La dimora degli incubi

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    Viaggiatore dei Mondi

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    La dimora degli incubi


    Atto I

    Quella mattina l'aria era fresca e il cielo quasi sereno, tanto che la luce solare illuminava molto bene le pareti bianche dell'edificio. Non sembrava affatto la tipica atmosfera che preannunciava un'indagine del mondo degli spettri; comune negli spettacoli che trattavano l'argomento a scopo ludico, ambientati in notti buie e durante terribili temporali. A onor del vero però gli spiriti mediamente avevano una natura piuttosto schiva e preferivano manifestarsi durante la notte, in cui la maggior parte dei vivi era meno attiva, e proprio per tale motivo i giri di esplorazione andavano fatti di giorno. Specialmente quando c'erano delle premesse che aprivano la strada a ipotesi più o meno preoccupanti.
    Le voci riguardo alle stranezze su quel posto erano nate più o meno quarant'anni prima, ma a detta dell'esperto i primi fenomeni andavano ricercati più indietro ancora di dieci anni, poco prima della scomparsa del Barone Laurent Guerin, capostipite di un ramo importante della sua casata. Almeno a livello locale la famiglia godeva di una buona reputazione e nel corso delle generazioni aveva svolto incarchi di responsabilità sia politici che militari e si era resa famosa per il suo supporto alla ricerca magica, finanziando gruppi più o meno grandi di maghi interessati a inventare nuovi incantesimi.
    L'uomo era morto in circostanze apparentemente normali, ma Cole era riuscito a trovare alcune carte su cui era messo in dubbio che le cause del decesso alla malattia. Documenti che racchiudevano più sospetti che dati obiettivi a detta di molti e anche lui non ci avrebbe messo una mano sul fuoco riguardo la loro affidabilità. Tuttavia quelle vaghe argomentazioni sembravano come predire tutte le stranezze lamentate quando l'edificio passò di proprietà alla sorella del nobile, all'epoca residente in un'altra zona del presidio. Alla luce di quella deduzione, il Barone Laurent poteva essere la prima vittima accertata di quel fenomeno, seguito poi dai familiari.
    La domanda che gli veniva spontanea era chi o cosa potesse avercela a tal punto con quella casata o quel luogo, tanto da coinvolgere anche chi entrasse più volte nell'abitazione. Beh, era lì per scoprirlo, no?

    Ormai sembravano essere arrivati tutti e non era il caso di attendere oltre. Purtroppo non era riuscito ad evitare la presenza di quelli che chiamava "turisti"; gente completamente inadatta a imprese del genere e che avrebbe solo intralciato le indagini. Purtroppo tendevano ad immischiarsi ogni volta che c'era un caso che muoveva abbastanza l'opinione pubblica e nel gruppo ce ne erano almeno due: Brent Senlop e Kate Blue. Il primo era un umano che si spacciava per essere anche lui un esperto dell'occulto, ma in realtà era era un cretino e poteva affermare che la sua apprendista ne sapesse di più di lui. La seconda, una mezz'elfa, era una giornalista e lo aveva pure intervistato una volta, ma non sapeva assolutamente nulla di queste cose e ogni volta che trattava del sovrannaturale nei propri articoli ne parlava come una mera curiosità, dando un mucchio di informazioni errate.
    Fortunatamente sembravano esserci altri che sarebbero potuti essere di maggior aiuto, tra cui un paio di saggi di Palanthas, probabilmente da considerare come degli ospiti illustri e purtroppo lui non era mai stato bravo ad approcciarsi con quel genere di persone. Poi c'erano altri soggetti interessanti, sia per il loro aspetto che per l'aura. Prima tra tutti quell'enorme koala, da cui poteva dedurre la presenza di un qualche sortilegio che albergasse in lui. Chissà, non fosse stato per la villa avrebbe potuto anche dedicarsi a capire di più su quella creatura misteriosa. Seguiva poi un tipo vestito come una specie di ninja, una Eldar e un paio di umani. Infine vi erano due avventurieri provenienti da Merovish, un elfo e un mezzo demone, che erano arrivati all'ultimo momento e con due auree piuttosto anonime.
    " Sono lieto che vogliate aiutarmi in quest'indagine. Il mio nome è Cole Begum e il mio lavoro è lo studio dei fenomeni paranormali, ho aperto io questa pista nelle indagini."
    Non era mai stato particolarmente loquace nelle presentazioni, indipendentemente da chi aveva davanti e dalle emozioni che gli suscitavano.
    " La mia idea è di concentrasi prevalentemente sul mistero di questo posto. Quando lo avremmo compreso ci sarà più facile dedurre dove si trovino i dispersi."
    Partì poi con una piccola premessa.
    " Stando al materiale da me consultato è alquanto probabile che dietro a questi fenomeni vi sia uno spirito. Ora voglio solo ricordarvi che queste presenze non sempre comunicano o ragionano nel nostro stesso modo e talvolta non si rendono persino conto di essere morti. Tenetelo bene a mente.
    Pare che in questo caso i fenomeni si manifestino più spesso a coloro che entrano ripetutamente nell'abitazione o che stanno alloro interno per un tempo prolungato. Quindi durante i primi giorni i rischi dovrebbero essere bassi. In teoria..."

    E soprattutto se qualcuno o qualcosa non irritava in qualche modo lo spirito.
    Per una volta però voleva essere ottimista. Dopo tutto i legittimi proprietari mandavano ogni uno o due anni un gruppo di giardinieri e servitori a sistemare la villa, proprio per questo non versava ancora in uno stato di degrado, e non sembrava essere successo nulla di particolare durante il giorno in cui la servitù lavorava.
    " Suppongo che vi siate documentati più o meno tutti su quanto successo di recente e sulle voci riguardo all'abitazione. Comunque se avete domande a riguardo, fatele pure ora."
    Quindi attese, guardando per un attimo la sua apprendista. Una ragazza dai capelli corti, color marrone.
    Dopo aver risposto a tutto, si sarebbe voltato per aprire il portone dell'ingresso.
    Benvenuti^^

    Allora, è stato dato appuntamento sulla porta della villa a coloro che che hanno mostrato interesse riguardo al caso. Vi trovate quindi nei pressi dell'ingresso, a circa una ventina di metri dai cancelli che separano il giardino dell'entrata (decisamente più piccolo di quello sul retro) dall'esterno.
    La costruzione presenta tre piani e il colore delle mura esterne è prevalentemente bianco o ocra. Tuttavia sia l'edificio che il giardino mostrano alcuni segni di abbandono, anche se non si può parlare di degrado totale.

    Oltre a voi, Cole e la sua apprendista ci sono anche quattro png. I vostri personaggi possono essere in possesso di tutte le informazioni accennate in questo post e nel prologo, tranne in quelle derivanti dal diario accennato nella scena precedente e del dialogo tra i due aristocratici.

    Per ultimo, vi chiederei di riportare le vostre passive o almeno di riassumerle ;)
    Riporto quelle attualmente in uso da Cole.



    Percepire lo spirito: Cole possiede un dono che si è manifestato sin dai suoi primi anni di vita. Quella di poter percepire le anime dei vivi e dei defunti, anche se non lo ha sviluppato a un livello pari di un sensitivo.
    L'uomo sarà quindi in grado di percepire entro trenta metri le anime e capirne grosso modo la potenza, l'allineamento e la razza dei corpi che abitano/hanno abitato.

    Mente fredda: Essere uno specialista dell'occulto implica la possibilità di trovarsi in situazioni pericolose e sottoposti ad elevate pressioni psicologiche. Tuttavia proprio in tali circostanze è estremamente importante non perdere la capacità di pensare. Proprio per questo Cole, pur mantenendo la capacità di provare emozioni, sarà sempre in grado di ragionare a mente fredda, senza mai lasciarsi prendere dal panico o venendo confuso. Tranne nel caso subisca delle tecniche attive o delle passive che ne nullifichino gli effetti.


    Edited by ..Daiki.. - 1/7/2013, 20:34
     
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    Mago guerriero, amante dei gufi e signore della piromanzia.

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    Alcuni dicono dal cimitero, altri dal cielo notturno... Decidete voi da dove vengo.

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    Era dunque arrivato di fronte a quella magione.
    Durante i suoi soliti percorsi di esplorazione delle terre confinanti con quelle dell'Est aveva sentito parlare inizialmente di qualche cosa di poco conto, fenomeni paranormali e altre poche cose qualificabli come fenomeni locali che riempivano i discorsi delle taverne di chiacchiere quasi folkloristiche... ma quando aveva sentito parlare di bambini misteriosamente scomparsi in associazione a quei racconti dell'orrore di seconda categoria, aveva deciso di saperne di più. Ascoltando meglio e pagando qualche bicchiere a dei beninformati già alticci, aveva scoperto che la cosa era davvero seria, al punto che le autorità locali avevano deciso di mettere al bando una ricompensa per chiunque fosse in grado di ripotare indietro i piccoli fagocitati da quella che da qualche decennio era nota come "La Dimora dell'Incubo". Il nome diceva tutto, ma non era abbastanza per impedirgli di mettersi in viaggio oltre i confini già varcati dell'Est: ad inteesarlo non era tanto la ricompena, quanto il fatto che dei bambini fossero finiti in qualcosa che non sarebbe stato normalmente auspicabile nemmeno ai peggiori nemici.
    Durante il viaggio, aveva raccolto abbastanza infomazioni sulla storia del luogo e sulla situazione contingente da farsi un primo quadro generale. E come quasi tutto quello che affrontava, non era particolarmente incoraggiante.
    Lo shinobi aveva deciso di presentarsi in tenuta "da lavoro" a differenza delle altre volte: il luogo dove si sarebbero dovute svolgere le indagini non era prettamente urbano e in ogni caso, chiunque avrebbe dovuto essere consapevole che avrebbe douto affrontare qualcosa di ben diverso e molto più probabilmente pericoloso rispetto ad un ninja. Se la sua sola tuta avesse provocato i consueti timori da psicosi collettiva, meglio per loro stare alla larga da quel posto e da tutti i pericoli. Inoltre, meno fosse stato intralciato nei movimenti e meno spazio avesse lasciato ad entità dispettose, meglio sarebbe stato per lui. Tuttavia non fu il primo ad arrivare di fronte al cancello della magione: aveva saputo che in quel giorno era prevista una spedizione di ricerca con il precipuo scopo di indagare l'interno della dimora e aveva deciso di aggregarsi anche per non rischiare di essere cambiato per ladro o peggio ancora come entità sovrannaturale, ma sorprendentemente qualcuno aveva già deciso di essere lì oltre al capo della spedizione: lì c'erano ben sei persone, ma solo due sembravano effettivamente a loro agio in tale circostanza... due individui che gli sembravano essere in qualche modo dei ricercatori. Gente adatta allo studio più che alla pratica della spada o dell'esorcismo, ma quello eventualmente sarebbe stato un compito adatto a lui.
    Poco dopo arrivarono anche delle altre persone, tra cui almeno una di sua conoscenza e che a suo modo salutò: "Brifos. Non immaginavo che dei bambini scomparsi nel Pentauron potessero destare il tuo interesse... ma presumo che tu sia qui per motivi accademici legati ai fenomeni occulti. O mi sbaglio?"
    In tal modo avrebbe spiegato al gigante il motivo della sua presenza lì e ipotizzato anche il motivo della presenza del grigio da quelle parti: se c'era una cosa che non si poteva dire di quell'essere, era che fosse un campione di empatia, a dispetto del fatto che spesso accompagnasse una persona allegra e vitale come Amelie. E una "persona" così slegata da una qualsiasi sfera emotiva vagamente normale e affiliata ad una congrega quale quella dei Saggi di Palanthas non poteva che essere lì per un motivo prettamente accademico. Almeno la fata non sembrava essere nei paraggi e quella era una piccola buona notizia: gli sarebbe dispiaciuto esporre nuovamente l'amica ad un pericolo che non poteva nemmeno misurare.
    Curiosamente, Brifos era accompagnato in quel momento da un inividuo diverso di cui aveva un vago ricordo, come preferì esternargli per amor di chiarezza: "Noi ci siamo già visti una volta, mi pare, anche se non ci siamo mai presentati. In una taverna di Sequerus, prima che il cancro del Laccio Nero divenisse così diffuso e virulento... Siete un collega di Brifos?" In ogni caso, galateo avrebbe imposto al gigante di fare le presentazioni.
    Una volta esternate quelle formalità, il vecchio mezz'elfo si sarebbe rivolto allo studioso caposquadra dopo la sua presentazione e breve introduzione, nella quale suggerì un piano d'azione abbastanza sensato: rintracciare i bambini scomparsi senza sapere niente più del folklore locale sarebbe stata un'impresa piuttosto ardua... senza contare il fatto che quel luogo sembrava abbandonato, ma non decadente o diroccato. Quel dettaglio gli diede un piccolo, ma significativo sospetto: forse i morti non sarebbero stati l'unica minaccia da affrontare in quella storia, altrimenti non ci sarebbe stata alcuna cura di quel luogo. Tuttavia si sarebbe premurato più avanti di appurare quei dettagli.
    "Mi scusi, signor Begum, ma le sue fonti non menzionano qualche dettaglio inerente anche al tipo di presenze che possono esserci nella magione? Il folklore tende spesso e volentieri ad ingigantire i fenomeni e ad attribuire caratteristiche fuori luogo a certi tipi di presenze..."
    E nulla vietava che in quella dimora abbandonata, ma non diroccata, ci fosse uno spirito soltanto. Anzi, la sua esperienza gli suggeriva statisticamente l'esatto contrario.

