.

    La Volpe non reagì tempestivamente alla minaccia infuocata.
    Fu l'intervento dell'altro guerriero -a cavallo del suo grifone- ad impedire che venisse carbonizzato.
    Gli aveva salvato la vita.

    « ...e ora, riempiamolo di botte. »

    Non ebbe modo di ringraziare il ragazzo, non era il momento adatto.
    Qualora fosse sopravvissuto non avrebbe mancato l'occasione di sdebitarsi.

    E mentre tutti scaraventavano contro il mostro i propri colpi più potenti Mugen affannato allargò le braccia all'indietro.

    Ripercorse tutti gli eventi che lo avevano portato fin lì.
    Rivisse la paura iniziale e il successivo desiderio di rivalsa.
    Rivide il compagno cadere.

    Nella sua mente si fecero largo gli occhi smeraldini dell'Alfiere e sullo sfondo il Drago.

    Un Drago furibondo e accecato.
    Per merito suo.

    Avrebbe voluto provare il piacere di affondare gli artigli e la spada tra le scaglie, ma decise di agire diversamente.

    Quel Mostro aveva ucciso e voleva distruggere Endlos.

    Bene.
    Che Endlos fosse allora l'ultima cosa che avrebbe visto!
    Che le ultime immagini impresse nella sua mente fossero quelle dei guerrieri che avevano deciso di difendere quel Mondo!

    In qualunque modo fosse andata a finire, voleva privare quella Bestia della Luce.

    Così carico di questi pensieri ed in un tumulto di emozioni prese fiato e...

    “RRROOOAAAARRRR!”

    … il ruggito percosse l'aria prepotentemente.
    Un nuovo morso volò verso l'occhio sano del Drago Divoramondo per condannarlo alle Tenebre.



    CITAZIONE
    Condizioni fisiche: stanco
    Condizioni psicologiche: deciso e furioso
    Energie: 60%-40%=20%

    Note: :flwr:

    Tecniche utilizzate:

    ~Zanne Implacabili
    Il morso di una belva non è mai cosa da sottovalutare, in particolare se si tratta del terribile morso di un grosso demone volpe come Mugen Fudo. Accompagnato da un ringhio inquietante la Volpe Rossa azzanna in uno scatto l'aria davanti a lui e la potenza del morso non si arresta. Si crea infatti una tagliola eterea, grande quanto le fauci della Volpe, che comincia a muoversi rapida verso il bersaglio. Un morso tenace e affamato di sangue che riesce a procedere per diversi metri prima di estinguersi. Nel qual caso riuscisse a raggiungere la vittima questi si ritroverebbe sul corpo gli stessi danni che avrebbe ricevuto da un'azzannata diretta.
    Consumo: Variabile Durata: istantanea (critico)

    Passive:

    ~Retaggio di una volpe Rossa:
    Che cos'è esattamente un demone volpe? Nessuno lo sa con esattezza, ne esistono varie razze, varie tribù e una moltitudine di sottospecie... sebbene siano molto difficili da incontrare, creature furbe e sfuggenti. La varietà a cui appartiene Mugen ha molti tratti in comune con la comune volpe rossa selvatica, una descrizione spicciola porta infatti a definirlo come una grossa volpe dalla postura eretta, col pollice opponibile e in grado di parlare. Inoltre un demone volpe ha un ciclo vitale molto molto lungo, infatti Mugen, con qualche centinaio di anni, è da considerarsi nel pieno della giovinezza. Non è chiaro cosa accada ad un demone volpe una volta invecchiando... si sa solo che il suo manto diventa completamente bianco e abbandona il branco dei più giovani per andare chissà dove. O almeno è questo che si crede, uno strano meccanismo si innesca nelle giovani volpi nei confronti dei membri anziani, o per lo meno nei confronti dei membri anziani che hanno superato la Soglia. Non riescono più a ricordarsi di loro, o meglio non riescono a focalizzare l'attenzione su coloro che hanno superato la Soglia. Per questo si parla di Soglia, una sorta di soglia dell'esistenza. Certo ci si ricorda della vita trascorsa insieme e delle imprese compiute da un membro scomparso, ma ad un certo punto questi scompare nell'oblio ed è anche difficile da individuare il momento esatto in cui avviene l'attraversamento della Soglia. Si tramanda inoltre di incontri con volpi bianche nel corso dei secoli e in momenti particolari della storia, ma i racconti sono tutti un po' vaghi e si perdono nel ricco folklore delle volpi rosse.
    Come detto un demone volpe è una creatura fuori dall'ordinario, i loro sensi sono superiori a quelli di un qualsiasi umano. Sono in grado di fiutare ed identificare una qualsiasi creatura in un raggio d'azione estremamente ampio e seguire una traccia per loro è estremamente facile.
    Se non bastasse sono creature forti e veloci, in grado di affrontare qualsiasi avversità. Le loro capacità uditive si estendono oltre l'immaginabile, un demone volpe riesce facilmente a distinguere il battito di un cuore e un sussurro appena sospirato in un raggio d'azione di decine forse centinaia di metri...Inoltre dispongono di micidiali armi naturali: artigli in grado di lacerare la carne e zanne in grado di spappolare le ossa. Non bisogna lasciarsi ingannare se spesso si mostrano come esseri bonari e pacifici. Una volta fiutata la preda, difficilmente la lasciano andare...
    [Bonus forza +50% (5 punti), Olfatto iper sviluppato raggio d'azione: 30 metri in duello (5 punti), zanne e artigli (2 punti); Caratteristiche bloccate: Vista notturna, udito iper sviluppato (5 punti)]


