[EM] Demone Messaggero

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  1. _MajinZ_
     
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    Un bimbo correva spensierato tra le strade della Tana, sorridente come se avesse appena ricevuto un bellissimo regalo. Tra le braccia stringeva un plico da cui spuntavano alcuni fogli e sembrava disposto a tutto pur di difenderlo.
    Rin era davvero contento quel giorno, per la prima volta infatti aveva una missione da svolgere ed era pronto a svolgerla al meglio: non voleva deludere il suo maestro. Certo, era una missione abbastanza semplice, non doveva fare altro che consegnare un messaggio, però per lui ciò andava più che bene. Fino a quel momento non aveva avuto missioni speciali, ma quel giorno Dimitriy l’aveva fatto chiamare e gli aveva consegnato quelle importanti informazioni da recapitare a un altro Eversore. Gli aveva indicato il luogo, lo conosceva bene, quindi il bimbo si mosse rapido e iniziò a correre.
    Felice come una pasqua e un natale insieme, anche se a Merovish non esistevano, il piccolo demone schivava facilmente le persone all’ultimo istante e queste lo ringraziavano con una marea di insulti: gli abitanti non erano quasi mai felici... ma lui si! Era carico mentre avanzava, saltando da un vicolo all’altro con una facilità disarmante, nemmeno i muri più alti lo spaventavano. Gli bastava un balzo ed era superato, così come l’ultimo che sorvolò ricadendo poi su un cornicione, correndo su di esso e dimostrando un grandissimo senso dell’equilibrio.
    Atterrò quindi nuovamente sulla strada, facendo quasi venire un infarto a una povera vecchietta. Riprese quindi a correre passando accanto a una bancarella... e qui allungò le mani, acchiappando una bella mela rossa e succosa. Ovviamente non la pagò.
    RIN!!!
    Quando il mercante se ne accorse, però, era ormai troppo tardi. La Voce si voltò sghignazzando mentre mordeva il frutto, facendo scuotere la testa con fare rassegnato a quell’uomo... una mela ogni tanto non poteva mandarlo in banca rotta, quindi lasciò perdere.
    Alla fine, comunque, il bimbo arrivò finalmente a destinazione. Si trovava davanti alla porta di una piccola casetta stranamente ordinata, risaltava davvero tra la cacca e le abitazioni in rovina, tanto che il ragazzino restò fermo qualche attimo ad osservarla. Poi lanciò alle sue spalle il torsolo della mela e andò a bussare alla porta... bussò due volte, poi fece una pausa, seguita da un altro rintocco e un’altra pausa prima dell’ultimo: era la parola d’ordine.

     
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  2. Eruka
     
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    Asuna Yuuki quel giorno aspettava qualcuno. Una seccatura di proporzioni bibliche per lei, però, il lavoro era lavoro. Si, il messaggero sarebbe venuto a recapitarle i documenti comodamente a casa, per quello era doppiamente scocciata. Però tutto sommato, quella mattina nella brutta e puzzolente Merovish, si era alzata piuttosto di buon umore. Stava cucinando il pranzo, visto che era in pausa dai suoi studi. Il fetore mattutino non le permetteva grandi camminate, quindi, non aveva altro da fare. Ormai era un bel po' che era fissa li, e cominciava a sentire la mancanza della buona aria di Laputa. Era quasi come se potesse sentirne il sapore...Ad ogni modo, si era comprata una bella casetta, non troppo grande. Insomma, per una persona era più che sufficiente. Spiccava rispetto alle altre topaie che c'erano a Merovish, quindi, il messaggero non avrebbe fatto fatica a trovarla. Ma finalmente ecco che i suoi documenti erano arrivati...forze. La conferma arrivò per il tipo di parola d'ordine che si usava tra di loro, facendo alzare la ragazza che andò ad aprire.

