[EM] The Voyager

Un altro caldo giorno era alle soglie ed un pirata, caduto dallo spazio, si trovava alle porte di Merovish.

Pronto a partire verso il luogo del suo naufragio transdimensionale per controllare se qualche oggetto della sua nave, i cui resti erano ora in mano agli Eversori, non fosse sfuggito alla squadra di recupero.

Così preso in prestito un carro e dei cavalli partì verso il luogo dell'impatto. La traversata tra le dune sabbiose procedeva placidamente, non poteva certo stancare quelle povere bestie. Il deserto dei laghi di vetro era un luogo infido, bisognava stare attenti alla calura e risparmiare le forze se si voleva sperare di sopravvivere ad una lunga traversata. Non pensava di stare via molto tempo, ma aveva portato con sé le provviste sufficienti e abbondanti scorte di acqua.

Ed ovviamente se era preparato ad affrontare le avversità climatiche e naturali dello Yuzrab era altrettanto pronto ad affrontare qualsiasi altro pericolo. C'era la possibilità di incontrare predoni o comunque qualcuno interessato ai pochi beni che trasportava, poco male era armato e i banditi non lo spaventavano.

In fondo Helk era un Eversore di Merovish.

E prima ancora era il Capitano Helk Muliphein, pirata del tempo e dello spazio.

Certo era strano vedere uno che aveva razziato tra i flussi del tempo e in galassie lontane muoversi a bordo di un carro in quel deserto polveroso e tremendamente caldo.

Ma questo mondo era Endlos.

L'unico semipiano con il potere di riscrivere la vita di una creatura. Ti trascina in quel mondo ed ahimé andarsene è quasi impossibile.

Ma Helk non avrebbe mai dimenticato chi o cosa era stato, al di là delle perdite subite, lui era pur sempre il pirata Muliphen, con il suo lungo cappottone scuro e il cappello grigio con il jolly roger.

Purtroppo la ricerca non andò a buon fine, trovò solo qualche pezzo di latta inutile e ben presto fu di ritorno verso Merovish.

Ma se il viaggio di andata lo vide procedere in solitaria ecco all'improvviso comparire all'orizzonte una strana figura che procedeva a piedi. Follia! Non aveva mica intenzione di raggiungere Merovish a piedi?

Lentamente il carro raggiunse lo strano individuo di spalle. Gli occhi gialli del pirata lo identificarono come un umano, in quel semipiano aveva constato che fossero in parecchi di quella specie, ma di spalle non poteva averne la certezza.

Ma ciò che più lo colpì fu il suo abbigliamento e quella che sembrava la totale mancanza di un equipaggiamento necessario per una traversata nel deserto.

“Salve straniero... sto tornando a Merovish. Ti serve un passaggio?”

Poteva sembrare una gentilezza inaspettata quella dimostrata da Helk nei confronti dello sconosciuto. Ma egli stesso aveva sperimentato non molto tempo prima l'ardente sole dello Yuzrab, senza soccorso sarebbe presto morto tra i resti del relitto della sua nave spaziale. Da qui l'idea di non negare a nessuno un po' di aiuto nel deserto... e soprattutto un po' d'acqua.

“Se vuoi ho anche dell'acqua.”

SPOILER (clicca per visualizzare)

Condizioni fisiche: ottime
Condizioni psicologiche: circospetto
Energia: 100%

Note: Helk ha l'aspetto di un lupo dalla pelliccia blu. Ti arriva di spalle a bordo di un carro trainato da cavalli, quindi ancora non sa che faccia hai

Abilità:

Pensare
Come già detto quella del pirata è una mente brillante e fuori dal comune. Certo non è detto che riesca sempre a trovare la cosa giusta da fare in ogni situazione, anch'egli è passibili di errori madornali e scelte sbagliate. Tuttavia come Capitano di una nave pirata ha imparato che il tempismo è tutto, pensare velocemente è d'obbligo in determinate. Così un po' per predisposizione naturale, un po' per necessità ha acquisito una velocità di pensiero disarmante. Il che si traduce in una prontezza di riflessi decisamente fuori dall'ordinario. (Passiva di bonus ai riflessi, 5 punti)

Agire
Se pensare velocemente è importante, lo è ancor di più saper agire in tempo. Spesso situazioni di pericolo richiedono che pensiero e azione riescano a muoversi di concerto e in sintonia. Così Helk si è allenato duramente per saper agire in maniera quasi istantanea dopo aver deciso cosa fare. Ora gli basta un'istante per riuscire ad attivare uno dei suoi dispositivi o per azioni di altro genere. (Il tutto si traduce in una Passiva di Istant Casting, 5 punti)

