[EM] Viashino Fangtail

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    Resoconto #1 _
    Un viashino.
    Verde, forse giallastro.
    Bipede, con un'accenno di stoffa attorno al bacino.
    Agile: padrone del deserto nel quale ti trovi -famelico quanto aggressivo.

    Chissà come hai fatto a finire in questa brutta situazione -quale follia ti ha condotto da solo (e sprovvisto di ogni equipaggiamento) nel bel mezzo dei famigerati territori di caccia dei suddetti rettiliformi; forse una missione della quale non ricordi più gli obiettivi, forse un rapimento nel quale sei tu -stranamente- ad essere rimasto vittima, forse un pretesto dei tuoi superiori per sbarazzarsi di te -o per metterti alla prova (comoda scusa) qualora dovessi riuscire a ritornare indenne fin sul lercio bancone della Bolgia a te cara.
    Fatto sta che, di punto in bianco -senza avere memorie di quant'è avvenuto prima- ti ritrovi a tre metri abbondanti da un sospettoso umanoide squamato -studiarsi a vicenda è quanto state facendo da più di un minuto, agire per primi non è consigliabile per nessuno dei due. Già, perchè quello agita minacciosamente una robustissima coda alla cui estremità sta una lancia ossea capace -riesci a valutarlo senza difficoltà- di perforarti parte per parte -perchè quello che ti ringhia contro è un'esperto cacciatore ricoperto di aculei su tutta la testa, la schiena e pure attorno alle ginocchia.

    Una brutta gatta da pelare -non c'è dubbio; un'esperienza però che potrebbe rivelarsi interessante.
    .100%
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  2. _MajinZ_
     
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    Un uomo.
    Biondo, di razza caucasica.
    Nudo, così come sua mamma l’aveva fatto.
    Agile: conoscitore del deserto in cui si trovava, confuso ma allo stesso tempo attento.
    Il motivo per cui si trovava in quelle condizioni, Dimitriy proprio non se lo ricordava. In quei minuti aveva provato a fare mente locale, ci aveva provato per diverse volte ma ognuna di esse non dava mai i risultati sperati... una fitta nebbia avvolgeva i pensieri dell’assassino, il quale non ricordava nulla di ciò che aveva fatto prima, solo il sole e la sabbia a fargli compagnia. Almeno fino a quando, apparentemente dal nulla, spuntò un compagno di giochi.
    Lo sguardo del sicario era fisso sul rettile, squadrandone ogni centimetro senza tuttavia dare l’impressione di essere impaurito o nervoso. Certo, avere un equipaggiamento su cui fare affidamento sarebbe stata un’ottima assicurazione... purtroppo però il Russo non aveva nulla di tutto ciò, a proteggerlo dal sole c’era solo la sua pelle chiara adesso arrossata dai caldi raggi. Non aveva con se nessun’arma, al contrario del Viashino che continuava a muovere a destra e a sinistra la sua coda munita di rostro.
    Il tutto accadeva mentre la sabbia rovente abbrustoliva i piedi del giovane, mentre una leggera brezza incandescente faceva ondeggiare la bionda chioma. Ormai i due si fissavano da un bel po’, ma mentre uno osservava un invasore... l’altro continuava a domandarsi cosa diamine ci facesse in mezzo al deserto, nudo e con un incolmabile vuoto di memoria. La sera prima era andato a dormire normalmente e adesso, di punto in bianco, si trovava nel mezzo dello Yuzrab.
    Solo in quel momento l’Eversore portò tutta l’attenzione sull’ominide, notando ben presto che quello, benché non completamente vestito, aveva un po’ di stoffa in più del biondo... gli serviva, non voleva andare in giro con le chiappe di fuori. Senza perdere tempo, quindi, Dimitriy indicò al Viashino la stoffa e poi indicò se stesso. Fece quindi un sospiro, sperando con tutto se stesso che quel coso lo capisse.
    La stoffa, dammela.
    Non aveva nessuna voglia di scendere a patti con quella cosa, ma conoscendo la razza sapeva bene di quanto fossero territoriali... e se quello era li e lo fissava con fare minaccioso, significava solo che si trovava nel posto sbagliato.
    Se lo fai me ne vado.
    Ecco, questo era il piano A. Quello B, invece, consisteva in una rapida eliminazione prima di andarsene... doveva raggiungere nuovamente Merovish per scoprire cosa gli era successo. Doveva esserci sicuramente qualcosa sotto, visto che era certo di non soffrire di perdita di memoria a breve termine.



    CITAZIONE
    Stato mentale: Concentrato
    Stato fisico: Ottimale
    Energia: 110%

    Note: :omg:

    Passive:
    ₪ Vy ne mozhete vzyatʹ ~ Non puoi prendermi
    Addestrato fin da bambino a rendere ogni movimento sicuro e sorprendente, Dimitriy ha sviluppato un'agilità superiore al normale che un semplice essere umano non potrebbe mai neanche pensare di sfiorare, oltre a una velocità che esula dai limiti di un mortale. I movimenti complessi non sono più un ostacolo, spiccare balzi, salti e rocambolesche fughe diviene facile come respirare, inoltre l'equilibrio riceve un discreto miglioramento che permette al ragazzo di correre anche su superfici esigue o scivolose. Inoltre la rapidità eccezzionele lo rende capace di scatti improvvisi, i quali rendono il giovane quasi imprendibile ed è difficile scorgerne con esattezza i movimenti. Ogni singolo movimento diventa qualcosa di sicuro, rendendo facile schivare ad esempio colpi in arrivo o far perdere le proprie tracce in poco tempo, sfruttando percorsi preclusi a umani senza nessun allenamento specifico e percorrendo grandi distanze con facilità. Il biondo non ha bisogno della forza, gli basta solo colpire al momento giusto come un vero killer per poi sfuggire e senza lasciare nessuna traccia.
    [Power Up Agilità 50% - Velocità 50%]

