[LAM] Laputa è quello che Laputa non è.

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Renee Von Richthofen
     
    .

    User deleted



    Come la Fenice.

    Diventare Umani...
    o tornare ad esserlo?


    Laputa è quello che Laputa non è. La prima frase che riuscii a pronunciare arrivando per la prima volta in quel luogo risultava persino essere sgrammaticata ma, purtroppo, era anche l'unica in grado di descrivere quello che provavo osservando il cielo limpido e sentendo il tepore del sole riscaldare quei pochi lembi di pelle ancora abbastanza umani da recepirne i raggi. Mentre stavamo pacificamente in fila per la dogana, la navetta mi prese in disparte schiacciandomi contro una colonna badando bene che nessuna guardia fosse in vista. Aveva uno sguardo incattivito, gli si era crucciata talmente tanto la faccia che, per poco, i servomotori che muovevano le sue espressioni non cedettero per lo sforzo. - Tu, come hai potuto dare a quell'eretico la nostra navetta!? Tu hai tradito la mia fiducia, dovevamo restare con la nave, dovresti essere processata per favoreggiamento! - Non saprei dire, nemmeno oggi, se quel tono apatico avesse una sfumatura di rabbia o, come sospettavo, di velata amarezza per la consapevole situazione di non avere l'ordo Malleus a coprire le spalle agli alieni di quel mondo. - Tu.. sei una persona disgustosa. Ti avrei portato fuori da quel luogo io stessa, schifosa bastarda, vigliacca! Se non fossimo in un luogo pubblico ti avrei già scannato e impalato il tuo teschio su una picca! - Mi sarei dovuta sentire minacciata, ma avendo il vocalizzatore del droide solamente tre tonalità, anche con la più alta risultava comunque parlare a voce grossomodo "normale". Ma aveva ragione, in qualsiasi altra situazione mi sarei meritata la fucilazione o un bel giro nella colonia penale. E forse, tra le due, la prima era la più umana.

    - Se l'Imperatore ci ha mandate qui lui si fida di me e delle mie scelte! Non potevamo fare altrimenti, non potevamo uscire da quella palude senza aiuto! La navetta era solo un ammasso di rottami, lo sò che era una parte di te ma adesso tu sei qui, con me, puoi avere una nuova casa farti una nuova vita, e non per questo rinunciare alla fede. - Provai a liberarmi da quella specie di abbraccio droide-muro ma la cosa mi fu impedita da uno spintone della mia interlocutrice. - Sono io quella che da gli ordini qui, hai capito? - Mi colpì con uno schiaffo facendomi piuttosto male: le mani in titanio dello scheletro della navetta erano come dire... pesanti. Mi portai le mani al volto restando in silenzio, sapevo di avere sbagliato ma non potevo farci niente, non c'era alcuna possibilità per me di uscirne viva senza l'aiuto di quello Zimmer. Nessuna. Mi lasciò andare poi, voltandosi verso la gente in transito verso la dogana e sbuffando sonoramente più per una questione di script che altro, visto che di certo non aveva bisogno di respirare. - Mi dispiace ho esagerato. Ma questo mondo mi disturba, essere umani è oltremodo ... doloroso. - Mi avvicinai a lei appoggiandole una mano sulla spalla e mostrandole nell'altra la scheda dati della cabina di pilotaggio. - L'ho presa quando sono rientrata, qui ci sono tutti i dati sensibili e le informazioni su Mechenar, prendila tu. - Se per me era stato difficile abituarmi ad essere metà macchina, potevo solo immaginare la fatica di dover passare dall'essere una macchina all'essere una entità mortale priva della visione omnicomprensiva di ogni cosa che accade attorno a se. - Dobbiamo avere fede. Guarda questo posto, è meraviglioso, solamente un Dio buono ci avrebbe spedite qua per diffondere la sua parola e prendere conoscenza di qualsiasi elemento utile troviamo. Ti prometto che non verrò mai meno al mio giuramento ed al mio credo, mai, dovrò fare scelte difficili da qui in avanti ed alcune potranno anche sembrare eresia agli occhi degli stolti, ma tu che conosci, tu che provi assieme a me queste nuove sensazioni saprai certamente tenermi nella giusta strada. Io ho fiducia in te. - Lei era la mia unica amica in un intero mondo sconosciuto. Ed era anche l'unica persona che sapevo per certo essere incorruttibile, non avrei potuto chiedere di meglio. Ero amareggiata per il suo stato d'animo, non potevo biasimarla per lo schiaffo o per le ingiurie, una macchina non poteva comprendere d'impulso ciò che gli esseri umani sviluppano nell'arco di una vita intera, ma avrebbe avuto tempo per farlo. Molto tempo.

