{lam} Conseguenze

o Della fiamma e del buio

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    AVATAR_DEFAULT

    SSA Delta


    Group
    Member
    Posts
    812

    Status
    Anonymous

    Swishhh, splat!

    Ritmico, il mocho si abbattè ancora una volta sul lurido pavimento del locale, schiaffando acqua sporca su una pietra ancor più sporca. Avanti e indietro, con un grugnito strappato da quella schiena malandata che si perse fra i muri fatti di macchine e rottami impilati gli uni sugli altri. Ah, i bei tempi in cui era ancora giovane e forte! Un tempo era alto, molto alto, e le sue spalle erano larghe. Un soldato, lo si sarebbe detto... un tempo. Adesso, solo un vecchio curvo e canuto il cui corpo cedeva agli attacchi incessanti di Padre Tempo.

    Swisshhhh, splat!

    Ma non si lamentava. Non troppo, perlomeno. E solo quando era costretto a sforzare la schiena ancor più per spedire quel dannato strumento di tortura pulizia sotto chissà quale pressa, mantice, forgia o accrocco polveroso che non vedeva la luce del sole da anni. Un tempo simili sciatterie non si sarebbero mai viste, ma da quando mastro Raylek era scomparso non c'era più stato l'occhio inquisitorio di un goblin Alfiere a tener sott'occhio i fabbri e gli artigiani del Terzo Distretto. Nuova amministrazione, nuove priorità supponeva. Un peccato.
    Ma tant'è.

    Swisshhhh, splat!

    Ritmico, il mocho si abbatté ancora una volta sul lurido pavimento del locale...



    Sei stata contattata dal tuo Comandante di squadriglia, il quale ti ha dato appuntamento di notte in un magazzino ingombro di macchinari. Curiosamente, il png il cui PoV è rappresentato nel post è l'unica persona presente all'interno del magazzino al tuo arrivo.

    CODICE
    <font face="Times" color=red style="font-variant: small-caps;">{lam}</font> Conseguenze

    CODICE
    <div align=right>o <i>Della fiamma e del buio</i></div>
     
    Top
    .
  2.  
    .
    Avatar

    back to the stars

    Group
    Member
    Posts
    1,941

    Status
    Offline
    Nesrìn
    Inutile descrivere la sorpresa della rossa nel vedere il messo correrle incontro, deciso a consegnare un appunto dal contenuto tanto sintetico quanto privo d’equivoci e braccia che s’agitavano in aria ansiose d’esser notate, manco dovesse rendere partecipe l’Aviatrice di una notizia d’importanza vitale; il ragazzetto arrivò quindi col fiato corto al cospetto della dama, ma si riprese quasi subito, gonfiando fiero il petto e allungando la destra proprio sotto lo sguardo confuso della metadrago, affinché quest’ultima potesse accorgersi del foglietto ben stretto nella sua mano. Poi niente, nemmeno una parola, il giovane se ne trotterellò via tutto soddisfatto, lasciando alla povera Nesrìn solo un biglietto dalla dubbia provenienza; la focosa lo guardò infine sparire nella folla rapido com’era arrivato, gli occhi sbarrati dallo stupore, rimanendo ferma in quella posizione stralunata per almeno due minuti buoni.

    Lesse il messaggio immersa nella noiosa tranquillità del Cappio di Bronzo, una pinta traboccante birra a tenerle compagnia.

    Il Comandante dei Rossi l’aveva contattata. Possibile che avesse un compito d’assegnarle? Oppure era venuto al corrente di un certo brutto guaio combinato dalla donna-drago e ora intendeva rimproverarla? Probabile, molto probabile; perché, infondo, cos’altro riusciva a smuovere un superiore dalla poltrona, se non il desiderio di punire un subordinato senza disciplina? Una leggera fiammata le sfuggì dalle labbra, sintomo della sua frustrazione, la prospettiva di una bella ramanzina la rallegrava ben poco, ma doveva obbedire, altrimenti rischiava davvero che i Liberi la cacciassero dal loro ordine a pedate; borbottando parole senza senso, pagò il conto e lasciò il locale, meglio sbollire la rabbia prima d’affrontare il capo.

    Giunse al luogo fissato per l’incontro al calar del sole, seguendo le scarne indicazioni scarabocchiate sull'appunto.

    Nemmeno bussò alla porta, voleva risolvere la questione il più in fretta possibile. Entrò sicura e senza alcun timore, dopotutto, era sopravvissuta ad eventi di gran lunga peggiori! Si guardò intorno perplessa, chiedendosi per quale ragione Jattur preferisse quella topaia colma di cianfrusaglie e macchine dalle non ben precisate origini all’Albero-Casa, forse più adatto allo scopo che il suo comandante s’era prefissato ... o magari la faccenda era assai diversa e la rissa al Bazar delle Talpe non c’entrava alcunché? Sospirò nervosa, fantastico, continuando così le sarebbe presto venuto il mal di testa.

    « C’è nesssuno? »
    Chiese, quasi in virtù di un'azione riflessa, poi spostò l’attenzione sul vegliardo.
    « Ehi, hai vissto Jattur? »
    La solita irriverenza, neanche stesse cercando un vecchio amico.



