Guardando ad Ovest

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    Cherish

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    Seduta sulla terrazza delle sue stanze personali, la Castellana assaporava senza gioia la fresca brezza della sera, lasciando che quel vento rapisse le lunghe ciocche di capelli turchini e cullasse tra braccia impalpabili le sue preoccupazioni e le sue malinconie: la guerra civile a Laputa, l'invasione ad opera del tiranno di Endolas, e la caccia al Drago Divora-Mondo sembravano essersi appena concluse... e già l'ombra di una nuova tragedia si profilava sotto il cielo di Endlos.

    Erano settimane che le notizie portate alla sua attenzione circa la preoccupante situazione dell'Ovest non le davano pace: se anche solo la metà di quelle voci era vera, il pensiero del male che era stato inflitto a chissà quante migliaia di innocenti riusciva a farle sanguinare il cuore... ma più del dolore generato dall'empatia -un ospite usuale al punto da considerarlo un vecchio amico-, erano i risvolti di quella verità ad inquietarla maggiormente.

    Come poteva essere possibile sedersi a tavolino e pianificare lo sterminio e la persecuzione di tante persone? Possibile che nessuno avesse mostrato il minimo dissenso davanti ad una malvagità così scellerata? Quale astuto inganno aveva celato l'orrore agli occhi del mondo?

    Con Mozart, Sarah e Quarion lontani dalle loro case nelle ridenti terre dell'Est -dall'altra parte del mondo-, la sua materna apprensione cresceva, e mentre un sospiro afflitto le evase il petto morbido, le iridi cerulee si sollevarono verso la volta del cielo,
    alla ricerca di una stella cadente a cui affidare la sua preghiera.

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    « Fà che siano sani e salvi... »

     
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  2. un piccione
     
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    Solcava il cielo rapido come un fulmine.
    Limpido era l'azzurro sopra il quale si libravano ora le sue ali, diametralmente opposto a quello delle terre abbandonate solo qualche ora prima. Tante le briciole e le molliche adocchiate nel bel mezzo del tragitto, eppure nessuna riuscì a distogliere le attenzioni dalle sue preoccupazioni: era terrorizzato!
    Che cosa avrebbe mai dovuto fare in quella situazione? Era la prima volta che socializzava con un umano... ma quello, quello non era preparato ad affrontarlo!

    TRRR! TRRRRR!

    Il verso spaventato echeggiava per i giardini della casa, laddove più volte il suo caro amico l'accoglieva spesso con innata gioia. Qualcosa che non sarebbe potuto succedere quel giorno, di questo ne era certo..! Perché, allora, era volato in fretta e furia in quella direzione? Era stato forse un gesto istintivo, il desiderio di trovar riparo in un luogo sicuro, la cosiddetta "casa"? Era premura, forse incoscienza?
    Lui non era lì, era certo che non l'avrebbe potuto trovare. Ma vi era un'altra umana, sempre lì vicino, una con la quale il suo caro padrone sembrava essere assai legato... certo, non quanto con lui (a lei non l'aveva mai visto regalargli delle briciole!). Gli era sembrata buona, al piccolo Columba Livia... ma avrebbe potuto fidarsi senza che lui fosse nei suoi dintorni? E se avesse provato a mangiarlo..? Non sarebbe stata la prima, a desiderare di ritrovarsi con l'uccello di Quarion in bocca..! No, forse non era ancora pronto per questo, sarebbe stato un folle!
    Decise dunque di poggiarsi sul muretto della terrazza, un pochino in lontananza, ancora incerto sul da farsi..
    Passeggiava un pochino avanti, ed un pochino indietro, nervoso e preoccupato! Accidenti, che cosa avrebbe dovuto fare..?

     
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    TRRR! TRRRRR!

    Un tubare sincopato e pieno di paura le giunse all'orecchio, richiamando alla realtà la sovrana assorta nei suoi pensieri; quando il frenetico frullio di piccole alucce in rapido avvicinamento si arrestò, l'attenzione dei begli occhi della Castellana -blu come lo zaffiro- si focalizzò sul grazioso animaletto appena posatosi sul davanzale della terrazzo fiorito: un piccione, in tutto e per tutto simile a molti altri, che passeggiava nervosamente avanti e indietro.