    ₪ Vy ne slyshite ~ Non puoi sentirmi
    Il silenzio per un assassino è l'alleato numero uno su cui poter contare, seguire il bersaglio senza che esso se ne accorga, arrivare alle spalle e colpire senza dare neanche il tempo alla vittima di rendersi conto di quel che le succede intorno. L'allenamento speciale a cui Dimitriy si è sottoposto ha sviluppato anche questa fondamentale capacità per fare un lavoro come quello, infatti il giovane riesce a distribuire il peso così bene che i suoi passi sono diventati impercettibili ed è quasi impossibile riuscire a sentire qualche suono provenire da lui a meno che non sia lui stesso a volerlo. Anche durante la corsa il suo rumore non viene influenzato e sarà silenzioso proprio come un felino, a patto che tutto il suo equipaggiamento sia ben fissato e non abbia nulla che fa rumore, benché riesca a controllare il suo corpo ciò sarebbe più complicato nel caso ci fosse qualcosa che fa rumore senza il suo volere.
    [Il personaggio non produce nessun suono muovendosi]

    ₪ Vy ne mozhete vosprinimatʹ ~ Non puoi percepirmi
    Da quando Dimitriy ha scoperto di avere una grande energia interiore, si è sempre allenato per potenziarla e sfruttarla al meglio nei suoi attacchi, oltre che nelle sue difese. Però, vivendo su Endlos ormai da diverso tempo, ha incontrato delle persone con la capacità di leggere quell'energia interiore senza nessuna fatica, come se i loro occhi riuscissero a vedere nitidamente l'anima degli altri esseri viventi... e ciò può diventare un problema per un assassino che deve essere invisibile, nascondere la presenza è uno dei requisiti fondamentali e coloro che riescono a leggere l'anima, beh, possono diventare molto pericolosi.
    Per questo motivo Dimitriy, durante i suoi allenamenti, ha cercato un modo per riuscire a nascondere la sua energia spirituale quando è inutilizzata, così da schermare la sua anima in modo tale da renderne molto difficile l'individuazione. Sfruttando diversi esercizi di respirazione e un controllo quasi perfetto sul Ki, il russo è riuscito a creare una specie di contenitore intorno alla sua riserva spirituale, il quale riesce in qualche modo a schermare l'energia interiore dell'assassino... almeno finché non si attinge ad essa nelle tecniche. Il tutto è assimilabile a una pentola sul fuoco, con al suo interno dell'acqua che bolle: finché il coperchio rimane sopra, il vapore (Ki) non esce fuori e nessuno lo vede, mentre se il coperchio viene sollevato, ecco che il vapore inizia a fluire, rivelando solo in quel caso la sua presenza.
    [Anti-auspex: il personaggio riesce a eludere gli Auspex spirituali Passivi.]

    ₪ Instinkt ubiĭtsy ~ Istinto dell'Assassino
    Essere dei Killer professionisti non solo necessita di un'ottima preparazione fisica o mentale, vi sono infatti alcuni dettagli che solo con l'esperienza si possono padroneggiare e sfruttare appieno i propri sensi è uno di quei dettagli. Non solo un Assassino ha bisogno di un'ottima vista, magari un fino udito, ma l'arma più importante è situata all'interno del corpo, qualcosa che non è un vero e proprio senso, infatti esce fuori dai cinque canonici e altri non è che il sesto senso, l'istinto.
    Grazie ad anni di continua pratica, Dimitriy è riuscito ad allenare il suo istinto arrivando a un punto tale da utilizzarlo come una specie di sonar, sfruttando questa capacità con estrema naturalezza, quasi fosse un'estensione del suo stesso corpo. Il suo sesto senso amplificato lo rende in grado di percepire non solo con grande anticipo i pericoli imminenti, ma anche la presenza di qualsiasi essere vivente si trovi nei paraggi, anche se questi sono situati dietro una qualche barriera fisica e non. Non serve nascondersi, l'istinto del ragazzo infatti è così sviluppato che qualsiasi cosa entri nel raggio d'azione, è tenuta sotto controllo.
    [Doppia Passiva: Auspex 30 Metri - Individuazione Minacce]

    ₪ Neuderzhimo ~ Inarrestabile
    Vivendo per diverso tempo in celle sotterranee, in attesa di una possibile missione, Dimitriy non aveva molte possibilità di svagarsi. I libri erano pochi e accuratamente selezionati per evitare di scatenare una qualche ribellione, la televisione non c'era e i contatti umani ridotti al minimo. Per evitare di sucire di senno, come molti dei suoi colleghi, il biondo assassino prese l'abitudine di chiudersi in meditazione. Con essa riusciva a mettere a posto i propri pensieri, e con l'immaginazione si potevano fare un sacco di cose perché lui era uno dei pochi che non veniva manipolato anche mentalmente... quindi poteva anche allenarsi con il pensiero, ripassare strategie militari ma soprattutto trovare la tranquillità.
    Quando il viaggio verso Endlos ha risvegliato in lui l'energia interiore, la meditazione si è rivelata una preziosa alleata per aumentare il proprio potere. In seguito a diverse e lunghe sessioni di intensa concentrazione, il russo è riuscito ad accrescere il suo potenziale di base, manipolando l'energia interiore in modo tale che essa diventasse migliore, unendosi in un nucleo perfetto senza frammentazioni. Così la riserva energetica del ragazzo, anche se di poco, aumenta il tanto che basta per dargli una marcia in più.
    La meditazione però non gli ha donato solo più energie, ma con essa Dimitriy ha imparato a controllarsi, a mantenere la calma e ad avere il pieno controllo del suo corpo, riuscendo anche a sopportare un intenso dolore con una naturalezza estrema. Benché l'Organizzazione allenasse le proprie spie a resistere alla torture, nessuno riusciva a fare meglio del biondo, il quale superava ogni prova che riguardasse quel campo e adesso è in grado di sopportare senza battere ciglio anche a dolori che le persone normali definirebbero lancinati.
    [Mana +10% - Resistenza al Dolore]

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    Resoconto #2 _
    Ti squadra, si avvicina, poi riprende le distanze; ride -una risata roca, gutturale- quando gli ordini di darti il suo gonnello; replica qualcosa, sibilante, al tuo indirizzo -ma così come la tua stessa voce ti suona differente, così quella del viashino è nulla più che un brontolio sommesso, al più incomprensibile.

