-
.
Un androne irreale si parava innanzi ai temerari che si rinchiudevano tra quelle mura, pregne di un marciume pungente, forse capace di raschiare lo spirito stesso dei visitatori. Solo una coppia di finestre forava quella catapecchia al cominciare di ogni piano, filtrando la violenta luce meridionale fin dentro il palazzo derelitto, e solo poi i contatti con l’esterno s’interrompevano, proprio nelle sale più interne, ove s’aggirava l’abominio.
La sua malsana presenza pareva riverberare attraverso le stanze, saturando l’aere stesso, e l’agghiacciante silenzio che ivi regnava accresceva il terrore: lui poteva essere dietro ogni angolo, ingabbiato dentro una qualunque stanza, o perfino essere assente fisicamente da quelle sale maledette, eppure la sua inconfondibile traccia cancerogena persisteva – stagnante – in ogni anfratto.
Di quel caseggiato si sapeva ben poco: insieme ad altri edifici, era stato sottratto all’organizzazione Taiulia proprio agli esordi degli Eversori, e da allora era divenuto nido della bestia di Kuthian.
Solo lui, per centinaia di metri quadri, non tanto per malcelate manie assolutistiche, piuttosto per l’esalazione di anatemi oscuri che là venivano sperimentati; questi scrostavano le pareti, avvizzivano l’atmosfera stessa, consumando addirittura le persone che aveva tentato di abitare in zona.
Perciò la desolazione era la norma nel regno del deviato Gerarca.
E quando due presenze varcarono la frontiera del suo venefico reame, lui le percepì.
Avrebbero attraversato intere ali spettrali del palazzo, senza sentire altro che i loro passi incerti sullo scricchiolante pavimento. Uno dei due forse avrebbe guidato la seconda presenza, già intuendo per esperienza dove avrebbe potuto trovare la belva inumana.
E così lui avrebbe aspettato che l’aria stantia si riempisse delle nuove voci, pregustando avidamente l’inaspettata visita, torcendo le mani sataniche seviziate da irregolari spasmi.. -
_MajinZ_.
User deleted
Dimitriy era già arrivato da un pezzo al luogo dell’incontro. Attendeva l’arrivo della nuova recluta salvata dalle grinfie dello Yuzrab, poggiato a quel muro che anche solo osservandolo pareva... marcio. Le sue braccia erano incrociate e gli occhi chiusi, mentre cercava di raggiungere la concentrazione adatta per muoversi in quel posto contenente il male più puro. Non che avesse paura, però il Castigo a volte riusciva a metterlo in soggezione, per questo gli serviva tutta la calma possibile per non commettere errori, per non rischiare di catalizzare il male su di se.
Il tempo avanzò lento ma costante, i minuti passarono e finalmente qualcosa si mosse intorno al biondo assassino... era una delle sue Voci quella che gli si era accostata, la quale pronunciò poche parole che sancivano l’arrivo della recluta. Subito dopo l’informatore scomparve e nello stesso istante il sicario si staccò dal muro e poco dopo la vide. Nadine si stava avvicinando... e sopravvivere a Merovish era solo la prima semplice prova da superare, ma il vero esame arrivava adesso... al cospetto del Gerarca sfigurato, colui che rappresentava la faccia più feroce dell’Eversione.
Il Myrmidon non parlò, si limitò a restare in silenzio mentre faceva segno alla ragazza di seguirlo, mettendo così piede in quell’edificio che tutti evitavano... impauriti dalla creatura che si nascondeva al suo interno. Nel momento in cui entrambi avessero messo piede all’interno, subito la sua presenza gli avrebbe avvolti con un abbraccio freddo: lui era ovunque ma in nessun luogo. Dimitriy lo sentiva chiaramente, percepiva la sgradevole sensazione che gli forniva il Demone e si mosse proprio in quella direzione, verso la zona da cui proveniva il malessere.