    Edited by Kallisto - 28/4/2013, 10:14
     
    Top
    .
  3.  
    .
    AVATAR_DEFAULT

    SSA Delta


    Group
    Member
    Posts
    812

    Status
    Anonymous

    Sulle prime pensò si trattasse di vandali. Capitava a volte, branchi di ragazzini indisciplinati senza niente di meglio da fare che gironzolavano di notte per edifici abbandonati armati di skateboard, pattini a rotelle e bombolette spray. Sotto Laputa c'era un'intera città governata da simili bambini, a parte le macchine assassine ovviamente.
    Invece della prevista banda di mocciosi da scacciare a secchiate d'acqua sporca, però, si trovò davanti una rossa dallo strano accento tranquillamente intenta ad osservare con un pizzico di perplessità la rumenta che andava accumulandosi assieme alla polvere. Roba da pazzi.

    « Mi dispiace, signora. » disse il vegliardo, raddrizzandosi un po' impacciato. « Qui vengo solo io e nessun altro. Mai sentito parlare di questo signor... Iattura? » La sua voce si era fatta dubbiosa verso la fine, come sicuro che nessuno potesse avere un nome così malaugurale.

    Mettendo per un momento da parte scopa e secchio d'acqua, il vecchietto guardò meglio la donna. Non credeva che questo Signor Iattura fosse il fidanzato o simili, nessuno sarebbe stato così disinvolto in quel caso. D'altronde... « Forse però posso aiutarla. » disse. « Passo la maggior parte del mio tempo fra questi edifici tutti uguali, ed è facile confondersi: se mi dice dove esattamente doveva andare, credo di poterla indirizzare sulla giusta strada. »

     
    Top
    .
  4.  
    .
    Avatar

    back to the stars

    Group
    Member
    Posts
    1,941

    Status
    Offline
    Nesrìn
    La prepotente entrata in scena della rossa, sicura nei modi e nella voce, aveva messo in allerta il vegliardo, subito pronto a volgere l’attenzione sullo scalmanato che con tanta foga s’era permesso d’oltrepassare l’uscio senza nemmeno bussare - il severo commento di rimprovero già sulle labbra, ad aspettare d’esser pronunciato; confusione e stupore, invece, presero il posto della rabbia, appena davanti ai suoi occhi trovò non dei fastidiosi vandali, bensì una donna dalla chioma color del fuoco, intenta a guardarsi intorno con aria spaesata, il dubbio dipinto ben chiaro sul volto sbarazzino.

    Forse era finita nel posto sbagliato? Una possibilità nient’affatto remota, infondo, le indicazioni contenute nel biglietto, oramai sgualcito, erano molto scarne ... e certo Nesrìn non spiccava per acume; quindi, se Jattur s’aspettava davvero di vederla muovere un dito (o meglio, un neurone) pur d’interpretare dei miseri scarabocchi, allora era proprio fuori strada!

    Sospirò sconsolata, lo sguardo vispo - da sempre avvezzo all’oscurità, impegnato a vagare per la stanza alla ricerca del comandante; sforzo rivelatosi ancora una volta del tutto vano, giacché l’unico occupante di quell’edificio impolverato pareva essere solo l’arzillo vecchietto, adesso preso a squadrare la dama con fare sospettoso, manco ritenesse quest’ultima una stonatura dello scenario.

    « Mi ha dato buca? »
    Parole sussurrate: quasi un pensiero, una speranza; magari, chissà, Jattur aveva infine perdonato il guaio combinato dalla focosa?
    « Mi dispiace, signora. Qui vengo solo io e nessun altro.
    Mai sentito parlare di questo signor ... Iattura? »

    Iattura. Iattura?!
    Scoppiò a ridere.
    « No, ssi chiama Jattur.
    L'appuntamento era qui, ma credo l'abbia sscordato. »

    Lo corresse, asciugandosi intanto una lacrima gioiosa, sfuggita al suo controllo; alla seguente offerta d’aiuto dell’anziano ometto, però, tornò seria e gli mostrò il foglietto che teneva stretto nella sinistra.
    « Molto gentile, grazie. »
    Concluse con un sorriso.



    Edited by Kallisto - 14/4/2013, 14:33
     
    Top
    .
  5.  
    .
    AVATAR_DEFAULT

    SSA Delta


    Group
    Member
    Posts
    812

    Status
    Anonymous

    « Mmm. No, non ha sbagliato strada. » disse il vecchietto guardando da distanza ravvicinata - ah, avere la vista di una volta... - il foglio con le istruzioni. « È il tuo amico ad aver sbagliato le indicazioni. Guarda, qui: dice di girare per Via degli Spazzacamini, ma avrebbe dovuto dire Via degli Spezzacamini. Purtroppo lì nessuno pulisce più le strade... con tutte le fabbriche e le fucine si trova fuliggine ovunque, anche sui nomi delle strade. » L'anziano signore scosse tristemente la testa, poi procedette a dare indicazioni corrette alla giovane. Le piaceva quella ragazza.