Equip:

Alabarda Spaziale #3, l'edulcorata
Trattasi della terza versione di una sua arma ben collaudata, appunto l'alabarda spaziale. Un oggetto dalla lunghezza totale intorno ai 180 cm, dalla colorazione grigiastra arricchita da delle strisce più scure in prossimità della punta. Una delle estremità si ingrossa e termina dunque in una punta pericolosamente acuminata. Anche questo è un vero e proprio gioiello di tecnologia, l'alabarda è realizzata infatti con un mix unico di metamateriali nanostrutturati, da cui derivano le sue incredibili e versatili doti.
Normalmente presenta una resistenza pari a quella dell'acciaio e un peso contenuto.

Black Plate:
La Black Plate è un gioiello di tecnologia, frutto di una vita di ricerca, e da un'esistenza attuale che ha del paradossale, in quanto inviata dal suo creatore a se stesso prima che sia stata inventata e realizzata. Di per se si presenta come una carta o tessera nera con un simbolo bianco sulla superficie liscia. Sembra sia composta da una specie di metallo leggermente flessibile, ma la sua composizione interna è ben più complessa e misteriosa. Ma di cosa si tratta esattamente? Facile. La Black Plate altro non è che un dispositivo di controllo. Uno strumento atto a controllare e manipolare materia ed energia (e non solo). Strabiliante! Un oggetto davvero fuori dal comune e dalle potenzialità infinite. La più grande difficoltà è il controllo del dispositivo stesso. Infatti codificare un comando da trasmettere alla carta è decisamente complicato, questo limita di molto l'utilizzo che Helk è in grado di farne attualmente.

Lo Yuzrab, un po' come tutti i deserti, si divertiva a giocare con i viaggiatori tanto arditi da sfidare le sue dune sabbiose. Si perché la calura di quel sole cocente finisce per sfiancare corpo e mente, annebbiando i pensieri e confondendo la ragione.

Certo se si è abbastanza preparati si possono evitare molte di queste insidie, e chi ci è caduto in quel deserto ed ha sfiorato la morte non si azzarda ad affrontare il deserto dei laghi di vetro sprovvisto del bene miracoloso: l'acqua.

Che sebbene possa sembrare scontato, basta una buona scorta di acqua fresca a cambiare radicalmente un'avventura nel deserto.

In sostanza il Pirata ricevette in risposta alla sua offerta un rifiuo e parole confuse. Ma chi era tanto folle da rifiutare dell'acqua nel pieno del deserto?
Semplice, chi era stato già toccato dal sole dello Yuzrab.

Lo straniero farneticò di miraggi e di posti lontani, ma infine rivelò quello che il pirata aveva già intuito.

“… sto male!...”.

Detto questo cadde a terra ricoprendosi di sabbia. Helk prese un respiro profondo, quasi come se sapesse cosa sarebbe successo, e saltò giù dal carro portandosi una borraccia piena d'acqua.

Si avvicinò allora al povero straniero e sollevandogli delicatamente il capo gli avvicinò la borraccia per aiutarlo a bere.

“Non sono un miraggio. Sù riprenditi e bevi un po'... ti aiuterà a stare meglio!”

Aspettando una qualche reazione continuò a parlare, quella scena gli smuoveva i ricordi.

“Sai è un po' sciocco affrontare lo Yuzrab in questo modo... ma chi sono io per parlare? In fondo qualche mese fa quando sono capitato qui mi trovavo nella tua stessa situazione...”

Sebbene allora tutto intorno a lui ci fossero i resti di un relitto fumante...

SPOILER (clicca per visualizzare)

Condizioni fisiche: ottime
Condizioni psicologiche: circospetto
Energia: 100%

Note: déjà vu

Abilità:

Pensare
Come già detto quella del pirata è una mente brillante e fuori dal comune. Certo non è detto che riesca sempre a trovare la cosa giusta da fare in ogni situazione, anch'egli è passibili di errori madornali e scelte sbagliate. Tuttavia come Capitano di una nave pirata ha imparato che il tempismo è tutto, pensare velocemente è d'obbligo in determinate. Così un po' per predisposizione naturale, un po' per necessità ha acquisito una velocità di pensiero disarmante. Il che si traduce in una prontezza di riflessi decisamente fuori dall'ordinario. (Passiva di bonus ai riflessi, 5 punti)

