La dimora degli incubi

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    Spazio chiuso.
    Così lo aveva definito il signor Begum. Una sorta di piccola dimensione parallela dalla quale poteva essere molto difficile sfuggire. L'assistente, Naomi, raccontò di aver vissuto un'esperienza simile nel suo mondo di origine. In quel caso la dimensione autonoma era stata generata dal ripetersi perpetuo di un delitto, e lo spirito colonna portante di quel mondo aveva dato loro la caccia.
    Ma in qualche modo l'assistente era sopravvissuta a tutto questo.

    In passato avrebbe richiesto la collaborazione di un esperto del reparto scientifico. Di sicuro qualche collega della Compagnia avrebbe potuto spiegargli meglio le dinamiche per cui un tale processo era possibile, ma in ogni caso gli sembrava abbastanza verosimile.
    In fondo parecchi spiriti potevano di fatto alterare le leggi del mondo materiale -sebbene in un'area molto ristretta- e gli spiriti dei defunti in circostanze particolari potevano mostrare capacità davvero singolari e pericolose.

    La ragazza aveva detto che nel suo caso lo spazio chiuso era nato dal ripetersi di un delitto.
    Se davvero erano in una situazione analoga, quale era il delitto che aveva portato alla creazione di quel mondo?

    Si passò pensieroso una mano-zampa sul mento.

    Non restava che scoprire il delitto che aveva dato vita a tutto quanto.
    Più facile a dirsi che a farsi.

    “Quindi per venire a capo di tutto bisogna capire cosa ha dato il via alla creazione di questo mondo. Sempre che questo mondo sia dello stesso tipo di quello già affrontato dalla sua assistente...”


    Intanto si era appena ricongiunto con loro uno dei tipi che aveva abbandonato il gruppo principale poco prima.

    “Oh ben trovato signor Insugna...”

    Improvvisamente il koala si interruppe percependo una presenza nel corridoio di sinistra.
    Il passaggio dello spirito non fece che far traballare qualche sedia e qualche altro oggetto per poi svanire così come era apparsa.

    E poi ne percepì un secondo nel corridoio di destra che si muoveva nelle pareti.

    “Fate attenzione.”

    Disse con voce calma ed estraendo la Rivoltella dalla fondina.

    “C'è qualcosa nelle pareti.”


    Allora mosse qualche passo verso il corridoio di destra, andando incontro allo spirito.
    Per un attimo gli sembrò di essere di nuovo un Agente del Reikai, investito della sua passata autorità.

    “Salve. Non abbiamo intenzioni ostili.”

    Pronunciò quelle parole con calma e tono pacato.
    Non aveva dati sufficienti per giudicare quella presenza palesemente ostile, quello spirito andava trattato in modo civile.
    Inoltre Panamon non era certo uno dal grilletto facile.

    “Vieni fuori. Vogliamo solo fare due chiacchiere.”



    Equip:

    Rivoltella degli Spiriti Dormienti
    La Rivoltella degli Spiriti Dormienti è un capolavoro dell'ingegneria bellica spirituale. Realizzata con una lega psico-reattiva ed in grado di gestire grandi quantità di energia spirituale. Dal punto di vista costruttivo è dotata di un tamburo a cinque colpi ed è caratterizzata da una canna da fuoco squadrata e lunga 20 cm, i cui lati sono arricchiti e fregiati da due croci dai bordi ornati. Nella sua interezza appare di un grigio chiaro lucido, fatta eccezione per il calcio realizzato e sagomato con un legno pregiato e resistente di colore scuro.

    Per quanto riguarda le peculiarità offensive può funzionare come una normale rivoltella dotata di 5 colpi. Sebbene il suo vero potenziale venga fuori solo quando usata dall'Agente Thules.

    Passive:

    Lago delle Anime
    La genesi del nuovo corpo di Panamon fu un momento particolare. Un'anima esposta che tentava di riplasmare una forma fisica in cui incanalarsi. Centinaia di anime dimenticate e spiriti senza nome vennero attratti in quel punto nel Reikai e vennero influenzate dal processo in atto. Si fusero creando un agglomerato spirituale, un'entità collettiva che prende il nome di Lago delle Anime. Queste entità emergono nel mondo degli spiriti quando un insieme di anime convergono casualmente su un qualcosa che generalmente viene chiamata punto fisso del Lago. In questo caso fu proprio il neonato Panamon Thules a divenire il centro di questo Lago, che per sempre lo accompagnerà fino al momento della sua morte. Allora potrebbero accadere due cose, o la dispersione dell'entità collettiva o la stessa anima di Panamon si fonderà con le altre ad un livello superiore.

    Il lago delle Anime si estende in un raggio di 30 metri intorno al corpo di Panamon, è invisibile alla maggior parte delle creature e di norma non ha interazioni col mondo materiale.

    L'affinità con questo ente sovrannaturale ha di fatto sviluppato a livello inconscio le doti dell'Agente, dandogli un'affinità superiore con le proprie energie di spirituali.
    [Passiva di Istant Casting]

    Sussurri del Lago delle Anime
    Il lago delle Anime e Panamon Thules hanno un legame profondo. L'Agente può comunicare con questa presenza che lo accompagna fin dalla nascita e viceversa anche le anime del lago possono comunicare. Sussurri silenziosi che solo Panamon può sentire e che gli permettono di percepire le anime o gli spiriti che penetrano nel raggio d'azione del suo Lago.
    [Passiva di Auspex]
     
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    Uno spazio chiuso.
    Di questo avevano appena parlato i suoi “colleghi”, nello specifico il signor Begum. Stando alla spiegazione, uno spazio chiuso era una sorta di dimensione parallela, ma governata da leggi tutte sue in apparenza dipendenti da uno o più entità specifiche che facevano da pilastri e che sostenevano l’intera struttura spazio-temporale.
    Da come suggeriva il nome “pilastro” se si voleva uscire bisognava abbattere il suddetto. Più facile a dirsi che a farsi: andateci voi ad abbattere uno spettro!
    - Quindi per venire a capo di tutto bisogna capire cosa ha dato il via alla creazione di questo mondo. Sempre che questo mondo sia dello stesso tipo di quello già affrontato dalla sua assistente...- rifletté Panamon.
    Si riferiva ovviamente al racconto dell’assistente di Begum: questa aveva infatti narrato da dietro alla porta un episodio di cui era stata vittima e che apparentemente era simile a quello. Parlava della creazione di quello “spazio chiuso” a causa del ripetersi di un omicidio...
    Quindi lì, a rigor di logica, era avvenuto un assassinio. Cioè, come minimo uno. Sapevano tutti che il numero era più alto e che al momento si contavano dieci piccole vittime (se si escludevano i componenti della famiglia morti in circostanze misteriose).
    Con un sospiro estrasse due boccette (una vuota e una ricolma di un liquido azzurrognolo fosforescente) dallo zaino e una pinzetta: si accucciò per terra, senza curarsi del fatto che gli altri potessero vedere o meno cosa facesse, e con cura raccolse alcuni pezzettini di calcinaccio e raccogliendoli nella provetta vuota. Versò poi un po’ del contenuto fosforescente della boccetta all’interno della provetta con i calcinacci, e chiuse i ltutto con un tappo. Voleva analizzare il terreno, in cerca di tracce di magia. Il test che stava facendo richiedeva un po’ di tempo, e non era di sicuro risultato, ma almeno avrebbe potuto osservare qualcosa. Era chiaro fin dall’inizio che avrebbe indagato con il metodo scientifico, piuttosto che con i poteri della mente. Quando ebbe finito, si infilò la provetta in tasca: il processo, come già detto, richiedeva del tempo.
    Si grattò la testa, scompigliando i già arruffati capelli corvini e gettando uno sguardo intorno a se.
    Notò che al gruppo si era aggiunto uno dei tipi che si erano allontanati all’inizio: la cosa lo rallegrò, visto che non gli piaceva l’idea che qualcuno potesse lasciarci le penne lì. Oddio, forse per quel vampiro non gli sarebbe dispiaciuto troppo dopotutto...
    All’improvviso però, qualcosa attirò la sua attenzione, come quella dei suoi compagni: dal corridoio di sinistra una presenza si fece largo, smuovendo alcuni mobili e facendo un po’ di rumore. Dato che la cosa cessò, Alexis pensò che lo spirito dovesse essere sparito.
    I suoi occhi però erano puntati su Panamon: era l’unico di cui avesse piena fiducia in quel posto ed era grazie a lui che andava orientandosi per capire se c’era qualche anomalia per lui invisibile.
    “Devo iniziare ad approfondire le mie tecniche percettive” si disse.”Non posso continuare ad essere cieco all’immateriale...”
    Si sentiva spaesato e sgradevolmente vulnerabile: non vedeva nulla, aveva solo una brutta sensazione alla bocca dello stomaco.
    “Forse...” sussurrò una vocina nella sua testa.”Forse dovrei...”
    No! Nemmeno a parlarne. Almeno, non ora. Lui non si toccava.
    - Fate attenzione- il mezzo koala prese la parola.- C'è qualcosa nelle pareti.
    - Oh, fantastico!- sibilò a denti stretti il giovane psiomante in modo che tutti potessero udire.
    Alexis tuttavia era preparato per un’informazione del genere. In quale altro modo poteva attaccare, uno spettro, se non uscendo dalle pareti?
    Con un gesto fluido e risoluto, tre aghi d’acciaio dalla lunghezza di venti centimetri l’uno iniziarono a volteggiare sul palmo della sua mano. Giusto per precauzione. L’altra metà della mente, però, era occupato a tener pronto uno scudo difensivo: non aveva ancora deciso quale delle due soluzioni belliche mettere in pratica in caso di attacco.
    - Salve. Non abbiamo intenzioni ostili-[7color] proseguì Panamon.[color=yellow]- Vieni fuori. Vogliamo solo fare due chiacchiere.
    Diplomazia. A volte funzionava. A volte invece era la cosa più sbagliata da utilizzare...e in quel caso Alexis aveva un pessimo presentimento.