    C'è da dire che potrebbe non aver compreso quanto dici -difficile, visto che la risata giunge in corrispondenza della tua arroganza- oppure che tu non riesca a comprendere la sua lingua -in qualche strano modo, infatti, lui potrebbe riuscire a capirti ma non il contrario. Ancora, potrebbe ridere della tua nudità, prendersi beffe di quel corpo pallido nonostante la vita del Sud: è vero che la pelle ti si è leggermente arrossata per l'esposizione solare (è vero che tu te ne stai completamente nudo sulle sabbie roventi dello Yuzrab meridionale) ciononostante dimostri di riuscire a sopportare egregiamente il caldo intenso e la selce ardente -frutto forse dei tuoi addestramenti, complice anzi un colpo di sole, la sensibilità di piedi, mani e gran parte del corpo non è la medesima di sempre (il che, comunque, rappresenta un vantaggio visto le condizioni in cui ti ritrovi).
    Infine, nulla toglie che egli stia ghignando perchè ha veduto qualcosa che lo allieta particolarmente -qualcosa che tu forse non hai notato, qualcosa alle tue spalle o chissà dov'altro (sotto la sabbia, forse? Oppure a livello spirituale, magari?); potrebbe trattarsi di rinforzi che il viashino riesce a scorgere grazie agli occhi abituati a distinguere i miraggi dalla realtà, potrebbe trattarsi di un qualche segno di malattia sulla tua pelle -tale da debilitarti in breve e lasciarti in sua completa balia- potrebbe invece trattarsi di un viashino scemo, che ride senza apparente motivo: tutto è possibile, perchè nulla ti è chiaro -niente è da escludersi, perchè tutto è confuso.

    Anzi no, una cosa ti è evidente e cristallina: che quel brandello di stoffa rimarrà dov'è, che il viashino -ritornato alla calma- non ha intenzione di adempiere alle tue richieste. Così come ha intenzione di attendere senza attaccarti, di tenerti a bada finchè non ti consumerai da solo: lui non ha paura di rimanere ancora a lungo sotto il sole cocente, lui sa come trovare l'acqua che gli serve nelle oasi nascoste o come rifugiarsi sotto le sabbie per riposare lontano da molti pericoli. Ma soprattutto, a differenza tua lui non sta bruciando di febbre.
    .100%
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  4. _MajinZ_
     
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    Aveva capito. Quel bastardo aveva capito ogni singola parola... ciò però non bastò a farlo obbedire. Si avvicinò squadrando l’Eversore, poi sibilò qualcosa in rettiliano e infine scoppiò in quella che sembrava una vera e propria risata. Una cosa era certa, quel gonnellino sarebbe rimasto addosso a quel rettile e l’unico modo per recuperarlo era con la forza. Dimitriy voleva evitare il combattimento, sapeva bene quanto esso si potesse rivelare pericoloso sotto il sole e contro un avversario che poteva sfruttare il paesaggio a suo vantaggio, cosa che era negata all’assassino.
    Quest’ultimo percepiva chiaramente una diminuzione di sensibilità a mani e piedi, non che la cosa gli dispiacesse in quell’ambiente, però non era una cosa normale e ciò significava che il tempo a sua disposizione stava diminuendo sempre di più... ormai il rischio di lasciarci le penne non a causa dell’avversario, ma per colpa del caldo si faceva sempre più concreto.
    Al momento l’unica cosa che il biondo aveva ottenuto erano le prese in giro che quel coso gli mandava, probabilmente stava aspettando il momento in cui i raggi del sole, cocenti e implacabili, avrebbero vinto la battaglia contro quel corpo chiaro arrossato a causa sua. Ovviamente il sicario si guardò alle spalle, osservò con attenzione ogni punto che poteva rivelarsi sospetto, però non vi era traccia di altri rettili o di qualsiasi altra cosa... c’erano solo lui e il viashino. Dimitriy portò quindi una mano ala fronte, ripulendosi dalle gocce di sudore, facendosi poi pensieroso. Ok che faceva caldo, però la sua fronte era più calda del normale... e ciò significava solo una cosa.
    Proklyatiye.
    Ed ecco che in un attimo il giovane scoprì la causa di quel malessere che lo infastidiva, una sensazione che unita alla pessima situazione non lo aiutava di certo... infatti aveva la febbre. Quindi non solo si trovava in mezzo al nulla, in un luogo già mortale di per se, ma il suo corpo non era nemmeno al cento per cento. Doveva muoversi ad andarsene da li, se non voleva diventare il pranzo di quell’animale.
    Il ragazzo riportò il braccio lungo il fianco e con un movimento del capo scacciò un attimo di annebbiamento... riportò infine lo sguardo sul viashino. Era certo che l’abitante del deserto non l’avrebbe lasciato andare, non aspettava altro che l’occasione giusta e di certo non si aspettava che il primo a subire l’assalto sarebbe stato lui. Aveva provato con le buone e non aveva funzionato, l’unica cosa che rimaneva all’assassino era sfruttare le cattive.
    Senza dare al mostro il tempo di accorgersi di nulla, il biondo scattò in avanti sparendo quasi alla vista, ritrovandosi poi a pochi centimetri dalla lucertola... e subito dopo avrebbe sferrato un violento pugno all’altezza del collo, mirando proprio alla gola, con l’intenzione di ucciderlo con un singolo colpo ben piazzato. Doveva fare in fretta, non aveva più tempo.