Il pavimento era compromesso dalla cattiveria, tuttavia i movimenti del biondo erano più simili a quelli di un fantasma: i suoi passi non producevano nessun suono. Seguendo il suo sesto senso, il russo guidò la spadaccina in quel dedalo di stanze e corridoi... sembrava quasi che la presenza, da un momento all’altro, sarebbe uscita fuori da ogni luogo o da ogni antro buio li presente. Quando finalmente la sensazione si sarebbe fatta quasi insostenibile, ecco, in quel momento il naufrago poteva essere sicuro di aver rintracciato il possesso di quell’aura... e solo in quel momento avrebbe parlato.
Ho portato la nuova recluta.
Parlò con voce ferma il ragazzo, una tonalità fredda e desolata come le distese dell’Etlerth. Infine attese in assoluto silenzio, scrutando ciò che lo circondava con i suoi occhi di ghiaccio... mentre uno spasmo attraversava la muscolatura del suo braccio sinistro: maledetto Calisto, i suoi errori non si erano ancora placati e spuntavano fuori nei momenti meno opportuni.. -
°PaNdEmOnIuM°.
User deleted
Edited by °PaNdEmOnIuM° - 6/4/2013, 04:13. -
.
Gli ospiti percorsero a ritroso le fiumane d’odio che dalla corrotta fonte sgorgavano.
Logorante ansia e sottili paure scalciavano nelle loro teste, mentre lasciavano alle spalle – sempre più lontana – l’entrata di quell’incubo.
Le sale più vicine all’abominio erano intarsiate da scritte diaboliche, incise nel cemento dalla forza scorticante della magia, e dal soffitto gocciolavano rivoli di liquido vermiglio, forse sangue. Scarsa era la luce nell’anticamera della follia, abbozzata solo da poche candele o lampadine quasi bruciate.
E quando giunsero nella stanza contenitiva, dopo aver percorso vicoli che parevano scrutati da migliaia di occhi, trovarono solo un paio d’iridi vermiglie ad accoglierli. Eppure quei bulbi gelatinosi - incastonati in quel cranio maledetto - veicolavano tempeste di follia e annientamento, talmente veementi da mettere in profonda soggezione la nuova arrivata.
La carne fresca.
Proprio su di lei si concentrò lo sguardo inquisitore del nostro: sulla bardata guerriera accompagnata dall’ormai fidato Dimitriy. E quell'occhiata pareva sondare l’anima stessa, filtrando fino ai recessi più profondi della psiche e, malgrado il Kuthiano fosse ancora seduto sulla seggiola che ospitava le sue sperimentazioni, il Gerarca con un solo corno torreggiava indiscusso in quell’ambiente.
Quando Bid’daum inarcò il suo cipiglio, forse in un gesto di velata approvazione, la tensione scemò leggermente e il silenzio fu interrotto dalle sue viscide parole.
Dimitriy, mi hai portato un meticcio e vuoi spacciarlo per un Eversore?
La sua voce, di pari passo con la sua presenza, sembrava scarnificare i suoi ospiti. Il suo sguardo maledetto si posò nuovamente sulla recluta, nel momento in cui si rivolse direttamente a lei.
Chi sei tu veramente? Sei la spadaccina che tutti vedono, o sei la bestia che si annida dentro di te?
Al suo severo sguardo non era sfuggita la ribollente forza selvaggia che si nascondeva nell’abisso di quell’anima, tanto che il Castigo non aveva esitato a rivolgere la scomoda domanda alla novella mercenaria.
Le tenebre di quegli anfratti parevano chiudersi sui visitatori, e rune pulsanti di malvagità s’intravedevano nelle pergamene dispiegate sui ripiani della sala. Il signore di quel mondo dominava dal suo trono, e si poteva essere certi che una sola parola a lui sgradita avrebbe sancito una condanna atroce.. -
_MajinZ_.
