Battesimo di Fuoco

[Aurora Occidentale] [CC]

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    Con quale coraggio avrebbe potuto parlare?
    Quali parole, profonde o superficiali che fossero, quale vibrazione avrebbe reso pegno alle vite raccolte quel giorno.
    Il Principe fu la punta dell'avanzata: il primo ad impattare con la linea nemica, il primo a sgorgare dalla strettoia ed imbuto che era il ponteggio sospeso.
    Pochi passi dietro di lui, il flutto che era la Resistenza s'infranse contro lo scoglio nemico e centinaia di schizzi di spuma scarlatta insozzarono il suolo di Sequerus.
    La carne veniva separata e l'anima scorreva via dagli occhi sbarrati dei soldati: all'improvviso, la mattina si fermò e il sole smise di salire nel cielo, per assistere incredulo a quel terribile spettacolo.

    Il Nagavandari restò a cavallo fino all'ultimo istante, quando il limitare dei samurai fu ad una distanza talmente ridotta da permettergli di gettarsi di lato ed afferrare con l'incavo del gomito il capo di uno dei guerrieri; ruotò attorno ad esso mentre abbandonava la cavalcatura, torcendolo e lasciando che il corpo privo di vita potesse accasciarsi al suolo.
    Per pochissimi secondi, la sua visione del mondo

    -scandita dalle armonicità dell'Ohm-
    dipinse nei suoi sensi una tela macabra: gli alleati perseguivano gli obiettivi della strategia concordata durante la notte, ma il suo cuore batteva un ritmo tremendo e primordiale.
    Lui si era fatto carico del compito meno responsabile ma più complesso: mietere vittime senza un fine, affondare colpi con il solo scopo di far soffrire.

    In attesa che le forze in campo iniziassero a danzare sull'equilibrio dei fronti, Namas avrebbe dato il via al proprio impetuoso flusso spirituale: facendo affidamento ad un retaggio così antico da essere stato dimenticato persino dal tempo, i suoi movimenti sarebbero stati letargia e confusione per i presenti, obbligati ad osservare

    -per non perire e poter rispondere ai colpi-
    con attenzione il corpo perfetto e figlio di bellezza quale era quello del Brahamana.
    Li avrebbe incantati, ipnotizzati, distratti, gettati nel naufragio dei sensi: forse per poco, forse non in maniera profonda, ma d'ogni stilla di vaghezza mentale avrebbe approfittato fino alla fine.

    Gli occhi da rettile avrebbero vagato attorno, anticipando ciò che la sua mente stava con attenzione ripetendo: accovacciarsi a terra, puntellare la mancina e sferrare un calcio verticale con la destra, sfondando l'armatura del primo samurai; compiere una verticale, mulinare i talloni e distendere ogni muscolo infierendo sulla mascella di altri due nemici, spingendoli addosso ai compagni. E poi ancora tornare in posizione eretta, scattare in avanti e seminare il panico: deviare quelle lame letali e affilate opponendovi la pelle al piatto, evitando il taglio gelido, perchè essa avrebbe potuto reggere la contusione dell'impatto ma difficilmente l'abrasione dell'attrito. Danzare senza pietà, mentre i gomitivi avrebbero potuto spezzare lo sterno, o altri fratelli simili a loro, incapacitando quei burattini dai fili intrecciati.

    Il respiro regolare, mai eccessivo: Namas si sentiva in colpa, consapevole di ogni dolore arrecato. Eppure lui era un fiume e nessuna roccia avrebbe mai arrestato il suo percorso.

    Status Fisico_ Diversi tagli trascurabili sulle braccia.
    Ohm_ 100-10=90%
    Abilità Passive_
    :: Rigveda (+50% Forza),
    :: Samaveda (Pelle resistente come pietra),
    :: Pranava (Articolazioni snodabili),
    :: Yajurveda (Doti acrobatiche),
    :: Atharvaveda (lettura a 360° dei movimenti e dei flussi d'energia),
    :: Aranyaka (individuazione influenze/assalti psionici e resistenza a malie ed influssi emotivi)

    Slot tecniche_
    :: Sam'mohana (consumo medio, 1° turno),

    Note_ Fuck Yeah. :tau:

    CITAZIONE

    ͼͽ Sam'mohana ͼͽ
    Ipnosi del cobra.
    Per quanto lontani, evolutivamente, dai serpenti veri e propri, l'origine della razza di Namas condivide con essi alcuni espedienti fondamentali per la sopravvivenza stessa dell'animale: come un cobra tenta di intimidire e fare propria la preda, anche il Principe dei Nagavandari riesce ad emettere una serie di onde psioniche tramite precisi movimenti del corpo; più a lungo la vittima subirà l'influsso di tale segnali, maggiore sarà la probabilità -e l'effetto- dell'ipnosi, inducendo in essa uno stato confusionale che nei soggetti più deboli -come potrebbero essere dei PNG, a discrezione del QM- porta alla catatonìa momentanea, mentre in altri semplicemente va ad interferire con i riflessi e le azioni normalmente compiute; l'effetto si mantiene per due turni.

    {medio}
    [Costo: 1 pt]
    (Il tramite per la tecnica è il corpo stesso di Namas: l'avversario è soggetto all'ipnosi se osserva i movimenti del nagavandari, considerando che l'effetto è progressivo e più sarò esposto alla visione di tali movenze maggiore sarà la probabilità di cadere vittima della tecnica; lo stato di confusione è lasciato all'interpretazione dell'avversario)

     
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    Mentre i tuoni dei fucili e le grida degli uomini in prima linea si librano nell'aria insieme all'odore ferrigno del sangue e a quello acre della polvere da sparo, voi vi preparate ad entrare in azione: la disposizione dello schieramento nemico, dopotutto, non è molto lontana da quella che Odayaka vi aveva paventato come la più probabile durante la riunione strategica nella sua tenda, perciò siete già grossomodo consapevoli di come vi conviene muovervi.

    Non che la strategia sia molto importante, quando ci si trova nell'occhio del ciclone come Namas: in groppa al cavallo da guerra e incurante dei molti rischi di quella disperata carica frontale, il Naga ha percorso il ponte nei 30 metri della sua lunghezza alla testa dell'avanguardia ribelle, ed è solo a ridosso del posto di blocco che egli si lascia scivolare dallai sella per avvolgere le sue pericolose spire attorno agli avversari e concedersi il lusso di un sistematico esercizio della propria violenza... senza il tempo per pentirsi dei peccati che dovrà commettere, senza il bisogno di restare sopraffatti dall'inutilità di quel conflitto, reso ineluttabile dalla piccola meschinità di pochi uomini gretti.

    Nel guizzare sinuoso delle membra scolpite nell'alabastro, il Principe Serpente infonde una tale concentrazione da accrescerne il carisma, e mentre i samurai corazzati che ha davanti tardano a rispondere alle offensive -ipnotizzanti da quella danza di forza- e vanno al tappeto uno dopo l'altro, il corpo centrale della guarnigione nemica si sfalda e retrocede sotto l'impeto della vostra prima carica; il momento migliore per aprire una breccia e riversarsi nello spiazzo creato dalle camionette e da lì dilagare.

    A supporto di quella possibilità, altri eroi delle forze alleate arrivano sorvolando la fiamma nera e guizzante dei capelli del Nagavandari, che seguita a mietere vittime con eleganza; i primi a prendere posizione e passare al contrattacco sono il Cavaliere dell'Est e il Demone Volpe: alzandosi in volo, sorvolano il ponte e i fanti tra cui infuria la battaglia per dirigersi spediti verso le seconde file dell'esercito, e mentre il primo si staglia -radioso e terribile- davanti agli archibugieri come un'apparizione, il secondo -ruggente e feroce- si abbassa di quota per insinuarsi tra i ranghi dei picchieri sulla destra.

    L'impatto emotivo di Mozart sui suoi bersagli si fa ben presto sentire, e -a causa dello spavento iniziale- i soldati della Signa fanno fuoco su di lui e la sua scintillante armatura d'oro: per fortuna -complice il sole-, prendere di mira gli interstizi lasciati scoperti dalla corazza non è facile per loro, e buona parte delle salve esplose rintocca sulle Sacre Vestigia senza regalargli più di qualche livido; tuttavia, un paio di colpi della raffica che investe il Santo trova una via per le sue carni: una pallottola lo prende di striscio al bicipite sinistro, mentre l'altra penetra nella coscia destra fino all'osso – e lì rimane.

    Con tempismo impeccabile -e forse un po' di malumore-, il biondo arriva sul tetto delle camionette nell'intervallo necessario ai cecchini per la ricarica: quello accanto a cui è atterrato non fa nemmeno in tempo a puntargli contro il fucile riarmato, che -complice le frecce di copertura scoccate sul ponte da Rachel, l'ancella di Einheit- incassa un colpo ben piazzato che glielo fa volare di mano e lo gettà giù dal mezzo, dove atterra -male- sul duro terreno di Sequerus con un sinistro scricchiolio di ossa rotte. E' ancora vivo, a giudicare da come ulula e geme, ma di certo è fuori combattimento - garantito al limone.

    Pisces inizia la danza del grillo -che terrà impegnati i fucilieri fino alla loro fuga o annientamento-, e intanto Mugen prende di mira la seconda linea nemica, quella posta subito dietro i samurai dei Governator... una mossa astuta (degna di... beh, sì: una volpe), dal momento che i soldati della loro prima linea si trovano così ingaggiati frontalmente dalle milizie dei ribelli e sprovvisti della copertura dei picchieri, le cui lance spianate avevano scoraggiato i cavalieri di Odayaka -ad eccezione dell'incontenibile Naga- dal travolgerli in una carica equestre diretta.

    "GRRRAAAUUUGH!"

    Il ringhio dello Spettro è una promessa di dolore, e gli sfortunati attorno a lui hanno presto modo di scoprirlo quando subiscono senza possibilità di appello la furia dei suoi artigli e della sua spada, che si insinuano con precisione e senza esitare nei punti vitali lasciati scoperti dalla guardia fatalmente aperta nel tentativo di maneggiare armi troppo lunghe ed ingombranti rispetto al corto raggio di quello scontro ravvicinato.

    In molti -troppi- cadono sotto i colpi della Volpe, e solo quelli che hanno la lungimiranza e il tempo di abbandonare le picche per sguainare katana e wakizashi riescono a sopravvivere all'effetto sorpresa; fluttuando via, Mugen cambia zona lasciando scompiglio dietro di sé, ma -una volta raggiunto il lato opposto della fila di picchieri- viene intercettato da un trio di ronin dall'aria esperta, che lo impegna in battaglia, ottenendo di incrociare le lame con quel nemico animalesco.
    Uno di loro, gli infligge una pugnalata al fianco -nello stesso punto dell'altra volta, che ironia!- prima di trovarsi la gola squarciata dalle zanne del non-umano... ma gli altri due non restano a guardare.

    Con Mugen è impegnato dietro le linee nemiche, molti altri valorosi sono pronti ad aprirsi una breccia in testa al fronte alleato, e non c'è sorpresa nel trovare tra essi uomini straordinari, in grado di spiccare dal mucchio per le loro terribili capacità: lo Scorpione, il Pirata e il Mostro, tre condottieri diversissimi tra loro riuniti sotto un unico stendardo, che abbandonano le cavalcature ai primi scudieri nei paraggi per immergersi in quella battaglia.

    Amon sguaina la spada e percorre il ponte al fianco dei ribelli: anche stavolta, sembra essere riuscito a farsi degli amici, e ad affiancarlo c'è Hiei, giovane arciere presentatosi all'accampamento solo qualche giorno prima per mettere le sue capacità al servizio della Resistenza,

    Stammi attaccato Hiei, proprio come abbiamo concordato:
    io ti apro la strada e ti copro le spalle.

    lo avvisa il Guerriero, prima di gettarsi nella mischia, dove lo scontro è più vivo
    Tu fai quello che sai fare meglio.

    I fendenti dell'Egiziano e gli affondi della lama celata del Pirata descrivono archi di luce di letale bellezza sotto il sole del meriggio, liberando nell'aria nastri cremisi dalle carni che lacerano e sprizzando scintille quando incrociano l'acciaio temprato di armi e armature, e quella danza di spade si conclude ogni volta con lo sbocciare di prati di fiori rossi, che resteranno per sempre ad impregnare le pietre e il legno del ponte -e le coscienze dei sopravvissuti- come indelebili macchie della memoria.

    Forte del suo potere oculare, man mano che si sposta Amon scandaglia attentamente il campo di battaglia alla ricerca dei leader avversari, perché non c'è creatura che possa continuare a muoversi una volta che le sue teste cadono... ma dai flussi energetici non è facile scoprire chi comandi e chi invece no; una volta raggiunto il fianco di Namas -dove i nemici stanno soffrendo maggiormente le pressioni della Resistenza al punto da retrocedere- diventa però più facile per gli Occhi di Ra intuire che sono i Lacci Neri a coordinare il mobilitarsi degli avversari: è quello il vostro obiettivo, quella decina di samurai a cavallo con gli hakama bianchi e azzurri del Casato Ho, che corrono da una parte all'altra nelle retrovie oltre le camionette, sbraitando istruzioni per tutti.

    Poco distante da loro, il sanguinario Zichster sembra invece prediligere la caccia solitaria al lavoro di squadra, e a suon di sferzate della sua strana lancia si apre una via con verso l'ala sinistra del ponte; una volta guadagnato il diritto di avventarsi sulla fila di nemici, già solo la sua lugubre presenza è sufficiente ad intaccare lo spirito delle reclute, facendole trasalire e arretrare mentre tremano di paura: con tutte le storie terribili che hanno sentito sui non umani, non è difficile immaginare quale impressione possa fargli un ragazzo albino, dall'aria tanto esotica quanto feroce.

    Ma nell'esercito dei Governatori, non tutti sono delle reclute, e come è vero che c'è chi reagisce al senso di minaccia e pericolo con l'aggressività, sono ben quattro i veterani -uomini in uniforme, armati di spada- che si fanno minacciosamente incontro al ragazzo, puntando a trafiggerlo da direzioni diverse con stoccate dirette alle due spalle, al petto e all'addome...

    " Hanno paura di noi! Forza compagni d'arme, sono solo pochi metri.
    Poi non avranno più il coltello dalla parte del manico."

    esclama la Principessa, incitando gli alleati prima di minacciare i nemici
    " Veniamo a prendervi. È finita sciocchi. Se ci tenete a voi stessi
    cedete il passo o farete una fine orribile."


    Quale momento migliore per rincarare la dose? Se la terrificante aura di Zichster inibisce i nemici, il coraggio della bella Sarah galvanizza i vostri perché si lancino alla carica; certo, la bionda è rimasta un po' indietro rispetto agli altri -andati avanti a spaccar teste-, ma mentre le schermaglie tra i due eserciti si protraggono in un pulsare confuso per un tempo indefinibile, è anche merito della sua presenza motivante se entro breve la Resistenza consolida la sua egemonia sul ponte.

    « Il ponte è nostro! Continuate ad avanzare! »
    udite Odayaka esortarvi dal suo cavallo
    « Non rendiamo vano il sacrificio dei nostri fratelli! »

    Lo Specchio Tranquillo leva la spada insanguinata sopra la testa e quando la abbassa puntandola verso la città ordina alla seconda carica di avanzare per spalleggiare voi Eroi e i sopravvissuti dell'avanguardia: ora che avete spezzato la cordata di contenimento e neutralizzato i fucilieri, non vi resta che conquistare la piazza che fa da anticamera all'ingresso vero e proprio di Sequerus; tra voi e la meta, ancora un esercito ridotto nel numero -per la perdita dei più giovani e inesperti- e -al riparo dietro di loro- dieci Ufficiali del Laccio Nero.

