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Mago guerriero, amante dei gufi e signore della piromanzia.
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Notoriamente i poli tecnologici di Endlos erano solo due dopo la distruzione del Klemvor. Laputa, andava per conto suo in tanti altri campi pur mantenendo il uo punto di approdo in una lana ridotta ormai ad un cumulo di macerie. Tuttavia non solo non poteva permttersi di perdere tanto tempo per arrivare fino a là quando già un agente dei LAM aveva ripotato in patria una parte del nemico, ma non era nemmeno politicamente possibile che un non umano entrasse nei territoi dell'Ovest, pur per andare a chiedere aiuto agli alleati del Presidio Errante... non senza correre dei rischi attualmente inutili e non graditi alla Dama Azzurra.
E contando che aveva perso fin troppo tempo con quel pavone impettito dell'Ambasciatore dell'Est, per l'Esploratore la scelta era una sola: sopravvissuto ad un incontro ravvicinato di un tipo non classificabile con quell'essere perverso, si era diretto senza ulteriori indugi vero la più grande città presente nella regione dell'Altopiano delle Tempeste.
Era già stato lì altre volte e, nonostante il fatto che non si fosse ancora riposato un attimo da quando era riemerso dalle paludi di Selowen, aveva abbastanza pratica del territorio per apere come e quando affrontare le tempeste e oprrattutto ad evitare altri contatti con le popolazioni nomadi che contornavano il paesaggio desolante ed ostile del Garwec. Le difficoltà ambientali non mancarono, tuttavia non iusciron a fermarlo e verso sera il ninja aveva raggiunto la sua destinazione.
Il mantello ricreato grazie alla magia era talmente infradiciato di pioggia che forse gli sarebbe convenuto buttarlo e replicarlo, ma preferì lasciar perdere per ovvi motivi: motrarsi come il ninja che era provocava spesso e (mal) volentieri delle crisi di isteria collettiva e un'insana voglia delle autorità di metterlo in galera come un terrorista, benché fosse uno di loro... e inoltre doveva ancora trovare qualcuno che lo aiutasse a decifrare i misteri di ciò che aveva rinvenuto.
L'ora, purtroppo, non era nemmeno la più propizia per chiedere informazioni, ma inaspettatamente dai passanti aveva ottenuto anche più di un'indicazione, che era andato puntualmente a verificare... rimanendo sempre con un pugno di mosche in mano, in quanto nessun posto era aperto al pubblico o disponibile a lavorare fino al giorno dopo.
Se da un lato comprendeva anche l'esigenza delle persone a riposare dopo una giornata di lavoro, dall'altro non aveva nessuna intenzione di mollare, trovare un luogo dove riposare e aspettare di tornare fino al mattino successivo... per poi magari ritrovarsi a vagare da un luogo all'altro, nella speranza di trovare una persona degnamente competente e con il rischio che qualsiasi cosa fosse stata sguinzagliata fra gli acquitrini potesse cambiare posizione e fare altre morti oltre a quelle che già non aveva potuto evitare e senza uno straccio di indizio per capire cosa fare per trovare e fermare il responsabile di tutto... empre ammeo e non concesso poi che fossse uno solo.
Non poteva fermarsi. Solo dopo svariate ore, quando praticamente era uno dei pochissimi che ormai percorrevano le strade di notte, ottenne l'indicazione di un genialoide che viveva in un grattacielo sotto il quale ea arrrivato per caso e che praticamente si diceva che non dormisse mai.
*Beh... ormai tanto vale provare* si disse il ninja, che si ritrovò a suonare al portone in attesa di una risposta finalmente positiva dopo tanti rifiuti.
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Nytex.
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Era stata un’altra notte perlopiù insonne, trascorsa davanti a monitor e strumentazioni.
Il nostro tentava assiduamente di risalire ad una corrispondenza tra le involuzioni del Maelstrom e i capricci del semipiano, alla disperata ricerca di una funzione dispiegata su cinque assi che potesse racchiudere i segreti della tempesta dimensionale nelle asettiche e confortanti forme della matematica. Purtroppo la stanchezza accumulata raggiunse il livello critico, portando il Cyber a disconnettere controvoglia il sistema operativo interno per abbandonarsi all’inezia del riposo, inviso all’intelligenza ma doveroso per il corpo.
Crollò così sulla scrivania, gli occhi socchiusi in un sonno distorto.