    Superata la dogana, non senza qualche perplessità sull'origine anatomica della mia inusuale compagna di viaggio, la nostra destinazione verteva in un luogo chiamato "L'albero Casa". Io, nella mia immensa ignoranza, avevo chiesto dove abitasse l'Alfiere di Laputa, come mi era stato detto di fare, e a quella risposta mi venne subito in mente qualche tipo di fregatura o di presa di giro, finchè i miei occhi stanchi non incrociarono quella torre bizzarra con in cima una bellissima chioma ramata. Non avevo mai visto nulla di simile, nemmeno nelle cattedrali alte centinaia di metri, nemmeno nei mondi formicaio con miliardi di abitanti e forse, L'Imperatore mi perdoni, nemmeno nella Sacra Terra c'era qualcosa di lontanamente paragonabile, per grazia e meraviglia, all'Albero Casa. - Sai... dovresti scegliere un nome. Non posso chiamarti "navetta" altrimenti la gente inizierà a pensare che sono fuori di testa. Che ne dici di Phoenix? Alla fine il tuo spirito si è reincarnato in questo corpo, è come se tu fossi in qualche modo rinata! ...Ed è anche il nome della navetta. Potrebbe andare? - L'androide sembrò riflettere un secondo camminando verso il Latifondo di Laputa. La vedevo molto pensierosa, assorta a dire il vero, al contrario del mio animo in preda alle più grandi emozioni che avessi mai provato: colori, odori, rumori di persone che passeggiavano con aria serena e quel retrogusto agrodolce del cibo appena consumato dopo pranzo, rimasto a permeare l'aria con odori che mai avrei pensato di conoscere a bordo di qualche incrociatore o sulla linea del fronte, in guerra. Era così meraviglioso che, a dirla tutta, mi sembrò di cadere nella più feroce delle eresie, eppure era così bello che nessuno al mondo sarebbe mai riuscito a corrompere quel luogo, ne Abaddon ne Slaanesh e nessun altro demone. Perchè? Perchè Laputa è quello che Laputa non è, ovvero non è la mia terribile, grigia, tossica casa.

    Aquilino_zps90fd4e2d



    - Phoenix va bene, Renee. Grazie. - Non aggiunse altro mentre facevamo i primi passi all'interno dell'Albero casa, indirizzate da cortesi individui verso quello che, a rigor di logica, doveva essere l'ufficio del cosiddetto Alfiere di Laputa. Era al decimo piano di altezza, abbastanza perchè la vista diventasse qualcosa di meraviglioso in grado di estendersi a perdita d'occhio su qualcosa che in vita mia avevo visto solo in video: campi coltivati. La meraviglia di quel mondo fu stroncata solo dal ligneo portone dell'ufficio: questo era già più simile ai gusti dei Commissari imperiali e dei grandi generali, richiamando forme e motivi fitormorfi non dissimili a quelli usati dall'ecclesarchia del mio universo. Mi avvicinai cautamente, quasi col timore reverenziale che qualcosa o qualcuno mi mozzasse una mano anche solo per aver osato deturpare quell'ambiente con il mio bussare imprudente. Due piccoli colpetti, "tok tok" e poi attesi. Phoenix si premurò di sistemarmi al meglio la divisa, non proprio pulita e splendente, che da bianca era diventata un grigio polvere inquietante in cui la striscia arancione risaltava come un pugno in un occhio. Ma era meglio di niente.
     
    Top
    .
  2.  
    .
    Avatar

    Viaggiatore dei Mondi

    Group
    Staffer
    Posts
    24,480
    Location
    là.... \ò_ò

    Status
    Anonymous

    "Chi vuol essere un uomo giusto deve rispettare tutte le forme di vita su questa terra, il cielo, la luna, il sole, le stelle e quello che la natura offre. Se a casa sua arriva un ospite, gli deve dare alloggio, da mangiare e da vestire.
    Così si dovrebbe comportare un uomo giusto".