    Energia magica residua: 110%
    Stato fisico: illeso
    Stato psicologico: tranquillo

    Abilità in uso:
    CITAZIONE
    Acrobatismo
    La forza di un Ninja non si misura dallo sviluppo dei suoi muscoli, ma dai suoi movimenti.” Seguendo questo insegnamento del suo Maestro, Masahiro si è sottoposto ad un allenamento molto duro e durato svariati anni, che gli ha permesso di mutare parzialmente la propria natura. Il risultato si è concretizzato nella capacità di spiccare salti più alti (5 metri) e più lunghi (5 metri) da fermo rispetto agli altri, di correre sui muri o di stazionarvi per ore senza perdere la presa o stancarsi (previo utilizzo di uno strumento idoneo) (bonus del 25% in Resistenza), di muoversi con le capacità di un felino e soprattutto nella capacità di non subire alcun danno o di attutire le conseguenze di una caduta a seconda dell’altezza, ma ovviamente una caduta da un dirupo sarà fatale come per tutti gli esseri viventi sprovvisti di ali.
    Ciò non vuol dire che Masahiro sappia muoversi più velocemente degli altri, ma semplicemente meglio (contando quindi un bonus del 25% in Agilità).

    CITAZIONE
    Sensi Arcani
    Grazie alla continua pratica dei poteri magici, anche prima di cominciare ad indossare la propria maschera lo shinobi ha assunto una particolare capacità nota come "Sensi Arcani", grazie alla quale è in grado di rilevare qualsiasi altra fonte magico-energetica si trovi nei suoi pressi nel raggio di 30 metri quadrati, senza bisogno di concentrarsi per ottenere lo stesso risultato. Inoltre la stessa capacità di percezione si estende a tutti i sensi fisici (i comuni cinque sensi umani), permettendo così al Ninja di potersi accorgere della presenza di eventuali illusioni attorno a lui, senza con ciò saperle distinguere dalla realtà..
    In seguito ad uno scontro piuttosto cruento con uno dei fantasmi del suo passato, la Foresta di Fanedell ha instillato in lui una nuova peculiarità, che ha espanso ancora di più la sua sensibilità magica e gli rende ora possibile percepire allo stesso modo anche tutta la vita largamente intesa nello stesso raggio sensoriale dei suoi Sensi Arcani.
    Le sue doti nella magia elementale, concentrate prevalentemente nel dominio e nella manipolazione del Fuoco, gli hanno poi consentito un’altra caratteristica oculare piuttosto peculiare: vedere attraverso qualsiasi fonte di fuoco, sia essa "naturale" o derivata da una tecnica qualsiasi, anche propria.

    CITAZIONE
    Scudo emotivo
    "Un Ninja è un essere umano, ma la missione può a volte richiedere il contatto con persone o creature in grado di ingannare una persona facendo leva sulle sue emozioni." La difesa, stando agli insegnamenti del suo Maestro, è un costante esercizio nel palesare solo ed esclusivamente le emozioni che la signola persona vuole, senza condizionamenti di sorta da parte degli altri. Questo significa che ogni tentativo da parte di auree di influenzare generalmente la sfera emozionale di una persona non avranno il benché minimo effetto su Masahiro. Inoltre tramite la sua disciplina anche tentativi più cospicui di intaccare la sua emotività saranno ridotti, se di livello non eccedente le medie capacità: i poteri di malia esercitati con una Bassa forza saranno praticamente trascurabili, mentre quelli medi avranno un impatto ridotto su di lui.

    CITAZIONE
    Marchio della Fenice
    Tra gli adoratori di Falayud vi era una credenza diffusa, che solo in rare occasioni si è tramutata in concretezza: l'immortalità è una condanna, un peso consistente nell'essere escluso dalla naturalità del mondo, oltre ad essere una potente fonte di corruzione della mente e dell'animo. Per tale ragione la divinità ha concesso il suo Marchio solo a suoi fedeli e tra loro solo a quelli pienamente consapevoli del peso che ciò comporta e del fatto che la stessa Falayud può revocare ciò che è stato concesso. Masahiro è solo l'ultimo di tempo ad aver ricevuto tale Marchio, che fisicamente si presenta come un tatuaggio rosso di una fenice stilizzata posto esattamente sul cuore.
    L'effetto principale del Marchio consiste in un rafforzamento del legame tra l'anima e il corpo del mezz'elfo ben oltre i canoni normali, portandolo ad un livello invece molto più profondo e arricchendolo con proprietà forse più uniche che rare, perché estensioni della forza di Falayud. Concretamente, se Masahiro dovesse morire, la sua anima non andrebbe più lontano dal corpo e non dipartirebbe per il regno dei defunti, ma rimarrebbe nel mondo dei viventi e da essa si irradierebbe un'invisibile energia divina, concessa direttamente dalla dea, capace di rigenerare o addirittura ricreare da zero il corpo del ninja. Ovviamente tale prerogativa non si estenderebbe anche agli oggetti in suo possesso.
    Falayud è consapevole tuttavia che affrontare l'immortalità con le proprie forze è impensabile per un mortale strappato alla propria natura, pur su sua accettazione delle richieste della Fenice. Per questa stessa ragione il Marchio estende i poteri mistici del portatore, aumentando di conseguenza le sue riserve di energia del 10% e consentendogli pertando una maggiore facoltà di utilizzo dei propri poteri prima di cadere vittima della stanchezza.
     
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    croceart

    " In verità, è un paradosso tipico dello spirito umano cogliere gli elementi senza poterne abbracciare la sintesi: paradosso epistemologico d’una scienza certa nei fatti, ma comunque insufficiente: sufficiente nelle sue teorie, ma comunque incerta, ovvero paradosso psicologico di un io percettibile nelle sue parti, ma inaccessibile nella sua profonda unità ".

    Albert Camus.

    ________________________

    Zona di Argenstella.
    Presidio Centrale, Endlos.

    Ed alla fine l'avevano raggiunta: l'enorme villa Laurent, dipinta di tonalità chiare, si innalzava davanti ai loro occhi imponente ed elegante nonostante fosse di fatto abbandonata; a venti metri dal cancello d'ingresso, un gruppo selezionato per le indagini sostava in attesa di ciò che aveva da dire il responsabile, un certo signor Begum. Fra di loro, un gigante dal corno aureo ed i capelli di un curioso blu elettrico ed un elegante signore dagli occhi argentei e la chioma corvina raccolta in una coda bassa, sostavano leggermente sulla destra, in mano penne e taccuini.

    Avevano deciso di indagare insieme, questa volta: memori di missioni disastrose, rese impossibili da compagni occasionali non particolarmente furbi e risolte solo per puri colpi di fortuna, per un caso di bambini scomparsi avevano entrambi convenuto che fosse meglio girare ciascuno con una spalla solida e di cui si fidavano, giusto per aumentare le probabilità di riuscita e diminuire il carico di stress a cui erano stati sottoposti in passato.
    O, almeno, quella era stata la ragione che aveva portato Arthur a voler studiare il fenomeno misterioso con Brifos: l'ultima volta in cui si era trovato in una situazione critica -un labirinto a trabocchetti, praticamente tappezzato di indovinelli e giochi di pensiero laterale un pò ovunque- aveva dovuto perdere tempo e pazienza dietro una bambina vampirizzata con crisi di astinenza da sangue e un alieno particolarmente violento e fissato sul distruggere tutto indiscriminatamente. Inutile dire che se l'era passata davvero male...

    "Sono lieto che vogliate aiutarmi in quest'indagine. Il mio nome è Cole Begum e il mio lavoro è lo studio dei fenomeni paranormali, ho aperto io questa pista nelle indagini. La mia idea è di concentrasi prevalentemente sul mistero di questo posto. Quando lo avremmo compreso ci sarà più facile dedurre dove si trovino i dispersi."

    Quando giunse il responsabile, Arthur non potè non notare dal portamento e dall'impostazione del discorso, privo di fronzoli ed inutili dettagli, una certa mancanza di loquacità da parte dell'interlocutore. Questo lo rallegrò: chi parlava poco ragionava molto e, personalmente, la sua indole riflessiva e pragmatica da uomo di scienza mal sopportava i palloni gonfiati.

    "Stando al materiale da me consultato è alquanto probabile che dietro a questi fenomeni vi sia uno spirito. Ora voglio solo ricordarvi che queste presenze non sempre comunicano o ragionano nel nostro stesso modo e talvolta non si rendono persino conto di essere morti. Tenetelo bene a mente.
    Pare che in questo caso i fenomeni si manifestino più spesso a coloro che entrano ripetutamente nell'abitazione o che stanno alloro interno per un tempo prolungato. Quindi durante i primi giorni i rischi dovrebbero essere bassi. In teoria..."


    Ascoltò ogni dettaglio in religioso silenzio mentre la punta della sua penna si muoveva rapidamente sul taccuino, tracciando leggeri percorsi d'inchiostro.

    " Suppongo che vi siate documentati più o meno tutti su quanto successo di recente e sulle voci riguardo all'abitazione. Comunque se avete domande a riguardo, fatele pure ora."

    Al gentile invito del giovane Begum, Arthur si concesse alcuni secondi di tempo per rileggere nuovamente i dati che si era appuntato.
    Avevano come dati certi: sparizioni rade ma presenti, una morte sospetta e dalle cause sconosciute risalente a circa cinquant'anni prima, un "territorio" circoscritto in cui avvenivano fenomeni non ancora accertati o studiati con la giusta cura e qualcosa vagamente simile ad un modus operandi: più si rimaneva nel territorio, più diventava facile che si verificassero fenomeni ritenuti paranormali.
    Di ancora incerto vi era: la possibilità che si trattasse realmente di spiriti, la morte di tutti coloro che erano semplicemente scomparsi e, ovviamente, cause e movente. Probabilmente c'erano e non sarebbero mancate in futuro teorie a riguardo, ma senza prove non le avrebbe ritenute altro che piste vaghe.

    arthurinchino

    -Arthur Friederick Giles, per servirla.

    Si introdusse così la corona della Via della Genesi, rispettoso della buona educazione ed al tempo stesso interessato ai dettagli del caso, le uniche cose che in quel momento riteneva davvero degne di nota.

    -I bambini, la cui sparizione ha portato alla riapertura del "caso", avevano legami di qualche tipo con la famiglia del Barone Laurent e le altre vittime? Inoltre, nell'elenco delle vittime precedenti, si trovano solo familiari o compaiono nomi del tutto slegati ai Laurent?

    Girò la pagina del taccuino, tornando agli ultimi appunti, quelli scritti pochi attimi prima.

    -Infine chiederei a ciascuno dei presenti, per questioni di sicurezza, quante volte è già entrato in questa villa e per quanto tempo.

    Li avrebbe osservati uno per uno. Poi, per mostrare collaborazione, si rispose per primo.

    -Io non l'ho mai visitata prima d'ora.

    Terminata la sua serie di domande, chiuse per un attimo il blocchetto e rivolse le proprie attenzioni verso un uomo ammantato di rosso: nonostante quando si concentrava tendesse ad estraniarsi dal mondo che lo circondava, in realtà non l'aveva ignorato, piuttosto messo per un attimo in secondo piano di fronte all'impellenza del porre domande al coordinatore delle indagini. E poi, ad esser sincero, come avrebbe potuto ignorare anche solo visivamente quello sgargiante mantello rosso?

    -E' un piacere conoscerla, signore, ma temo di non ricordarla. In ogni caso si, sono un collega del qui presente Brifos- detto ciò, si voltò verso il demone al suo fianco -Brifos, conosci questo signore?

    divisorescheda

    m99

    Informazioni Generali


    • Riserva Energetica: 100%

    • Stato Fisico: Ottimale.

    • Stato Psicologico: Ottimale.

    • Energia spesa nel turno: 0%

    • Informazioni Generiche: //




    Equipaggiamento


    • Anello Galanodel [x]: Anello forgiato appositamente per Arthur, gli permette di muoversi alla luce del sole senza rimanere incenerito.

    • Occhio del Drago [x]: Spada a una mano in acciaio.

    • Sacca di Sangue [x]: Sacca impermeabile contenente mezzo litro di sangue.

    • Provette Vuote [x]: Semplici provette in vetro vuote e ben pulite: possono servire come contenitori.

    • Bisturi [x]: Bisturi medico sterilizzato. E' particolarmente tagliente ed è perfettamente utilizzabile come arma, oltre che per le operazioni chirurgiche o le semplici ricerche su cavie.

    • Siringa [x]: Siringa sterilizzata e sempre pronta all'uso: dagli infiniti utilizzi medici e scientifici, può anche fungere come arma.

    • Revolver [x]: Il revolver, rivoltella, o pistola a tamburo è attualmente un tipo di pistola a retrocarica a ripetizione semplice (tecnicamente arma corta a ripetizione multicamera monocanna), caratterizzata da un serbatoio a tamburo capace di compiere illimitate rivoluzioni intorno al proprio asse longitudinale; dal particolare moto del tamburo deriva il nome. Comprende anche un set di proiettili sia normali che d'argento.




