[EM] Brainspoil

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    Resoconto #1 _
    Presidio Sud, Merovish, Distretto delle Luci; la location è sempre quella -Zyg lo puoi trovare sempre lì. Tra le vasche piene di mutanti, dentro o fuori i cunicoli che fungono da camere di mantenimento, oltre qualche tavolo ricolmo di viscidumi vari di cui il biomante è esperto utilizzatore. Questa volta, però, non è il clima festoso di un gioco (o di uno presunto tale) a richiamarti nell'emporio del tritone -non è colpa di una fatina dispettosa ed ingenua se il Russo si sta dirigendo verso la bottega: sta andando a prendere ripetizioni di pozioni, come direbbe qualcuno, ovverosia -per una volta- sarà Dimitriy a dover apprendere e non il contrario. Sì, proprio così.
    E infatti, durante l'ultima occasione buona che ha condotto l'assassino nella dimora dello scienziato, questi si è accorto della curiosità con cui il biondo ammirava la singolare strumentazione sparsa qui e là tra gli scaffali -rimembrando la rocambolesca situazione in cui i due si sono conosciuti, Zyg ha poi indagato scoprendo che al Mirmidone non spiacerebbe affatto imparare qualcosa di nuovo. Come, ad esempio, maneggiare droghe e veleni -a dir poco utili nel lavoro che occhidighiaccio ha e avrà da svolgere, le più varie tra le tossine sono la materia di studio odierna; semplice, no?
    Perciò, una volta arrivato, al ragazzo umano sarà sufficiente spingere la porta e farsi strada oltre l'ingresso -richiamare il padrone di casa e accorgersi che l'ampia stanza principale è stata riadattata per la missione che gli aspetta: da dove poi sbuchi Zyg, questo non è ancora dato saperlo -che cosa contengano i numerosi matracci è parimenti un mistero.
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  2. _MajinZ_
     
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    Pozioni, veleni, hch e intrugli vari... un tempo Dimitriy era contrario all’utilizzare quel genere di cose nel suo lavoro, troppo legato ad uno stile fisico e fin troppo basato sul puro allenamento. Da quando era giunto su Endlos, però, aveva avuto modo di vedere quanto il suo stile di combattimento fosse carente in alcuni campi, come ad esempio la gittata o la varietà. Ed era proprio per aggiungere qualcosa in più alle sue conoscenze che aveva deciso di intraprendere un percorso che l’avrebbe reso abile anche nella parte più infida del suo mestiere di assassino.
    L’unica persona che conosceva e che operava in quel campo era un biomante di sua conoscenza, una creatura che fabbricava proprio veleni e pozioni quando sostava più a nord, nel Bloodrunner. Così, dopo aver preso accordi, il biondo decise di raggiungere l’abitazione del verde per iniziare quelle che erano delle vere e proprie lezioni di chimica. A dire il vero il ragazzo conosceva anche un’altra figura che maneggiava strane sostanze... però l’idea di esplodere in mille pezzi lo fece desistere dal chiedere a un certo rossiccio, anche se più avanti, purtroppo, avrebbe dovuto chiedere aiuto anche a lui.
    Prima di tutto però doveva raggiungere Zygoin, così lasciò il suo alloggio e scese in strada, immergendosi nel miasma di violenza che avvolgeva l’intera Tana. La sua meta era nel Distretto delle Luci, era li infatti che era riuscito a reperire quell’abitazione per la nuova recluta. Non aveva fretta comunque, quindi se l’avrebbe presa un po’ comoda, decidendo di prendere la strada più lunga. Gli piaceva camminare, anche se il panorama in una città come quella non era di certo dei migliori... la morte era ovunque, così come la cattiveria e l’indifferenza.
    Alla fine comunque Dimitriy giunse a destinazione e come suo solito bussò un paio di volte per poi abbassare la maniglia, spingendo la porta in avanti. Una volta dentro il biondo si ritrovò davanti a una zona appositamente allestita per gli esperimenti che fra non molto avrebbero avuto inizio... Zyg ancora non c’era, ma probabilmente sarebbe sbucato da qualche parte come ad esempio alle spalle. O sbucando dai muri come gli alieni di quel famoso film... quello in versione russa, ovviamente.
    Eccomi.
    Disse solo una parola l’assassino, restando quindi in attesa del padrone di casa con cui iniziare quella letale lezione di chimica.

