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Il silenzio è un'alleato sacro, in un luogo custode di Saggezza e dedito allo Studio.
Ne è un esempio autorevole Palanthas, biblioteca dell'Est e sede delle menti più acculturate dell'intero Semipiano; è fra quelle mura che vengono custodite storie e segreti appartenenti ad ogni angolo del mondo di Endlos - e non solo.
E' il timore invece l'alleato più forte di una prigione, laddove anime corrotte sono rinchiuse e condannate.
Alto il prezzo da pagare per i crimini commessi, per i doveri a cui ci si è sottratti, per i tradimenti nascosti e poi scoperti.
La Prigione Abbandonata ne è l'esempio più tangibile, che nelle terre di Merovish incute orrore ancor più che le fiamme dell'Inferno.
E poi, perduta nei cieli e ben lontana dalla comune terra, esiste un posto assai elevato -il cui nome non risponde certo al Paradiso- capace di accomunare ed affiancare in una singola e semplice magione, ciò che dal silenzio e dal timore scaturisce in un'unica e reciproca implicazione.
Mura assai note e rinomate al loro esterno per la cultura, ricercata madre e prima patria dell'insegnamento oltre che delle Arti Arcane, e... perdizione, tormento e detenzione per chi, malauguratamente, ha ceduto alla curiosità ed alla sete di conoscenza.
Si parla del Magisterium
unica Accademia esistente sul semipiano.
Maghi, alchimisti e scienziati trovano sfogo e soddisfazione ad ogni loro desiderio fra aule, laboratori e stanze in continua mutazione.
Si parla del Magisterium,
reame di menti bizzarre, eccentriche e geniali.
Cuore pulsante dell'Isola Volante, alleato e supporto magico nella vita di ogni giorno.
Si parla del Magisterium...
...covo, dimora e casa, dell'unica incontrastata ed incontrastabile Signora: Shantotto, la maga della leggenda.
Rettore dell'Accademia nonché membro più temuto e rispettato del Consiglio di Stato dell'Isola Volante.
Sarà lei, la committente del vostro nuovo incarico.
E sebbene immenso sembri all'occhio nudo il solo Atrio che vi accoglie nell'ingresso della Nuova Scuola, non vi preoccupate: trovare il suo ufficio personale non sarà difficile, affatto.
A qualunque passante domandiate, che sia un raggiante studente od un brioso docente, la risposta sarà sempre e solo una.
Seguite l'eco della sua risata.SPOILER (clicca per visualizzare)Qm Point
Benvenuti nella prima ma fondamentale quest del Magisterium! Grazie ad essa, con l'evolversi delle vicende, scopriremo dei dettagli interessanti riguardo la storia passata del Presidio Errante, e... alcuni risvolti che avranno una loro notevole importanza anche nella vita futura dell'Isola!
L'inizio come potete vedere è molto tranquillo, un intro semplice dal tono ironicamente tetro, a specchio ed immagine della roboante personalità di Shantotto, Rettore nonché vostro diretto committente.
Per chi già conosce il personaggio, capirà (e spero apprezzerà!) il motivo di quest'atmosfera; per chi invece ne è all'oscuro... scoprirete a breve la ragione ;D
Dunque! Non mi sono dilungato in descrizioni varie dell'ambientazione, poiché potete trovare una ricca esposizione in questo topic.
Utilizzate questo primo turno -se volete, altrimenti potrete farlo anche in seguito- per incontrarvi od accordarvi come vi pare, raggiungendo infine l'Ufficio del Rettore, che si trova al primo piano.
Il come siete stati contattati o chiamati, è a vostra libera discrezione.
Per dubbi, domande o qualsiasi altra questione, non esitate a contattarmi (privatamente od in bacheca).
Buon divertimento!