    Abilità Passive


    • Dono Oscuro: Arthur è un vampiro, dunque clinicamente morto. A tale caratteristica conseguono vari vantaggi e/o svantaggi; ad esempio non emana calore, non può essere rintracciato attraverso strumenti di rilevamento di forme di vita (antiauspex), e non può essere ucciso se non con il famoso paletto in legno di frassino, di Siliquastro (comunemente chiamato "albero di Giuda"), Biancospino o semplicemente la luce del Sole. L'acqua santa gli provoca dolore ma non lo ferisce e tende ad allontanarsi dai crocifissi, nonostante non gli facciano nulla....insomma ha tutte le caratteristiche del classico vampiro. In più odia l'aglio ma solo perchè puzza. (Antiauspex + immortalità= 10 pt)

    • Visione Notturna: Essendo un vampiro, gli occhi di Arthur hanno la caratteristica di avere una nitida visione notturna, anche più potente di quella dei felini; esattamente come se fosse pieno giorno. (Scurovisione= 5pt)

    • Maestro della Mente: Inquanto psion ormai da tempi antichi, Arthur ha ottenuto, grazie ad un'esperienza praticamente millenaria, la capacità di riconoscere qualsiasi attacco psichico -percependone a volte anche la tipologia- atto a ledere o manipolare la sua mente o quella di chi gli sta intorno. In termini di gioco la passiva non serve come protezione ma come sentore di allarme qualora avvenisse un attacco da parte di un nemico, così da ricorrere alle giuste difese. In più funge anche come difesa da malie. (Antimalia + sentore raggiri mentali = 10 pt)

    divisorescheda



    Edited by Drusilia Galanodel - 2/7/2013, 22:49
     
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    La ghiaia del vialetto che conduceva al cancello della magione scricchiolò sotto gli stivali del giovane, mentre questi attendeva un po’ in disparte rispetto al capannello di persone già presenti.
    Non era la prima volta che sentiva storie relative a quella vecchia dimora: nei suoi frequenti viaggi da quelle parti, in quasi ogni taverna si parlava di misteriose presenze che di notte inquietavano il mondo dei vivi fra quelle mura. Ma questo già dai tempi che videro il decesso del Barone Laurent Guerin, circa mezzo secolo prima. Una volta ci era addirittura stato in quella villa, ma solo come imbucato ad una festa...inutile dire come era andata a finire, e da allora non era mai stato una visita gradita lì intorno.
    Comunque fosse, già allora si parlottava di strani accadimenti all’interno del maniero, di un’oscura presenza che probabilmente aleggiava fra le sue sale durante la notte. Il fatto che poi quel qualcosa avesse colpito i successori del Barone non fece che rafforzare tali credenze.
    Mai prima di allora però, si era parlato di bambini. Bambini, dannazione! Ora che ci faceva caso, Alexis si diede dello stupido: lui, che si riteneva un cronista dei fatti che avvenivano su Endlos, lui che annotava tutto, non si era accorto di una cosa tanto palese. Durante il viaggio dall’Est fino a lì si era dato pena di indagare un po’ a ritroso nel tempo: utilizzando le frammentarie testimonianze (tra l’altro di dubbia provenienza) di vecchi decrepiti e rileggendo qualche annotazione sui suoi libri, Alexis era riuscito in effetti a risalire a tre notizie di sparizione. Ovviamente a quell’epoca non ci aveva fatto troppo caso: di lupi ne giravano abbastanza, e non erano nemmeno la cosa peggiore che poteva capitare ad un bambino incauto che si allontanasse da casa. Inoltre l’intera tenuta era immersa nel verde, quindi nulla a quel tempo gli aveva fatto collegare il maniero dei Guerin alle sparizioni.
    Ora però si parlava di dieci bambini scomparsi. Almeno, pensava lui, questo era il numero ufficiale. Chissà quanti altri forse potevano essere spariti in circostanze misteriose da quelle parti...
    “Bambini, maledizione, bambini!” pensò, con gli occhi color smeraldo immersi nella lettura di un libro pesantemente rilegato in pelle. Aveva riportato delle notizie su Villa Guerin, ai suoi tempi (niente di che, giusto qualche paginetta) poiché gli era sembrata particolarmente bella allora.
    Quello che vedeva adesso però, era null’altro che l’ombra di un passato glorioso: le mura, prima di un bel colore bianco, ora viranti sull’ocra, denotavano un certo decadimento, come anche i pesanti cancelli, prima lucidi e ora aggrediti dalla ruggine. Questo sorprese però il giovane: lo sfacelo non corrispondeva a quello di una villa lasciata abbandonata per qualche decennio. Il giardino era troppo ordinato (sebbene non fosse rimasto nulla dello splendore originario) e anche il vialetto che portava alla porta di casa era troppo sgombro per poter essere stato abbandonato a lungo. Molto strano, evidentemente gli attuali proprietari continuavano a prendersi relativamente cura del maniero. Ma a che pro, se non ci vivevano? Ah si giusto...non potendolo vendere, e non volendo però perdere troppo lasciandolo a marcire come se nulla fosse, continuavano a prendersene cura.
    Si era presentato vestito come suo solito: maglia e pantaloni neri, stivali da viaggio e il suo pesante mantello rosso, chiuso dal petto al collo da quattro grosse fibbie argentate, che ora gli ondeggiava leggermente intorno dandogli un aspetto alquanto singolare nella chiara luce del mattino.
    Sebbene non potesse sembrare, questo era tutto ciò di cui necessitava il ragazzo per sopravvivere.
    Oddio, non proprio tutto, anche perché c’era ancora qual cosina nello zaino, come la polvere da sparo per i fuochi d’artificio e qualche altro composto alchemico di natura varia. C’era anche un involto dalla forma strana, ma quello non lo avrebbe usato. O, almeno, sperava di non doverlo fare.
    Chiudendo di scatto il libro e agganciandolo alla cinta con una sorta di catena, osservò i presenti. Non conosceva quasi nessuno, tranne Panamon, che già aveva salutato al momento del suo arrivo. Era sicuro che il koala si sarebbe interessato del caso.
    Fra le notizie che aveva raccolto in viaggio, vi era quella di più immediato uso: era stata organizzata una spedizione per ritrovare i bambini, capeggiata a quanto pareva, da uno studioso ed esperto in materia di soprannaturale. Il suddetto era al momento davanti a tutti, insieme alla sua apprendista e aveva iniziato a parlare.
    - Sono lieto che vogliate aiutarmi in quest'indagine. Il mio nome è Cole Begum e il mio lavoro è lo studio dei fenomeni paranormali, ho aperto io questa pista nelle indagini.
    Per l’appunto, come aveva immaginato. Era stato l’esperto stesso ad aprire l’indagine.
    - La mia idea è di concentrasi prevalentemente sul mistero di questo posto. Quando lo avremmo compreso ci sarà più facile dedurre dove si trovino i dispersi- continuò quello. Sensato. Almeno non era uno che si gettava in avanti senza sapere nulla, come aveva visto fare a molti presunti “esperti”. Dopodiché, partì con una breve premessa, nella quale spiegava a grandi linee le sue supposizioni riguardanti uno spirito che si aggirava per il maniero e che era al contempo il responsabile delle sparizioni. Aggiunse anche alcune informazioni basilari su come si comportavano gli spiriti e sulla loro psicologia.
    - Suppongo che vi siate documentati più o meno tutti su quanto successo di recente e sulle voci riguardo all'abitazione. Comunque se avete domande a riguardo, fatele pure ora- concluse quindi il signor Begum, attendendo domande.
    Per ora lui non ne aveva, forse più tardi gli sarebbe venuto in mente qualcosa. Per ora si stava concentrando su altre cose...per esempio il fatto che potevano esserci più entità all’interno della casa. Che i bambini potessero già essere morti. Che girare nella casa durante il giorno sarebbe stato prudente fino alle cinque del pomeriggio al massimo e che avrebbe potuto, prima di quell’ora, prendere dei campioni ed esaminarli con calma la sera. Forse avrebbe trovato qualche indizio sui bambini. O su qualcosa di più oscuro e terribile. Personalmente, preferiva trovare i bambini. Ma questo ovviamente non dipendeva da lui.
    Uno dei presenti, che si presentò come Arthur Friederick Giles, pose alcune domande circa i legami che i bambini scomparsi avevano con la famiglia proprietaria della villa. Dopodiché, pose un'altra domanda, diretta stavolta al resto dei presenti.
    - Infine chiederei a ciascuno dei presenti, per questioni di sicurezza, quante volte è già entrato in questa villa e per quanto tempo-
    Alexis tossicchiò.
    - Alexis Malvae, per servirvi- anche lui usò la formula di cortesia.- Sono stato una volta nella villa. Ma molto tempo fa, non ricordo granché del suo interno- disse poi, facendo una piccola smorfia di disappunto. Gli sarebbe piaciuto ricordarsela la villa Guerin, purtroppo l'ultima volta era lì per il buffet, non per ammirare gli arazzi.









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    - Fisico: ottimale
    - Psicologico: concentrato
    - Passive:
    - Immortalità [riferito alla maschera]: non è chiaro grazie a quali materiali Alexis sia riuscito a creare una maschera del genere, fatto sta che gli da il potere di assorbire l’anima di un essere qualora questi si specchi in essa nel momento della sua dipartita. L’anima servirà poi da riserva energetica per tenere giovane Alexis.
    - Ruba-Anima [gdr-only, Png-only, gratuita]: la maschera dà il potere ad Alexis di assorbire l’energia dell’anima di una creatura che, morente, ci si specchi dentro.
    -Ginnastica del monaco [5pt, +50% agilità]: il costante allenamento fisico a cui Alexis si sottopone per migliorare le proprie doti di concentrazione gli ha conferito un'agilità fuori dal comune, permettendogli acrobazie di cui pochi sono capaci e migliorando di molto la sua capacità di evitare colpi avversari.
    - Note: il fatto che Alexis sia stato alla villa Guerin per "scroccare il pranzo" è spiegato attraverso il fatto che lui in realtà ha 134 anni, e durante uno dei suoi innumerevoli viaggi è passato di lì.


    Edited by Alastor Krane - 2/7/2013, 20:07
     
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    Era finalmente arrivata nel cosiddetto Pentauron.
    Pur non avendo che una vaga idea della conformazione della dimensione in cui era capitata, aveva deciso di unirsi a un gruppo di quelli che sembravano combattenti per la pace e l’ordine nel presidio in cui era capitata, il Cavalieri Celesti.
    Il nome della gilda era estremamente altisonante e la divisione di cui faceva parte lo era ancor di più, Falchi di Fanedell, le sembrava sinceramente un po’ eccessivo per persone che percorrevano la foresta in lungo e in largo massacrando ogni traccia di male anche se da ciò che aveva capito poteva andare in giro per la dimensione più o meno come preferiva.
    Aveva quindi deciso di esplorare un po’ in giro, senza perdere troppo tempo, prima di tornare nell’Est per avere maggiori informazioni su quali fossero esattamente i suoi obblighi come Falco, ovviamente poteva sopportare di tutto ma preferiva non avere sorprese.

    La videro arrivare camminando sulle mani, come si divertiva a fare per allenare le proprie doti di acrobata di strada, anzi continuò a rimanere in quella posizione per tutta la durata della spiegazione non trovandoci assolutamente nulla di strano.
    Da qualche centimetro dal terreno osservava il mondo rovesciato e coloro che in quel momento si erano radunati in quel luogo, sebbene nessuno di loro attirasse particolarmente la sua attenzione e non certo per eccesso di normalità, ormai si era rassegnata alla incontrastata stranezza che affollava il piano e semplicemente si era strabiliata talmente tante volte che ormai la accettava come normale.
    Ascoltò in silenzio le parole di tutti coloro che esposero la propria opinione, a partire da colui che sembrava averli radunati tutti in quel luogo, davanti a quella casa abbandonata eppure non distrutta dall’impietoso trascorrere del tempo.
    Si chiedeva però cosa fosse effettivamente uno spirito, nel suo universo natio non esisteva niente del genere, effettivamente non sapeva nemmeno se una cosa come quelle potesse subire gli effetti mortali della sua letale danza, non che se ne preoccupasse particolarmente, al peggio sarebbe potuta fuggire e radere al suolo la casa, anche se le sarebbe spiaciuto per i bambini umani.

    Ascoltò anche le parole dello strano essere vestito di nero e anche quelle di tale Arthur Friederick Giles, il quale sembrò porre domande più incentrate sulla parte investigativa del caso ma lei non era brava in quel tipo di questioni.
    Era un’artista girovaga, una cantrice di morte e disperazione, sebbene eccellesse nel suo lavoro aveva ben poche altre qualità, ad esempio non le sarebbe mai saltato in mente di cercare collegamenti tra i bambini scomparsi, il suo piano era assai più rozzo: entrare in casa costringere lo spirito a rivelare dove si trovavano i bambini per poi eliminarlo.
    Ora che ci pensava però, il suo piano aveva un difetto, si ricordò di non sapere cosa fosse uno spirito.

    Tolse la mano destra dal terreno e se la portò al mento con fare pensoso, rimanendo perfettamente bilanciata sulla sola sinistra nei suoi abiti variopinti e sgargianti, riflettendo su cosa fosse meglio chiedere e infine arrivò a una semplice soluzione.

    Il mio nome è Isha Tandris, mai entrata nella casa e ho tre domande:
    Cos’è uno spirito? Da dove provengo non esistono.
    È possibile colpirlo con delle spade?
    È se queste fossero ricoperte di energia?


    Semplice e diretta com’era suo solito, non amava tergiversare infiorettanto inutilmente i discorsi, le ultime due domande le aveva porte soprattutto perché da ciò che aveva intuito dai racconti fin ora ascoltati casualmente questi “spiriti” sembravano avere qualche tipo intangibilità e la cosa non le piaceva per nulla.