    "...ehhhhh?"

    si chiese con aria incuriosita. Quello che aveva davanti non era un pazzoide o una prostituta, ma un bambino! Però conosceva la parola d'ordine, quindi, che fosse una voce? Tutto ciò le sembrò incredibile, per un momento era pure tentata di chiudere la porta. Però qualcosa le diceva che forse, quel bimbo nascondeva qualcosa. Se era veramente così. allora quel tizio era proprio sceso in basso per schiavizzare pure i bambini, però alla fine non era affar suo. Era piccolo, avrà avuto otto o nove anni e nelle mani stringeva quelli che dovevano essere fogli. Non c'erano dubbi, ora bisognava solamente accertarsene

    "e tu? chi sei?"

    chiese gentilmente, non sembrando neanche lei. Era piuttosto strano che non facesse venire a galla il suo pessimo carattere, però quel nanerottolo aveva un non so che di tenero, che placò il carattere della ragazzina. Per fortuna.

     
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  3. _MajinZ_
     
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    Quando il piccolo Rin si ritrovò faccia a faccia con il destinatario del messaggio, beh, rimase più che sorpreso. Lui si aspettava chissà quale studioso occhialuto, magari vecchio e rimbambito... invece no, davanti agli occhi del bimbo si trovava una ragazza dai capelli castano chiaro e gli occhi nocciola, la quale lo fissava con un’espressione tenera e gentile.
    In seguito al primo attimo di smarrimento, le gote del bambino passarono dal rosa al rosso in un istante e i suoi occhi andarono ad osservare un punto a caso alla sua destra. Istintivamente sollevò i fogli in modo tale da avere la faccia nascosta da essi... anche se ogni tanto dava una sbirciatina per vedere se quella bella ragazza fosse ancora li. No, non stava sognando.
    M-mi chiamo Rin!
    Disse lui con una vocetta timida e insicura, nascondendo ancora il viso dietro il plico: in quel momento si vergognava troppo. Quella sorpresa l’aveva imbarazzato e adesso non sapeva cosa fare per uscirne, forse doveva semplicemente andarsene via e anche di corsa.
    Q-queste sono per te!
    Ecco però che Rin si fece un po’ di coraggio e allungò i fogli in direzione della ragazza, cercando ancora riparo dietro quegli importanti documenti. Era ancora un po’ confuso e non sapeva bene cosa fare, però decise di resistere e attese... doveva fare l’uomo, non poteva mostrarsi così davanti a una ragazza, soprattutto se questa era troppo carina, sembrava un angelo ai suoi occhi.

     
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  4. Eruka
     
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    Asuna guardò Rin, sempre più disorientata. Quando però vide i documenti, e il simbolo eversore, capì che i suoi sospetti erano fondati. Quel bimbo così piccolo doveva essere una voce, assunta e controllata da Dimitry. Questo fece ancora più arrabbiare la giovane, ora si era messo pure a schiavizzare bambini? Pero questo bimbo non aveva per nulla l'aria dello schiavo, anzi. La ragazza prese in mano i fogli, dandogli una piccola sfogliata.

    "dunque tu...d'accorto è meglio se entri, vieni su! non vorrei che ti vedessero"

    esclamò, entrando in casa. Mise i documenti sul tavolo, li avrebbe esaminato di li a breve. Intanto quel piccoletto sembrava essere piuttosto imbarazzato, magari faceva questo effetto ai bambini. Eppure non aveva la solita aria da cattiva, antipatica e scorbutica di sempre. Certo, se fosse stato il russo a bussare gli avrebbe praticamente chiuso la porta in faccia dopo aver preso i documenti. Si girò verso il ragazzino parlando in modo dolce e simpatico

    "è così Kozlov ha mandato te...Rin giusto?? hai fame per caso?"

    disse, mostrando al ragazzino un bel piatto di cose appena cucinate. La sua dieta consisteva in della carne bianca con contorno di verdure, non aveva molto che potesse piacere a un bambino. Ad ogni modo, mise il piatto sul tavolo, invitandolo a sedersi. Poi andò a prendere i documenti, mentre si sedeva sul divano per controllare. Erano mappe dettagliate del posto che aveva adocchiato, con alcune descrizioni annesse. Insomma, era una potenziale area di scavo, però doveva fare un sopralluogo una volta studiate per bene.

