Palazzo Harvey

Arruolamento

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    Impeto e tempesta

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    Palazzo Harvey, Città Alta.
    Presidio Errante, Endlos.

    Aldilà degli edifici centrali e burocratici del Presidio, una enorme villa antica si mostrava alla città in tutto il suo splendore, per la prima volta dopo anni. Approfittando del prezzo di mercato calato a picco in seguito alla Guerra Civile, il famoso presidente e fondatore del gruppo finanziario Harvey del Pentauron aveva infatti approfittato dell'occasione per acquistate una dimora per suo il suo adorato figlio ed erede, Steven Philip Tyrone, per gli amici Steve. Si trattava di un edificio particolarmente antico, messo in vendita dal suo precedente proprietario e mai venduto a causa del prezzo esorbitante. Gli Harvey avevano da sempre tenuto d'occhio la proprietà, sia per la bellezza dell'architettura che per la posizione in un presidio nuovo che da sempre faceva gola a molti ricconi del Pentauron, in paziente attesa di ottenere quel piccolo gioiello con il minimo sforzo finanziario. Non che mancassero loro i soldi, sia chiaro -erano ricchi da far schifo- ma da bravi mercanti avevano la predisposizione naturale nel cercare la convenienza in tutto, anche quando non ve ne era di fatto bisogno.

    casamercante

    Comprata "a pochi spiccioli" come loro adoravano vantarsi, la struttura fu tirata a nuovo, modernizzata negli interni secondo la moda ed il loro gusto tipico della capitale e nuovamente abitata da un Signore e dalla propria servitù. Che il mercato di schiavi fosse illegale sul Presidio Errante dalla salita al potere del nuovo Alfiere non era per loro un gran problema: ogni inserviente era regolarmente stipendiato, "dame di compagnia" comprese, se così era possibile definirle. In realtà Harvey Senior non poteva ritenersi particolarmente felice della loro presenza in casa del figlio, ma era anche vero che non riusciva proprio a non assecondare ogni capriccio del suo adorato Steve, qualunque esso fosse.

    -Ohhh, è bellissimo Steve ♥ - pigolò una biondina vestita da scolaretta e seduta in modo decisamente scomposto sul divano. -Perchè lo cerchi? Vuoi regalarlo ad una ragazza?- intervenne l'altra, una bella rossa dagli occhi neri e profondi, anche lei in tenuta scolastica.

    -Piantatela di dire scemenze, voi due.

    A rimbeccarle fu un tipo strano seduto nel mezzo. Fra le mani la foto di un bellissimo cristallo grande quanto il pugno della sua mano.

    mercante1

    -Questo è un cristallo d'argento illusorio: grazie alle sue proprietà fisiche e magiche è considerata una delle pietre più rare del Semipiano. Vi pare che mi metta a regalare una cosa simile ad una che potrei non rivedere mai più?

    Commentò il giovanotto: circa venticinque anni ed abiti decisamente eccentrici per Laputa, un pò meno per il Pentauron da cui proveniva. Occhialini verdi nascondevano il suo sguardo ed una ingombrante pompadour gli oscurava il volto ogni qual volta abbassava il capo.

    -Ma Stevuccio! Nin dire cossì ke poi piangooo~♥- piagnucolò la biondina -E' vero, sei cattivo!- contestò l'altra.

    Palesemente scocciato, il padrone di casa lanciò la fotografia sul tavolino di fronte a lui in un movimento secco, sbuffando sonoramente.

    -Ho detto che dovete smetterla di sparare cazzate: non vi pago mica per questo, giusto?- lanciò loro un'occhiata acida, giusto perchè capissero quale fosse realmente il loro posto -Ho da assoldare una persona, oggi, quindi spero per voi due che non apriate la bocca. E se lo fate, dite addio al vostro contratto.

    Tagliò corto il ricco signore di quella dimora.
    Improvvisamente, in quella saletta, calò il silenzio.