    Kim Katsitsiosta.

    rosadru

    Albero Casa, Latifondo.
    Presidio Errante, Endlos.

    Uno sbuffo seccato abbandonò le labbra rosse dell'Alfiere Errante, generando quel poco di vento che bastava per smuovere un foglio di pergamena lasciato libero di fronte a lei. Una mano femminile ed affusolata si allungò per raccoglierlo, disponendolo con ostentata pazienza di fronte allo sguardo smeraldino che, terribilmente stanco, si sforzava con tutto sè stesso di analizzarlo in ogni minimo dettaglio. Un altro cantiere desiderava un finanziamento dal Mastio per la ricostruzione di un edificio pubblico alla Città Alta -ma non glielo avevano già domandato alcune settimane prima?- e lei non sapeva più dove raccogliere tutti quei soldi: i benefici finanziari sottratti ai membri del Sodalizio condannati per tradimento in seguito alle Nove Giornate erano sul punto di esaurirsi, e Laputa non era ancora abbastanza potente da permettersi di sperperare fondi per riparazioni superflue. Non dopo una Guerra Civile.

    Sbuffò di nuovo, la Dama del Vento.

    Odiava quelle situazioni, ed odiava fondamentalmente anche la politica: ancora malediceva il giorno in cui il suo predecessore si era volatilizzato nel nulla lasciandola totalmente sola a dirigere la baracca. L'unica ragione per cui non se ne era ancora andata via ed aveva preso posizioni molto chiare durante la guerra era imputabile principalmente alla concezione di "casa" su cui ruotava l'intera gilda degli Aviatori: abbandonare il Presidio Errante voleva dire abbandonare anche tutti coloro che amava, l'unico luogo in cui poter tornare, e su cui poter contare.

    Qualcuno bussò alla porta.

    Con un movimento distratto impresse la propria firma su quel documento per poi inserirlo in cima ad una pila abbastanza alta alla sua destra, dunque ne prese uno nuovo dalla pila che, invece, si ergeva alla sua sinistra.

    cesareduello

    -Avanti.

    E se qualcuno si fosse mai azzardato di commentare una certa invidia per la sua carica, beh... probabilmente la Dama del Vento lo avrebbe preso a schiaffi.
    Stupida burocrazia.

    Premetto che lo specchietto delle tecniche passive di Dru è un pò lunghino, dunque per evitare scocciature varie mi limiterò ad inserire solo le passive utilizzate nelle giocate semplici. Ovviamente valgono pure quelle non citate, anche se irrilevanti.
    Se ho dimenticato qualcosa, la aggiungo nel prossimo specchietto >_<
    CITAZIONE
    Aura di Venere»
    L'amore è un sentimento intenso e profondo, simile all'affetto, alla simpatia ed all'adesione, ma molto più violento ed incontrollabile, impossibile da rendere appieno per chi non ha avuto mai modo di viverlo, rivolto verso una persona, un animale, un oggetto, o verso un concetto, un ideale. Oppure, può semplicemente essere un impulso dei nostri sensi che ci spinge verso una determinata persona. E' tuttavia soggettivo, ed è forse quello a renderlo così complesso; per alcuni è il volere che gli altri siano felici, un sentimento incondizionato e che richiede molto coraggio e accettazione, per altri è ciò che avvicina l'uomo ad un Dio lontano, altri lo ritengono semplicemente una utopia, qualcosa di non concreto. Sono infiniti i modi di pensare e vederlo, così tanti quanti sono le creature di ogni universo e dimensione. Drusilia Galanodel, insieme al fratello Quarion, rappresenta ogni singolo aspetto della carta di Arcani di cui sono i concetti incarnati. Loro son l'Amore, il due di Coppe, e lei è uno dei due calici traboccanti rappresentati dalla carta. Il due significa polarizzazione delle correnti; l'anima androgina dell'asso si è divisa ora in due parti che adesso cercano di ricongiungersi. Ecco perchè l'attrazione erotica non è solo di tipo sessuale, di cui è vessillo il gemello, ma in Drusilia diviene spirituale, visto che in lei v'è la ricerca dell'anima perduta. La carta mette enfasi sul collegare, indica l'occuparsi dell'amore e dell'armonia anche attraverso il pensiero, ed è proprio quello a suscitare effetti nelle menti di chi incontra la Dama del Vento. In termini gdr, costoro vedranno in lei ciò che amano, e per questo un musicista la riconoscerà come propria musa, o sentirà dolci melodie provenienti dai suoi passi, ed un pittore la vedrà come opera d'arte vivente, o un chierico fedele vedrà in lei l'impronta del suo dio. Tali reazioni possono essere infinite, come lo sono coloro che la incontreranno, assaporandone la persona, omaggiando la sua bellezza.
    NB: è una passiva (malia) di caratterizzazione, abbastanza di libera interpretazione.