    CITAZIONE
    Stato mentale: Concentrato
    Stato fisico: Febbre e altre robacce brutte
    Energia: 85%

    Note: :omg:

    Passive:
    ₪ Vy ne mozhete vzyatʹ ~ Non puoi prendermi
    [Power Up Agilità 50% - Velocità 50%]

    ₪ Vy ne slyshite ~ Non puoi sentirmi
    [Il personaggio non produce nessun suono muovendosi]

    ₪ Vy ne mozhete vosprinimatʹ ~ Non puoi percepirmi
    [Anti-auspex: il personaggio riesce a eludere gli Auspex spirituali Passivi.]

    ₪ Instinkt ubiĭtsy ~ Istinto dell'Assassino
    [Doppia Passiva: Auspex 30 Metri - Individuazione Minacce]

    ₪ Neuderzhimo ~ Inarrestabile
    [Mana +10% - Resistenza al Dolore]

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    Tecniche:
    ₪ Legkostʹ ~ Leggerezza
    Spesso la semplice velocità non è abbastanza in combattimento, il più delle volte infatti si richiedono al corpo dei movimenti differenti, come ad esempio uno scatto rapido quanto imprevedibile. Concentranto il Ki nelle gambe, l'assassino riesce a compiere un veloce movimento da un punto all'altro, superando quella distanza in un lasso di tempo talmente basso da farlo quasi scomparire e riapparire nel punto desiderato. Si tratta di una capacità molto utile in fase offensiva ma anche in fase difensiva. Nel primo caso è utile per portarsi in pochi attimi ad una distanza pressoché nulla dal nemico, sorprendendolo così da attaccare sfruttando proprio quella distrazione. Ovviamente una tecnica simile può essere sfruttata in fase difensiva, rendendosi molto utile per schivare diversi colpi nemici, dal semplice fendente alla freccia più insidiosa, senza riportare alcun danno.
    [Consumo Variabile: Basso]

    ₪ Vlastʹ ~ Potenza
    In seguito agli allenamenti a cui si è sottoposto, la capacità dell'assassino di controllare il Ki è aumentata, permettendogli così di dar vita a una tecniche utile in fase offensiva. A Dimitriy serviva qualcosa che fosse in grado di arrestare l'avanzata di un nemico, non una serie di colpi come quella che sfrutta la sua arte marziale, bensì un singolo attacco abbastanza potente da racchiudere la forza di tutti quei colpi in uno solo. Così il russo ha dato vita a questa tecnica, la quale consiste nel concentrare una parte di energia interiore in una qualsiasi parte del corpo, stimolando così i muscoli a sviluppare una potenza maggiore per un singolo istante, rendendo in questo modo i suoi colpi più potenti, in grado di causare ingenti danni a seconda del Ki immesso per dar vita all'attacco.
    [Consumo Variabile: Alto]
     
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    Resoconto #3 _
    Fretta e rapidità. Parole che Dimitriy ben conosce -concetti che il Russo da tempo immemore porta con sè assieme al silenzio.
    Leggerezza e potenza. Trucchi che l'assassino ha imparato a sfruttare nelle occasioni critiche -prodezze del corpo che una mente controllata prescrive.
    Riflessi e percezione. Realtà fondamentali nel delicato lavoro che l'Eversore è spesso chiamato a svolgere -elementi di base perchè le idee e gli schemi di attacco si traducano efficacemente in un'offensiva degna di tal nome. Peccato che -nudi nel deserto senza il benchè minimo ricordo, vittima di stadi febbrili e un'assillante disidratazione (nuovo sintomo, questo, che appare ben evidente dalla secchezza estrema delle fauci)- chiedere d'esser scattanti e inafferrabili come sempre sia oltre ogni attuale possibilità -illudersi di non aver perduto il proprio smalto, indice anzi che la situazione è ben più grave del previsto (tale da non consentire una valutazione credibile ed accurata del proprio, medesimo stato di salute).
    No: se Dimitriy crede di non aver dato tempo al mostro di accorgersi di nulla -s'egli è convinto di scattare in avanti sparendo quasi alla vista (se il biondo, massima cosa, si dice sicuro di ritrovarsi poi a pochi centimetri dalla lucertola e subito sferrare un violento pugno all’altezza del collo)- vuol dire che proprio non ci siamo; ad ogni tuo passo corrisponde infatti l'occasione per farne altri tre -se anche ti sforzi d'andar veloce per sopraffare il tuo nemico, quello non deve nemmeno preoccuparsi di schivarti o che altro: senza neanche ricorrere a superpoteri di sorta -senza concentrarsi o far affidamento ad un corpo comunque ben addestrato al deserto- il viashino muoverà la propria sagoma sfuggendo all'istante al tuo assalto irruento -in realtà autore di nulla di speciale, il rettile umanoide si fa forte della tua goffaggine e dei sensi pesantemente rallentati che ti ritrovi per eseguire quella che ai tuoi occhi sarà invece una manovra evasiva fulminea e magistrale, perfetta in ogni dettaglio.
    E poi, prima che tu possa anche solo accorgerti di cosa sta succedendo (questa volta per davvero, senza diritto di replica alcuno) il serpentimorfo ti è alle spalle e ti afferra con le sue zampe squamose -cercando di trattenerti saldo ma senza ulteriori, evidenti intenti aggressivi, quello sibila e schiocca altre parole d'incomprensibile natura; riesci a cogliere solo un vago «frrrm» ripetuto più volte -qui e là uno «bssst» o ancora uno «sssmttl» secchi e rauchi ma con il vistoso intento di comunicare qualcosa. Qualcosa forse di realmente importante -qualcosa che, ad ogni tentativo, si fa via via più impellente.
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  6. _MajinZ_
     
