[EM] Lungi dall'uscio dal quale parte

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    Prelude: Introduzione narrata in terza persona.
    Act: Narrazione di Azazel.
    -Pensato Azazel-
    "Parlato Azazel"
    <Parlato altri>




    Lungi dall'uscio dal quale parte



    •Prologue



    Il sole pareva ardere anche l'aria in quella terra. Per i viaggiatori che cercavano riparo dalle insolazioni rifugiandosi in zone d'ombra create da alture di roccia rossa, c'era l'afa che tentava di soffocarli in ogni modo.
    Tra questi però, in quel terreno che da roccioso stava mutando in sabbioso, ce n'era uno che non si perdeva di coraggio. Sebbene, sembrasse costretto ad avanzare da qualcosa. Coperto fino al capo da sottili stoffe nero pece, si faceva strada tra rocce sempre più friabili senza fare il minimo rumore. Un invisibile miasma tetro aleggiava su quel losco figuro che, senza la minima sosta, proseguiva verso l'infinito deserto.
    Quando - per sua fortuna - incontrò due malconci ragazzi che stavano lasciando tornare un cammello provvisto di copertura, riuscì anche ad procurarsi un mezzo di trasporto verso la sua meta celata dalla sabbia. Dopo un giorno di viaggio senza sosta alcuna, arrivò ad un enorme masso affondato nella sabbia. Lì, ce l'aveva portato il cammello.
    E lui, che pareva fidarsi della bestia, entrò nella crepa che conduceva ad un'inquietante frescura.



    ~Act I



    Camminai e camminai e camminai.
    Ogni passo mi comandava di proseguire per quella strada, ogni sosta mi tormentava impedendomi di riposare. Lo sfregio sulla gola fremeva di incontrare il suo creatore almeno quanto io temevo di essere trovato dai miei. Ma lì, in mezzo a rocce e sabbia, non avrebbero mai potuto vedermi. L'aria bollente e l'eccessiva umidità mi stringevano la gola anche se cercavo riparo camminando all'ombra. Ma nulla era più forte del desiderio di incontrare ancora il Fantasma e quelle enigmatiche ombre. Dovevo ad ogni costo raggiungere Merovish.
    Avanzando, quando il sole fu nel punto più alto e il sudore sotto il cappuccio si condensava sempre più rapidamente, cominciai a scorgere il deserto. Finalmente ero arrivato alla distesa di sabbia che avevo visto quella notte. Poco lontano, vidi due giovani che stavano accarezzando un cammello provvisto di copertura per l'ombra, stoffe e coperte varie; così mi avvicinai per chiedere informazioni.

    "Devo raggiungere Merovish"

    Dissi con tono secco, camminando silenziosamente verso di loro. Entrambi sussultarono e sguainarono due lame molto simili alle mie. Allora, notai che i loro vestiti - o meglio, stracci - erano macchiati di sangue e di altri fluidi corporei di dubbia provenienza.

    "Chiedo scusa. Non volevo spaventarvi. Volevo soltanto sapere se conoscevate la strada"
    <Quali affari ti portano a Merovish?!>
    Disse il primo con tono spaventato, agitandosi ulteriormente. Il secondo, probabilmente il più razionale dei due, rinfoderò l'arma e trattenne il compagno. Si scambiarono un cenno, poi si rivolsero nuovamente a me, entrambi.

    "I miei affari mi appartengono. Voglio solo sapere la strada."
    <Non volevamo impicciarci, ci scusi Lei. E' solo che ... è strano vedere qualcuno diretto alla Tana, senza conoscere la strada.>

    Ci fu una lunga pausa. Io non avrei aggiunto un'altra parola, il mio orgoglio mi impediva di supplicare per avere delle informazioni, piuttosto li avrei sgozzati. E quello di tagliargli le gole era un desiderio che cresceva sempre di più in me, come se il marchio mi stesse punendo per la fermata troppo lunga.

    <Comunque Signore, questo cammello proviene da lì. Lo stavamo appunto lasciando, perché il suo posto è il deserto, ma sono convinto che tornerà alla capitale. Può prenderlo, è provvisto di coperte termiche che mantengono la temperatura stabile. Io però, le sconsiglio di andare così impreparato in un posto come quello>
    "Grazie."

    Presi il cammello per le briglie dopo la mia risposta secca - che lasciò quei due stupefatti per la mia scarsa gratitudine - e proseguii sulla sua groppa. Dopo essermi coperto per bene con gli strani teli indicatimi dai disertori della Tana, non soffrii più il calore.




    Dopo aver visto una seconda luna - molto più tranquilla della prima - ed un altro sole sorgere, arrivai ad un grosso macigno semiaperto in due dal basso, immerso nella sabbia. Il cammello si fermò, come a farmi cenno di scendere. Io, osservai la struttura in pietra: diverse balconate e buchi in quella pietra, alquanto innaturali. Molto più innaturale era però, l'assenza assoluta di soldati a difesa di quello che pareva essere un insolito bastione. Misi in ordine le tovaglie che mi coprivano e scesi dalla groppa del silenzioso compagno di viaggio. Lo presi ancora per le briglie e m'incamminai verso lo squarcio verticale, dal quale provenivano delle voci squillanti che parlavano di "trattare", "prezzo", "vendita". Appena la pietra mi inghiottì completamente vidi uno strano omino verde con vestiti sfarzosi, collane e gioielli preziosi, ornato da capo a piede. La voce che sentivo era la sua, ed ora - solo - mi osservava dal basso del suo metro scarso.
    Intuii che doveva essere un mercante, e che ero nel posto giusto, d'altronde era come se già ci fossi stato.
    Contrattai per pochi minuti, senza scambiare stranamente neanche una parola. Quell'essere doveva aver notato il segno che avevo sul collo e probabilmente sapeva più di quanto non volesse lasciarmi intendere. Mi fece cenno di rendergli il cammello in cambio di una direzione. L'anatema sul collo, bruciava come non mai, segno che ero troppo vicino al bersaglio per cercare di contrattare. Allora, muto gli porsi l'animale e lui, per risposta, m'indicò un Cunicolo.




