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"Mi piacerebbe che qualcuno ti insegnasse a inseguire le emozioni come gli aquiloni fanno con le brezze più impreviste e spudorate; tutte, anche quelle che sanno di dolore.
Mi piacerebbe che ti dicessero che la vita comprende la morte.
Mi piacerebbe che qualcuno ti insegnasse a stare da sola, ti salverebbe la vita.
Non dovrai rincorrere la mediocrità per riempire i vuoti, né pietire uno sguardo o un'ora d'amore.
Impara a creare la vita e a riempirla di fantasia.
Adora la tua inquietudine finché avrai forza e sorrisi,
cerca di usarla per contaminare gli altri, soprattutto i più pavidi e vulnerabili.
Dona loro il tuo vento intrepido, ascolta il loro silenzio per curiosità, rispetta anche la loro paura eccessiva".Ufficio del Gran Maestro, Albero Casa, Latifondo.
Presidio Errante, Endlos.Seduta sul proprio scranno, il Gran Maestro del Liberi Aeris Milites attendeva paziente l'arrivo del suo ospite. Si trattava di un Aviatore, ma non aveva mai avuto l'occasione di incontrarlo personalmente: da quando il ruolo di Comandante Blu era passato dal gentile Yang all'autoritario Khatep, ciascuna recluta si trovava a trascorrere un periodo di prova decisamente infernale, forse finalizzato a far desistere chi di loro non era particolarmente motivato o abbastanza svitato per diventare parte integrante della gilda.
A dire il vero, la Dama del Vento gli aveva inizialmente suggerito un approccio più elastico, soprattutto dopo aver trovato un numero abbastanza alto di sottoposti rintanati in angoli bui a piangere per chissà quale ragione. Accadde tuttavia che i suoi tentativi di addolcirlo fallirono miseramente: convinto di agire per il bene della gilda, il necromante si era ostinato a selezionare con estrema cura i suoi sottoposti utilizzando metodi propri e a lei completamente sconosciuti -per non dire "nascosti"- così da non coinvolgerla e darle modo di lavorare su questioni più generali.
Ed infine... eccola lì, con tutte le liste dei suoi associati sulla propria scrivania e ben pochi nomi a cui sapeva realmente dare un volto. Era frustrante...
Aviatore Augustus, della squadra blu, a rapporto.
Drusilia alzò lo sguardo, studiandone i lineamenti. Davvero un bel ragazzo, nonostante l'aria gracile e poco adatta a un guerriero.
Grazie per la sua disponibilità per questo incontro. La ragazza qui con me si chiama Asaliah.
Convinta che avesse altro da dire, Drusilia rimase qualche minuto in attesa di altre informazioni che però non arrivarono. Infine si rese conto, osservandolo per bene, che forse l'aviatore non era esattamente a suo agio. Sorrise intenerita, trovandolo estremamente carino.
-Piacere di conoscerti, Asaliah, il mio nome è Drusilia.
Scelse di "interromperlo", così da dargli modo di respirare ed uscire fuori da quello stato di semi-apnea forzata. Un sorriso rassicurante dipinse i lineamenti eburnei del suo volto di tinte calde mentre con la mano andava ad indicare le poltroncine di fronte alla sua scrivania, invitandoli gentilmente ad accomodarsi.
-Ti stavo aspettando, Augustus: è un piacere incontrarti finalmente di persona. Volete un pò di cioccolata?
Le braccia cinte da un drappo di seta sparirono al di sotto della scrivania per poi riapparire avvolte ad una cesta di dolciumi e leccornie che non tardò a posare di fronte ai due ospiti.