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    Doveva saperlo, doveva rendersene conto... ma la fretta era sempre una cattiva consigliera. Dimitriy sapeva di non avere molto tempo e ciò lo spinse ad agire in quel modo, ma purtroppo le sue condizioni non erano proprio le migliori e il suo fisico non poteva sostenere un attacco che normalmente era fin troppo semplice... in quel momento però il tutto divenne complicato e benché la mente fosse ancora sveglia, il corpo non poteva reagire come desiderava.
    Scattò in avanti sicuro di avere ancora i riflessi pronti, ma si sbagliava. Sentiva la sabbia farsi densa sotto i suoi piedi, afferrandolo in una morsa che rendeva le gambe pesanti e i muscoli doloranti, pervasi dai crampi sempre più insostenibili. Il suo pugno poi non si scontrò con il collo del nemico, tutt’altro: l’aria fu l’unico bersaglio che riuscì a colpire, visto che quel maledetto Viashino si mosse in modo fulmineo, schivando senza nessuna fatica quell’attacco.
    Il Russo barcollò così in avanti avendo colpito il vuoto, era sicuro che la sua faccia sarebbe finita sui granelli, tanto il suo corpo diventò debole in quell’istante. Sgranò gli occhi mentre in lui scattava un allarme, sapeva di essere in pericolo e alla mercé del nemico, ma purtroppo solo i suoi sensi furono rapidi... il corpo, infatti, non riuscì a reagire in tempo. Due mani squamose lo afferrarono con forza, tenendolo fermo senza fare poi troppa fatica, visto che si sentiva davvero male. Divincolarsi era inutile, dopo un paio di tentativi il ragazzo si fermò... ascoltando quegli schiocchi che restavano incomprensibili, anche se in qualche modo sembrava esserci la volontà di comunicare.
    Che diamine vuoi da me?!
    Sbraitò il giovane tentando inutilmente di scrollarsi di dosso il rettile. Sentiva il suo corpo in fiamme e allo stesso tempo era percorso dai brividi causati dalla febbre alta... inoltre la disidratazione si faceva sempre più concreta dal momento che la bocca era completamente asciutta e la gola riarsa. Non aveva tempo, non sapeva che fare, l’unica cosa certa era una fine che si faceva sempre più prossima... doveva inventarsi qualcosa, altrimenti sarebbe morto per davvero.



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    Resoconto #4 _
    Tenti di sfuggire al suo tentativo d'aiutarti? La presa si fa ancora più salda.
    Sbraiti la tua collera contro il viashino che nulla ha compiuto di ostile? Quello ti minaccerà con un basso gorgoglio, un'occhiata priva di luce e una stretta sempre più forte.
    Stai per morirgli tra le mani -prima ancora di aver davvero compreso cosa stia succedendo? La coda si leva, incomprensibilmente schiocca, agita il proprio affilatissimo aculeo a pochissimi centimetri dal tuo pallido volto: lenta e veloce assieme, imprevista quanto temuta, essa ultima infine la danza insistente e si posa alla base del collo -sul lato destro, tra la clavicola e i fasci di muscoli tonici che riempiono la tua carne. Si posa e lo squamoso ti ammonisce rivolgendoti l'estremo saluto.

    «Sprrrv d mgl...»

    ¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤¤

    Sei sveglio. La bocca arsa. La pelle un bruciore diffuso.
    Sei sudato. Scotti. Hai la febbre.
    Sei intontito. Lento nei movimenti come nelle percezioni. Inconsapevole di quel che ti circonda.

    Sei questo e molto altro: disteso, su di un tavolo di legno; vestito, ma solo oltre la cintola; legato, ai polsi e alle caviglie; stupito, convinto che saresti morto; accecato, le palpebre incollate tra loro; stremato, sfibrato dal profondo dell'animo.
    Non so quali pensieri attraversino la tua mente in questi primi istanti -non so dire quanto sia alienante trovarsi in una situazione simile- ma Dimitriy è chiamato a confrontarsi con un risveglio affatto piacevole -privato del principale dei sensi, privato di ogni spiegazione o memoria, egli soltanto ricorda il viashino tra le sabbie, egli soltanto percepisce due presenze che aleggiano entro qualche metro da dove si trova.
    E il suo istinto gli dice che una di quelle assomiglia in modo terribile a chi prima l'ha punto.
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  8. _MajinZ_
     
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    Era quindi giunta la sua fine? Doveva morire in mezzo allo Yuzrab, nudo e ucciso da una creatura di infimo livello? Davvero, non aveva mai pensato di fare una fine tanto misera... a dire il vero non si aspettava di certo di ritrovare li in mezzo, senza vestiti e in condizioni fisiche precarie. Potendo non sarebbe uscito dalla Tana, purtroppo però adesso si trovava in una situazione scomoda e la cosa più brutta era il non conoscerne il motivo, della sua presenza in quel luogo.
    La prese del rettile intanto non accennava a diminuire, combattere era praticamente inutile. I brividi si facevano sempre più intensi e la vista sempre più appannata... tuttavia riuscì a scorgere la coda squamosa muoversi e il rostro farsi sempre più vicino, fino ad appoggiarsi alla base del collo, sulla destra e accanto alla clavicola. Che modo triste di morire, triste e inutile.