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    _Scheda


    ~Status

    Stato Psicologico: Ottimale.
    Stato fisico: Ottimale.
    Quantità di energie: 100%


    ~Equip

    Lama Nascosta: un coltello semplice con lama a doppio taglio. Completamente nero, dal manico, alla lama, al fodero. Privo di guardia, misura 20 centimetri in totale, 10 centimetri il manico, e 10 la lama. Infoderato, è perfettamente cilindrico, la lama è piatta, senza nessun ornamento particolare. Az, è solito portarla sempre con sé, la tiene in un apposito gancio all'interno dei pantaloni all'altezza dell'osso sacro, coperta per metà dai pantaloni e per il resto, dalla giacca.
    Ferri del mestiere: nelle “mille” tasche della giacca, Az ha i più svariati oggetti: corde, nastri e fili di qualsiasi misura, forbicine, giravite, grimaldelli, molle, scatole, viti, perni, ampolle di plastica, un mazzo di carte, sacchetti di ogni misura, cimeli, orologi, quadernetti e penne, e solo Cleeria sa cos'altro!


    ~Passive


    Orecchio sopraffino: nato nell'oscurità, creato per il silenzio totale, Azazel ha sviluppato un udito capace di distinguere i suoni e la loro natura fino a 30 metri da se. Il suo orecchio lavora come un sonar esclusivamente in ricezione: riesce rapidamente a tracciare una mappa (chiaramente molto incompleta e blanda) dei suoni, riconoscendone (ad opportuna distanza) cosa lo produce.
    [Auspex di tipo uditivo, raggio: 30 mt.]
    Stratega: uscire da una situazione pericolosa, senza l'utilizzo della forza è importantissimo quando non si conoscono tecniche di difesa raffinate. Forse l'unico modo è elaborare strategie complesse, in pochissimo tempo. Il cervello di Azazel è stato creato con questo meccanismo di ragionamento velocissimo e non risente minimamente delle condizioni di stress imposte dalla situazione psicologica o fisica.
    [Ignora lo stress durante i ragionamenti.]
    Raccoglitore d'informazioni: la mente di Azazel funziona come un'enorme raccoglitore: ogni conversazione che ascolta, ogni individuo o luogo che osserva, ogni oggetto che esamina, viene registrato minuziosamente e finisce nei suoi ricordi come in un cassetto che in ogni momento può aprire per consultare le informazioni raccolte.
    [Efficientissima memoria a breve e lungo termine, visiva e uditiva]


    ~Tecniche Utilizzate


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    ~Riassunto Tecnico


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    Se ne stava seduto su di una pietra squadrata, malamente vomitata dalle ruvide pareti del cunicolo, forse a causa di un crollo.
    Era in pausa, semplicemente.

    Ma ad un dannato individuo della sua risma la pace non era mai concessa: era solo un attimo di respiro tra due soffocamenti successivi, mentre sogni e progetti di qualche sventurato venivano soffocati nel sangue. Poteva essere per lavoro, per vendetta, o per semplice svago personale.

    Già, perché quando s’inizia a svendere la Morte, essa s’insinua nei capillari sotto la pellaccia, filtra attraverso i tessuti fino ad impregnare le ossa. E per allora l’anima ormai è immersa nel buio, irrecuperabile a detta dei più... appagata a detta dei pochi che vivono tale condizione. La spirale d’astio pare autoalimentarsi dopo ogni turpe atto, e ciò che all’inizio era una terrificante eccezione, diviene una prassi inebriante.
    La mano non trema più nei semplici gesti che decretano la fine di un’esistenza, men che mai la mente vacilla sotto l’influsso d’idiozie chiamate rimorso e pietà.

    Tirava il fiato il nostro, ma senza smentire la sua perversa tendenza ad unire l’utile al dilettevole: ne approfittava per un colloquio di lavoro. A modo suo, ovviamente.

    Sentiva che il marchiato era vicino.

    Però, aveva fatto in fretta, il bastardo: dopotutto, con un tale corrosivo anatema conficcato nelle pieghe dell’encefalo - al pari di un chiodo - chi non avrebbe corso come se avesse le fiamme al culo?
    A livello empatico l’adepto gli aveva fatto una discreta impressione, molto meno esuberante dell’incontenibile bramosia dimostrata dallo spettro rimasto incatenato a Laputa: quest’ultimo aveva evidenti carenze sul piano del ragionamento logico, e perciò si era perso per strada parecchi difetti del pivello in questione.

    Poco male, se si fosse rivelato inferiore alle aspettative avrebbe avuto qualche altro chilo d’interiora da spargere.

    Così il Kuthiano lo aspettò, ghignante in volto, da solo in un cunicolo svuotatosi al suo passaggio.
    Una densa massa spirituale avvolgeva le sue fattezze, un’inquietante carica paranormale che risvegliava la più inconscia e primitiva paura.

    Potevi sentirlo a pelle: quell’abominio era deviato, pericoloso, semplicemente inarrestabile.
    Ed era lì ad aspettarti.