    Behold the Enemy Lines

    So che è un po' poco, ma chiedo sentitamente scusa per il madornale ritardo; purtroppo, sto avendo problemi e imprevisti uno dietro l'altro =/ Venendo alle istruzioni: con l'ottima strategia concordata in gruppo siete riusciti a prendere possesso del ponte; ora dovete avanzare oltre, nello spiazzo presidiato dall'esercito nemico e posto tra il ponte e le mura.
    Lì in mezzo, sono comparsi gli Ufficiali che cercavate – gli uomini del Laccio Nero: sono dieci in tutto, e si trovano a circa sette metri dall'uscita del ponte; per arrivare a colpirli, vi è richiesta almeno una tecnica media.

    @Zis. Dal momento che non hai utilizzato mana, ti rendo noto che non è possibile usare tecniche come la manipolazione di un elemento, quindi non ho potuto considerare le sculture di ghiaccio nelle tue azioni. =/

    Prossima scadenza: 30 Giugno, compreso;
    so che -dato il periodo- è un po' stretto, ma cerchiamo di farcela >w</
    Per dubbi o qualunque altra cosa, potete chiedere in Bacheca. :kisu:

     
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    Dieci.
    Come le dita delle sue mani, impegnate a disarcionare armi, spezzare ossa e ledere legamenti; torcere la vita fuori dagli occhi dei nemici, liberandola nell'infinita ascesa verso l'energia primordiale.
    Namas era riuscito a contare una decina di Lacci Neri, pronti nelle retrovie a ribaltare l'equilibrio delle forze in campo: anche se di stasi non v'era rimasto poi molto, data la violenta apertura della foce alla fine del ponte. Oramai la Resistenza aveva guadagnato un'ottima posizione, recuperando lo svantaggio tattico iniziale; sia l'uomo in armatura, sia il demone-volpe erano riusciti a sabotare le risorse di lunga e media distanza, permettendo agli alleati di risolvere il conflitto sul piano più diretto.
    Gli serviva, però, qualcosa che rendesse meno palese la loro intenzione di spostare lo scontro verso il retro di quel terribile sipario; Namas era intento a serpeggiare, in una danza ipnotica che sarebbe durata ancora per qualche secondo, fra i pochi soldati semplici rimasti, in attesa che i veterani

    -e quindi, più esperti-
    scegliessero finalmente di mettere in gioco il proprio coraggio.
    E la propria vita.

    Ma prima che la sua pelle alabastro potesse nuovamente sfiorare la fragile carne altrui, il Nagavandari gridò un unico fonema, simile ad una vocale aperta ma dalle tonalità scure e colleriche, così dissonanti rispetto al volto inespressivo che il guerriero riusciva a mantenere nonostate la foga della lotta.
    Le gambe divaricate, i gomiti paralleli al suolo e le mani congiunte davanti al volto in un abbraccio quasi religioso fra le dita: la circolazione di Ohm nel corpo dell'uomo-serpente invertì più e più volte il proprio flusso, fino a ribollire e sospingersi verso la superficie.
    Verso la pelle, verso ciascuna fessura che in essa vi era naturalmente scavata: all'improvviso, come una trasudazione esplosiva ed incontrollabile, un bagliore sfolgorante investì la realtà intorno a Namas, con lo scopo di precludere la vista

    -e tutte le percezioni più esotiche-
    ai suoi nemici.
    La luce svanì rapidamente, anche se ostinata nel rimanere aggrappata all'aria, ma gli effetti di tale flash si sarebbero protratti per un tempo sufficiente a concedere un vantaggio all'intera Resistenza.

    Senza attendere o sincerarsi dell'effettivo successo, il Nagavandari riprese la danza, scivolando a terra in una spazzata che nei suoi intenti avrebbe gettato gambe all'aria un paio di spadaccini; ad essa sarebbe seguita una capriola all'indietro, atta a rimetterlo sull'asse principale ed in posizione eretta, pronto ad eseguire due pugni diretti al ventre di altrettanti nemici.

    Status Fisico_ Diversi tagli trascurabili sulle braccia. Probabili contusioni di lieve entità.
    Ohm_ 90-20=70%
    Abilità Passive_
    :: Rigveda (+50% Forza),
    :: Samaveda (Pelle resistente come pietra),
    :: Pranava (Articolazioni snodabili),
    :: Yajurveda (Doti acrobatiche),
    :: Atharvaveda (lettura a 360° dei movimenti e dei flussi d'energia),
    :: Aranyaka (individuazione influenze/assalti psionici e resistenza a malie ed influssi emotivi)

    Effetti attivi_
    :: Sam'mohana (2° turno)

    Slot tecniche_
    :: Ujjvaphula (consumo alto, 1° turno)

    Note_ :geez:

    CITAZIONE

    ͼͽ Ujjvaphula ͼͽ
    La fioritura luminosa.
    Agitando in maniera ordinata l'Ohm che compone il suo flusso energetico, Namas stimolerà ogni fibra del suo corpo fino ad indurre le particelle spirituali a palesarsi improvvisamente in un flash che proverrà dalla pelle del suo corpo; il bagliore illuminerà a giorno la zona circostante per qualche breve attimo, riattenuandosi rapidamente fino a scomparire, lasciandosi dietro gli effetti di una cecità indotta dalla fulminea espressione dell'ohm contenuto nel Nagavandari. La debilitazione sensoriale avrà effetto anche se il lampo luminoso viene eseguito di notte o all'interno di una tenebra innaturale.

    {alto}
    [Costo: 1 pt]
    (La durata della tecnica è di due turni e bloccherà temporaneamente sia la normale vista, sia quelle potenziate o legate all'auspex, siano esse passive o -nel caso attive- fino ad una potenza media.)

     
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    Mozart Von Baltasar
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    ~ { Presidio Ovest, Picco della Guardia


    Successo.
    Ogni cosa pianificata si rivelò giusta: ben presto le forze nemiche ebbero di che temere, ritraendosi, fallimentari, dietro una mezza fuga improvvisata. Tu, nella confusione, ti eri ritrovato con un colpo alla coscia. Mai avevi provato un dolore così atroce, tuttavia esso non fu sufficiente a farti desistere. Oltre la sofferenza, oltre la fatica, c'era una città costretta dall'egemonia di un gruppo di folli. Gli stessi che si agitavano, dando ordini a destra e manca.

    Li vide perché il Principe li indicò, salvo poi rivolgergli contro una sua peculiare magia. A questa avresti fatto seguire la tua, che però magia non era: il cosmo vibrò possente, la costellazione dei pesci apparve brevemente alle tue spalle. Quindi, toccando il suolo con le mani, vi infondesti energia sufficiente per coadiuvare le forze di tutti.

    Dieci piccoli campi di rose rosse sarebbero cresciuti, nei punti dov'erano posizionati i nuovi bersagli. Fiori scarlatti i tuoi che avrebbero appestato l'aria, con un profumo sì fragrante ma, al tempo stesso, velenoso. Respirarlo o rimanervi troppo a contatto avrebbe inoculato loro un sonno progressivo, forse non sufficiente a far loro del male... ma più che bastevole affinché gli alleati, approfittandone, potessero colpire senza sbagliare un colpo.



    CITAZIONE

    STATUS

    Status Fisico: Ottimale 100%
    Ferite Riportate: Nessuna

    Condizione Mentale: Diamoci dentro!

    Mana Consumato: 20%
    Mana Residuo: 90%

    Altro: casto le Rose Rosse ad Alto ma anziché spargerle per 10 metri, le fraziono in dieci piccole aree che, se sommate, fanno 10 metri complessivi (dunque ogni area è grossa un metro circa).

    EQUIP

    Gold Cloth dei Pesci
    { Equip Armatura }
    Passive: Peso Leggero, Integrità
    Attive:

    Pandora's Box
    { Equip Box }
    Passive: Sacca Dimensionale
    Attive: ndr.

    It's Six o' Clock
    { Equip Orologio }
    Passive: nessuna.
    Attive: non usata.

    Dagger Rose
    { Equip Rose/Coltelli da Lancio }
    Passive: nessuna.
    Attive: non usata.

    ABILITA' PASSIVE

    Seventh Sense
    Passive: Mana +10%

    The Graceful Death
    Passive: Malie (Timore + Rispetto)

    Cosmo's Empowering
    Passive: Sfondo Cosmico

    Fly me to the Moon
    Passive: Volo

    ABILITA' ATTIVE

    Royal Demon Rose
    Il colpo cardine del Cavaliere, certamente il primo di cui si serve e anche l'ultimo che completa il ciclo della rosa: al volere del Santo, si spargono in un'area variabile (5 m x basso, 7 m x medio, 10 m x alto, 15 m x critico) un tripudio di petali e rose, il cui scopo è soltanto spargere in quella precisa zona un profumo fragrante e squisito. A seconda del cosmo/mana profuso e dei bersagli a cui è rivolto, l'intensità del veleno potrà variare da un semplice ostacolo ai sensi e un progressivo languore, all'improvviso spegnersi di ogni velleità, accompagnato sempre da un sonno -ad alti consumi assai incisivo- capace di condurre ad una morte dolce e incantevole
    Attive: Rose Velenose (Consumo Variabile Alto)

     
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    Rachel si concesse un lieve sorriso nel vedere che il suo colpo fosse andato a segno. Se c'era una cosa per cui si sentiva tagliata era combattere e gradiva parecchio quando vedeva confermata questa sua dote, anche se non voleva dire che godesse nell'arrecare sofferenza agli altri. Che si trattasse di duelli o di guerra vera e propria adorava mettersi alla prova in tale campo ed era sicura che sarebbe stato così, sia che avesse deciso di continuare a utilizzare il proprio talento per la principessa, sia per porre fine alla vita di costei. Ma in quella battaglia non aveva tempo per capire chi fosse veramente la ragazza e lo sapeva bene, quindi estrasse un'altra freccia e si preparò a coprire i suoi compagni. Questa volta però chi sembrava averne maggiormente bisogno non era il cavaliere dall'armatura d'oro, quanto più il demone volpe, ancora in mezzo alla mischia. Tese la corda e portò l'arco in posizione, scoccando contro la primo nemico potenzialmente pericoloso per lui e che le sarebbe sembrato risentire meno del bagliore lanciato dal capo della Resistenza.
    Tuttavia doveva stare attenta a non colpire l'alleato, mirando alla parte più lontana dell'avversario se fosse stato praticamente vicino a Mugen, ma confidava che non fosse così e che la distanza tra i due fosse sufficiente a permetterle di pensare solo a fare più danno possibile.
    Subito dopo sarebbe scesa da cavallo e avrebbe cercato di prendere la prima arma da mischi che avrebbe trovato. Dopo tutto le sue frecce stavano finendo e ben presto avrebbe avuto bisogno di qualcos'altro per attaccare.

    Sarah intanto si chiedeva cosa ci stesse a fare ancora lì. Certo, le avevano ordinato di tenere la posizione e di solito i comandi li sapeva rispettare, nonostante la sua indole un po' imprudente, ma c'era un limite a tutto! Insomma stare ferma a far la bella statuina mentre gli altri andavano avanti la faceva sentire la più schifosa delle vigliacche, ancor più per il fatto che, non essendoci più i fucilieri, non si poteva "consolare" dicendosi di correre anche lei il rischio di venir colpita! Basta, doveva fare qualcosa! Farsi strada fino al contatto con il nemico era dura, dato che aveva davanti delle file di alleati, magari però poteva provare a prendere qualcuno con un colpo a distanza. In fondo il suo compito era quello di evocare o usare magie al momento opportuno... si, insomma se interpretava il tutto in un certa maniera, quel momento era opportuno eccome e quindi poteva agire.
    Un bersaglio, doveva trovare un buon bersaglio! Qualcuno che valesse la pena di prendere più degli altri. Si guardò intorno fino a che non vide in lontananza una decina di uomini con un'armatura di colore diverso rispetto a tutti gli altri. Che fossero ufficiali? Perfetto, andavano benissimo, avrebbero usato una delle sue magie per prenderne uno o due.
    Stava per mettersi in azione quando, prima il flash di Namas, poi l'offensiva di Mozart la fecero rendere conto di aver davanti un'occasione come poche e non fosse più questione di dare dare il proprio contributo per non fare la codarda che stava dietro, ma che effettivamente bisognasse agire per guadagnare un ulteriore vantaggio e che fosse essenziale attaccare nella maniera più opportuna. La magia bianca avrebbe sicuramente percorso prima quella distanza, ma forse non sarebbe bastata ad impedire ad almeno un capo di impartire i suoi ordini. In fondo gli enling sarebbero stati un po' più lenti, ma sarebbe cambiato davvero qualcosa ora che erano tutti storditi? Non credeva e il fatto di trovarsi dei nemici nelle retrovie avrebbe avuto un impatto psicologico ben più grande.
    Chiamò a sé quattro ragazzi, apparentemente umani, ma avvolti in una tenue luce blu che donava loro molteplici capacità, tra cui il volo. Due erano armati di balestra, gli altri di mazze.
    Comandò quindi che andassero ad attaccare uno dei capisquadra che probabilmente stava soffrendo di uno stordimento più o meno grande. Quindi scese da cavallo, conscia che presto rimanere più in alto degli altri sarebbe stato un intralcio, anziché un vantaggio.

    I quattro soldati si sarebbero avvicinati in volo e una volta a distanza di tiro, quelli armati di balestra avrebbero lanciato le loro frecce mirando alle gambe dell'uomo (mica volevano che potesse fuggire all'interno, per poi tornare a dare ordini). Mentre quelli armati con le mazze, interni alla formazione, avrebbero continuato ad andare avanti, fino ad arrivargli letteralmente addosso e a quel punto avrebbero iniziato a colpirlo in testa finché non avrebbe perso i sensi.
    Intanto i due balestrieri sarebbero atterrati e avrebbero continuato a percorrere il resto della distanza a terra, non tanto per un eventuale aiuto che avrebbero potuto dare ai compagni, se li avessero raggiunti, quanto più per confondere un po' tutti i nemici. La loro presenza forse li avrebbe indotti a pensare che parte dei loro avversari si fosse infiltrato nelle retrovie e quindi avrebbe allentato la loro presa sui dove la resistenza stava davvero attaccando e se avessero avuto e magari i capisquadra dell'Ovest non si sarebbero nemmeno accorti, nella confusione generale, che gli enling sarebbero scomparsi di lì a poco.
    Status psichico: Determinata
    Status fisico: Ottimale
    Energia: 100% (110 - 10)
    Equipaggiamento: La punta d'Argento (spada)
    Attive utilizzate:

    Le ali di Einheit: È difficile non ricordarsi il giorno in cui un gran numero di enling (creature dall'aspetto umano e che viaggiano e vivono tra le dimensioni) arrivarono sul principato, in cerca di un luogo dove rifugiarsi dai loro nemici.
    Dopo la piccola vicenda il nuovi arrivati decisero di rimanere permanentemente ad Einheit, vivendo assieme al resto della popolazione.
    Mantenendo fede alla loro promessa, hanno insegnato le loro conoscenze magiche e si sono impegnati a proteggere il luogo dove ora vivono. Perciò Sarah ora può contare su un nuovo tipo di evocazione che ha la possibilità di volare.
    La fanciulla potrà chiamare un numero variabile di enling o di persone che hanno appreso le loro arti (a seconda del consumo fino a un massimo di: quattro, sei, otto e dieci), in grado di volare ed equipaggiati principalmente con armi medievali e tenerli in campo uno o due turni (a sua discrezione).
    Ovviamente le loro capacità delle singole unità saranno proporzionate ai consumi e distribuite a seconda del numero di evocazioni e dei turni in cui rimarranno in campo.
    Consumo: Variabile Medio

    Passive in uso:

    Il carisma di una principessa: Sia per il suo aspetto, che per i suoi modi, ma soprattutto perché sa come prendere le persone, Sarah risulterà estremamente carismatica. Basterà vederla o avercela vicino per sentire come un'aura che spingerà chi è attorno a lei a partire ben disposto nei suoi confronti, ad avere un punto di riferimento, ad ascoltarla volentieri e a considerare i suoi consigli allettanti, indipendentemente dalla situazione.
    Chi subisce l'abilità è libero di descrivere cosa la colpisce della ragazza e come reagisce all'influenza che è semplicemente emozionale e non può controllare la volontà altrui.
    L'abilità non è altro che una passiva di influenza mentale, che può essere attivata o disattivata a piacimento da lei, a seconda del modo in cui decida di approcciarsi con gli altri.

