Cercando la Luna

Gli innamorati guardano la Luna come se gli altri non la vedessero.

Lordaeron, Maniero della Dama Azzurra
Presidio Orientale, Endlos

Una zolletta di zucchero si tuffò nel mare dai riflessi d'oro racchiuso fra i candidi confini segnati dal bordo della tazzina di porcellana dell'Alfiere Errante. Poco più distante, un'invitante torta al cioccolato decorata con panna e fragoline di bosco era delicatamente posata sul medesimo tavolino di legno.

Drusilia adorava intrattenersi con Kalia: trovava bello perdere del tempo in chiacchiere, una volta tanto. Perennemente votata all'azione ed all'efficienza, aveva spesso temuto di perdere alla lunga la propria femminilità, il gusto per le piccole cose ed il proprio lato ottimista.

A dire il vero aveva pensato più volte di ascoltare il fratello Ambasciatore e trasferirsi in quel Presidio così bello e felice da rispecchiare l'idea stessa che si era fatta del Paradiso. Qualcosa, però, l'aveva sempre fermata: forse era il suo legame con il cielo, o magari l'essersi affezionata perfino ai difetti di cui tanto si lamentava. Mille eventi e coincidenze l'avevano spesso invitata a desistere, prima fra tutte la guerra che, per una ragione o l'altra, aveva sempre interessato quella piccola isola volante sin dalla sua prima comparsa nei cieli occidentali del semipiano. Avrebbe potuto andarsene, questo era vero, ma si sarebbe sentita ipocrita nell'abbandonare coloro che l'avevano accolta dandole perfino una casetta nella Città Alta per dedicarsi al dolce far niente in un presidio tranquillo e pacifico come l'Est. In più sapeva -qualcosa dentro di sè glielo suggeriva- di essere utile per il Presidio Errante, molto più utile di quanto sarebbe stata ad Est.
Infondo il regno della Dama Azzurra era così florido e perfetto... mentre quello del goblin praticamente vacillante: in alcuni momenti aveva seriamente temuto la sua prossima caduta sotto i colpi di cannone degli Orki o delle Tribù della Tempesta.
Un pensiero non bello... ma reale, un pò come quella luna che ora la osservava nel cielo azzurro: non era ancora calata la notte eppure già si affacciava sul teatrino dei mortali, curiosa di assistere ad un nuovo spettacolo. A quell'idea le labbra rosse della Dama si piegarono in un sorriso.

-Sai, è da tanto che ci conosciamo, ed in questo mondo sei la sorella di cui più mi fido.

Non seppe spiegarsi il perchè di quelle parole, ma non ebbe la volontà di ritrattarle: infondo era la verità.

-M-mi chiedevo, se ne hai voglia... vorrei farti una domanda sulla Curtis.

Lo sguardo, reso ancora più timido dalle gote teneramente arrossate sul suo bel volto, volò aldilà delle ampie vetrate che la separavano dal mondo esterno, sfiorando i prati in fiore, risalendo i ruscelli per poi perdersi fra le nubi sospese in aria come nuvole di zucchero filato.
Amava quel Presidio, Amava la Dama Azzurra.
Amava anche la Luna.

Contemplando con gli occhi blu l'orizzonte del suo paese colorarsi con l'oro del meriggio -ancora distante dal rosso sanguigno del tramonto-, la Dama dell'Est carezzò con dolce malinconia l'essenza di quel momento di serenità in compagnia della sua più cara amica: non ricordava nemmeno più quando era stata l'ultima volta che si erano viste per un momento di svago, senza guerre, invasioni, mostri, politica o problemi di mezzo...

Certo, in quei momenti bui era stato di conforto avere un amico fidato con cui affrontarli, ma il poter passare del tempo con una persona cara senza nessun altro scopo della reciproca compagnia era una cosa speciale per lei – forse perchè mai prima d'allora, nemmeno in gioventù, le era stato permesso quell'esercizio di libertà; sorridendo allegra, la castellana riportò lo sguardo sui suoi ospiti, indagando il volto bello e pensieroso di Drusilia in attesa che ella trovasse il giusto ordine con cui permettere alle parole che dovevano starle affollandosi in testa di uscire.

