Battesimo di Fuoco

[Aurora Occidentale] [CC]

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    black s c o r p i o

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    Anche se parzialmente, la strategia combinata aveva dato i suoi frutti.
    Alcuni di quelli del laccio nero erano rimasti in vita, ma una buona metà era crepata proprio come avevano stabilito durante la nottata precedente, mandando così nel panico i subalterni. In fondo la strategia era quanto di più semplice si potesse pensare: uccidi i capi e disperdi i soldati.
    E così era stato, in fondo.
    Cadevano come pere cotte sotto i colpi della resistenza, uno dopo l’altro, mentre provavano ad arretrare ed a rifugiarsi nelle retrovie senza alcuna possibilità di scampo. Alcuni riescono ad arretrare, seppur confusamente, nella speranza di ricever altri ordini dai veterani, mentre altri cadono inesorabili sotto i colpi altrui, bagnando ulteriormente il terreno roccioso con il proprio sangue.
    Ma questo ad Amon non interessava minimamente, preso com’era nella sua avanzata ed incurante di quanto stava per succedere di lì a poco. Di punto in bianco, quel branco di codardi sembrò riorganizzarsi, come animato da nuova linfa mentre le urla di altri uomini riempirono le sue orecchie.
    Si era distratto per un momento, senza farci troppo caso, ma quelli che urlavano – in quel momento – erano i soldati della resistenza che cadevano sotto i colpi di una nuova e più potente macchina sputafuoco. Anzi, ce ne erano ben quattro in totale e non andavano decisamente sottovalutate.

    Dov’è finito l’onore della guerra?”, si chiese parlando ad alta voce – come se poi, vi fosse davvero qualcosa di onorevole nella guerra – e senza curarsi di chi avesse intorno, “Dov’è finito il rispetto tra guerrieri? Non è questo il modo di combattere.

    Digrignò i denti, in un moto di rabbia.

    Codardi.”, inveì quindi alla loro volta.
    Sputò per terra, quindi, in segno di dispregio nei confronti di quegli uomini che, a sua detta, avevano perso l’onore e la volontà di combattere come dei veri uomini. Preso dalla foga di prendere a parole quegli uomini, aveva omesso di tenere sotto controllo la situazione e ben presto cominciò a rendersi conto di quanto fossero in pericolo i suoi compagni. Fortuna volle che loro stessero molto più attenti di lui in un tale frangente, consentendo quindi loro di difendere i bersagli di un’offensiva più ampia che aveva come obiettivo quello di far cadere i capi della Resistenza.
    Hiei, dal canto suo, si era fatto guidare da Mozart – stavolta – per effettuare un attacco mirato e molto più preciso di quanto avrebbe potuto indirizzarlo a sua volta con la sua vista. Sorrise, constatando che la situazione fosse ampiamente sotto controllo e decise di avanzare per suo conto in modo da aprire la strada ai suoi compagni, una volta che fossero riusciti a districarsi da quella situazione.
    D’altronde lui non era fatto per compiere meri compiti di difesa – anche se aveva voluto credere e pensare che si trattasse di un compito alla sua portata una volta alle dipendenze di Yoe – quanto più per mostrare la propria preponderanza nell’attacco, con il suo fisico massiccio ed il suo incredibile potere.
    Anche se doveva ammettere di non essere ancora riuscito a risvegliare (nuovamente) il suo pieno potenziale, fatto dovuto sicuramente al viaggio dimensionale che gli aveva permesso di raggiungere quel piano d’esistenza. Sentiva di non riuscire ad esprimere il proprio potenziale appieno e ciò gli permetteva di combattere con ancora maggiore veemenza, come se fosse una debolezza.
    Dalla sua, comunque, aveva un’esperienza impareggiabile, che neanche un centinaio di quei pivellini contro cui stava combattendo avrebbe potuto anche solo immaginare.
    Lì l’esperienza avrebbe sopperito alla forza, sovvertendola completamente e soggiogandola senza che quelli potessero fare alcunché, se non cadere vittima dei suoi fendenti.

    Devo aprire la strada alla Resistenza-”, disse portando lo sguardo in avanti verso le mura, “-per la presa della mura. Non c’è altro che io possa fare, al momento.



    Ed io posso farlo meglio.

    Dischiuse le labbra in un leggero sorriso, per poi cominciare ad avanzare.
    Proprio come aveva fatto in precedenza, cominciò a farsi largo tra quelli che, con la coda tra le gambe, scappavano indietro in cerca del riparo dalla furia cieca della Resistenza. Sorrise ancora e, frattanto, cominciò a fulminarli con lo sguardo come se volesse riprenderne la deplorevole condotta: la guerra non poteva essere combattuta da vili. Essi avrebbero decretato la loro stessa disfatta.
    E lui non avrebbe avuto pietà di loro, perché loro non avrebbero avuta con lui: lasciare libero il nemico, avrebbe consentito a questi di fare man bassa con quelli della Resistenza. E così li avrebbe colpiti, con fendenti precisi, per cercare di provocare in loro il minor dolore possibile.
    In fondo non era cattivo, neanche in guerra.
    Forse.



    Avrebbe seguitato fin dove le macchine non avrebbero potuto tangerlo.
    Si sarebbe avvicinato alle mura, ma al contempo vi sarebbe rimasto a distanza di sicurezza in modo da non poter essere colpito – come molti suoi compagni, ahimè – da quelle macchine sputafuoco, pensando al contempo a come sbaragliare quella tecnologia e fare breccia nella roccaforte. Fino a quel momento erano riusciti a fare grandi cose, ma con quelle macchine la situazione si sarebbe ribaltata.
    Nel frattempo, avrebbe continuato ad uccidere chiunque si avvicinasse sulla sua strada, facendo perno sulla sua abilità visiva, in modo da non farsi trovare impreparato da eventuali attacchi.
    Dopotutto si trovava sotto le linee nemiche.


    N O T E S

    { Critico ~ 40% . Alto ~ 20 % . Medio ~ 10 % . Basso ~ 5% }
    Energia ~ 80%
    Status Fisico~ Ottimo
    E Q U I P A G G I A M E N T O
    Lama del Destino ~ si tratta di una spada composta dai più pregiati e resistenti metalli allora in possesso alla civiltà egizia. Finemente lavorata e dalla forma inusuale per quei tempi, essa ricorda molto una khopesh per la sua forma, ma essenzialmente è molto diversa da essa. La curvatura non è esasperata come in una Khopesh, ma sembra assumere una forma più elegante. La lucente lama è lunga all'incirca 50 cm; l'elsa, lunga a sua volta 30 cm, è composta di oro e legno entrambi finemente lavorati ed intarsiati grazie ad una egregia manifattura. Perfettamente equilibrata nel suo peso risulta essere manegevole e leggera, ma al contempo abbastanza resistente ed affilata. La spada viene sempre riposta comodamente in una custodia in cuoio posta dietro la schiena, in modo da essere facilmente sguainabile in ogni situazione, anche la più difficile ed insperata.
    Oracolo della Morte ~ indubbiamente il nome gli calza a pennello in quanto questo pugnale ha portato alla morte un numero considerevole di uomini e bestie. Come per la spada, si tratta di un pugnale della più pregevole fattura, composto dai metalli più resistenti e laboriosi per fornire allo stesso una resistenza invidiabile ed un taglio formidabile. La lama è lunga all'incirca 25 cm, leggermente ricurva; il manico, invece, è lungo all'incirca 20 cm, risultando essere manegevole e confortevole per la mano, la sinistra, che deve impugnarlo. Quest'ultimo ha diversi intarsi che lo rendono unico nel suo genere, un vero gioiello agli occhi di terzi. Il pugnale è posto in una custodia in cuoio, anch'esso, posto dietro il busto con l'elsa rivolta verso l'esterno del fianco sinistro in modo da essere facilmente raggiungibile dalla mano sinistra in un moto veloce e assolutamente imprevedibile.
    F A C O L T A'
    Occhio di Ra ~ è un'abilità oculare alquanto particolare, lusso di ben pochi nella storia della setta dello Scorpione Nero e dono indiscusso delle divinità. Tale abilità, meglio conosciuta come Occhio di Ra, si manifesta in un essere umano all'età di sette anni in modo spontaneo e senza alcun preavviso. Gli occhi perdono la loro tonalità assumendo una colorazione che ricorda molto il colore di una perla, mentre le vene intorno agli stessi cominciano a gonfiarsi sino a rendersi visibili, tramutando di fatto, e parzialmente, i lineamenti del volto nel portatore. Inizialmente, appena risvegliato, gli effetti saranno piuttosto confusi e il portatore non sarà in grado, autonomamente, di affidarsi alle facoltà dell'occhio che, di fatto, costituiranno un impaccio ed un fastidio piuttosto evidente ed assolutamente pericoloso in combattimento; la vista, difatti, diventa confusa, sfocata e le facoltà donate dall'occhio tenderanno a confondersi tra di loro senza alcun preavviso creando nel portatore confusione e tremendi mal di testa che culmineranno nello svenimento di quest'ultimo. Con il tempo e con più specifici allenamenti il portatore comincia pian piano a rendersi conto delle diverse facoltà donategli dall'occhio che culminano, infine, con il completo controllo sull'abilità oculare e sulla opportunità di scelta, basata sul momento, di poter sfruttare l'una capacità, invece che l'altra. Di solito i guerrieri che hanno in dote una simile capacità oculare sono molto riflessivi ed a loro, di solito, è lasciato il compito di imbastire strategie più o meno complesse proprio in virtù delle capacità intrinseche dell'occhio. In particolare sono tre le facoltà concesse al possessore di tale abilità; tre differenti abilità sfruttabili a scelta dal custode dell'Occhio di Ra.
    • Io vedo ovunque intorno a me
      L'occhio, in questa accezione, da la possibilità di poter avere una visuale quasi completa, e discrezionale, per un raggio di 20 m intorno al custode per una gradazione di 359°. Come si è accennato, la visuale non è purtroppo completa, poiché un unico grado rimane scoperto; si tratta di un punto collocato proprio dietro la sua nuca, un cono di vuoto dal quale gli è impossibile vedere. Un piccolo malus a fronte di una capacità tutt'altro da sottovalutare.

    • Non vi sono luoghi nei quali io non possa vedere
      Il custode di questo potere è in grado di vedere oltre oggetti, cose e persone senza alcuna difficoltà di sorta. Di solito questa facoltà è strettamente collegata alla precedente in modo da fornirgli la possibilità di avere una visione completa e d'insieme dell'ambiente circostante, ma anche se utilizzata da sola può rivelarsi molto utile. Ovviamente il raggio d'azione è sempre il medesimo, in quanto oltre i 20 m di raggio, il custode sarà impossibilità ad utilizzare questa sua incredibile capacità.

    • Vedo distintamente la tua essenza
      L'ultima capacità - non per importanza, ovviamente - è quella di riuscire a vedere la parte più intima e preziosa di una persona: la sua energia o il suo flusso energetico, che dir si voglia. E' un fenomeno particolare, ed utopico per i più, che non è possibile spiegare per il tramite della scienza. Per quanto, infatti, anche le precedenti abilità non abbiano una spiegazione scientifica che possa in qualche modo svelarne l'arcano funzionamento, questa è la parte più interessante e sicuramente più utile in un combattimento corpo a corpo. Nello specifico, l'energia verrà vista sotto forma di un flusso che, per assonanza, ricorda molto l'apparato circolatorio sanguigno: un fittissimo reticolo che attraversa tutto il corpo della creatura. E' precipuo notare come l'energia s'ammassi ove, di consuetudine, sono ubicati gli organi vitali e dare modo al custode dell'abilità oculare una chiara mappa anatomica del proprio avversario, per meglio mirare e dirigere le proprie tecniche d'attacco. Inoltre, poter vedere il flusso energetico altrui consente di capire quando un avversario è in procinto di attaccare, in quanto a seconda delle stimolazioni e della concentrazione del flusso negli arti è possibile far comprendere al custode quando il proprio avversario stia per attaccare; infatti, a seconda di come verrà strutturato l'attacco, il flusso energetico - agli occhi del custode - subirà una repentina accelerazione nel suo corso.
      Agli occhi del custode il flusso energetico ha un colore che differisce, spesso, in ordine alla razza della creatura cui appartiene, facendogli comprendere quindi se si trova davanti ad altri esseri umani, oppure a demoni, angeli ecc. [SEMPRE ATTIVA (quando è attivata l'abilità oculare)]
    Essere un adepto dello Scorpione Nero ~ richiede capacità fisiche fuori del normale, indubbiamente superiori alle capacità di un semplice essere umano. I guerrieri in questione sono addestrati sin dalla più tenera età a sopportare pesi eccessivi, in modo da essere temprati per le future ed estenuanti battaglie in cui saranno coinvolti una volta cresciuti. Amon, in particolare, è riuscito a sviluppare una forza sorprendente, il che lo rende abbastanza pericoloso nel combattimento corpo a corpo. La forza, però, da sola non è tutto e infatti Amon è riuscito a rendere il proprio corpo resistente agli urti ed agli attacchi altrui – se corroborata da una tecnica difensiva, ovviamente – risultando pertanto un ostico avversario.[+ 50% Forza; +50% Resistenza - Abilità Passiva]
    P O T E R I
    n.a.

    n.a.

    Note a margine ~ Mi sono limitato ad avanzare, come da accordi, posizionandomi ad una distanza di sicurezza in modo da non essere colpito dalle macchine sputafuoco. =) Vista l'opportunità, ho deciso di non sfruttare mana e avanzare così facendo man bassa di quelli che si ritirano. E' poco onorevole, ma strategico (spero XD).
     
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    deva


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    La sua voce venne completamente soffocata dal primo boato.
    L'inferno in miniatura vomitato da quella bocca d'acciaio si schiantò contro la Resistenza, sparpagliandola come tasselli di legno su una scacchiera nella tempesta.
    Gli uomini dell'Ovest reagirono al pari di un fluido, adattandosi rapidamente alla circostanza: nonostante la paura colpisse tutti senza discriminazione alcuna, fra le fila dell'esercito attaccante c'erano uomini e donne più intraprendenti degli altri.
    I turbamenti dell'animo di Namas trovarono rapida distrazione quando,
    con la famelica voglia di lasciarlo privo di vita,
    dei proiettili mirarono al suo capo:
    la reazione fu istantanea, rinsaldata nella precisione dall'aver notato quelle vedette sulle mura, tant'è che l'Ohm rilasciato a proteggere il suo volto fu sufficiente nel tempismo, ma sporcato nel controllo.
    Esso fluì con impeto, strabordando e creando un'aura traslucida sulla pelle del Nagavandari.
    Per un attimo, parve una divinità scesa in terra, bellissima ed inattaccabile; l'impatto degli oggetti gli torse comunque il collo, il quale evitò la rottura solo grazie alle strabilianti doti contorsionistiche proprie della sua stirpe.
    Il colpo lo lasciò qualche attimo privo di idee, disorientato:
    nonstante nemmeno un muscolo fosse stato mosso, un notevole sforzo di determinazione e volontà aveva costretto Namas ad un tuffo nella profonda consapevolezza che lo distingueva dagli altri.
    Le energia iniziavano ad irrorare le membra con più lentezza e gli arti con minore vigore, destabilizzando la regolarità dell'ohm; i riflessi, da quel momento in poi, sarebbero stati sicuramente più vacillanti del solito.

