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_MajinZ_.
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I raggi del sole filtravano tra le fronde degli alberi, creando strani giochi di luce nel sottobosco. Sembrava una normalissima giornata quella, dove il bel tempo la faceva da padrone e anche Berjaska sovrastata dal suo imponente vulcano diveniva quasi più docile. Un fruscio però proveniva dalle felci che costellavano il suolo della foresta, seguito da un rumore di passi sul fogliame.... in quali si fermarono di colpo, quando l’autore di quel suono si accucciò accanto al tronco di un albero.
Lui, l’umano, aveva i capelli neri e sia il viso che le braccia erano costellate di piercing... i suoi occhi cremisi erano fissi su un coniglio, il quale banchettava con l’erbetta fresca completamente ignaro del cacciatore che lo osservava. A dire il vero si era voltato in seguito al fruscio, però il roditore non riuscì a captare la presenza del predatore... visto che era posizionato sottovento. E quando l’animale tornò alla sua attività, l’assalitore diede il via al suo assalto.
Nella mano del borchiato, all’improvviso, prese vita un set di quattro coltelli da lancio e uno di essi venne afferrato saldamente tra pollice e indice. La testa di capelli neri sbucò lateralmente rispetto al tronco, facendo spuntare anche il braccio mentre prendeva la mira... e infine il coltello venne scagliato. E la sua traiettoria sembrava anche azzeccata, almeno finché questa non virò finendo dritta in un cespuglio, mettendo poi in allarme l’animale.
Quasi arrabbiato, il giovane cacciatore rischiò di cadere e per evitarlo mosse il piede... spezzando un ramoscello che subito fece voltare il coniglio verso di se... e lui lo vide. Si scambiarono uno sguardo intenso il predatore e la preda, la quale mosse le orecchie un paio di volte... e poi sgranò gli occhi: quel tizio era partito a correre verso di lui, ma quando l’umano balzò per afferrare la sua colazione... beh, si ritrovò con solo un ammasso di foglie sulla faccia e tra le mani. Del coniglio neanche l’ombra.
Merda!
Vieni qui che ho fame!
Sbraitò il giovane seduto per terra, con braccia e gambe incrociate. Aveva inseguito quella palla di pelo per almeno un’ora, ma alla fine era rimasto senza cibo... e doveva riprendere con la ricerca. Non ci voleva proprio, stava già pregustando quella tenera carne ma alla fine la natura aveva vinto, lasciandolo arrabbiato e affamato. Di colpo però un odore diverso giunse alla sue narici... aveva un che di salino, come qualcuno che aveva appena fatto il bagno. E all’improvviso il moro strinse la presa sui coltelli da lancio, qualcosa si stava avvicinando.... -
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_MajinZ_.
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Quando attirato dal particolare odore Gajeel si voltò, si ritrovò davanti qualcosa di abbastanza strano... insomma, su di un’isola come quella l’ultima cosa che aspettavi di trovarti davanti era proprio un uomo... no, un pesce dalle fattezze umane... con la pelle azzurra, la barba e i capelli neri, vestito con un kimono a quadri. Il borchiato rimase abbastanza perplesso, era praticamente nato e cresciuto su Endlos ma una cosa del genere non l’aveva mai vista.
Gajeel Redfox, piacere di conoscerti.
Rispose lui senza mostrare ostilità, probabilmente se solo avesse voluto fargli del male l’avrebbe già fatto: un bandito di certo non chiedeva il nome a uno che stava per aggredire. E poi la faccia di quell’essere lo rassicurava, non sembrava per niente cattivo. Il ragazzo comunque si tirò su e nel far ciò i pugnali scomparvero rilasciando una flebile luce verdastra, infine si stiracchiò per poi tornare a guardare lo strano essere che aveva davanti.
Tu cosa saresti? Non ho mai visto uno con il tuo aspetto.