    Quanto tempo era passato? Un’ora? Una settimana? Era difficile dirlo, visto che al momento il biondo si sentiva ancora una merda. Però almeno era sveglio e ciò significava che non era morto, o almeno, non lo era ancora.
    La bocca era secca, arida come quel maledetto deserto. La pelle bruciava ancora a causa degli impietosi raggi del sole, maledetto anche quello. E come quel dannato astro alto nel cielo, il suo corpo bruciava ed era scosso da brividi, madido di sudore. La febbre era ancora maledettamente alta e sentiva una gran confusione nella testa che non lo faceva ragionare lucidamente... ricapitolando, era disidratato, ustionato, con la febbre e completamente intontito. Ed era anche brutto pensare che in quelle condizioni, anche se il sole non batteva più sulla sua testa e la sua schiena poggiava su di un tavolo, le sue ore di vita iniziavano davvero a scarseggiare.
    Dimitriy però non era un tizio che si lasciava morire così, senza lottare. Provò a muovere le braccia e poi le gambe... rendendosi subito conto delle catene. Pensava di aver superato la fase dell’addestramento con l’elettroshock e sperava caldamente di non dover ripetere l’esperienza, altrimenti stavolta si sarebbe davvero morso la lingua per soffocarsi con il suo stesso sangue. Successivamente il giovane provò a riaprire gli occhi... ma nulla, nemmeno le palpebre funzionavano.
    Shlyukha...
    Le imprecazioni però si che uscivano e anche con una certa facilità. Soprattutto perché gli altri sensi funzionavano tutti e il sesto percepiva chiaramente una presenza divenuta familiare, ormai. Quel fottuto Viashino era ancora li, insieme a qualcun altro.
    Chi siete.
    No, la sua non era una domanda: era un ordine. Probabilmente non era nella posizione giusta per farlo, ma i suoi nervi ormai erano davvero al limite e ogni calma o sangue freddo erano evaporate, così come evaporati erano tutti i liquidi all’interno del suo corpo.



    CITAZIONE
    Stato mentale: Concentrato, nervoso
    Stato fisico: Febbre e altre robacce brutte
    Energia: 85%

    Note: :omg:

    Passive:
    ₪ Vy ne mozhete vzyatʹ ~ Non puoi prendermi
    [Power Up Agilità 50% - Velocità 50%]

    ₪ Vy ne slyshite ~ Non puoi sentirmi
    [Il personaggio non produce nessun suono muovendosi]

    ₪ Vy ne mozhete vosprinimatʹ ~ Non puoi percepirmi
    [Anti-auspex: il personaggio riesce a eludere gli Auspex spirituali Passivi.]

    ₪ Instinkt ubiĭtsy ~ Istinto dell'Assassino
    [Doppia Passiva: Auspex 30 Metri - Individuazione Minacce]

    ₪ Neuderzhimo ~ Inarrestabile
    [Mana +10% - Resistenza al Dolore]

    Equipaggiamento:
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    Tecniche:
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    Resoconto #5 _
    Un istante. Due forse.
    Tanto è passato in verità -nessun buco al riguardo, niente giornate perse.
    E se non riesci ad accorgerti che non c'è stato che un radicale cambiamento tra prima e dopo -se ti pare che sia sempre lo stesso scenario, sabbia permettendo... male, brutto segno.

    Mmh...

    Un mugolio gorgheggiante interrompe il silenzio che hai lasciato cadere nella stanza dopo l'insulto generico e la relativa richiesta che -per nulla conscio della situazione in cui ti ritrovi, per nulla ragionevole nonostante la prigionia- hai posto con incoerente arroganza.

    Questo dovresti dirmelo tu.

    La presenza che non si muove dalla propria posizione -che permane in piedi ad un paio di metri oltre la tua spalla destra- ti parla con fare tranquillo per quanto freddo -è una constatazione di fatto, del tutto scevra d'intimidazioni (in essere o subite) ma piuttosto velata d'un accenno d'interesse.

    Chi sono io?

    Un singolare che non accenna minimamente alla doppia presenza di cui sei invece consapevole -un quesito che esclude il nanetto tremolante accanto ai tuoi piedi.
    Per tua fortuna lui non può sapere -a meno che non condivida il tuo stesso potere, egli ignora di cosa siano capaci i sensi di cui sei dotato. Ciononostante il riuscire a rilevare chi e cosa si muove attorno alla tua figura sarà, in questo preciso frangente, del tutto inutile e assai poco altro -visto che sei legato ad un tavolo e che, anche volessi, non puoi difenderti da un'intenzione malvagia, la tua strabiliante abilità percettiva si tramuta fin da subito in una ben magra consolazione.

    Chi sei tu?

    Eppure, c'è qualcosa di straordinariamente familiare in quella voce -qualcosa che cerca disperatamente di richiamarti alla mente uno o più episodi del passato (una o più conoscenze che si sovrappongano a quanto già conosci di lui).
    Qualcosa come un ricordo che scava -qualcosa come una memoria impossibile da ignorare.

    Prendi nota: moderata dislessia a seguito del risveglio.

    Sussurra infine, rivolto non al Russo (che comunque di primo acchito non se può ne rendere conto) quanto piuttosto al secondo individuo silente.
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  10. _MajinZ_
     
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    Dimitriy sospirò pesantemente, alla ricerca di una calma che ormai aveva perso da tempo. Stava male, era vero, però doveva comunque svuotare la mente e provare a fare qualche piccolo ragionamento... non vedeva ma il suo cervello funzionava ancora, benché il mal di testa iniziasse a farsi davvero insopportabile.
    Prima di tutto le possibilità che si trovasse ancora a Merovish erano molto alte, nonostante percepisse chiaramente la frescura di quell’ambientee... non era bendato e quindi non notava una forte luce farsi largo dalle palpebre, così intuì di essere immerso nella penombra. L’unica cosa rassicurante era la strana sensazione familiare che l’avvolgeva, ma proprio in quel momento non riusciva a capirne il motivo... anche perché non aveva idea di dove si trovava.
    Quando poi i suoi sensi, almeno quelli non convenzionali, si misero finalmente in funzione... ecco che il ragazzo percepì chiaramente due presenze e una di quelle iniziò a parlare. Parole presuntuose quelle, parole di qualcuno che non capiva nemmeno un po’ come si sentisse la cavia ancorata a quel tavolo, in preda a una febbre da cavallo.
    ...Zyg?
    Esordì poi il giovane tirando un po’ indovinare, ma quel tono di voce non gli sembrava poi così estraneo. Magari si stava sbagliando, magari stava delirando e non se ne rendeva conto... una cosa però era certa, ovvero che finché non sarebbe stato sicuro di ciò che lo circondava, non avrebbe detto assolutamente nulla di se: era meglio non rischiare.
    Ma quale dislessia.
    Pronunciò quelle parole con un tono stizzito.
    Non dirò nulla finché non mi direte cosa ci faccio qui, cosa mi è successo e perché non vedo.
    Concluse infine chiudendosi nuovamente nel suo silenzio, restando in attesa di ricevere delucidazioni sulla sua condizione... anche se ovviamente non si trovava nella posizione adatta per fare delle domande, tuttavia non voleva mostrarsi debole agli occhi altrui. Se quella era una specie di tortura, lui era addestrato per resistere anche alle punizioni più terribili.