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    - Fisico: ottimale
    - Psicologico: concentrato e pronto a scattare.
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    - Immortalità [riferito alla maschera]: non è chiaro grazie a quali materiali Alexis sia riuscito a creare una maschera del genere, fatto sta che gli da il potere di assorbire l’anima di un essere qualora questi si specchi in essa nel momento della sua dipartita. L’anima servirà poi da riserva energetica per tenere giovane Alexis.
    - Ruba-Anima [gdr-only, Png-only, gratuita]: la maschera dà il potere ad Alexis di assorbire l’energia dell’anima di una creatura che, morente, ci si specchi dentro.
    -Ginnastica del monaco [5pt, +50% agilità]: il costante allenamento fisico a cui Alexis si sottopone per migliorare le proprie doti di concentrazione gli ha conferito un'agilità fuori dal comune, permettendogli acrobazie di cui pochi sono capaci e migliorando di molto la sua capacità di evitare colpi avversari.
    - Note: come già detto in Bacheca, scusate il ritardo ç_ç
     
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    La squadra stava iniziando a perdere i suoi elementi più deboli: di quelli ancora separati dal gruppo solo Masahiro era ancora in gioco, mentre gli altri due malcapitati erano stati o stavano venendo sopraffatti da chi abitava quel posto.
    Il mezz'elfo riuscì a dialogare le persone incontrate e farsi dare altre informazioni interessanti. Il primo a parlare fu il bambino, che iniziò a rispondergli.
    " Mi chiamo Mike Gareth."
    Poi il ninja andò avanti, chiedendogli del diario.
    " No, non è mio: era di mio papà. Lo vedevo spesso scriverci sopra quando tornava dall'esplorazione di questa casa.
    Questa mattina lo ho preso perché volevo capire cosa gli era successo quando non tornò più, ma né io né i miei amici ci abbiamo capito nulla e siamo stati portati qui."

    Insomma sembrava essere una scena abbastanza comune: un piccolo che si era cacciato nei guai nel cercare di capire una cosa più grande di lui. Comunque probabilmente sarebbe suonato abbastanza strano il fatto che Mike sostenesse di essere la dentro relativamente da poco, quando in realtà erano passati ben dieci giorni. Tuttavia era spiegabile per il fatto che in quel posto il tempo scorresse in maniera diversa, cosa che però il ninja non poteva sapere non avendo letto l'altro diario.
    " Tieni pure..."
    E glielo porse, mentre il fantasma si decise a rispondere.
    " Ci siamo guardati da te perché coloro che entrano qui rischiano di diventare un pericolo.
    Ci sono due spettri che comandano questo mondo. Se finisci nelle loro grinfie probabilmente ti uccidono, ma la morte non è la cosa peggiore che possa capitarti: ti piegano alla loro volontà trasformandoti in un loro burattino. Ognuno dei due si nutre di chi finisce qui per diventare più potente dell'altro e sopraffarlo. Però ci sono alcuni posti, come questo, a cui non hanno il coraggio di avvicinarsi.
    È stato suo padre a spiegarmi questi concetti e ad aiutarmi dopo la mia morte. In cambio mi ha chiesto di aiutare assieme a lui gli altri che sarebbero stati intrappolati qui."

    Spiegò, mentre lo shinobi avrebbe potuto consultare il volumetto. Una delle cose che gli sarebbero più facilmente saltate all'occhio sarebbe stato una parte del testo cerchiata, forse perché chi l'aveva scritto desiderava metterla in evidenza ad eventuali lettori.

    L'artefatto che utilizzavo per teletrasportarmi qui è ora inutilizzabile, ma ormai ha poca importanza: sono riuscito ad elaborare un rituale per entrare ed uscire dallo spazio chiuso. Come in altri casi, basta simboleggiare la morte di chi lo ha generato.
    Ho trovato due metodi abbastanza semplici per farlo. Occorre semplicemente ritagliare una sagoma umana sulla carta o su un qualsiasi altro supporto che possa essere piegato o assorbire liquidi. Bisogna poi scegliere di quale dei due spiriti si vuole rievocare i trapasso e una volta fatto seguire una delle due procedure.

    - Stringere il collo della sagoma di carta e posizionarla al centro di tutti coloro che si desidera far accedere alla dimensione.
    - Bagnare con un liquido (anche acqua va bene, in fondo si deve solo simboleggiare l'avvelenamento) la figura e porla al centro dei presenti.

    Per uscire invece dallo spazio chiuso occorre praticare al contrario uno dei due rituali, ovvero:
    - Fabbricare la bambola di carta con il collo già piegato e metterla in mezzo a tutti (se si è da soli basta posizionarla vicino a se). Poi raccoglierla da terra e lisciare la parte stropicciata.
    - Fabbricare la bambola e farle assorbire qualche goccia d'acqua. Quindi asciugarla con attenzione con una candela o qualsiasi cosa sia in grado di far evaporare il liquido.

    In tal modo tutti i presenti entro un certo raggio verranno riportati indietro e potranno avere fino a cinque minuti per lasciare l'edificio, prima che il piano parallelo si stabilizzi e gli spiriti al suo interno possano ritentare di ricatturare chi è appena uscito o agire all'infuori della loro dimensione.

    Se non altro ora conosceva il metodo per andarsene da lì!
    Il resto degli appunti richiedeva maggior pazienza per essere compreso a fondo. Certo non era così difficilmente interpretabile come il primo dei due diari (anche se avrebbe aiutato conoscere il contenuto del primo), tuttavia sarebbe servito mettersi là con calma e cercare di ragionarsi su. Magari però qualcuno dei compagni lasciati indietro poteva metterci di meno e capirci di più.
    Le uniche cose che si potevano capire scorrendo le pagine velocemente erano continui riferimenti alla famiglia nobiliare, alla tradizione del maggiorascato e al fatto che gli spiriti avessero aumentato la loro ossessione per qualcosa, oltre che una grande paura per chi, un tempo, poteva negarglielo.