    Eh, ad avere cinquant'anni di meno....
    _________________________

    Segui le indicazioni. Effettivamente, volendo controllare, le piastre di metallo che identificano le strade dall'incrocio fra Via degli Spazzacamini e Via degli Spezzacamini in poi sono coperte di sporco: impossibile leggere i nomi, specialmente di notte. Le vie, tutte uguali - sporche, segnate dal passaggio di carri e altri mezzi di trasporto carichi fino all'inverosimile del ferro e del carbone necessario al lavoro dell'intero girone. I capannoni, tutti uguali - con le necessarie varianti tra lamiere arrugginite e lamiere ancora da arrugginire. L'unica vegetazione della zona è l'edera, per lo più avvelenata dai fumi tossici. Non è poi così anormale che il tuo comandante si sia confuso: guardandoti attorno con occhi più attenti mentre cammini nella notte, effettivamente ti accorgi che la zona è un vero labirinto.
    Mezzo chilometro più in là però, nel vero luogo dell'incontro segreto, ti attende una sorpresa.

    Stesso interno del magazzino. Stessi macchinari.
    E soprattutto...


    « Buonasera. »

    ...stesso vecchietto delle pulizie. Armato con lo stesso mocho, ovviamente.

    L'anziano signore sorrise dolcemente e appoggiò entrambe le mani sul manico della scopa, sorreggendosi al sostegno per raddrizzare la schiena. Non è lo stesso signore, te ne accorgi abbastanza facilmente: ha il suo stesso aspetto e si muove come lui, ma c'è un non-so-che di differente che ti fa capire che la mente che muove quei muscoli non è quella del simpatico signore che ti ha aiutato. E se non è vero lui, allora non è vero niente lì.

    « Posso aiutarti, Nesrìn? »



    Scusa infinitamente per il ritardo. Per farmi perdonare... sorpresa! :8D:
     
    Top
    .
  6.  
    .
    Avatar

    back to the stars

    Group
    Member
    Posts
    1,941

    Status
    Offline
    Nesrìn
    Il vecchietto strizzò gli occhi, palesando quanto gli fosse difficile mettere a fuoco le scritte scarabocchiate sull’appunto, prese dunque il foglietto dalle mani della rossa e con un certo imbarazzo lo portò più vicino agli occhi, affinché la miopia cessasse il suo fastidioso effetto; Nesrìn trattenne a stento un sorriso: il biglietto quasi gli toccava il naso e l’espressione corrucciata, concentrata sulla lettura nemmeno stesse esaminando un trattato scientifico, dava al vegliardo la classica aria da nonno delle favole, suscitando nella focosa una grande tenerezza. Neppure se la prese poi così tanto, appena il gentile ometto la informò sull’errore di scrittura commesso dal suo superiore, anzi, attese con pazienza - inusuale per un tipo come lei, che questi fornisse le indicazioni corrette, per poi partire decisa verso la nuova e giusta meta.

    « Grazie mille! »
    Voce squillante, sguardo colmo di sincera gratitudine e seducente occhiolino, la dama salutò radiosa l’arzillo vecchietto e uscì infine dall’edificio.

    ***

    Le strade erano davvero tutte uguali, facili da confondere; anche le targhette delle vie parevano identiche l’una all’altra, ma non per Nesrìn, dotata della vista di un drago della forgia e quindi ben capace di destreggiarsi nelle tenebre più fitte, oltreché di cogliere particolari sempre ignorati dalla maggioranza dei comuni mortali: crepe sui muri, residui di vernice, vetri infranti, ruggine ... ogni casupola aveva un dettaglio, seppur misero, che la distingueva dalle vicine. Forse, proprio questa straordinaria capacità facilitò la focosa nella sua ricerca, permettendole di trovare il luogo dell’incontro senza alcuna difficoltà; tutti i labirinti, d’altronde, hanno un uscita - la rossa doveva solo individuare il vicolo esatto.

    « Buonasera. »
    Manco sentì le parole del vecchio, troppo impegnata a decifrare il senso di déjà vu.
    « Posso aiutarti, Nesrìn? »
    C'era qualcosa di sbagliato ... e per capirlo non serviva l'istinto.
    Bastava una buona memoria.
    « Chi ssei? Come ssai il mio nome? »
    Tono duro, carico di sospetto.



    Edited by Kallisto - 28/4/2013, 00:18
     
    Top
    .
  7.  
    .
    Avatar

    Keyblade-Master


    Group
    Member
    Posts
    704

    Status
    Anonymous

    Sorrise.
    Fu un sorriso dolce, affatto simile alla linea dura delle labbra della rossa, che non recava con sé alcuna parte della minaccia implicita in ogni granello di polvere di quell'arena creata ad hoc con precisione maniacale. Con un luccichio negli occhi il "vecchio" alzò il mocho, lo intinse nel secchio di acqua e sfregò il pavimento. Il rumore viscido dell'acqua insaponata che aggrediva il pavimento rugginoso riverberò nel magazzino.

    Swishhh, splat!