Scadenza: giovedì 15 agosto, viste le vacanze e le assenze varie. Superato questo turno, salvo ulteriori intoppi, procederemo al ritmo più spedito di una settimana per turno.. -
.CITAZIONEEquipaggiamento: Mazzo di Tarocchi (Dieci tarocchi incisi su lamine di metallo affilato)
Mana: 100%
Status Fisico: Perfetto
Status Mentale: Incuriosito
Tecniche
Sussurri – Auspex spiritico [Passiva]
Sunto: Dopo aver girovagato per il Magisterium arriva al Rettorato.. -
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Avanzò nell’atrio dell’antico palazzo con il sacrale silenzio di un orante in una chiesa, lasciando che le iridi di grigia ardesia vagassero per la vastità dell’atrio di pietra che solo un’altra volta -in passato- aveva già percorso, rievocando nella memoria i pochi ricordi che ne aveva ricavato: era stato durante la “cerimonia di inaugurazione”, o almeno così gli pareva di ricordare l’avessero chiamata Amarth ed Arthur… ma molto tempo e molte cose erano cambiate da allora, conferendo alla vista il sapore intonso della scoperta.
Certo, visti i pregressi accordi che legavano quel luogo di cultura alla sua Palanthas dell’Est, il Magisterium di Laputa sarebbe dovuta essere per lui una seconda casa, ma… la vita da Saggio -tutt’altro che sedentaria e monotona quanto i più si aspetterebbero da degli intellettuali- lo aveva tenuto ben più che occupato, se non persino lontano dal semipiano.
Tra indagini scientifiche su eventi anomali, calcoli inversi per desumere schemi in mezzo al caos di eventi abbattutosi su Endlos, viaggi nel tempo, missioni da Arcano e doveri da Corona della Via delle Leggi, si era trovato a relegare il pensiero dell’Accademia Magica all’empireo delle aspirazioni con cui un bambino vedrebbe una gita al parco-divertimenti… ed era stato con quello stesso spirito che si era presentato dal Vampiro, quando aveva trovato la comunicazione del Rettore tra i dispacci indirizzati alla Biblioteca.
Informato il collega della sua decisione di recarsi in trasferta, Arthur gli avevadato il permesso eaugurato buon divertimento, così, radunato le cose più importanti -taccuino e telefono- nella sua bisaccia, Brifos si era messo in viaggio per il Presidio delle Nubi; tuttavia, raggiungere l’Ufficio in cui si sarebbe tenuto l’incontro dovette attendere che il gigante terminasse dificcanasareficcacornare per le aree a libera circolazione… come le aule-studio, ad esempio: la lezione di meteorologia era stata interessante.
Quando il convegno fu terminato, il Raitei lasciò il suo banchetto in ultima fila per tornare in corridoio, superò il docente intento a conversare con un ningen dall’aria stralunata, e -distrattamente- intese scampoli dei loro discorsi.
Emh, capisco, molto interessante, sono convinto che un giorno riuscirà a far piovere nel deserto...
stava dicendo il ragazzo, cercando di inserirsi nella fitta parlata dell’insegnante
...ma, mi sa dire dove si trova l'ufficio del Rettore?
« … »
Nell’udir menzionata la sua stessa meta, il corno d’oro che gli sormontava la zazzera di capelli blu produsse una scintilla azzurrina, e -soffermatosi ad ascoltare le indicazioni in risposta- si risolse a seguire l’ancora sconosciuto Numerologo fino alla porta; quando egli bussò, il gigante si fermò un paio di metri alle sue spalle, in attesa che qualcuno giungesse ad aprire o che una voce li invitasse a farsi avanti.. -
-D_Dragon-.
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« Avanti! »
I portoni si spalancano dinnanzi a voicomeper magia, e a darvi l'accoglienza nel bel mezzo della stanza trovate la squillante voce di un personaggio all'apparenza un tantino... bizzarro.
Ed in fin dei conti, un pochino strana lei lo sembrava per davvero: alta poco meno di un metro, lunghe orecchie a punta di contorno ad un piccolo viso tondo, ed occhi castani vispi ed insolitamente raggianti.
Non era poi così semplice in effetti incontrare un esponente della razza Tarutaru in un semipiano seppur assai variegato quale era Endlos...
Ma che la conosciate per la rinomata fama, o che vi troviate al suo cospetto per la prima volta, vi risulterà assai difficile non riscoprirvi inaspettatamente... spiazzati.
Poiché sebbene i vostri occhi vi raccontino di una persona all'apparenza carina ed innocente, vi è una qualche sensazione che non sapete proprio spiegarvi, che vi preme e si insidia dritto dritto contro il vostro costato, che vi fa sentire al pari di un piccolo topolino al cospetto di un boa grande almeno cento volte quanto voi.
