[EM] Sotto la Tana

Dimitriy se ne stava appoggiato con la schiena ad una colonna di legno, una di quelle che sosteneva la volta di uno dei vari cunicoli che si aprivano nella periferia della città. Teneva le braccia incrociate e gli occhi chiusi, in attesa che i compagni per l’importantissima missione giungessero sul posto. Insieme a lui erano già presenti due persone, una di esse indossava una specie di tunica bianca con tanto di cappuccio e ancorato alla cintura il fodero di una sciabola. Discorreva con un altro tizio vestito di stracci che invece indossava un cinturone a cui erano appese due fondine, con all’interno quelle che sembravano due pistole non molto moderne.
L’assassino aveva deciso di portare con se due nuove Voci, erano appena state arruolate il loro capo non si fidava molto e quindi aveva deciso di metterli alla prova con un lavoro semplice semplice. Un lavoro che però non era previsto e spuntò a caso durante una specie di riunione alla Quinta Bolgia... al proprietario, il caro Zimmer, mancavano un po’ di fondi e l’unico modo per racimolare qualcosa, era recuperare qualcosa di prezioso e il discorso finì su una qualche gemma, di cui il sottosuolo era ricco. In qualche modo venne fuori che Dimitriy avrebbe organizzato la ricerche della famosa pietra con l’aiuto delle sue Voci... ma per il recupero servivano persone fidate.
Il russo sospirò appena, non era molto entusiasta di quel lavoro ma almeno era riuscito a reclutare qualche persona fidata... o almeno, con due di loro fu facile visto il loro grado basso, poi una si era aggiunta per sentito dire ma l’altra... beh, era un vero mistero la sua presenza li, sempre che si fosse unito a quella specie di briefing prima di infilarsi in quel cunicolo. Secondo le squadre di Voci inviate a ispezionare i cunicoli, alcune di loro avevano scoperto che in quel cunicolo c’era un grosso giacimento... e visto che le altre non erano tornate, quello era il posto più probabile dove trovare qualcosa di utile.
Una volta raccolte abbastanza informazioni, Dimitriy aveva mandò diverse Voci ad avvertire ad avvertire i partecipante della spedizione sull’ora e sul luogo dell’incontro... e il giorno infine era arrivato. Adesso non restava altro da fare che attendere l’arrivo di tutti per poi infilarsi nel passaggio alla ricerca di qualche grossa gemma, sperando di non incappare nei simpatici abitanti del sottosuolo... infatti non erano mai felici di ricevere degli ospiti.

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Pezzo dopo pezzo, il puzzle Eversore fu finalmente completo. In poco tempo tutti i prescelti giunsero a destinazione, ognuno nel modo a loro più congeniale. Non era di certo una missione importantissima, però infilarsi nei cunicoli era sempre un pericolo ed essere in tanti, spesso, era l’unico modo per essere certi di tornare a casa. Tanti, non tutti.
L’informe Sahra apparve per primo, sfruttando le sue straordinarie doti per spuntare direttamente dal legno della colonna... e con il busto sottosopra ma la maschera nella giusta posizione, si mostrò al biondo che ricambiò lo sguardo con freddezza. Non sapeva molto della lingua antica, ma il poco che aveva compreso lo fece annuire. Ma prima di parlare bisognava attendere gli altri.
Una nuova recluta giunse appena dopo l’arrivo del Deserto, ammantata da una cappa scura avanzò verso il biondo, che non riuscì a scorgerne i lineamenti. Poi giunse il Castigo e il suo arrivo sorprese un poco l’assassino russo: non si aspettava proprio che accettasse l’invito. Le due Voci subito smisero di parlottare non appena scorsero lo Hierarch e abbassarono lo sguardo, evitando così di osservare quello sguardo corrotto. Dimitriy non lo distolse, invece, accogliendo il suo superiore con un cenno del capo.
Infine giunse anche l’ultima pedina, sottoforma di un anfibio antropomorfo, ovvero Zygoin. Questa volta però il biondo non si mostrò gioviale con la creatura che aveva lui stesso reclutato, infatti quella missione poteva sembrare semplice... ma per lui era importante, e quando lavorava rimaneva freddo e concentrato fino alla fine del lavoro. Comunque, quando tutti furono finalmente presenti, il sicario mosse qualche passo avanti, osservando tutti per poi parlare.
Andrò dritto al dunque. Abbiamo bisogno di fondi per l’eversione... e mi sono giunte informazioni riguardo questo tunnel e la sua ricchezza di gemme.
Il nostro lavoro è semplice: andiamo nel punto prestabilito, recuperiamo tutto ciò che possiamo e poi torniamo indietro. In un paio d’ore dovremmo aver finito.
Il biondo poi si voltò, muovendo qualche passo all’interno del cunicolo seguito dalle sue due Voci. Successivamente aprì una cassa e da essa ne tirò fuori una torcia ad olio, indicando poi agli altri le altre due, oltre che diversi picconi e simili.
Abbiamo tre torce: una per la testa del gruppo, una per il centro e una per chi chiude la fila. Yussef ci condurrà nel punto adatto a scavare.
Detto ciò consegnò la torcia alla Voce vestita di bianco, afferrando poi un piccone e lo stesso fecero i suoi due protetti. Infine Dimitriy lanciò uno sguardo a tutti gli altri e senza aggiungere altro, iniziò a camminare accanto alla guida inoltrandosi all’interno del cunicolo, mentre l'altra Voce rimase più indietro. Quasi subito la luce divenne scarsa, quando le fiaccole alle pareti scomparvero, ma con le torce si poteva avanzare senza correre troppi rischi... giungendo presto alla prima deviazione e il bianco svoltò a destra.

