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L'Eremita Leggendario.
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L'Angelo sostava nascosto fra le nubi, irradiante luce dalle sei ali sulla sua schiena, aperte come i raggi di un altro Sole; il cielo lo avvolgeva in un caldo abbraccio, le stelle su di lui erano la sua corona. Adam osservava verso il basso un gruppo di mortali riuniti in una modesta biblioteca di un piccolo mondo al centro del Multiverso. Nella sua Gloria riflettè sui seimila anni trascorsi fra mistero, dolore e bugie al pari di un Demone... un Calvario giunto ormai agli ultimi passi. Con mano sapienti li avrebbe guidati verso un Destino che era sul punto di compiersi, mescendo verità e menzogna per farli tutti tornare a galla...Palanthas: Grande Biblioteca, Istvan
Presidio Orientale, Endlos.Quel giorno molti degli scaffali nella sala principale di Palanthas erano stati spostati e coperti da ampi teloni impermeabili. Le Tonache Blu, inservienti un tempo al servizio di Amarth ed ora di tutta la Gilda dei Saggi, inzuppavano allegramente grossi pennelli in secchi di vernice per poi spalmarla sui muri dell'intero edificio.
Probabilmente Arthur e Brifos quella volta avevano seriamente esagerato: nel momento in cui gli altri li avevano raggiunti in risposta alla loro chiamata, ogni superficie della Biblioteca era totalmente ricoperta di calcoli e formule, in parte scritti direttamente sul muro ed in parte appuntati su post-it messi un pò ovunque. Per quanto li riguardava, dovevano solo ringraziare la dolce musica della Valle del Vento, in grado di mettere di buonumore i loro sottoposti anche davanti a tutto quel lavoro da imbianchini. E per chi non era abituato al modus operandi dei Saggi, beh... si, sembrava davvero una cosa da psicopatici.
In ogni caso, la questione era molto semplice, e perfino quel caos poteva essere spiegato: in seguito ad un'attenta ricerca su ogni tipo di variabile trovata sia durante i precedenti viaggi che sugli artefatti in loro possesso, entrambi avevano scoperto qualcosa di sensazionale: il modo per aprire un portale temporale, in grado di riportarli ad un'epoca passata. Peccato che nelle loro scoperte mancava il dove e il quando, ma avevano convenuto di scoprirlo al più presto con un'altra spedizione.
Fu così che avevano contattato il Magisterium e Yoko in particolare, cosicchè riunisse qualcuno in grado di accompagnarlo. Anche loro avevano contattato un'agenzia... ma erano rimasti alquanto sorpresi dal trovare una fanciullina che al vampiro ricordava vagamente la protagonista della fiaba di Cappuccetto Rosso. Aveva detto di essere maggiorenne, ma ad occhio gli era sembrata più piccola. Poco male, comunque, avrebbero vegliato su di lei e, magari, si sarebbero ritrovati sorpresi dal suo talento.
Il sole scese lentamente aldilà dell'orizzonte, e le candele seminate lungo le pareti dell'immensa Biblioteca del Presidio Orientale presero a bruciare da sole, senza che nessuno le accendesse. Il tempo era quasi giunto, ed il rituale doveva iniziare a breve...
Edited by Drusilia Galanodel - 6/7/2013, 00:49. -
.SPOILER (clicca per visualizzare)CITAZIONE
STATUS
Status Fisico: Ottimale 100%
Ferite Riportate: Nessuna
Condizione Mentale: Diamoci dentro!
Mana Consumato: 0%
Mana Residuo: 110%
Altro: mi scuso per il post scarno XD
EQUIP
Gold Cloth dei Pesci
{ Equip Armatura }
Passive: Peso Leggero, Integrità
Attive:
Pandora's Box
{ Equip Box }
Passive: Sacca Dimensionale
Attive: ndr.
It's Six o' Clock
{ Equip Orologio }
Passive: nessuna.
Attive: non usata.
Dagger Rose
{ Equip Rose/Coltelli da Lancio }
Passive: nessuna.
Attive: non usata.
ABILITA' PASSIVE
Seventh Sense
Passive: Mana +10%
The Graceful Death
Passive: Malie (Timore + Rispetto)
Cosmo's Empowering
Passive: Sfondo Cosmico
Fly me to the Moon
Passive: Volo
ABILITA' ATTIVE. -
CryHinote.