    Passive:

    Risorse criminali
    La logica porterebbe a pensare che il Kuthiano, frammentando di continuo la propria anima, si stia autodistruggendo. Questo risponde solo in parte a verità.
    Usare il proprio spirito è rischioso; ma si è osservato che la sua anima, a causa dei continui utilizzi, è diventata più durevole. Sembrerebbe quasi un meccanismo di autodifesa, avviato in risposta al continuo sgretolamento dello spirito.
    Il criminale possiede una forza vitale superiore agli esseri viventi comuni, e non esiterà a sfruttare fino all’ultima stilla di energia per inseguire i suoi obiettivi.
    [Passiva: 110% energia]

    Oltre la realtà
    La manipolazione degli spiriti ha apportato dei sostanziali cambiamenti nel fisico di Bid’daum. I suoi occhi sono in grado di vedere nitidamente i fantasmi e le anime, normalmente invisibili alle persone comuni.
    Gli spiriti brillano di una perenne luce trascendentale, che li rende visibili al Kuthiano anche di notte o dentro il corpo degli esseri viventi.
    Che essi siano spettri, presenze esoteriche o anime vaganti, non sfuggiranno comunque al tremendo sguardo inquisitore del Castigo. Infatti egli non si limiterà ad osservare, ma la memoria immagazzinerà la forma e il colore specifico che rende unica ciascuna anima. Egli sarà in grado di identificare lo spirito già incontrato in precedenza nella stessa maniera in cui le persone riconoscono un viso familiare. [Auspex spirituale, raggio 30 metri]

    Putrefazione
    Gli spiriti manipolati dal Kuthiano – e la sua stessa anima – sono corrotti fino al midollo. La perversione profonda si amalgama con le forze esoteriche utilizzate dal criminale, trasmettendo questo marciume come una spaventosa epidemia, corrodendo progressivamente ciò che entra in contatto con gli spiriti.
    Tutto ciò che è colpito dalle arti esoteriche del Kuthiano è sottoposto a un progressivo avvizzimento.
    Il lento sfiorire, l’inevitabile morte.
    Questa corrosione è visibile sulla scorza, ma è capace anche di entrare in profondità. L’anima delle persone s’inaridisce e diviene sempre più irriconoscibile.
    Nei casi estremi si arriva alla completa perdizione: e mentre quel fiorellino perde la propria corolla e muore, lo spirito trova la dannazione.
    [Passiva scenica valida per le tecniche sciamaniche del personaggio: gli spiriti provocano un effetto aggiuntivo di corrosione e avvizzimento all’ambiente circostante. Gli effetti sullo spirito nemico sono di libera interpretazione]

    Minaccia tangibile
    Il prolungato passaggio di materiale spiritico attraverso il corpo genera degli effetti permanenti sull’organismo. Si annovera soprattutto un’estrema intensificazione delle sensazioni tattili, a causa dell’ipertensione a cui sono sottoposti alcuni recettori sottocutanei durante le pratiche sciamane.
    Ne consegue che Bid’daum possiede un senso del tatto ipersviluppato, in grado di percepire anche i più lievi spostamenti d’aria e di trovare le più lievi irregolarità sulle superfici che normalmente si direbbero lisce. [Passiva di tatto super-sviluppato]

    Burattinaio
    In caso di bisogno i frammenti di anima quiescenti sparsi in un ambiente possono essere risvegliati.
    Chi è stato lambito dallo spirito del Castigo rimane intriso della sua essenza e può essere manipolato anche dopo mesi dall’ultimo contatto, a patto che si trovi nel raggio di dieci metri da lui.
    Gli oggetti possono essere spostati e destati alla vita. [Passiva di controllo cinetico di oggetti circostanti: massimo 6 oggetti che non superano i 30 kg complessivi. Per estensione only-gdr, permette di manipolare i PNG che sono entrati in contatto con l’anima di Bid’daum]
     
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    Prelude: Introduzione narrata in terza persona.
    Act: Narrazione di Azazel.
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    ~Act II



    Una scheggia diamantina si conficcava scavando sempre più profondamente nella morbidezza del mio cervello, ogni passo giusto che facevo. Un dolore piacevole dato dall'anatema in gola, ma ben più grossa era la soddisfazione della ricerca di uno scopo che non m'era stato imposto, ma avevo liberamente scelto. Non ero un burattino nelle grinfie degli Dei, non più. Fingevo di essere marionetta in mani altrui, un po' per gloria personale un po', per disprezzo nei confronti della mia passata natura di nulla.


    Andiamo a diventare qualcuno.


    Brancolando tra i cunicoli, seguendo il piacevole fastidio dei passi giusti e allontanandomi dalla crudele arsura delle membra provocata da quelli sbagliati, arrivai a sentire un respiro. Lo ascoltai, in estremo silenzio, era profondo e inquietante. Non era molto lontano e la ferita mi dava la certezza di volerlo raggiungere. Affrettai il passo, senza preoccuparmi troppo di fare rumore o meno. Poi, lo vidi lì illuminato da una fioca luce calda, seduto su un masso franato dalla parete. Ancora mi dava le spalle, e non riuscivo a scorgere bene la sua figura, ma lo stavo fissando impietrito, a pochi metri da lui.
    Mi tolsi il cappuccio, senza ragione apparente, forse in segno di rispetto.

    Seppi trovare una voce ferma, decisa, dal tono apatico. Com'ero io d'altronde: nulla.

    "Eccomi."




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    Stato Psicologico: Ottimale.
    Stato fisico: Ottimale.
    Quantità di energie: 100%


    ~Equip

    Lama Nascosta: un coltello semplice con lama a doppio taglio. Completamente nero, dal manico, alla lama, al fodero. Privo di guardia, misura 20 centimetri in totale, 10 centimetri il manico, e 10 la lama. Infoderato, è perfettamente cilindrico, la lama è piatta, senza nessun ornamento particolare. Az, è solito portarla sempre con sé, la tiene in un apposito gancio all'interno dei pantaloni all'altezza dell'osso sacro, coperta per metà dai pantaloni e per il resto, dalla giacca.
    Ferri del mestiere: nelle “mille” tasche della giacca, Az ha i più svariati oggetti: corde, nastri e fili di qualsiasi misura, forbicine, giravite, grimaldelli, molle, scatole, viti, perni, ampolle di plastica, un mazzo di carte, sacchetti di ogni misura, cimeli, orologi, quadernetti e penne, e solo Cleeria sa cos'altro!