     
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    Resoconto #2 _
    Bella idea, davvero. E non credere che stia scherzando -sono serissimo: Zyg potrebbe davvero uscire dalle pareti -per la prossima lezione o alla prima occasione utile penso proprio che farò così. Ma oggi, purtroppo, dovrai accontentarti di qualcosa decisamente più semplice; il tritone, infatti, non farà nulla di meno sensazionale che emergere dal seminterrato -risalendo i bassissimi scalini che conducono dal pianoterra ai cunicoli e viceversa, l'incaricato dalla tua erudizione comparirà richiamato da una voce ben nota: quella del Russo.
    Non che ci fosse un orario preciso, nè tu nè il biomante avete concordato in dettaglio quando dare avvio alle lezioni. Ciononostante, ora che sei lì direi ch'è il caso di non perdere altro tempo -disponendosi dall'altro lato del tavolo rispetto a dove si è posizionato l'assassino, lo squamoso docente saluta il neo-arrivato proponendogli il primo di una lunga serie di quesiti:

    Quanto puoi dire di conoscere?

    Per poi passare subito al successivo -beh, subito meno il tempo di lasciarti rispondere!

    E cosa vorresti arrivare a comprendere?

    Lo sguardo privo di luce indaga il tuo volto senza emozioni, ad ogni parola il silenzio di chi ascolta non è in grado di afferrare significati nascosti.

    Capisco.

    Decreta, immagazzinando le informazioni che gli hai appena fornito.

    Ma prima di passare a spiegarti le basi di questa scienza, ho intenzione di testare a che livelli può spingersi il tuo intuito: cosa di quel che vedi ti sembra un veleno? E cos'altro diresti essere del tutto innocuo?

    Ancora una volta, il biomante freme per ottenere un responso -ben sapendo che difficilmente produrrai la soluzione esatta, pazienta prima di poterti correggere. Perchè -come hai già avuto modo di scoprire- allo squamoso piace dimostrare di saperne sempre più degli altri -perchè, così come odia essere contraddetto, non sciuperebbe mai l'occasione di dispensare la propria, vastissima conoscenza.
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  4. _MajinZ_
     
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    Dimitriy si aspettava una di quelle entrate ad effetto, quelle che ti facevano saltare via e ti causavano un mezzo infarto... ma non avvenne nulla di tutto ciò. Zygoin infatti risalì semplicemente dal seminterrato, strisciando fino a raggiungere l’altro lato del tavolo dove presumibilmente avrebbero fatto qualche esperimento. Prima di iniziare, comunque, il biomante fece qualche domanda al suo allievo, come era ovvio che fosse, al che il biondo fece qualche passo in direzione del maestro e si fermò a pochi passi dal tavolo citato in precedenza.
    Poco.
    Risponse lui senza perdere tempo.
    In Accademia non mi ritenevano adatto al corso riguardo i veleni.
    Continuò poi il biondo, presentandosi come un completo ignorante in materia. Il motivo per cui gli venne proibito di seguire quell’addestramento era di facile comprensione: Dimitriy era intelligente e lo era ancora adesso, però i suoi superiori temevano la sua mente e quel che poteva fare mettendo mano a qualche sostanza tossica. I loro sospetti erano comunque fondati, visto che alla fine l’assassino era riuscito nel suo intento di evasione.
    Vorrei sfruttare questa conoscenza nel mio lavoro, quindi ho intenzione di apprendere molto.
    Concluse poi con il suo solito tono di voce, pronto ad iniziare con l’apprendimento. Il tempo non era un problema per lui e inoltre aveva una grande pazienza, virtù fondamentale per un allievo con tanta voglia di imparare per bene. In seguito alla domanda del verde, il ragazzo si guardò attorno per un attimo e poi osservò quel che si trovava sul tavolo... non aveva proprio idea di cosa dire, al momento ne sapeva troppo poco per esporsi.
    Come ti ho già detto sono qui per imparare... però so che anche una sostanza all’apparenza innocua, in grandi concentrazioni può diventare velenosa. Probabilmente sono circondato da sostanze tossiche, ma al momento non so bene come identificarle.
    Sentenziò infine il sicario, senza dare così la soddisfazione al suo interlocutore di fare la cosa che più amava: vantarsi della sua grandissima intelligenza. Tuttavia non lo fece intenzionalmente, si limitò semplicemente a dire con sincerità come la pensava... infondo era li per imparare.