    La delicatezza di una principessa: Chiunque abbia mai letto un libro per bambini sa che le principesse delle fiabe sono delle creature talmente graziose e delicate che nemmeno il più crudele degli antagonisti ha mai osato alzare un dito su di loro; limitandosi a rinchiuderle nella torre di un qualche castello, piuttosto che far conoscere loro il dolore.
    Tuttavia Sarah un tempo era un ragazzo che sognava (e sogna tutt'ora) di diventare come uno degli eroi storici o, perché no, dei racconti. E si sa che tutti i paladini della giustizia hanno una dote innata a cacciarsi nei guai; tanto che nemmeno il più paziente degli aiutanti non può trattenersi dal dargliene di santa ragione per tutte le disavventure in cui si lasciano coinvolgere.
    Come può Sarah, vista la sua attitudine a mettersi nei pasticci, non conoscere il dolore come tutte le altre principesse? Semplicemente non provandolo.
    Infatti, al suo posto la fanciulla sentirà una sensazione né piacevole, né spiacevole che l'avvertirà di essere stata ferita o colpita in qualche modo. Tuttavia, non sentendo male potrebbe essere indotta ad un'eccessiva spavalderia, col rischio di allargare le ferite, pur essendo consapevolissima del danno.
    Volendo l'abilità può essere disattivata, facendole sentire dolore come tutti. Ma occorre specificarlo all'inizio della scena.

    La perseveranza di una principessa: Nelle fiabe classiche questa caratteristica non è certo comune in questi personaggi, invece lo è maggiormente in quelle moderne, in cui il ruolo di queste ragazze non si limita a quello di "bella damigella in pericolo".
    Sarah si avvicina di più al secondo caso, ma non persevera solo nel perseguire un particolare progetto o nel rispettare ciò in cui crede, ma in quasi in tutto ciò che fa. È una fanciulla parecchio testarda. Qualcuno afferma, spesso per scherzo, che questo genere di persone (talvolta perseveranti al limite dell'esasperazione), sia in grado di abbattere un muro a suon di sbatterci addosso, se si impuntano di dover passare per forza di lì.
    Tralasciando però tutto lo spreco di tempo ed energie che questo atteggiamento, chi è perseverante spesso riesce dove altri falliscono, per il semplice fatto di essere andato avanti, quando il resto si è già arreso. A volte è questione di provare e riprovare e di imparare a conservare le energie per farlo, ad aver tenuto da parte quel poco che serve per compiere quell'ultimo tratto, che gli altri non hanno potuto percorrere perché sfiniti o perché hanno abbandonato prima.
    Proprio facendo così; andando testardamente avanti, conservando sempre un po' di forze da usare alla fine e cercando di attingerne comunque un po' quando sembrava esserne a corto, Sarah ha fatto aumentare l'energia magica a sua disposizione (quasi l'avesse "allenata"). Permettendole così di andare avanti ancora di più, avendo a disposizione maggiori risorse.
    In termini di gioco, questa passiva fa si che la ragazza abbia il 110% di energia all'inizio di ogni scena, si tratti di quest, duelli o altro.




    Pet/Famigli in uso ----> Rachel
    Il seguito di una principessa: Note come "Il seguito", "Le cortigiane" o "Le ancelle di Einheit"; queste ragazze sono l'orgoglio del principato. Assistono Sarah nelle sue mansioni, in sua assenza governano loro la nazione e forse sono le sue migliori amiche.
    Non tutte sanno combattere e non è troppo difficile accorgersene dato che chi ne è in grado può reggere molto bene una battaglia, mentre le altre in genere possono venire stese da un banale pugno.
    Sarah potrà portare con se fino a due di queste ogni volta che si avventurerà su Endlos, che potranno aiutarla in svariati modi, usando abilità non superiori a potenza media (grazie all'energia della ragazza) e anche supportarla in battaglia se in grado di combattere. Tuttavia nel caso di un duello con un personaggio giocante (e non png) solo una sarà in grado di battersi, mentre l'altra dovrà necessariamente farsi da parte, dato che non conoscerà le arti del combattimento. Nelle quest e negli altri tipi di scene, potranno invece essere entrambe combattenti.
    Se una di queste fanciulle viene gravemente ferita, perde i sensi o le viene arrecato qualche altro tipo di danno grave, scompare in una nuvola di fumo e torna ad Einheit.

    Condizioni fisiche: Ottimali, lieve fastidio al fianco
    Equipaggiamento:
    Arco e Faretra: Un armamentario base, composto di un arco medio e di una faretra per portare le frecce. Salvo particolari eccezioni, d'ordinanza vengono assegnate cinque frecce.
    Queste armi sono solitamente molto sobrie e prive di decorazioni, badando più alla praticità e al mimetismo che all'aspetto estetico. Vengono usate da alcune schiere dell'esercito e da parte delle ancelle che si occupano della sicurezza al castello. [2pt]


    Edited by ..Daiki.. - 26/6/2013, 18:49
     
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    Amon si era calato perfettamente nella parte del carnefice.
    In una danza mortale fendeva le carni altrui senza alcuna remora, come un provetto ‘Scorpione Nero’, senza indugiare e senza perdere troppo tempo. Si dimenava tra i suoi avversari sinuoso, parando, sferzando e contrattaccando quegli uomini che avevano deciso di abbracciare la follia della Signa Infero.
    Non avrebbe voluto farlo, non fino al giorno prima, ma la guerra era guerra e purtroppo esigeva il suo tributo di sangue, come ogni conflitto a cui aveva avuto modo di partecipare. E così continuava a sferzare ed a farsi strada – per sé e per Hiei – in modo da raggiungere ben presto il fulcro del conflitto e dare man forte a Namas che era arrivato lì prima di loro, preceduto da Mozart e Mugen.
    Insomma, alla fin fine mancavano solo loro.
    E così ancora infilzava la spada nelle carni con una precisione millimetrica, evitando con arguzia l’impedimento dell’armatura e lasciando che la lama si bagnasse di sangue – il loro – inebriandolo al contempo per una sensazione dimenticata nel tempo.
    La sua espressione mutò nuovamente, proprio come quella volta, mostrandosi entusiasta di quel massacro che stava compiendo, tanto da sembrare a suo agio in mezzo a tutta quella morte. E lui non batteva ciglio, mostrandosi sicuro e fiero di quanto stava facendo. Lui era nel giusto, dopotutto.
    Ma bisognava davvero rendersi orgogliosi di un simile delitto?
    Non gli interessava: lui era lì per quello.

    “…”

    Senza rendersene conto aveva raggiunto Namas e fu lì che se ne rese conto.
    Li vedeva distintamente con i suoi occhi, rendendosi conto della loro posizione: ben dieci uomini ad una distanza irrisoria. In quel momento, visualizzando il loro flusso circolatorio, tornò in sé ricordandosi delle parole di Mugen e Namas stesso: quei bastardi erano in grado di annullare le loro capacità speciali.
    Restò vicino a lui, prestando per un attimo poi attenzione ad Hiei.

    Eccoli, sono lì-”, gli disse indicandoglieli con la punta della spada disegnando nell’aria una linea orizzontale, in modo da non lasciarne da parte nemmeno uno, “-sono dieci in tutto e non aspettano che noi!

    Un sorriso, come di soddisfazione si disegnò sul suo volto.

    Finalmente si fa sul serio.”, sussurrò come se parlasse tra sé e sé.

    Con loro non avrebbe potuto fare affidamento sul suo ‘personalissimo’ stile di lotta.
    Avrebbe dovuto attaccarli a distanza, senza potersi avvicinare ulteriormente temendo di perdere la propria forza, ma sperava parimenti di riuscire a metterli con gli altri fuori gioco ben prima che potessero nuocere realmente all’esercito. Da come erano stati descritti, erano guerrieri temibili e solo gli dei sapevano quanto sarebbe piaciuto allo Scorpione Nero affrontarli a viso aperto, uno contro uno.
    Ma in quel contesto non era possibile: erano troppe le variabili in gioco e troppe le vite che avrebbero risentito di quel suo gesto sconsiderato e folle. Si sarebbe attenuto al piano, come il bravo soldato che era, senza fare sfrontatezze – qualora non ve ne fosse stato il bisogno, ovviamente.
    Sorrise – stavolta con il suo vero ‘Io’ – pregustando lo scontro con quei temibili avversari, sicuro che se avessero abbattuto quelle colonne i pesci piccoli si sarebbe ben presto ritrovati senza una guida e, forse, se la sarebbero data a gambe levate dando loro un ulteriore vantaggio, oltre quello già raggiunto.
    Arrivato lì, comunque, si rese conto di quale fosse il piano di Namas il cui flusso circolatorio sembrava essersi in moto in maniera inconsueta, agitandosi in tutto il suo corpo e cominciando ad illuminarsi sempre di più, impedendogli di lì a poco di continuare a vedere. Chiuse gli occhi, quindi, diminuendo le proprie percezioni in modo da non rimanere abbagliato – visto che, a quanto pareva, quella luminescenza seguitava a crescere e ad aumentare a vista d’occhio – evitando di rimanerne coinvolto.



    Riaprì gli occhi di lì a poco, per dare il suo contributo una volta interrotto il flusso.
    Era nuovamente calmo, stabile e senza increspature e ciò era ormai palese; quanto a Mozart anche lui aveva dato il via alla propria offensiva, creando dal nulla dei campi di rose – uno per ogni gendarme – dal vivido colore rosso. Eppure non era tutto, poiché anche Sarah si era già data da fare evocando quattro combattenti armati di mazze e balestra ed inviandoli ad attaccare uno dei dieci.
    Dal canto suo aveva già cominciato a far confluire il ‘Respiro Divino’ dapprima nel suo corpo per intero, per poi pressurizzarlo nel braccio e fargli raggiungere, infine, la lama del suo khopesh. Portò la lama alla sua sinistra e vibrò un fendente orizzontale, in direzione di quei dieci, facendo attenzione ad indirizzarlo per colpire i soldati centrali di quel nutrito gruppo di Lacci Neri, approfittando così della confusione – eventualmente – generata dal colpo di Namas, prima, e degli altri poi.



    Da quel semplice gesto ne scaturì una mezzaluna azzurra.
    Si trattava di una lama composta completamente dal ‘Respiro Divino’ e racchiudeva in sé un grande potere tagliente, una delle sue punte di diamante in fatto d’attacchi con la quale giorni prima aveva fatto fuori altri guerrieri della loro risma, sperando in cuor suo che potesse essere utile anche in quella circostanza.
    Sarebbe riuscito a colpirli?


    N O T E S

    { Critico ~ 40% . Alto ~ 20 % . Medio ~ 10 % . Basso ~ 5% }
    Energia ~ 100% - 20% = 80%
    Status Fisico~ Ottimo
    E Q U I P A G G I A M E N T O
    Lama del Destino ~ si tratta di una spada composta dai più pregiati e resistenti metalli allora in possesso alla civiltà egizia. Finemente lavorata e dalla forma inusuale per quei tempi, essa ricorda molto una khopesh per la sua forma, ma essenzialmente è molto diversa da essa. La curvatura non è esasperata come in una Khopesh, ma sembra assumere una forma più elegante. La lucente lama è lunga all'incirca 50 cm; l'elsa, lunga a sua volta 30 cm, è composta di oro e legno entrambi finemente lavorati ed intarsiati grazie ad una egregia manifattura. Perfettamente equilibrata nel suo peso risulta essere manegevole e leggera, ma al contempo abbastanza resistente ed affilata. La spada viene sempre riposta comodamente in una custodia in cuoio posta dietro la schiena, in modo da essere facilmente sguainabile in ogni situazione, anche la più difficile ed insperata.
    Oracolo della Morte ~ indubbiamente il nome gli calza a pennello in quanto questo pugnale ha portato alla morte un numero considerevole di uomini e bestie. Come per la spada, si tratta di un pugnale della più pregevole fattura, composto dai metalli più resistenti e laboriosi per fornire allo stesso una resistenza invidiabile ed un taglio formidabile. La lama è lunga all'incirca 25 cm, leggermente ricurva; il manico, invece, è lungo all'incirca 20 cm, risultando essere manegevole e confortevole per la mano, la sinistra, che deve impugnarlo. Quest'ultimo ha diversi intarsi che lo rendono unico nel suo genere, un vero gioiello agli occhi di terzi. Il pugnale è posto in una custodia in cuoio, anch'esso, posto dietro il busto con l'elsa rivolta verso l'esterno del fianco sinistro in modo da essere facilmente raggiungibile dalla mano sinistra in un moto veloce e assolutamente imprevedibile.
    F A C O L T A'
    Occhio di Ra ~ è un'abilità oculare alquanto particolare, lusso di ben pochi nella storia della setta dello Scorpione Nero e dono indiscusso delle divinità. Tale abilità, meglio conosciuta come Occhio di Ra, si manifesta in un essere umano all'età di sette anni in modo spontaneo e senza alcun preavviso. Gli occhi perdono la loro tonalità assumendo una colorazione che ricorda molto il colore di una perla, mentre le vene intorno agli stessi cominciano a gonfiarsi sino a rendersi visibili, tramutando di fatto, e parzialmente, i lineamenti del volto nel portatore. Inizialmente, appena risvegliato, gli effetti saranno piuttosto confusi e il portatore non sarà in grado, autonomamente, di affidarsi alle facoltà dell'occhio che, di fatto, costituiranno un impaccio ed un fastidio piuttosto evidente ed assolutamente pericoloso in combattimento; la vista, difatti, diventa confusa, sfocata e le facoltà donate dall'occhio tenderanno a confondersi tra di loro senza alcun preavviso creando nel portatore confusione e tremendi mal di testa che culmineranno nello svenimento di quest'ultimo. Con il tempo e con più specifici allenamenti il portatore comincia pian piano a rendersi conto delle diverse facoltà donategli dall'occhio che culminano, infine, con il completo controllo sull'abilità oculare e sulla opportunità di scelta, basata sul momento, di poter sfruttare l'una capacità, invece che l'altra. Di solito i guerrieri che hanno in dote una simile capacità oculare sono molto riflessivi ed a loro, di solito, è lasciato il compito di imbastire strategie più o meno complesse proprio in virtù delle capacità intrinseche dell'occhio. In particolare sono tre le facoltà concesse al possessore di tale abilità; tre differenti abilità sfruttabili a scelta dal custode dell'Occhio di Ra.
    • Io vedo ovunque intorno a me
      L'occhio, in questa accezione, da la possibilità di poter avere una visuale quasi completa, e discrezionale, per un raggio di 20 m intorno al custode per una gradazione di 359°. Come si è accennato, la visuale non è purtroppo completa, poiché un unico grado rimane scoperto; si tratta di un punto collocato proprio dietro la sua nuca, un cono di vuoto dal quale gli è impossibile vedere. Un piccolo malus a fronte di una capacità tutt'altro da sottovalutare.

    • Non vi sono luoghi nei quali io non possa vedere
      Il custode di questo potere è in grado di vedere oltre oggetti, cose e persone senza alcuna difficoltà di sorta. Di solito questa facoltà è strettamente collegata alla precedente in modo da fornirgli la possibilità di avere una visione completa e d'insieme dell'ambiente circostante, ma anche se utilizzata da sola può rivelarsi molto utile. Ovviamente il raggio d'azione è sempre il medesimo, in quanto oltre i 20 m di raggio, il custode sarà impossibilità ad utilizzare questa sua incredibile capacità.