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    Orecchio sopraffino: nato nell'oscurità, creato per il silenzio totale, Azazel ha sviluppato un udito capace di distinguere i suoni e la loro natura fino a 30 metri da se. Il suo orecchio lavora come un sonar esclusivamente in ricezione: riesce rapidamente a tracciare una mappa (chiaramente molto incompleta e blanda) dei suoni, riconoscendone (ad opportuna distanza) cosa lo produce.
    [Auspex di tipo uditivo, raggio: 30 mt.]
    Stratega: uscire da una situazione pericolosa, senza l'utilizzo della forza è importantissimo quando non si conoscono tecniche di difesa raffinate. Forse l'unico modo è elaborare strategie complesse, in pochissimo tempo. Il cervello di Azazel è stato creato con questo meccanismo di ragionamento velocissimo e non risente minimamente delle condizioni di stress imposte dalla situazione psicologica o fisica.
    [Ignora lo stress durante i ragionamenti.]
    Raccoglitore d'informazioni: la mente di Azazel funziona come un'enorme raccoglitore: ogni conversazione che ascolta, ogni individuo o luogo che osserva, ogni oggetto che esamina, viene registrato minuziosamente e finisce nei suoi ricordi come in un cassetto che in ogni momento può aprire per consultare le informazioni raccolte.
    [Efficientissima memoria a breve e lungo termine, visiva e uditiva]


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    Prima ancora che la coltre di buio rivelasse l’arrivo dell’ospite, le carezze del vento portarono l’annuncio della sua venuta. Sottili refoli d’aria solleticarono la sua pellaccia viziata, ripetitori di uno spostamento avvenuto a decine di metri da lui, e così torse il collo verso il marchiato appena giunto.

    I suoi occhi satanici si posarono su quel giovane uomo irrigidito, fasciato dalle vesti di assassino, che tanto gentilmente si era levato il cappuccio in sua presenza. Rivide l’anima di Azazel, coinvolto negli affari di gilda senza tuttavia farne parte. Solo una parola sfuggì dalle sue labbra risolute, e il Kuthiano prese parola subito dopo, senza nascondere un tono un po’ deluso.

    Tutto qua?

    Una persona di poche parole, ne aveva un confuso ricordo derivato dall’incontro extracorporeo avvenuto giorni prima.

    Vorrà dire che dovrò spronarti un po’.
    Sopravvivi, e poi potremo parlare di lavoro.


    Appoggiò la guancia sul pugno, puntellando il gomito sulla pietra, e fissando annoiato la sentenza di morte che da lui si dipartì.

    Senza alcun preavviso, ciò che prima era quiete divenne eterea tempesta.

    Potevi percepire nell’aria, virulenta e opprimente, che la presenza di quell’essere si stava espandendo fino a lambire ogni molecola del cunicolo. Nessuna via di fuga, nessun compromesso, nessuna obiezione, e i tentacoli di coscienza t’avvolsero senza pietà.
    Non fu come a Laputa, dove timide carezze paranormali avevano fatto rabbrividire la tua interiorità: no, questa volta percepisti un roboante assedio alla tua anima. Così estranei comandi attraversarono i tuoi nervi, terrore incontrollato scosse la tua psiche al cospetto di un corpo che non voleva più appartenerti. Mani non più tue avrebbero estratto un’arma che ben conoscevi, per poi allineare la punta del freddo metallo con la tua giugulare. Uno sfrenato impulso suicida avrebbe percosso le tue braccia, portando i muscoli a tendersi e contrarsi - come se attraversati da spasmi - ricercando un secco affondo del pugnale nella tiepida carne.

    L’immane e crudele anima del Castigo aveva attivato un collegamento intimo col tuo spirito, cercando di assumere il controllo del tuo organismo e portandoti verso una morte autoinflitta.

    La tua brama di vivere era abbastanza forte da respingere le tenebre del Gerarca?



    Passive:

    Risorse criminali [Passiva: 110% energia]

    Oltre la realtà [Auspex spirituale, raggio 30 metri]

    Putrefazione [Passiva scenica valida per le tecniche sciamaniche del personaggio: gli spiriti provocano un effetto aggiuntivo di corrosione e avvizzimento all’ambiente circostante. Gli effetti sullo spirito nemico sono di libera interpretazione]

    Minaccia tangibile [Passiva di tatto super-sviluppato]

    Burattinaio [Passiva di controllo cinetico di oggetti circostanti: massimo 6 oggetti che non superano i 30 kg complessivi. Per estensione only-gdr, permette di manipolare i PNG che sono entrati in contatto con l’anima di Bid’daum]

    Note: mi concederai un uso scenico e un po' fuori dalla righe della passiva Burattinaio, anche perchè con le tecniche ci andrei giù troppo pesante: tento di usare la passiva per controllare il pg e indurlo a infilzarsi il collo. A te l'interpretrazione e la reazione conseguente ^^
     
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    Prelude: Introduzione narrata in terza persona.
    Act: Narrazione di Azazel.
    -Pensato Azazel-
    "Parlato Azazel"
    <Parlato altri>




    Lungi dall'uscio dal quale parte



    ~Act III



    Al mio richiamo, lentamente volse i suoi agghiaccianti occhi verso di me.
    Era un diavolo, in tutto e per tutto. Mai avrei immaginato di poter sentire così tanto il male semplicemente guardando un essere. Il concentrato di torvo sentimento d'odio rimase giusto per pochi secondi con le infernali iridi fisse a scrutare all'interno - più che non il losco fantasma che doveva in qualche modo essergli correlato. Deluso poi, prese parola.
    <Tutto qua?
    Vorrà dire che dovrò spronarti un po’.
    Sopravvivi, e poi potremo parlare di lavoro.
    >
    -MALEDIZIONE.-