    « Ti sottovaluti, sai? » disse - calmo, posato. Perfettamente a suo agio. « Non sei certo una signora nessuno. Nei giusti circoli stai iniziando a crearti una certa fama... a Merovish, per esempio. » Sospirò, e parve... dispiaciuto. « Brutto posto, quello. »

    Swisshhhh, splat!

    « Quanto a chi sono... »

    Schioccò le dita con fare distratto, e il foglietto con la calligrafia del Comandante Rosso
    prese fuoco.
    Distrutto, incenerito, fatto a pezzi e bruciato nell'arco di una manciata di secondi con tale casualità da non poter essere neppure considerato uno sberleffo alla Dama di Fuoco. Solo un gesto... pratico. Il simpatico vecchietto di quartiere che butta via la spazzatura, sissignora, nulla più. Non è arroganza, la sua, ma sicurezza di sé e delle proprie capacità così assoluta da portare la parola "confidenza" ad un livello completamente nuovo.

    « ...sono il vero autore di quella missiva. »

    Sorrise nuovamente,
    col sinistro suono della porta che da sola si chiudeva e serrava con triplice mandata alle spalle di Nesrìn che dava al suo sorriso tutt'altro significato.

    « Allora, ti va di darmi una mano? »


    Nonostante la passiva di vista potenziata l'arena pare identica al magazzino di prima - il vecchietto si distingue per movimenti, atteggiamento e modi di fare, non per una dissomiglianza fisica.
     
    Top
    .
  8.  
    .
    Avatar

    back to the stars

    Group
    Member
    Posts
    1,941

    Status
    Offline
    Nesrìn
    Il sorriso gioviale che comparve sul volto del vegliardo appena la focosa gli rivolse la parola, privo d’alcuna minaccia eppure comunque ambiguo, ebbe l’effetto opposto a quello forse sperato dal losco figuro, suscitando nella rossa un nervosismo ancor più profondo; uno stato d’animo agitato, reso quasi insopportabile dal fatto che tutto e niente di quel vecchio magazzino pareva familiare, manco fosse intrappolata dentro un sogno. Per un attimo le sovvenne alla mente il ricordo della sua avventura onirica a Chediya, del viaggio sconnesso fra ricordi di chissà quale malcapitato e della sua completa incapacità di attribuirci un senso; sospirò affranta, durante quell’occasione lei e Mozart rischiarono sul serio d’impazzire, a differenza di Yoko, abituato alle illusioni in virtù delle sue bizzarre doti mistiche. “Magari fosse qui a darmi una mano!"

    Provando invano a nascondere il proprio malessere, la dama del fuoco prese ad osservare l’ambiente intorno a lei con espressione incerta e carica di sospetto, intenta a cercare senza risultato anche un solo minimo particolare che l'aiutasse a distinguere il reale dal fittizio, così da poter uscire indenne dal grosso guaio in cui s'era cacciata; un’impresa assai ardua, anzi, impossibile, tanto da scatenare di nuovo nella rossa quel fastidioso senso di déjà vu che l’aveva pervasa pochi attimi addietro, quando fece il suo ingresso nell'impolverato locale. Dunque lesta a fare un passo indietro verso l’uscita come se da un minuto all’altro s’aspettasse una fregatura, un colpo basso dal tizio che fino a quell’istante le era sembrato un tipo degno di fiducia, Nesrìn fissò il misterioso individuo con una smorfia ostile dipinta sul viso sbarazzino e gli occhi dorati che le brillavano nell’oscurità colmi di timore e fermezza, chiaro segno di quanto ogni fibra del suo corpo fosse già pronta ad affrontare un possibile scontro; il drago era infatti molto irrequieto, perché per la prima volta il suo acuto sguardo raggiungeva il limite, incapace davanti a qualche misera illusione di compiere il proprio dovere e salvare l’amata padrona da una sorte nefasta.

    Scosse la testa, rendendo così palese la sua frustrazione, mentre mostrava i denti a mo’ di ringhio e uno sbuffo di fumo le sfuggiva dalle labbra; sotto diverse condizioni un tale incontro l’avrebbe di sicuro divertita, spingendo l'animo battagliero e l’indole curiosa che tanto la caratterizzavano ad andare oltre quelle insignificanti piccolezze, portandola a vivere l’intera faccenda con maggiore serenità e minore preoccupazione, forte dello spirito draconico che sempre l’aveva difesa dai pericoli ... una sicurezza di cui ora la focosa era priva. Sì capace di percepire la minaccia grazie all’infallibile istinto, ma non di darle una forma, Nesrìn fu costretta ad ascoltare le parole del sinistro soggetto dinnanzi a lei giusto per avere una vaga idea di cosa stesse accadendo, invece di passare alle maniere forti e liberarsi subito del problema con una semplice fiammata.