    • Vedo distintamente la tua essenza
      L'ultima capacità - non per importanza, ovviamente - è quella di riuscire a vedere la parte più intima e preziosa di una persona: la sua energia o il suo flusso energetico, che dir si voglia. E' un fenomeno particolare, ed utopico per i più, che non è possibile spiegare per il tramite della scienza. Per quanto, infatti, anche le precedenti abilità non abbiano una spiegazione scientifica che possa in qualche modo svelarne l'arcano funzionamento, questa è la parte più interessante e sicuramente più utile in un combattimento corpo a corpo. Nello specifico, l'energia verrà vista sotto forma di un flusso che, per assonanza, ricorda molto l'apparato circolatorio sanguigno: un fittissimo reticolo che attraversa tutto il corpo della creatura. E' precipuo notare come l'energia s'ammassi ove, di consuetudine, sono ubicati gli organi vitali e dare modo al custode dell'abilità oculare una chiara mappa anatomica del proprio avversario, per meglio mirare e dirigere le proprie tecniche d'attacco. Inoltre, poter vedere il flusso energetico altrui consente di capire quando un avversario è in procinto di attaccare, in quanto a seconda delle stimolazioni e della concentrazione del flusso negli arti è possibile far comprendere al custode quando il proprio avversario stia per attaccare; infatti, a seconda di come verrà strutturato l'attacco, il flusso energetico - agli occhi del custode - subirà una repentina accelerazione nel suo corso.
      Agli occhi del custode il flusso energetico ha un colore che differisce, spesso, in ordine alla razza della creatura cui appartiene, facendogli comprendere quindi se si trova davanti ad altri esseri umani, oppure a demoni, angeli ecc. [SEMPRE ATTIVA (quando è attivata l'abilità oculare)]
    Essere un adepto dello Scorpione Nero ~ richiede capacità fisiche fuori del normale, indubbiamente superiori alle capacità di un semplice essere umano. I guerrieri in questione sono addestrati sin dalla più tenera età a sopportare pesi eccessivi, in modo da essere temprati per le future ed estenuanti battaglie in cui saranno coinvolti una volta cresciuti. Amon, in particolare, è riuscito a sviluppare una forza sorprendente, il che lo rende abbastanza pericoloso nel combattimento corpo a corpo. La forza, però, da sola non è tutto e infatti Amon è riuscito a rendere il proprio corpo resistente agli urti ed agli attacchi altrui – se corroborata da una tecnica difensiva, ovviamente – risultando pertanto un ostico avversario.[+ 50% Forza; +50% Resistenza - Abilità Passiva]
    P O T E R I
    Raggio di Ra
    È una tecnica molto potente poiché Amon lascia che il Respiro Divino attraverso il suo corpo, per poi farlo confluire nelle braccia e nella mano che impugna la spada, per poi farlo confluire in questa e generare così l’attacco che si paleserà agli occhi altrui in forma di mezzaluna color azzurro dalle capacità taglienti impressionanti, tali da avere l’ardire di provocare nei propri avversari danni ingenti dovuti alla particolarità dell’attacco stesso. Come già detto è un attacco molto potente vista la quantità di energia in esso instillata. [Consumo Alto]


    n.a.

    Note a margine ~ Dovrebbe essere tutto chiaro. =)
     
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    Viaggiatore dei Mondi

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    Un Demone Volpe era sceso in guerra.

    La Bestia Rossa era riuscita a scivolare tra i ranghi nemici seminando il panico tra quei picchieri presi di sorpresa e impossibilitati a reagire repentinamente. Non era solo spaventare il suo obiettivo, nel tentativo di seminare scompiglio -e contribuire ad un'apertura per il resto dello schieramento ribelle- non mancò di dispensare agli sfortunati lancieri artigliate, affondi precisi e perché no qualche morso.

    Dovevano conoscere la Bestialità dei loro avversari.
    Dovevano saggiarne la Mostruosità, la stessa che avevano contribuito a creare e che avevano ammantato di un odio insano e corrotto.

    Ben presto i suoi avversari cominciarono ad abbandonare le picche in favore di armi più maneggevoli e versatili in quel combattimento da mischia.
    Per dirla in altre parole l'effetto sorpresa era concluso.

    Cominciava la caccia alla Volpe.

    Ma il Demone non rimase lì aspettando che gli facessero la pelle e fluttuando raggiunse il lato opposto dello stesso schieramento.

    Purtroppo per lui lo stesso espediente non era destinato a funzionare due volte.

    Tre ronin -guerrieri dall'aria esperta- lo avevano puntato.
    Volevano il trofeo.
    Volevano la sua testa.

    Decisamente più fastidiosi dei nemici precedenti uno riuscì persino a prenderlo in fallo ed affondare il pugnale nel suo fianco. La lama si conficcò dritta nella ferita che la fanciulla dell'est gli aveva appena risanato.

    Forse per questo e non solo per il dolore il Demone si scagliò contro il guerriero con inaudita violenza affondando voracemente le zanne nel collo della preda.

    Con la bocca ancora lorda di sangue spalancò le fauci, riversando sui due ronin superstiti il suo ruggito più terribile e spaventoso.

    “ROAR!”

    Forse anche solo per un istante quel ruggito avrebbe potuto scalfire le menti e le anime dei due guerrieri, rammentando e risvegliando in loro antichi istinti.
    Paure primordiali.

    Anche solo per un istante.
    Giusto il tempo di trovare una guardia scoperta in cui affondare la lama, l'artiglio o le zanne.
    (O una freccia)

    In fondo il Predatore è sempre in agguato.
    Dovevano semplicemente ricordarlo.



    CITAZIONE
    Condizioni fisiche: ferita al fianco
    Condizioni psicologiche: furioso
    Energie: 100%-5%=95%

    Note: :flwr:

    Tecniche utilizzate:

    ~Ruggito Alpha
    Nel mondo animale la comunicazione non è fatta di parole, è più istintiva e primordiale. Mugen carica in un ruggito tutta la sua fierezza, tutta la sua forza, tutto il suo essere di predatore. Un ruggito in grado di domare le altre creature. Un ruggito potente in grado di intimorire e talvolta assoggettare le bestie dalla mente semplice, e talvolta capace di spezzare e scalfire anche le menti più razionali rievocando la paura primordiale del predatore.
    Consumo: Variabile Durata: istantanea (basso)

    Passive:

    ~Retaggio di una volpe Rossa:
    Che cos'è esattamente un demone volpe? Nessuno lo sa con esattezza, ne esistono varie razze, varie tribù e una moltitudine di sottospecie... sebbene siano molto difficili da incontrare, creature furbe e sfuggenti. La varietà a cui appartiene Mugen ha molti tratti in comune con la comune volpe rossa selvatica, una descrizione spicciola porta infatti a definirlo come una grossa volpe dalla postura eretta, col pollice opponibile e in grado di parlare. Inoltre un demone volpe ha un ciclo vitale molto molto lungo, infatti Mugen, con qualche centinaio di anni, è da considerarsi nel pieno della giovinezza. Non è chiaro cosa accada ad un demone volpe una volta invecchiando... si sa solo che il suo manto diventa completamente bianco e abbandona il branco dei più giovani per andare chissà dove. O almeno è questo che si crede, uno strano meccanismo si innesca nelle giovani volpi nei confronti dei membri anziani, o per lo meno nei confronti dei membri anziani che hanno superato la Soglia. Non riescono più a ricordarsi di loro, o meglio non riescono a focalizzare l'attenzione su coloro che hanno superato la Soglia. Per questo si parla di Soglia, una sorta di soglia dell'esistenza. Certo ci si ricorda della vita trascorsa insieme e delle imprese compiute da un membro scomparso, ma ad un certo punto questi scompare nell'oblio ed è anche difficile da individuare il momento esatto in cui avviene l'attraversamento della Soglia. Si tramanda inoltre di incontri con volpi bianche nel corso dei secoli e in momenti particolari della storia, ma i racconti sono tutti un po' vaghi e si perdono nel ricco folklore delle volpi rosse.
    Come detto un demone volpe è una creatura fuori dall'ordinario, i loro sensi sono superiori a quelli di un qualsiasi umano. Sono in grado di fiutare ed identificare una qualsiasi creatura in un raggio d'azione estremamente ampio e seguire una traccia per loro è estremamente facile.
    Se non bastasse sono creature forti e veloci, in grado di affrontare qualsiasi avversità. Le loro capacità uditive si estendono oltre l'immaginabile, un demone volpe riesce facilmente a distinguere il battito di un cuore e un sussurro appena sospirato in un raggio d'azione di decine forse centinaia di metri...Inoltre dispongono di micidiali armi naturali: artigli in grado di lacerare la carne e zanne in grado di spappolare le ossa. Non bisogna lasciarsi ingannare se spesso si mostrano come esseri bonari e pacifici. Una volta fiutata la preda, difficilmente la lasciano andare...
    [Bonus forza +50% (5 punti), Olfatto iper sviluppato raggio d'azione: 30 metri in duello (5 punti), zanne e artigli (2 punti); Caratteristiche bloccate: Vista notturna, udito iper sviluppato (5 punti)]


    ~Reliquie di una volpe Bianca:
    Mugen è uno dei pochi che può vantare di aver incontrato una Volpe Bianca nella sua vita. Forse perché i più se ne dimenticano. In realtà anche lui dubita di quanto avvenuto e dei vaghi ricordi che ha dell'incontro, se non fosse che quell'incontro gli ha lasciato una prova tangibile. Infatti l'unica certezza della Volpe Rossa è il dono ricevuto dalla misteriosa Volpe Bianca: il velo. Un nome sibillino per una reliquia altrettanto enigmatica. Il velo ha l'aspetto di un haori bianco, che al tatto sembra fatto di seta. Nessuno potrebbe mai sospettare l'origine indefinita di un tale manufatto né tanto meno indovinare il suo potere latente. Oltre ad essere baluardo e prova di un'esperienza vissuta l'haori dona a chi lo indossa straordinarie capacità. Mugen ha infatti scoperto che indossando l'haori può facilmente fluttuare in aria, come se fosse privo di peso, come se fosse uno fantasma...
    [Abilità passiva di volo (1+5 punti), altre particolarità per ora sconosciute]


    Equip:

    ~Lama di una Volpe guerriera:
    Mugen è sempre accompagnato dalla sua spada. Realizzata in acciaio itemprato, si tratta di un arma di ottima fattura. La lama raggiunge i 120 cm di lunghezza, perfetta e bilanciata. Ha uno spessore di 1.7 cm nella sezione centrale. La lama si assottiglia sempre più verso i bordi, creando un doppio filo estremamente tagliente di appena un mm ed una terribile punta acuminata. E' dotata di guardia sempre in acciaio da 15 cm, e di un elsa di 25 cm, che permette un’impugnatura comoda e salda. L’intero oggetto ha una colorazione grigiastra. La spada è stata bene studiata per quanto riguarda il peso, che non supera i due chilogrammi. Normalmente riposta nel suo fodero grigio senza particolari ornamenti, che la volpe tiene al fianco sinistro. Uno strumento valido e funzionale.


    ~Bokken di Fanedell
    Non con il solo acciaio combatte il samurai e benché il Demone Volpe abbia con sé delle vere e proprie armi naturali, Fanedell gli ha fornito ciò che accompagna tradizionalmente l’addestramento dei samurai e anche alcune delle battaglie successive al completamento della sua formazione: una spada di legno dalla forma e dalle dimensioni di quella delle armi più tipicamente usate dai samurai. Tuttavia questo non è un mero pezzo di legno, per quanto pregiato, ma ha altresì una proprietà particolare: se impugnato e con la previa spesa di un quantitativo Variabile di energia, l’arma può allungarsi di altri tre, cinque, sette o dieci metri, risultando così utile in svariate situazioni, anche non prettamente combattive.
     
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  8. Zis.
     
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    Azioni e reazioni contrarie,
    così va avanti il mondo,
    la paura può trasformarsi in forza...
    scusate volevo dire
    disperazione





    Così mentre menavo fendenti e sgozzavo persone, ben quattro nemici veterani mi si fecero incontro, provavo quasi pietà per tanta ignoranza, come potevano pensare che solo quattro persone avrebbero potuto fermarmi?
    Questo era un insulto al mio ego, negli istanti in cui li vidi scattare decisi che loro non meritavano neanche la mia attenzione, erano degli insetti di cui non ti curi neanche se ti ronzano attorno, così piccoli che non senti neanche il fastidio, perché il rumore delle loro ali era troppo lieve.

    Dopo la prima carneficina mi sentivo di nuovo in pace.



    Potevo ragionare con calma, seppur rimanessi un "demone malvagio" o così soleva chiamarmi l'altro me, finalmente mi sarei concentrato sull'unico vero scopo della battaglia... la vittoria.
    Vittoria senza mezze sfumature, schiacciante, potente, insindacabile!
    Solo allora mi sarei potuto finalmente allontanarmi dalla feccia che mi circondava.
    Io non li reputavo compagni, erano dei mezzi per assicurarmi un futuro tranquillo in questo paese!
    In fondo non poteva essere diversamente, non avevo avuto nessun contatto con loro e combattere insieme questa battaglia non avrebbe cambiato assolutamente la mia opinione.

    Ormai i quattro erano vicini



    I miei occhi osservarono la situazione, stavano puntando al mio addome, alle spalle ed al petto. Che noia.
    Aprii l'ombrello e probabilmente, con grande sorpresa avversaria, poterono notare che quel tessuto era resistente come l'acciaio temprato. Così parai il primo attacco, finendo di concentrare il mio potere nelle gambe e spiccando un lungo salto riuscii ad evitare gli altri tre attacchi alto cinque metri in direzione della fine del ponte.
    Iniziai a correre, ormai le nostre truppe l'avevano quasi completamente conquistato.
    Non mi curai dei quattro che mi stavano attaccando semplicemente sgusciai tra le truppe alleate portandomi sempre più avanti... oggi la loro vita era salva (forse).
    Chissà se avrebbero tirato un sospiro di sollievo.

    Un grande spiazzo



    si apriva davanti a noi ed a sette metri di distanza sembravano esserci dei tipi leggermente più forti di quelli di prima.
    Le energie dei miei "compagni" sembravano concentrarsi su di loro, avrei voluto fare lo spettatore, godermi la scena, ma era proprio per questi nemici che avevo tralasciato gli altri insetti.
    Flash, petali di rose, ognuno aveva i suoi metodi, ma il fine non cambiava... volevano la morte del nemico, come me.
    Il mio punto di forza era l'acqua.


    Come può l'elemento
    che dona la vita,
    essere altrettanto violento
    e pericoloso?




    I nemici erano dislocati, non avrei potuto prenderli di mira tutti, osservai velocemente la situazione valutando la posizione nella quale il mio attacco avrebbe avuto il maggior danno possibile.
    I miei sensi erano totalmente all'erta.
    Iniziai a spostare l'acqua che mi circondava nella zona con la maggior concentrazione di nemici, sfruttando al meglio l'occasione datami anche dalle tecniche dei miei compagni per far passare il tutto in modo inosservato.
    In fondo quegli avversari dovevano ormai essere alquanto storditi, o così presumevo.

    Il liquido si sposto velocemente



    Scorreva a livello del terreno e con un'attivazione improvvisa di mana essa si sarebbe ersa con violenza verso l'alto, creando delle appuntite stalattiti di ghiaccio, se i nemici non si fossero spostati sarebbero probabilmente rimasti impalati.
    Sarebbe stata una scena di violenza memorabile, o almeno così speravo

    Con l'ombrello ancora in mano



    Avrei goduto nel vedere la sofferenza continua dei miei nemici, così ero fatto, una bestia sanguinaria che non sa cambiare.
    Quella tomba di ghiaccio si sarebbe estesa per dieci metri, anche se a costo di un alto dispendio delle mie risorse di energia.
    Ma ne sarebbe valsa la pena per vedere il terreno colorarsi di un colore rosso vermiglio.
    Godetevi la vostra tomba di ghiaccio, creata con amore per voi.



    [Tabella combattimento]


    ghgh1ncTabellacombat. ghgh1ncghgh1ncScHeDaghgh1nc
    M ana 75/100

    S a l u t e 100/100

    RiAsSuNto PoSt


    Mi proteggo dagli attacchi avversari e creo stalattiti di ghiaccio per impalare i capitani, sfruttando lo stordimento generale.







    ghgh1nc

    ghgh1nc

    ghgh1nc


    Verde pensato da parte del buono
    Blu pensato da parte del malvagio
    Rosso parlato

    Tecniche utilizzate per esteso.