    Neanche il tempo di riflettere su quello che stava dicendo o facendo, che cominciò a permeare nell'area circostante - in ogni singolo atomo - la negatività che prima avevo soltanto intravisto. Corposa, caotica; in un batter di ciglia, raggiunse anche me. Purtroppo io non avevo capacità di difendermi da poteri di quel genere: i Gy usavano anche loro sistemi simili, avevano anche loro - forse - gli stessi poteri. Inerme, dunque, mi lasciai piegare nella morsa che corrompeva l'anima in una ressa incontenibile. Caddi sulle ginocchia e mi macchiai dell'onta di sembrare debole e indifeso; ma al cospetto del terrore che mi pervadeva, non feci caso all'onore distrutto. La destra si mosse lentamente scivolando sotto il mantello. Per quanto tentassi di riprendere il controllo di me, ero bloccato. Ogni tentativo di impadronirmi nuovamente del possesso dei miei movimenti era vanificato dall'orrendo incubo che aveva oramai il totale controllo sulla mia anima. Allora la mano strinse saldamente il manico della lama e tremante la sfoderò per portarla con la punta verso il collo.
    Sentivo la punta della fredda lama pungermi la gola, mentre fissavo con sguardo pregno di rabbia l'impassibile essere Maligno.

    -Maledetti gli Dei!
    Mi hanno creato senza forza di volontà ed è a loro che devo la fine che sto per fare. Ma io no, non posso in alcun modo lasciare che questo essere ripugnante faccia uso delle mie membra per togliermi la vita. Non ho ancora vissuto. Io devo essere libero.
    Libertà.
    Libertà!
    -

    L'intelletto - di cui ancora con non pochi sforzi riuscivo ad essere padrone - mi comandava l'ideale che m'ero proposto all'inizio del mio viaggio. Non sarebbe stata una lama a mettermi in difficoltà, soprattutto non la mia.
    Sudavo, per riuscire a pensare. Le scosse che correvano sui miei muscoli, stringendoli e dilatandoli, mi facevano tremare visibilmente. Colmo d'orgoglio e di senso di libertà, elaborai quanto più velocemente potessi una rudimentale strategia.

    -E' chiaro che sul piano psichico sono out. Altrettanto palese mi sembra l'impossibilità di uno scontro fisico: non mi avrebbe mai permesso di avvicinarmi. Bene allora, parliamo.-

    Un impavido ghigno si dipinse sul mio volto che non aveva mai cambiato posizione. Ancora sul raggio visivo del Caotico, lo fissai di rimando con espressione perplessa e con gli occhi svuotati della rabbia che aveva ceduto il posto alla freddezza tipica degli assassini. Allora fu il mio turno, cercai di contrattaccare con l'unica arma che mi avrebbe dato una minima possibilità di sopravvivenza: le parole. Sudando ancor più intensamente e con uno sforzo quasi sovraumano - tanto da provocarmi un lieve fischio all'orecchio - cercai di riprendere il solo uso della voce.

    "Parlay.
    ...
    Perché mai mi avete convocato? Per uccidermi? Oppure volevate un avversario? In tal caso, non dubito che con le Vostre potenzialità potevate scegliervene uno migliore. Io sono venuto qui per offrire i miei servigi a Voi, che invece a momenti m'ammazzate! Calmiamoci per un minuto e cerchiamo di scoprire cosa è più conveniente, Vi pare?
    No, non sono un individuo molto bravo negli scontri aperti - siano essi sul piano fisico, magico o psicologico o che altra diavoleria Voi conosciate su questo assurdo piano d'esistenza! Non per questo sono restio allo spargimento di sangue. Anzi, lo so fare molto bene e con discrezione per di più! Non cercavate forse il miglior assassino su piazza, Voi? Ce l'avete davanti.
    Certo è tremolante, sudaticcio e impaurito. Ma è solo perché Voi siete colui che m'ha accolto e quindi ho voluto essere gentile. Suvvia stringiamo alleanza e smettiamola con coltelli alle gole. Almeno tra noi.
    "
    -Almeno per il momento.-




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    ~Status

    Stato Psicologico: Terrorizzato, in un primo momento. Determinato a sopravvivere, poi.
    Stato fisico: Lievissima fuoriuscita di sangue dal collo, fischio all'orecchio.
    Quantità di energie: 80%


    ~Equip

    Lama Nascosta: un coltello semplice con lama a doppio taglio. Completamente nero, dal manico, alla lama, al fodero. Privo di guardia, misura 20 centimetri in totale, 10 centimetri il manico, e 10 la lama. Infoderato, è perfettamente cilindrico, la lama è piatta, senza nessun ornamento particolare. Az, è solito portarla sempre con sé, la tiene in un apposito gancio all'interno dei pantaloni all'altezza dell'osso sacro, coperta per metà dai pantaloni e per il resto, dalla giacca.
    Ferri del mestiere: nelle “mille” tasche della giacca, Az ha i più svariati oggetti: corde, nastri e fili di qualsiasi misura, forbicine, giravite, grimaldelli, molle, scatole, viti, perni, ampolle di plastica, un mazzo di carte, sacchetti di ogni misura, cimeli, orologi, quadernetti e penne, e solo Cleeria sa cos'altro!