-Non fate i timidi: l'ho presa per voi!SPOILER (clicca per visualizzare)Passiva usata nel turno:
♥ Empatia »
L'empatia è la capacità di comprendere appieno lo stato d'animo altrui; significa "sentire dentro" e nonostante il concetto sia spesso stato ridotto al semplice "mettersi nei panni dell’altro", in realtà questo vuol dire "portare l'altro nel proprio mondo". L’empatia costituisce infatti un modo di comunicare nel quale il ricevente mette in secondo piano il suo modo di percepire la realtà per cercare di far risaltare in se stesso le esperienze e le percezioni dell'interlocutore. È una forma molto profonda di comprensione dell'altro perché si tratta d'immedesimazione negli altrui sentimenti. Ci si sposta da un atteggiamento di mera osservazione esterna (di come l'altro appare all'immaginazione) al come invece si sente interiormente (in quei panni, con quell'esperienza di vita, con quelle origini, cercando di guardare attraverso i suoi occhi). Forte di tale potere, Drusilia ha la capacità di intuire gli stati d'animo di ogni creatura vivente con cui viene a contatto.. -
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Bene, adesso andiamo da una persona che ti potrà aiutare.
Hai capito? Io e te, ora, andiamo dal Gran Maestro
Quando Augustus le aveva rivolto quelle parole e una sommaria spiegazione usando le carte, la ragazza dagli occhi rossi non aveva certamente compreso il messaggio... ma poiché si fidava di quel ragazzo gentile che l'aveva raccolta nella Desolazione Bianca e portata con sé al Presidio Errante -provvedendo alle sue necessità e alla sua sicurezza- , si era limitata a sorridergli in modo quasi raggiante e a seguire docilmente le sue indicazioni.
Mi raccomando
proseguì l'anfitrione, guidandola su per le scale, fino a un portone dorato
Pronta?
Col visino pulito, l'abito nuovo e i capelli come argento sfavillante dopo la ripulita che le era stata data, la fanciulla con le corna annuì una seconda volta, e gli occhi rossi si soffermarono sulla figura dell'Aviatore mentre colpiva il battente con le nocche... e fu allora che un tintinnio argenteo vi fece da contrappunto.
Sorpresa, la demonessa si guardò attorno alla ricerca della sua fantomatica origine, ma poiché non si era trattato di un suono fisico, non la trovò; pensierosa, reclinò quindi la testolina da una parte, sobbalzò quando udì il cinguettio giunto in risposta al gesto di Augustus, e trattenne il fiato -in apprensione- quando egli si staccò da lei per avanzare all'interno. E come un cucciolo lo seguì dappresso, nel tentativo di restare nella sua rassicurante ombra.
Aviatore Augustus, della squadra blu, a rapporto...
si annunciò quello, fermandosi davanti ad una scrivania
Grazie per la sua disponibilità per questo incontro. La ragazza qui con me si chiama Asaliah
« . . . »
A sentire menzionare il proprio nome, la giovane dagli occhi rossi si sporse appena oltre le spalle dell'accompagnatore, e nello sbirciare il volto della donna a cui egli si era rivolto, lo scampanio che aveva udito prima echeggiò ancora una volta nella sua anima, e le gote pallide si tinsero di una nuance più vivace: non avrebbe saputo spiegare il perché, ma quel sentimento lo aveva capito; dopotutto, il pregio della bellezza è che parla una lingua universale.
-Piacere di conoscerti, Asaliah, il mio nome è Drusilia.
esordì la Dama dai lunghi capelli e gli occhi di smeraldo, sorridendo loro
-Ti stavo aspettando, Augustus: è un piacere incontrarti finalmente di persona.
Volete un pò di cioccolata? Non fate i timidi: l'ho presa per voi!
...ma -per chi la contempla con cuore puro- la bellezza può anche intimidire.
Forse fu per questo che, quando udì la voce dell'Alfiere Errante ripetere il suo nome, l'albina sobbalzò appena per la sorpresa, salvo poi arrossire più violentemente e rintanarsi al riparo delle spalle dell'Aviatore Blu, aggrappandosi con le manine alla stoffa che gli copriva la schiena: di per certo, non avrebbe mosso un passo senza di lui.. -
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Ascoltò le parole del Numerologo con estrema attenzione, nonostante il rifiuto dei dolcetti l'avesse lasciata un pò giù di morale. Secondo la sua interpretazione, la fanciullina era in conflitto con sè stessa ed era alla ricerca di una donna o in famiglia. Questo l'aveva portata ad un viaggio con meta Laputa: unica parola che era riuscita a pronunciare.
