Cercando la Luna

-Ok. Però... restiamo così. Non voglio lasciarti.

Rassicurata e sorpresa dalle parole che aveva udito, la Dama del Vento smise di singhiozzare e allentò la presa sul braccio dell'Hunter, mormorando un assenso e muovendogli quella richiesta mentre si asciugava gli occhi con una manica della camicia.

« Non intendo mica scappare. »
commentò con voce neutra il moro, incamminandosi con lei al fianco
« Non sono un codardo. »

...anche se ci aveva pensato. Qualche metro di corridoio più in là, raggiunsero la segreteria dell'Accademia, l'unico posto che sembrava non esser cambiato affatto a distanza di anni, e che ancora servava tracce di vita recenti: non si poteva dire per quella di Owl -al solito sommersa da pile disordinate di pratiche arretrate-, ma la scrivania di Abel era pulita ed in ordine come sempre; forse un po' spoglia, ma soltanto perché il rigore e la precisione del Mastino lasciavano a portata di mano solo lo stretto indispensabile.

« Accomodati. »
dispose, lasciandola vicino alla poltroncina e passando dall'altra parte della scrivania
« Se hai fame o sete, serviti pure. »

Mentre prendeva posto, indicò alla ragazza il mobile-bar posto lì di fianco con un gesto distratto, e -per prima cosa- l'attenzione dell'occhio d'oro cadde sulla foto incorniciata davanti a lui -l'unica che avesse dei tempi dell'adolescenza, in compagnia di Owl e della Maestra-, in un gesto di riflesso e del tutto abitudinario: era così che di solito si manteneva motivato quando sbrigava le scartoffie, ricordando perché era arrivato fino a lì; con un sospiro recuperò una cartellina da una colonna ben impilata di documenti alla propria destra e, apertala, cominciò a studiare i fascicoli personali ivi contenuti.

« Allora... »
esordì, continuando a fissare i fogli
« ...vuoi spiegarmi perché credi che la Maestra sia in pericolo? »

- ...perchè è rinchiusa nella Curtis e non vuole uscirne.
fu la prima replica della Dama, dopo aver tratto un profondo respiro per calmarsi
-Per essere più precisi... non può farlo.
E non può nemmeno parlare a riguardo, ancor meno per chiedere aiuto.

Udire quelle parole sulle condizioni della sua Maestra, affermate con una tale assoluta sicurezza gli provocò un gran numero di sentimenti contrastanti e discordanti; alcuni, erano anche talmente inconciliabili che lo lasciarono attonito a domandarsi quale potesse essere più fondato di un altro.

Il primo fu un sano scetticismo: si sentì in dubbio, ma non per malafede verso Drusilia; dopotutto, per lui che aveva visto -e solo in parte- ciò di cui la Luna era in grado, il pensiero che qualcuno potesse esercitare un qualche margine di controllo sulla sua mente (una mente infranta, con cui lei stessa faticava a stare a patti) era non solo improbabile, ma quasi ridicolo.

Eppure, mentre il suo senso critico valutava quei fatti, la più irrazionale speranza -una chimera che aveva seppellito nel fondo del cuore- saltò su esultante, proclamando a gran voce che non poteva essere che così: la Maestra era imprevedibile, invincolabile, troppo ingenua e intimamente lacerata da dissidi tra le sue nature che lui neppure arrivava a comprendere, ma... li amava. Li amava e non li avrebbe mai abbandonati a quel modo, come vecchi giocattoli.

Da lì al sentirsi frustrato per essere stato così stupido da non pensare a quell'ipotesi e colpevole per aver dubitato di colei a cui aveva votato la vita, il passo fu breve: troppo fiducioso nelle capacità della Vampira non aveva tenuto conto che qualcuno fosse realmente in grado di importle qualcosa... anche facendo leva su mezzi traversi; eppure, una donna come lei, di stalker fastidiosi ne aveva avuti.
A cominciare dai fratelli Zoldick.

-Personalmente credo che sia sotto ricatto, e che il ricatto riguardi il suo Dreamer.
formulò lei, alzando lo sguardo verso il suo – che aveva lasciato da solo i documenti
-Lo so perchè mi sono informata: nonostante sia sparita ha lasciato molti indizi in giro.

Ok: non era particolarmente ferrato sulle cose della Corte, ma le basi le aveva... e gli avevano semplicisticamente spiegato che i Dreamer non si possono toccare. Perfetto: un altro a cui non poteva spaccare la faccia. In più, a distanza di anni apprendeva che la sua Maestra -di cui si riteneva il migliore studente- aveva lasciato in giro indizi di cui lui non ne aveva colto nemmeno uno. Un'altra brutta notizia, e quella poteva vincere la medaglia come pessima giornata dell'anno.

