[Quest] L'eredità di Laputa

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    Il silenzio è un'alleato sacro, in un luogo custode di Saggezza e dedito allo Studio.
    Ne è un esempio autorevole Palanthas, biblioteca dell'Est e sede delle menti più acculturate dell'intero Semipiano; è fra quelle mura che vengono custodite storie e segreti appartenenti ad ogni angolo del mondo di Endlos - e non solo.

    E' il timore invece l'alleato più forte di una prigione, laddove anime corrotte sono rinchiuse e condannate.
    Alto il prezzo da pagare per i crimini commessi, per i doveri a cui ci si è sottratti, per i tradimenti nascosti e poi scoperti.
    La Prigione Abbandonata ne è l'esempio più tangibile, che nelle terre di Merovish incute orrore ancor più che le fiamme dell'Inferno.

    E poi, perduta nei cieli e ben lontana dalla comune terra, esiste un posto assai elevato -il cui nome non risponde certo al Paradiso- capace di accomunare ed affiancare in una singola e semplice magione, ciò che dal silenzio e dal timore scaturisce in un'unica e reciproca implicazione.
    Mura assai note e rinomate al loro esterno per la cultura, ricercata madre e prima patria dell'insegnamento oltre che delle Arti Arcane, e... perdizione, tormento e detenzione per chi, malauguratamente, ha ceduto alla curiosità ed alla sete di conoscenza.

    Si parla del Magisterium

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    unica Accademia esistente sul semipiano.
    Maghi, alchimisti e scienziati trovano sfogo e soddisfazione ad ogni loro desiderio fra aule, laboratori e stanze in continua mutazione.

    Si parla del Magisterium,

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    reame di menti bizzarre, eccentriche e geniali.
    Cuore pulsante dell'Isola Volante, alleato e supporto magico nella vita di ogni giorno.

    Si parla del Magisterium...
    ...covo, dimora e casa, dell'unica incontrastata ed incontrastabile Signora: Shantotto, la maga della leggenda.
    Rettore dell'Accademia nonché membro più temuto e rispettato del Consiglio di Stato dell'Isola Volante.

    Sarà lei, la committente del vostro nuovo incarico.
    E sebbene immenso sembri all'occhio nudo il solo Atrio che vi accoglie nell'ingresso della Nuova Scuola, non vi preoccupate: trovare il suo ufficio personale non sarà difficile, affatto.
    A qualunque passante domandiate, che sia un raggiante studente od un brioso docente, la risposta sarà sempre e solo una.

    Seguite l'eco della sua risata.

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    Qm Point

    Benvenuti nella prima ma fondamentale quest del Magisterium! Grazie ad essa, con l'evolversi delle vicende, scopriremo dei dettagli interessanti riguardo la storia passata del Presidio Errante, e... alcuni risvolti che avranno una loro notevole importanza anche nella vita futura dell'Isola!

    L'inizio come potete vedere è molto tranquillo, un intro semplice dal tono ironicamente tetro, a specchio ed immagine della roboante personalità di Shantotto, Rettore nonché vostro diretto committente.
    Per chi già conosce il personaggio, capirà (e spero apprezzerà!) il motivo di quest'atmosfera; per chi invece ne è all'oscuro... scoprirete a breve la ragione ;D

    Dunque! Non mi sono dilungato in descrizioni varie dell'ambientazione, poiché potete trovare una ricca esposizione in questo topic.
    Utilizzate questo primo turno -se volete, altrimenti potrete farlo anche in seguito- per incontrarvi od accordarvi come vi pare, raggiungendo infine l'Ufficio del Rettore, che si trova al primo piano.
    Il come siete stati contattati o chiamati, è a vostra libera discrezione.
    Per dubbi, domande o qualsiasi altra questione, non esitate a contattarmi (privatamente od in bacheca).

    Buon divertimento!

    Scadenza: giovedì 15 agosto, viste le vacanze e le assenze varie. Superato questo turno, salvo ulteriori intoppi, procederemo al ritmo più spedito di una settimana per turno.
     
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    Numerologia: 9, Ampliamento


    Albero Casa


    Essere un burocrate/studioso è qualcosa di tipicamente burocraticamente studioso. Ricorda ancora oggi il suo incontro con la Mummia-caposquadra, un simpatico sette, che gli ha permesso di portare avanti quel disegno numerologico che continua a perseguire con una caparbia forse inadatta ed estrema.
    Si è abituato piuttosto rapidamente ai ritmi della Gilda, doveri, ufficiosità ed ufficialità. Ha finalmente imparato anche a fare un saluto militare degno di tal nome. Tra i doveri a cui è ora soggiogato, nel senso più positivo del termine, vi è quello di assolvere ad alcune richieste che arrivano presso la Sede della Gilda. Si tratta di incombenze delle più varie e strane, doveri propri di chi ha messo la sua vita al servizio degli altri.
    E questo?
    Sta chiacchierando con una segretaria dai capelli rossi mentre sfoglia delle pagine in maniera confusa. Sta cercando una "missione" che rientri in quel famoso piano numerologico. Quando legge di questo Magisterum gli si accende una lampadina mentale: è un nove. Il nove è il numero dell'Ampliamento, della conoscenza, è la somma dei tre tre che rappresentano il mondo fisico, spirituale e mentale. Il nome, insomma, è un numero perfetto che rientra in quel grande disegno in cui lui è una pedina mossa dai numeri.
    Vado io, allora, se possibile




    Magisterium


    Ha dovuto chiedere informazioni, ed anche diverse, per poter arrivare al Magisterium. Si è trasferito da poco sul Presidio Errante, ed escluse le mura basse e l'albero casa, lo conosce ben poco. Per fortuna, però, chi gli ha dato le indicazioni è stato preciso e rigoroso.
    Vedere il Magisterium per la prima volta, bhè, è uno spettacolo del tutto particolare. Immaginare che lì dentro è racchiusa tanta e tale conoscenza lo mette in soggezione.
    Ci saranno altri numerologi lì dentro?
    E' la prima domanda che si pone, seguita da una serie di schiamazzi spiritici che cominciano a porre le domande più disparate: "ci fermiamo a fare colazione?" o "ma le mutande si chiamano così perchè van mutate?" o ancora "sai che hai dei capelli proprio belli?" quest'ultima domanda riguarda una ragazza che incrocia l Aviatore per strada.
    In ogni caso, abbiate pazienza, si regala qualche minuto di vagabondaggio prima di cercare il committente. Dovrebbe esser arrivato con largo anticipo, gli Arcani che ha letto stamane gli avevano dato questo consiglio.
    Il Marmo bianco, i tappeti, gli ori, non è abituato a tanti e tali sfarzi, ma fanno sempre la loro porca figura. Esplora un po' la zona come potrebbe fare un bambino curioso ed allo stesso tempo intimorito dalla situazione. Si avvicina ad un paio di porte per sentire quali lezioni vnegono trattate al suo interno, sfiora qualche bassorilievo inciso contro i grandi portoni, pone domande ai passanti.
    Ed è proprio quando comincia a porre una valanga di domande ad uno studioso della meterologia applicata, un tipo simpatico e tarchiato, che si ricorda il motivo per cui si trova lì.
    Emh, capisco, molto interessante, sono convinto che un giorno riuscirà a far piovere nel deserto...ma, mi sa dire dove si trova l'ufficio del Rettore?
    La risposta che riceve è quantomai bizzarra, ma la accetta.
    Orecchio teso alle risate ed un senso del fare rinnovato ecco che l Aviatore si incammina rapido in direzione della scalinata e quindi del Rettorato. Ogni tanto è costretto a fermarsi in attesa della prossima scarica di risate, ma alla fine riesce a giungere al rettorato.
    Aspetta qualche secondo sistemandosi i vestiti, si spolvera le spalle, si passa una mano tra i riccioli scompaginati e controlla che il mazzo di tarocchi riposi al fianco. Ammansisce gli spiriti che continuano a parlare e gli comunicano la posizione di anime vicine ed infine bussa alla porta palesando la sua presenza.
    Ed attende.





