Una promessa è una promessa!

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  1. Eruka
     
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    Quella sera Rikku era particolarmente stanca. Aveva avuto un gran da fare al negozio, e la sua maestra in più era dovuta partire. Era molto raro che si allontanasse dal negozio, e quando lo faceva, stava anche via per mesi. Rikku comunque veva saputo cavarsela bene da sola e finalmente, non c'era più nessun ostacolo tra lei e il letto. Uscita dal bagno, si mise il suo lungo kimono a fiori, ormai aveva preso l'abitudine da Yuuko di indossarli. Sbadigliando andò in camera sua, dove l'inceso rilasciava una dolce fragranza alla vaniglia. Appese il kimono all'appendi abiti, sparendo dietro un separè con un grande drago disegnato. Si mise il suo pigiama, composto da una maglietta e da un paio di pantaloncini. Finalmente, nessuno l'avrebbe più disturbata. Si buttò sul sul letto, tenendo ancora la luce della lampadina accesa. Sul comodino spiccava una foto che ritraeva due ragazze. La maggiore delle due aveva i capelli corti, leggermente più scuri della minore, che li aveva raccolti in due treccine. Esatto, quella più piccola era Rikku, con sua sorella Ashe. Adesso era praticamente identica a sua sorella, salvo per il colore dei capelli.

    "yaaawwn"

    Un'altro sbadiglio si manifestò facendo portare la mano della bimba diretta verso l'interruttore della lampadina. Ora era buio, entrava luce solo dalla grande finestra che c'era a fianco del suo letto. Era piuttosto spaziosa la sua stanza, e sopratutto ora che il negozio era vuoto, sembrava ancora più grande. Lei era al secondo piano, dove c'erano la sua stanza e quella della sua maestra. Era completamente da sola, circondata dalle tenebre, ma nonostante questo, il sonno la colse improvvisamente. Non si mise nemmeno sotto le coperte. La piccola non poteva nemmeno immaginare che da li a poco di sarebbe svegliata, e che qualcuno avrebbe turbato il suo sonno e il suo riposo. Eppure, lo avrebbe perdonato comunque, visto che aveva davvero voglia di rivederlo. Aspettava sempre il suo ritorno, e certe volte era nemmeno sicura della promessa che le aveva fatto.


    "Ga-j-e..."

    dormiva, profondamente e silenziosamente, cullata dal caldo letto e dai tanti tipi diversi di cuscini che c'erano sopra. Il respiro diventò più lungo, segno che ormai era nelle braccia di Morfeo...però ad un certo punto, quelle braccia diventarono altre, muscolose e con delle borchie di ferro...Lo scenario era cambiato, adesso era circondato da alberi, mentre si stringeva al possessore di queste forti braccia. Ma in un secondo, il ricordo era già svanito...

     
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  2. _MajinZ_
     
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    Quando Gajeel raggiunse finalmente la città, ormai era notte fonda. Le strade erano ormai vuote e l’unica cosa che faceva compagnia al ragazzo era la luce della luna, l’unica amica che gli aveva fatto compagnia nell’ultima parte del suo viaggio. Appena una settimana prima il moro si trovava a Nord, nella sua terra natale, dove come suo solito era ritornato alla grotta solo per constatare che Metallicana non era ancora tornato. Un po’ deluso fece nuovamente marcia indietro, decidendo così di recarsi al Pentauron giusto per mantenere quella promessa... e non poteva rimangiarsi la parola data.
    E infine eccolo li, l’unico essere umano a camminare per quelle strade deserte e silenziose, in cui ogni tanto si sentiva qualche miagolio o delle voci lontane, ma non molto altro. Ad un tratto lungo l’ampia via incontrò un’altra creatura umanoide, si trattava di un vecchio ubriacone che non si reggeva quasi in piedi e vagava ondeggiando per la strada... appena lo vide il capellone scosse la testa, osservandolo mentre si ribaltava dentro un’aiuola. Non capiva proprio il motivo per cui certe persone si riducessero a quel modo, c’erano maniere alternative per affrontare la depressione, come ad esempio prendere a pugni qualcuno o in assenza di qualcosa di vivo, andava bene qualsiasi cosa.
    Comunque, dopo aver vagato un po’ a caso, il borchiato giunse finalmente davanti all’entrata del negozio dove aveva conosciuto Rikku, e da quel che gli aveva detto lei abitava proprio li. Sbadigliando il ragazzo continuò ad avanzare fino a raggiungere la porta d’ingresso, ma si fermò un istante prima che le nocche sfiorassero il legno per bussare... non poteva mica entrare da li. Magari la titolare si sarebbe anche spaventata vedendo un losco figuro a quell’ora della notte, così il moro fiutò l’aria e ben presto riconobbe qualcosa di familiare, un odore che non poteva mica dimenticare. Gajeel si voltò quindi verso destra, iniziando a fare il giro del negozio.
    In breve si trovò davanti alla facciata laterale, dove appena più sopra una piccola tettoia era presente una finestra... e a giudicare dall’odore quella doveva essere la stanza della biondina. Ancora una volta, però, il moro si fermò un attimo prima di compiere qualcosa di irreparabile... infatti aveva posto le mani ai lati della bocca preparandosi ad urlare a gran voce, ma ripensandoci non era forse il caso, così escogitò un piano differente. Eccolo quindi inchinarsi per recuperare alcuni sassolini, i quali vennero lanciati uno ad uno contro la finestra... ma nessuno si affacciò e il ferroso iniziò a spazientirsi.
    Alla faccia del sonno pesante.
    Commentò fra se e se mentre lanciava l’ultimo sassolino, senza ottenere nessun successo. Si disse che bisognava fare un po’ più di rumore, così la sua attenzione venne attirata da un sasso poco distante... e in quel momento proprio non pensò che forse le sue dimensioni erano eccessive. Senza pensarci la afferrò e subito dopo, mosso dalla poca pazienza che aveva, scagliò il sasso e...
    C R A S H
    ...
    Ops...