    ~Reliquie di una volpe Bianca:
    Mugen è uno dei pochi che può vantare di aver incontrato una Volpe Bianca nella sua vita. Forse perché i più se ne dimenticano. In realtà anche lui dubita di quanto avvenuto e dei vaghi ricordi che ha dell'incontro, se non fosse che quell'incontro gli ha lasciato una prova tangibile. Infatti l'unica certezza della Volpe Rossa è il dono ricevuto dalla misteriosa Volpe Bianca: il velo. Un nome sibillino per una reliquia altrettanto enigmatica. Il velo ha l'aspetto di un haori bianco, che al tatto sembra fatto di seta. Nessuno potrebbe mai sospettare l'origine indefinita di un tale manufatto né tanto meno indovinare il suo potere latente. Oltre ad essere baluardo e prova di un'esperienza vissuta l'haori dona a chi lo indossa straordinarie capacità. Mugen ha infatti scoperto che indossando l'haori può facilmente fluttuare in aria, come se fosse privo di peso, come se fosse uno fantasma...
    [Abilità passiva di volo (1+5 punti), altre particolarità per ora sconosciute]


    Equip:

    ~Lama di una Volpe guerriera:
    Mugen è sempre accompagnato dalla sua spada. Realizzata in acciaio itemprato, si tratta di un arma di ottima fattura. La lama raggiunge i 120 cm di lunghezza, perfetta e bilanciata. Ha uno spessore di 1.7 cm nella sezione centrale. La lama si assottiglia sempre più verso i bordi, creando un doppio filo estremamente tagliente di appena un mm ed una terribile punta acuminata. E' dotata di guardia sempre in acciaio da 15 cm, e di un elsa di 25 cm, che permette un’impugnatura comoda e salda. L’intero oggetto ha una colorazione grigiastra. La spada è stata bene studiata per quanto riguarda il peso, che non supera i due chilogrammi. Normalmente riposta nel suo fodero grigio senza particolari ornamenti, che la volpe tiene al fianco sinistro. Uno strumento valido e funzionale.


    ~Bokken di Fanedell
    Non con il solo acciaio combatte il samurai e benché il Demone Volpe abbia con sé delle vere e proprie armi naturali, Fanedell gli ha fornito ciò che accompagna tradizionalmente l’addestramento dei samurai e anche alcune delle battaglie successive al completamento della sua formazione: una spada di legno dalla forma e dalle dimensioni di quella delle armi più tipicamente usate dai samurai. Tuttavia questo non è un mero pezzo di legno, per quanto pregiato, ma ha altresì una proprietà particolare: se impugnato e con la previa spesa di un quantitativo Variabile di energia, l’arma può allungarsi di altri tre, cinque, sette o dieci metri, risultando così utile in svariate situazioni, anche non prettamente combattive.
     
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  4. Harium
     
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    Gli aviatori si riunirono proprio nel loro dominio, il cielo.
    La terra era tremendamente distante, lampi indistinti saettavano dal suolo verso la pellaccia del fratello, forse i soldati terrestri avevano trovato una breccia nella sua armatura di squame.
    Riportò lo sguardo sul muso mastodontico di Khellendros, su quei lineamenti familiari e ostili al tempo stesso.
    Giunse l’ordine dal suo Alfiere, un dettame fermo e categorico. Necessario, dopotutto.
    Bevve la pozione ristoratrice, e l’effetto immediato ridiede vigore alle sue membra infiacchite.