     
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    Resoconto #3 _

    Impressionante, vero?

    Risponde con un misto di noncuranza e ammirazione, sollevando un'ampolla tra le tante e rimestandola prima di osservarla attentamente.

    Questa è una nozione che in molti non sono in grado di cogliere...

    Il liquido contenuto è pressochè trasparente -se si escludono debolissimi riflessi azzurrini, poco assai lo distingue dall'acqua o dall'alcool.

    ...e nonostante tutto è stato il tuo primo avviso: diffida -mi stai dicendo- di qualsiasi cosa; perchè ogni cosa, sembrerebbe, nel giusto modo è anch'essa un veleno.

    Ad un gesto deciso del tritone il tappo salta e cade sulle assi del pavimento -rimbalzando sul legno, finisce per incastrarsi su di una crepa poco lontana.

    Bene, noto con piacere che non sei un totale sprovveduto. E con un poco di esercizio, potresti davvero distillare il talento necessario per usare tutto ciò con efficienza.

    Le labbra sul bordo del recipiente di vetro, il braccio che si alza per rovesciarne il contenuto, la gola che trangugia la soluzione sorprendentemente ignorando si tratti di una tossina letale.

    Ricorda però che, allo stesso modo, una sostanza all’apparenza tossica in minime concentrazioni può diventare innocua.

    Nuovo giro di consultazioni, altra boccetta prelevata dal mucchio -analizzata pure questa con occhio critico, offerta invece al Russo perchè faccia altrettanto.

    E che -ben più importante- ogni veleno ha effetto solo su certe vittime...

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  6. _MajinZ_
     
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    Zygoin sembrò apprezzare le parole del biondo, una volta tanto capitava qualcosa che non lo facesse diventare acido o peggio. L’ultima volta che l’aveva visto aveva minacciato una piccola fatina per nulla indifesa, ma che era comunque nuova di quel luogo e non ne conosceva bene i meccanismi... anche se dopo quell’invito in quella stessa abitazione anche lei aveva capito che non bisognava sempre scherzare, le conseguenze infatti potevano essere davvero spiacevoli.
    Dimitriy annuì mentre il verde recuperava una ampolla dal tavolo, contenente un liquido cristallino dove erano presenti dei flebili riflessi azzurrini... segno che quella non era proprio semplice acqua. E tuttavia era facile confonderla con l’innocua bevanda, soprattutto di qualcuno che non era proprio attento ai dettagli, rendendo il tutto più facile all’utilizzatore di quella sostanza. Comunque la piccola bottiglia venne stappata e il tappo cadde sul pavimento, rotolando via. Subito dopo, senza pensarci due volte, lo squamoso mandò giù quella sostanza: se voleva suicidarsi aveva scelto proprio il momento sbagliato... però non accadde nulla di strano e le parole dello scienziato tranquillizzarono in parte l’assassino.
    Le sue parole comunque erano veritiere, così come una sostanza innocua poteva diventare letale in quantità eccessive, anche una sostanza velenosa poteva funzionare come una medicina, ma solo se usata in piccolissime quantità. Senza indugiare oltre lo squamoso recuperò un’altra ampolla e questa volta la porse al sicario, il quale la afferrò anche se un po’ titubante. La osservò per qualche istante... ma quel liquido verde scuro non lo ispirava per nulla, quindi appoggiò nuovamente la boccetta sul tavolo.
    Non sono qui per degustare le tue pozioni, ma per imparare a fabbricarle.
    Il fatto che non si fidasse era abbastanza chiaro, anche se dubitava fortemente che il suo temporaneo maestro avesse l’intenzione di ucciderlo. Era di sicuro una mossa poco furba, tuttavia il biondo decise di non rischiare, preferendo continuare con la vera lezione e iniziare ad apprendere i primi rudimenti del mestiere.

