Fighting the Beast

Grey-Walkers

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    Mago guerriero, amante dei gufi e signore della piromanzia.

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    Alcuni dicono dal cimitero, altri dal cielo notturno... Decidete voi da dove vengo.

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    Tutti a loro modo esposero i propri talenti e le proprie capacità, mostrando un ventaglio eterogeneo di capacità non facili da gestire e meno ancora da coordinare. Non disse niente e il suo allenamento ferreo all'imperturbabilità gli consentì di non ribattere nemmeno con gli occhi all'incredulità mostrata dal comandante... ma la totale assenza di apparenti motivi giustificativi di quello sguardo non piacque per niente allo shinobi, che per un istante dubitò delle capacità di giudizio di quell'uomo e che in seguito si ripromise di indagare più a fondo su quel mistero... ammesso e non ancora concesso che Lacelot du Lac sopravvivesse all'imminente battaglia.
    Il ninja prese atto come lui fosse ancora una volta il più versatile, mentre gli altri erano specializzati in un campo specifico, che però poteva anche rendere giustizia a quello schieramento, perché tutti insieme, se degnamente coordinati, potevano coprire l'intera gamma di azioni e reazioni che il drago avrebbe potuto mettere in atto. E Khatep diede il suo contributo dottrinale nell'aumentare le loro conoscenze riguardo al nemico che avrebbero dovuto affrontare, fornendo dettagli, notizie e ricostruzioni grazie anche al contributo di alcune proiezioni probabilmente create con l'ausilio dei poteri della luce che erano sotto il suo controllo. Ovviamente il Lich non aveva colto a quale tipo di studio avesse fatto riferimento il mezz'elfo, ma quest'ultimo non gliene faceva una colpa: per un essere divenuto immortale e da sempre dedito solo alla magia e mai una volta alla spada, lo studio poteva essere correlato esclusivamente all'attività di ricerca e consultazione di antichi tomi. La Biblioteca del Santuario di Lorwen difficilmente avrebbe potuto offrire qualche spunto utile o anche solo vagamente interessante riguardo a qualcosa che aveva infestato il Maelstrom da tempi antichi e in zone sicuramente meno periferiche di Phlenmor, ma anche in quel caso, i tempi e i modi in cui era venuto a conoscenza della minaccia erano troppo ristretti per consentirgli un'attività di ricerca sufficientemente approfondita. E quel dettaglio gli fece sorgere un altro dubbio: dove aveva trovato Khatep il tempo per scoprire tutte quelle informazioni prima di raggiungere il campo di battaglia? Certo il fatto di avere una base fissa e di non avere un compito che lo spingesse sempre in giro per Endlos avrebbe anche potuto fornirgli qualche margine in più rispetto allo shinobi stesso, ma quello era forse un po' eccessivo... Anche di ciò, tuttavia, si sarebbe dovuto occupare più tardi: in quel momento le priorità erano ben altre.

    Alla fine il loro comandante in capo decise la strategia dopo un attimo di riflessione e la espose a tutti loro: il piccolo contingente si sarebbe suddiviso in due forze, di cui una retta da lui stesso e l'altra da Khatep. Lo shinobi venne scelto insieme ad un altro tecnocrate dalla faccia dura, l'animo più militarmente rigido di un manico di scopa infilato per la schiena e la mente dichiaratamente più penetrante del normale.
    Sotto la maschera il ninja sorrise per la sottile ironia che tutti gli altri ignoravano: Khatep e Masahiro avevano già combattuto altre volte assieme, ma un po' per indole e un po' per le varie circostanze, il ruolo di coordinamento era sempre sostanzialmente spettato al secondo, mentre in quel momento era stato loro ordinato di invertire le parti. Per quanto lo riguardava, se così avesse dovuto essere, così sarebbe stato... sempre secondo il codice degli Oboro.
    Quindi non ci sarebbe voluto molto prima di partire alla volta di una battaglia che si preannunciava a dir poco titanica. Ma... ma lui non avrebbe potuto cedere e nemmeno lo avrebbe fatto: per grazia di Falayud era diventato immortale e per gli insegnamenti del suo Maestro aveva ricevuto il suo scopo, la causa e la missione di tutta una vita. Tutto il suo dolore e le sue perdite erano state sopportate da ciò che lo aveva temprato fino a diventare un'ombra, l'oscuro portatore di luce che si celava dietro la maschera del clan e se ogni evento avesse avuto un senso, quello sarebbe stato il momento per dimostrarlo. L'unico momento in cui valesse davvero la pena di essere di nuovo quello che era un tempo, anche a dispetto della perdita dei suoi antichi poteri. Troppo era stato perso, ma ancora di più era ciò che avrebbe rischiato di perdere. Ancora maggiore era ciò che era stato affidato a lui e che dipendeva dal suo successo.
    Riaprì allora i suoi occhi verdi da vecchio ninja mezz'elfo e ciò che esprimevano avrebbe colpito e forse spaventato chiunque si trovasse sulla sua strada: lui era l'ultimo degli Oboro... e proprio per ciò, non avrebbe fallito.
    Prima di partire, avrebbe però conferito un po' con entrambi i suoi nuovi compagni di squadra: "A quanto pare mi spetta di nuovo il ruolo di punta e di prima linea in vostra copertura. Conto sul tuo coordinamento, Khatep. Per conto mio, farò ciò che posso per tenere impegnato quell'abominio mentre voi girate la chiave del parallasse a nostro favore."
    Quello sarebbe stato un accenno che forse solo Khatep, nella sua immensa conoscenza, avrebbe potuto cogliere grazie all'accesso quasi totale che gli aveva concesso alla Bibioteca del Santuario di Lorwen.
    Ciò detto, il vecchio shinobi avanzò al suo posto ed iniziò ad avanzare a ritmo sostenuto, ma non al massimo della sua velocità, sfruttando un vecchio trucco del suo clan: avrebbe fatto in modo di avvicinarsi facendosi vedere, come in fondo gli era stato comandato e come sarebbe stato impossibile altrimenti, visto il suo mantello, ma avrebbe ingannato il nemico in due maniere distinte sfruttando sia l'indumento sia il movimento. Con il primo avrebbe coperto le sue fattezze e le sue armi e il drago non avrebbe potuto capire come e quanto fosse armato se non fosse stato lui a mostrarlo... e con il secondo avrebbe potuto scattare rapidamente e schivare qualsiasi tentativo di attacco raggiungendo la sua massima velocità e spiazzando così l'offensiva con un improvviso cambio di ritmo di marcia. E ciò sarebbe valso tanto per il drago quanto per qualsiasi altra eventuale pedina di quell'immensa partita a scacchi.
    Pronto a tutto, il vecchio ninja mangiava metri di terreno pronto ad agire e a reagire a tutto: l'Oboro che era sempre stato era in campo, schierato ancora una volta in difesa della vita. In onore ed ossequio alla causa.

    Energia Magica residua: 110%
    Stato fisico: illeso
    Stato psicologico: concentrato e determinato più che mai

    Abilità in uso:
    CITAZIONE
    Acrobatismo
    La forza di un Ninja non si misura dallo sviluppo dei suoi muscoli, ma dai suoi movimenti.” Seguendo questo insegnamento del suo Maestro, Masahiro si è sottoposto ad un allenamento molto duro e durato svariati anni, che gli ha permesso di mutare parzialmente la propria natura. Il risultato si è concretizzato nella capacità di spiccare salti più alti (5 metri) e più lunghi (5 metri) da fermo rispetto agli altri, di correre sui muri o di stazionarvi per ore senza perdere la presa o stancarsi (previo utilizzo di uno strumento idoneo) (bonus del 25% in Resistenza), di muoversi con le capacità di un felino e soprattutto nella capacità di non subire alcun danno o di attutire le conseguenze di una caduta a seconda dell’altezza, ma ovviamente una caduta da un dirupo sarà fatale come per tutti gli esseri viventi sprovvisti di ali.
    Ciò non vuol dire che Masahiro sappia muoversi più velocemente degli altri, ma semplicemente meglio (contando quindi un bonus del 25% in Agilità).

    CITAZIONE
    Sensi Arcani
    Grazie alla continua pratica dei poteri magici, anche prima di cominciare ad indossare la propria maschera lo shinobi ha assunto una particolare capacità nota come "Sensi Arcani", grazie alla quale è in grado di rilevare qualsiasi altra fonte magico-energetica si trovi nei suoi pressi nel raggio di 30 metri quadrati, senza bisogno di concentrarsi per ottenere lo stesso risultato. Inoltre la stessa capacità di percezione si estende a tutti i sensi fisici (i comuni cinque sensi umani), permettendo così al Ninja di potersi accorgere della presenza di eventuali illusioni attorno a lui, senza con ciò saperle distinguere dalla realtà..
    In seguito ad uno scontro piuttosto cruento con uno dei fantasmi del suo passato, la Foresta di Fanedell ha instillato in lui una nuova peculiarità, che ha espanso ancora di più la sua sensibilità magica e gli rende ora possibile percepire allo stesso modo anche tutta la vita largamente intesa nello stesso raggio sensoriale dei suoi Sensi Arcani.
    Le sue doti nella magia elementale, concentrate prevalentemente nel dominio e nella manipolazione del Fuoco, gli hanno poi consentito un’altra caratteristica oculare piuttosto peculiare: vedere attraverso qualsiasi fonte di fuoco, sia essa "naturale" o derivata da una tecnica qualsiasi, anche propria.

    CITAZIONE
    Scudo emotivo
    "Un Ninja è un essere umano, ma la missione può a volte richiedere il contatto con persone o creature in grado di ingannare una persona facendo leva sulle sue emozioni." La difesa, stando agli insegnamenti del suo Maestro, è un costante esercizio nel palesare solo ed esclusivamente le emozioni che la signola persona vuole, senza condizionamenti di sorta da parte degli altri. Questo significa che ogni tentativo da parte di auree di influenzare generalmente la sfera emozionale di una persona non avranno il benché minimo effetto su Masahiro. Inoltre tramite la sua disciplina anche tentativi più cospicui di intaccare la sua emotività saranno ridotti, se di livello non eccedente le medie capacità: i poteri di malia esercitati con una Bassa forza saranno praticamente trascurabili, mentre quelli medi avranno un impatto ridotto su di lui.

    CITAZIONE
    Marchio della Fenice
    Tra gli adoratori di Falayud vi era una credenza diffusa, che solo in rare occasioni si è tramutata in concretezza: l'immortalità è una condanna, un peso consistente nell'essere escluso dalla naturalità del mondo, oltre ad essere una potente fonte di corruzione della mente e dell'animo. Per tale ragione la divinità ha concesso il suo Marchio solo a suoi fedeli e tra loro solo a quelli pienamente consapevoli del peso che ciò comporta e del fatto che la stessa Falayud può revocare ciò che è stato concesso. Masahiro è solo l'ultimo di tempo ad aver ricevuto tale Marchio, che fisicamente si presenta come un tatuaggio rosso di una fenice stilizzata posto esattamente sul cuore.
    L'effetto principale del Marchio consiste in un rafforzamento del legame tra l'anima e il corpo del mezz'elfo ben oltre i canoni normali, portandolo ad un livello invece molto più profondo e arricchendolo con proprietà forse più uniche che rare, perché estensioni della forza di Falayud. Concretamente, se Masahiro dovesse morire, la sua anima non andrebbe più lontano dal corpo e non dipartirebbe per il regno dei defunti, ma rimarrebbe nel mondo dei viventi e da essa si irradierebbe un'invisibile energia divina, concessa direttamente dalla dea, capace di rigenerare o addirittura ricreare da zero il corpo del ninja. Ovviamente tale prerogativa non si estenderebbe anche agli oggetti in suo possesso.
    Falayud è consapevole tuttavia che affrontare l'immortalità con le proprie forze è impensabile per un mortale strappato alla propria natura, pur su sua accettazione delle richieste della Fenice. Per questa stessa ragione il Marchio estende i poteri mistici del portatore, aumentando di conseguenza le sue riserve di energia del 10% e consentendogli pertando una maggiore facoltà di utilizzo dei propri poteri prima di cadere vittima della stanchezza.