    Ecco, aveva sfondato il vetro. E rimase li fermo con una faccia colpevole, mentre si grattava la testa un po’ imbarazzato: forse aveva un pochino esagerato.
    Rikku?
    Domandò poi dopo aver passato diversi istanti a guardarsi attorno, adesso sicuramente l’avrebbe sentito... e probabilmente quel sasso ora l’avrebbe colpito in testa. Purtroppo però lui era un tipo burbero, non sapeva proprio controllarsi a volte.

     
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  3. Eruka
     
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    Dormiva. Dormiva talmente profondamente da non sentire quei sassolini sbattere contro il vetro. Il problema però si presentò quando un sasso più grande, e forse tirato con più forza, scatenò lo scompiglio generale. Un sonoro crash la fece sbalzare via, facendola cadere dal letto, mentre si chiedeva terrorizzata che diamine stesse succedendo, il tutto ovviamente accompagnato da urla.

    "DAAAAAAAAHHHHHHHHAAAAAAAARGH..CHICAZZOE'"

    urlò la biondina a terra, mentre si massaggiava il bernoccolo che le era spuntato sulla testa. Si alzò piano. riconoscendo la voce che in quell'istante pronunciò il suo nome. Tutto così diventò più chiaro, ma come aveva fatto a non capire che c'era solamente un individuo in grado di fare quei disastri. Si alzò dal pavimento, quasi come un tirannosauro va verso la sua preda. Ruggendo si affacciò alla finestra, indicando il furfante, prendendo poi quella pietra.

    "GAAAAAAAJEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEL....bakaaaaaaaaaaa"

    disse guardando il drago. Lanciò la pietra via. sorridendo poi verso di lui. Sparì dentro la camera, precipitandosi poi verso le scale, scendendole di fretta. In un batter d'occhio la porta del negozio si apri, mentre la bimba correva in direzione di Gajeel. Non era cambiata poi tanto dal loro ultimo incontro, forse aveva i capelli sciolti e quindi leggermente più lunghi, ma per il resto, era ancora lei. La ragazzina si gettò al collo del moro, stringendo quell'amico che aveva trovato e che si era rivelato essere uno dei più importanti.

    "sei venuto...hai mantenuto la promessa"

    disse, ridendo la ragazzina. Finalmente lasciò andare il povero drago, mentre dirigendosi verso la porta lo invitò ad entrare. Doveva avere fame, così si propose di preparargli qualcosa di buono da mettere sotto i denti, peccato solo che le scale di ferro le aveva finite. Non si era accorta minimamente di essere in pigiama, però il moro non era uno che faceva caso a queste cose, nemmeno ai pinguini che erano disegnati sopra.

    "allora, sei affamato?"