    « [...] a Merovish, per esempio. Brutto posto, quello. »
    Infine, ecco la rivelazione: quel tizio voleva regolare i conti!
    Scoppiò a ridere, s’era fatta prendere dal panico per nulla.
    Tornò al suo solito modo di fare sfacciato e irriverente, un po’ delusa nel notare che ad ingaggiar battaglia contro di lei non c’era alcuna banda di mercenari inferociti, bensì solo un individuo dall’aspetto gracile e innocuo.
    « Tu dici? Io al contrario lo trovo un possticino davvero gradevole. »
    Rispose con una provocazione, facendosi beffe del rivale; la lettera ridotta a un cumulo di cenere, però, la distrasse dai suoi fini.
    « ... sono il vero autore di quella missiva. »
    Rise di nuovo, sicura di sé e della stupidità del suo avversario.
    Strano, di solito faceva lei la figura dell’idiota.
    « Hai un bel coraggio ad affrontarmi di perssona! »
    Esclamò in tono di sfida, le mani avvolte dalle fiamme, pronta a combattere; sapeva d’essere ancora intrappolata in quell’illusione, ma pareva non badarci, forse perché troppo impegnata a pregustare la vittoria.



    Edited by Kallisto - 24/6/2013, 16:19
     
    Top
    .
  9.  
    .
    AVATAR_DEFAULT

    SSA Delta


    Group
    Member
    Posts
    812

    Status
    Anonymous

    « Affrontarti... di persona? » ripeté il vecchietto, guardandola perplesso.

    La guardò con un'ombra di confusione negli occhi, il mocho temporaneamente dimenticato fra le mani. Era una recita perfetta, la sua: naturale, privo di affettazione o imitazione, si era immedesimato nella parte del vecchio uomo delle pulizie come se fosse realmente un vecchio uomo di pulizie. Che occasionalmente parlava di argomenti scottanti con una giovane, focosa guerriera.
    Era una dicotomia inquietante.

    « Oh, temo che tu abbia frainteso: io non sono un sicario. » Accantonò la questione con un gesto della mano, come qualcosa di troppo sciocco per meritare altro. « Sono solo un umile peregrino che incidentalmente è venuto a sapere che una gentil donzella ha una taglia di qualche migliaio di fiorini sulla testa. Hai fatto un... com'è che dite voi giovani? Ah, si... un bel "casino" là fuori. » Ammiccò con un guizzo divertito negli occhi - Nonno Amorevole che commenta le biricchinate della esuberante nipote - poi l'irreprensibile mocho colpì di nuovo il pavimento con un spash umido. « Molta gente aspetta solo una scusa per causare guai al Liber Aeris Milites, specialmente dopo la guerra civile. Essere addirittura pagati per farlo... beh, sembrerà loro un sogno. »

    « Il problema è che alcuni di quelli che ti danno la caccia sono più furbi della media. Non ti attaccheranno direttamente... non a Laputa, perlomeno. Ma potrebbero tentare altre strade. Potrebbe iniziare in modo amichevole... non so, una coppia in cerca di un regalo per il compleanno del loro figlio. "Accidentalmente" incontrano un ragazzo, gli chiedono un parere, poi forse un aiuto a trovare un regalo. Ovviamente il ragazzo, che si chiama Adam e "casualmente" è anch'egli un Aviatore, accetta con piacere. E d'un tratto l'adorabile Drusilia, che già ha tanti problemi di per sé, si ritrova il suo pargolo rapito e una proposta di scambio che cita il tuo nome. » Un angolo delle labbra del vecchio si sollevò. « Immagini che faccia farà l'Alfiere? Roba da far tuonare il cielo di Laputa per mesi! »

    Swishhh, splat fece il mocho, strofinando stancamente polvere di carbone e sporco innominabile.

    « Sono curioso: in una situazione del genere, cosa faresti tu? »

    Le lanciò un'occhiata senza mai perdere un colpo, il pavimento sfregato al ritmo di sempre - ma nonostante la noncuranza del gesto era ovvio che
    non c'era nulla di casuale nello sguardo del vecchio.

     
    Top
    .
  10.  
    .
    Avatar

    back to the stars

    Group
    Member
    Posts
    1,941

    Status
    Offline
    Nesrìn
    Un malinteso.
    Un fottuto malinteso!

    Le fiamme vigorose, che fino a quell’istante avevano avvolto la rossa con protettivo ardore, scomparvero lasciando a unica prova della loro passata presenza una misera nuvola di fumo, mentre nel frattempo l’espressione spavalda della focosa mutava repentina in una smorfia inebetita, occhi fuori dalle orbite per lo stupore.

    Lo sguardo allibito del vecchio, poi, la fece sentire più spaesata del solito.

    Porca miseria, se tutta quella faccenda non mostrava affatto il possibile rischio di una trappola, allora voleva dire che fra le strade di Laputa s’aggirava un architetto pazzo con la fissa per gli edifici tutti uguali, come pure l’arredo, e il vegliardo di fronte a lei era magari il gemello dell’arzillo ometto incontrato dalla metadrago pochi attimi prima!

    Occhiata ostile fissa sull’odiato interlocutore, Nesrìn si grattò la nuca indecisa su cosa fare. Diceva d’essere un umile peregrino, venuto a sapere del tutto per caso della grossa taglia che incombeva sulla testa della dama. Osava addirittura rimproverarla in tono bonario, quel folle! Il lato umano della rossa venne dunque a galla, lesto a fornirle aiuto nel mantenere il controllo della situazione senza abbrustolire il malcapitato, giacché lo spirito draconico nulla avrebbe fatto per agevolarla nell’arduo compito di comprendere il sinistro commento che il vecchio s’accingeva a pronunciare.

