Cercando la Luna

« Dici che il dolore è il tuo prezzo, ma il dolore di chi?
Puoi dirti responsabile del tuo - ma a cuor leggero ti faresti artefice di quello degli altri? Sai quante persone ti amano e quanto soffrirebbero se dovesse succederti qualcosa? Yoko, Ryusang, Lowarn, Quarion, Arthur, gli Aviatori tutti... la stessa Luna. E' anche e soprattutto per loro che dovresti risparmiarti pericoli facilmente evitabili. »

La voce della Papessa giunse in cuor suo come una stoccata, senza tuttavia lasciare scie di sangue al suo passaggio: come un'onda la travolse, placando i suoi bollenti spiriti con poche, semplici parole.

« Non intendo farvi desistere dal vostro intento, ma ci sono fin troppe cose in questa storia che non tornano: ci vuole cautela - è di questo che stiamo parlando. Dover convivere con la realtà del sogno è una cosa con cui anche un Arcano fatica a venire a patti: se perdete il controllo, perderete voi stessi.
Se volete notizie sulla Luna, dovete avvicinarvi a quel mondo a piccoli passi – ed è importante che la vostra mente sia salda. »

Aveva perfettamente ragione: mai sottovalutare il nemico, ancor più se è immischiato con gli affari della Corte e -ancor peggio- se in un modo o nell'altro è riuscito a farla in barba a tutti, cancellando loro dei ricordi. In più, se fossero usciti allo scoperto ora, avrebbero avuto anche lo svantaggio dell'impreparazione e personalmente non poteva permetterselo.

« Nessuno torcerà un capello a Drusilia. » La voce del suo Sergente irruppe nei suoi pensieri, squarciando la matassa di se e ma che si stava creando da sola « Non finché ci sarà il Camaleonte a proteggerla »

Ma il Camaleonte -Drusilia lo sapeva- era un pò come un bambino: nonostante la volontà comune, da buona mamma doveva guidarlo con saggezza ed evitare che andasse a sbattere col primo dei tanti muri che avrebbero trovato sulla loro strada. In più le parole di Kalia erano tremendamente assennate, e Drusilia non tardò nel ricalcarle in sua difesa.

-Ricorda però che chiunque sia la causa di tutto, è riuscito a far del male a Kora, istigarla a nascondersi e a toglierci ogni ricordo dell'accaduto- la sua voce risuonò calma e riflessiva, a tratti assente -Qui non si parla di persone a caso, ma di Arcani, e molti sono davvero potenti. Chiunque sia stato è riuscito in qualcosa di letteralmente impensabile... non oso nemmeno immaginare la consistenza dei suoi poteri.

Con un viso sconsolato si concesse un profondo sospiro: Kalia aveva ragione, mai come allora doveva procedere con cautela.

-L'unico modo per fermarlo è usare coordinazione: nè io nè tu possiamo placare un mostro del genere, non in questo momento e sicuramente non con questi poteri ridotti. E poi Kalia ha ragione: il mondo del sogno può diventare la nostra tomba...- e lei lo sapeva benissimo -... non solo per colpa dei nemici della Corte ma anche dei miei nemici.

Lo fissò con sguardo fermo, un pò brutale ma estremamente sincero.

-Ho rischiato di morire già un paio di volte in quel mondo, e non ero nemmeno nella testa di un pazzo... ma nella mia.

Lo sguardo smeraldino si spostò nuovamente verso Kalia, questa volta sereno.

-Che strategia consigli?

Convinta dalle argomentazioni fornitele dalla Dama Azzurra
e della fondatezza delle sue sincere preoccupazioni, la Dama del Vento parve placarsi.

« Nessuno torcerà un capello a Drusilia. »
rilanciò Adam, candido ed entusiasta come un bambino
« Non finché ci sarà il Camaleonte a proteggerla »

« Pyro..? »
confermò il piccolo Moguri, liberandosi e battendosi il petto con aria valorosa
« Pyro Pyro Pyrooo! »

« E..si beh, lui è incluso nel pacchetto. »

-Ricorda però che chiunque sia la causa di tutto, è riuscito a far del male a Kora, istigarla a nascondersi e a toglierci ogni ricordo dell'accaduto. Qui non si parla di persone a caso, ma di Arcani, e molti sono davvero potenti. Chiunque sia stato è riuscito in qualcosa di letteralmente impensabile... non oso nemmeno immaginare la consistenza dei suoi poteri.