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L'incubo aveva rovinato anche l'ultima notte di viaggio. I ricordi di una vita passata, battaglie di un luogo lontano e demoni di un mondo sconosciuto si erano anche questa volta impossessati del suo ultimo riposo prima dello sbarco. Ben presto Jonathan si era trovato seduto e sudato sul suo giaciglio ad osservare gli avanzi della notte prima.
§Mangiare quel formaggio di Laputa è stato uno sbaglio, ma poi...le ho mai viste delle capre su quell'isola volante?§
La stanza del Comandante era anche troppo per lui, umile ma piena di comodità. La "luna rossa" era una nave mercantile di tutto rispetto, piccola ma carica di valori. Aveva chiesto un passaggio solo cinque giorni prima; un passaggio umile e anonimo in stiva. Saddler aveva rovinato tutto accompagnandolo al molo.
Il Cpt.Rufus si era subito offerto di aiutare l'amico di uno degli uomini più influenti della città. Rifiutare sarebbe stato scortese.
Il viaggio era stato brusco, turbolento. Più volte Jonathan aveva rischiato di dare di stomaco. Le forti tempeste orientali erano molto più dure da digerire che le brezze occidentali.
Passato meno di un ora, nemmeno il tempo di finire di lavarsi e vestirsi ed il comandante in persona si era presentato nel suo alloggio per annunciare che il viaggio si sarebbe concluso in orario, destinazione: Istvan.
Questo era il suo secondo viaggio dalla rinascita.
Il precedente era finito quasi male, quasi ucciso da un ragazzino psicopatico in un villaggio di pescatori, e aveva subito imparato che questo nuovo mondo in cui viveva non era privo di pericoli.
Fino alla partenza per l'ignoto si era ripromesso di non uscire da Laputa ma il solo suo amico in questa terra gli aveva detto.
§Devo andare alla biblioteca di Phalantas, potresti trovarlo interessante, vediamoci la.§
I tetti delle case cremisi si delineavano nel territorio circostante. le vie strette e affollate erano delineate con armonia in una urbanizzazione controllata. Ben visibile tra la luce del sole mattutino l'ampia struttura smeraldina della biblioteca. Il comandante gliela indicò durante la colazione sul ponte. Il suo secondo era già intento ad inveire sull'equipaggio nei preparativi d'attracco; lo sbarco sarebbe avvenuto da li a poco.
La "Luna rossa" quasi spariva nell'immensità delle grandi navi mercantili che la biblioteca carica di conoscenza attirava in città. L'arrivo risultò del tutto anonimo.
L'enorme struttura del sapere spiccava, maestosa, da qualunque angolo della città e non ci volle molto per Jonathan raggiungere le gradinate del giardino esterno.
Attese li Yoko, seduto su uno dei grandi gradini, anche se il desiderio di effettuare una ricerca lo tentava. Una ricerca semplice, un nome...Von Seamond.. -
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Alle volte si verificano delle coincidenze davvero bizzarre.
Arthur l'aveva mandato a chiamare attraverso il Magisterium, e questo significava che finalmente avevano trovato una -sicuramente parziale- soluzione all'ultimo dei misteri targati Galanodel che gli era stato consegnato tempo addietro: un portale per viaggiare nel tempo, questa volta.
Figo..!
Ma anche curioso, forse ironico e persino beffardo, considerando che proprio in quel periodo fosse avvenuta nelle terre di Laputa la rinascita di colui che in passato del Tempo ne era primo Guardiano e protettore: Cry Hinote, principe dei Von Seamond.
Si domandò -e fu davvero difficile non farlo- se si trattasse di uno scherzo del destino... sarebbe stato corretto portarselo dietro in quella missione? Mica poteva lasciarlo solo a casa a non fare niente!
Anche se in effetti... forse, sarebbe stato come versare grappa al posto dell'acqua nel bicchiere di un amico astemio!
Uno scherzo che una Volpe, d'altronde, non si sarebbe mai sognata di fare, vero?
E fu così che si ritrovarono tutti insieme all'ingresso di Palanthas.
Mozart (ancora vestito della sua bella armatura d'oro..?), Nesrìn (che ancora non indossava l'armatura d'oro dell'altro?) e Jonathan (il fu Guardiano del Tempo di Celentir).