     
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  4. _MajinZ_
     
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    Come era ovviamente prevedibile, in seguito alla rottura del vetro, dalla stanza incriminata esplosero delle urla che per poco non fecero esplodere i timpani del colpevole. Successivamente proprio la biondina si affacciò dalla finestra, svegliando sicuramente tutto il vicinato che da quel momento conosceva anche il nome di chi aveva dato il via a quel casino. Lui ricambiò quello sguardo, osservando poi anche la pietra... e riportando infine lo sguardo sulla ragazza: no, non gliel’aveva lanciata in testa e quella era una buonissima notizia. Anzi, Rikku sembrava persino felice.
    E’ pazza.
    Disse lui grattandosi ancora la testa, mentre la giovane spariva dentro l’abitazione e Gajeel sapeva già quali fossero le sue intenzioni, quindi iniziò a camminare per raggiungere l’ingresso... e per fortuna la titolare non sembrava essere in casa, altrimenti gli avrebbe fatto sicuramente pagare i danni. Comunque il ferroso riuscì a fare appena una decina di passi e poi fu costretto a fermarsi visto che la ragazzina era già arrivata e gli stava correndo dritta in contro.
    In quel momento il ragazzo si fermò, non sapeva bene cosa fare quindi si limitò a restare immobile mentre lei gli si gettava praticamente addosso. Lui rimase quasi paralizzato e le sue gote si tinsero di un rosso sempre più intenso, proprio non sapeva cosa fare... aveva le braccia intorno al suo collo muscoloso e vista la differenza di altezza si era come appesa al ragazzo, il quale ci mise un po’ per ricambiare l’abbraccio, ma alla fine, anche se un po’ timidamente, avvolse la bimba tra le sue braccia: anche lui era contento di rivederla, ma ovviamente non l’avrebbe mai ammesso.
    Io mantengo sempre le promesse.
    Disse lui orgoglioso mentre l’abbraccio aveva fine, e il sorriso sul suo volto venne fuori spontaneamente osservando quello sincero della biondina. Successivamente Gajeel si mosse e seguì la padrona di casa fin dentro al negozio. In quel momento il giovane si guardò attorno, ricordando la prima volta che aveva messo piede in quel locale... la sua richiesta fu molto strana, ma alla fine grazie a Rikku aveva trovato qualcosa di sostanzioso da divorare, ovvero una scala di ferro. Infine lo sguardo del moro si posò... sui pinguini del pigiama della ragazza, pensando a quanto fosse carina in quel momento. Subito cacciò via quel pensiero, anche se l’imbarazzo non riuscì a nasconderlo poi così bene.
    U-un po’!
    In effetti camminava dal mattino e ancora non aveva messo nulla sotto i denti, cosa che venne sottolineata dal suo stomaco brontolante. Ci aveva messo un po’ ma alla fine era riuscito a ritornare, proprio come le aveva promesso a Fanedell qualche settimana prima, o forse qualche mese. Tuttavia si sentiva un po’ a disagio, non sapeva perché ma la presenza di quella ragazza lo rendeva abbastanza agitato... sperava comunque che lei non se ne accorgesse.

     
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  5. Eruka
     
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    A differenza del drago, lei non era per nulla agitata anzi. Si mosse, andando verso il ragazzo. Una volta ferma vicino a lui alzò il braccio, andando ad afferrare il suo orecchio, con le sue dolci manine, che in quel momento erano paragonabili a una chela di qualche mostro marino gigante.

    "TUUUUU...tutto questo tempo senza avere tue notizie..."

    disse urlando, facendolo "accomodare molto dolcemente" sulla sedia. Sbuffò, infondo era stata in pensiero per tutto questo tempo...
    La bimba comunque smise di tenergli quel muso dato dalla preoccupazione, visto che doveva impegnarsi a guardare che cosa potergli preparare per cena.
    Ma poi la soluzione arrivò in fretta. Corse veloce nell'altra stanza con un piatto, per tornare poi con lo stesso, riempito di tanti chiodi e barrette di ferro. Come facesse a non spaccarsi i denti era ancora un mistero, però ormai era diventato quasi normale. Rikku gli posò il piatto davanti, sorridendo.

    "Ecco...Itadakimasuuu"

    disse, sedendosi vicino a lui. Non era cambiato di una virgola, era sempre il solito uomo delle caverne che aveva perso di vista da circa...qualche mese?? Esattamente la biondina non sapeva dire il tempo esatto che era passato dall'ultima volta. Sapeva solo che era felice di rivederlo, e che comunque. gli era mancato. Era davvero una fortuna che Yuuko non ci fosse, altrimenti il povero Gajeel si sarebbe sorbito una di quelle sgridate epiche, anche pesanti perfino per un drago.

    "...la prossima volta usa la porta, anche se lo so che è difficile per te trattenerti dal distruggere tutto"

    se la ridacchiò la ragazza, con una nota di sarcasmo. Alla fine doveva punzecchiarlo, era più forte di lei. Meno male che faceva caldo, altrimenti sarebbe morta di freddo. Alla fine non era veramente arrabbiata, visto che sorrideva, ed era da tanto che non lo faceva più. Probabilmente i due fratelli ne sarebbero stati contenti, specialmente Miron. Anche loro non erano più li ed era un po' che non li sentiva, ma appena si sarebbero ripresentati, avrebbe sgridato anche loto.