    Aura dei Giusti»
    Altro non è che una aura di "cárisma" che circonda alcuni degli appartenenti alla gilda. Tale aura è invisibile tuttavia splendente per chi è in grado di guardarla, ed è un concentrato di Salvezza, Misericordia e Grazia. Coloro che avranno modo di osservare un portatore di tali doni, vedranno nelle sue gesta, anche quelle non apprezzabili, la manifestazione più alta di Giustizia, perchè Aviatore è colui che scelse di avere il dono di una vita spesa al servizio dei fratelli "Ciascuno metta al servizio degli altri il dono che ha ricevuto". [cit.]

    Corpo Celeste»
    « i figli di Dio videro le figlie dell'uomo che erano belle e si presero delle mogli fra tutte quelle che scelsero. » Bereshit (Genesi) VI,2.
    Risultato dell'unione fra sangue umano ed angelico, il corpo della Dama presenta tratti di entrambe le razze. Fra le caratteristiche angeliche da lei ereditate vi è certamente la capacità di irradiare luce dalla propria pelle, ed è in grado di intensificarla o meno a proprio piacimento. Questa tuttavia non si annullerà mai, ragion per cui, se di giorno sarà praticamente impercettibile, di notte e nell'ombra si manifesterà sotto forma di candore lunare. Essendo quindi un corpo luminoso, questo non sarà provvisto di ombra ai propri piedi.
     
    Top
    .
  3. Renee Von Richthofen
     
    .

    User deleted



    Come la Fenice.

    Diventare Umani...
    o tornare ad esserlo?


    Aprendo la porta mi ritrovai nell'ufficio più sfarzoso in cui avessi mai messo piede sino a quel momento: pareti decorate da fregi e colori pastellati vivaci e semplici in grado di rasserenare anche l'animo più brutale facevano da contorno al vero gioiello di quella collezione, ovvero il Gran Maestro. Mi avevano avvisato che era una donna, ma non una delle bellezze imperiali, un qualcosa di molto superiore respetto al comune, come se qualcosa o qualcuno le avesse toccato l'anima in modo tale da renderla desiderabile persino ad una persona come me, metà macchina, con una fede assolutamente incrollabile nell'unico vero Dio. Mi avvicinai lentamente seguita da Phoenix che non pareva mostrare alcun sintomo significativo nell'osservare la beata magnificenza di quella donna. Fermai il mio incedere a pochi metri dalla scrivania battendo i tacchi e sfoggiando un saluto militare di pregiata fattura, di quelli riservati solamente ai generali d'armata, mettendomi poi sull'attenti prima di interloquire.

    - Renee Von Richthofen e Phoenix al vostro servizio, vostra grazia, siamo due naufraghe in queste lande ed abbiamo passato davvero grosse privazioni per poter essere qui oggi, e molto è dovuto alla fortuna a dire il vero, quindi mi sento onorata di avere la possibilità di parlarle personalmente. - Feci un piccolo inchino sincronizzato con Phoenix, continuando subito dopo. - Siamo venute qui per parlare con colei che, attualmente, sembra essere ritenuta la più forte personalità di queste terre, quindi spero di non sbagliarmi chiedendole se questo è vero. Se lo fosse, potrei chiedervi l'onore di servire nella vostra milizia? - Prima ancora di asservirmi a qualsivoglia personaggio volevo almeno la conferma, teorica o meno, che quella creatura fosse effettivamente chi pensavo fosse. Eppure, anche se sapevo perfettamente non trattarsi di una vera donna la mia testa non riusciva a non identificarla come una delle numerose sante dell'Adepta Soritas e per questo, sebbene cercassi di non darlo a vedere, ero rimasta affascinata a sgomenta allo stesso tempo.