Una spedizione numerosa, insolitamente numerosa rispetto alle precedenti. Poiché alle persone radunate all'ingresso della biblioteca si sarebbero dovute sommare ben altre tre persone, a quanto gli era stato comunicato: il Vampiro Corona della via della Genesi, una nuova recluta mercenaria ai più ignota, e...
...Brifos.
L'unicorno inespressivo.
L'uomo dal lungo, minaccioso ed appuntito corno saettante.
L'unica vera ragione per cui Yoko acconsentì -e si sentì rassicurato- dall'avere una scorta di ben cinque persone pronte acoprirgli le spalleaffiancarlo.
« Mozart, Nesrìn, Jonathan: son contento di rivedervi!
Forza, vi spiegheremo i dettagli all'interno della biblioteca. »
Scambiati saluti, convenevoli e ringraziamenti, il Demone guidò il gruppo all'interno della dimora della Conoscenza, laddove...
« ...ragazzi, credo che il vostro giochino vi stia prendendo un po' troppo alla testa... »
Ancora quegli scarabocchi sulle pareti, come l'altra volta? Ovunque, era... impressionante! Come... come l'avevano chiamato? Tekken?
« Tanto Amarth non lo battete! »
Ottimo modo per iniziare una nuova avventura, eh?SPOILER (clicca per visualizzare)
Status Fisico: illeso.
Riserva Magica: 110%.. -
.SPOILER (clicca per visualizzare)Stato Fisico: ottimale.
Stato Psicologico: allegra.
Energia: 100%
Equipaggiamento: Armatura di Scaglie, Lame Gemelle - vedi scheda.
Passive: Occhi di Drago [Passiva di Vista Potenziata], Anima di Drago [Passiva d’Immortalità], Scurovisione [Passiva di Visione Notturna], Volo del Drago [Passiva di Volo] - vedi scheda.. -
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Fermo nell'atrio d'ingresso della Grande Biblioteca di Palanthas, la Corona di Regalia se ne stava in piedi accanto alla Corona di Khymeia, con le braccia incrociate sul petto e il capo -al solito sormontato dal corno dorato- reclinato da una parte; lo sguardo grigio era fisso sullo stesso punto da interminabili minuti, e nonostante non patisse di alcun difetto della vista, c'era qualcosa nell'oggetto della sua osservazione che pareva non convincerlo, non importava il tempo speso e l'angolazione usata per indagarlo.
Dall'altra parte, il mercenario inviato dalla Rwby in risposta al bando di reclutamento indetto dai Custodi delle Sette Vie stava in piedi davanti al duo, esibendo il biglietto da visita che ne attestava le credenziali; negli occhi rossi, il vago e umanissimo disagio di trovarsi sotto esame... quello, e il fatto che entrambi gli interlocutori torreggiavano su di lei per intere decine di centimetri.
« ...il Mercenario dell'agenzia? »
ripeté il Demone delle Tempeste, rivolgendosi all'amico senza guardarlo
- ...sì.
assentì l'Alchimista, carezzandosi il mento con una mano
« ...è una bambina. »
osservò -di nuovo- il gigante dai capelli blu cobalto, con fare inespressivo
- ...già.
Arthur annuì di nuovo
« Quindi...? »
chiese il Raitei, in cerca di un consulto pratico sul da farsi
Il Vampiro dette in un mezzo sospiro e scrollò le spalle.
- Ci staremo attenti...
Il corno dell'Amal emise una ronzante scintilla azzurrina;
poi, i due Saggi e la loro “scorta armata” si misero in movimento
per andare incontro agli altri membri della spedizione.
Un altro giorno stava volgendo al termine nelle verdi terre dell'Est, e mentre il tramonto bruciava rosso per il sangue degli ultimi raggi di un sole morente, le ombre del crepuscolo si stiracchiavano pigre come gatti per gli ambienti della Biblioteca, danzando timide nella luce delle candele non appena l'incantesimo per l'illuminazione serale si attivò con perfetto tempismo, come da programma.
Quando emerse dalla penombra del corridoio -un lungo corridoio sulle cui pareti erano ancora visibili stringhe di equazioni e appunti fitti come gli scarabocchi sulla cella di un pazzo-, il corno dorato dette in un crepitio ceruleo che illuminò il suo viso con chiaroscuri netti e spettrali, e gli occhi bigi passarono in rassegna quelli che si erano radunati all'ingresso.