Agire
Se pensare velocemente è importante, lo è ancor di più saper agire in tempo. Spesso situazioni di pericolo richiedono che pensiero e azione riescano a muoversi di concerto e in sintonia. Così Helk si è allenato duramente per saper agire in maniera quasi istantanea dopo aver deciso cosa fare. Ora gli basta un'istante per riuscire ad attivare uno dei suoi dispositivi o per azioni di altro genere. (Il tutto si traduce in una Passiva di Istant Casting, 5 punti)

Equip:

Alabarda Spaziale #3, l'edulcorata
Trattasi della terza versione di una sua arma ben collaudata, appunto l'alabarda spaziale. Un oggetto dalla lunghezza totale intorno ai 180 cm, dalla colorazione grigiastra arricchita da delle strisce più scure in prossimità della punta. Una delle estremità si ingrossa e termina dunque in una punta pericolosamente acuminata. Anche questo è un vero e proprio gioiello di tecnologia, l'alabarda è realizzata infatti con un mix unico di metamateriali nanostrutturati, da cui derivano le sue incredibili e versatili doti.
Normalmente presenta una resistenza pari a quella dell'acciaio e un peso contenuto.

Black Plate:
La Black Plate è un gioiello di tecnologia, frutto di una vita di ricerca, e da un'esistenza attuale che ha del paradossale, in quanto inviata dal suo creatore a se stesso prima che sia stata inventata e realizzata. Di per se si presenta come una carta o tessera nera con un simbolo bianco sulla superficie liscia. Sembra sia composta da una specie di metallo leggermente flessibile, ma la sua composizione interna è ben più complessa e misteriosa. Ma di cosa si tratta esattamente? Facile. La Black Plate altro non è che un dispositivo di controllo. Uno strumento atto a controllare e manipolare materia ed energia (e non solo). Strabiliante! Un oggetto davvero fuori dal comune e dalle potenzialità infinite. La più grande difficoltà è il controllo del dispositivo stesso. Infatti codificare un comando da trasmettere alla carta è decisamente complicato, questo limita di molto l'utilizzo che Helk è in grado di farne attualmente.

Cane?
Sciocchi umani.
La loro razza era diffusa e sparsa per tutto lo spazio tempo come poche altre. Peccato che la maggior parte di loro fossero così ottusi e arretrati.

Mpf. Cane.

Ma cosa poteva fare contro l'ignoranza?
In fondo non era certo colpa del maggiordomo se questi aveva una cultura razziale così bassa. E' naturale quando non si conosce qualcosa assimilarla alla cosa che è più familiare. In questo caso un cane. Ma diavolo! Poteva ancora accettare che qualcuno lo scambiasse per un lupo, ma un cane!

Fortunatamente Helk era di buon umore, nonostante la ricerca fallimentare che lo vedeva tornare in città senza niente di utile.
Più che altro si sentiva particolarmente comprensivo nei confronti di quel maggiordomo.
Aveva avuto modo di intuire che quello strano individuo era un naufrago, esattamente come lui, arrivato nel deserto per volere di un destino burlone.

“Mio caro Jack io non sono un cane. Devi sapere che esistono tanti altri mondi oltre al tuo piccolo pianeta e alla tua miserabile Londra. Questo è Endlos il semipiano dove il Maelstrom delle dimensioni di tanto in tanto scarica quello che vuole dai luoghi e tempi più disparati...”

Si prese una pausa.

“Ahimé anche io sono un naufrago proprio come te! La mia navicella spaziale si è schiantata in questo deserto non molto tempo fa e da allora sono bloccato qui.”

Prese un'altra pausa per non sommergere il poveretto di troppe informazioni che non fosse in grado di gestire.

“Ah dimenticavo di presentarmi... Io sono Helk Muliphein. Sono un Noetheriano e prima di arrivare qui ero un viaggiatore dello spazio. Sono l'unico della mia razza che vedrai in giro. Ci sono tanti umani sai... e tante altre cose a dire il vero...”

Altra pausa.

“So che è difficile da capire, ma questo è un altro mondo... ed ora sei nel deserto dello Yuzrab... un deserto che può rivelare incontri spiacevoli...”

Ed ecco comparire dal nulla due predoni del deserto, attirati dalla piccola carovana del pirata che per soccorrere il maggiordomo inglese si era dovuto fermare.

Si avvicinarono lenti e minacciosi brandendo un paio di scimitarre lunghe e minacciose, sebbene un po' arrugginite e mal messe. Rispecchiavano un po' i loro padroni dall'aspetto cencioso e poco raccomandabile. I volti bruciati dal sole riflettevano la loro cupidigia e la loro disperazione. Il deserto li aveva resi folli, quei predoni avevano perso la loro umanità ed avevamo puntato il piccolo carro.