Probabilmente la Dama del Vento avrebbe dovuto nutrire qualche perplessità a riguardo, ma il sentore della Risonanza -simile al tintinnio di allegre campanelle- ebbe per lei un effetto illuminante: chiunque fosse, la loro ospite era una dei suoi Fratelli. Quasi sicuramente era stata condotta a Laputa per dirle qualcosa di importante.
-Forse cerca qualcuno della sua Famiglia per portare un messaggio- si lasciò sfuggire, scrutandola con attenzione -Che non sappia parlare è un bel problema, ma non è irrimediabile. Può imparare, infondo.
Tirando un profondo sospiro, l'Alfiere si gettò sullo schienale della sua poltrona a fissare il soffitto. Intanto, una mano dalle dita sottili si sarebbe intrufolata nella guantiera per afferrare un biscotto ripieno di cioccolata. Tirò un morso, rimanendo concentrata e pensierosa, poi abbassò nuovamente lo sguardo sull'Aviatore.
-Devi sapere che il Carro è da sempre una carta profondamente legata al Presidio Errante. Le altre lo sono un pò meno, ma suppongo che siano legate alla prima in qualche modo.
Cercò di spiegargli, tra un morsetto ed un altro.
Quello era un chiaro messaggio del Card Master, o almeno fu quello il suo primo pensiero: certo, avrebbe potuto mandarle il Matto, anzichè una ragazzina incapace di parlare, ma evidentemente doveva esserci carenza di personale. Si appuntò mentalmente quelle considerazioni, promettendosi di indagare in un secondo momento.
-In ogni caso hai fatto bene a condurla da me: forse la tua conoscenza degli Arcani ti ha portato a verità altrimenti irraggiungibili, almeno considerando lo stato attuale della ragazza. Per questo ti ringrazio- concluse la donna, chinando leggermente il capo verso di lui in segno di approvazione -Penso che Asaliah dovrebbe rimanere all'Albero Casa, almeno finchè non impara a parlare. Potresti farle da maestro, suppongo: sembra avere molta fiducia nei tuoi confronti.
Sorrise, ripensando a come si era nascosta dietro di lui poco prima. Sembrava un cucciolo dietro la mamma...
-Come ricompensa non ho molto da darti. Però, se riuscirai ad insegnarle la nostra lingua, potrei raccontarti una storia molto interessante sugli Arcani. Ti andrebbe?. -
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Il piacere è tutto mio... Oh, grazie, grazie. Magari dopo. Grazie.
Dopo un momento di interdetto silenzio, l'Aviatore declinò cortesemente l'offerta del suo Gran Maestro, snocciolando delle parole talmente interessanti da lasciare l'albina assorta nel tentativo di imitarne il labiale: concentrata com'era nel memorizzare il suono e il modo di produzione di quei termini, non prestò troppo peso al braccio del Numerologo che la spingeva un passetto in avanti, e non si accorse neppure di aver perso la copertura dagli occhi verdi della bella signora -che emanava quell'argenteo tintinnio- fino a che Augustus non le sfiorò il braccio facendola sobbalzare.
Umh. Come le ho detto la ragazza qui presente si chiama Asaliah.
Non è in grado di parlare, non per impossibilità ma poichè non conosce la lingua.
proseguì il giovanotto, facendole segno di sedersi e prendendo posto a sua volta
Compende qualche parola e la utilizza, ma in generale è impossibile riuscire ad avere una conversazione approfondita con lei, salvo l'ultilizzo di artifici.
Conclusa la premessa circa i problemi di comunicazione della ragazza dagli occhi rossi, il burocrate della Squadra Blu fece una pausa, poi iniziò a rendicontare le circostanze del loro incontro: l'Etlerth bianco e desolato, la sua gentilezza nell'offrirle aiuto, e lo strano codice di comunicazione basato sulle carte dei tarocchi; prima di riportare a Drusilia i contenuti della loro -per così dire- “conversazione”, Augustus sfiorò la spalla di Asaliah e le sorrise. E senza aver compreso nulla, l'albina ricambiò il gesto per istinto.