E credetemi, non volete veramente interrogarvi sulle possibili ragioni...
« Mhmm... »
La sala che vi accoglie alle sue spalle vi si presenta come a dir poco enorme.
...prima che vi poniate effettivamente un primo piede al suo interno.
Proporzionata a quelle che erano le sue dimensioni, l'occhio vi aveva tratto facilmente in inganno.
Vi era una piccola scrivania al centro della stanza, e numerose librerie a decorare le pareti tutte intorno.
Una scaletta è adagiata alla vostra sinistra (probabilmente per arrivare ai libri posti nei ripiani che si estendono fin sotto al soffitto anche quì invidiabilmente ornato e decorato), ed una porticina alla vostra destra sembra condurre ad una piccola saletta secondaria. Il rumore di bollicine che scoppiettano proveniente da oltre la parete vi lascia facilmente intuire come si possa trattare di un laboratorio personale per lo studio e la sperimentazione magica.
Ahah, poveri illusi!
« Un volto noto e due sconosciuti:
ecco dunque i tre prodi che a me son venuti. »
Tre sedie in pregiato legno comparirono al suo schiocco di dita dinnanzi alla scrivania laddove lei presiedeva.
L'invito ad avvicinarvi era ovviamente presto servito.
« Avanti, accomodatevi, presentatevi senza esitazione.
Non siete forse curiosi di conoscere la vostra nuova missione? »
Uhm... dava già per scontato che l'avreste accettata, vero?
« Oooh-oh-oh-oh! »
Avreste fatto bene ad abituarvi in fretta, a quella sua rumorosa risata..!SPOILER (clicca per visualizzare)Qm Point
Continuiamo con l'introduzione: dopo l'arrivo è il momento delle presentazioni!
Non ho segnalazioni particolari da farvi, se non riguardo le sensazioni che Shantotto trasmette ai vostri personaggi: sulla sua persona è attivo infatti un potere di malia che vi induce ad un mix di rispetto e soggezione nei suoi confronti.
Scadenza: Venerdì 6 Settembre (compreso). -
.CITAZIONEEquipaggiamento: Mazzo di Tarocchi (Dieci tarocchi incisi su lamine di metallo affilato)
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Sunto: Entro nella stanza e provvedo alla presentazione.. -
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Mi scusi?
«Eeeeeeeehi! Non lasciatemi indietro!»
Ehi, anche tu qui? Il coman...
Una voce sconosciuta e insolitamente alta l'ndusse a voltare il testone cornuto in direzione del ningen che si dirigeva nella loro direzione di gran carriera, agitando la mano in segno di saluto; dopo averlo fissato per un istante -in cerca di un riscontro con i volti archiviati in memoria-, ed esser pervenuto alla conclusione che non lo conosceva, l'Amal pensò che quella sarebbe potuta essere una buona occasione per ricambiare il gesto e avviare il protocollo di interazione sociale finalizzato alle presentazioni, ma prima che l'idea di traducesse in atto, dall'interno dello studio giunse l'autorizzazione ad entrare.
« Avanti! »
In silenzio -mossi da mano invisibile-, i doppi battenti dell'ingresso si aprirono in un muto invito, mostrando al trio lì radunatosi uno scorcio sullo studio del Rettore... e sul suo occupante: una creaturina piccola e graziosa dal viso tondo -con lunghe orecchie a punta e il nasino scuro e lucido- che sedeva in un'ampia sala arredata con una scrivania e librerie ingombre di tomi dall'aria antica; in segno di apprezzamento per quell'ambiente a lui congeniale, una scintilla azzurrina risalì la lunghezza del corno aureo.
EH?
« Mhmm... Un volto noto e due sconosciuti:
ecco dunque i tre prodi che a me son venuti.
Avanti, accomodatevi, presentatevi senza esitazione.
Non siete forse curiosi di conoscere la vostra nuova missione?
Oooh-oh-oh-oh! »
Passandoli in rassegna con gli occhietti scuri e vivaci -e suscitando nel Demone delle Tempeste una strana sensazione nel petto, cui però non diede troppo peso-, la Tarutaru invitò gli avventurieri a sedersi.