-Sai, è da tanto che ci conosciamo, ed in questo mondo sei la sorella di cui più mi fido.
esordì infine, dopo aver zuccherato il thè con molte zollette
-M-mi chiedevo, se ne hai voglia... vorrei farti una domanda sulla Curtis.

All'udire quelle parole, un leggero cipiglio di sorpresa corrugò la liscia fronte della fanciulla celeste, non tanto per la richiesta in sé, quanto per il fatto che fosse stata formulata in presenza di...

«Pyro..? »
pigolò la bestiolina bianca, interessatasi al tavolo da buffet

«Sssssh! »
lo riprese il suo padrone, avvolgendolo -e immobilizzandolo- con le braccia

Le iridi di zaffiro della Signora dell'Est scivolarono sulla strana coppia presente al tavolo con loro, e un sorriso materno le illuminò il volto dolce: vero era che la loro Famigliola non parlava di se stessa davanti agli estranei, ma -in fondo- il giovanotto aveva su di sé il Marchio della Luna... che i dubbi della Dama del Vento fossero legati a quello?

«Scusatelo, è che quando ha fame non riesce proprio a star zitto un attimo, sisi. »


« Allora potremmo dargli dei biscotti...! »
propose Kalia, ponendo davanti al duo un vassoio tondo stracolmo di frollini
« Serviti pure, caro...! »

Corredando quell'offerta di un lieve cenno di invito con il capo, la Dama Azzurra rivolse al Camaleonte un sorriso icoraggiante; poi, eseguì un assenso in direzione dell'amica, collega Alfiere e sorella Arcano.

« Certamente, Drusilia... »
rispose la Papessa, colei che prende il nome di “Custode dei Segreti”
« ...spero solo di saperti essere d'aiuto. »

-Perchè non ho mai incontrato la Luna?

La domanda giunse rapida e nitida come un fulmine a ciel sereno.
Gli occhi di giada erano fissi sul blu zaffiro dello sguardo di Kalia, totalmente incurante -almeno per il momento- alla voglia di pasticcini di Pyro o ai tentativi di Adam nel tenerlo fermo. Era strano per lei, ma parlare della Luna le dava un senso di angoscia non indifferente, forse empatia, nonostante fosse certa di non conoscerla davvero. E poi rabbia... uno strano fuoco si impadroniva del suo petto lasciandolo ardere per ore. Non era sicura fosse la volontà di vederla o un'ipotetica sensazione di esser presa in giro, piuttosto aveva pensato a qualcosa di molto più profondo, così radicato in lei da non darle nemmeno la possibilità di raggiungere una spiegazione che avesse anche solo una parvenza di logica.

-Nel senso che non l'ho mai incontrata dal vivo. Spesso è nei miei sogni...

Si sentiva a disagio con sè stessa... e non sapeva perchè.
Era imbarazzante.

-... lei mi protegge nel sonno. Mi protegge da una... ehm... "persona", una persona che vuol farmi del male.

Era così tanto che non parlava di Aisiling che le vennero i brividi: dal suo risveglio come Arcano l'incubo della persecuzione sembrava finito, eppure quel nome non sarebbe mai stato cancellato dalla coscienza della Dama del Vento, impresso come un marchio a fuoco, macchia di sangue su una delle pagine più buie della sua vita. Ora era cresciuta, era cambiata... era cambiato perfino il mondo attorno a lei, come anche i volti delle persone che amava.
Peccato che il cambiamento non implicasse una pacifica e serena dimenticanza.
Lo avrebbe gradito, per certi versi.
Dimenticare tutto.



-... a volte mi domando se è davvero così come appare, se saprei riconoscerla nel mondo reale.

Le gote rosee del bel volto d'angelo erano tinte di una dolce tonalità vermiglia.
Sospirò sconsolata, portando i pugni chiusi alle ginocchia.

-Perchè non ho mai incontrato la Luna?