    Nome: Jump
    Il caster concentra nelle gambe una media quantità di mana che gli consente di spiccare un velocissimo salto (circa 5 metri), l'atterraggio comunque non è un problema, non causerà danni poichè il mana viene rilasciato all'ultimo momento per proteggere gli arti inferiori dalla caduta.
    costo: basso


    Water controll!
    Zischtar è in grado di controllare le acque, sia quelle da lui generate, sia quelle con le quali entra in contatto.
    Egli è in grado di trasformarle di stato facendole diventare allo stato aeriforme, liquido, oppure allo stato solido.
    La quantità massima di liquido controllato raggiunge i 100 litri, l'acqua controllata non può allontanarsi da lui più di 7 metri.
    L'acqua può essere controllata anche se lo stato della materia cambia e diventa ghiaccio o aeriforme.
    Le armi create dal ghiaccio si spezzano se sottoposte ad una resistenza maggiore a quelle delle ossa.
    Gli scudi o altri sistemi di protezione hanno una resistenza leggermente inferiore a quella del normale acciaio temprato, questo significa semplicemente che il loro utilizzo principale è quello di rallentare la velocità dei colpi ed il loro danno finale se andassero a segno.

    Potrebbero riuscire a fermare solo armi di infima potenza, come del semplice legno, piccoli pugnali... ecc

    All'aumentare del mana speso per la creazione di armi, la resistenza e la potenza di esse aumenta proporzionalmente.
    Se il costo è pari o superiore a medio essi avranno una resistenza pari all'acciaio temprato.
    Se si creano mini-armi la scaletta rimane quella classica da regolamento.
    Per quanto riguarda gli scudi essi saranno sempre solo in grado di rallentare i colpi e diminuire la potenza d'attacco.
    La resistenza aumenta proporzionalmente al mana speso, questo significa solo che i colpi saranno più rallentati e meno potenti.
    [consumo variabile]

    Passiva + variabile: 7 punti


    Usata come tecnica per creare le stalattiti a consumo alto



    CITAZIONE
    Passive
    Water Essence!
    Riassunto: Genera dell'acqua potabile

    Fear!
    Riassunto: causa terrore nella gente.


    Water controll!
    Riassunto: controllo di 100 litri d'acqua, creazione armi.
     
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    Battesimo di Fuoco




    Il colore cremisi del rosso purpureo ormai stava diventando essenza dominante in quel pezzo di mondo caotico: fendenti ad intercettare la carne nel far sì, che l’egiziano aprisse il percorso, e io come onesto gregario a dare supporto. L’azione, per quanto fossimo poco conoscenti l’uno dell’altro fu ben sincrona, e presto il nostro obiettivo venne raggiunto nel posizionare le nostre figure a distanza perfetta per intercettare chi più degli altri avversari fosse dedito al comando: i lacci neri – fottuti bastardi – ben conosciuti dal sottoscritto in quanto nemici giurati del mio capitano, e adesso, nemici anche in questa guerra dove io rappresentavo con la mia modesta figura l’intera ciurma della Black Omen.
    Ottimo, un motivo in più per dare fondo ad ogni mia energia, ad ogni mia motivazione più profonda, in quello che ora era diventata una questione fin troppo personale. Per me singolo, era impossibile identificare chi fosse speciale in mezzo a quel postribolo di risorse umane - e essere solo un rifinitore che doveva terminare un azione impostata da qualcun altro - ma grazie all’egiziano, tale possibilità fu percorribile, e ciò che prima era celato ai miei occhi, ora, diventava nitido bersaglio da neutralizzare il più presto possibile.

    Sono miei!

    ° E' tutta una questione di ritmo e respiro °


    Fu come se il tempo rallentasse, come se ogni situazione esterna alla mia fosse estranea, in un epicentro che era il fulcro dell’azione delle mie braccia a caricare e scoccare i dardi che dovevano mortalmente ferire. Sei frecce, sei singoli colpi a dover riuscire nell’intento di penetrare ogni obiettivo, e fare il loro compito nell’essere spediti in punti che dovevano uccidere sul colpo senza che vi fosse possibilità di sopravvivenza. Occhio, gola, fronte, questi erano i punti scoperti da apparenti armature impenetrabili che non permettevano a colpi semplici di abbattere l’obiettivo. Così, nel mentre Amon mi garantiva copertura con un colpo di imponente potenza, fu come se le frecce fossero concatenate ad esso, nel tentativo di colpire i punti vitali scoperti che dovevano dare asilo ai miei dardi per lasciare che la speranza si tramutasse in concreta realtà di mandare all’altro mondo altri sei elementi. I suoni vennero ovattati, lo scenario ristretto nel solo puntare quei sei balordi che ignari del mio talento continuavano a primeggiare sul campo, ma che presto – almeno io speravo – avrebbero lasciato questo mondo.




    SPOILER (click to view)
    { Critico ~ 40% . Alto ~ 20 % . Medio ~ 10 % . Basso ~ 5% }
    Energia: 90%
    Status Fisico: Ottimo
    Note: Con tanto di scuse, non si ripeterà questo ritardo =___="
    Tecniche:

    Ability_hunter_runningshot
    Estrazione rapida» [2 pnt]
    Tecnica di tiro che, come dice il nome, si basa tutta sulla capacità di estrarre e scoccare praticamente all'istante. I movimenti sono ridotti al minimo per arrivare alla massima sintesi tra rapidità e precisione: in questo modo si possono rilasciare sino a 10 frecce in un tempo brevissimo, simile a quello necessario a un fendente di spada per raggiungere il bersaglio.
    - Scaletta: 4 - 6 - 8 - 10
    Consumo: Variabile Medio 6 frecce



    Il perfetto arcere» [3 pnt]
    Ability_hunter_focusfire
    Arco: Questo arco, caratteristico nelle forme e nella procedura di costruzione, viene prediletto dagli amanti delle armi leggere e maneggevoli. Costruito seguendo fedelmente la tradizione artigianale, l’arma rappresenta il perfetto connubio tra bellezza e utilità.
    Una delle caratteristiche principali dell'arma è la doppia curvatura del legno, nel senso che essa è esattamente invertita quando l'arma dalla posizione di riposo viene portata, nell'atto del lancio, alla tensione completa; le due estremità, ovvero le punte, sono state incurvate nel corso della lavorazione riscaldando a vapore e piegando la placca di rivestimento. L'impugnatura è stata realizzata in due fasi differenti: dapprima si è rivestita tutta la parte centrale dell'arco con uno strato di pelle bruna; quindi la parte centrale di tale avvolgimento è stata tagliata e rimossa assieme agli altri elementi di copertura, lasciando scoperto il legno.
    In quel settore è stato così possibile procedere ad un'ulteriore rifinitura della forma, con piccoli e precisi intagli atti a donare all'impugnatura una forma che consentisse una presa comoda e sicura nella mano dell'arciere. Ultimato l'arco è stata fissata la corda, precedentemente realizzata con intrecci di fibre di canapa e crini di cavallo altamente selezionati.

    Ability_hunter_wildquiver
    Faretra: Assieme all’arco viene presentata anche una splendida faretra.
    Essenziale per ogni arciere o balestriere, la faretra permette di portare con se una riserva di frecce che può risultare vitale in caso di battaglia prolungata.
    Questo esemplare di faretra è stato studiato appositamente per avere il minimo ingombro e la massima comodità. Pur infatti andando applicata alla cinta non limita i movimenti dato che le sue ridotte dimensioni non causano eccessivo ingombro e in caso di necessità può essere portata anche a tracolla utilizzando una cinghia.
    Questa faretra è stato realizzata ripiegando su se stesso e cucendo varie parti di cuoio di colore scuro, così da render la struttura più flessibile e resistente. Alcuni disegni attorniano tutto l’oggetto, riproducendo fedelmente motivi elfici caratteristici.
    Trattata da ultimo con polveri speciali per farla diventare lucida, la faretra ha una capienza approssimativa di 20 frecce.

    Ability_hunter_longshots
    Frecce: Le presenti Frecce Lunghe sono utilizzabili con qualsiasi tipo di arco ma non con le balestre. Sono lunghe ciascuna un braccio e, a differenza delle normali frecce, sfruttano la loro lunghezza e la loro particolare fattura per aumentare precisione e potenza del lancio.
    L’asta è in legno di frassino, conosciuto per la sua elevata durezza e poca flessibilità, che si può riconoscere per il suo colore bianco rosato. Le punte coniche sono state ottenute colando il ferro fuso in appositi stampi e lasciato solidificare.
    A termine di ciò sono state forgiate dai Mastri Fabbri della Masseria e successivamente le punte applicate mediante incastro e colla di pesce. Per l’impennaggio sono state utilizzate delle penne miste di volatili, poste nelle apposite scanalature e tenute salde mediante utilizzo di colla di farina.
    [Tot. 20 frecce]


    Lama celata» [1 pnt]
    Tratto distintivo degli Assassini, la lama celata è una polsiera in cui è nascosto un meccanismo a molla, attivato con un rapido scatto del polso; ideale per le uccisioni silenziose (in basso profilo) o rapide (in alto profilo), presenta essenzialmente un inconveniente dovuta alla scarsa praticità durante i duelli poiché non la si può usarla per attaccare direttamente il nemico o per parare gli attacchi ma solo per finire un nemico a terra; tuttavia se si contrattacca con la lama nascosta si può uccidere rapidamente qualsiasi nemico anche se richiede un tempismo maggiore rispetto alle altre armi. Il meccanismo della lama indica l'assoluta devozione dell'assassino alla causa: richiede infatti l'amputazione di due falangi dell'anulare per usare al meglio l'arma.
    [


    Ability_hunter_eagleeye

    Hawkeye» [15 pnt]
    Un arciere non è solo un combattente che sfrutta un attrezzo di legno ricurvo per scagliare paletti acuminati: no… esso è molto di più. La vista - suo vantaggio fondamentale - è talmente affinata e reattiva da renderlo sensibile al minimo dettaglio: molto più di qualsiasi altro guerriero o combattente di provata esperienza. Avere una vista nitida anche di notte e dove la luce scarseggia rendendo il normale senso orbitale inefficente o, osservare accuratamente un minimo spostamento del più impercettibile movimento apparentemente celato allo sguardo comune; questo è un arciere: un eletto donato della vista di un falco. Questa sua straordinaria visuale gli consente di osservare dettagli da altri ignorati e da lui invece nitidamente visibili - potendo in questo modo colpire bersagli in movimento o apparentemente nascosti, o al contrario, essere lui a muoversi tenendo l'obiettivo sempre a portata di tiro: riuscendo tramite il suo duro addestramento con l’arma arcuata ad avere un’eccezionale precisione e una mira infallibile.
    [Scurovisione] [Vista migliorata] [Mira perfetta]
    [Triplice Passiva].
     
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    Un cinabro più cupo tinge la terra rossa di Sequerus, ma nessuno ha occhi per vederlo mentre è costretto ad avanzare tra i cadaveri, fingendosi sordo alle suppliche e alle preghiere e insensibile all'orrore in cui rabbia, dolore e paura si mescolano insieme fino a perdere di senso... perché nessuno può permettersi di prendere atto di quella follia senza smarrire il la ragione. Perché con quella consapevolezza non si può continuare a sguazzare in mezzo al fango, solo per guadagnare qualche metro ancora, più addentro a quell'inferno.

    Avete conquistato il ponte. L'avete pagato col prezzo del sangue e dell'acciaio, ma questo è a malapena il primo passo nella vostra marcia: i Lacci Neri e il grosso delle truppe dei Governatori -quelle più esperte e pericolose- sono sempre schierate in attesa del vostro arrivo... ma neppure loro sono preparati a quello che accade quando il Prescelto dell'Atharvaveda prende posto alla testa del fronte della Resistenza.

    Più di una volta, l'Ambasciatrice Odayaka, la Rossa Beesech e il Silente Sagramor -i due compagni come lui fuggiti dall'Enclave- hanno trovato il suo spirito abbagliante per il coraggio e le alte virtù dimostrate, ma quando un suono possente e intimidatorio vibra dai suoi polmoni, e la pelle di alabastro del Principe Naga inizia a splendere, anche i suoi nemici hanno modo di comprenderlo – sebbene in senso più letterario.

    Il flash accecante emanato dalle scaglie del Serpente sortisce l'effetto sperato: forte della rapidità con cui è stato scatenato, l'effetto sorpresa è garantito, e i primi soldati dei Governatori già cadono al suolo come sacchi di patate non appena gli viene tolta la possibilità di vedere da che parte sta giungendo l'attacco; a rincarare la dose -così da allungare le distanze in quella corsa alla vittoria-, l'intervento del Saint non si fa attendere, e gli alleati lo vedono liberare il potere della sua aureola dorata e chinarsi a toccare il suolo.

    Le aiuole fiorite che -subito dopo- germogliano e sbocciano ai piedi dei cavalli degli Ufficiali, invece, non le scorge nessuno: i ribelli sono troppo lontani, i nemici momentaneamente ciechi, e mentre la fragranza -dolcissima quanto insidiosa- si spande nell'aria, nessuno ha il tempo di farsi domande; non solo i Lacci Neri, ma anche i loro cavalli e buona parte degli uomini attigui iniziano a barcollare sotto l'effetto del veleno, e molti fantini finiscono disarcionati, a rotolare nella polvere.

    Quando quelli che urlavano gli ordini vengono a mancare, le reazioni sono variegate: c'è incertezza nei veterani, che si guardano l'un l'altro in attesa di istruzioni che hanno smesso di arrivare, panico nei novellini, che si vedono d'un tratto orfani e sperduti, e desiderio di sopravvivenza in quelli che ripiegano verso le retrovie o mollano le armi per darsi alla fuga; alla fine, mentre i ribelli rompono gli indugi e si gettano avanti, i servi degli usurpatori -quelli che hanno già visto e vissuto una battaglia, per lo meno- convengono che non fa tanta differenza avere qualcuno o nessuno a dirti di uccidere il nemico, e sulle loro spalle ricade la responsabilità di contenere la carica degli uomini liberi dell'Ovest.

    Nel caos che dilaga ovunque, gli Eroi proseguono la loro avanzata: richiamati a rapporto i suoi soldati alati, Sarah li sguinzaglia alla caccia dei comandanti che ha intravisto tra le ultime file, e per loro è facile neutralizzare il primo di quei comuni umani, accecati dalla luce, intossicati dal veleno soporifero e disarcionati dai loro cavalli; tuttavia, il Laccio Nero preso di mira non è il solo nei dintorni, e il percepire entro il raggio dei suoi sensi la presenza di non-umani -o comunque esseri diversi dagli umani di Endlos- sembra fargli capire che è in pericolo e che urge fronteggiare la minaccia.

    L'Ufficiale scatta in piedi con la destrezza e l'eleganza di un artista marziale -dandosi un'improvvisa spinta con le anche-, e con una consapevolezza che ha del sorprendente sembra essere in grado di trovare i nemici nonostante -è evidente- il lampo di luce debba averlo privato della vista: con movimenti sicuri -che lasciano intuire quanto poco il veleno lo stia affettando-, il comandante ruota su sé stesso, eseguendo una spazzata che sbalza via i due Enling armati di mazze; quelli vengono prontamente ingaggiati in corpo a corpo dalla confusa marmaglia avversaria, ma è fin troppo evidente chi sia il nemico più pericoloso in zona.

    Eccoli, sono lì: sono dieci in tutto e non aspettano che noi!
    reso ebbro dall'esaltazione guerriera, Amon indica a Hiei i prossimi bersagli
    Finalmente si fa sul serio.

    Silenzioso come sempre, il Pirata non replica in alcun modo alle parole del compagno, ma con la mente piena di pensieri e il cuore forte di molte motivazioni, egli passa rapido all'attacco: una volta giunto in vista e -più di questo- a portata di tiro, l'Arciere incocca le sue frecce, e con una mirabile prova di abilità -impensabile per un uomo mortale- libera contemporaneamente ben sei dardi, che prendono direzioni diverse.