    Equipaggiamento in uso:
    CITAZIONE
    Anello del Gatto
    Si tratta di un piccolo manufatto magico rinvenuto a Boletaria e di origine sconociuta, ma dai poteri affini a quanto raffigurato dalla sua stessa immagine.
    Fisicamente si tratta di una sottile banda di bronzo con una piccola gemma incastonata al centro e circondata dall'immagine di un gatto, le cui proprietà sono trasmesse al suo portatore. Chiunque indossi quindi questo anello non subirà alcun cambiamento esterno, ma si ritroverà dotato di alcune proprietà tipiche dei felini.
    Come si sa, i gatti riescono ad essere per natura delle creature non solo agili ed aggraziate, ma anche anche rapide e scattanti e tali caratteristiche si riflettono anche sui movimenti del portatore, che acquisisce quindi una maggiore Agilità e Velocità (bonus ad entrambe le caratteristiche del 25%).
    Si dice anche che i gatti siano creaure particolarmente sensibili e percettive e riescono quindi a distinguere per natura ciò che è immediatamente e contingentemente pericoloso da ciò che invece non lo è. Allo stesso modo, le capacità percettive di chi indossa l'anello sono acuite al punto da riuscire istintivamente a distinguere una minaccia o un pericolo concreto e contingente da una falsa minaccia (in termini gdr, ciò si traduce in un auspex passivo di pericolo)


    Edited by Warwizard - 19/5/2013, 20:30
     
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  2. K e i
     
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    Socchiuse gli occhi, le labbra sottili si incresparono in un cruccio di breve durata e dai significati molteplici, poi levò gli occhi nocciola al cielo in un sospiro sconsolato. Senza rispondere allo strano figuro si calcò bene il cappuccio cremisi sul viso per assicurarsi di avere i lineamenti in ombra. Dopotutto il capogruppo aveva dato l'ordine di attaccare, altre parole in quel frangente le sembravano quanto mai inopportune. Ripose il fucile da caccia in posizione di riposo, assicurato alla fascia stretta in vita, poi in un balzo si mosse in avanti, affiancando gli altri membri del gruppo tenendo dietro al cavaliere a capo della squadra e stando bene attenta a tenersi larga sulla sua destra, ad una distanza tale da essere a portata di voce ma comunque sufficientemente distante da non essere d'intralcio... e permettersi margini di scarto per evitare eventuali attacchi diretti alla sua figura, eventualmente. Perché se quell'enorme bestione era in grado di percepire le minacce -e poteva scommettere nove caricatori di Crescent Rose che era in grado di farlo!- di sicuro era a lui che avrebbe mirato per primo, e trovarsi troppo prossima all'epicentro di un'eventuale tempesta di fiamme era quanto di meno salutare.
    La sua arma vantava una gittata notevole e potenza sufficiente ad abbattere un mannaro con un solo proiettile, tuttavia in quel momento le sembrava quanto mai piccola e inadeguata. Comunque non era una vigliacca, non si sarebbe certo arresa affidando la sua sorte e quella di parecchie altre persone a dei completi sconosciuti, né si sarebbe tirata indietro. In fondo nella posta in palio c'era anche la sua vita, in mezzo a tutte le altre...

     
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  3. R e i
     
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    DIVIDERPOSTREI
    III



    Il tempo delle chiacchere era infine giunto al termine.
    Tempo di far parlare le spade.

    « Farò il possibile. »

    Le labbra si mossero una volta sola, per dare una risposta affermativa al comandante. Gli occhi si spostarono invece molto più in alto, oltre la figura del cavaliere e oltre il campo di battaglia sterminato, lì dove una creatura che pareva vomitata da un incubo oscurava brandelli di cielo ad ogni battito d'ali. Ripensò a tutte le battaglie combattute in passato, e si sforzò di trovarvi un episodio talmente spiacevole da poterla rinfrancare in quella carica con la sicurezza di non stare affrontando il mostro peggiore. Ma benché molte macchie di fango e di sangue sporcassero i suoi ricordi - piccoli frammenti di storie vissute male e di scelte sbagliate - in nessuna di esse riuscì a scorgere un'immagine così vivida della morte, che quel giorno pareva invece talmente prossima da poter lasciare l'impronta del proprio respiro sul collo di lei.

    Era così dunque?
    Si apprestava ad affrontare la prova più difficile della propria vita?

    « ... »

    Quando riportò lo sguardo dinanzi a sé, nell'espressione della guerriera dai capelli rosa non era percepibile alcun mutamento significativo. Strinse le dita attorno all'elsa, e iniziò a correre ben accorta a mantenere le giuste distanze dal suo gruppo. E mentre le suole degli stivali divoravano la polvere portandola sempre più vicina alla fiera, un leggero sorriso le tirò le labbra - animate da una squisita certezza; la stessa che l'aveva tenuta in piedi quando sarebbe dovuta cadere, che l'aveva fatta resistere quando si sarebbe dovuta spezzare, e che le impediva di lasciarsi soffocare dalla disperazione e dal terrore anche nei momenti più bui.
    La consapevolezza di non aver niente da perdere.

    S t a t u s

    ▌Stato fisico: Perfetto.
    ▌Stato mentale: Concentrata.
    ▌Mana: 100%

    P a s s i v e

    ▌Swift Bolt Agilità & Riflessi +50%
    ▌Only one way to live Resistenza a manipolazioni emotive & Resistenza al dolore fisico

    E q u i p a g g i a m e n t o

    ▌Megatherion Spada corta + pistola calibro 9mm da quindici proiettili (15/15)
    ▌GodHand Dispositivo di potenziamento e alterazione spazio/tempo portatile.
    ▌DrinkMe Pozione di rimpicciolimento.
    ▌Fiala rossa Pozione di recupero energetico totale.

    N o t e
    Nessuna.


     
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  4. Nytex
     
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    Appresi i dati di cui necessitava, il loro condottiero optò per una divisione delle forze, affidando metà dello squadrone al non-morto Kathep. Il Software era in compagnia di due donne, e avrebbe risposto alle direttive di Lancelot.

    Appena ci fosse stata l’occasione, il Cyber aveva il compito d'invadere i pensieri della creatura colossale, donando pochi – ma vitali! – secondi alle squadre dedite all’offensiva diretta.
    Era quindi il momento di partire. Verso un destino ignoto, che soltanto la statistica poteva rozzamente definire. Considerò la stazza del rettile, la capacità distruttiva che aveva mostrato, il dispiegamento delle forze e la particolare affezione del titano per il collasso dimensionale.

    - Analisi in corso: probabilità di sopravvivenza ≈ 0,07% -

    Eppure quel giorno lui passò oltre, lasciandosi alle spalle le stime e le osservazioni: lo sguardo ceruleo era fisso in avanti, e sembrava esser l’unica parte del nostro a rimanere immobile, mentre la restante sagoma vibrava instabile, colta da qualche interferenza.
    Poi partì, seguito dal muto disco seghettato.
    Circondato da energia biologica che confluiva e si opponeva all’estinzione.

    E fu dolce sentirsi parte di un meccanismo più grande.



    Stato fisico: ottimale
    Stato mentale: analitico
    Energia: 110%
    Equipaggiamento:

    Mental Saw [Arma bianca + passiva di controllo telecinetico]

    Passive:

    Glitch [Passiva di interferenza al senso della vista]

    Trojan Horse [Passiva di camuffamento delle tecniche illusorie]

    Augmented Battery [Passiva di aumento del 10% di mana]
     
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    The Ghost Sweeper

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    La Dove osano le aquile .

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    "finalmente a carte scoperte."


    K
    imbly in una situazione del genere non sapeva come prenderla esattamente in modo che non gli sfuggisse e rischiasse di travolgerlo , come quella volta con il suo maestro a Klemvor quando il suo psico-potere gli era sfuggito provocando la morte di quest’ultimo. In questo caso non sarebbe dovuto succedere perciò quando avrebbe attaccato doveva cercare di contenerlo però questo non significava che si sarebbe risparmiato.
    Il generale bianco regolò i gruppi d’assalto in maniera equa in modo da permettere un attacco più agevolato e decise dunque di affidare lo stesso Kimbly al gruppo formato da quello che prima aveva additato come “principe azzurro” ovvero il Mago-Ninja Masahiro e poi la mummia il comandate degli aviatori blu. Beh per Kimbly sarebbe potuta andare peggio e seppure la sua mentalità non fosse particolarmente d’accordo e scettica sulle reali capacità di un Mago-Nija che usava giochi pirotecnici da usare contro una “corrazzata vivente” come quel drago e lui di “corazzate “ se ne intendeva, dopotutto la Bismarck era la miglior corrazzata tedesca che solcava i mari di Normandia, ma aveva anche lei i suoi punti deboli. Ammetteva di essere comunque contento di avere la possibilità di andare in battaglia al fianco della mummia . Dopotutto lo aveva detto “era curioso anche lui” quindi sarebbe stata un’occasione imperdibile sia per vedere la forza della mummia sia per dimostrare le sue doti. A proposito, il comandante bianco sembrava essere d’accordo sul fatto di cercare di attaccare la bestia dall’interno e quindi di provare a cercare un aggancio psico-mentale che potesse indicare che l’animale potesse avere un “anima” o un qualcosa che lo controllasse o che lui stesso si controllasse da solo , ma in ogni caso qualcosa di utile per far si che un “mentalista” si “diverta” e in quel plotone erano in due che a quanto pare volevano “divertirsi” lui e quel ragazzino che si vedeva in trasparenza sempre.
    Kimbly dopo essere stato affidato al gruppo prescelto in precedenza si avvicinò al Mago –Ninja che spiegò di voler partire diciamo “come punta” perché le sue abilità gli permettevano di muoversi bene , mentre magari le evocazioni del comandate dei “Blu” avanzavano, allora per lui stesso cosa sarebbe rimasto? Beh era facile intuirlo dovendo “mirare all’interno del Drago” in quanto doveva dar credito ai propri poteri quindi glli sarebbe servito del tempo per poterli attivare, quindi avere qualcuno come supporto in modo distrasse il drago era utile, mentre lui si sarebbe concentrato usando la telepatia alla ricerca di un collegamento mentale da tentare di sottomettere del drago.

    “Se il supporto di “avanzata primaria” ha successo potrebbe rivelasi determinante. Io preferirei restare per ora dietro di voi in modo da avere tempo di concentrarmi e di attivare la telepatia e cercare di capire che “cos’ veramente” quel drago. Spero che non mi prederete per un vigliacco, ma i miei psico- poteri hanno bisogno di un bel supporto se no rischiano o di fallire o di essere incontrollabili. Vorrei evitare che ci fossero delle perdite inutili da parte di tutti, inoltre credo vi servirà anche una copertura sicura.”.

    Kimbly si fece avanti, ma si era dimenticato di dire una cosa importante alla mummia, prima di avanzare gli si si avvicinò e sottovoce gli disse qualcosa.

    “Comandante se per caso i miei psico-poteri dovessero sfuggirmi di mano uccidetemi prima che sia io a compromettere tutti voi. Non voglio essere un motivo di ingombro nella battaglia in nessun modo e purtroppo mi conosco troppo bene e so che potrebbe succedere ancora. Questo ovviamente lo dico solo a voi come “garanzia” nel caso si presentasse questa spiacevole cosa che sto cercando io stesso di reprimere.”.

    Dopo aver detto questo alla mummia, si allontanò da lui e mentre il Mago era già scattato in prima linea si appostò dietro le retrovie dove c’era una roccia rialzata che sembrava proprio “guardare in faccia” il drago, poi l’ex-ufficiale dei Thule aprì le braccia e mise le mani parallele alla sua testa e le avvicinò in perfetta sincronia poi ispirò e socchiuse gli occhi la telepatia indotta avrebbe fatto il resto.


    <p pfeo4

    narrato;parlato""; pensato°° & monologhi<<>>,telepatia<<>> Parlato Esterno


    Dati & Riassunti

    Nome:J.Zolf.Kimbly
    Stato fisico:buono.
    Stato Psicologico:buono.
    mana:95%
    consumo:
    ___________________________________________________________
    Riassunto:

    la telepatia per ora non è stata ancora attivata spero che la mia idea di restare a coprivi da lontano sia buona XD



    Azioni:

    non ancora effetuate











    "Auf Wiedersehen mein Fuhr!"

     
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    Le sabbie del tempo.

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    Comando.

    Sembrava che Lancelot du Lac avesse intuito subito chi, tra coloro che erano lì riuniti, avesse le doti di un vero leader e chi invece poteva essere relegato al mero ruolo di pedina, riconoscendo l’Antico praticamente come suo pari e affidandogli il comando di Masahiro e di Kimbly.
    Il piano era tutto sommato abbastanza semplice, mentre si fosse effettuata un’azione di disturbo nei confronti del loro colossale avversario, du Lac e i combattenti avrebbero tentato di saggiare le resistenze del Drago con un assalto diretto e la cosa a Khatep piaceva, da una parte sapevano ciò che aveva raccolto ma dall’altro dovevano testare quelle conoscenze direttamente sul nemico.
    Non si sa mai quanto ci sia di vero in vecchie leggende e nei tomi polverosi ed è sempre possibile che chi li abbia creati o scritti fosse convinto di ciò che diceva, ma fosse purtroppo in errore anche se, vedendo il drago, non dubitava che le sue scaglie fossero assai coriacee.