-In più, parlando con la Papessa, sono venuta a conoscenza di un dettaglio che non riguarda solo lei ma tutti noi. Qualcuno ha manipolato la memoria collettiva della Curtis riguardo questa faccenda...
intuendo che la cosa si sarebbe per lui complicata oltremodo, Drusilia rallentò
-...i nostri ricordi non sono persi ma "sfilacciati". Ho pensato che l'unico modo per capire cosa ci sta accadendo è raccoglierli tutti ed intrecciarli nella giusta sequenza.
bene: fin lì ci arrivava - in quanto Hunter, i procedimenti di indagine erano routine
-Sinceramente son giunta a credere che qualcuno stia tentando di mettere fuorigioco l'unità stessa della Corte, e l'esilio della Luna potrebbe essere benissimo un modo per non permetterle di aiutarci.
una costrizione, quindi: la Maestra sapeva qualcosa, ma non poteva parlarne
-Per questo motivo mi son fatta donare da Kalia un mazzo di tarocchi, e vi sto chiamando uno per volta. Purtroppo però non ho ancora raccolto informazioni consistenti: sei solo il terzo Arcano con cui ne parlo.

No. Lì si era perso. Fortunatamente, però, il senso logico e quello pratico gli suggerirono che non doveva essere nulla di troppo importante -solo qualche altra stranezza da Arcano-, così preferì non approfondire, in modo da non disperdere le capacità mentali per dettagli di poco conto e concentrarsi sul fulcro della questione, la cosa più importante.

« Ricapitolando: qualcuno, presumibilmente un Dreamer -a cui non possiamo nuocere- ha imposto alla Maestra un giuramento che le impedisce di raccontarci cosa sta succedendo, e l'ha costretta a ritirarsi nell'unico posto dove siamo completamente al sicuro. E questo ha senso. Sappiamo nulla dell'identità del sospettato o delle sue motivazioni? »
fece mente locale il Mastino, tra sé e sé, carezzandosi il mento
« Ritrovare le parti mancanti è l'ovvia cosa da fare, tuttavia hai detto che la memoria della Corte ha un vuoto... quindi una banca-dati con una falla non è una banca-dati affidabile. »
d'un tratto, reclinò il capo da una parte e provò ad esporre la sua idea
« Hai provato a controllare la scena dell'ultimo mandato della Maestra? Se è accaduto qualcosa, e lei non può parlarne, potrebbe esserne rimasta qualche prova più tangibile - una traccia nel mondo fisico. »

-Tecnicamente, non sono certa se il Dreamer sia il ricattatore o un ostaggio... so solo che riguarda questa faccenda. Una delle "prove" lasciate da Kora è un mio soldato su Endlos...
spiegò pacatamente la giovane, scendendo in particolari più precisi
-...è stato lui a parlarmi del Dreamer, ma non sono sicura dei dettagli perchè non conosce bene i meccanismi della Corte e potrebbe essersi confuso con i ruoli.
distrattamente, il Mastino annuì: quello poteva ben crederlo – anche lui era confuso
-E riguardo l'identità... non so nulla, davvero. Anche quella sembra essere stata cancellata.

« Quindi non abbiamo nulla. »
sentenziò laconico -e contrariato- il Cacciatore

-Fino a prima di incontrarti non sapevo nulla del suo Mandato a Celentir: sono stata in quei luoghi, ma è una regione vasta divisa in quattro casate, a volte in guerra fra loro.
rimuginò ancora Drusilia, accarezzandosi il mento con fare pensoso
-Per caso ricordi qualche altro dettaglio che possa aiutarmi, o anche solo restringere il campo?
Un'indagine così generica mi ruberebbe anni di ricerche.

« Ah, non ne ho la più pallida idea: su Celentir non ci sono mai stato. »

La replica di Abel e la sua scrollata di spalle avrebbero probabilmente spazzato via dal cuore della fanciulla ogni speranza di un aiuto concreto, ma la brutalità impietosa con cui aveva scoperto le sue -pessime- carte non voleva essere certo una scusa per tirarsi indietro, bensì soltanto un modo per parlare chiaramente: era ignorante in materia di Curtis Arcana, oltre che diffidente e quasi disinteressato... ma era un Hunter professionista, e il suo lavoro sapeva svolgerlo bene.

Non aveva risosrse proprie connesse all'argomento, ma le doti investigative, la vicinanza col Gufo -tra quelli maggiormente immersi in quella realtà onirica-, e la buona memoria per tutti i suoi sproloqui che -lì per lì- dava l'impressione di non ascoltare mai, gli avevano lasciato un po' di informazioni in ordine sparso, da poter mettere in connessione per tracciare a grandi linee almeno una vaga direzione. Doveva solo aprire il giusto cassetto dei ricordi.

