[CC] Addentro alle rovine

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    Mago guerriero, amante dei gufi e signore della piromanzia.

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    Alcuni dicono dal cimitero, altri dal cielo notturno... Decidete voi da dove vengo.

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    Trovarsi lì era stato un imprevisto difficile da qualificare, ma non si pentiva di aver preso la decisione che l'aveva portato lì sotto.
    Era di ritorno da Laputa, ma aveva deciso di piegare verso Sud per costeggiare il deserto e rimanere fuori dai confini dell'Ovest: lo shinobi aveva fatto più del proprio dovere e aveva fatto qualcosa di grosso, agitato le masse e forse messo in moto degli avvenimenti che avrebbero potuto mettere fine a quanto stava avvenendo in quel Presidio senza Alfiere. La storia non lo avrebbe ricodato per quello, ma la Storia non era importante per lui, non quanto permettere che continuasse ad essere scritta nella maniera giusta... e la politica dell'Ovest era una storia molto oscura, che non poteva e non doveva continuare.
    Tuttavia, nel suo viaggio di ritorno, quando era ormai al confine tra il Sud ed il Pentauron, aveva incontrato una carovana diretta a Merovish. L'esploatore non l'aveva evitata, avendo riconosciuto gente nomade, ma tutto sommato pacifica, e aveva quindi saputo di un tempio sotterraneo creduto morto e sepolto, ma da cui, secondo alcuni, provenivano ancora delle strane attività avvenute di recente. Attività inquietanti, rumori tanto strani quanto tetri, persino di alcuni individui scomparsi da una comunità di folli che aveva deciso di ripopolare la regione di Daleli a dispetto dei pericoli naturali e delle condizioni proibitive di quel luogo.
    Sembrava tutto troppo assurdo perr poter essere credibile... ma era proprio lì che l'istinto del ninja lo guidò, certo che qualcosa di veo ci fosse oltre le voci che cicolavano lì. E il tempio c'era per davvero.
    Trovarlo non era stato facile, ma era lì, in un posto secco, ma allo stesso tempo lugubre, spettrale e soprattutto in uso, come testimoniavano le file di torce accese che l'avevano accompagnato nella discesa delle scale e lungo il primo corridoio.
    *L'ambiente è spoglio e buio, vecchio, ma non decadente. Non mi piace: qualsiasi culto non oscuro avrebbe già mostrato stemmi e segni fin dall'ingresso, per chiarezza ed avvertimento. Non mi piace queto anonimato* analizzò il ninja, avvolto come sempre nel suo mantello rosso con cappuccio, valutando anche se non fosse il caso di nascondersi meglio nelle ombre apparendo semplicemente nella sua tuta oscura.
    Ma il vcchio era più preoccupato dalle emanazioni magiche che percepiva più avanti e dall'assenza di vita.
     
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    Questa volta avrei agito da sola… senza che nessun membro più anziano mi avesse affiancato in questa rischiosa missione. Dovevo raggiungere un tempio, un tempio situato nella selvaggia foresta di Daleli: dove mi era stato ordinato di recuperare una reliquia molto antica che si trovava all’interno della millenaria struttura. Ero da poco tempo all’interno dell’organizzazione, ma già la fiducia ripostami era ampia: decidendo di lasciare l’intera faccenda alla sottoscritta e fare affidamento sulle mie esclusive capacità. Procedendo per lo Yuzrab, che ormai visitavo spesso… cominciai la mia marcia tra le selvagge colline sabbiose di quell’arida terra dal sole cocente. Senza sosta mi addentravo in quella distesa facendo affidamento sulla mappa che mi era stata data con le indicazioni del percorso da seguire per raggiungere l’antico stabile. A differenza del primo viaggio dove più che altro con ignoranza avevo deciso di intraprendere il percorso al contrario che mi doveva portare a Merovish… fui fornita di ricostituenti e abbastanza acqua per far si che non mi trovassi dopo mezza giornata di marcia senza provvigioni che mi permettessero di resistere al sole infernale che batteva con i suoi raggi sull’intero presidio dei laghi di vetro.

    ° Questa volta sono più preparata °

    Fortunatamente non incontrai bestie fameliche durante la marcia, dandomi la possibilità di arrivare ai confini che davano inizio alle strutture disabitate delle macerie e farvi ingresso per iniziare la seconda parte del percorso. Durante la marcia nel deserto, il mio moto si fermava solamente la sera, dove zone rocciose concave all’interno - o meglio conosciute come grotte - permettevano di potervi accedere e far riposo per dar conforto al mio corpo pesantemente martoriato dal calore che mi costringeva a consumare molta acqua. Arrivata ai primi ruderi, rimasi un’attimo ferma nel leggere la mappa che doveva darmi la facile possibilità di seguire un tracciato lineare e arrivare al punto indicato senza troppi problemi. Ma i problemi non sembravano volermi evitare, e dopo qualche ora di marcia, trovai un essere dalle caratteristiche feline ma che si ergeva su due zampe bloccarmi la strada.

    Bene… bene… mi sa che devo fare un po’ di moto… anche se non posso trattenermi molto.

    L’essere in questione cominciò a correre nella mia direzione tramutando la sua postura da bipede, in quadrupede: nella falcata che doveva indirizzarlo verso di me e aggredirmi senza nessuno scrupolo. Con un balzo provò a sbattermi a terra, ma scansando con estrema agilità l’essere.... mi posizionai al lato suo destro per colpirlo rapidamente con la claymore dietro la schiena e squarciare la sua carne. Detto fatto… il movimento fu rapido e preciso, strappando i tessuti e facendo schizzare sangue che veniva cosparso sul mio colpo mediante gli schizzi che inondavano la mia faccia. Non potevo risparmiarlo, era la legge della giungla e io dovevo sopravvivere per portare a compimento la missione che mi era stata affidata. Così.... senza dargli tregua e colpendo rapido all’altezzza del collo, mi impegnai a mozzargli il capo e lasciare che ora essa rotolasse dopo essere volteggiata in aria e finire a circa due metri dal corpo che giaceva stazionario a terra. Senza stare a guardare il suo cadavere, ripresi la mia marcia continuando il percorso tra costruzioni di antiche strutture ormai in decadimento e rumori selvaggi di creature di cui non conoscevo la fisionomia e soprattutto la specie: continuavo semplicemente ad avanzare seguendo quel pezzo di carta che doveva assicurarmi un tragitto non troppo complicato. Ogni tanto la presenza di qualche scheletro caratterizzavano il posto nel comprendere che era un luogo dove la sopravvivenza era un utopia, e dove individui a precedermi in quel viaggio avevano lasciato che l’oblio della morte li avvolgesse per chi sa quali misteriosi motivi: tutto ciò era lugubre, ma non mi preoccupava più di tanto.

    ° E' un vero e proprio cimitero °

    Avevo la mia claymore con me, e questo bastava a darmi quella sicurezza di affrontare ogni battaglia a viso aperto e soprattutto nella massima competizione di non trovarmi mai alla sprovvista. Non vi fu l’incontro di altre bestie, se non qualche piccola creatura che curiosa mi osservava: ma si limitava solo a questo per poi sparire sotto terra o fra le rocce in quanto il mio corpo rischiava di essere a contatto. Svariate ore passarono… in cui il tempo e la cognizione ormai avevano perso un loro senso e lasciando che fossi disorientata senza avere una reale condizione di quanto tempo avessi trascorso all’interno di quel luogo selvaggio e dannatamente desolato. Il mio procedere continuava, anche se cominciavo ad avere qualche dubbio sul percorso intrapreso: iniziando a pensare di essermi ufficialmente persa e dover far affidamento sull’intuito per proseguire nella speranza di trovare ciò che cercavo. Ma nel momento in cui le mie perplessità sembravano invadere i miei pensieri.... uno spazio più ampio prese possesso della zona, lasciando che pilastri di pietra fossero posizionati a circondare un largo spazio. Uno spiazzo abbastanza largo ora si mostrava davanti, e a poco di una trentina di metri vi era una costruzione in cui il terreno era aperto da una scalinata che dava la possibilità di scendere e fare ingresso all’interno della misterioso zona che era attualmente celata in profondità.

    Dev’essere il tempio… a quanto pare la mappa ha dato i suoi frutti.


    Così… senza troppo tergiversare e armata della mia claymore, mi diressi verso l’apertura per poi prenderne la direzione e introdurmi all’interno, in una discesa che veniva accompagnata da un numero di torce infinite posizionate ai lati: per illuminare il tragitto e non dare la possibilità che l’oscurità dominasse completamente il percorso ignoto.



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    Armatura: 1 pnt. Le Claymore indossano un'uniforme simile a quella da combattimento romana, con uno stile d'art d'eco.È formata da 2 pezzi di colore grigio chiaro, con un colletto di soluto sul nero con i bordi bianchi con sopra il simbolo delle Claymore vicino alla gola. Sopra la parte superiore di questa, vi sono più pezzi di armatura metallica: stivali brillanti, leggermente tallonati, polsiere(avanbracci), protezioni per le spalle, e una particolare gonna fatta di metallo. Infine, indossano un mantello grigio corto, sebbene la versione maschile della corazza non lo abbia. Alcune Claymore possono avere alcune modifiche alle loro uniformi per adattarle alle loro abilità particolari...

    Spada Claymore: 1 pnt. La Claymore è la tipica arma della guerriere dell'Organizzazione. In scozzese il termine significa "Grande Spada". Le guerriere sono chiamate Claymore dalla gente comune proprio in virtù di questa spada. Ogni spada ha sulla base della propria impugnatura il simbolo della Claymore a cui appartiene. Le "Claymore" sono spade larghe a doppia lama dal peso sconosciuto e con impugnature affilate. Nessuna Claymore è stata mai distrutta e neppure danneggiata,fatto che fa dedurre la loro presunta indistruttibilità. È raro vedere una Claymore senza la sua spada, la quale viene utilizzata non solo per combattere, ma anche per tagliare legna da ardere e cacciare. Le Claymore sono solite riposare dopo aver conficcato la spada nel terreno ed essercisi appoggiate. Quando una Claymore muore,la sua spada viene conficcata nel luogo di sepoltura per identificare la defunta. le Claymore di solito posseggano una sola spada, alcune Claymore particolarmente forti ne utilizzano due. La seconda spada di solito apparteneva ad una amica morta dell'utilizzatrice.. Passiva: Indistruttibilità spada. 5 pnt
    34xqpth

    Cautela
    Combattere sfruttando lo Yoki è un abilità che costa molte energie, che nel mondo di Endlos viene definito mana. Per questo, Nadine è stata donata della possibilità di avere una maggiore riserva energetica, potendo così resistere maggiormente dove altri invece cadrebbero ormai allo stremo di energie gestite in malo modo, e che li vedrebbe di fatto spacciati. In termini di gioco, questa passiva gli consente di avere un 10% in più rispetto alla normale quantità di Mana che solitamente ogni essere ha a disposizione. 5 pnt

    Occhio Divino Bloccata
    Nadine è una guerriera dotata di uno Yoki spaventoso, capace di leggere il flusso di energia che alberga nel corpo dei suoi avversari, riuscendo in questo modo a prevedere attendibilmente ogni loro movimento.
    valida solo per i movimenti e gli attacchi fisici
    Passiva. 5 pnt


    Rigenerazione del Corpo Bloccata
    Questa è un'abilità generica, posseduta da tutte le Claymore. E' più accentuata ed efficacie nelle Claymore di difesa e consiste nella rigenerazione delle parti del corpo mancanti e danneggiate. Nel caso delle Claymore di attacco questa abilità risulta essere meno presente, ma consente comunque la rigenerazione, anche se in tempi piuttosto lunghi, rispetto alle guerriere di difesa, che riescono a rigenerarsi quasi all'istante.
    [Passiva di rigenerazione] Only Gdr 5 pnt