    CITAZIONE
    Equipaggiamento: Mazzo di Tarocchi (Dieci tarocchi incisi su lamine di metallo affilato)
    Mana: 100%

    Status Fisico: Perfetto
    Status Mentale: Incuriosito

    Tecniche
    Sussurri – Auspex spiritico [Passiva]

    Sunto: Dopo aver girovagato per il Magisterium arriva al Rettorato.
     
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    Avanzò nell’atrio dell’antico palazzo con il sacrale silenzio di un orante in una chiesa, lasciando che le iridi di grigia ardesia vagassero per la vastità dell’atrio di pietra che solo un’altra volta -in passato- aveva già percorso, rievocando nella memoria i pochi ricordi che ne aveva ricavato: era stato durante la “cerimonia di inaugurazione”, o almeno così gli pareva di ricordare l’avessero chiamata Amarth ed Arthur… ma molto tempo e molte cose erano cambiate da allora, conferendo alla vista il sapore intonso della scoperta.

    Certo, visti i pregressi accordi che legavano quel luogo di cultura alla sua Palanthas dell’Est, il Magisterium di Laputa sarebbe dovuta essere per lui una seconda casa, ma… la vita da Saggio -tutt’altro che sedentaria e monotona quanto i più si aspetterebbero da degli intellettuali- lo aveva tenuto ben più che occupato, se non persino lontano dal semipiano.

    Tra indagini scientifiche su eventi anomali, calcoli inversi per desumere schemi in mezzo al caos di eventi abbattutosi su Endlos, viaggi nel tempo, missioni da Arcano e doveri da Corona della Via delle Leggi, si era trovato a relegare il pensiero dell’Accademia Magica all’empireo delle aspirazioni con cui un bambino vedrebbe una gita al parco-divertimenti…
    ed era stato con quello stesso spirito che si era presentato dal Vampiro, quando aveva trovato la comunicazione del Rettore tra i dispacci indirizzati alla Biblioteca.

    Informato il collega della sua decisione di recarsi in trasferta, Arthur gli aveva dato il permesso e augurato buon divertimento, così, radunato le cose più importanti -taccuino e telefono- nella sua bisaccia, Brifos si era messo in viaggio per il Presidio delle Nubi; tuttavia, raggiungere l’Ufficio in cui si sarebbe tenuto l’incontro dovette attendere che il gigante terminasse di ficcanasare
    ficcacornare per le aree a libera circolazione… come le aule-studio, ad esempio: la lezione di meteorologia era stata interessante.

    Quando il convegno fu terminato, il Raitei lasciò il suo banchetto in ultima fila per tornare in corridoio, superò il docente intento a conversare con un ningen dall’aria stralunata, e -distrattamente- intese scampoli dei loro discorsi.

    Emh, capisco, molto interessante, sono convinto che un giorno riuscirà a far piovere nel deserto...
    stava dicendo il ragazzo, cercando di inserirsi nella fitta parlata dell’insegnante
    ...ma, mi sa dire dove si trova l'ufficio del Rettore?

    jpg
    « … »

    Nell’udir menzionata la sua stessa meta, il corno d’oro che gli sormontava la zazzera di capelli blu produsse una scintilla azzurrina, e -soffermatosi ad ascoltare le indicazioni in risposta- si risolse a seguire l’ancora sconosciuto Numerologo fino alla porta; quando egli bussò, il gigante si fermò un paio di metri alle sue spalle, in attesa che qualcuno giungesse ad aprire o che una voce li invitasse a farsi avanti.

     
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    nlae5w

    Primo incarico


    Laputa, Magisterium




    Nemmeno ebbi il tempo di ambientarmi nel nuovo mondo, nonché nella fondazione di cui ero appena entrato a far parte, che il curioso e strambo boss di cui portavo il vessillo mi affidò un primo incarico. E mi aveva anche dato pochissime informazioni, giusto quelle che mi bastavano per arrivare al Magisterium, luogo di scienza e conoscenza, in cui si sarebbe trovato il committente dalla quale avrei saputo di più. Ah, le mummie!
    Ero alquanto entusiasta di dirigermi verso quella specie di scuola: le voci che giravano sul conto di quella struttura la descrivevano come un ambiente in cui si fondono le migliori menti dell'intero Semi-Piano lavorando congiunte per puro amore dei più svariati ambiti della natura umana, magica, psichica, etc. Magari avrei trovato anche io qualcosa di stuzzicante per il mio intelletto, sfogliando qualche libro o facendo una chiacchierata con qualche altro Alchimista. Ma non era quello il momento per pensarci, quello era il momento di svolgere la mia prima mansione affidatami direttamente dal capo-cadavere.

    Tra una sigaretta e una veloce analisi dei tanti qualcosa che non avevo mai visto se non su Endlos, arrivai finalmente alla meta: un'enorme costruzione di pietra, all'apparenza, ma al suo interno nascondeva i metalli più disparati e i legni più pregiati e finemente lavorati. Varcato un mastodontico e decoratissimo portone, ecco che la mia sensazione si rivelò anche alla vista: oro, gemme, marmi, tappeti e sfarzo ovunque in un grande atrio che, scintillando, sembrava chiamarmi in ogni angolo per studiare la sua composizione molecolare. Ma ancora una volta non era quello il momento, anche se proseguii, domandando qui e lì l'ubicazione del rettorato, con un'espressione di perfetto connubio tra entusiasmo puerile e curiosità d'analizzare l'intero edificio, quasi avendo le lacrime agli occhi. Di quelli a cui avevo chiesto in tanti mi avevano risposto con una scrollata di spalle, altri nascondendo un sorriso sarcastico, ma i pochi che avevano detto qualcosa di sensato consigliavano di seguire il rumore della sua risata. Per quanto possa sembrare un'informazione priva di qualsiasi veridicità, decisi di aguzzare l'udito e mi diressi effettivamente verso un fragore di risa che aveva dell'inquietante. Oltre a quello però, man mano che mi avvicinavo, mi sembrò anche di sentire il metallo che componeva una parte dell'equipaggiamento di Augustus. Ancora una volta implicati nella stessa situazione, eh? Mentre sorridevo all'idea lo vidi bussare ad una porta, la stessa porta che stavo cercando io, visto che il crescendo tetro di quella risata veniva proprio da lì. Dietro ad Augustus c'era un'altra figura alquanto curiosa, un imponente qualcuno che sembrava un po' perso tra i suoi pensieri ma che era evidentemente diretto al medesimo punto.
    «Eeeeeeeehi! Non lasciatemi indietro!»
    Esclamai noncurante dell'austerità del luogo a gran voce e agitando una mano per aria per salutare in modo un po' bambinesco, sperando che quantomeno Augustus si voltasse riconoscendo la mia voce e mi aspettasse prima di varcare la soglia.





    R e s o c o n t o


    Ferite riportate: Nessuna.
    Stato mentale: Quieto.
    Quantità di energia residua: 100%
    Tecniche utilizzate:
    La mente intrisa di infomazioni
    [Passiva - Memoria potenziata]
    Il sesto senso
    [Passiva - Auspex]

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    « Avanti! »



    I portoni si spalancano dinnanzi a voi come per magia, e a darvi l'accoglienza nel bel mezzo della stanza trovate la squillante voce di un personaggio all'apparenza un tantino... bizzarro.
    Ed in fin dei conti, un pochino strana lei lo sembrava per davvero: alta poco meno di un metro, lunghe orecchie a punta di contorno ad un piccolo viso tondo, ed occhi castani vispi ed insolitamente raggianti.
    Non era poi così semplice in effetti incontrare un esponente della razza Tarutaru in un semipiano seppur assai variegato quale era Endlos...