    "dovrò mettermi a studiare, in due giorni massimo avrò terminato...poi mi toccherà partire e andare a perlustrare...ma tu non dovresti interessarti di queste cose, sei piccino, quanti anni hai??"

    chiese Asuna con un'espressione di disappunto stampata sulla faccia. Proprio non le piaceva che un bimbo così piccolo si interessasse di quelle cose. Doveva avere un'infanzia diversa, con la sua famiglia o magari con una adottiva. Sapeva anche però che li a Merovish le cose erano ben diverse, e i bimbi orfani esistevano...purtroppo. Chissà però qual'era la storia di Rin.

     
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  5. _MajinZ_
     
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    Ritrovandosi senza il suo scudo di fogli, il primo impulso del bimbo fu quello di fuggire via e sparire nel vicolo alle sue spalle... ma resistette, benché il suo viso fosse completamente rosso. Non riusciva proprio a capire cosa gli stesse succedendo, si sentiva a disagio e aveva una gran voglia di andare a nascondersi, però qualcosa lo tratteneva, impedendogli di sgattaiolare via. Quella probabilmente era la sua prima cotta, ma visto che nessuno gliene aveva mai parlato, non sapeva proprio di cosa si trattasse. Avrebbe chiesto a Dimitriy, una volta tornato indietro.
    Si, lui sapeva un sacco di cose!
    Comunque, alla fine il piccolo si ritrovò all’interno della casetta della ragazza, guardandosi attorno un po’ sorpreso: quel posto era fin troppo ordinato, faceva quasi impressione. Il bimbo comunque annuì alle parole della giovane quando questa lo chiamò per nome, anche se teneva comunque lo sguardo basso e continuava ad evitare quello di lei... benché ogni tanto lanciasse delle rapide occhiate che cercava di nascondere subito dopo.
    I-io!
    Il cucciolo stava per dire che non aveva fame, ma proprio in quel momento il suo stomaco gorgogliò... quella mela gli aveva fatto venire solo fame e ciò lo fece arrossire ancora una volta. Non aggiunse altro, troppo imbarazzato per farlo, andando così a sedersi sul posto offertogli. Quando si ritrovò davanti a quel piatto, la prima cosa che fece fu quella di scartare le verdure (come ogni bambino), iniziando poi a mangiare la carne in un modo abbastanza educato, per essere un abitante della Tana.
    Ho nove anni.
    Rispose lui mentre terminava la carne... si, oltre che educato era parecchio affamato, quindi il cibo ci mise poco a sparire. Tranne le verdure. Il bimbo rimase comunque al suo posto, tenendo ancora lo sguardo basso mentre si dondolava con la sedia con fare spensierato.
    Dimitriy ha detto che ero pronto per una missione!
    Disse lui con un sorriso che andava da un orecchio all’altro, era proprio contento quando parlava del suo mentore e si vedeva che lo ammirava. Bastava sentire il suo tono di voce per capirlo e la sua espressione non faceva altro che avvalorare l’ipotesi.
    Però non mi darà missioni difficili finché non sarò cresciuto un po'... non è giusto!
    Il suo viso assunse per un attimo un’espressione delusa, ma subito dopo gli tornò il sorriso sul volto: quel giorno aveva svolto la sua prima missione, era troppo contento di averla portata a termine nel migliore dei modi.

     
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  6. Eruka
     
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    Asuna stava già per riprendere il bimbo, visto che non aveva toccato le verdure. Decise però di non dirgli nulla, e ascoltare quello che lui aveva da dire. Appresa l'età, l'archeologa lo guardò un po' preoccupata. Aveva solo nove anni e già era in pugno agli eversori...ogni tanto non concepiva i metodi della sua stessa gilda.