    Nello stesso momento, come ad aprirgli la strada, l'Egiziano esercita il controllo del Respiro Divino nel proprio corpo e concentra l'energia nel braccio destro -quello della spada- per poi incanalarla nel metallo e sferra un fendente che veicolerà quella forza distruttiva: il potere si libera selvaggio, dando forma ad un'eterica mezzaluna luminosa, che sibila verso il centro dello schieramento nemico... e al primo contatto con la più vicina fila di soldati che viene a trovarsi nella traiettoria del colpo, vite si spezzano come spighe mature sotto il bacio della falce, zampillando macabre fontane di sangue rosso dai corpi mutilati sotto il cielo del meriggio.

    Le frecce del bucaniere fanno il resto, ma con la sua decisione di colpire ben sei Ufficiali ha purtroppo mirato ad obiettivi troppo dislocati e distanti tra loro, e sono solo due i Lacci Neri che vengono effettivamente colpiti e incontrano una rapida morte; degli altri quattro dardi, uno viene eluso da una schivata sapeiente del soldato cui era diretto, un'altro finisce pre conficcarsi al suolo a causa della traiettoria sfalsata dalla furia dello scontro, e gli ultimi due prendono due soldati semplici in punti dolorosi ed incapacitanti -uno al ginocchio e l'altro alla spalla-, ma in punti potenzialmente non vitali.

    Poco più indietro -ancora intenti a battagliare sul Ponte- restano solo la Volpe e il Folle.
    Mugen è stato impegnato in un corpo a corpo sincopato da ben tre ronin... presto due, dal momento che il più vicino, reo di aver riaperto -tanto in senso fisico quanto in quello emotivo- la vecchia ferita inflittagli al Kijhana Fahari, è il primo a subire la rappresaglia del Demone e a cadere a terra con la gola squarciata da un singolomorso spietato.

    “ROAR!” - ringhia contro di loro, restituendogli la ferocia ricevuta
    e mettendo loro addosso così tanto timore da spingerli ad arretrare di un passo... può non sembrare molto, ma è abbastanza da fare la differenza, perché quando la sua giusta furia li incalza, le loro ginocchia tremano e le mani non stringono più la spada con la stessa decisione. Dopo averne avuto facilmente ragione, la Volpe può proseguire oltre il ponte.

    Che noia. – è invece il commento sprezzante con cui il giovane albino -parati i fendenti dei suoi avversari col suo strano ombrello d'acciaio- si disimpegna dal confronto coi quattro veterani dell'Ovest per addentrarsi tra le linee nemiche; ai pesci piccoli penseranno i suoi alleati, pensa, e le sue attenzioni si concentrano sugli uomini del Laccio Nero,

    Da dieci che erano, ne sono rimasti in piedi solo quattro, e mentre uno di loro ancora ingaggia battaglia con gli Enling servitori di Sarah, altri due -e mezzo battaglione schieratosi intorno a loro- fanno la fine degli spiedini a causa delle stalattiti di ghiaccio improvvismanete sorte dalla terra rossa di Sequerus – opera dell'imprevedibile azione di Zichster.

    Godetevi la vostra tomba di ghiaccio, creata con amore per voi.

    La battaglia infuria, e voi continuare ad avanzare tra i cadaveri e gli agonizzanti aprendovi la strada con ogni brutalità che si rende necessaria, e gli scontri proseguono ancora per interminabili minuti, finché i due Lacci Neri rimasti -coriacei e capaci, come ci si aspetterebbe da degli Ufficiali nemici- non spezzano l'assedio intorno a loro lasciando molti dei vostri nella polvere.

    È allora che levano le spade al cielo ed urlano ordini che sembrano una fuga... o, a giudicare dal rigore ritrovato con cui i sopravvissuti reagiscono, un ritirata strategica verso i cancelli che vi separano dalla zona periferica della città: le truppe dei Governatori arretrano, e i soldati del vostro schieramento si muovono per incalzarli, inseguendoli nonostante né Odayaka né nessun altro abbia dato l'ordine in tal senso.

    In decine varcano le porte d'accesso alla città, prima che un rombo faccia tremare la terra che calpestate e lampi di fuoco vi informino delle avvenute esplosioni: un denso ed acre fumo di polvere da sparo si solleva dai crateri scavati con violenza nella terra rossa, e mentre con cautela vi disimpegnate dagli ultimi oppositori sul campo, iniziate ad intravedere l'arma che ha sparpagliato vite di uomini come fogli di carta in un uragano.

    Gusci di metallo bruno, con ruote cingolate e lunghe canne di arma da fuoco,
    minacce che puntano verso le porte e verso di voi.
    Il gioiello del lavoro delle fucine della Sorella Nera di Undarm.
    I carri-armati della Signa Infero.

    « State attenti! »
    urla Beesech, da qualche parte, in mezzo al trambusto
    « Via dalle porte! »

    Ma è comunque troppo tardi: molti Ribelli -del tutto ignari di una simile tecnologia- non sanno cosa siano quei quattro mostri di ferro, comparsi tra le case abbattute per farvi posto, e -colti alla sprovvista- si gettano in avanti con le armi in pugno; non colgono per tempo l'avvertimento che gli è stato lanciato, e mentre colpi di spada e affondi di lancia percuotono senza efficacia gli scudi dei mezzi blindati. Non sono i colpi di mortaio a porre fine alle loro vite, bensì la semplice marcia dei congolati, che li schiaccia come formiche.

    In più, otto soldati in uniforme -simili ai cecchini che avete già visto sulle camionette- prendono posizione in cima alle mura -bastioni ricavati dalla naturale pietra del Picco- e puntano i loro fucili di precisione su di voi... o, per amor di precisione, una metà punta alla testa di Odayaka; l'altra a quella di Namas. E fanno fuoco.

    Fino ad ora, in campo aperto ve la siete cavata egregiamente, ma...
    Decisamente, quelli sono un'altra questione: ora, dovrete fare sul serio.

    Behold the Enemy Lines

    Bene: le vostre azioni -combo davvero ben congeniate: mi avete colpito!- vi hanno permesso di conquistare anche lo spiazzo dopo il ponte, quello antistante le mura; dei dieci Lacci Neri, ne sono rimasti solo, e sono questi che hanno ordinato di ripiegare dietro i cancelli.

    I Ribelli che si gettano all'inseguimento, vi permettono di capire che i Nemici sono ben lungi dall'essere in rotta: schierati ad attendere che abbandoniate il riparo delle mura (alte dieci metri e ora presidiate) per procedere all'invasione del Picco della Guardia, ci sono ben quattro carri-armati.
    Dopo aver salutato con una salva di benvenuto i primi che si sono arrischiati a varcare le mura, le armi iniziano a muoversi per venirvi incontro; quando inizia il vostro turno di azione sono a circa dieci metri dalle mura – non siate autoconclusivi su di loro!

    In più, come se questo fosse poco, otto cecchini compaiono sulle mura; i loro ordini -facilmente intuibili- sono di tagliare la testa della Resistenza, cioè assassinandone i due leader; i quattro proiettili contano come una tecnica Alta complessiva.

    Vi lascio carta bianca su come intervenire in questa situazione, e -visto che mi state piacendo- vi concedo una “carta jolly”, che consiste nell'intervento a vostro favore di un PNG per alleggerirvi le fatiche – decidete di comune accordo e comunicatelo in Bacheca ;*

    Per finire, vi invito a fare -sempre in bacheca-
    tutte le domande del caso se qualcosa non è chiaro.
    Prossima scadenza: 8 Luglio, compreso.

     
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    I due Ronin indietreggiarono di fronte al feroce ruggito del Demone Volpe, con in corpo il timore di quella bestia feroce. Non avevano abbandonato la lotta, ma adesso impugnavano le armi con minore decisione, forse pentiti di aver ingaggiato battaglia con la belva dal pelo rosso.
    Se non altro perché la furia incalzante di Mugen li aveva trovati con la guardia scoperta.
    Qualche secondo più tardi lui era pronto a lasciarsi alle spalle il ponte, loro due a far compagnia all'amico caduto con la gola squarciata, nel freddo abbraccio di un suolo insanguinato.

    La battaglia continuava ad imperversare.
    Odore di sangue e di morte ovunque.
    Non poteva capire a chi appartenesse, ma avanzando si ritrovò a superare cadaveri appartenenti ad entrambi gli schieramenti.

    La guerra richiedeva il giusto tributo di sangue da tutte le parti in gioco.

    Sebbene avessero preso il ponte e conquistato lo spiazzo adiacente non era certo il momento di cantare vittoria.

    Il lontananza oltre le porte quattro mostri di ferro presero ad avanzare, mentre altri soldati prendevano posizione sulle mura puntando i fucili.

    Quegli ultimi erano le sue prossime prede, o meglio i quattro a destra rispetto alle porte.
    Era suo dovere colpire laddove gli altri non potevano arrivare.

    Si alzò dunque in volo sorvolando scontri e cercando di tenersi lontano dal fuoco nemico.

    Dannati umani e loro pallottole di piombo.
    Non doveva permettere che quei cecchini continuassero a scaricare colpi dall'alto della loro posizione.

    Giunto in prossimità delle mura scalciò l'aria con vigore.
    Avrebbe preso quota in un istante raggiungendo la sommità.
    Una volta arrivato fin lì avrebbero fatto i conti con tutto il suo furore.

    Col palmo libero avrebbe toccato il primo soldato riversandogli addosso l'energia di una spinta poderosa, nel tentativo di farlo finire addosso agli altri e consentirgli di finire il lavoro.

    Zanna, artiglio e lama non erano certo sazi.

    Avrebbe preso le mura ad ogni costo.



    CITAZIONE
    Condizioni fisiche: ferita al fianco
    Condizioni psicologiche: furioso
    Energie: 95%-10%-10%=75%

    Note: :flwr:

    Tecniche utilizzate:

    ~Scatto della Volpe
    L'haori bianco, dono dalla misteriosa volpe dal pelo bianco, ha donato a Mugen la possibilità di fluttuare nell'aria in libertà. Il demone ha dunque sviluppato delle particolari manovre che gli consentono di sfruttare al meglio la possibilità di questa libertà di movimento.
    In particolare Mugen scalciando l'aria con vigore ottiene come risultato un movimento ultra rapido. Un azione veloce che sfrutta la forza delle gambe e i poteri dell'haori, che consente alla volpe di ritrovarsi in pochi istanti ad una distanza massima di 7 metri.
    Consumo: Medio Durata: Istantanea

    ~Spazzata del Grande Demone
    Sofisticata tecnica per il combattimento corpo a corpo. Nota anche come la tecnica che non ferisce, almeno direttamente. All'apparenza un vigoroso colpo portato con una o entrambe le mani. La particolarità del colpo è che questi non produce alcun danno da impatto sul bersaglio, il quale percepirà come semplice tocco il contatto col Demone Volpe. L'unicità della tecnica sta appunto nel mondo in cui viene trasmessa e dissipata l'energia impiegata da Mugen. Al bersaglio verrà trasmessa infatti una sorta di spinta diffusa su tutto il corpo, che tenterà di scagliarlo all'indietro. Eventuali danni saranno dovuti magari all'impatto successivo con ostacoli di qualche tipo.
    Consumo: Medio Durata: istantanea

    Passive:

    ~Retaggio di una volpe Rossa:
    Che cos'è esattamente un demone volpe? Nessuno lo sa con esattezza, ne esistono varie razze, varie tribù e una moltitudine di sottospecie... sebbene siano molto difficili da incontrare, creature furbe e sfuggenti. La varietà a cui appartiene Mugen ha molti tratti in comune con la comune volpe rossa selvatica, una descrizione spicciola porta infatti a definirlo come una grossa volpe dalla postura eretta, col pollice opponibile e in grado di parlare. Inoltre un demone volpe ha un ciclo vitale molto molto lungo, infatti Mugen, con qualche centinaio di anni, è da considerarsi nel pieno della giovinezza. Non è chiaro cosa accada ad un demone volpe una volta invecchiando... si sa solo che il suo manto diventa completamente bianco e abbandona il branco dei più giovani per andare chissà dove. O almeno è questo che si crede, uno strano meccanismo si innesca nelle giovani volpi nei confronti dei membri anziani, o per lo meno nei confronti dei membri anziani che hanno superato la Soglia. Non riescono più a ricordarsi di loro, o meglio non riescono a focalizzare l'attenzione su coloro che hanno superato la Soglia. Per questo si parla di Soglia, una sorta di soglia dell'esistenza. Certo ci si ricorda della vita trascorsa insieme e delle imprese compiute da un membro scomparso, ma ad un certo punto questi scompare nell'oblio ed è anche difficile da individuare il momento esatto in cui avviene l'attraversamento della Soglia. Si tramanda inoltre di incontri con volpi bianche nel corso dei secoli e in momenti particolari della storia, ma i racconti sono tutti un po' vaghi e si perdono nel ricco folklore delle volpi rosse.
    Come detto un demone volpe è una creatura fuori dall'ordinario, i loro sensi sono superiori a quelli di un qualsiasi umano. Sono in grado di fiutare ed identificare una qualsiasi creatura in un raggio d'azione estremamente ampio e seguire una traccia per loro è estremamente facile.
    Se non bastasse sono creature forti e veloci, in grado di affrontare qualsiasi avversità. Le loro capacità uditive si estendono oltre l'immaginabile, un demone volpe riesce facilmente a distinguere il battito di un cuore e un sussurro appena sospirato in un raggio d'azione di decine forse centinaia di metri...Inoltre dispongono di micidiali armi naturali: artigli in grado di lacerare la carne e zanne in grado di spappolare le ossa. Non bisogna lasciarsi ingannare se spesso si mostrano come esseri bonari e pacifici. Una volta fiutata la preda, difficilmente la lasciano andare...
    [Bonus forza +50% (5 punti), Olfatto iper sviluppato raggio d'azione: 30 metri in duello (5 punti), zanne e artigli (2 punti); Caratteristiche bloccate: Vista notturna, udito iper sviluppato (5 punti)]


    ~Reliquie di una volpe Bianca:
    Mugen è uno dei pochi che può vantare di aver incontrato una Volpe Bianca nella sua vita. Forse perché i più se ne dimenticano. In realtà anche lui dubita di quanto avvenuto e dei vaghi ricordi che ha dell'incontro, se non fosse che quell'incontro gli ha lasciato una prova tangibile. Infatti l'unica certezza della Volpe Rossa è il dono ricevuto dalla misteriosa Volpe Bianca: il velo. Un nome sibillino per una reliquia altrettanto enigmatica. Il velo ha l'aspetto di un haori bianco, che al tatto sembra fatto di seta. Nessuno potrebbe mai sospettare l'origine indefinita di un tale manufatto né tanto meno indovinare il suo potere latente. Oltre ad essere baluardo e prova di un'esperienza vissuta l'haori dona a chi lo indossa straordinarie capacità. Mugen ha infatti scoperto che indossando l'haori può facilmente fluttuare in aria, come se fosse privo di peso, come se fosse uno fantasma...
    [Abilità passiva di volo (1+5 punti), altre particolarità per ora sconosciute]


    Equip:

    ~Lama di una Volpe guerriera:
    Mugen è sempre accompagnato dalla sua spada. Realizzata in acciaio itemprato, si tratta di un arma di ottima fattura. La lama raggiunge i 120 cm di lunghezza, perfetta e bilanciata. Ha uno spessore di 1.7 cm nella sezione centrale. La lama si assottiglia sempre più verso i bordi, creando un doppio filo estremamente tagliente di appena un mm ed una terribile punta acuminata. E' dotata di guardia sempre in acciaio da 15 cm, e di un elsa di 25 cm, che permette un’impugnatura comoda e salda. L’intero oggetto ha una colorazione grigiastra. La spada è stata bene studiata per quanto riguarda il peso, che non supera i due chilogrammi. Normalmente riposta nel suo fodero grigio senza particolari ornamenti, che la volpe tiene al fianco sinistro. Uno strumento valido e funzionale.