User deleted
Il Male era li, nascosto nel suo antro buio e inquietante. Occhi rossi come il sangue, lo stesso sangue che presumibilmente imbrattava soffitto e pavimento si posarono sulle due figure che avevano seguito gli intarsi stampati magicamente sul freddo cemento. E Bid’daum sedeva su una seggiola, all’interno di una camera ormai satura di malvagità... puntando i suoi occhi indemoniati sui due ragazzi, squadrandoli come se stesse per divorare loro l’anima. Nonostante fosse seduto, il Castigo non era inferiore ai nuovi arrivati, anzi, la sua presenza era immensa e inquietante, lo faceva apparire come qualcosa di invalicabile e tremendamente pericoloso.
Poi un sopracciglio del Gerarca si inarcò, rompendo poi quel fastidioso silenzio con le sue parole velenose mentre faceva una domanda al biondo. Quest’ultimo rimase per una manciata di attimi in assoluto silenzio, soppesando per bene le parole da pronunciare... era come il lupo beta che sceglieva in che modo approcciarsi a quello alfa: una mossa falsa e la morte sarebbe giunta rapida, implacabile. In quel momento il Kuthiano era il capobranco, qualcuno a cui prestare un rispetto incondizionato, per evitare di venire travolti dal Male.
Può sembrare un meticcio, ma quel che nasconde la rende di una razza purissima.
Il tono dell’assassino era comunque controllato e piatto, segno che sapeva benissimo come rapportarsi al suo superiore grazie all’esperienza, ma chissà come avrebbe reagito Nadine davanti a così tanta ferocia, anche se al momento tutto era calmo. Quella voce era comunque tagliente come una lama, lasciando dei fastidiosissimi graffia sia nel corpo che nell’anima.
Nel momento in cui lo Hierarch si rivolse alla ragazza, lo sguardo glaciale del russo si spostò dal rosso all’argento, cercando di cogliere la reazione della giovane Nadine. Lui sapeva già a cosa si stava riferendo l’alieno, aveva percepito a sua volta qualcosa di più oltre l’apparenza e forse era proprio quello il motivo per cui lei si trovava in quel luogo corrotto. E mentre l’oscurità si faceva quasi opprimente, il silenzio calò nuovamente nella sala, pronto ad ascoltare quale sarebbe stata la risposta della Claymore a quella scomoda domanda.. -
°PaNdEmOnIuM°.
User deleted
. -
.
Il Russo aveva occhio per gli individui peculiari, senza dubbio: le sue iridi siderali distinguevano nella massa indistinta i pupazzi singolari, le uniche marionette degne d’intavolare lo spettacolino dell’Eversione. Ma c’era una cosa che i comuni involucri di carne – o membri d’elite, come altri li chiamavano – non riuscivano proprio a fare: fallivano miseramente nel far divertire il Kuthiano.
Tutti macchine da guerra a sentir loro, senza personalità e privi d’esitazione. E continuavano a non capire che proprio sul piano passionale si fondava la ragione d’essere; il Gerarca dal canto suo era un genuino sognatore - per quanto deviato e satanico - tanto da perseguire la sadica utopia di un mondo dilaniato dall’entropia.
Così il suo volto parve nausearsi dopo le parole della guerriera, che con la sua insipida e noiosa risposta aveva svilito l’entelechia del Castigo stesso.
Era un altro giocattolo scipito, da gettare nel mucchio insieme a tanti altri.
O magari Nadine andava stuzzicata per ottenere qualcosa di vagamente interessante, proprio come era accaduto con quell’altro pivello, quel sottomesso di Azazel.
Bid’daum volle dare un’implicita seconda chance all’altra, tuttavia questa volta non sarebbe stata altrettanto indolore: il deformarsi della sua espressione non presagiva nulla di buono, nella testa di Dimitriy sarebbe suonato più di un campanello di allarme.
Io invece dico che tu sei una bestia.
Rivolse al pupazzo parole di una semplicità terrificante, irritate al pari del capriccio di un bambino.
E se io lo dico...
... tu lo diventi.