    1c86761b






    Edited by °PaNdEmOnIuM° - 1/4/2013, 23:17
     
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    Aveva già passato alcuni corridoi e un paio di bivi e aveva già notato una stranezza: le torce costellavano entrambe le pareti, ma quando le strade si biforcavano, o peggio, solo una via era illuminata, come a voler evidenziare quale fosse la strada da seguire. E la polvere smossa indicava chiaramente che la trada illuminata era stata anche percorsa più volte abbastanza di recente, mentre le altre erano abbandonate da molto più tempo.
    *Questo tempio è tutt'altro che abbandonato... e dallo stato del luogo, direi che è frequentato non solo in punti diversi, ma anche in tempi diversi, non molto ravvicinati tra loro. Ma l'ultimo passaggio è recente dopo una decina d'anni di mancata frequentazione, a giudicare dalla polvere e dalla sabbia mosse. E non è passata nemmeno una persona sola... almeno una decina, di cui un paio portati a forza.*
    Dopo poco, due paia di passi in direzione contraria a quela che stava percorrendo arrivarono al suo udito, inducendolo a fermarsi e apercepire anche un'altra forma di vita umana a circa trenta metri dietro di lui, lungo lo tso percoro che aveva seguito lui fino a quel momento. La scelta di nascondersi in una nicchia laterale poco illuminata fu pressoché ovvia ed istintiva.
    Poco dopo dadietro di lui sarebbe sopraggiunta una donna amata di una spada a due mani e dall'altro lato sopraggiunsero di corsa due ragazzini, un maschio di tredici o quattordici anni armato di un bastone ed una ragazzina di al massimo un anno più grande trainata per mano dall'altro. Sembravano entrambi molto affannati e di fretta, come se stessero cercando di scappare, ma sarebbero poi inciampati e sarebbero finiti compostamente ai piedi della donna.
    Dietro di loro ancora c'erano tre voci maschili che parlavano tra loro della necessità di raggiungerli in fretta, di riprenderli e di immolarli in tempo per evitare la sciagura dell'intero villaggio e quando infine svoltarono lo stesso angolo dei due ragazzini, terrorizzati e impotenti, quasi patetici con quel solo bastone a loro itintiva ed inesperta difesa, i tre uomini si fermarono.
    "Chi sei, straniera? Non dovresti essere qui!"
    "Lei non importa ora: ora i ragazzi devono tornare all'altare per il sacrificio!"
    "Sì sì! Forza, venite qui voi due..."
    I tre uomini si avvicinarono ai bambini pe riprenderli e il ragazzino si voltò impugnando di nuovo il batone per afforntali, mentre la giovane si rivolse alla donna con sguardo terrorizzato e supplice al tempo stesso.
    E tutti e tre superarono la nicchia da cui l'uomo ammantato di osso riemerse alle loro spalle. "Se c'è qualcosa che non sopporto e che trovo abbietto, sono i sacrifici umani, soprattutto se le vittime designate sono dei bambini."
    I tre si voltarono sorpresi, vedendo quel secondo intuso con mantello rosso e cappuccio calato sul viso. Uno di loro trovò la forza di reagire: "Tu non capisci, non sei uno di noi. Loro devono morire per..."
    "Per la vostra sopravvivenza? Ne ho sentite anche troppe di queste storielle da adoratori di falsi dei."
    A quelle parole, i tre sguainarono all'unisono le armi, spade corte tipiche degli abitanti del deserto, colti da sacro sdegno.
    "Tipico... Guerriera" disse rivolto alla donna dietro a tutti "non so chi tu sia, ma spero che tu non appartenga a questo culto. Se è così, tieni i ragazzi al sicuro da questi tre finché non li avrò sistemati."
    Ma la donna avrebbe anche potuto intervenire a favore dello straniero...
     
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    Post n° 22870b8b9


    Quella via sotterranea era molto simile ai cunicoli della città da cui provenivo – ovvero Merovish – la differenza era solo che qui vi era più luminosità grazie alle fiaccole che collocate sulle due pareti che formavano il percorso davano la possibilità di intravede la via riuscendo ad avere più facile orientamento. Silente stavo guardinga rendendomi conto se vi fossero altre presenze o qualche trappola preposta in difesa della struttura per evitare a invitati poco graditi – come lo ero io – di profanare questo luogo sacro e depredarvi i tesori che erano collocati al suo interno. Tutto lasciava intuire che la struttura fosse disabitata nell’ascoltare quel silenzio insano che non dava segni di vita ma solo la visuale dell’architettura antica e polverosa che era ormai da millenni stazionaria in mezzo al deserto. Ma qualcosa d’un tratto cambiò, dapprima che non vi era vita e la sola mia ed unica presenza... dall’oscurità del fondo della direzione che stavo percorrendo… comparvero le figure di due ragazzini di cui uno armato di un bastone mentre l’altra più semplicemente si impegnava nel gesto di stringergli la mano – forse era il fratello maggiore – per non rischiare di rimanere indietro e perdersi in questo luogo maledetto. Osservai la strana scena, rimanendo silente e osservando al momento distaccata la situazione, senza che io mi interessassi più di tanto al motivo di un simile evento.

    ° Che ci fanno qui due bambini? °


    Nell’inciampare i due piccoli finirono prostrati ai miei piedi, rimanendo confusi e vedendo la ragazzina cominciare a supplicarmi per salvare le loro vite da un pericolo che poi potei udire nella presenza di tre uomini anticipati dalle loro voci che - palesemente - dimostrarono un interesse per quei due adolescenti che ora si trovavano vicino alla mia figura. Ulteriori problemi che due palle. Da che doveva essere una missione con la massimo della discrezione tenendo possibilmente celata la mia figura e agendo nell’ombra, ora mi trovavo con troppe persone a essere testimoni e quindi possibili problemi per rendermi il lavoro più complicato del previsto. Uno dei tre adulti mi chiese cosa stessi facendo in quel posto e rammentandomi con una velata minaccia di non essere la benvenuta: già questo mi urtava alquanto.

    ° Razza di parassiti °

    Ma oltre a questo, il fatto di prendersela con delle persone indifese nella giovane età che dimostravano mi rendeva ancora più incazzata: dimostrandomi ancora non idonea al compito di eversore. Le suppliche della ragazzina mischiate al goffo e per quanto coraggioso gesto dell’altro infante a cercare di difendersi dai tre che minacciosi si stavano avvicinando per catturare le loro prede, mi convinsero ad intervenire per levare di mezzo quei tre rifiuti. Pronta ad agire nel gesto di estrarre la mia spada… notai che le sorprese non erano terminate, ma che anzi i risvolti e i retroscena erano più imprevedibili di quanto pensassi. Un altro uomo… vestito con abiti più complessi, fece la sua comparsa fuoriuscendo dalle ombre. Il nuovo presente cominciò a interagire con le altre presenze poco gradite, nel rivendicare la punizione per un simile atto ignobile di sacrificare due così giovani vite. Uno dei devoti a quel patetico culto cercò di dare le sue inutili spiegazioni, ma sia per me che per l’altro sembrava essere superflua ogni scusante per giustificare un’azione tanto spregevole.

    Non sono una bambinaia… ma una guerriera e poi devo dire che la cosa ha infastidito anche me molto quindi... se mi concedi e penso che sia mia diritto... voglio fargli capire quali sono le vere vite inutili in questo posto.

    Risposi mentre avanzavo armata di spada verso il primo delle mie vittime aumentando quel tanto che bastasse la velocità nel mio corpo per rendere i miei movimenti più imprevedibili e dare possibilità difficilmente di reazione. Percorrendo la breve distanza avrei fatto si di tentare di giungere di fronte uno di loro per poi lasciare che la mia spada provasse al colpire il suo collo per recidere così la testa e far che volteggiando in aria finisse poi statica a terra rotolando di qualche centimetro.




    Mana: 110 - 5= 105%
    Mente: Alquanto alterata
    Fisico: Illesa

    Consumi Tecniche:

    Yoki (o velocità dibolica): Sfruttato un consumo basso





    Armatura: 1 pnt. Le Claymore indossano un'uniforme simile a quella da combattimento romana, con uno stile d'art d'eco.È formata da 2 pezzi di colore grigio chiaro, con un colletto di soluto sul nero con i bordi bianchi con sopra il simbolo delle Claymore vicino alla gola. Sopra la parte superiore di questa, vi sono più pezzi di armatura metallica: stivali brillanti, leggermente tallonati, polsiere(avanbracci), protezioni per le spalle, e una particolare gonna fatta di metallo. Infine, indossano un mantello grigio corto, sebbene la versione maschile della corazza non lo abbia. Alcune Claymore possono avere alcune modifiche alle loro uniformi per adattarle alle loro abilità particolari...

    Spada Claymore: 1 pnt. La Claymore è la tipica arma della guerriere dell'Organizzazione. In scozzese il termine significa "Grande Spada". Le guerriere sono chiamate Claymore dalla gente comune proprio in virtù di questa spada. Ogni spada ha sulla base della propria impugnatura il simbolo della Claymore a cui appartiene. Le "Claymore" sono spade larghe a doppia lama dal peso sconosciuto e con impugnature affilate. Nessuna Claymore è stata mai distrutta e neppure danneggiata,fatto che fa dedurre la loro presunta indistruttibilità. È raro vedere una Claymore senza la sua spada, la quale viene utilizzata non solo per combattere, ma anche per tagliare legna da ardere e cacciare. Le Claymore sono solite riposare dopo aver conficcato la spada nel terreno ed essercisi appoggiate. Quando una Claymore muore,la sua spada viene conficcata nel luogo di sepoltura per identificare la defunta. le Claymore di solito posseggano una sola spada, alcune Claymore particolarmente forti ne utilizzano due. La seconda spada di solito apparteneva ad una amica morta dell'utilizzatrice.. Passiva: Indistruttibilità spada. 5 pnt
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    Cautela
    Combattere sfruttando lo Yoki è un abilità che costa molte energie, che nel mondo di Endlos viene definito mana. Per questo, Nadine è stata donata della possibilità di avere una maggiore riserva energetica, potendo così resistere maggiormente dove altri invece cadrebbero ormai allo stremo di energie gestite in malo modo, e che li vedrebbe di fatto spacciati. In termini di gioco, questa passiva gli consente di avere un 10% in più rispetto alla normale quantità di Mana che solitamente ogni essere ha a disposizione. 5 pnt

    Occhio Divino Bloccata
    Nadine è una guerriera dotata di uno Yoki spaventoso, capace di leggere il flusso di energia che alberga nel corpo dei suoi avversari, riuscendo in questo modo a prevedere attendibilmente ogni loro movimento.
    valida solo per i movimenti e gli attacchi fisici
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    Rigenerazione del Corpo Bloccata
    Questa è un'abilità generica, posseduta da tutte le Claymore. E' più accentuata ed efficacie nelle Claymore di difesa e consiste nella rigenerazione delle parti del corpo mancanti e danneggiate. Nel caso delle Claymore di attacco questa abilità risulta essere meno presente, ma consente comunque la rigenerazione, anche se in tempi piuttosto lunghi, rispetto alle guerriere di difesa, che riescono a rigenerarsi quasi all'istante.
    [Passiva di rigenerazione] Only Gdr 5 pnt

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    a93304b1


    Yoki (o Velocità diabolica):
    Il potere demoniaco che scorre nelle loro vene è chiamato Yoki, esso può essere utilizzato in quantità diverse a discrezione della guerriera.
    Consumo: Variabile. 2 pnt
    Al 25% le vene dei muscoli e del volto si gonfiano e la velocità in possesso delle guerriere aumenta considerevolmente. Al 50% tutto il corpo subisce l’effetto di questo potere demoniaco, i muscoli s’ingrossano deturpando anche il volto che assomiglia sempre di più a quello di una bestia feroce. Il desiderio di sangue diventa un pensiero fisso e solo le guerriere con una forza di volontà considerevole riescono ancora a controllare la brama di potere e rimanere lucide nel combattimento. Quando una Claymore non riesce più a contenere il proprio Yoki e supera lo 75% subisce una mutazione, chiamata risveglio, che le trasforma in esseri mostruosi che trascendono il semplice Yoma, divenendo a tutti gli effetti predatrici di uomini e perdendo la propria coscienza umana.
    - Rilascio 100% : Pieno risveglio. La parte umana cede al mostro che risiede nel corpo e la velocità diventa mostruosamente spropositata..





