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.Il Pentauron non era poi così lontano, tanto che poteva raggiungere la parte confinante con l'Est in giornata e magari anche farvi ritorno, se non perdeva tempo e usava i giusti mezzi. Non che morisse dalla voglia di farlo: si era recata lì con uno sforzo non da poco. A dire il vero usciva malvolentieri persino da camera sua, nella quale avrebbe voluto rimanere tutto il giorno.
Insomma era terribile dover fare le cose ordinarie con i dolori che sentiva in pancia! Doversi comportare come se niente fosse, nascondendo a tutti di avere il pericoloso Bruttus mostrus del torus fagolis! Spesso desiderava di potersi sfogare ma sapeva di non poterlo fare; si era abituata a nascondere i propri problemi e soprattutto non poteva permettersi che Ise lo venisse a sapere. Se così fosse stato probabilmente avrebbe cercato di indagare più a fondo e forse sarebbe riuscita a capire che stava mettendo in atto un piano per ribellarsi [E in base a cosa lo pensi?]. E pensare che credeva che quella sarebbe stata la volta buona!
Camminava per le vie della città con un'espressione un po' stanca, forse abbattuta, ma andava bene così. Si era già imposta delle cose difficili da fare, come non andare al bagno ogni ora, tutte le altre cose a cui aveva accennato e soprattutto volersi prima sincerare di avercelo.
Cosa avrebbero pensato se avessero scoperto che fosse vittima di quel terribile parassita che si poteva trovare solo nelle fette di torta alla fragola! Prima o dopo quel vermetto avrebbe potuto decidere se andarsene con un teletrasporto o far deflagrare i cento chili di esplosivo che teneva nascosto nella sua sacca dimensionale.
Eppure qualcosa non quadrava: aveva comprato un mucchio di test per il parassita da fare in casa e tutti le avevano dato esito negativo! Se non altro erano incoraggianti e alimentavano in lei la speranza che le suggeriva di non accettare quanto era stata portato a credere. Però, anche se tutti quegli esamini le dicevano che non ce l'aveva, sentiva sempre di stare male e di essere fiacca, a cui si aggiungeva un altro spiacevole sintomo, arrivato poco dopo.
Aveva bisogno di una prova più evidente o forse solo di una persona amica con cui parlare. Per questo si era recata nel Pentauron: voleva vedere Rikku. Forse nel suo negozio speciale avrebbe potuto trovare qualcosa che potesse aiutarla o magari semplicemente parlare con qualcuno a cui voleva bene e che non avrebbe rivelato a nessuno quanto le avrebbe detto.
Comunque però, qualunque sarebbe stato il risultato, avrebbe voluto risolvere il suo problema in fretta e da sola.
Proprio in quel momento però passò di fronte a un posto che aveva già visto, anche se le ci volle qualche secondo per distrarsi dai suoi pensieri. Ma sì, era la biblioteca in cui si erano scontrati con quella strana guerriera magica.
Era stato un episodio parecchio recente e ricordava molto bene com'era andato. Invidiava incredibilmente quella ragazza con i capelli rossi per la sua resistenza agli attacchi psichici! Tuttavia non le sarebbe dispiaciuto vederla ancora, giusto per osservarla e capire come ci si sentisse a non dover temere quelle cose. Quindi si diresse verso l'entrata della libreria, ma a quell'ora della mattina non avrebbe avuto possibilità di vedersela trovare davanti, invece avrebbe incontrato una vecchia conoscenza, conosciuta nella stessa notte in cui aveva visto la donna misteriosa.
Edited by ..Daiki.. - 29/6/2014, 01:39. -
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.Talvolta Sarah raggiungeva veri e propri picchi di stanchezza, in cui vedeva tutto nero e in cui persino ciò in cui sperava sfumava e quello sembrava proprio uno di quei momenti. Quasi si dimenticò di tutte le prove che le dicevano che non avesse ciò di cui era convinta (e a cui avrebbe dato maggior perso se non avesse sofferto di una febbre alta) iniziando a sprofondare nei suoi pensieri.
Ma perché? Perché? Era già stata strappata via al suo mondo natale, trasformata in qualcosa che non sentiva di essere, trattata come un giocattolo da una fata che l'aveva tradita e che probabilmente voleva farle il lavaggio del cervello per trasformarla in una fragile damigella incapace di fare due passi senza venire protetta; perché dovevano capitarle ancora rogne? Mai avrebbe creduto che una torta avesse potuto rivelarsi pericolosa!