Concluse tombale e schizzato, vibrando fuori dal suo organismo una proiezione di sé, vogliosa d’infettare la novellina che sostava a pochi metri dal demonio. Intangibile come lo spirar marino, avrebbe cercato la collisione contro il principio vitale di lei, impiantando così radici chiodate nell’anima della mezzosangue. Linfa oscura sarebbe defluita nello spirito occupato, portandolo allo strazio interiore e scatenando le più oscure sedi di quell’ego. E virando verso la pura cattiveria, la sventurata rischiava di far emergere la sua metà bestiale in modo inconsulto, o almeno così sperava il Triumviro del Sud.
Il suo gioco mortale era tanto azzardato quanto allettante, giacchè non poteva figurarsi la reazione della belva alla sua frustata.SPOILER (clicca per visualizzare)Energia: 110 – 10 = 100%
Sentimenti proibiti
Tante convinzioni permeano la nostra vita. Si crede nei propri ideali, si crede che si sarà sempre coerenti con essi. Quante illusioni. Per fortuna che ci sono persone come Bid’daum, capaci di aprire gli occhi al prossimo.
Un manto etereo, formato da un ritaglio dell’anima del Kuthiano, sarà inviato verso il bersaglio e ne sarà ricoperto. Avvolto in queste vesti impalpabili come l’aria, il personaggio colpito capirà che niente può essere dato per scontato. Neppure la propria indole.
Proporzionalmente al consumo di energia profusovi, l’allineamento nemico subirà sconvolgimenti temporanei. Il paladino della giustizia inorridirà dall'interno, osservando le crudeltà che concepirà spontaneamente. Si scoprirà capace di azioni orribili, e si consumerà in una lotta interiore, mentre l’anima nera del Kuthiano lo spingerà a compiere violenze.
Di contro, anche la peggior feccia potrà riscoprire sentimenti caritatevoli verso il prossimo. Chi segue le leggi sentirà l’impulso irrefrenabile di infrangerle; chi vive nel caos scoprirà la propria incoerenza nell’ostinazione di non vivere secondo le regole. E chi si è sempre proclamato neutrale, penderà spaventosamente verso uno dei due baratri. Perché le facce sono molteplici, ma la medaglia è sempre la stessa.
Durata: 1 turno
Consumo: variabile (usata a medio)(a consumo basso si può cambiare di un gradino l’allineamento nemico in una sola delle due incognite sotto riportate; a medio si può traslare una sola incognita di due gradini; a consumo alto si può spostare entrambe le incognite di un intervallo; a critico si può ribaltare completamente un allineamento.)
Inclinazione del pg: Malvagia <–> Neutrale <–> Buona
Attinenza alle leggi: Caotico <–> Neutrale <–> Legale
Note: Bid prova a scatenare la parte bestiale di Nadine con un consumo medio che squilibra l’allineamento, anche se il pg non ha un allineamento esplicitato in scheda, ho provato così.. -
_MajinZ_.
User deleted
Ormai era passato più di un anno da quando Dimitriy era diventato un Eversore, conosceva ogni vecchio membro e aveva occhio per le nuove reclute, acquisendo una certa esperienza come arruolatore di braccia per l’eversione. Inoltre non aveva molti problemi a discutere con i Gerarchi, Ariste era quello più normale, un umano strappato dallo stesso luogo e quindi era semplice rapportarsi con lui. La stessa cosa si poteva dire di Zimmer e benché le differenze fossero evidenti, non vi erano molti problemi a capirsi... ma lo stesso non si poteva dire per il Castigo.
Bid’daum era forse l’unico che riusciva a mettere in soggezione un tipo calmo come il russo, il quale non riusciva proprio a capire cosa potesse esserci dentro quella testa cornuta. Ogni volta che si avvicinava al Kuthiano, i sensi di Dimitriy erano sempre tesi al massimo come se si trovasse nel bel mezzo di una missione mortale... quell’essere era pericoloso e imprevedibile, le sue azioni erano dettate dal caos, tutto il contrario del biondo che era più portato per l’ordine e le regole. E quando il viso dello Hierarch si trasformò in una maschera sadica e inquietante, l’assassino capì che di li a poco sarebbe successo qualcosa di poco piacevole.