     
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    L'azione si risolse in un confronto diretto, in cui i seguaci del culto ebbero presto la peggio: erano fedeli armati di un falso dio cui erano asserviti, non soldati professionisti.
    Il primo dei tre provò a colpirlo con un fendente verticale, ma venne rapidamente scansato dal ninja e proiettato all'indietro da un calcio rotante che lo centrò alla base del collo, facendogli perdere i sensi. Neppure il secondo riuscì neppure a colpire, perché di fonte al suo colpo orizzontale l'incappucciato si abbassò e si proiettò l'istante dopo verso l'alto dandosi la spinta con le gambe al pari di una molla e centrando l'avversario con un potente pugno sotto al mento, che lo fece volare a terra.
    Il terzo fu il più sfortunato, perché la guerriera decise di intevenire nella maniera più cruenta possibile: fece a malapena in tempo ad accorgersi che quella donna gli stesse andando incontro, che la sua testa venne staccata dal collo. Dei due bambini, il machio comprese quello che stava per avvenire ed abbacciò l'altra, nacondendole il viso sul suo corpo voltato per non farle vedere quello che sarebbe avvenuto di lì a poco.
    Il ninja non aveva potuto intervenire perché impegnato nel colpire il secondo uomoarmato, ma si accorse pienamente della cena e non né impressionato né contento, né soprattutto si riservò di farlo notare all'altra prima del dovuto. "La differenza tra un asassino e un macellaio non sta nel modo di uccidere" le disse con tono tagliente e pacato al tempo stesso "ma nella scelta del tempo giusto per farlo. Delle vite così giovani non meritavano di essere esposte ad uno spettacolo simile, anche se nelle intenzioni altrui la loro vita sarebbe già dovuta finire nel modo peggiore."
    Probabilmente non l'avrebbe presa bene, ma lo shinobi non era nemmeno lì per lei e probabilmente anche lei era arivata lì per caso. Ma era bene che sapesse che non tutto sarebbe stato lecito, né apprezzabile e soprattutto che in quel momento avrebbe dovuto tenere conto di altre esigenze e della presenza di altre persone.
    Quindi il ninja i ivolse ai due ragazzini e chiese se stessero bene. I due si voltarono verso di lui e con un cenno del capo confermarono di essere illesi, ma un gridolino della piccola fece inequivocabilmente capire che quanto non aveva visto prima era arrivata a disgutarla e spaventarla in quel momento, quando ormai le cose erano fatte. E non poteva certo biasimarla: senza una ferrea abitudine, era molto difficile stare a contatto con la morte, specie quando quest'ultima si era appena abbattuta vicino a chi era solo e tanto innocente come lei sembrava esserlo.
    "Io... noi... dovremmo ringraziarvi..." si forzò di dire il ragazzo, il cui bastone era rivolto verso il basso, ma non rilasato del tutto, chiaramente per la tensione accumulata e ancora in circolo.
    Tuttavia nessuno avrebbe potuto aggiungere altro, peché il soffitto dietro di loro franò senza alcun preavviso. Il ninja fu lesto a raccoglierei due giovani e a portarli al sicuro con un agile balzo, ma altrettanto non si poteva dire di quello che era stato proiettato indietro dal montante in alto del ninja.
    Erano quindi sani e salvi... ma intrappolati in quella struttura sotterranea!
     
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    Post n° 32870b8b9

    Il mio attacco ebbe successo. La lama recise il capo dello stolto andando a far si che la testa rotolasse a terra tra schizzi di sangue e la sua ormai inesistente vita che andò a far cadere il corpo privo senza parte superiore. Odiavo la prepotenza, come odiavo il decidere per gli altri, e quello, rispettava entrambi i campi da me citati. L'altra figura che mi aveva affiancato nello spegnere la frenesia di quei folli, sembrò non approvare il mio gesto, e a differenza mia, privarli solo dei sensi e non decidere di effettuare azioni più estreme. Con un monito seguito dal gesto del ragazzino che si era curato di celare l'azione alla l'altra bambina coprendogli lo sguardo - così da non osservare il gesto cruento - l'uomo sembrò non essere d'accordo con quanto avevo effettuato e palesando la sua disapprovazione dato che vi erano testimoni due minorenni. Tutto ciò a me importava poco, e a differenza sua non mi curavo delle possibili ripercussioni psicologiche che potevano attanagliare due innocenti menti - semplicemente io agivo nel mio credo: e il credo mi diceva di togliere di mezzo un possibile problema.

    Come ti ho detto non sono una bambinaia... sono qui perchè mi è stato affidato un lavoro e quell'individuo poteva procurarmi problemi oltre a dimostrarsi un essere vile e inutile... quindi ho solo agito come meglio pensavo. Di essere macellaia non mi interessa e non agisco per il bene comune ma per la riuscita dei miei compiti.


    Esposi la mia idea senza tener conto di un'altra sua possibile risposta su stupidi valori o difesa di deboli menti; quell'azione mi aveva ormai esposto e quindi essere ora conosciuta da testimoni.

    Comunque sia non ho tempo da perdere... prenditi cura tu sei vuoi dei due ragazzini... io devo proseguire per concretizzare il mio obiettivo e terminare il lavoro affidatomi... Spero vivamente che tu non decida di intralciarmi.


    Ero schietta e sincera, e sinceramente non sapevo il motivo originario per qui quel misterioso figuro si trovasse anch'esso all'interno della struttura, e quali erano gli obiettivi che si era preposto. A prescindere dall'azione congiunta che ci aveva visto allearci per sbarazzarci di quei tipi, rimaneva sempre il dubbio sul motivo che lo aveva portato ad accedere nel luogo: che fosse anche lui alla ricerca dell'oggetto?

    Ora se non vi dispiace riprendo i miei compiti e proseguo... ho gia perso troppo tempo.


    Mentre mi stavo accingendo a riprendere la marcia, il soffitto che si dimostrò più cedibile del previsto crollò, rischiando di investire con il peso delle macerie i due ragazzini.

    ATTENTIII!


    Gridai vedendo l'azione che stava per trasformarsi in un massacro, ma quel guerriero fu celere e lesto riuscendo a portare in salvo i due minorenni e far si che le loro vite fossero ancora integre, così da dargli quel futuro che ogni giovane dovrebbe avere. Ma ora un nuovo problema si era palesato, il fatto che l'ingresso fosse bloccato e che per uscire dalla struttura una volta effettuato il lavoro... mi sarei dovuta inventare un modo alternativo per fuoriuscire da quel vecchio rudere che si era dimostrato più fragile di quanto mi aspettassi. Inoltre ora mi ritrovavo la presenza scomoda di quei tre che avrebbero dovuto procedere nella mia stessa direzione e di conseguenza rallentandomi le cose non poco: Negli gli ideali di quel personaggio che sembrava uscito dai racconti per bambini.




    Mana: 105%
    Mente: Seccata da possibili noie
    Fisico: Illesa

    Consumi Tecniche:







    Armatura: 1 pnt. Le Claymore indossano un'uniforme simile a quella da combattimento romana, con uno stile d'art d'eco.È formata da 2 pezzi di colore grigio chiaro, con un colletto di soluto sul nero con i bordi bianchi con sopra il simbolo delle Claymore vicino alla gola. Sopra la parte superiore di questa, vi sono più pezzi di armatura metallica: stivali brillanti, leggermente tallonati, polsiere(avanbracci), protezioni per le spalle, e una particolare gonna fatta di metallo. Infine, indossano un mantello grigio corto, sebbene la versione maschile della corazza non lo abbia. Alcune Claymore possono avere alcune modifiche alle loro uniformi per adattarle alle loro abilità particolari...

    Spada Claymore: 1 pnt. La Claymore è la tipica arma della guerriere dell'Organizzazione. In scozzese il termine significa "Grande Spada". Le guerriere sono chiamate Claymore dalla gente comune proprio in virtù di questa spada. Ogni spada ha sulla base della propria impugnatura il simbolo della Claymore a cui appartiene. Le "Claymore" sono spade larghe a doppia lama dal peso sconosciuto e con impugnature affilate. Nessuna Claymore è stata mai distrutta e neppure danneggiata,fatto che fa dedurre la loro presunta indistruttibilità. È raro vedere una Claymore senza la sua spada, la quale viene utilizzata non solo per combattere, ma anche per tagliare legna da ardere e cacciare. Le Claymore sono solite riposare dopo aver conficcato la spada nel terreno ed essercisi appoggiate. Quando una Claymore muore,la sua spada viene conficcata nel luogo di sepoltura per identificare la defunta. le Claymore di solito posseggano una sola spada, alcune Claymore particolarmente forti ne utilizzano due. La seconda spada di solito apparteneva ad una amica morta dell'utilizzatrice.. Passiva: Indistruttibilità spada. 5 pnt
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    Cautela
    Combattere sfruttando lo Yoki è un abilità che costa molte energie, che nel mondo di Endlos viene definito mana. Per questo, Nadine è stata donata della possibilità di avere una maggiore riserva energetica, potendo così resistere maggiormente dove altri invece cadrebbero ormai allo stremo di energie gestite in malo modo, e che li vedrebbe di fatto spacciati. In termini di gioco, questa passiva gli consente di avere un 10% in più rispetto alla normale quantità di Mana che solitamente ogni essere ha a disposizione. 5 pnt

    Occhio Divino Bloccata
    Nadine è una guerriera dotata di uno Yoki spaventoso, capace di leggere il flusso di energia che alberga nel corpo dei suoi avversari, riuscendo in questo modo a prevedere attendibilmente ogni loro movimento.
    valida solo per i movimenti e gli attacchi fisici
    Passiva. 5 pnt


    Rigenerazione del Corpo Bloccata
    Questa è un'abilità generica, posseduta da tutte le Claymore. E' più accentuata ed efficacie nelle Claymore di difesa e consiste nella rigenerazione delle parti del corpo mancanti e danneggiate. Nel caso delle Claymore di attacco questa abilità risulta essere meno presente, ma consente comunque la rigenerazione, anche se in tempi piuttosto lunghi, rispetto alle guerriere di difesa, che riescono a rigenerarsi quasi all'istante.
    [Passiva di rigenerazione] Only Gdr 5 pnt