    Comunque fosse il gruppo si mise in marcia e Masahiro, che avrebbe dovuto essere un suo sottoposto, gli lanciò una frase criptica riguardo qualche “chiave del parallasse”, gli venne presto in mente che la cosa si riferiva a una teoria magica sviluppata dagli incantatori del suo piano natio ma non fece in tempo a dirgli che erano tutte sciocchezze che quello era già partito alla volta del loro nemico.
    Khatep si chiese blandamente se pensava davvero che bastasse la sua sola presenza a distrarre quell’abominio colossale o se davvero sperava che il nascondere le sue armi facesse qualche differenza, probabilmente per il loro nemico non erano più che puntini colorati e vagamente fastidiosi.

    Kimbly invece pareva deciso a rimanere nelle retrovie assieme a lui, utilizzare i suoi poteri psion evidentemente gli costava una grande concentrazione mentale, piuttosto difficile da ottenere nel cuore della battaglia, inoltre se il soldato gli restava accanto avrebbe potuto usare i suoi poteri mentali per proteggere il proprio comandante, ovvero il Sommo.
    Alla fine le cose non sembravano andate male, anche se non aveva impartito un solo ordine e il Gufo era già partito per la sua strada per cercare di far tutto da solo come suo solito, non che si preoccupasse per lui ma gli sarebbe spiaciuto se si fosse fatto massacrare troppo in fretta.
    Gli sarebbe potuto servire da esca più tardi, quando la situazione si fosse fatta seria.

    Se fossi diventato incontrollabile, ti avrei ucciso anche senza il tuo permesso.
    Abbiamo un obbiettivo, Kimbly, e non è mia abitudine lasciarmi andare a pietà o compassione quando si tratta di raggiungere obbiettivi.


    Rispose al tedesco prima di rimettersi in marcia verso il loro avversario.
    Naturalmente, essendo un praticante dell’arcano, non si sarebbe avvicinato tanto da essere in una zona riconoscibile come di pericolo, ma almeno un poco sarebbe stato saggio, tanto più che Masahiro stava facendo da esca vivente apposta per loro.
     
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    Viaggiatore dei Mondi

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    Confine sud-ovest del Pentauron.
    Presidio Centrale, Endlos.

    Una volta che vi siete ripartiti in due sottogruppi, voi Eroi partite alla carica alla volta della bestia titanica, mentre -alle vostre spalle- intere guarnigioni di endlossiani in assetto da guerra imbracciano le armi per mettersi in marcia e seguirvi in quella folle battaglia senza speranza di vittoria: soldati regolari, combattenti volontari e mercenari di ventura... tutti pronti a combattere fino all'ultimo respiro in una partita contro il destino, in cui in gioco non c'è che la vita stessa. La loro, quella dei loro cari, e quella di tutto il semipiano.

    Mentre la paura si intreccia al coraggio in un unico indistinto e poderoso flusso emozionale, confidando nel fatto che la squadra di Lord Khatep avrebbe fatto la sua parte, il quartetto composto da Lancelot, Rei, Kei e Nytex percorre in corsa la distanza che vi separa dal mostro... ed è quando l'immensa stazza del nemico campeggia su di voi osurando il cielo che il Cavaliere del Lago esegue un'improvvisa accelerazione, passando in posizione di testa; lo vedete levare la spada verso destra, come per indicarvi qualcosa, e la sua voce si leva alta per raggiungervi.

    « Da quella parte le scaglie sono cadute! »
    urla, cercando di segnalarlo anche alla Mummia
    « È il momento di colpire! »

    Seguendo la direzione della lama del Condottiero, il vostro sguardo si posa su una porzione del corpo della creatura rimasta scoperta dalle scaglie, sicuramente impiegate per contrastare l'azione di disturbo perpetrata dalle truppe aeree di Lady Galanodel; tuttavia, non c'è tempo da perdere, perché sotto i vostri occhi potete vedere quel varco richiudersi lentamente man mano che la creatura si rigenera.

    « Carica! »

    jpg

    Con movimenti fluidi ed eleganti anche nel mezzo della battaglia e nello spasmo dei muscoli, il Cigno si acquatta sul lastricato che riveste le vie del Pentauron e spicca un balzo poderoso che lo proietta in alto, verso l'obiettivo... ed è lì che la spada, rilucente di uno scintillante alone argenteo, si abbatte senza esitazione e senza pietà - con la fiducia che non sarà la sola.

    Dawn of War

    Primo turno di combattimento.

    Lancelot avanza con il suo gruppo e vi conduce verso il fianco "scoperto" del drago: assalti a distanza sono l'ideale, ma -essendo il varco nella corazza posto al di fuori della vostra portata di guerrieri appiedati- chi preferisce il close-combat dovrà volare o saltare con tecniche a consumo (minimo a medio). In realtà le dimensioni e le regole riguardo l'altezza dei salti non lo permetterebbero, ma per questioni di gioco si può chiudere un occhio solo in questo caso.

    Ovviamente non siate autoconclusivi: prima ancora di potenziali idiozie strategiche, azioni antisportive o contro regolamento porteranno penalità consistenti ai vostri PG.

    NB: I turni di combattimento saranno inferiori di numero a quelli dei Flyers. Per tal ragione non risparmiatevi nel consumo di mana: purchè, ovviamente, non siano palesemente infattibili.

    Conteggio feriti: 0
    Conteggio disabili: 0
    Conteggio morti: 0

    Prossima scadenza: Venerdì 14 (compreso).
    Per dubbi o qualunque altra cosa: chiedete in bacheca e vi sarà data risposta.
    Enjoy!


    Passo Fantasma Ammantandosi di un velo di illusione, il Cavaliere può sparire in piena vista... una pratica utile nel corso di missioni legate alla discrezione e alla segretezza, ma anche in combattimento, nonostante lo stadio di invisibilità decada al primo tentativo di attacco da parte sua; per questo, il sotterfugio viene più sovente utilizzato per mascherare lo scatto rapido ad opera delle sue doti di guerriero, compiendo uno spostamento talmente veloce da dare l'erronea impressione che egli si sia teletrasportato. Un piccolo trucco, ma di grande impatto. In riferimento alla passiva "Figlio della Laguna", la tecnica non può venire ignorata con una passiva di Resistenza alle Illusioni; la distanza percorsa è proporzionale al consumo energetico.
    Consumo: Medio

    Taglio Imperiale La più pura e semplice dimostrazione della forza di un cavaliere si dimostra -specie nel corso di palii e giostre- nell'immediata brutalità di un attacco diretto; caricando le proprie forze nell'arma o nel pugno, si otterrà così ad ogni fendente un pari risultato in termini di violenza, e devastazione all'impatto.
    Consumo: Critico[/size]
     
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    Mago guerriero, amante dei gufi e signore della piromanzia.

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    Alcuni dicono dal cimitero, altri dal cielo notturno... Decidete voi da dove vengo.

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    E così era cominciata quella cosa incontro al destino. In gioco c'era molto più di quanto fosse lecito aspettarsi normalmente, ma quella in fondo era una situazione tutt'altro che normale e la morte avrebbe fatto un ampio bottino in quel giorno: se loro avessero trionfato, sarebbe finita finalmente una gigantesca minaccia per tutti i mondi connessi tra loro tramite il Maelstrom e sarebbe stato un trofeo forse ineguagliabile per la morte; ma se non avessero potuto impedire al mostro di raggiungere il cuore del Pentauron e quindi di Endlos, il massacro sarebbe stato semplicemente analogo a quello avvenuto su Phlenmor! Lui era ormai al di là della portata della morte, dopo essere stato ghermito da essa per ben tre volte, ma ciò non era una consolazione, né un motivo per ignorare quella situazione o restare indolente; semmai era un motivo in più per spingersi a combattere come non mai: come avrebbe potuto perdonarsi se dopo Phlenmor avesse lasciato morire anche Endlos? Non avrebbe mai potuto.
    In posizione di avanguardia rispetto alla sua squadra, seguito da Khatep e da un altro individuo che sembrava conoscere il Lich, oltre che da vari contingenti che si erano riuniti lì per morire nel tentativo di uccidere la bestia, il vecchio esploratore riuscì a vedere meglio ancora il drago, se mai ne avesse avuto bisogno: in vita sua aveva già affrontato altri bestioni di quel genere, ma il più grande aveva raggiunto i dieci metri; quello che si trovavano ad affrontare tutti quanti era paragonabile letteralmente ad una catena montuosa! In quel momento si augurò di non doversi arrampicare su quell’essere per raggiungere qualche punto debole poco evidente come la base del collo o altre zone dalle scaglie poco curate: scalare una montagna era a volte un’impresa pericolosa e in ogni caso da non sottovalutare, se poi era pure semovente, sarebbe stato qualcosa pericolosamente rasentante l’impossibile.
    Eppure… eppure qualcosa avvenne, perché Lacelot du Lac si portò in testa a tutti e indicò qualcosa con la spada. Lo shinobi udì chiaramente le sue parole e si accorse così di quello che era diventato un bersaglio tanto vasto quanto provvidenziale ed inatteso: una sorta di ampio squarcio tra le scaglie del fianco del drago! Non sapeva esattamente a cosa fosse dovuto, ma era probabile che l’avanguardia fosse riuscita in qualche modo a ferire inaspettatamente la bestia e a fornire quindi un’occasione alle successive ondate. E a quanto pareva, tutti i piani conversero in un’unica linea d’azione: aprire ancora di più la strada già iniziata e arrivare così a colpire il moto più seriamente.
    Il Cavaliere Celeste della Guardia Indaco fu il primo ad avventarsi contro il nemico, urlando l’ordine di caricare a propria volta prima di scomparire quasi letteralmente dalla loro vista. Quella sparizione improvvisa fu per certi versi sorprendente e forse anche qualcun altro avrebbe potuto fermarsi o ritardare le proprie reazioni di fronte a quello spettacolo, ma poco dopo il comandante del loro schieramento ricomparve dopo aver varcato un ampio spazio praticamente sotto al naso del drago e lì conficcò la propria spada nel fianco del nemico. Un colpo che sapeva quasi di inezia su una massa tanto poderosa e così sarebbe stato se quell’arma fosse tata la sola ad avanzare in quel modo.
    Si premurò quindi di avvertire chi era direttamente dietro di lui del cambiamento di rotta, nel caso in cui non se ne fossero accorti o nella foga dell’avanzata il segnale fosse sfuggito: “Khatep, laggiù: il drago è ferito sul fianco!” All’improvviso i accorse di un dettaglio che lo raggelò quasi letteralmente: la ferita sembrava starsi richiudendo da sé! “Attenti! Il moto è rigenerante! Attaccate prima che si riprenda, io vi copro.
    In realtà il suo tentativo avrebbe cercato di arrivare anche ad un altro scopo: l’attacco del cavaliere, per quanto avesse in sé un tratto per certi versi avventato, era andato a segno e quel successo avrebbe invitato molti alti a seguirlo per cercare di imitarlo. E il drago difficilmente sarebbe rimasto inerte nel vedere una massa di persone deviare in direzione di una ferita aperta talmente lunga che sicuramente non gli sarebbe passata inosservata. I contingenti all’attacco necessitavano di un qualche genere di diversivo e il mezz’elfo avrebbe cercato di fornirlo: ancora in movimento, il ninja sfoderò il proprio tachi e cominciò ad accumulare le proprie fiamme sulla lama, preparando uno dei suoi incantesimi che meglio univano le capacità di spada con i suoi talenti magici. Quando fu il momento, rilasciò un colpo da sinistra verso destra direzionato in modo da colpire in alto, in direzione di un punto poco sotto allo strato di difese naturali che si stava ricreando, cercando di rallentare almeno di qualche secondo quell’opera di richiusura.
    Purtroppo però temeva che tutti quegli sforzi sarebbero stati vani: contro creature in grado di guarire da sole c’era una sola tattica efficace oltre alla fuga, ovvero colpire a ripetizione oltre il suo tasso di rigenerazione. Il problema era che contro una tale massa era già un miracolo ferirlo, continuare ad allargare la ferita sarebbe stato semplicemente soverchiante per le loro forze. Se poi il drago avesse pure reagito e avesse colpito nel mucchio i difensori, le truppe non sarebbero state nemmeno in grado di colpire in maniera adeguata allo scopo. Molto spesso era il fuoco l’elemento più efficace per contrastare la rigenerazione naturale tipica di tali creature, ma in quel caso gli era stato detto a più riprese che il suo elemento avrebbe avuto scarsa efficacia.
    Un tentativo andava comunque fatto, ma se quella si fosse rivelata la triste verità, avrebbe dovuto fare ricorso ad un altro elemento oltre al filo delle proprie armi. E lui un altro elemento lo avrebbe anche avuto a disposizione, ma lanciarlo in quel momento sarebbe stato controproducente, perché avrebbe rischiato che l’attacco venie attirato da qualche altra fonte metallica nel mezzo. Senza peraltro contare che avrebbe avuto bisogno di un qualche genere di “aggancio” per poter rendere davvero efficace quell’attacco e lui non ne aveva.
    *A meno che…* un’idea balzana, ma che forse avrebbe potuto funzionare, soprattutto se conosceva un minimo il Lich e i suoi modi di attaccare a volte brutali, ma altre volte piuttosto sottili e astuti.
    Quindi prese in mano la sua arma da lancio e caricò anch’essa con il proprio potere elementale, prima di scagliare lo Shuriken Boomerang e trasformarlo così in una Stella di Fuoco. Sapeva già che l’arma non sarebbe tornata indietro dopo aver colpito nel pieno della ferita del mostro, ma lo scopo era l’esatto contrario della sua funzione normale: una volta conficcato nelle carni del mostro, il fuoco si sarebbe scaricato su di esse e avrebbe prodotto forse degli ulteriori piccoli danni e lì si sarebbe poi spento, lasciando il puro e semplice metallo esposto e a contatto diretto con il nemico. Da lì avrebbe aspettato di avere abbastanza spazio per poter attuare il suo piano. Era molto probabile che alla fine di tutto la sua arma avrebbe dovuto essere ricostruita o sostituita del tutto… ma era un prezzo decisamente irrisorio da pagare per poter attuare la sua strategia.