    Ricordava che anche il suo Ambasciatore e Consigliere ne aveva uno... un esemplare molto intelligente, che il Galanodel adorava al punto da aver dedicato le sue grandi doti di stilista e sarto alla confezione di piccoli abiti e oggetti con cui vezzeggiarlo; ora, non era sicura di averlo riconosciuto, visto l'aspetto piuttosto comune della bestiola... però uno strano presentimento si affacciò nel suo cuore. Perché Quarion le aveva detto che avrebbe portato il suo piccolo amico ad Ovest, con sé.


    Aveva letto in un libro di Palanthas che, talvolta, la provvidenza si manifesta con l'arrivo di una colomba -e... beh... la specie era quella-, e mentre quella nozione le tornava vivida alla mente, Kalia si ritrovò a considerare quanto fosse curioso che quell'uccellino fosse accorso lì proprio mentre ella rivolgeva le sue preghiere a Quarion. Sembrava quasi un segno.

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    « Poppy...? »

    Chiamandolo con voce lieve e delicata, la Dama Azzurra prese da uno dei canestrelli per la colazione uno dei panini bianchi con cui aveva spesso visto l'Ambasciatore nutrire il suo uccello, e ne fece qualche mollica che posò sul bordo del tavolino - abbastanza vicino alla creaturina perché potesse scorgerle, e a distanza di sicurezza da sé, così da non provocare nel piccolo e timido volatile l'angoscia del pericolo.

    « Sei Capitan Poppy, vero...? »
    gli chiese, fissandolo con una certa premura
    « ...ma non eri insieme a Quarion? »

    Non che si aspettasse di sentire una risposta venire fuori dal beccuccio dell'animale,
    ma... per quello che gli aveva visto fare durante gli spettacolini organizzati dal suo padrone,
    sapeva che era molto intelligente:
    di certo, avrebbe mostrato qualche reazione.

     
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  4. un piccione
     
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    « Poppy...? »

    Come faceva lei a conoscere quel verso umano?!
    Non ne poteva comprendere il significato, quel piccolo ed ingenuo Columba Livia, eppure si era abituato a sentirlo pronunciare talmente tante volte dal suo amico dai lunghi capelli color del cielo, soprattutto quando pareva si rivolgesse a lui, che in qualche modo aveva iniziato a sospettare fosse una qualche sorta di richiamo personalizzato...

    « TRRR... »

    Mormorò dubbiosa la piccola creatura, alzando il collo quanto più gli fosse consentito per scorgere quello che la ragazza sembrava stesse maneggiando con tanta cura sopra un tavolino.
    ...molliche!!
    Tante erano le briciole che gli umani si lasciavano sfuggire verso il terreno, ma le molliche... era merce più rara! Di solito veniva regalata, difficilmente cadeva per caso...
    Con un piccolo balzo si spostò agilmente dal balcone al tavolino, assicurandosi con i movimenti scattosi e precisi della sua testolina di inquadrare l'intero paesaggio circostante. Una prima becchettata, e subito su! A controllare che la situazione fosse rimasta ancora invariata...

    « ...TRRR... »

    Poteva ancora proseguire, era sempre a debita distanza... una nuova becchettata, e

    « Quarion »

    Mh?!
    Si bloccò d'improvviso, rialzando immediatamente la testa ed indietreggiando di un paio di passi. Quel verso... quel verso lo sentiva spesso quando qualcuno si riferiva al suo amico! Ma lui non era lì nei dintorni in quel momento, no che non lo era! Perché allora emetteva quel suono? Cosa voleva? Che fosse lei..
    ..!!

    Avrebbe potuto avvertire un leggero mal di testa.
    Come una piccola nuvoletta comparsa dal nulla, un'immagine si sarebbe proiettata direttamente nei pensieri di Kalia, una sequenza animata breve e non ben definita, ma chiara a sufficienza da poter decifrare ciò che fosse l'accaduto...

    "Chi è quell'umano brutto e scuro che si sta avvicinando? Non gli piaceva... no, quello era cattivo, lo percepiva chiaramente! L'istinto di sopravvivenza di un animale non sbagliava mai... che cosa voleva? Non andava bene, no no! Si agitava, cercava di far capire il pericolo al suo caro amico passeggiando nervosamente da una spalla all'altra, emettendo dei versi turbati ma... non lo ascoltava!
    Altri! Se ne avvicinavano altri! Tanti! Dovevano andarsene via, erano malvagi!
    No, che cosa facevano! L'hanno preso! L'hanno preso!! Doveva volare via, doveva scappare!!
    "

    « TRRRRRRR!! TRRRRRR!!! »

    Quando la visione terminò, il piccolo Columba Livia sbatteva le ali terrorizzato, come che si fosse appena svegliato da un terribile incubo. Aveva ricordato tutto! Ecco perché era scappato via sperando di trovare rifugio nella sua casa!
    Ma ora? Che cosa avrebbe dovuto fare ora che tutto era tornato vivo nei suoi pensieri?