    Ma che la conosciate per la rinomata fama, o che vi troviate al suo cospetto per la prima volta, vi risulterà assai difficile non riscoprirvi inaspettatamente... spiazzati.
    Poiché sebbene i vostri occhi vi raccontino di una persona all'apparenza carina ed innocente, vi è una qualche sensazione che non sapete proprio spiegarvi, che vi preme e si insidia dritto dritto contro il vostro costato, che vi fa sentire al pari di un piccolo topolino al cospetto di un boa grande almeno cento volte quanto voi.
    E credetemi, non volete veramente interrogarvi sulle possibili ragioni...

    « Mhmm... »

    La sala che vi accoglie alle sue spalle vi si presenta come a dir poco enorme.
    ...prima che vi poniate effettivamente un primo piede al suo interno.
    Proporzionata a quelle che erano le sue dimensioni, l'occhio vi aveva tratto facilmente in inganno.
    Vi era una piccola scrivania al centro della stanza, e numerose librerie a decorare le pareti tutte intorno.
    Una scaletta è adagiata alla vostra sinistra (probabilmente per arrivare ai libri posti nei ripiani che si estendono fin sotto al soffitto anche quì invidiabilmente ornato e decorato), ed una porticina alla vostra destra sembra condurre ad una piccola saletta secondaria. Il rumore di bollicine che scoppiettano proveniente da oltre la parete vi lascia facilmente intuire come si possa trattare di un laboratorio personale per lo studio e la sperimentazione magica.
    Ahah, poveri illusi!

    « Un volto noto e due sconosciuti:
    ecco dunque i tre prodi che a me son venuti. »


    Tre sedie in pregiato legno comparirono al suo schiocco di dita dinnanzi alla scrivania laddove lei presiedeva.
    L'invito ad avvicinarvi era ovviamente presto servito.

    « Avanti, accomodatevi, presentatevi senza esitazione.
    Non siete forse curiosi di conoscere la vostra nuova missione? »


    Uhm... dava già per scontato che l'avreste accettata, vero?

    « Oooh-oh-oh-oh! »

    Avreste fatto bene ad abituarvi in fretta, a quella sua rumorosa risata..!

    Qm Point

    Continuiamo con l'introduzione: dopo l'arrivo è il momento delle presentazioni!
    Non ho segnalazioni particolari da farvi, se non riguardo le sensazioni che Shantotto trasmette ai vostri personaggi: sulla sua persona è attivo infatti un potere di malia che vi induce ad un mix di rispetto e soggezione nei suoi confronti.

    Scadenza: Venerdì 6 Settembre (compreso)
     
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    Numerologia: 9, Ampliamento


    Magisterium



    Attende che qualcuno apra la porta in risposta al suo noccheggiare, ma nel mentre non gli risulta difficile percepire una presenza alle sue spalle. Anche perchè gli spiriti gli stanno urlando in tutte le lingue che conoscono che c'è qualcuno.
    Anh?
    Si volta torcendo il busto e restando in breve sbigottito per ciò che vede. Lui è vissuto per tutta una vita in un piccolo villaggio del Nord, non è abituato a vedere stranezze varie ed eventuali. In genere non è razzista, ma diamine, un tizio con un corno che gli si apposta alle spalle non è il massimo.
    Mi scusi?
    Non sa che altro dire. Dovrebbe chiedergli perchè si è appostato? Perchè ha un corno? Una serie di domande gli affollano la mente, incrementate anche da quelle degli spiriti.
    Fortuna vuole che uno Jabir a caso fa la sua comporsa e quindi dissipa quella rete intricata di domande e pensieri.
    Ehi, anche tu qui? Il coman...

    Ma i convenevoli sono finiti prima del tempo visto che le porte si aprono magicamente. Torna a voltarsi in avanti incuriosito da quello che sta per vedere. Nella sua testa si è già immaginato tutto: un vecchio incartapecorito, dalla barba lunga un kilometro e mezzo che serpeggia per uno studio ammuffito e pieno di strani artefatti.
    Mai farsi film in testa, mai avere aspettative verso ciò che accade. MAI.
    EH?
    Scusatelo ma questa volta gli scappa. Resta con la boccuccia a disegnare una piccola "o". Lo sbalordimento è multiplo. Un po' la figura del RettoreRettrice, un po' il fatto che si aspettava tutto diverso, un po' le sedie che si volatilizzano dal nulla e poi lo splendore di quello studio.
    Emh, grazie
    Esce dalla modalità bella statuina e quindi entra nello studio. Si volta giusto un secondo a vedere gli altri due. Entrano entrambi? Si, quindi sono stati anche loro convocati per la missione, come sottolinea poi la voce del Rettore. Bhè, almeno uno dei due lo conosce e sa anche cosa è in grado di fare, quindi la cosa lo rincuora un minimo.
    Mentre si avvicina alla sedia e quindi si avvicina alla tarutaru comincia a provare uno strano mix di emozioni. Da una parte prova una sorta di malia verso il fiume di conoscenza che quella figura deve conoscere, vorrebbe correre sulle sue gambe, accoccolarsi e lasciarsi erudire con racconti per giorni e giorni, dall'altra parte, però, vorrebbe scappare via perchè ad una simile conoscenza deve corrispondere un potere enorme. Strano e piacevole-spiacevole mix emozionale su cui riflette durante la camminata fino alla sedia. Si accomoda e si sistema per stare ben comodo comodo.
    Estremamente cuorioso, per quel che mi riguarda. Io sono Augustus Asensi, Aviatore della Squadra Blu, è un piacere fare la vostra conoscenza.

    Conclude chinando il capo verso il Rettore e quindi ripetendo l'operazione anche per il tizio monocornomunito, per Jabir non c'è bisogno invece.
    Poi arriva la risata. Gli si gela il sangue. Si l'aveva già sentita, è vero, ma sentirla da così vicino non fa che amplificare quello strano mix di emozioni aggiungendo anche una simpatica sensazione di unghie che grattano una lavagna.
    Ma se le metti un calzino in bocca?
    Si, gli spiriti hanno sempre una soluzione ad ogni problema.
    Intanto attende il resto delle presentazioni con estrema curiosità.





    CITAZIONE
    Equipaggiamento: Mazzo di Tarocchi (Dieci tarocchi incisi su lamine di metallo affilato)
    Mana: 100%

    Status Fisico: Perfetto
    Status Mentale: Incuriosito

    Tecniche
    Sussurri – Auspex spiritico [Passiva]

    Sunto: Entro nella stanza e provvedo alla presentazione.
     
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    Mi scusi?
    «Eeeeeeeehi! Non lasciatemi indietro!»
    Ehi, anche tu qui? Il coman...

    Una voce sconosciuta e insolitamente alta l'ndusse a voltare il testone cornuto in direzione del ningen che si dirigeva nella loro direzione di gran carriera, agitando la mano in segno di saluto; dopo averlo fissato per un istante -in cerca di un riscontro con i volti archiviati in memoria-, ed esser pervenuto alla conclusione che non lo conosceva, l'Amal pensò che quella sarebbe potuta essere una buona occasione per ricambiare il gesto e avviare il protocollo di interazione sociale finalizzato alle presentazioni, ma prima che l'idea di traducesse in atto, dall'interno dello studio giunse l'autorizzazione ad entrare.

    « Avanti! »

    In silenzio -mossi da mano invisibile-, i doppi battenti dell'ingresso si aprirono in un muto invito, mostrando al trio lì radunatosi uno scorcio sullo studio del Rettore... e sul suo occupante: una creaturina piccola e graziosa dal viso tondo -con lunghe orecchie a punta e il nasino scuro e lucido- che sedeva in un'ampia sala arredata con una scrivania e librerie ingombre di tomi dall'aria antica; in segno di apprezzamento per quell'ambiente a lui congeniale, una scintilla azzurrina risalì la lunghezza del corno aureo.

    EH?

