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Dimitriy mosse qualche passo nel corridoio placidamente illuminato, lanciando poi uno sguardo alle sue spalle per osservare quella strana ragazza armata di una spada più grande di lei. Era abbastanza strano vedere una figura così minuta brandire un’arma simile, ma quella fanciulla non aveva nulla da invidiare a un uomo, le sue capacità andavano ben oltre quelle di un semplice essere umano.
Prima è meglio che tu conosca qualcosa di questo mondo... e conosco il posto adatto per ampliare la tua conoscenza.
Pronunciò quelle parole in modo atono, riportando poi lo sguardo in avanti e iniziando a camminare, raggiungendo in breve l’uscita. Una fiumana di gente accolse i due, la corrente umana quasi li trascinò via e se non volevano finire calpestati, dovevano muoversi per venir fuori da quel problema... ma per fortuna l’assassino conosceva molto bene situazioni come quelle e bastava seguirlo in ogni suo spostamento per venirne fuori. In brave superarono il problema ritrovandosi in una zona più tranquilla, dove girovagavano poche persone ed erano presenti solo alcune bancarelle.
Senza indugiare oltre, il russo riprese subito a muoversi e nuovamente si infilò in un vicolo, superando per diverse volte ciò che caratterizzava i bassifondi della città... la povertà dei mendicanti, l’odore acre che proveniva da un cadavere lasciato a marcire tra l’immondizia, lo smarrimento di alcuni bimbi che non avrebbero rivisto il loro padre ritornare a casa. Quell’insieme di cose era normale per chi viveva a Merovish da un po’, forse meno per un volto nuovo... però anche Nadine doveva abituarsi velocemente a quella vista e agire proprio come faceva il biondo, senza voltarsi o fermarsi, continuando dritto per la sua strada. Non lo faceva perché insensibile, semplicemente non si potevano aiutare tutti... e non si poteva cambiare l’ordine di quelle cose, non nella Tana.
Il cammino comunque portò i due verso il settore nord della città, e seguendo il passo esperto del ragazzo, la Claymore avrebbe notato una costruzione all’esterno abbastanza anonima, ma all’interno si sviluppava quella che aveva tutto l’aspetto di una biblioteca con tavoli e scaffali... la differenza con una normale biblioteca era abbastanza evidente: quel luogo, infatti, era immenso.
Qui puoi trovare tutto quel che vuoi, dalle semplici informazioni geografiche ai più antichi volumi di tutta Endlos.
Le disse voltandosi verso di lei per squadrarla un attimo con i suoi occhi gelidi.
Anche io mi son recato qui dopo il mio arrivo.
E con quelle parole fece capire alla ragazza che anche lui, proprio come lei, non era originario di quel luogo e probabilmente anche lui aveva passato i suoi stessi patimenti. Comunque il giovane attese una reazione da parte della ragazza, accompagnandola all’interno nel caso avesse voluto oppure avrebbe semplicemente continuato con il giro turistico.. -
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Dimitriy annuì alle parole della ragazza e visto che non aveva intenzione di entrare nelle Cave, semplicemente riprese a muoversi in direzione della prossima tappa. Attraversarono così una nuova serie di vicoli, giunsero persino davanti a uno dei cunicoli che collegava la tana con l’esterno e in quel momento il biondo non si dimentico di avvertire Nadine, spiegando i pericoli presenti in quegli oscuri passaggi: almeno all’inizio era sconsigliato avventurarsi la dentro da soli.
Una volta superata la parte più esterna della città, comunque, l’assassino condusse la fanciulla nel luogo in cui la presenza degli Eversori era più marcata, ovvero al Bazar delle Talpe. Quel luogo, come non si dimenticò di spiegare il sicario, comprendeva un’ampia fetta della città sotterranea ed era diviso in numerosi quartieri che prendevano il nome di Distretti e il primo di essi si apriva proprio accanto ai due ragazzi... era il Distretto dei Caduti.
Questo è il mercato degli schiavi di Merovish.
Spiegò il ragazzo mentre appoggiava una mano guantata di bianco alla cancellata, osservando per un istante all’interno per poi voltarsi verso la ragazza.