Emh, grazie - Estremamente cuorioso, per quel che mi riguarda.
prese la parola uno dei due astanti, quello che era stato a lezione di metereologia
Io sono Augustus Asensi, Aviatore della Squadra Blu, è un piacere fare la vostra conoscenza.
Finito di presentarsi, il giovanotto fece un inchino col capo,
prima in direzione della Rettrice e poi verso di lui.
« Brifos, di Palanthas, la Grande Biblioteca dell'Est. »
proferì con voce profonda e incolore, portando un mano al petto in un inchino formale
« Custode dei Sette Rami della Conoscenza come Corona di Regalia, la Via delle Leggi.
Piacere di conoscervi. »
Infine, il gigante si radrizzò nella sua ragguardevole altezza e si mosse -lento e ubbidiente- per prendere posto sulla seggiola più a destra, con la schiena dritta e le mani sulle ginocchia.. -
-D_Dragon-.
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« Mhmm... »
La piccola Tarutaru ascoltò in silenzio e con estremo interesse la vostra presentazione.
Un Saggio, e di conseguenza per titolo acquisito Magister, volto già noto nell'Accademia Magica di Laputa.
E due Aviatori, appartenenti oltretutto a ciò che era il ceppo a lei più gradito: burocrati per lo più, dediti alla ricerca ed allo sviluppo di artefatti, poteri e nuove tecnologie. Ma soprattutto, disciplinati sotto l'ordine austero di Khatep.
Ottimo: le piacevano le persone disciplinate.
- Ehm io avrei... finito!
A differenza di certi soggetti particolari, vero?
La voce giunse proprio dalla saletta di fianco, da ciò che pareva essere un laboratorio. Un volto vispo e sorridente, una voce nuova per tutti voi - probabilmente, poiché si trattava di Dan Mihai Simion: assistente personale del Magistere Saddler, e... a quanto pareva, donna delle pulizie di Shantotto.
« Oooh-oh-oh-oh! »
Sì, indossava un grembiulino sopra la classica divisa accademica. Curioso che a fargli perdere il buon umore non fosse il completino imbarazzante che era costretto a portare, ma la risata squillante che rimbombò ancora una volta fra quelle mura.
Segno che aveva già compreso con largo anticipo che la sua punizione era ben lontana dal raggiungere il termine: l'avrebbe scontato caro, l'assenteismo accumulato nell'ultima settimana!
« Giusto in tempo per raccontar loro della nuova missione.
Aprite dunque le orecchie, e prestate attenzione! »
Sbuffò, avvicinandosi alla cattedra con fare tutt'altro che entusiasta. Rassegnato, ecco, era la parola senza dubbio più adatta! Sapeva di avere ben poco di che obiettare... se teneva ad abbandonare quella stanza sulle proprie gambe.
L'ultima volta che l'aveva contrariata, in effetti... beh, meglio lasciar stare.
- Alloooora...
Lo sguardo del Rettore lotrapassava da parte a parteosservava dal fianco con particolare attenzione, giusto per ricordargli che era meglio che prestasse attenzione e dedizione in quel suo resoconto.
- Il Magisterium, come voi saprete, è fra gli edifici più antichi di Laputa.
Ciò che lo rende particolare, ciò che lo distingue da ogni altra accademia è che... beh, sembra possedere una vita propria! Per i più scettici si tratta semplicemente di magia, null'altro che incanti messi al servizio dei suoi "abitanti".
Altri, invece... beh, persone un pochino fantasiose
« Ah-hem »
Chiuse gli occhi come se un pugno l'avesse colpito direttamente nello stomaco.
Si era giocato il fine settimana.
- menti elevate, ovviamente, credono che vi sia qualcosa di più.
Che vi sia una volontà a muoverlo. Che goda di una vita propria. Impressionante, non è vero? Bene, voi siete stati chiamati perché vogliamo vederci più chiaro in tutta questa vicenda!
Vogliamo che voi, baldi avventurieri e coraggiosi ricercatori, vi immoliate per la conoscenza e
« Ah-hem! »
Qualcosa gli suggeriva che sarebbe stato meglio attenersi alla descrizione che gli era stata fornita, senza ulteriori colorazioni personali.