    Trained to Dance 5p.ti
    La danza degli Arlecchini, la sublime arte che li porta a utilizzare i loro strumenti con l’abilità di maestro e a trasformare ogni battaglia in un’opera d’arte, non può essere compiuta con le normali abilità di un corpo comune.
    Allenati fin dalla più tenera età a prodezze indescrivibili, questi Eldar hanno capacità fisiche al di fuori del comune come una velocità d’esecuzione dei movimenti assolutamente senza pari, così come i riflessi talmente rapidi da poter evitare facilmente pericoli che, per gli altri sarebbero mortali.
    [+50% Velocità, +50% Riflessi]

    Expanded Mind 5p.to
    Nel campo di battaglia, durante la Danza, è assai complicato mantenere coscienza di tutti i nemici e della loro posizione se ci si affida soltanto ai normali sensi disponibili per le altre razze, non è difficile che nel vorticare di lame e passi aggraziati qualche avversario possa sfuggire al suo destino, ma non si può sfuggire agli Arlecchini.
    Allenati a sviluppare il proprio potere psichico, essi sono in grado di captare e individuare la presenza di tutte le creature dotate di mente propria, grazie alle onde psichiche emanate dai loro encefali, entro le proprie immediate vicinanze così da rendere impossibile il coglierli impreparati e per fornire loro un impareggiabile vantaggio in battaglia.
    [Auspex in grado di rilevare la presenza di esseri pensanti entro 15m]
     
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    A volte la vita sa di prugna. No no, non sto scherzando. A volte è nera, raggrinzita, amara, difficile da masticare e, anche quando la mandi giù, ti fa cagare. Sia in senso letterale che in senso metaforico.

    » Meta-cosa? «

    Lascia stare.

    » Mi dici perché lo facciamo? «

    Uh.
    Sai che non lo so? Cioè Daiki mi ha detto qualcosa per pm, ma sto troppo spostato con la testa per ragionare in modo coerente: diremo che devi andare nella villa a fare una cosa supersegreta che nessuno deve sapere per motivi di trama perché sennò Daiki si incazza e ci stupra tutti. Specialmente tu che leggi.

    » Partiamo bene. «

    Dai che mi ricorderò di cosa dobbiamo prendere prima che morirò.
    O prima che venga ucciso. O prima che dimentichi di avvisare che potrei anche non postare più sul forum.

    » EH? COSA? «

    NO! Fa finta che non abbia detto qualcosa.
    Comunque, eri insieme a questo gruppo di cosi strani. E DIO, perché me li servite su un piatto d'argento? No dico, perché? Lo fate apposta? Volete che io vi prenda per il culo: lo bramate! E allora, via alle danze:

    Il primo che adocchiasti aveva... la tuta? Oddio santo, ma fa sul serio? Cos'è venuto a fare jogging in parco? No cristo, guardalo bene: sembra uno stupratore seriale. Di quelli che usano le loro tecniche ninja-naruto per ingravidare giovani marmotte in età da covata (?).

    Poi c'era quello di Twight, Edoardo Cullen. Sì dai s'è capita la battuta: un vampiro. Oh aspetta. Un vampiro? Eravate fratelli di Caino quindi? (ma caino a chi? prova a ripeterlo stronzo di merda ti spacco la faccia!).

    Quindi era la volta di... beh non me ne tiene di leggermi quello che ha scritto. Dall'account leggo Alastor Krane, quindi suppongo sia una spada a forma di Gru
    [se voi bigotti moralisti non avete capito la battuta, ve la traduco:
    Alastor è la spada di Dante in Dante Mannaggia il Cazzo;
    Krane, se scritto con la C di CAZZO significa Gru, che può essere sia una gru monta pacchi o una gru animale;
    e comunque fatevi una cultura! ]
    .

    Ah e come non contare nel circo degli scemi pagliacci una simpatica carta di pecora azzeccata con lo sputo su due o tre ossa. Ecco il classico detto "avere scheletri nell'armadio". Lui, invece, chissà quanto umani aveva nel suo armadio/guardaroba/conservaroba/cassapanca/cassadamorto e via discendo.

    Per ultimo, stando al post del QM, c'era Brifos. Però dai, non ha ancora postato e non voglio sfotterlo senza aver letto del famoso sfarfallio del corno. Chissà se lo fa pure quando deve andare in bagno?

    OH OH ERRATA CORRIGE. CAZZO.
    Non è uno zombie scemo saggio: è una scema pagliaccia girovaga. Correggo! Mi spiace, scusate!

    » Senti la finiamo con questo post? Mi stai innervosendo. «

    Ok. Kira says che devo chiudere.
    E io, chiudo.



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    Consumi: il tempo

    Equip:

    LaManoDiScimmia

    Passive:

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    Queen II Kira e KQ (famiglio) condividono il senso della vista

    A Night at the Opera Auspex energia vitale

    Good Company Passiva di Charm (risulta attraente per le donne)

    One Vision Discernimento bugie/verità

    Famigli: Killer Queen, attualmente inattivo.
    Sheer Heart Attack, come sopra.

    PS: trovate ogni cosa descritta in scheda E DAL MOMENTO CHE MI SONO FATTO UN CULO COSì PER RENDERLA BELLA E GRADEVOLE DA LEGGERE, non mi offenderei se voi andaste lì di tanto in tanto a leggere le cazzate che ci ho scritto. Comunque, vi stimo. Credo :tau:
     
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    .†.Amakudari.†.

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    I cancelli dell'immensa sfarzosa villa erano rugginosi e cadenti; gli alberi che vi si intravedevano all'interno erano scarni e spettrali. Il giardino, come tutto in quel posto, sembrava morto: niente più che una carcassa con l'abito della festa, vestita elegantemente per la propria sepoltura.

    Gli occhi grigi dello straniero si spinsero fino all'ingresso e poi più su, fino alle finestre dai vetri crepati e le tende lacere e impolverate, strappate in più punti da quelli che sembravano atti di forza, e mangiati dalle tarme, fino allo svettante tetto della magione, ben poco visibile dalla sua posizione.

    Un ringhio basso alle sue spalle sottolineò l'ennesimo moto d'inquietudine del suo compagno di viaggio, suscitando un crepitio perplesso lungo il corno aureo che gli sormontava la zazzera blu cobalto: si disse che, probabilmente, avrebbe dovuto rassicurare il grosso animale dal pelo algido e luminescente -tanto irto e crespo all'apparenza quanto soffice e morbido al tocco- che gli camminava dietro... ma venne preceduto.

    « Stà tranquillo Kiten. »

    La dolce voce d'usignolo della fanciulla risuonò pacata e conciliante.

    « Ci hai già accompagnato, ed è abbastanza.
    Non occorre che entri anche tu, se non vuoi... »


    Gli parve quasi di sentire il suono di quelle labbra mentre si piegavano in un sorriso gentile.
    Si voltò a guardarla.

    png

    "Brifos. Non immaginavo che dei bambini scomparsi nel Pentauron potessero destare il tuo interesse...ma presumo che tu sia qui per motivi accademici legati ai fenomeni occulti. O mi sbaglio?"

    Nel ritrovarsi davanti una persona diversa, il Demone delle Tempeste sbatté le palpebre un paio di volte, e mentre il corno aureo sfrigolava una scintilla azzurrina, gli occhi bigi si soffermarono sul suo interlocutore: ricordava -per forma e stazza- i ningen in età adulta, anche se lo sgargiante mantello rosso che vestiva e il volto in parte nascosto rendessero azzardata una diagnosi in quel senso; in più, considerato che il mascherarsi -per quel che ricordava dei suoi anni nel Makai- era un'abitudine di gente losca e poco raccomandabile, da cui gli era stato insegnato a diffidare, il gigante preferì non sbilanciarsi in interazioni avventate e osservare le sue intenzioni.

    "Noi ci siamo già visti una volta, mi pare, anche se non ci siamo mai presentati..."

    L'uomo che gli aveva rivolto la parola spostò poi le sue attenzioni su Athur, e mentre il Raitei disponeva per il proprio cervello una registrazione sommaria di quel che gli accadeva attorno, riportò assorto lo sguardo su Villa Laurent: era una bella abitazione a più piani, dall'aspetto chiaro e luminoso nonostante l'alone di decadenza che aveva iniziato ad intaccare qui e là mura e giardino con tocchi quasi impercettibili... e il suo primo pensiero fu che era diversa dall'altra, e si chiese se quanto visto poc'anzi fosse stato un sogno, un'illusione, o un frammento dei suoi perduti ricordi.

    " Sono lieto che vogliate aiutarmi in quest'indagine. Il mio nome è Cole Begum e il mio lavoro è lo studio dei fenomeni paranormali, ho aperto io questa pista nelle indagini.
    La mia idea è di concentrasi prevalentemente sul mistero di questo posto.
    Quando lo avremmo compreso ci sarà più facile dedurre dove si trovino i dispersi."

    il ragazzo con gli occhiali li richiamò all'ordine con le prime indicazioni
    " Stando al materiale da me consultato è alquanto probabile che dietro a questi fenomeni vi sia uno spirito. Ora voglio solo ricordarvi che queste presenze non sempre comunicano o ragionano nel nostro stesso modo e talvolta non si rendono persino conto di essere morti. Tenetelo bene a mente."

    Con fare meccanico e nessuna emozione particolare, la Corona Indaco abbassò lo sguardo sul taccuino rimastogli aperto in mano -dove aveva lasciato un pensiero a metà- e riprese da dove si era interrotto, facendo scorrere la penna in una fluida scia d'inchiostro fino a concludere l'osservazione; poi, proseguì con la presa di appunti delle nozioni snocciolate dal Signor Begum.

    "Pare che in questo caso i fenomeni si manifestino più spesso a coloro che entrano ripetutamente nell'abitazione o che stanno alloro interno per un tempo prolungato. Quindi durante i primi giorni i rischi dovrebbero essere bassi. In teoria..."

    Trascrivendo ogni informazione fornita dal referente dell'indagine, l'Amal prese diligentemente nota di dettagli e riflessioni personali, ripromettendosi di scremare le ipotesi valide dalle conclusioni sbagliate una volta sul campo, e solo in compagnia di Arthur -l'unico con cui avesse già avuto modo di affiatare i propri metodi di analisi-, di cui sentiva l'inconfondibile scribacchiare accanto a sé,
    come una confortante voce amica.

    Una rassicurazione non indifferente, visti i compagni d'avventura che gli erano capitati nei suoi ultimi viaggi studio: tra il vampiro e il mercante cui aveva dovuto star dietro nella Torre Nera scovata a Nord, e l'assassino con l'abitudine di gettarsi avanti senza riflettere nelle insidiose vie di Serendip nelle sabbie del Sud, non gli avrebbe fatto male poter contare su qualcuno di serio, assennato e affidabile.

    "Suppongo che vi siate documentati più o meno tutti su quanto successo di recente e sulle voci riguardo all'abitazione. Comunque se avete domande a riguardo, fatele pure ora."

    Quando venne il momento delle domande, il Figlio della Tempesta si prese ancora qualche istante per riflettere mentre gli altri presenti esprimevano i loro interrogativi, prestando attenzione a tutto, ma appuntando sul taccuino solo i quesiti maggiormente pertinenti e capaci di rappresentare un buono spunto di riflessione. Si interruppe solo per rispondere formalmente alla domanda indiretta della Corona Azzurra.

    -Infine chiederei a ciascuno dei presenti, per questioni di sicurezza,
    quante volte è già entrato in questa villa e per quanto tempo.

    chiese il Vampiro, lanciando un'occhiata a ciascuna delle persone radunata in giardino
    -Io non l'ho mai visitata prima d'ora.

    « Il mio nome è Brifos. Piacere di conoscervi. »
    recitò la formula di rito agli astanti, ricordandosi di mostrarsi educato
    « Non sono mai stato a villa Laurent. »

    Chiuse la birto, la impigliò nella rilegatura del taccuino e infilò il tutto nella bisaccia, e in quel momento si accorse che una delle ragazze del gruppo -proveniente come lui dall'Est- stava in piedi sulle mani, e gli occhi bigi si soffermarono a fissarla inespressivi, mentre il conro aureo crepitava uno scintillio perplesso; poi, qualcuno si schiarì la voce, e allora il Demone delle Tempeste si concentrò sull'altro compagno di gruppo.

    - Alexis Malvae, per servirvi. Sono stato una volta nella villa.
    si presentò quello – anche lui, vestito di un mantello scarlatto
    - Ma molto tempo fa, non ricordo granché del suo interno.

    Il mio nome è Isha Tandris, mai entrata nella casa e ho tre domande.
    si presentò subito dopo l'Arlecchina, ora in equilibrio su una sola leva
    Cos’è uno spirito? Da dove provengo non esistono.
    È possibile colpirlo con delle spade? È se queste fossero ricoperte di energia?


    Mentre una ronzante scintilla d'approvazione gli percorreva il corno aureo, il Raitei considerò che si trattava di ottime domande: la dicitura “spirito”, dopotutto, abbracciava un vasto campionario di creature, e una definizione più settoriale dal responsabile del caso sarebbe di certo risultata più precisa; gli ultimi due quesiti -strettamente interconnessi- avrebbero invece fornito dati di rilevante importanza per la parte più pratica della questione. Depennò quei quesiti dalla lista e ne espose uno diverso.

    brifos2
    « Ci sono testimonianze circa il modo in cui il fenomeno si manifesta? »
    si informò, appuntando lo sguardo insondabile su Cole, e aggiungendo la specifica
    « Segni rituali, voci, apparizioni a dati orari o similia... »

    Attese di udire la sua risposta, e poi rimase in quieto sovrappensiero mentre elaborava i dati ricevuti... almeno finché la voce del collega lo riportò alla realtà; con la solita espressione vuota, il Demone delle Tempeste si volse verso il Vampiro e lo fissò in volto.

