La Città delle Stelle

Idilliaca la veduta che si palesò innanzi al compiaciuto sguardo dell'errante guerriero, ei poteva scorgere una sconfinata distesa innevata che quasi era in grado di oltraggiar l'oscurità e l'avvento della notte col candore posseduto, ostentando quasi cotanta beltà al cielo medesimo ammantato dall'oscurità, che di sfavillanti astri era privo, tale evanescenza rasentava l'esoterico, invero, mai aveva veduto un paesaggio simile nei suoi trascorsi...Cotale scenario era sì in grado di sottrarre l'attenzione del giovane uomo, distraendolo dal tedio che il protrarsi della traversata stava provocando e seppur le labbra sue tacevano, la mente elaborava congetture, ponderando sui verbi poc'anzi pronunciati dall'incantevole Dama, su come una città poteva esser ubicata oltre la volta celeste, negando di fatto l'accesso all'umana stirpe, qualora non vi fosse il consenso d'un consono funzionario...Ancora quesiti a cui non era in grado di dare una risposta invasero la sua testa, che inamovibile volgeva al finestrino della carrozza...

Questa dimensione è la più singolare che abbia mai visitato, dubito che al momento sia a repentaglio la mia incolumità, ma la fanciulla ha omesso la sorte degli ospiti non graditi...

Ancor assorto nel contemplar le ragioni sue, Lance s'accorse d'una coppia di colonne che s'ergevan nel mezzo dell'interminabile ed algido manto che si spandeva ovunque, quella sì sterile e glaciale landa ospitava due costrutti, ove v'eran incise pregiate rune, senza un'apparente senso alcuno, ma futile era azzardar deduzioni, poiché v'eran incantesimi ed arcani incomprensibile, sovente tali espedienti eran alla base di simil fatture, dunque non v'era che pazientare, attendere, un tedio a cui il giovane non era avvezzo...

Il sentiero che sto percorrendo è realmente quello adeguato...Se v'è una città oltre le nubi potrei attingere hai loro incantesimi per agevolare la mia ricerca o magari per affinare le mie doti...

La marcia del mezzo di locomozione scemò, sin ad arrestarsi nella sperduta ed anonima terra, mentre l'incombente oscurità era oramai giunta, forse il cocchiere non era in grado di proseguire con quel flessuoso chiarore o altresì era sì giunto alla destinazione prevista per l'incontro col funzionario, incuriosito il Cavaliere dalla Cremisi cappa scrutò la donzella, che s'accinse ad ubicarsi all'esterno del veicolo, congedandosi con un cordiale sorriso di circostanza, non dissimile ai precedenti, invero...In quel frangente Lance scorse distante la figura d'un uomo, che si stagliava immobile nell'immacolato suolo, dunque la fanciulla stava adempiendo al suo ruolo di diplomatica, il giovane uomo non avrebbe potuto mai emulare la nobildonna, egli era stato istruito sin dalla tenera età alla tenzone e tale era il suo vanto e la sua maledizione, la sua stessa vita...

"E' la prima volta anche per te? Auspico che la prassi sia breve..."

Attingendo ad un lieve sorriso, non dissimile a quello della dama, Lance si rivolse al paggio, tentando di intrattenere una breve conversazione, quando d'un tratto echeggiò la voce della Lady, nitidamente alterata, ella aveva intimando al Guerriero di non ubicarsi fuori, ma come poteva sottrarsi al suo nuovo incarico di guardia dopo solo poche ore...Lesto mosse fuori dalla carrozza, sollecitando con un gesto del palmo aperto al giovane paggio di attendere, mentre egli, munito di ampie falcate, raggiunse la pulzella dall'interminabile crine corvino, che pareva arginare a stento l'ira accumulata, innanzi ad ella un trasandato uomo che sorreggeva una piuma ed un taccuino, che vi fosse una sorta di lista con le persone a cui era concesso di accedere, a breve l'arcano sarebbe stato svelato...

"Ossequi, è sorto un equivoco, posso offrirvi assistenza?"

Al fianco sinistro dell'irritata Gentildonna il ramingo proferì verbo, pacato e cheto, vigilando con parsimonia la figura di colui che dinanzi aveva...