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    La guerrirera si dimostò stolida, egoista e solitaria, indisponibile anche solo a badare alla presenza di altre persone e alle loro esigenze. Una brutta persona, trovatasi lì per caso e costretta dagli eventi a percorrere una strada che altrimenti non si sarebbe nemmeno sognata di intraprendere... soprattutto non in compagnia.
    Su di lei, concluse fra sé lo shinobi, non avrebbe potuto fare molto affidamento su praticamente niente: avrebbe combattuto all'occorrenza e c'erano pochi dubbi sul fatto che potessere essere forte e preparata, ma lei non gli avrebbe coperto le spalle né avrebbe fatto qualcosa che non fosse per se stessa. Eppure aveva dato loro una voce quando il soffitto aveva cominciato a crollare. Che fosse un calcolo di utilità o una reazione istintiva, probabilmente poco avrebbe cambiato.
    "Grazie per la voce..." le disse con tono neutro dopo essersi rialzato ed esseri accertato che i ragazzini stessero bene.
    Poi si avvicinò all'ultimo superstite, che aveva ripreso i sensi e lo bloccò prima che potesse scappare.
    "Ora ti conviene parlare, infame: quale creatura abita queste rovine e perché pretende sacrifici umani?"
    "Porta rispetto al dio Rak'sha'kìk" gli ribatté subito l'uomo.
    "Nessun dio degno di fede pretende il sacrificio dei propri seguaci, folle pezzente. E ora rispondi alle mie domande: cos'è e perché questo tuo supposto essere divino vuole sacrifici umani?" rimarcò approfondendo la pressione del piede sullo sterno dell'uomo.
    "Nessuno... nessuno è degno di vederlo. Noi lo abbiamo sempre e solo sentito nella camera centrale del suo sacro santuario. E lui non vuole sacrifici: ci libera dalla maledizione della macula demoniaca: lei... LEI è la vera demone, la vera minaccia!" disse indicando la ragazzina.
    L'ammantato voltò in parte il capo verso di lei, sorpresa, colpita e addoloratada quelle parole, presto raccolta e tenuta insieme dall'altro ragazzino, che replicò con il coraggio e la sfacciataggine tipiche della sua età: "Non è vero!"
    "Non ti è bastato essere contaminato da lei e doverne condividere la sorte, Salùk? Ora sei così blasfemo daAAAahhh!"
    Il petone dell'ammantato pose fine a quello sproloquio. "Dovrei uccidere seduta stante te e tutti gli altri ciechi fideisti! iete una tale massa di capre del deserto che non avete capito nemmeno per un secondo che quello stigma che hai chiamato macula demoniaca non è altro che un'illusione apposta per marchiare un'innocente dal latente potere magico di luce e tutti quelli che come quel ragazzino coraggioo hanno la forza di non avere una fede cieca e sciocca e di capire da soli la verità! Il male che c'è qui dentro è anche peggiore di quello di cui mi avevano parlato..."
    Con un rapido calcio estremamente preciso, il ninja gli fece ribaltare praticamente la testa e con una tallonata di ritorno colpì i centri nervosi tra collo e spalla destra dell'infame, facendogli perdere di nuovo i sensi, probabilmente per un periodo di tempo maggiore di prima.
    Quindi si voltò di nuovo vero gli altri. "Purtroppo siamo bloccati tutti qui dentro, ma per me questo non è esattamente un problema: difficilmente una struttura come questa avrà un ingresso solo. E non me andò di qui fino a che non avrò scacciato questo demone: non gli permetterò di avere e mietere altre vittime. Salùk, giusto?"
    il ragazzo interpellato i sorprese di essere chiamato, per cui rispose un semplice: ""
    "Io sono il Gufo Reale. Mi dispiace dovervelo chiedere, vorrei evitarvelo, ma devo chiedermi di portarmi alla sala dove potrò abbattere il demone."
    Lui guadò l'altra ragazzina e, pur non comprendendo del tutto bene la situaizone, rispose: "Va bene. Dovremo combattere?"
    "No Salùk: una volta arrivati lì, voi vi nasconderete: sarò io a combattere."
    "Va bene. Andiamo, Shià'ni. Va tutto bene. Fidati: non è della tribù, lui ci aiuterà!"
    La ragazzina tuttavia era comprensibilmente titubante e come avrebbe potuto non esserlo? Quella povera anima aveva dovuto subire uno tigma, essere considerata un male per chissà quanto tempo e predestinata all'immolazione aduna creatura che, come scopriva solo in quel momento, nemmeno era un dio, ma si pacciava solo per tale.
    Il Gufo Reale compresei suoi dubbi, così si avvicinò a lei in maniera pacata e tranquilla e le mise la mano destra sulla spalla. "Non temere, giovane Shià'ni: farò di tutto perché non ti venga fatto più alcun male. A te e a Salùk. Ve lo prometto."
    La ragazzina allora smise di tremare e si sciolse in un abbraccio quasi infantile, che esprimeva però i suoi sentimenti molto più di mille parole.
    Quando alla fine la marcia verso il cuore del santuario fu in procinto di cominciare, l'ammantato si rivolse all'altra donna. "Guerriera, ancora non so chi tu ia, né perché tu sia finita in questo posto maledetto, ma ti propongo una temporanea alleanza fino a quando non saremo fuori di qui: il mio interesse è quello di eliminare ciò di cui avevo solo sentito parlare e di cui ho appena avuto una conferma. Se troveremo qualcosa qui dentro, potrai tenerti la maggior parte, se non tutto ciò che da questo luogo potrà uscire." Forse quell'argomento l'avrebbe convinta a muoversi insieme a loro invece che da sola.
    Indipendentemente dalla risposta, i due giovani sarbbero partiti e lui sarebbe andato loro dietro, lasciando l'uomo svenuto in balia del suo sonno indotto... e forse anche di una spada a due mani.
     
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    Il guerriero volle ringraziarmi per il mio avvertimento celere e perentorio sul crollo del soffitto che aveva ormai bloccato la via d’accesso, dovendo per tutti, ora, procedere verso la stessa direzione.

    Pur se mi trovo qui per scopi personali non amo vedere le vite dissiparsi inutilmente... semplicemente ho approfittato di una situazione dove ero solo spettatrice.

    Era la verità, per quanto fossi diventata una mercenaria, questo non faceva di me un’amante della morte e quindi godere delle sventure degli altri: avevo sempre un mio codice e un rispetto verso la vita che non abbracciava il culto della corruzione.
    Comunque sia, quel misterioso figuro non perse tempo e senza sprecare troppe parole in un discorso con la sottoscritta, si impegnò in un breve interrogatorio con l’unico superstite di quello strano culto, cercando di ottenere più informazioni possibili.
    Quindi all’interno di questa malandata struttura vi era una creatura che superava le potenzialità di comuni individui, e che agli occhi di questi era venerata come un Dio: arrogandosi il diritto di decidere chi dovesse vivere o morire. Il libero arbitrio era un diritto non un premio, per quanto io fossi una presenza privata di ciò quasi dalla nascita, non accettavo comunque il fatto che i destini degli individui fossero tenuti in mano e manipolati da parte di persone che avevano i mezzi per farlo.

    Comunque erano proprio stupidi, per quanto non avessero mai visto di persona questo presunto Dio, erano talmente succubi tramite i suoi abili discorsi di provare condizionamento, rimettendosi al suo volere e lasciando che le sue scelte fossero legge. Trovavo tutto ciò molto stupido, e mi faceva rendere conto di quanto le loro vite – quelle dei fedeli – fossero inutili e senza uno scopo, se non quello di essere al pari di topi da esperimenti.
    Una cosa però mi toccò personalmente, talmente tanto da sentirmi simile alla ragazzina che si mostrava, giustamente, confusa e impaurita. La vedevano come un mostro, un problema che metteva in cattiva luce tutta quella stupida congrega, ripudiandola di conseguenza e decidendo con arrogante diritto di poter sfruttare la sua vita come meglio si credeva.

    La cosa mi faceva riportare in dietro nel tempo, a quando ero una claymore e soprattutto uno strumento che era al servizio degli uomini ma che venivo vista da gli stessi come uno bizzarro scherzo, e di conseguenza una minaccia per quanto proteggessi quella specie. I miei occhi a quelle parole si iniettarono di odio, nel voler essere io stessa a terminare la sua vita e farlo tacere in quella marea di stronzate che stava sputando dalla sua bocca. Ma questa volta a precedermi c’era quel misterioso guerriero, che a differenza mia, per quanto avesse provato disgusto nell’ascoltare quel discorso tanto spregevole, aveva deciso solo di tramortirlo e lasciarlo incosciente.

    Io al tuo posto lo avrei eliminato… un individuo del genere non merita di continuare a vivere.

    Pronunciai mentre cominciavo a riflettere su come procedere e soprattutto come risolvere ora il problema di avere altre persone in mia compagnia, che potevano direttamente o indirettamente rallentarmi sul lavoro che mi era stato commissionato, e di coseguenza, rischiare di far fallire la missione

    ° Fa tutto di testa sua °

    Cominciando a estrapolare delle riflessioni, quello straniero che successivamente si presentò come il gufo reale – bizzarro nome – sembrò voler prendere in mano la situazione di prima persona e anche senza chiedere inizialmente il mio parere.
    Il troppo buonismo lo detestavo come il cinismo - nella scenetta di fare da mamma chioccia e placare gli animi dei due ragazzini spaventati in promesse che non era realmente certo di poter mantenere.

    Non per essere crudele, ma io ero una realista, una che aveva vissuto ogni sacro santo giorno con la morte che ti respira sul collo e la visione di uccisioni in ogni dove tra amici e affetti che venivano annientati da mostruose creature che io stessa combattevo. Onorandomi nuovamente di tenermi in considerazione, il cosiddetto ” Gufo reale” mi propose un accordo su come procedere in quella situazione ormai che ci vedeva accomunati.
    Proponendomi di poter far razzia dei beni che conteneva il tempio, allo stesso tempo, mi chiedeva di stringere alleanza: forse dovuto al fatto di aver visto le mie doti combattive e avermi valutata come un elemento affidabile e di estremo vantaggio a dare il mio contributo. La cosa poteva risultare allettante; infondo avere altre due braccia forti a guardarmi le spalle e lasciare che il mio compito potesse essere eseguito, poteva tornare a mio vantaggio, anche se c’era sempre la noia dei due ragazzi che essendo indifesi potevano rallentarci di non poco.

    Sappi che io sono qui esclusivamente per eseguire il lavoro che mi è stato commissionato… di conseguenza non mi terrò responsabile delle vite di questi due giovani… ma in quanto al momento ci troviamo sulla stessa barca ti spalleggerò fin quando non troverò ciò per cui sono giunta dal lontano Sud. Però.... una volta trovato ciò che cerco.... mi tirerò fuori da questa tua battaglia personale facendo ritorno a Merovish. Se per te va bene in questo modo accetto la tua proposta.


    claymore_teresa01

    Comunque mi chiamo Nadine




    Mana: 105%
    Mente: Consapevole
    Fisico: Illesa

    Consumi Tecniche:







    Armatura: 1 pnt. Le Claymore indossano un'uniforme simile a quella da combattimento romana, con uno stile d'art d'eco.È formata da 2 pezzi di colore grigio chiaro, con un colletto di soluto sul nero con i bordi bianchi con sopra il simbolo delle Claymore vicino alla gola. Sopra la parte superiore di questa, vi sono più pezzi di armatura metallica: stivali brillanti, leggermente tallonati, polsiere(avanbracci), protezioni per le spalle, e una particolare gonna fatta di metallo. Infine, indossano un mantello grigio corto, sebbene la versione maschile della corazza non lo abbia. Alcune Claymore possono avere alcune modifiche alle loro uniformi per adattarle alle loro abilità particolari...