    « Mhmm... Un volto noto e due sconosciuti:
    ecco dunque i tre prodi che a me son venuti.
    Avanti, accomodatevi, presentatevi senza esitazione.
    Non siete forse curiosi di conoscere la vostra nuova missione?
    Oooh-oh-oh-oh! »


    Passandoli in rassegna con gli occhietti scuri e vivaci -e suscitando nel Demone delle Tempeste una strana sensazione nel petto, cui però non diede troppo peso-, la Tarutaru invitò gli avventurieri a sedersi.

    Emh, grazie - Estremamente cuorioso, per quel che mi riguarda.
    prese la parola uno dei due astanti, quello che era stato a lezione di metereologia
    Io sono Augustus Asensi, Aviatore della Squadra Blu, è un piacere fare la vostra conoscenza.

    Finito di presentarsi, il giovanotto fece un inchino col capo,
    prima in direzione della Rettrice e poi verso di lui.


    « Brifos, di Palanthas, la Grande Biblioteca dell'Est. »
    proferì con voce profonda e incolore, portando un mano al petto in un inchino formale
    « Custode dei Sette Rami della Conoscenza come Corona di Regalia, la Via delle Leggi.
    Piacere di conoscervi. »


    Infine, il gigante si radrizzò nella sua ragguardevole altezza e si mosse -lento e ubbidiente- per prendere posto sulla seggiola più a destra, con la schiena dritta e le mani sulle ginocchia.

     
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  8. -D_Dragon-
     
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    Rime


    Laputa, Magisterium




    La mia voce risuonò squillante per gli sfarzosi corridoi, raggiungendo le orecchie dei due a cui m'ero rivolto. Entrambi si girarono ed Augustus cercò di accogliermi come meglio poteva, prima di essere interrotto dalla magica apertura della porta cui avevano appena bussato. Subito fecero per entrare ed io non volevo essere da meno. Risoluto e determinato, accelerai il passo finché fui sulla soglia, e lì rimasi impalato per un attimo, sconcertato dallo spettacolo davanti ai miei occhi.
    Libri. Libri, tomi, volumi, grandi e piccini, di ogni sorta e molti di più di quanti erano nell'Ufficio del Comandante Blu. Libri in quantità industriale. Ma oltre alla quantità di libri -che mi fece assumere un'espressione alquanto idiota, vista la mole così ingente- un'altra cosa mi sorprese al punto da farmi avere qualche fremito di paura. Anche se, oggettivamente parlando, di una creatura come quella non si poteva avere paura ad una prima analisi. Un viso paffutello, un grosso paio di occhietti vispi, uniti alla curiosa forma delle orecchie, suggerivano l'idea di una forma di vita tenera e docile. Ma la mia mente non si fermò al mero aspetto fisico, giacché, vista la posizione che assumeva dietro una piccola scrivania al centro della stanza, quella figura così minuta doveva essere il Rettore del Magisterium. Ancora una volta Endlos mi aveva irrigidito con le sue stranezze: quella minuscola creatura doveva avere un potere enorme.

    Dopo i miei due compagni, mi mossi anche io verso le sedie che erano appena comparse apparentemente dal nulla e passo dopo passo, mi accorgevo quanto tutta la stanza fosse fatta su misura per il piccolo Rettore. Nel frattempo, la creaturina aveva cominciato a parlare. Il tono squillante della sua voce mi pervase e ancora una volta sperimentai nel profondo del mio animo un terrore riverenziale che mi fece prestare attenzione ad ogni singola sillaba pronunciata. Terminato lo strano discorso in rima, fu il turno della presentazione di Augustus, che ascoltai annuendo, poi quella dello sconosciuto; il tutto con un sottofondo familiare: scricchiolii e crepitii di laboratorio il cui suono doveva provenire da una piccola porticina poco distante, cui diedi soltanto una rapida occhiata. Brifos, di Panthalas era il gigante fino a poco prima senza nome. Ancora un'altra sorpresa dunque, in quella stanza c'era più di una sola carica istituzionale. Toccava a me presentarmi, e ne presi coscienza soltanto dopo aver ciondolato il capo da un lato all'altro della stanza, prima verso Augustus, poi tornai a guardare Brifos e infine mi rivolsi al Rettore.

    «E io mi chiamo Abu Musa Jâbir ibn Hayyân Al-Azdi, ma per comodità chiamatemi solo Jâbir.»
    Sorrisi prima al rettore, inchinandomi profondamente e poi lo stesso feci con lo sconosciuto Brifos.
    «Per quanto mi riguarda sono solo un novizio Aviatore Blu, il piacere è tutto mio.»

    Parlai stranamente poco, per poi prendere posizione sull'unica sedia rimasta libera. Composto ed educato attesi che il Rettore ci descrivesse i dettagli di quello che era il mio primo incarico. Mantenere un viso disteso si rivelava un'impresa sempre più ardua: ogni volta che quella piccoletta cominciava a ridere, la sensazione di paura e rispetto sembrava esplodermi nel cuore.





    R e s o c o n t o


    Ferite riportate: Nessuna.
    Stato mentale: Scombussolato, Terrorizzato.
    Quantità di energia residua: 100%
    Tecniche utilizzate:
    La mente intrisa di infomazioni
    [Passiva - Memoria potenziata]
    Il sesto senso
    [Passiva - Auspex]


     
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    « Mhmm... »

    La piccola Tarutaru ascoltò in silenzio e con estremo interesse la vostra presentazione.
    Un Saggio, e di conseguenza per titolo acquisito Magister, volto già noto nell'Accademia Magica di Laputa.
    E due Aviatori, appartenenti oltretutto a ciò che era il ceppo a lei più gradito: burocrati per lo più, dediti alla ricerca ed allo sviluppo di artefatti, poteri e nuove tecnologie. Ma soprattutto, disciplinati sotto l'ordine austero di Khatep.
    Ottimo: le piacevano le persone disciplinate.

    - Ehm io avrei... finito!

    A differenza di certi soggetti particolari, vero?



    La voce giunse proprio dalla saletta di fianco, da ciò che pareva essere un laboratorio. Un volto vispo e sorridente, una voce nuova per tutti voi - probabilmente, poiché si trattava di Dan Mihai Simion: assistente personale del Magistere Saddler, e... a quanto pareva, donna delle pulizie di Shantotto.

    « Oooh-oh-oh-oh! »

    Sì, indossava un grembiulino sopra la classica divisa accademica. Curioso che a fargli perdere il buon umore non fosse il completino imbarazzante che era costretto a portare, ma la risata squillante che rimbombò ancora una volta fra quelle mura.
    Segno che aveva già compreso con largo anticipo che la sua punizione era ben lontana dal raggiungere il termine: l'avrebbe scontato caro, l'assenteismo accumulato nell'ultima settimana!

    « Giusto in tempo per raccontar loro della nuova missione.
    Aprite dunque le orecchie, e prestate attenzione! »


    Sbuffò, avvicinandosi alla cattedra con fare tutt'altro che entusiasta. Rassegnato, ecco, era la parola senza dubbio più adatta! Sapeva di avere ben poco di che obiettare... se teneva ad abbandonare quella stanza sulle proprie gambe.
    L'ultima volta che l'aveva contrariata, in effetti... beh, meglio lasciar stare.

    - Alloooora...

    Lo sguardo del Rettore lo trapassava da parte a parte osservava dal fianco con particolare attenzione, giusto per ricordargli che era meglio che prestasse attenzione e dedizione in quel suo resoconto.

    - Il Magisterium, come voi saprete, è fra gli edifici più antichi di Laputa.
    Ciò che lo rende particolare, ciò che lo distingue da ogni altra accademia è che... beh, sembra possedere una vita propria! Per i più scettici si tratta semplicemente di magia, null'altro che incanti messi al servizio dei suoi "abitanti".
    Altri, invece... beh, persone un pochino fantasiose


    « Ah-hem »

    Chiuse gli occhi come se un pugno l'avesse colpito direttamente nello stomaco.
    Si era giocato il fine settimana.