Ma al genialoide fu concesso ben poco riposo, giacché il campanello del suo laboratorio gracchiò con prepotenza, fino a svegliarlo malamente. Si mosse – sbandando – verso il portone, faticando non poco per inquadrare la maniglia; protese la mano nel buio, afferrando il chiavistello e girandolo, schioccando il metallo ad ogni giro. Si era perfino dimenticato di guardare dallo spioncino, forse perché non era avvezzo a ricevere visite.
La luce artificiale dell’androne scalfì i suoi occhi cerulei, tanto che una smorfia infastidita rigò il suo volto. Guardò in modo indecifrabile quel tizio ammantato, analizzandolo mentalmente.
- Analisi in corso: uomo celato, probabile possesso d’armi ; inizializzazione delle facoltà di combattimento -
Sarebbe apparso a lui come uno sfilacciato giovinastro, la cui sagoma incerta si ricomponeva in continuazione, come incapace di trovare un punto d’equilibrio.
Fornire identità e motivo del contatto.
La sua fredda voce avrebbe sillabato questi imperativi, mentre il bagliore di una lampadina sembrava sovrapporsi ad un ricordo solingo, balenato chissà come nella sua mente stanca: una stella cadente nei cieli in tempesta...SPOILER (clicca per visualizzare)Passive:
Glitch
Le persone che posano lo sguardo su Nytex avvertono un disturbo nella loro percezione visiva. Infatti il programma agisce costantemente sui sensi delle persone nel raggio di 10 metri da lui.
I soggetti vedranno in maniera disturbata il corpo del software; gli effetti visivi sono a discrezione degli altri personaggi coinvolti, ma possono rientrare nella compenetrazione di oggetti solidi, nello sdoppiamento, nella proiezione sul soffitto oppure nello sbriciolamento in striscioline di codice binario. Questi effetti, pur sembrando reali, avvengono solo nella mente di chi osserva Nytex, a causa di un disturbo ai dati visivi elaborati dal cervello. Questa abilità rende sfuggevole il tecnopate ai presenti, che saranno convinti di vedere una specie di poltergeist informatico in perenne agitazione.
Gli individui in grado di resitere alle manipolazioni mentali, saranno immuni a questo potere.
[Passiva di interferenza al senso della vista]
Trojan Horse
Gli esseri viventi spesso ragionano in direzioni veramente pericolose per loro stessi, arrivando ad affidarsi totalmente ai loro fallaci apparati sensoriali, giungendo a conclusioni riassumibili in: “ciò che percepisco chiaramente esiste” e “ciò che non percepisco, non esiste”. Una simile forma mentis non può che avvantaggiare la manipolazione mentale del Tecnopate, che camufferà alla perfezione ogni flusso illusorio trasmesso alla mente del bersaglio, dandogli le fattezze d’indubitabile realtà. Nessuna capacità intuitiva, sensoriale o paranormale potrà smascherare gli inganni voluti dal Software, eccezion fatta per un consumo attivo di energia da parte del nemico... sempre che quest’ultimo si ricordi di dubitare sempre e comunque del mondo circostante.
[Passiva di camuffamento delle tecniche illusorie]. -
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Curiosamente, gli era stato aperto nonostante la tarda ora. Ciò che si trovò di fronte fu qualcosa di difficilmente decifrabile, ma allo stesso tempo qualcosa dentro di lui gli disse che aveva probabilmente trovato chi e quello che cercava. L'individuo gli chiese con tono e fare asettico di identificarsi e di dirgli per quale motivo lo avesse cercato.
"Sono..." fu tentato di dirgli di nuovo di essere semplicemente il Gufo Reale, come aveva fatto con tanti altri prima di lui e che gli avevano risposto solo di tornare l'indomani, nonostante avesse dei misteri da risolvere. Tuttavia decise di non nascondersi più. Forse fu per la stanchezza di continuare a vagare o forse fu per istinto, ma nonostante non amassse particolarmente riprendere la sua veste ufficiale, decise che quella era un'occasione in cui era necessario utilizzarla. "Sono l'ufficiale Esploratore dell'Est e mi rivolgo a voi per avere aiuto."