    Spada Claymore: 1 pnt. La Claymore è la tipica arma della guerriere dell'Organizzazione. In scozzese il termine significa "Grande Spada". Le guerriere sono chiamate Claymore dalla gente comune proprio in virtù di questa spada. Ogni spada ha sulla base della propria impugnatura il simbolo della Claymore a cui appartiene. Le "Claymore" sono spade larghe a doppia lama dal peso sconosciuto e con impugnature affilate. Nessuna Claymore è stata mai distrutta e neppure danneggiata,fatto che fa dedurre la loro presunta indistruttibilità. È raro vedere una Claymore senza la sua spada, la quale viene utilizzata non solo per combattere, ma anche per tagliare legna da ardere e cacciare. Le Claymore sono solite riposare dopo aver conficcato la spada nel terreno ed essercisi appoggiate. Quando una Claymore muore,la sua spada viene conficcata nel luogo di sepoltura per identificare la defunta. le Claymore di solito posseggano una sola spada, alcune Claymore particolarmente forti ne utilizzano due. La seconda spada di solito apparteneva ad una amica morta dell'utilizzatrice.. Passiva: Indistruttibilità spada. 5 pnt
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    Cautela
    Combattere sfruttando lo Yoki è un abilità che costa molte energie, che nel mondo di Endlos viene definito mana. Per questo, Nadine è stata donata della possibilità di avere una maggiore riserva energetica, potendo così resistere maggiormente dove altri invece cadrebbero ormai allo stremo di energie gestite in malo modo, e che li vedrebbe di fatto spacciati. In termini di gioco, questa passiva gli consente di avere un 10% in più rispetto alla normale quantità di Mana che solitamente ogni essere ha a disposizione. 5 pnt

    Occhio Divino Bloccata
    Nadine è una guerriera dotata di uno Yoki spaventoso, capace di leggere il flusso di energia che alberga nel corpo dei suoi avversari, riuscendo in questo modo a prevedere attendibilmente ogni loro movimento.
    valida solo per i movimenti e gli attacchi fisici
    Passiva. 5 pnt


    Rigenerazione del Corpo Bloccata
    Questa è un'abilità generica, posseduta da tutte le Claymore. E' più accentuata ed efficacie nelle Claymore di difesa e consiste nella rigenerazione delle parti del corpo mancanti e danneggiate. Nel caso delle Claymore di attacco questa abilità risulta essere meno presente, ma consente comunque la rigenerazione, anche se in tempi piuttosto lunghi, rispetto alle guerriere di difesa, che riescono a rigenerarsi quasi all'istante.
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    Aveva inquadrato la donna abbastanza bene da capire come prendere una tipa così egoista e difatti aveva indovinato: la guerriera accettò le sue condizioni e si presentò, specificando che lo avrebbe accompagnato solo fino al raggiungimento del suo scopo.
    "Sta bene, Nadine. Come ho già detto, penserò io a loro" rispose il Gufo Reale, reso consapevole per ammissione della guerriera del fatto che qualcun altro era stato interessato a quelle rovine per altri motivi probabilmente legati a qualcosa che non era il male che aveva attirato lì lo shinobi.
    Niente di più facile che solo lui e poche altre tribù nomadi fossero coscienti della natura del pericolo insito lì dentro. Lui e i due ragazzini che per caso erano riusciti a fuggire ad una sorte tanto ingiusta quanto dettata dall'incapacità di altri di capire la verità delle cose.
    "Salùk, come avete fatto a scappare?" chiese dopo un po' l'ammantato, cercando di vederci più chiaro.
    Inizialmente il ragazzino non rispose mentre avanzava, poi però decise di parlare, continuando a camminare: "Stavano sacificando Shià'ni per prima. Dovevano legarla all'inteno di una strana bocca di pietra che si era aperta mentre cantavano al dio. Chi mi teneva ha lasciato la presa, così ho preso il bastone, l'ho dato in testa al vecchio e siamo scappati prima che ci riprendessero."
    "Una bocca di pietra..." ripeté pensieroso lui. Era consapevole che il ragazzo non avesse saputo trovare altro modo per descrivere ciò che aveva visto, ma era stato sufficiente per fargli capire abbastanza bene la situazione: il sacrificio non avveniva in maniera classica con sgozzamento o impalazione su un altare, ma tramite rilascio del sacrificato in una stuttura mobile che impediva di vedere quello che effettivamente avveniva. Di male in peggio, perché non c'era nemmeno modo di predeteminare la fine delle vittime! La sua esperienza lo metteva in grande allerta, perché se davvero si trattava di un demone e voleva simili sacrifici, era molto probabile che quei sacrifici non fossero stati nemmeno tali, ma anzi quelli sarebbero stati una sorte fortunata.
    "Io non ho mai capito" aggiunse di punto in bianco Salùk, interrompendo le sue riflessioni.
    "Che cosa?"
    "L'altro sacrificato non era cattivo... e anche Shià'ni non è cattiva, anzi è solo buona. Perché hanno detto che è cattiva? L'hanno sempre tenuta lontana, l'hanno isolata, non le hanno insegnato niente, ma... io... noi... noi ci siamo baciati e sono stato marchiato anch'io, ma non sono cambiato. Non sono cattivo e neanche Shià'ni lo è... perché?"
    Parole che non fcero che aggavare le colpe di quella tribù e del demone che lì abitava. "Tu sei diverso, Salùk: non credi ciecamente, ma hai voluto capire di persona. E per questo il demone ti ritiene pericoloso e ha chiesto anche il tuo sacrificio. Voi non siete cattivi, né tu né lei. Tu sei solo più intelligente della tua tribù e proprio per questo sei itenuto cattivo, perché non hai creduto in ciò che fonda e mantiene il suo potere grazie all'ignoranza e alla cieca obbedienza. E Shià'ni ancora non lo sa, ma è semplicemente nata con un forte potere latente di luce. Un potere che fa paura a chi cattivo lo è per davvero."
    Verità svelata. E che gridava vendetta da ogni dove.
    "Ragazzi! Dietro di me. Nadine, prepara la spada: almeno quattro persone ci aspettano dietro l'angolo" disse ad un certo punto il ninja, la cui sensiblità venne allertata all'improvviso.
    A quelle parole, ben sei abitanti del deserto uscirono dal loro maldestro nascondiglio, rivelato anche dalle ombre proiettate dalla luce dalle torce e intimarono loro di restituire loro i ragazzi e di andarsene... e al loro rifiuto iniziarono a percorrere di corsa i venti metri che li separavano, senza strategia e contando solo sul loro numero e sui loro mezzi... spade e sciabole e armature più rituali che altro. In un corridoio largo cinque metri e alto anche di più non c'era scampo alcuno, ma solo la possibilità di combattere.
    Il GUfo quindi si volse verso Nadine, chiedendole implicitamente così cosa volesse fare e se volesse iniziare lei per prima.
     
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    Post n° 5


    Altri discorsi, altro tempo sprecato nell’infondere sicurezza. Il guerriero continuava nella sua litania di bontà, mostrandosi un uomo dall’animo sensibile nel voler tranquillizzare i due giovani e chiedere nello stesso tempo come erano riusciti a fuggire dal rituale che li doveva vedere vittime sacrificali. Una bocca di pietra, questo era il dato più interessante che le mie orecchie avevano udito: nel comprendere che qualcosa di arcano e misterioso si celava all’interno di questa fatiscente struttura. Proseguendo... rimanevo ben vigile e guardinga, osservando tutto quello che poteva farmi insospettire o rendermi cosciente di stare in allerta. Ero una guerriera, il mio compito era quello di combattere e risolvere problemi, e non certo, come il gufo reale, perdersi in rapporti intersociali nella nostalgia di desiderare ancora una famiglia: frivolezze. Una cosa però ci rendeva simili tra me il guerriero, l’odio per la stupidità. Quello stesso odio poteva renderci più celeri nelle azioni di confronto con altri avversari, risolvendo drasticamente altri sconti; e non tardò molto, nuovamente, l’incontro con altri stolti di quello stupido credo. Sei figure si palesarono, sempre armate di rozzi strumenti e nella follia psicologica che li portava a combattere per una causa tanto stupida quanto le loro persone: non rendendoli abbastanza lucidi da capire che ciò che stavano eseguendo li avrebbe portati a morte certa. Domandandomi se volessi partire per prima nell’azione di affettare quei pezzi di sterco, un sorriso si palesò sul mio volto, pronunciando una frase che non mi faceva risultare molto simpatica.


    E’ stupido ciò che mi hai chiesto...

    Nell’attimo dopo il mio pronunciare, scattai celere verso le figure, nel impedire la loro marcia e prenderli in contro tempo, nell’azione di sguainare la spada e lasciare il resto alla peculiarità tagliente della mia arma.
    Avrei tentato di colpire gli arti avversari nel cercare di amputarli e lasciare che il loro moto diventasse staticità ricolma di sangue a fuoriuscire dalla loro carne e coprire il silenzio con le urla di doloro mediante suoni cacofonici. I primi tre del gruppo erano ormai puntati dal mio sguardo, decretando la sentenza che avrebbe cambiato il loro destino nell’estinzione delle loro vite.



    Fendenti e stocchi che non si sarebbero fermati solo nel tentato gesto di mutilarli, ma anche di tranciarli mortalmente, così da diminuire drasticamente il numero offensivo che li rendeva apparentemente consapevoli di avere il vantaggio di offesa e la vana convinzione di avere più alte possibilità di vincere quello scontro. E lo Yoki? No… non serviva. Troppo deboli e miseri per sfruttare una simile capacità che mi rendeva straordinaria: semplicemente, le mie abilità comuni sarebbero bastate per finire in fretta quei patetici esseri privi di volontà.





    Mana: 105%
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    Spada Claymore: 1 pnt. La Claymore è la tipica arma della guerriere dell'Organizzazione. In scozzese il termine significa "Grande Spada". Le guerriere sono chiamate Claymore dalla gente comune proprio in virtù di questa spada. Ogni spada ha sulla base della propria impugnatura il simbolo della Claymore a cui appartiene. Le "Claymore" sono spade larghe a doppia lama dal peso sconosciuto e con impugnature affilate. Nessuna Claymore è stata mai distrutta e neppure danneggiata,fatto che fa dedurre la loro presunta indistruttibilità. È raro vedere una Claymore senza la sua spada, la quale viene utilizzata non solo per combattere, ma anche per tagliare legna da ardere e cacciare. Le Claymore sono solite riposare dopo aver conficcato la spada nel terreno ed essercisi appoggiate. Quando una Claymore muore,la sua spada viene conficcata nel luogo di sepoltura per identificare la defunta. le Claymore di solito posseggano una sola spada, alcune Claymore particolarmente forti ne utilizzano due. La seconda spada di solito apparteneva ad una amica morta dell'utilizzatrice.. Passiva: Indistruttibilità spada. 5 pnt
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    Rigenerazione del Corpo Bloccata
    Questa è un'abilità generica, posseduta da tutte le Claymore. E' più accentuata ed efficacie nelle Claymore di difesa e consiste nella rigenerazione delle parti del corpo mancanti e danneggiate. Nel caso delle Claymore di attacco questa abilità risulta essere meno presente, ma consente comunque la rigenerazione, anche se in tempi piuttosto lunghi, rispetto alle guerriere di difesa, che riescono a rigenerarsi quasi all'istante.
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    Nadine comprese al volo quell'implicita richiesta e rispose in maniera tanto esplicita quanto fedele al suo stile affilato ed affrettato.
    Mentre la guerriera avanzava a spada spianata, il Gufo si rivolse ai due ragazzini: "State calmi e chiudete gli occhi: presto sarà tutto finito."
    Se avesse potuto, lo shinobi avrebbe tappato loro anche le orecchie ma Salùk voltò Shià'ni con sé e aspettò che tutto finisse come promesso da quello sconosciuto dal manto rosso. Questi analizzò rapidamente la situazione e il suo sviluppo e constatò come la "prima linea" nemica fosse già stata sostanzialmente sfondata dalla grezza guerriera e che a lui sarebbe toccata la seconda metà degli adoratori del falso dio.
    Dato che nessuno di loro sarebbe stato essenzialmente un pericolo concreto, avrebbe anche potuto lasciarli tutti a Nadine, ma c'era il richio che i nemici si riprendessero dal trauma di essere stati falcidiati così apidamente e abbozzassero una più efficace difesa. Non era in verità un ichio molto concreto... ma lui non era nemmeno il tipo da correre rischi, soprattutto se inutili. Così sfruttò la scia della guerriera per incunearsi ancora un po' e mentre lei finiva il terzo nemico, lui la superò in salto, atterrando con i piedi sulle spalle di un quarto malcapitato, che finì a terra più trramortito che mai mentre il ninja balzava di nuovo a terra con una capriola aerea e finiva in mezzo agli ultimi due rimasti. Uno di loro, miracolosamente, riuscì a riprendersi abbastanza e cercò di affondare la propria spada nel corpo dell'avversaio, ma ebbe vita dura contro l'agilità dell'ammantaot, al quale bastò semplicemente turnicare sul proprio asse per lasciare esposto il torace dell'altro avversario, nel quale la punta della spada andò a conficcarsi. A quel punto l'aggreore, incastrato e sostanzialmente disamato, venne finito con un unico rapido colpo della lama che il ninja aveva al braccio sinistro. Un colpo ancora una volta non letale, ma sufficiente a mozzare sul nascere ogni velleità combattiva. Tre morti, due feriti fuori combattimento ed un ultimo uomo ancora cosciente, ma con le braccia messe fuori uso.
    Quando l'agile sconosciuto gli si avvicinò, l'altro compree di essere stato isparmiato in quel modo solo per poter rispondere alla sua unica domanda: "Dimmi, è stato il vostro cosiddetto dio a dirvi dove trovaci?"
    Lui riuscì a rispondere solo con un cenno affermativo del capo e allora, prima ancora di poter capire altro, si ritrovò colpito sotto al mento da un montante non paticolamente potente, ma sufficiente a fargli sbattere la testa contro il muro dietro di lui.
    "Dà loro il colpo di grazia o graziali della vita, Nadine. La scelta è tua. Io porto Salùk e Shià'ni avanti"
    E difatti così sarebbe stato: portandoli entrambi in braccio dopo aver fatto chiudere gli occhi ad entrambi, li portò con alcuni salti oltre quel piccolo campo di battaglia.
    *Povere anime* i disse, pecependo con quel contatto molto di quello che stavano provando in realtà. *Perché dovevano essere coinvolti in tutto questo? Una volta terminata questa disavventura, faò in modo che non iano costretti a viverne altre per il resto dei loro giorni.*
    Una volta dall'altra parte, avrebbe condotto i due ragazzini più addentro alle rovine, in attesa di essere raggiunti da Nadine.
     