    Impose le zampe in avanti, gli artigli si spalancarono con rabbia.
    Non era riuscito a distoglierlo dalla sua furia, era costretto a ricorrere alla violenza per sopprimere altra violenza; ma – seppur vedesse materialmente la morte che l’altro Antico aveva portato al suo mondo – provò compassione per lui. Ma ormai non poteva più fermarsi.

    Sprizzarono scintille dai suoi palmi, frammenti di fulmine che s’addensarono a formare un globulo elettrico. Poi la sfera sfrigolante s’ingigantì ad un ritmo impressionante, i fremiti delle scosse divennero ruggiti di aria ionizzata, la luminescenza azzurrina coinvolse un’ampia fetta di cielo. Il globo superò le dimensioni delle fronde di un albero, poi di una casupola, finché si stabilizzò ad una mole impressionante: l’ammasso elettrico poteva essere incastonato a fatica in una piazza cittadina. Sentì quasi tutta l’energia fluire nell’incantesimo, e ciò che rimase gli bastò per dare la spinta inerziale all’agglomerato di saette: sua intenzione era di travolgere il muso del consanguineo.

    Nessuno l’avrebbe visto, ma sottili rigagnoli di lacrime discesero dai suoi occhi, precipitando poi nel vuoto sottostante.



    Stato fisico: stremato, ma fondamentalmente illeso
    Stato mentale: triste
    Energia: 100 – 80 = 20%
    Passive:

    Ali Spirituali [Volo]

    Mente Spettroscopica [Auspex energetico di raggio 30 metri]

    Attive utilizzate:

    Nebulosa

    CITAZIONE
    Venivano soffi di lampi
    da un nero di nubi laggiù:
    veniva una voce dai campi:
    chiù... – Pascoli

    Il Drago accumula elettricità statica nell’aria che lo circonda, per poi inviare contro il nemico un colpo di aria compressa elettrificata. I due elementi colpiscono all’unisono: la potenza distruttiva del vento si unisce alla scarica folgorante dei fulmini. La potenza del colpo è proporzionale al consumo speso ed il suo raggio d’azione è di 5 metri a Basso, 7 metri a Medio, 10 ad Alto e 15 a Critico.
    Consumo: variabile (usato a critico due volte)
     
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    Al pari della scontro avvenuto alla coda, la battaglia combattuta dai nostri compagni parve essersi rivelata estremamente efficace anche alla testa della bestia.
    Vistose erano le ferite inflitte al Dragone, eppure impavido egli ancora avanzava. Pur privato da un lato della sua vista, pur rallentato, nulla pareva essere ancora sufficiente ad arrestare la volontà di annientare il nostro mondo.

    -Soldati, è il momento: usate tutto quello che potete!
    Dobbiamo abbatterlo immediatamente!


    L'ordine del nostro Comandante giunse pertanto immediato, logica ed un unica conseguenza dinnanzi alla prova di forza di quella creatura. Temporeggiare, conservare le energie... non sarebbe servito più a niente: la vita o la morte, sarebbero state decise in quell'unico momento.

    Magia avvolse ancora una volta il mio corpo, lenta si dispiegò dal palmo della mia mano lungo il metallo dell'armatura; fu la spada la prima a trarre da essa la propria forza, pervasa dall'incanto agli Aviatori più caro ed alleato: il Vento.
    Abbandonò il suo fodero la lama, ed una prima offensiva, sotto forma di tre affilati bordate d'aria prese vita da altrettanti fendenti riprodotti a debita distanza.
    Venne poi il momento dell'arco, un istante prima riposto sulle mie spalle, ora nuovamente saldo e ben fermo nella presa convinta della mia mano. Vibrarono all'unisono le trame magiche in mie possesso, ed ogni arma rapida ed indipendente si mosse, abbandonando la collocazione che le legava alla mia armatura, per disporsi lungo il legno curvato il cui filo era già teso e pronto ad esser rilasciato.

    « PER ENDLOS! »



    Brillò ogni arma animata dall'incanto, e privata ora del mio controllo, violentà si scatenò su quella bestia la furia delle mie lame.