« . . . »
Erano in quattro, ma ne riconobbe solo la metà: il Magister Saddler e il Cavaliere Mozart;
gli altri due erano un ningen e una giovane donna che non aveva un odore del tutto umano.
Per pragmatismo, li salutò tutti portando una mano al petto ed eseguendo un leggero inchino.
« ...ragazzi, credo che il vostro giochino vi stia prendendo un po' troppo alla testa... »
esordì la Volpe, gettando uno sguardo ai calcoli parietali
« Tanto Amarth non lo battete! »
Perplesso, il Figlio della Tempesta si limitò a scambiare un'occhiata con Arthur:
un bravo ragazzo, quello Yoko... talvolta, però, poco sveglio.SPOILER (clicca per visualizzare)Grazie a Kei per la disponibilità nella scenetta iniziale.. -
K e i.
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Nonostante la situazione abbastanza sgradevole, lei si sforzò comunque di rimanere seria e tranquilla, chiusa nella mantella rosso cremisi e a piedi uniti in rigoroso silenzio di fronte ai due committenti, mentre questi la squadravano da capo a piedi e scambiavano commenti circa la sua età. Non era il caso di ribattere e contraddire dei clienti, specie se pagano bene l'agenzia per cui lavori e specie se hanno ragione da vendere. Sapeva che si aspettavano qualcuno di decisamente diverso da una ragazzina dai modi pacati, ma sapeva anche di essere più che adeguata al lavoro che le veniva richiesto, ed era intenzionata a rispondere ai dubbi con i fatti. E faceva bene, perché a giudicare dagli sguardi che le tributavano il gigante azzurro ed il suo amico dallo sguardo affilato, sforzarsi di apparire diversa da ciò che era appariva come una causa persa in partenza.
- Ci staremo attenti...
Disse l'uomo dai modi raffinati rivolgendosi al collega; lei interpretò quella frase come un via libera, quindi si affrettò a sollevare il cappuccio per tenere in ombra i suoi lineamenti ed a seguire dappresso i due uomini dell'Est in qualità di scorta armata, salvo scoprire di lì a poco che avrebbe avuto a che fare in quell'avventura con parecchi altri figuri. Almeno uno di loro aveva sangue misto nelle vene, pensò soffermando lo sguardo sulle orecchie canine di un individuo in bianco. Poi, con un secondo sguardo d'insieme, si rese conto che non era il solo. Ma d'altra parte i saggi di Palanthas hanno la fama di eccentrici nel Pentauron, non c'era da stupirsi se ognuna di quelle figure era in possesso di peculiarità forse anche più strambe della razza.
Fece eco al gesto di saluto del gigante chinando il capo ed accennando un inchino, pur rimanendo in silenzio e con il volto in ombra.
Non disse nulla, per il momento. Per quanto ne sapeva i committenti potevano anche non essere interessati a far sapere che era una guardia del corpo, quindi nel dubbio sempre meglio tacere. Ci avrebbero pensato loro, nel caso, a presentarla nei modi e nei tempi che preferivano.. -
L'Eremita Leggendario.
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Ben presto la sala vuota fu riempita dai protagonisti di quella nuova "spedizione scientifica": prima il gruppo guidato da Yoko, e cioè Mozart, Nersìn e Jonathan, e poi i due Saggi di Palanthas e la loro scorta, Red. A rompere il silenzio fu la volpe, anche se le sue parole non erano esattamente uno dei più classici saluti...
« ...ragazzi, credo che il vostro giochino vi stia prendendo un po' troppo alla testa... »
Aveva detto, fissando i loro calcoli sulle pareti.
« Tanto Amarth non lo battete! »
Arthur e Brifos si erano limitati ad incrociare lo sguardo e a tirar su le spalle. Il cainita, fra sè, si domandò inoltre se il Magister c'era o ci faceva: le volpi erano per natura astute ed insidiose; che li stesse tutti prendendo in giro per un non ben precisato motivo?
-Vi diamo il nostro benvenuto a Palanthas- così parlò il vampiro, muovendo il capo in un elegante e compostissimo cenno di riguardo nei confronti degli ospiti -Se ancora non abbiamo avuto la fortuna di fare la vostra conoscenza, io sono Arthur Friederick Giles, Corona di Khymeia, e lui è il mio collega Brifos, Corona di Regalia. Siamo entrambi a capo degli studi riguardanti questa ricerca, insieme al qui presente Magister Saddler. Lei, invece, è Red e verrà con noi.