     
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  6. _MajinZ_
     
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    Gajeel era appena entrato nel negozio, perdendosi ad osservare scaffali e ogni angolo del locale, quando improvvisamente qualcosa lo afferrò all’orecchio ricoperto di piercing.
    Ahi!
    In quel momento il giovane abbassò il capo, visto che la biondina era più bassa di lui, notando come le sue dita fossero strette sul suo orecchio e quella presa faceva davvero male... non era per nulla una delicata fanciulla quella! E senza che potesse opporsi, in breve il moro si ritrovò seduto su una sedia apparsa dal nulla, che gli impedì ogni via di fuga... purtroppo non poteva salvare il suo povero orecchio dolorante. Infine lei sbuffò, insomma, le sue lamentele erano pure giustificate.
    Non avevo modo di farmi sentire...
    Fece lui mettendo quasi il broncio, anche se quell’espressione svanì subito visto che nemmeno lei aveva intenzione di mostrarsi arrabbiata a lungo. Però davvero non aveva avuto modo di contattarla, ma probabilmente anche potendo non l’avrebbe fatto lo stesso: era fatto così lui, non voleva dare preoccupazioni agli altri anche se al momento aveva solo peggiorato le cose. Subito dopo, comunque, la biondina sparì nell’altra stanza lasciando per un attimo il giovane da solo, anche se un istante dopo eccola riapparire... con un piatto ricolmo di viti e bulloni.
    Gli occhi di Gajeel si illuminarono e lui ricambiò il sorriso con un’espressione entusiasta.
    Oh... ti ringrazio!
    Disse il ferroso quasi commosso mentre si lanciava in quel piatto, addentando i bulloni fino a riempirsi la bocca, ma per fortuna mandò giù tutto senza strozzarsi, continuando poi a sgranocchiare il metallo producendo il classico suono stridente che producevano lo sfregare di un paio di lame una contro l’altra. Era proprio una fortuna che Yuuko non fosse in casa, visto che oltre a fargli pagare i danni vecchi e quelli nuovi, probabilmente l’avrebbe anche sgridato e lui non aveva la minima voglia di sentire qualche rimprovero.
    Penfafo gi vosse Yufko!
    Cercò di giustificarsi lui, altrimenti avrebbe di sicuro usato la porta, magari sradicandola... bussare era una cosa da sfigati. Comunque il borchiato non ci mise molto a spazzolare tutto, aveva davvero fame ed era praticamente da due giorni che non toccava cibo, normale e non, quindi aveva proprio bisogno di un’iniezione di nuove energie.
    E comunque sono tornato a casa... avevo bisogno di stare da solo dopo quel che è successo a Piling Place.
    Disse infine il moro rabbuiandosi un poco, infatti dopo quell’avvenimento gli ci volle un po’ per riprendersi e il ritorno a casa gli era servito, visto che aveva meditato abbastanza ed era riuscito a farsene una ragione, infondo non era stata colpa sua... però ripensarci ogni volta lo rattristava: quel bambino proprio non si meritava una fine del genere.

     
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  7. Eruka
     
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    "non si parla con la bocca piena....comunque no, doveva fare qualcosa di super segreto e quindi nemmeno io so dove si trovi"

    disse la ragazza, prima bacchettandolo e poi rispondendogli. Probabilmente Yuuko era in qualche taverna ad ubriacarsi, come al suo solito, ma era meglio omettere questi dettagli. Rikku guardò compiaciuta che il moro apprezzava la sua "cucina" e da come divorava il tutto sembrava davvero affamatissimo. La piccola sorrideva, ma quando il drago pronunciò Piling Place il suo sorriso tramontò.

    "si capisco...mi ci è voluto un po' di tempo per riprendermi, ma ogni tanto faccio ancora qualche incubo.."

    disse. Non aveva passato per nulla dei bei momenti al suo ritorno a casa. Era dimagrita di qualche chilo, ma per fortuna le occhiaie erano sparite, segno che aveva appena ricominciato a dormire di notte. Spesso infatti si svegliava in preda a incubi orrendi. Ma per fortuna ora sembrava essersi ripresa, almeno in parte, affrontando tutto da sola, proprio come Gajeel. Aveva sofferto parecchio la solitudine, ma preferì non toccare questo argomento, non voleva dargli l'impressione di aver sentito la sua mancanza. Non voleva che qualcuno si preoccupasse per lei.

    "...tu comunque come stai?"

    gli chiese con aria un po' imbarazzata. Era felice, sembrava che tutte le sofferenze passate fossero solamente un lontano ricordo. Eppure era consapevole che non si sarebbero comunque potuti vedere molto. Probabilmente, non si sarebbe neanche trattenuto poi molto. Scacciò via questi pensieri, ora lui era li, e non doveva pensare al momento in cui lui se ne sarebbe andato via.

    "h-hai ancora fame??"

    gli chiese guardandolo negli occhi. Arrossì senza motivo, distogliendo subito lo sguardo. La scena di quella sera le ritornò nella mente, a dire il vero ci pensava spesso. Chissà se anche lui ci pensava, avrebbe voluto chiederglielo e parlare di quello che era successo, ma comunque, preferì non entrare nell'argomento, visto che cominciava ad imbarazzarsi proprio com'era successo a lui.