L'improvvisa domanda di Drusilia, pronunciata sull'impeto di emozioni forti di cui Kalia non comprese a pieno la natura, colpì la Papessa in un modo che neppure lei si aspettava: come se qualcuno avese azionato un interruttore, i suoi pensieri si espansero ad abbracciare frammenti di ricordi e consapevolezze remote che non sapeva di avere... lasciando che -lentamente- le cose trascurabili e le impressioni fugaci assorbite nelle notti trascorse nel mondo onirico della Corte cominciassero ad acquisire un senso.

-Nel senso che non l'ho mai incontrata dal vivo.
si affrettò a specificare la Dama del Vento, emozionandosi
Spesso è nei miei sogni... Lei mi protegge nel sonno... Mi protegge da una...
ehm... "persona", una persona che vuol farmi del male.
in maniera curiosa -e adorabile- le gote le si erano colorate di imbarazzo
-... a volte mi domando se è davvero così come appare, se saprei riconoscerla nel mondo reale.

« Beh... il fatto che ti si manifesti in sogno non è troppo strano:
il Sogno è uno dei domini della Carta della Luna. »

Pacata e conciliante, la voce della Castellana si librò gentile a beneficio dei suoi ospiti, e la mano destra si mosse per adagiarsi sul dorso di quella della Galanodel, nervosamente contrattasi in un pugno: cercò di trasmetterle tutta la serenità che le riuscì, perché lei capiva bene quali sentimenti altalenanti la Corte potesse infliggereai suoi figli e guardiani sarsi per i mondi... A parlarne da svegli, sembrava tutto una follia, persino in un posto come Endlos.

« Per il resto, temo di poterti fornire un aiuto piuttosto relativo:
neppure io l'ho mai incontrata di persona – a parte forse una volta. »
ammise la Dama Azzurra, cercando non mostrarsi scossa dai ricordi che stava richiamando
« Ma non sono certa sia stato reale: ero nel mio mondo natale, ed ero appena stata uccisa... »
lasciando cadere quella questione, senza mostrare più alcun trauma, andò al punto
« Di quei momenti ricordo l'acqua del fiume in cui è finito il mio corpo, e la voce di una donna che cantava, e... le maree sono un dominio della Luna. »
spiegò con calma, senza tuttavia sbilanciarsi, timidamente
« Secondo molte leggende, fu lei la Prima Dominatrice dell'Acqua. »

Quelle che le scivolavano dalle labbra e che le si affollavano nella mente erano nozioni che non aveva mai udito o studiato prima, eppure... era come se le fossero state trascritte sul rovescio dell'anima al momento del Risveglio, e là fossero rimaste quiescenti, in attesa dello stimolo che le avrebbe riportate a galla; consapevole della fondatezza di quel pensiero, la Papessa trovò superfluo persino stupirsi di sé stessa. Non con la Curtis di mezzo.

«Io credo che Kora non possa...non voglia stare più nel mondo reale. »
la voce malinconica del giovanotto catalizzò l'attenzione della donna cerulea su di lui
«A tutti gli effetti, Kora non esiste. Però, in un certo senso.. anche se non esiste lei c'è.
Lei c'è sempre, sisi. »


« Beh... fo-forse... In un certo senso... Potrebbe... »
d'un tratto, le informazioni in suo possesso erano confuse, nebulose e insufficienti
« Non so cosa le sia accaduto... Ad un certo punto sembra essersi fisicamente ritirata nei confini della Corte, quindi... Sì, senza un corpo, è come se non esistesse... »
a sua volta poco convinta da tutti quei dubbi, riportò lo sguardo su Drusilia
« Da allora, ha quasi del tutto diradato i contatti con gli altri...
Credo che, in qualche modo, c'entri il suo Dreamer... »

« Beh... il fatto che ti si manifesti in sogno non è troppo strano:
il Sogno è uno dei domini della Carta della Luna.
Per il resto, temo di poterti fornire un aiuto piuttosto relativo:
neppure io l'ho mai incontrata di persona – a parte forse una volta. »

A quelle parole gli occhi di Drusilia si sollevarono nuovamente su Kalia, curiosi e particolarmente interessati a quelle nozioni. Se l'aveva incontrata, evidentemente esisteva un modo per raggiungerla, forse.