Perchè, infondo, l'avevano pagata. E poi qualcosa gli diceva che se avessero rifiutato il suo aiuto, lei si sarebbe alterata ed avrebbe potuto dar loro qualche poblema.
-Più precisamente, studiamo la ragione dell'esistenza e le meccaniche di funzionamento di alcuni manufatti giunti in nostro possesso. Al momento, l'unico indizio sono delle istruzioni per generare un passaggio spazio-temporale.
A quel punto si fermò, non perchè non avesse altro da aggiungere ma perchè non desiderava perdersi in sofismi che, in pratica, molti di loro non avrebbero nemmeno capito. Non era superbia nei loro confronti... ma semplice dato di fatto: per essere un Saggio era necessario spendere molto tempo sui libri, e dubitava che un mercenario o un cavaliere potessero vantare delle conoscenze anche solo vagamente simili alle sue. Semplicemente erano troppo diversi.
-Sarò breve e conciso. Stiamo per partire verso una meta sconosciuta, in un mondo sconosciuto e in un tempo sconosciuto: ho fatto delle ipotesi sulla probabilità che sia nel passato, ma non ho prove a confermare la mia tesi, dunque vi suggerisco di aspettarvi di tutto.
Gli occhi color argento si sarebbero posati su ciascuno di loro, così da accertarsi che lo stessero ascoltando per bene.
-Pertanto, ho supposto che troveremo delle "limitazioni" a bloccare eccessive interferenze con eventi già stabiliti: non ne sappiamo la natura, nè se sono pericolose nei nostri confronti. Quindi evitiamo di interferire troppo ed investighiamo con prudenza.
A quelle parole, avrebbe fatto cenno ad alcuni servitori, avvolti nel loro manto blu, di preparare tutto il necessario così che potessero iniziare. In ultimo, li avrebbe di nuovo osservati tutti quanti: se volevano andarsene, quello era il momento giusto.
-Domande?. -
.SPOILER (clicca per visualizzare)Stato Fisico: ottimale.
Stato Psicologico: impaziente.
Energia: 100%
Equipaggiamento: Armatura di Scaglie, Lame Gemelle - vedi scheda.
Passive: Occhi di Drago [Passiva di Vista Potenziata], Anima di Drago [Passiva d’Immortalità], Scurovisione [Passiva di Visione Notturna], Volo del Drago [Passiva di Volo] - vedi scheda.
Edited by Kallisto - 16/7/2013, 11:07. -
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Status Fisico: Ottimale 100%
Ferite Riportate: Nessuna
Condizione Mentale: Pronto a partire!
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Altro:
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Gold Cloth dei Pesci
{ Equip Armatura }
Passive: Peso Leggero, Integrità
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Passive: Sacca Dimensionale
Attive: ndr.
It's Six o' Clock
{ Equip Orologio }
Passive: nessuna.
Attive: non usata.
Dagger Rose
{ Equip Rose/Coltelli da Lancio }
Passive: nessuna.
Attive: non usata.
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The Graceful Death
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Passive: Sfondo Cosmico
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CryHinote.
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Nessuno dei volti degli uomini e donne presenti nella stanza ricordava al guerriero un membro di Celentir. Yoko non lo introdusse come il principe del tempo e quindi decise di mantenere un bassissimo profilo.
Jonathan rispose hai convenevoli di rito come ci si aspettava, accondiscendente e formale.
Alcune dei diagrammi, formule che tappezzavano la stanza avevano una familiarità nei suoi ricordi. I Von Seamond credevano in Kronos ma non erano dei semplici fanatici religiosi, la scienza aveva un ruolo importante all'interno delle porte adamantine. Certo credere nella fenice custode del tempo era più facile; l'avevano vista...almeno così vagamente ricordava.
La conversazione aveva iniziato subito nei toni professionali, i custodi dei tomi del sapere non erano molto frizzanti e eccentrici. Jonathan mostrò chiari segni di interesse alla missione, appariva infatti evidente, che forse avrebbe potuto aggiungere un nuovo tassello nel puzzle della sua esistenza in questa missione.