    -Brifos, conosci questo signore?

    « Può darsi. »
    ammise, tornando a guardare l'uomo che gli aveva rivolto la parola

    Per Palanthas passava sempre tanta di quella gente...


    jpg

    Poteri Passivi


    Mantra
    Grazie alla particolare genesi, il Raitei è sensibile alle alterazioni del campo magnetico emesso dalla massa dei corpi e dagli spostamenti d'aria attorno a lui, ricavandone la capacità di vedere a 360° -sia alla luce del giorno che nell’oscurità più fonda- e di captare gli spostamenti di qualsiasi cosa entro un raggio di 30 metri, individuando nemici nascosti (mimetizzati, sdoppiati et similia) dall’esposizione all’elemento.
    Tale abilità sfrutta un livello superiore di percezione che viene anche chiamato “occhio interiore”: si vocifera che alcuni ciechi siano in grado di utilizzarlo in sostituzione della normale vista, e molti sostengono che in realtà le percezioni sono offuscate dall’inganno dei sensi, senza i quali sarebbe possibile oltrepassare senza difficoltà quelli che gli umani credono i loro limiti; questa consapevolezza rende più sensibili e difficilmente influenzabili da allucinazioni, suggestioni e concretizzazioni psichiche.
    [Vista Cieca | Sense Illusorio | Sense Psionico]


    Levitazione
    L'empatia esistente tra il Demone delle Tempeste e il vento -che per metà compone il suo essere- gli permette di galleggiare liberamente nell'aria e librarsi in volo senza il minimo sforzo ogni volta che lo desidera; sfruttando le correnti atmosferiche, può sollevarsi ad una distanza massima di 5 metri dal suolo.
    [Volo]


    Hado
    Secondo la tradizione spirituale giapponese, ogni cosa possiede una forza vitale, un’energia dotata di proprietà speciali e potere di trasformazione; questa prende il nome di "Hado" -che tradotto letteralmente significa "movimento ondulatorio" o "vibrazione"-, e la credenza che sia con esso possibile far fronte alle difficoltà non è del tutto infondata.
    Brifos è uno degli Xolot, personificazione degli elementi che la Notte della Grande Tempesta gli diedero i natali, e un'eco di queste forze -da sempre rappresentazione del potere più selvaggio- ancora permane dentro di lui, conferendogli un supplemento di energia con cui fronteggiare le avversità.
    [+10% di Mana]


    Memento
    Memento è una parola latina traducibile come “Ricordati”, un monito spesso associato ad altre locuzioni che recano -in molte varianti- il senso intrinseco di conservare sempre una piena consapevolezza di sé stessi in ogni situazione, senza dimenticare la transitorietà delle cose e il fatto che tutto può cambiare in un momento; avendo fatto suo questo principio -pur adattandolo al proprio stile di vita-, Brifos ha imparato a sviluppare una prontezza istantanea nel richiamare ogni genere di suo potere, esternando tutta la propria forza senza necessità di ricorrere al filtro del ragionamento.
    [Istant-Casting]


    Ataraxia
    L'Atarassia è un termine filosofico -tipico dell'epicureismo e dello scetticismo- che indica una condizione esistenziale ideale, caratterizzata da assoluta imperturbabilità di fronte alle passioni... e, perciò, esente da ogni dolore.
    L’estrema impassibilità del Demone delle Tempeste, unita alla forza sviluppata per sopravvivere alle asprezze della sua terra natia e alla filosofia maturata con i suoi lunghi studi, gli ha permesso di imparare ad esercitare quel distacco, e non solo dalle rare emozioni che talvolta si affacciano nell’orizzonte dei suoi imperscrutabili pensieri, ma anche -se non soprattutto- in reazione agli stimoli fisici, rendendo Brifos immune ai naturali handicap che il dolore comporta.
    [Resistenza al Dolore | Anti-Malia]


    Intuizione
    La presenza di un gran numero di anime compresse nell’essenza del Figlio della Tempesta è rimasta per lungo tempo tra le latenti potenzialità inespressa del Raitei, fino a che la meditazione, lo studio e l’ascesi lo hanno inconsciamente portato a comprendere le essenze con una nuova accezione: quella dei legami empatici possono mettere in connessione due o più spiriti. Questa passiva permette di vedere i legami karmici (flussi di natura energo-emotiva) tra due creature, permettendo di riconoscere il vincolo che lega due amici, due innamorati, un allievo e un discepolo, ma anche ciò che si instaura tra un mago e i suoi famigli - o evocazioni.
    [Vista Karmica]


    Rianimazione
    L’elettricità che scorre nel suo essere, come il sangue nelle vene, fa in modo che il Ratei non muoia mai: gli impulsi elettrici continuano ad alimentare l’encefalo, a mantenere attivo il circolo cardiaco e a preservare perfettamente reattive le funzioni motorie e i suoi riflessi. Può restare K.O. per qualche tempo, ma il Signore del Fulmine si riprenderà sempre, dopo la sconfitta.
    [Immortalità]


    Voce della Saggezza
    E' questo un suono che tutti possono udire, perché scaturito dall'alta sapienza di coloro che lo pronunciano; la volontà dei Saggi muove questo potere, così che dalla loro giusta voce escano parole che agli altri appaiono profondamente sapienti, e pertanto degne di rispetto, così come degno di rispetto sarà -per chi ascolta- colui che parla.
    Una malìa, un'azione per convincere anche i più scettici della grandezza dei Sapienti di Endlos, sicché al loro volere il verbo infonda in chi le oda un tale rispetto da non dubitarne, e se verrà pronunciato un comando, vorranno eseguirlo senza proteste, quasi fosse l'ordine del loro più caro e severo dio.
    [Aura di Saggezza]

     
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    Bambini scomparsi, sospettato il coinvolgimento di uno spirito.
    Niente paura, c'è l'Agente Panamon Thules!

    In passato avrebbe tirato fuori il fascicolo riguardante un caso come quello da una montagna di segnalazioni tutte dello stesso tipo. Era quello che in gergo chiamavano ciarpame.
    Non che i crimini denunciati fossero di poco conto, anzi molte volte erano parecchio efferati.
    Eppure se il colpevole non era uno Spirito -e spesso fantasmi e spettri non c'entravano nulla- non era affare loro occuparsene, non rientrava nella giurisdizione del Reikai.
    A dirla tutta l'Organizzazione stessa invitava caldamente i suoi agenti a non immischiarsi nelle faccende degli umani.

    Per questo era considerato ciarpame.
    Segnalazioni fasulle e sospetti inutili. In genere solo spreco di tempo, energie e risorse.
    E quando anche c'era davvero uno spirito di mezzo raramente era qualcosa di serio o di cui preoccuparsi.
    Qualche volta gli spiriti c'erano davvero, ma non avevano commesso alcun crimine rilevante.
    E magari avevano tutti in permessi in regola!

    Anche se qualche volta potevano nascondersi dei casi interessanti e pericolosi.
    Ragion per cui si era ritrovato a lavorare su faccende simili più e più volte.

    E' facile individuare un pericolo quando il fascicolo è già bello bollato con il timbro di classe A o S.
    Ben più difficile è portare avanti un'indagine con poche prove certe e dalla casistica incerta.

    In ogni caso non era più nell'Organizzazione. Non aveva più rigidi protocolli da rispettare e linee di condotta da seguire.
    Avrebbe dato il suo contributo alle indagini, che ci fosse o meno lo zampino di uno Spirito.

    Cosa di cui sembrava così tanto sicuro il signor Cole Begum, l'uomo che li aveva convocati là davanti alla villa Guerin.
    Maestosa e decadente sembrava essere il fulcro del mistero.

    Il Koala in smoking non era però l'unico interessato al caso.
    La notizia aveva invero attirato un folto gruppo di persone, tra cui l'ex-agente riconobbe l'amico Alexis Malvae, che non mancò di salutare.

    Terminato il discorso introduttivo del Begum giunse il momento delle presentazioni e delle domande.

    Il primo a presentarsi -ma non a parlare- fu l'uomo dagli occhi d'argento e i capelli corvini.
    Il suo nome era Arthur Friederick Giles.
    Dava l'idea di essere bene informato sui fatti e di possedere dimestichezza con faccende di quel tipo.

    Terminò il suo intervento ponendo ai presenti una domanda, chiedendo cioè se avessero mai visitato la villa.

    Seguirono Alexis e Isha che chiese cosa fosse uno spirito.
    Fu strano sentire una cosa simile. Sia per il suo passato sia perché tutto intorno a lui fluttuavano invisibili ai più gli spiriti del Lago delle Anime di cui era il punto fisso.
    Preferì tacere.

    Parlò poi il gigante dai capelli e blu.
    Subito dopo prese la parola.

    “Io sono Panamon Thules, piacere di fare la vostra conoscenza.”

    Terminati i convenevoli proseguì.

    “Non sono mai stato qui.”

    Omise che quella frase non si riferiva solo alla villa.
    Era la sua prima volta nel Pentauron, la prima volta che spingeva tanto ad ovest.

    “Ahimè devo confessare che mi mancano informazioni di base che per molti di voi saranno già note. Di questo mi scuso in anticipo. Allora... quanti erano i bambini scomparsi? E quanto tempo è trascorso dalla loro sparizione?”

    Prese una pausa.

    “Da allora c'è stata qualche segnalazione di eventi sospetti? Altre sparizioni?”

    Un'altra pausa.

    “Negli ultimi cinquanta anni quante vittime si contano? Ed ogni quanto si sono verificate le sparizioni?”



    Equip:

    Rivoltella degli Spiriti Dormienti
    La Rivoltella degli Spiriti Dormienti è un capolavoro dell'ingegneria bellica spirituale. Realizzata con una lega psico-reattiva ed in grado di gestire grandi quantità di energia spirituale. Dal punto di vista costruttivo è dotata di un tamburo a cinque colpi ed è caratterizzata da una canna da fuoco squadrata e lunga 20 cm, i cui lati sono arricchiti e fregiati da due croci dai bordi ornati. Nella sua interezza appare di un grigio chiaro lucido, fatta eccezione per il calcio realizzato e sagomato con un legno pregiato e resistente di colore scuro.

    Per quanto riguarda le peculiarità offensive può funzionare come una normale rivoltella dotata di 5 colpi. Sebbene il suo vero potenziale venga fuori solo quando usata dall'Agente Thules.

    Passive:

    Lago delle Anime
    La genesi del nuovo corpo di Panamon fu un momento particolare. Un'anima esposta che tentava di riplasmare una forma fisica in cui incanalarsi. Centinaia di anime dimenticate e spiriti senza nome vennero attratti in quel punto nel Reikai e vennero influenzate dal processo in atto. Si fusero creando un agglomerato spirituale, un'entità collettiva che prende il nome di Lago delle Anime. Queste entità emergono nel mondo degli spiriti quando un insieme di anime convergono casualmente su un qualcosa che generalmente viene chiamata punto fisso del Lago. In questo caso fu proprio il neonato Panamon Thules a divenire il centro di questo Lago, che per sempre lo accompagnerà fino al momento della sua morte. Allora potrebbero accadere due cose, o la dispersione dell'entità collettiva o la stessa anima di Panamon si fonderà con le altre ad un livello superiore.

    Il lago delle Anime si estende in un raggio di 30 metri intorno al corpo di Panamon, è invisibile alla maggior parte delle creature e di norma non ha interazioni col mondo materiale.

    L'affinità con questo ente sovrannaturale ha di fatto sviluppato a livello inconscio le doti dell'Agente, dandogli un'affinità superiore con le proprie energie di spirituali.
    [Passiva di Istant Casting]

    Sussurri del Lago delle Anime
    Il lago delle Anime e Panamon Thules hanno un legame profondo. L'Agente può comunicare con questa presenza che lo accompagna fin dalla nascita e viceversa anche le anime del lago possono comunicare. Sussurri silenziosi che solo Panamon può sentire e che gli permettono di percepire le anime o gli spiriti che penetrano nel raggio d'azione del suo Lago.
    [Passiva di Auspex]
     
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    E partì un rapido giro di domande e presentazioni da parte di quasi tutti i presenti. Fu curioso sapere che uno di loro fosse già stato lì e magari sarebbe potuto tornare utile.
    Stava quindi per iniziare a rispondere a quanto chiestogli quando l'apprendista, per qualche ragione colpita dalle parole dell'Eldar, lo anticipò.
    " Anche io pensavo che non ci fossero non mio mondo d'origine, fino a quando non me li sono trovati davanti. Se qualcosa non si manifesta non vuol dire che non c'è e non ci metterei una mano sul fuoco sulla loro assenza nel tuo...
    " Naomi!"
    La richiamò il mentore, per poi riprendere a parlare. Sapeva il perché di quella reazione, come che la posa dell'interlocutrice probabilmente avesse irritato l'allieva, nonostante le stranezze però dovevano continuare ad affrontare la questione seriamente.
    " Spirito è un termine generico per indicare l'essenza più profonda di un vivente o creature legate in qualche modo al mondo mistico e distaccate da quello materiale. Si tratta di qualcosa di eterno e che non può mai essere completamente distrutto.
    La nostra anima, chiamatela Io, mente o come volete, può definirsi tale e infatti sopravvive al corpo. Uno spirito può però anche essere un'entità nata già immateriale che incarna l'essenza di un concetto, la coscienza di un logo o il suo guardiano. Talvolta persino i messaggeri delle divinità sono ritenuti tali.
    Per quanto concerne la possibilità di colpirli, essendo staccati dalla materia le armi tradizionali in genere non hanno effetto su di loro, mentre invece la magia e qualsiasi altro flusso energetico risulta efficace."