    "hai fatto un ottimo lavoro"

    disse abbozzando un mezzo sorriso. Non sorrideva quasi mai, e nonostante fosse contenta, quello era il massimo che poteva fare. Non aveva il tempo per permettersi queste cose, anche se probabilmente ragionando così, sbagliava. Però guardando Rin le venne in mente come era lei alla sua età. Era cambiato qualcosa in lei, qualcosa che l'aveva fatta diventare cupa e triste, facendole preferire la compagnia dei libri a quella degli umani. Asuna si alzò per andare a prendere una busta da dentro un cassetto, che poi porse al bambino.

    "questa è per Dimitriy, digli che è il materiale sull'est. Mi raccomando Rin, sono documenti importanti.."

    esclamò seria, porgendo al bambino il fascicolo. Quei documenti li aveva già analizzati, e adesso i risultati dovevano essere consegnati, per comunicare ciò che aveva scoperto. Si mise seduta, analizzando ancora per un secondo i documenti che erano stati appena recapitati.

    "ho bisogno di fare un sopralluogo, vedrò di partire domani sul presto..."

    disse guardando il bambino. Gli sorrise di nuovo, mentre con una mano gli allungò un bicchiere di acqua. Da come aveva mangiato, non sembrava che consumasse quel cibo tutti i giorni. Questo la rattristò molto, tanto che decise di fare qualche domanda al bambino. Era la prima volta che prendeva a cuore un essere umano.

    "Rin, da dove vieni? Non ti tratta male Dimitriy, vero?"

     
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  7. _MajinZ_
     
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    Sentendo quel complimento, Rin abbassò istintivamente lo sguardo mentre le sue gote diventavano rosse come un peperone. Non era abituato a ricevere complimenti in un modo così esplicito, Dimitriy non era di certo un tipo molto espansivo e al massimo elargiva qualche carezza o uno sguardo comprensivo... ma tutto ciò gli andava bene, visto che non aveva mai avuto nulla di tutto ciò.
    Però, invece che farlo sorridere, le parole della ragazza lo imbarazzarono... avevano uno strano effetto pronunciate da una voce femminile. E poi Asuna gli aveva anche sorriso, era una delle cose più belle che avesse mai visto... gli scaldava il cuore, non sapeva spiegare la sensazione ma ciò lo faceva stare bene e infatti subito dopo sorrise, grattandosi la nuca.
    Grazie!
    Il bimbo poi seguì la ragazza con lo sguardo, osservandola mentre andava a prendere alcuni documenti... quindi gli stava dando una missione da compiere? Era una cosa bellissima, quel giorno non solo aveva svolto un compito, ma adesso ne riceveva pure un altro. Non vedeva l’ora di compierla, così avrebbe ricevuto altri complimenti: ma miglior paga che ci fosse. Comunque, il piccolo afferrò i fogli con entrambe le mani, annuendo con decisione.
    Ricevuto.
    Quando anche la fanciulla si sedette, lui la guardò per qualche istante prendendo un po’ più di confidenza, visto che non abbassò subito lo sguardo. Fece proprio bene a voltarsi, visto che lei gli sorrise ancora ed era un sorriso molto più bello del precedente! Per fortuna lei gli porse un bicchiere d’acqua, altrimenti sarebbe rimasto ancora a fissarla... afferrò quindi il bicchiere con entrambe le mani e mandò giù il contenuto in un attimo: aveva proprio sete.
    I-io vengo da qui! Sono nato qui a Merovish!
    Rispose lui posando il bicchiere sul tavolo e subito dopo strinse nuovamente i fogli al petto.
    Lui mi ha insegnato un sacco di cose... anche a non arrabbiarmi, eheh!
    Disse in tutta sincerità sorridendo appena... ripensando a qualche tempo prima, beh, socializzare era molto complesso ma grazie a Dimitriy aveva fatto dei grandissimi progressi.

     
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  8. Eruka
     
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    Asuna guardò un po' stranita Rin. Così si era sbagliata su Dimitriy, credendo tutto il contrario di com'era realmente. Forse doveva imparare a non giudicare il biondo dall'apparenza, anche se le restava difficile. Lo guardò nuovamente, che cosa intendeva?