    Ripensando bene a quel discorso, in effetti, la fretta ed il servile desiderio di obbedire a qualcuno inculcatomi dall'esercito mi avevano fatto spingere il piede sull'acceleratore in modo brutale, forse inadatto alla calma solare e tranquilla di quel luogo, ma ero stanca, avevo sonno e le ferite dovute allo schianto su Endlos non si erano ancora minimamente attenuate dentro di me...
    ... Ero giustificata.
     
    Top
    .
  4.  
    .
    Avatar

    Viaggiatore dei Mondi

    Group
    Staffer
    Posts
    24,480
    Location
    là.... \ò_ò

    Status
    Anonymous

    Ancora seduta comodamente alla propria scrivania, il Gran Maestr lasciò entrare nel proprio ufficio le due graziose fanciulle. Con fare volutamente distratto lanciò un'occhiata fugace alle due figure che, lentamente, percorrevano lo spazio che le separava con fare... teso. O forse doveva dire rigido? Una si era perfino messa sull'attenti.

    -Sono l'Alfiere del Presidio Errante, se è questo ciò che intendi.

    Rispose gentilmente alla fanciulla dai biondi capelli e gli occhi grandi ed azzurri come due specchi d'acqua. Notò anche la sua strana carnagione, perfetta all'apparenza eppure opaca per l'intera metà del suo corpo. Nulla di particolarmente strano -non con un lich plurimillenario fra i suoi Comandanti- e date le circostanze preferì non fare domande in proposito. Magari più avanti, casomai avessero approfondito i rapporti.

    -E si, per voi sarebbe possibile entrare nel mio ordine ma... credo che prima avrei da farvi alcune domande, se non vi dispiace. Prego, accomodatevi pure.

    Portò una mano ad indicare le poltroncine disposte di fronte a lei in un cortese gesto di invito, ed approfittò di quegli attimi per soffermarsi sui loro un abiti sgualciti e sporchi che le ricordavano vagamente delle uniformi militari. Nulla di esistente su Endlos, comunque: non le fu difficile supporre che fossero entrambe naufraghe.

    -Ad esempio... cosa vi spinge da queste parti?

    Sorrise gentile, allungandosi verso un mobiletto di fianco a lei e prendendo una guantiera di dolci che non tardò ad offrire.

    adamee

    -Biscottino? ♥

     
    Top
    .
  5. Renee Von Richthofen
     
    .

    User deleted



    Come la Fenice.

    Diventare Umani...
    o tornare ad esserlo?


    Presi posto lentamente mentre Phoenix preferì restare in piedi dietro alla poltroncina. Onestamente non vedevo l'ora di mettermi un poco seduta e anche di dormire, ma cercai di farmi coraggio tanto più che da quel colloquio potevano dipendere diverse cose nel mio immediato futuro. Avevo persino tralasciato di dire la cosa più importante, ossia l'unico motivo per cui ero davvero finita in quell'ufficio a Laputa: servire qualcuno. - Non c'è nessun problema a porre delle domande, fate molto bene vostra grazia. Io sono stata addestrata a servire ed in questo luogo mi è stato detto che siete voi ad essere la più forte tra tutti gli altri Alfieri di questo pianeta, o piano d'esistenza che sia, quindi è a vostra grazia che io vorrei potermi rimettere, giacchè so che il fato mi ha bloccata qui e non v'è alcuna possibilità per me e Phoenix di andarcene. Ho pensato che sarebbe stata la cosa migliore ed ora che vedo Laputa coi miei occhi posso dirvi che la città è qualcosa di assolutamente meraviglioso. - Quella donna mi spingeva a parlare in maniera serena e spensierata, raccontando le cose con una sfumatura di reverente cordialità, mentre il tono della mia voce restava sempre basso eppure gioioso, caso più unico che raro per la mia personalità. Phoenix lo aveva avvertito, su di lei l'influenza di madama Galanodel sembrava avere un effetto prepotentemente ridotto, forse perchè i processi logici della mente cibernetica non riuscivano ad analizzare con la stessa frequenza quell'aura di mistico splendore che avvolgeva l'Alfiere del presidio errante.

    - Come le dicevo siamo due militari e cerchiamo un signore, o una signora nel vostro caso, Retta e Giusta da poter servire. Null'altro. - Abbiamo fame, sete e sonno! Erano le parole che avrei voluto urlarle subito dopo ma mi costrinsi a tacere per il solo e semplice desiderio di atteggiarmi a personalità forte e stoica, e non per una mollacciona qualunque. L'androide intanto mi scrutava come se cercasse di capire di quale bizzarra malattia fossi diventata inaspettatamente portatrice, quasi la felicità fosse un morbo da estirpare. Lei non capiva, non ancora.
     