    In quegli attimi di smarrimento, i suoi alleati e compagni perpetrarono i loro intenti: alcuni si premurarono di eliminare quelle minacce poste sulle mura, altri lo anticiparono negli spostamenti.
    Prima che lui potesse anche solo agire, si sincerò delle condizioni di Odayaka: sapeva che la Donna, tanto quanto il guerriero, sarebbe stata un succulento bersaglio per i nemici.
    Dopodichè, puntò a passo svelto e rapido

    -leggero e sinuoso come una bestia antica e surreale-
    la conquista del lato alla destra dell'entrata principale.
    Considerata l'angolazione e la velocità di rotazione di quelle macchine infernali, l'uomo-serpente aveva confidenza nel successo della sua manovra: avrebbe guadagnato la protezione delle pareti, avvicinandosi il più possibile, costringendo le forze avversarie ad uscire e raggiungere la Resistenza...
    ...oppure concedere al Nagavandari la possibilità, a quella distanza, di eseguire poco dopo un attacco dal quale difficilmente si sarebbero ripresi.

    Status Fisico_ Diversi tagli trascurabili sulle braccia. Probabili contusioni di lieve entità. Principio di stanchezza fisica e mentale.
    Ohm_ 70-20=50%
    Abilità Passive_
    :: Rigveda (+50% Forza),
    :: Samaveda (Pelle resistente come pietra),
    :: Pranava (Articolazioni snodabili),
    :: Yajurveda (Doti acrobatiche),
    :: Atharvaveda (lettura a 360° dei movimenti e dei flussi d'energia),
    :: Aranyaka (individuazione influenze/assalti psionici e resistenza a malie ed influssi emotivi)

    Effetti attivi_
    :: Ujjvaphula (2° turno)

    Slot tecniche_
    :: Karma (consumo alto)

    Note_ :geez:

    CITAZIONE

    ͼͽ Karma ͼͽ
    Il ciclo causa-effetto.
    Tramite l'impiego dell'Om che risiede nel corpo è possibile far trasudare tale energia fino a coprire una zona del corpo (più o meno estesa, a seconda dell'efficacia che si vuole dare al colpo) e renderla capace di sprigionare più potenza del normale in misura proporzionata all'obolo pagato. Poichè l'Om è una forza trascendentale, tale 'patina' traslucida dai riflessi azzurri e verdi riesce ad interagire con la trama eterea e magica, indebolendola tramite un azione uguale-e-contraria sui flussi che la sostengono; un impatto invece con corpi fisici, materiali, si traduce nella liberazione improvvisa e spontanea dell'Om il quale risuona e sfalda l'essenza stessa di ciò che colpisce. Per la natura stessa di questo Sentiero dello Spirito, la tecnica è utilizzabile anche come baluardo di difesa dell'integrità personale, laddove la zona soggetta a minaccia venga rivestita del quantitativo adatto di Om. La circolazione di questa energia permette anche il rivestimento, nell'eventualità occorra, di armi in possesso dell'utlizzatore, purchè esse siano adatte allo scopo.

    {variabile}
    [Costo: 4 pt]
    (La tecnica consiste in una utilizzabile in fase difensiva e una in fase offensiva. Il funzionamento è lo stesso ma conta come due tecniche separate. Ha effetto anche su manifestazioni eteree e forza magiche. La patina può rivestire anche armi appartenenti al caster purchè esse siano artefatti, quindi con almeno una caratteristica particolare-potere-abilità.)

     
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    Le urla di furore che echeggiavano ovunque per il campo di battaglia -come un controcanto al clangore delle armi- affogano d'un tratto in un oscuro silenzio di piombo, interrotto soltanto dalle esplosioni e dallo scatto impersonale dei meccanismi di morte costruiti dall'uomo. Nel corso di pochi istanti, il mondo sembra essere cambiato: la guerra che fino a poco prima opponeva i Servi dei Governatori ai Diversi della Resistenza ha subito una svolta atroce, e quello che -pur nella sua crudele ed insensata brutalità- era uno scontro tra creature di carne ancora in grado di sanguinare, è divenuta ora la lotta dello Spirito contro la aliena ferocia del Metallo – metallo che non grida e non sanguina, che non chiede pietà né perdono.

    Dov’è finito l’onore della guerra? Dov’è finito il rispetto tra guerrieri?
    si domanda Amon, a cui vista mistica sembra donare anche la saggezza
    Non è questo il modo di combattere. Codardi.”,

    Dopo aver visto quale destino è toccato ai quei compagni avventuratisi oltre le mura, resi avventati dall'apparente ritirata nemica dietro le porte -ora spalancate in un gesto di sfida-, la cautela e la paura divengono un tutt'uno, e i Ribelli interrompono per la prima volta la loro avanzata; i due fronti sono in stallo in quella sottile striscia di terra, e -come vi è apparso chiaro fin dall'inizio- il controllo delle mura giocherà una fase determinante nell'egemonia... ed è lì che si concentrano i vostri intenti. Così come è sempre da lì che parte l'offensiva spietata -e vigliacca- al cuore della vostra fazione.

    Quattro proiettili di precisione convergono in direzione del Principe Naga, e altrettanti prendono di mira lo Specchio Tranquillo; purtroppo, però, a differenza di Namas -che genera prontamente sul viso un mistico strato di Ohm, che lo protegge dalle salve perforanti-, Odayaka non è avvezza al combattimento, e quei colpi spezzerebbero il filo sottile e prezioso della sua giovane vita se un ragazzo dai capelli nivei non giungesse in suo soccorso correndo a perdifiato dalle retrovie: dapprima, un muro di freddo ghiaccio si erge al cospetto della donna, e mentre ella indietreggia istintivamente di un passo, Zixter atterra davanti a lei con l'ombrello di metallo aperto e spianato, pronto a farle scudo col proprio corpo.

    Il contraccolpo scaraventa il Mezzo-demone indietro di qualche metro, e sebbene abbia evitato di finirne travolta, l'Ambasciatrice raggiunge in fretta il suo improvvisato angelo custode e si inginocchia al suo fianco per controllare che stia bene e per aiutarlo con le braccia flessuose a mettersi seduto.
    jpg
    « Vi ringrazio per il vostro intervento... »
    mormora, con voce dolce e uno sguardo premuroso
    « ...non siate rimasto ferito, vero? »

    Il sorriso che Zis le rivolge nel vederla incolume la rincuora in parte, ma non attenua l'oscurità dei suoi pensieri: dopotutto -per quanto costretta in un ruolo di generale risoluto-, Odayaka è una donna sensibile, e... vedere un ragazzo così giovane in una situazione simile fa sempre un certo effetto; tuttavia, non c'è tempo per i rimorsi e i ripensamenti: l'attacco deve proseguire, e dopo essersi sincerata che il suo salvatore non abbia effettivamente bisogno di cure, la Signora di Undarm si congeda da lui posandogli una carezza sulle chiome albine prima di rialzarsi e richiamare all'ordine i suoi soldati, serrando le fila del vostro esercito.

    Nell'avanguardia, gli altri Eroi si muovono per rompere l'empasse: Mugen si muove per primo, e si alza in volo radente il suolo per giungere a ridosso delle mura in poche rapide falcate; una volta ai loro piedi, prende a scalciare l'aria per innalzarsi sempre di più, e risale la parete verticale come una folata di vento, calando poi di peso addosso ai fucilieri schierati con ancora un occhio attaccato al mirino. L'impeto della Volpe coglie impreparato il nemico più vicino -il primo della fila-, e senza avere una possibilità di contrastare la perdita di equilibrio, la vittima designata capitombola sul compagno alla sua destra... e da lì a scivolare giù il passo è breve: dopo le urla di quel volo nel vuoto, i corpi atterrano scompostamente in un suono croccante di ossa rotte, e resta un tetro silenzio che vibra di un ronzio che pare giungere da sopra le nuvole.

    Nonostante l'effetto sorpresa accusato in maniera piuttosto evidente, i due reduci hanno la lucidità di rammentare i passi dell'addestramento che è stato loro impartito, e con un gran sangue freddo imbracciano i fucili per puntarli sul muso peloso del Kitsune per restituirgli la cortesia; premono il grilletto, e un rombo intimidatorio risuona nell'aria che puzza di polvere da sparo, ma anche se la distanza è ravvicinata e il potere di perforazione dei proiettili davvero elevato, il Demone ne esce indenne... perché la magia bianca di Sarah lo protegge con un tiepido abbraccio.

    Sul versante sinistro, invece, l'intervento di Mozart è chirurgico: raggiunti i piedi del cancello, il Saint si china a toccare la terra, e -diffondendosi attraverso la roccia delle mura- il suo cosmo fa sì che virgulti spinati di rose letali spuntino da sotto i piedi dei quattro cecchini schierati a sinistra, facendo perdere la concentrazione a tutti e la presa sulle armi ad un paio di loro...

    Forza! Non fermiamoci, possiamo vincere!
    incita il Cavaliere Celeste, librandosi in volo verso la merlatura

    " Tirateli giù."
    comanda la Principessa di Einheit agli arcieri comparsi al suo comando

    Prima che la Volpe si muova per finire a fil di spada i suoi sopravvissuti, e che Mozart subisca la reazione degli archibugieri imprigionati nei rovi ma ancora armati e in grado di muoversi, le frecce di Hiei -e, in suo supporto, quelle degli uomini di Sarah- giungono ad eseguire per loro la pena capitale, spegnendo in un istante quelle vite colpevoli di ubbidienza ad ordini sbagliati, graziandoli con una morte rapida.

    La sommità dei bastioni è attualmente sgombra, ma siete ancora lontani dalla loro conquista: dalla loro posizione sopraelevata, il Demone e il Saint possono notare chiaramente il movimento che c'è oltre le linee nemiche... e stando a quello che ha detto Odayaka durante la seduta strategica in cui ha illustrato la conformazione dei cancelli, capiscono subito che i tunnel laterali in cui due drappelli nemici sono scomparsi altro non sono che le scale scavate nella roccia del Picco, che conducono da loro: sopra le teste dei due Eroi, il ronzio di prima cresce in un rombo sempre più vicino, e due colonne di soldati con l'uniforme della Signa Infero -stavolta otto per lato- stanno venendo su per contrastarli e prendere il posto dei compagni caduti.

    Una decina di metri più in basso, nel campo aperto dove pochi osano avventurarsi, l'Egiziano e il Nagavandari si muovono insieme ai Ronin di Undarm per raggiungere la copertura delle pareti di pietra, aprendosi una strada combattendo contro i pochi fanti rimasti ad ostacolarli: il suono dei cingolati sovrasta e copre i comandi degli Ufficiali del Laccio Nero, e non c'è modo di rendersi conto delle loro prossime intenzioni... ma il rombo prolungato che proviene da sopra le nuvole cresce ancora di intensità fino a divenire qualcosa di preoccupante e non più un mero sottofondo. È sempre più vicino, e -con un brutto presentimentio- è naturale chiedersi di quale diavoleria dei Governatori si tratterà questa volta.

    Poi, il boato di quattro detonazioni -così ravvicinate nel tempo da sembrare sovrapposte- riempie l'aria, e non avete modo di capire sul momento che cosa stia realmente succedendo: non lo hanno Mozart e Mugen, sopra le cui teste qualcosa sta per accadere e sotto i quali le mura tremano come per effetto di un terremoto,così come non lo hanno Amon e Namas, che hanno appena raggiunto la copertura offerta dalla solida pietra dei bastioni solo per trovarsi coinvolti nella loro esplosione.

    Polvere e fumo si librano nell'aria unendosi alle nubi che oscurano il cielo, e il Custode del Respiro Divino e il Prescelto dell'Atharvaveda sentono la pietra creparsi con uno schianto, il calore raggiungere picchi insopportabili, e una frana travolge loro e i guerrieri che li affiancano; sopra di loro, invece, mentre l'eco dei mortai ancora si sta spegnendo, spari di pistole e fucili avvertono il Demone Volpe e il Cavaliere d'Oro che sono nuovamente sotto attacco da parte dei rinforzi della Signa Infero.

    Sarah, Hiei e Zixter, data la distanza a cui si trovano, vedono invece con tragica chiarezza quel che è appena accaduto nel quadro di insieme: i carro-armati hanno fatto fuoco sulla pietra che delimita i cancelli aperti, come per allargare il varco, e quanti dei vostri hanno trovato rifugio al riparo delle mura viene fatalmente travolto dal crollo delle macerie. A quanto pare, i due Ufficiali del Laccio Neri sembrano pronti a giocarsi il tutto per tutto in quella partita dove la posta in gioco è la vita...

    E agli Eroi della Resistenza non resta che rilanciare la puntata – o trovare un modo per uscirne.
    Quel che è certo, è che dovete decidere in fretta... e che il ruggito che risuona oltre le nubi
    non aiuta certamente la concentrazione in quel momento critico.

    Behold the Enemy Lines

    Eccoci qui al quinto turno di questa Guerra =D
    Le azioni combinate per sfoltire i cecchini sulle mura hanno funzionato, ma la battaglia continua: altri soldati (otto per lato delle mura, stavolta) stanno salendo come rinforzo per rimpiazzare i caduti, e arrivano in cima alla fine del turno; Mozart e Mugen devono quindi considerare un attacco ai loro danni quantificabile in 8 proiettili e un consumo Alto per ciascuno

    Altro evento del turno è l'azione dei carri-armati: dietro ordine degli Ufficiali, i quattro mostri di metallo fanno fuoco per allargare la breccia dei cancelli; come effetto collaterale, quelli che hanno raggiunto le mura per usarle come riparo per la prossima sortita (Amon & Namas) si trovano coinvolti nel crollo, equiparabile ad un consumo Critico, mentre quelli più distanziati ma sempre nei paraggi (Sarah & Hiei) vengono investiti da un'onda d'urto di fumo rovente, schegge e detriti considerabile ad un consumo Medio.
    Zixter, essendo rimasto indietro vicino ad Odayaka non subisce altri danni per questo turno.

    Ultima menzione del recap: lo strano ronzio/rombo/ruggito che proviene da sopra il denso banco di nuvole che ha coperto il cielo; non avete idea di cosa sia, ma potete avanzare delle ipotesi nel caso lo troviate importante. ;*

    Per finire, vi invito a fare -sempre in bacheca- tutte le domande del caso se qualcosa non è chiaro.
    Prossima scadenza: 20 Luglio, compreso.