    "a non arrabbiarti?"

    chiese un po' spaesata. Perchè mai avrebbe dovuto insegnare a un bambino a non arrabbiarsi? Forse a non fare i capricci, magari era questo che intendeva. L'archeologa infatti ignorava completamente la natura del bimbo, quindi, la sua aria interrogativa era più che comprensibile. Rin le faceva una grande tenerezza, forse era orfano, per poter collaborare con gli eversori. Era meglio dare un'occhiata migliore alle schede delle voci, magari poteva trovare qualche informazione in più

    "Rin, visto che sei stato bravissimo, ti andrebbe di accompagnarmi per un sopralluogo? ti farò sapere appena dovrò partire...sempre se accetterai"

    esclamò la ragazzina. Era di buon umore, e raramente succedeva. Quel bimbetto le metteva tanta allegria, e ogni tanto, anche lei ne aveva bisogno. Sarebbe stata felice se ad accompagnarla fosse stato lui, visto che gli altri proprio non li sopportava, a parte il tritone.

    "io comunque vengo dal presidio errante, c'è aria buona lassù"

     
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  9. _MajinZ_
     
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    Il bimbo non rispose alla domanda della ragazza, limitandosi a sorridere e grattarsi la testa un po’ imbarazzato... sicuramente Dimitriy gli aveva detto di evitare di spifferare il suo segreto a tutti, visto che spesso le persone reagivano nei modi più disparati sapendo di avere a che fare con un demone, anche se quest’ultimo lo era solo per metà. Anche gli alleati non facevano differenza, certe cose era meglio tenerle per se e per farlo non c’era nulla di meglio che imparare a controllarle, in modo tale da non lasciarsi andare a esplosioni di rabbia... demoniaca.
    Purtroppo serviva un allenamento maggiore per riuscire a evitare di fare quel tipo di capricci, che di certo erano molto più problematici di quelli di tutti gli altri bambini. Per questo il Russo gli insegnò la meditazione e da quel momento il bimbo iniziò a trovare l’equilibrio che gli serviva... anche perché così il suo potere sarebbe solo aumentato.
    U-un sopralluogo?
    Domandò il piccolo un po’ dubbioso, assumendo un’espressione pensosa che venne subito spazzata via da un piccolo e timido sorriso.
    Certo!
    Così poteva stare ancora un po’ insieme a lei! Si beh, non ci pensò subito ma qualche istante dopo comprese di aver fatto bene, arrossendo per un istante... istante che passò via in un attimo udendo una singola parola: Laputa.
    Laputa?!
    Dimitriy me ne ha parlato un sacco di volte!
    E’ vero che ci sono i grifoni? E quell’albero altissimo? Si vede tutto Endlos da li, è vero?

    Le domande diventarono sempre più incalzanti e la sua espressione sempre più incuriosita ed eccitata. Sembrava proprio che Asuna avesse trovato il punto debole di quel ragazzino, il quale la fissava con occhi che quasi diventavano luminosi, mentre abbracciava quei fogli che gli erano stati consegnati... e che probabilmente non sarebbero arrivati a destinazione, non al momento almeno. Rin era un bimbo davvero curioso e voleva sapere sempre più cose quando l’argomento gli interessava davvero. Alla fine restava sempre un nanerottolo e i nanerottoli erano tutti curiosi.

     
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  10. Eruka
     
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    "sisi è vero...e ci sono un sacco di altre creature interessanti! un giorno ci andremo così ti mostrerò Laputa..."

    disse, guardandolo sorridente. Ma poi il suo sguardo si fece subito serio, mentre alzava l'indice. Anche le sue parole sembravano aver cambiato tono, facendo capire al bimbo che era una cosa seria.

    "...ma prima, dovrai aiutarmi. Sei pronto per la missione?"