    - menti elevate, ovviamente, credono che vi sia qualcosa di più.
    Che vi sia una volontà a muoverlo. Che goda di una vita propria. Impressionante, non è vero? Bene, voi siete stati chiamati perché vogliamo vederci più chiaro in tutta questa vicenda!
    Vogliamo che voi, baldi avventurieri e coraggiosi ricercatori, vi immoliate per la conoscenza e


    « Ah-hem! »

    Qualcosa gli suggeriva che sarebbe stato meglio attenersi alla descrizione che gli era stata fornita, senza ulteriori colorazioni personali.

    - ehm, risolviate una volta per tutte questo mistero!

    « Da qualche parte, fra queste mura, esiste un luogo ancora inesplorato.
    E' il cuore dell'Accademia, il cui ingresso è stato da noi infine scovato. »


    - Siamo certi che al suo interno siano custoditi segreti e storie riguardanti non solo il Magisterium, ma l'intero Presidio!
    E noi, beh...


    « Li vogliamo. »

    Ecco.

    « Ma raggiungerli non sarà facile, dovrete superare delle prove. »

    - Forse una, forse due... o perché no, diciannove!

    Lo sguardo della Tarutaru lo fulminò ancora una volta.
    Stava cercando di completare le sue rime?

    - Ed in questo momento preferirei trovarmi su Giove...

    « Se avete delle domande, ponetele adesso:
    una volta partiti, null'altro vi sarà concesso. »

    QM Point

    Niente di particolare da aggiungere: se i vostri pg hanno delle domande da porre, approfittate del momento. Altrimenti, si parte!

    Scadenza: lunedì 23 Settembre
     
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    - Ehm io avrei... finito!

    Una voce proveniente dalla saletta adiacente richiamò per un istante l'attenzione del gigante sul nuovo arrivato, ma nessuna emozione particolare rimodellò i suoi lineamenti alla vista di Dan -l'attendente del Magister Saddler- vestito con un grembiulino da massaia sopra la classica divisa accademica.

    « Oooh-oh-oh-oh! »
    gongolò il Rettore, instillando timore nel cuore del sottoposto
    « Giusto in tempo per raccontar loro della nuova missione.
    Aprite dunque le orecchie, e prestate attenzione! »


    -Alloooora...Il Magisterium, come voi saprete, è fra gli edifici più antichi di Laputa.
    Ciò che lo rende particolare, ciò che lo distingue da ogni altra accademia è che...

    esordì il Magus, appropinquandosi alla cattedra con fare rassegnato
    -...beh, sembra possedere una vita propria! Per i più scettici si tratta semplicemente di magia, null'altro che incanti messi al servizio dei suoi "abitanti". Altri, invece... beh, persone un pochino fantasiose

    « Ah-hem »

    -menti elevate, ovviamente, credono che vi sia qualcosa di più. Che vi sia una volontà a muoverlo. Che goda di una vita propria. Impressionante, non è vero?
    riprese Dan, partendo rapido come se potesse lasciarsi alle spalle la gaffe
    -Bene, voi siete stati chiamati perché vogliamo vederci più chiaro in tutta questa vicenda!
    Vogliamo che voi, baldi avventurieri e coraggiosi ricercatori, vi immoliate per la conoscenza e


    « Ah-hem! »

    - ehm, risolviate una volta per tutte questo mistero!

    « Da qualche parte, fra queste mura, esiste un luogo ancora inesplorato. »
    prese la parola Shantotto, pronta a tirare le somme
    « E' il cuore dell'Accademia, il cui ingresso è stato da noi infine scovato. »

    - Siamo certi che al suo interno siano custoditi segreti e storie riguardanti non solo il Magisterium, ma l'intero Presidio! E noi, beh...

    « Li vogliamo. Ma raggiungerli non sarà facile, dovrete superare delle prove. »

    - Forse una, forse due... o perché no, diciannove!
    - Ed in questo momento preferirei trovarmi su Giove...


    « Se avete delle domande, ponetele adesso:
    una volta partiti, null'altro vi sarà concesso. »


    Il Demone delle Tempeste sollevò educatamente la mano come uno scolaro diligente che si prenoti per prendere la parola, e dopo un momento espose il suo quesito - l'unico che gli premesse.

    « Quando partiamo...? »

     
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    Magisterium



    Uno spiriti gli tuzzulea (da leggeri colpetti) sulla spalla poco prima che il tipo entri nella stanza. Ha un viso stranamente familiare, forse gli ricorda qualche suo "amico" al villaggio su a Nord. Lo fissa con intensità per cercare di evocare qualche ricordo, ma al momento non gli riesce.
    Il siparietto che il duo mette in scena, poi, lo diverte alquanto. Le dinamiche interpersonali in qualche modo lo divertono sempre.
    Comunque, bando alle ciance, si sofferma e si concentra nell'ascoltare la missione a cui il trio viene chiamato. La cosa è piuttosto interessante, anzi, veramente tanto interessante.
    Quella curiosità, quasi lesiva, comincia a divorargli le viscere per poi salire in ogni pensiero che ha, lo contamina, lo trasmuta e lo catalizza completamente.
    Annuisce di tanto in tanto. Per variare mugugna pure un paio di volte.
    Ripete mentalmente quanto gli è stato appena detto. Bhè, una cosa del genere doveva aspettarsela da un luogo come questo in cui si trova.
    Si volta qualche istante verso gli spiriti alla ricerca di una risposta che, ovviamente, non giunge. Annuisce lentamente e quindi passa alle domande.
    Imitando il monocorno alza prima la mano, aspetta che il collega ponga la sua domanda e poi continua con le sue.
    Abbiamo qualche informazione su queste prove? Anche solo accennata in qualche altro manoscritto o altro. Giusto per non andare completamente alla cieca.

    Si, personalmente non ama gettarsi nelle cose così, ma ultimamente i Numeri lo stanno costringendo più e più volte. Quindi ci ha fatto l'abitudine. Già che si trova, poi, aggiunge anche una seconda domanda più pratica.
    Avremmo, umh, qualche supporto? Di qualsiasi genere sia. E poi basta, non ho altre domande.

    In realtà vorrebbe anche chiedere dove si trova questo famoso ingresso, ma tanto lo scopriranno di lì a breve.
    E niente, la curiosità lo sta divorando e si sente il deretano formicolante.
    Andiamoandiamoandiamoandiamo





    CITAZIONE
    Equipaggiamento: Mazzo di Tarocchi (Dieci tarocchi incisi su lamine di metallo affilato)
    Mana: 100%

    Status Fisico: Perfetto
    Status Mentale: Incuriosito

    Tecniche
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    Briefing


    Presidio Errante;
    Laputa, Magisterium;
    Ufficio del Rettore




    Il terrore infuso — evidentemente — dalla presenza del minuscolo Rettore, andò via via dissipandosi quando dalla saletta adibita a laboratorio uscì un figuro vestito da massaia. Scomparì irrimediabilmente dopo aver assistito ad una divertente scenetta di tortura psicologica da parte del piccolo e potentissimo essere a capo del Magisterium, con vittima quel povero biondino dalla lingua troppo lunga. Anche se la lugubre risata continuava a farmi rabbrividire.

    Stetti al mio posto, ascoltai nei dettagli la missione sforzandomi di non ridere e poi, quando si passò alle domande, prestai particolare attenzione anche alle domande dei miei colleghi, annuendo; ed ovviamente alle relative risposte. Muovevo il capo da una parte all'altra della scrivania, poi da una sedia all'altra per osservare bene i miei compagni. Attesi educatamente il mio turno e poi alzai anche io la mano destra. Mi schiarii la voce, cercando di essere quanto più coinciso possibile.

    «Da dove possiamo cominciare ad indagare?»

    Sorrisi ingenuamente, con la solita espressione fin troppo gentile.