    Nel frattempo la situazione si evolvette anche per il gruppo, che aveva saggiamente scelto di rimanere compatto. Il loro numero era elevato e difficilmente i nemici in arrivo avrebbero potuto sopraffarli al primo tentativo. Tuttavia gli spiriti erano già morti e anche se sconfitti le cose sarebbero cambiate poco per loro: avrebbero dovuto attendere un po' per riprendersi e poter interagire nuovamente con gli oggetti materiali, facendo magari guadagnare tempo ai nemici, ma sarebbero potuti tornare quasi all'infinito.
    Nonostante ciò, chi li controllava preferì optare per una strategia più astuta, anziché continuare ad assaltarli fino a che non avrebbero ceduto. Era intenzionato ad attaccare solo una delle due parti del gruppo: così da avere maggiori possibilità di mietere vittime e mettere pressione sugli altri.
    E lo avrebbe fatto, se Panamon non gli avesse aperto un'altra strada, cercando il dialogo. In effetti poteva tentare di ucciderli per assorbire la loro forza e assoggettarli, tuttavia non avrebbe avuto la meglio tanto facilmente e avrebbe consumato parecchie forze per loro. Gli balenò in mente l'idea di poter tentare qualcosa di diverso rispetto a ciò che aveva fatto in tutti quegli anni. Forse quelle persone potevano essergli utili anche da vive.
    Perciò ordinò a tutte le sue pedine di non attaccare la parte del gruppo in cui vi era cole, ma di distribuirsi tra le due metà per impedire loro la fuga.
    Tre spettri comparvero davanti ai due saggi, all'arlecchina, all'apprendista e il mercenario, bloccando loro i corridoi. Sembravano essere umani, anche se le loro immagini erano come sfuocate.
    Altri ne comparirono dall'altra parte. Due circondarono Kate che, presa dalla paura, aveva subito imbucato uno degli altri corridoi, senza che nessuno la fermasse. Gli spiriti comunque erano parecchio deboli, ma non avrebbero avuto problemi a sistemare una come lei.
    Nel corridoio opposto uscì fuori quello che in precedenza avevano già percepito, mentre dalla parte da cui erano arrivati se fece avanti un ultimo spettro. Sembrava diverso dagli altro: la sua immagine era nitida. Abbigliato come un aristocratico era simile allo spirito visto da Kira, ma non uguale. Ciò che maggiormente saltava all'occhio erano un segno che aveva lungo il collo. Una specie di ematoma; come se qualcosa gliel'avesse stretto, tipo una carda da impiccagione o l'equivalente.
    " Solo fare due chiacchiere? Non si direbbe, dato che avete appena tentato di derubarmi.
    Chi siete e perché siete entrati nella mia dimora?"

    Chiunque avrebbe potuto percepirlo, avrebbe notato un legame di dipendenza tra i fantasmi e quella parte della casa rispetto all'aristocratico e anche gli altri avrebbero potuto sospettarlo, vista la sua diversità rispetto ai suoi alleati. Non vi erano dubbi: era uno dei due nuclei!
    Cole percepì la sua natura malvagia, per poi esaminare le aure dei nemici e quelle degli alleati. Se non altro un aspetto positivo c'era: la squadra riunita per l'indagine sembrava decisamente più potente rispetto agli assalitori e avrebbe probabilmente avuto la meglio durante un primo scontro.
    L'aura degli spiriti nemici è piuttosto debole. Solo quella dell'aristocratico sembra valere di più, ma contando il vostro numero, non è qualcosa di così preoccupante.
     
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    Mago guerriero, amante dei gufi e signore della piromanzia.

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    Alcuni dicono dal cimitero, altri dal cielo notturno... Decidete voi da dove vengo.

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    Il bambino fu il primo a rispondere, presentandosi come Mike Gareth e consegnandogli il diario dopo avergli sommariamente detto cosa ci facesse lì insieme ai suoi amici e, non secondariamente, di essere il figlio di uno dei precedenti esploratori della casa.
    *Povero piccolo! Voleva ritrovare suo padre e si è reso conto di non poterlo fare da solo… e ha chiesto aiuto agli unici che potevano dargli retta. Avrebbe dovuto rivolgersi a gente più esperta, ma non me la sento di rimproverarlo: quale adulto anche in Endlos viene a credere ad un ragazzino in cerca di suo padre in una casa infestata da fantasmi? La stragrande maggioranza non ci crede e quelli un minimo più consapevoli e preparati non agirebbero di certo gratis…*
    Il ninja si mise quindi a leggere e studiare il diario, trovando evidenziata una parte molto importante, che descriveva come uscire da quel Regno Spettrale con un margine di tempo per allontanarsi anche dalla villa rimanendo protetti dall’azione degli spiriti lì presenti. Un margine non elevatissimo, ma forse sufficiente a scappare o a far scappare qualcuno. A quella considerazione fece seguito un abbozzo di piano nella mente del ninja: se fosse riuscito a trovare tutti i bambini comparsi, quel diario mostrava il modo per portarli tutti in salvo fuori dalla villa almeno al di là della portata degli abitanti della villa. Era un “se” grosso almeno come tutta la magione, ma non era fondamentalmente impossibile.
    Il resto delle informazioni del diario era composto da annotazioni riguardo alla famiglia che vi abitava un tempo e senza grande forzo di immaginazione poté figurarsi una serie di manovre e di piccoli complotti dei vari parenti in danno gli uni degli altri, culminati, per quel che poteva sapere, nella morte di due individui in particolare, morti uno strangolato e l’altro avvelenato.
    *Certe cose non cambiano nemmeno tra mondi diversi* commentò sardonico fra sé. *Più sale il livello di stato sociale e ricchezza delle famiglie e più si innalza il livello di complicazione e di potenziale dolore.*
    Lo spirito poi parlò e rivelò altri dettagli che gettarono una luce inquietante alle porte della consapevolezza dello shinobi. *Questo è anche peggio di quanto pensassi! Non solo ci sono altre fonti di odio capitate ad alimentare questo Regno Spettrale, ma sono pure asservite alla volontà di una delle due dopo il trapasso per una guerra di sopraffazione puramente spirituale! Una fine di sicuro peggiore di qualsiasi reclutamento forzato… Io sono forse l’unico che non può subire questa fine* si disse, considerando come non tutti i mali venissero per nuocere, dato che il mezz’elfo era stato segnato con il Marchio della Fenice che considerava analogo ad una maledizione. L’amarezza per l’altra implicazione di quell’assunto fu più preoccupante per lui. *Non posso esserne certo, ma posso tendenzialmente escludere che questo Regno Spettrale sia nato da un rituale oscuro, bensì è stato generato dall’odio dei due nobili morti. Ma se l’odio combinato alimenta tutto questo, qual è la causa dell’odio? Scoprirlo mi avvicinerebbe alla Chiave del Parallasse più di un confronto diretto con i fantasmi in questione…*
    Prima di tutto però doveva avere ulteriori informazioni.
    Cominciò proprio dal piccolo: “Mike, posos tenere il diario di tuo papà? Te lo restituirò quando tutto questo sarà finito, te lo prometto” Avuta la risposta e regolatosi di conseguenza, il ninja avrebbe aggiunto: “Sai dove siano finiti i tuoi amici?
    Poi sarebbe venuta la volta dello spirito: “Temo di non poter fare molto, se non cercare di risolvere questa situazione una volta per tutte. Non ho intenzione di abbandonare nessuno qui dentro, ma nel frattempo poso contare sul vostro aiuto per tenere Mike al sicuro?” Avrebbe seguito spiegando il suo piano di trovare tutti i ragazzi e di radunarli tutti lì prima di ricorrere ad un rituale per poterli portare tutti fuori dalla villa e poi rientrare e continuare ad indagare. “Prima di proseguire però, avrei bisogno di tutte le informazioni possibili sulle altre aree sicure e sull’identità dei due spiriti rivali e il motivo della loro contesa.
    Il ninja era ancora all’oscuro di troppi dettagli per potersi muovere con sicurezza sia all'interno di quella residenza nobiliare sia soprattutto in quel Regno Spettrale.
     
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    K i r a
    Yoshikage

    Wall of Text.
    Wall of Text everywere!!!! Ora capisco perché si chiama casa degli incubi!!!!! Dio ho bisogno di una vacanza, penso che pagherò un cecchino per farmi sparare alla testa mentre giro nel parchetto. Uh? No sul serio, perché non c'ho soldi così lo assoldo, lui si incazza che non lo pago e mi uccide... e io vado all'inferno a sentire concerti di Dimebag.

    » Sei spostato come i cassetti del comò quando prendo le mutande.«

    Anche io vorrei fare sesso anale con te, davvero.
    Comunque momento serietà. Qua le cose si facevano complicate e vi giuro su tutti i miei parenti defunti che il post di Daiki me lo sono letto, e quindi so solo che c'erano sti fantasmi incazzati e uno vestito da fighetto tutto bello. Simile ma non uguale a quello che tu avevi visto prima, quindi tanto valeva fare la prima mossa.