Non appena l'errante cavaliere terminò di proferir verbo, l'alterata pulzella s'avventò sulla sua persona, cingendogli l'arto dominante al fine di trovar rifugio nella sua figura con il tenue viso deformato dalla mestizia e dall'ira imbrigliata, la fanciulla era assai distante dalla sua figura di diplomatica che poc'anzi la distingueva, invero...Alla veduta di ciò il Guerriero Cremisi tacque, volgendo ad ella uno sguardo incuriosito, come potea una dama dalla sìfatta risolutezza e dalla sua risma cangiare la sua natura, che fosse dunque una dispensatrice di menzogne? La mente del giovane uomo era appena in procinto di effettuar congetture al riguardo, quando la donzella vorticò sulla sua persona, costringendo a volger la terga all'illustre astante, in quel frangente il di lei capo s'accostò al petto del ramingo e le sue labbra sussurrarono impercettibili parole, che a stento giunsero all'orecchio del giovane, in quell'istante un ghigno beffardo si dipinse sulle labbra di Crimson, che mosse l'arto mancino verso la Lady, nel mero tentativo di occultarla sotto la sua cappa scarlatta, traendo vantaggio da codesto gesto spontaneo per afferrare e snudare una delle lame situate sulla cintola con il palmo destro...

"Affermativo, Milady..."

L'apice acuminato dell’arma sfiorò il suolo di quella landa ammantata dalle nevi, quella sconfinata distesa di ghiacci era sì consona a riprodurre l'idea che balenava nella mente del giovane, che d'istinto azionò il meccanismo ubicato sull'elsa della sua lama, innescando in tal guisa il turbinar dell'arma, che ruotava con considerevole vigore, tentando di generare una frizzante nube che avrebbe omesso la figura di entrambi, ma era palese che non fosse sufficiente la singola arma bianca, difatti Lance attinse anche all'affine dote deambulatoria che lo contraddistingueva, prima scostando Desdemona dall'arto suo, in seguito scattando in maniera circolare attorno al Doganiere, celere e fulmineo come di consueto, ma al contempo elegante, invero taluno dei presenti non sarebbe stato in grado di scorgere la sua corsa, l'attrito generato dal turbinare della trivella col suolo e l'annessa rapidità avrebbero incrementato i risultati positivi, saturando il perimetro di nebbia, ove la dama ed il guerriero avrebbero potuto agire indisturbati...

Celere s'adoperava nella sua danza, il giovane uomo, i risvolti furono encomiabili, invero, una spessa coltre s'era erta, occultando di fatto l'esatta locazione sua e dell'annessa pulzella, che or s'accingeva ad agire, o quantomeno era ciò che auspicava il Ramingo nelle sue congetture...La brezza ivi presente, destata dalla folle corsa dell'uomo, pareva accarezar le gote sue e dilettarsi con la corvina crine, quasi come a bearsi della sua presenza, mentre sulla superficie del viso permeava un'eccessiva dose di tracotanza, derivata forse dall'ostentazione del suo fregio, o altresì dall'eccelsa mansione svolta, fin troppo eclatante, arduo comprenderlo...

Che sia sufficiente? Ora debbo attendere Desdemona.

Immerso d'un tratto nelle sue ragioni, Crimson distolse lo sguardo dalla nutrita coltre frizzante, al fine di scorgere la reazione dell'adorabile dama, ma in quel fatal istante un'oscura protuberanza s'avventò assai svelta sulla sua figura, alla stregua d'una tenebrosa frusta cinse l'estremità del collo del Cavaliere Scarlatto in fugaci momenti, che colto alla sprovvista fu inerme ed in balia di quell'abominio, ove il fulcro parea annidarsi nel loco del doganiere...Fu costretto ad arrestar la sua corsa, ma l'espressione del Naufrago dimensionale non mutò, seppur la torsione lo privava quasi del fiato, per quanto egli non s'attendeva una reazione in simil guisa, bramava una singolar tenzone, tale era la sua natura, tale il suo vanto e la sua maledizione, vittima e carnefice di se stesso...

Dunque è tale il tuo vero aspetto, vecchio bastardo...