     
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    Nonostante gli sforzi, le cose non stavano andando bene. Alcuni di loro erano riusciti a raggiungere la cima delle mura e altri avevano ricominciato a percorrere prudentemente il passaggio, ma i progressi si videro pochi: i quattro nemici metallici non vennero neanche graffiati e le mura pullularono presto di nuovi fucilieri.
    Ma il peggio arrivò quando le quattro macchine fecero fuoco. Per la seconda volta la realtà più cruda della guerra si mostrò di fronte alla ragazza. In un solo fatale attimo successe tutto: esplosioni, puzza di polvere da sparo e carne bruciata, urla e gente che si faceva fuori l'un l'altra in uno spettacolo terribile che sembrava non avere più alcun senso. Ed ecco arrivare di nuovo la paura, questa volta più di quanto ne avesse provato fino a a quel momento. Paradossalmente però fu lo stesso istinto di sopravvivenza a farle conservare sufficiente lucidità da continuare a fare quel che stava facendo. Anche se continuava a chiedersi sempre più spesso se ci avrebbe rimesso le penne lì. Sentiva come se stesse camminando tra due fuochi: un passo sbagliato e sarebbe stata fatta fuori.
    Quei colossi metallici avevano probabilmente mietuto più vittime di chiunque altro nella durata della battaglia e iniziava davvero a odiarli, ma non ebbe il tempo di pensare ad altro, né di osservare esattamente che danni fecero, perché la nube nera dell'esplosione li raggiunse. Alzò più in fretta che poté le barriere, per proteggere lei e chi aveva vicino, ma dei tre solo Hiei fu quello che ne uscì illeso. Per le due fanciulle lo scudo riuscì solo a fermare i detriti, ma non il vapore rovente che le ustionò lievemente sul busto. Fortunatamente non sembrava nulla di grave.
    Rachel fu comunque irritata che l'altra avesse alzato le difese anche per lei. Insomma le sembrava come una mancanza di stima nei suoi confronti. Non confidava abbastanza nelle sue capacità? Forse avrebbe fatto bene a non fidarsi riguardo alla sua fedeltà, ma se dubitava delle sue capacità combattive, beh quella la prendeva come un'offesa.
    Tuttavia ben presto il suo astio fu rivolto verso a quegli strani carri metallici e a i loro piloti. Non aveva mai visto maggiore viltà in battaglia; già disprezzava chi faceva ricorso ad armi da fuoco, perché la loro potenza non dipendeva dalla forza o dall'abilità di chi le impugnava, vedere gente che si rintanava dentro una fortezza mobile per compiere una strage senza correre rischi le faceva solo disgusto. Codardi del genere non meritavano né lealtà, né pietà e ancor meno rispetto. Se avesse potuto si sarebbe avvicinata a loro per tirare fuori quei vigliacchi e finirli personalmente, ma sapeva di non poterlo fare e poi doveva continuare a coprire quei due. Contribuire in quel modo era la cosa migliore che potessero fare e forse il loro aiuto avrebbe permesso ad altri commilitoni di far giustizia al posto suo.
    " Altri, me ne servono altri."
    Disse alla principessa, che fortunatamente capì, evocando di nuovo quattro arcieri, di cui l'ancella prese nuovamente il comando. Quindi tirò fuori l'ultima freccia che aveva nella faretra, lanciandola verso uno dei soldati che minacciava Mozart, facendo segno al resto della squadra di fare altrettanto.
    Status psichico: Sotto pressione
    Status fisico: Ustioni leggere sul busto (danno basso)
    Energia: 55% (80 - 20 - 5)
    Equipaggiamento: La punta d'Argento (spada)
    Attive utilizzate:

    Guardiana devota: Il nome dato a questa magia difensiva dagli stessi inventori è in qualche modo riconducibile al comportamento di questa.
    Durante una battaglia infatti si parla di lealtà quando un alleato combatte a fianco di un proprio compagno facendo tutto quello che deve fare. La devozione però è qualcosa di più profondo; infatti conclusa la battaglia il leale se ne va per la propria strada, mentre il devoto rimane perché intende continuare il cammino con quella persona. A volte semplicemente perché condivide con questa un ideale a volte per un semplice rapporto personale, anche di amicizia.
    Questa tecnica infatti si differenzia da molte altre tecniche difensive per il fatto di poter rimanere a proteggere per più turni.
    Sarah sarà in grado di far comparire delle piccolo sfere di luce (una con un basso, due con medio, quattro con un alto, otto con un critico) che si metteranno a girare intorno a lei o ad alleati nelle vicinanze e all'occorrenza muteranno forma in una barriera, in grado di fermare danni (fisici e magici) corrispondenti al consumo speso, che andrà diluito a seconda del numero di sfere e dei turni in cui si desidera tenerle in campo. Infatti al momento di castare la magia, potrà decidere se far si che proteggano uno o due turni e in questo coso il l'ammontare di danni che potranno bloccare sarà dimezzato.
    Consumo: Variabile Alto (protetti tre: Sarah e Rachel a potenza bassa, Hiei a media)

    Le frecce di Einheit: Si tratta di gruppi di arcieri, sia appartenenti alle guardie del seguito sia all'esercito del principato, addestrati per venire teletrasportati in qualsiasi momento dalla principessa e combattere all'istante. Una volta evocati dalla magia sapranno subito il loro compito e chi sia il nemico da attaccare.
    Con un basso potranno essere chiamati fino a quattro arcieri, con un medio fino a sei, con un alto fino a otto, con un critico dieci. Ovviamente se ne possono invocare anche un numero minore del massimo, ma la loro potenza complessiva sarà sempre pari a quella del consumo energetico. Per fare un esempio: con un basso possono essere evocati quattro arcieri, ma questi saranno debolissimi, la loro mira pessima e i colpi non faranno troppo male; evocandone solo uno questo avrà una discreta mira, colpi mediamente pericolosi e una resistenza accettabile.
    Vanno considerati come evocazioni, pertanto dopo un massimo di due turni spariranno in una nuvola di fumo oppure prima se sconfitti.
    Consumo: Variabile Basso (quattro per un turno)



    Passive in uso:

    Il carisma di una principessa: Sia per il suo aspetto, che per i suoi modi, ma soprattutto perché sa come prendere le persone, Sarah risulterà estremamente carismatica. Basterà vederla o avercela vicino per sentire come un'aura che spingerà chi è attorno a lei a partire ben disposto nei suoi confronti, ad avere un punto di riferimento, ad ascoltarla volentieri e a considerare i suoi consigli allettanti, indipendentemente dalla situazione.
    Chi subisce l'abilità è libero di descrivere cosa la colpisce della ragazza e come reagisce all'influenza che è semplicemente emozionale e non può controllare la volontà altrui.
    L'abilità non è altro che una passiva di influenza mentale, che può essere attivata o disattivata a piacimento da lei, a seconda del modo in cui decida di approcciarsi con gli altri.

    La delicatezza di una principessa: Chiunque abbia mai letto un libro per bambini sa che le principesse delle fiabe sono delle creature talmente graziose e delicate che nemmeno il più crudele degli antagonisti ha mai osato alzare un dito su di loro; limitandosi a rinchiuderle nella torre di un qualche castello, piuttosto che far conoscere loro il dolore.
    Tuttavia Sarah un tempo era un ragazzo che sognava (e sogna tutt'ora) di diventare come uno degli eroi storici o, perché no, dei racconti. E si sa che tutti i paladini della giustizia hanno una dote innata a cacciarsi nei guai; tanto che nemmeno il più paziente degli aiutanti non può trattenersi dal dargliene di santa ragione per tutte le disavventure in cui si lasciano coinvolgere.
    Come può Sarah, vista la sua attitudine a mettersi nei pasticci, non conoscere il dolore come tutte le altre principesse? Semplicemente non provandolo.
    Infatti, al suo posto la fanciulla sentirà una sensazione né piacevole, né spiacevole che l'avvertirà di essere stata ferita o colpita in qualche modo. Tuttavia, non sentendo male potrebbe essere indotta ad un'eccessiva spavalderia, col rischio di allargare le ferite, pur essendo consapevolissima del danno.
    Volendo l'abilità può essere disattivata, facendole sentire dolore come tutti. Ma occorre specificarlo all'inizio della scena.

    La perseveranza di una principessa: Nelle fiabe classiche questa caratteristica non è certo comune in questi personaggi, invece lo è maggiormente in quelle moderne, in cui il ruolo di queste ragazze non si limita a quello di "bella damigella in pericolo".
    Sarah si avvicina di più al secondo caso, ma non persevera solo nel perseguire un particolare progetto o nel rispettare ciò in cui crede, ma in quasi in tutto ciò che fa. È una fanciulla parecchio testarda. Qualcuno afferma, spesso per scherzo, che questo genere di persone (talvolta perseveranti al limite dell'esasperazione), sia in grado di abbattere un muro a suon di sbatterci addosso, se si impuntano di dover passare per forza di lì.
    Tralasciando però tutto lo spreco di tempo ed energie che questo atteggiamento, chi è perseverante spesso riesce dove altri falliscono, per il semplice fatto di essere andato avanti, quando il resto si è già arreso. A volte è questione di provare e riprovare e di imparare a conservare le energie per farlo, ad aver tenuto da parte quel poco che serve per compiere quell'ultimo tratto, che gli altri non hanno potuto percorrere perché sfiniti o perché hanno abbandonato prima.
    Proprio facendo così; andando testardamente avanti, conservando sempre un po' di forze da usare alla fine e cercando di attingerne comunque un po' quando sembrava esserne a corto, Sarah ha fatto aumentare l'energia magica a sua disposizione (quasi l'avesse "allenata"). Permettendole così di andare avanti ancora di più, avendo a disposizione maggiori risorse.
    In termini di gioco, questa passiva fa si che la ragazza abbia il 110% di energia all'inizio di ogni scena, si tratti di quest, duelli o altro.




    Pet/Famigli in uso ----> Rachel
    Il seguito di una principessa: Note come "Il seguito", "Le cortigiane" o "Le ancelle di Einheit"; queste ragazze sono l'orgoglio del principato. Assistono Sarah nelle sue mansioni, in sua assenza governano loro la nazione e forse sono le sue migliori amiche.
    Non tutte sanno combattere e non è troppo difficile accorgersene dato che chi ne è in grado può reggere molto bene una battaglia, mentre le altre in genere possono venire stese da un banale pugno.
    Sarah potrà portare con se fino a due di queste ogni volta che si avventurerà su Endlos, che potranno aiutarla in svariati modi, usando abilità non superiori a potenza media (grazie all'energia della ragazza) e anche supportarla in battaglia se in grado di combattere. Tuttavia nel caso di un duello con un personaggio giocante (e non png) solo una sarà in grado di battersi, mentre l'altra dovrà necessariamente farsi da parte, dato che non conoscerà le arti del combattimento. Nelle quest e negli altri tipi di scene, potranno invece essere entrambe combattenti.
    Se una di queste fanciulle viene gravemente ferita, perde i sensi o le viene arrecato qualche altro tipo di danno grave, scompare in una nuvola di fumo e torna ad Einheit.

    Condizioni fisiche: Ustioni leggere sul busto (danno basso), lieve fastidio al fianco
    Equipaggiamento:
    Arco e Faretra: Un armamentario base, composto di un arco medio e di una faretra per portare le frecce. Salvo particolari eccezioni, d'ordinanza vengono assegnate cinque frecce.
    Queste armi sono solitamente molto sobrie e prive di decorazioni, badando più alla praticità e al mimetismo che all'aspetto estetico. Vengono usate da alcune schiere dell'esercito e da parte delle ancelle che si occupano della sicurezza al castello. [2pt]
     
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    Battesimo di Fuoco




    La battaglia era entrata nel vivo della sua parte più cruenta. I mostri di metallo che avevano fatto la loro comparsa, stavano dando un contributo sostanzioso nel riuscire a ribaltare la situazione, e ritrovarci nuovamente svantaggiati davanti ad una potenza di fuoco devastante. Per quanto si provasse a colpire quelle diavolerie, i risultati si dimostravano miseri, e la loro avanzata procedeva spedita, facendo cadere sotto le loro offensive molti compagni: un vero inferno, una scena raccapricciante, nel sentire le urla di sofferenza precedere nuove morti, e percepire dentro di me la rabbia che cresceva vertiginosamente. Un odore nauseabondo di carne bruciata si mischiava alla fragranza di polvere da sparo, in quel contesto dove gente della stessa razza si colpiva a vicenda crudelmente, senza avere un minimo di rimorso a terminare gente inerme impossibilitata a difendersi. Nuovamente altri colpi di quelle diavolerie, producendo nubi di detriti che ferivano dove la potenza di fuoco non arrivava - nel poter colpire anche se indirettamente -, riuscendo a mettere in difficoltà chi si trovasse fuori dal raggio di fuoco. E in quella profusione di onde d’urto fumanti, anch’io ero presente, nel comprendere che la mia distanza arretrata rispetto a chi si trovasse in prima linea, non garantiva sicurezza di rimanere illesi. Pronto a rilasciare una freccia incantata così da garantirmi protezione, fui però inaspettatamente interrotto, dato che tale azione fu eseguita da qualcun altro: una barriera magica si posizionò dinnanzi a me, permettendomi di risparmiare energie preziose e sfruttarle per dare contributo di aiuto a chi si trovava maggiormente in difficoltà rispetto a noi nelle vie arretrate. Osservando con lo sguardo che tale sostegno in mio soccorso era stato prodotto dalla ragazza di nome Sarha – incantatrice ed evocatrice -, volli quanto meno ringraziarla, prima di cimentarmi nuovamente nelle azioni offensive.

    Grazie… questo tuo pronto intervento non sarà dimenticato.

    E così, ancora intatto nel mio status fisico, lasciai che lo sguardo cadesse su chi aveva maggiormente bisogno delle mie frecce, notando che l’essere dalla forma di bestia, aveva ben otto fucilieri pronti a colpirlo e rischiare danni considerevoli.
    Rialzando l’arco nell’azione di riamarlo di frecce, presi bene la mira prima di rilasciare. Ogni suono venne nuovamente ignorato dal sotto scritto, lasciando che l’attenzione fosse soltanto concentrata sui quattro che avevo deciso di annientare, nel mirare a punti che li stroncassero del soffio vitale. Come piccoli cerchi disegnati sulle parti specifiche, stavo incollato con l’occhio ancora aperto a tracciare percorsi più idonei per far si, che le frecce non fossero ostacolate come nel primo attacco. Una volta sicuro che tutto fosse propizio al risultato, i quattro dardi furono rilasciati uno dopo l’altro, nel cercare di arrivare ai punti che dovevano uccidere rapidamente una parte dei fucilieri intenti a rallentare Mugen.




    { Critico ~ 40% . Alto ~ 20 % . Medio ~ 10 % . Basso ~ 5% }
    Energia: 60%
    Status Fisico: Ottimo
    Consumi Sfruttati: Alto
    Frecce 16/20
    Tecniche:

    Ability_hunter_zenarchery
    Sharpshooter» [2 pnt]
    Ovvero, diventare una cosa sola con la propria arma. Sentirla una parte del proprio corpo. Questa tecnica racchiude tutti i segreti del tiratore di precisione: la postura migliore, la giusta tecnica di respirazione, la capacità di mettere a fuoco il bersaglio e la mano perfettamente immobile. Con la padronanza della propria tecnica di tiro si può davvero spremere il massimo in termini di precisione dalla propria arma, all'unterno della sua gittata utile.
    A seconda della concentrazione del tiratore, infatti, i colpi sparati raggiungeranno il bersaglio colpendolo all'interno di un cerchio ideale di diametro sempre più piccolo, viavia che aumenta l'energia utilizzata.
    Consumo: Variabile
    Basso: 15cm
    Medio: 8cm
    Alto: 4cm
    Critico: 2cm



    Il perfetto arcere» [3 pnt]
    Ability_hunter_focusfire
    Arco: Questo arco, caratteristico nelle forme e nella procedura di costruzione, viene prediletto dagli amanti delle armi leggere e maneggevoli. Costruito seguendo fedelmente la tradizione artigianale, l’arma rappresenta il perfetto connubio tra bellezza e utilità.
    Una delle caratteristiche principali dell'arma è la doppia curvatura del legno, nel senso che essa è esattamente invertita quando l'arma dalla posizione di riposo viene portata, nell'atto del lancio, alla tensione completa; le due estremità, ovvero le punte, sono state incurvate nel corso della lavorazione riscaldando a vapore e piegando la placca di rivestimento. L'impugnatura è stata realizzata in due fasi differenti: dapprima si è rivestita tutta la parte centrale dell'arco con uno strato di pelle bruna; quindi la parte centrale di tale avvolgimento è stata tagliata e rimossa assieme agli altri elementi di copertura, lasciando scoperto il legno.
    In quel settore è stato così possibile procedere ad un'ulteriore rifinitura della forma, con piccoli e precisi intagli atti a donare all'impugnatura una forma che consentisse una presa comoda e sicura nella mano dell'arciere. Ultimato l'arco è stata fissata la corda, precedentemente realizzata con intrecci di fibre di canapa e crini di cavallo altamente selezionati.

