Fighting the Beast

Grey-Walkers

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    Viaggiatore dei Mondi

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    dragodivoramondo

    Lottare per un ideale
    non significa solo combattere per difenderlo,
    ma anche uccidere in suo nome.


    png

    Confine sud-ovest del Pentauron.
    Presidio Centrale, Endlos.

    Nella concitata confusione che ormai aleggiava per tutto lo Stato delle Cento Torri, voci agguerrite si levavano alte e dissonanti dalle gole dei capitani -per superare i rintocchi delle campane d'adunata e impartire comandi, sfide e incoraggiamenti ai loro soldati-, in una cacofonia che si innalzava contro un cielo da mesi contaminato dai vapori gialli, magenta e ciano di aurore stregate: era così che le truppe alleate si preparavano ad ingaggiare battaglia contro il Drago-Divoramondo, la Bestia che minacciava di spazzar via le loro vite e le loro case da un momento all'altro... la stessa aberrante creatura che si stagliava davanti a loro, immensa come e più delle montagne della sua città-natale, oscurando il sole sopra le loro teste.

    I Presidi di Endlos erano stati mobilitati: soldati di Laputa, cavalieri dell'Est, guardie di Rivenore, mercenari del Sud, guerrieri erranti senza fissa dimora... tutti pronti a difendere il loro diritto di continuare ad esistere su quella terra nata opponendosi all'eterno divenire del Maelstorm, e fu stringendo in cuor suo la propria motivazione -quell'unica ragione che rendeva forte il suo braccio e implacabile la sua spada- che Sir Lancelot du Lac, Paladino dell'Ordine del Sole e Protettore di Shea, si rivolse a quelli che erano stati affidati alla sua guida.

    « Soldati. »

    La voce fredda e pacata del Cavaliere Celeste sovrastò il baccano con cui le truppe di supporto portavano avanti l'evacuazione dei civili, dipanando un silenzio che vibrava elettrico per la calma che precede la tempesta, e i suoi occhi -verdi come le acque del mare- passarono in rassegna i volti dei sei che per quel giorno sarebbero stati suoi fratelli d'arme.

    « Io non vi conosco: non so chi siate, né da dove venite o di cosa siete capaci, ma credo che se siete rimasti per combattere invece di fuggire lontano dal pericolo è perché Endlos è il solo posto che potete chiamare casa. »

    Con l'innata eleganza che contraddistingueva i suoi movimenti, il Cavaliere del Lago chiuse la destra attorno all'elsa della spada che gli pendeva al fianco, e -intorno a loro- gli uomini di decine di altre squadre si prepararono a fare lo stesso; la lama dell'albino fluì fuori dal fodero come un'onda di fiume -senza emettere neanche un sibilo-, e quando la levò al cielo un raggio di luce l'investì, facendo avvampare di una bianca aureola anche l'argento della sua armatura.

    « Non intendo atteggiarmi a vostro leader, ma devo dirvi una cosa: un singolo passo falso può segnare la differenza tra la salvezza e la rovina per tutto il semipiano, e non possiamo permetterci di andare allo sbaraglio; vi è chiesto solo per un breve periodo: collaborate con me. »

    In un gesto solenne, il Protettore di Shea ripiegò il braccio al petto, portando l'incrocio dell'elsa parallela al volto e sfiorando il metallo con la fronte nel rituale saluto cavalleresco.

    « Quest'oggi sguainiamo le spade insieme. »

    La lama descrisse un arco di luce, proiettandosi verso l'esterno:
    pronta a muoversi fulminea e spietata nella pugna.

    jpg
    « Per Endlos. »

    Dawn of War

    Benvenuti a uno degli atti finali della campagna "I Cancelli della Non-Morte", iniziata eoni fa e -grazie al cielo- giunta finalmente al suo capolinea.

    La trama generale è: su Endlos esistevano tre sigilli in grado di aprire un portale. I cattivi della situazione li hanno rotti tutti per poi evocare il Drago Divoramondo, una bestia mitologica nata all'origine degli universi e di cui si sanno solo orribili leggende. Come dice il nome stesso, infatti, questa creatura è in grado di divorare letteralmente i mondi in cui viene evocata purchè raggiunga il cuore dei suddetti, in caso di Endlos: il Pentauron.
    La vostra missione è quindi fermarlo.

    Questo è il vostro turno di intro: non inizia con un combattimento e potete scrivere tutto ciò che volete su come il vostro pg sia lì e perchè. Potete anche far riferimento ai vostri amici o alleati sparsi fra le fila dei soldati a terra o in aria (ma solo se presenti nella quest con QM Drusilia o la sottoscritta). Al momento siete in sei, radunati in un gruppo unico.
    Il vostro capo è Lacelot du Lac, Cavaliere della Guardia Indaco del Presidio Est; potete trovarne le generalità qui [Link].

    Detto ciò approfitto per ripetere un'ultima volta le condizioni di killing:

    1. Sparire dalla quest e rendersi irreperibile nei confronti del QM (è contemplato il non postare senza avergli domandato proroghe) provoca la morte del personaggio.

    2. Abbandonare ufficialmente la quest implica la morte del personaggio.

    3. Ripetere più di una volta azioni non regolamentari può provocare (a seconda dell'entità dei danni inferti come "punizione") la morte del personaggio.

    4. Chi muore ottiene punti a seconda di dove muore e di quanti post ha scritto prima di uscire dalla quest, secondo regolamento.

    Prossima scadenza: 2 Maggio (compresa).
    Per dubbi o qualunque altra cosa: chiedete in bacheca e vi sarà data risposta.
    In bocca al lupo a tutti e buon divertimento!

     
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    Mago guerriero, amante dei gufi e signore della piromanzia.

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    Alcuni dicono dal cimitero, altri dal cielo notturno... Decidete voi da dove vengo.

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    Impegnato in molte battaglie e su molti altri fronti, lo shinobi sapeva di non poter essere sempre in grado di prevenire ogni minaccia che potesse presentarsi in Endlos, ma sebbene avesse fatto di tutto e avesse combattuto altri pericoli, non era stato in grado di impedire che si abbattessero. Non era passato troppo tempo dall'ultimo grande evento di cui era tato non solo testimone, ma anche diretto potagonista, ma ancora una volta l'impensabile si era verificato.
    Mai tuttavia si era verificato qualcosa di talmente potente e dalle proporzioni tanto imponenti da spingere all'azione non tanto due o tre Presidi, ma addirittura tutte le maggiori forze di Endlos, amiche e nemiche assieme, spinte e coalizzate per quell'unica occasione ad abbandonare i loro rispettivi motivi di guerra per formare un unico fronte comune. Un'occasione in un certo senso storica, da cui, come sapeva fin troppo bene, in toppi avrebbero approfittato o cercato di approfittare una volta che fosse tutto finito... ma di fornte alla quale non si era tirato indietro nessuno di valente: l'ordine a cui aveva aderito era stato allertato e mobilitato e assieme ad esso si era ovviamente presentato anche lui. Mentre arrivava, aveva visto altri Cavalieri Celesti come Sarah, i Liberi Aeris Milites chierati con i pezzi gossi, l'Epigono di Shion Mugen Fudo e non riusciva a contemplare bene quali altri volti già incontati insieme a tanti altri sconociuti e tutti accorsi.
    La divisione delle truppe venne effettuata stranamente senza tenere conto delle varie identità di gruppo e forse sepaando delle sinergie già formate, come se tutti sperassero nella formazione di sinergie assolute legate all'emergenza. Quello era il suo caso: sebbene non fossero molti Cavalieri Celesti con cui aveva lavorato, c'erano alcuni con cui si era trovato bene, ma era stato isolato da essi, divisi in altri tre gruppi,uno dei quali guidato da chi per a seconda volta avva visto solo da lontano. Lo shinobi era stato invece collocato insieme ad altre figure che avrebbe potuto facilmente definire delle eminenze grigie, ma fra esse ritrovò un volto noto, al quale si avvicinò.
    "Khatep. Ancora una volta ci ritroviamo sullo stesso lato sull'orlo di un baratro molto pericoloso per Endlos. Mai come questa volta però il precipizio è stato così vicino e profondo, ma mai come questa volta dobbiamo avere successo: e dovessimo fallire, noi saremmo tra i pochi in grado di sopravvivere alle conseguenze... ma, almeno nel mio caso, senza più la voglia di continuare." E il Lich sapeva meglio di tanti altri a cosa si stesse riferendo il ninja e avrebbe potuto prevedere come sarebbe stato se avesse perso il Santuario di Lorwen per la seconda più definitiva volta. "Dobbiamo solo sperare che anche con gli altri si formino delle sinergie atte a respingere il pericolo e non inutili lotte per comando e gerachia, di cui adesso non abbiamo bisogno."
    Poco dopo apparve colui che li avrebbe comandati: era un Cavaliere Celeste, apaprtenente però alla cerchia della Guardia Indaco, uno dei membri scelti dalla Dama Azzurra. Si trattava di Lacelot du Lac, un individuo talmente devoto alla Dama Azzurra da non lasciare adito a dubbi sul fatto che avrebbe fatto l'impossibile per arrivare allo scopo prefisso, ma anche tanto inflessibile nei suoi metodi da essersi meritato appellativi molto poco popolari e non meno immeritati. Una scelta per certi versi estrema, ma per altri molto simile allo stesso Gufo Reale: quell'individuo era incrollabile e molto più di quanto non apparisse.
    L'uomo alla fine si presentò e cercò di motivare il loro ristretto gruppo. Quelle parole non gli risuonarono molto convincenti, ma doveva farsele bastare. Dovevano farsele bastare tutti per iniziare a cooperare accettando la situazione di fatto che si era venuta a creare e che in quel caso avrebbero dovuto farsi aiutare non solo da se stessi, anche se non si conoscevano. In cao contrario, il prezzo era molto più alto di loro stessi.
    Si avvicinò quindi al comandante che gli era stato assegnato e che sarebbe stato tale anche se avev negato di volersi atteggiare come tale. In quell'occasione aveva scelto di non nacondersi, ma di mostrare al nemico che non olo non aveva paura, ma che lui si sarebbe eretto in ogni modo e quindi per una volta sopra alla sua consueta tuta nera da infiltratore aveva indosato il mantello regale che aveva ritrovato nel Santuario di Lorwen, un mantello sempre rosso che lo avvolgeva completamente, ma privo di cappuccio e che aveva delle spalliere dorate e che su entrambi i lati riproduceva in oro lo stemma della sua divinità, uno scudo araldico nel quale era raffigurata una fenice in volo.
    "Lacelot du Lac. E' la prima volta che ci incontriamo e vorrei che le circostanze fossero migliori. Io sono Masahiro Echtele, l'Esploratore dell'Est e come voi servitore della Dama Azzurra, inserito però tra i ranghi dei Falchi di Fanedell. Come avete detto, le circostanze sono gravi, ragion per cui sono accorso qui. Non esitate a usare le mie capacità di esploratore e i miei poteri di piromante per coprire il pericolo e permetterci di affrontare il pericolo: le mie doti sono ora al vostro servizio, come lo sono della Dama Azzura e in definitiva di Endlos."
    In quel momento il suo passato non contava e la machera ninja che gli copriva il volto continuava a motraer chiaramente ciò che aveva scelto di essere... ma qualsiasi cosa si potesse pensare della sua professione, in quel momento era irrilevante. Masahiro voleva sapere dalla sua reazione se Lacelot lo avrebbe considerato o se le sue erano solo parole. Ad ogni modo, una cosa non sarebbe cambiata: lui non si sarebbe ritirato. Lui avrebbe combattuto fino alla fine... e anche oltre.
     