    ~Passive


    Orecchio sopraffino: nato nell'oscurità, creato per il silenzio totale, Azazel ha sviluppato un udito capace di distinguere i suoni e la loro natura fino a 30 metri da se. Il suo orecchio lavora come un sonar esclusivamente in ricezione: riesce rapidamente a tracciare una mappa (chiaramente molto incompleta e blanda) dei suoni, riconoscendone (ad opportuna distanza) cosa lo produce.
    [Auspex di tipo uditivo, raggio: 30 mt.]
    Stratega: uscire da una situazione pericolosa, senza l'utilizzo della forza è importantissimo quando non si conoscono tecniche di difesa raffinate. Forse l'unico modo è elaborare strategie complesse, in pochissimo tempo. Il cervello di Azazel è stato creato con questo meccanismo di ragionamento velocissimo e non risente minimamente delle condizioni di stress imposte dalla situazione psicologica o fisica.
    [Ignora lo stress durante i ragionamenti.]
    Raccoglitore d'informazioni: la mente di Azazel funziona come un'enorme raccoglitore: ogni conversazione che ascolta, ogni individuo o luogo che osserva, ogni oggetto che esamina, viene registrato minuziosamente e finisce nei suoi ricordi come in un cassetto che in ogni momento può aprire per consultare le informazioni raccolte.
    [Efficientissima memoria a breve e lungo termine, visiva e uditiva]


    ~Tecniche Utilizzate


    L'arte di parlare: spesso, è opportuno evitare il confronto diretto quando il dislivello è evidente. Oppure, è utile ottenere informazioni con le buone maniere, piuttosto che destare sospetti utilizzando le cattive maniere. Ecco che subentra l'utilizzo delle belle parole. L'Ars Oratoria. La Retorica. Un tono convincente, le parole pesate, la sicurezza di quello che si dice anche se si è completamente inventato tutto. Nella mimica, nella gestualità, nelle parole, negli occhi e nel tono di voce. Si riesce a convincere anche se ci si contraddice continuamente se si sfruttano bene questi elementi.
    [Abilità attiva, costo: alto, durata: un turno, effetto: è possibile convincere gli ascoltatori, indipendentemente da quello che si sta dicendo, da quello che gli interlocutori credono o sanno.]



    ~Riassunto Tecnico


    Note: Ho cercato di interpretare come meglio ho potuto la situazione di svantaggio psicologico e non avendo alcuna tecnica di difesa, ho preferito rimanere in quella condizione per contrattaccare con l'ars oratoria.


     
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    E lo vide contorcersi, lottando contro una volontà non sua.
    Vedeva la sua anima sconvolta, accesa di emozioni, tesa in modo spasmodico alla sopravvivenza.

    La punta acuminata della lama si fermò a pochi centimetri dalla tenera gola, il gozzo del novellino sussultò con fatica, cercando di articolare parole di tregua.
    Riverenza e determinazione trasudavano dalla sua voce, insieme ad una malcelata minacciosità.
    Pareva non aver compreso le finalità di quell’abbraccio di coscienze, tanto che il Kuthiano inarcò un sopracciglio con fare interrogativo – sprezzante – quando il dirimpettaio parlò di avversario, miglior assassino e alleanza. Il suo tono severo irruppe dopo il discorso di Azazel.

    Sei qui perché una mia proiezione allo sbando ti ha coinvolto negli affari di gilda, senza la minima garanzia sulle tue capacità o sulla tua lealtà.

    L’altro tentava di fare il gradasso, o almeno cercava di vendersi bene, quasi dimenticando che era in ginocchio con un pugnale puntato alla gola, in balia di un essere deviato. Ma Bid’daum riconobbe la forza di volontà del pivello, che aveva respinto il controllo spirituale del Gerarca con vigore, cosa che normalmente non avviene per la gente comune.

    Il mio era un semplice test. Gli spiriti deboli sarebbero solo d’intralcio alla nostra causa... e tu hai dimostrato di non esserlo.

    Sentisti quindi i tralci di spirito ritirarsi da te, liberandoti dalla stretta paranormale, per poi riavvolgersi alla matassa oscura all’interno del Castigo. L’atmosfera del cunicolo tornò lieve, solo una flebile traccia di corrosione aveva raschiato le pareti.

    Detto ciò, vedremo sul campo se davvero sei il miglior assassino sulla piazza, e sappi che qui a Merovish la concorrenza è implacabile.

    Ti parve di scorgere un bagliore maligno nelle iridi scarlatte del tuo interlocutore demoniaco. Ma tanto velocemente rifulse, altrettanto in fretta si spense, e il volto del monocorno tornò alla consueta inclemenza.

    Da ora sei parte degli Eversori di Merovish, un gruppo di persone che sarebbe riduttivo definire semplici mercenari. Alcuni di noi sono paladini del Caos, o viscide creature emarginate, o ancora ambiziosi uomini di potere. Noi realizziamo sogni e progetti individuali, e in cambio chiediamo ad ogni membro di perseguire il nostro sogno collettivo.

    png

    La conquista del Sud.

    Ardente il suo sguardo, convinto fin nel profondo delle parole pronunciate, il Kuthiano si stagliava a pochi metri da te, finalmente ritto in piedi.

    Ci credono soldati di ventura, e continueranno a farlo finché sarà troppo tardi.
    Gli Eversori sono guidati da tre gerarchi e i loro ordini sono inappellabili: io sono Bid’daum, conoscerai presto gli altri due.


    Ti fu rivolto un ultimo sguardo d’intesa, poi il nostro concluse.

    Non ti resta che dirmi il tuo nome, pivello.

    Mai come allora ti sentisti libero e in gabbia al tempo stesso: rifiutare e fuggire in quel frangente, dopo tutte le rivelazioni che avevi recepito, sarebbe stato una condanna a morte.
    Tuttavia potevi sentire spalancarsi le ali della libertà, in previsione di un futuro in cui potevi essere padrone del tuo destino.