    » Non so l'amalgama di pt in conto sprecati che vedo attorno a me, ma io non sono venuto a derubarti. «
    Parlavi proprio tu, che ci avevi provato!
    » E ne sono venuto a combatterti. Quindi perché non la prendiamo con calma e da amicozzi? Ecco, se proprio vuoi fare il sanguinario, posso sempre sgozzarti il Koala in sacrificio a Satana, però dai evitiamo scaramucce senza senso. «

    Anche perché qua se si incazza Brifos....
    Non voglio nemmeno saperlo.



    CITAZIONE
    Status Mentale: cagato sotto all'idea di dover combattere (almeno io l'ammetto!)

    Status Fisoco: danno fisico al ginocchio da "colpo di scena".

    Mana: 100%

    Consumi: :guru:

    Equip:

    LaManoDiScimmia

    Passive:

    Queen Istant-Casting

    Queen II Kira e KQ (famiglio) condividono il senso della vista

    A Night at the Opera Auspex energia vitale

    Good Company Passiva di Charm (risulta attraente per le donne)

    One Vision Discernimento bugie/verità

    Famigli: Killer Queen, attualmente inattivo.
    Sheer Heart Attack, come sopra.

    PS:
     
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    Uno spettro -diverso dagli altri che erano comparsi- fece il suo ingresso forse in risposta alle parole di Panamon. Aveva un abbigliamento aristocratico e rispetto agli altri aveva un aspetto più nitido.

    " Solo fare due chiacchiere? Non si direbbe, dato che avete appena tentato di derubarmi.
    Chi siete e perché siete entrati nella mia dimora?"


    Lo spirito parlò in modo rude, rivelando di non apprezzare la loro presenza e mostrando forse una punta di paranoia. A dire il vero molti spiriti -almeno quelli che non trapassavano- erano così.
    Ma ricordandosi dei tipi che avevano abbandonato il gruppo quasi subito non poteva escludere che qualcuno di loro avesse accettato di unirsi alle indagini con altre intenzioni, non legate alla sparizione dei bambini.
    In particolare aveva notato che in principio con loro c'era un tipo mascherato dall'aspetto sospetto.

    » Non so l'amalgama di pt in conto sprecati che vedo attorno a me, ma io non sono venuto a derubarti. «

    Tra loro il signor Insugna fu il primo a parlare.

    » E ne sono venuto a combatterti. Quindi perché non la prendiamo con calma e da amicozzi? Ecco, se proprio vuoi fare il sanguinario, posso sempre sgozzarti il Koala in sacrificio a Satana, però dai evitiamo scaramucce senza senso. «

    Dichiarò di non essere lì per derubarlo e di non essere intenzionato a combattere. A pensarci bene anche lui aveva abbandonato temporaneamente il gruppo... per andare in bagno.

    Tuttavia il suo ultimo commento non piacque particolarmente al koala, che si voltò a guardarlo storto.
    Nonostante l'impulso di sparargli in un piede Panamon ripose nuovamente l'attenzione allo spettro.

    “Stiamo indagando sulla scomparsa di un gruppo di bambini. Abbiamo ricevuto il permesso di esaminare la villa dagli ultimi eredi della famiglia Laurent.”

    Prese una pausa studiando i segni sul collo del fantasma prima di parlare di nuovo, questa volta con un tono più deciso.

    “Ma se questa è la sua dimora devo supporre che sia stato lei a portarci qui e a tenerci divisi dai nostri compagni.”


    Con la mano libera fece un cenno alla porta chiusa.

    “Le chiedo di dire ai suoi di ritirarsi e di permetterci di riunirci e proseguire le nostre indagini.”

    Prese un'altra pausa.

    “Le chiediamo gentilmente di collaborare.”


    Bè se all'inizio aveva dato il beneficio del dubbio alla presenza che si nascondeva nelle pareti, ora cominciava a sospettare di lui e del suo atteggiamento ostile. In fondo aveva dichiarato che quella era la sua dimora e non era difficile immaginare che i bambini scomparsi potessero essere stati portati lì, dove nessuno o quasi poteva accedere.

    Ma restava da capire il perché di tutto questo e magari sperare in una possibilità di salvezza per le vittime scomparse. Per questo bisognava comunque mantenere un minimo di cautela prima di passare alle maniere forti.

    Un piccolo avvertimento non guastava mai... e perché no anche una ripicca.

    “Abbiamo intenzione di vederci chiaro in questa vicenda.
    Il signor Insugna qui presente sembra un po' timido, ma è un tipo davvero tosto... e pericoloso.”


    Calcò quell'ultima parola e fece un cenno in direzione del compagno.



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    Per quanto riguarda le peculiarità offensive può funzionare come una normale rivoltella dotata di 5 colpi. Sebbene il suo vero potenziale venga fuori solo quando usata dall'Agente Thules.

    Passive:

    Lago delle Anime
    La genesi del nuovo corpo di Panamon fu un momento particolare. Un'anima esposta che tentava di riplasmare una forma fisica in cui incanalarsi. Centinaia di anime dimenticate e spiriti senza nome vennero attratti in quel punto nel Reikai e vennero influenzate dal processo in atto. Si fusero creando un agglomerato spirituale, un'entità collettiva che prende il nome di Lago delle Anime. Queste entità emergono nel mondo degli spiriti quando un insieme di anime convergono casualmente su un qualcosa che generalmente viene chiamata punto fisso del Lago. In questo caso fu proprio il neonato Panamon Thules a divenire il centro di questo Lago, che per sempre lo accompagnerà fino al momento della sua morte. Allora potrebbero accadere due cose, o la dispersione dell'entità collettiva o la stessa anima di Panamon si fonderà con le altre ad un livello superiore.

    Il lago delle Anime si estende in un raggio di 30 metri intorno al corpo di Panamon, è invisibile alla maggior parte delle creature e di norma non ha interazioni col mondo materiale.

    L'affinità con questo ente sovrannaturale ha di fatto sviluppato a livello inconscio le doti dell'Agente, dandogli un'affinità superiore con le proprie energie di spirituali.
    [Passiva di Istant Casting]

    Sussurri del Lago delle Anime
    Il lago delle Anime e Panamon Thules hanno un legame profondo. L'Agente può comunicare con questa presenza che lo accompagna fin dalla nascita e viceversa anche le anime del lago possono comunicare. Sussurri silenziosi che solo Panamon può sentire e che gli permettono di percepire le anime o gli spiriti che penetrano nel raggio d'azione del suo Lago.
    [Passiva di Auspex]
     
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    Mentre gli occhi bigi indugiavano sui doppi battenti sigillati, quasi fossero in grado di vedere attraverso il legno -e in un certo senso, era proprio così-, il Demone delle Tempeste prese distrattamente atto del rifiuto opposto dall'Arlecchina all'educata richiesta del Cainita: a quanto pareva, qualche codice dei suoi personali protocolli di comportamento andava in contrasto con la distruzione dell'ostacolo architettonico, ed insistere sarebbe stato inutile – oltre che, stando agli insegnamenti della Luna, scortese.

    ...pertanto, i Saggi avrebbero dovuto pensarci personalmente o trovare una via alternativa per riunirsi agli altri; il problema, però, era che entrambe le opzioni avevano un difetto di tempistica di non poco conto: dall'altra parte, Cole e -soprattutto- Panamon erano riusciti a stabilire un contatto con una delle entità, ed era facile supporre che un'irruzione violenta avrebbe irrimediabilmente guastato l'occasione di risolvere la faccenda in modo pacifico, mentre -d'altro canto- allontanarsi avrebbe comportato perdersi gli sviluppi e privare gli alleati del loro supporto in caso di eventuale pericolo.

    Alla luce di ciò, il Raitei preferì restare in ascolto della conversazione: dopotutto, il livello di percezione conferitogli dal Mantra gli permetteva di tenere d'occhio la situazione, e -se necessità l'avesse imposto- i suoi poteri gli lasciavano la possibilità di intervenire con tempestività in soccorso del Koala e del Referente... fu per questo che, nel notare i tre spettri giunti a sbarrare il passo al suo gruppo, la Corona Indaco si limitò a rivolgere una domanda alla Ranger senza nemmeno prendersi la briga di voltarsi a degnar di uno sguardo gli assalitori.