     
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    Resoconto #4 _

    Peccato.

    Annuncia, con uno schiocco di lingua. Che poi ce l'abbia davvero la lingua, questo è un mistero -se la bocca non è altro che una serie di fori e le fauci mancano di articolazione, probabilmente nessuno riuscirà a scoprire l'arcano prima di una buona autopsia. Tant'è che quel suono secco giunge improvviso (eppur senz'ombra di dubbio) dal cavo orale di Zyg -qualunque organo l'abbia prodotto, suona estremamente simile ad un noto spot pubblicitario vitivinicolo.

    Soprattutto perchè quella boccetta serbava altre due lezioni fondamentali.

    Sguardo sardonico, smorfia di delusione, tono irritante che sottolinea la tua insubordinazione. Sei qui per imparare a fabbricarle, vero? Ma se non le sai riconoscere... come potrai mai dire di aver confezionato il giusto infuso?

    Punto primo, un buon veleno funziona solo se non lo sai distinguere da qualcosa d'innocuo -se riesci a celarlo alla vittima farà il suo dovere, altrimenti ti porterà solo guai.

    Solleva una piccola tabacchiera e la apre sotto i tuoi occhi per dimostrarti come contenga tre piccole pietruzze trasparenti -se solo non sapessi che proviene da un tavolo di pericolosi strumenti di morte, il buonsenso ti direbbe che sono cristalli di sale.

    Punto secondo, ogni sostanza produce effetti collaterali -in modo più o meno marcato, ogni intruglio che somministri genera esiti inaspettati.

    Allertato dal richiamo del suo padrone -attratto da quello schiocco di prima (e dai suoi molti significati sottesi)- il Primo Esperimento fa la propria comparsa scendendo dal soffitto del soppalco in un morbido plop, onde poi farsi strada fino al biomante grazie ai molti tentacoli e da questo attendere istruzioni sul comportamento da tenere in presenza dell'assassino.

    A volte sono difficili da prevedere, in altre occasioni è tuo preciso dovere appurare che non ve ne siano, ma quasi sempre...

    Un cenno spiccio e la melma umanoide comprende di dover bere il filtro verdastro che Dimitriy ha rifiutato -senza porsi domande di sorta, il famiglio tentacolato ingerisce d'un fiato il liquido e ripone la boccia attendendo gli effetti.

    ...agire nel dubbio porta a commettere errori vistosi: quella che ti avevo offerto era una droga per acuire l'ingegno -per nulla appetibile e, posso comprendere, di scarsa fiducia, essa t'avrebbe aiutato ad apprendere con minor sforzo quanto ha da venire.

    Puoi infatti notare che l'ammasso gelatinoso che il tritone usa come aiutante ha cominciato a fremere e, in qualche modo, a bollire -attraverso la marmellata glauca ti accorgi che il flusso di sangue al cervello ha aumentato di molto la sua portata (che lo scienziato non mente affatto, probabilmente...).

    Ma visto che hai voluto scegliere la via più difficile... svuota il mortaio da quel che c'è dentro e comincia a tritare le radici d'ibisco.