    Sia ben chiaro, l’antico rettile era pronto a carbonizzare quel tizio in un lampo, ma davanti a una illusione di tale entità quest’ultimo doveva ammettere la resa e lasciare l’esame degli eventi all’animo mortale, certo più lucido e avvezzo al pensiero logico di lui; davvero una bella fortuna, che la focosa avesse appena garantito il suo dominio sul drago, se no ogni cosa lì dentro poteva sul serio finire incenerita in un battito di ciglia da un secondo all’altro.

    Terminato il lungo blaterare, nessuna reazione scosse le membra della dama del fuoco in risposta alle parole del vegliardo, a parte la palese incredulità dipinta sul viso corrucciato dalla sorpresa.

    Drusilia ha un figlio?!
    Quando mai?!
    E perché lei lo veniva a sapere solo ora?!


    Scosse la testa, non era quello il luogo ne l’occasione adatta per sprecare tempo a porgersi delle stupide, ma lecite, domande. Invece, doveva focalizzare l’attenzione sulle ultime battute del vecchio: un’offerta di scambio ... ma certo. Nesrìn alzò gli occhi al cielo. Deficiente sì, però non così tanto! Qualcuno voleva la sua testa, poco ma sicuro! Fece spallucce, era abituata a simili guai. Comunque, l’idea che un bambino innocente pagasse per un suo sbaglio la turbava molto ... o forse il vegliardo aveva parlato solo per dar fiato alla bocca?

    « Sono curioso: in una situazione del genere, tu cosa faresti? »
    Nesrìn incrociò le braccia al petto, sguardo risoluto a fare da padrone.
    « Ssi può ssapere cossa vuoi? »
    Ringhiò nervosa.
    Il drago era tornato.


    Perdona il clamoroso ritardo! :sob:


    Edited by Kallisto - 14/7/2013, 14:15
     
    Top
    .
  11.  
    .
    AVATAR_DEFAULT

    SSA Delta


    Group
    Member
    Posts
    812

    Status
    Anonymous

    « Ssi può ssapere cossa vuoi? »

    Swuiii-thump.

    L'uomo la guardò - la guardò realmente, non come un'allieva colta in fallo o con la divertita condiscendenza dei più anziani di fronte alle biricchinate dei più giovani, ma da pari a pari. Una nuova luce, una nuova considerazione, un nuovo rispetto erano cristallizzati nelle sue iridi scure, e più attente che mai.
    Infine il vecchio sorrise, lentamente ma con calore.

    « Questa, ritengo, sia la migliore delle domande che io abbia sentito fino ad adesso. »

    L'estremità filamentosa del mocho finì nel secchio pieno d'acqua sporca con un tonfo umidiccio, prima di esser riposto assieme al resto del materiale da pulizia in un armadietto lì vicino.

    « Il mondo agisce secondo regole semplici, madama Nesrìn. » disse. « Azione, reazione. Spinta, movimento. Attrito, rallentamento. Il mondo è quello che è perché le nostre azioni, grandi o piccole che siano, hanno delle conseguenze... conseguenze che a volte possono essere determinate a priori, altre volte no. La chiave nel successo è riuscire là dove possibile a prevedere tali conseguenze, e reagire in modo conseguente.

    È mio interesse che il Liber Aeris Milites prosperi, Nesrìn, io ho bisogno che ci siano persone decise a rispettare la legge in ogni angolo di questo semipiano.
    » I suoi occhi erano intensi, colmi di... rammarico? « E quello che hai fatto non è stato d'aiuto. »

    Tacque, come temendo di aver detto troppo - aver lasciato trapelare troppo. Le sue iridi azzurro chiarissimo riflettevano una scintilla dell'oro degli occhi di Nesrìn, come la visione di un tesoro sul fondo di un lago infido e ghiacciato. Per un lungo momento il vecchio lasciò che il silenzio si distendesse fra loro.
    Infine, parlò.

    « Quello che io voglio... quello di cui ho bisogno... sono soluzioni. »



    CITAZIONE
    Perdona il clamoroso ritardo! :sob:

    EPIC FAIL


    Quando vai a guardare le date e ti rendi conto che
    si, sei riuscito a fare un post a più di
    DUE MESI DI DISTANZA!

     
    Top
    .
  12.  
    .
    Avatar

    back to the stars

    Group
    Member
    Posts
    1,941

    Status
    Offline
    Nesrìn
    Il vegliardo cambiò repentino espressione appena udì le parole della focosa. Il viso segnato dal tempo divenne infatti più serio e i suoi occhi la fissarono colmi di deferenza, come se la rossa si fosse infine resa capace d’esternare ciò che il vecchio voleva sentirsi chiedere fin dall’inizio. Pareva così lieto e compiaciuto che le sorrise addirittura, prima di esprimere la sua approvazione.

    Questa, ritengo, sia la migliore delle domande che io abbia sentito fino ad adesso.