    Riassunto post: medio + critico FTW!

    Condizioni fisiche: metà destra del corpo corroso ed ustionata in buona parte dall'acido. Complemente esausto e provato, prossimo all'immediato svenimento
    Mana: 10%

    Riassunto delle passive possedute:
    • Maestro d'arme: capacità di usare con maestria qualsiasi arma.
    • Filo incantato: legame magico che gli permette di richiamare a se le sue armi.
    • Volontà del Guerriero: power-up del 50% alla destrezza (NB: con le armi indosso gli consente semplicemente di avere un'agilità normale nonostante il peso, se disarmato rappresenta a tutti gli effetti un +50%)

    Equipaggiamento: (immagine)
    • Arco Lungo + frecce
    • Lancia Lunga
    • Spada ad una mano
    • Ascia Monopenne
    • Morningstar
    • Pugnale [x2]
    • Armatura Completa
    • Scudo piccolo

    Tecniche:

    Lame d'aria
    Fra i vari elementi padroneggiati del cavaliere esiste il vento, uno dei compagni più fedeli per un Aviatore in sella al proprio grifone.
    Avvolgendo una o più delle sue armi del suddetto elemento, Firion sarà in grado, con un movimento secco e preciso, di rilasciare a distanza delle bordate d'aria simili a delle lame affilate. Ne possono essere generate fino a 3, ciascuna indipendente dall'altra.
    Consumo: Medio.

    Fervid Blazer
    Cosa differenzia il bravo combattente dal genio? L'inventiva, la capacità di osare. Ed infondo è esattamente quello che fa Firion; impugnato il suo arco lungo, il giovane combattente lancerà tutte le proprie armi come se fossero frecce. Ovviamente, questi tiri "insoliti" avverranno in contemporanea, giungendo quindi nel medesimo istante (o quasi) sull'avversario.
    Consumo: Critico
     
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    Viaggiatore dei Mondi

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    Confine sud-ovest del Pentauron.
    Presidio Centrale, Endlos.

    Drusilia, Ryusang, Harium, Mugen, Firion, Mozart.

    Un tripudio di petali segnò l'inizio della sua caduta; la Bestia assetata di sangue che a lungo aveva spaventato le genti di Endlos e distrutto ogni altra forma di vita al suo passaggio era ormai al limite, attaccata su più fronti ed estremamente debole. Era come se mancasse qualcosa, un potere pressante e spaventoso ora semplicemente... dissipato.

    Brucia, cosmo dei Pesci! Brucia fino al limite estremo della costellazione cui appartieni!

    Urlò Mozart, mentre il Nibbio si parava davanti a Mugen per proteggerlo, totalmente indifferente alle diversità che, nonostante la situazione disperata, li rendeva così lontani; quel giorno nessuno aveva meriti e tutti erano parte di ciascuno. Il che rendeva la questione estremamente, palesemente e meravigliosamente semplice: Endlos contro la Bestia, vivere o cadere nell'abisso insieme a tutti gli altri.

    « ...e ora, riempiamolo di botte. »

    Sussurrò il biondino a voce bassa, per poi liberare tutta la sua potenza in un fendente di luce, pronto a squarciare il velo opaco che si stendeva al loro orizzonte fatto di speranza e timore mescolati fra loro come acquerelli dalle tinte brune.

    “RRROOOAAAARRRR!”

    Scegliendo di ripetere la precedente mossa terminata con successo, anche Mugen si lanciò all'unisono in un ultimo, violentissimo attacco: un morso per renderlo brandelli, esattamente come aveva fatto per tutti quelli che prima di loro erano caduti.

    « PER ENDLOS! »

    Raggiungendo per ultimo i suoi compagni, anche Firion si concesse un urlo da battaglia capace di scuotergli le membra e lasciarlo andare avanti, nonostante tutto, nonostante il dolore, la rabbia e la stanchezza. E pensare che quegli uomini erano per Kellendros soltanto mosche, piccoli e fastidiosi insetti da annientare senza pietà alcuna.
    Ma quegli insetti, quel giorno, avevano fatto la differenza.

    Ruggiti colmi di dolore riempirono il cielo cremisi del loro suono aspro e crudele mentre la Bestia iniziava a trascinarsi con fatica, l'occhio ancora sanguinante, verso il cuore di quel mondo da distruggere. Un tormento che nessuno avrebbe ascoltato con attenzione, perchè la rabbia e la necessità erano state in grado di renderli tutti ostinatamente sordi ad un ultima richiesta di aiuto.