Purtroppo l’economia di questo posto si basa sul commercio degli schiavi... senza questo tipo di compravendita probabilmente Merovish nemmeno esisterebbe.
Il ragazzo si staccò quindi dal cancello, riprendendo a camminare solo per fermarsi un istante dopo per spiegare l’ultimo dettaglio.
Ti consiglio di non abbassare la guardia se vuoi addentrarti li, potresti diventare merce di scambio... un ottima merce direi.
Concluse poi con il suo tono serio, senza mostrare troppo interesse per quel che accadeva in quel luogo: era una delle consuetudini della Tana e non si poteva far molto per cambiare qualcosa che esisteva da sempre ed era radicata nella cultura di quel buco infernale. Continuando ad avanzare, comunque, la spadaccina si sarebbe accorta che in confronto al Bazar, il resto della città era abbastanza normale... ma più si addentravano e più la povertà dilagava, così come la morte e tutto ciò che ne conseguiva.. -
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Edited by °PaNdEmOnIuM° - 31/3/2013, 22:38. -
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Superato il Distretto dei Caduti, la coppia di Eversori continuò con il suo avanzare, immergendosi in una povertà sempre maggiore e sempre più disperata. Non era difficile imbattersi in scene terribili, quali omicidi in diretta o stupri nei vicoli bui, ignorarli era la cosa migliore da fare per restarne fuori... a Merovish infatti era abbastanza semplice finire invischiati in problemi che non ti riguardavano direttamente e Dimitriy non mancò di avvertire, anche questa volta, la furba Nadine.
In tutta quella disperazione, però, c’era un luogo dove tutto ciò era meno evidente e la luce prendeva il suo posto. Le luci multicolore del Distretto omonimo avvolsero i due ragazzi, per un nuovo arrivato tutto ciò aveva un che di affascinante, soprattutto per chi aveva rischiato di morire sotto il sole cocente dello Yuzrab... li infatti faceva fresco e tutti quei colori facevano dimenticare la durezza della Tana, anche se in quel punto la situazione migliorava leggermente.
Le gemme che vedi, qui a Merovish, valgono più dell’oro.
Spesso vengono utilizzate come merce di scambio perché la luce, qua sotto, a volte è scarsa.
Spiegò poi il biondo mentre superava un mercante che, appena lo riconobbe, cambiò strada. Successivamente la ragazza poté notare chiaramente l’assassino volgere uno sguardo più intenso a quello che sembrava un semplice passante... quasi come se si conoscessero. E in effetti, ripensandoci, la fanciulla si sarebbe sentita osservata, come se da un po’ decine di occhi scrutassero la coppia. La tranquillità del biondo era comunque un po’ sospetta, sicuramente avrebbe attirato la curiosità della nuova arrivata ma al momento preferì non parlare.
Una volta fuori dal Distretto delle Luci, la durezza della vita avvolse nuovamente Dimitriy e Nadine mentre questi camminavano in direzione della bassezza più marcata, quella nel Distretto della Fame, che poteva essere considerato la base operativa degli Eversori. Qui si poteva sentire l’odore della criminalità... e di altre cose di cui era meglio non parlare.. -
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E’ colpa del mio passato.
Spiegò il biondo assassino fermandosi quasi di colpo una volta fuori dal vicolo. Il suo sguardo si posò quindi sulla scena di estorsione più classica, ovvero il mercante minacciato dal solito ladruncolo con il coltello, il quale si fece consegnare un paio di monete d’oro. Una persona normale probabilmente sarebbe intervenuta in soccorso del malcapitato, ma non lui. In quel momento non provava nulla, non vi era pietà nel suo sguardo e soprattutto non si sentiva minimamente in colpa per non aver mosso un dito... semplicemente le cose andavano in quel modo, a Merovish.
Sono stato addestrato a mantenere la calma e il sangue freddo, scegliendo sempre l’alternativa migliore per evitare coinvolgimenti.