    ~Bokken di Fanedell
    Non con il solo acciaio combatte il samurai e benché il Demone Volpe abbia con sé delle vere e proprie armi naturali, Fanedell gli ha fornito ciò che accompagna tradizionalmente l’addestramento dei samurai e anche alcune delle battaglie successive al completamento della sua formazione: una spada di legno dalla forma e dalle dimensioni di quella delle armi più tipicamente usate dai samurai. Tuttavia questo non è un mero pezzo di legno, per quanto pregiato, ma ha altresì una proprietà particolare: se impugnato e con la previa spesa di un quantitativo Variabile di energia, l’arma può allungarsi di altri tre, cinque, sette o dieci metri, risultando così utile in svariate situazioni, anche non prettamente combattive.
     
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    Mozart Von Baltasar
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    ~ { Presidio Ovest, Picco della Guardia


    Esplosioni. Sangue ovunque.
    Questa era la battaglia, niente ne nascondeva il volto orrendo. Eri così abituato a tali schermaglie che, ormai, il tuo cervello le analizzava senza enfasi: solo una pila di corpi destinati ad accasciarsi, gli uni sopra gli altri. Tante madri e altrettante mogli avrebbero pianto a diritto per la perdita di chi era loro caro. E tu, là in mezzo, a distruggere i sogni di coloro che speravano, l'indomani, di poter tornare a casa e vedere ancora i loro figli.

    Coperto d'oro come il Sole, abominevole agli occhi dei nemici come una sentenza... abbassavi la tua esistenza quant'era sufficiente per procedere, dritto e senza pietà, verso la meta finale: la liberazione di Sequerus. Così eccoti già pronto, le mani in terra e il Cosmo in tumulto; quattro rovi sarebbero sorti dal terreno in prossimità dei cecchini, quelli sul lato destro. Avrebbero fatto ciò che era in loro potere per scaraventarli giù, dove sfracellandosi avrebbero trovato la giusta fine.
    Ciò non prima d'aver indicato al tuo compagno tiratore la presenza di altri cecchini, precisamente sull'altro lato.

    Terminato il tuo attacco, ti saresti portato -volando- verso le mura, evitando però d'incappare nell'avanzata, o nel fuoco, dei carri-armati che già avevano salutato le vostre forze, con una pioggia fiammante e terribile. Avresti trovato il modo per disfarti anche di loro: ogni cosa a tempo debito!

    Forza! Non fermiamoci, possiamo vincere!

    Il tuo incitamento si sarebbe forse perduto nella baraonda.
    Ma non per questo fu inutile.



    CITAZIONE

    STATUS

    Status Fisico: Ottimale 100%
    Ferite Riportate: Nessuna

    Condizione Mentale: Diamoci dentro!

    Mana Consumato: 10%
    Mana Residuo: 80%

    Altro: casto i rovi verso i 4 cecchini sul lato sinistro; a dispetto del medio speso, creo 4 rovi e non 6 (ogni rovo è la metà di un Basso): li uso prevalentemente per tentar di scaraventare via i nemici dalle mura, così da farli sfracellare.

    EQUIP

    Gold Cloth dei Pesci
    { Equip Armatura }
    Passive: Peso Leggero, Integrità
    Attive:

    Pandora's Box
    { Equip Box }
    Passive: Sacca Dimensionale
    Attive: ndr.

    It's Six o' Clock
    { Equip Orologio }
    Passive: nessuna.
    Attive: non usata.

    Dagger Rose
    { Equip Rose/Coltelli da Lancio }
    Passive: nessuna.
    Attive: non usata.

    ABILITA' PASSIVE

    Seventh Sense
    Passive: Mana +10%

    The Graceful Death
    Passive: Malie (Timore + Rispetto)

    Cosmo's Empowering
    Passive: Sfondo Cosmico

    Fly me to the Moon
    Passive: Volo

    ABILITA' ATTIVE

    Souverain de Ronce
    Al cosmo del Mozart rispondono rovi e rampicanti di vario genere, spesso coperti di spine o aculei possenti. Il loro raggio d'azione (4 metri a Basso, 6 a Medio, 10 ad Alto e 15 a Critico) ha il Cavaliere come centro e, pur dipartendo esclusivamente da lui, entro tali limiti potranno emergere ove questi lo desideri. Sempre in virtù dell'energia profusa, è possibile disporre di più rovi (4 elementi a Basso, 6 a Medio, 8 ad Alto e 10 a Critico) aizzandoli contro un bersaglio così come la fantasia vuole: per stritolare, per fustigare, per aggrapparsi, per strangolare... L'unico limite alla versatilità di questa tecnica è Mozart stesso, oltre alla quantità di Cosmo a sua disposizione.
    Attive: Rovi Spinati (Consumo Variabile Medio)

     
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    Inaspettatamente il nemico non reagì molto né al flash, né alla fragranza dei fiori di Mozart e Sarah poté notarlo dal modo in cui fronteggiò i quattro soldati. Ma quelli più stupiti furono i quattro ragazzi, vedendosi sbalzare all'indietro e rendendosi conto della potenza dell'avversario. Qualche battaglia l'avevano vista, ma erano ancora inesperti e quello che avevano davanti invece era un veterano! Iniziarono ad avere paura e a ripiegare sulla difensiva, contando più sulla forza della disperazione che altro. Non erano preparati per un avversario di tale livello, soprattutto con armi primitive al confronto a quelle che avevano usato prima di dover abbandonare le loro terre.
    Lo scontro non si concluse bene, dato che l'ufficiale del Laccio Nero li stese assieme a molti membri della resistenza ed evitarono di fare la loro stessa orribile fine solo perché l'incantesimo li riportò indietro. Ciononostante quando Cyztia, il capo degli enling, avrebbe saputo come erano andate le cose si sarebbe preparata per scambiare due paroline, non proprio amichevoli, con Sarah. Ma questa è un'altra storia.

    Mentre la principessa constatò di aver fatto una scemenza, i ribelli avanzarono fino a raggiungere le mura, mentre l'esercito dell'Ovest ripiegava. Fu allora che la fanciulla imparò quanto fosse forte la tendenza a inseguire un nemico, in rotta o che si stesse ritirando, durante una battaglia. Sembrava la cosa più logica da fare quando si vedeva qualcuno che fuggiva. Perché permettere a un nemico di allontanarsi e preparare nuove difese?
    E poco dopo apprese anche perché chiunque avesse un po' di esperienza non rincorresse a prescindere gli avversari. Diversi membri delle file davanti varcarono le mura e prima che la ragazza potesse infilarsi anche lei vide in lontananza quattro strani veicoli. Un po' confusa li guardò meglio; doveva trattarsi di qualcosa di tecnologico. Purtroppo la principessa se ne intendeva poco di macchine, ma qualcosa di quei quatto oggetti la turbava.
    " State attenti!"
    L'urlo della rossa mise ancora più in allarme la principessa, che intanto poteva vedere i primi attacchi infrangersi contro la spessa armatura dei carri armati, senza sortire nessun effetto.
    " Via dalle porte!"
    Ecco la soluzione che tardava a venire in mente per la tensione. Subito la fanciulla si gettò su un lato, seguita dall'ancella, mentre molti alleati venivano travolti dai cingolati. Tuttavia, anche se quella mossa li avrebbe salvati nell'immediato, ebbe come la sensazione che le cose stessero andando per il peggio: bloccati lì in quell'inferno di armi e sangue, senza poter più avanzare e con dei veicoli invulnerabili che stavano venendo a prenderli! Tentò di scacciare un pensierino che le diceva che ormai la Resistenza avesse perso gran parte della sua foga in quell'ondata e che ora un esercito ben più forte e organizzato di loro avrebbe ripreso quanto avevano guadagnato.
    No, no, no! Non era mai detta; avevano ancora un mucchio di forze e potevano ribaltare la situazione se capivano come fare. Semplicemente erano confusi dall'imprevisto, ma alla fine ce l'avrebbero fatta. In fondo era andata così tutte le volte in cui si era stupidamente cacciata nei guai si era trovata in una situazione difficile. Perché quella doveva fare eccezione?
    Tanto per incoraggiare la ragazza, altri otto fucilieri fecero capolino dalle mura, iniziando a sparare a quelli di sotto. E dire che pensava che la traversata del ponte sarebbe stata la parte più difficile!
    Nel mentre cercava di decidere cosa fare, cosa non facile vista la confusione della battaglia, vide il demone volpe salire di quota per prendere la cima della mura. Forse aveva ragione: se ora pensavano solo a difendersi avrebbero probabilmente perso, anche se ad attenderlo c'erano ben otto persone.
    D'accordo, doveva dargli una mano o rischiava che lo colpissero prima che potesse raggiungere il punto. Quindi dalla sua mano uscirono quattro raggi, ognuno dei quali sarebbe andato a colpire uno dei soldati sul lato dove Mugen era diretto.
    " Sarah, gli arcieri."
    Rachel trovò sensata l'idea della ragazza, tuttavia anche se la magia aveva il vantaggio di essere veloce a raggiungere i nemici era meglio continuare a insistere finché l'alleato non avesse raggiunto la posizione.
    Fortunatamente la principessa capì e al suo fianco comparvero quattro giovani soldato. Bene, ora ci avrebbe pensato lei.
    " Tirateli giù."
    Urlò, indicando i quattro, tenendosi pronta a dir loro di cambiare bersaglio se gli altri fucilieri avessero reagito o di mettersi al riparo se il fuoco fosse stato diretto verso la squadra.
    Status psichico: Tesa
    Status fisico: Ottimale
    Energia: 80% (100 - 10 - 10)
    Equipaggiamento: La punta d'Argento (spada)
    Attive utilizzate:

    Luce sacra: Uno dei più classici esempi di magia positiva, comunissimo e molto efficacie nella sua semplicità. Ideata per la difesa personale o come strumento punitivo.
    La luce dovrà per forza partire dalla principessa che potrà darle la forma che desidera, stabilirne la traiettoria e decidere se farla direttamente impattare contro un bersaglio, provocandogli danni simili ad ustione o se concentrarla e generare all'impatto un'esplosione.
    Consumo: Variabile Medio

    Le frecce di Einheit: Si tratta di gruppi di arcieri, sia appartenenti alle guardie del seguito sia all'esercito del principato, addestrati per venire teletrasportati in qualsiasi momento dalla principessa e combattere all'istante. Una volta evocati dalla magia sapranno subito il loro compito e chi sia il nemico da attaccare.
    Con un basso potranno essere chiamati fino a quattro arcieri, con un medio fino a sei, con un alto fino a otto, con un critico dieci. Ovviamente se ne possono invocare anche un numero minore del massimo, ma la loro potenza complessiva sarà sempre pari a quella del consumo energetico. Per fare un esempio: con un basso possono essere evocati quattro arcieri, ma questi saranno debolissimi, la loro mira pessima e i colpi non faranno troppo male; evocandone solo uno questo avrà una discreta mira, colpi mediamente pericolosi e una resistenza accettabile.
    Vanno considerati come evocazioni, pertanto dopo un massimo di due turni spariranno in una nuvola di fumo oppure prima se sconfitti.
    Consumo: Variabile Medio



    Passive in uso:

    Il carisma di una principessa: Sia per il suo aspetto, che per i suoi modi, ma soprattutto perché sa come prendere le persone, Sarah risulterà estremamente carismatica. Basterà vederla o avercela vicino per sentire come un'aura che spingerà chi è attorno a lei a partire ben disposto nei suoi confronti, ad avere un punto di riferimento, ad ascoltarla volentieri e a considerare i suoi consigli allettanti, indipendentemente dalla situazione.
    Chi subisce l'abilità è libero di descrivere cosa la colpisce della ragazza e come reagisce all'influenza che è semplicemente emozionale e non può controllare la volontà altrui.
    L'abilità non è altro che una passiva di influenza mentale, che può essere attivata o disattivata a piacimento da lei, a seconda del modo in cui decida di approcciarsi con gli altri.

    La delicatezza di una principessa: Chiunque abbia mai letto un libro per bambini sa che le principesse delle fiabe sono delle creature talmente graziose e delicate che nemmeno il più crudele degli antagonisti ha mai osato alzare un dito su di loro; limitandosi a rinchiuderle nella torre di un qualche castello, piuttosto che far conoscere loro il dolore.
    Tuttavia Sarah un tempo era un ragazzo che sognava (e sogna tutt'ora) di diventare come uno degli eroi storici o, perché no, dei racconti. E si sa che tutti i paladini della giustizia hanno una dote innata a cacciarsi nei guai; tanto che nemmeno il più paziente degli aiutanti non può trattenersi dal dargliene di santa ragione per tutte le disavventure in cui si lasciano coinvolgere.
    Come può Sarah, vista la sua attitudine a mettersi nei pasticci, non conoscere il dolore come tutte le altre principesse? Semplicemente non provandolo.
    Infatti, al suo posto la fanciulla sentirà una sensazione né piacevole, né spiacevole che l'avvertirà di essere stata ferita o colpita in qualche modo. Tuttavia, non sentendo male potrebbe essere indotta ad un'eccessiva spavalderia, col rischio di allargare le ferite, pur essendo consapevolissima del danno.
    Volendo l'abilità può essere disattivata, facendole sentire dolore come tutti. Ma occorre specificarlo all'inizio della scena.

    La perseveranza di una principessa: Nelle fiabe classiche questa caratteristica non è certo comune in questi personaggi, invece lo è maggiormente in quelle moderne, in cui il ruolo di queste ragazze non si limita a quello di "bella damigella in pericolo".
    Sarah si avvicina di più al secondo caso, ma non persevera solo nel perseguire un particolare progetto o nel rispettare ciò in cui crede, ma in quasi in tutto ciò che fa. È una fanciulla parecchio testarda. Qualcuno afferma, spesso per scherzo, che questo genere di persone (talvolta perseveranti al limite dell'esasperazione), sia in grado di abbattere un muro a suon di sbatterci addosso, se si impuntano di dover passare per forza di lì.
    Tralasciando però tutto lo spreco di tempo ed energie che questo atteggiamento, chi è perseverante spesso riesce dove altri falliscono, per il semplice fatto di essere andato avanti, quando il resto si è già arreso. A volte è questione di provare e riprovare e di imparare a conservare le energie per farlo, ad aver tenuto da parte quel poco che serve per compiere quell'ultimo tratto, che gli altri non hanno potuto percorrere perché sfiniti o perché hanno abbandonato prima.
    Proprio facendo così; andando testardamente avanti, conservando sempre un po' di forze da usare alla fine e cercando di attingerne comunque un po' quando sembrava esserne a corto, Sarah ha fatto aumentare l'energia magica a sua disposizione (quasi l'avesse "allenata"). Permettendole così di andare avanti ancora di più, avendo a disposizione maggiori risorse.
    In termini di gioco, questa passiva fa si che la ragazza abbia il 110% di energia all'inizio di ogni scena, si tratti di quest, duelli o altro.




    Pet/Famigli in uso ----> Rachel
    Il seguito di una principessa: Note come "Il seguito", "Le cortigiane" o "Le ancelle di Einheit"; queste ragazze sono l'orgoglio del principato. Assistono Sarah nelle sue mansioni, in sua assenza governano loro la nazione e forse sono le sue migliori amiche.
    Non tutte sanno combattere e non è troppo difficile accorgersene dato che chi ne è in grado può reggere molto bene una battaglia, mentre le altre in genere possono venire stese da un banale pugno.
    Sarah potrà portare con se fino a due di queste ogni volta che si avventurerà su Endlos, che potranno aiutarla in svariati modi, usando abilità non superiori a potenza media (grazie all'energia della ragazza) e anche supportarla in battaglia se in grado di combattere. Tuttavia nel caso di un duello con un personaggio giocante (e non png) solo una sarà in grado di battersi, mentre l'altra dovrà necessariamente farsi da parte, dato che non conoscerà le arti del combattimento. Nelle quest e negli altri tipi di scene, potranno invece essere entrambe combattenti.
    Se una di queste fanciulle viene gravemente ferita, perde i sensi o le viene arrecato qualche altro tipo di danno grave, scompare in una nuvola di fumo e torna ad Einheit.