    Conclude, lasciandoti spazio nel vicino reagentario le cui ante aperte sembrano quasi un tiepido invito.
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  8. _MajinZ_
     
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    Fin troppo prevenuto, Dimitriy non si comprese che l’utilizzo di quella pozione avrebbe avuto qualche effetto benefico su di lui... però era sempre meglio non rischiare in presenza dello squamoso, non si poteva mai sapere cosa gli vorticasse nella mente. Il coso piovuto dal soffitto, comunque, non era morto e anzi il suo flusso sanguigno dimostrava come quella mistura sconosciuta avesse stimolato l’attività cerebrale... in quel momento però il biondo sollevò lo sguardo verso l’insegnante, socchiudendo appena gli occhi.
    Non ho bisogno di trucchi, voglio apprendere con le mie sole forze.
    Lo stava sottovalutando, per caso? Il russo non sentiva il bisogno di aiuto, non era la prima volta che si cimentava in qualcosa di abbastanza diverso dalla sua mansione abituale: non lo spaventava lo studio e ne tantomeno l’apprendimento. Di certo non sarebbe stato più difficile che apprendere la camminata per camuffarsi o studiare a memoria tutti i punti sensibili del corpo umano... insomma, la testa la sapeva usare anche lui e non solo per colpire qualcuno.
    Così senza aggiungere altro spostò la sua attenzione verso il mortaio, afferrandolo con le mani per poi rovesciarne il contenuto sul tavolo, senza curarsi molto di sapere cosa fosse quella roba... per lui quello era il passato, adesso veniva il futuro. Si mosse quindi verso il mobile contenente i vari reagenti e cercò con lo sguardo le radici di Ibisco, ritrovandolo subito dopo accanto a degli strani cristalli violacei.
    L’assassino appoggiò poi le fantomatiche radici di Ibisco accanto al mortaio e, con la dovuta cura ma soprattutto evitando di togliersi i suoi guanti candidi, lascil cadere i frammenti all’interno del mortaio. Li osservò per qualche istante, quindi prese il pestello e iniziò a schiacciare le radici prima con un movimento rotatorio, per poi passare al pestare e rimescolare... almeno fin qui riusciva ancora ad arrivarci.
    A che servono le radici di ibisco?
    Domandò infine mentre continuava a fare ciò che gli era stato chiesto, senza staccare lo sguardo dal mortaio. Era una curiosità la sua, non aveva mai sentito parlare di quella sostanza e quindi gli sembrava legittimo chiedere qualcosa in più.

     
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    Resoconto #5 _
    Spallucce: alla tua ostinazione il tritone risponde facendo spallucce. Dopotutto, se sei lì per apprendere come confezionare veleni, è evidente che stai ricorrendo a dei trucchi -chi può uccidere in altro modo non si prende la briga di mescere intrugli, con tutti i rischi che ne derivano. Ovvio.
    Ad ogni modo, il motivo per cui lo scienziato voleva somministrarti l'aguzzaingegno non è quel che immagini -ha piena fiducia del fatto che tu non ne abbia bisogno: qualora non riuscissi a comprendere con le tue sole forze -giusto per usare un eufemismo- vorrebbe semplicemente dire che non sei portato per questo tipo di scienza. Punto.
    Ben più importante, invece, è riuscire a cogliere le sottigliezze nel procedimento -capire perchè e per come si utilizza un certo metodo invece che un'altro: è per questo che il biomante ti aveva concesso l'illuminazione a volontà -per essere certo che tu non ti adagi su somiglianze casuali e commetta errori davvero spiacevoli. Pazienza.

    Sono un tonico piuttosto comune.

    A domanda, risposta.

    Si usano per quei composti che non devono agire all'istante.

    Lo squamoso che ti osserva intento nella preparazione.

    Sostengono l'organismo fino a che il loro effetto non si esaurisce.