    Nesrìn inarcò un sopracciglio, spaesata oltre ogni limite; le sfuggiva il senso di quell’incontro, a dir poco assurdo e privo della benché minima ragione d’essere.
    L’uomo non s’era dichiarato suo avversario, tanto meno un messaggero di chissà chi ... ed era ormai certa che il lavoro dello spazzino faceva solo da copertura al vero mestiere del vetusto; anzi, vista l’illusione in cui era intrappolata, con molta probabilità persino la figura del nonno decrepito poteva mascherare ben altre fattezze.

    Un soffio di fumo le serpeggiò dalle labbra, mentre portava le braccia conserte al petto, a prova della sua diffidenza.

    Il drago era in crisi: non sapeva cosa fare, cosa pensare. Incenerire tutto quanto le avrebbe dato un sollievo temporaneo, una pace nient’affatto duratura da quella faccenda troppo complicata per i suoi gusti, ne era sicurissima; ma lo spirito draconico ambiva comunque a carbonizzare quel tizio, che si divertiva a celare i suoi veri intenti fra moine e battute bonarie, attirando così le ire funeste della bestia. Quando poi il vegliardo iniziò blaterare su quanto fosse importante ragionare sulle conseguenze delle proprie azioni, Nesrìn ruggì furiosa il suo disaccordo, punta sul vivo.

    Ssenti, volevo ssolo liberare quel naufrago! Ho forsse ssbagliato?

    Le sembrò, per un attimo, di tornare indietro ai suoi primi anni da metadrago, a quando le veniva attribuita la colpa per ogni misero errore che combinava; perché a differenza dei suoi coetanei, lei s’impegnava più di chiunque altro a domare il sangue draconico che le scorreva nelle vene.

    Nascere da genitori entrambi metadraghi non le aveva affatto reso la vita più facile, poiché il drago fu sempre legato alla sua anima, fin da quando era in fasce. Il Rito dell’Unione, infine, donò più vigore a quella parte della sua essenza ... e questo obbligò Nesrìn ad applicare il doppio della fatica per tenerlo a bada, dove invece ai normali membri dell’Ordine costava molta meno energia.

    Ora, però, la situazione era cambiata: il drago ubbidiva al suo volere. Eppure, c’erano dei giorni in cui la rossa nutriva seri dubbi in merito all’effettivo potere che vantava d’avere sullo spirito draconico. Dubbi che vennero a galla come risultato delle parole del vecchio, e che provocarono in lei un certo nervosismo. Quante storie per una banale zuffa!

    È mio interesse che il Liber Aeris Milites prosperi, Nesrìn [...]
    La focosa lo guardò interrogativa. Dunque, non era un nemico?
    [...] E quello che hai fatto, non è stato d'aiuto.
    La rossa gli regalò una smorfia spazientita.
    Finiscila, vecchio!
    Esclamò esasperata, alzando gli occhi al cielo.
    Sse proprio ci tieni, metterò le cosse a possto.
    Un guaio in più da risolvere d'aggiungere alla lista. Tutto nella norma.



    Edited by Jaðe - 1/11/2013, 11:12
     
    Top
    .
  13.  
    .
    AVATAR_DEFAULT

    SSA Delta


    Group
    Member
    Posts
    812

    Status
    Anonymous

    « Questo mi fa piacere. » disse una voce alle sue spalle.

    L'uomo appena arrivato - prima non v'era nessuno in quel punto del capannone - era molto alto, quasi due metri, e con il corpo che sembrava costruito per combattere. I suoi capelli erano tagliati corti, in uno stile militare che lasciava assolutamente zero margine a quisquilie come estetica o eleganza, ma che era portato con tale naturalezza da potergli perdonare la mancanza.
    Jattur Shattur, comandante della Squadra Rossa.

    « Ma non è ciò che mi preoccupa al momento. » continuò. « Il passato non si può cambiare, e i modi per porre rimedio al problema ci sono. Poco piacevoli, per lo più, ma ci sono. Quello che mi preme al momento è assicurarmi che un simile incidente non succeda più. »

    Jattur si avvicinò ai due e guardò Nesrìn con espressione placida, ma attenta.

    « Ho letto il rapporto e sentito le voci dei testimoni di secondo grado sull'accaduto. Non ho ancora sentito la tua versione dei fatti. »



    CITAZIONE
    Teletrasporto » L'Argonath è dotata di un sistema di teletrasporto sia orbitale sia interspaziale atto al trasferimento di cose e persone da una locazione sia al suolo sia su un'altra nave; utile tanto per stoccare e recuperare oggetti dalle stive dell'Argonath quanto per giungere rapidamente sull'obiettivo... o ritirarsi altrettanto velocemente. [3pt, tecnica bassa di "sacca dimensionale", tecnica gdr-only di fuga, tecnica a benestare del qm di spostamento dimensionale]

    Per 'apparire' dal nulla.
     