    Fu così che le ultime parole gli morirono in bocca, gelate per sempre, racchiuse come un tesoro fra le sue fauci aguzze. Il corpo del Divoramondo si accasciò al suolo, alle porte del Pentauron, sul volto inespressivo una verità pericolosa mai rivelata.

    Kellendros chiuse gli occhi, ed il silenzio di Harium fu il suo unico Requiem.


    Dawn of War

    In questo turno i giocatori non subiscono danni rilevanti.

    Drusilia, Ryusang, Harium, Mugen, Firion, Mozart (testa)

    Tutti gli attacchi hanno successo: lo stato di "salute" effettivo della testa del Drago è del 480-200 (danni di provenienza sconosciuta)-5-40-40-80-10-40-40= 25%

    Detto ciò, la quest parziale dei Flyers si conclude con questo post. Quando termineranno anche i Walkers ci saranno i loro finali parziali e il topic di epilogo della battaglia. Grazie per aver giocato con me e... rimanete sintonizzati perchè non è finita :8D:

    Scaglie di Drago:
    [...]Uno dei metodi per non far si che le scaglie si irrigidiscano fino ad impedirgli i movimenti, è quello della muta: grazie a specifiche contrazioni muscolari, il Drago è in grado di eliminare le parti di pelle più dura e lanciarle via dal corpo cosicchè ne siano sostituite in futuro da nuove. Le scaglie più dure hanno una consistenza superiore al metallo, e possono perfino essere usate come armi, il tutto prima che possano assumere le forme grottesche e raccapriccianti di creature coperte da un esoscheletro simile a quello del Drago, sebbene molto più debole. Hanno una forma molto simile a quella di cavallette della grandezza di un bambino, con tanto di ali in grado di sostenerle in aria.
    [...]Altra importante peculiarità di simili, preziosissime scaglie è quella di proteggere la bestia da qualunque tipo di agente esterno, temperatura ambientale compresa, così da mantenere quella corporea a centinaia di gradi centigradi. Qualunque cosa non può entrare: gli unici punti di accesso fra gli apparati interni e gli esterni sono: la bocca del pungiglione, la pelle privata di scaglie [...]
    Fiamma:
    [...]L'aria diventa bollente, arde nelle sue fauci: inferno in terra per anime e corpi [...]



    Conteggio feriti: 2
    Conteggio disabili: 0
    Conteggio morti: 1
    ___________________________________________

    FINE DELLA QUEST.

     
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    Il Nibbio

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    I ruggiti furiosi e sofferenti del Drago Divora-Mondo accompagnarono l'esplosione delle loro ultime offensive, e la rossa volta del cielo divenne riflesso del sangue versato quel giorno, contaminando il suo spirito con uno strano -forte- senso di deja-vu che gli si insinuò nel cuore come un disagio.

    D'un tratto preda di un ineffabile sensazione, il Nibbio volse gli occhi cerulei intorno a sé, alla ricerca della Dama del Vento... ma non appena ebbe posato lo sguardo su di lei, la vista gli si appannò, e il mondo andò fuori fuoco; in una repentina rivolta del proprio corpo -inattesa quanto sgradita- altri malesseri si affiancarono a quel disturbo, e mentre la testa iniziava a pulsargli in maniera dolorosa -costringendolo ad ancorarsi alla groppa del suo grifone per non finire erroneamente di sotto-, un accesso di nausea violenta gli annodò lo stomaco, imponendo una dura prova al suo autocontrollo.

    Che diavolo gli stava prendendo così all'improvviso? Si era forse consumato troppo?
    Difficile a credersi: c'erano state volte in cui si era ridotto assai peggio -come quella volta che aveva vomitato su degli Hellhound all'Inferno-, eppure... eppure si stava sentendo davvero uno schifo.
    Era stanco. Sonnolento. E la testa iniziava a girargli mentre la febbre saliva.


    « Cavolo... »
    esalò, iniziando a sentirsi prossimo al tracollo

    A quel punto, sarebbe stato saggio allertare qualche compagno nelle vicinanze sulle sue strane condizioni e ripiegare ordinatamente verso il più vicino campo base, ma... qualcos'altro attirò l'attenzione dei suoi occhi cerulei, e nonostante il sonno, la debolezza e la nausea, il biondino si rizzò sulla sella.