     
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  8. _MajinZ_
     
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    Gajeel sgranocchiò l’ultimo bullone mentre i ricordi di quel giorno sfumavano, appena qualche tempo prima ci avrebbe messo molto di più a cambiare argomento, ma alla fine se ne era fatto una ragione e aveva continuato a vivere la sua vita... visto che alla fine non poteva farci molto. I morti restavano tali, non era possibile riportarli indietro, almeno nella maggior parte dei casi.
    Comunque quello non era di certo il momento adatto per rattristarsi, così il moro si voltò verso la ragazza e sorrise appena, giusto per scacciare quella malinconia che era scesa su entrambi... e anche se non sembrava, era davvero felice di rivederla: per uno che non aveva molti amici, ogni persona su cui contare diventava importante e Rikku non faceva di certo eccezione.
    Non mi lamento... tu invece?
    Rispose il borchiato mentre guardava la fanciulla dritta negli occhi, distogliendo poi lo sguardo imbarazzato quando un pensiero si affacciò nella sua mente. Ripensava a quella serata a Fanedell... dove guidato dal suo istinto aveva rubato quel bacio alla biondina. Ci ripensava spesso e ogni volta si imbarazzava, non era da lui agire in quel modo e quel comportamento lo lasciava ancora confuso, visto che per quanto si sforzasse non riusciva a darsi una spiegazione.
    La fame mi è passata, ti ringrazio.
    Disse lui lanciando uno sguardo alla ragazza, da quando la frequentava aveva anche imparato un po’ le buone maniere, visto che l’aveva ringraziata. Però questa volta i suoi occhi rossi non si schiodarono da quelli della biondina... soffermandosi poi sulle labbra soffici e vellutate di lei e il suo cuore prese a battere un po’ più velocemente. Non sapeva perché, però sentiva una gran voglia di assaggiarle nuovamente e il suo istinto prese nuovamente il sopravvento.
    Senza sapere cosa poteva pensare Rikku, la mano del ragazzo andò rapido ad afferrarle un polso per poi tirarla a se e appoggiare le labbra sulle sue... e lui chiuse gli occhi per un istante, staccandosi subito dopo mentre la lasciava andare, andando poi ad osservare il pavimento. Non aveva il coraggio di guardarla negli occhi e soprattutto non aveva nessuna risposta del perché aveva agito così... se lei dopo quel fatto non voleva più vederlo, beh, se ne sarebbe semplicemente andato via.

     
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  9. Eruka
     
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    Accadde così tutto in fretta che la ragazza non ebbe nemmeno il tempo di realizzarlo. Lui l'aveva afferrata, tirandola dolcemente verso di se, per poi regalarle un bacio. Proprio come era successo quella sera, ma questa volta, l'iniziativa era stata sua. Di nuovo il sapore delle sue labbra si fece strada, facendo accelerare il battito alla ragazza, che era incredula di poterle assaporare ancora. Ma proprio come l'altra volta, i due si staccarono subito, lasciando la bimba parecchio imbarazzata.

    "s-sto bene...si, direi che sto proprio bene."

    disse la biondina, rossa come un pomodoro e quasi incredula dell'accaduto. Non si sarebbe mai aspettata una reazione così proprio da lui, visto che l'ultima volta l'aveva allontanata. Non riuscire proprio a capire, ma non aveva nemmeno il tempo di stare li a scervellarsi, visto cosa stava succedendo. Alzò la sua mano, portandola sulla guancia del moro, alzandogli lo sguardo. Adesso lui la doveva guardare per forza, mentre lei faceva qualche passo, alzandosi poi sulle punte dei piedi. Chiuse gli occhi, accostando le sue labbra a quelle di Gajeel. Anche lei si lasciò semplicemente guidare dall'istinto, donandogli un bacio che era più lungo e un po' più intenso dei precedenti. Ma stava succedendo davvero? Lei e Lui, che era stato colui che l'aveva insultata dopo averle distrutto il negozio. Quel ragazzo che le stava così tanto antipatico, ma che comunque ogni tanto pensava. Ma anche se ci provava, non riusciva ad allontanare il pensiero di chiedergli il perchè. I due si staccarono, quasi per riprendere fiato. Ora era lei che teneva lo sguardo basso, mentre si stringeva dolcemente a lui, appoggiando la testa sui suoi pettorali.

    "..perchè?...l'altra volta tu...pensavo che non mi volessi"

    disse, sempre con la faccia appoggiata a lui. Riusciva a sentire il suo respiro e il suo cuore, quella sensazione la faceva stare bene, protetta come non si sentiva da tanto tempo. Aveva paura di sentire la risposta del ragazzo, come se avesse ancora il timore che lui potesse farsi da parte, il che l'avrebbe intristita parecchio. Aveva come paura che scappasse via da un momento all'altro, e forse per questo, che le sue braccia andarono a stringersi a lui, mentre rimaneva ancora con la faccia appoggiata al suo petto, in attesa di una risposta.