    Energia Magica residua: 85%
    Stato fisico: illeso
    Stato psicologico: concentrato e determinato più che mai ad abbattere il drago; con un piano ancora da attuare

    Abilità in uso:
    CITAZIONE
    Acrobatismo
    La forza di un Ninja non si misura dallo sviluppo dei suoi muscoli, ma dai suoi movimenti.” Seguendo questo insegnamento del suo Maestro, Masahiro si è sottoposto ad un allenamento molto duro e durato svariati anni, che gli ha permesso di mutare parzialmente la propria natura. Il risultato si è concretizzato nella capacità di spiccare salti più alti (5 metri) e più lunghi (5 metri) da fermo rispetto agli altri, di correre sui muri o di stazionarvi per ore senza perdere la presa o stancarsi (previo utilizzo di uno strumento idoneo) (bonus del 25% in Resistenza), di muoversi con le capacità di un felino e soprattutto nella capacità di non subire alcun danno o di attutire le conseguenze di una caduta a seconda dell’altezza, ma ovviamente una caduta da un dirupo sarà fatale come per tutti gli esseri viventi sprovvisti di ali.
    Ciò non vuol dire che Masahiro sappia muoversi più velocemente degli altri, ma semplicemente meglio (contando quindi un bonus del 25% in Agilità).

    CITAZIONE
    Sensi Arcani
    Grazie alla continua pratica dei poteri magici, anche prima di cominciare ad indossare la propria maschera lo shinobi ha assunto una particolare capacità nota come "Sensi Arcani", grazie alla quale è in grado di rilevare qualsiasi altra fonte magico-energetica si trovi nei suoi pressi nel raggio di 30 metri quadrati, senza bisogno di concentrarsi per ottenere lo stesso risultato. Inoltre la stessa capacità di percezione si estende a tutti i sensi fisici (i comuni cinque sensi umani), permettendo così al Ninja di potersi accorgere della presenza di eventuali illusioni attorno a lui, senza con ciò saperle distinguere dalla realtà..
    In seguito ad uno scontro piuttosto cruento con uno dei fantasmi del suo passato, la Foresta di Fanedell ha instillato in lui una nuova peculiarità, che ha espanso ancora di più la sua sensibilità magica e gli rende ora possibile percepire allo stesso modo anche tutta la vita largamente intesa nello stesso raggio sensoriale dei suoi Sensi Arcani.
    Le sue doti nella magia elementale, concentrate prevalentemente nel dominio e nella manipolazione del Fuoco, gli hanno poi consentito un’altra caratteristica oculare piuttosto peculiare: vedere attraverso qualsiasi fonte di fuoco, sia essa "naturale" o derivata da una tecnica qualsiasi, anche propria.

    CITAZIONE
    Scudo emotivo
    "[colo=orange]Un Ninja è un essere umano, ma la missione può a volte richiedere il contatto con persone o creature in grado di ingannare una persona facendo leva sulle sue emozioni.[/color]" La difesa, stando agli insegnamenti del suo Maestro, è un costante esercizio nel palesare solo ed esclusivamente le emozioni che la signola persona vuole, senza condizionamenti di sorta da parte degli altri. Questo significa che ogni tentativo da parte di auree di influenzare generalmente la sfera emozionale di una persona non avranno il benché minimo effetto su Masahiro. Inoltre tramite la sua disciplina anche tentativi più cospicui di intaccare la sua emotività saranno ridotti, se di livello non eccedente le medie capacità: i poteri di malia esercitati con una Bassa forza saranno praticamente trascurabili, mentre quelli medi avranno un impatto ridotto su di lui.

    CITAZIONE
    Marchio della Fenice
    Tra gli adoratori di Falayud vi era una credenza diffusa, che solo in rare occasioni si è tramutata in concretezza: l'immortalità è una condanna, un peso consistente nell'essere escluso dalla naturalità del mondo, oltre ad essere una potente fonte di corruzione della mente e dell'animo. Per tale ragione la divinità ha concesso il suo Marchio solo a suoi fedeli e tra loro solo a quelli pienamente consapevoli del peso che ciò comporta e del fatto che la stessa Falayud può revocare ciò che è stato concesso. Masahiro è solo l'ultimo di tempo ad aver ricevuto tale Marchio, che fisicamente si presenta come un tatuaggio rosso di una fenice stilizzata posto esattamente sul cuore.
    L'effetto principale del Marchio consiste in un rafforzamento del legame tra l'anima e il corpo del mezz'elfo ben oltre i canoni normali, portandolo ad un livello invece molto più profondo e arricchendolo con proprietà forse più uniche che rare, perché estensioni della forza di Falayud. Concretamente, se Masahiro dovesse morire, la sua anima non andrebbe più lontano dal corpo e non dipartirebbe per il regno dei defunti, ma rimarrebbe nel mondo dei viventi e da essa si irradierebbe un'invisibile energia divina, concessa direttamente dalla dea, capace di rigenerare o addirittura ricreare da zero il corpo del ninja. Ovviamente tale prerogativa non si estenderebbe anche agli oggetti in suo possesso.
    Falayud è consapevole tuttavia che affrontare l'immortalità con le proprie forze è impensabile per un mortale strappato alla propria natura, pur su sua accettazione delle richieste della Fenice. Per questa stessa ragione il Marchio estende i poteri mistici del portatore, aumentando di conseguenza le sue riserve di energia del 10% e consentendogli pertanto una maggiore facoltà di utilizzo dei propri poteri prima di cadere vittima della stanchezza.

    Equipaggiamento in uso:
    CITAZIONE
    Anello del Gatto
    Si tratta di un piccolo manufatto magico rinvenuto a Boletaria e di origine sconociuta, ma dai poteri affini a quanto raffigurato dalla sua stessa immagine.
    Fisicamente si tratta di una sottile banda di bronzo con una piccola gemma incastonata al centro e circondata dall'immagine di un gatto, le cui proprietà sono trasmesse al suo portatore. Chiunque indossi quindi questo anello non subirà alcun cambiamento esterno, ma si ritroverà dotato di alcune proprietà tipiche dei felini.
    Come si sa, i gatti riescono ad essere per natura delle creature non solo agili ed aggraziate, ma anche anche rapide e scattanti e tali caratteristiche si riflettono anche sui movimenti del portatore, che acquisisce quindi una maggiore Agilità e Velocità (bonus ad entrambe le caratteristiche del 25%).
    Si dice anche che i gatti siano creaure particolarmente sensibili e percettive e riescono quindi a distinguere per natura ciò che è immediatamente e contingentemente pericoloso da ciò che invece non lo è. Allo stesso modo, le capacità percettive di chi indossa l'anello sono acuite al punto da riuscire istintivamente a distinguere una minaccia o un pericolo concreto e contingente da una falsa minaccia (in termini gdr, ciò si traduce in un auspex passivo di pericolo)

    CITAZIONE
    Semper Fidelis
    Si dice che quando un’arma resti integra dopo tante battaglie, assuma alcune caratteristiche peculiari del suo possessore. Tale è il caso di questo tachi, che dopo anni di permanenza nelle mani di Masahiro è diventato infrangibile e resistente ad ogni condizione di temperatura. Inoltre il nome deriva da un’altra caratteristica peculiare: se viene separato dal suo padrone, quest’ultimo, con un basso dispendio energetico, può richiamare il Semper Fidelis dovunque esso si trovi, facendolo viaggiare attraverso l’aria come se esso avesse una propria volontà autonoma di viaggiare fino a ritornare dal Ninja. Ovviamente, però, ostacoli fisici della più varia natura possono fermare il viaggio della lama e costringere così Masahiro ad effettuare un nuovo richiamo.

    CITAZIONE
    Shuriken Boomerang
    Questa è un’arma molto utile, frutto di una sapiente tecnologia di guerra. Lo Shuriken si presenta come un insieme di quattro sottili lame uncinate una affiancata all’altra, tutte della lunghezza di una ventina di centimetri e alte 3, tutte legate ad una sorta di anello d’acciaio. Questo contiene un meccanismo particolare, per cui, una volta lanciato, fa aprire le lame in modo da far assumere all’arma l’aspetto di una croce rotante capace di infliggere danni da taglio e di trapassare ciò che non abbia una consistenza almeno pari a quella di una roccia. La definizione di Boomerang è dovuta al fatto che la forma aerodinamica dell’arma le consente di tornare indietro dopo aver percorso la sua gittata massima di venti metri, a patto però di essere lanciato con sufficiente forza e precisione e salvo l’impatto con superfici o difese che non è in grado di scalfire.
    Una volta tornato nella mano del proprietario, quest’ultimo può far tornare lo Shuriken Boomerang alla sua forma originaria mediante un meccanismo nascosto nello stesso anello d’acciaio che tiene insieme le lame.
    Normalmente Masahiro porta l’arma in un apposito alloggiamento posto sull’avambraccio destro, onde poterlo scagliare più facilmente con la mano sinistra e dove poterlo inserire, con le lame rivolte verso l’interno, una volta terminato il suo utilizzo.

    Tecniche utilizzate:
    CITAZIONE
    Fire Wave Slash
    Il lanciatore carica la propria arma (rigorosamente a lama) di magia di Fuoco, poi la solleva o la porta al suo fianco per poi farla cadere o portarla velocemente dall'altro lato, liberando in un colpo solo la magia sotto forma di onda di fuoco ad elevata temperatura. I picchi più alti mai raggiunti con questa tecnica si attestano attorno ai 250 °C. I bersagli, se colpiti, possono rimanere ustionati.
    Tipo: Alto
    Consumo Energia Magica: 20%

    CITAZIONE
    Stella di Fuoco
    E' una tecnica di sintesi che consiste nel coniugare i poteri elementali della precedente formazione di Masahiro con il suo equipaggiamento da shinobi. Essenzialmente consiste nell'infondere una leggera carica elementale di Fuoco nello Shuriken Boomerang (o in un'altra arma da lancio) e nello scagliare l'arma stessa in modo che sia infuocata sulla sua superficie, senza che però le fiamme vadano ad intaccare le caratteristiche fisiche dell'oggetto. Il fuoco, i cui effetti si aggiungono a quelli normali dell'attacco, si estingue invariabilmente dopo che l'arma arriva ad un impatto, qualunque esso sia, scaricando il suo effetto su ciò che viene colpito.
    Tipo: Basso
    Consumo: 5%
     
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    The Ghost Sweeper

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    "Psycho-Powar!."