    « ...ti serve aiuto con quelli? »

     
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    "Non farti mai possedere dalla furia; il tuo potere nasce dalla Conoscenza, non dall’istinto o dalle pulsioni"

    I Custodi delle Sette Vie non erano soltanto studiosi: la loro gilda si fondava su una disciplina particolarmente rigida e dettami estremamente chiari pronunciati un tempo da Amarth, il Destino, Lo Zero, loro fondatore ormai scomparso. Che poi fosse deceduto, era un modo di dire: trasceso, piuttosto, ad un'esistenza in cui era tutto e niente.
    Amarth era con loro, ogni attimo, ogni respiro.

    "Non amerai le risse o gli scontri, perché la Conoscenza ti da il potere per vincere con il dialogo e l’intelligenza anziché con la forza bruta"

    Rimembrando quelle che erano le leggi della propria Gilda, nonostante la situazione stesse di fatto peggiorando, ascoltando il tentativo di dialogo ben riuscito del signor Panamon, preferì non intervenire nella diatriba. Se avessero risolto il problema parlando, avrebbero potuto risparmiarsi una condotta abbastanza comune tra villici e non illuminati.
    Infondo erano Saggi: a nessuno di loro piaceva combattere.

    "Combatterai solo se necessario: solo per difendere l’onore della Gilda, o per difendere la Conoscenza, e solo una volta che ogni altro mezzo di appianare la divergenza sarà stato tentato senza risultato"

    Sospirò profondamente, non più tanto sicuro di voler abbattere la porta: farlo avrebbe arrestato le trattative, finendo per esser considerato come un attacco alla parte che si considerava già "lesa". Alla luce di ciò, si scambiò un'occhiata d'intesa con Brifos ed infine tacque.

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    Informazioni Generali


    • Riserva Energetica: 100%

    • Stato Fisico: Ottimale.

    • Stato Psicologico: Ottimale.

    • Energia spesa nel turno: 0%

    • Informazioni Generiche: //




    Equipaggiamento


    • Anello Galanodel [x]: Anello forgiato appositamente per Arthur, gli permette di muoversi alla luce del sole senza rimanere incenerito.

    • Occhio del Drago [x]: Spada a una mano in acciaio.

    • Sacca di Sangue [x]: Sacca impermeabile contenente mezzo litro di sangue.

    • Provette Vuote [x]: Semplici provette in vetro vuote e ben pulite: possono servire come contenitori.

    • Bisturi [x]: Bisturi medico sterilizzato. E' particolarmente tagliente ed è perfettamente utilizzabile come arma, oltre che per le operazioni chirurgiche o le semplici ricerche su cavie.

    • Siringa [x]: Siringa sterilizzata e sempre pronta all'uso: dagli infiniti utilizzi medici e scientifici, può anche fungere come arma.

    • Revolver [x]: Il revolver, rivoltella, o pistola a tamburo è attualmente un tipo di pistola a retrocarica a ripetizione semplice (tecnicamente arma corta a ripetizione multicamera monocanna), caratterizzata da un serbatoio a tamburo capace di compiere illimitate rivoluzioni intorno al proprio asse longitudinale; dal particolare moto del tamburo deriva il nome. Comprende anche un set di proiettili sia normali che d'argento.




    Abilità Passive


    • Dono Oscuro: Arthur è un vampiro, dunque clinicamente morto. A tale caratteristica conseguono vari vantaggi e/o svantaggi; ad esempio non emana calore, non può essere rintracciato attraverso strumenti di rilevamento di forme di vita (antiauspex), e non può essere ucciso se non con il famoso paletto in legno di frassino, di Siliquastro (comunemente chiamato "albero di Giuda"), Biancospino o semplicemente la luce del Sole. L'acqua santa gli provoca dolore ma non lo ferisce e tende ad allontanarsi dai crocifissi, nonostante non gli facciano nulla....insomma ha tutte le caratteristiche del classico vampiro. In più odia l'aglio ma solo perchè puzza. (Antiauspex + immortalità= 10 pt)

    • Visione Notturna: Essendo un vampiro, gli occhi di Arthur hanno la caratteristica di avere una nitida visione notturna, anche più potente di quella dei felini; esattamente come se fosse pieno giorno. (Scurovisione= 5pt)

    • Maestro della Mente: Inquanto psion ormai da tempi antichi, Arthur ha ottenuto, grazie ad un'esperienza praticamente millenaria, la capacità di riconoscere qualsiasi attacco psichico -percependone a volte anche la tipologia- atto a ledere o manipolare la sua mente o quella di chi gli sta intorno. In termini di gioco la passiva non serve come protezione ma come sentore di allarme qualora avvenisse un attacco da parte di un nemico, così da ricorrere alle giuste difese. In più funge anche come difesa da malie. (Antimalia + sentore raggiri mentali = 10 pt)

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    Da pessima che sembrava, la situazione sembrò arrivare ad una sorta di stallo. Armato di parole e di una strana arma che tirò fuori dal nulla, Panamon indusse lo spettro a più miti consigli.
    Oddio, almeno in apparenza.
    Dopo aver affermato che venivano in pace (ma anche dopo aver minacciato la soprannaturale presenza) quest’ultima parlò.
    - Solo fare due chiacchiere? Non si direbbe, dato che avete appena tentato di derubarmi.Chi siete e perché siete entrati nella mia dimora?- fu infatti la rabbiosa uscita dello spettro in risposta all’agente del Reikai.
    Gli acuminatissimi aghi di Alexis fluttuarono silenziosamente al loro posto, quando il giovane capì che tecnicamente avrebbero potuto cavarsela a parole.
    Forse.
    “Un momento” pensò, “noi non abbiamo rubato nulla!”
    Una vocina dal fondo della testa sembrò scuoterlo però. Certo, loro non avevano forse fatto nulla. Ma il gruppo era numeroso, qualcosa poteva essergli sfuggito. Magari qualcuno aveva trafugato qualche oggetto apparentemente senza valore lungo il tragitto, cosa che aveva fatto infuriare lo spettro.
    Non era da escludersi però, che l’entità cercasse anche solo un pretesto in più per aggredirli (come se non fosse bastata l’intrusione nella villa) e che quindi si fosse inventato tutto.
    Le ipotesi erano molteplici dunque. Questo problema però era abbastanza irrilevante, se si considerava che avrebbero dovuto portarlo ad un livello decisamente maggiore se volevano sperare di negoziare con il loro potenziale avversario.
    Cosa che invece diede decisamente fastidio ad Alexis, fu il fatto che quel signor...Insugna?, l’aveva chiamato così Panamon, si fosse messo a sparlare come un rissaiolo da taverna offrendosi anche di sacrificare allo spettro l’investigatore antropomorfo. Quest’ultimo però trasse il suo piccolo vantaggio dalla situazione, usando il signor Insugna per minacciare l’entità. Non male.
    Continuando ad osservare la scena, il giovane notò una cosa però, cui inizialmente non aveva badato: Kate era troppo lontana dal gruppo, alla loro destra nel corridoio laterale, e in più era circondata da due spettri. Decisamente una posizione sfavorevole: non solo per lei, ma anche per loro. Infatti se anche fossero riusciti ad arrivare ad un negoziato, lo Spettro avrebbe potuto utilizzarla come ostaggio, e quel punto tutti avrebbero avuto le mani legate. Forse avvicinandosi avrebbe potuto fare qualcosa in caso di emergenza.
    Con un movimento lentissimo, Alexis si spostò di lato di qualche passo, senza distogliere lo sguardo dallo spettro e dai suoi compagni, pronto a far guizzare fuori dal mantello i suoi aghi (sebbene non fosse sicuro dell’effetto che avrebbero sortito sui corpi evanescenti).