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    DIVIDERPOSTREI
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    Non vi era nessun anfratto del semipiano dove la notizia dell'imminente catastrofe non avesse fatto tuonare la terra e tremare i meno coraggiosi, ma Endlos non aveva risposto alla minaccia annegando nel terrore. La prova era lì, dinanzi agli occhi di tutti, di ogni singolo individuo che di fronte alla propria morte aveva deciso di combattere senza cedere alla disperazione. Un'armata smisurata copriva la terra, pronta a sacrificare tutto prima di cedere al vuoto, e nell'aria - greve del respiro di migliaia di eroi - vibrava potente quella stessa forza di volontà che in altre epoche, di fronte a simili prove, aveva contribuito a plasmare nel sangue e nel sudore delle leggende, il cui nome risuonava e sarebbe continuato a risuonare imperituro nella Storia del Maelstrom. Quel giorno non era diverso. Non importava cosa avesse spinto ognuno dei difensori a mobilitarsi, e non importava neanche quale fosse stato lo sciagurato evento a innescare la venuta del distruttore: l'unica cosa che importava era sopravvivere. Vincere o morire, in una battaglia che non ammetteva altro se non il completo annientamento di uno dei poli. Sarebbero stati tutti spazzati via dal divoratore di mondi, o sarebbero sopravvissuti con il più grande dei trofei fra le dita.
    L'immortalità.

    Era una chiamata alla quale anche la Reeniana senza dei aveva risposto.
    Non appena la voce era giunta ai presidi orientali, dove ancora stanziava in attesa di una scintilla che la spingesse a ricominciare il viaggio, non aveva esitato ad arruolarsi fra la milizia volontaria che presto sarebbe marciata sul Pentauron. A suo avviso non vi era scelta, non per chiunque avesse ancora l'onore di potersi chiamare uomo o donna; una disfatta su quel campo di battaglia significava genocidio, la terminazione sistematica di ogni forma di vita. Tutti avevano il dovere di fare quel che potevano per evitarlo. E anche se non conosceva nessuno dei presenti che la circondavano, era per lo meno certa che ognuno di loro non fosse un codardo.
    Era tutto ciò di cui aveva bisogno.

    « Potete chiamarmi Rei. »

    Non appena il loro comandante ebbe finito la breve arringa, Rei sguainò a sua volta la spada e si rivolse ai compagni, con i quali avrebbe presto condiviso il sangue e forse anche la morte, nel più profondo dei legami.

    REIFACE10_zps66fa2344

    « E potete contare su di me. »

    S t a t u s

    ▌Stato fisico: Perfetto.
    ▌Stato mentale: Concentrata.
    ▌Mana: 100%

    P a s s i v e

    ▌Swift Bolt Agilità & Riflessi +50%
    ▌Only one way to live Resistenza a manipolazioni emotive & Resistenza al dolore fisico

    E q u i p a g g i a m e n t o

    ▌Megatherion Spada corta + pistola calibro 9mm da quindici proiettili (15/15)
    ▌GodHand Dispositivo di potenziamento e alterazione spazio/tempo portatile.
    ▌DrinkMe Pozione di rimpicciolimento.

    N o t e

    Rei indossa un'uniforme da combattimento (non armatura) scura simile a questa ma senza casco e con l'aggiunta di una sciarpa. Le descrizioni integrali delle passive e dell'equip le trovate in scheda, non mi resta che augurare a tutti una buona giocata =)


     
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    The Ghost Sweeper

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    La Dove osano le aquile .

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    "Fighting the beast."


    E
    ndlos era veramente un posto strano ormai Kimbly ci aveva fatto l’abitudine e quelle poche esperienze che avevano contrassegnato il suo destino, gli avevano fatto capire semplicemente una cosa: Il Maelstrom
    ovvero il vortice temporale che lo aveva risucchiato non lo avrebbe più riportato in dietro e la sua Germania poteva dimenticarsela. Tutti quegli anni trascorsi a studiare riti esoterici e i nuovi armamenti non erano più che vecchi ricordi ingialliti dal tempo. Lui ormai era solo un Naufrago caduto in mondo ostile eppure allo stesso tempo intrigante perché grazie a quel piccolo incidete era riuscito comunque ad ottenere qualcosa e ciò lo si poteva vedere benissimo da quanto era cambiato rispetto a quando era ancora nel 1934. Dopotutto su Endlos l’età e le ere non contavano , però ogni persona o essere che vi abitava aveva sempre in se qualcosa di speciale e che sia stata donata (come nel suo caso dai tecnocrati di Klemor) o che fossero doti innate, c’era un'unica grande cosa che univa questi popoli nel bene e nel male.
    La guerra.
    Esattamente come nel 34, queste persone combattevano per proteggere il loro mondo da minacce esterne come quel “Drago divora mondi” che era arrivato dai meandri del Maelstrom
    e puntava a distruggere il cuore di quel regno. Cosa fare dunque in una situazione del genere se non scendere in campo e combattere tutti assieme? Si era proprio questo che univa i popoli. Un bell’antefatto di Guerra tutto sommato.
    Kimbly quando seppe del Drago e della storia dei Sigilli si ricordava che era a Laputa in cerca della mummia che aveva conosciuto a Klemor quando stava scappando dai Droni durante la loro “battuta di caccia alle taglie”, non avrebbe mai pensato che un giorno avrebbe dovuto mettersi alla prova con mostri come quello, ma se era andato a Laputa era per riuscire ad entrare in un esercito quindi era naturale che prima o poi una cosa del genere sarebbe capitata. Lui non era ancora stato nominato nel Gran Consiglio di Laputa come soldato ufficiale, diciamo che per ora senza l’aiuto della mummia non avrebbe potuto neppure avvicinarsi lì quindi era escluso combattere per conto loro, però per iniziare la sua salita avrebbe dovuto comunque farsi un nuovo nome quindi quell’occasione e quel drago erano in fondo una gran “Benedizione” per lui . L’ufficiale di Thule era restato per qualche tempo in una stanza fortuita situata vicino all’attracco, voleva riprendere le sue ricerche sulla mummia, ma non prima di essersi riposato a dovere, poi era arrivata quella sgradevole notizia e adesso la sua mente era pervasa solo dalla foga di voler andare a combattere.

    °So che me ne pentirò, ma se la guerra chiama un soldato non può di certo ritirarsi.°.

    Pensando ciò mentre con la testa era già pronto per partire per il Pentauron, lo stato delle Cento Torri da dove a quanto pare dalle notizie che aveva saputo il Drago aveva fatto la sua comparsa.

    °E’ il momento che il mio nome venga di nuovo scritto nella storia.°.

    L’ufficiale tedesco dei Thule si preparò indossando la sua divisa e sistemandosi sul capo il suo berretto a tesa larga poi dandosi di nuovo un occhiata allo specchio si fece una promessa che forse potrebbe non mantenere, ma gli sarebbe servita almeno come “sostegno personale”.

    °Kimbly è passato parecchio dall’ultima volta che se andato in un campo di battaglia Danzica non è solo un ricordo, ma adesso fa finta che la situazione sia uguale, certo non stai combattendo per l’invasione della Polonia e non stai combattendo con uomini comuni, però è la stessa cosa. Riscatta il tuo nome Kimbly fallo urlare anche a quel Drago°.