    Quest Master's voice

    Benvenuta a Laputa!
    :run:

    La tua pg ha trovato un'occasione davvero unica per il suo futuro. Un lavoro che le pareva abbastanza semplice -recuperare oggetti rari per un collezionista- ad uno stipendio esorbitante: impossibile che non si informasse a riguardo. Dopo una serie di appuntamenti con segretari e fastidiosi burocrati nella capitale, pare che tu abbia superato i colloqui, dunque vieni indirizzata alla dimora del tuo datore di lavoro.
    Lui ti aspetta in una saletta al primo piano (ti condurrà un inserviente a tua scelta) con un divano rosso, su cui è seduto con le due "signorine allegre" ed una poltroncina del medesimo colore di fronte a lui, dove probabilmente dovrai accomodarti. Nel mezzo un tavolino d'avorio su cui è posata la foto di un'enorme gemma preziosa.

    Per informazioni: bacheca oppure mp.
    Buon divertimento ^^/

     
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  2. Eruka
     
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    Non che Rikku amasse particolarmente volare, anzi. Quello che la biondina andava a vedere era un incarico importante, probabilmente più importante di quanto lei stessa si poteva immaginare. Tutto ciò la stava aspettando in quella famosissima città alta, di cui aveva sentito parecchio parlare e che, nonostante tutto, non ci era mai stata. Aveva viaggiato molto dal suo approdo su Endlos, ma questa meta le era del tutto sconosciuta. Ma non era venuta per conoscere la morfologia del paesaggio, aveva un incarico ben più importante. Camminava con il suo zainetto in spalla, i lunghi capelli erano raccolti in una coda alta, non ornati con le solite treccine. Indossava dei pantaloncini verdi e una canotta arancione.

    "dunque, ci siamo"

    disse soddisfatta, guardando il cancello della grande dimora. Ed era veramente grande. Quasi le venivano le lacrime agli occhi! Dopo aver fatto colloqui su colloqui con segretari, era finalmente riuscita a farsi dare un incontro proprio con colui che le avrebbe permesso di trovare quella cosa che tento cercava. Rikku venne annunciata dal portinaio, mentre un uomo più simile ad un pinguino le fece strada. Aveva detto qualcosa del tipo "il padrona la sta aspettando, mi segua" solo che la bimba era più occupata a guardarsi intorno, rispondendo con un "si certo". Non aveva mai visto tanto sfarzo, nemmeno a Dalmasca o nella stessa Invalice, ben più grande. Il maggiordomo, condusse la giovane al primo piano. Bussò, per poi entrare e annunciarla. Rikku mosse dei passi, entrando nella stanza. Notò un ragazzo con un vestiario totalmente inadatto alla casa in cui si trovava, con al seguito due signorine. Dunque era lui il signor Harvey?

    "piacere di conoscerla"

    disse, eseguendo il gesto del maggiordomo di accomodarsi. La biondina si mise seduta su una poltrona rossa, in tinta con il divano su cui era seduto il ragazzo. A separarli, un tavolino su cui c'era la foto di quello che era l'oggetto della chiacchierata: Il cristallo d'argento illusorio. Con la coda dell'occhio Rikku passò dalla foto al ragazzo, notando la sua capigliatura. Le due ragazze che aveva vicino sembravano essere più giovani di lui, ma questo non le importava. Era qui per una cosa, e la sua immagine era ben impressa in quella fotografia.

     
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    -Steve... sarebbe questo il tuo mercenario?

    A rompere il silenzio fu la voce della rossa alla destra del ricco quanto stravagante giovanotto, ora comodamente seduto sul suo ampio e costosissimo divano. Sembrava perplessa nel ritrovarsi una ragazzina in quelle vesti, forse troppo abituata a clienti nerboruti e decisamente poco eleganti; non aveva ancora dimenticato quanto adorassero vantarsi dei loro lavori da mercenario anche nei momenti intimi, come a voler compensare altre mancanze. Era anche per quello che non si era lasciata sfuggire l'opportunità di lavorare a tempo pieno negli appartamenti Harvey: doveva occuparsi solo di un uomo -e quasi sempre in compagnia di almeno un'altra ragazza-. Inoltre, nonostante il suo caratteraccio, Steven restava comunque uno dei clienti più eleganti e gentili mai incontrati. Il che era tutto dire sui modi della ricca gioventù del Pentauron...

    -Ma Steevuccioh, di bambina carina non ti basto ioooh?