Le sue parole furono semplici quanto terrificanti, era evidente che la risposta ricevuta da Nadine non fu abbastanza soddisfacente. Lo sguardo glaciale si posò quindi sul criminale, cercando di leggere le sue intenzioni ma non ci volle molto per sapere la risposta. Qualcosa infatti si staccò dall’essenza dell’Eversore, una parte di se che si scagliò dritta addosso alla ragazza, causandole chissà quale tormento interiore... tuttavia il biondo rimase fermo, immobile, non aveva nessuna intenzione di intralciare un suo superiore. Sperava solo che non la uccidesse.
Il sicario non avrebbe mai mostrato tanto sadismo con un alleato, non era nel suo stile agire in quel modo, ma lo stesso non si poteva dire dei suoi nemici. Con essi infatti il russo era implacabile, probabilmente in quel caso anche lui avrebbe mostrato la sua vera faccia... ma per ora non poteva fare nulla, se non attendere e sperare in bene.. -
°PaNdEmOnIuM°.
User deleted
Edited by °PaNdEmOnIuM° - 11/4/2013, 19:00. -
.
Il mondo cambiò seguendo il volere del Castigo – perverso regista dell’altrui vivere – e finalmente la bestia fu rilasciata dalla gabbia in cui era malamente stipata. Mentre il viso di lei s’imbruttiva e acquisiva deformate fattezze, l’espressione del Kuthiano era sempre più interessata, quasi avida di vedere fino a che punto si potesse spingere la sua nuova bambola.
Affamate fauci sostituirono l’apatica bocca, e il colore delle irreali iridi era sfumato dal fioco argento al giallastro felino. L’intera muscolatura parve gonfiarsi e l’espressione aggressiva presagì l’attacco sconsiderato della risvegliata. Il Gerarca, finalmente soddisfatto, aveva occhi solo per la novellina, e accolse il suo slancio con queste parole.
Vieni a prendermi.
Il suo atteggiamento – pur sembrando squilibrato – non si lasciava sfuggire dettagli vitali della posa nemica, come il suo stringere compulsivo dell’elsa e il piegamento delle tozze gambe nel gesto d’iniziare a correre. Fu così che Bid’daum si portò in posizione di guardia nello stesso istante in cui lei si lanciò contro il triumviro, che dal nulla aveva palesato nella mancina la sua arma spiritica. Un battito di cuore dopo, le due armi cozzarono con inaudita violenza, sbalestrando all’indietro proprio il Corno, salvatosi per un soffio dalla famelica lama dell’altra.
Scaraventato contro il muro retrostante, fece in tempo a irrorare il suo fisico di energia, smorzando quella che sarebbe stata una botta tremenda contro la parete. Dopo lo schianto rimase un avvallamento crepato nel solido calcestruzzo, e il Kuthiano si riprese a sufficienza da guardare ancora una volta la disumana con fare sprezzante.
Sei nel mio regno, mostro, non dimenticarlo.
Parve che le sparse rune malefiche pulsassero tutte di una soffusa luce di perdizione, e che l’aria venefica rispondesse empaticamente all’atto aggressivo contro l’imperatore di quei corridoi spettrali. Quindi la stanza prese letteralmente vita, come posseduta da un’intelligenza diabolica, e una pesante trave di ferro brunito fu divelta dalla sua sede, volando poi verso la deformata Claymore nel tentativo d’impalarla al ventre, bloccandola sul posto.
Ancora non vi era stato alcun intervento del freddo Russo e, se lo conosceva abbastanza, poteva essere certo che Dimitriy non avrebbe intralciato il suo personale colloquio di lavoro.
In seguito Bid’daum rilasciò una seconda patina di spirito, inversa rispetto alla precedente: a contatto con le bruttezze di Nadine, avrebbe rilasciato calme sensazioni e avrebbe virato la sua indole verso l’estremo pacifismo, tentando di far scemare la furia.