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    Post n° 6


    Uccidere… in questo ero dannatamente brava, avvallando forse quella tesi che mi faceva vedere agli occhi di molti come un mostro. Coscienza d’animo; ne avevo una? Sapevo cosa fosse e che sensazioni potesse dare?
    No, io ero solo uno strumento, un’arma, un contenitore senza sentimenti ma semplicemente con un’indole feroce impiantata. La mia lama nuovamente a cozzare contro i corpi, andando celermente a deturparli e renderli scenografia senza vita, che ora, sostava in quell’ambientazione di morte. Tutto come al solito riservò lo stesso copione, con me ad essere sentenza, e gli avversari a dimostrarsi condanna: nient’altro. Gli schizzi di sangue a sostare in un centesimo di secondo nell’aree, e lasciare che anche la mia spada fosse ricolma del liquido cremisi che si fondeva con il freddo metallo. Dall’altra faccia della medaglia vi era invece quello straniero, ricolmo di sentimenti e umanità che gli facevano sempre decidere di preservare la vita: sia che fossero nemici o deboli da difendere nel nome della democrazia.

    Due esseri totalmente opposti, ma che ora, si ritrovavano nello stesso spazio nell’azione congiunta di terminare gli avversari a seconda delle proprie convinzioni. Tutto come al solito terminò abbastanza in fretta, nuovamente a vedere noi come entità dominanti e quegli esseri abietti e privi di coscienza propria, a diventare semplici sottomessi senza possibilità di replica. Se da parte mia non vi era parola, da parte invece del cosiddetto gufo reale c’era ancora la volontà di capire quella contorta psicologia e trovare un motivo razionale per delle azioni tanto misere. La coscienza dell’animo; forse era questa, forse era la dimostrazione di avere pietà anche dei propri avversari e non dimostrarsi uguali a loro nell’arrogarsi il diritto di decidere chi dovesse morire e vivere. Provavo a capire quel suo comportamento, cercavo di immedesimarmi in lui, ma non riuscivo a comprendere, se non essere contraria al suo spirito di magnanimità nel risparmiarli. Nuovamente il silenzio, e le nostre figure da che stazionarie, a far si che si riprendesse il cammino, non prima, però, che quello stesso individuo dall’animo nobile mi desse la possibilità di decidere di cosa fare delle vite dei tre superstiti ancora privi di coscienza e giacenti sul suolo.

    Tenerli in vita significherebbe farli riprendere e aumentare nuovamente gli effettivi che ci ritroveremo avversari in questa battaglia.

    Aspettando che le tre figure alleate si distanziassero così da non far vedere la cruenta scena ai due ragazzini mediante le attenzioni del guerriero, mi impegnai successivamente alla loro momentanea scomparsa all’interno del vicolo, di avvicinarmi a ognuno dei tre adepti. Afferrandone i capelli tramite la stretta della mia mano, portai la lama a contatto con il collo, così da sgozzarli al pari di maiali e lasciare altro liquido cremisi a fuoriuscire dai loro corpi e riversarsi sul terreno andando a modificare la colorazione della pavimentazione di pietra. Successivamente a ciò, nel silenzio di morte, ripresi anch’io lo stesso cammino preceduto dai ragazzini e il guerriero, lasciando alle spalle l’ennesimo sterminio a cui ero abituata.




    Mana: 105%
    Mente: Impassibile
    Fisico: Illesa

    Consumi Tecniche:







    Armatura: 1 pnt. Le Claymore indossano un'uniforme simile a quella da combattimento romana, con uno stile d'art d'eco.È formata da 2 pezzi di colore grigio chiaro, con un colletto di soluto sul nero con i bordi bianchi con sopra il simbolo delle Claymore vicino alla gola. Sopra la parte superiore di questa, vi sono più pezzi di armatura metallica: stivali brillanti, leggermente tallonati, polsiere(avanbracci), protezioni per le spalle, e una particolare gonna fatta di metallo. Infine, indossano un mantello grigio corto, sebbene la versione maschile della corazza non lo abbia. Alcune Claymore possono avere alcune modifiche alle loro uniformi per adattarle alle loro abilità particolari...

    Spada Claymore: 1 pnt. La Claymore è la tipica arma della guerriere dell'Organizzazione. In scozzese il termine significa "Grande Spada". Le guerriere sono chiamate Claymore dalla gente comune proprio in virtù di questa spada. Ogni spada ha sulla base della propria impugnatura il simbolo della Claymore a cui appartiene. Le "Claymore" sono spade larghe a doppia lama dal peso sconosciuto e con impugnature affilate. Nessuna Claymore è stata mai distrutta e neppure danneggiata,fatto che fa dedurre la loro presunta indistruttibilità. È raro vedere una Claymore senza la sua spada, la quale viene utilizzata non solo per combattere, ma anche per tagliare legna da ardere e cacciare. Le Claymore sono solite riposare dopo aver conficcato la spada nel terreno ed essercisi appoggiate. Quando una Claymore muore,la sua spada viene conficcata nel luogo di sepoltura per identificare la defunta. le Claymore di solito posseggano una sola spada, alcune Claymore particolarmente forti ne utilizzano due. La seconda spada di solito apparteneva ad una amica morta dell'utilizzatrice.. Passiva: Indistruttibilità spada. 5 pnt
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    Cautela
    Combattere sfruttando lo Yoki è un abilità che costa molte energie, che nel mondo di Endlos viene definito mana. Per questo, Nadine è stata donata della possibilità di avere una maggiore riserva energetica, potendo così resistere maggiormente dove altri invece cadrebbero ormai allo stremo di energie gestite in malo modo, e che li vedrebbe di fatto spacciati. In termini di gioco, questa passiva gli consente di avere un 10% in più rispetto alla normale quantità di Mana che solitamente ogni essere ha a disposizione. 5 pnt

    Occhio Divino Bloccata
    Nadine è una guerriera dotata di uno Yoki spaventoso, capace di leggere il flusso di energia che alberga nel corpo dei suoi avversari, riuscendo in questo modo a prevedere attendibilmente ogni loro movimento.
    valida solo per i movimenti e gli attacchi fisici
    Passiva. 5 pnt


    Rigenerazione del Corpo Bloccata
    Questa è un'abilità generica, posseduta da tutte le Claymore. E' più accentuata ed efficacie nelle Claymore di difesa e consiste nella rigenerazione delle parti del corpo mancanti e danneggiate. Nel caso delle Claymore di attacco questa abilità risulta essere meno presente, ma consente comunque la rigenerazione, anche se in tempi piuttosto lunghi, rispetto alle guerriere di difesa, che riescono a rigenerarsi quasi all'istante.
    [Passiva di rigenerazione] Only Gdr 5 pnt

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    Come già si immaginava e prospettava, Nadine continuò imperterrita nella sua linea di sangue e riuscì a fare quindi in tempo a portare via i due giovani da quella scena altrimenti raccapricciante. Non sapeva se e quanto avessero visto, ma una cosa l'aveva chiara: quella guerriera si sarebbe presto ritrovata sola, se già non lo era, e ben presto al momento peggiore lei avrebbe potuto contare solo su se stessa... e per lei soccombere sarebbe stato questione di tempo. Anche lo shinobi percorreva una trada solitaria, ma il suo caso era diverso, perché anche non volendo, aveva trovato qualcuno che al momento opportuno sarebbe arrivato a sostenerlo.
    Il vecchio percepì di nuovo la donna avvicinarsi dopo poco tempo, sicuro che avesse compiuto la sua opera sanguinaria. Nessuno di loro meritava di vivere, ma non era nemmeno suo dovere né potere togliere la vita di gente che aveva la pur non grave colpa di rinunciare ad ogni parvenza di razionalità e di umanità. Avrebbe voluto aggiungere qualcosa, ma la ragazza sarebbe stata impermeabile ad ogni parola... e doveva solo ringraziare il fatto che quelle vite non valessero lo sforzo di essere salvate perché già oltre la redenzione, altrimenti ne sarebbe nato uno scontro verbale e forse anche fisico per la loro salvezza.