     
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  10. _MajinZ_
     
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    In seguito al gesto impulsivo del ragazzo, seguirono alcuni istanti di silenzio. Gajeel aveva agito senza pensare e come spesso accadeva un’azione del genere poteva a un disastro, insomma, non era quello il modo di rubare un bacio a una fanciulla... prima bisognava almeno chiedere il permesso, così gli aveva insegnato suo padre riguardo all’argomento ragazze. Perciò rimase con la testa bassa, come un bimbo che sapeva di aver combinato una marachella.
    Quando però la piccola mano della biondina gli sfiorò la guancia, questi sollevò gli occhi rossi e li incatenò a quelli di lei. Si guardarono per un attimo, poi fu lei a prendere l’iniziativa e issandosi sulle punte dei piedi per colmare la differenza di altezza, posò a sua volta le sue labbra soffici su quelle ruvide di lui, donandogli stavolta un bacio molto più lungo e appassionato del precedente... di quelli che lui non era ancora capace di dare. Alla fine comunque si staccarono e lei appoggiò la sua testolina bionda al petto del ragazzo, il quale rimase fermo ad assaporare il dolce profumo della ragazza.
    Infine arrivò quella domanda e il moro ci pensò un attimo, ma poi avvolse con le sue forti braccia il corpicino della fanciulla... il quale però era molto generoso in alcuni punti strategici. Comunque, una volta abbracciata rimase ancora un attimo in silenzio, per poi riprendere a parlare.
    Mi piace il tuo odore...
    Disse il Dragonslayer con l’innocenza di un bambino, stringendo ancora un po’ la biondina, badando bene a non arrecarle nessun male.
    ...e il tuo sapore.
    Ammise lui per poi scostarsi e sfiorare il mento della giovane Rikku con pollice e indice, sollevandole il viso il tanto che bastava per incontrare le sue labbra ancora una volta, stringendola poi in un nuovo abbraccio mentre quell’affettuoso scambio si protraeva per diversi istanti, alla fine dei quali lui la liberò e si limitò a fissarla grattandosi la testa imbarazzato. In quel momento il suo viso aveva un che di buffo, sembrava grande e grosso ma riguardo certe era ancora inesperto, un ragazzo a cui per troppo tempo era mancato il semplice contatto umano.

     
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  11. Eruka
     
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    La bimba gli sorrise un po' imbarazzata, mentre lui la stringeva in un nuovo abbraccio, per poi incontrare le sue labbra ancora una volta. Ma era lo stesso Gajeel primitivo di sempre? Era quasi irriconoscibile agli occhi della biondina, che erano costantemente rapiti da quelli di lui. Per lei era lo stesso, non sapeva darsi una spiegazione, il solo pensiero di separarsi da lui la faceva star male.

    "Hai intenzione di andare via presto?"

    Disse, stringendosi a lui, premendo il suo petto contro il suo. Non ci pensò minimamente al fatto che lui era un ragazzo, e che forse poteva imbarazzarsi non poco, quello a cui pensava in quel momento era tenerlo stretto a se. Era sollevata di sapere che il problema di quella sera la non era lei, altrimenti lui non sarebbe ritornato, o meglio, non le avrebbe detto quelle cose. Ci aveva pensato tanto, arrivando appunto alla conclusione di essere lei la causa del suo rifiuto. Capì invece che il problema era la grande timidezza di Gajeel nei confronti delle ragazze, forse perchè i contatti umani non rientravano nei suoi interessi principali. Quando lo aveva conosciuto era più rozzo e più menefreghista rispetto ai suoi simili, mentre adesso, era un ragazzo un po' più diverso. Forse con lei era riuscito a sbloccarsi, e questo, la rese immensamente felice.

    "voglio che passi la notte qui...con me..."

    Esclamò, mentre alzò lo sguardo per incontrare di nuovo i suoi occhi. Non aveva specificato il senso delle sue parole, quindi il Drago poteva interpretarle come meglio credeva. Lei voleva solamente stare con lui, degli altri non le importava proprio nulla. Ma lui avrebbe voluto? I suoi occhi, mentre si specchiavano in quelli di lui, sembravano quasi pregarlo di rimanere. Lei stessa sembrava quasi una bambina che supplicava la mamma di restare ancora un po' al parco giochi.