Intenerita dal sentimento che animava i suoi tre ospiti, la Papessa non poté far altro che sorridere mentre assisteva alle raccomandazioni dell'Angelo al Mutaforma: in cuor suo l'apprensione permaneva, ma la cosa migliore a quel punto era confidare in loro, e sperare in una via scevra di pericoli e coronata dal successo; dopotutto, continuare a ribadire di fare attenzione l'avrebbe solo fatta apparire inutilmente noiosa: aveva detto quel che avea da dire, era certa che Drusilia aveva compreso, e tanto bastava.
L'Amore li avrebbe guidati.

-L'unico modo per fermarlo è usare coordinazione: nè io nè tu possiamo placare un mostro del genere, non in questo momento e sicuramente non con questi poteri ridotti. E poi Kalia ha ragione: il mondo del sogno può diventare la nostra tomba... non solo per colpa dei nemici della Corte ma anche dei miei nemici.
proseguì l'Alfiere Errante, destando preoccupazione negli occhi della Castellana
-Ho rischiato di morire già un paio di volte in quel mondo,
e non ero nemmeno nella testa di un pazzo... ma nella mia.

Quando ebbe finito di rivolgersi al suo Sergente Rosso,
lo smeraldo e lo zaffiro delle due donne si toccò in un intreccio di sguardi.

-Che strategia consigli?

Il paggio con cui la Signora dell'Est aveva poco primaparlottato, scelse quel momento per fare ritorno allinterno della stanza: i capelli rossicci erano arruffati dal vento della valle, e il volto ancora legato alle stagioni dell'infanzia mostrava gote arrossate dallo sforzo; fermandosi sulla soglia, il giovanotto si attardò a riprendere fiato dalla corsa che dovva aver sostenuto, e -cercando di darsi un tono- si raddrizzò nella sua altezza e congiunse le mani davanti a sé per reggere e porgere lo scrigno di legno intarsiato che era stato mandato a prendere.

« Grazie davvero, Thomas. »
lo apostrofò gentilmente la Dama Azzurra, accettando il cofanetto nella mano diafana
« Siediti a riprendere un po' di fiato, e serviti pure quello che ti piace. »

Così dicendo, l'Alfiere dell'Est si alzò in piedi, cedendo al ragazzetto il posto a sedere, e dopo aver fatto a Drusilia cenno di seguirla con una mano, si allontanò dal tavolo; la breve passerella le avrebbe portate solo un paio di metri più in là, in modo che fossero comunque in vista, ma in grado di garantirsi un minimo di privacy: la faccenda, per quanto estensibile anche all'interesse di Adam, restava un rituale della Corte – e preferiva consegnarlo a Drusilia senza ingerenze o distrazioni.

« Questo è un comune mazzo di carte dei tarocchi. »
esordì Kalia, schiudendo il cofanetto di legno ed esibendone il contenuto
« E' composto da 78 carte dette Lame, suddivise in cinque gruppi: la Major Arcana -che consta di 22 elementi- e le quattro Minor Arcana -ciascuna di 14 carte-, ripartite nelle casate di Spade, Coppe, Denari e Bastoni. »
terminata la breve spiegazione, porse lo scrigno all'amica
« Si usano per giocare, o come strumenti di divinazione, ma in mano nostra valgono anche come portale o mezzo di comunicazione tra noi; per stabilire un contatto, ti occorre è un luogo dove tu possa raccoglierti in te stessa -può trattarsi di un ambiente fisico o di uno onirico-, la carta corrispettiva all'Arcano che cerchi, e la formula da recitare. »
fece una pausa, per permettere a Drusilia di concentrarsi e memorizzare
« “Mi trovo nella mia galleria e impugno il tuo sigillo -”, poi pronunci il nome del fratello o sorella -o quello della sua Carta, nel caso tu non lo conosca-, e concludi esplicitando la richiesta “-parla con me.” »

Al tavolo dei dolcetti, intanto, il paggetto aveva preso posto sulla seggiola,
e seguitava a fissare con insistenza il volto del Camaleonte.

Al cenno della Dama Azzurra, Drusilia si levò a sua volta e la raggiunse in disparte. A dirla tutta non le disse chiaramente la strategia che intendeva usare ma, considerando le istruzioni sull'uso delle carte, l'Alfiere Errante riuscì comunque ad intuire quale fosse. Contattare tutti gli altri, su quello non c'erano dubbi: lei stessa aveva affermato poco prima che la storia era sfilacciata; per osservare il disegno le sarebbe bastato ricomporre la tela, filo dopo filo. Un lavoro lungo e logorante, certo, ma tecnicamente sicuro ed abbastanza anonimo per passare inosservato agli occhi del nemico.