    Top
    .
  6.  
    .
    Avatar

    Viaggiatore dei Mondi

    Group
    Staffer
    Posts
    24,480
    Location
    là.... \ò_ò

    Status
    Anonymous

    Un sopracciglio castano si levò perplesso nel notare che una delle due fanciulle fosse rimasta in piedi come se nulla fosse. Ancor più perplessa rimase nel notare che nessuna delle due avesse accettato le leccornie offerte. Fece spallucce: magari erano a dieta o tenevano particolarmente alla linea; doveva sempre tener conto che si trattava comunque di due fanciulle, non di maschietti dagli stomaci innaturalmente senza fondo come Adam, giusto per citarne uno. Ripose il vassoio e prese ad ascoltarle con volto tranquillo e sereno, come suo solito, iniziando a sorseggiare una bevanda calda che sostava fumante in attesa di esser assaporata da ancor prima dell'arrivo delle due straniere.

    -Io sono stata addestrata a servire ed in questo luogo mi è stato detto che siete voi ad essere la più forte tra tutti gli altri Alfieri di questo pianeta, o piano d'esistenza che sia- per poco Drusilia non si strozzò, rischiando di versarsi tutta la cioccolata calda sul vestito. Per fortuna non accadde, ma ci mancò poco -quindi è a vostra grazia che io vorrei potermi rimettere, giacchè so che il fato mi ha bloccata qui e non v'è alcuna possibilità per me e Phoenix di andarcene. Ho pensato che sarebbe stata la cosa migliore ed ora che vedo Laputa coi miei occhi posso dirvi che la città è qualcosa di assolutamente meraviglioso.
    Come le dicevo siamo due militari e cerchiamo un signore, o una signora nel vostro caso, Retta e Giusta da poter servire. Null'altro.


    Posò rapidamente la tazza sulla scrivania, giusto per non correre rischi troppo azzardati.

    -Si, ehm, ti ringrazio- sorrise imbarazzata -Però, vedi, non so chi ti abbia detto queste cose, ma tra gli Alfieri non vanno fatte distinzioni di... ehm... "forza". Ognuno ha dei poteri diversi, e non si può fare una stima fra abilità che non hanno nulla o molto poco in comune fra loro.

    La corresse il Gran Maestro, comprensiva ed accomodante; non dubitava che la fanciulla avesse parlato in buonafede, ma qualora quelle le voci avessero varcato i confini di Laputa, certamente sarebbero degenerate in gaffe diplomatiche, incomprensioni e malcontento.

    -Per quanto riguarda la mia Gilda, l'ingresso è volontario, quindi a meno che non siate delle criminali ricercate in ogni presidio, e non lo siete considerando che non vi riconosco, potete entrare senza alcun problema- annuì decisa, avvicinando loro un modulo d'iscrizione prontamente estratto da un cassetto -Però resterebbe da decidere il vostro collocamento all'interno dell'Ordine, e questo dipenderebbe dalle vostre abilità.

    Portò le mani congiunte all'altezza del volto, i gomiti ben piantati sulla scrivania.

    -Quindi... cosa sapete fare, esattamente? E cosa sareste disposte a fare in questa gilda?

     
    Top
    .
  7. Renee Von Richthofen
     
    .

    User deleted



    Come la Fenice.

    Diventare Umani...
    o tornare ad esserlo?


    Per essere una leader Drusilia era piuttosto modesta, nulla a che vedere con le personalità poco lungimiranti con cui avevo avuto a che fare negli anni precedenti. Ma forse, come era giusto pensare, questa parvenza di omogeneità tra i vari poteri era da ricercarsi nell'impossibilità di tenere unito un luogo come quello, in continuo cambiamento e pieno di misteri. Annuii lentamente alle sue parole come a voler sottolineare la mia totale comprensione del problema, al contrario di Phoenix che era rimasta fissa a guardare l'Alfiere nemmeno avesse in mente di vivisezionarla per capire quale strano e misterioso potere stesse esercitando su di me. Mi venne anche in mente l'idea di farla sedere o, quantomeno, di dirle di smetterla con quegli sguardi indiscreti e fuori luogo... ma temevo di ricevere un altro ceffone, davanti al mio futuro datore di lavoro, quindi decisi di tenermi per me tale considerazione sull'operato del mio androide.