« Ma non sono certa sia stato reale: ero nel mio mondo natale, ed ero appena stata uccisa...
Di quei momenti ricordo l'acqua del fiume in cui è finito il mio corpo, e la voce di una donna che cantava, e... le maree sono un dominio della Luna. Secondo molte leggende, fu lei la Prima Dominatrice dell'Acqua. »

Rimase in religioso silenzio, annuendo con gentilezza. Qualcosa dentro di lei -forse il buonsenso- la indusse a non soffermarsi troppo su quanto detto per delicatezza nei confronti di Kalia: sapeva che dopo centinaia d'anni si fosse in un certo senso abituata ad essere... beh... morta, però non trovò cortese rimanere impantanata sulla questione più del dovuto.

«Io credo che Kora non possa...non voglia stare più nel mondo reale. A tutti gli effetti, Kora non esiste. » fu l'unico commento del Camaleonte a quella discussione «Però, in un certo senso.. anche se non esiste lei c'è.
Lei c'è sempre, sisi. »

-Lei esiste- la risposta repentina di Drusilia non si fece attendere, e perfino la bella voce gentile per qualche attimo si fece dura come la pietra, come se quel commento l'avesse di fatto infastidita -Kora esiste, ha un corpo fisico e vive anche adesso. Non sappiamo dove, ma lei deve averlo nascosto da qualche parte.

La sua voce in quel momento non parve nemmeno lontanamente simile a quella di una buona maestra... piuttosto estremamente vicina a quella di una bambina ostinata. Anche se glielo avesse detto Kalia stessa, Drusilia non avrebbe mai smesso di pensare che Kora fosse reale, dunque raggiungibile. Doveva necessariamente esserlo... e lei doveva trovarla.
Drusilia le aveva fatto una promessa, infondo, e l'avrebbe mantenuta ad ogni costo.

« Non so cosa le sia accaduto... Ad un certo punto sembra essersi fisicamente ritirata nei confini della Corte, quindi... Sì, senza un corpo, è come se non esistesse... Da allora, ha quasi del tutto diradato i contatti con gli altri...
Credo che, in qualche modo, c'entri il suo Dreamer... »

Il volto della Dama del Vento si incupì particolarmente.

-Lo so- lo aveva sempre saputo, in un certo senso -lo sa anche Adam. Ma dimmi... sai qualche dettaglio a riguardo? Riguardo il Dreamer, o gli Arcani con cui ha avuto contatti in passato?

Le labbra si incresparono insicure, forse sconsolate.

-Io non ne conosco molti.

-Lei esiste Kora esiste, ha un corpo fisico e vive anche adesso.
Non sappiamo dove, ma lei deve averlo nascosto da qualche parte.

La replica decisa -quasi piccata- di Drusilia la precedette prima che potesse esprimersi in merito alla curiosa osservazione del giovane Adam, indice di una tempesta emotiva in pieno imperversare nel cuore della Dama del Vento... e la situazione parve per certi versi peggiorare quando venne fatta menzione del Dreamer, e l'espressione del già ombroso Alfiere Errante si incupì.

-Lo so, lo sa anche Adam. Ma dimmi... sai qualche dettaglio a riguardo?
le belle labbra rosse della sua amica si incurvarono in un broncio sconsolato
- Riguardo il Dreamer, o gli Arcani con cui ha avuto contatti in passato?
Io non ne conosco molti.

« Mh... è molto strano... »
rimuginò Kalia, come sforzandosi di cogliere qualcosa che rifuggiva la sua memoria
« La trama che circonda quella parte di storia sembra... sfilacciata...
Come divorata dal fuoco... o qualcosa di sim... »

Zittendosi, la Dama Azzurra si riscosse trasalendo, stavolta davvero sorpresa da quel che aveva appena proferito con le sue stesse labbra: che avea detto...? Qualcosa di molto strano, sicuramente -si disse, rivolgendo a Drusilia un imbarazzato sorriso di scuse-; probabilmente, parole non sue -convenne, mentre l'immagine della Giustizia sfumava dai suoi pensieri.