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    - Fisico: ottimale
    - Psicologico: circospetto, teso, pronto a saltare tendenzialmente verso Kate, in caso si verificasse un’aggressione.
    - Passive:
    - Immortalità [riferito alla maschera]: non è chiaro grazie a quali materiali Alexis sia riuscito a creare una maschera del genere, fatto sta che gli da il potere di assorbire l’anima di un essere qualora questi si specchi in essa nel momento della sua dipartita. L’anima servirà poi da riserva energetica per tenere giovane Alexis.
    - Ruba-Anima [gdr-only, Png-only, gratuita]: la maschera dà il potere ad Alexis di assorbire l’energia dell’anima di una creatura che, morente, ci si specchi dentro.
    -Ginnastica del monaco [5pt, +50% agilità]: il costante allenamento fisico a cui Alexis si sottopone per migliorare le proprie doti di concentrazione gli ha conferito un'agilità fuori dal comune, permettendogli acrobazie di cui pochi sono capaci e migliorando di molto la sua capacità di evitare colpi avversari.
    - Note: :win:
     
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    Non capiva più assolutamente niente, un istante prima erano in una casa cosiddetta infestata, sembrava una cosa semplice: entri, fai fuori tutti gli spiriti, se rimane tempo salvi qualche bambino umano e fine della storia, poi si erano ritrovati una dimensione parallela dalle strane proprietà arcane in cui porte e mura comparivano dal niente e infine erano arrivati degli spiriti ad accusarli di averli derubati.
    Il suo primo istinto fu di portare le mani alle lame gemelle che teneva dietro la schiena, forse se avesse distrutto quei nemici quella storia sarebbe finita, ma si fermò quando vide che alcuni dei suoi compagni stavano cercando di intavolare una discussione e non accennavano a fare ricorso alla violenza.

    Le cose che ancora non capiva di quel piano erano ancora innumerabili, il mondo da cui proveniva lei era indescrivibilmente più violento ma anche più semplice, c’erano gli alleati che andavano protetti e c’erano i nemici che andavano uccisi con ogni mezzo.
    Nessuno si sarebbe mai sognato di mettere a conversare amabilmente con un demone del Caos o con un belligerante Orko, semplicemente si sarebbe combattuto fino alla morte contro il nemico.
    Lì invece era tutto più complesso, probabilmente per servire al meglio il grande Cegorath avrebbe dovuto apprendere quanto più possibile e cercare di evitare di farsi prendere dalla foga, per quanto non le piacesse particolarmente uccidere, a volte le mancava il delicato balletto con un avversario.

    Senza dire nulla si avvicinò a Brifos, il cui corno elettrico la affascinava, e all'elegante Arthur, che sebbene fosse un umano era abbastanza piacevole decidendo che erano i due individui più intelligenti e che avrebbe sicuramente fatto bene a cercare di proteggerli.
    Il gigante sembrava potente ma piuttosto ingenuo, l’umano invece non pareva avere la forza di difendersi da solo.
    Ovviamente Isha non aveva idea di cosa fossero i maghi, da lei esistevano gli psionici ma erano incredibilmente rari e non aveva ancora incontrato praticanti dell’arcano su Endlos a parte Lady Kalia.
     
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    Atto VI

    Lo shinobi fece le sue considerazioni riguardo quanto aveva appena sentito e chiese di potersi tenere il diario, che sarebbe potuto tornare utile. Quando però domandò dove si trovassero gli altri dispersi, solo il fantasma sembrò avere una vaga idea.
    " Quando i bambini sono stati portati qui, suo padre è riuscito a capire più o meno dove si trovassero. Ci siamo allora separati: io sono andato ad aiutare suo figlio, che si era allontanato dagli altri, mentre lui deve aver provato a raggiungere il gruppo. Se ci è riuscito, probabilmente li avrà condotti nell'area sicura più vicina. Mi pare che sia la camera da letto del barone."
    Il posto era abbastanza lontano dal punto in cui si trovavano e lo spirito sapeva che maggiore era la distanza, più aumentavano le possibilità di incontrare le pedine dei due spettri.
    " Non mi è facilissimo rispondere al resto: chi mi ha aiutato mi ha spiegato più o meno tutto, ma non è che abbia capito molto."
    Fece una pausa, come se si vergognasse di non potergli essere molto d'aiuto.
    " Comunque i posti sicuri sono quelli in qualche modo legati al barone, come il suo studio, la sua camera da letto, il posto dove si sedeva a tavola e la parte del giardino che preferiva e tutte le altre zone in cui è ritratto o è riportato il suo nome.
    Se mi ricordo bene lui era il padre dei due fantasmi e finché era vivo riusciva a tenere a bada i figli, tanto che lo temono che adesso. Quando però è morto i due hanno iniziato a rivendicare per sé un oggetto, il cui possesso conferiva di fatto il titolo di capostipite della casata. Forse è quello ciò per cui continuano a lottare.
    Non so cosa sia, né dove si trovi, ma forse potresti chiedere a suo padre, Den Gareth , per conoscere i dettagli."



    Gli altri invece erano di fronte proprio a uno dei due spettri che sosteneva lo spazio chiuso. Tuttavia erano riusciti a dialogare con lui, anche se non si poteva prevedere che svolta avrebbe preso quella conversazione, né cosa avrebbe deciso di fare il misterioso interlocutore, non prima che rispondesse.
    Il fantasma del giovane nobiluomo aggrottò la fronte, guardando in maniera ostile Kira. Non si fidava di lui, non dopo quello che aveva tentato di fare e per come gli si stava rivolgendo.
    Tuttavia ascoltò comunque Panamon e al sentire il nome "Laurent" parve esitare un attimo, ma si ricompose in breve tempo.
    " Che sia vero o meno quanto dite, quel permesso vale poco, dato che io sono l'unico degno erede del titolo di capostipite della mia famiglia. Pertanto spetta solo a me, Lord Rodrigue Guerin, il diritto se permettervi di accedere alla mia dimora o se considerarvi come intrusi."
    E trattarli quindi di conseguenza, asservendoli al suo volere.
    " Tuttavia se accetterete di aiutarmi, potrei considerarvi come miei ospiti, assieme ai bambini che cercate. Sono ancora vivi, se vi interessa saperlo."
    Erano arrivati lì perché avevano scatenato l'ira dei due spiriti, facendo la stessa cosa di Kira.
    " C'è un tesoro che dovrebbe spettarmi, tuttavia non sono in grado di raggiungerlo, in più anche mio fratello lo rivendica e molto probabilmente cercherà di proteggere con tutte le sue forze il posto dove si trova."
    Già, quello stolto pretendeva di aver lui a prendere la testa della della casata e possedere quel libro in cui vi erano riportate le formule delle magie più potenti che la famiglia aveva ricercato. Non si trattava di comuni incantesimi, erano poteri rari e capaci di influire persino sul Maelstorm, grazie ai quali i loro antenati erano riusciti ad ottenere prestigio e potere.
    E il suo rivale si proclamava unico proprietario, non perché valesse qualcosa, ma per il semplice fatto di essere il primogenito! Lui era molto di più degno e non avrebbe mai permesso che una stupida tradizione lo privasse di ciò che meritava. Per questo aveva deciso di liberarsene, anche se non si sarebbe mai aspettato che il rivale si sarebbe vendicato da morto.
    " Se accetterete di portarmelo, vi farò tornare indietro, assieme a quei bambini. In caso contrario, subirete la sorte di tutti gli altri intrusi."
    E indicò gli altri fantasmi, facendo intendere che dovessero pronti ad attaccarli.
    Nel frattempo Alexis si spostò di qualche passo, mossa che Cole ritenne quantomai astuta: in quella posizione gli sarebbe stato più facile attaccare e soprattutto liberare Kate, in un'eventuale battaglia e Rodrigue non sembrava essersi accorto del fatto; troppo impegnato a tenere gli occhi su Kira.

    png

    " Se ti accontentiamo, libererai anche coloro che sono morti qui?"
    La risposta non si fece attendere.
    " No. Coloro che sono entrati nella mia dimora e ne sono stati sopraffatti ora mi appartengono e non ho nessun intenzione di indebolirmi rinunciandoci.
    Perché me lo chiedi? C'è per caso un'anima in particolare che desideri liberare?"

    Se era una se ne poteva parlare, ma non di più. Tutti coloro che erano caduti lì, sia quelli già sotto controllo, che quelli che non lo erano gli spettavano. I loro servigi e la loro energia erano suoi e su ciò sarebbe rimasto irremovibile.
    Masahiro: nel caso il pg decida di spostarsi, non essere autoconclusivo riguardo il raggiungimento della destinazione.

    Il resto del gruppo: lo spettro vi fa una proposta, decidete come reagire.


    Edited by ..Daiki.. - 17/8/2013, 15:45
     
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    K i r a
    Yoshikage

    Nel mezzo del cammin di nostra vita... mi resi conto d'avere un magnete per le donne brutte o per quelle uscite da un manicomio.