    Socchiuse gli occhi poi utilizzò il teletrasporto per recasi al Pentauron .
    Dopo esseri teletrasportato si accorse di essere finito proprio tra le file dei guerrieri che avrebbero dato battaglia , mentre all’orizzonte si vedeva quel grosso drago che un po’ riuscì ad intimorre l’ufficiale di Thule, ma ovviamente non lo dava per nulla vedere , perché era rimasto nella sua postura marziale nemmeno se fosse stato disperato qualcuno se ne sarebbe accorto. Non aveva idea esattamente quanti fossero però come sospettava erano guerrieri che provenivano da ogni parte di Endlos, tra cui a sua sorpresa riconobbe anche la vecchia mummia. Ecco un ottima occasione di incontrarlo senza andare in giro per Laputa, dopotutto a Klemvor gli aveva detto di recarsi laggiù. Beh visto che lo stava cercando a Laputa era stato un vero colpo di fortuna. Andò verso la mummia che già era anche stata raggiunta da un altro personaggio, tutto imbacuccato in un vestiario strano e antico, probabilmente doveva essere un soldato che favoriva dei poteri della magia, solo gente come quella si vestiva così pur sapendo che in guerra tutto quel essere “vestito” non servisse, poi ok ognuno in battaglia andava come voleva anche se lui era abituato a vedere eserciti con una sola divisa imparziale, doveva ammetterlo era un tipo conosciuto nell’ambiente quel come aveva detto che si chiamava? …ah già Khatep! Del resto era un comandante degli aviatori di Laputa non ci si poteva aspettare altro. Proferì parola con il suo inconfondibile accento marcato.

    “Tu guarda, guarda chi c’è… il comandante della squadra blu degli aviatori in persona Khatep , la stavo giusto cercando da un po’ per presentargli la mia domanda per quel posto di ricercatore però a quanto pare non è il momento adatto per chiedere certe cose. Vedo che dove c’è una guerra non potevate mancare sono lieto di averlo constatato. ”.

    A quanto pare c’era abbastanza fermento da pensare che sarebbe stato anche divertente partecipare a quella lotta tra l'altro per le file notò pure una donna che si faceva chiamare Rei dai capelli color rosa, non interagì con lei, non ne aveva il motivo per ora. Ascoltò il dire di colui che a quanto pare era il comandante di quel contingente armato Lacelot du Lac così si chiamava. Tante belle parole per incoraggiare gli uomini, ma in verità sarebbe bastata solo una parola: “Sopravvivete” e sicuramente tutti avrebbero ascoltato, ma non era quello il metodo usato quindi per lui quelle parole rimasero solo degli ordini da eseguire e quindi avrebbe seguito quel comandate alla lettera oltre anche alla mummia. L’aurea psionica di Kimbly ribolliva avvolgendolo in una coltre dal colore viola intensa , mentre i suoi occhi color ghiaccio divennero completamente bianchi, strinse il pugno destro alzandolo vicino al petto emettendo un sorriso sornione.

    “Bene il tempo delle parole sembra essere davvero finito era ora mi stavo annoiando. Vediamo di aprire le danze e di spaccare il deretano al Drago il prima possibile.Per Endlos!”.

    Kimbly si guardò attorno e notò che parecchi soldati di quella dimensione possedevano armi come spade. A guardarli provò semplicemente un senso di pena perché per abbattere un mostro una spada non sarebbe stata sufficiente, però in questo modo sarebbe stato più facile per Kimbly emergere perché a lui bastavano solo i suoi poteri psionici e la forza delle sue arti marziali, infatti probabilmente per ora sembrava essere il solo a non avere nessun arma, per lo meno non aveva fatto caso ad altri. Aveva proprio voglia di metterci tutto se stesso in quella battaglia se Endlos viveva anche lui lo avrebbe fatto. Ormai era un circolo vizioso da cui nessuno poteva uscire e poi sarebbe stata l’occasione perfetta per far vedere alla mummia che non era solo bravo a parlare come era successo a Klemvor chissà magari dopo aver visto di persona cosa sapeva fare si sarebbe convinto a prenderlo nella sua squadra.





    pfeo4



    narrato;parlato""; pensato°° & monologhi<<>> Parlato Esterno





    Dati & Riassunti

    Nome:J.Zolf.Kimbly
    Stato fisico:buono.
    Stato Psicologico:buono.
    mana:95%
    consumo: 5%
    ___________________________________________________________
    Riassunto:

    Eccomi uso il teletrasporto solo per raggiungere da Laputa questo presidio poi il resto per ora è solo gdr.



    Azioni:

    Abilità:
    Dominino delle forze psichiche:
    J.Zolf.Kimbly è definito ormai il “Maestro Pischico” , le sue conoscenze sul mentalismo, gli permettono , di far uso della forza delle telecinesi per cercare di sottomettere i suoi avversari.
    In pratica la sottomissione Telecinetica sugli avversari è eseguita tramite la concentrazione mentale e gli permette di cercare di bloccare arti o corpi interi o di creare tecniche fisiche dirette, inoltre con un quantitativo di concentrazione maggiore, la forza della telecinesi può arrivare a ledere anche dall’interno, sugli organi, come -ad ad esempio- cercando di far pressione verso il cuore e cercare di farlo scoppiare.
    In questo caso la concetrazione mentale telecinetica viene convertita verso e mani o le sue dita, che emanano onde mentali che si allungano come tentacoli eterei e permettono di attivare tale potere entro le distanze previste dal consumo (5m x basso | 7m x medio | 10m x alto | 15m x critico). Ovviamente la pressione “ su un organo interno” è graduale e può essere effettuata solo se Kimbly riesce a bloccare interamente il suo avversario (o avversari). Infatti non per nulla a lui “piace giocare” con le sue vittime prima di ucciderle, oppure può anche cercare di spezzargli le ossa del corpo, sempre in maniera graduale, iniziando magari dagli arti o da qualsiasi punto che lui scelga di colpire. I nemici più preparati o con forza di volontà possono comunque cercare di contrastare queste "strette " telecinetiche mentali.
    Oltre a questo, suo è il dominio anche della telepatia -intesa come invio di immagini e parole tramite la mente, che copre un raggio dipendente dal consumo (15m x basso | 30m x medio | 60m x alto | 120m x critico) e un numero di individui proporzionale (4 x basso | 6 x medio | 8 x alto | 10 x critico) all'energia spesa- e della manipolazione della mente, infatti è in grado di soggiogare le menti umane e non solo, cercando di portarle dalla sua parte per poterlo servire. Questo lo può fare attraverso l’emanazione delle onde mentali attraverso le pupille dei suoi occhi di ghiaccio che diventano bianche (dopotutto gli occhi sono gli organi più vicini al cervello, l’energia mentale può essere boicottata in tal mondo con estrema facilità). Solo chi ha una forte forza di volontà potrebbe resistere, il resto è destinato a divenire “parte del suo esercito”, inoltre può usufruire del del potere mentale per librarsi in aria teletrasportarsi (in base alle situazioni gdr che consentono tali poteri) .
    (consumo variabile pari a basso per questo turno).








    “ Auf Wiedersehen mein Fuhr!"


    Edited by Lady Violate™ - 25/4/2013, 22:49
     
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  5. K e i
     
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    Rimaneva in disparte, quasi sperando di non essere notata, i lineamenti in ombra dal cappuccio rosso e la mantellina dello stesso colore che drappeggiava ai venti che spiravano sul campo di battaglia. Osservava gli altri a disagio, volgeva occhiate preoccupate all'orizzonte e più banalmente si chiedeva cosa poteva combinare una come lei in quel posto, esposta a un disastro di quelle proporzioni. Era rimasta pure tagliata fuori dal resto dell'Agenzia, oltretutto, senza sapere cosa fare e senza qualcuno che le dicesse come agire. Dispersa, insomma, una brutta parola con un brutto significato. L'unica cosa che le sovveniva, sul momento, era di seguire quel lucente cavaliere dell'Est e pregare. Solo: c'era questo pensiero che si era incuneato nella sua mente come una spina, impedendole di riflettere lucidamente e inondandola di una sensazione davvero spiacevole, un presentimento nefasto...

    "..."
    ... cielo, il gruppo in cui era finita era scalcinato a dir poco!!!
    Si abbandonò ad un sospirone e si fece forza, estraendo la pesante arma da fuoco dalle rifiniture cremisi fino a quel momento celata dal soprabito, e la caricò con un movimento secco che provocò uno scatto metallico dalla cadenza minacciosa. Quel fucile poteva benissimo scavare un solco di un pollice di diametro nella spessa cotenna di un grizzly, ma non l'aveva mai provato su di un drago e non sapeva cosa poteva ottenere contro le spesse scaglie che ricoprivano il corpo di quelle bestie come un'armatura. A ben pensarci probabilmente non avrebbe combinato granché, il che significava che la città, per sopravvivere, doveva riporre le sue speranze nei restanti arlecchini del gruppo.
    Brutta storia. Davvero!

     
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  6. Nytex
     
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    Un ronzio di computer sempre accesi, dati indicizzati e poi elaborati, con annessi grafici a onda dagli andamenti irregolari. Incomprensibili ai più, ricettacolo di verità per lui.

    Bastò un’impercettibile fluttuazione per formulare una notifica, che si andò a cristallizzare al bordo del display. Il pigolio elettronico conseguente percorse l’etere, come una chiamata d’aiuto raggiunse i sensi del Cyber, che nell’istante della connessione... comprese.

    Capì le profonde alterazioni che avevano coinvolto il tessuto dello spazio.
    Percepì – crudo sulla pelle – il peso smodato di migliaia di tonnellate che d’improvviso ingombravano il suo stesso cielo. E quella mole titanica era viva, furiosa.

    Nel momento in cui avvertì la catastrofe, scomparve in un crepitio elettrico.

    ~ ~ ~

    Percorse infinite miglia rivestito di quelle labili sembianze, defluendo come flusso elettronico verso l’epicentro del mondo intero. La scarica informatica riprese infine forma, un metro e settanta di dati convertiti in carne, un volto pallido in cui erano incastonati due zaffiri gelidi, che scandagliavano la realtà. Solo cinico interesse pervadeva le sue iridi, l’unico sentimento ravvisabile nella progenie delle macchine.
    Vesti impeccabili da uomo racchiudevano quello che era poco più di un ragazzo.