     
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  7. »Azazel
     
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    Prelude: Introduzione narrata in terza persona.
    Act: Narrazione di Azazel.
    -Pensato Azazel-
    "Parlato Azazel"
    <Parlato altri>




    Lungi dall'uscio dal quale parte



    ~Act IV



    La punta della lama premeva forte contro la mia gola, e mentre parlavo vedevo l'espressione perplessa dell'aggressivo interlocutore che, spazientito, mi travolse col chiarimento che attendevo.
    <Sei qui perché una mia proiezione allo sbando ti ha coinvolto negli affari di gilda, senza la minima garanzia sulle tue capacità o sulla tua lealtà.
    Il mio era un semplice test. Gli spiriti deboli sarebbero solo d’intralcio alla nostra causa... e tu hai dimostrato di non esserlo.
    >
    Fu allora che il mio braccio non venne più costretto a infilzarmi con la mia stessa arma, così come le mie gambe mi permisero un piano d'appoggio stabile, e ritornai il solo padrone dei miei movimenti. Mi sentii inoltre completamente svuotato dall'inquietudine e dai perversi sentimenti che fino ad un attimo prima avevano dimorato nella mia anima. Come i tentacoli di un polpo accondiscendente, così anche quelle malvagie sensazioni lasciarono la morsa alla mia anima e ritornarono a condensarsi nel losco figuro ripristinando il consueto clima del cunicolo.
    <Detto ciò, vedremo sul campo se davvero sei il miglior assassino sulla piazza, e sappi che qui a Merovish la concorrenza è implacabile.
    Da ora sei parte degli Eversori di Merovish, un gruppo di persone che sarebbe riduttivo definire semplici mercenari. Alcuni di noi sono paladini del Caos, o viscide creature emarginate, o ancora ambiziosi uomini di potere. Noi realizziamo sogni e progetti individuali, e in cambio chiediamo ad ogni membro di perseguire il nostro sogno collettivo.
    >
    Realizzai allora la natura della chiamata del Malvagio. Da quel momento sarei stato un Eversore e - senza motivazione valida - il mio cuore prese a pulsare vigorosamente nel mio petto, così come le pupille mi si dilatarono, mentre incantato ascoltavo le parole dell'inquietante interlocutore, cercando di rimettermi in piedi, e aspettando - impaziente - la fine del discorso.
    <La conquista del Sud.
    Ci credono soldati di ventura, e continueranno a farlo finché sarà troppo tardi.
    Gli Eversori sono guidati da tre gerarchi e i loro ordini sono inappellabili: io sono Bid’daum, conoscerai presto gli altri due.
    Non ti resta che dirmi il tuo nome, pivello.
    >
    Era come se una mandria di cavalli imbizzarriti mi galoppasse nel petto, le membra fremevano: avevo finalmente trovato uno scopo.
    E non era nemmeno un obbiettivo da poco! Mi sarei impegnato nella realizzazione del comune desiderio di quella che ormai era la mia gilda. Forse non è un gruppo di persone che possa considerarsi una "famiglia", ma ero contento di aver costruito un rapporto con qualcuno. Certo quello aveva appena cercato di uccidermi e gli altri due gerarchi non sarebbero stati più clementi di Bid'daum, ma ora conoscevo un nome. Conoscevo qualcuno che condivideva qualcosa con me e che non mi costringesse ad obbedire senza possibilità di scampo.
    Ovviamente rifiutare ora sarebbe stato un suicidio, ma non era un'esplicita costrizione.

    "Io sono Azazel. Al vostro servizio."

    Dissi, chinando il capo. Altra riverenza a quello che consideravo ormai il mio salvatore, a quello a cui sentivo di dovere la mia nuova vita.
    A quello che mi aveva "donato" uno scopo.




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    _Scheda


    ~Status

    Stato Psicologico: Determinato.
    Stato fisico: Lievissima fuoriuscita di sangue dal collo.
    Quantità di energie: 80%


    ~Equip

    Lama Nascosta: un coltello semplice con lama a doppio taglio. Completamente nero, dal manico, alla lama, al fodero. Privo di guardia, misura 20 centimetri in totale, 10 centimetri il manico, e 10 la lama. Infoderato, è perfettamente cilindrico, la lama è piatta, senza nessun ornamento particolare. Az, è solito portarla sempre con sé, la tiene in un apposito gancio all'interno dei pantaloni all'altezza dell'osso sacro, coperta per metà dai pantaloni e per il resto, dalla giacca.
    Ferri del mestiere: nelle “mille” tasche della giacca, Az ha i più svariati oggetti: corde, nastri e fili di qualsiasi misura, forbicine, giravite, grimaldelli, molle, scatole, viti, perni, ampolle di plastica, un mazzo di carte, sacchetti di ogni misura, cimeli, orologi, quadernetti e penne, e solo Cleeria sa cos'altro!


    ~Passive


    Orecchio sopraffino: nato nell'oscurità, creato per il silenzio totale, Azazel ha sviluppato un udito capace di distinguere i suoni e la loro natura fino a 30 metri da se. Il suo orecchio lavora come un sonar esclusivamente in ricezione: riesce rapidamente a tracciare una mappa (chiaramente molto incompleta e blanda) dei suoni, riconoscendone (ad opportuna distanza) cosa lo produce.
    [Auspex di tipo uditivo, raggio: 30 mt.]
    Stratega: uscire da una situazione pericolosa, senza l'utilizzo della forza è importantissimo quando non si conoscono tecniche di difesa raffinate. Forse l'unico modo è elaborare strategie complesse, in pochissimo tempo. Il cervello di Azazel è stato creato con questo meccanismo di ragionamento velocissimo e non risente minimamente delle condizioni di stress imposte dalla situazione psicologica o fisica.
    [Ignora lo stress durante i ragionamenti.]
    Raccoglitore d'informazioni: la mente di Azazel funziona come un'enorme raccoglitore: ogni conversazione che ascolta, ogni individuo o luogo che osserva, ogni oggetto che esamina, viene registrato minuziosamente e finisce nei suoi ricordi come in un cassetto che in ogni momento può aprire per consultare le informazioni raccolte.
    [Efficientissima memoria a breve e lungo termine, visiva e uditiva]


    ~Tecniche Utilizzate


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    ~Riassunto Tecnico


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    Salvatore, Gerarca, Aguzzino.
    Quante potevano essere le sfaccettature di quell’essere?