Con molta calma aprì il suo mantello e fece emergere dai lembi il disco rigido che aveva rinvenuto tra i resti della macchina assassina in quella stessa giornata. "Questo disco appartiene ad un automa che ha attaccato una regione del Presidio distante da qui: è di vitale importanza analizzare e decifrare dati ivi contenuti per permettermi di procedere nelle indagini. Questo dovrebbe essere il posto migliore dove sia possibile raggiungere tale risultato..." concluse con tono vagamente allusorio, quasi a voler suggerire che se non era quello il posto, avrebbe dovuto almeno sapere con certezza dove andare; se invece quello fosse il posto giusto, le circostanze non avrebbro permesso ulterori dilazioni, a discapito di qualsiasi cosa.
Ammesso e non concesso che, se non il suo titolo, almeno la sicurezza del resto del Presidio contasse qualcosa per chiunque gli avesse aperto la porta.. -
Nytex.
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L’altro si presentò, e disse di rivestire una carica importante per l’Est.
Chiese il suo aiuto.
La coscienza informatica riprese gradualmente il controllo sul fisico intorpidito, spostando quindi lo sguardo ceruleo verso il basso, per osservare l’oggetto che quel tale Esploratore stava estraendo con cautela.
Gli mostrò un disco tozzo e usurato, simile per certi versi alla scatola nera di un aeromobile precipitato.
Sentì dalle sue parole l’origine dell’hardware: apparteneva a un drone bellicoso, e la fine che aveva fatto la macchina era facilmente intuibile dalle condizioni di quel rimasuglio.
- Analisi in corso: danneggiamenti di livello δ, improbabile lettura tramite macchine di recupero; procedere con l’analisi di flusso -
Per decifrare i dati inizializzò una procedura altamente dispendiosa in termini energetici.
Senza proferir parola, afferrò con i dovuti riguardi l’HDD, e dunque attinse dalla sua forza interna per rilasciare un’ondata tecnopatica. Onde sottili incresparono l’aria, e una luminescenza verdognola tinse il corridoio del piano.
L’hard disk fluttuava in un sottile campo di forza incastonato tra le sue mani, e subito seguì una sferzata di micro-linee energetiche che sezionarono il cimelio, consentendo alle informazioni stipate al suo interno di zampillare verso la testa del nostro.
Poi, quando i sinuosi codici binari assunsero sfumature familiari, Nytex fu sconvolto.
Il suo cipiglio stupefatto avrebbe attirato l’attenzione del visitatore, e soltanto a lettura ultimata si permise di parlare.
Questa unità è stata programmata per attivare un dispositivo infestante e difenderne lo sviluppo da qualunque forma di vita nel raggio di sedici miglia. Ho visto istantanee del luogo paludoso in cui era situata, qualche frammento di combattimento, e dei cavi animati. Probabilmente cresciuti per infestare la zona.
La fredda voce si spense, eppure avrebbe avuto ancora molto da rivelare. Tra le schegge di memoria, aveva intravisto le linee di un progetto. Eppure tacque.SPOILER (clicca per visualizzare)Energia: 110 – 10 = 100%
Passive:
Glitch [Passiva di interferenza al senso della vista]
Trojan Horse [Passiva di camuffamento delle tecniche illusorie]
Augmented Battery [Passiva di aumento del 10% di mana]
Attive utilizzate:
Hardware
Nytex possiede poteri tecnopatici, che gli consentono di interagire mentalmente con qualunque forma di tecnologia. Attraverso l’assemblamento di componenti nelle vicinanze, il software è in grado di progettare e creare costrutti innovativi e inaspettati con il solo utilizzo della telecinesi. Le componenti fluttueranno esattamente al loro posto, generando nuove macchine di eterogenea fattura. Non ci si stupisca se il tecnopate entrasse in una cucina e, assemblando insieme la lavastoviglie con il forno a microonde, se ne uscisse poco dopo con un fucile al plasma.
Consumo: medio [tecnica inutilizzabile in duello]. -
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Lo strano individuo prese in mano l'oggetto che gli aveva portato dopo averlo squadrato per bene. E allora avvenne qualcosa di apparentemente normale... o meglio, non sembrò accadere assolutamente niente per qualche istante, in cui l'altro sconosciuto semplicemente rimase lì impalato a guardarsi l'oggetto tra le mani.
Tuttavia fu evidente che qualcosa avesse fatto quando parlò e riferì quella che sembrava un'indagine preliminare dei dati ivi contenuti. E quello che che il ninja udì non fu affatto piacevole: a quanto pareva, l'androide che avevano distrutto a Selowen era stato programmato per lanciare un'infestazione di qualche genere e fare in modo che nessuna creatura vivente interferisse. Il resto delle paole gli era già noto e l'aveva provato anche sulla propria pelle, fin quasi letteralmente. Ma era ancora troppo poco.