« L'ultima volta che l'ho vista mi ha parlato di lui, credo si riferisse al Dreamer. »
l'intervento del Mutaforma richiamando subito l'attenzione della Castellana alla realtà
« Legati. Sono legati, lui e lei. Non è possibile fargli male
senza nuocere anche a molti altri.. che non lo meritano. E che.. »
interrompendo la recita menomica di quelle parole, Adam sifermò a fissarla
« ..lui è una persona cattiva. »

Perplesse, le iridi di zaffiro della donna cerulea occhieggiarono dietro le palpebre bordate di lunghe ciglia, e mentre le labbra rosse si arricciavano in una sorfia confusa, la sua mente tentava di trovare -inutilmente- un senso ai tasselli di quel puzzle... ma ogni informazione che riceveva restava un impulso inerme nella memoria collettiva della Corte, e il rebus restava irrisolto. E' così che stavano le cose?

Perché la Curtis e i suoi Custodi non ne serbavano ricordo? O, meglio, perché quella parte era stata oscurata... distrutta? In che modo era possibile operare una cosa simile? Quale mano poteva un simile sortilegio? Perché...? Il mistero attorno alla Luna sembrava destinato ad infittirsi.


« Non saprei... La faccenda è fin troppo strana...
Ed è come se né la Corte né uno di noialtri abbia alcun ricordo dell'accaduto. »
esordì dubbiosa, accigliandosi e rimbalzando lo sguardo dal volto di Drusilia a quello di Adam
« Certo, la descrizione riguardante il fatto che non sia possibile nuocergli calza per un Dreamer: essendo loro il fulcro della nostra funzione di Numi Tutelari,
per noi sono intoccabili... »
carezzandosi il mento, il viso di Kalia fu attraversato da un lampo di preoccupazione
« Ed anche il fatto che possa essere divenuto una minaccia avrebbe una spiegazione, dal momento che essi non sono vincolati alle nostre leggi... »
facile capire cosa può scaturire dalla peggior combinazione delle due cose
« Inoltre, nei nostri Mandati, veniamo sempre in contatto con persone il cui destino può influenzare quello di molti altri: profeti, eroi, sovrani... quindi, il fatto che degli innocenti subirebbero ripercussioni se gli venisse fatto del male rende anche quell'indizio un po' vago. »

Coinvolta dal desiderio di chiarire quale Fato si fosse abbattuto sulla Luna, la Papessa sospirò sconsolata, lasciando che le iridi di zaffiro naufragassero nello specchio ambrato della sua tazza di thé; davvero non era nella sua natura essere disfattista -e dover vestire quel ruolo in quel frangente le pesava terribilmente-, ma per come sembravano stare le cose, era alquanto evidente che nelle mani non stringevano che un pugno di mosche. Sospirò di nuovo, con più afflizione, e tornò a fissare Drusilia.

« Purtroppo non posso indicarti nello specifico qualche Confratello a cui rivolgerti,
perché vedo in ognuno dei fili che si intrecciano a quello della Luna... »
riprese, ricordando la domanda che le era stata posta in precedenza
« Tuttavia, posso procurarti uno strumento per metterti in contatto con tutti loro. »
propose, facendo cenno ad un paggio di avvicinarsi per dargli qualche istruzione;
ricevuta la sua consegna, il ragazzo lasciò la sala di gran carriera
« In molti sono già stati stanziati qui su Endlos: il che non è un buon segno, ma...
di positivo c'è che non ti sarà troppo difficile incontrarli. »

« Mh... è molto strano... »

A quell'esternazione Drusilia rispose con il silenzio: sinceramente non sapeva cosa esattamente fosse strano e cosa nella norma... infondo era Arcano da poco e non era ancora pratica di quel mondo.

« La trama che circonda quella parte di storia sembra... sfilacciata...
Come divorata dal fuoco... o qualcosa di sim... »

La Dama Azzurra si fermò istantaneamente, come se si fosse resa conto di aver detto un'idiozia, eppure quell'espressione suscitò più curiosità nell'Alfiere Errante di quanto mai avesse immaginato.
Divorata nel fuoco?
Perchè si sentiva così interessata a quella frase?