    Ability_hunter_wildquiver
    Faretra: Assieme all’arco viene presentata anche una splendida faretra.
    Essenziale per ogni arciere o balestriere, la faretra permette di portare con se una riserva di frecce che può risultare vitale in caso di battaglia prolungata.
    Questo esemplare di faretra è stato studiato appositamente per avere il minimo ingombro e la massima comodità. Pur infatti andando applicata alla cinta non limita i movimenti dato che le sue ridotte dimensioni non causano eccessivo ingombro e in caso di necessità può essere portata anche a tracolla utilizzando una cinghia.
    Questa faretra è stato realizzata ripiegando su se stesso e cucendo varie parti di cuoio di colore scuro, così da render la struttura più flessibile e resistente. Alcuni disegni attorniano tutto l’oggetto, riproducendo fedelmente motivi elfici caratteristici.
    Trattata da ultimo con polveri speciali per farla diventare lucida, la faretra ha una capienza approssimativa di 20 frecce.

    Ability_hunter_longshots
    Frecce: Le presenti Frecce Lunghe sono utilizzabili con qualsiasi tipo di arco ma non con le balestre. Sono lunghe ciascuna un braccio e, a differenza delle normali frecce, sfruttano la loro lunghezza e la loro particolare fattura per aumentare precisione e potenza del lancio.
    L’asta è in legno di frassino, conosciuto per la sua elevata durezza e poca flessibilità, che si può riconoscere per il suo colore bianco rosato. Le punte coniche sono state ottenute colando il ferro fuso in appositi stampi e lasciato solidificare.
    A termine di ciò sono state forgiate dai Mastri Fabbri della Masseria e successivamente le punte applicate mediante incastro e colla di pesce. Per l’impennaggio sono state utilizzate delle penne miste di volatili, poste nelle apposite scanalature e tenute salde mediante utilizzo di colla di farina.
    [Tot. 20 frecce]


    Lama celata» [1 pnt]
    Tratto distintivo degli Assassini, la lama celata è una polsiera in cui è nascosto un meccanismo a molla, attivato con un rapido scatto del polso; ideale per le uccisioni silenziose (in basso profilo) o rapide (in alto profilo), presenta essenzialmente un inconveniente dovuta alla scarsa praticità durante i duelli poiché non la si può usarla per attaccare direttamente il nemico o per parare gli attacchi ma solo per finire un nemico a terra; tuttavia se si contrattacca con la lama nascosta si può uccidere rapidamente qualsiasi nemico anche se richiede un tempismo maggiore rispetto alle altre armi. Il meccanismo della lama indica l'assoluta devozione dell'assassino alla causa: richiede infatti l'amputazione di due falangi dell'anulare per usare al meglio l'arma.
    [


    Ability_hunter_eagleeye

    Hawkeye» [15 pnt]
    Un arciere non è solo un combattente che sfrutta un attrezzo di legno ricurvo per scagliare paletti acuminati: no… esso è molto di più. La vista - suo vantaggio fondamentale - è talmente affinata e reattiva da renderlo sensibile al minimo dettaglio: molto più di qualsiasi altro guerriero o combattente di provata esperienza. Avere una vista nitida anche di notte e dove la luce scarseggia rendendo il normale senso orbitale inefficente o, osservare accuratamente un minimo spostamento del più impercettibile movimento apparentemente celato allo sguardo comune; questo è un arciere: un eletto donato della vista di un falco. Questa sua straordinaria visuale gli consente di osservare dettagli da altri ignorati e da lui invece nitidamente visibili - potendo in questo modo colpire bersagli in movimento o apparentemente nascosti, o al contrario, essere lui a muoversi tenendo l'obiettivo sempre a portata di tiro: riuscendo tramite il suo duro addestramento con l’arma arcuata ad avere un’eccezionale precisione e una mira infallibile.
    [Scurovisione] [Vista migliorata] [Mira perfetta]
    [Triplice Passiva].
     
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    Era instancabile nel menare i fendenti e trapassare le carni dei suoi avversari.
    Gesti rapidi, fluidi ed una precisione disarmante dovuta sicuramente alle straordinarie capacità della sua vista. Sembrava non avere punti ciechi e nessuno riusciva a prenderlo di sorpresa, come se anticipasse le mosse altrui, dotato – magari – di poteri di preveggenza.
    La vista, unitamente alla sua esperienza sul campo di battaglia, ne facevano un guerriero dalle doti straordinarie, soprattutto nel corpo a corpo che era la sua specialità, proprio come gli altri suoi fratelli che aveva abbandonato involontariamente in Egitto.
    Ma quella era tutta un’altra storia.
    Sorrideva nel commettere tutti quelle uccisioni, come se la guerra lo estasiasse.
    Era un demone sanguinario, almeno in apparenza, con il suo volto deforme per via dell’’Occhio di Ra, eccitato come non mai all’idea di recidere ancora ed ancora le vite di quei soldati, una dopo l’altra. Era dell’idea che non si dovessero mai dare le spalle ad un nemico, soprattutto se sembrava essere incapace di provare pietà, soprattutto in un momento concitato come quella ritirata.
    La resistenza non aveva intenzione di lasciare spazi aperti e dare così modo agli avversari di potersi riorganizzare e, anzi, avevano avuto l’idea di mangiare terreno con avidità e, frattanto, continuavano a decimare le fila nemiche senza dare loro un attimo di respiro.
    Quanti ne aveva uccisi sino a quel momento? Non lo sapeva, ma di certo aveva contribuito a sfoltire il numero dei soldati senza neanche troppo sforzo. A differenza degli altri, sino a quel momento, non aveva consumato molte energie e, anzi, si era trattato unicamente di attaccare con il suo fisico quei poveri malcapitati che gli capitavano davanti, senza utilizzare il ‘Respiro Divino’.



    Alla fine della sua avanzata, si trovava a circa cinque metri da quelle macchine.
    Era vicino abbastanza da poter vedere distintamente quei marchingegni infernali, così come i grandi portoni che non attendevano nient’altro che essere presi con la forza. Ma non potevano conquistare ancora le mura per via di quei carri-armati che avevano una potenza di fuoco incredibile, decisamente superiore – secondo una sua prima analisi – a quella che avrebbero potuto generare loro stessi. In realtà non aveva ancora assistito al pieno potenziali dei propri compagni, quindi si trattava di una valutazione decisamente superficiale, anche in relazione ai suoi poteri ‘sopiti’, per così dire.
    Al momento, comunque, combattere direttamente con quei cosi avrebbe potuto decretare la sua morte, nel peggiore dei casi, quindi bisognava pensare a qualche tattica evasiva in modo da portare i propri attacchi indirettamente ed ottenere, infine, il risultato sperato.
    L’unico che forse avrebbe potuto apporre una strategia significativa sarebbe stato il principe che, in quel momento, lo aveva raggiunto forse per pianificare un’eventuale presa delle mura.
    Lui, d’altronde, non aspettava altro.



    E il suo arrivo lì poteva significare una cosa soltanto: erano entrati nel vivo del conflitto.
    Ora i pensieri che affollavano la sua mente riguardo a quelle macchine infernali sembravano sopirsi, pensando ai modi in cui la sua spada sarebbe riuscita a tranciare di netto quel metallo, nonché gli ulteriori ed altri soldati che affollavano quel posto, al fine di porre fine a quella guerra maledetta.
    Ma c’erano davvero margini per aggirare quelle macchine e fare una breccia nelle mura? Da quel che vedeva, non sembravano esservi punti ciechi che gli consentissero delle manovre evasive, che lo tenessero al sicuro dal fuoco nemico, ma d’altro canto non poteva neanche rimanere lì fermo ad aspettare chissà quale miracolo, quindi bisognava agire. E bisognava farlo anche in fretta.
    Guardò il principe, frattanto, come se si aspettasse da lui informazioni sul da farsi: quella tecnologia per lui era totalmente nuova e non ne conosceva minimamente il funzionamento, né eventuali punti deboli che sarebbero potuti essere utili per abbatterli una volta per tutte.
    Troppo rumore per parlare, troppo rumore per ascoltare: gli avversari si muovevano freneticamente, sicuramente dietro impulso dei capi, ma non riusciva a comprendere le loro direttive. Ironia della sorte, erano vicini, ma nonostante tutto non potevano ‘origliare’ e, di riflesso, anticipare le mosse altrui.
    Le conseguenze, in quel frastuono roboante, avrebbero riversato ben presto i proprio effetti funesti sulla resistenza che, in quel momento, sembrava aver peccato di superbia. Amon stesso, in quel frangente aveva peccato di superbia, tronfio dei successi che fino a quel momento era riuscito ad ottenere.
    E proprio in quel momento, il nemicò colpì.



    Era sorpreso: quattro esplosioni, una dopo l’altra e lui aveva visto.
    Con la proprio vista si era potuto rendere conto di quanto stava succedendo, ma i tempi di reazione erano piuttosto ristretti, non consentendogli di pensare ad altro se non ad una ‘fuga’ strategica. Portò immediatamente la propria energia nelle gambe e si abbassò su di esse, pronto a scattare da un momento all’altro. In quei momenti concitati, e qualche istante prima che i colpi delle macchine raggiungessero gli avamposti, d’istinto pensò di portare con sé anche il Principe ed evitargli così di essere coinvolto nell’esplosione che di lì a poco si sarebbe scatenata lì dove si trovavano.
    Scattò senza pensarci due volte, proprio in direzione di Namas, più veloce del vento e come non faceva ormai da molto, troppo tempo. Spinse il suo fisico al massimo e con forza l’avrebbe agguantato – facendogli persino da scudo con il proprio corpo – e l’avrebbe trascinato con sé di peso. Nel momento in cui era scattato, l’esplosione si era scatenata alle sue spalle: la roccia che si sgretolava, il calore che aumentava e la polvere che gli impediva di respirare agevolmente. Doveva correre più veloce, molto più veloce per scampare a quella sciagura e permettere almeno al Principe di salvarsi al fine di non far calare l’umore della resistenza ed agevolare così gli usurpatori.
    Il cuore batteva all’impazzata, pompando il sangue ad una velocità inaudita, mentre l’intero corpo veniva attraversato da una fortissima scarica adrenalinica che gli impedivano di percepire la stanchezza causata da quell’utilizzo intensivo, in un solo colpo, del Respiro Divino. E frattanto, in quella corsa scellerata, si sentì colpire dalla roccia sgretolata e sparata ad altissima velocità proprio dietro alla schiena.
    Strinse i denti e seguitò a correre, mentre la schiena aveva cominciato a sanguinare per via di alcune rocce puntute che gli avevano lacerato le carni, arrivando poi a lasciare la presa una volta a distanza di sicurezza. Lui, invece, nel rallentare – da solo – scivolò in avanti strusciando per terra e provocandosi degli altri tagli sul torace, per poi arrestare definitivamente la sua corsa.
    La spada scivolò poco più in là, mentre lui in stato di semi-coscienza respirava a fatica per lo sforzo e cominciava a riprendersi per quanto appena accaduto. Scosse la testa, quindi, cercando di riprendere il controllo del proprio corpo, per poi sedersi lentamente e sincerarsi che il Principe stesse bene.

    C… ce l’abbiamo fatta, no?”, sogghignò alla volta del Principe.
    Ora tocca a te!”, disse.

    E rimase seduto ancora un poco, per riprendere le forze.
    In un solo attimo si era spinto troppo in là.


    N O T E S

    { Critico ~ 40% . Alto ~ 20 % . Medio ~ 10 % . Basso ~ 5% }
    Energia ~ 80% - 40% = 40%
    Status Fisico~ ferite su schiena (dovute all'onda d'urto dell'esplosione e l'urto dei detriti sulla schiena) e torace (per via dello scivolone per terra), ma nulla che possa ritenersi veramente pericoloso.
    E Q U I P A G G I A M E N T O
    Lama del Destino ~ si tratta di una spada composta dai più pregiati e resistenti metalli allora in possesso alla civiltà egizia. Finemente lavorata e dalla forma inusuale per quei tempi, essa ricorda molto una khopesh per la sua forma, ma essenzialmente è molto diversa da essa. La curvatura non è esasperata come in una Khopesh, ma sembra assumere una forma più elegante. La lucente lama è lunga all'incirca 50 cm; l'elsa, lunga a sua volta 30 cm, è composta di oro e legno entrambi finemente lavorati ed intarsiati grazie ad una egregia manifattura. Perfettamente equilibrata nel suo peso risulta essere manegevole e leggera, ma al contempo abbastanza resistente ed affilata. La spada viene sempre riposta comodamente in una custodia in cuoio posta dietro la schiena, in modo da essere facilmente sguainabile in ogni situazione, anche la più difficile ed insperata.
    Oracolo della Morte ~ indubbiamente il nome gli calza a pennello in quanto questo pugnale ha portato alla morte un numero considerevole di uomini e bestie. Come per la spada, si tratta di un pugnale della più pregevole fattura, composto dai metalli più resistenti e laboriosi per fornire allo stesso una resistenza invidiabile ed un taglio formidabile. La lama è lunga all'incirca 25 cm, leggermente ricurva; il manico, invece, è lungo all'incirca 20 cm, risultando essere manegevole e confortevole per la mano, la sinistra, che deve impugnarlo. Quest'ultimo ha diversi intarsi che lo rendono unico nel suo genere, un vero gioiello agli occhi di terzi. Il pugnale è posto in una custodia in cuoio, anch'esso, posto dietro il busto con l'elsa rivolta verso l'esterno del fianco sinistro in modo da essere facilmente raggiungibile dalla mano sinistra in un moto veloce e assolutamente imprevedibile.
    F A C O L T A'
    Occhio di Ra ~ è un'abilità oculare alquanto particolare, lusso di ben pochi nella storia della setta dello Scorpione Nero e dono indiscusso delle divinità. Tale abilità, meglio conosciuta come Occhio di Ra, si manifesta in un essere umano all'età di sette anni in modo spontaneo e senza alcun preavviso. Gli occhi perdono la loro tonalità assumendo una colorazione che ricorda molto il colore di una perla, mentre le vene intorno agli stessi cominciano a gonfiarsi sino a rendersi visibili, tramutando di fatto, e parzialmente, i lineamenti del volto nel portatore. Inizialmente, appena risvegliato, gli effetti saranno piuttosto confusi e il portatore non sarà in grado, autonomamente, di affidarsi alle facoltà dell'occhio che, di fatto, costituiranno un impaccio ed un fastidio piuttosto evidente ed assolutamente pericoloso in combattimento; la vista, difatti, diventa confusa, sfocata e le facoltà donate dall'occhio tenderanno a confondersi tra di loro senza alcun preavviso creando nel portatore confusione e tremendi mal di testa che culmineranno nello svenimento di quest'ultimo. Con il tempo e con più specifici allenamenti il portatore comincia pian piano a rendersi conto delle diverse facoltà donategli dall'occhio che culminano, infine, con il completo controllo sull'abilità oculare e sulla opportunità di scelta, basata sul momento, di poter sfruttare l'una capacità, invece che l'altra. Di solito i guerrieri che hanno in dote una simile capacità oculare sono molto riflessivi ed a loro, di solito, è lasciato il compito di imbastire strategie più o meno complesse proprio in virtù delle capacità intrinseche dell'occhio. In particolare sono tre le facoltà concesse al possessore di tale abilità; tre differenti abilità sfruttabili a scelta dal custode dell'Occhio di Ra.
    • Io vedo ovunque intorno a me
      L'occhio, in questa accezione, da la possibilità di poter avere una visuale quasi completa, e discrezionale, per un raggio di 20 m intorno al custode per una gradazione di 359°. Come si è accennato, la visuale non è purtroppo completa, poiché un unico grado rimane scoperto; si tratta di un punto collocato proprio dietro la sua nuca, un cono di vuoto dal quale gli è impossibile vedere. Un piccolo malus a fronte di una capacità tutt'altro da sottovalutare.