"Il combattimento dev'essere quello dove io e altre persone l'abbiamo distrutto" disse come a voler confermare quell'ipotesi togliendosi per qualche istante il cappuccio e rendere così la sua maschera riconoscibile e riscontrabile con le immagini che doveva aver visto. Aveva scelto anche i tempi, calcolandoli tramite i suoi Sensi Arcani e tenendo quindi conto che nel raggio di trenta metri nessuno sarebbe tato in grado di vedere che in quella metropoli era entrato uno shinobi.
Calatosi di nuovo il cappuccio sul viso mascherato, iniziò ad indagare di nuovo sul contenuto del disco rigido: "Mi avete detto qualcosa in piùispetto a quello che ho già coperto in prima persona, ma non è ancora abbastanza per permettermi di continuare nelle mie indagini. Ma prresumo che questa fosse solo un'analisi preliminare. Quali altri dati potete ricavare da quel disco?"
Sperava di non dover cavare letteralmente di bocca le risposte dall'altro bizzarro individuo... in assenza di altre definizioni valide.. -
Nytex.
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Alla richiesta di altre specifiche dovette soppesare le informazioni: non poteva certamente rivelare ogni sfumatura di ciò che aveva scoperto, era qualcosa di troppo spaventoso e indefinito. Prese dunque parola, cercando di calibrare i dati da fornire.
Questa unità è stata assemblata a Klemvor, ed era in comunicazione dati con un ricevitore sempre in quella zona. Con un margine di certezza del 97%, il contenuto operativo di questo disco è stato programmato in un centro studi di robotica, situato nel trentunesimo viale longitudinale della metropoli, all’altezza dell’incrocio con l’autostrada sopraelevata.
Pur dicendolo con distacco, in realtà era parecchio turbato.
Questo drone faceva parte della serie produttiva HTG, numero di serie: 368.
Tese quindi il braccio per restituire il cimelio sbrindellato all’Esploratore, accompagnando il suo gesto con poche parole di chiusura.
Il resto del contenuto è illeggibile.
Mentì con freddezza, perché nei solchi microscopici dell’hard disk aveva scorto altre verità.
Credo di aver esaurito le mie facoltà d’aiuto. A presto, signor...?
Quel volto intabarrato non aveva ancora un nome nel suo database. Ma probabilmente questo era il minore dei mali.
Perché loro... sarebbero venuti a prenderlo.. -
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Purtroppo non c'era molto altro da scoprire, ma quel che gli venne rivelato fu sufficiente per permettergli di continuare le indagini: a quanto pareva, il drone e con esso l'intero programma di infestazione era stato assemblato a Klemvor e con un margine di probabilità tale da sfiorare la certezza assoluta, tutto era stato controllato a distanza dalla stessa zona.
*L'Ovest... come se non ci avessero già dato abbastanza motivi di preoccupazione, ora hanno sferrato una vera e propria azione di guerra. Non posso fare altrimenti, la minaccia è troppo grande e gli altri Cavalieri Celesti non hanno sufficiente dimistichezza con la tecnologia per sapere cosa fare. Devo espormi di nuovo a quei razzisti!*
Lo shinobi assimilò tutti i dati tecnici e la localizzazione che gli era stato possibile ottenere, prima di ricevere di nuovo lo strumento che aveva fatto analizzare. Non restava che ringraziare ed andarsene, ma venne preceduto dalla domanda finale dell'altro.
Fu tentato di enunciare un'altra volta il suo titolo come nome, ma si era presentato prima in veste ufficiale e non voleva fare troppe associazioni, specie se avesse fatto un minimo riscontro tra i dati ufficiali.
"Echtele. Masahiro Echtele. Vi ringrazio per le informazioni che mi avete dato e scusate ancora per l'ora tarda e il disturbo."
Quindi il ninja ammantato si allontanò. La sua priorità in quel momento era quella di trovare un alloggio per riposare quella notte. Da lì si sarebbe dovuto sobbarcare una lunga camminata fino all'Ovest, non prima di aver inviato un'altra sintetica missiva alla Dama Azzurra per informarla di quel progresso nelle indagini. A lei sarebbe spettato eventualmente intervenire e mandare rinforzi o lasciarlo andare..
[CC] Indagine conoscitivaSincronizzazione ~ Interludio II |