    Fece una piccola pausa, per poi rivolgersi esclusivamente alla donna.
    " Visto che è la prima volta che sente parlare di simili cose, le raccomando di pensarci bene prima di entrare. Nessuno la obbliga a farlo."
    Il fatto che non conoscesse nulla riguardo a tali fenomeni e quell'assurda posizione gli stava dando da pensare. Chissà, magari poi avrebbe potuto persino dimostrare di avere sufficiente buon senso da non essere definita una turista, ma per il momento ne dubitava.
    " È probabile che la o le presenze spirituali in questione siano anime di defunti che non hanno trovato pace o hanno ancora qualcosa da fare qui."
    Proseguì, ricollegandosi alle domande dello shinobi.
    " Sicuramente il Folklore del Pentauron può aver contaminato le nostre informazioni, alterando i fatti. Senza contare che disponiamo di ben pochi dati per arrivare a delle conclusioni e pertanto non prendete per certa nessuna delle deduzioni fatte finora. Le mie sono solo mere ipotesi, che ciò che incontreremo potrebbe smentire."
    Poi rispose ad Arthur Friederick, aggiungendo anche delle considerazioni.
    " Per quanto riguarda i bambini; no, non avevano legami con la famiglia nobiliare.
    Tuttavia i membri della casata sembrano essere state delle vittime preferenziali. Ufficialmente il barone è morto di una rara malattia e una sorte analoga è toccata ai suoi due figli. Il più grande, Marin, si è spento a seguito di uno strano malore venti giorni dopo la morte del padre, seguito dal fratello, Rodrigue, due settimane dopo. Quest'ultimo presentò evidenti segni di strangolamento, ma al momento della morte era solo in casa e nessuno afferma di aver visto qualcuno entrare nella villa, né si sono campioni di un possibile aggressore. La madre in quel periodo non era presente e non è tornata ad abitare stabilmente lì.
    Ovviamente si è pensato a un collegamento tra le tre morti, ma si è pensato che fosse opera di un ipotetico nemico dei Guerin che però non fu mai trovato. La pista sovrannaturale è stata teorizzata solo dieci anni dopo e gli altri rami della casata hanno sempre osteggiato simili indagini all'interno dell'edificio."

    Infine soddisfò la richiesta degli ultimi due.
    " Le testimonianze che abbiamo sono dalla servitù che si occupò dell'abitazione qualche anno dopo la morte del barone. Parlavano di strani incidenti: tipo mobili che tendevano a cadere a chi passava nei paraggi o spinte che facevano precipitare dalle scale e ovviamente di sparizioni. Quest'ultimo sono l'aspetto più interessante, dato che avviene di punto in bianco e senza lasciar traccia delle vittime.
    L'unica fonte che abbiamo a riguardo è il diario di un mio collega che aveva indagato nascostamente sulla questione, anche lui scomparso e padre di uno dei bambini."

    Aveva taciuto a lungo su quel particolare, ma non aveva più motivo di farlo: adesso che quegli aristocratici avevano acconsentito a collaborare non avrebbero più potuto tirarsi indietro, neanche se avessero saputo quello scomodo particolare.
    " Purtroppo ci sono continui rimandi a due diari che non siamo riusciti a trovare, senza i quali è davvero difficile interpretarne il contenuto. Da quanto ho capito chi sparisce sembra che venga portato in una parte... nascosta della villa e al momento del fenomeno il tempo prende a scorrere in maniera diversa. Sembra che comunque questo collega sia riuscito ad entrare ed uscire da quella zona, ma purtroppo non è spiegato come.
    Probabilmente i dispersi sono lì e a tal proposito è avvenuto tutto circa dieci giorni fa, dopo i quali non è successo nulla di strano."

    Il che poteva dire che per i bambini non ci fosse più nulla da fare, ma non era detta l'ultima. In fondo non comprendevano ancora la vera natura del fenomeno e cosa succedesse al chi coinvolgeva.
    " Per gli avvenimenti recenti, provvederà a spiegarle tutto la mia apprendista. Signor Panamon"
    Quindi si volse per aprire la porta, mente Naomi illustrò i fatti alla creatura maledetta.
    " Quasi dimenticavo: sono stato già nell'edificio. Ieri ho fatto un rapido giro per corridoi di tutti e tre i piani. Non ho notato nulla di strano, a parte l'aura degli interni. È difficile descriverla e credo che la cosa migliore sia percepirla personalmente."
    Quindi varcò la soglia assieme al resto del gruppo.

    Proprio come aveva spiegato Cole, chiunque avesse posseduto capacità percettive particolari avrebbe notato qualcosa di strano. Masahiro per esempio avrebbe iniziare a sentire la presenza di energia magica negativa in corrispondenza delle pareti e di qualsiasi altro punto della struttura. Tuttavia non erano i muri o i pavimenti ad emanarla: quell'energia era come un'ombra proiettata da qualcos'altro. Il problema era capire cosa. Risposta che avrebbe potuto trovare Brifos, osservando i legami karmici. Quel posto sembrava come essere legato a un altro appartenente a un piano dimensionale differente, probabilmente parallelo e forse dotato in qualche modo di una coscienza che lo rendeva collegato a quello in cui stavano loro.
    Dopo poco due membri della squadra si sarebbero separati dagli altri: Brent sarebbe andato verso l'ala ovest, uno degli avventurieri avrebbe invece preso le scale per andare al secondo piano.
    " Se proprio volete andare. Il punto di ritrovo è alla sala da pranzo, facciamo tra venti minuti."
    Disse, per poi sospirare e dire qualcosa a Naomi.
    Pochi minuti dopo, facendosi strada tra corridoi e stanze con mobilia coperta da teli bianchi, allo scopo di proteggerla dalla polvere. Coloro che erano rimasti nel gruppo principale e che possedevano la facoltà di percepire coloro che erano o erano stati vivi, avrebbero notato qualcosa di strano: l'aura di un'anima di un defunto, seguita da quella di un vivente. Tuttavia, come aveva già percepito il Ninja, più che vere e proprie aure sembravano la loro proiezione.
    Comunque presto le due sarebbero scomparse presso un corridoio laterale che conduceva all'ala Est. Cole si fermò un attimo, come se volesse riflettere sul da farsi, poi riprese a camminare verso la sua destinazione: la sala da pranzo.
    Che fare? Continuare a seguirlo? Provare a fargli deviare il percorso? Oppure sfruttare quei venti minuti per staccarsi dal gruppo?
    Di posti interessanti e in cui si potevano trovare indizi ce ne erano: l'ala ovest, adibita alle cucine e alle stanze della servitù su tutti tre i piani; l'ala est, in cui vi erano le stanze degli ospiti e poi i tre rispettivi piani. Il primo era quello "aperto al pubblico" e vi erano stanze come il salone dei ricevimenti o la sala da pranzo (in cui era stato organizzato il buffet a cui aveva preso parte Alexis). Il secondo era adibito a tutte le attività professionali dei membri della casata, con stanze simili ad uffici dove si discuteva di affari, di questioni politiche o se dare qualche finanziamento a qualche gruppo di ricerca. Poi vi era il terzo, in cui vi erano le camere da letto e le stanze private della famiglia. Infine c'era il giardino sul retro, molto più grande di quello sull'ingresso, nel quale vi era una piccola cappella privata, affiancata ad un mausoleo.
    Insomma, c'era solo l'imbarazzo della scelta.
    Potete decidere di separarvi dal gruppo quando volete. Ricordatevi però che potrete percepire le due proiezioni delle aure solo se starete in gruppo con Cole fino a quel punto.


    Edited by ..Daiki.. - 7/7/2013, 12:38
     
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    Anche io pensavo che non ci fossero non mio mondo d'origine, fino a quando non me li sono trovati davanti. Se qualcosa non si manifesta non vuol dire che non c'è e non ci metterei una mano sul fuoco sulla loro assenza nel tuo...

    [center]Spirito è un termine generico per indicare l'essenza più profonda di un vivente o creature legate in qualche modo al mondo mistico e distaccate da quello materiale. Si tratta di qualcosa di eterno e che non può mai essere completamente distrutto.
    La nostra anima, chiamatela Io, mente o come volete, può definirsi tale e infatti sopravvive al corpo. Uno spirito può però anche essere un'entità nata già immateriale che incarna l'essenza di un concetto, la coscienza di un logo o il suo guardiano. Talvolta persino i messaggeri delle divinità sono ritenuti tali.
    Per quanto concerne la possibilità di colpirli, essendo staccati dalla materia le armi tradizionali in genere non hanno effetto su di loro, mentre invece la magia e qualsiasi altro flusso energetico risulta efficace.
    Visto che è la prima volta che sente parlare di simili cose, le raccomando di pensarci bene prima di entrare. Nessuno la obbliga a farlo.


    L’arlecchina posò il proprio sguardo sulla ragazzina che aveva parlato, non le piaceva che la si prendesse per una sciocca, soprattutto che a guardarla dall’alto in basso fosse una ragazzina la cui esperienza più traumatica era stata probabilmente lo spezzarsi un unghia prima del ballo scolastico.

    Oh no, non credo che cose del genere sarebbero potute esistere nel mio mondo natio…per il loro stesso bene.
    Sarebbero state facile preda di demoni maggiori grandi come edifici che li avrebbero smembrati e fatti a pezzi in preda alla loro insaziabile fame di anime, evidentemente il tuo mondo d’origine dev’essere un posto piuttosto tranquillo.
    Inoltre sono qui per capire le dinamiche di questo mondo, non ci penso proprio a tirarmi indietro proprio adesso, Sylvanas se la prenderebbe se pensasse di aver reclutato una codarda.


    Le sue parole, tranne le ultime da cui traspariva l’ammirazione, erano chiaramente intrise di veleno perché se c’era una cosa che non sopportava era l’essere considerata una stupida.
    In ogni caso finì di ascoltare paziente il resto della spiegazione, piuttosto paga della scoperta che se usava i suoi poteri psion sulle lame queste avrebbero potuto fare a pezzi quelle specie di creature minori spirituali.
    Era evidente che il mondo in cui era capitata non aveva portali che conducevano direttamente nel mondo dei demoni, altrimenti tali creature non sarebbero probabilmente potute esistere nemmeno lì.
    Cominciò a chiedersi quali altre fondamentali differenze di erano tra la galassia in cui era nata e cresciuta e quella dimensione, Endlos.

    Quando ebbe finito di parlare e il gruppo cominciò a muoversi, con un’agile capriola Isha si rimise in piedi, per poi seguire con il suo passo lungo e aggraziato il gruppo badando bene a non farsi distanziare ma anzi cercando di rimanere a poca distanza dal sig. Cole.
    Anche quando il gruppo decise di separarsi, preferì rimanere con Cole, sembrava decisamente il più competente anche e non solo perché li aveva praticamente ingaggiati lui, quindi le sembrava più logico rimanergli affianco se desiderava imparare alcuni dei segreti di quel mondo così strano ai suoi occhi neri.
    Mentre camminavano vide Cole fermarsi un attimo, aveva percepito anche lei la presenza di quelle che sembravano un paio di entità che però non riusciva a vedere con la vista, solo i suoi poteri mentali latenti l'avvisavano che in quel luogo non tutto era come sembrava.
    Comunque decise che non avrebbe seguito ciò che aveva percepito, avrebbe potuto essere una trappola, un vicolo cieco o chissà cos'altro, per il momento era più saggio rimanere con Cole e coloro che avevano deciso di non separarsi.
    La casa era certamente enorme e piena di luoghi da esplorare, ma sapeva bene che se si fossero divisi eccessivamente sarebbe stato estremamente semplice per gli spiriti attaccarli e preferiva evitare di dover distruggere un muro per fuggire e tornare a Fanedell con la coda tra le gambe.
    Decisamente avrebbe preferito evitarlo.
     
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    Interni della Villa, Argenstella.
    Presidio Centrale, Endlos.

    Appuntò anche quelle informazioni sul suo taccuino, concedendosi qualche attimo per riflettere. Nonostante la chiarezza delle informazioni, era e restava una situazione estremamente complessa: innanzitutto la scelta delle vittime. Nonostante gli appartenenti alla famiglia fossero le "prede favorite", era possibile che anche altri finissero nello stesso modo.

    Alla luce di ciò, l'idea di uno spirito vendicativo era scartata, ammesso che le informazioni date fossero esatte. Aveva eliminato dalla lista anche un Poltergeist, altresì chiamato "spirito chiassoso", famoso per manifestarsi con rumori sinistri dovuti a spostamento di mobili o oggetti rotti. Sapeva che a volte aggrediva anche le persone... ma non gli erano note situazioni in cui le aveva fatte sparire letteralmente, come in quel caso. Da ignorare erano anche i casi di Doppelgänger ed apparizione da Crisi, totalmente diverse in modalità e tipologia, come anche le infestazioni più classiche, dato che in quel caso i morti ripetevano azioni all'infinito senza rendersi conto della presenza dei viventi e senza quindi attaccarli.