Aveva ripromesso a se stesso di non fare troppe domande, che gli altri avrebbero chiesto tutto quello che c’era da sapere ma per ora nessuno aveva fatto la sola domanda che lui voleva fare.
Quindi…
“Cosa pensate che ci aspetterà in questo mondo sconosciuto? Inutile dire che visto i gruppo assortito non sarà un viaggio di piacere.”CITAZIONE. -
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In un certo senso invidiava la sua spensieratezza.
Stavano per avventurarsi in un mondo sconosciuto, in un'epoca sconosciuta, in circostanze totalmente ignote e con qualsiasi altra parola capace di evocare dubbio e mistero sicuramente pronta ad affiancarli... e le sue domande da porre quali erano?
Quando si parte, col sorriso di un bambino che aveva appena visto un cono gelato con venticinque gusti sopra.
« Sì, sono loro i Saggi... »
Rispose col solito misto di stupore e stordimento alle parole della Draghessa.
Aspetta!
« E quello ha pure un corno d'oro! »
Lampo di genio improvviso!
Il dito andò chiaramente ad indicare la testa del gigante inespressivo, poco prima presentatosi come l'unicorno di Regalia. Diamine non ci aveva pensato prima... ora sì che la vicenda si sarebbe fatta interessante!
Armatura scintillante di Mozart, o corno dalle misteriose utilità di Brifos..?
La sfida era stata lanciata.
Constatata la solita professionalità del Cavaliere d'Oro (il cui silenzio non era mai sinonimo di noncuranza - a differenza della sua amata!), e curioso di analizzare pian piano l'attitudine della nuova leva presentatasi come Red, fu la compostezza ostentata da Jonathan ad incuriosirlo maggiormente.
Le domande furono pertinenti con l'avventura, eppure nulla riguardò per ora l'ipotetico viaggio nel tempo. Curioso, in effetti... sospettò che l'anima di Hinote fosse ancora un po' troppo dormiente, o forse, meno predominante rispetto a quella del corpo che l'aveva ospitata al suo interno.
« Io ho una domanda. »
Intervenne poco dopo, quand'era certo che non avrebbe interrotto nessuno.
« Ho sentito un po' troppe volte le parole "ipotesi" e "supposizione"... il che non mi aiuta ad affrontare la vicenda con molta tranquillità, se devo esser sincero.
Da cosa derivano queste supposizioni? C'è qualcosa che lascia intendere effettivamente che i nostri comportamenti non dovrebbero riportare conseguenze su quel che è il tempo attuale?
Non mancheremo certo di muoverci con prudenza, ma... »
Era innegabile, anche solo una semplice sciocchezza avrebbe potuto riportare delle conseguenze.. -
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In silenzio la Corona di Regalia ascoltò e osservò la Corona di Khymeia mentre faceva gli onori di casa agli ospiti appena sopraggiunti, compiendo i saluti di rito come era dovere di etichetta, e presentandoli tutti gli uni agli altri; una volta assolte quelle formalità, l'Alchimista del Sangue fu lineare e conciso nell'esporre la questione che li voleva lì riuniti: lo studio degli artefatti recuperati dal Magisterium -nella persona del Prorettore Saddler- aveva portato alla scoperta di un codice di istruzioni per la creazione di una Soglia.... un passaggio spazio-temporale dalla coordinate di arrivo sconosciute.
-Sarò breve e conciso. Stiamo per partire verso una meta sconosciuta, in un mondo sconosciuto e in un tempo sconosciuto: ho fatto delle ipotesi sulla probabilità che sia nel passato, ma non ho prove a confermare la mia tesi, dunque vi suggerisco di aspettarvi di tutto.
li mise al corrente il Vampiro, squadrandoli uno per uno
-Pertanto, ho supposto che troveremo delle "limitazioni" a bloccare eccessive interferenze con eventi già stabiliti: non ne sappiamo la natura, nè se sono pericolose nei nostri confronti. Quindi evitiamo di interferire troppo ed investighiamo con prudenza. Domande?
La Semi-Umana mostrò entusiasmo, il Cavaliere decisione, e lo sconosciuto un approccio pragmatico e critico; solo il Magister spese qualche parola in più, e mentre la sua voce si librava nella luce tremolante delle torce, le Vesti Blu risposero ad un cenno di Arthur per iniziare a preparare il necessario all'attivazione dell'incantesimo.