    Passarono diversi altri minuti e variati corridoi, ma man mano che avanzavano, la sensazione di essere oservato creceva, al pari della consistenza del male che permeava quel luogo.
    Alla fine Shià'ni e Salùk si fermarono visibilmente scossi: quella che si apriva oltre il portale era la sala dove la povera ragazzina stava per essere sacrificata. Ma un nuovo crollo costrinse tutti ad avanzare, peché la loro strada era stata nuovamente bloccata... e il soffito non era stato reso fragile dal corso del tempo.
    L'accesso all'ampia sala era garantito da una larga scala di pietra, che dava su un inquietante posto largo almeno una cinquantina di metri e alto abbastanza da ospitare taute di almeno dieci metri di altezza e anche di più. La volta del soffitto era sorretta da poche ampie colonne ben distanziate tra di loro. Curiosamente, però, solo il centro della sala, un'area ampia una ventina di metri, era illuminata, eccezion fatta per una striscia che dalla scala portava al centro e ad una grossa struttura in pietra che al livello del terreno presentava un volto senza paticolari lineamente.
    La bocca effettivamente si aprì, presentando un'apetura abbastanza grande per farci stare una persona di medio-alte dimensioni e al suo interno qualcosa di difficilmente definibile, ma che aveva due grossi buchi simili a bracciali di pietra fissi alla struttura e di ampiezza variabile... la struttura del sacrificio descritta da Salùk.
    Gli occhi della tatua di pietra si illuminarono all'improvviso di un rosso acceso e malevolo e una voce profonda e cavernosa proruppe da essa: "Benvenuti, stranieri. Benvenuti e grazie per avermi ripotato il male da purificare."
    "Se qui c'è un male da purificare, quello è il tuo, qualsiasi creatura tu creda di essere!" replicò con tono saldo l'ammantato.
    La voce tacque qualche itante, poi disse di nuovo: "Vedo che purtoppo non siete degni di me e di diventare miei fedeli. Pensavo che mi riportaste indietro ciò che dev'essere purificato, ma a quanto pare il tocco del male vi ha già raggiunti e ha ottenenbrato le vostre menti oltre ogni speranza..."
    "Cala quella maschera di pietra, chiunque tu sia! Il male che c'è qui dentro non rovien da nessuno dei due giovani che avresti voluto uccidere."
    Il tono della creatura misteiosa assunse un finto sdegno: "Vi avrei offerto un'ultima speranza di rendenzione, ma ora avete provocato la mia collera. Prendeteli, miei fedeli, e preparateli tutti al sacrificio!"
    L'intera setta, l'intera tribù, composta da più di un centinaio di persone, iniziò allora a sciamare armi in pugno verso la scala, ciecamente intenzionati ad obbedire alla volontà del loro supposto e sconosciuto padrone.
    "Nadine, sfrodali! Io proteggo i ragazzi!" disse allora l'ammantato, dando praticamente il via libera a quello che purtroppo saerbbe stato un massacro: o i ciechi o loro... e lui avrebbe protetto l'innocenza a qualsiasi costo.
     
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    Post n° 7

    Le vite vennero dissipate, nell’atto, nuovamente, di arrecare danno mortale. Niente di più niente di meno, ma semplicemente il gesto volontario di eliminare problemi. Nell’isolata presenza della mia sola figura, procedetti dissipando quelle vite e bagnando del loro sangue la mia spada: senza avere nemmeno un briciolo di pietà, ma solo cruenta freddezza. Anche questa sentenza era stata decretata e tutto finì in un nuovo sterminio, lontano da quelle due giovani figure innocenti che non furono costrette a vede la cruenta scena. Successivamente a ciò, dopo l’atto omicida, la mia figura si incamminò senza girarsi per riguardare l’opera che aveva prodotto, e solo il semplice mio movimento a percorrere quel corridoio scuro e angusto: null’altro. Ritrovatici dopo vari corridoi in quella distanza che alla fine venne annullata, la scenografia cambiò e le nostre persone ora stazionate in una grande sala con al centro una statua: che molto probabilmente altro non era che il monolite in cui si celava la figura decantata con il nome di Dio. Poi il crollo nuovamente, e le nostre figure apparentemente prigioniere del nuovo evento che di li a poco si sarebbe scatenato: nell’atto di vederci come topi in un’area occupata da innumerevoli gatti. Dal silenzio iniziale che dominava la nuova zona, successivamente al crollo e al nostro conseguente arrivo, una voce venne espletata, nell’individuazione di provenienza dal blocco di pietra che prese vita mediante la roboante cacofonia. Il dopo fu solo la prevedibile conseguenza del delirio di massa, e l’ordine da parte del codardo celato dietro l’oggetto di scatenare l’effettivo di cui poteva disporre e così annientarci in un sacrificio multiplo che vedeva noi come vittime prescelte. Sorridendo, fissavo tanti stupidi perseguire una volontà inconsistente, senza accorgersi del loro fallimento ancor prima di effettuare l’azione congiunta di centinaia di individui. La bestia doveva essere rilasciata e innescare il terrore in quelle flebili menti assoggettate a un condizionamento assoluto e paradossale.



    Copri gli occhi dei ragazzi... non sarà un bello spettacolo.

    Pronunciai mentre il mio corpo cominciava a modificarsi nel rilascio consistente di yoki, e far si che le mie membra ottenessero fattezze aberranti.
    Dai lineamenti delicati che mi contraddistinguevano, successivamente al rilascio dell'energia demoniaca, il mostro uscì fuori ottenendo le fattezze di quegli stessi Yoma che combattevo in passato. Stazza più grossa, iridi assottigliate al pari di felini e soprattutto... artigli al posto delle unghie. Poi cosa accadde? semplicemente l'azione - nell'innescare una delle mie tecniche più terribili e letali: facendo prendere coscienza alla spada.



    Come una calamita attratta dal magnetismo del metallo e movimenti talmente celeri di me stessa da risultare difficilmente individuabile da occhi comuni... quest'ultima, avrebbe seguito il flusso vitale nel non arrestarsi fin quando ognuno non fosse stato colpito. Solitamente tale tecnica veniva sfruttata mediante l'aiuto di altri guerrieri, impedendo movimenti dei nemici e agevolandomi il compito. Ma in tal caso, il luogo ora stretto per ingente numero di individui, dava poca possibilità di libero movimento e conseguente azione ripetitiva limitando le stesse azioni della centinaia. Fendenti ripetuti sarebbero stati tentati nel colpire le carni di quegli stolti e terminarli ancor prima che le loro rozze armi potessero compiere azione mediante i movimenti cinetici delle braccia. Un bagno di sangue ci sarebbe stato ma di chi fosse il liquido cremisi sarebbe stato deciso mediante la sfida che vedeva la mia figura contro l'esercito. Il demone quindi era libero di rilasciare la sua foga omicida.




    Mana: 85%
    Mente: Concentrata a colpire
    Fisico: Illesa

    Consumi Tecniche:

    Inseguimento dell'ombra: Sfruttato un consumo Alto






    Armatura: 1 pnt. Le Claymore indossano un'uniforme simile a quella da combattimento romana, con uno stile d'art d'eco.È formata da 2 pezzi di colore grigio chiaro, con un colletto di soluto sul nero con i bordi bianchi con sopra il simbolo delle Claymore vicino alla gola. Sopra la parte superiore di questa, vi sono più pezzi di armatura metallica: stivali brillanti, leggermente tallonati, polsiere(avanbracci), protezioni per le spalle, e una particolare gonna fatta di metallo. Infine, indossano un mantello grigio corto, sebbene la versione maschile della corazza non lo abbia. Alcune Claymore possono avere alcune modifiche alle loro uniformi per adattarle alle loro abilità particolari...

    Spada Claymore: 1 pnt. La Claymore è la tipica arma della guerriere dell'Organizzazione. In scozzese il termine significa "Grande Spada". Le guerriere sono chiamate Claymore dalla gente comune proprio in virtù di questa spada. Ogni spada ha sulla base della propria impugnatura il simbolo della Claymore a cui appartiene. Le "Claymore" sono spade larghe a doppia lama dal peso sconosciuto e con impugnature affilate. Nessuna Claymore è stata mai distrutta e neppure danneggiata,fatto che fa dedurre la loro presunta indistruttibilità. È raro vedere una Claymore senza la sua spada, la quale viene utilizzata non solo per combattere, ma anche per tagliare legna da ardere e cacciare. Le Claymore sono solite riposare dopo aver conficcato la spada nel terreno ed essercisi appoggiate. Quando una Claymore muore,la sua spada viene conficcata nel luogo di sepoltura per identificare la defunta. le Claymore di solito posseggano una sola spada, alcune Claymore particolarmente forti ne utilizzano due. La seconda spada di solito apparteneva ad una amica morta dell'utilizzatrice.. Passiva: Indistruttibilità spada. 5 pnt
    34xqpth

    Cautela
    Combattere sfruttando lo Yoki è un abilità che costa molte energie, che nel mondo di Endlos viene definito mana. Per questo, Nadine è stata donata della possibilità di avere una maggiore riserva energetica, potendo così resistere maggiormente dove altri invece cadrebbero ormai allo stremo di energie gestite in malo modo, e che li vedrebbe di fatto spacciati. In termini di gioco, questa passiva gli consente di avere un 10% in più rispetto alla normale quantità di Mana che solitamente ogni essere ha a disposizione. 5 pnt

    Occhio Divino Bloccata
    Nadine è una guerriera dotata di uno Yoki spaventoso, capace di leggere il flusso di energia che alberga nel corpo dei suoi avversari, riuscendo in questo modo a prevedere attendibilmente ogni loro movimento.
    valida solo per i movimenti e gli attacchi fisici
    Passiva. 5 pnt


    Rigenerazione del Corpo Bloccata
    Questa è un'abilità generica, posseduta da tutte le Claymore. E' più accentuata ed efficacie nelle Claymore di difesa e consiste nella rigenerazione delle parti del corpo mancanti e danneggiate. Nel caso delle Claymore di attacco questa abilità risulta essere meno presente, ma consente comunque la rigenerazione, anche se in tempi piuttosto lunghi, rispetto alle guerriere di difesa, che riescono a rigenerarsi quasi all'istante.
    [Passiva di rigenerazione] Only Gdr 5 pnt

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    INSEGUIMENTO DELL'OMBRA
    Una tecnica particolare, che per la sua buona riuscita necessita della collaborazione di altri guerrieri capaci di neutralizzare i movimenti dell’obiettivo. Quando tali condizioni vengono soddisfatte, Nadine balza celermente in direzione del nemico effettuando movimenti così veloci da risultare difficilmente percepibili ad occhio nudo. La spada avanza e non si arresta finché non colpisce: è questo il principio dell’Inseguimento dell’Ombra.
    Copre una distanza di massimo 10 metri
    Consumo: Alto. 1 pnt