    Proiettore involontario
    L'occhio di un rapace è capace di individuare la propria preda a distanze impressionanti. Aquile, falchi... basta un semplice movimento per segnare irrimediabilmente la propria sorte.
    Ma se è un piccione a trovarsi invece nei dintorni... no, briciole di pane, non avete scampo.
    E scampo non ha nemmeno ciò che lo sguardo vigile ed estremamente arguto di questo speciale Columba Livia osserva silenzioso da sopra il vostro cornicione. L'energia psion che scorre nel suo corpo rende infatti la sua mente un videoregistratore portatile, capace di memorizzare scene ed eventi da lui osservati; per cosa, vi domanderete? Riprodurli, proiettarli nelle menti di eventuali persone a lui vicine.
    A caso, dato che non detiene alcun controllo sui suoi super poteri.
    Durata: 1 turno
    Consumo: medio
     
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    « TRRR... »

    Perplessa, la bestiolina stirò il collo e puntò gli occhietti su di lei con una certa comprensibile diffidenza; tuttavia, non appena vide le molliche a bordo del tavolo, prese coraggio e cambiò trespolo, saltando sulla tovaglia e avvicinandosi un poco.

    All'udire il nome di Quarion, l'uccellino ebbe una reazione: smise d'un tratto di piluccare il cibo che gli era stato offerto, e drizzò immediatamente la testolina verso il volto di Kalia.
    Poi, una visione prese forma nella mente della donna cerulea, ed ella vide col suo occhio interiore i soldati di Sequerus prendere custodia di un suo Ufficiale con la forza: una cosa che -data la critica situazione dell'Ovest- lasciava adito a pochi dubbi.

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    « Oh, no... Quarion...! »

    « TRRRRRRR!! TRRRRRR!!! »
    spaventato e preoccupato, la Columbia Livia prese ad agitarsi

    « Non preoccuparti, Poppy: non abbandoneremo Quarion... »
    lo rassicurò lei con voce gentile, carezzandogli dolcemente la testina con l'indice
    « Andremo a portarlo via da quelle persone malvagie, e lo riporteremo a casa... »

    Così dicendo, la Regina dell'Est si levò con grazia dal suo seggio come le maree sotto l'influsso della luna, e -resa ferma da una determinazione incrollabile- richiamò l'attenzione di un paggio.

    « Convoca immediatamente Sir Tristan Gawain. »

    I Governatori dei Cinque Picchi le avevano già tolto l'amicizia della piccola Mio Aranwe... e solo per poter perpetrare le loro azioni ignobili su di una popolazione inerme; se ora pensavano di sottrarle l'Ambasciatore -un amico, un pezzo della sua Famiglia-, beh, si sbagliavano di grosso.
    L'Est sarebbe sceso in guerra per riprenderselo.

     
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  6. un piccione
     
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    Poté percepire una certa agitazione in quell'umana, il Columba Livia... e davvero non poteva comprenderne il motivo! Aveva forse compreso le ragioni del suo tormento? Si riferiva a quello quando con la sua voce emise quei suoni indecifrabili?
    Reclinò la testa d'un lato mentre l'osservava allontanarsi a passo spedito, determinato. Ed ora lui restava lì, solo... in compagnia delle molliche precedentemente apparecchiate.

    « TRRR! »

    Beh, in effetti bastava davvero poco per catturare le sue attenzioni!
    E dunque perché non approfittarne... dopotutto, lui se era meritate!
    Il puro istinto di sopravvivenza aveva fatto di lui un eroe. Un vero duro!
    Perché niente, a quel mondo, poteva essere più duro dell'uccello di Quarion!
    E così, beato e noncurante delle faccende complicate e burrascose degli umani, il piccolo columba Livia riprese a mangiucchiare tranquillizzato il suo cibo preferito... chissà, magari nei dintorni avrebbe potuto trovare persino qualche rimasuglio di alcune briciole...

     
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5 replies since 2/6/2013, 02:52   223 views
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