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    « Ma...!? Chi è quella?! »
    si chiese ad alta voce, con fare allarmato e un pessimo presentimento
    « Cos... che sta facendo?! »

    Lo sguardo ceruleo puntava in direzione del Gran Maestro disceso a terra... ma quello che stava osservando mentre si gettava in picchiata col grifone verso Drusilia era oltre la portata dei normali sensi altrui; probabilmente, di tutte le creature che si erano radunate al fronte quel giorno, nessun occhio sarebbe riuscito a scorgere la donna rossa a cui stava riferendosi - quella appena emersa dal corpo del Drago. Nessuno a parte i suoi.

     
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    Viaggiatore dei Mondi

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    Il Drago Divoramondo.
    Una Bestia terrificante e a modo suo maestosa.
    Quel giorno avevano dimostrato che anche il più terribile dei Mostri non è invincibile.
    Il Drago Divoramondo... era caduto, anche per mano loro.

    Le sue urla di dolore straziarono l'aria accompagnando i suoi ultimi dolorosi istanti di vita.
    Cercò di trascinarsi sanguinante e urlante prima di accasciarsi al suolo esanime.

    Era finita.
    Lo avevano abbattuto ed avevano salvato l'intero semipiano.

    Mugen osservò la caduta del Drago.
    In qualche modo ora che era stato sconfitto la Bestia -quella che era in lui- sembrò appianare la rabbia che lo aveva divorato.
    Un moto istintivo di rispetto si impadronì di lui.
    Era vero che quella belva aveva fatto del male e aveva provato ad ucciderli, ma non poteva non ammirarne la forza e la potenza.
    Perché no, anche la ferocia.
    Era pur sempre un Demone Volpe.
    Chissà avrebbe anche potuto pensare di recuperare qualcosa dalla carcassa del Drago.
    Non per avere un souvenir, ma per farne un omaggio.
    Un omaggio alla forza, al terrore e alla violenza.

    Era riuscito nell'impresa.
    Aveva mantenuto fede alla promessa che si era fatto.
    Si era riscattato nei confronti di quel nemico che con la sua sola presenza lo aveva inizialmente soggiogato. Un nemico che forse era morto senza neanche accorgersi di lui.
    Ma il Demone avrebbe serbato per sempre il ricordo del combattimento. Non avrebbe mai dimenticato il momento in cui il suo morso si chiudeva accecando il Mostro.
    Lui come tanti altri era sopravvissuto alla furia del Drago.
    Probabilmente non sarebbe stato più lo stesso.

    Fuoco, acido e scaglie.
    Imperterriti erano avanzati fino alla testa.
    Qualcuno era morto.

    Ma alla fine il nemico era stato sconfitto.

     
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  9. Harium
     
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    Come si era giunti a tutto ciò?

    Lui... non lo sapeva. Erano una stirpe maledetta dall’alba del tempo, loro incarnavano il caos nella sua forma più genuina. L’ennesimo esponente dei Draghi Divoramondi era caduto.
    L’Astro pensò d’improvviso a quante volte poteva essere già accaduto una simile follia: altre dimensioni, altre realtà, forse erano già state assalite dai rettili mastodontici. Assaliti da tanti altri Harium.

    Nel passato e nel futuro. Almeno il presente era stato salvato.
    Ma a che prezzo?

    Una vita cadeva, un ricordo d'infanzia si frantumava come una campanula di cristallo. Le lacrime accompagnarono lo schianto progressivo del fratello, che anche nel suo ultimo gesto si mostrava per quello che era: l’araldo della catastrofe.
    In quanto tempo il piccolo drago azzurro avrebbe fatto la stessa fine? Dopo un anno, fra un millennio, domani?

    L’ansia delle epoche era tornata a stritolarlo, talmente opprimente da non permettergli di muoversi, tanto che rimase in stasi nel cielo.
    Ormai era totalizzato dalla cruda fobia per i secondi, che si susseguivano come instancabili formiche. Non poteva evitarlo, sarebbe successo anche a lui, prima o poi. E questa incertezza per il giorno del suo ritorno al caos lo corrodeva nelle interiora.

    Da un momento all’altro poteva perdere la sua umanità.
    Ah, giusto: lui non era mai stato umano.
    Era nato Bestia.

     
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