- ehm, risolviate una volta per tutte questo mistero!
« Da qualche parte, fra queste mura, esiste un luogo ancora inesplorato.
E' il cuore dell'Accademia, il cui ingresso è stato da noi infine scovato. »
- Siamo certi che al suo interno siano custoditi segreti e storie riguardanti non solo il Magisterium, ma l'intero Presidio!
E noi, beh...
« Li vogliamo. »
Ecco.
« Ma raggiungerli non sarà facile, dovrete superare delle prove. »
- Forse una, forse due... o perché no, diciannove!
Lo sguardo della Tarutaru lo fulminò ancora una volta.
Stava cercando di completare le sue rime?
- Ed in questo momento preferirei trovarmi su Giove...
« Se avete delle domande, ponetele adesso:
una volta partiti, null'altro vi sarà concesso. »SPOILER (clicca per visualizzare)QM Point
Niente di particolare da aggiungere: se i vostri pg hanno delle domande da porre, approfittate del momento. Altrimenti, si parte!
Scadenza: lunedì 23 Settembre. -
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- Ehm io avrei... finito!
Una voce proveniente dalla saletta adiacente richiamò per un istante l'attenzione del gigante sul nuovo arrivato, ma nessuna emozione particolare rimodellò i suoi lineamenti alla vista di Dan -l'attendente del Magister Saddler- vestito con un grembiulino da massaia sopra la classica divisa accademica.
« Oooh-oh-oh-oh! »
gongolò il Rettore, instillando timore nel cuore del sottoposto
« Giusto in tempo per raccontar loro della nuova missione.
Aprite dunque le orecchie, e prestate attenzione! »
-Alloooora...Il Magisterium, come voi saprete, è fra gli edifici più antichi di Laputa.
Ciò che lo rende particolare, ciò che lo distingue da ogni altra accademia è che...
esordì il Magus, appropinquandosi alla cattedra con fare rassegnato
-...beh, sembra possedere una vita propria! Per i più scettici si tratta semplicemente di magia, null'altro che incanti messi al servizio dei suoi "abitanti". Altri, invece... beh, persone un pochino fantasiose
« Ah-hem »
-menti elevate, ovviamente, credono che vi sia qualcosa di più. Che vi sia una volontà a muoverlo. Che goda di una vita propria. Impressionante, non è vero?
riprese Dan, partendo rapido come se potesse lasciarsi alle spalle la gaffe
-Bene, voi siete stati chiamati perché vogliamo vederci più chiaro in tutta questa vicenda!
Vogliamo che voi, baldi avventurieri e coraggiosi ricercatori, vi immoliate per la conoscenza e
« Ah-hem! »
- ehm, risolviate una volta per tutte questo mistero!
« Da qualche parte, fra queste mura, esiste un luogo ancora inesplorato. »
prese la parola Shantotto, pronta a tirare le somme
« E' il cuore dell'Accademia, il cui ingresso è stato da noi infine scovato. »
- Siamo certi che al suo interno siano custoditi segreti e storie riguardanti non solo il Magisterium, ma l'intero Presidio! E noi, beh...
« Li vogliamo. Ma raggiungerli non sarà facile, dovrete superare delle prove. »
- Forse una, forse due... o perché no, diciannove!
- Ed in questo momento preferirei trovarmi su Giove...
« Se avete delle domande, ponetele adesso:
una volta partiti, null'altro vi sarà concesso. »
Il Demone delle Tempeste sollevò educatamente la mano come uno scolaro diligente che si prenoti per prendere la parola, e dopo un momento espose il suo quesito - l'unico che gli premesse.
« Quando partiamo...? ». -
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Le domande dei tre questanti andarono chiaramente a ricoprire ciò che furono gli aspetti bui della loro commissione. Rettore ed Assistente, alternandosi nella loro spiegazione, furono distratti (o forse abili?) nel lasciar a voi delle parti vacanti.
- La realtà nella quale vi avventurerete non permette comunicazioni col mondo... attuale.