Di tanto in tanto le veniva in testa persino il pensierino di lasciar perdere tutto, di cedere e dire come stava, cos'era successo solo per sfogarsi e fortunatamente riusciva a scacciarlo. Anche se solo pensando che se fosse successo sarebbe andato tutto peggio: se Ise avesse scoperto la sua condizione le avrebbe fatto un interrogatorio di terzo grado con i suoi poteri e allora sarebbe stata la fine [Perché si sa che mangiare una torta alle fragole è un chiaro indizio che si intende ribellarsi ad una fata]. Perché dopo tutto ciò avrebbe avuto anche la certezza di rimanere per sempre sua prigioniera.
Immersa in quei pensieri non si accorse che qualcuno si stesse avvicinando.
" Salve. Sembra che sia consuetudine incontrarci."
Presa da tutti quei pensieri non riuscì subito a fare il collegamento.
" Scusi... ci siamo già visti?"
Sembrava come spenta, quasi priva di energie rispetto all'ultima volta che l'aveva incontrata. In casi normali sarebbe quasi esplosa per cosa aveva combinato Hiei quando erano rimasti chiusi nella biblioteca, ma in quel momento era davvero stanca.
" Ah, sei tu!"
Finalmente fece il collegamento e istintivamente fece un sorriso piuttosto forzato, atto a nascondere la sua debolezza.
" ... Come mai da queste parti?"
A dire il vero non era forse il modo più naturale per iniziare una conversazione con quel tipo, ma non le veniva in mente niente, se non frasi di circostanza. E poi quasi tutti i suoi pensieri erano rivolti al pericoloso parassita bombarolo.
Edited by ..Daiki.. - 29/6/2014, 01:40. -
°PaNdEmOnIuM°.
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." Curiosità… ho ancora qualche risposta da cercare."
Anche allora ci mise un po' per capire cosa intendesse, sebbene i fatti fossero accaduti relativamente di recente. A dire il vero era proprio per quel motivo che aveva deviato in quel posto. In fondo aveva visto anche lei quella strana ragazza dai capelli rossi difendersi dai poteri psichici, se davvero c'era la possibilità che ciò che sentiva fosse frutto di quel tipo di poteri, forse avrebbe potuto aiutarla parlarci e magari chiederle meglio cosa aveva provato quando li aveva subiti. Si perché così avrebbe fatto molto in fretta a vincere completamente i poteri della fata.
Tuttavia al momento aveva un altro problema...
Proprio quando la depressione sembrò ancora aumentare, un impeto di orgoglio scosse la ragazza. Basta, basta commiserarsi! Dopo tutto quello che le era stato fatto reagiva in quella maniera? Piangendosi addosso faceva il gioco dei propri oppressori e perciò non doveva farlo. Piuttosto che si arrabbiasse, che pensasse di rifarsi su di loro un giorno, ma non doveva continuare così!
" Tu invece come mai così mattiniera… ma soprattutto... dove hai lasciato la tua amica tanto taciturna?"
Voleva distrarsi un po' e non pensare alla sua condizione, anche se non era per nulla facile. Mica poteva cancellare il bruciore di stomaco. Sospirò, provando a concentrarsi sulla domanda.
La sua "amica"... ah si, stava parlando di Elisabeth. In effetti se ci fosse stata quella perfezionista così schifosamente educata sarebbe stato proprio il colmo! Se non altro, anche se quella giornata era pessima, non aveva nessuno a sorvegliarla.
" Semplicemente è rimasta a casa."
Già, ma solo perché Ise le aveva appena rinnovato tutti i blocchi mentali e quindi si fidava a lasciarla andare in giro da sola (O meglio così credeva Sarah. In realtà era perché la fata iniziava a temere che le ancelle potessero scoprire cosa facesse alla principessa e prendere le parti di quest'ultima).
" Io ho fatto una piccola deviazione qui, per domandare un paio di cose alla persona che abbiamo incontrato. Sempre se riesco a trovarla senza correre rischi."
E quindi le sorse spontanea una domanda proprio a proposito delle influenze mentali. Si era ripromessa di non pensare un po' a simili cose, perché le facoltà psioniche non centravano con la sua condizione, ma quella sembrava proprio l'occasione giusta per chiedere.
" Quando ci siamo incontrati ti ho visto usare un certo tipo di poteri. Giusto per sapere, ti sei mai chiesto cosa provi chi li subisce?"
Forse la sua era curiosità o magari voleva trovare un riscontro su come si sentiva in quel momento. Comunque non era un caso che avesse scelto un posto come quello per fargli quella domanda: era abbastanza frequentato ed era difficile che potesse usare simili influssi contro di lei senza correre il rischio che saltasse fuori quello che stava facendo e ne pagasse le conseguenze. In fondo la prudenza non era mai troppa, specialmente dopo l'esperienza con la fata.
Edited by ..Daiki.. - 29/6/2014, 01:42.