    Bastò un ruggito a catalizzare il suo sguardo verso l’alto.

    - Analisi in corso... esemplare di draco, dimensioni stimate: indeterminabili ( « miglio nautico) -

    Già, perché quel rettile alato era lontano da qualunque punto di riferimento triangolabile; eppure pareva che il cielo non riuscisse a contenerne la stazza, suddividendola in più quadranti della calotta per disimpegnarsi dall'impaccio.

    Nytex era lì, circondato da eserciti, in solitudine nella sua mente artificiale, e tentava di arginare entro paletti analitici quell’evento. Ma non ci riusciva, era davvero troppo.

    Si sentì poi una voce calma nei dintorni, un’autorevole comandante chiedeva ai presenti di partecipare in modo sinergico alla lotta comune. L’attenzione del nostro ricadde poi sugli altri individui, tanti organismi sospesi sul baratro dell’estinzione, differenti storie e intenzioni s’intrecciavano quel giorno. Notò anche una mummia di sua conoscenza, con cui nuovamente condivideva la lotta ad un invasore: che ironia del caso.

    Un dentellato disco di metallo orbitava intorno al Software, e quest’ultimo sarebbe apparso a chiunque sfilacciato e instabile, giacché il suo profilo si frammentava nelle percezioni altrui.
    Solo un bisbiglio sommesso s’articolò dalle sue labbra, rivolto perlopiù a se stesso.

    Per Endlos?

    Cosa voleva dire tutto ciò? Perché era giunto fino ad Armageddon, al cospetto della Fine?
    Oltre alla brama d’osservazione scientifica, poteva essere colpa di quel labile pizzicore interno di cui molti parlavano?

    La cosiddetta umanità.



    Stato fisico: ottimale
    Stato mentale: overwhelmed
    Energia: 110%
    Equipaggiamento:

    Mental Saw
    È un disco d'acciaio seghettato del diametro di 1 metro, che orbita costantemente intorno al ragazzo. È stato trovato durante la fuga da Klemvor e da allora il Tecnopate non se ne separa mai. Si è generata una speciale empatia tra l’arma e il software, che esercita un controllo mentale su qualunque movimento del disco nel raggio di 15 metri. Senza l’ausilio di movimenti corporei, Nytex è in grado di controllare l'arma telepaticamente: può scagliarla in qualsiasi direzione, aumentando o diminuendo la velocità di rotazione della stessa; oppure può tenerla in perenne levitazione intorno a sé, quando non la utilizza. Il controllo mentale si avvicina alla perfezione, rendendo questo disco rotante insidioso e imprevedibile.
    [Arma bianca + passiva di controllo telecinetico]

    Passive:

    Glitch
    Le persone che posano lo sguardo su Nytex avvertono un disturbo nella loro percezione visiva. Infatti il programma agisce costantemente sui sensi delle persone nel raggio di 10 metri da lui.
    I soggetti vedranno in maniera disturbata il corpo del software; gli effetti visivi sono a discrezione degli altri personaggi coinvolti, ma possono rientrare nella compenetrazione di oggetti solidi, nello sdoppiamento, nella proiezione sul soffitto oppure nello sbriciolamento in striscioline di codice binario. Questi effetti, pur sembrando reali, avvengono solo nella mente di chi osserva Nytex, a causa di un disturbo ai dati visivi elaborati dal cervello. Questa abilità rende sfuggevole il tecnopate ai presenti, che saranno convinti di vedere una specie di poltergeist informatico in perenne agitazione.
    Gli individui in grado di resitere alle manipolazioni mentali, saranno immuni a questo potere.
    [Passiva di interferenza al senso della vista]

    Trojan Horse
    Gli esseri viventi spesso ragionano in direzioni veramente pericolose per loro stessi, arrivando ad affidarsi totalmente ai loro fallaci apparati sensoriali, giungendo a conclusioni riassumibili in: “ciò che percepisco chiaramente esiste” e “ciò che non percepisco, non esiste”. Una simile forma mentis non può che avvantaggiare la manipolazione mentale del Tecnopate, che camufferà alla perfezione ogni flusso illusorio trasmesso alla mente del bersaglio, dandogli le fattezze d’indubitabile realtà. Nessuna capacità intuitiva, sensoriale o paranormale potrà smascherare gli inganni voluti dal Software, eccezion fatta per un consumo attivo di energia da parte del nemico... sempre che quest’ultimo si ricordi di dubitare sempre e comunque del mondo circostante.
    [Passiva di camuffamento delle tecniche illusorie]

    Augmented Battery
    Le risorse dell’uomo sono scarse dal punto di vista di Nytex, software dalle potenzialità pressoché illimitate. Eppure la situazione attuale non permette una soluzione alternativa, perciò l’istallazione in un organismo umano ha richiesto un’ottimizzazione dei consumi energetici. La capacità gestionale del programma permette di centellinare la forza vitale, riducendo l’ammontare degli sprechi allo 0,00001%, così da sfruttare al massimo l’hardware di carne e sangue in cui si trova attualmente.
    [Passiva di aumento del 10% di mana]

    Note: Nytex appare come un giovanotto concretizzatosi da un flusso di folgore, fluttua nelle sue vicinanze una sega circolare bella grossa, e il corpo del personaggio appare in continua frammentazione e instabilità agli occhi altrui, in virtù della passiva Glitch.
     
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    Era il sentimento prevalente nella mente del Sommo in quel momento, era in attesa che il comandante a cui l’avevano assegnato facesse il suo vuoto discorso d’incoraggiamento alle sparute truppe sotto la sua gestione, probabilmente nella speranza di renderle più salde nel momento in cui avrebbero affrontato l’orrore.
    Quella piccola combriccola era piuttosto raffazzonata, da questo punto di vista non c’era argomento che tenesse, ma conosceva bene Masahiro, mentre aveva lottato con il ragazzo che ingannava le percezioni e aveva visto Kimbly a Klemvor.
    Gli altri non li conosceva, ma per quanto lo riguardava avrebbero fatto, al peggio, la fine degli scudi umani quindi non si preoccupava troppo.

    Il ninja si avvicinò non appena lo riconobbe, iniziando subito con i suoi soliti discorsi densi di phatos e inutili arzigogoli, di fatto furono parole del tutto sprecate poiché anche l’Antico conosceva perfettamente la situazione, forse il compagno di tante battaglie sperava, in cuor suo, di essere tranquillizzato dalle parole della mummia.

    Io non mi preoccuperei tanto se fossi in te, Gufo.
    Questo piano forse non ha mai affrontato qualcosa di tanto pericoloso o mortale, ma d’altra parte sono qui riuniti i migliori elementi di Endlos e se quella cosa riuscirà davvero a sconfiggerci, allora avrà meritato il diritto di annientare questa dimensione.
    Per quanto mi riguarda, credo tornerei a casa ad occupare il posto che mi spetta alla guida del clero di Khemri, potresti venire a fare un salto dalle mie parti, abbiamo molti divertimenti e passatempi per i viventi.


    Sicuramente se c’è bisogno di conforto, meglio girare a largo dall’Antico.
    L’individuo che si approcciò successivamente al vecchio sacerdote fu Kimbly, il quale a quanto pare era riuscito a uscire piuttosto integro dalla Città delle Macchine, cosa che indubbiamente lo elevava al di sopra dei vermi striscianti nel terreno, per la scala di Khatep.
    Notò subito che il gigante si rivolse a lui con deferenza e dandogli del Lei, cosa che indubbiamente non gli dispiacque, ma soprattutto lo interessò il fatto che non era ancora riuscito a portare la sua domanda ai Liberi, subito gli venne un’idea.

    Comprendo.
    Volendo tu diventare ricercare rientreresti sotto il mio comando, quindi è così che faremo: io ora sono il tuo comandante, se alla fine di questa storia sarai ancora vivo e, soprattutto, avrò una buona impressione delle tue capacità dell’abilità con cui le utilizzi ti prenderò con noi Aviatori.
    Se accetti, dovrai eseguire alla lettera i miei ordini, in quanto tuo ufficiale superiore, anche se ovviamente per ora siamo sotto il comando di questo Cavaliere Celeste.
    Cosa rispondi, Kimbly?


    Ascoltò quindi il vuoto discorso di Lacelot du Lac, compiacendosi almeno del fatto che avesse deciso di non atteggiarsi a capo con delle persone di cui non conosceva nulla, alcune delle quali assai potenti davvero.
    Rispose anche a lui, prima di mettersi zitto per attendere lo svolgersi degli eventi.

    Capitano du Lac, non posso parlare per gli altri, ma il mio Alfiere mi ha ordinato di assisterti ove possibile ed è ciò che farò, per quanto mi riguarda ho già dei porta campioni per la bestia che stiamo per affrontare.


    Si mise quindi in attesa.
    Quello sarebbe stato un grande giorno per le sue ricerche, scoprire come poteva muoversi così agilmente tra le dimensioni una bestia di quelle dimensioni, così come il dove potesse trovare l’energia per creare portali così immensi avrebbe dato nuovo impulso alle sue ricerche sull’incanalizzazione della magia.
    Lui era lì, ma la sua mente era momentaneamente proiettata ai mille esperimenti che avrebbe potuto compiere con ciò che avrebbe recuperato da quell inutile lucertolone spaziale.
     
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    Confine sud-ovest del Pentauron.
    Presidio Centrale, Endlos.