     
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    Nadine si avventò come una furia conto la massa nemica di fideisti e nessuno riuscì ad opporsi efficacemente a quella giovane donna dispensatrice di morte e quelli che non morivano sul colpo, restavano inerti e agonizzanti al suolo, incapaci di continuare ad opporsi alla sorte infausta che quei profanatori stavano portando loro e sul loro culto.
    Altri non stavano avendo miglior fortuna: sebbene avesseo aggirato la donna per portarsi al di là di lei e salire le scale per obbedire al dio, l'altro individuo con il mantello rosso si stava rivelando un avversario forse meno turbolento, ma non meno letale, perché a lui bastò scostare il mantello e sfoderare velocemente la propria spada ricurva per lanciare loo addosso qualcosa che li colse tutti e li ributtò indietro come bambile di pezza.
    *Sono in molti, ma Nadine li sta sfrondando con irrisoia facilità. E questo clamooso fallimento abbasserà di sicuro il loro morale abbastanza presto.*
    Contrariamente alle sue previsioni, però, i nemici appena ruzzolati giù per la scala si rialzarono in buona parte e ricominciarono a farsi avanti. Ma a differenza di prima non accorsro in gruppo compatto, bensì alla spicciolata. Lo shinobi sorrise fra sé sotto il cappuccio e la maschera: avevano cambiato strategia dopo che il loo numero aveva fallito in maniera compatta, ma avevano scelto il modo peggiore per affrontarlo, ovvero andando contro di lui in maniera dispersa. Ciò lo aiutò in maniera consitente: in nessun caso sarebbero iusciti a passare, ma se avessero insitito ad avanzare in gruppo, lo avrebbero spinto ad usare un altro po' dei puoi poteri magici, mentre in quel modo il Gufo avrebbe potuto avere ragione di loro rispamiando le forze e neutralizzandoli solo con armi e abilità marziali. Dedicando così solo pochi colpi a ciacuno di loro, l'ammantato scattò da una parte all'altra del pianerottolo, facendo guizzare tachi e Lama da Baccio per paraer e respingere le armi e ricacciare di nuovo gli avversari giù tra gli altri a suon di calci, pugni e spintoni. Non meritavano i guanti di velluto e ciò che stavano cercando di fare non era perdonabile, ma il vecchio shinobi non era nemmeno intenzionato a creare la stessa carneficina di cui Nadine non si stava facendo scrupoli a generare: il suo obbiettivo era un alto, ovvero scoraggiarli abbastanza da pingere qualcuno di loo adinvocare l'aiuto del demone e spingerlo così ad uscire allo scoperto.
    E dopo la seconda inutile carica, la sua intenzione venne attuata, quando prima uno e poi tanti fedeli a macchia d'olio si allontanarono sia dalla scala sia dalla donna guerriera e iniziarono a supplicare Rak'sha'kìk di accorrere in loro aiuto.
    Il silenzio venne riportato in maniera sconcertante dalla voce proveniente dalla gigantesca faccia di pietra: "Perché? Perché dovrei aiutare un branco di inetti come voi, incapaci di riprendere il controllo di una coppia di bambini da due soli intrusi?"
    Molti balbettarono sconvolti da quella dichiarazione e altri si prostrarono in ginocchio, supplicando pateticamente perdono al loro dio.
    "FATE SILENZIO!" li annichilì tutti. "E fatevi da parte. Alzatevi ora, figli del sacrificio, alzatevi e compite la mia volontà!"
    Gli umani allora cominciarono a spostarsi, ma quella ritirata si trasformò in una fuga spaventata e precipitosa verso i margini dell'area iluminata, simile ad un branco di topi in fuga da un gatto, quando dalla bocca di pietra la sezione si aprì verso l'interno e rrivelò un'oscurità tanto fonda quanto impenetrabile da cui uscirono ben presto cinque figure nere, avvolte della stessa orrenda oscurità innaturale di quell'interiora e che avevano solo una tenue luce all'altezza del cuore, di dimensioni una più diotta dell'altra. Sagome nere che sembravano quelle di un maschio e di quattro femmine di età adolescenziale, non più grandi di Salùk e Shià'ni... i quali erano forse i più spaventati di tutti.
    Il Gufo Reale intuì ciò che doveva essere successo e ciò che erano. Scendendo la scala ormai sgombra di nemici, disse con tono tipico di chi stava reprimendo a malapena sdegno e collera: "Nadine, non entrare in contatto con l'oscurità... e spacca quella dannata maschera di pietra! A questi cinque giovani sacrificati dal villaggio penserò io."
    Che cosa voleva dire quell'individuo forse non era chiaro, ma le istruzioni lo erano... e dal uo tono, anche Nadine avrebbe capito che in quel momento con lui non c'era da scherzare e che doveva essersi messo a fare sul serio, come testimoniava il fatto che non solo aveva finalmente tirato fuori un'arma da sotto il mantello, ma anche che ancora l'aveva in pugno.

    Energia magica residua: 100%
    Stato fisico: illeso
    Stato psicologico: sdegnato, arrabbiato e deciso

    Passive in uso:
    CITAZIONE
    Acrobatismo
    La forza di un Ninja non si misura dallo sviluppo dei suoi muscoli, ma dai suoi movimenti.” Seguendo questo insegnamento del suo Maestro, Masahiro si è sottoposto ad un allenamento molto duro e durato svariati anni, che gli ha permesso di mutare parzialmente la propria natura. Il risultato si è concretizzato nella capacità di spiccare salti più alti (5 metri) e più lunghi (5 metri) da fermo rispetto agli altri, di correre sui muri o di stazionarvi per ore senza perdere la presa o stancarsi (previo utilizzo di uno strumento idoneo) (bonus del 25% in Resistenza), di muoversi con le capacità di un felino e soprattutto nella capacità di non subire alcun danno o di attutire le conseguenze di una caduta a seconda dell’altezza, ma ovviamente una caduta da un dirupo sarà fatale come per tutti gli esseri viventi sprovvisti di ali.
    Ciò non vuol dire che Masahiro sappia muoversi più velocemente degli altri, ma semplicemente meglio (contando quindi un bonus del 25% in Agilità).

    CITAZIONE
    Sensi Arcani
    Grazie alla continua pratica dei poteri magici, anche prima di cominciare ad indossare la propria maschera lo shinobi ha assunto una particolare capacità nota come "Sensi Arcani", grazie alla quale è in grado di rilevare qualsiasi altra fonte magico-energetica si trovi nei suoi pressi nel raggio di 30 metri quadrati, senza bisogno di concentrarsi per ottenere lo stesso risultato. Inoltre la stessa capacità di percezione si estende a tutti i sensi fisici (i comuni cinque sensi umani), permettendo così al Ninja di potersi accorgere della presenza di eventuali illusioni attorno a lui, senza con ciò saperle distinguere dalla realtà..
    In seguito ad uno scontro piuttosto cruento con uno dei fantasmi del suo passato, la Foresta di Fanedell ha instillato in lui una nuova peculiarità, che ha espanso ancora di più la sua sensibilità magica e gli rende ora possibile percepire allo stesso modo anche tutta la vita largamente intesa nello stesso raggio sensoriale dei suoi Sensi Arcani.
    Le sue doti nella magia elementale, concentrate prevalentemente nel dominio e nella manipolazione del Fuoco, gli hanno poi consentito un’altra caratteristica oculare piuttosto peculiare: vedere attraverso qualsiasi fonte di fuoco, sia essa "naturale" o derivata da una tecnica qualsiasi, anche propria.

    CITAZIONE
    Scudo emotivo
    "Un Ninja è un essere umano, ma la missione può a volte richiedere il contatto con persone o creature in grado di ingannare una persona facendo leva sulle sue emozioni." La difesa, stando agli insegnamenti del suo Maestro, è un costante esercizio nel palesare solo ed esclusivamente le emozioni che la signola persona vuole, senza condizionamenti di sorta da parte degli altri. Questo significa che ogni tentativo da parte di auree di influenzare generalmente la sfera emozionale di una persona non avranno il benché minimo effetto su Masahiro. Inoltre tramite la sua disciplina anche tentativi più cospicui di intaccare la sua emotività saranno ridotti, se di livello non eccedente le medie capacità: i poteri di malia esercitati con una Bassa forza saranno praticamente trascurabili, mentre quelli medi avranno un impatto ridotto su di lui.

    CITAZIONE
    Marchio della Fenice
    Tra gli adoratori di Falayud vi era una credenza diffusa, che solo in rare occasioni si è tramutata in concretezza: l'immortalità è una condanna, un peso consistente nell'essere escluso dalla naturalità del mondo, oltre ad essere una potente fonte di corruzione della mente e dell'animo. Per tale ragione la divinità ha concesso il suo Marchio solo a suoi fedeli e tra loro solo a quelli pienamente consapevoli del peso che ciò comporta e del fatto che la stessa Falayud può revocare ciò che è stato concesso. Masahiro è solo l'ultimo di tempo ad aver ricevuto tale Marchio, che fisicamente si presenta come un tatuaggio rosso di una fenice stilizzata posto esattamente sul cuore.
    L'effetto principale del Marchio consiste in un rafforzamento del legame tra l'anima e il corpo del mezz'elfo ben oltre i canoni normali, portandolo ad un livello invece molto più profondo e arricchendolo con proprietà forse più uniche che rare, perché estensioni della forza di Falayud. Concretamente, se Masahiro dovesse morire, la sua anima non andrebbe più lontano dal corpo e non dipartirebbe per il regno dei defunti, ma rimarrebbe nel mondo dei viventi e da essa si irradierebbe un'invisibile energia divina, concessa direttamente dalla dea, capace di rigenerare o addirittura ricreare da zero il corpo del ninja. Ovviamente tale prerogativa non si estenderebbe anche agli oggetti in suo possesso.
    Falayud è consapevole tuttavia che affrontare l'immortalità con le proprie forze è impensabile per un mortale strappato alla propria natura, pur su sua accettazione delle richieste della Fenice. Per questa stessa ragione il Marchio estende i poteri mistici del portatore, aumentando di conseguenza le sue riserve di energia del 10% e consentendogli pertando una maggiore facoltà di utilizzo dei propri poteri prima di cadere vittima della stanchezza.

    Equipaggiamento in uso:
    CITAZIONE
    Semper Fidelis
    Si dice che quando un’arma resti integra dopo tante battaglie, assuma alcune caratteristiche peculiari del suo possessore. Tale è il caso di questo tachi, che dopo anni di permanenza nelle mani di Masahiro è diventato infrangibile e resistente ad ogni condizione di temperatura. Inoltre il nome deriva da un’altra caratteristica peculiare: se viene separato dal suo padrone, quest’ultimo, con un basso dispendio energetico, può richiamare il Semper Fidelis dovunque esso si trovi, facendolo viaggiare attraverso l’aria come se esso avesse una propria volontà autonoma di viaggiare fino a ritornare dal Ninja. Ovviamente, però, ostacoli fisici della più varia natura possono fermare il viaggio della lama e costringere così Masahiro ad effettuare un nuovo richiamo.

    CITAZIONE
    Lama cangiante
    Manufatto piuttosto curioso e particolare appartenuto ad una guerriera di un'altra dimensione e giunto nelle mani di Masahiro Echtele in seguito ad un curioso fenomeno di espulsione magica. L'arma peraltro non aveva lo stesso nome che il ninja ha invece deciso di dargli dopo averne scoperto la sua più vrsatile caratteristica: normalmente l'arma si presenta come un bracciale di metallo che gli avvolge l'avambraccio sinistro, da cui diparte una lama ricurva parallela all'avambraccio stesso e della stessa lunghezza, distaccata di pochi centimetri dal bracciale ed agganciata allo stesso tramite due "ganci" metallici saldanti l'intera struttura. Tuttavia, spendendo un consumo Basso, l'arma rivela tutta la sua versatilità, in quanto può assumere tutt'altra forma, divenendo qualsiasi genere di arma lo shinobi riesca a concepire, purché sempre di proporzioni umane e adatte ad un combattimento a corto o medio raggio. L'unico limite è che l'arma può trasfromarsi in un dispositivo di lancio, ma non può replicarne anche i proiettili (ad esempio l'arma potrebbe trasformarsi in una balestra leggera, ma i quadrelli dovrebbero essere trovati e caricati autonomamente). Ovviamente per ritornare a quella che Masahiro ha reso la sua forma consueta, dovrebbe spendere un altro consumo Basso.
    Alle stesse condizioni, Masahiro può alterare o annullare la natura elementale della stessa arma a sua discrezione: in tal modo la Lama Cangiante, qualsiasi sia la sua forma contingente, può essere ricoperta da uno strato dell'elemento prescelto senza intaccarne minimamente l'integrità strutturale né danneggiare il portatore. Attualmente solo due elementi sono richiamabili dallo shinobi: se viene prescelta una natura di Fuoco la Lama brucerà, mentre se viene risvegliato il Fulmine, la Lama sarà percorsa di elettricità. In tali condizioni, ad ogni colpo infliggerà, oltre ai normali danni, anche quelli ulteriori dettati dalla natura del colpo, ma non sarà posibile in nessun caso utilizzare il potenziamento elementale se non direttamente con la Lama, essendo preclusa la possibilità di utilizzare attacchi o auree a distanza. Ovviamente per ripristinare la forma elementalmente neutra dell'arma è necessario un ulteriore consumo Basso.
    Lo shinobi è consapevole che quelli non sono gli unico potere insito nella Lama Cangiante, ma non è ancora arrivato a scoprire pienamente tutte le risorse che l'arma può offrirgli.

    Tecnica utilizzata:
    CITAZIONE
    Onda Sonica
    Tecnica consistente nell'estrazione rapida del tachi o di un'altra arma a lama moderatamente lunga (ossia tutte le armi a lama che non siano pugnali, daghe o spadoni a due mani) in modo da creare una piccola onda pneumatica in grado di crepare il granito in un’area conica di 4 metri.
    Masahiro non è in grado di generare Onde Soniche quando l'arma è estratta.
    Tipo: Medio
    Consumo: 10%
     
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