Fu Dan a farsi carico per primo delle vostre risposte, con Shantotto a lui accanto - silenziosa, ma sempre vigile. Fu la richiesta di supporto e la possibilità di effettuare delle indagini, a trovar per prima una soluzione.
- Entrerete in una dimensione magica. Puramente magica! E nulla, in un mondo del genere, può in alcun modo esser da noi controllato...
...se non da una sola persona in particolare. Ovvero..?
- Quindi, al momento... no, purtroppo nessun indizio sulle prove che dovrete sostenere, o sulle indagini che potreste condurre!
« Esattamente. »
Sintetizzò nella sua conferma la figura minuta della Tarutaru.
- Anche perché l'unica persona che abbiamo mandato in spedizione, in realtà non ha mai fatto rito-
« DAN! »
Uno schiocco di dita, le labbra del giovane biondino che si fondono come per incanto senza più alcuna fessura, e...
« Quando partiamo...? »
« Adesso. »
Un vortice variopinto che si apre sopra le vostre teste, e d'improvviso, la realtà che si piega e si distorce intorno a voi.
Il viaggio, per quanto breve, è stato esattamente come ve lo sareste immaginato: un lungo tunnel dentro il quale i vostri corpi venivano costantemente proiettati in avanti. Privi di una sensazione di equilibrio, momentaneamente liberi da ogni pesantezza o dubbio che potesse attanagliare la vostra mente. Era paragonabile, in qualche modo, ad una sensazione di proiezione astrale.
Ed al termine del vostro viaggio, dalla più banale delle aspettative, vi è una forte luce bianca ad accecare il vostro sguardo. Vi spinge a privarvi della vista infastiditi, per poterla riacquistare nuovamente solo qualche istante dopo: quando vi riscoprirete improvvisamente già sospesi nel bel mezzo del cielo. Letteralmente immersi nel bianco candido delle nuvole.
Una sola visione oscura ricopre per intero il panorama che si presenta magnificamente dinnanzi ai vostri occhi: una Città Errante.
Laputa, vi suggerisce chiaramente la vostra mente.
Peccato che in quella realtà fosse grande almeno il doppio.
Il boato violentissimo d'un fulmine dilaniò la pace che era a voi circostante, e d'improvviso, una tempesta d'aria e saette avvolse l'Isola fino a circondarla da ogni lato, racchiudendola infine in un vortice impenetrabile.
Al successivo battito della vostre palpebre, vi ritrovate all'interno di una stanza.
A giudicare dai materiali che ne definiscono i confini, potete facilmente riconoscere lo stile ricco ed inconfondibile del Magisterium; eppure non vi ricorda in alcun modo un'aula ove seguire delle lezioni, né tanto meno un laboratorio, o l'ufficio di un Professore: è una sala enorme, spaziosissima.
Ma per ognuno di voi, profondamente differente.
Brifos
Ti ritrovi all'interno di un labirinto, raffigurato nella figura soprastante. Il punto rosso è la tua attuale posizione, il punto azzurro rappresenta invece l'uscita, e dunque tuo attuale punto di interesse. Devi trovare il cammino che ti permetta di uscire dalla tua attuale situazione. Ma vige una regola: una volta che intraprenderai il cammino lungo una via, non potrai cambiare strada sino a quando non avrai raggiunto il muro al termine del percorso.
Ad ogni tuo passo inoltre il terreno alle tue spalle crollerà, impedendoti dunque di poter calpestare lo stesso percorso una seconda volta all'interno della stessa prova.
Augustus
Ti ritrovi racchiuso in una gabbia. Le grate che ti circondano non sono di ferro, ma di pura energia, nient'altro che un costrutto magico. Non è presente una porta che ti suggerisca una via di uscita, ma al centro della tua prigionia trovi una tavola di legno, su cui è inciso il disegno soprastante.
Nel retro, le linee guida per trovare la sua soluzione: ciascun simbolo dovrà essere ricongiunto alla sua copia disegnandovi sopra un percorso. Facendo in modo, tuttavia, che le strada delle coppie differenti non possano mai incrociarsi o sovrapporsi.
Jâbir
Dinnanzi ai tuoi occhi si estende un percorso definito da pedane magiche. In ognuna di esse sono raffigurate delle frecce, come rappresentato dall'immagine qui sopra. La tua posizione è rappresentata dal pallino in alto a sinistra; la destinazione a cui arrivare, è il triangolino in basso a destra.