-Forse cerca qualcuno della sua Famiglia per portare un messaggio-
commentò pensosa la donna bruna, scutando l'ospite con gli occhi verdi
-Che non sappia parlare è un bel problema, ma non è irrimediabile. Può imparare, infondo.
L'Alfiere Errante dette in un sospiro per poi abbandonarsi contro lo schienale; mentre si prendeva un momento di silenzio per mettere in ordine tra i pensieri, cominciò a sbocconcellare distrattamente un biscotto.
-Devi sapere che il Carro è da sempre una carta profondamente legata al Presidio Errante. Le altre lo sono un pò meno, ma suppongo che siano legate alla prima in qualche modo. In ogni caso hai fatto bene a condurla da me: forse la tua conoscenza degli Arcani ti ha portato a verità altrimenti irraggiungibili, almeno considerando lo stato attuale della ragazza. Per questo ti ringrazio.
confessò la voce gentile e chiara della Dama, muovendo un cenno di assenso col capo
-Penso che Asaliah dovrebbe rimanere all'Albero Casa, almeno finchè non impara a parlare.
Potresti farle da maestro, suppongo: sembra avere molta fiducia nei tuoi confronti. Come ricompensa non ho molto da darti. Però, se riuscirai ad insegnarle la nostra lingua, potrei raccontarti una storia molto interessante sugli Arcani. Ti andrebbe?
« Il piacere è tutto mio...! »
asserì sorridendo la fanciulla con le corna, ripetendo le parole appena imparate
« Grazie, grazie! »
Qualsiasi cosa volesse dire.. -
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« Il piacere è tutto mio...! Grazie, grazie! »
All'esclamazione della giovane ospite, Drusilia non resistette a mostrare un sorriso divertito. Era una ragazzina sveglia: in compagnia di un bravo ragazzo come quell'Augustus avrebbe sicuramente imparato in fretta.
-Ma come sei carina! ♥
Il Gran Maestro si levò lentamente dalla propria scrivania così da raggiungere la nuova arrivata ed accoglierla in un morbido abbraccio. Qualora avesse accettato la premura, la Dama del Vento non si sarebbe risparmiata nel darle qualche bacetto.
-Voglio che impari perfettamente la nostra lingua: conto su di te, Augustus.
Lanciò a cuor leggero quell'ordine che, in altri luoghi e situazioni, sarebbe potuto in realtà suonare come una minaccia. Ogni successo o fallimento sarebbero infatti sicuramente finiti sulla scrivania di Khatep, e chiunque nella squadra Blu degli Aviatori sapeva cosa significava la parola "insuccesso" per quella vecchia mummia...
Gran Maestro non sono degno di poter pretendere nulla da voi. Certo, però, se è una storia che parla di Arcani sarei disposto quasi a tutto per poterla ascoltare.
-Ti rendo disponibile ogni tipo di risorsa utile allo scopo: avrai anche dei permessi per una piccola aula al Magisterium, qualora ti servisse- lo rassicurò, lasciando finalmente libera la biondina, dirigendosi questa volta verso di lui e piegandosi in avanti -Fai il bravo bambino e ti concederò altra Conoscenza.
Gli avrebbe scoccato un bel bacio sulle gote pallide, lasciando che l'impronta del rossetto facesse contrasto su quello sfondo bianco. Infine tornò a sedersi esibendo un sorriso allegro e conciliante.
-Andate pure: inoltre approfitta della giornata per presentarla a Khatep.
Oggi dovrebbe essere reperibile.. -
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Esatto! Molto brava
Sciogliendosi in una risatina dopo esser sobbalzato per la sorpresa, Augustus fece sbocciare un nuovo sorriso sulle labbra pallide della ragazza, ma quando il Gran Maestro si alzò dalla sua scrivania per avvicinarlesi, Asaliah rimase a contemplarla con un'espressione assorta negli occhi di rubino: il tintinnio che sentiva provenire da quella persona sembrò farsi più malinconico , e pur soggiacendo al rassicurante senso di attrazione che sentiva promanare dalla piega morbida e benevola che incurvava la bocca tumida e rossa della Dama del Vento, sentì qualcosa di strano.