     
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    Resoconto #6 _
    Presuntuosa? Quella è una voce presuntuosa?
    E quella che esce dalla tua gola, allora? Quel tuo modo di porti, incurante dei tuoi attuali limiti?
    Chè mica lo sai, visto che non puoi muoverti, ma il corpo è ancora pesantemente intorpidito -soltanto lentamente riprenderanno a pieno regime le percezioni efficienti a cui eri abituato.

    Non mi sembri nella posizione di dettare ordini, nè tanto meno di porre condizioni.

    Ti zittisce colui che aveva parlato, frenando in partenza ogni esuberante tentativo di minacciarlo o di eludere i suoi quesiti.

    Mentre io sono in quella di poterti estorcere tutto ciò che desidero.

    Aggiunge con un tono che -in modo molto vago, abilmente dissimulato- sembra lasciar trapelare un autocompiacimento smisurato -una gioia autocelebrativa dettata forse dall'immenso potere che quell'essere vanta di avere: riuscirebbe davvero a farti parlare contro la tua volontà -è in grado di spezzare un assassino cresciuto a segreti e torture? E nel caso, quanto in profondità potrebbe spingersi -cosa saresti disposto a rivelare (consciamente o meno) se lui decidesse di prendersi quel che desidera?

    Vedi? Mi basta fare così e...

    ...e qualcosa di viscido prende a colare sul tuo volto, si spande rapido lasciandoti sulla pelle una sensazione spiacevolmente melmosa; qualora provassi a respirare (e prima o dopo dovrai farlo, presumo) quell'abbraccio molliccio sfrutterà l'occasione per infilarsi in entrambe le narici -bloccate quelle, attenderà tu apra la bocca per fare altrettanto.
    Che schifo -che merda! Quel coso putrido non la smette di marciare sul viso -s'infila dappertutto, copre gli occhi, raggiunge le orecchie! E se anche nessuno fa pressioni sulla tua psiche -non un'effetto di quelli che hai avuto modo di affrontare si spinge nella tua mente- il solo contatto con quella perversa tortura gelatinosa ti fa rabbrividire fin nel profondo -desta le tue paure minacciando di soffocarti, fa leva sul tuo nervosismo per tutto ciò ch'è untuoso e attaccaticcio.
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  12. _MajinZ_
     
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    Era vero, in quel momento Dimitriy non poteva pretendere assolutamente nulla. Legato e debole com’era, non si trovava nella posizione giusta per minacciare o dettare le condizioni, non poteva fare altro che sottostare alla legge del suo aguzzino. Quest’ultimo continuava a mantenere l’anonimato, magari l’assassino si era sbagliato e non era il suo sottoposto quello... tutto ciò non aveva semplicemente senso e avere la mente offuscata non aiutava di certo a fare il punto della situazione.
    Così il sicario si chiuse nel silenzio, era vero che non poteva fare proprio nulla, però era ancora in grado di mantenere intatta la sua dignità: non si sarebbe mai abbassato a chiedere pietà o di avere salva la vita. Non era nel suo stile e soprattutto non aveva nessuna intenzione di darla vinta a quel tizio, chiunque egli fosse. Gli avevano insegnato a resistere e aveva tutti i mezzi per farlo.
    Quando però percepì quella roba sulla faccia, beh, il suo intero essere vacillò. Era qualcosa di viscido e melmoso, una roba densa che scivolava sul suo volto e in breve lo avvolse ricoprendolo con una patina viscosa... in breve si ritrovò impossibilitato a respirare, quella merda non aspettava altro che infilarsi in ogni pertugio per fare chissà cosa e il biondo fu costretto a trattenere il respiro. Intanto il viscidume ne avvolgeva sempre di più il capo e scivolava sulle orecchie, scatenando brividi di disgusto sul corpo già debilitato del ragazzo... un giovane che odiava qualsiasi cosa viscida.
    Però non aveva intenzione di cedere, anche a costo di affogare non avrebbe mollato e per questo motivo diede fondo a ogni sua risorsa per resistere al disgusto a alla voglia d’aria che si faceva sempre più insostenibile. Tuttavia era certo che quell’essere non aveva fatto tanto fatica solo per ucciderlo, doveva esserci qualcosa sotto e per scoprirlo non doveva fare altro che trattenere il fiato, sperando che quella tortura giungesse presto al termine.

     
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    Resoconto #8 _

    ...e allora scoprirai di non dovermi temere -per questa volta, almeno, di essere in buone mani.

    Conclude, teatrale, ritirando il bioplasma e concedendoti tutte le boccate d'aria che vorrai prenderti.

    Gli occhi erano incrostati da un qualche essudato -spero tu gradisca il fatto che l'abbia rimosso.

    Ed in effetti, provando ad aprirli -provando a guardarti intorno- scoprirai che al mondo nero delle palpebre si sostituisce ora l'ambiente ben noto della bottega di Zyg -se ai tuoi piedi vi è un Primo Esperimento del tutto indifferente, l'ombra torreggiante sul tavolo appartiene niente meno che al biomante arruolato.

    Ora che non hai più dubbi, però, è il caso che tu mi risponda: chi sei?