“Dateci il carro e... vi lasceremo vivere... anzi no... vi uccideremo lo stesso!”

Ma non sapevano chi avevano davanti.

Avevano minacciato il pirata Helk Muliphein, ricercato intergalattico, nonché eversore di Merovish.

“Oh oh oh... Non credo proprio!”

Con rapidità tirò fuori dal carro la sua adorata Alabarda Spaziale.

“Stai attento!”

Disse rivolto al giovane Jack prima di puntare la sua Alabarda verso i banditi.

Un istante e... fuoco!

Un primo raggio laser partì dalla punta dell'arma incontrando la testa del primo povero uomo. Fu un attimo prima di vedergli esplodere il cranio.

Il secondo non ebbe neanche il tempo di inorridire perché subito dopo ebbe la stessa fine.

In pochi secondi di loro non rimasero che due corpi senza testa, che ancora coraggiosamente reggevano le scimitarre, e cervella fumanti sparse sulla sabbia.

Ma quei banditi non erano soli.

Infatti mentre frontalmente Helk se la vedeva con i due uomini due donne seminude e vestite di stracci provavano ad attaccarli da dietro.

Rapide e silenziose si mossero verso Jack brandendo due pericolosi e lunghi coltellacci...

SPOILER (clicca per visualizzare)

Condizioni fisiche: ottime
Condizioni psicologiche: circospetto
Energia: 100%-5%-5%=90%

Note: Allora siamo attaccati da quattro banditi. I due uomini ci attaccano frontalmente e li affronto io. Mentre le due donne ci arrivano da dietro e puntano a te Ovviamente hai diritto di autoconclusività sulle tue azioni

Tecniche utilizzate

Abilità:
Laser!
Tramite contatto con l'Alabarda il Pirata trasmette ai materiali che la compongono un comando ben preciso. Internamente si ridispongono per realizzare una sorta di generatore di sorgente laser. Diventa possibile sparare dalla punta dello strumento un raggio sottile ma letale, che provoca al bersaglio danni simili a quelli di un ustione ma molto più concentrati. L'operazione non è autoalimentata e richiede un consumo energetico all'utilizzatore che può anche decidere la potenza del raggio in base all'energia impressa nel comando.
Durata: istantanea Consumo: Variabile

Pensare
Come già detto quella del pirata è una mente brillante e fuori dal comune. Certo non è detto che riesca sempre a trovare la cosa giusta da fare in ogni situazione, anch'egli è passibili di errori madornali e scelte sbagliate. Tuttavia come Capitano di una nave pirata ha imparato che il tempismo è tutto, pensare velocemente è d'obbligo in determinate. Così un po' per predisposizione naturale, un po' per necessità ha acquisito una velocità di pensiero disarmante. Il che si traduce in una prontezza di riflessi decisamente fuori dall'ordinario. (Passiva di bonus ai riflessi, 5 punti)

Agire
Se pensare velocemente è importante, lo è ancor di più saper agire in tempo. Spesso situazioni di pericolo richiedono che pensiero e azione riescano a muoversi di concerto e in sintonia. Così Helk si è allenato duramente per saper agire in maniera quasi istantanea dopo aver deciso cosa fare. Ora gli basta un'istante per riuscire ad attivare uno dei suoi dispositivi o per azioni di altro genere. (Il tutto si traduce in una Passiva di Istant Casting, 5 punti)

Equip:

Alabarda Spaziale #3, l'edulcorata
Trattasi della terza versione di una sua arma ben collaudata, appunto l'alabarda spaziale. Un oggetto dalla lunghezza totale intorno ai 180 cm, dalla colorazione grigiastra arricchita da delle strisce più scure in prossimità della punta. Una delle estremità si ingrossa e termina dunque in una punta pericolosamente acuminata. Anche questo è un vero e proprio gioiello di tecnologia, l'alabarda è realizzata infatti con un mix unico di metamateriali nanostrutturati, da cui derivano le sue incredibili e versatili doti.
Normalmente presenta una resistenza pari a quella dell'acciaio e un peso contenuto.

Black Plate:
La Black Plate è un gioiello di tecnologia, frutto di una vita di ricerca, e da un'esistenza attuale che ha del paradossale, in quanto inviata dal suo creatore a se stesso prima che sia stata inventata e realizzata. Di per se si presenta come una carta o tessera nera con un simbolo bianco sulla superficie liscia. Sembra sia composta da una specie di metallo leggermente flessibile, ma la sua composizione interna è ben più complessa e misteriosa. Ma di cosa si tratta esattamente? Facile. La Black Plate altro non è che un dispositivo di controllo. Uno strumento atto a controllare e manipolare materia ed energia (e non solo). Strabiliante! Un oggetto davvero fuori dal comune e dalle potenzialità infinite. La più grande difficoltà è il controllo del dispositivo stesso. Infatti codificare un comando da trasmettere alla carta è decisamente complicato, questo limita di molto l'utilizzo che Helk è in grado di farne attualmente.