    Per poi ritornare al reagentario ed estrarne una pila di minuscoli, rozzi dischetti gommosi e dal colorito rossastro decisamente spento.

    Solo allora le tossine libereranno incontrastate il loro potenziale attivo.

    Sono milze. Milze di ratto. E non chiedere renderà meno disgustoso il doverle lavorare.

    Mentre queste impediranno alla vittima di drenare il veleno prima che abbia effetto.

    Definizione (del tutto personale) di astringente.

    Polverizzale dopo averle fatte macerare qualche minuto nelle radici a cui avrai aggiunto dell'alcool.

    Tutto chiaro? Sì?
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  10. _MajinZ_
     
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    Il biondo assassino ascoltò in silenzio la spiegazione del verde, cercando di immagazzinare ogni informazione nella sua testa così da non trovarsi una seconda volta impreparato. Sembrava proprio che quella particolare sostanza fosse molto utile per creare composti in grado di agire in la nel tempo, fornendo a chi ne faceva uso un ottima opportunità di fuga o di crearsi un ottimo alibi. Insomma, era l’arma perfetta per chi non voleva sporcarsi troppo le mani.
    Dimitriy sollevò un attimo lo sguardo, seguendo i movimenti del suo istruttore fino alla teca da cui poco prima aveva recuperato le radici di ibisco, tirandone fuori qualcosa di completamente differente. Si trattava di una pila di piccoli dischetti gommosi dalla colorazione rossastra, sui quali era posizionata qualcosa che aveva l’aspetto di piccoli organi... facevano abbastanza schifo. Il sicario però non ci fece caso, limitandosi solo ad osservarle: questa volta non aveva nessuna intenzione di fare domande, visto che non voleva proprio immaginare da dove venisse quella roba.
    Il loro scopo però era davvero interessante, visto che unendo quella roba al composto, quest’ultimo sarebbe diventato davvero difficile da debellare e avrebbe garantito una certa efficacia, svanendo solo alla fine dell’effetto. Senza aggiungere altro, comunque, il Russo fece come gli era stato chiesto e, dopo aver aggiunto l’alcool recuperato nello stesso armadio, unì lo schifo lasciandolo macerare per qualche tempo. La osservò per qualche istante e dopo riprese con la lavorazione. Sperava proprio di non sbagliare qualcosa, altrimenti chi avrebbe ascoltato quel brontolone di Zygoin? Non ne aveva proprio voglia di perdere tempo, quindi continuò a eseguire gli ordini senza fiatare.
    Immagino che il vero agente velenoso ancora manchi.
    Commentò Dimitriy mentre il pestello continuava a mescolare gli ingredienti. In effetti ancora non vi era nulla di davvero tossico, magari aveva un cattivo sapore ma ancora non poteva uccidere nessuno... mancava quella marcia in più e non vedeva l’ora di scoprire quale fosse.

     
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    Resoconto #6 _
    Sembrerebbe...
    Senza grossi problemi, infatti, l'assassino si dota di quanto prescritto e ritorna al tavolo per espletare l'incarico -istruzione dopo istruzione, Dimitriy fa macerare il composto e unisce i due reagenti parziali. Come ha notato, però, la mistura è niente di più che un pastone privo d'effetto -se l'ibisco ne rallenta l'assunzione e le milze trattengono il tutto, l'elemento principale che ne faccia un veleno è tutto fuorchè già presente. Ma questo...

    Esattamente.

    ...richiede senza dubbio pazienza!

    Procedi.

