Viaggiatore dei Mondi
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Il massiccio dispiegamento di forze che ha messo in rotta l'esercito dei Governatori marcia verso i ruderi delle mura, battendo le insegne dell'Est e di Rivenore, e... per quanto impellenti, numerosi e importanti siano gli interrogativi che affollano la mente di ogni singolo uomo della Resistenza, non è certo quello il momento più adatto per perdersi in chiacchiere esigendo risposte e spiegazioni: il nemico si ritira, è vero, ma molte vite sono appese ad un filo, e mentre Amon, Namas, Zichster e Mugen cedono alla stanchezza e perdono i sensi uno dopo l'altro, solo Mozart, Sarah e Rachel restano coscienti per assistere a quel che avviene dopo.
I rinforzi si avvicinano come un'indistinta macchia che si sparge dall'orizzonte, e la voce di Odayaka si erge sul campo per richiamare l'attenzione dei suoi, mobilitando samurai, soldati e volontari perché percorrano in lungo e in largo il campo di battaglia alla ricerca di sopravvissuti; i reduci e i feriti vengono radunati ovunque sia possibile offrir loro un po' di riparo, mentre i pochi medici di Undarm e le Vesti Blu giunte da Istvàn si affrettano a prestare soccorso -ciascuno con le proprie arti- ai bisognosi...
Certo, qualcuno storce il naso quando gli Alleati orientali osano intromettersi per interrompere le arbitrarie condanne a morte degli sconfitti trovati ancora in vita -stolti burattini nelle mani dei Goverantori di Sequerus- ma ogni divergenza si appiana quando lo Specchio Tranquillo si dice d'accordo con gli ospiti dell'Est.
« I morti non parlano, non rispondono alle domande, e non danno informazioni. » afferma, placando quanti hanno perso la casa, un fratello, un amore o un amico, e bramano vendetta « Da vivi sono più utili.»
Così, mentre la Resistenza raduna le forze per progettare le prossime mosse, la notte cala il suo sudario nero di lutto sul teatro della prima strage.
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