    • Non vi sono luoghi nei quali io non possa vedere
      Il custode di questo potere è in grado di vedere oltre oggetti, cose e persone senza alcuna difficoltà di sorta. Di solito questa facoltà è strettamente collegata alla precedente in modo da fornirgli la possibilità di avere una visione completa e d'insieme dell'ambiente circostante, ma anche se utilizzata da sola può rivelarsi molto utile. Ovviamente il raggio d'azione è sempre il medesimo, in quanto oltre i 20 m di raggio, il custode sarà impossibilità ad utilizzare questa sua incredibile capacità.

    • Vedo distintamente la tua essenza
      L'ultima capacità - non per importanza, ovviamente - è quella di riuscire a vedere la parte più intima e preziosa di una persona: la sua energia o il suo flusso energetico, che dir si voglia. E' un fenomeno particolare, ed utopico per i più, che non è possibile spiegare per il tramite della scienza. Per quanto, infatti, anche le precedenti abilità non abbiano una spiegazione scientifica che possa in qualche modo svelarne l'arcano funzionamento, questa è la parte più interessante e sicuramente più utile in un combattimento corpo a corpo. Nello specifico, l'energia verrà vista sotto forma di un flusso che, per assonanza, ricorda molto l'apparato circolatorio sanguigno: un fittissimo reticolo che attraversa tutto il corpo della creatura. E' precipuo notare come l'energia s'ammassi ove, di consuetudine, sono ubicati gli organi vitali e dare modo al custode dell'abilità oculare una chiara mappa anatomica del proprio avversario, per meglio mirare e dirigere le proprie tecniche d'attacco. Inoltre, poter vedere il flusso energetico altrui consente di capire quando un avversario è in procinto di attaccare, in quanto a seconda delle stimolazioni e della concentrazione del flusso negli arti è possibile far comprendere al custode quando il proprio avversario stia per attaccare; infatti, a seconda di come verrà strutturato l'attacco, il flusso energetico - agli occhi del custode - subirà una repentina accelerazione nel suo corso.
      Agli occhi del custode il flusso energetico ha un colore che differisce, spesso, in ordine alla razza della creatura cui appartiene, facendogli comprendere quindi se si trova davanti ad altri esseri umani, oppure a demoni, angeli ecc. [SEMPRE ATTIVA (quando è attivata l'abilità oculare)]
    Essere un adepto dello Scorpione Nero ~ richiede capacità fisiche fuori del normale, indubbiamente superiori alle capacità di un semplice essere umano. I guerrieri in questione sono addestrati sin dalla più tenera età a sopportare pesi eccessivi, in modo da essere temprati per le future ed estenuanti battaglie in cui saranno coinvolti una volta cresciuti. Amon, in particolare, è riuscito a sviluppare una forza sorprendente, il che lo rende abbastanza pericoloso nel combattimento corpo a corpo. La forza, però, da sola non è tutto e infatti Amon è riuscito a rendere il proprio corpo resistente agli urti ed agli attacchi altrui – se corroborata da una tecnica difensiva, ovviamente – risultando pertanto un ostico avversario.[+ 50% Forza; +50% Resistenza - Abilità Passiva]
    P O T E R I
    Stile dello Scorpione Nero
    Gli adepti dello Scorpione Nero venivano iniziati - chi più, chi meno - ad un particolare tipo di combattimento che aveva come fulcro proprio il corpo di questi. Ogni essere umano, che ne sia conscio o meno, è permeato costantemente da una forza incredibile e straordinaria al tempo stesso, ma poterla utilizzare richiede delle particolari condizioni. In particolare i casi sono due: addestramento fisico e mentale, che richiede molti anni, in genere, per rendere il soggetto capace di poter utilizzare al meglio questo tipo di potere e peraltro neanche in modo completo; il secondo caso è dato dalla predisposizione e dal costante allenamento. Quest'ultimo è il caso di Amon che per caso o per natura o, ancora, per grazia degli dei sembra essere sempre stato naturalmente predisposto all'utilizzo di questa energia. Gli antichi la denominavano “Respiro Divino” perché, di fatto, rende gli uomini in grado di compiere gesta al di fuori dell'umana comprensione. Il Respiro Divino è infatti in grado, se bene utilizzato, di distruggere la materia ed i suoi legami con una facilità disarmante, dimostrandosi quindi come un ottimo alleato in combattimento. Un’altra forma del Respiro Divino consiste nel potenziare il proprio fisico e rendere così gli adepti dello Scorpione Nero in grado di essere estremamente competitivi nel combattimento fisico e rendere i propri colpi in grado di frantumare la roccia e piegare i metalli. Amon appartiene a questa seconda branca, riuscendo unicamente ad approntare difese dagli attacchi eterei e magici consolidando la propria energia sotto forma di uno scudo circolare, alle volte ovale ed in grado di proteggere frontalmente Amon dagli attacchi altrui; inoltre il nostro è in grado di far fluire la propria energia all’interno del proprio corpo e delle proprie armi in modo da rendere ogni suo colpo, ogni suo fendente, realmente pericoloso; ovviamente far fluire l’energia all’interno del proprio corpo porta dei vantaggi anche per quanto riguarda i movimenti, dato che è possibile muoversi più velocemente lasciando che il flusso scorra in un determinato modo all’interno delle gambe, facendolo confluire e concentrare al loro interno. Questa pratica gli permette di accelerare la propria andatura in modo da muoversi fulmineamente – per un intero turno – in base all’energia concentrata nelle gambe e può avere una valenza sia difensiva, in quanto muovendosi più velocemente e con il giusto tempismo permette di schivare più facilmente gli attacchi fisici portati dai propri avversari, ma può essere una capacità di supporto alle offensive dello Scorpione Nero, tali da renderlo praticamente imprevedibile agli occhi dei propri avversari. [Respiro Divino – Difensiva – 2p variabile – Difesa per gli attacchi magici ~ Respiro Divino – Potenziamento – 2p variabile – potenziamento attacchi fisici ~ Respiro divino – Movimenti Rapidi – 2p variabile (25%, 50%, 75%, 100%)][Critico]


    n.a.

    Note a margine ~ dovrebbe essere tutto chiaro. =)
     
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    Uno dopo l'altro i quattro cecchini che occupavano il lato destro delle mura cominciarono a cadere.
    Per mano di Mugen e di altre forze in campo per conto del fronte ribelle.
    Grazie ad un aiuto giunto dalle fila dei suoi alleati il demone venne anche preservato dall'essere impallinato appena raggiunta la sommità della parete.

    Nonostante fossero riusciti a sgomberare le mura erano ben lontani dalla loro conquista.

    La Volpe spossata dalle ultime azioni, con la ferita al fianco che pulsante rammentava di tanto in tanto la sua presenza, si appoggiò al bordo dei bastioni.
    Qualche istante per riprendere fiato ed essere pronto alla prossima ondata di nemici.

    Sapeva fin dall'inizio che non sarebbe bastato tirare giù quattro soldati per conquistare le mura del Picco della Guardia.
    Così, scrutando oltre le linee nemiche, vide scomparire un drappello di soldati in un tunnel scavato nelle pareti di roccia.
    Lo Specchio Tranquillo li aveva istruiti sulla conformazione delle linee nemiche e sapeva molto bene che stavano andando da lui.

    Bene.
    Il Predatore in attesa delle sue nuove prede.
    La Bestia a difesa del suo nuovo territorio.

    Intanto un inquietante ronzio si fece sempre più forte sopra la testa del demone e le mura tremarono per effetto delle detonazioni scatenate dagli stessi carri armati nemici.

    Per un istante Mugen perse l'equilibrio ritrovandosi carponi ma con la katana ancora in pugno.
    La mano libera poggiata sulla pietra dei bastioni e l'enorme testa di Volpe rivolta ai nemici appena giunti.

    Gli immensi occhi dorati fissi sui loro marchingegni di metallo.
    Un intenso sguardo di sfida.

    L'aria già lorda di sangue e del nauseante odore di polvere nera si riempì di una nuova scarica per il Demone Volpe, colpevole di aver tentato di espugnare i bastioni.

    Mugen non indossava armature né altre protezioni.
    Ma l'abile intreccio di volontà ed energia si trasferì al corpo, indurendo muscoli e tessuti.
    Così i colpi non fecero altro che rimbalzargli addosso...

    ...lasciandolo indenne e molto arrabbiato.
    Lo sguardo si fece ancor più intenso e il cuore prese a pompare più forte dando il via alla metamorfosi.

    “Queste sono...”

    Pronunciò quelle parole con tono duro, mentre al contempo rinfoderava la spada.
    Ma non aveva certo intenzione di arrendersi.

    “... le mie...”

    Il suo sangue di demone antico prese a ribollire scuotendo la carne dal torpore.

    “...mura!”

    Si alzò di colpo, ma ad ergersi su quei bastioni non era la stessa creatura di prima.
    Aveva evocato la sua natura più ancestrale e primitiva.

    Molto più forte, più grande e soprattutto più pericolosa.

    L'haori bianco tinto misteriosamente di porpora sembrava mettere in guardia chiunque da quel nuovo colosso.

    Anche la voce si era fatta più profonda e dal tono più cupo.

    “GRAUGH!”


    La sua vera voce.

    Eccolo allora scagliarsi contro quel drappello, forte e maestoso nella sua nuova forma, pronto a colpire.

    Avrebbe schiacciato, artigliato e azzannato ogni soldato nemico presente su quelle dannate mura.

    Ed avrebbe fatto in modo da essere visto dalle linee nemiche perché fosse chiaro a tutti.
    Loro potevano avere macchine di ferro e chissà quali altre diavolerie, ma un gigantesco Demone Volpe stava per conquistare i loro bastioni.

    E la sua furia non si sarebbe certo arrestata.



    CITAZIONE
    Condizioni fisiche: ferita al fianco
    Condizioni psicologiche: furioso
    Energie: 75%-20%-20%=35%

    Note: :flwr:

    Tecniche utilizzate:

    ~Risveglio del Sangue Antico
    Il dono della Volpe Bianca ha mutato qualcosa in Mugen. Forse fungendo da catalizzatore il bianco haori ha destato un potere sopito nel sangue del Demone. Concentrandosi sulla sua natura ferina la Volpe prende coscienza dell'antico e potente retaggio demoniaco che si cela nella sua carne. In un ribollire di emozioni ed esaltazione dei sensi il suo corpo risponde con un'esplosione di potenza. Muscoli, ossa e sangue si adeguano ad uno stato ancestrale, di cui erano padroni i suoi più lontani antenati. In sostanza il corpo del demone cresce a dismisura permettendogli di rivaleggiare col più temuto dei giganti. Riesce a superare i suoi due metri di altezza per raggiungere delle dimensioni colossali, sfiorando con facilità i 6 metri. Forse per la sua natura sovrannaturale o perché strettamente legato al demone l'haori in qualche modo risponde alla trasformazione cambiando il suo colore e tingendosi di un intenso rosso porpora, color del sangue. (Questa risonanza col particolare indumento fa si che anche gli altri indumenti della Volpe si adeguino alla mutazione, spada esclusa quindi)
    Consumo: Alto Durata: Due turni

    ~Corazza del guerriero
    Mugen si concentra sul suo corpo irrorando di una nuova energia ogni fibra del suo essere. Questo stato quasi meditativo è in grado di potenziare le sue normali caratteristiche fisiche rendendo le sua carne, le sue ossa e la sua pelle più simili alla roccia e al metallo per quanto riguarda la consistenza. Diventa così in grado di resistere agli urti e ai tagli senza ferirsi o rimanere danneggiato.
    Consumo: Variabile Durata: Istantanea

    Passive:

    ~Retaggio di una volpe Rossa:
    Che cos'è esattamente un demone volpe? Nessuno lo sa con esattezza, ne esistono varie razze, varie tribù e una moltitudine di sottospecie... sebbene siano molto difficili da incontrare, creature furbe e sfuggenti. La varietà a cui appartiene Mugen ha molti tratti in comune con la comune volpe rossa selvatica, una descrizione spicciola porta infatti a definirlo come una grossa volpe dalla postura eretta, col pollice opponibile e in grado di parlare. Inoltre un demone volpe ha un ciclo vitale molto molto lungo, infatti Mugen, con qualche centinaio di anni, è da considerarsi nel pieno della giovinezza. Non è chiaro cosa accada ad un demone volpe una volta invecchiando... si sa solo che il suo manto diventa completamente bianco e abbandona il branco dei più giovani per andare chissà dove. O almeno è questo che si crede, uno strano meccanismo si innesca nelle giovani volpi nei confronti dei membri anziani, o per lo meno nei confronti dei membri anziani che hanno superato la Soglia. Non riescono più a ricordarsi di loro, o meglio non riescono a focalizzare l'attenzione su coloro che hanno superato la Soglia. Per questo si parla di Soglia, una sorta di soglia dell'esistenza. Certo ci si ricorda della vita trascorsa insieme e delle imprese compiute da un membro scomparso, ma ad un certo punto questi scompare nell'oblio ed è anche difficile da individuare il momento esatto in cui avviene l'attraversamento della Soglia. Si tramanda inoltre di incontri con volpi bianche nel corso dei secoli e in momenti particolari della storia, ma i racconti sono tutti un po' vaghi e si perdono nel ricco folklore delle volpi rosse.
    Come detto un demone volpe è una creatura fuori dall'ordinario, i loro sensi sono superiori a quelli di un qualsiasi umano. Sono in grado di fiutare ed identificare una qualsiasi creatura in un raggio d'azione estremamente ampio e seguire una traccia per loro è estremamente facile.
    Se non bastasse sono creature forti e veloci, in grado di affrontare qualsiasi avversità. Le loro capacità uditive si estendono oltre l'immaginabile, un demone volpe riesce facilmente a distinguere il battito di un cuore e un sussurro appena sospirato in un raggio d'azione di decine forse centinaia di metri...Inoltre dispongono di micidiali armi naturali: artigli in grado di lacerare la carne e zanne in grado di spappolare le ossa. Non bisogna lasciarsi ingannare se spesso si mostrano come esseri bonari e pacifici. Una volta fiutata la preda, difficilmente la lasciano andare...
    [Bonus forza +50% (5 punti), Olfatto iper sviluppato raggio d'azione: 30 metri in duello (5 punti), zanne e artigli (2 punti); Caratteristiche bloccate: Vista notturna, udito iper sviluppato (5 punti)]


    ~Reliquie di una volpe Bianca:
    Mugen è uno dei pochi che può vantare di aver incontrato una Volpe Bianca nella sua vita. Forse perché i più se ne dimenticano. In realtà anche lui dubita di quanto avvenuto e dei vaghi ricordi che ha dell'incontro, se non fosse che quell'incontro gli ha lasciato una prova tangibile. Infatti l'unica certezza della Volpe Rossa è il dono ricevuto dalla misteriosa Volpe Bianca: il velo. Un nome sibillino per una reliquia altrettanto enigmatica. Il velo ha l'aspetto di un haori bianco, che al tatto sembra fatto di seta. Nessuno potrebbe mai sospettare l'origine indefinita di un tale manufatto né tanto meno indovinare il suo potere latente. Oltre ad essere baluardo e prova di un'esperienza vissuta l'haori dona a chi lo indossa straordinarie capacità. Mugen ha infatti scoperto che indossando l'haori può facilmente fluttuare in aria, come se fosse privo di peso, come se fosse uno fantasma...
    [Abilità passiva di volo (1+5 punti), altre particolarità per ora sconosciute]


    Equip:

    ~Lama di una Volpe guerriera:
    Mugen è sempre accompagnato dalla sua spada. Realizzata in acciaio itemprato, si tratta di un arma di ottima fattura. La lama raggiunge i 120 cm di lunghezza, perfetta e bilanciata. Ha uno spessore di 1.7 cm nella sezione centrale. La lama si assottiglia sempre più verso i bordi, creando un doppio filo estremamente tagliente di appena un mm ed una terribile punta acuminata. E' dotata di guardia sempre in acciaio da 15 cm, e di un elsa di 25 cm, che permette un’impugnatura comoda e salda. L’intero oggetto ha una colorazione grigiastra. La spada è stata bene studiata per quanto riguarda il peso, che non supera i due chilogrammi. Normalmente riposta nel suo fodero grigio senza particolari ornamenti, che la volpe tiene al fianco sinistro. Uno strumento valido e funzionale.