    L
    a postazione in cui era Kimbly era proprio l’ideale riusciva a vedere l’avanzare delle truppe il drago era vicino quindi poteva riuscire a raggiungerlo con la telepatia . Il suo gruppo aveva iniziato a muoversi al grido di battaglia del generale bianco che a quanto pare aveva anche individuato una ferita procurata dal plotone che li precedeva sul fianco dell’enorme drago, però rischiava di rimarginarsi troppo in fretta quindi bisognava trovare il modo di non permetterglielo, ma a quello ci avrebbero pensato i ragazzi a piedi che sicuramente avevano un piano per far si che ciò non accadesse.
    Kimbly lasciò dunque perdere i pensieri rivolti al plotone e anche alla ferita del drago, purtroppo quello era una grande distrazione per lui che doveva concentrarsi al massimo, quindi doveva estraniarsi dal tutto e rimanere con la mente concentrata sul drago, un po’ come quando a Danzica rimaneva concentrato sulla possibilità che l’esercito Polacco potesse contrattaccare e doveva dare per tempo ordini al plotone.

    °Molto bene come diceva il Maestro per potersi concentrare sulla manipolazione telepatica, la prima cosa da tenere a mente è quella di non preoccuparsi per gli altri. Loro sono soldati se la sapranno cavare o moriranno nel farlo , io invece devo proteggere da lontano. Niente paura, niente rimorsi niente pensieri…°.

    Kimbly si posizionò le mani all’altezza delle tempie ,ma senza visibilmente toccarsele, poi chiuse gli occhi e il nero che vedeva adesso doveva essere in suo unico panorama. I rumori della battaglia dovevano essere allontanati e sostituiti con il rumore del proprio cuore, che man mano che batteva si faceva sempre più calmo fino poi a scomparire perché la mente di Kimbly iniziava a vedere dell’altro oltre al panorama nero.
    Si C’era quasi! Lo vedeva era lì davanti a lui ed erano soli. Il drago! Eccolo che si avvicinava , appena sotto di lui c’era l’intero plotone di Endlos, il comandante bianco aveva gridato “Carica”, sentì la sua voce echeggiare, poi il Mago- Nija si era portato all’attacco e aspettava che il comandante degli aviatori blu facesse il suo e poi c’era lui stesso che ora vedeva chiaramente il drago . Era quasi vicino a guardare i suoi occhi.
    Silenzio!

    Il cuore si ferma per qualche secondo ora non c’era più nulla a distrarlo perché non li sentiva e anche se parlavano lui non li poteva ascoltare e infine aprì gli occhi . I suoi occhi era divenuti completamente bianchi e la concentrazione era abbastanza per creare un onda mentale che cercò di “scandagliare” la mente del drago, come se fosse uno scanner in modo da poter vedere che cosa celava al suo interno e di arrivare anche ai suoi centri nervosi in modo da provare a “dominarli” e così fece con una forte concentrazione mentale. Kimbly cercò di dominare il drago e renderlo "Suo".

    <<avanti bestione mostrami pure ciò che sei veramente. Inutile nascondersi io non me ne andrò fino a quando la tua mente possente e animalesca non mi avrà rivelato i suoi segreti esarà mia! Dovrai inchinarti avanti a me!>>

    La concentrazione stava iniziando a stancarlo parecchio, era normale , il potere mentale del "Dominio psichico" era arduo da mantenere sottocontrollo e allo stesso tempo sperare che funzionasse, ma se succedeva ,magari poteva avere un Drago come servitore, ma non ci sperava perchè andava ucciso e la sua tecnica forse sarebbe solo bastata per "distrarlo".




    pfeo4

    narrato;parlato""; pensato°° & monologhi<<>>,telepatia<<>> Parlato Esterno


    Dati & Riassunti

    Nome:J.Zolf.Kimbly
    Stato fisico:stanco per il colpo.
    Stato Psicologico:buono.
    mana:55%
    consumo:40%
    ___________________________________________________________
    Riassunto:





    Azioni:

    attacco tramite dominio mentale e telepatia:

    Dominino delle forze psichiche:
    J.Zolf.Kimbly è definito ormai il “Maestro Pischico” , le sue conoscenze sul mentalismo, gli permettono , di far uso della forza delle telecinesi per cercare di sottomettere i suoi avversari.
    In pratica la sottomissione Telecinetica sugli avversari è eseguita tramite la concentrazione mentale e gli permette di cercare di bloccare arti o corpi interi o di creare tecniche fisiche dirette, inoltre con un quantitativo di concentrazione maggiore, la forza della telecinesi può arrivare a ledere anche dall’interno, sugli organi, come -ad ad esempio- cercando di far pressione verso il cuore e cercare di farlo scoppiare.
    In questo caso la concetrazione mentale telecinetica viene convertita verso e mani o le sue dita, che emanano onde mentali che si allungano come tentacoli eterei e permettono di attivare tale potere entro le distanze previste dal consumo (5m x basso | 7m x medio | 10m x alto | 15m x critico). Ovviamente la pressione “ su un organo interno” è graduale e può essere effettuata solo se Kimbly riesce a bloccare interamente il suo avversario (o avversari). Infatti non per nulla a lui “piace giocare” con le sue vittime prima di ucciderle, oppure può anche cercare di spezzargli le ossa del corpo, sempre in maniera graduale, iniziando magari dagli arti o da qualsiasi punto che lui scelga di colpire. I nemici più preparati o con forza di volontà possono comunque cercare di contrastare queste "strette " telecinetiche mentali.
    Oltre a questo, suo è il dominio anche della telepatia -intesa come invio di immagini e parole tramite la mente, che copre un raggio dipendente dal consumo (15m x basso | 30m x medio | 60m x alto | 120m x critico) e un numero di individui proporzionale (4 x basso | 6 x medio | 8 x alto | 10 x critico) all'energia spesa- e della manipolazione della mente, infatti è in grado di soggiogare le menti umane e non solo, cercando di portarle dalla sua parte per poterlo servire. Questo lo può fare attraverso l’emanazione delle onde mentali attraverso le pupille dei suoi occhi di ghiaccio che diventano bianche (dopotutto gli occhi sono gli organi più vicini al cervello, l’energia mentale può essere boicottata in tal mondo con estrema facilità). Solo chi ha una forte forza di volontà potrebbe resistere, il resto è destinato a divenire “parte del suo esercito”, inoltre può usufruire del del potere mentale per librarsi in aria teletrasportarsi (consumo critico abilità "soggiogazione") .











    "Auf Wiedersehen mein Fuhr!"



    Edited by Lady Violate™ - 12/6/2013, 01:48
     
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  10. R e i
     
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    DIVIDERPOSTREI
    IV




    Un gruppo di pazzi in carica.
    Vi era altro modo di definire gli Eroi intenti a colpire una creatura del genere, magari anche certi di poterla veramente ferire in qualche modo?
    Certe volte vi era davvero da rimanere stupiti di quanto la disperazione potesse rendere audace anche il più mite degli individui.

    « ... »

    Divorò con voracità i metri che la separavano dall'immonda bestia, l'arma ben stretta in pugno e già pronta ad assestare i più letali colpi del suo repertorio. Non sapeva a quanto sarebbe servito, ma un tentativo andava fatto. Non appena il comandante segnalò loro la breccia nelle difese del mostro, la Reeniana scartò immediatamente in quella direzione, incollando gli occhi sull'ampio squarcio nelle scaglie, lì dove la corazza naturale del mostro per il momento lasciava scoperta la carne.
    Era il momento giusto per tentare il primo approccio.

    « Carica! »

    Non se lo fece ripetere due volte.
    Si separò da terra schizzando verso l'alto come una scheggia, seguendo la manovra dell'ufficiale dei Cavalieri Celesti, concentrata unicamente sull'obbiettivo come la sua logica marziale le imponeva. Quanto succedeva attorno a lei non era più suo interesse: ognuno dei soldati aveva il suo compito, ed era fiduciosa che potessero tutti portarlo a termine, esattamente come stava facendo lei in quell'istante. Ricomparve dinanzi alla massa pulsante del drago, a poca distanza dal Cigno, e lì tento di colpire con rapidità e violenza. La lama tracciò un solo arco obliquo vibrando a frequenze impossibili, cercando di penetrare in una singola mandata la carne della bestia. Un attacco che trascinava con sé tutta la forza che la guerriera era in grado di sprigionare, fluido, preciso, fulmineo, e soprattutto carico dell'impeto brutale di una creatura determinata a uccidere per sopravvivere.

    S t a t u s

    ▌Stato fisico: Perfetto.
    ▌Stato mentale: Concentrata.
    ▌Mana: 50% {100% - 10% - 40%}

    P a s s i v e

    ▌Swift Bolt Agilità & Riflessi +50%
    ▌Only one way to live Resistenza a manipolazioni emotive & Resistenza al dolore fisico

    E q u i p a g g i a m e n t o

    ▌Megatherion Spada corta + pistola calibro 9mm da quindici proiettili (15/15)
    ▌GodHand Dispositivo di potenziamento e alterazione spazio/tempo portatile.
    ▌DrinkMe Pozione di rimpicciolimento.
    ▌Fiala rossa Pozione di recupero energetico totale.

    A t t i v e

    ▌Blink Consumo Medio
    Vero punto forte della Guerriera, gli spostamenti fulminei sul campo di battaglia le hanno sempre garantito una certa imprevedibilità di fondo che spesso si è rivelata più che fondamentale per concludere un duello rapidamente e senza danni collaterali. Con un consumo di energie Variabile, Rei sarà in grado di potenziare ulteriormente la sua agilità, diventando dunque in grado di percorrere - per un breve istante - dai 5 ai 15 metri di terreno in un battito di ciglia. Agli occhi dei nemici, la ragazza sembrerà sparire nel nulla per poi ricomparire l'istante sucessivo nel luogo desiderato. Questa tecnica può essere impiegata anche in verticale, per eseguire un balzo più alto della norma, e non necessariamente per percorrere in linea retta un tratto di terreno.
    {Tecnica attiva a consumo Variabile, che consente spostamenti ad alta velocità - 2pt.}

    ▌Lightning Shock Consumo Critico
    Colpisci e abbatti il tuo nemico prima che egli possa anche solo reagire. Questa la base di fondo su cui si regge l'intero stile di combattimento di Rei, e tutte le strategie militari che le sono state impartite. Spesso un colpo ben assestato può diventare più letale di una scarica incontrollata di attacchi furiosi, ed è proprio seguendo questo concetto che questa tecnica si concretizza in un singolo, rapido e potente fendente, indirizzato generalmente alle zone vitali del corpo nemico. Rei sarà infatti in grado di assestare un attacco fisico fulmineo, solitamente eseguito con la spada (anche se nulla le vieta di colpire nel corpo a corpo), la cui potenza e rapidità crescono proporzionalmente con il mana impiegato dalla ragazza per potenziare le caratteristiche fisiche necessarie per eseguire la tecnica, che si manifesta sotto forma di un'aura bluastra ricoprente tutto il suo corpo, di intensità e brillantezza variabile. Più il consumo si alza, più sarà difficile per il nemico seguire gli spostamenti di Rei, e di conseguenza più sarà difficile arrestare l'offensiva.
    {Tecnica attiva a consumo Variabile, causa danni di tipo fisico al bersaglio - 2 Pt.}

    N o t e

    Post stringato e un po' anonimo, i know. Mi scuso ma l'esame incombente mi ha prosciugato le forze e il tempo libero. Rei effettua un balzo a consumo medio - come richiesto nel qm point - per raggiungere il drago (tecnica Blink), quindi effettua un fendente a consumo Critico (tecnica Lightning Shock).


     
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  11. Nytex
     
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    Si mossero come pedine traslate in avanti, in un moto suicida che aveva come meta la Bestia.
    Avvicinandosi poterono scorgere un’apertura nella corazza blindata del titano, e le speranze di far conoscere al semipiano una nuova alba riemersero negli animi dei soldati. Da ogni direzione flussi arcani furono indirizzati verso la zona vulnerabile, e vide molteplici incanti schiantarsi sull’epidermide del rettile.
    La distanza non gli permise d’intervenire con qualcosa di equivalente, ma la mente del Tecnopate volle ugualmente sfogare ogni stilla del suo potere. Le onde cerebrali si allinearono ad uno standard d’assalto, tagliando invece qualunque altro sviamento del potere psion: perfino il disco flottante perse il suo sostegno, rovinando al fianco del ragazzo. La tensione mentale raggiunse l’apice, pungendo smaniosamente ogni membrana interna al cranio.