« Ho sentito un po' troppe volte le parole "ipotesi" e "supposizione"... il che non mi aiuta ad affrontare la vicenda con molta tranquillità, se devo esser sincero. »
esordì il Demone-Volpe, dando voce ad un dubbio più che comprensibile
« Da cosa derivano queste supposizioni? C'è qualcosa che lascia intendere effettivamente che i nostri comportamenti non dovrebbero riportare conseguenze su quel che è il tempo attuale? »
Le perplessità di Yoko erano più che leggittime... per una mente umana, e fu per questo che Brifos non le comprese fino in fondo: in quanto Saggio, studiare il fenomeno era il suo maggior interesse; come Demone Xolot non possedeva che l'emotività derivante dal suo luogo di nascita (per quel che può lasciarti un campo di prigionia dove a migliaia erano nati nella schiavitù e morti nella disperazione)... e come Arcano, gli era stato insegnato a muoversi dietro le quinte della Storia senza alterare quello che sarebbe dovuto essere il corso del Fato.
« Non mancheremo certo di muoverci con prudenza, ma... »
Un pensiero come la volontà di cambiamento -specie se dettata da motivi personali come potevano essere quelli che riguardavano la Volpe- era un concetto complesso per la Carta dell'Eremita... ancor più difficile per lui, a cui nessuno oltre la Luna aveva cercato di spiegare l'umanità; così, Brifos si limitò ad emettere una scintilla dal corno dorato e a spostare le iridi grigie su Arthur – lui, probabilmente, avrebbe capito.. -
K e i.
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"..."
In disparte, il viso in ombra dal cappuccio scarlatto calato fin sopra gli occhi, in silenzio come se qualcuno avesse regalato una mantellina rossa ad una statua di marmo e l'avesse piazzata accanto ai magister per far loro da guardia del corpo. Si sforzava in tutti i modi di non dare segni di nervosismo, trattenendosi dal muovere il capo in direzione di porte e finestre e dall'emettere il profondo sospiro sconsolato che pure le saliva in gola e premeva per essere esternato dando voce alle sue preoccupazioni interiori. Non aveva capito granché del discorso messo su dal committente, però tutti quei paroloni riguardo altri mondi e viaggi temporali la preoccupavano non poco! Si era sforzata di trovare metafore in quelle parole, magari di interpretare il tutto come le premesse per un pericolosissimo scavo archeologico da qualche parte chissà dove. Ma nonostante facesse di tutto per rimbalzare nella propria testolina quanto detto dall'uomo, l'idea di "viaggio nel tempo" le sembrava la sola interpretazione fattibile!
Era preoccupata. Preoccupatissima! In una missione archeologica, quale essa sia, pur trascinata in situazioni limite poteva contare sulle proprie forze per uscirne. Ma doversi affidare ad un marchingegno arcano o ad una stregoneria per essere scagliata altrove era fonte di inquietudine. Era totalmente nelle mani di estranei, costretta ad affidarsi a loro, senza garanzie sul giungere a destinazione incolume e poter tornare indietro a missione compiuta. Era come quella volta che aveva dovuto imbarcarsi su di una nave, la sua vita completamente rimessa a coloro che tenevano a galla l'imbarcazione e con l'incognita delle tempeste, dei venti, e degli errori umani.
Tuttavia si trattenne, la piccola Kei. Resistette al suo posto, professionale fino alla fine, le domande sulla percentuale di successo del viaggio che le tremolavano in gola inespresse. Dopotutto non la voleva sapere, la risposta alla sua domanda.... -
L'Eremita Leggendario.
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« Io ho una domanda. »
Il primo a porre quesiti relativi alla missione in sè fu la volpe, probabilmente il soggetto che più di tutti era a conoscenza della famiglia attorno cui sembrava ruotare l'intera faccenda. A parte lui, ovviamente, anche se questo gli altri non ancora potevano saperlo.
« Ho sentito un po' troppe volte le parole "ipotesi" e "supposizione"... il che non mi aiuta ad affrontare la vicenda con molta tranquillità, se devo esser sincero.
Da cosa derivano queste supposizioni? C'è qualcosa che lascia intendere effettivamente che i nostri comportamenti non dovrebbero riportare conseguenze su quel che è il tempo attuale?