    Ti squadra dall'alto, puntando gli occhi nerissimi su quel tuo sguardo di ghiaccio, esigendo una spiegazione soddisfacente: tu Zyg lo conosci, a grandi linee sai quali intenti lo muovono. Perciò -considerando pure che è un'Eversore e che più d'una volta si è dimostrato sufficientemente utile alla causa- realizzerai pure che puoi fidarti di lui e far come dice -accontentarlo in quella domanda sciocca, confermare chissà per quale motivo la tua fin troppo evidente identità.

    Non dimenticare le febbri, l'arsura diffusa e l'ingiustificata secrezione oculare.

    Comanda peraltro al famiglio, distogliendo per un istante la sua attenzione dal prigioniero Russo incatenato sul legno.
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  14. _MajinZ_
     
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    Appena la melma liberò il suo viso, Dimitriy si concesse diverse boccate d’aria ignorando quasi completamente le parole dell’altro che un attimo dopo si rivelo essere Zyg, proprio come aveva immaginato. Non poteva essere altrimenti... e ben presto scoprì che quella maschera facciale non serviva altro che a liberare i suoi occhi, i quali tornarono a vedere. Osservò il soffitto e poi il resto della stanza, rendendosi conto di come il suo intuito fosse eccellente nonostante la febbre.
    Tsk.
    Si limitò a dire il biondo, facendo schioccare la lingua sul palato. Se Zyg si aspettava un ringraziamento, però, si stava sbagliando: sapeva quanto il ragazzo odiasse le cose viscide e di certo quella faccenda non gliel’avrebbe perdonata, almeno non subito. Insieme a lui c’era anche quell’orribile creatura che il verde usava come aiutante, un incrocio tra un polipo e la melma... una cosa davvero orripilante agli occhi già disgustati dell’assassino.
    Dimitriy Kozlov, Bloodletter e tuo superiore.
    Gradirei delle spiegazioni.

    Rispose secco il sicario assumendo un’espressione seria, mentre portava i suoi occhi azzurri in quelli neri e senza fondo del biomante. Nonostante fosse al sicuro, infatti, ancora non sapeva come diavolo ci fosse arrivato li... prima si risvegliava nudo nel deserto e adesso si trovava ancorato a un tavolo senza nessuna possibilità di fuga.
    Era frustrante non ricordare nulla di ciò che era avvenuto prima, e la cosa diventava più intensa per uno meticoloso come il Russo... una persona che pianificava ogni singola mossa e adesso si ritrovava nel mezzo di qualcosa di imprevisto, una situazione alla quale non avrebbe mai pensato. Per questo doveva esserci sotto qualcosa, visto che non era normale rapire qualcuno per rivestirlo di gelatina. Il giovane restò quindi in attesa, mantenendo la calma nonostante il malessere che l’avvolgeva in quel momento... diamine, aveva bisogno di una doccia.

     
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    Resoconto #9 _
    Le catene -ricordi? Che tu sia un Bloodletter o meno, con quelle ai polsi -e alle caviglie- difficilmente potrai estrarre le Schegge che più non hai indosso -anche ricorrendo alle mille e mille ancora taciute abilità di cui non ho dubbi tu sia capace, in piena balìa del tritone e (cosa assai più importante) prigioniero nel suo laboratorio, il grado di cui ti fregi ha ben poca importanza: non puoi fare nulla di davvero pericoloso -no, nemmeno ricorrere a quello spiacevole trucco con cui in passato hai semidistrutto questa medesima stanza. Sei fin troppo stremato per approntare un potere tanto ampio, sei completamente inerme allo stato attuale.

    Dettagli.

    Glissa, invece di riconoscere la differenza gerarchica che vi separa.

    Saresti anche potuto essere un Gerarca, per quel mi riguarda: la situazione difficilmente apparirebbe diversa da questa.

    E qui, con questo commento a metà tra l'indifferenza e l'ammutinamento, qualche dubbio è più che legittimo: vuol dire che non avrebbe problemi a rapire un capo Eversore e trattarlo alla stessa maniera? Vuol dire che il suo appartenere alla Gilda è privo di fedeltà ed anzi una mera copertura?

    Anche se, devo ammettere, non ho idea di come si svolga la biologia del Kuthiano.

    Certo Dimitriy non potrà aiutarlo a risolvere quest'intrigante dilemma scientifico -in nessun modo il Russo conosce i segreti di quella razza aliena (non circa le specifiche che interessano a Zyg, almeno). Perciò cosa ci fa lui fai tu, ?

    Aristotelis e Zimmer, comunque, si troverebbero nelle tue medesime condizioni, se questo ti può consolare; perfino loro -perfino un boggart.

    Nah, questo è impossibile: i tre massimi esponenti dell'Eversione sono sicuramente più di uno scalino al di sopra delle tue possibilità -e tu non hai dubbi che lo scienziato ne sia invece ben al di sotto. L'unica eventualità verosimile è che si sia scatenata una nuova emergenza di tipo biologico -una seconda peste, magari un morbo assai più subdolo?- che quella ti abbia colpito e che -non fossi stato tu la vittima bensì i succitati gerarchi- nessuno escluso sarebbe perito salvo per le tempestive cure del biomante esiliato.
    Sì, potrebbe essere. Però -sinceramente- perchè proprio Dimitriy? Dai, mica vive in condizioni tanto pietose da ammalarsi per primo -lo squamoso mica ha parlato di altri casi, la bottega è silente e carente di ulteriori ospiti (per quel che puoi vedere)!

    Ad ogni modo è singolare che tu sappia bene chi sei ma non abbia memoria di quel ch'è successo prima.
    Perchè è così -vero- non mi stai chiedendo spiegazioni sulla base di un mero capriccio?

    Una domanda retorica mentre quello si allontana dal tavolo e recupera dagli armadi -le cui ante, puoi notare, sono di già spalancate- un paio di elementi non meglio identificati.

    Se hai conservato qualche ricordo, infatti, non dovresti punto tenerlo per te: ogni dettaglio può aiutarmi a circoscriverne gli effetti indesiderati.

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