    » I now that feel bro! «

    FOTTITI!
    No sul serio, chiavati da solo. Dubito che una donna sana di mente vorrebbe giacere a letto con uno che si fa di mano. Ah no, non considero Quarion nella categoria femminile del sottogenere per cui improvvisamente mi scappa da fare la pipì ma non me ne tiene di alzarmi per cui inoppugnabilmente propendo alla questione tale che suppongo cogito ergo sum che piscerò sopra la basetta della presa elettrica, così da fulminarmi vivo.

    » Cazzo ti guardi? «

    Uh? Con chi ce l'hai?

    .7z <- (volevo copiare il parlato di sopra, ma invece ho copiato l'estensione di un archivio che non riuscivo ad aprire. Però è bello, penso lo lascerò lì dov'è).

    » Ci sta il fantasma che mi fissa da mezzora, nemmeno si è accorto che ciccio tizio lì si è spostato così che, in caso di battaglia, può salvare quella che sembra avere un nome con la K. «

    Ehssì.
    Avevi appena rivelato al fantasma che uno dei presenti si era mosso di straforo, per fare il figo e fotterlo... speravi che, così facendo, il capofamiglia decidesse di tenerti di buon occhio e di non trucidarti come una puttana a GTA San Andreas.

    » E cos'è GTA? «

    MA MICA POSSO SAPERE TUTTO QUELLO CHE DICO, cazzo.
    Eddaje che non so veramente che fare, dato che Brufolos e Arthur Cullen sembrano avere già una mezza carognata in mente -dio guarda quel cazzo di corno, chissà se la specie da cui viene il Saggio breve lo usano per pulirsi il sedere a vicenda, tipo come le scimmie che si mangiano le zecche in amicizia.

    » Senti amico, ti giuro sulla patata ancora imbustata e illesa di Mio Arawe che non voglio grane. Faccio pure giurin giurello, se non ti fidi. Dai, ti ho pure detto cosa voleva fare ciccio tizio là, alle tue spalle. Sto dalla tua parte, giuro. «

    E dammi tempo di capire cosa devo fare, che mannaccia santissima Shea che giuro t'ammazzo. E anche se sei un fantasma, ahhhhh ti risuscito, diventiamo amichetti, ti faccio conoscere una mia amica, vi faccio il testimone di matrimonio... E POI MASSACRO TE E LA TUA FOTTUTA FAMIGLIA E MI LAVO NEL VOSTRO SANGUE!

    » Certe volte mi fai cagare sotto dalla paura, davvero. «

    Anche io a volte mi cago sotto, ma non c'entra niente la paura.


    CITAZIONE
    Status Mentale: :geez: problemi? tanti

    Status Fisoco: danno fisico al ginocchio da "colpo di scena".

    Mana: 100%

    Consumi: il dono della vita che m'ha dato Dio, si starà pentendo di aver creato l'umanità... se secoli di evoluzione hanno avuto me come risultato :win:

    Equip:

    LaManoDiScimmia

    Passive:

    Queen Istant-Casting

    Queen II Kira e KQ (famiglio) condividono il senso della vista

    A Night at the Opera Auspex energia vitale

    Good Company Passiva di Charm (risulta attraente per le donne)

    One Vision Discernimento bugie/verità

    Famigli: Killer Queen, attualmente inattivo.
    Sheer Heart Attack, come sopra.

    PS:
     
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    La situazione era divenuta particolarmente contorta, ed il Vampiro era rimasto in silenzio ad osservare per tutto il tempo, così da non porre fine alle trattative. Nel mentre si trovò a riflettere che ogni strada percorribile non era in realtà completamente praticabile e, qualunque fosse stata la loro scelta, essa avrebbe comportato necessariamente un sacrificio.
    A quel punto, l'unico metro di misura che gli restava, era un esame delle sue priorità.

    Salvare una o tutte le persone era certamente molto importante, ma obiettivamente inutile se la situazione non veniva rapidamente risolta: ben presto i due spiriti ne avrebbero prese altre, ed il giochetto sarebbe continuato all'infinito.
    Altra soluzione era accettare: prima di liberare qualsivoglia ostaggio, vivo o morto che fosse, dovevano innanzitutto fermare la guerra tra i due fantasmi con le buone o le cattive. In quel caso, una collaborazione puramente a convenienza sarebbe loro servita per ottenere informazioni preziose. A quel punto avrebbero poi deciso cosa fare: rivoltarsi contro, eliminarli e salvare i prigionieri o dare la dimora all'effettivo capostipite, ammesso che ve ne fosse davvero uno di diritto, chiedendogli infine di liberare le anime a guerra conclusa.

    Si scambiò un rapido sguardo con Brifos, comprendendo che anche lui pensava sommariamente la stessa cosa. A quel punto non restava che aprire le trattative dell'alleanza e stabilire le regole, almeno per quanto riguardava loro due.

    -Io sarei propenso per un'alleanza con voi, milord, ma prima di accettare desidererei conoscere tutte le clausole di questo patto. Rimarremo vivi? Vi sarà un mutamento nei nostri poteri? Cambierà il tipo di accesso a determinate zone? Saremo legati a qualche sigillo? Cose del genere, insomma.

    Osservò Brifos, e gli concesse del tempo per unirsi al suo piano, qualora avesse voluto.

    -Inoltre, la mia condizione è che siano liberati solo i prigionieri ancora in vita. Delle anime di cui vi servite non chiedo nulla.

    C'era un motivo per quella particolare affermazione, ma se lo tenne per sè. Infondo, quando si trattava con un nemico simile, l'unico segreto era essere più scaltri di lui.

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    • Stato Psicologico: Ottimale.

    • Energia spesa nel turno: 0%

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    • Anello Galanodel [x]: Anello forgiato appositamente per Arthur, gli permette di muoversi alla luce del sole senza rimanere incenerito.

    • Occhio del Drago [x]: Spada a una mano in acciaio.

    • Sacca di Sangue [x]: Sacca impermeabile contenente mezzo litro di sangue.

    • Provette Vuote [x]: Semplici provette in vetro vuote e ben pulite: possono servire come contenitori.

    • Bisturi [x]: Bisturi medico sterilizzato. E' particolarmente tagliente ed è perfettamente utilizzabile come arma, oltre che per le operazioni chirurgiche o le semplici ricerche su cavie.

    • Siringa [x]: Siringa sterilizzata e sempre pronta all'uso: dagli infiniti utilizzi medici e scientifici, può anche fungere come arma.

    • Revolver [x]: Il revolver, rivoltella, o pistola a tamburo è attualmente un tipo di pistola a retrocarica a ripetizione semplice (tecnicamente arma corta a ripetizione multicamera monocanna), caratterizzata da un serbatoio a tamburo capace di compiere illimitate rivoluzioni intorno al proprio asse longitudinale; dal particolare moto del tamburo deriva il nome. Comprende anche un set di proiettili sia normali che d'argento.




    Abilità Passive


    • Dono Oscuro: Arthur è un vampiro, dunque clinicamente morto. A tale caratteristica conseguono vari vantaggi e/o svantaggi; ad esempio non emana calore, non può essere rintracciato attraverso strumenti di rilevamento di forme di vita (antiauspex), e non può essere ucciso se non con il famoso paletto in legno di frassino, di Siliquastro (comunemente chiamato "albero di Giuda"), Biancospino o semplicemente la luce del Sole. L'acqua santa gli provoca dolore ma non lo ferisce e tende ad allontanarsi dai crocifissi, nonostante non gli facciano nulla....insomma ha tutte le caratteristiche del classico vampiro. In più odia l'aglio ma solo perchè puzza. (Antiauspex + immortalità= 10 pt)

    • Visione Notturna: Essendo un vampiro, gli occhi di Arthur hanno la caratteristica di avere una nitida visione notturna, anche più potente di quella dei felini; esattamente come se fosse pieno giorno. (Scurovisione= 5pt)

    • Maestro della Mente: Inquanto psion ormai da tempi antichi, Arthur ha ottenuto, grazie ad un'esperienza praticamente millenaria, la capacità di riconoscere qualsiasi attacco psichico -percependone a volte anche la tipologia- atto a ledere o manipolare la sua mente o quella di chi gli sta intorno. In termini di gioco la passiva non serve come protezione ma come sentore di allarme qualora avvenisse un attacco da parte di un nemico, così da ricorrere alle giuste difese. In più funge anche come difesa da malie. (Antimalia + sentore raggiri mentali = 10 pt)

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    Al pari del suo collega Arthur -come lui relegato da cause di forza maggiore a mero spettatore degli eventi in corso al di là della porta-, Brifos rimase in silenzio, orientando la mente alla raccolta dei dati in loro possesso per concentrarsi sulla risoluzione a lungo termine -cioè definitiva- del problematico fenomeno in corso in quella casa. Perché agire senza riflettere in un momento delicato -in cui era necessario saper attendere-, sarebbe stato solamente controproducente per loro stessi, gli ostaggi, e l'intero gruppo. Uno scambio di sguardi con la Corona Azzurra gli confermò che -anche su quello- erano concordi.