    ~Bokken di Fanedell
    Non con il solo acciaio combatte il samurai e benché il Demone Volpe abbia con sé delle vere e proprie armi naturali, Fanedell gli ha fornito ciò che accompagna tradizionalmente l’addestramento dei samurai e anche alcune delle battaglie successive al completamento della sua formazione: una spada di legno dalla forma e dalle dimensioni di quella delle armi più tipicamente usate dai samurai. Tuttavia questo non è un mero pezzo di legno, per quanto pregiato, ma ha altresì una proprietà particolare: se impugnato e con la previa spesa di un quantitativo Variabile di energia, l’arma può allungarsi di altri tre, cinque, sette o dieci metri, risultando così utile in svariate situazioni, anche non prettamente combattive.
     
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    deva


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    “Ti devo la vita.
    Grazie.”


    Non ci fu più di qualche sfumatura d'emozione in quelle parole, ma non per questo Namas fu meno sincero nel pronunciarle.
    Si era ritrovato purtroppo inerme davanti al crollo delle mura: il suo Atharvaved lo aveva messo in allerta, i flussi in disequilibrio di tutta quell'energia sprigionata quasi all'unisono avevano fatto intuire al Principe che nulla di buono avrebbe preceduto e seguito i boati.
    Per sua grazia, tuttavia, un suo compagno, colui che proprio come il Nagavandari aveva appreso l'arte di scandagliare la realtà non visibile, era riuscito a prendere le redini dei riflessi con una rapidità maggiore, allontanando entrambi da quella minaccia verso un'area sufficientemente sicura.
    E nel farlo, facendo da scudo al corpo di Namas, si era persino procurato ferite al posto suo.


    “Dobbiamo avvicinarci nuovamente.”

    Percepiva gli altri alleati della Resistenza muoversi per ribaltare quella marea di fuoco e polvere, riusciva a leggere
    -con una confusione crescente-
    le deviazioni energetiche che l'Ohm stava dipingendo intorno a lui.
    Come poche volte nella sua vita, l'uomo-serpente era spaesato.
    Perso nella sua stessa Illuminazione.

    Status Fisico_ Diversi tagli trascurabili sulle braccia. Probabili contusioni di lieve entità. Stanchezza fisica e mentale, senso di disorientamento.
    Ohm_ 50%
    Abilità Passive_
    :: Rigveda (+50% Forza),
    :: Samaveda (Pelle resistente come pietra),
    :: Pranava (Articolazioni snodabili),
    :: Yajurveda (Doti acrobatiche),
    :: Atharvaveda (lettura a 360° dei movimenti e dei flussi d'energia),
    :: Aranyaka (individuazione influenze/assalti psionici e resistenza a malie ed influssi emotivi)

    Effetti attivi_

    Slot tecniche_

    Note_ Un regalo biscioso per Amon a fine questo. :guru:
    Perdonate il post orrendo, ma non volevo ritardare il combattimento.
     
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  9. Zis.
     
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    Stavamo perdendo,
    ogni nostro sforzo veniva vanificato
    da un'offensiva sempre più violenta.
    Stavo tremando





    Rimasi commosso dalla gentilezza di Odayaka, mi sentii felice, anche solo per un istante, tutta la distruzione attorno a me sembrò scomparire.
    Fu un onore per me ottenere quello sguardo pieno di riconoscenza.
    Tuttavia questo non poteva durare a lungo, una grande minaccia stava per mostrarsi a noi ed io ebbi la fortuna di avere la visuale migliore per osservare cosa stesse succedendo.

    o forse fu solo una disgrazia.



    I quattro arnesi di metallo fecero fuoco con tutta la loro potenza contro le mura, esse stavano crollando sul principe Naga.
    Non potevo fare nulla per salvarli, non da questa distanza.
    Osservai l'onda d'urto travolgere le persone vicine, un vento rovente si stendeva ad una velocità impressionante.
    Dalle retrovie ebbi questa orrenda visione, vedendo così tante vittime, così tanti morti.
    Vidi la disperazione nei volti delle persone e mi sentii impotente.

    Che onore c'era in una battaglia del genere?



    Se i nostri avversari volevano combattere veramente avrebbero dovuto scendere loro in campo, combattendo con le loro forze, per dimostrare chi veramente era il più forte.
    Ma loro non riescono a giustificare le loro terribili azioni, neanche con la forza, utilizzano questi trucchi.
    Non potevo permetterlo, noi non saremmo stati sconfitti da dei codardi che sfruttano degli arnesi di metallo per soggiogare il loro nemico, protetti dentro una capsula senza prendersi neanche la responsabilità di vedere gli occhi delle persone a cui stanno togliendo la vita.

    i miei occhi si infiammarono.



    Oggi avrei dimostrato, per la prima volta, al mio altro io, tutto il mondo doveva temere anche la parte più pura e candida di me.
    Anche se ero stremato, ferito e con poche energie, io avrei distrutto quei mostri che avanzavano lentamente seminando distruzione.
    Non un'altra singola vita sarebbe stata presa dal nemico, non lo avrei concesso, anche se riconosco che sono debole, mi sarei opposto con tutte le mie forze, lottando fino alla mia morte per proteggere gli altri.


    Iniziai ad avanzare,
    senza più paura,
    senza sapere se avrò successo,
    ma pieno di coraggio.




    Corsi fino alle mura, sgusciando tra la marea di gente, cercando di evitare di calpestare i morti o i feriti.
    Non fu sempre semplice muoversi con una certa velocità in mezzo alla battaglia ed avevo il fiatone, ma non potevo fare altrimenti.
    Finalmente quei quattro mostri spaventosi si innalzavano di fronte a me.
    Ero ad una distanza di cinque metri e non avrei aspettato oltre per tentare la loro distruzione.

    L'acqua iniziò a fluire velocemente



    Un movimento delle mani la stava indirizzando proprio in mezzo a due nemici, concentrandosi prevalentemente su uno dei lati.
    Un solo gesto di dita in direzione verso l'alto e due colonne alte sette metri di ghiaccio spesso e resistente.
    Ci misi tutto me stesso, tutta la compassione verso le persone che erano cadute contro questi arnesi.
    Se questo attacco fosse andato a segno non mi importava essere in una zona scoperta dove avrei potuto subire attacchi da parte del nemico.
    Non sarei più rimasto nelle retrovie.

    Se solo quell'attacco fosse andato a segno



    tutte le morti dei miei compagni non sarebbero state vane.
    Non era una vendetta per loro, questo era un ringraziamento, perché in qualche modo hanno contribuito a preservare la nostra libertà.
    Per vivere di nuovo in un mondo migliore, dove nessuno debba più essere soggiogato da questo nemico.
    Con tutti questi pensieri in testa feci ergere il ghiaccio per ribaltare i carro armati.
    Sperando che quei mostri di metallo, non sarebbero più stati in grado di fare molto.
    Anche se mi rimanevano poche energie

    farò tutto il necessario per riconquistare la libertà.





    [Tabella combattimento]


    ghgh1ncTabellacombat. ghgh1ncghgh1ncScHeDaghgh1nc
    M ana 35/100

    S a l u t e 100/100

    RiAsSuNto PoSt


    corro in avanti e cerco di ribaltare due carroarmati con delle stalattiti a consumo alto.






    ghgh1nc

    ghgh1nc

    ghgh1nc


    Verde pensato da parte del buono
    Blu pensato da parte del malvagio
    Rosso parlato

    P.s. ho modificato perchè la tabellina si rifiutava di scrivere 35 di mana e per cancellare la scritta QUOTE in fondo

    Tecniche utilizzate per esteso.

    Nome: Jump
    Il caster concentra nelle gambe una media quantità di mana che gli consente di spiccare un velocissimo salto (circa 5 metri), l'atterraggio comunque non è un problema, non causerà danni poichè il mana viene rilasciato all'ultimo momento per proteggere gli arti inferiori dalla caduta.
    costo: basso


    Water controll!
    Zischtar è in grado di controllare le acque, sia quelle da lui generate, sia quelle con le quali entra in contatto.
    Egli è in grado di trasformarle di stato facendole diventare allo stato aeriforme, liquido, oppure allo stato solido.
    La quantità massima di liquido controllato raggiunge i 100 litri, l'acqua controllata non può allontanarsi da lui più di 7 metri.
    L'acqua può essere controllata anche se lo stato della materia cambia e diventa ghiaccio o aeriforme.
    Le armi create dal ghiaccio si spezzano se sottoposte ad una resistenza maggiore a quelle delle ossa.
    Gli scudi o altri sistemi di protezione hanno una resistenza leggermente inferiore a quella del normale acciaio temprato, questo significa semplicemente che il loro utilizzo principale è quello di rallentare la velocità dei colpi ed il loro danno finale se andassero a segno.

    Potrebbero riuscire a fermare solo armi di infima potenza, come del semplice legno, piccoli pugnali... ecc

    All'aumentare del mana speso per la creazione di armi, la resistenza e la potenza di esse aumenta proporzionalmente.
    Se il costo è pari o superiore a medio essi avranno una resistenza pari all'acciaio temprato.
    Se si creano mini-armi la scaletta rimane quella classica da regolamento.
    Per quanto riguarda gli scudi essi saranno sempre solo in grado di rallentare i colpi e diminuire la potenza d'attacco.
    La resistenza aumenta proporzionalmente al mana speso, questo significa solo che i colpi saranno più rallentati e meno potenti.
    [consumo variabile]

    Passiva + variabile: 7 punti


    Usata come tecnica per creare le stalattiti a consumo alto



    CITAZIONE
    Passive
    Water Essence!
    Riassunto: Genera dell'acqua potabile

    Fear!
    Riassunto: causa terrore nella gente.


    Water controll!
    Riassunto: controllo di 100 litri d'acqua, creazione armi.


    Edited by Zis. - 23/7/2013, 09:54
     
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    Mozart Von Baltasar
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    ~ { Presidio Ovest, Picco della Guardia


    Il boato e poi il caos. Le mura che crollavano, l'aria che si faceva più pensate -la sensazione che non tutto procedeva come dovuto, e che anche la più piccola variazione poteva ingrossare le onde, specie in quel mare già agitato di per sé.

    Parte delle mura crollò sotto i colpi dei carri, che concessero a loro volta modo e tempo a dei cecchini di risalire, laddove, forti del punti rialzato, poterono far fuoco. Ahimè nella confusione non ti fu dato tempo per erigere una difesa adeguata, e seppure l'armatura da sola rispondeva ai danni subiti, necessitava spesso del tuo cosmo per rinforzarsi adeguatamente.

    Nei risultò che i proiettili, pur non potendo forare la corazza, ti colpirono ugualmente -dimezzarne l'impatto non servì che a praticare, sul tuo corpo, notevoli lividi e ferite sanguinanti. Il dolore atroce ti spezzò il respiro, ma non la ferma volontà di continuare quella lotta. Volando per mezzo delle tue ali, volgesti lo sguardo verso i carri. Maledette macchine di metallo: meritavano una giusta sorte!

    Calasti per toccare il terreno. Il tuo cosmo crebbe mentre un manto di stelle copriva i tuoi brevi dintorni -l'infusione delle stelle avrebbe ordinato, nei pressi dei carri, la crescita di ben quattro grossi rovi. Questi avrebbero tentato, per quanto loro possibile, di ribaltare su di un fianco le armi del nemico.

    Souverain de Ronce!!!

    Speravi, così facendo, di togliere da mezzo un ostacolo che si era rivelato assai periglioso.



    CITAZIONE

    STATUS

    Status Fisico: Ottimale 80%
    Ferite Riportate: Ferita media su tutto il corpo.

    Condizione Mentale: Dolorante ma deciso!

    Mana Consumato: 30%
    Mana Residuo: 50%

    Altro: uso la difesa dell'armatura a medio per parare l'alto, subisco un medio risultante; uso i rovi ad Alto per creare 4 elementi che provino a ribaltare altrettanti carri.

    EQUIP

    Gold Cloth dei Pesci
    { Equip Armatura }
    Passive: Peso Leggero, Integrità
    Attive: Nonostante ciò, si narra che le Armature d'Oro posseggano un'altra strabiliante capacità: dovendo fungere da difesa per il Cavaliere, esse possono essere usate per parare un'eventuale offensiva che viene rivolta contro di questi potendo anche annullarla. Non solo, si dice anche che l'efficienza di tale protezione derivi dalla volontà del Saint stesso: sono conosciuti casi, infatti, di Gold Saint che hanno deliberatamente abbassato le difese donate dall'armatura in date circostanze.
    Difesa Fisico/Magica (Consumo Variabile Medio)

    Pandora's Box
    { Equip Box }
    Passive: Sacca Dimensionale
    Attive: ndr.

    It's Six o' Clock
    { Equip Orologio }
    Passive: nessuna.
    Attive: non usata.

    Dagger Rose
    { Equip Rose/Coltelli da Lancio }
    Passive: nessuna.
    Attive: non usata.