    Pigolò l'altra, portando all'attenzione del cliente con modi decisamente infantili quanto la nuova arrivata non fosse adatta per lavori sporchi e, contemporaneamente, ricordargli che il posto da loli era già occupato e non era intenzionata a dividere la paga.

    -Un'altra parola e siete fuori dal giro.

    Il commento -o forse minaccia?- che giunse loro inaspettato e violento come un ceffone in piena faccia le zittì in un attimo, concedendo al mercante un pò di tempo per riprendere quell'atmosfera ormai persa.

    -Lo vedi questo?- sollevò la foto dal tavolino e l'avvicinò a Rikku in modo che potesse osservarla bene. Fu l'unico dei tre a non preoccuparsi delle apparenze, forse perchè di ragazza sveglia ne conosceva già qualcuna, e non erano tutte prostitute. -Ha la particolarità di possedere un numero considerevole di appellativi, tanti quante sono le sue proprietà. Personalmente preferisco chiamarlo con il nome storico "cristallo d'argento", ma credo non sia poi tanto importante ai fini del tuo lavoro.

    Con un gesto elegante adagiò l'immagine fra le mani della ragazzina così da liberare la propria ed accarezzare la propria pompadour come se questa lo rendesse un gran fico. Si concesse un attimo di pausa, prima di raggiungere rapidamente al nocciolo della questione.

    beelzebub356298

    -Voglio che tu lo prenda per me.

    Rapido ed indolore, anche perchè se fosse andato tutto liscio di "dolore" ce ne sarebbe stato ben poco.

    -Al momento si trova al Pentauron ed appartiene a Yamichi Takegawa, un ricco mercante del Bloodrunner. Voglio che tu vada lì al posto mio per acquistare il cristallo e, se il proprietario non cede alle offerte, di rubarlo o prenderlo con la forza.

    Un sorrisetto dipinse il suo volto inespressivo.

    -Non importa quanto verrà a costare e nemmeno come lo ottieni se Yamichi si rifiuta di venderlo, piuttosto voglio che ti presenti come collezionista indipendente e non faccia il mio nome per nessun motivo al mondo- la squadrò da capo a piedi con sguardo glaciale per poi rilassarsi e far spallucce -non mi piace quando la gente pensa che lavoro sporco.


    Quest Master's voice

    Nulla da segnalare, semplice post discorsivo.
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  4. Eruka
     
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    Rikku ignorò il commento dell'altra biondina, non era andata di certo li per svolgere il lavoro che stavano facendo loro. Guardava l'immagine fissa, contemplandone la maestosità. Chissà se era veramente come nell'immagine, che adesso il rampollo di casa le stava sbattendo sul naso. Rikku prese la foto, ormai non aveva più nulla da studiarci sopra.

    "d'accordo..."

    si limitò a dire, ascoltando le parole di Steve. Così sembrava essere più vicino del previsto, doveva solamente tornare a casa. Non sarebbe stato facile trovarlo, specialmente nella zona indicata. La malavita di quel posto era impressionante, mai le avrebbero dato un oggetto di quel valore. Lei però non faceva parte di tutto questo, non avrebbe mai strappato con la forza o tanto meno "rubato" il cristallo a un povero commerciante onesto. Avrebbe indagato, per ora solamente quello, cercando una strategia per riuscire ad ottenerlo in modo onesto.

    "e la paga?"

    certo, perchè di certo non avrebbe svolto il suo lavoro gratis. Anche se, Steve era davvero un illuso: di certo Rikku non avrebbe mai lasciato il cristallo in mano a un tipo così malvagio. Lei lo avrebbe usato per tornare a casa, e basta. In mano a persone sbagliate, poteva diventare molto pericoloso. Doveva quindi assicurarsi anche che a custodirlo non sarebbero state persone malvagie perchè in quel caso, lo avrebbe portato sicuramente via. Aveva bisogno di cambiare identità, non poteva mettersi a cercare il cristallo mostrando la sua faccia, specialmente nel Bloodrunner. Neppure gli Harvey non avrebbero dovuto saperlo. Forse nessuno, nemmeno Yuuko e sopratutto Gajeel. Non si vedevano da un po' di mesi, ma non era il caso rivelargli tutto questo perchè altrimenti si sarebbe preoccupato per lei, e, come nella maggior parte delle volte, avrebbe finito per mettersi nei guai. Si guardò ancora un attimo intorno, non vedeva l'ora di andare via, ora che aveva avuto informazioni preziose, sentiva che Steve Harvey non le sarebbe più servito. Almeno, se lo augurava vivamente.