    Bastò il pronunciamento dell’altro per sfumare in un baleno l’attenzione del Kuthiano: giacché, una volta sottomesso, poco altro restava da fare con il giocattolo, che perdeva immancabilmente la sua appetibilità.
    Il colloquio mortale era dunque terminato, il Castigo parve vagamente soddisfatto.
    Dopotutto, un paio di fedeli braccia in più non potevano che coadiuvare la costruzione dell’Eversione.

    Volse il suo cranio cornuto verso l’antro buio che proseguiva oltre una svolta poco distante, già proteso con la mente verso ciò che andava ancora fatto. Si ricordò quasi per sbaglio di un’ultima premura da dedicare al novellino, e non esitò ad esternarla con parole distratte.

    Quella non ti serve più, suppongo.

    Uno strano movimento di dita, e subito il marchio nerastro che solcava il tuo collo cominciò a subliminare: l’anatema parve vaporizzarsi, liberandoti dalle fameliche catene che ti avevano condotto fino ai meandri della terra. Infine il mezzo diavolo si congedò da te, voltandoti ormai le spalle.

    Passa dalla Quinta Bolgia, una bettola nel Bazar: troverai gli altri. Di’ loro che ti ha scelto Bid’daum.

    E via – scomparve – inghiottito dalle tenebre.
    Lo avresti rivisto molto presto, potevi quasi dirlo con certezza.
    Ciò che non potevi sapere era quale altra sfaccettatura della sua anima avresti scoperto.

     
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  9. »Azazel
     
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    Prelude: Introduzione narrata in terza persona.
    Act: Narrazione di Azazel.
    -Pensato Azazel-
    "Parlato Azazel"
    <Parlato altri>




    Lungi dall'uscio dal quale parte



    ~Act V



    Soddisfatto il Gerarca si voltò dandomi le spalle. Potevo ancora sentire l'inquietudine che mi avevano segnato l'anima fino a pochi secondi prima, quasi m'avessero mutilato incatenandomi a lui. Non mosse un passo verso la parte restante del Cunicolo, anzi, stette fermo per poi muovere la mano e le dita in un modo che non avevo mai visto, intimandomi che il segno sul mio collo non mi sarebbe servito più.
    Infatti avevo raggiunto la meta. Ero esattamente dove l'impassibile Terrore voleva portarmi, quindi non aveva più necessità di chiamarmi a sé. Si dissipò così la macchia nera alla mia gola, e potevo sentire distintamente la traccia di Bid'daum che si era insinuata a Laputa, abbandonarmi definitivamente.

    <Passa dalla Quinta Bolgia, una bettola nel Bazar: troverai gli altri. Di’ loro che ti ha scelto Bid’daum.>

    Così mi abbandonò anche la forma fisica di quel Demonio. Lo guardai mentre le tenebre lo avvolgevano completamente, lasciandomi il presagio e quasi il desiderio di tornare al suo cospetto. Più preparato, magari. In altre vesti. Con altri scopi. Chi poteva sapere?
    Senza dire una parola, mi rimisi il cappuccio mentre mi voltai, e percorsi la strada che mi aveva condotto agli Eversori, deciso a raggiungere la taverna indicata dal mio superiore per ricevere ordini.

    Per cominciare a vivere.





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    _Scheda


    ~Status

    Stato Psicologico: Ottimale.
    Stato fisico: Ottimale.
    Quantità di energie: 100%


    ~Equip

    Lama Nascosta: un coltello semplice con lama a doppio taglio. Completamente nero, dal manico, alla lama, al fodero. Privo di guardia, misura 20 centimetri in totale, 10 centimetri il manico, e 10 la lama. Infoderato, è perfettamente cilindrico, la lama è piatta, senza nessun ornamento particolare. Az, è solito portarla sempre con sé, la tiene in un apposito gancio all'interno dei pantaloni all'altezza dell'osso sacro, coperta per metà dai pantaloni e per il resto, dalla giacca.
    Ferri del mestiere: nelle “mille” tasche della giacca, Az ha i più svariati oggetti: corde, nastri e fili di qualsiasi misura, forbicine, giravite, grimaldelli, molle, scatole, viti, perni, ampolle di plastica, un mazzo di carte, sacchetti di ogni misura, cimeli, orologi, quadernetti e penne, e solo Cleeria sa cos'altro!


    ~Passive


    Orecchio sopraffino: nato nell'oscurità, creato per il silenzio totale, Azazel ha sviluppato un udito capace di distinguere i suoni e la loro natura fino a 30 metri da se. Il suo orecchio lavora come un sonar esclusivamente in ricezione: riesce rapidamente a tracciare una mappa (chiaramente molto incompleta e blanda) dei suoni, riconoscendone (ad opportuna distanza) cosa lo produce.
    [Auspex di tipo uditivo, raggio: 30 mt.]
    Stratega: uscire da una situazione pericolosa, senza l'utilizzo della forza è importantissimo quando non si conoscono tecniche di difesa raffinate. Forse l'unico modo è elaborare strategie complesse, in pochissimo tempo. Il cervello di Azazel è stato creato con questo meccanismo di ragionamento velocissimo e non risente minimamente delle condizioni di stress imposte dalla situazione psicologica o fisica.
    [Ignora lo stress durante i ragionamenti.]
    Raccoglitore d'informazioni: la mente di Azazel funziona come un'enorme raccoglitore: ogni conversazione che ascolta, ogni individuo o luogo che osserva, ogni oggetto che esamina, viene registrato minuziosamente e finisce nei suoi ricordi come in un cassetto che in ogni momento può aprire per consultare le informazioni raccolte.
    [Efficientissima memoria a breve e lungo termine, visiva e uditiva]


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    ~Riassunto Tecnico


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8 replies since 3/3/2013, 21:43   137 views
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