« Mi pare che Owl vi si fosse avventurato in cerca della Maestra quando non l'abbiamo vista tornare... ma non era riuscito a tovarla, e così aveva finito per bivaccare su una spiaggia. »
...e aveva anche attaccato briga con due ragazzi che passavano di lì
« La Carta del Carro apparteneva a quel mondo, ma era prima del suo Risveglio. Il Sole vi è stato inviato per un Mandato - ma allora la Maestra si era già addormentata. »
prese a riflettere ad alta voce, mentre l'occhio d'oro tornava alle sue scartoffie
« Altimenti, ci sarebbe la Carta dell'Imperatrice: anche lei è stata su Celentir dopo il ritiro della Luna, ma era -tipo- a capo dell'ordine di spie di una casata, quindi... forse potrebbe aver sentito qualcosa, al tempo. »

Passò qualche secondo, ma dalla sua ospite non si levò un fiato; in dubbio sul fatto di aver detto o meno qualcosa di sbagliato, il Mastino sollevò lo sguardo dai fascicoli dei Cacciatori che sarebbero stati suoi colleghi per l'edizione dell'esame di quell'anno, e si ritrovò a fissare il faccino concentrato della Dama del Vento.

-...quello cosa è?
chiese, osservando i fogli di carta stampata

« La... modulistica per l'iscrizione all'esame... »
rispose il moro, fissandola con un sopracciglio inarcato
« Perché? »

-Posso iscrivermi all'esame come studentessa dell'Accademia?

Nel pronunciare quella richiesta, Drusilia lo fissò con la più pura innocenza negli occhi di smeraldo, e nonostante la somiglianza costante tra il suo volto e quello nella foto sulla scrivania gli provocò una pungente sensazione nostalgica, una parte di Abel si sentì contenta di quelle parole che affermavano il suo senso di appartenenza: ancor più della Risonanza, era quella la prova che -al di là del tempo e delle dimensioni- restavano una famiglia.

Eppure, l'idea di farla partecipare al test non lo convinceva del tutto: forse, il nome di quella preoccupazione coincideva con il giovane efebico dai capelli rossi che ammiccava dalla fototessera di uno dei fascicoli... o forse era un dubbio imputabile all'ombra oscura senza volto che aveva preso di mira quella struttura; fatto stava che quella parte di lui più pratica e razionale si esternò con un profondo e paziente sospiro.

« Ma tu non sei più una studentessa dell'Accademia. »
le disse, addolcendo lo sguardo e sollevando la mano per scompigliarle i capelli
« Sei il sovrano di un regno lontano,
e non dovresti esporti inutimente ai pericoli.
Non ti serve nemmeno la Licenza di Hunter. »

-Non si è mai sentito, nè in questo mondo che su Endlos, di una regina
che non abbia completato gli studi: si, insomma... devo pur vantarmi di qualche titolo.

Mossa quell'obiezione, la fanciulla dai lunghi capelli partì a ruota libera in un'arringa -un fiume in piena di parole- che si caricava di entusiasmo man mano che proseguiva ad enumerare la sua esperienza con eventi che sembravano presi da un libro di storia: invasioni, guerre civili, apocalissi...
Chissà se era tutto vero.

-E poi non approfittare dell'occasione sarebbe un vero peccato.
postulò Drusilia, cercando uno sguardo complice e sfoggiando un sorrisino scaltro
-Tu non sei curioso di sapere chi ha fatto sparire tutti gli studenti?

« Curioso non è la parola che userei. »
sentenziò ruvido l'Hunter, poco propenso ad ironizzare sulla questione
« La trovo un'imprudenza, ma se ci saranno i tuoi Ufficiali può andare. »

Così dicendo, prese quindi una manciata di moduli da compilare
e li porse alla Dama del Vento.

« Ricorda di farli firmare anche a loro. »

-Allora porterò con me qualcuno.
garantì la Dama del Vento, sorridendo raggiante e accettando i moduli
-Vedrai che sarò all'altezza della situazione: non devi preoccuparti di nulla.

Esauriti gli argomenti di quella lunga ed intensa conversazione, il momento dei saluti era vicino, così Drusilia si alzò dal suo posto e lo raggiunse dall'altra parte della scrivania, per accollarglisi sulle spalle con un abbraccio e schioccare un bacio leggero sulla guancia rasata del Cacciatore.

-Direi che è ora di andare: se ricordi qualcosa
o hai notizie interessanti, allora non tardare a contattarmi!-
saltellando, carica di rinnovato entusiasmo,la ragazza si diresse alla porta
-Puoi chiamarmi anche se hai solo voglia di vedermi, ok?
Tornerò in tempo per l'esame!

Mentre l'occhio dorato seguiva l'ex-allieva fino all'uscita, e la destra si sollevava a descrivere un parco cenno di commiato da lei, l'ombra vaga di un mezzo abbozzo di sorriso ridisegnò la curva delle labbra pallide del Mastino; poi, rimasto solo, tornò a concentrarsi sul suo lavoro, e impilò i fascicoli degli esaminatori nellìordine che aveva deciso.

« ...il pazzo, lo mettiamo in fondo. »

Per l'incolumità dei partecipanti che aspiravano a divenire Cacciatori
sarebbe stato decisamente più sicuro così.