-Ma come sei carina! ♥
la vezzeggiò la Dama, avvolgendola in un abbraccio e ponendole dei bacio sul capo
-Voglio che impari perfettamente la nostra lingua: conto su di te, Augustus.
Qualcosa aveva cominciato a contorcelesi nel petto come fosse viva, e per quanto non avesse conosciuto altro che sangue e solitudine, per la prima volta fu consapevole che qualcosa le stesse facendo male: il gelo dell'Etlerth era stato il suo primo ricordo, il dolore non era più in grado di toccarla dopo il volo in uno dei crepacci del Koldran, e l'oscurità aveva smesso di spaventarla dopo il suo lungo vagare tra i claustrofobici labirinto di Amnos... ma niente di quello somigliava all'oppressione che le spremeva l'interno del petto.
-Ti rendo disponibile ogni tipo di risorsa utile allo scopo:
avrai anche dei permessi per una piccola aula al Magisterium, qualora ti servisse-
stava dicendo il Gran Maestro, quando sciolse la stretta e si scostò da lei
-Fai il bravo bambino e ti concederò altra Conoscenza. Andate pure: inoltre approfitta della giornata per presentarla a Khatep. Oggi dovrebbe essere reperibile.
Le voci parvero farsi lontane e confuse, e d'un tratto la fanciulla si sentì strana: la vista le si annebbiò, gli occhi presero a bruciarle, e sentì una sensazione di calore scivolarle sulla faccia, lasciando una scia umida; una gocciolina le colpì una mano, ma non capì che cosa fosse, così sollevò lo sguardo smarrito e interrogativo verso i presenti.
« . . . »
Qualcuno avrebbe potuto spiegarle che stava succedendo...?. -
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Senza rendersene conto, la Dama del Vento rimase interdetta.
Augustus era rigido come un palo, nel suo sguardo si leggeva tensione mista a malcelata paura (?) mentre Asaliah era improvvisamente scoppiata a piangere... senza un motivo apparente e subito dopo il suo abbraccio. Ovviamente, a quella visione, Drusilia era istintivamente arretrata da entrambi; poi aveva preso a fissarli con sguardo mortificato e triste al tempo stesso.
Aveva detto qualcosa di sbagliato?
Li aveva offesi o spaventati in qualche modo?
Che fosse stata troppo invadente?
Forse doveva smetterla di trattarli in quel modo...
-Immagino sia meglio darle un pò di tregua- Commentò con voce sconsolata dopo un sospiro lento e profondissimo -Dalle da mangiare e lasciala riposare se ne ha bisogno: penserò io ad ordinare qualche abito di sua misura.
E con ciò la mancina andò ad indicare educatamente la soglia che li avrebbe condotti alle scale e poi al resto della struttura. Non fu scortese, ma preferì un pò di freddezza, visto l'accaduto.
-Potete andare.. -
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Ancora frastornata dalla strana sensazione che l'aveva assalita, e del tutto impossibilitata ad esprimerlaa parole a causa delle sue scarse competenze linguistiche, la fanciulla albina non capì molto bene quello che le andava accadendo intorno: la bella Dama dagli occhi verdi aveva detto qualcosa, e poi...
Andiamo?
La voce gentile e il sorriso rassicurante di Augustus la tranquillizzarono, e mentre tirava su col naso per contenere l'accesso di pianto e singhiozzi, gli occhi di rubino di Asaliah si posarono sulle carte che il giovane brandiva; si lasciò aiutare a rimettersi in piedi, e obbedì docilmente alle direttive del Numerologo quando questi la afiancò per scortarla verso la porta da cui erano entrati.
Grazie mille del vostro tempo, Gran Maestro.
salutò il ragazzo, rivolgendosi a Drusilia
Spero di darvi notizie quanto prima
« ….grazie. »
bisbigliò, mentre tirava nuovamente su col naso
E mentre uno strano freddo si spandeva nel suo petto mentre si allontanava, l'albina continuò a guardarsi indietro per scoccare occhiate alla sempre più lontana Dama del Vento - senza sapere perché..