    La mortale onda di coscienza fu rilasciata l’istante successivo.

    Il fronte psichico sarebbe avanzato compatto verso la ferita che tutti gli altri puntavano ma - al momento dell’impatto - sarebbe filtrato oltre, inserendosi quindi nei fasci nervosi che irroravano d’impulsi quel corpo massiccio. Risalendo per la spina dorsale, l’intrusione mentale avrebbe investito infine le cervella nemiche, fondendo le sinapsi con un’overdose di scariche elettriche, instillando una quantità di dolore indicibile in quel cranio.

    Il nostro si ritrovò in ginocchio, soffocato dallo sforzo immane che aveva compiuto.



    Stato fisico: spossato
    Stato mentale: focalizzato completamente sul bersaglio
    Energia: 110 – 40 – 40 = 30%
    Equipaggiamento:

    Mental Saw [Arma bianca + passiva di controllo telecinetico]

    Passive:

    Glitch [Passiva di interferenza al senso della vista]

    Trojan Horse [Passiva di camuffamento delle tecniche illusorie]

    Augmented Battery [Passiva di aumento del 10% di mana]

    Attive:

    Breccia
    Si può irrompere in qualsiasi computer o server protetto con la giusta forza di sfondamento. Il medesimo discorso si può applicare alla mente umana, che altro non è che un sofisticato computer biologico.
    Un flusso di energia psionica invaderà i pensieri del nemico, provocando dolore, confusione e stordimento proporzionali al consumo speso. Il raggio dell’assalto mentale è di 5 metri a Basso, 7 metri a Medio, 10 ad Alto e 15 a Critico.
    Consumo: variabile (usato a critico due volte)
     
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    Prima ancora di trovarsi faccia a faccia con il titano draconico, la sua incolumità fu messa a repentaglio dai suoi stessi compagni, che da distanze minime si prodigarono in devastanti emanazioni energetiche che si propagarono come ondate verso la sagoma mostruosa del loro mostruoso avversario. Kei, che si muoveva alle spalle del cavaliere bianco che guidava il gruppo, rischiò di essere sbalzata via come un ramoscello esposto al vento di una tempesta, e dovette interrompere la sua avanzata per non cadere a terra, la mantella rosso cremisi che sventolava come la vela di una piccola barca alla deriva. Si tenne stretta al cappuccio, sforzandosi di tenere gli occhi aperti per non trovarsi tagliata fuori dal resto del gruppo, infine -quando anche l'ultima tecnica mortale fu eseguita con successo-, riuscì a sollevare la sua arma ed unirsi al coro di offensive.
    Il suo apporto fu modesto e terribilmente inadeguato, ma era tutto ciò di cui era capace e non si vergognò di non essere in grado di fare altro, almeno finché non sarebbe stata a stretto contatto con il mostro... cosa che si augurava non sarebbe successo troppo presto. Spiccò un balzo e fece fuoco con la sua arma, sfruttando il rinculo del pesante proiettile per volteggiare in aria, liberando al contempo la sicura di Crescent Rose con una serie di eleganti volteggi. L'arma si schiuse con stridere di lame, liberando una lunga asta nera e la lama di una falce da guerra. Lasciò la presa per un istante, nell'istante esatto in cui la metamorfosi meccanica si completava, salvo poi riacquistare immediatamente il controllo sullo strumento un attimo prima che questi toccasse terra. La pietra si infranse quando l'arma vi si conficcò rivolta verso la bestia, a quel punto la ragazzina vi mise di nuovo mano aprendo il fuoco in una seconda salva di proiettili, tutti diretti con precisione al fianco martoriato della bestia.


    Illesa; Energia spirituale 80%

    Fire of Night: Un colpo, una tacca. Crescent Rose è un'arma pesante, adatta alla caccia di bestie grandi e resistenti; laddove normalmente servirebbero molti proiettili di calibro inferiore oppure numerosi colpi di spada, un singolo proiettile ben piazzato è in grado di far esplodere il cranio alla vittima e un singolo sparo può dar vita ad un fendente capace di troncare di netto il busto da parte a parte ad un bersaglio umanoide. Colpire con tanta precisione con un'arma che difetta in maneggevolezza non è semplice e richiede un certo sforzo fisico da parte di Kei, però il risultato è sempre potenzialmente mortale per l'avversario. Consumo Medio. (due utilizzi)
     
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    Death is only the beginning.

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    Le sabbie del tempo.

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    Battaglia.

    Il momento di assaltare pareva essere finalmente giunto, così Lancelot du-Lac aveva ordinato mentre si scagliava per primo contro il titanico avversario, affondando la lama in un punto che pareva essere stato già ferito in precedenza dalle altre squadre che si erano lì ritrovate ad affrontare il nemico.

    Khatep, laggiù: il drago è ferito sul fianco!
    Attenti! Il moto è rigenerante! Attaccate prima che si riprenda, io vi copro.


    A volte si chiedeva se Masahiro lo credesse un idiota, lo vedeva benissimo da se che la bestia era già ferita e che stava lentamente, ma costantemente, rimarginando lo strato di scaglie più esterno e una volta ricostituito quello, sapeva bene che i loro assalti avevano ben poca speranza di danneggiare seriamente quel mostro dalle dimensioni epiche.
    Stava per ordinare al ninja di attaccare, ma questo si mosse di propria iniziativa ignorando completamente il fatto di essere sotto suo diretto comando grazie alle istruzioni ricevute da du-Lac.

    Vide moltissimi attacchi dalla notevole potenza riversarsi contro la ferita aperta poichè quasi tutti coloro che si trovavano con lui, casuali compagni di battaglia, avevano utilizzato gran parte delle proprie energie con il solo scopo di scavare quella carne coriacea quanto più in profondità possibile e lui non sarebbe stato certamente da meno.
    Tuttavia non credeva di avere attacchi in grado di infliggere i danni necessari, probabilmente avere potuto scavare anche a grandi profondità nelle carni del mostro, questo sì, ma l’area d’impatto sarebbe stata assai piccola cosicché la sua magia non avrebbe causato più danni di uno spillo d’ago nella coscia, tanto doloroso quanto non mortale.
    Per il momento aveva intenzione di lasciare che i suoi sottoposti attaccassero al posto suo, in fondo se tutti loro si fossero stancati completamente fin da subito, anche con l’uso eventuale della pozione capace di rigenerare il mana, avrebbero potuto non essere capaci di rispondere a un eventuale contrassalto del nemico.

    Per sua stessa natura preferiva che fossero gli altri ad attaccare, mentre lui usava i suoi vasti poteri per neutralizzare ogni possibile offensiva, anche se gli piaceva lanciare qualche tiro mancino, quando poteva.
    Batté quindi il proprio bastone ed evocò un tentacolo di pura luce, esso si mosse rapido frugando qualche istante nella borsa ch’egli portava sempre con se e afferrò sicuro la boccetta gialla, prima di muoversi con la rapidità un lampo per andare a incastrarla nelle carni del mostro, cercando di penetrare nella zona ancora morbida ma di inserirlo in quella coperta di scaglie.
    Puntava molto sull’effetto petardo, capace solo di bruciacchiarti se tenuto sul palmo ma in grado di farti saltare l’intera mano se tenuto stretto nel pugno.

    Tutto sommato era un piano d’attesa, voleva aspettare di vedere di cos’era capace il drago e di poter proteggere i suoi piccoli burattini, finché gli fossero serviti, mentre questi si muovevano freneticamente per uccidere la bestia.

    Mana: 110-10=100%

    Oggetti Utilizzati

    Siero della Detonazione Dirompente
    "Un banale esplosivo...se usato nel modo giusto può essere più utile di mille attrezzi diversi..."
    Ebbene sì, anche i Sacerdoti minori nel loro continuo accumularsi di conoscenza ed esperienza, da quei ricercatori-sacerdoti che sono non possono certo esimersi dallo studiare l’alchimia e, di questa, l’instabile arte della creazione di esplosivi.
    Questa pozioni dalle caratteristiche, come dire, detonanti è una delle preferite del Sommo Sacerdote in quanto perfettamente sicura nell’essere trasportata, a differenza di molti altri esplosivi, l’unico modo per attivarla è una combinazione che non può essere in alcun modo riprodotta, un impulso dell’aura del suo creatore.
    L’altra caratteristica utile di questa pozione è di essere completamente liquida e molto fluida allo stato normale ma di diventare gelatinosa a contatto con l’aria nel caso vi si aggiungano dei Sali di Potassio, ingrediente che il Sommo porta sempre nella sua borsa, assieme a molti altri.
    Colore della Boccetta: Giallo
    Quantità: 1 piccola boccetta contenente 20ml di pozione.
    Effetto: Il liquido contuto all'interno della boccetta è completamente inerte fino a quando Khatep non lo attiva, in quel momento deflagra istantaneamente provocando un esplosione di tre metri di diametro che causa danni di media entità a chiunque rimanga coinvolto, l'attivazione della pozione necessita di uno slot tecnica e di una spesa di mana del 10%.
    E' possibile diminuire la potenza della pozione dividendola in un massimo di due parti, le quali possono essere attivate separatamente con un consumo basso e creano, quando esplodono, un danno di bassa entità in un diametro di tre metri.
    Se il Siero viene addizionato con Sali di Potassio perde la sua fluidità e a contatto con l’aria diventa un gel, denso e vischioso, che tende ad aderire a tutte le superfici con cui viene a contatto.
    Il liquido di per se ha un colore arancione amaranto ed è trasparente.

    Tecniche Utilizzate

    Signore della Luce
    "Somma perfezione della magia della luce, capace tanto di attaccare quanto di proteggere; indubbiamente l'incantesimo migliore di tutto l'Ordine dei Maghi del Sole..."
    I Maghi del Sole, l'altro ordine dedito al servizio della divinità solare ma che a differenza del culto funebre utilizza magie e incantesimi anzichè evocazioni, ha la capacità di poter convogliare l'enorme forza del Dio e disporne come più si preferisce della sua luce, muovendola, spostandola, liquefandola e addirittura solidificandola in Lucinferina, un elemento ambrato luminescente fatto di lucida solida tenuta assieme dalla magia, si dice che per questo privilegio il grande Dio si prenda parte dell'energia di chi ha richiesto i servigi del suo elemento.
    La verità però è questo è un semplice incantesimo che dona la capacità di manipolare a proprio completo piacimento e discrezione qualunque luce presente nella zona di effetto della magia stessa, tale luce potrà essere plasmata in qualsiasi modo, persino solidificata dalla mente abile del mago accorto, o esplodere in caso perda la concentrazione, a causa della violenta liberazione della luce dalla sua gabbia magica; solo i maghi più strani e innovativi trovano che questo effetto eplosivo possa avere qualche reale utilità in battaglia, con le dovute precauzioni.
    Consumo: variabile (medio)
    Effetto: Il Sommo Sacerdote ha la capacità di manipolare la luce, dissipandola, concentrandola e addirittura liquefandola e solidificandola per sfruttarla come più desidera, questo però è legato alla presenza di luce pur andando bene un qualunque tipo di luce (naturale, magica o artificiale) ed è indipendente dalla sua quantità poichè per incrementarne l'intensità si usa il potere insito nell'incantesimo, serve solo come "miccia" per far partire la magia.
    La gittata massima a cui può giungere questa luce sfruttata dal sommo varia in base al consumo utilizzato per la tecnica (basso 5 metri, medio 7, alto 10 e critico 15) e qualunque forma egli gli dia avrà un potere pari a quello del consumo utilizzato, purchè non sia una forma troppo grande.
     
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    Viaggiatore dei Mondi

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    Confine sud-ovest del Pentauron.
    Presidio Centrale, Endlos.

    Dopo il primo assalto portato al fianco scoperto del Mostro dal vostro comandante, è il vostro turno di far mostra di cosa è capace la volontà di sopravvivenza del semipiano di Endlos.

    Mentre Rei e Kei seguono l'esempio pratico di Lancelot, librandosi in alto per sferrare il loro contributo nella carica alla Bestia, Masahiro estrae le sue armi -per infondervi la forza degli elementi a sua disposizione- e Khatep sfrutta l'occasione per scagliare una fiala gialla tra le carni del loro comune obiettivo; Kimbly e Nytex raggiungono invece il giusto grado di concentrazione per tentare un approccio col Drago... ma per quanto le loro intrusioni mentali arrechino danno, è per loro impossibile non notare qualcosa di strano: più che una creatura vivente che si muove, per quanto organico sia, sembra "qualcosa che si muove" - come se la sua coscienza fosse altrove.