    Il primo membro della squadra a mostrare una reazione fu un uomo in maschera abbigliato da capo a piedi con un vistoso mantello rosso, che -incurante della situazione di tensione- parve trovare indispensabile venirgli incontro per dilungarsi in formalità che il Cigno avrebbe volentieri rimandato a tempi migliori; tuttavia, in quella dimostrazione di oratoria degna di un cortigiano, qualcosa di rilevante ai fini del momento contingente venne fuori.

    "Non esitate a usare le mie capacità di esploratore e i miei poteri di piromante per coprire il pericolo e permetterci di affrontare il pericolo: le mie doti sono ora al vostro servizio, come lo sono della Dama Azzurra e in definitiva di Endlos."

    « Non so quanto il fuoco possa tornare utile contro un Drago... »
    replicò serafico e pragmatico l'albino, soppesando le possibilità
    « …ma un veterano con esperienza sarà utile. »

    Muovendo qualche passo in avanti per meglio addentrarsi nel cerchio ideale composto dai suoi compagni improvvisati, il Cavaliere del Lago passò nuovamente in rassegna i loro volti con le iridi verde acqua.

    « Potete chiamarmi Rei. »
    la fanciulla dai capelli rosa rispose alla sua arringa levando la spada
    « E potete contare su di me. »

    “Bene il tempo delle parole sembra essere davvero finito.
    Era ora mi stavo annoiando.”

    sentenziò con un certo entusiasmo un uomo biondo e dalla mascella imponente
    “Vediamo di aprire le danze e di spaccare il deretano al Drago il prima possibile.
    Per Endlos!”


    "..."
    la ragazzina col cappuccio rosso continuò invece a tacere, ed estrasse la su arma

    Per Endlos?
    bisbigliò infine un giovanotto elegante, attorno a cui fluttuava un disco dentato

    Capitano du Lac, non posso parlare per gli altri,
    ma il mio Alfiere mi ha ordinato di assisterti ove possibile ed è ciò che farò...

    esordì l'Antica mummia, quando l'albino incontrò il suo volto di teschio
    ...per quanto mi riguarda ho già dei porta campioni per la bestia che stiamo per affrontare.

    « Molto bene, questo potrebbe essere determinante. »
    assentì con tono pacato e rispettoso il Cavaliere Celeste

    Senza interrompere il Sacerdote del Sole, Lancelot mosse un cenno ad una Veste Blu predisposta al carretto dei rifornimenti, e quello -sobbalzando per l'agitazione che doveva star pervadendolo- agguantò un sacchetto di iuta e si affrettò nella direzione degli avventurieri, fermandosi accanto a ciascuno di loro per porgergli una fiala di vetro contenente un liquido rosso ivi contenuta.

    « Vi è assegnata una pozione di ristoro a testa: vi rimetterà in forze quando sarete al limite, ma tenete a mente che essa non curerà in alcun modo le vostre ferite. »
    annunciò l'albino, ponendo poi la punta della lama contro il suolo, in attesa
    « Prima di ingaggiare battaglia, ho bisogno che mi esponiate in breve le vostre specialità in combattimento; dopodiché, ascolteremo le informazioni in possesso di Lord Kathep, sperando possano orientarci nella strategia da intraprendere. »

    Dawn of War

    Secondo turno di gdr semplice (aka senza combattimento).

    In questo turno un monaco dalle vesti blu vi distribuisce delle pozioni in fialette rosse (una fiala per ciascun giocatore). Queste non sono in grado di curarvi delle ferite, però possono ripristinare il mana al 100% (o 110% per chi ha la passiva apposita) in qualunque momento la beviate.
    Se la bevete ora, ad esempio, non accade nulla perchè siete già al massimo della vostra potenza, se sarete a 80% e berrete la pozione tornerete a 100% esattamente come accadrà se avrete il 20%. Unica situazione in cui non potrete berla è se vi troverete al di sotto del 10% di mana, per ovvie ragioni (dato che sotto quella cifra i vostri pg svengono e non possono compiere azioni).

    In virtù di ciò: conservatele e usatele quando lo ritenete opportuno (potete usarle una sola volta nell'intero arco della quest). A voi decidere quando sarà il momento giusto.

    Per finire, il vostro comandante momentaneo vi domanda cosa sapete fare.

    Detto ciò approfitto per ripetere un'ultima volta le condizioni di killing:

    1. Sparire dalla quest e rendersi irreperibile nei confronti del QM (è contemplato il non postare senza avergli domandato proroghe) provoca la morte del personaggio.

    2. Abbandonare ufficialmente la quest implica la morte del personaggio.

    3. Ripetere più di una volta azioni non regolamentari può provocare (a seconda dell'entità dei danni inferti come "punizione") la morte del personaggio.

    4. Chi muore ottiene punti a seconda di dove muore e di quanti post ha scritto prima di uscire dalla quest, secondo regolamento.

    Prossima scadenza: 14 Maggio (compresa).
    Per dubbi o qualunque altra cosa: chiedete in bacheca e vi sarà data risposta.
    In bocca al lupo a tutti e buon divertimento!

     
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    Si irrigidì nel momento in cui lo sguardo del cavaliere si posò su di lei. Era rimasta la sola a non aver spiccicato parola, quando tutti gli altri stravaganti individui del gruppo si erano prodigati in presentazioni più o meno colorite. Per un attimo rimase ancora silente, in disparte rispetto a tutti, poi quando il paladino pose la richiesta diretta di esporre le proprie capacità capì di non avere altra scelta se non trarre un sospiro e spiccicare qualche parolina appiccicata alla meno peggio a formare una frase che suonasse dignitosa:

    "sono un'esorcista," disse in tono pacato, "mi occupo della caccia a creature mostruose anche di grossa taglia."
    Fece una pausa nervosa, poi aggiunse a mo' di specifica perché quanto appena detto non suonasse sbruffone:
    (ovviamente) "non di taglia così grande."

    E annuì al drago, facendosi sfuggire un mezzo sorriso tirato come a voler dire "sinceramente non credo di essere in grado di combinare granché contro quell'affare, anche con cento di queste graziose fiale che ci avete fornito".

     
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    Mago guerriero, amante dei gufi e signore della piromanzia.

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    Alcuni dicono dal cimitero, altri dal cielo notturno... Decidete voi da dove vengo.

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    A giudicare dalla sua risposta, il Cavaliere Celeste cui era stato assegnato non doveva avere molta dimistichezza con i draghi e con il loro potenziale: non tutti quei bestioni erano dei perfetti sputafuoco e anzi ve n'erano alcuni contro cui il fuoco era uno strumento di impagabile efficaca offensiva, ma anche se così non fosse stato, la conoscenza e la padronanza del suo elemento gli erano servite spesso e volentieri per difendersi da vampate che l'avrebbero altrimenti trasformato in un ammasso di ceneri fumanti in un gran numero di occasioni.
    Tuttavia non disse nulla, per il momento, laciando che gli altri si presentassero ognuno a modo proprio... cosa che alcuni omisero del tutto di fare. Osservando il resto della forza armata, veniva voglia di lavorare da soli: a parte Khatep, di cui conosceva trucchi e potenziale, gli altri sembravano tutti molto eterogenei e poco propensi alla collaborazione. Ma quello Endlos aveva podotto e ciò saebbe dovuti bastare... altrimenti, come aveva detto Khatep, il semipiano si sarebbe meritato la distruzione. Personalmente però non aveva intenzione di mandare tutto alla malora, non dopo che il Santuario di Lorwen era arrivato fino a lui e stava lentamente tornando alla vita.
    Lacelot Du Lac fece poco dopo avanzare un agitato monaco dalle vesti blu, tipico dell'ordine di sacerdoti di Lady Kalia, che distribuì loro una fiala di uno strano liquido rosso.
    "Molte grazie" disse con tranquilla cortesia quando ricevette la fiala che poi alzò per esaminare con occhio critico. Poco dopo arrivò una sommaria spiegazione dal comandante: quella fiala avrebbe restituito loro le energie una volta ingerita, ma non avrebbe dato sollievo alcuno dalle eventuali ferite riportate in battaglia.
    *Un po' come gli elisir dell'infermeria del castello e i ricostituenti del Santuario. Se Irial avesse già reucitato la Mastra Guaritrice, avrei potuto portarne un po' con me per gli altri... Dovrò farmi bastare questo* si disse riponendo la fiala in una tasca segreta della tuta sotto il mantello, ben consapevole che avere accesso ai rifornimenti nel momento della battaglia non sarebbe stato esattamente facile, né forse indicato.
    Poi il Cavaliere Celeste chiese a tutti loro di descivere le proprie abilità e capacità in combattimento e per prima rispose una ragazza che non aveva ancora parlato, ma aveva solo sfoderato la propria spada, descrivendosi molto sinteticamente come un'esorcista pecializzata nella caccia a creature anche di grosse dimensioni. Parlò tuttavia in una maniera molto timida, come se pensasse di non essere adeguata alla situazione... e come biasimarla in effetti, quando avevano a che fare con un mostro così pericoloso ed imponente da mobilitare ed unire forze anche contrapposte e pronte a darsi anche battaglia fino al giorno prima? Persino il drago ed il demone che aveva affrontato a Boletaria impallidivano di fronte a quella bestia.
    Tuttavia il ninja le si avvicinò e le disse con fare rassicurante: "Non avere timore, giovane: non siamo da soli ad affrontare un tale pericolo e questa sarà la rovina per il mostro."
    Sperò di averle infuso almeno quel minimo di tranquillità necessario pe riollevale il morale ed impedirle di tremare come una foglia di lì a poco, ma in ogni caso se lo sarebbe dovuto far bastare. Quindi si separò da lei e rispose alla domanda del collega.
    "Io posso definirmi come un combattente a medio raggio. Come Khatep ha avuto modo di vedere, prediligo la tattica furtiva, l'aggiramento e i colpi rapidi e mirati ai punti deboli dell'avversario in grado di disabilitarlo, se non devo ucciderlo, prima che abbia la possibilità di reagire. Se non mi è possibile agire in tal modo, il mio stile è basato su attacchi agili, alternando colpi di spada a lanci di armi e incantesimi imperniati sul Fuoco. Le dimensioni hanno rilevanza nel determinare come devo orientare i miei colpi e quanto debba studiare l'avversario pima di riucire a trovare un punto debole." E con una pausa eloquente aggiunse: "In questo caso potrebbe volerci molto studio." E magari anche una tattica non convenzionale, che probabilmente avrebbe previsto persino la scalata del corpo di quell'essere titanico.
     