    R e s o c o n t o


    Ferite riportate: Nessuna.
    Stato mentale: Inquieto.
    Quantità di energia residua: 100%
    Equipaggiamento:
    Anello Svuotamagie
    [Anello di Gilda]
    Frammento di AI
    [Oggetto di Gilda]
    Tecniche utilizzate:
    La mente intrisa di infomazioni
    [Passiva - Memoria potenziata]
    Il sesto senso
    [Passiva - Auspex]


     
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    Le domande dei tre questanti andarono chiaramente a ricoprire ciò che furono gli aspetti bui della loro commissione. Rettore ed Assistente, alternandosi nella loro spiegazione, furono distratti (o forse abili?) nel lasciar a voi delle parti vacanti.

    - La realtà nella quale vi avventurerete non permette comunicazioni col mondo... attuale.

    Fu Dan a farsi carico per primo delle vostre risposte, con Shantotto a lui accanto - silenziosa, ma sempre vigile. Fu la richiesta di supporto e la possibilità di effettuare delle indagini, a trovar per prima una soluzione.

    - Entrerete in una dimensione magica. Puramente magica! E nulla, in un mondo del genere, può in alcun modo esser da noi controllato...

    ...se non da una sola persona in particolare. Ovvero..?

    - Quindi, al momento... no, purtroppo nessun indizio sulle prove che dovrete sostenere, o sulle indagini che potreste condurre!

    « Esattamente. »

    Sintetizzò nella sua conferma la figura minuta della Tarutaru.

    - Anche perché l'unica persona che abbiamo mandato in spedizione, in realtà non ha mai fatto rito-

    « DAN! »

    Uno schiocco di dita, le labbra del giovane biondino che si fondono come per incanto senza più alcuna fessura, e...

    « Quando partiamo...? »

    « Adesso. »

    Un vortice variopinto che si apre sopra le vostre teste, e d'improvviso, la realtà che si piega e si distorce intorno a voi.



    Il viaggio, per quanto breve, è stato esattamente come ve lo sareste immaginato: un lungo tunnel dentro il quale i vostri corpi venivano costantemente proiettati in avanti. Privi di una sensazione di equilibrio, momentaneamente liberi da ogni pesantezza o dubbio che potesse attanagliare la vostra mente. Era paragonabile, in qualche modo, ad una sensazione di proiezione astrale.
    Ed al termine del vostro viaggio, dalla più banale delle aspettative, vi è una forte luce bianca ad accecare il vostro sguardo. Vi spinge a privarvi della vista infastiditi, per poterla riacquistare nuovamente solo qualche istante dopo: quando vi riscoprirete improvvisamente già sospesi nel bel mezzo del cielo. Letteralmente immersi nel bianco candido delle nuvole.
    Una sola visione oscura ricopre per intero il panorama che si presenta magnificamente dinnanzi ai vostri occhi: una Città Errante.
    Laputa, vi suggerisce chiaramente la vostra mente.
    Peccato che in quella realtà fosse grande almeno il doppio.

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    Il boato violentissimo d'un fulmine dilaniò la pace che era a voi circostante, e d'improvviso, una tempesta d'aria e saette avvolse l'Isola fino a circondarla da ogni lato, racchiudendola infine in un vortice impenetrabile.

    Al successivo battito della vostre palpebre, vi ritrovate all'interno di una stanza.
    A giudicare dai materiali che ne definiscono i confini, potete facilmente riconoscere lo stile ricco ed inconfondibile del Magisterium; eppure non vi ricorda in alcun modo un'aula ove seguire delle lezioni, né tanto meno un laboratorio, o l'ufficio di un Professore: è una sala enorme, spaziosissima.
    Ma per ognuno di voi, profondamente differente.



    Brifos



    Ti ritrovi all'interno di un labirinto, raffigurato nella figura soprastante. Il punto rosso è la tua attuale posizione, il punto azzurro rappresenta invece l'uscita, e dunque tuo attuale punto di interesse. Devi trovare il cammino che ti permetta di uscire dalla tua attuale situazione. Ma vige una regola: una volta che intraprenderai il cammino lungo una via, non potrai cambiare strada sino a quando non avrai raggiunto il muro al termine del percorso.
    Ad ogni tuo passo inoltre il terreno alle tue spalle crollerà, impedendoti dunque di poter calpestare lo stesso percorso una seconda volta all'interno della stessa prova.



    Augustus



    Ti ritrovi racchiuso in una gabbia. Le grate che ti circondano non sono di ferro, ma di pura energia, nient'altro che un costrutto magico. Non è presente una porta che ti suggerisca una via di uscita, ma al centro della tua prigionia trovi una tavola di legno, su cui è inciso il disegno soprastante.
    Nel retro, le linee guida per trovare la sua soluzione: ciascun simbolo dovrà essere ricongiunto alla sua copia disegnandovi sopra un percorso. Facendo in modo, tuttavia, che le strada delle coppie differenti non possano mai incrociarsi o sovrapporsi.



    Jâbir

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    Dinnanzi ai tuoi occhi si estende un percorso definito da pedane magiche. In ognuna di esse sono raffigurate delle frecce, come rappresentato dall'immagine qui sopra. La tua posizione è rappresentata dal pallino in alto a sinistra; la destinazione a cui arrivare, è il triangolino in basso a destra.
    Questa la regola della tua prova: definisci un percorso che ti consenta di arrivare alla destinazione muovendoti di una casella per volta solo orizzontalmente o verticalmente. Ma attenzione: non puoi muoverti nelle direzioni indicate dalla mattonella su cui ti trovi.
    Ogni volta che ti sposti da una casella all'altra, quella precedente scompare e non è più percorribile.

    ~~~

    Prove e doveri diversi vi separano dunque momentaneamente nei vostri cammini.
    Ma un obbiettivo appare a tutti comune ed evidente: un enorme portone serrato da raggiungere, posto al termine di quell'immensa stanza.

    "La sua volontà nel Giudizio Divino è sì forte e possente da schiacciare il male."

    E' la sola scritta che capeggia solenne al di sopra delle vostre teste.


    QM Point

    Carissimi, si entra nel vivo della quest!
    Come potete vedere dovrete subito affrontare una delle varie prove che vi sono state annunciate. Le regole sono diverse per tutti voi, ingegnatevi e datevi da fare!
    Qualora vi fosse utile ai fini del gioco e dell'interpretazione, i vostri personaggi sono liberi di fare tutte le prove ed i tentativi che desiderano: ogni qual volta dovessero fallire, o ritrovarsi ad un punto morto, verranno automaticamente resettati allo stato iniziale, dandogli la possibilità di riprovare daccapo.

    Per qualsiasi dubbio non esitate a contattarmi in bacheca o privatamente. E non temete: ciò che non vi è chiaro ora, lo diverrà in seguito ;)
    Buon divertimento!

    Scadenza: mercoledì 9 Ottobre (incluso)
     
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    ???



    Altre informazioni vengono rivelate sulla loro missione. Il quadro si comincia a delineare anche se non proprio come aveva immaginato, sinceramente.
    Si troveranno in una dimensione magica? E qualcuno è già stato inviato e non è più tornato?
    Bhè, la cosa non gli piace per nulla.
    Spero vivamente che noi non verremo con te, perchè tanto sappiamo tutti che ci resterai incastrato a vita. E' stato un piacere conoscerti. Addio e grazie per tutto il pesce

    Fissa perplesso lo spirito che gli sta rivelando queste trascendenti verità. Non capisce bene cosa intenda, ma tanto è rassegnato al fatto che non è in grado di poter comunicare con loro. Questo è solo uno dei suoi tanti problemi, ma un giorno riuscirà in qualche modo a risolvere questo piccolo problema.
    Bene, allora siamo pron-
    No, non hanno diritto di parola loro. Vengono sputati nella dimensione come se fossero, non so, dardi di una balestra.
    Inizialmente si sente disorientato da quel viaggio privo di gravità ed inerzia, poi ci prende gusto. Si ricorda la chiacchierata che ebbe con Violet e si domanda se il teletrasporto è così. Sniffa l'aria, perchè dei mercanti gli avevano detto che in questi casi si sente un pungente odore di cavoli. No, non gli sembra di sentire nulla di particolare, vede solo quella luce bianca e lattiginosa. Ehi, ehi, fermo, andiamo indietro? Ok?
    Apre la bocac ma non escono parole, queste riecheggiano nella sua mente come un mantra, rimbombano e si distorcono mentre il corpo giace in croce nel nulla. I muscoli paradossalmente rilassati, il capo appena rivolto di lato, il viso distorto in una smorfia di mancata comprensione della situazione.
    Entra nel bianco. Il bianco lo immaginava differente. Ha sempre dato una connotazione a questo colore di spuma, di albumi montati, di qualcosa di estremamente untuoso e viscido, come il burro, ma si ricrede. Deve segnarsele queste cose.
    Una sensazione di "untuoso", però, c'è e riguarda la vista. Sente quel bianco scivolare via per lasciare lo sguardo occupato da quella Laputa un po' troppo cresciuta. Che sia quella la vera Laputa? Troppe domande prive di risposta.
    Ma la vera domanda è
    Perchè sono in una gabbia?