Il vigore dell'arto di tenebra sollevò le membra del ragazzo a pochi metri dalla landa, mentre quest'ultimo socchiuse le palpebre adagio, quasi come non ci fosse alcunché in grado di tangere la sua persone, estraendo ed afferrando nel frattempo la seconda lama dalla cintola, indi dischiudendo poco dopo le palpebre e sfoggiando le iridi che lo contraddistinguevano, la vera ragione per cui ei era bollato con l'epiteto di Crimson, difatti s'avvamparon di un flessuoso chiarore entrambi gli occhi suoi, rifulgendo d'un cremisi pulsante, sì da concedergli quasi un'aspetto da emissario avernale...Tale sguardo potea suscitar timore nell'animo dell'antagonista e non era da escludere che fosse in grado di scorgere il cuore medesimo dell'avversario e d'insinuarsi al suo interno avidamente, recando seco una glaciale sensazione, come il medesimo gelo dell'acciaio che affonda le carni, istillando la più primordiale fobia...Attorno alla figura dell'ex mercenario si distorse l'aere, partorendo una singola lama dalla grezza foggia, che volteggiava nello spirar dei venti, solcandoli, quasi fosse sospinta da volontà propria, ma tale prodigio era prerogativa del Naufrago, difatti la lama venne affiancata da altre cinque copie, identica per fattura e dimensione, tutte, senza titubare, recisero il chimerico arto, concedendo libertà al loro custode e successivamente caddero come pioggia all'interno della cortina, tentando di ledere in maniera accidentale l'avversario, mentre le iridi il ragazzo assumevano ancora la tinta consona, porgendo le fidate lame dinanzi alle figura sua, pazientando il protrarsi della pugna...

Assai brusco il gesto con cui il malefico arto scagliò distante il ramingo dalla cappa scarlatta, alcunché fu sufficiente a dilaniar quella macabra emanazione nefasta che lo avea oppresso, che dunque le peculiari doti dell'errante cavaliere fossero un'inerzia dinanzi all'irto ostacolo che codesta nuova terra gli avea opposto, lecito cogitar al riguardo, ma tali pensieri eran assai lungi dalla mente del giovane uomo, che nelle lande infestate di Celentir avea veduto doti considerevolmente più singolari e letali, invero, nuovamente un ghigno si dipinse sul viso del ragazzo, quasi fosse soddisfatto da cotale, prevedibile e blanda, reazione...L'abilità principe del Guerriero concesse a quest'ultimo di attenuar la rovinosa caduta, eseguendo prontamente le necessarie torsioni al fine di acquistar in fretta l'idonea postura per il protrarsi della tenzone, mentre lo sguardo soppesava minuziosamente l'antagonista, ormai palesatosi, poiché la bruma che occultava la sua figura era dissipata, solo meri e sfuggevoli residui aleggiavan ancor nell'aere, i medesimi rimasugli intaccavano le fosche vesti del Cavaliere, mentre il fiato si condensava innanzi alle labbra sue, scandendo ogni singolar respiro...

"Cedete il passo e non subirete ingiuria alcuna."

Intimò l'astante, Crimson, elargendo la sua magnanimità, mentre il tono con cui verbizzava i suoi pensieri era deciso e sincero, nel mezzo le fidate lame gemelle andavano a disporsi innanzi alla figura sua, a mò di croce, ben salde tra i palmi guantati dell'ex mercenario...Attese ancora, porgendo orecchio all'eventuale obbiezione del Doganiere, indi correndo preventivamente verso il suo antagonista, saettando nell'aere con la consueta eleganza e veemenza che lo contraddistinguevano, virando alla volta dell'abominevole arto mutato del bersaglio, ritraendo d'un poco le lame al fianco, al fine di agevolar una poderosa stoccata, tentando di eluder le eventuali aggressioni tentacolari, ma in quel singolar frangente ei avrebbe attinto alla sua perizia, tentando di imprimere nella retina dell'avversario il procinto del suo assalto, ma scostandosi alla mancina della vittima per esercitare nella locazione addominale della sua controparte l'attacco precedentemente ostentato...Ogni movenza e gesto incarnavan a pieno la dottrina impartita del fratello, invero, colui che lo avea reso l'odierno schermidore che era, vigore e celerità confluivano nel medesimo mezzo, le lame di Lance eran assai congeniali per attacchi in simil guisa e avrebbero reso l'offensiva ancor più ostica...Qualsiasi fosse stata la reazione del Doganiere Lance era consapevole che colui che dirimpetto avea era dotato d'un vasto vigore e altrettanta esperienza, ma la cinerea dama era ancor imbrigliata, non potea sottrarsi alla pugna, per quanto ardua fosse o altresì tale era la ragione che comprendeva la sua mente, mentre nell'indomabile spirito suo ei anelava quella lotta, lo stesso sguardo tradiva quel sentore...