    Intima quindi all'Esperimento rimasto nelle vicinanze; non c'è bisogno che Zyg spieghi alla melma umanoide cosa fare o come agire, non è necessario che l'alchimista indichi al famiglio per quale via procedere: il polpo ha bevuto una pozione aguzzaingegno, ricordi? E infatti -desumendo dal contesto quale sia la richiesta, attingendo anzi alle molteplici conoscenze acquisite quale servo del tritone- il gelatinoso amico si avvicina al tavolato pronto ad aderirvi grazie ad una sconfinata serie di piccolissime ventose -risalendo il legno fino alla meta, facendosi largo tra le boccette e la restante strumentazione, il Primo Esperimento lambisce con i tentacoli il mortaio e vi fa stillare al suo interno una singola goccia d'aspetto lattiginoso. Indi -ultimato il proprio compito ma conscio che altrettanto non si può dire di te- il suddetto ti allungherà con differenti appendici una fiala alla volta, affinchè tu possa stoccare il prodotto di questa prima lezione e testare nei giorni a venire l'efficacia del composto tosto appreso.

    Non penso ci sia bisogno di dirti di fare attenzione.

    Perchè, banalmente, l'umanoide tremolante che ti sta aiutando nel processo pare leggermente diverso da prima -nel breve tempo che ha impiegato a salire sul tavolo ed avvicinarsi entro il metro da te, i suoi tentacoli si sono fatti più pallidi e (soprattutto) ricoperti di vividissimi anelli azzurri contornati di blu; possono davvero essere mere coincidenze questo dettaglio e il fatto che senza battere ciglio l'assistente ha aggiunto al preparato una lacrima tanto sospetta?

    Ad ogni modo, dovessi avvelenarti da solo ti conviene venirmi a cercare entro le prime diciotto ore; oltre dubito ci possa essere molto da fare per trattenerti in vita -e se anche ci riuscissi, non ti garantisco di poter ritornare così come sei ora.

    Conclude, lasciandoti uscire da solo (e lasciando all'Esperimento il compito di chiudere l'uscio) visto e considerato che la sua coda è già sul limitare della rampa diretta verso il seminterrato.
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  12. _MajinZ_
     
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    Dimitriy continuò diligentemente a seguire gli ordini dell’istruttore, parlando giusto il necessario per evitare di perdere la concentrazione, una componente fondamentale quando si maneggiavano certe elementi potenzialmente tossici. Non era uno stupido il russo, sapeva bene che maneggiare quegli elementi senza la dovuta attenzione, poteva portare a terribile conseguenze, quindi era meglio restare vigili piuttosto che diventare delle cavie del biomante... ne era sicuro, in caso di una sua prematura scomparsa, probabilmente il cadavere non sarebbe mai uscito da li.
    Comunque l’assassino aveva visto giusto riguardo al veleno, infatti la componente tossica ancora mancava ma quell’ingrediente non ci mise molto a diventare disponibile. Bastò una singola parola per far muovere il mostriciattolo tentacolare che in un attimo risalì il tavolo grazie ai suoi piccoli tentacoli, allungando poi questi ultimi in direzione del mortaio, lasciando poi cadere una strana sostanza da lui stesso prodotta all’interno del preparato.
    Quell’azione decretò probabilmente la fine della lezione, visto che da quel momento la creatura iniziò ad allungare diverse provette al biondo che, usando mano ferma e parecchia attenzione, distillò il composto dividendolo in tre provette di piccole dimensioni. Lo sguardo ghiacciato comunque non mancò di osservare il peculiare esserino, notando alcune caratteristiche che prima non c’erano e sicuramente non poteva essere tutto merito del siero aguzzaingegno. Al momento però non era intenzionato a fare domande, voleva solo provare quanto quella sostanza fosse pericolosa.
    Non accadrà.
    Commentò l’assassino mentre sollevava la testa in direzione del verde. Non era mica uno sprovveduto, insomma, se fosse stato un tizio che riusciva ad avvelenarsi con le sue stesse mani, beh, sarebbe morto da tempo ormai. Il ragazzo comunque salutò lo squamoso, facendogli intendere che non sarebbe passato molto tempo fino alla prossima visita... lui aveva ancora molto da imparare e voleva affinare per bene la tecnica, così da diventare un assassino davvero imprevedibile. Infine uscì dal locale, muovendosi in direzione del Distretto della Fame.

     
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