    Condizioni fisiche: Ottimali, lieve fastidio al fianco
    Equipaggiamento:
    Arco e Faretra: Un armamentario base, composto di un arco medio e di una faretra per portare le frecce. Salvo particolari eccezioni, d'ordinanza vengono assegnate cinque frecce.
    Queste armi sono solitamente molto sobrie e prive di decorazioni, badando più alla praticità e al mimetismo che all'aspetto estetico. Vengono usate da alcune schiere dell'esercito e da parte delle ancelle che si occupano della sicurezza al castello. [2pt]


    Edited by ..Daiki.. - 8/7/2013, 13:10
     
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    Battesimo di Fuoco




    Sangue, dolore, morte in ogni angolo. La falce nera e irrompente della divinità dell’oltretomba aveva con veemenza e crudeltà calato la sua oscura arma su molte vite, spezzandone come il piede di un uomo può calpestare un formicaio. Non vi era posto per i sentimentalismi, per quanto il mio cuore a tale vista piangesse, e il senso di sdegno per tanta follia invadeva ogni mio singolo pensiero. I colpi da me rilasciati, allo scocco d’ogni freccia diretta ad un singolo e differente bersaglio, raggiunse in parte il suo obiettivo – seppur minimo – nel stroncare almeno due dei sei lacci neri che avevo mirato in origine. Il digrignare dei denti mostrava tutta la mia insoddisfazione per il risultato raggiunto, molto esiguo, e che vedeva ancora la maggior parte immersa nella malvagità dei loro meri atti d’uomini senza valore. Osservavo e capivo dove meglio poteva essere utile un uomo con le mie abilità, nel mentre i restanti miei compagni terminavano i seguenti che non ero riuscito a seccare con singoli colpi, vedendoci ora, in un netto vantaggio su un plotone confuso che spinto dalla paura si stava arretrando il suo passo. Era il momento di dare una svolta alla battaglia, in quel chiaro segnale di opportunità che sarebbe durato ancor poco prima che i rinforzi venissero a dar manforte. Così fu semplice il comprendere cosa fare, dato che il cavaliere dorato di nome Mozart... nella sua azione personale di bloccare una parte dei cecchini posti su solide e imponenti mura, diede un indicazione precisa mediante il suo dito a orientare i miei colpi in direzione dell'altra parte ancora intatta: altri cecchini disposti e affiancati nel essere bersaglio delle mie celeri frecce.

    Nient'altro mi circonda...

    L'occhio aperto cominciò a visualizzare i vari punti penetrabili dei quattro, nel comprendere che il colpirli uno dopo l'altro non era impossibile - anche se non facile -, ma la concentrazione richiedeva un tempo seppur esiguo per calcolare traiettoria e distanza. Durante tale azione di puntare a parti vitali dei miei obiettivi, lasciai che la mia mano andasse a prendere la prima freccia, per così eseguire un concatenazione di quattro dardi che sarebbero stati rilasciati uno dopo l'altro, nella speranza - questa volta - di riuscire completamente nel mio intento. L'occhio avrebbe mirato - forte di una vista più intensa - a gola, cuore, occhio, e trachea, nel dare così una morte rapida a ogni bersaglio che sarebbe stato puntato da quelle frecce libratesi nell'aria - a fendere quest'ultima - e bruciare voracemente la distanza che le divideva dagli epicentri designati: mostri di metallo intanto stavano fuoriuscendo dalle porte - preceduti da un imponente tremito del terreno - che si spalancarono improvvisamente, in una terribile avanzata che vedeva sventurati venir schiacciati sotto la massa titanica di quelle diavolerie che mi lasciarono per un momento basito e attonito nel comprendere la potenza di cui potevano disporre gli schieramenti avversari. Successivamente - riprendendo coscienza di me stesso - avrei cercato di guardarmi intorno, così da notare se vi fossero frecce già utilizzate a portata di mano, e darmi possibilità di ricaricare una scorta che non sarebbe stata infinita.



    { Critico ~ 40% . Alto ~ 20 % . Medio ~ 10 % . Basso ~ 5% }
    Energia: 80%
    Status Fisico: Ottimo
    Consumi Sfruttati: Medio
    Frecce 10/20
    Tecniche:

    Ability_hunter_snipershot
    Focus» [1 pnt]
    Letteralmente, la capacità di mettere a fuoco un qualche particolare nel proprio campo visivo, come se si avesse un cannocchiale incorporato. Concentrandosi su un punto particolare, infatti, si può vedere nitidamente anche un bersaglio molto lontano.
    Nel gioco, questo si traduce nella capacità di vedere il bersaglio, in condizioni ottimali, a una distanza doppia rispetto al normale.
    Consumo: Medio
    Effetto: Power up vista 50%



    Il perfetto arcere» [3 pnt]
    Ability_hunter_focusfire
    Arco: Questo arco, caratteristico nelle forme e nella procedura di costruzione, viene prediletto dagli amanti delle armi leggere e maneggevoli. Costruito seguendo fedelmente la tradizione artigianale, l’arma rappresenta il perfetto connubio tra bellezza e utilità.
    Una delle caratteristiche principali dell'arma è la doppia curvatura del legno, nel senso che essa è esattamente invertita quando l'arma dalla posizione di riposo viene portata, nell'atto del lancio, alla tensione completa; le due estremità, ovvero le punte, sono state incurvate nel corso della lavorazione riscaldando a vapore e piegando la placca di rivestimento. L'impugnatura è stata realizzata in due fasi differenti: dapprima si è rivestita tutta la parte centrale dell'arco con uno strato di pelle bruna; quindi la parte centrale di tale avvolgimento è stata tagliata e rimossa assieme agli altri elementi di copertura, lasciando scoperto il legno.
    In quel settore è stato così possibile procedere ad un'ulteriore rifinitura della forma, con piccoli e precisi intagli atti a donare all'impugnatura una forma che consentisse una presa comoda e sicura nella mano dell'arciere. Ultimato l'arco è stata fissata la corda, precedentemente realizzata con intrecci di fibre di canapa e crini di cavallo altamente selezionati.

    Ability_hunter_wildquiver
    Faretra: Assieme all’arco viene presentata anche una splendida faretra.
    Essenziale per ogni arciere o balestriere, la faretra permette di portare con se una riserva di frecce che può risultare vitale in caso di battaglia prolungata.
    Questo esemplare di faretra è stato studiato appositamente per avere il minimo ingombro e la massima comodità. Pur infatti andando applicata alla cinta non limita i movimenti dato che le sue ridotte dimensioni non causano eccessivo ingombro e in caso di necessità può essere portata anche a tracolla utilizzando una cinghia.
    Questa faretra è stato realizzata ripiegando su se stesso e cucendo varie parti di cuoio di colore scuro, così da render la struttura più flessibile e resistente. Alcuni disegni attorniano tutto l’oggetto, riproducendo fedelmente motivi elfici caratteristici.
    Trattata da ultimo con polveri speciali per farla diventare lucida, la faretra ha una capienza approssimativa di 20 frecce.

    Ability_hunter_longshots
    Frecce: Le presenti Frecce Lunghe sono utilizzabili con qualsiasi tipo di arco ma non con le balestre. Sono lunghe ciascuna un braccio e, a differenza delle normali frecce, sfruttano la loro lunghezza e la loro particolare fattura per aumentare precisione e potenza del lancio.
    L’asta è in legno di frassino, conosciuto per la sua elevata durezza e poca flessibilità, che si può riconoscere per il suo colore bianco rosato. Le punte coniche sono state ottenute colando il ferro fuso in appositi stampi e lasciato solidificare.
    A termine di ciò sono state forgiate dai Mastri Fabbri della Masseria e successivamente le punte applicate mediante incastro e colla di pesce. Per l’impennaggio sono state utilizzate delle penne miste di volatili, poste nelle apposite scanalature e tenute salde mediante utilizzo di colla di farina.
    [Tot. 20 frecce]


    Lama celata» [1 pnt]
    Tratto distintivo degli Assassini, la lama celata è una polsiera in cui è nascosto un meccanismo a molla, attivato con un rapido scatto del polso; ideale per le uccisioni silenziose (in basso profilo) o rapide (in alto profilo), presenta essenzialmente un inconveniente dovuta alla scarsa praticità durante i duelli poiché non la si può usarla per attaccare direttamente il nemico o per parare gli attacchi ma solo per finire un nemico a terra; tuttavia se si contrattacca con la lama nascosta si può uccidere rapidamente qualsiasi nemico anche se richiede un tempismo maggiore rispetto alle altre armi. Il meccanismo della lama indica l'assoluta devozione dell'assassino alla causa: richiede infatti l'amputazione di due falangi dell'anulare per usare al meglio l'arma.
    [


    Ability_hunter_eagleeye

    Hawkeye» [15 pnt]
    Un arciere non è solo un combattente che sfrutta un attrezzo di legno ricurvo per scagliare paletti acuminati: no… esso è molto di più. La vista - suo vantaggio fondamentale - è talmente affinata e reattiva da renderlo sensibile al minimo dettaglio: molto più di qualsiasi altro guerriero o combattente di provata esperienza. Avere una vista nitida anche di notte e dove la luce scarseggia rendendo il normale senso orbitale inefficente o, osservare accuratamente un minimo spostamento del più impercettibile movimento apparentemente celato allo sguardo comune; questo è un arciere: un eletto donato della vista di un falco. Questa sua straordinaria visuale gli consente di osservare dettagli da altri ignorati e da lui invece nitidamente visibili - potendo in questo modo colpire bersagli in movimento o apparentemente nascosti, o al contrario, essere lui a muoversi tenendo l'obiettivo sempre a portata di tiro: riuscendo tramite il suo duro addestramento con l’arma arcuata ad avere un’eccezionale precisione e una mira infallibile.
    [Scurovisione] [Vista migliorata] [Mira perfetta]
    [Triplice Passiva].


    Edited by °PaNdEmOnIuM° - 8/7/2013, 17:01
     
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  15. Zis.
     
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    Una carneficina,
    carne di alleati e nemici,
    lamenti sommessi...
    sovrastati da urli di battaglia





    Mi guardai attorno compiaciuto, osservando i corpi infilzati come spiedini, il sangue che colorava quel ghiaccio scintillante, che scorreva lento e denso dipingere il mondo di sofferenza.
    Ma questa ultima uccisione fu troppo, un brivido passò lungo la schiena, gli occhi si chiusero per un istante, per riaprirsi governati da un'altra entità.
    Buona, compassionevole, sensibile, eppure essa non riusciva a veder bene, tutto sembrava offuscato, sentii una sensazione di umido sulle mie guance.

    erano lacrime per i caduti.



    Hai fatto abbastanza per oggi, non ucciderai più fino a che non te lo consentirò di nuovo, oppure al sopraggiungere della notte.
    Non mi importava se non avessi avuto la stessa forza e determinazione del mio lato malvagio.
    Questa violenza, almeno da parte mia doveva terminare.
    Poteva sembrare un'idea malsana, eravamo in guerra in fondo, ma non potevo tollerare oltre.

    Anche questa è una forma di forza



    La compassione, con questa forse non sarei riuscito a combattere i nemici, ma sicuramente a difendere i miei alleati.
    Sentivo l'aura furente del mio lato malvagio che lottava per uscire, ma avrebbe scoperto quanto anche il bene può essere forte.
    Fino a quando resisterò non verrà versato altro sangue.

    Ma questa era un'utopia



    Questa era la guerra, il nemico disponeva di nuova strane armi da fuochi estremamente potenti, le prime file dei nostri compagni venivano decimate dai loro proiettili e morivano tra una coltre di polvere alzata dal terreno.
    E fu allora che intravidi sulle mura dei fucilieri che miravano ad Odayaka, non ero esattamente nelle vicinanze ma non potevo permettere la sua caduta.
    Iniziai a correre a perdifiato, l'adrenalina scorreva nel mio corpo ed il mio cuore batteva all'impazzata.
    La proteggerò, devo farlo, sono l'unico.


    Con il vento che smuove i capelli,
    l'aria che batte contro il sudore della mia fronte,
    prendere tutte le mie energie
    per difendere questa gente,
    per donare loro la libertà.




    Tenni saldo l’ombrello, avrei voluto urlare per avvertirla e lo feci anche, a squarciagola, ma il rumore della battaglia era intenso, non seppi neppure se le mie parole la raggiunsero.
    Sgusciai tra la gente alleata, in mezzo alla battaglia, veloce tanto quanto le mie gambe potevano permettere.
    Ormai ero a pochi passi da lei, mancava così poco e vedetti i fucilieri pronti a premere il grilletto.
    Il colpo sarebbe stato istantaneo, sapevo perfettamente che il mio ghiaccio non avrebbe resistito ad un colpo del genere.

    L’acqua si spostò di fronte alla donna.



    Tutto si svolse in un battito di ciglia, le mie urla probabilmente raggiunsero Odayaka, l’acqua si consolidò e divenne una spessa parete fredda.
    Saltai, i fucilieri premettero il grilletto, aprii l’ombrello e mi frapposi il bersaglio ed il muro.
    Aprii l’ombrello giusto in tempo, seppur avessi speso gran parte delle mie energie per erigere quel muro… esso si infranse.

    I proiettili rallentati si scontrarono contro l’ombrello



    Venni scaraventato indietro con forza, non riuscii a mantenere l’equilibrio, caddi indietro sbattendo la schiena con la paura di essere travolto dalla folla di alleati che avanzava.
    Questa era una battaglia non un luogo per i deboli, come me.
    Stanco ed affaticato, riuscii a rialzarmi, con la sola preoccupazione di vedere se la donna fosse illesa, un sorriso mi comparve in volto.
    Ci ero riuscito.



    [Tabella combattimento]


    ghgh1ncTabellacombat. ghgh1ncghgh1ncScHeDaghgh1nc
    M ana 75/100

    S a l u t e 90/100

    RiAsSuNto PoSt


    Proteggo Odayaka con un consumo alto di mana facendo un muro






    ghgh1nc

    ghgh1nc

    ghgh1nc


    Verde pensato da parte del buono
    Blu pensato da parte del malvagio
    Rosso parlato

    Tecniche utilizzate per esteso.


    Water controll!
    Zischtar è in grado di controllare le acque, sia quelle da lui generate, sia quelle con le quali entra in contatto.
    Egli è in grado di trasformarle di stato facendole diventare allo stato aeriforme, liquido, oppure allo stato solido.
    La quantità massima di liquido controllato raggiunge i 100 litri, l'acqua controllata non può allontanarsi da lui più di 7 metri.
    L'acqua può essere controllata anche se lo stato della materia cambia e diventa ghiaccio o aeriforme.
    Le armi create dal ghiaccio si spezzano se sottoposte ad una resistenza maggiore a quelle delle ossa.
    Gli scudi o altri sistemi di protezione hanno una resistenza leggermente inferiore a quella del normale acciaio temprato, questo significa semplicemente che il loro utilizzo principale è quello di rallentare la velocità dei colpi ed il loro danno finale se andassero a segno.

    Potrebbero riuscire a fermare solo armi di infima potenza, come del semplice legno, piccoli pugnali... ecc

    All'aumentare del mana speso per la creazione di armi, la resistenza e la potenza di esse aumenta proporzionalmente.
    Se il costo è pari o superiore a medio essi avranno una resistenza pari all'acciaio temprato.
    Se si creano mini-armi la scaletta rimane quella classica da regolamento.
    Per quanto riguarda gli scudi essi saranno sempre solo in grado di rallentare i colpi e diminuire la potenza d'attacco.
    La resistenza aumenta proporzionalmente al mana speso, questo significa solo che i colpi saranno più rallentati e meno potenti.
    [consumo variabile]

    Passiva + variabile: 7 punti


    Usata come tecnica per creare muro di ghiaccio a consumo alto



    CITAZIONE
    Passive
    Water Essence!
    Riassunto: Genera dell'acqua potabile

    Fear!
    Riassunto: causa terrore nella gente.


    Water controll!
    Riassunto: controllo di 100 litri d'acqua, creazione armi.
     
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