Questa mossa era pregna di un retorico significato: la recluta doveva comprendere che non poteva nulla contro il potere esoterico del più maligno dei triumviri, e che quest’ultimo poteva serrare o dischiudere la sua interiorità a piacimento.SPOILER (clicca per visualizzare)Energia: 100 – 10 – 10 = 80%
Equipaggiamento citato:
Támerlein
Il prigioniero possiede una spada particolare che supera la normale concezione di arma bianca. Si tratta di una lama incorporea che è l’emanazione stessa della sua anima. Recenti studi hanno portato a dimostrare l’ipotesi che quest’arma non sia in grado di danneggiare cose concrete ma solo spiriti e anime. Essendo parte stessa di Bid’daum, egli può scegliere quando farla comparire nella sua mano. [Passiva di evocazione].
La lunghezza di questa lama fantasma è di circa un metro e con un solo fendente di quest’arma lo spirito colpito viene distrutto e sparisce per sempre.
Passive notabili:
Burattinaio
In caso di bisogno, i quiescenti frammenti d’anima sparsi in un ambiente possono essere risvegliati, così che chi è stato lambito dallo spirito del Castigo rimane intriso della sua essenza, e perciò può essere manipolato anche dopo mesi dall’ultimo contatto, a patto che si trovi nel raggio di dieci metri da lui. Anche gli oggetti possono essere spostati e destati alla vita, avvinghiati da invisibili tentacoli di coscienza proiettati avidamente sul mondo.
[Passiva di controllo cinetico di oggetti circostanti: massimo 6 oggetti che non superano i 30 kg complessivi. Per estensione only-gdr, permette di manipolare i PNG che sono entrati in contatto con l’anima di Bid’daum]
Attive utilizzate:
Irrobustimento
Rilasciando la forza del suo spirito all’interno del suo corpo, Bid’daum riesce a indurire fino all’inverosimile il suo corpo. Ogni tentativo di estorsione di confessioni attuato con la forza si è sempre rivelato fallimentare con lui, perché i nostri “campioni” non riuscivano nemmeno a fargli un livido, quando induriva il suo corpo.
Tipo: difesa
Consumo: variabile (usata a medio)(tecnica di difesa da attacchi fisici)
Sentimenti proibiti
Tante convinzioni permeano la nostra vita. Si crede nei propri ideali, si crede che si sarà sempre coerenti con essi. Quante illusioni. Per fortuna che ci sono persone come Bid’daum, capaci di aprire gli occhi al prossimo.
Un manto etereo, formato da un ritaglio dell’anima del Kuthiano, sarà inviato verso il bersaglio e ne sarà ricoperto. Avvolto in queste vesti impalpabili come l’aria, il personaggio colpito capirà che niente può essere dato per scontato. Neppure la propria indole.
Proporzionalmente al consumo di energia profusovi, l’allineamento nemico subirà sconvolgimenti temporanei. Il paladino della giustizia inorridirà dall'interno, osservando le crudeltà che concepirà spontaneamente. Si scoprirà capace di azioni orribili, e si consumerà in una lotta interiore, mentre l’anima nera del Kuthiano lo spingerà a compiere violenze.
Di contro, anche la peggior feccia potrà riscoprire sentimenti caritatevoli verso il prossimo. Chi segue le leggi sentirà l’impulso irrefrenabile di infrangerle; chi vive nel caos scoprirà la propria incoerenza nell’ostinazione di non vivere secondo le regole. E chi si è sempre proclamato neutrale, penderà spaventosamente verso uno dei due baratri. Perché le facce sono molteplici, ma la medaglia è sempre la stessa.
Durata: 1 turno
Consumo: variabile (usata a medio)(a consumo basso si può cambiare di un gradino l’allineamento nemico in una sola delle due incognite sotto riportate; a medio si può traslare una sola incognita di due gradini; a consumo alto si può spostare entrambe le incognite di un intervallo; a critico si può ribaltare completamente un allineamento.)
Note: Bid fa comparire la spada Tamerlein che blocca il fendente, viene scagliato contro la parete dietro ma attutisce la botta con una difesa fisica, poi con la passiva Burattinaio spedisce una trave contro Nadine. Infine utilizza Sentimenti Proibiti nel verso contrario, cercando di calmare la trasformata.