    Questa volta la voce esce, sente vibrare le corde vocali mentre quella gabbia lo circonda e lo fa sentire tanto una scimmia ammaestrata.
    EHI!
    Cerca con lo sguardo gli altri, prima di tutto. Niente da fare, solo quel portone così invitante, peccato che lui è dietro una grata. Si avvicina a questra e stringe con le mani le sbarre che sembrano fatte di pura energia, infatti poco prima di stringerle allontana poi subito le mani. Si agita un po' contro le sbarre, impreca contro di loro, per sbollire un po' di ansia. E' terapeutico per la sua mente in questi momenti. Fa un giro del perimetro della gabbia alla ricerca di qualche porta, serratura o altro. Potrebbe usare l'alchimia per trasmutare qualcosa in qualcosa di più malleabile, peccato che la gabbia sia di pura magia e dubita di riuscire nel suo intento. Mentre medita su cosa fare intercetta la tavoletta.
    Perplesso si avvicina a questa. Si siede incrociando le gambe ed assume così la posizione del loto. Osservando il piccolo labirinto non comprende bene a cosa possa servire. Girando poi la tavoletta scopre le regole del gioco.
    Oh, quindi questa è una prova?
    Domanda retorica visto che si è già messo al lavoro. Forse le regole del gioco non gli sono particolarmente chiare, lo anticipiamo, perchè faila miseramente.
    In un primo momento cerca di risolvere il giochino a mente, ma le linee si intricano e quindi decide di utilizzare le dita per una prova. Come anticipato faila miseramente.




    35a3gib




    La tavoletta si risetta ed il gioco ricomincia. Si concentra, prende un paio di bei respiri e cerca di capire quali percorsi sono "salvabili" dalla prova precedente. Ci riprova subito...e niente. Arriva all'ultima linea e vorrebbe sbattere la testa contro il muro. Si è reso conto troppo tardi di aver affogato tutte le sue possibilità con quella maledetta linea blu. Deglutisce osservando il quadro. Si morde le labbra fino a farle sbiancare mentre la mancina passa tra i capelli spostandoli dal viso, una sistematina agli occhiali per concludere.
    Ma se tipo io...
    La conclusione della frase è "imbroglio".




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    Cerca infatti di disegnareuna linea che circonda uno dei goal, dei disegni e passa oltre. In realtà nelle regole si parla di non far incrociare le linee, non di poter passare su quei piccoli glifi. Ma come è logico pensare se le regole non sono completamente descritte è perchè queste sono semplici e palesi e non c'è bisogno forse di scriverle, salvo la presenza di un Augustus a caso. Si, lui è un tipo preciso e maniacale se non si fosse capito.
    Le linee scompaiono ed attendono di essere completate, ancora una volta.
    Questa volta decide di mettersi d'impegno. Ehi, lui dovrebbe essere uno studioso e quindi capire come funzionano le cose. Ha abbastanza dati a sua disposizione ed anche se non c'è uno straccio di numero dovrebbe poter riuscire comunque a capire come uscire da quella gabbia e procedere nel viaggio, magari recuperando anche gli altri che è sempre una cosa carina.
    Allora
    Lunghi respiri, si massaggia le tempie poggiando la tavoletta contro le gambe. Visualizza il problema, immagina le posizioni e comincia a creare una serie di linee mentali. Cerca di capire quali siano le linee, ancora una volta, da salvare dalle prove precedenti. Quelle più esterne lo hanno abbastanza convinto. Apre gli occhi per controllare che i punti si trovino realmente dove sta immaginando e continua questo suo esercizio mentale. Si morde il labbro, maledetto tic che gli screpola tutte le labbra, massaggia le tempie con maggiore vigore ed ecco che nella sua mente tutte le linee sono a posto. Si, così, con calma e semplicità.
    Si
    Uno sbuffo appena mentre il dito indice incide i vari percorsi per collegare i diversi glifi.




    16bng9u


    Glifi che per la cronaca memorizza, sia mai che gli servono poi.
    A conclusione della prova, quindi, semplicemente aspetta che la gabbia scompaia ed appaia un mostro a divorarlo. Quando e se dovesse accadere, come già detto, la sua meta sarà solo una: quel portone. Vediamo cosa ci offre questo mondo magico.
    In realtà, solo ora nota la scritta che campeggia lì sopra. E' un pochino inquietante, non vi pare? Schiacciare il male è sempre cosa buona e giusta, però, i termini utilizzati sono giusto un filo altisonanti.
    Bhè che il tre ed il trentatrè lo proteggano.





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    Partenza!
    ~ Presidio Errante
    Laputa, Magisterium;
    Ufficio del Rettore

    Nessun indizio riguardo ciò che avremmo dovuto affrontare in una dimensione di pura magia.
    Al solo pensiero di un ambiente di quel genere la mia mente cominciava ad ipotizzare teoremi ed annotare le formule più incredibili! Mentre il minuto Rettore ed il suo inserviente rispondevano in modo assai vago, presi fiato per pronunciare la domanda che più di ogni altra aveva valore per me, in quel momento: quando si parte? Ma non ne ebbi il tempo. Già l'altro si apprestò a formulare lo stesso quesito, e la donna tanto potente e terrificante diede risposta immediata, interrompendo l'avvertimento (?) del biondo. Quello si stava per lasciare sfuggire che la persona precedentemente spedita era ancora tornata. Ma la Tarutaru ci impedì di sentire il resto della frase: aprì un vortice dimensionale. Non ne fui assolutamente spaventato, anzi, ero entusiasta all'idea di dover affrontare una sfida non ancora vinta. Il tutto si faceva molto più avvincente visto che stavamo per entrare in un mondo completamente magico.
    Cos'è la magia?
    Cos'è che l'energia che ne permette il funzionamento?
    Perché ci sono così tanti tipi ed applicazioni?
    Qual è la storia della magia?

    Forse sarei riuscito a trovare la risposta ad almeno una di queste domande. I miei occhi brillavano, il cuore batteva minacciando d'esplodere; mentre la realtà intorno a noi si faceva via via più sfocata e distorta, mentre la parete del reale si spingeva nella bocca del uragano spazio-temporale aperto dalla magia che, ancora una volta, è protagonista dei miei pensieri.