Disse in modo freddo il sicario, mentre riprendeva a camminare. Purtroppo certe cose erano impossibili da dimenticare, cambiare vita era difficile quando quella precedente era marchiata a fuoco nei ricordi e nel corpo, ci voleva del tempo per riacquistare l’umanità necessaria... ma al momento gli faceva ancora comodo essere così, agendo sempre per un motivo superiore, segreto per tutti meno che per l’interprete. Nella Tana non servivano gli scrupoli.
Il cammino comunque continuò per qualche altro minuto, avvolto nel più completo silenzio mentre il dueo si avvicinava alla prossima meta. Poco dopo, infatti, Dimitriy si fermò davanti a quello che all’esterno sembrava la dimora di un fabbro, chiusa da una porta sgangherata... ma il ragazzo non si stava sbagliando, era proprio li che voleva infilarsi. Spinse la porta con la mano e subito un forte odore di alcool misto ad altri di dubbia origine investì entrambi, il russo c’era abituato ma forse lei avrebbe storto il naso e non poco.
Questa è la Quinta Bolgia... appartiene a uno dei nostri tre capi.
Pronunciò quelle parole muovendo un passo all’interno del locale, facendo si che molti abbassassero lo sguardo, altri avventori guardarono il biondo in cagnesco... e uno straccione che veniva dalla parte dei due ragazzi, passando accanto al biondo per poi uscire. Nadine avrebbe sicuramente notato lo strano foglietto bianco che il presunto straccione lasciò scivolare nella tasca dell’Eversore.
C’è ancora una tappa, andiamo.
Sembrava quasi che Dimitriy dovesse recarsi per forza in quel luogo, ma ancora una volta non disse una parola, limitandosi a camminare. Ma se la Claymore voleva sapere qualcosa, non doveva fare altro che domandare e forse avrebbe ricevuto una risposta.. -
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Il giro turistico ormai si avviava alla sua fine, ma comunque c’era ancora un posto che la nuova arrivata doveva assolutamente vedere, conoscere ed evitare. Dimitriy deviò quindi dalla via principale, iniziando a muoversi verso la zona est del Bazar, un luogo che ancora non avevano avuto l’occasione di visitare, anche se ad esso era legata una delle più importanti regole di tutta la città sotterranea.
In breve i due Eversori giunsero al luogo prestabilito dall’assassino, il quale si fermò all’improvviso davanti a quello che sembrava un enorme cratere, una fossa che sprofondava verso il basso per decine, forse centinaia di metro. Non era però un buco avvolto dalle tenebre, tutt’altro: infatti all’interno si sviluppavano diversi gironi, terrazzamenti che discendevano verso il basso e su cui si potevano notare diverse dimore tipicamente basse e larghe, per sfruttare al meglio il poco spazio. L’unica cosa scura che si poteva notare era sul fondo del cratere, sottoforma di una grande macchia nera... una palude di inchiostro immota e silenziosa.
Questo è il Distretto della Polvere.
Iniziò a spiegare il sicario, voltando poi lo sguardo in direzione della fanciulla.
Qui come vedi la violenza non è poi così presente, ma c’è una spiegazione.
In effetti da quando i due avevano messo piede in quel preciso distretto, gli atti violenti o criminali erano improvvisamente cessati e se non fosse per qualche furtarello, sembrava quasi una città abbastanza normale... ma il giovane riprese.
La polvere che vedi la infondo viene anche chiamata Polvere del Diavolo.
Non sto a spiegarti la sua storia, ma sappi che quella cosa reagisce a ogni forma di violenza... e quando si libera porta solo morte.
Ricordati comunque che qui combattere è vietato, è una delle regole base che devi conoscere per poter vivere in questa città.
Concluse poi l’assassino mentre si voltava, riprendendo a camminare. La gita era dunque finita e Dimitriy non aveva altro da dire... tuttavia forse per distrazione, o forse perché era una cosa voluta, il foglietto bianco cadde dalla tasca del ragazzo finendo per terra a pochi passi da Nadine, ma lui non se ne accorse e continuò a camminare. Su quel semplice bigliettino, comunque, era segnato un indirizzo... e una volta raggiunto, avrebbe svelato alla bionda una piccola abitazione in cui fermarsi, una base dove potersi ambientare nella Tana.. -
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