    Dall'altra parte dei battenti, uno degli Spettri portanti si presentò col nome di Rodrigue Guerin -antico rampollo della casata, gli pareva di ricordare dai suoi appunti-, obiettando la validità del permesso di libero accesso a cui Panamon e Cole avevano fatto riferimento... e ponendo subito dopo una proposta pericolosa, e che tuttavia valeva la pena di prendere in considerazione per riuscire a fare progressi.

    "Tuttavia se accetterete di aiutarmi, potrei considerarvi come miei ospiti, assieme ai bambini che cercate. Sono ancora vivi, se vi interessa saperlo."
    se non stava mentendo, si trattava di una informazione valida all'equazione finale
    "C'è un tesoro che dovrebbe spettarmi, tuttavia non sono in grado di raggiungerlo, in più anche mio fratello lo rivendica e molto probabilmente cercherà di proteggere con tutte le sue forze il posto dove si trova."
    li mise in guardia, tirando poi le somme in una conclusione
    "Se accetterete di portarmelo, vi farò tornare indietro, assieme a quei bambini.
    In caso contrario, subirete la sorte di tutti gli altri intrusi."


    " Se ti accontentiamo, libererai anche coloro che sono morti qui?"
    prontamente, Cole pose al fantasma una sola domanda

    "No. Coloro che sono entrati nella mia dimora e ne sono stati sopraffatti ora mi appartengono e non ho nessun intenzione di indebolirmi rinunciandoci."
    ritorse Rodrigue senza esitazione, intuendo però cosa dovesse esserci in ballo
    "Perché me lo chiedi? C'è per caso un'anima in particolare che desideri liberare?"

    -Io sarei propenso per un'alleanza con voi, milord, ma prima di accettare desidererei conoscere tutte le clausole di questo patto. Rimarremo vivi? Vi sarà un mutamento nei nostri poteri? Cambierà il tipo di accesso a determinate zone? Saremo legati a qualche sigillo? Cose del genere, insomma.
    prendendo la parola, Arthur espresse i suoi pensieri, domandando informazioni
    -Inoltre, la mia condizione è che siano liberati solo i prigionieri ancora in vita.
    Delle anime di cui vi servite non chiedo nulla.


    Per il momento, Brifos si limitò a tacere: le domande di natura più pratica inerenti al loro “incarico” le avrebbe poste una volta certo che l'accordo fosse stato raggiunto senza farsi carico di rischi superflui e incombenze eccessivamente svantaggiose; piuttosto, recuperò il taccuino dalla sua bisaccia e si preparò a prendere diligentemente appunti.

     
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    Lo spirito fu foriero di ulteriori notizie, anche se purtroppo incomplete per limiti di comprensione esternati e annunciati dallo stesso fantasma.
    La prima notizia era che lui e il suo interlocutore si erano separati per cercare di salvare tutti i giovani a loro modo coinvolti in quella storia dopo che Mike si era staccato dal gruppo. Lo spettro rivelò anche allo shinobi dove poteva probabilmente essere il padre del ragazzino con tutti gli altri, in una zona che rischiava di essere piuttosto distante dal luogo sicuro dove si trovavano in quel momento.
    È già qualcosa…” commentò il mezz’elfo. “Spero che gli altri giovani siano al sicuro.
    Le informazioni successive furono più frammentarie, ma non meno utili: lo spirito infatti elencò un serie di aree sicure di cui non poteva essere veramente sicuro senza la stessa conoscenza della planimetria della villa che l’altro poteva sicuramente vantare, quantomeno più di lui in quel momento. Importante però fu un dettaglio non da poco: tutte le zone in cui le fonti di odio non si avvicinavano erano in qualche modo correlate ad una raffigurazione o in ogni caso alla figura del vecchio capofamiglia di quella casa, come anche i suoi Sensi Arcani avevano percepito fino a quel momento. Quel dettaglio spiegava qualcosa e niente di più facile che avrebbero potuto utilizzarlo a loro vantaggio.
    Ancora più chiarificatore di quella vicenda era il fatto che quelle che lo shinobi riconobbe come le due fonti maggiori di odio erano finite in una competizione reciproca che trascendeva ogni logica e ogni confine di normalità, tanto da cercare anche oltre la loro stessa morte di impossessarsi di un oggetto che non erano stati in grado di accaparrarsi in vita per cercare di dimostrare inequivocabilmente di essere il capofamiglia dopo la fine della vita del loro stesso padre. Masahiro ringraziò silenziosamente la sua divinità di non essere nato in un alto casato, ma che ne avesse solo il nome per derivazione di una derivazione, altrimenti in diverse circostanze avrebbe rischiato di essere trascinato in una contesa simile con suo fratello e sua sorella maggiori… Trattenne un brivido alla sola ipotesi di un destino del genere: se anche suo fratello poteva essere propenso a certe cose, non avrebbe sopportato una cosa del genere per e peggio ancora con sua sorella.
    Purtroppo il fantasma non seppe dargli ulteriori dettagli riguardo alla natura dell’oggetto in questione, né sull’identità degli altri spettri che erano origine e causa di quel Regno Spettrale e rimandò i dettagli più chiarificatori al padre del ragazzo, Den Gareth. Tutte quelle informazioni, per quanto vaghe in alcuni tratti, lo avevano notevolmente avvicinato alla Chiave del Parallasse di quella situazione e allo stesso tempo gli trasmise qualcosa che proiettava diverse ombre sui possibili esiti di quella storia. La priorità tuttavia era un’altra e doveva risolvere innanzitutto quella per sgombrare il campo da ulteriori possibili vittime. Compresi gli altri che erano entrati con lui in quella villa e che fin da subito non avevano dato esattamente mostra di essere capaci di reagire o di comprendere adeguatamente gli eventi.
    Rifletté quindi rapidamente su ciò che doveva fare e su come fosse meglio agire e, nonostante avesse un qualche recondito timore sulla sorte e la natura contingente di Den Gareth, doveva rischiare. “Vi ringrazio per tutte le vostre risposte, mi sono state molto utili. Immagino che voi e il signor Gareth aveste un punto di incontro per riunire tutti i giovani coinvolti in questa brutta situazione… in questo caso vi accompagnerò: sono piuttosto rapido e ho a diposizione dei poteri che possono dissuadere gli spiriti più deboli ad avvicinarsi a noi. Inoltre conoscete questo luogo meglio di me e con la vostra guida potremmo fare in fretta, muovendoci da un’area sicura all’altra per poterci spostare con maggior sicurezza. Altrimenti potremmo raggiungere l’altro gruppo sempre muovendoci in questo modo.” Infatti il ninja aveva esaurito ogni possibile utilità in quel luogo e le altre domande ed ipotesi operative che gli erano nel frattempo sorte in mente erano destinate a rimanere senza risposta finché non avesse interrogato l’altro individuo che sembrava sapere qualcosa di più di quel luogo… e non si riferiva a Cole Begum o a qualsiasi altro individuo.
    Se invece preferite restare qui e proteggere Mike, riferirò del nostro incontro al signor Gareth quando riuscirò ad incontrarlo” soggiunse Masahiro prendendo in considerazione anche l’ipotesi meno favorevole.
    In ogni caso sapeva cosa dovesse fare: incontrare il padre del ragazzo e portare tutti gli altri ragazzini fuori di lì seduta stante. E se avesse incontrato altri dei membri del suo gruppo originale, li avrebbe verosimilmente portati con sé e li avrebbe illuminai sul modo per andarsene da lì, chiedendo o anche imponendo loro di portare via i bambini. Se invece fosse stato da solo, avrebbe provveduto in prima persona prima di ritornare nella villa: ormai aveva saputo troppo per non essere coinvolto e per non intervenire nella questione. Non sapeva ancora bene come, ma sapeva che avrebbe dovuto agire.
     
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