    ABILITA' PASSIVE

    Seventh Sense
    Passive: Mana +10%

    The Graceful Death
    Passive: Malie (Timore + Rispetto)

    Cosmo's Empowering
    Passive: Sfondo Cosmico

    Fly me to the Moon
    Passive: Volo

    ABILITA' ATTIVE

    Souverain de Ronce
    Al cosmo del Mozart rispondono rovi e rampicanti di vario genere, spesso coperti di spine o aculei possenti. Il loro raggio d'azione (4 metri a Basso, 6 a Medio, 10 ad Alto e 15 a Critico) ha il Cavaliere come centro e, pur dipartendo esclusivamente da lui, entro tali limiti potranno emergere ove questi lo desideri. Sempre in virtù dell'energia profusa, è possibile disporre di più rovi (4 elementi a Basso, 6 a Medio, 8 ad Alto e 10 a Critico) aizzandoli contro un bersaglio così come la fantasia vuole: per stritolare, per fustigare, per aggrapparsi, per strangolare... L'unico limite alla versatilità di questa tecnica è Mozart stesso, oltre alla quantità di Cosmo a sua disposizione.
    Attive: Rovi Spinati (Consumo Variabile Alto)

     
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    Quali che siano i mondi, le epoche che gli danno forma e colore, e le genti che lo popolano, la Guerra esercita da sempre un fascino oscuro: che sia mossa per principi ed ideali, o per conquista e mero profitto, cela sempre qualcosa di suggestivo nelle sue dinamiche... ma che bellezza può esserci in un fiore che cresce su una tomba? Forse, il fascino nel conflitto sta nell'ingegno che si affina per raggiungere la supremazia, magari nella capacità di sopportare e superare le difficoltà, o piuttosto nelle prodezze estreme compiute con audacia: tutti esempi di Forza, si potrebbe dire... e non ci sarebbe nulla di più sbagliato.

    C'è forza nel verde germoglio che si erge dal suolo coperto di neve.
    C'e forza in chi conserva le sue idee anche quando ha il mondo contro.
    C'è forza in chi non rinuncia ad amare anche quando sembra ingrato e inutile,
    in chi si prende cura degli altri, e in chi ha il coraggio di operare il cambiamento...
    E la Forza non ha niente a che vedere con la Violenza.

    I mostri di metallo che avete davanti, e coloro che già cantano vittoria servendosene, sono certo lontanissimi da questa verità, ma... la vostra perseveranza sarà sufficiente a spiegargli la differenza prima della fine...?

    Quando i carro-armati della Signa Infero fanno fuoco, il loro rombo copre il ronzio proveniente dal cielo, e i solidi bastioni rimasti stoicamente a guardia della Città di Sequerus per lunghi secoli si sbriciolano come un guscio d'uovo; quei temerari tra i Ribelli che vi avevano trovato riparo in precedenza restano ora vittime del crollo; tra di essi, ci sono anche l'Egiziano e il Nagavandari, e sono i riflessi del primo a permettere ad entrambi di scampare ad una morte indegna: l'Occhio di Ra ha visto arrivare l'esplosione prima degli altri, e la cosa gli ha dato il tempo di convogliare energia nelle gambe, spiccare un rapido balzo verso il Principe ed agguantarlo, prima di trascinarlo via mentre le macerie iniziavano a piovere su di loro da ogni parte.

    Le schegge appuntite e l'aria arroventata lasciano i loro segni sulla pelle bronzea di Amon, ma nonostante il dolore e l'atterraggio rovinoso sull'arida terra rossa del Picco -che gli costa altre escoriazioni e sangue- la distanza guadagnata dalla linea delle mura è sufficiente per considerare sventata la più immediata minaccia.

    C… ce l’abbiamo fatta, no?
    esordisce, scrollando un pò il capo e mettendosi seduto
    Ora tocca a te!

    “Ti devo la vita.”
    è la parca e solenne risposta del Serpente
    “Grazie.”

    Frattanto, un acre polverone di detriti si muove come una valanga pronta a franare addosso agli uomini della Resistenza, e solo i più distanti dalle mura martoriate del Picco della Guardia fanno in tempo a reagire per trovare un riparo o difendersi come meglio riesce: rapida e reattiva -come sempre si è mostrata in questa guerra-, la Principessa di Einheit eleva uno scudo mistico per proteggere sé stessa e gli alleati più prossimi - e riesce nell'intento, pur ricevendo in cambio carezze spiacevoli dal vento rovente dell'esplosione.

    Grazie… questo tuo pronto intervento non sarà dimenticato.
    proferisce Hiei, prima di rimettersi in azione

    "Altri, me ne servono altri." – incalza intanto l'Ancella Rachel, ricevendo altri quattro arcieri dalla magia di evocazione di Sarah, e mentre il piccolo commando incocca le sue frecce e prende di mira gli archibugieri che -in cima alle mura- hanno appena scaricato una raffica addosso al Cavaliere d'oro, il Pirata si prepara a fare lo stesso offrendo con i suoi dardi copertura al fronte speculare mantenuto dal Kitsune, solo contro otto soldati armati di fucile.

    Nonostante gli spari dei mortai -e la conseguente vibrazione della pietra- l'abbiano costretto in ginocchio, Mugen non si lascia sfuggire né la katana di mano né lo spirito combattivo dal cuore: otto proiettili detonano all'unisono dalle bocche metalliche, ma l'energia spirituale della Creatura rende salde le sue membra, e sono solo gli abiti tradizionali a riportare qualche danno blando; i bossoli rimbalzano via -accartocciati-, e mentre rinfodera la spada e l'haori si tinge di rosso, la furia della Volpe divampa, trasfigurandone le sembianze...

    “Queste sono... le mie...mura!”
    ringhia minaccioso, ergendosi accresciuto nella forza e nelle dimensioni

    Interdetti -spaventati- dal fatto di trovarsi davanti un simile mostro, i soldati sono facili bersagli per i colpi ben piazzati di Hiei, e mentre la metà di loro -quattro su otto- si ritrova il cranio o il cuore trapassato da una freccia, i sopravvissuti e gli agonizzanti vengono sgominati da schiocchi di fauci e sferzate di artigli, prima di finire crudelmente scagliati nel vuoto dalle enormi zampate di Mugen.

    Sull'altro segmento dei bastioni, il drappello di cecchini che ha colpito Mozart si concentra così tanto ad insistere su di lui -disimpegnatosi planando al suolo- da lasciarsi cogliere di sorpresa dai dardi di Einheit: naturalmente, i Signani imbracciano i fucili per il rispondere al fuoco, ma dopo l'attacco guidato da Rachel, della squadra non resta che uno sparuto trio di uomini...

    “GRAUGH!”

    ...e quando il poderoso ruggito del Demone tuona dal cielo e rimbomba per il campo di battaglia, sovrastando di nuovo il ronzio sopra le vostre teste, la loro attenzione si catalizza fatalmente su di lui; così, al riparo da una rappresaglia grazie alla distanza lasciata dai portoni, gli uomini attaccano il mostro con altri proiettili diretti alla sua gigantesca schiena.

    Souverain de Ronce!!!

    Diversi metri più in basso, il polverone sta appena iniziando a diradarsi quando la controffensiva dei Ribelli parte alla ribalta: il Saint espande il proprio cosmo, creando quattro grossi rovi nei pressi dei cingolati dei quattro bestioni di ferro; il Mezzo-Demone, invece, conclude la sua lunga corsa dalle retrovie a diversi metri dai carri armati, esercitando il suo dominio sull'acqua per generare alti speroni di ghiaccio. Due poteri molto diversi, due volontà coincidenti in un unico scopo: ribaltare i mostri di metallo.

    L'azione combinata degli Eroi riesce, seppure con un successo parziale, e un paio di quelle fortezze semoventi finiscono sottosopra, arrestando la loro avanzata; le altre due, calibrano invece i cannoni e indugiano per un cruciale istante, probabilmente cercando di decidere quale fianco dei Ribelli aggredire questa volta.

    “Dobbiamo avvicinarci nuovamente.”

    Vedendo le acque smuoversi, il Principe Naga si prepara a tornare alla carica, condividendo con il Custode del Respiro Divino le sue intenti, ed è in quel momento che Beesech -la donna dai corti capelli rossi- raggiunge i due scivolando rapida sulla propria ombra, quasi come se non toccasse il terreno.

    « Stai bene?! »
    inquisisce rivolta a Namas non appena giunge a portata di voce
    « Ti ho visto sotto le mura e... »

    In quel momento, qualcosa squarcia il drappo di nubi che copriva il cielo, svelando chiaramente ai vostri occhi l'origine di quel suono costante e continuo, che vi fa compagnia dagli ultimi concitati minuti di battaglia... e una nota di vivo e sincero stupore sbarra gli occhi della Danzatrice Scarlatta quando il suo sguardo mette a fuoco la sagoma snella e agile -allungata e sottile- della nave volante comparsa sopra i cancelli. Velivolo su cui Mozart e Sarah possono scorgere e riconoscere i vessilli della Dama Azzurra.

    « ...la Selever...? »
    borbotta la Rossa, sollevando qualche interrogativo sulle sue conoscenze
    « Cosa...? »

    In quel momento, l'energia accumulata dallo speciale rivestimento d'argento dell'aeronave viene liberata in un solo istante e venite tutti privati della vista a causa del flash abbagliante che ne deriva, dipanando nuovamente il silenzio; naturalmente, le domande che sorgono a questo punto sono tante, ma ora non c'è modo né tempo di andare a caccia di risposte: meglio accantonare la questione per il momento e prenderla come un altro buono spunto per sopravvivere.

    Nel tempo in cui dura la cecità potete udire la confusione e lo sgomento serpeggiare tra le fila di entrambi gli schieramenti, ma il fatto che non udiate né rombi di esplosione né lo scoppio di uno sparo vi fa pensare che anche l'esercito dei Governatori deve trovarsi parimenti incapacitato ad agire – il che, viste come stanno le cose, è piuttosto consolante.

    Al di là del cicaleccio indistinto delle pedine rimaste spiazzate, la Guerra sembra tacere per un istante, ma non sarebbe corretto sostenere che i suoi ingranaggi si sono fermati; quanti dotati di percezioni sovrannaturali sono infatti gli unici in grado di seguire le mosse che si stanno pian piano avvicendando sulla scacchiera: una serie di tonfi leggeri ha mascherato l'atterraggio di oggetti grandi come carri, e sebbene solo uno di questi sia a tiro dei vostri sensi, percepite distintamente alcune decine di auree vitali al suo interno; la maggior parte si dispone verso i cancelli, ma alcune si muovono cautamente nella vostra direzione.

    « Sono un chierico... un medico... »
    si qualificano timidamente, con voce neutra e tenendo le mani alzate
    « Una Veste Blu dell'Est... »

    Quando lentamente la vista comincia a tornare, ciascuno di voi è stato raggiunto da una di queste figure vestite di un saio blu notte e con il capo coperto da un cappa dello stesso colore; il loro viso può essere giovane, vecchio barbuto o ben rasato, ma trasmettono tutti la stessa pacata e imparziale gentilezza che ci si aspetterebbe da un monaco.

    Sebbene ciascuno con parole proprie, tutti hanno per voi lo stesso messaggio “Sono qui per aiutare”, e -tenendo le mani bene in vista, come domandando permesso- si avvicinano per prestare soccorso ai feriti; prima che possiate fare domande e che i vostri occhi riprendano a funzionare, sentite una voce giovane, maschile e spavalda risuonare sopra le vostre teste attraverso un altoparlante.

    « Bene, gentaglia: diamoci dentro! »
    esclama, caricando presumibilmente i suoi sottoposti
    « ...e ricordatevi: quelli grossi e di ferro sono miei! »

    Behold the Enemy Lines

    TA-DAN! L'avanguardia dei rinforzi dall'Est si è unita allo scontro - in volo per fare prima.
    Qui una diapositiva della Selever nel caso vi possa interessare. ;*

    Emersa dalle nuvole, l'aeronave (niente di smisurato, in termine di dimensioni) sfrutta uno dei dispositivi che le danno il nome di “Argento” ed emette un flash che abbaglia tutti i presenti sul campo di battaglia (nemici ed alleati compresi) e genera interferenza nelle macchine – arrestando quindi anche i carro-armati della Signa.

    In conseguenza a ciò, perdete uno slot e non riuscite ad attaccare; qualche minuto più tardi, quando tornate a vedere, notate che una Veste Blu cerca di avvicinarsi a voi con le mani alzate in segno di intenti pacifici, proponendosi di curarvi: insomma, turno di riposo/recupero.

    Come accennato in bacheca, la prossima scadenza sarà molto larga, dal momento che ci sono le vacanze di mezzo; in più, avendovi “tolto l'azione”, la turnazione è anche più semplice, così non vi perdete nulla nel caso dovessi PNGizzarvi =* Certo, però, se postate -oltre a farmi tanto piacere- vi premio ;D
    Ciò detto, la fine del turno è fissata per il 20 Agosto, compreso.

     
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    Poi improvvisamente qualcosa cambiò: la situazione, che sembrava ormai così sfavorevole per i ribelli da preannunciare una sconfitta si capovolse, si capovolse senza che fosse accaduto apparentemente niente.
    La resistenza si difese abilmente dall'offensiva dell'esercito del presidio e contrattaccò all'istante, come se avesse ancora tutte le forze e non fosse mai stata messa in difficoltà. Per il nemico fu davvero un brutto colpo, tanto che persino due carri armati vennero messi fuori gioco.
    Allora era solo una questione di capire come superare un ostacolo più diverso da solito! La principessa si rincuorò, convinta che a breve avrebbero capovolto anche gli altri due e sarebbero potuti avanzare di nuovo, fino a prendere la capitale.
    Tuttavia ancora una volta le cose andarono diversamente da come prevedeva la fanciulla.
    " ...la Selever...?"
    Il rombo sopra le loro teste si fece sempre più intenso e vicino, fino a che una piccola fortezza volante non squarciò le nubi. La biondina guardò la nuova macchina e per un attimo credette di trovarsi davanti ad un nuovo, temibile, nemico.

    Quando però intravide i vessilli dell'Est e capì cosa potesse significare, il suo pensiero fu uno solo: " Facciamo da soli!"
    Esatto, quella frase era ciò che la sua idiozia il suo orgoglio e la sua follia il desiderio di negare gli scomodi panni che Ise l'aveva costretta a vestire le stavano suggerendo di urlare.
    Prima però che potesse pensare se respingere o meno l'idea, un potente flash la investì. Subito perse la vista e conseguentemente l'equilibrio, finendo per aggrapparsi a Rachel che cadde a terra con lei.

    Solo quando iniziarono a vederci di nuovo le due furono in grado di rialzarsi, osservando una strana massa Blu sembrava volersi avvicinare a loro. La cortigiana impugnò la katana che si era procurata sul campo di battaglia, ma appena il nuovo arrivato si presentò come un medico che voleva aiutarle non seppe come reagire. Forse aveva davanti un nemico (ipotesi rafforzata dalla stranezza che dei misteriosi aiutanti fossero spuntati fuori all'improvviso), ma uccidere un alleato era tra i più imbarazzanti errori che un guerriero potesse commettere e non le piaceva l'idea di doversene vergognare di tutta la vita, nel caso fosse davvero un soccorritore.
    " Rachel, sono amici della Resistenza."
    Quelle parole posero fine all'indecisione dell'ancella, che abbassò l'arma. La principessa sembrava aver deciso di mettere da parte l'orgoglio ed gli assurdi sospetti nei confronti dei nuovi arrivati, forse perché ancora stordita dalla luce o probabilmente perché il buon senso aveva prevalso. In fondo era impossibile che fossero soldati dell'Ovest camuffati e anche se pensava che ce l'avrebbero fatta anche da soli, ora la cosa migliore da fare era collaborare insieme, dato che ormai erano lì.
    Per prima cosa doveva pensare al collega, che era sempre stato in prima linea.
    " Hanno bisogno di aiuto quelli sulle mura."
    Spiegò, sperando che potessero mandare qualcuno anche lì ad aiutare i Mozart e Mugen. A dire il vero non sapeva bene cosa stesse succedendo sopra, dato che non ci vedeva ancora perfettamente.