     
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    La piccola Rikku annuì con convinzione, ed il suo assenso fu accolto dal sorriso compiaciuto del Mercante di preziosi. Le due fanciulline al suo fianco stettero in silenzio, schiave ed amanti di quel Dio Denaro che nel loro mondo faceva da padrone e che incessantemente affermava il suo dominio sugli uomini. Anche in quel momento, attraverso le parole della dolce Rikku.

    "e la paga?"

    Senza pronunciar parola, l'uomo in pompadour estrasse con nonchalance una penna dal suo taschino, platino ed oro bianco intrecciati fra loro, e si concesse del tempo per scrivere qualcosa su di un blocchetto bianco. Lo rigirò davanti alla ragazzina osservandola da sopra le lenti colorate, curioso della sua espressione nel leggere tutti quegli zeri uno dopo l'altro.

    -Questo è l'anticipo. Il resto a lavoro concluso, ti va bene?

    E così attese, placido e sereno come solo un mercante sa essere davanti a certe cifre. Perchè lui sapeva come smuovere gli animi della folla, sapeva come ottenere qualunque cosa.
    Il potere è denaro.


    Quest Master's voice

    Post discorsivo: non ho messo la cifra esatta un pò per eleganza nella narrazione, un pò perchè mi scoccia pensare a soldi, valute e tutta questa roba in una giocata dove concretamente centrano (e centreranno) ben poco. Detto ciò: considerala una cifra esorbitante ^O^
    Buon post!

     
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  6. Eruka
     
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    "ottimo"

    esclamò la ragazzina, congedandosi dal suo "capo". Conosceva la strada, non aveva bisogno del pinguino che gliela indicasse. Quel tizio era veramente disgustoso. sperava vivamente di toglierselo presto dai piedi. Ad ogni modo, non poteva andare in giro con un assegno del genere. Mentre camminava e usciva dalla casa, un raggio blu la avvolse. Un coniglio vestito tutto a puntino si manifestò vicino a lei. Il Moguri si ritrovò a camminare vicino alla sua evocatrice.

    "kupò...deduco che è andata bene"

    "ciao Montblanc" te ne prego, custodiscilo per me"

    "fidati di me..kupò"

    esclamò per poi sparire. Non c'era posto più sicuro della tana di Montblanc. Di certo non avrebbe mai dato l'assegno alla mokona, sicuramente se lo sarebbe mangiato. Gli unici di cui si poteva fidare erano i suoi amici, quelli che poteva evocare quando più ne aveva bisogno. Adesso però restava solo una cosa: dirigersi da Yamichi Takegawa.

    "non pensavo che si trovasse così vicino a casa"

    pensò. mentre ripercorreva la strada a ritroso. Non era mica male Laputa. Aveva dei luoghi stupendi, a differenza di quelli in cui viveva lei. Le sarebbe piaciuto in quel momento, passeggiare con una certa persona, che però purtroppo era molto lontana. A dire il vero, Rikku non aveva la minima idea di dove fosse finito. Camminava, sotto il sole splendente. Non sapeva se il cristallo funzionava davvero, neppure se effettivamente voleva lasciare determinate cose che aveva qui. Voleva rivedere sua sorella, quella era la cosa che più le premeva. Al resto, per quanto importante, ci avrebbe pensato dopo. Intanto poteva aiutare la sua maestra a sistemare il negozio, che era ancora un po' parzialmente distrutto grazie alla stessa persona con cui voleva passeggiare. Era il minimo che poteva fare per la sua maestra, visto che l'aveva accolta e curata quasi quanto una figlia. Oltre che avergli insegnato l'altre dell'evocazione.

    "cominciamo questa avventura..sono pronta..."




    eccomi ce l'ho fatta ^_^/ ho fatto andare via Rikku dalla casa. Adesso che preferisci fare???
     
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5 replies since 15/5/2013, 17:43   124 views
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