    ~ ???
    Cielo

    Il mio corpo venne catapultato in un corridoio dimensionale, o almeno questo è quello che mi parve di percepire. La mente non riusciva a ragionare al meglio, sembrava dover essere libera da ogni pensiero, da ogni notazione, da ogni vincolo di ragionamento. Fu per questo motivo che non mi sfiorò nemmeno l'idea di analizzare il percorso in cui eravamo stati lanciati. Fu questione di momenti, poi un'intensa luce bianca mi impedì di scorgere ciò che mi si parava d'avanti. Un attimo dopo, ero sospeso in cielo in mezzo alle nuvole.
    L'unica cosa che si riusciva a vedere, era una copia di Laputa. Adesso riuscivo a pensare, però. La prima ipotesi irruppe nella mia mente, disegnando sul mio volto un'espressione di tremendo orrore: ci hanno forse cacciato dal Presidio Errante? No, se così fosse stato, staremmo già cadendo. E poi quell'isola sospesa era molto più grossa dell'originale, almeno per quello che avevo potuto leggere nelle biblioteche dell'Albero Casa. I miei ragionamenti valsero a nulla quando un fulmine mi costrinse a chiudere gli occhi, spaventato per il boato e l'accecante luce.
    E quando riaprii gli occhi, non ero più in cielo.

    ~ ???
    ???

    Il mio corpo si trovava in un angolo di una sala ampissima. Tanto i materiali, quanto le fini decorazioni del soffitto e delle pareti ricordavano in tutto e per tutto il Magisterium, ma quella stanza proprio non ricordavo d'averla mai vista. Ciò che più di ogni altra cosa colpì la mia attenzione, inizialmente, fu un enorme portone in cima al quale troneggiava un'enigmatica frase. Non riuscivo a leggerla perfettamente dal punto in cui ero relegato — a causa del fatto che i caratteri erano particolarmente arzigogolati per distinguere bene le lettere. Perciò tentai di avvicinarmi, ma per quanto ci provassi, ad ogni passo mosso distrattamente mi ritrovavo nello stesso punto. Così mi decisi — finalmente! — a guardare il pavimento: un'enorme griglia, come fosse una scacchiera. Ed in ogni casella era disegnata una o più direzioni. Un'enigma, bene. Una prima prova! Sorrisi, particolarmente soddisfatto. La mia mente aveva una bella gatta da pelare, visto che nemmeno avevano avuto la premura di spiegarmi le regole di quell'interessante gioco. Mossi dunque il primo passo sulla casella di fronte a me, per vedere cosa sarebbe successo. Nulla, apparentemente, eccezion fatta per la casella precedente. Scomparsa, adesso c'era il vuoto intorno a me. Lo sguardo si fece più attento, le pupille si dilatarono e cominciai a ragionare con quanta più calma mi riuscisse. Neanche badai al fatto che i miei compagni non erano nella stessa stanza.

    4cun


    Le prime decisioni non furono proprio ispirate: mi ritrovai ben presto ad un punto morto. Scoprii mio malgrado di non poter muovere un solo muscolo nel momento in cui pensavo di spostarmi in una delle direzioni disegnate sulla casella dove i miei piedi poggiavano. E, visto che le caselle dietro di me scomparivano, mi ritrovai in un vicolo cieco. Mi sedetti sul pavimento, cercando di pensare ad un modo per uscire da quella situazione, ma non ce ne fu bisogno. Come per magia mi ritrovai al punto di partenza, con tanto di mattonelle ripristinate. Sorpreso, incuriosito e assetato di conoscenza, risi rumorosamente. Infilai una mano in tasca e presi il portasigarette. Mi mossi ancora, mentre battevo una tabaccosa sul dorso della mano per compattare bene il contenuto e farle assumere un sapore più forte.

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    Il secondo percorso si rivelò altrettanto sbagliato.
    Tornato nuovamente nell'angolino, ripresi a riflettere ancora più attentamente. Questa volta mi ero avvicinato molto alla meta, ed ero riuscito a scorgere anche le direzioni al centro della sala. Accesi la sigaretta e tirai un paio di volte, pensando il percorso che avrei affrontato. Il fumo saliva denso al soffitto, i miei occhi rimbalzavano di casella in casella, la mia mente era sempre più lucida, il cuore sempre più scalpitante. Infine, ritornai a muovermi.

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    Finalmente ero giunto a destinazione. Ora la scritta appariva chiara:
    "La sua volontà nel Giudizio Divino è sì forte e possente da schiacciare il male."
    Cosa vorrà dire? Con un secco movimento del pollice sul filtro, feci cadere una colonnina di cenere sul pavimento che mi aveva messo alla prova, poi sorridendo soddisfatto, tentai di aprire il portone.




    Riepilogo


    ~
    Stato fisico
    Ottimale
    Ferite riportate
    Nessuna
    Stato mentale
    Incuriosito
    Quantità di energia residua
    100%
    Quantità di energia dissipata
    0%
    ~


    ~
    Aeris-Mappa
    Apparentemente un semplice pezzo di pergamena vuota. Esiste un unico modo per far si che si mostri per ciò che realmente è: la Mappa in dotazione ai Liberis Aeris Milites. Solo un Aviatore in carica è in grado di azionarlo tramite il contatto del dito indice e medio della mano sinistra. Per effetto dell'artefatto, si disegna sulla mappa un immagine che rappresenta una cartina sommaria di Endlos. In più, delle scritte in oro segnano le posizioni degli altri Aviatori e cambiano posizione con il movimento dei suddetti. Spariscono soltanto con la morte o l'allontanamento dalla gilda (volontario e non) dell'associato. In alcuni, rarissimi casi, è possibile scorgere dei disegni animati.
    [ Mappa in dotazione ai LAM; Descrizione completa in Scheda ]

    Frammenti di AI
    Apparentemente un bottone di ottone posto al lato sinistro del colletto dell'impermeabile. Esso è in realtà uno dei frammenti di AI in dotazione ai Liberi, utilizzato per comunicazioni a distanza. Per parlare basta semplicemente pensare al collega con cui ci si vuole mettere in contatto.
    [ Frammento di AI in dotazione ai LAM; Descrizione completa in Scheda ]

    Anello Svuotamagie
    Un anello grosso, in oro massiccio, con incastonata una pietra blu ed incisioni di rune antiche.
    Ha il potere, se attivato con un'adeguata spesa energetica, di risucchiare completamente al proprio interno una magia di potenza uguale o inferiore al costo di attivazione o comunque di svuotare l'incantesimo di parte del suo potere, in caso esso abbia un livello superiore all'energia spesa per l'anello. Viene indossato sempre all'anulare destro, sopra il bianco guanto di velluto, il Psialkemista non se ne separa per nessun motivo.
    [ Anello in dotazione ai LAM; Descrizione completa in Scheda ]

    Clarissa
    Borsa in pelle a forma di bauletto. Contiene prevalentemente scartoffie, materiale per prendere appunti e materiale per le ricerche. Provette, reagenti, lenti d'ingrandimento, etc.
    [Oggetto GdR; Borsa]
    ~


    ~
    La mente intrisa d'informazioni
    Lunghi anni di studio, hanno portato la mente di Jabir ad un'elasticità mentale ai limiti dell'impossibile. Grazie anche alle sue doti innate, coerentemente con i suoi interessi, riesce a memorizzare qualsiasi tipo di informazione in pochi istanti dalla percezione. Si tratti di un odore, di un suono, di un discorso articolato, di un volto, di un'immagine, di un complesso marchingegno; Jabir immagazzinerà nel database etereo del suo cervello tutto ciò di cui necessita, potendo richiamare quelle informazioni in ogni momento, esse rimangono infatti permanentemente stampate, come fossero scritte su un libro che in ogni istante può essere consultato.
    [Passiva - Memoria ferrea, comprensione istantanea]

    Il sesto senso
    Essendo in diretto contatto con ogni singolo atomo componente la materia, Jabir è in grado di captare ogni cosa in un diametro di 30 metri da sé. Ogni cosa si trovi in questo raggio d'azione verrà percepita, studiata dalla sua mente ed infine catalogata in base alle poche informazioni che si possono avere con un contatto così debole.
    [Passiva - Auspex di ogni materiale in 30 mt]
    ~


    ~
    I Slot
    II Slot
    ~


    ~
    Riassunto Post

    Dopo il primo paio di tentativi, risolvo l'enigma :P

    Note

    Have Fun
    :flwr:

    ~


     
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