    Eh si, purtroppo il dovere veniva prima del divertimento. Per Asuna poi era una delle prime regole da osservare. Per tutta la vita aveva sempre messo prima il dovere: lo studio, la ricerca e l'allenamento. Anche se in fin dei conti sapeva, essendo stata bambina anche lei, che a volte avrebbe preferito fare il contrario. Avendo dato tutti i documenti al ragazzino, si alzò dal divano per andare alla finestra. Merovish non era un bello spettacolo, come quelli che vedeva da Laputa.
    Era una missione rischiosa, che per l'eversione era di vitale importanza. Ma lo era di più per le sue ricerche personali, la gilda, sarebbe venuta dopo.

    "Rin, dunque è tutto...ti farò sapere appena sarò avrò analizzato per bene il percorso"

    disse girandosi verso di lui e sorridendo. Il tempo da dedicargli purtroppo era finito, lei doveva assolutamente analizzare i documenti che gli aveva portato, per poi iniziare a studiare una strategia. Ma era stanca, parecchio stanca e glielo si poteva leggere in faccia. Sentiva il bisogno di buttarsi sul divano, chiudere gli occhi e dormire per almeno un giorno. Non doveva esagerare, o ci avrebbe rimesso di salute. Ma ciò purtroppo stava già accadendo, visto quanto era stanca.

    "se ti fa piacere puoi rimanere a giocare, non mi dai fastidio...non ho molti giocattoli, ma qualcosa saprai inventarti"

    esclamò. Ovviamente però, lei non si sarebbe messa a giocare con lui, visto che aveva del lavoro da fare. Rin poteva rimanere, usare il bagno, la cucina (facendo attenzione) e il salotto a suo piacimento, a patto però che non la disturbasse durante il suo studio. Forse dargli la possibilità di rimanere in quella casa, era meglio che mandarlo chissà dove a Merovish.

     
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  11. _MajinZ_
     
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    Rin aveva un’espressione entusiasta mentre ascoltava Asuna. Laputa era uno di quei luoghi che voleva visitare e aveva pregato Dimitriy un sacco di volte di portarlo... ma purtroppo il biondo non poteva metterci piede a causa dell’ordine di cattura alla sua persona. Però la ragazza si era offerta di portarcelo e ciò gli fece quasi brillare gli occhi: non vedeva l’ora che arrivasse quel giorno.
    Tuttavia rimase un pochino deluso dal cambiamento della giovane, prima di raggiungere il Presidio Errante era necessario svolgere la missione... quindi quel viaggio slittava a una data da definirsi. Poco male, prima avrebbe svolto quella missione e prima avrebbe raggiunto il suo sogno. Bisognava solo fare le cose bene e avere un po’ di pazienza... anche se la pazienza dei bambini si sapeva che era davvero corta. Quella del piccolo demone ancora di più.
    Il bimbo annuì comunque più volte in risposta alla domanda, era pronto a ogni nuova avventura e il sapersi coinvolto in una nuova missione lo rendeva davvero euforico. Comunque il tempo di salutarsi era giunto e l’espressione stanca della giovane fece capire al piccolo che era arrivato il momento di andare. I giocattoli lui non sapeva neanche cosa fossero.
    Devo tornare da Dimitriy adesso! Se vuoi trovarmi chiedi a lui.
    Ciao ciao!

    La salutò con la manina, arrossendo appena osservandone gli occhi, per poi sparire oltre la porta proprio com’era arrivato... ovviamente senza scordarsi di prendere le informazioni che lei aveva fornito all’eversione. Non poteva permettersi di fallire quell’importantissima missione. Così iniziò a correre a più non posso tra i vicoli della Tana, attraversando scorciatoie ed esibendosi in salti al limite dell’assurdo... ma il suo corpo poteva permettergli quello e altro. Ah, ovviamente recuperò un’altra mela dal bancone del solito mercante, il quale non mancò di lanciargli epiteti poco piacevoli.... ma il ragazzino rispose con un sorriso e sparì tra la folla, pronto a raggiungere il suo maestro.

     
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