    A quel punto restavano le teorie di uno Spirito Guardiano messo appunto a guardia di qualche oggetto, ed allo stesso modo una Banshee, entità protettiva verso una famiglia da qualcosa o qualcuno non meglio identificati. A suo dire poteva perfino non trattarsi di anime defunte: la quantità di demoni e creature maligne su Endlos era spropositata, e non si sarebbe meravigliato di scovarne qualcuno tutto intento a far credere attraverso i propri poteri che quella casa fosse infestata. Ciò non toglieva che fenomeni inspiegabili era in atto da decenni, e loro dovevano comprenderne sia la causa che le modalità prima di prendere decisioni di sorta.

    -Quindi gli unici che sono già entrati sono il signor Begum ed il signor Malvae- diede un'altra occhiata ai suoi appunti per controllare di non aver sbagliato -A questo punto, mi permetto di consigliarvi di non girare da soli nell'edificio per nessuna ragione al mondo: se il modus operandi è davvero quello che è stato detto e non ci sono dettagli che ignoriamo, voi sarete i primi che potrebbero ritrovarsi vittima di qualche fenomeno paranormale.

    Con un movimento delicato, andò a posare il suo blocchetto di appunti nella tasca della giacca.

    -La stessa cosa vale per chi ha mentito o non ha risposto- continuò tranquillo, forse prendendo in fallo qualche bugiardo. Non che gli interessasse comunque, ma l'ipotesi della menzogna andava sempre considerata in gruppi così grandi e poco affiatati -Per la vostra sicurezza, sarebbe il caso che rimaniate con qualcun altro che possa intervenire e che non sia momentaneamente mirino di qualunque cosa stia facendo sparire le vittime.

    Detto ciò, con ancora di fianco il suo compagno Brifos, prese ad esplorare la casa in compagnia del gruppo. Quando uno dei presenti si allontanò, Arthur lo osservò sparire oltre le scale senza tuttavia seguirlo: poteva essere sospetto, ma personalmente preferiva rimanere con gli altri, Alexis... ma soprattutto Begum. Anche loro erano nel mirino, e differentemente dagli altri avevano parlato chiaramente: la sincerità era una nota importante, soprattutto in esperimenti come quelli.

    Quando poi giunse il momento di dividersi, Arthur si scambiò un'occhiata fugace con il compagno Saggio: sapeva di non dovergli spiegare niente; sicuramente era giunto alle sue stesse conclusioni ed avrebbe fatto il resto.

    -Brifos, cosa ti piacerebbe visitare?

    Ovvio era che l'avrebbe seguito, qualunque fosse stata la sua scelta, magari con Begum o Alexis, da usare come "esca".

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    m99

    Informazioni Generali


    • Riserva Energetica: 100%

    • Stato Fisico: Ottimale.

    • Stato Psicologico: Ottimale.

    • Energia spesa nel turno: 0%

    • Informazioni Generiche: //




    Equipaggiamento


    • Anello Galanodel [x]: Anello forgiato appositamente per Arthur, gli permette di muoversi alla luce del sole senza rimanere incenerito.

    • Occhio del Drago [x]: Spada a una mano in acciaio.

    • Sacca di Sangue [x]: Sacca impermeabile contenente mezzo litro di sangue.

    • Provette Vuote [x]: Semplici provette in vetro vuote e ben pulite: possono servire come contenitori.

    • Bisturi [x]: Bisturi medico sterilizzato. E' particolarmente tagliente ed è perfettamente utilizzabile come arma, oltre che per le operazioni chirurgiche o le semplici ricerche su cavie.

    • Siringa [x]: Siringa sterilizzata e sempre pronta all'uso: dagli infiniti utilizzi medici e scientifici, può anche fungere come arma.

    • Revolver [x]: Il revolver, rivoltella, o pistola a tamburo è attualmente un tipo di pistola a retrocarica a ripetizione semplice (tecnicamente arma corta a ripetizione multicamera monocanna), caratterizzata da un serbatoio a tamburo capace di compiere illimitate rivoluzioni intorno al proprio asse longitudinale; dal particolare moto del tamburo deriva il nome. Comprende anche un set di proiettili sia normali che d'argento.




    Abilità Passive


    • Dono Oscuro: Arthur è un vampiro, dunque clinicamente morto. A tale caratteristica conseguono vari vantaggi e/o svantaggi; ad esempio non emana calore, non può essere rintracciato attraverso strumenti di rilevamento di forme di vita (antiauspex), e non può essere ucciso se non con il famoso paletto in legno di frassino, di Siliquastro (comunemente chiamato "albero di Giuda"), Biancospino o semplicemente la luce del Sole. L'acqua santa gli provoca dolore ma non lo ferisce e tende ad allontanarsi dai crocifissi, nonostante non gli facciano nulla....insomma ha tutte le caratteristiche del classico vampiro. In più odia l'aglio ma solo perchè puzza. (Antiauspex + immortalità= 10 pt)

    • Visione Notturna: Essendo un vampiro, gli occhi di Arthur hanno la caratteristica di avere una nitida visione notturna, anche più potente di quella dei felini; esattamente come se fosse pieno giorno. (Scurovisione= 5pt)

    • Maestro della Mente: Inquanto psion ormai da tempi antichi, Arthur ha ottenuto, grazie ad un'esperienza praticamente millenaria, la capacità di riconoscere qualsiasi attacco psichico -percependone a volte anche la tipologia- atto a ledere o manipolare la sua mente o quella di chi gli sta intorno. In termini di gioco la passiva non serve come protezione ma come sentore di allarme qualora avvenisse un attacco da parte di un nemico, così da ricorrere alle giuste difese. In più funge anche come difesa da malie. (Antimalia + sentore raggiri mentali = 10 pt)

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    .†.Amakudari.†.

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    Con grafia rapida e precisa, aggiunse agli appunti segnati sul taccuino gli ultimi dati appena ricevuti per bocca del capo-gruppo, e mentre una crepitante scintilla azzurrina percorreva il corno aureo, il Saggio si accodò agli altri quando le porte della magione vennero aperte; non appena ebbe messo piede all'interno, una sorta di straniamento lo colpì, e gli occhi color ardesia spaziarono per l'atrio e il corridoio alla ricerca di qualche indizio che desse spessore a quell'impressione: non ne trovò, eppure la sensazione di star muovendosi in due piani sovrapposti rimase.

    Serbando quel dettaglio per sé in attesa di comunicarlo al suo collega, il Demone delle Tempeste vagliò le possibili opzioni disponibili al momento: le informazioni -per quanto numerose- erano ancora troppo frammentarie e slegate tra loro per permettere di formulare qualche ipotesi concreta, pertanto la cosa migliore era trovare un modo per studiare la faccenda.

    E come approfondire l'analisi? Il metodo scientifico, in questi casi, è sempre lo stesso:
    osservare il verificarsi del fenomeno, trovare un modo per provocarlo persino...

    Fu sull'onda di quel pensiero che gli occhi bigi si spostarono sugli unici due elementi che potessero rappresentare un primo passo in quella direzione:
    le due persone che erano già state nella villa, ovvero Cole Begum e Alexis Malvae; ragionevolmente, erano loro quelli con maggiori probabilità di innescare il meccanismo... e Arthur dette voce a quell'intuizione.

    -Quindi gli unici che sono già entrati sono il signor Begum ed il signor Malvae. A questo punto, mi permetto di consigliarvi di non girare da soli nell'edificio per nessuna ragione al mondo...
    esordì il Vampiro, scorrendo i suoi appunti
    -...se il modus operandi è davvero quello che è stato detto e non ci sono dettagli che ignoriamo, voi sarete i primi che potrebbero ritrovarsi vittima di qualche fenomeno paranormale. La stessa cosa vale per chi ha mentito o non ha risposto.
    chiuso il blocchetto, la Corona Azzurra lo mise via e tirò le somme
    -Per la vostra sicurezza, sarebbe il caso che rimaniate con qualcun altro che possa intervenire e che non sia momentaneamente nel mirino di qualunque cosa stia facendo sparire le vittime.

    Proseguirono lungo un corridoio, e le percezioni spiritiche dell'Amal notarono del movimento eterico in direzione dell'ala Est; mentre il corno d'oro emetteva una scintilla, il Demone volse di là il testone cornuto, nel tentativo di seguire le due presenze -un vivo e un morto- con lo sguardo... poi, la voce della loro guida lo richiamò alla realtà tanginbile che lo circondava.

    " Se proprio volete andare. Il punto di ritrovo è alla sala da pranzo, facciamo tra venti minuti."
    avvisò Cole, mentre i primi due gregari si erano già allontanati autonomamente

    -Brifos, cosa ti piacerebbe visitare?

    La voce di Arthur, in piedi al suo fianco, attirò sul volto del Nosferatu il tiro degli occhi bigi del Demone; perplesso su come comunicare i dati acquisiti all'amico, il Raitei reclinò un poco il capo da una parte e sbattè le palpebre un paio di volte.

    « Il karma di questo posto è anomalo. »
    iniziò il gigante, entrando in argomento senza preamboli
    « È come se ci stessimo muovendo in due dimensioni sovrapposte, e ho appena percepito due presenze -una viva e una morta- dirigersi verso le camere degli ospiti, nell'ala Est. »
    spostando lo sguardo verso il resto del gruppo, l'Amal condivise il suo pensiero
    « Forse ci conviene seguire la traccia e andare a controllare... ma non da soli. »

    Si scambiarono un'occhiata di intesa, e poi avanzarono verso Alexis e Cole; fu a quest'ultimo che il Demone delle Tempeste si rivolse, ma il suo sguardo indugiò a lungo anche sull'altro, per fargli intendere di essere a sua volta interpellato.

    « Saremmo intenzionati a visitare l'ala Est, e -in virtù di quanto detto dal mio collega- richiederei la vostra compagnia per monitorare eventuali sviluppi del fenomeno. »
    parlò, con voce calma e profonda, prima di incatenare lo sguardo a quello di Cole
    « Inoltre... sarebbe possibile visionare il diario in codice? »

     
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    K i r a
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    Volemosebene.
    No davvero, lovviamoci tutti. Sono in modalità *hug* a palla senza ragione.
    Dio, vorrei farmi una scopata.


    L'ho pensato o l'ho anche scritto? L'ho solo pensato, vero?
    Vero? Oh al diavolo, puritani del cazzo.

    » Io mi chiamo Lorenzo Insugna. «

    Visto che tutti si presentavano, con nomi assurdi quanto le loro facce sceme, tanto valeva inventarti pure te un nome. Ma perché proprio Lorenzo? Non era meglio Loffredo? O Lossignore? Comunque togliti il vizio di citare la gente arrandom, che ne sai che gli da fastidio al signor In sugna?

    Cooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooomunque, il succo del brodo di papavero era che c'erano dei bimbi del cazzo perduti che dovevano essere ritrovati. Bene. Sangue! Ehm no, cioè... Bene, dovevi fare da babysitters.

    » Aeon... facciamo sta cosa alla svelta ch- «

    CHE
    CAZZO
    E'
    QUELLO!

    Era alto. Anzi no, fottutamente alto.
    E aveva un corno sulla fronte. Oppoffarbacco, sono sicurissimo d'averlo già visto da qualche parte... mh, ma dove? Ah ecco, ci sono!
    thats-right-a-f-ing-pink-unicorn_gp_1090314
    Sono proprio uguali!

    » Vero, però c'è una differenza! «

    E quale?

    » Uno dei due è reale, l'altro solo un personaggio inventato! «

    Oh, you!
    O lonesome me!

    Stop alle CITAzioni.
    Eravate tutti diretti verso un unico posto, anche se tu avevi tutt'altra idea per la mente. Così mentre tutti si tiravano le pugnette pensando di risolvere chissà quale grande trama, per poter poi andare in giro a dire "oh sono stato il primo ad indovinare che la moglie di Jattur sarebbe morta!" -beh, tu ti guardasti attorno con fare cerchiospetto. Dovevi agire prima degli altri, quindi decidesti di...

    » Siete tutti molto simpatici -specie la fatina succhia cazzi- però ora devo andare in bagno. Ci becchiamo tra un po'! «

    Ovviamente non dovevi pisciare sul serio. O forse sì?
    No che dico, no cazzo. Dovevi andare a prendere sti oggetti prima che lo facesse quel pappamolle fregaciccia magiastruzzi vomitabile cagacazzo rottoinculo frociomerda del tizio che ti voleva soffiare il lavoro.

    Così quatto quatto otto otto avresti provato a raggiungere il secondo piano, ed andare dove dovevi andare per fare quello ch'eri stato pagato per fare.

    » Speriamo bene. «

    Massì dai. Che vuoi che succeda? In una quest così, filerà tutto liscio.
    Male che vada, Masahiro farà tutto da solo. Arthur filosofeggerà senza concludere un cazzo di niente. La fata si trasformerà in Kathep. Il tizio con il corno avrebbe disegnato cazzi sul suo diario segreto, fingendo di trascrivere chissà quali grandi segreti di sta minchia.

    E dulcis in fundus...
    Assieme a voi c'era pure un Koala.
    Magnati st'eucaliptus!!!!
    *indica i suoi genitali*



    CITAZIONE
    Status Mentale: :guru:

    Mana: 100%

    Consumi: il tempo

    Equip:

    LaManoDiScimmia

    Passive:

    Queen Istant-Casting

    Queen II Kira e KQ (famiglio) condividono il senso della vista

    A Night at the Opera Auspex energia vitale

    Good Company Passiva di Charm (risulta attraente per le donne)

    One Vision Discernimento bugie/verità

    Famigli: Killer Queen, attualmente inattivo.
    Sheer Heart Attack, come sopra.