Non mancheremo certo di muoverci con prudenza, ma... »
Con un movimento elegante, il vampiro si avvicinò ad un gruppo di inservienti accucciati per terra con l'intento di terminare un enorme glifo di sangue. Per chi avesse avuto un minimo di pratica in viaggi dimensionali "organizzati", evidentemente avrebbe potuto riconoscerlo come una sorta di portale.
-Nessuno di voi deve affrontare la faccenda con molta tranquillità, infatti- gli fece notare puntando su di lui il suo sguardo di ghiaccio. Con i viaggi temporali non c'era da scherzare: ne andava della vita loro e di molti altri anche se, in effetti, invece di "morte", sarebbe stato più preciso parlare di "riscrittura" -Non sappiamo quasi nulla e queste missioni non vanno prese alla leggera. Come se non bastasse, non conosciamo le condizioni in cui ci muoveremo: dobbiamo essere pronti a tutto ed i rischi sono incalcolabili, proprio perchè ignote son le dinamiche e le regole che governano questo preciso tipo di spostamento.
Non che volesse deprimerlo, sia chiaro, ma Arthur preferiva una verità crudele ad una bugia infruttuosa e controproducente.
“Cosa pensate che ci aspetterà in questo mondo sconosciuto? Inutile dire che visto i gruppo assortito non sarà un viaggio di piacere.”
Ad intervenire questa volta fu un nuovo giovanotto al seguito del Magister. Personalmente non lo conosceva, ma si fidava del giudizio della Volpe abbastanza da non interrogarlo riguardo i suoi requisiti.
-Siamo qui per indagare su una serie di artefatti inviati a Palanthas da mittente ignoto con l'evidente intenzione di trasmetterci un qualche messaggio. Al momento sappiamo che la questione ruota attorno alla famiglia Galanodel, quella da cui discende l'Alfiere Errante tanto caro al Magister Saddler, vostro alleato. Probabilmente potrebbe spiegarvi meglio lui la questione, strada facendo.
Infine, con garbo, si rivolse alla rossa.
-Si, signorina. Siamo Saggi e le assicuro che partiremo molto presto.
Mosse un passo all'interno del glifo disegnato da nove toghe blu lì vicino, pronte ad aiutarli: avevano approfittato dello scambio di convenevoli fra i loro signori e gli ospiti per terminare ogni preparativo.
-Bene, signori, vi prego di entrare tutti qui dentro- si rivolse ai compagni invitandoli ad imitarlo per poi indicare un inserviente libero -Tu, vieni qui e getta quelle radici nei quattro punti cardinali. Spargi del sale attorno e poi lancia delle scintille sulle radici così che prendano fuoco.
Avreste osservato perplessi l'inserviente, intento a terminare il portale canticchiando una canzoncina bambinesca. Poi, improvvisamente, qualcosa cambiò.
Buio.
Vi ritrovaste in una grande stanza vuota. Il liscio marmo su cui posavate i piedi si spaccava nel mezzo per dar spazio a una piccola scalinata verso il basso e, davanti ad essa, un braciere acceso. I muri erano di legno intarsiato ad altri marmi e pietre preziose mentre il soffitto emanava il naturale chiarore della luce solare che in parte riusciva ad oltrepassare i vetri colorati e le dense nubi aldilà di essi. Davanti a voi, tre uscite, ciascuna ornata da due splendide armature ai lati, poste come guardiani.
Ad essere sinceri, non vi eravate nemmeno accorti del cambiamento così brusco: nessun effetto scenico, rumore inquietante o esplosioni di energia. Semplicemente prima eravate a Palanthas, ed un attimo dopo in quel luogo sconosciuto.
-Nessuno tocchi niente.
Avvisò il vampiro, dopo un attimo di sgomento. Sembrava che qualcosa l'avesse intimamente scosso, nonostante cercasse di mascherare la sua sensazione di disagio, ora così forte. Sapeva a cosa andava incontro, ma non pensava ad un colpo così brusco.
-... credo di conoscere questo posto.
Si prese un attimo di pausa per prendere fiato. Non aveva nemmeno bisogno di controllare: lo conosceva a memoria.
-Questa è una delle sale della loro Reggia. Non so in che periodo ci troviamo, però: di sicuro non è il presente. In quel caso, ci saremmo trovati nel mezzo di rovine fatiscenti..