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Uno dopo l’altro tutti i partecipanti alla spedizione si infilarono nel tunnel, ognuno con le proprie convinzioni e idee... ma in quella discesa verso l’Inferno, alla fine, era tutti uguali. I pericoli erano gli stessi per tutti, sia che si trattasse di uomini, di demoni o di altre creature. Bastava una sola distrazione per perdere qualcosa di prezioso come disse Bid’daum, oppure la cosa più preziosa come ammonì il Deserto nella sua arcana lingua. E nel caso in cui avessero fallito, il rossiccio se l’avrebbe presa direttamente con le loro anime... quindi era meglio concentrarsi.
In seguito alla deviazione il tragitto continuava a protrarsi in avanti, o almeno così sembrava, visto che un buio denso avvolgeva il gruppo... rischiarato solo dall’uso delle torce. Quelle erano la loro unica ancora di salvezza, anche se tra l’oro c’era chi poteva orientarsi facendo a meno degli occhi... ma per chiunque aveva una qualche umanità, la luce significava salvezza: senza di essa ci si poteva sentire persi, disorientati. Bastava un solo attimo di disperazione per mettere il piede in fallo, ritrovandosi ben presto a una prevedibile quanto prematura fine.
A causa della mancanza di punti di riferimento era difficile da dire, però tutti potevano chiaramente percepire la pendenza farsi sempre più pronunciata... e solo dopo diversi minuti essa tornò normale, segno che ormai aveva raggiunto uno dei livelli inferiori. Davanti al gruppo ora si aprivano tre passaggi diversi e proprio in quell’istante Yussef sollevò il braccio verso l’alto, chiudendo poi il pugno: un chiaro segnale che significava l’arresto della marcia.
In quel momento, ognuno a suo modo, scoprì che in quei cunicoli non erano da soli. Dimitriy percepì una sensazione sgradevole nel cunicolo a destra, il Castigo invece avrebbe avvertito una particolare corrente d’aria sfiorare la sua pelle sfigurata. Un campo elettrico avrebbe attirato l’attenzione di Zygoin verso il cunicolo centrale e infine l’udito fino di Azazel avvertì un suono inconfondibile, almeno per chi viveva a Merovish da un po’... si trattava di uno sferragliare metallico, qualcosa che scavava contro la roccia... e riferendolo ai compagni tutti avrebbero capito: quel posto pullulava di Titani di Recupero.
L’ultima volta non c’erano...
Disse con un sussurro Yussef mentre infilava una mano sotto la tunica, tirandone fuori una mappa che posò a terra, accanto alla torcia. Essa mostrava il percorso appena superato... il resto era un labirinto senza apparente fine, anche se il tunnel rimasto, quello all’apparenza libera, aveva una ramificazione ancora più avanti con cui superare indenni quel luogo pericoloso.
Dovremo fare un po’ di strada in più, ma è meglio così... non conviene combattere qua sotto: i cunicoli sono antichi e basta poco per farli crollare.
Sancì la guida lanciando poi uno sguardo a Dimitriy, il quale annuì. Era lui il responsabile di quella missione, quindi decise che combattere era inutile, almeno per il momento, e trovare le gemme era la priorità assoluta... quindi fece segno agli altri di muoversi, incamminandosi verso il tunnel a sinistra. Chi voleva combattere, ovviamente, poteva scegliere una via alternativa... ma al russo ciò non importava, a lui interessava solo portare a termine la missione. Gli altri potevano agire diversamente, era un loro diritto e l’assassino non gli avrebbe fermati.

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