Se ti va bene, potremmo finire qui le botte ^^. -
_MajinZ_.
User deleted
Passarono appena pochi istanti prima che l’anima corrotta del Demone Cornuto sfiorasse la recluta, scatenando e facendo esplodere i suoi più bassi istinti. Istintivamente Dimitriy si fece indietro di qualche passo, mentre osservava la piacevole Nadine trasformarsi in qualcosa di grottesco e deforme: i suoi muscoli si gonfiarono e gli occhi divennero quelli di un predatore che aveva adocchiato una preda... anche se forse aveva puntato quella sbagliata.
Afferrando con forza la sua spada, la giovane donna si scagliò in direzione del Castigo, menando un fendente che andò a cozzare contro la spada del Gerarca, spedendo quest’ultimo indietro a colpire il muro alle sue spalle, incrinando così il cemento armato. Tuttavia il russo rimase freddo, facendo solo da spettatore a quella dimostrazione di forza: non aveva intenzione di interferire, se quello era il metodo di valutazione del suo superiore, non poteva fare molto per impedirlo.
Come unico signore di quell’edificio, Bid’daum ne aveva il pieno controllo e senza cambiare la sua espressione sadica reagì all’assalto, privando i muri di una trave in ferro che venne scagliata in direzione della ragazza... ma anche questa volta l’assassino si limitò a fissare. Infine proprio come era avvenuto prima, l’influsso del Male avrebbe ammansito la Bestia, spegnendo il suo bisogno di sangue. In quel momento Dimitriy incrociò le braccia, posando gli occhi gelidi sullo Hierarch quasi a chiedergli di evitare di rompere il suo trofeo.
Non amava vedere le sue reclute fatte a pezzi, in un certo senso erano parte del suo orgoglio di osservatore e perdere degli uomini, o donne, così preziosi era un vero spreco... almeno dal suo punto di vista. Lo sguardo ghiacciato si sarebbe posato quindi su Nadine, così da assicurarsi sulle sue condizioni: una recluta morta non avrebbe portato nessun giovamento alla causa, mandare in pezzi delle gemme così rare però si poteva rivelare un vero spreco.. -
°PaNdEmOnIuM°.
User deleted
Edited by °PaNdEmOnIuM° - 15/4/2013, 10:23. -
.
E i muscoli di lei si tesero fino allo spasmo, ricacciando al suolo la spranga che pressava sull’addome della Belva.
Gli occhi del Castigo inquadrarono chiaramente l’intersecarsi degli spiriti - il volgersi della chiave nella serratura di quei cancelli - mentre la forza selvaggia veniva trascinata nuovamente nelle segrete della psiche. Come un ematoma riassorbito, fu drenata ogni traccia di bestialità dal corpo di Nadine, finché in quella stanza di esecrazioni rimase solo una giovane guerriera, prostrata dinnanzi al Gerarca più abominevole.
Dimitriy restò in ossequioso silenzio, non volendo interferire con le smanie del Kuthiano, forse sperando in cuor suo di non vedere bruciata una giovane promessa solo per il capriccio di un pazzo.
Bid’daum stette – immobile – il suo sguardo pareva perso nel vuoto.
Interminabili secondi di silenzio (in attesa della condanna?) portarono infine al suo pronunciamento.
Ogni giorno le nostre fila accolgono qualche bestia, una in più non sarà certo un problema.
Parole del genere erano nientemeno che una vittoria, se proferite da un individuo di tale risma.
Eppure non si poteva evitare un pensiero fastidioso: come avrebbero condotto la Rivoluzione che tanto agognavano? Sarebbero stati una mandria di fiere allo sbando o avrebbero affrontato il destino da uomini liberi?
Quasi non volendosi rispondere, il nostro si rivolse al Russo, cambiando decisamente argomento.
Dimitriy, ti ricordi del Cavaliere bianco di Laputa?
Il tono di Bid’daum era stranito, come se la coscienza si fosse parzialmente intorpidita nel mentre.
L’ho rivisto, in sogno.