Questa la regola della tua prova: definisci un percorso che ti consenta di arrivare alla destinazione muovendoti di una casella per volta solo orizzontalmente o verticalmente. Ma attenzione: non puoi muoverti nelle direzioni indicate dalla mattonella su cui ti trovi.
Ogni volta che ti sposti da una casella all'altra, quella precedente scompare e non è più percorribile.
~~~
Prove e doveri diversi vi separano dunque momentaneamente nei vostri cammini.
Ma un obbiettivo appare a tutti comune ed evidente: un enorme portone serrato da raggiungere, posto al termine di quell'immensa stanza.
"La sua volontà nel Giudizio Divino è sì forte e possente da schiacciare il male."
E' la sola scritta che capeggia solenne al di sopra delle vostre teste.SPOILER (clicca per visualizzare)QM Point
Carissimi, si entra nel vivo della quest!
Come potete vedere dovrete subito affrontare una delle varie prove che vi sono state annunciate. Le regole sono diverse per tutti voi, ingegnatevi e datevi da fare!
Qualora vi fosse utile ai fini del gioco e dell'interpretazione, i vostri personaggi sono liberi di fare tutte le prove ed i tentativi che desiderano: ogni qual volta dovessero fallire, o ritrovarsi ad un punto morto, verranno automaticamente resettati allo stato iniziale, dandogli la possibilità di riprovare daccapo.
Per qualsiasi dubbio non esitate a contattarmi in bacheca o privatamente. E non temete: ciò che non vi è chiaro ora, lo diverrà in seguito
Buon divertimento!
Scadenza: mercoledì 9 Ottobre (incluso). -
.CITAZIONEEquipaggiamento: Mazzo di Tarocchi (Dieci tarocchi incisi su lamine di metallo affilato)
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Status Fisico: Perfetto
Status Mentale: EH?
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Partenza! ~ Presidio Errante
☼ Laputa, Magisterium;
Ufficio del Rettore
Nessun indizio riguardo ciò che avremmo dovuto affrontare in una dimensione di pura magia.
Al solo pensiero di un ambiente di quel genere la mia mente cominciava ad ipotizzare teoremi ed annotare le formule più incredibili! Mentre il minuto Rettore ed il suo inserviente rispondevano in modo assai vago, presi fiato per pronunciare la domanda che più di ogni altra aveva valore per me, in quel momento: quando si parte? Ma non ne ebbi il tempo. Già l'altro si apprestò a formulare lo stesso quesito, e la donna tanto potente e terrificante diede risposta immediata, interrompendo l'avvertimento (?) del biondo. Quello si stava per lasciare sfuggire che la persona precedentemente spedita era ancora tornata. Ma la Tarutaru ci impedì di sentire il resto della frase: aprì un vortice dimensionale. Non ne fui assolutamente spaventato, anzi, ero entusiasta all'idea di dover affrontare una sfida non ancora vinta. Il tutto si faceva molto più avvincente visto che stavamo per entrare in un mondo completamente magico.
Cos'è la magia?
Cos'è che l'energia che ne permette il funzionamento?
Perché ci sono così tanti tipi ed applicazioni?
Qual è la storia della magia?
Forse sarei riuscito a trovare la risposta ad almeno una di queste domande. I miei occhi brillavano, il cuore batteva minacciando d'esplodere; mentre la realtà intorno a noi si faceva via via più sfocata e distorta, mentre la parete del reale si spingeva nella bocca del uragano spazio-temporale aperto dalla magia che, ancora una volta, è protagonista dei miei pensieri.~ ???
☼ Cielo
Il mio corpo venne catapultato in un corridoio dimensionale, o almeno questo è quello che mi parve di percepire. La mente non riusciva a ragionare al meglio, sembrava dover essere libera da ogni pensiero, da ogni notazione, da ogni vincolo di ragionamento. Fu per questo motivo che non mi sfiorò nemmeno l'idea di analizzare il percorso in cui eravamo stati lanciati. Fu questione di momenti, poi un'intensa luce bianca mi impedì di scorgere ciò che mi si parava d'avanti. Un attimo dopo, ero sospeso in cielo in mezzo alle nuvole.