     
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  12. _MajinZ_
     
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    Andare via... in effetti l’intenzione del moro, almeno all’inizio, era proprio quella: fare una visita, magari mangiare qualcosa per poi ripartire per il suo interminabile viaggio. Purtroppo però non poteva più seguire il suo piano originale, come avrebbe fatto a dare quella notizia davanti a un’espressione come quella? Era impossibile, non poteva farla soffrire e far si che da quei bellissimo occhi scendessero delle lacrime... avrebbe fatto male anche a lui. Quella sera non aveva più voglia di andare via, voleva stare con lei prima di immergersi nuovamente nella solitudine.
    N-no...
    Rispose lui ancora un po’ imbarazzato, sapeva che con lei poteva essere davvero se stesso, ma non ci era proprio abituato e continuava a sentirsi ancora abbastanza a disagio. Affrontare un combattimento era decisamente più facile, non bisognava star li a farsi troppi pensieri e l’unica cosa che contava era saper menare le mani... poi ci pensavano i pugni a farti cambiare velocemente idea. Poi però lo sguardo si abbassò per incontrare nuovamente quello di lei e in quel momento ogni pensiero superfluo svanì, lasciandolo con una sola idea... quella notte non sarebbe fuggito.
    Va bene... non me ne vado.
    Aggiunse lui continuando ad osservarla ancora un po’, perdendosi in quegli occhioni che quasi non volevano lasciarlo andare via. Però nei suoi pensieri non c’era nulla di strano, infatti aveva detto che sarebbe rimasto ma non con strane idee in mente: le avrebbe fatto compagnia, niente di più. Almeno così la vedeva il moro che in situazioni come queste, beh, era un po’ duro di comprendonio... ma infondo non era completamente colpa sua, anche se alcune volte era lui stesso ad isolarsi.
    Alla fine tra i due cadde un silenzio imbarazzante, lui infatti non sapeva cosa fare adesso... si sentiva smarrito, ma comunque non sciolse l’abbraccio anche se ciò significava sentire le forme di lei contro il suo corpo e la cosa lo metteva un po’ in agitazione. Però non era una sensazione spiacevole, tutt’altro... infatti per lui andava bene anche restare abbracciati a quel modo, sentiva il dolce profumo di lei e ciò gli bastava.

     
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  13. Eruka
     
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    La ragazza sorrise alla risposta del drago per poi scogliere l'abbraccio e finalmente lasciarlo respirare un po'. Era felice della sua piccola vittoria, perchè se se ne fosse andato via subito ci sarebbe rimasta malissimo. Ma ovviamente lui non lo doveva sapere, era troppo orgogliosa per ammetterlo, anche se forse lo aveva lasciato troppo a vedere. Cambiando del tutto atteggiamento, lo indicò, guardandolo divertita.

    "E' un po' che non ti vedo, perchè non mi racconti che hai fatto in questi mesi?"

    disse, per poi prenderlo per mano. Lo trascinò fin sopra in camera, senza pensare a quali fossero le volontà del ragazzo. Se lui volevo rimanere in cucina, a lei poco importava visto che aveva deciso. E poi era anche in pigiama, se mai fosse entrato un cliente non sarebbe stata presentabile. La stanza della giovane era grande, l'armadio occupava tutta una parete ed era contornata da finestroni. Il letto era abbastanza spazioso, e sul comodino c'erano varie fotografie. La luce della luna entrava vigorosa nella stanza illuminando ogni anglo e soprattutto i vetri che erano ancora per terra, ma per quello il moro era già stato sgridato. Il lume che era sul comodino era ancora accesso, evidenziando meglio quella foto.

    "io anche ho parecchie novità...sto perfezionando una tecnica abbastanza complicata...così un giorno sarò anche più forte di te"

    disse scoppiando a ridere. Ovviamente era praticamente impossibile che lei diventasse più forte di lui, visto che era praticamente la metà, se non di meno. Poi comunque, lui si migliorava sempre, quindi raggiungerlo diventava difficile. Si mise seduta, facendo segno al moro di andare vicino a lei. Avevano così tante cose da dirsi, e solamente una notte di tempo perciò, era pronta a sentire la sua storia.

    "dimmi...hai anche imparato a leggere?..."

    disse prendendolo in giro. Ovviamente scherzava, lui ormai doveva saperlo. Amava prenderlo in giro per la sua figura da cavernicolo burbero, e il povero Gajeel doveva proprio sopportarla. Oppure si sarebbe messo a prenderla in giro anche lui come facevano sempre? Nonostante tutto, il sorriso della biondina era più illuminato della luna stessa.