« L'ultima volta che l'ho vista mi ha parlato di lui, credo si riferisse al Dreamer. »

Le parole di Adam lasciarono che gli occhi smeraldini della Dama del Vento convergessero su di lui.

« Legati. Sono legati, lui e lei. Non è possibile fargli male senza nuocere anche a molti altri.. che non lo meritano. E che...lui è una persona cattiva. »

Ne seguì un lunghissimo istante di silenzio, durante il quale Drusilia lasciò vagare il proprio sguardo verso un non ben precisato punto, finendo poi per perdersi nel vuoto. Una persona cattiva... era quella la ragione per cui si era segregata? Ma soprattutto... era possibile per lei uccidere il Dreamer di un altro Arcano?
Il Gran Maestro degli Aviatori non era mai stata un'assassina in vita, nè aveva intenzione di volgere i propri servizi al lato oscuro, tuttavia quella domanda le sorse spontanea quanto inaspettata. A dire il vero si vergognò di averla pensata... tuttavia non riuscì a cancellare il quesito dalla propria testa. Infondo aveva visto cosa era accaduto ad Owl con la morte di Hamelin e, se questo Dreamer era davvero così malvagio, ucciderlo sarebbe stato per Kora forse il male minore.

« Non saprei... La faccenda è fin troppo strana...
Ed è come se né la Corte né uno di noialtri abbia alcun ricordo dell'accaduto. »

La voce della Papessa, accompagnata dall'intenso profumo di gigli, sembrò catturare nuovamente la sua attenzione, distogliendola da pensieri che, almeno moralmente, stavano sicuramente prendendo una brutta piega nella coscienza di Drusilia.

« Certo, la descrizione riguardante il fatto che non sia possibile nuocergli calza per un Dreamer: essendo loro il fulcro della nostra funzione di Numi Tutelari, per noi sono intoccabili... Ed anche il fatto che possa essere divenuto una minaccia avrebbe una spiegazione, dal momento che essi non sono vincolati alle nostre leggi. Inoltre, nei nostri Mandati, veniamo sempre in contatto con persone il cui destino può influenzare quello di molti altri: profeti, eroi, sovrani... quindi, il fatto che degli innocenti subirebbero ripercussioni se gli venisse fatto del male rende anche quell'indizio un po' vago. »

I denti bianchi affondarono nelle labbra rosse in un gesto stizzito. Odiava queste situazioni. Cosa diavolo spingeva il Card Master a nascondere tutto? Perchè esistevano tutti questi stupidi segreti? E se... non fosse colpa del Card Master? Esisteva davvero qualcuno più potente di lui?

« Purtroppo non posso indicarti nello specifico qualche Confratello a cui rivolgerti, perché vedo in ognuno dei fili che si intrecciano a quello della Luna... Tuttavia, posso procurarti uno strumento per metterti in contatto con tutti loro. In molti sono già stati stanziati qui su Endlos: il che non è un buon segno, ma... di buono c'è che non ti sarà troppo difficile incontrarli. »

Un sospiro colmo di frustrazione uscì dalle labbra morbide, e Drusilia annuì mestamente con il capo. Che la presenza di tanti arcani in un mondo fosse presagio di sventura... beh... non ci voleva un indovino per fare due più due; infondo anche un cieco ben informato avrebbe iniziato a sospettare di tutti gli eventi strani e solitamente catastrofici che negli ultimi tempi dilaniavano Endlos.

-Ti ringrazio Kalia: senza di te sarei più naufraga di quella che già sono.

Sorrise timidamente per il gioco di parole, poi tornò nuovamente seria. Lo sguardo si fece duro ed il volto inespressivo: non poteva dimenticare ciò che era accaduto in passato, esattamente come non poteva negare che, se l'obbligo auto-imposto di mantenere segreta la promessa alla Luna fosse andato contro la sua missione, lei avrebbe mandato al diavolo ogni codice morale per fare ciò che riteneva giusto. Ed allora si rese conto del perchè avesse pensato all'assassinio del Dreamer... che fosse una traditrice dell'Ordine?
Fino a che punto le loro leggi erano davvero giuste?