    Quel giorno sarebbe stato sicuramente ricordato, indipendentemente da quale delle due armate avrebbe vinto. Alcuni avrebbero provato ammirazione per chi ci aveva partecipato e magri ci avrebbero dedicato opere o ne avrebbero tratto ispirazione per inventare storie con grandi battaglie immaginarie.
    E tra questa gente (cosa più strana) ci sarebbero stati anche coloro che sanno quale orrore sia la guerra. Chissà perché anche coloro che hanno questa consapevolezza, che sanno vedere oltre al falso fascino dei conflitti, continuano a pensarci, a scrivere e raccontare di scontri tra fazioni? Probabilmente perché giocare alla guerra e farla sono due cose completamente diverse o forse perché non è il conflitto ciò che le affascina. Forse ammirano le persone pronte a difendere con ogni mezzo dei diritti inviolabili; nel caso dei non umani dell'Ovest, il diritto alla vita.
    Forse è per questo che le persone che hanno capito questa realtà a volte ci ripensano e forse è per lo stesso motivo che ogni volta che leggono un libro, scrivono un racconto o sfogliano un testo di storia, tendono a schierarsi sempre con gli invasi, gli svantaggiati, gli oppressi e in generale tutti coloro che la guerra non l'avrebbero mai voluta fare.
    >
    Status psichico: Leggermente confusa
    Status fisico: Ustioni leggere sul busto (danno basso)
    Energia: 55%
    Equipaggiamento: La punta d'Argento (spada)
    Attive utilizzate:

    Passive in uso: Il carisma di una principessa, La delicatezza di una principessa, la perseveranza di una principessa

    Pet/Famigli in uso ----> Rachel
    Condizioni fisiche: Ustioni leggere sul busto (danno basso), lieve fastidio al fianco

    Equipaggiamento: Arco e Faretra
     
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    Mozart Von Baltasar
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    ~ { Presidio Ovest, Picco della Guardia


    Non molte cose nella vita potevano farti contento.
    Una di queste era sapere che, bene o male, erano arrivati i rinforzi e che potevate ancora farcela. Sì, diamine. Potevate farcela! Dovevi crederci, non dovevi mollare la spugna... Sequerus libera era un sogno ancora realizzabile, magari non senza sacrifici, però ancora tutto da ottenere. Così, a dispetto del dolore, cercavi di rimanere in piedi. Le forze venivano meno e il sangue pure, lasciandoti spettatore solo di una parte di quel che accadde... Invero, come tutti del resto, metabolizzasti l'arrivo della cavalleria solo con il ragionamento, dato che eri stato accecato e reso inerme da una luce improvvisa.

    Per tua fortuna, anche i nemici furono bloccati. Frattanto che riprendevi le tue facoltà sensoriali, sentivi una voce amichevole parlarli: era un chierico, un mago curatore. Bene! Eri stanco di girare con delle pallottole a bucherellarti la carne.

    Grazie, ti devo la vita.

    Impaziente e scalpitante, avresti atteso la fine della cura per andare quanto prima nella mischia. C'era qualcosa in quella guerra che ti motivava... forse l'esser non più un mero strumento, di cui si poteva anche fare a meno, ma una persona essenziale per gli eventi di un'intero Presidio!



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    Altro: non sapendo di quanto "curarmi", aspetto direttive del QM :*

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    L'arrivo di Beesech al loro fianco fu una risacca di sollievo e stupore: conosceva l'oggetto affacciatosi dal cielo, come un sole d'argento, una stella che brillò spavalda per un istante privando quelle povere pedine
    -carne, ossa e sangue-
    dell'unico senso rimasto vigile più degli altri, violentati da rombi ed esplosioni.
    A tempo debito, il Principe avrebbe esatto risposte più profonde e impellenti, perle cresciute nell'anima fin da quella notte nella quale s'erano rifugiati ad Undarm prima di essere scortati al cospetto di Odayaka.

    Vascelli di salvezza toccarono terra e da essi uscirono sagome che l'Atharvaveda identificò come spettri, aliti di vita tenuti assieme dal dolce cascare di una tunica blu come la notte priva di terrori ed incubi.
    Uno di essi si avvicinò a lui ed Amon, offrendo pacatamente il proprio aiuto.


    “Vi ringrazio, occupatevi prima di lui.”

    Indicò mestamente, col braccio sinistro, il compagno che l'aveva salvato dal crollo delle mura.
    Ordini e comandi provenivano da quell'invoucro argenteo sospeso fra le nubi, oramai diradatesi al cospetto di tale magnificenza; un esercito che non conosceva, a quanto pare alleato, era venuto in soccorso della Resistenza e fra la schiera di rinvogorito coraggio i suoi sensi sovrannaturali, la sua Consapevolezza, sentì il ruggito di un leone.
    Namas ebbe l'impressione di vedere quello stesso Fiero felino sanguinare, ma non seppe discernere se quella ferita fosse nel corpo o nell'anima.

     
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    Alcuni degli otto soldati sulle mura furono baciati dalla Fortuna.
    Un bacio nella forma di freccia pronta a colpire dritta al cuore o al capo.
    Una fine rapida e a conti fatti indolore se paragonata a ciò a cui andavano incontro i sopravvissuti -ancora per poco- e quelli in fin di vita.

    Il demone Volpe fece calare le sue enormi zampante spaccando ossa, lacerando e trinciando le carni.
    Dove non giunsero gli artigli si chiusero le fauci strappando di netto grossi e grondanti pezzi di carne.

    Lo scontro si concluse in fretta con un Mugen ululante che faceva un po' d'ordine sui bastioni scagliando i nemici nel vuoto.

    Vivi, morti o agonizzanti.

    Del drappello che aveva risalito le mura non restava che il sangue a lordare il camminamento.

    Tuttavia quelli caduti per mano dei dardi e per la ferocia del demone non erano i soli guerrieri che avevano tentato di riprendere le mura minacciate dalle forze ribelli.
    Col suo poderoso ruggito Mugen aveva attirato su di sé l'attenzione di tre fucilieri -sopravvissuti- e disposti sull'altro lato delle mura.

    Tre cecchini che puntarono ad un bersaglio splendidamente scoperto che dava loro la schiena.

    Tre proiettili partirono e tutti e tre affondarono nell'enorme schiena del Demone, che colpito si accasciò in avanti prolungando il suo ruggito in un lamento sofferente.

    Col muso schiacciato contro il pavimento di pietra si ritrovò a mescolare rigurgiti del suo sangue con quello -non suo- che già lordava la pietra dei bastioni.

    Tutto intorno a lui la guerra proseguiva.

    Sentiva le urla, gli spari e quello strano ronzio.

    Venne poi il silenzio e la battaglia sembrò acquietarsi per qualche istante.

    Stava per perdere i sensi e morire dissanguato...?

    Lentamente si sforzò di resistere e di riprendere il controllo del proprio corpo.
    Fece ricorso a tutto ciò che in quel momento divampava e consumava il suo corpo e il suo spirito di Demone Volpe. Il Sangue Antico che ribolliva e gli permetteva ancora di mantenere la forma ancestrale. La furia e la rabbia nei confronti dei propri avversari, senza tralasciare la punta d'odio che macchiava -forse inconsciamente- il suo animo. E infine il dolore bruciante che proveniva dalle ferite riportate fino ad ora.
    Fisiche e mentali.

    Con sforzo e fatica si rimise in piedi.
    Ansimò, tossì e sputò altro sangue mentre cercava di riprendere aria e recuperare un po' d'energia.

    Ed ecco che i suoi occhi si posarono sui tre fucilieri che lo avevano colpito accendendo e ridestando una luce ed una fiamma giunte vicino a spegnersi.

    In pochi istanti aveva sufficienti energie per tornare in azione e si ritrovò ad avanzare.

    Il suo passo si era fatto pesante, e più che correre o camminare procedeva a balzi aiutandosi con i poteri dell'haori ora tinto di rosso.

    Con un sforzo ancora più grande riuscì a superare gli ostacoli e a raggiungere la parte opposta delle mura.

    Pronto a porre fine alle vite di altri tre soldati.



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    Condizioni fisiche: dolorante, ferite sparse
    Condizioni psicologiche: furioso
    Energie: 35%

    Note: :flwr:

    Tecniche utilizzate:

    ~Risveglio del Sangue Antico
    Il dono della Volpe Bianca ha mutato qualcosa in Mugen. Forse fungendo da catalizzatore il bianco haori ha destato un potere sopito nel sangue del Demone. Concentrandosi sulla sua natura ferina la Volpe prende coscienza dell'antico e potente retaggio demoniaco che si cela nella sua carne. In un ribollire di emozioni ed esaltazione dei sensi il suo corpo risponde con un'esplosione di potenza. Muscoli, ossa e sangue si adeguano ad uno stato ancestrale, di cui erano padroni i suoi più lontani antenati. In sostanza il corpo del demone cresce a dismisura permettendogli di rivaleggiare col più temuto dei giganti. Riesce a superare i suoi due metri di altezza per raggiungere delle dimensioni colossali, sfiorando con facilità i 6 metri. Forse per la sua natura sovrannaturale o perché strettamente legato al demone l'haori in qualche modo risponde alla trasformazione cambiando il suo colore e tingendosi di un intenso rosso porpora, color del sangue. (Questa risonanza col particolare indumento fa si che anche gli altri indumenti della Volpe si adeguino alla mutazione, spada esclusa quindi)
    Consumo: Alto Durata: Due turni (attiva dal turno precedente)

    Passive:

    ~Retaggio di una volpe Rossa:
    Che cos'è esattamente un demone volpe? Nessuno lo sa con esattezza, ne esistono varie razze, varie tribù e una moltitudine di sottospecie... sebbene siano molto difficili da incontrare, creature furbe e sfuggenti. La varietà a cui appartiene Mugen ha molti tratti in comune con la comune volpe rossa selvatica, una descrizione spicciola porta infatti a definirlo come una grossa volpe dalla postura eretta, col pollice opponibile e in grado di parlare. Inoltre un demone volpe ha un ciclo vitale molto molto lungo, infatti Mugen, con qualche centinaio di anni, è da considerarsi nel pieno della giovinezza. Non è chiaro cosa accada ad un demone volpe una volta invecchiando... si sa solo che il suo manto diventa completamente bianco e abbandona il branco dei più giovani per andare chissà dove. O almeno è questo che si crede, uno strano meccanismo si innesca nelle giovani volpi nei confronti dei membri anziani, o per lo meno nei confronti dei membri anziani che hanno superato la Soglia. Non riescono più a ricordarsi di loro, o meglio non riescono a focalizzare l'attenzione su coloro che hanno superato la Soglia. Per questo si parla di Soglia, una sorta di soglia dell'esistenza. Certo ci si ricorda della vita trascorsa insieme e delle imprese compiute da un membro scomparso, ma ad un certo punto questi scompare nell'oblio ed è anche difficile da individuare il momento esatto in cui avviene l'attraversamento della Soglia. Si tramanda inoltre di incontri con volpi bianche nel corso dei secoli e in momenti particolari della storia, ma i racconti sono tutti un po' vaghi e si perdono nel ricco folklore delle volpi rosse.
    Come detto un demone volpe è una creatura fuori dall'ordinario, i loro sensi sono superiori a quelli di un qualsiasi umano. Sono in grado di fiutare ed identificare una qualsiasi creatura in un raggio d'azione estremamente ampio e seguire una traccia per loro è estremamente facile.
    Se non bastasse sono creature forti e veloci, in grado di affrontare qualsiasi avversità. Le loro capacità uditive si estendono oltre l'immaginabile, un demone volpe riesce facilmente a distinguere il battito di un cuore e un sussurro appena sospirato in un raggio d'azione di decine forse centinaia di metri...Inoltre dispongono di micidiali armi naturali: artigli in grado di lacerare la carne e zanne in grado di spappolare le ossa. Non bisogna lasciarsi ingannare se spesso si mostrano come esseri bonari e pacifici. Una volta fiutata la preda, difficilmente la lasciano andare...
    [Bonus forza +50% (5 punti), Olfatto iper sviluppato raggio d'azione: 30 metri in duello (5 punti), zanne e artigli (2 punti); Caratteristiche bloccate: Vista notturna, udito iper sviluppato (5 punti)]


    ~Reliquie di una volpe Bianca:
    Mugen è uno dei pochi che può vantare di aver incontrato una Volpe Bianca nella sua vita. Forse perché i più se ne dimenticano. In realtà anche lui dubita di quanto avvenuto e dei vaghi ricordi che ha dell'incontro, se non fosse che quell'incontro gli ha lasciato una prova tangibile. Infatti l'unica certezza della Volpe Rossa è il dono ricevuto dalla misteriosa Volpe Bianca: il velo. Un nome sibillino per una reliquia altrettanto enigmatica. Il velo ha l'aspetto di un haori bianco, che al tatto sembra fatto di seta. Nessuno potrebbe mai sospettare l'origine indefinita di un tale manufatto né tanto meno indovinare il suo potere latente. Oltre ad essere baluardo e prova di un'esperienza vissuta l'haori dona a chi lo indossa straordinarie capacità. Mugen ha infatti scoperto che indossando l'haori può facilmente fluttuare in aria, come se fosse privo di peso, come se fosse uno fantasma...
    [Abilità passiva di volo (1+5 punti), altre particolarità per ora sconosciute]


    Equip:

    ~Lama di una Volpe guerriera:
    Mugen è sempre accompagnato dalla sua spada. Realizzata in acciaio itemprato, si tratta di un arma di ottima fattura. La lama raggiunge i 120 cm di lunghezza, perfetta e bilanciata. Ha uno spessore di 1.7 cm nella sezione centrale. La lama si assottiglia sempre più verso i bordi, creando un doppio filo estremamente tagliente di appena un mm ed una terribile punta acuminata. E' dotata di guardia sempre in acciaio da 15 cm, e di un elsa di 25 cm, che permette un’impugnatura comoda e salda. L’intero oggetto ha una colorazione grigiastra. La spada è stata bene studiata per quanto riguarda il peso, che non supera i due chilogrammi. Normalmente riposta nel suo fodero grigio senza particolari ornamenti, che la volpe tiene al fianco sinistro. Uno strumento valido e funzionale.


    ~Bokken di Fanedell
    Non con il solo acciaio combatte il samurai e benché il Demone Volpe abbia con sé delle vere e proprie armi naturali, Fanedell gli ha fornito ciò che accompagna tradizionalmente l’addestramento dei samurai e anche alcune delle battaglie successive al completamento della sua formazione: una spada di legno dalla forma e dalle dimensioni di quella delle armi più tipicamente usate dai samurai. Tuttavia questo non è un mero pezzo di legno, per quanto pregiato, ma ha altresì una proprietà particolare: se impugnato e con la previa spesa di un quantitativo Variabile di energia, l’arma può allungarsi di altri tre, cinque, sette o dieci metri, risultando così utile in svariate situazioni, anche non prettamente combattive.
     
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