    Top
    .
  14.  
    .
    Avatar

    back to the stars

    Group
    Member
    Posts
    1,941

    Status
    Offline
    Nesrìn
    Nesrìn stava davvero iniziando a perdere la pazienza, oltre che ad annoiarsi! Prima di tutto, perché non aveva ancora capito cosa ci faceva lì, e secondo perché quella seccatura di un vetusto sembrava non volersi proprio decidere a spiegarle cosa per la Fiamma ci faceva in quella baracca buia e ammuffita! Che tra l’altro manco era reale, chissà perché.

    Certo, ormai era ovvio che quel tipo non cercasse grane, come aveva lui stesso sottolineato più volte, eppure la rossa faceva un po’ fatica a crederci ... e non a torto, insomma, quale persona sana di mente penserebbe d’imprigionare una metadrago - per la miseria, mica una donna qualsiasi! - dentro un’illusione con chissà quale trucco di magia, solo per scambiare quattro chiacchiere?! Un pazzo, senz’alcun dubbio! Oppure un paranoico, o qualcuno che voleva attirarla in una trappola! Una trappola un po’ troppo elaborata per i suoi gusti, ma ... contento lui.

    In ogni caso, lei non si sarebbe di sicuro fatta scoraggiare da una quisquilia simile!

    Dunque, sì, per quanto il vecchio continuasse a dire d’essere dalla sua parte, Nesrìn faticava non poco a dar credito alle sue parole ... e il suo nervoso l’avrebbe presto fatto incenerire quel rimbambito, se di nuovo questi avesse esitato a chiarirle una volta per tutte come stavano le cose! Era arcistufa di continuare a girare intorno al problema senza mai arrivare al punto!

    Questo mi fa piacere.
    Già ... appunto.

    AH!
    Sobbalzò, la focosa, sorpresa dalla battuta pronunciata alle sue spalle.

    Si girò di scatto, la sinistra che andava a stringerle il petto.
    Espressione atterrita dipinta sul viso ferino.

    Per la Fiam- ... ?!
    Urlò seccata, mascherando la paura con la rabbia.
    Appena vide colui che le stava di fronte, però, le parole le morirono in gola.

    Un uomo di due metri buoni, robusto nei punti giusti, il corpo segnato da mille battaglie; un soldato, dall’espressione austera, i capelli rasati a zero, nel tipico taglio da militare. Un ... bel tipo, non c’è che dire, di quelli che piacevano a lei! Certo, aveva un debole anche per i guerrieri gentil’uomini - e donnaioli - in armatura d’oro, ma ... in effetti, erano tanti i tipi che le andavano a genio, finché davano sfoggio di una bella apparenza!

    Sorrise maliziosa.

    No, no! Quello era un suo superiore! Doveva restare al suo posto ... o almeno provarci!
    Jattur, alla buon ora! È una vita che ssono qui! Dov’eri finito?
    Esclamò tutto d’un fiato, stupita di vederlo infine fare la sua entrata in scena.
    Per la Fiamma, per un attimo aveva addirittura pensato che le avesse dato buca!

    [...] Non ho ancora sentito la tua versione dei fatti.
    Il comandante della squadra rossa le si fece più vicino, fissandola con espressione attenta.
    Nesrìn non si mosse di un millimetro, tutt'altro che intimorita dalla sua presenza.

    Spiegazioni. Voleva altre spiegazioni!

    Uno sbuffo di fumo le sfuggì dalle labbra, mentre faceva spallucce, segno di quanto quella faccenda la seccasse. Insomma, che noia! Per la miseria, aveva appena finito di chiarirsi con quel vetusto, e ora le toccava un altro interrogatorio?! Ottimo! Bene! Davvero magnifico!

    Che palle!
    D'accordo, sarebbe stata breve. Oh, sì, brevissima!
    Si stava già annoiano a sufficienza!

    Ero a Merovish per farmi una birra e magari sscatenare una bella risssa,
    quando vedo quessto naufrago.
    Una pausa, un cui Nesrìn si chiese se fosse davvero necessario dire tutta la verità nei minimi particolari, o limitarsi a raccontare solo l’essenziale.

    Certo non poteva dirgli che aveva liberato lo schiavo per una pura ragione egoistica!
    O che il pensiero di ciò che la sua bravata avrebbe potuto scatenare, non le aveva nemmeno sfiorato l’anticamera del cervello! Avrebbe fatto la figura dell’irresponsabile, della casinista che non aspetta altro che l’occasione giusta per menar le mani, per gettarsi nella mischia e spaccare la faccia a chiunque fosse così stupido da mettersi contro di lei! Quel genere di persona che non pensa alle conseguenze, ma fa solo ciò che le dice l’istinto - il drago - perché è più spassoso e basta!

    ...

    Merda, era proprio da lei.

    L’avrebbero fatto diventare uno sschiavo, capisci? Dovevo intervenire!
    Riprese in tono concitato, sperando d’essere creduta.

    In effetti, aveva liberato Alastor anche per quello.
    Per la Fiamma, non era tanto meschina e menefreghista!

    Il problema è che poi le cosse mi ssono un po’ ssfuggite di mano ...
    Sguardo basso, espressione cupa.

    Quante volte si era giustificata con quella frase?


    Edited by Cât - 21/2/2014, 17:00
     
    Top
    .
13 replies since 18/3/2013, 20:37   543 views
  Share  
.