-Però, ti supplico, ho bisogno di sapere. Che vuol dire "divorata dal fuoco"?

I verdi smeraldi, ora affilati come lame, affondarono fino a sprofondare nelle limpide distese marine celate nelle iridi della dolce Kalia.

-Ti supplico: è importante.

Il primo commento di Drusilia fu un sospiro frustrato; reazione più che comprensibile, dal momento che quella chiacchierata era nata col proposito di trovare risposte... e tutto ciò che Kalia era stata in grado di fornirgli erano dubbi, misteri e interrogativi senza apparente possibilità di soluzione. Senza rendersene conto, l'Alfiere dell'Est dette in una reazione analoga.

-Ti ringrazio Kalia: senza di te sarei più naufraga di quella che già sono.

« Mi dispiace tanto... »
si scusò mortificata la Dama Azzurra, nonostante il sorriso dell'altra

-Però, ti supplico, ho bisogno di sapere.
riprese poi la Dama del Vento, mentre il suo sguardo si induriva
-Che vuol dire "divorata dal fuoco"? Ti supplico: è importante.

Incerta sul fatto che fosse meglio proseguire quella conversazione o sospenderla, Kalia esitò davanti alle iridi verdi della bruna, e abbassò lo sguardo, lasciando emergere tutta la malinconica preoccupazione che le appesantiva il cuore in quel momento: così come i loro poteri, anche i loro caratteri avevano dei tratti caratteristici, e se la Luna incarnava la solitudine e l'Amore l'ambivalente impeto dell'arbitrio, la Papessa era emblema di saggezza, predisposta alla riflessione e alla pazienza... e si era accota che -ad ogni scambio- qualcosa di scuro e feroce sembrava crescere nel cuore della sua amica. E quella era la prima volta che la vedeva vittima di un'aggressività apparentemente priva di una giusta motivazione.

« Dusilia... non vorrei che pensassi che abbia dei segreti per te, ma... »
la sua mano tornò a posarsi su quella di lei
« ...non sono sicura che continuare a parlarne ti faccia bene. »
osservò la Castellana, incatenando di nuovo i loro sguardi
« La cosa ti sta suscitando una forte rabbia – e mi preoccupa. »

« Dusilia... non vorrei che pensassi che abbia dei segreti per te, ma ...non sono sicura che continuare a parlarne ti faccia bene. »

L'osservazione della Castellana fu accompagnata da una gentile e rassicurante stretta di mano.

« La cosa ti sta suscitando una forte rabbia – e mi preoccupa. »

In cuor suo Drusilia non potè darle torto: più entravano nella discussione, più sentiva il proprio animo scalpitare -apparentemente senza una ragione- come se di fatto l'argomento riguardasse lei. Sinceramente lo ritenne stupido: come poteva riguardarle? Infondo era nella Corte da pochi anni, e Kora era scomparsa da molto prima.

« Qui non stiamo parlando solo di Drusilia. Anch'io voglio ritrovare Kora. »

Lo sguardo di Drusilia indugiò per qualche attimo in quello di Adam, nascosto dietro l'apparenza ed un paio d'occhiali da sole.

« Scoprire informazioni è il mio mestiere.
E riesco a capire bene quando qualcuno cerca di nasconderle.»

Nonostante il comportamento irrispettoso, alla Dama del Vento non potè non sfuggire un dolce sorriso nei suoi riguardi. Sapeva quanto ci tenesse -la sua esistenza attuale e perfino i suoi poteri erano legati alla Luna dai due volti- e nonostante lo scopo comune, le volontà unite ed un unico obbiettivo... tutto ciò che le venne in mente in quegli istanti fu di proteggerlo. Infondo era un Aviatore, un suo Aviatore: nel bene e nel male lo avrebbe sempre protetto fra le proprie ali.

-Verità o bugia, noi non abbiamo il diritto di costringerla a rivelare ciò che non ritiene giusto.