    Perplessità ed ipotesi a parte, la sinergia con cui gli attacchi si abbattono senza preavviso sulla sua ferita esposta pare colpire il Drago con qualcosa di ancora più intimo del dolore: anche se privo di una coscienza che filtri quel pensiero, l'istinto del Mostro è ora consapevole dell'esistenza di voi eroi temerari... e sa che non siete solo mosche fastidiose, ma api in grado di pungere.
    La rappresaglia giunge pertanto immediata: centinaia di scaglie metalliche si staccano dalla vicina zampa per proiettarsi verso di voi come una raffica di dardi... e, oltre ad essere una pioggia fitta, hanno l'aria di essere maledettamente affilati.

    « Preparatevi: arriva qualcosa! »

    Reso reattivo dall'addestramento e dall'esperienza, il Cavaliere Celeste intuisce l'imminente avanzare del pericolo non appena le squame si alzano come il pelo di un gatto arruffato, e -già rinfoderando l'arma- si volta a prendere in braccio la Soldatessa dai capelli rosa e ripiegare rapido verso la minuta Esorcista con la falce; raggruppate le due ragazze in uno stesso punto, dopo essersi alleggerito della passeggera e aver riestratto la spada, il Cigno volta loro le spalle per fronteggiare il pericolo, e con movimenti fluidi inizia a vibrare fitti fendenti quasi impercepibili, che deflettono le schegge e lasciano il trio incolume.

    jpg
    « È il momento buono... »
    ancora in posizione, Lancelot alza la voce per farsi udire
    « Colpite dove si sono staccate le scaglie:
    là dovrebbe essere vulnerabile, ora. »


    Riferita la consegna per la sua squadra, Lancelot torna in postura di guardia e arretrata l'arma, vibrando poi verso l'obiettivo un fendente che sembra creare una profonda cicatrice nell'aria stessa: il colpo sibila contro l'area scoperta della zampa, e vi incide un vistoso taglio rosso quando la colpisce, mentre il Cavaliere -momentaneamente sopraffatto dalla fatica- barcolla un istante e conficca la lama nel suolo davanti a sé per mantenere l'equilibrio; poi, la destra lascia l'elsa per frugare la bisaccia.

    Trovata la fiala rossa, il Protettore di Shea la stappa e la vuota in un sol sorso,
    pronto ad affrontare il prossimo round.

    Dawn of War

    Secondo turno di combattimento.

    Giunti nuovamente a terra, vi accoglie una pioggia di scaglie proveniente dalle zampe. Alcune vengono effettivamente dall'alto (essendosi staccate dalla zona prossima al ventre del mostro) mentre altre, più in basso, schizzano via in orizzontale. Ovviamente si liberano degli "spazi" di pelle viva in zone maggiormente accessibili. Essendo le scaglie resistenti come roccia o metallo, queste valgono come armi nonostante il loro attacco sia privo di consumo.

    Scaglie di Drago:
    [...]Uno dei metodi per non far si che le scaglie si irrigidiscano fino ad impedirgli i movimenti, è quello della muta: grazie a specifiche contrazioni muscolari, il Drago è in grado di eliminare le parti di pelle più dura e lanciarle via dal corpo cosicchè ne siano sostituite in futuro da nuove. Le scaglie più dure hanno una consistenza superiore al metallo, e possono perfino essere usate come armi[...]
    [...]Altra importante peculiarità di simili, preziosissime scaglie è quella di proteggere la bestia da qualunque tipo di agente esterno, temperatura ambientale compresa, così da mantenere quella corporea a centinaia di gradi centigradi. Qualunque cosa non può entrare: gli unici punti di accesso fra gli apparati interni e gli esterni sono: la bocca del pungiglione, [...]

    Tutti gli attacchi hanno successo: lo stato di "salute" TOTALE effettivo delle zampe del Drago è di 1900 punti ferita, di cui solo 600 sono dati come traguardo per il vostro gruppo. A questo attacco la salute del nemico cala a [700 – 200 (Critico x 5) – 40 (Medio x 4) = 460].

    Detto ciò: continuate a massacrarlo di botte <3

    Conteggio feriti: 0
    Conteggio disabili: 0
    Conteggio morti: 0

    Prossima scadenza: Domenica 30 Giugno (compreso).
    Per dubbi o qualunque altra cosa: chiedete in bacheca e vi sarà data risposta.
    Enjoy!


    [size=1]Spada di Luce
    Questa pratica di scherma si ottiene concentrando forza e velocità nel braccio che regge l'arma, affinché questi riesca a vibrare una serie di ripetuti colpi di ragguardevole forza e violenza, ad una velocità tale da potere a malapena distinguere i movimenti di ogni singolo fendente; la Spada di Luce consente infatti di attaccare con più fendenti a una velocità tale che fa risultare invisibili e contemporanei i colpi.
    Ovviamente, il quantitativo di attacchi eseguiti è direttamente proporzionale alla quantità di energia bruciata, e si va da un singolo colpo ad un massimo di dieci; la distanza fra un colpo e l’altro deve essere relativamente breve per ovvi motivi, ma il tempo che dista fra un fendente e l’altro è di pochi millesimi di secondo: si tratta di una tecnica semplice, ma molto versatile, ed il suo rapporto costo/effetto notevolmente vantaggioso.
    Consumo: Variabile > Basso

    Tagliavento
    Un gesto semplice per un effetto impressionante, in cui la velocità è la chiave di tutto: la posizione richiesta per attivare questa tecnica difensiva è quella di riposo, possibilmente con la spada infoderata ed una mano stretta sull’elsa, poiché la dinamica permette di colpire e rinfoderare in un unico, fluido movimento; la rapidità di esecuzione è tale da renderla infatti invisibile all'occhio: tutto ciò che la tecnica produce è ricreare un'area sgombra intorno a Lancelot, una zona franca, un sancta sanctorum dove né minacce né offese -fisiche o magiche che siano- riescono a raggiungere il Cavaliere del Lago.
    Consumo: Variabile > Critico
     
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    Mago guerriero, amante dei gufi e signore della piromanzia.

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    Alcuni dicono dal cimitero, altri dal cielo notturno... Decidete voi da dove vengo.

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    Il drago aveva incassato una serie inverosimile di colpi, un bombardamento di alto livello e potenziale tale che persino una montagna non avrebbe potuto non tremare sotto una simile sferza i colpi. Eppure il mostro non vacillò e non si fermò, nemmeno dopo aver subito tutta quella massa di colpi... come in fondo ci si poteva aspettare da una creatura del genere.
    E come aveva altresì prospettato tra le varie ipotesi durante l'attacco, il mostro si era accorto di loro e non era rimasto né inerte né intenzionato a tirare semplicemente dritto: evidentemente i loro attacchi dovevano comunque averlo colto in qualche modo nel segno in una misura sufficiente a farlo reagire. Se c'erano riusciti forse il mostro non era così invincibile... eppure c'era qualcosa di strano in quella circostanza: come avevano fatto tanti altri mondi a perire di fronte ad una creatura che loro stavano affrontando e che dopo quella serie di attacchi si era presa la briga di reagire, lasciando così un chiaro segno della sua vulnerabilità?
    Tuttavia non c'era tempo per interrogarsi su quel dettaglio, perché la bestia lanciò un contrattacco, accuratamente segnalato dall'altro Cavaliere Celeste. E di tutti, il tipo di reazione fu di tipo epidermico: alcune centinaia di scaglie, nessuna più grande di un piccolo pannello, si staccarono e vennero indirizzate contro ciascuno di loro. Purtroppo era andato troppo avanti per poter tornare indietro a difendere Khatep o quell'altro individuo di sua conoscenza... ma, anche se gli dispiaceva non poterlo aiutare, sapeva perfettamente che il non morto sarebbe stato in grado di cavarsela da solo e che anzi forse i suoi tentativi di difesa gli sarebbero stati solo d'intralcio. Così concluse di dover pensare purtroppo solo a se stesso e il suo occhio riuscì ad analizzare la situazione in maniera abbastanza accurata da rilevare quello che sarebbe successo di lì a poco.
    Il suo corpo agile e allenato, temprato dagli anni e rinforzato dal Marchio della Fenice e le sue doti atletiche ulteriormente potenziate dall'Anello del Gatto, gli avrebbero permesso di evitare di finire investito e impallinato come piccione da quella gran massa di proiettili naturali, ma per farlo si rese conto di dover sacrificare ciò che nascondeva la sua tuta ninja per poter acquisire la massima velocità e non avere eventuali effetti trainanti dovuti alle influenze degli spostamenti d'aria sul mantello. Con un lieve dispiacere per quel vezzo del suo passato recuperato al Santuario di Lorwen, lo shinobi sganciò la fibbia d'oro e lasciò che cadesse a terra, sbalzato via e perforato da diverse scaglie mentre l'ombra emersa dal manto roo evitava con agili movimenti repentini il bombardamento in arrivo, superando una dopo l'altra quella massa di attacchi. Da un punto di vista esterno, sarebbe sembrato come se il vecchio mezz'elfo avesse voluto suicidarsi gettandosi a capofitto contro la serie di proiettili caotici... salvo poi riemergere dall'altro della muraglia di scaglie completamente illeso, dopo averle schivate tutte, dalla prima all'ultima, muovendosi lateralmente e in basso mentre avanzava, attento ad ogni traiettoria di quella massa apparentemente caotica e terminando le manovre evasive con una scivolata che gli permise di evitare per un soffio una netta decapitazione.
    *Accidenti, c'è mancato poco. Ma per fortuna non ho dovuto evocare di nuovo il potere dell'armatura: non so come ne sarei uscito se avessi optato per una tattica di mera resistenza...* anche se non faceva fatica ad azzardare ipotesi piuttosto propense a comprendere una serie considerevole di ammaccature e lesioni muscolari di cui non aveva affatto bisogno.
    Superato il contrattacco nemico, era arrivato il momento di riprendere l'offensiva. A quanto pareva, il drago aveva proseguito il suo percorso mentre lui era impegnato nella difesa e Lacelot du Lac, dopo aver tenuto al riparo le due combattenti ravvicinate, aveva trovato un nuovo punto lasciato inavvertitamente scoperto dal drago, ovvero la zampa anteriore. Un punto molto delicato e segno di un'intelligenza relativamente ridotta, perché esponeva un punto piuttosto importante ad una mole di attacchi che avrebbe potuto facilmente far cadere su un fianco l'intera catena montuosa vivente... come in effetti il comandante della loro squadra aveva iniziato a fare.
    Per conto suo invece, Masahiro si ritrovava senza ordini e quindi in tale circostanza si ritrovò nelle condizioni di poter e dover continuare a perseguire la strategia che aveva intrapreso prima della reazione nemica, con la non secondaria certezza peraltro di non coinvolgere nessuno accidentalmente nel suo attacco, a differenza dell’assalto totale appena conclusosi. Prima di mettere in moto le sue forze magiche e sprecare così energia preziosa, diede un'occhiata al fianco ferito della bestia, fino a trovare ciò che stava cercando: non era per caso che aveva deciso di usare la Stella di Fuoco invece di lanciare il suo Shuriken Boomerang pressoché alla cieca e la scia di luce dell'arma gli era servita come traccia per ritrovare lo strumento anche grazie alla sua memoria a breve termine. Era ancora lì e lo strato di scaglie non sembrava ancora essersi pienamente riformato e, a differenza di tutte le altre, la sua arma da lancio era rimasta conficcata nel corpo della bestia.
    *Perfetto. E ora vediamo di dare copertura alle manovre degli altri!* si decise, utilizzando così uno dei poteri che aveva riscoperto nella sua Lama Cangiante, cimelio che lo aveva seguito da Endolas dopo che il nucleo della magia di quel mondo era stato distrutto. La lama da braccio venne in breve ricoperta da uno strato di crepitante energia elettrica, pronto in condizioni normali a riversarsi su qualsiasi cosa l'arma avesse colpito, ma che in quelle condizioni sarebbe invece servito ad alimentare un attacco molto più potente.
    Grazie alle sue conoscenze in campo magico, il mezz'elfo accumulò l'elettricità sul palmo della mano sinistra e la fuse al nucleo di fiamme che aveva contemporaneamente generato. Quindi si concentrò e disse a tono progressivamente più alto: "Klatu elìl ruk màstadok, gazza flam 'ichscesa, enorum ruk kenkézzu!"
    Dopo quella formula, il nucleo creato brillò intensamente e il braccio sinistro venne teso come per lanciarlo, creando però al suo posto una saetta rossa come le fiamme più intense. Il bersaglio era lo Shuriken Boomerang, che avrebbe dovuto fungere come catalizzatore per riversare il calore e soprattutto l'intera scarica elettrica nel corpo del drago, propagandolo e danneggiandolo a livello nervoso, ammesso che avesse dei nervi. Dubitava di poter arrecare anche una paralisi anche solo parziale ad un essere di quelle dimensioni... ma non avrebbe disdegnato un simile risultato. Molto probabilmente la sua arma da lancio sarebbe stata sacrificata, ma se il colpo catalizzato fosse andato a segno, ne sarebbe valsa la pena: in fondo un’arma si poteva sempre ricostruire con molta più facilità di un mondo.
    Inoltre il colpo, in ogni caso, sarebbe servito a distrarre il nemico con un colpo orientato su una seconda angolazione e su un altro punto e così confondere il drago, impedendogli di concentrarsi su un'unica fonte di danno. Senza contare che in quel modo Khatep avrebbe potuto continuare con qualsiasi cosa gli avesse impiantato con quel tentacolo prima che potesse fare in modo di espellerlo o renderlo inoffensivo.