    - No, non siamo ricercate da nessuno, non si preoccupi. - poi continuai abbastanza tranquillamente. - Io ho un addestramento militare avanzato, utilizzo bene gran parte delle armi e delle macchine... almeno quelle della mia dimensione... e nel mio mondo natale lavoravo per la polizia repressiva, quindi ho esperienza di combattimenti urbani, antiterrorismo, servizio di spionaggio industriale e eliminazione degli obiettivi sensibili. - Poi guardai Phoenix invitando a parlare per se stessa con un cenno del capo ed uno sguardo piuttosto duro. Quella sbuffò, prendendo poi la parola con quel suo tono piatto e artificiale. - Io sono Phoenix, conosco molto bene il funzionamento di quasi ogni meccanismo esistente al mondo e riesco a pilotare agevolmente aeromobili e mezzi terrestri di qualsiasi tipo, ho servito a bordo di astronavi come timoniera e addetta agli armamenti. - Non fece di proposito menzione al fatto di non essere umana, forse dava per scontato che si vedesse dal suo portamento e dalla sua fisicità un pochino troppo perfetta per un essere umano normale. Ma la mia preoccupazione era che lei non si fidasse, nonostante il discorso fatto precedentemente l'arrivo a Laputa, degli Alfieri di quel luogo. Sapevo bene che lei, nel suo intimo, avrebbe voluto restare in mezzo alla palude con la sua navetta aspettando che qualcuno venisse a prenderci da chissà dove ma, semplicemente, non era stato possibile e prima lo avrebbe accettato migliore sarebbe stata la sua vita. Senza discussioni.

    - Per quello che sono disposta a fare... - parlai volutamente al singolare, onde evitare di offendere Phoenix. - ...Direi qualunque cosa. Per il mio Imperatore ho ucciso, combattuto, rinunciato ad una famiglia in cambio della santità del mio spirito. Ho persino sacrificato gran parte della mia umanità per servire. - Dissi dando un colpetto con la mano sinistra sulla scrivania in modo che il suono robusto del metallo esplicasse ogni cosa. - Ed ora che del mio Imperatore posso servare solo la fede nella giustizia e nel bene supremo, solo vostra grazia potrà scegliere come sfruttare le mie abilità. - Phoenix abbassò lo sguardo. Rimase in quel modo dei lunghi secondi, tanto che ad un certo punto mi sembrò sul punto di volersene andare indignata, e poi parlò. - Anche io, come lei, sono disposta a quello che dovrà essere fatto. - Il cuore tornò a battermi normalmente così come il respiro: Phoenix non avrebbe dato di matto almeno quel giorno.
     
    Top
    .
  8.  
    .
    Avatar

    Viaggiatore dei Mondi

    Group
    Staffer
    Posts
    24,480
    Location
    là.... \ò_ò

    Status
    Anonymous

    Rimase per lunghi attimi in riflessione, gli occhi fissi sulla fanciulla dai capelli del colore del grano, cercando di trovare mentalmente una collocazione per quelli che erano i suoi talenti. Nonostante combattesse, doveva tener conto di quanto il Presidio Errante avesse attualmente bisogno di tecnocrati, ora più che mai a causa dell'assenza di Raylek, tuttavia limitare due soldatesse specializzate in combattimenti urbani, antiterrorismo, servizio di spionaggio industriale ed eliminazione degli obiettivi sensibili in una squadra di "sviluppo e ricerca" come la Blu le sembrò in un certo senso poco furbo. Anche perchè, oltre che pratica di tecnologia, aveva precedenti di spionaggio, e quella era una carta ancora più rara.
    In più sostenevano di essere disposte a tutto: a dirla tutta le ricordarono qualcuno.

    -Capisco.

    Pronunciò, mentre gli smeraldi si riducevano a piccole fessure.

    -Allora vi prego di trascrivere sul modulo "Squadra Rossa". Sarà quello il gruppo a cui apparterrete: credo che andrete molto d'accordo con il vostro Comandante. E' molto serio ed intelligente, estremamente preparato, ed in un certo senso è abile nei vostri stessi campi.