     
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  14. _MajinZ_
     
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    Gajeel osservò quel dito puntato verso di lui con un’espressione incuriosita, volgendo poi le rosse iridi verso gli occhi a spirale della biondina, senza capire bene all’inizio. Poi arrivò quella domanda e lui assunse un’espressione pensosa... fare il resoconto di tutti quei mesi di viaggio era un po’ complicato, visto che lui non si soffermava molto spesso a pensare. Fece quindi per parlare, ma il contatto della piccola mano di lei lo distrasse per un attimo... ma riuscì comunque a raccontare qualcosa nel tragitto che lo condusse dalla cucina alla camera della ragazza.
    Niente di troppo interessante... sono andato a casa, ho sgomberato la grotta da quei maledetti giganti... poi sono tornato ad Est per allenarmi e infine eccomi qua.
    Concluse il capellone mentre varcava la soglia della camera della fanciulla, osservando per un istante le foto presenti sul comodino... dovevano mancargli molto i parenti che aveva lasciato nel suo mondo, ma il Maelstrom era imprevedibile e soprattutto non aveva nessuna pietà, quando decideva di rapire qualcuno lo faceva e basta, senza preoccuparsi delle conseguenze. Successivamente il giovane notò l’armadio e la finestra rotta, a terra c’era ancora il sasso contornato dai frammenti di vetro che brillavano a causa della luce lunare, la quale filtrava dalla finestra... e quella sera la luna sembrava anche più grande del solito.
    Più forte di me? Impossibile!
    Commentò lui per poi unirsi alle risate della ragazza, che in verità si stava davvero impegnando per diventare un valido aiuto... anche se la strada per diventare un abile guerriero era lunga e molto faticosa, costellata di numerosi pericoli. Successivamente lei si sedette sul letto e fece segno al moro di sedersi accanto e lui dopo un attimo di esitazione andò a posizionarsi proprio nel punto indicato. In quel momento Gajeel la osservò, sentiva il suo profumo e aveva una gran voglia di stringerla nuovamente... non riusciva nemmeno lui a capire cosa gli stesse accadendo quella sera.
    "dimmi...hai anche imparato a leggere?..."
    Poi arrivò quella domanda e lui la osservò ancora, mettendo un finto broncio.
    Ehi, come ti permetti!
    Disse il borchiato senza pensarci, mentre muoveva la mano verso la spalla della biondina per darle una piccola spinta... ma proprio come prima non dosò la sua forza e in seguito a quel gesto la poverina si ritrovò a gambe all’aria, ribaltata sul materasso.
    Scu-scusa..!
    Le disse lasciando la mano sospesa in aria, osservandola con uno sguardo un po’ preoccupato, sperava veramente di non averle fatto del male, visto che in quel caso non se lo sarebbe mai perdonato. Così attese una sua reazione, sperando di non aver combinato qualcosa di grosso... ma purtroppo si lasciava prendere troppo facilmente dall’entusiasmo e spesso si dimenticava di avere una forza superiore ad un normale essere umano... figurariamoci di una ragazza!

     
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  15. Eruka
     
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    Narrato
    Pensato
    Parlato

    "g-giganti?...si come no ahahahahahha"

    Chiese, guardandolo negli occhi. Come diavolo aveva fatto a vincere da solo contro dei giganti? Probabilmente stava gonfiando, e per questo, si meritava una bella presa in giro. Anche se comunque, sapeva benissimo quali erano le capacità del ragazzo, ma la tentazione di prenderlo in giro era troppo forte.

    "è possibilissimo invece MUAUHAUHAUH mai sottovalutare una donna, in realtà sono già più forte di quello che pe...."

    Non fece nemmeno in tempo a finire la frase che si ritrovò ribaltata. E meno male che aveva appena finito di dire che era forte. Guardava fisso il moro, con la bocca spalancata, incapace di parlare talmente era arrabbiata. Il ragazzo doveva imparare a dosare la sua forza visto che lei non era un uomo, andava trattata con dolcezza. Anche se a dirla tutta non era proprio una fanciulla delicata. La bimba rimase in quella posizione, senza tirarsi su e tanto meno rispondere alle scuse del ragazzo che tra parentesi, sembrava davvero preoccupato. Il comportamento di Gajeel quella sera era completamente diverso, questo doveva ammetterlo. Come se stesse trasmettendo alla biondina di tenerci parecchio a lei. Ad ogni modo, la sua vendetta arrivò subito, servita in uno dei piatti più freddi del ristornate, anzi, direttamente dal congelatore.

    "ORA ME LA PAGHI!......PRENDI QUESTO MANGIACHIODI"

    disse tirandogli il cuscino in piena faccia. Scoppiò a ridere sonoramente,guardando la faccia del Dragon Slayer. Probabilmente aveva dato il via a quella che poteva essere una battaglia all'ultimo sangue, e probabilmente Gajeel avrebbe finito con il distruggerle qualche mobile. Di lui comunque non aveva la minima paura, sapeva benissimo che non le avrebbe mai potuto fare del male, nonostante la sua forza. Era perciò tranquilla, consapevole di poter scherzare con lui in questo modo. Era felice, come non lo era più da tanto.

    "ahahhahahahahaa"

    smise di ridere, guardando il ragazzo fisso negli occhi. Sentiva il desiderio di stringerlo ancora, mentre le sue guance si arrossavano pensando a quel bacio così inaspettato che prima le aveva rubato.

     
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