    Energia Magica residua: 60%
    Stato fisico: illeso
    Stato psicologico: concentrato e determinato ad abbattere il drago e a fornire copertura tattica agli altri; con il piano attuato

    Abilità in uso:
    CITAZIONE
    Acrobatismo
    La forza di un Ninja non si misura dallo sviluppo dei suoi muscoli, ma dai suoi movimenti.” Seguendo questo insegnamento del suo Maestro, Masahiro si è sottoposto ad un allenamento molto duro e durato svariati anni, che gli ha permesso di mutare parzialmente la propria natura. Il risultato si è concretizzato nella capacità di spiccare salti più alti (5 metri) e più lunghi (5 metri) da fermo rispetto agli altri, di correre sui muri o di stazionarvi per ore senza perdere la presa o stancarsi (previo utilizzo di uno strumento idoneo) (bonus del 25% in Resistenza), di muoversi con le capacità di un felino e soprattutto nella capacità di non subire alcun danno o di attutire le conseguenze di una caduta a seconda dell’altezza, ma ovviamente una caduta da un dirupo sarà fatale come per tutti gli esseri viventi sprovvisti di ali.
    Ciò non vuol dire che Masahiro sappia muoversi più velocemente degli altri, ma semplicemente meglio (contando quindi un bonus del 25% in Agilità).

    CITAZIONE
    Sensi Arcani
    Grazie alla continua pratica dei poteri magici, anche prima di cominciare ad indossare la propria maschera lo shinobi ha assunto una particolare capacità nota come "Sensi Arcani", grazie alla quale è in grado di rilevare qualsiasi altra fonte magico-energetica si trovi nei suoi pressi nel raggio di 30 metri quadrati, senza bisogno di concentrarsi per ottenere lo stesso risultato. Inoltre la stessa capacità di percezione si estende a tutti i sensi fisici (i comuni cinque sensi umani), permettendo così al Ninja di potersi accorgere della presenza di eventuali illusioni attorno a lui, senza con ciò saperle distinguere dalla realtà..
    In seguito ad uno scontro piuttosto cruento con uno dei fantasmi del suo passato, la Foresta di Fanedell ha instillato in lui una nuova peculiarità, che ha espanso ancora di più la sua sensibilità magica e gli rende ora possibile percepire allo stesso modo anche tutta la vita largamente intesa nello stesso raggio sensoriale dei suoi Sensi Arcani.
    Le sue doti nella magia elementale, concentrate prevalentemente nel dominio e nella manipolazione del Fuoco, gli hanno poi consentito un’altra caratteristica oculare piuttosto peculiare: vedere attraverso qualsiasi fonte di fuoco, sia essa "naturale" o derivata da una tecnica qualsiasi, anche propria.

    CITAZIONE
    Scudo emotivo
    "Un Ninja è un essere umano, ma la missione può a volte richiedere il contatto con persone o creature in grado di ingannare una persona facendo leva sulle sue emozioni." La difesa, stando agli insegnamenti del suo Maestro, è un costante esercizio nel palesare solo ed esclusivamente le emozioni che la signola persona vuole, senza condizionamenti di sorta da parte degli altri. Questo significa che ogni tentativo da parte di auree di influenzare generalmente la sfera emozionale di una persona non avranno il benché minimo effetto su Masahiro. Inoltre tramite la sua disciplina anche tentativi più cospicui di intaccare la sua emotività saranno ridotti, se di livello non eccedente le medie capacità: i poteri di malia esercitati con una Bassa forza saranno praticamente trascurabili, mentre quelli medi avranno un impatto ridotto su di lui.

    CITAZIONE
    Marchio della Fenice
    Tra gli adoratori di Falayud vi era una credenza diffusa, che solo in rare occasioni si è tramutata in concretezza: l'immortalità è una condanna, un peso consistente nell'essere escluso dalla naturalità del mondo, oltre ad essere una potente fonte di corruzione della mente e dell'animo. Per tale ragione la divinità ha concesso il suo Marchio solo a suoi fedeli e tra loro solo a quelli pienamente consapevoli del peso che ciò comporta e del fatto che la stessa Falayud può revocare ciò che è stato concesso. Masahiro è solo l'ultimo di tempo ad aver ricevuto tale Marchio, che fisicamente si presenta come un tatuaggio rosso di una fenice stilizzata posto esattamente sul cuore.
    L'effetto principale del Marchio consiste in un rafforzamento del legame tra l'anima e il corpo del mezz'elfo ben oltre i canoni normali, portandolo ad un livello invece molto più profondo e arricchendolo con proprietà forse più uniche che rare, perché estensioni della forza di Falayud. Concretamente, se Masahiro dovesse morire, la sua anima non andrebbe più lontano dal corpo e non dipartirebbe per il regno dei defunti, ma rimarrebbe nel mondo dei viventi e da essa si irradierebbe un'invisibile energia divina, concessa direttamente dalla dea, capace di rigenerare o addirittura ricreare da zero il corpo del ninja. Ovviamente tale prerogativa non si estenderebbe anche agli oggetti in suo possesso.
    Falayud è consapevole tuttavia che affrontare l'immortalità con le proprie forze è impensabile per un mortale strappato alla propria natura, pur su sua accettazione delle richieste della Fenice. Per questa stessa ragione il Marchio estende i poteri mistici del portatore, aumentando di conseguenza le sue riserve di energia del 10% e consentendogli pertanto una maggiore facoltà di utilizzo dei propri poteri prima di cadere vittima della stanchezza.

    Equipaggiamento in uso:
    CITAZIONE
    Anello del Gatto
    Si tratta di un piccolo manufatto magico rinvenuto a Boletaria e di origine sconociuta, ma dai poteri affini a quanto raffigurato dalla sua stessa immagine.
    Fisicamente si tratta di una sottile banda di bronzo con una piccola gemma incastonata al centro e circondata dall'immagine di un gatto, le cui proprietà sono trasmesse al suo portatore. Chiunque indossi quindi questo anello non subirà alcun cambiamento esterno, ma si ritroverà dotato di alcune proprietà tipiche dei felini.
    Come si sa, i gatti riescono ad essere per natura delle creature non solo agili ed aggraziate, ma anche anche rapide e scattanti e tali caratteristiche si riflettono anche sui movimenti del portatore, che acquisisce quindi una maggiore Agilità e Velocità (bonus ad entrambe le caratteristiche del 25%).
    Si dice anche che i gatti siano creaure particolarmente sensibili e percettive e riescono quindi a distinguere per natura ciò che è immediatamente e contingentemente pericoloso da ciò che invece non lo è. Allo stesso modo, le capacità percettive di chi indossa l'anello sono acuite al punto da riuscire istintivamente a distinguere una minaccia o un pericolo concreto e contingente da una falsa minaccia (in termini gdr, ciò si traduce in un auspex passivo di pericolo)

    CITAZIONE
    Semper Fidelis
    Si dice che quando un’arma resti integra dopo tante battaglie, assuma alcune caratteristiche peculiari del suo possessore. Tale è il caso di questo tachi, che dopo anni di permanenza nelle mani di Masahiro è diventato infrangibile e resistente ad ogni condizione di temperatura. Inoltre il nome deriva da un’altra caratteristica peculiare: se viene separato dal suo padrone, quest’ultimo, con un basso dispendio energetico, può richiamare il Semper Fidelis dovunque esso si trovi, facendolo viaggiare attraverso l’aria come se esso avesse una propria volontà autonoma di viaggiare fino a ritornare dal Ninja. Ovviamente, però, ostacoli fisici della più varia natura possono fermare il viaggio della lama e costringere così Masahiro ad effettuare un nuovo richiamo.

    CITAZIONE
    Lama cangiante
    Manufatto piuttosto curioso e particolare appartenuto ad una guerriera di un'altra dimensione e giunto nelle mani di Masahiro Echtele in seguito ad un curioso fenomeno di espulsione magica. L'arma peraltro non aveva lo stesso nome che il ninja ha invece deciso di dargli dopo averne scoperto la sua più vrsatile caratteristica: normalmente l'arma si presenta come un bracciale di metallo che gli avvolge l'avambraccio sinistro, da cui diparte una lama ricurva parallela all'avambraccio stesso e della stessa lunghezza, distaccata di pochi centimetri dal bracciale ed agganciata allo stesso tramite due "ganci" metallici saldanti l'intera struttura. Tuttavia, spendendo un consumo Basso, l'arma rivela tutta la sua versatilità, in quanto può assumere tutt'altra forma, divenendo qualsiasi genere di arma lo shinobi riesca a concepire, purché sempre di proporzioni umane e adatte ad un combattimento a corto o medio raggio. L'unico limite è che l'arma può trasfromarsi in un dispositivo di lancio, ma non può replicarne anche i proiettili (ad esempio l'arma potrebbe trasformarsi in una balestra leggera, ma i quadrelli dovrebbero essere trovati e caricati autonomamente). Ovviamente per ritornare a quella che Masahiro ha reso la sua forma consueta, dovrebbe spendere un altro consumo Basso.
    Alle stesse condizioni, Masahiro può alterare o annullare la natura elementale della stessa arma a sua discrezione: in tal modo la Lama Cangiante, qualsiasi sia la sua forma contingente, può essere ricoperta da uno strato dell'elemento prescelto senza intaccarne minimamente l'integrità strutturale né danneggiare il portatore. Attualmente solo due elementi sono richiamabili dallo shinobi: se viene prescelta una natura di Fuoco la Lama brucerà, mentre se viene risvegliato il Fulmine, la Lama sarà percorsa di elettricità. In tali condizioni, ad ogni colpo infliggerà, oltre ai normali danni, anche quelli ulteriori dettati dalla natura del colpo, ma non sarà posibile in nessun caso utilizzare il potenziamento elementale se non direttamente con la Lama, essendo preclusa la possibilità di utilizzare attacchi o auree a distanza. Ovviamente per ripristinare la forma elementalmente neutra dell'arma è necessario un ulteriore consumo Basso.
    Lo shinobi è consapevole che quelli non sono gli unico potere insito nella Lama Cangiante, ma non è ancora arrivato a scoprire pienamente tutte le risorse che l'arma può offrirgli.
    [Usato consumo Basso per attivare la proprietà elementale el Fulmine]

    Tecnica utilizzata:
    CITAZIONE
    Fulmine di Fuoco
    Questo incantesimo è una potente combinazione di forze magiche: attirando e condensando sulla sua mano elettricità da una qualsiasi fonte (anche auto evocata), avvolge la stessa energia di potenza piromantica. Il Ninja quindi scaglia tutto il potere raccolto in un fascio diretto contro il nemico, concretizzato nella forma di un fulmine rosso. Se il bersaglio porta un’arma o indossa un’armatura di metallo, il colpo sarà facilmente attirato da essi e renderà i pezzi in questione un ammasso di cenere fumante. Se il pezzo fosse indistruttibile, gli effetti di una scarica elettrica riscaldata a oltre 200°C si farebbero comunque sentire, rendendo le armi difficilmente impugnabili per almeno un turno o due, se non a prezzo di ustioni e surriscaldamenti del resto dell’equipaggiamento. Le armature indistruttibili diventerebbero invece una paradossale trappola per il nemico per lo stesso numero di turni.
    Tipo: Elevato
    Consumo Energia Magica: 20%
    Restrizioni: Masahiro deve essere in grado di evocare o di assorbire elettricità da una fonte sufficientemente potente.
     
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