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    In quel momento l’unico che gli pareva possedere un barlume di ragione pareva essere Du Lac, voleva sapere le loro abilità e gli fece piacere notare che aveva già intuito della resistenza alle fiamme del loro bestiale avversario.
    Inoltre gli era piaciuto sentirsi chiamare Lord Khatep.
    Notò comunque il vago sguardo di sufficienza di Masahiro quando l’utilità delle sue abilità era stata messa in discussione, causando in lui la fortissima necessità di dare una descrizione tanto ampia quanto noiosa e inutile di tutte le proprie abilità.

    Le dimensioni hanno rilevanza nel determinare come devo orientare i miei colpi e quanto debba studiare l'avversario prima di riuscire a trovare un punto debole. In questo caso potrebbe volerci molto studio.


    Non potè fare a meno di concedersi un ampio sorriso, che ovviamente nessuno vide data la completa mancanza di muscoli e mimica facciale, poiché se da un lato il ninja giustamente consigliava una ricerca intensiva sul loro avversario, dall’altra si trovavano già lì e non avevano esattamente il tempo di mettersi a spulciare biblioteche per trovare qualcosa.

    Fortunatamente qualcuno di noi ha già eseguito questo studio, invece di consigliarlo solo ora.


    Masahiro aveva sempre avuto fin troppo la tendenza a parlare, invece di fare.
    Prima di parlare batté una volta il bastone sul suolo del Pentauron per richiamare una microscopica frazione della propria magia, con il palmo destro rivolto verso l’alto, creò sopra di esso una piccola immagine tridimensionale di un drago in volo, ovviamente costituita interamente di luce.

    Ho passato giorni a cercare ogni riferimento possibile a creature simili a quella che ci troviamo ad affrontare, tralasciando il lungo e noioso lavoro d’incrocio di dati e miti su vari distruttori di dimensioni sono arrivato ad alcune conclusioni tutt’altro che rassicuranti.
    Il nostro nemico pare avere una quantità di energia magica a disposizione letteralmente senza confini, non so come faccia, forse riesce a rubarla dal Maelstrom stesso o lui stesso ne genera ad una rapidità tale da non poter rimanere senza, questo non mi è dato saperlo.
    Secondariamente, le sue scaglie sono praticamente impenetrabili ad ogni tipo di attacco, di qualsiasi tipo e anche qui non ho idea se siano in grado di assorbire l’energia degli attacchi o siano semplicemente troppo resistenti per essere trapassate.
    In ultimo, temo che questo riguardi principalmente il Gufo, il nostro nemico pare avere un qualche tipo di resistenza al fuoco anche se non ne conosco la portata effettiva, essa non è estesa soltanto alle scaglie dure del rivestimento ma anche ad eventuali parti molli.
    Questo è ciò a cui le mie ricerche hanno portato, come dicevo, tutt’altro che incoraggiante ma almeno possiamo evitare di commettere errori stupidi.


    Fece una breve pausa per far sì che tutti capissero bene ciò che aveva detto, se qualcuno di loro avesse fatto qualcosa di estremamente idiota come attaccare direttamente le scaglie o altro, non sarebbe stata sicuramente colpa sua.
    Anche se in ogni caso non gliene fregava un bel niente dell’incolumità di quei quattro pezzenti che si ritrovavano a fargli da scudo umano; tranne per Masahiro, che avrebbe potuto essergli utile in futuro, e Kimbly, più o meno per la stessa ragione.

    Quanto ai miei poteri, essi sono molto vasti, vanno dalla manipolazione elementale della luce, come spero ormai vi sarete accorti, all’evocazione di vari tipi di nonmorti: dagli scheletri…


    Il drago sulla sua mano venne sostituito dall’immagine di un piccolo soldato scheletrico armato di Khopesh in miniatura ed equipaggiato con uno scudo.

    …a imponenti Ushabti…


    Accanto allo scheletro si formò l’immagine di un Ushabti, alto due volte la prima figura per rispettare le proporzione tra i suoi due schiavi eterni, esso brandiva con abilità una lama rituale tanto grande da dare l’impressione che se fosse stata a dimensione naturale avrebbe potuto spezzare in due un cavallo bardato di tutto punto.
    Impressione tra l’altro corretta.

    ...o persino giganti…


    La figura in “miniatura” di un gigante d’ossa si venne allora a formare, alto tre volte l’Ushiabti, utilizzava due Khopesh minuscole ma che non era difficile intuire che in realtà fossero di dimensioni tutt’altro che modeste.

    …anche se temo che agli occhi del nostro avversario tutto ciò si riveli poco più che insetti e moscerini, forse solo del gigante potrebbe essere preso davvero sul serio.


    Le figure dei minuscoli soldati del suo teatrino delle luci si scomposero tornando a formare la figura di un drago in volo, che però dopo poco esplose in un milione di innocue scintille, quando l’Antico serrò il pugno di scatto.

    Tuttavia quella bestia deve morire, mi serve…e per Endlos, naturalmente.

     
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    The Ghost Sweeper

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    imbly era abbastanza preso dalla situazione dopotutto per lui che era sempre abituato alle guerre certe cose non erano nuove, seppure la guerra non porta mai nulla di buono, ma in ogni caso se bisognava farla allora era buona cosa tentare in ogni caso di vincere e per poterlo fare bisognava studiare molto bene le eventualità che un nemico avrebbe potuto avere, perché ci sarebbe potuto aspettare di tutto.
    Kimbly non si mosse dalla sua posizione, anche se non capiva se il comandante che era lì a guidarli non gli avesse detto nulla perché si era offeso quando aveva parlato di fare “il deretano al drago” oppure se non lo avesse fatto perché non aveva nulla da dire, in ogni caso anche se l’”aveva detta” in modo un po’ rozzo e degno di un gruppo di reclute ubriache di prima mattina il discorso non cambiava e Kimbly alla fine emise un semplice sospiro di sufficienza cercando di non guardarlo negli occhi quasi temesse che gli leggesse il pensiero, cosa che probabilmente uno come lui non si sarebbe fatto fare e se succedeva si arrabbiava parecchio.

    ° Tsck damerino senza palle, come se un esercito che deve combattere al fronte si occuperebbe di avere un linguaggio da nobiluomini fighetti e se avessi detto “culo” che faceva mi avrebbe sputato in faccia? Va bene meglio sorvolare anche se odio la gente che non mi parla in questo modo con gli altri non lo ha fatto …°.

    Kimbly lasciò perdere i suoi pensieri poi udì il detto del comandante degli aviatori blu che a quanto pare gli aveva offerto la possibilità di mostrare cosa sapeva fare in modo da poi valutare se prenderlo effettivamente tra gli aviatori. Kimbly ovviamente non aveva nulla da obbiettare e poi era ben giunto lì per farsi un nome e dimostrare quanto valeva alla mummia era senza dubbio una prima priorità, perché l’altra volta era stato bravo a parlare ,ma gli parve che quell’essere non lo avesse considerato a tutti gli effetti , dopo tutto non lo conosceva affatto, era normale, ma lo era altrettanto anche per Kimbly e forse avrebbe anche voluto aggiungere un piccolo dettaglio ovvero che anche la mummia si sarebbe dovuta dimostrare un “comandante” per lui.

    “Io sono qui per eseguire gli ordini sono un soldato dopotutto, ma se lo faccio è perché anche io sono “ molto curioso”.”.

    Ovviamente Kimbly era stato bravo a velare quelle parole, ma la mummia non era uno stupido avrebbe senz’altro inteso cosa volesse dire, eppure lui non pareva preoccuparsene di una possibile reazione.
    Subito dopo il “damerino comandante ” chiese ad ognuno di dire le proprie abilità in modo da organizzarsi per l’attacco. Bene almeno si parlava un po’ di strategia prima di andare ad attaccare, un ottimo inizio che iniziava ad interessare l’ufficiale tedesco che ascoltò prima di tutto il detto di una ragazza che era venuta per ultima , l’aveva vista insieme all’ altra con i capelli rosa e lei affermava con una certa timidezza tipica del sesso femminile che era esperta di caccia in animali grossi ma non prorio in quel modo come il drtago ( ed era comprensibile) ma che probabilmente non era sicura di poter battere un bestione come quel drago e a quel punto le arrivò vicino quel tale di nome Masahiro che ebbe l’idea di rassicurarla.

    “Ehi laggiù?Dacci un taglio “Principe Azzurro” …”.

    Disse l’ex ufficiale di Thule con un espressione mista tra l’annoiato e il disgusto facendo un segno la mano destra con due dita a forma di forbice che si chiudevano, poi mostrò attenzione ancora una volta per il “damerino” che a quanto pare adesso si era degnato almeno di dargli un “sostegno” per il combattimento ovvero un ampolla con un liquido rosso che a quanto pare serviva nel caso avessero avuto bisogno durante la battaglia per curare il proprio mana, peccato che probabilmente non facesse effetto per le ferite, ma onestamente era già buono. fu distribuita da un altro un monaco dalla veste blu.