Bisognava ammetterlo: il Maelstrom aveva un debole per le creature particolari. Psicopatici, assassini, robot e mostri di vario genere. Chi finiva in quel semipiano non era mai gente comune...

Tempo prima aveva reclamato e scagliato con la sua violenta prepotenza un pirata e la sua nave, ed ora aveva trascinato dalla Terra un maggiordomo.

Ma a volte le apparenze ingannano e in special modo su Endlos questo era quanto mai veritiero.

Infatti quello che sembrava un giovane e mite naufrago, quasi indifeso, si rivelò un abile e letale assassino. Inutile dire che come i due uomini anche le due donne finirono per fare una brutta fine, forse peggiore dei primi due.

Il pirata osservava sorpreso e vagamente divertito quel cambiamento, provando al contempo un pizzico di indignazione dopo aver realizzato di essere stato imbrogliato.

Già perché il “maggiordomo” era solo un abile camuffamento.

Ma in fondo chi era lui per giudicare?

“Caro Jack... è il tuo vero nome?”

Gli si avvicinò questa volta con cautela, abbassando l'Alabarda Spaziale.

“Tu non sei come appari.”

Allora prese ad accarezzarsi la barbetta blu mentre un pensiero cominciava a stuzzicargli le meningi. Che quel tipo comparso dal nulla avesse la stoffa per essere un Eversore?
Di certo sembrava una creatura interessante... ma poteva fidarsi?

“Credo a questo punto che a Merovish ti troverai meglio di quanto avessi immaginato...”

Doveva conoscerlo un po' meglio.

Quel tipo che aveva di fronte e che aveva appena squartato selvaggiamente due donne si faceva chiamare Jack lo Squartatore. Decisamente un tipo più adatto alla città dei cunicoli rispetto al maggiordomo mite che era sembrato all'inizio.

Non solo sapeva difendersi, ma a quanto pare aveva delle buone doti da assassino ed era disposte ad usarle per il suo profitto personale.

Non aveva casa e non aveva uno scopo, un po' come lui quando si era schiantato nello Yuzrab.

Forse...

Helk cominciò a rimuginare su un pensiero particolare mentre con una mano – quella libera – si accarezzava la barbetta blu.

Forse quel tipo poteva tornare utile.

Non a lui, ma all'Organizzazione.

Poteva ritagliarsi un posto tra gli Eversori di Merovish. Qualcuno disposto a sporcarsi le mani era ben accetto...

Certo non stava a lui decidere.

“Caro Squartatore rimettiamoci in marcia... Merovish non è molto lontana.”

Così dicendo Helk risalì sul carro e una volta che anche Jack avesse deciso di seguirlo avrebbe spronato i cavalli alla partenza.

“Merovish è una città unica. C'è sempre del lavoro per chi è disposto a sporcarsi le mani. Immagino che tu non abbia un posto dove andare... In questo posso aiutarti. Penso che gli Eversori possano trovarti una collocazione adatta alle tue capacità...”

Fece una pausa accennando alla motosega e alle sue doti.

“... a quanto ho visto sai come usarla.”

Una città carina.
Certo Merovish la si poteva definire anche così, a patto di ridefinire il concetto di carino. In ogni caso tutto andava riportato a quelli che erano gli abitanti della città dei cunicoli. La metropoli del sud era molto probabilmente il posto più accogliente congeniale per tipi come loro. Più il carro si avvicinava alla loro destinazione più si convinceva che non era un caso che certi naufraghi finissero proprio nel caldo e cocente deserto dello Yuzrab.

“Guadagni?”

Bè la gilda non era certo a corto di fondi. Anzi se avessero ritenuto il Maggiordomo utile ai loro scopri e sarebbe sopravvissuto ai compiti assegnati probabilmente lo avrebbero ricoperto d'oro.

“Certo. Agli Eversori non manca la disponibilità economica...”

Ovviamente c'era da vedere cosa ne pensavano le alte sfere. Non aveva abbastanza autorità da ammettere un nuovo affiliato all'organizzazione.

“... e gli assassini fanno sempre comodo. Quando arriveremo in città ti saranno fornite maggiori informazioni.”