L'unica cosa che si riusciva a vedere, era una copia di Laputa. Adesso riuscivo a pensare, però. La prima ipotesi irruppe nella mia mente, disegnando sul mio volto un'espressione di tremendo orrore: ci hanno forse cacciato dal Presidio Errante? No, se così fosse stato, staremmo già cadendo. E poi quell'isola sospesa era molto più grossa dell'originale, almeno per quello che avevo potuto leggere nelle biblioteche dell'Albero Casa. I miei ragionamenti valsero a nulla quando un fulmine mi costrinse a chiudere gli occhi, spaventato per il boato e l'accecante luce.
E quando riaprii gli occhi, non ero più in cielo.~ ???
☼ ???
Il mio corpo si trovava in un angolo di una sala ampissima. Tanto i materiali, quanto le fini decorazioni del soffitto e delle pareti ricordavano in tutto e per tutto il Magisterium, ma quella stanza proprio non ricordavo d'averla mai vista. Ciò che più di ogni altra cosa colpì la mia attenzione, inizialmente, fu un enorme portone in cima al quale troneggiava un'enigmatica frase. Non riuscivo a leggerla perfettamente dal punto in cui ero relegato — a causa del fatto che i caratteri erano particolarmente arzigogolati per distinguere bene le lettere. Perciò tentai di avvicinarmi, ma per quanto ci provassi, ad ogni passo mosso distrattamente mi ritrovavo nello stesso punto. Così mi decisi — finalmente! — a guardare il pavimento: un'enorme griglia, come fosse una scacchiera. Ed in ogni casella era disegnata una o più direzioni. Un'enigma, bene. Una prima prova! Sorrisi, particolarmente soddisfatto. La mia mente aveva una bella gatta da pelare, visto che nemmeno avevano avuto la premura di spiegarmi le regole di quell'interessante gioco. Mossi dunque il primo passo sulla casella di fronte a me, per vedere cosa sarebbe successo. Nulla, apparentemente, eccezion fatta per la casella precedente. Scomparsa, adesso c'era il vuoto intorno a me. Lo sguardo si fece più attento, le pupille si dilatarono e cominciai a ragionare con quanta più calma mi riuscisse. Neanche badai al fatto che i miei compagni non erano nella stessa stanza.
Le prime decisioni non furono proprio ispirate: mi ritrovai ben presto ad un punto morto. Scoprii mio malgrado di non poter muovere un solo muscolo nel momento in cui pensavo di spostarmi in una delle direzioni disegnate sulla casella dove i miei piedi poggiavano. E, visto che le caselle dietro di me scomparivano, mi ritrovai in un vicolo cieco. Mi sedetti sul pavimento, cercando di pensare ad un modo per uscire da quella situazione, ma non ce ne fu bisogno. Come per magia mi ritrovai al punto di partenza, con tanto di mattonelle ripristinate. Sorpreso, incuriosito e assetato di conoscenza, risi rumorosamente. Infilai una mano in tasca e presi il portasigarette. Mi mossi ancora, mentre battevo una tabaccosa sul dorso della mano per compattare bene il contenuto e farle assumere un sapore più forte.
Il secondo percorso si rivelò altrettanto sbagliato.
Tornato nuovamente nell'angolino, ripresi a riflettere ancora più attentamente. Questa volta mi ero avvicinato molto alla meta, ed ero riuscito a scorgere anche le direzioni al centro della sala. Accesi la sigaretta e tirai un paio di volte, pensando il percorso che avrei affrontato. Il fumo saliva denso al soffitto, i miei occhi rimbalzavano di casella in casella, la mia mente era sempre più lucida, il cuore sempre più scalpitante. Infine, ritornai a muovermi.
Finalmente ero giunto a destinazione. Ora la scritta appariva chiara:
"La sua volontà nel Giudizio Divino è sì forte e possente da schiacciare il male."
Cosa vorrà dire? Con un secco movimento del pollice sul filtro, feci cadere una colonnina di cenere sul pavimento che mi aveva messo alla prova, poi sorridendo soddisfatto, tentai di aprire il portone.
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