La sua curiosità era legittima e visto che quel coso parlava, per il giovane fu abbastanza normale porgere quella domanda... al resto avrebbe pensato più tardi. Per un attimo anche la fame era passata in secondo piano, anche se lo stomaco del ferroso, sentendosi ignorato, brontolò sonoramente costringendo il suo possessore a grattarsi la testa imbarazzato. A volte era proprio fastidioso, faceva sentire la sua presenza proprio nei momenti meno opportuni.. -
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Gajeel ascoltò con attenzione le parole dell’uomo-pesce, razza di cui l’altro ammise di appartenere. Doveva ammetterlo, anche se vagava da diverso tempo nell’Ovest e soprattutto a Undarm, non aveva mai visto un essere come quello, perché in caso contrario di certo se ne sarebbe ricordato. Però l’azzurro confidò al moro che un tempo erano molto più numerosi, ma a causa dell’ignoranza degli uomini erano stati perseguitati... invece di ammirare una tale meraviglia della natura. Il borchiato era troppo curioso di conoscere quali straordinarie capacità avesse la sua nuova conoscenza.
Comunque la cosa degli uomini-pesce lo fece sorridere, ma per evitare fraintendimenti si affrettò a dare una giustificazione per quel gesto.
Un uomo-pesce, eh? Beh, si ti può far piacere io sono un mezzo-drago!
Ammise sorridente il ragazzo e in effetti anche se ad una prima occhiata poteva non sembrare, i suoi occhi erano del tutto simili a quelli di un rettile e in più aveva ereditato diverse capacità dalla creatura che gli fece da tutore, tra cui l’olfatto sviluppato e la capacità di divorare il suo stesso elemento. Comunque subito dopo il sorriso svanì, lasciando spazio a un’espressione un po’ dubbiosa... sembrava proprio che quel tizio era solo di passaggio e al moro serviva giusto un passaggio.
E dove pensi di andare? In verità anche io dovrei andarmene... ma non so come fare, eheh!
Ammise infine il ragazzo mentre rideva nervosamente, ma in effetti non aveva visto nessuna barca e soprattutto non aveva nessuna voglia di raggiungere la terra ferma a nuoto... la distanza era troppa e poi quel mare era popolato di strane creature, le quali erano molto difficili da affrontare sott’acqua... ma forse Jinbe poteva aiutarlo ad andare via!. -
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Il Laccio Nero doveva essere proprio un gruppo di furfanti della peggior specie, per come la vedeva Gajeel giudicare male una persona solo a causa di un aspetto differente, beh, era un pessimo errore. Combattendo in giro per il Semipiano aveva imparato che le apparenze spesso poteva ingannare, e lasciarsi guidare da quelle sensazioni poteva rivelarsi fatale. Non bisognava mai abbassare la guardia, anche il più innocuo degli animali poteva rivelarsi letale, per questo non bisognava mai giudicare l’apparenza, perché essa a volte era solo lo scudo con cui ci si proteggeva dal mondo.
Mh... capisco.
Beh, devono solo provarci ad avvicinarsi a me: i miei pugni non aspettano altro.
Disse con la sua solita impulsività il moro, mentre seguiva il suo nuovo amico attraverso la foresta, giungendo infine nei pressi di quella che sembrava una zattera... certo, era costruita con materiale di fortuna e di recupero, ma con un po’ di lavora la si poteva rendere abbastanza solida da attraversare senza troppi pericoli il mare. Jinbe aveva proprio incontrato la persona giusta, infatti con le sue abilità Gajeel poteva rivelarsi un ottimo falegname.
Sud, eh? Volevo andarci anche io... se per te non è un problema potrei accompagnarti.
Commentò mentre superava l’uomo-pesce per avvicinarsi alla zattera, accucciandosi accanto ad essa per controllarne la fattura. Non era di certo un carpentiere, però se c’era bisogno di qualche chiodo e un po’ di legname, poteva rivelarsi molto utile.
Dai, finiamo sta cosa e poi salpiamo!