-Capisco- pronunciò in tono calmo e sereno, osservando lo scrigno e prendendolo fra le dita -...credo che comincerò dalla Major.

Un sorriso allegro e gioviale andò a disegnare le belle labbra rosse, colorato di tinte calde e gioiose all'idea di aver trovato almeno un punto su cui iniziare a lavorare. Non era facile contattarli tutti, soprattutto considerando i suoi impegni di Alfiere, ma almeno ora aveva qualcosa di concreto da fare e poteva smetterla di rigirarsi i pollici. In più era anche un modo per conoscere i suoi Fratelli: a parte pochi altri, alcuni non li aveva mai visti.

-Grazie Kalia, ti amo!

Presa dalla foga di quel momento, Drusilia le si gettò letteralmente al collo, stringendola forte e baciandola con tutto l'ardore che in quegli attimi le si era diffuso dal cuore fin sotto la pelle. Non era una donna riservata, lei, e nemmeno tanto rispettosa degli spazi personali, ma non credeva che a Kalia questo desse fastidio.

-Adesso credo sia ora di tornare a casa, però. Laputa è ancora in fase di ricostruzione e devo controllare alcuni lavori finanziati da Cesare- le sorrise tutta allegra, totalmente disinformata della sua presenza a Laputa durante la Guerra Civile -Sai, a volte sta sulle sue e non condivide i miei modi di fare, ma è devoto al Presidio e fa sempre del suo meglio. Sono felice che abbia ritrovato una ragione valida per vivere.

Perchè l'Amore, infondo, era così: assolutamente incurante di ciò che pensava la gente, traboccante di buoni sentimenti anche verso chi, un tempo, era stato suo nemico. Perchè infondo tutti commettevano errori, anche lei lo aveva fatto, e nemmeno la carica di Alfiere le dava l'autorità di cancellare la vita di un uomo che, finalmente, aveva ritrovato la strada.

-...non mi piaceva il suo sguardo durante il nostro duello.

Bisbigliò dirigendosi verso il Camaleonte, che intanto si scambiava sguardi strani con il ragazzino di nome Thomas.

-Su, Adam: saluta Kalia che dobbiamo ripartire per Laputa!

-Capisco...credo che comincerò dalla Major.
assentì la Dama del Vento, accettando lo scrigno tra le bianche mani
-Grazie Kalia, ti amo!

Nell'impeto che sempre accompagna le idee quando iniziano a concretizzarsi in realtà, Drusilia si gettò al collo di Kalia, contagiandola col suo vivo entusiasmo e cingendola in una stretta che la Castellana ricambiò, cingendo le braccia flessuose attorno alla vita sottile dell'amica.

« Avanti Pyro fai il bravo, vieni qua. »
il Camaleonte, intanto, richiamò a sé il suo piccolo Moguri

Le due donne si erano alzate e allontanate di qualche metro per parlottare, lasciando l'Aviatore e il suo famiglio soli al tavolo con la compagnia di un giovane paggio, intento a fissare il volto dell'uomo con una certa insistenza negli occhi grigi... la cui espressione indecifrabile mesceva il sapore dell'infanzia a quello di un'antica saggezza.

-Adesso credo sia ora di tornare a casa, però.
Laputa è ancora in fase di ricostruzione e devo controllare alcuni lavori finanziati da Cesare-
riprese l'Alfiere Errante, illuminandosi per la sua voglia di rimboccarsi le maniche
-Sai, a volte sta sulle sue e non condivide i miei modi di fare, ma è devoto al Presidio e fa sempre del suo meglio. Sono felice che abbia ritrovato una ragione valida per vivere... non mi piaceva il suo sguardo durante il nostro duello.

« Sono contenta che quel giovane si sia ripreso – nel corpo e nello spirito. »
osservò neutra l'Alfiere dell'Est, sorridendo lieta e dolce alla sua ospite

La Dama Azzurra ricordava bene gli eventi occorsi nell'ultimo giorno della Guerra Civile nel Presidio Errante, perché -nonostante la promessa fatta a Drusilia di astenersi da ogni intervento- non aveva potuto esimersi dal prendervi arte in prima persona: le sue doti curative avevano fatto la differenza per molti, e nonostante avesse dovuto pù volte dar fondo tutte le sue energie, si sentiva in pace con se stessa per aver fatto ogni gioro tutto quello che era nelle sue possibilità e anche di più.