    Sulle labbra di rosa si delineò un sorrisetto divertito.
    E bravo Jattur, beato fra le donne...

    -Dopo aver firmato il modulo, ricordatevi di consegnarlo agli uffici burocratici al primo piano. Da quel momento in poi sarete Aviatrici a tutti gli effetti ed otterrete la chiave del vostro alloggio: a voi scegliere se dormire insieme o meno- a quelle parole, posò sulla scrivania un pezzo di carta ed un frammento metallico -Questa è una mappa di Endlos: ci permette di intercettare i nostri colleghi in qualunque luogo si trovino, mentre questo è un frammento di intelligenza artificiale: potete farvelo forgiare in qualunque forma desideriate: vi servirà per tenervi in contatto con tutti noi.

    Sorrise pacata e gentile, sollevandosi dalla propria poltrona e tendendo loro la mano.

    -Sarà un piacere avervi con noi, ragazze.

    La mappa ed il pezzo metallico sono l'Aeris Mappa ed i Frammenti di AI, oggetti gratuiti che si ottengono con l'ingresso in gilda. Riguardo all'utilizzo, ve lo spiegheranno i burocrati.
     
    Top
    .
  9. Renee Von Richthofen
     
    .

    User deleted



    Come la Fenice.

    Diventare Umani...
    o tornare ad esserlo?


    Annuii lentamente, alzandomi con un profondo inchino. - Sarà un onore poter intraprendere una nuova vita al vostro servizio, Alfiere. - Con una mano recuperai gli oggetti da sopra la scrivania, facendoli scomparire nelle tasche della divisa. Ero particolarmente elettrizzata all'idea di poter finalmente avere qualcosa da fare, la sola idea di impotenza che mi dava l'essere rimasta abbandonata in quel mondo era oltremodo distruttiva, avere uno scopo mi aiutava a mantenere la concentrazione a sentirmi in qualche modo meno addolorata e, ovviamente, a perseguire quella che credevo essere la volontà del mio Dio.

    Quando allungò la mano la presi delicatamente baciandola con un piccolo inchino della testa in segno di reverenza, Phoenix si limitò a fare un saluto più formale stringendole la mano in maniera abbastanza sbrigativa e volando a grandi falcate verso l'uscita del grande ufficio: non riusciva ad accettare di doversi conformare ad un nuovo mondo e a dei nuovi costumi. Anche per me era difficile cambiare abitudini e modi di pensare ma la mente umana non è rigida e logica come quella di un droide, non ha dei pensieri fissi e li muta di continuo in base alle sensazioni che riceve dal mondo esterno... nella mia amica era tutto più lento e complesso, ma avevo fiducia nel fatto che, presto o tardi, ci sarebbe riuscita.

    - Buona giornata vostra grazia. - Mi congedai dall'ufficio senza troppo clamore, dirigendomi dove indicato per completare la mia affiliazione all'Alfiere del presidio Errante.

    Una macchina non poteva capire l'emozione umana. Era questo che pensava il creatore di Phoenix quasi trenta millenni addietro, su un pianeta roccioso e triste chiamato Marte, mentre studiava un nuovo modo per dare alle macchine da guerra dell'Imperatore il dono della coscienza. Non credo che abbia mai pensato, in cuor suo, che in un giorno così distante da aver persino cancellato il solo ricordo del suo nome, qualcuno sarebbe riuscito laddove il migliore dei tecnocrati aveva fallito: rendere umana una creatura artificiale. Phoenix fissava fuori da una delle piccole finestre dei corridoi al decimo piano, con lo sguardo perso nella luce del meriggio incapace di capire se quel che vedeva le piacesse davvero o fosse solo l'ennesimo script della sua coscienza programmata. Renee le poggiò una mano sulla spalla in quello che più che altro voleva essere un abbraccio timido di due amiche legate da qualcosa che andava oltre la carne ed il sangue. La navetta guardò colei che aveva, a parer suo, tradito in parte i dettami che aveva giurato di proteggere e trovò un volto sereno, tranquillo, illuminato dalla luce di un sole che mai nessuno si sarebbe potuto sognare di ammirare nel buio del cosmo. E forse, in quel momento, tra nessi logici e circuiti luminosi, anche Phoenix riuscì a comprendere quello che provava Renee: gioia.
     
    Top
    .
8 replies since 21/3/2013, 17:24   133 views
  Share  
.