Il modo di porsi era notevolmente insolito per gli standard dell’aberrante Corno, il sottoposto l’avrebbe sicuramente intuito. Rivangare i ricordi notturni fu una scossa per l’orante, un misto d’aspettativa e disastro, che si cristallizzò nelle sue parole.
Verrà a cercarci, ma ci sarò io ad attenderlo. È una questione di senso... ma non mi aspetto che tu capisca.
Ora le sue parole sfociavano nel criptico, l’esperienza vissuta nel reame onirico doveva essere stata sconvolgente.
Nel bene e nel male.
Lasciatemi solo, ora.
La sua sentenza precipitò con la veemenza usuale, cancellando gli aloni di dubbio e richiudendo il Kuthiano nel suo guscio oscuro. All’istante tornarono ad essere presenze estranee, sgradite, attorniate da invisibili occhi inclementi. Lui si voltò, tornò ai suoi satanici scritti, ormai i due non esistevano più.
C’era solo lui, nel suo abisso di glassa e pece.. -
_MajinZ_.
User deleted
E all’improvviso tutto cessò, proprio com’era iniziato. La forza della bestia esplose per difendersi dalla trave, gli bastò un semplice movimento per salvarsi e continuare a scatenare la sua furia. Era una belve assetata di sangue e distruzione, ma il suo animo era suscettibile come quello di tutti e per un abile manipolatore come Bid’daum era uno scherzo controllarlo. Senza nessuna apparente fatica il Kuthiano riuscì ad ammansire il Mostro, il quale si ritrovò ben presto al suolo, inginocchiato, mentre le sue fattezze tornavano ad essere quelle di una esile fanciulla.
Le ostilità comunque cessarono e quell’ultima azione decretò la fine dello scontro. Dalle parole del Gerarca si poteva capire la soddisfazione, anche se non era di sicuro eccessiva... la sua era stata una semplice constatazione ma per Dimitriy fu un sollievo vedere la sua protetta ancora viva, seppur profondamente turbata. Subito dopo, però, il discorso cambiò completamente direzione e ciò attirò lo sguardo di ghiaccio verso il Castigo, fissandolo con una certa sorpresa.
Certo.
Rispose freddo e apatico. Come poteva dimenticarlo? In quello scontro avevano dato tutto, avevano rischiato di morire per una causa che alla fine non gli apparteneva... ma quella disfatta aveva dimostrato anche la loro debolezza, avevano perso su ogni fronte. E quel ricordo faceva capire al biondo quanto ancora fosse debole, un piccolo uomo in un mondo popolato da giganti che ancora doveva crescere e rafforzarsi, in modo tale da non incappare ancora una volta in situazioni simili.
Il ghiaccio si stupì ancora di più quando il Demone rivelò il suo sogno, un sogno in cui era presente il Falco Bianco di Laputa, colui contro cui aveva lottato proprio lo Hierarch e che aveva avuto la peggio, dopo una battaglia all’ultimo sangue. Era tuttavia una situazione strana quella, l’assassino non immaginava proprio che il suo superiore fosse in grado di fare certi discorsi.
Se verranno a cercarci noi saremo pronti ad accoglierli.
Esordì il sicario con freddezza, anche se quelle parole non erano di facile comprensione e il loro significato probabilmente si poteva trovare solo in quella mente contorta, malsana. Al desiderio del Castigo, comunque, Dimitriy annuì senza fiatare e subito si voltò, portando la sua attenzione su Nadine mentre quel luogo diventava nuovamente ostile, segno che loro due non erano più ben accetti in quel luogo.
Andiamo.
Il biondo offrì il suo aiuto alla confusa fanciulla, allungando una mano verso di lei e offrendosi di sostenerla nel caso in cui ne avesse avuto bisogno, infondo se si trovava in quella situazione era anche un po’ colpa sua, doveva farsi perdonare in qualche modo. Alla fine comunque sarebbero usciti, lasciando quel piccolo antro di Inferno al suo legittimo proprietario.. -
°PaNdEmOnIuM°.
User deleted
.