Celata dal Manto dei Sogni Infranti, era anche riuscita ad intrufolarsi nel Mastio dopo lo scontro tra Drusilia e Cesare, così da salvare la prima dalle ferite mortali che aveva riportato, e il secondo dalla “giustizia” di Rivenore... in vero, un'esecuzione preventiva perché la sua volontà non entrasse in contrasto con quella del nuovo Alfiere. Ma di questo, solo Lord Aeon e il suo emissario Dauphine erano a conoscenza, e andava bene così: l'Amore, dopotutto, si alimenta di sacrifici invisibili.

« Pyro..? »
pigolò allegra la creaturina, tornando in braccio al padrone

Mentre il discorso tra i due Arcani proseguiva, Thomas rimase a fissare il Mutaforma per un lungo istante ancora, prima di saltellare giù dalla sedia e fissare negli occhi l'ospite della Papessa; sul visetto imberbe aleggiava l'ombra di un sorriso enigmatico.

« Cerca di stare attento durante le vacanze, Marchiato dalla Luna... »
profetizzò, prima di iniziare ad arretrare verso l'uscita saltellando gioioso
« ...mi spiacerebbe se non ci fossi anche tu, quando tornerete a trovarmi. ♥ »

Con un ultimo ampio sorriso, il paggio gli volse le spalle e trotterellò via;
in quel momento, gli abiti parvero mutare aspetto e il colore dei suoi capelli imbrunì,
ma ormai era già sparito oltre le porte, in corridoio, senza emettere il rumore di un solo passo.
Come un fantasma. E la cosa più strana era che non aveva toccato nemmeno un biscotto.

-Su, Adam: saluta Kalia che dobbiamo ripartire per Laputa!

L'esortazione di Drusilia annunciò il momento del commiato, e quando la Castellana volse lo sguardo al tavolino, il paggio era scomparso, lasciando l'Aviatore da solo; reclinando un ò la testolina turchina da una parte, la Dama ne fu perplessa, ma non fece alcun commento: poteva benissimo essere tornato alle sue mansioni, in giro per il maniero... così, si mise sottobraccio a Drusilia e tornarono dal Camaleonte.


« Allora, vi auguro un buon viaggio di rientro. »
esordì la fanciulla celeste, svincolandosi dall'amica e lasciandola libera di andare
« Tornate pure a trovarmi quando volete – naturalmente, senza impegno. »

« Grazie per l'ospitalità, Dama Azzurra. »
si accomiatò educatamente il Camaleonte, affiancando Drusilia

« Pyro! »
cinguettò il Moguri, raggiungendo il padroncino

« Si, giusto..e anche per i biscotti, sisi. »
aggiunse prontamente l'altro

Nel vederli lasciare la Sala delle Udienze, la Dama Azzurra non smise un istante di sorridere, agitando la manina in segno di saluto... e tuttavia, una certa perplessità velò il suo candido viso quando -usciti di scena i suoi ospiti- ella vide farlesi incontro Thomas, scarmigliato e trafelato.

« Non sono riuscito a trovarlo, Signora... »
esordìmortificato, abbassando lo sguardo e torcendosi le mani

Per un lungo istante, la Dama Azzurra rimase in silenzio, abbassando gli occhi sbarrati per la sorpresa sul ragazzino, e anche se molte domande le salirono alle labbra rosse, la sua dolce voce non proferì una sillaba: sapeva che il paggio non avrebbe potuto darle risposta, perché -dopotutto- non era la prima volta che il piccolo Spettro di Miséricorde le si manifestava a quella maniera; il perché giocasse a nascondinoin quella maniera non le era comprensibile, ma in cuor suo sapeva che non era una presenza ostile.

« Oh, non preoccuparti, Thomas: non serve più. »
lo rassicuròla Dama, sorridendogli e carezzandogli i capelli
« Prendi pure qualche dolcetto, prima di andare... »

Con gentilezza, la Castellana accompagnò il giovane al tavolino del thè,
ma i suoi pensieri già volgevano alla Corte degli Arcani, alle tante zone in ombra nella trama,
e alle increspature sulla superficie di acque scure che turbavano il riflesso argenteo della Luna.