    “Dank !”.

    Rispose ringraziandolo ovviamente nella sua lingua d’origine, dopo di che il “principe azzurro” parlò dopo la dama indecisa e disse che con le sue doti magiche che facevano uso dell’arte del fuoco avrebbero potuto sperare di attaccare il drago, ma onestamente Kimbly era un po’ scettico su i reali poteri della magia e come volevasi dimostrare la mummia subito dopo attraverso delle illusioni ottiche di un certo livello e realismo mostrò la situazione e chiarì velocemente i punti a favore di quel mostro e non erano pochi, perché a vederlo anche in quella ricostruzione quel “coso” doveva essere una vera corrazzata vivente, quindi un attacco con il fuoco non sarebbe servito e secondo Kimbly anche le evocazioni della mummia sebbene efficienti non sarebbero bastate.

    “A quanto pare è una specie di corrazzata vivente . Brutta faccenda però non impossibile se è immune ad attacchi diretti che infliggono danni critici come l’uso dell’arte del fuoco o delle evocazioni non è detto che sia immune anche a poteri di altro tipo. Comandate siete sicuro di non sapere altro oltre che i dettagli sulla corazza di quell’animale? Mi spiego meglio vorrei sapere se il drago ha una coscienza propria o se è manipolato da qualcuno o qualcosa …”.

    Kimbly non era sicuro di ricevere una risposta soddisfacente da nessuno in quel momento, ma il drago era pur sempre un animale che possedeva istinto e la mente quindi se non si poteva attaccare esternamente forse c’era la possibilità di piegarlo internamente tramite lo “psyicho –powar” di cui lui era definito il Maestro a Klemvor.

    “Se così fosse un istinto di una bestia è manipolabile quasi quanto la volontà di un uomo, anche se va valutata l’idea che quel coso abbi una volontà ferrea e non si lasci intimidire tanto facilmente, quindi seppure attacchi diretti non funzionano si potrebbe avere la possibilità di distruggerlo dall’”interno” tramite la forza della telecinesi o usando delle tecniche di sottomissione psichiche …”.

    Rivolse lo sguardo sul comandante bianco , anche se era un “damerino” era comunque un ufficiale doveva renderlo partecipe anche se stava parlando in quel momento rivolto alla mummia.
    Si mise sull’attenti e posizionò la mano sulla fronte in maniera marziale.

    “Comandante io J.Zolf .Kimbly , sono un tecnocrate e uso cyaiber protesi articolari che mi permettono un agilità migliorata rispetto a qualcun altro che non la possiedi e sono un esperto nel campo psichico e telecinetico. Sono in grado di usare il potere del mentalismo per tentare di soggiogare entità o persone oltre che per il teletrasporto e la levitazione e so usare la telecinesi a livello ottimale per ledere anche a livello interno un corpo, anche se il drago è molto più grande di quanto immaginassi e per un corpo come quello non so se i miei soli poteri potranno bastare, dopotutto non sto parlando di fare a pezzi internamente un corpo di un “uomo” ma è quello di un mostro apocalittico che mi preoccupa non poco.“.

    Già dopotutto un conto era tentare di fare a pezzi un corpo umano ,ma quello di un drago come quello era davvero grosso, ci sarebbe voluto un quantitativo di mana superiore , ma forse ci sarebbe stata un'altra soluzione, dopotutto se si avesse avuto un minimo di coscienza non si andava a combattere senza senza un altro piano di “riserva”.


    pfeo4

    narrato;parlato""; pensato°° & monologhi<<>>,telepatia<<>> Parlato Esterno


    Dati & Riassunti

    Nome:J.Zolf.Kimbly
    Stato fisico:buono.
    Stato Psicologico:buono.
    mana:95%
    consumo:
    ___________________________________________________________
    Riassunto:

    ////



    Azioni:













    "Auf Wiedersehen mein Fuhr!"



    Edited by Lady Violate™ - 15/5/2013, 01:23
     
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  13. R e i
     
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    DIVIDERPOSTREI
    II



    Il massacro sarebbe cominciato a breve, e l'unico aiuto sul quale potevano contare - oltre a quello delle proprie forze - risiedeva in quel piccolo oggetto che le era stato consegnato. Ne esaminò i riverberi cremisi per diversi istanti, come se quel liquido rappresentasse la linea sottile che poteva dividerla dalla morte nell'imminente battaglia. Ed era probabilmente la verità, ma davvero poteva bastare da solo? Quello che andavano ad affrontare era un colosso di una lega così antica da schiacciare ogni speranza con la semplice presenza. Qualcuno degli astanti ne sembrava particolarmente influenzato, e ciò era senza dubbio un male, per quanto comprensibile. La paura in battaglia era un nemico peggiore di una lama affilata, capace di ridurre a brandelli anche la migliore tecnica e il più fine intelletto.
    Eppur in qualche modo dovevano abbatterlo, se desideravano vedere la luce del domani.

    Le successive spiegazioni di quello che Du Lac aveva chiamato Lord Kathep le fecero perdere una certa speranza a riguardo, specialmente perché probabilmente fra tutti quelli riuniti lei era quella meno portata ad affrontare un nemico dalla distanza. Un'armatura inscalfibile era la nemesi di ogni spadaccino.

    « Se le sue scaglie sono impenetrabili, temo di non poter essere di particolare aiuto. »

    Al suo turno parlò con tono incolore, una compostezza e pragmaticità squisitamente militare: nessun accenno a timore o a vergogna, bensì una semplice constatazione strategica, che si affrettò a chiarire meglio con le successive parole.

    « Le mie competenze sono nel corpo a corpo. Posso colpire duro e colpire veloce, ma se non esiste un punto debole nella sua corazza non ho motivo di credere di poter far breccia in quelle barriere che altri prima di me han fallito a superare. »
    il suo sguardo fece la spola dal lord al comandante, avendo individuato in loro le principali autorità sul campo
    « Posso tuttavia fornire supporto agendo come un diversivo, se la situazione lo richiederà. »

    La mercenaria poteva essere una formica al suo confronto, ma si sarebbe assicurata di essere anche una formica fastidiosa. Il drago avrebbe avuto il suo bel da fare nel tentativo di schiacciarla, di questo era piuttosto sicura.

    S t a t u s

    ▌Stato fisico: Perfetto.
    ▌Stato mentale: Concentrata.
    ▌Mana: 100%

    P a s s i v e

    ▌Swift Bolt Agilità & Riflessi +50%
    ▌Only one way to live Resistenza a manipolazioni emotive & Resistenza al dolore fisico

    E q u i p a g g i a m e n t o

    ▌Megatherion Spada corta + pistola calibro 9mm da quindici proiettili (15/15)
    ▌GodHand Dispositivo di potenziamento e alterazione spazio/tempo portatile.
    ▌DrinkMe Pozione di rimpicciolimento.
    ▌Fiala rossa Pozione di recupero energetico totale.

    N o t e
    Nessuna.


     
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  14. Nytex
     
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    C’era una maestosa arte nella catastrofe, talmente ovvia e vibrante da non poterla cogliere. Ogni impatto, ogni grido che vedeva spegnersi una vita recava in sé un’imperscrutabile bellezza. Impossibile da cogliere, dicevo, per un’asettica testa artificiale qual era il Cyber, eppure un bisbiglio di questo capolavoro pareva filtrare fino all’intima coscienza meccanica.

    La sua sagoma fu percossa da una sorta d’interferenza, i dati che invadevano l’altrui percezione sobbalzarono in un aritmico singhiozzo. Solo allora Nytex volle osservare chi era intenzionato a condividere quell’assalto con lui: sognatori, cinici, rudi o burattini? Chi glielo avrebbe mai spiegato?
    Ricevendo una boccetta di premura distillata, il Tecnopate squadrò il dono inaspettato, riponendolo quindi nella falda di tessuto della sua giacca.

    Su richiesta di quel Du Lac, gli altri condivisero le loro attitudini, svelando una predilezione – non partecipata da tutti, invero – per la brutale violenza di mano. Solo un energumeno, almeno a parole, possedeva le capacità paramentali di cui anche Nytex era dotato; e quando il Software capì di dover parlare, non si trattenne.

    Sono dotato di funzioni d’inserimento informatico e tecnopatico, nonché applicazioni invasive per le percezioni.

    Il suo aspetto frammentato, crepitante al pari di una saetta, forse avrebbe veicolato meglio quello che difficilmente sarebbe stato capito a parole. Tuttavia non riuscì ad esplicare una possibile linea d’azione con gli elementi posseduti in quel frangente: l’obiettivo pareva totalmente sproporzionato con le capacità dei convenuti. Tutte le forze alleate congiunte probabilmente erano inferiori ad un centesimo di quelle possedute dal Dragone, eppure se perfino un esercito di minuscoli virus riuscivano ad abbattere dall’interno un organismo vivente, magari anche per quegli sventurati c’era una remota speranza.
    Un momento...

    Se l’esterno è impenetrabile, ne consegue che l’unica soluzione è puntare all’interno.

    Solo dei virus in confronto a lui.



    Stato fisico: ottimale
    Stato mentale: analitico
    Energia: 110%
    Equipaggiamento:

    Mental Saw [Arma bianca + passiva di controllo telecinetico]

    Passive:

    Glitch [Passiva di interferenza al senso della vista]

    Trojan Horse [Passiva di camuffamento delle tecniche illusorie]

    Augmented Battery [Passiva di aumento del 10% di mana]

    Note: Nytex appare come un giovanotto, e fluttua nelle sue vicinanze una sega circolare bella grossa; il corpo del personaggio appare in continua frammentazione e instabilità agli occhi altrui, in virtù della passiva Glitch.
     