    PS: ovviamente CASOMAI il mio pg dovesse risultare un tantino offensivo, a me fottesega :yuppi: quindi inutile che mi minacciate di morte.
     
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    Dopo aver ascoltato tutto ciò che Cole ebbe da dire, imitando alcuni altri partecipanti, Alexis annotò alcune cose sul suo grande libro di pelle, facendo mentalmente il punto della situazione.
    Non si era mai veramente interessato agli spiriti così concretamente come in quel momento, ma si era trovato spesso a documentarsi sull’argomento durante i lunghi anni trascorsi su Endlos. Certo, non ne conosceva i vari tipi e i loro effetti sul mondo reale, cosa che invece sembrava materia pertinente più ad altri in quel gruppo eterogeneo, come il signor Cole. Per deduzione però aveva capito da tempo che, siccome gli spiriti erano di fatto una forma di energia, solo con un tipo di energia simile li si poteva affrontare o comunque percepire. Per questo motivo aveva creduto nelle proprie capacità e si era deciso a partecipare.
    Ma c’erano altre cose da considerare: per esempio il fatto che i bambini non avessero legami con la famiglia e che inizialmente le vittime predilette erano proprio i componenti stessi della famiglia Guerin. Quindi si poteva scartare l’ipotesi di un nemico di famiglia. Nessun nemico della famiglia avrebbe infatti continuato la sua “attività” in quella zona, una volta che i componenti sopravvissuti si fossero allontanati. Casomai l’avrebbe seguita, lasciando quindi il posto completamente disabitato, cosa che però non era a quanto pareva. Però Cole aveva anche detto che le indagini sulle altre famiglie non avevano riscontrato esiti positivi, visto che queste si opponevano strenuamente per mantenere intatto il loro status sociale. Ovviamente.
    Comunque fosse, si incamminarono all’interno della villa, con Cole in testa a fare da guida. Il giovane psiomante decise di rimanergli alle calcagna, nella speranza di ricevere qualche informazione che lo aiutasse in qualche modo. L’investigatore aveva parlato del fatto che l’aura là dentro era strana, ma lui non poteva percepire le aure, sebbene sapesse manipolare lo spazio e l’energia con la mente. Percepiva come un’eco lontana il fatto che ci fosse qualcosa che non andava lì, ma non di più.
    Avrebbe dovuto proseguire con i metodi tradizionali: cioè per tentativi. Cosa si fa per vedere se c’è qualcosa di strano, ma non si hanno i mezzi per osservare senza farsi scoprire? Semplice, si scoprono le carte in tavola. Almeno alcune. Nelle sue condizioni poteva solo provare ad attirare qualsiasi cosa fosse coinvolta nella sparizione dei bambini, per poterlo fronteggiare. Sapeva però che da solo avrebbe concluso ben poco...
    C’era Panamon a cui aggregarsi, di certo lui sapeva come trattare gli spiriti, venendo dal Reikai, di cui gli aveva parlato quando si erano conosciuti. Si, se avesse dovuto scegliere qualcuno con cui indagare, sarebbe stato lui. Peccato che qualcuno sembrava aver puntato gli occhi su di lui. In particolare quel tizio cornuto e il suo amico: nessuno dei due gli incuteva molta fiducia a dire il vero. Soprattutto il cornuto, che si mise a parlare con Cole dopo averlo fissato come un camaleonte che fissa una grossa mosca grassa.
    - Saremmo intenzionati a visitare l'ala Est, e in virtù di quanto detto dal mio collega, richiederei la vostra compagnia per monitorare eventuali sviluppi del fenomeno.
    Alexis lo squadrò per un attimo: no, decisamente non gli piaceva e la frase che aveva appena pronunciato lo aveva schiantato (nella sua classifica mentale dei presenti) agli ultimi posti.
    - Insomma ti servono delle cavie?- chiese sorridendo in modo sarcastico il giovane.- Non credo di essere diventato un pezzo di carne pronto a farsi macellare. Anche se trovo la tua proposta accettabile in linea di principio. E spero che quel corno serva a qualcos’altro oltre che a illuminare le stanze- aveva parlato con più ironia possibile, ma sapeva che quella del gigante cornuto era una proposta logica. Ovviamente non gli piaceva. Ma altrettanto ovviamente non l’avrebbe messa ai primi posti fra le cose da fare: c’era pur sempre Panamon, di cui si fidava decisamente di più. Ed in più era un investigatore. Discostandosi quindi un po’ da quei due tipi, si avvicinò di più al koala antropomorfo.
    - Non mi piacciono quei due- sussurrò impercettibilmente.- Piuttosto, hai qualche idea? Io qualcuna ce l’avrei, ma non vorrei dovermi muovere da solo e soprattutto non intendo fare da cavia. Se c’è qualcosa qui posso difendermi, ma non riesco a percepire presenze incorporee. Inoltre ho come la sensazione che faremo presto conoscenza dell'attuale padrone di casa...
    Era molto restio quindi a seguire quel gigante e il suo compare. Aveva come l’impressione che si sarebbe ritrovato legato come un salame in una stanza buia in attesa che qualcosa accadesse. E questo era decisamente da evitare. Soprattutto perché fare da esca per qualcuno in grado di farti sparire in un battito di ciglia non era il suo ideale di investigazione. In ogni caso, la “richiesta” di Brifos non era esattamente un’opzione, visto che a quanto pareva avrebbe attirato in ogni caso l’infestatore del luogo. Quindi volente o nolente avrebbe fatto da cavia in ogni caso. Però avrebbe potuto essere preparato se fosse rimasto con Panamon.
    Nel tutto, personalmente poteva dire ancora ben poco. Gli spiriti, come aveva detto Cole, sono anime inquiete. Ma si poteva davvero essere sicuri che ci fosse uno spirito dietro tutto quello? Gli spiriti sono incorporei, essenze per l’appunto, non potevano essere in grado di far sparire qualcuno. La sparizione richiedeva un sacco di energia teoricamente, e un fantasma quanta ne poteva avere? Di conseguenza, almeno in questo caso, non avrebbero avuto a che fare con un fantasma ma con qualcosa di ben diverso. E di molto più pericoloso forse. Anche se in effetti c’era da appurare la reale potenza psichica di uno spirito.
    Il giovane psiomante rimase nel gruppo per il momento, tallonando Cole e osservando di sottecchi i due tipi che lo avevano avvicinato, e rimanendo accanto a Panamon.
    - C’è altro che dovremmo sapere, signor Begum?- chiese poi al capo delle indagini. Per esempio, quel diario, dice qualcosa per cui dovremmo preoccuparci?









    Status

    - Fisico: ottimale
    - Psicologico: concentrato
    - Passive:
    - Immortalità [riferito alla maschera]: non è chiaro grazie a quali materiali Alexis sia riuscito a creare una maschera del genere, fatto sta che gli da il potere di assorbire l’anima di un essere qualora questi si specchi in essa nel momento della sua dipartita. L’anima servirà poi da riserva energetica per tenere giovane Alexis.
    - Ruba-Anima [gdr-only, Png-only, gratuita]: la maschera dà il potere ad Alexis di assorbire l’energia dell’anima di una creatura che, morente, ci si specchi dentro.
    -Ginnastica del monaco [5pt, +50% agilità]: il costante allenamento fisico a cui Alexis si sottopone per migliorare le proprie doti di concentrazione gli ha conferito un'agilità fuori dal comune, permettendogli acrobazie di cui pochi sono capaci e migliorando di molto la sua capacità di evitare colpi avversari.
    - Note: //


    Edited by Alastor Krane - 8/7/2013, 22:44
     
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    C'erano tante informazioni da assimilare.
    Panamon cercò di appuntare tutto mentalmente, sperando di non lasciare fuori qualche dettaglio magari molto importante. In passato era la sua assistente a registrare le informazioni relative alle indagini, ma in ogni caso l'exAgente poteva contare sempre su una memoria niente male.

    Quello che aveva di fronte sembrava un caso non banale.
    Un caso che poteva avere radici vecchie di cinquanta anni, se non di più.
    Certo se effettivamente i misteri che aleggiavano intorno alla villa dei Guerin erano davvero tutti collegati.

    Le morti misteriose, gli avvenimenti inspiegabili e le sparizioni.

    Potevano essere tutti casi separati ma con la costante di un colpevole che decideva di sfruttare la reputazione della villa a suo vantaggio. E magari anche quella della nobile famiglia che non volendo attirare su di se attenzioni sgradevoli che ne potessero infangare il nome ostacolava di volta in volta le indagini.

    Il diminuire degli incidenti nel corso degli anni a favore delle sparizioni avvalorava la sua idea di colpevoli multipli e casi indipendenti.

    Come se gli incidenti fossero causati e alimentati per coprire le prime morti e gettare un'ombra spettrale sugli avvenimenti da chi quella villa l'abitava.
    Anche se c'era da considerare che l'ipotesi sovrannaturale fu avanzata solo dieci anni dopo la morte del barone.

    Anche qui gli incidenti potevano semplicemente essere un modo elegante per sbarazzarsi di qualcuno indesiderato.

    Per sbrogliare i misteri relativi agli eventi iniziali e relativi ai primi anni di incidenti l'ideale sarebbe stato quello di poter interrogare qualche testimonianza diretta.

    La servitù.

    Ma erano passati cinquanta anni!

    Forse i loro vecchi alloggi potevano rivelare indizi interessanti.

    Ma il signore Begum aveva parlato anche di un diario, appartenuto ad un precedente investigatore.

    Cominciarono dunque l'esplorazione della vecchia magione.
    Già dopo pochi minuti il gruppo iniziale cominciò a sfaldarsi dato che alcuni membri della variegata compagnia avevano deciso di condurre un'esplorazione in solitaria.

    Per il momento Panamon decise che era meglio continuare a rimanere nel gruppo principale.

    Così l'ex Agente camminava per quei corridoi polverosi tenendo sotto occhio l'amico Alexis.
    Già perché come era stato sottolineato chi aveva già varcato le mura di quell'abitazione correva un rischio più alto degli altri. Sempre se si credeva all'ipotesi sovrannaturale...

    Ipotesi che anche il koala non era pronto a scartare.
    In ogni caso aveva sempre la Rivoltella nella fondina.

    “Cosa hai in mente? Oh... non siamo soli.”

    Rispose all'amico a bassa voce.
    I sussurri del Lago delle Anime avevano gli avevano comunicato la presenza di due anime.
    Due anime differenti.

    “Percepisco la presenza di due anime... esterne al nostro gruppo.”

    Quindi nella magione c'era effettivamente un'attività spiritica.
    Adesso bisognava capire se c'era un legame con le sparizioni.

    Non doveva rischiare di fare accuse affrettate contro spiriti innocenti.

    La colpevolezza -anche quella di uno spirito- va sempre accertata!



    Equip:

    Rivoltella degli Spiriti Dormienti
    La Rivoltella degli Spiriti Dormienti è un capolavoro dell'ingegneria bellica spirituale. Realizzata con una lega psico-reattiva ed in grado di gestire grandi quantità di energia spirituale. Dal punto di vista costruttivo è dotata di un tamburo a cinque colpi ed è caratterizzata da una canna da fuoco squadrata e lunga 20 cm, i cui lati sono arricchiti e fregiati da due croci dai bordi ornati. Nella sua interezza appare di un grigio chiaro lucido, fatta eccezione per il calcio realizzato e sagomato con un legno pregiato e resistente di colore scuro.

    Per quanto riguarda le peculiarità offensive può funzionare come una normale rivoltella dotata di 5 colpi. Sebbene il suo vero potenziale venga fuori solo quando usata dall'Agente Thules.

    Passive:

    Lago delle Anime
    La genesi del nuovo corpo di Panamon fu un momento particolare. Un'anima esposta che tentava di riplasmare una forma fisica in cui incanalarsi. Centinaia di anime dimenticate e spiriti senza nome vennero attratti in quel punto nel Reikai e vennero influenzate dal processo in atto. Si fusero creando un agglomerato spirituale, un'entità collettiva che prende il nome di Lago delle Anime. Queste entità emergono nel mondo degli spiriti quando un insieme di anime convergono casualmente su un qualcosa che generalmente viene chiamata punto fisso del Lago. In questo caso fu proprio il neonato Panamon Thules a divenire il centro di questo Lago, che per sempre lo accompagnerà fino al momento della sua morte. Allora potrebbero accadere due cose, o la dispersione dell'entità collettiva o la stessa anima di Panamon si fonderà con le altre ad un livello superiore.

    Il lago delle Anime si estende in un raggio di 30 metri intorno al corpo di Panamon, è invisibile alla maggior parte delle creature e di norma non ha interazioni col mondo materiale.

    L'affinità con questo ente sovrannaturale ha di fatto sviluppato a livello inconscio le doti dell'Agente, dandogli un'affinità superiore con le proprie energie di spirituali.
    [Passiva di Istant Casting]

    Sussurri del Lago delle Anime
    Il lago delle Anime e Panamon Thules hanno un legame profondo. L'Agente può comunicare con questa presenza che lo accompagna fin dalla nascita e viceversa anche le anime del lago possono comunicare. Sussurri silenziosi che solo Panamon può sentire e che gli permettono di percepire le anime o gli spiriti che penetrano nel raggio d'azione del suo Lago.
    [Passiva di Auspex]
     
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