Intervenne questa volta, la sua voce nuovamente melodiosa e benevola, morbida e rassicurante come quella di una madre. Separando la propria stretta da quella di Kalia, avrebbe cinto Adam in un amorevole abbraccio, in parte per fermarlo ed in parte per rassicurarlo attraverso il contatto fisico.

-Tuttavia son dell'idea che un problema si risolve affrontandolo di petto. Mi spiace d'aver trasmesso i miei sentimenti di rabbia, ma il dolore è un prezzo che sono disposta a pagare: se è questo che ti spaventa, allora ti prego di non indugiare mai più.

Le iridi di giada tornarono a scrutare la bella castellana mentre Drusilia si sforzava nell'essere comprensiva. Sapeva quanto Kalia avesse ragione, ma l'impeto delle emozioni non poteva essere controllato nemmeno dalla ragione.
Forse assopito, magari placato... ma mai controllato.

-Se poi non ti senti pronta o non lo ritieni opportuno, non fa nulla: mi fido del tuo giudizio, dunque non ti recherò più alcun fastidio. Ciò non toglie che ho fatto una promessa, e non intendo tradirla.



-Se non me lo dirai, lo verrò a sapere comunque ...in un modo o nell'altro.

« Qui non stiamo parlando solo di Drusilia. Anch'io voglio ritrovare Kora. »
il commento del giovane Adam le fece eco con una durezza immotivata
« Scoprire informazioni è il mio mestiere
e riesco a capire bene quando qualcuno cerca di nasconderle.»

-Verità o bugia, noi non abbiamo il diritto di costringerla a rivelare ciò che non ritiene giusto.

Sciogliendo la stretta con la mano della Castellana e travisando i motivi della sua reticenza a continuare prima di aver sbollentato gli animi, Drusilia si mosse per cingere l'Aviatore in un abbraccio protettivo e frenarne gli impeti.

-Tuttavia son dell'idea che un problema si risolve affrontandolo di petto. Mi spiace d'aver trasmesso i miei sentimenti di rabbia, ma il dolore è un prezzo che sono disposta a pagare: se è questo che ti spaventa, allora ti prego di non indugiare mai più.
lo zaffiro sostenne il tocco dello smeraldo anche attraverso l'ombra dell'incomprensione
-Se poi non ti senti pronta o non lo ritieni opportuno, non fa nulla: mi fido del tuo giudizio, dunque non ti recherò più alcun fastidio. Ciò non toglie che ho fatto una promessa, e non intendo tradirla.
ribadì testardamente la Dama del Vento, sfoggiando uno sguardo battagliero
-Se non me lo dirai, lo verrò a sapere comunque ...in un modo o nell'altro.

...ma lì non c'erano nemici da combattere, bensì solo una sorella maggiore -talvolta molto apprensiva- che temeva fin troppo concrete ripercussioni sui suoi cari: prendere le questioni di petto poteva essere -senza mezzi termini- sciocco e pericoloso quando si parlava della Corte.


« Dici che il dolore è il tuo prezzo, ma il dolore di chi?
Puoi dirti responsabile del tuo - ma a cuor leggero ti faresti artefice di quello degli altri? »
non c'era che calma nei suoi occhi
« Sai quante persone ti amano e quanto soffrirebbero se dovesse succederti qualcosa?
Yoko, Ryusang, Lowarn, Quarion, Arthur, gli Aviatori tutti... la stessa Luna.
E' anche e soprattutto per loro che dovresti risparmiarti pericoli facilmente evitabili. »
la voce restava ferma e il suo sguardo sereno
« Non intendo farvi desistere dal vostro intento, ma ci sono fin troppe cose in questa storia che non tornano: ci vuole cautela - è di questo che stiamo parlando. »

Con la stessa serafica neutralità, spostò gli occhi blu zaffiro sul Camaleonte.

« Dover convivere con la realtà del sogno è una cosa con cui anche un Arcano fatica a venire a patti: se perdete il controllo, perderete voi stessi. »
...come nello Yuzrab, quando Adam aveva provato ad entrare nella mente del Macellaio
« Se volete notizie sulla Luna, dovete avvicinarvi a quel mondo a piccoli passi – ed è importante che la vostra mente sia salda. »