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    La domanda del Cavaliere Celeste dipanò il silenzio per un istante, e mentre i suoi occhi verde mare passavano in rassegna gli avventurieri -in attesa delle informazioni richieste-, la ragazzina nel mantello rosso parve tutt'altro che a suo agio nel prendere la parola.

    "Sono un'esorcista."
    esordì con tono calmo, dopo aver liberato nell'aria un leggero sospiro
    "...mi occupo della caccia a creature mostruose anche di grossa taglia."
    razionalizzando quanto appena detto, aggiunse una specifica
    "...non di taglia così grande."

    In una gran dimostrazione di maturità e autocritica, la giovane Esorcista spostò lo sguardo sul Drago che incombeva sulla città, e si lasciò sfuggire un eloquente sorrisino tirato... un atteggiamento di senno e umiltà prontamente malinterpretato dall'Esploratore, che non mancò di accostarlesi, guadagnandosi un'occhiata incredula e preoccupata da parte del Protettore di Shea: l'Ambasciatore -Lord Galanodel- gli aveva parlato del curioso attaccamento del Gufo verso la Principessa Amelie e le giovinette di quell'età...
    E mai come in quel momento gli parve un atteggiamento inopportuno.

    "Non avere timore, giovane: non siamo da soli
    ad affrontare un tale pericolo e questa sarà la rovina per il mostro.
    "
    disse per rassicurarla, prima di tornare a rivolgersi al suo superiore
    "Io posso definirmi come un combattente a medio raggio. Come Khatep ha avuto modo di vedere, prediligo la tattica furtiva, l'aggiramento e i colpi rapidi e mirati ai punti deboli dell'avversario in grado di disabilitarlo, se non devo ucciderlo, prima che abbia la possibilità di reagire. Se non mi è possibile agire in tal modo, il mio stile è basato su attacchi agili, alternando colpi di spada a lanci di armi e incantesimi imperniati sul Fuoco. Le dimensioni hanno rilevanza nel determinare come devo orientare i miei colpi e quanto debba studiare l'avversario pima di riucire a trovare un punto debole."
    si concesse una pausa teatrale -forse per riprendere fiato- e poi aggiunse
    "In questo caso potrebbe volerci molto studio."

    Ascoltando quel che il piromante aveva da dire, il Cavaliere del Lago si limitò ad annuire serbando nella mente le proprie riserve; dopotutto, si trattava di un collega -un uomo che la Regina in persona aveva investito di fiducia-, e riservargli la cortesia della discrezione era la condotta più giusta da tenere; accantonando quella questione, si concentrò dunque sul Lich.

    Fortunatamente qualcuno di noi ha già eseguito questo studio, invece di consigliarlo solo ora.
    si inserì la Mummia, battendo il bastone al suolo ed entrando subito in argomento
    Ho passato giorni a cercare ogni riferimento possibile a creature simili a quella che ci troviamo ad affrontare, tralasciando il lungo e noioso lavoro d’incrocio di dati e miti su vari distruttori di dimensioni sono arrivato ad alcune conclusioni tutt’altro che rassicuranti.
    proseguì, scolpendo con la magia una miniatura del Drago nel palmo destro
    Il nostro nemico pare avere una quantità di energia magica a disposizione letteralmente senza confini, non so come faccia, forse riesce a rubarla dal Maelstrom stesso o lui stesso ne genera ad una rapidità tale da non poter rimanere senza, questo non mi è dato saperlo.
    Secondariamente, le sue scaglie sono praticamente impenetrabili ad ogni tipo di attacco, di qualsiasi tipo e anche qui non ho idea se siano in grado di assorbire l’energia degli attacchi o siano semplicemente troppo resistenti per essere trapassate.

    in una eloquente anticipazione dell'ultimo punto, il Drago sputò una fiammata
    In ultimo, temo che questo riguardi principalmente il Gufo, il nostro nemico pare avere un qualche tipo di resistenza al fuoco anche se non ne conosco la portata effettiva, essa non è estesa soltanto alle scaglie dure del rivestimento ma anche ad eventuali parti molli. Questo è ciò a cui le mie ricerche hanno portato, come dicevo, tutt’altro che incoraggiante ma almeno possiamo evitare di commettere errori stupidi.

    Con buone doti esplicative, lo scheletro esibì una rappresentazione fedele delle sue evocazioni con lo stesso artificio utilizzato per la miniatura del drago... e nonostante il Cavaliere avesse inviso la subdola arte necromantica -capace di rattristare il dolce cuore della Dama come poche altre cose-, dovette riconoscere che una risorsa come quella sarebbe stata preziosa nella lotta per la sopravvivenza. Niente di determinate e risolutivo, ma decisamente la cosa più utile vista finora.

    “Comandante io J.Zolf .Kimbly , sono un tecnocrate e uso cyaiber protesi articolari che mi permettono un agilità migliorata rispetto a qualcun altro che non la possiedi e sono un esperto nel campo psichico e telecinetico.”
    si presentò finalmente l'uomo in uniforme, apprestandosi ad elencare le sue capacità
    “Sono in grado di usare il potere del mentalismo per tentare di soggiogare entità o persone [...], anche se il drago è molto più grande di quanto immaginassi e per un corpo come quello non so se i miei soli poteri potranno bastare, dopotutto non sto parlando di fare a pezzi internamente un corpo di un “uomo” ma è quello di un mostro apocalittico che mi preoccupa non poco.”

    Anche le potenzialità di quel Kimbly -un tipo un po' chiassoso e dalla mascella pronunciata- si rivelarono una positiva sorpresa, centrando tra l'altro una questione piuttosto controversa dell'intera vicenda: il Drago Divora-Mondo possedeva una coscienza propria? O agiva piuttosto in risposta alla coercizione di una volontà superiore alla sua? Difficile capire dove finissero gli oscuri propositi della Setta e iniziasse l'istinto della Bestia... e a prescindere dalla verità, sarebbe stato possibile influirvi per prenderne il controllo? Tante domande e nessuna risposta.

    « Se le sue scaglie sono impenetrabili, temo di non poter essere di particolare aiuto. »
    la guerriera dai capelli rosa prese la parola per esplicare le sue capacità
    « Le mie competenze sono nel corpo a corpo. Posso colpire duro e colpire veloce, ma se non esiste un punto debole nella sua corazza non ho motivo di credere di poter far breccia in quelle barriere che altri prima di me han fallito a superare. »
    proseguì, rimbalzando gli occhi verdi dal Lich al Cavaliere
    « Posso tuttavia fornire supporto agendo come un diversivo, se la situazione lo richiederà. »

    Sono dotato di funzioni d’inserimento informatico e tecnopatico,
    nonché applicazioni invasive per le percezioni.

    si presentò l'ultimo arrivato, il cui aspetto sembrava giocare strani scherzi alla vista
    Se l’esterno è impenetrabile, ne consegue che l’unica soluzione è puntare all’interno.

    A quel punto, Lancelot du Lac incrociò le braccia sul petto e si concesse un momento di silenzio per riflettere sulla questione: oltre che a decidere un piano d'azione, il suo dovere di comandante era anche quello di bilanciare gli elementi sotto la sua autorità... e non si trattava solo di un'analisi delle abilità di ciascuno, ma anche -e soprattutto- di trovare il giusto equilibrio tra i loro temperamenti: una cosa più complessa di quanto sembrasse, dal momento che neanche questa volta il gruppo a lui assegnato era esente dai tipi turbolenti.

    « Per ottimizzare il rendimento, ci divideremo in due sottosquadre:
    la prima sarà composta da Kimbly e Masahiro, e capitanata da Lord Kathep. »

    scelta ovvia, date le sue conoscenze e l'unico in possesso del giusto rango gerarchico
    « Gli altri risponderanno a me. »
    dispose, abbracciando in una sola occhiata serafica Rei, Kei e Nytex
    « Manderemo in avanscoperta le evocazioni di Lord Kathep e l'Esploratore mentre gli Psiomanti tentano di stabilire un contatto con la mente del Drago per sondarne le reazioni. »
    continuò, lanciando un'occhiata di intesa al Software e al Tecnocrate
    « Le guerriere mi affiancheranno in un attacco di sonda non appena la Bestia sarà distratta dalle azioni degli altri. »

    Voltandosi, il Cavaliere del Lago alzò la lama della sua spada verso il cielo,
    e con un gesto ordinò l'avanzata puntando la lama verso il Drago in lontananza.

    « Alla battaglia! »

    Dawn of War

    Terzo ed ultimo giro di gdr semplice (aka senza combattimento). Dai prossimi anche la lunghezza delle scadenze aumenterà consistentemente.

    In questo turno Lancelot vi fornisce delle indicazioni sulla strategia da intraprendere tenendo conto delle informazioni che voi stessi gli avete fornito; naturalmente, nell'attuale situazione In-Game, la minaccia è quanto mai presente, pertanto la cosa migliore da fare è procedere con attacchi decisi -quindi, di una certa portata- per ridurre il più possibile i turni di combattimento, così da non lascirgli troppe occasioni di contrattacco, che vi farebbero spendere energie preziose per le difese.

    Detto ciò, partite verso la Bestia. Potete descrivere la vostra corsa verso di lui:
    al prossimo turno lo raggiungiamo ed iniziamo a combattere davvero.

    Conteggio feriti: 0
    Conteggio disabili: 0
    Conteggio morti: 0

    Prossima scadenza: Domenica 26 Maggio (compreso).
    Per dubbi o qualunque altra cosa: chiedete in bacheca e vi sarà data risposta.
    Enjoy!

     
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62 replies since 21/4/2013, 19:51   1544 views
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