Concluse infine il capellone mentre tirava una manata all’imbarcazione e questa scricchiolò pericolosamente: a volte non riusciva proprio a controllare la sua forza. Si grattò la testa imbarazzato, non voleva proprio mandare in fumo l’unica possibilità di abbandonare l’isola... ma forse l’azzurro aveva trovato la persona adatta per il suo viaggio e l’avrebbe aiutato volentieri. Non gli piacevano proprio i soprusi verso i più deboli e aiutare uno schiavo era proprio una di quelle sue azioni tipiche, dove se ne fregava del “sistema” e agiva secondo il suo istinto.SPOILER (clicca per visualizzare)Va bene ^^ e su msn ci sono quasi sempre, quindi quando vuoi contattami XD. -
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Gajeel si voltò verso Jinbe, guardandolo con la testa leggermente inclinata verso destra e le braccia incrociate. Non ci aveva minimamente pensato che l’altro potesse vivere sott’acqua, ma essendo un uomo-pesce doveva anche immaginarselo, insomma le branchie le aveva visto e bastava fare un collegamento per evitare la figuraccia... ma purtroppo lui era fatto così, si lasciava prendere dalle nuove idee e spesso dimenticava di fermarsi a ragionare.
Quella zattera invece non era fatta per trasportare delle persone, era un semplice diversivo su cui andava posizionata un’esca, ma sicuramente un occhio attento non ci sarebbe cascato facilmente... per questo forse era meglio un’esca viva, così le pattuglie avrebbero concentrato la loro attenzione sullo strano umano sulla zattera, lasciando campo libero all’azzurro. Nonostante il suo compito rischioso, il ferroso si trovò d’accordo con il suo nuovo amico: quello sarebbe stato il suo modo per ripagare l’uomo-pesce della sua grande gentilezza.
Mi piace l’idea, ma non sarò di certo un bersaglio immobile, eheheh.
Disse il ragazzo mentre scioglieva le braccia, andando a stringere la mano palmata di Jinbe, dandogli una bella stretta di mano mentre sorrideva con convinzione, quel piano gli piaceva e non vedeva l’ora di metterlo in atto.
Certo, mettiamoci all’opera!
Commentò entusiasta il borchiato, forse con una reazione un po’ spropositata visto il compito che gli spettava, ma a lui andava bene così: adorava le avventure pericolose e quella non faceva di certo differenza. Comunque, prima di mettersi all’opera, il ragazzo si ricordò di una cosa... a lui le formalità proprio non piacevano.
Continua a darmi del tu, mi raccomando!
Concluse infine il Dragonslayer che ormai era pronto a partire... anche se prima aveva proprio bisogno di mangiare un po’, altrimenti non poteva dare il massimo nel fare da esca. Anche per stare fermi servivano abbastanza calorie!. -
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Una volta stretto l’accordo, i due fuorilegge potevano dirsi pronti a salpare e infatti così fecero. Gajeel prese posto sulla zattera mentre Jinbe lo tirava in acqua e quando questa fu abbastanza alta, l’uomo-pesce si immerse lasciando il ragazzo un po’ sorpreso... ma quell’essere sembrava figlio di quell’elemento e la zattera filava con estrema naturalezza sull’acqua, come se l’altro non facesse la minima fatica a muoversi nell’oceano.
Il viaggio filò liscio per un paio d’ore, ma ad un tratto una nave del Laccio Nero avvistò la zattera con il borchiato seduto sopra e, dopo aver notato la non perfetta umanità del soggetto, ecco che iniziarono i problemi... per l’equipaggio. Infatti all’improvviso l’azzurro saltò fuori dall’acqua prendendo di sorpresa quei farabutti del Laccio, i quali non riuscirono minimamente ad affrontare l’attacco congiunto dei due guerrieri, Gajeel infatti non rimase fermo e diede una grossa mano al suo nuovo amico, fino a riuscire a conquistare quella nave e con essa potevano passare abbastanza inosservati.
Infine, dopo una veloce ispezione, i due sfruttarono quella bandiera per veleggiare indisturbati verso Sud, sfuggendo in quel modo ai controlli serrati del nemico. Una volta adocchiate le rive del presidio meridionale, i due fecero affondare la nave così da evitare problemi futuri, sfruttando nuovamente la zattera per raggiungere la spiaggia. L’ultima cosa che restava da fare era quella più importante, ovviamente doveva reclutare alleati per l’impresa e il ferroso era molto fiducioso. Così insieme a Jinbe si mise in viaggio, pronto a tuffarsi in una nuova avventura..