La furente carica dell'audace cavaliere non ebbe i risvolti auspicati, la controparte sua adoperò lesto il macabro arto al fine di erigere una difesa, istillando nell'algido suolo parzialmente il potere di cui era custode, una modesta detonazione si palesò in seguito, sbalzando ancora l'errante guerriero distante, mai quest'ultimo si sarebbe atteso un simile e sì astuto contrattacco, ma la caduta fu meno rovinosa e rocambolesca della precedente, poiché debole fu la deflagrazione, atta per lo più a sollevar ancor la candida bruma nell'aere, emulando il gesto suo di poc'anzi, che dunque l'intento del subdolo Doganiere era sì dileguarsi nella foschia, tale congettura avanza nella mente dell'ex mercenario, che aguzzando la vista tentava di scorgere le ombre della sua preda, mentre l'avambraccio a manca era sollevato all'altezza delle labbra, filtrando quella tediosa cortina, evitando che essa si introducesse nelle cavità orali, recando seco disagi...

Mostrati, vile...

Perennemente assorto nella tenzone il giovane uomo proseguiva a tenere teso dinanzi ad ei l'arto destro, oscillandolo un poco alla stregua d'un pendolo, pronto ad eventuali aggressioni furtive, ma da quella coltre non vi fu alcunché di nocivo, anzi, essa si dirado celermente, in quel singolar istante Lance fu testimone d'una scena decisamente ambigua, mai avrebbe creduto il palesarsi d'un simil frangente; le palpebre si sgranarono mentre la posa di guardia assunta andava lentamente a sfaldarsi...

"Lady Desdemona?"

Sussurrò attonito il cavaliere dalla cappa scarlatta, mantenendo fisso lo sguardo su le di lei membra avvolte nel tepore del Doganiere, sin a poc'anzi fronteggiato in assai ostica guisa, le sopraciglia del Naufrago s'aggrottarono, il volto suo tradiva un espressione mista tra lo stupito ed il pensoso, ambo gli arti superiori caddero lungo le membra, come per esasperazione, mentre la passione permeava sul viso della Lady e del Doganiere, in balia di quel insano gesto...

Ella necessitava di tempo per compiere un arcano sortilegio, a quale incanto o frastornante stregoneria la dama avrebbe attinto, quale peculiarità serbava la donzella, in apparenza sì esile e indifesa, ella che delicata potea manifestarsi in apparenza avea dunque doti occulte? Tale fu in pensiero di Lance, rimembrando i verbi di lei poc'anzi uditi, che dunque avea inesorabilmente tradito le aspettative sue, utilizzandolo come un mero fantoccio per la sua insulsa farsa? Al momento ei non potea far altro che pazientare, attendere la donzella e l'epilogo del suo volgare operato, voltando lo sguardo sporadicamente tutt'attorno al loco circostante, sincerandosi che la carrozza ed il paggio fossero ancora nei paraggi...Temerario e pavido di alcunché il giovane sarebbe rimasto inamovibile nel perpetrare il suo intento, quali fossero gli ostacoli sarebbe stato irrilevante...

L'apparenza sovente tende a velare la realtà, realtà che si manifesta al seguito d'una volgare azione, indefinibile allo sguardo di chi paziente scruta inconsapevole. La Dama dalla sinuosa chioma e l'insinuante beltà era l'esempio più nitido, poiché dietro alle sue fraintendibili gesta si celavan le sincere direttive che ella adottava, per quanto subdole. L'ingenuo Cavaliere s'accorse dell'inganno non appena ella impartì severa ordini all'uomo che poc'anzi lo avea quasi messo in difficoltà durante la pugna, abusando di quell'incanto suggellato in guisa non propriamente convenzionale. Un genuino sorriso compiaciuto si dipinse sulle labbra del Naufrago, palesando sì il suo assenso. Il fine giustifica i mezzi, egli ne era consapevole, indi non potea tacciar la Donzella negativamente, in caso sarebbe stato reo d'incoerenza.

Le fidate lame s'assopirono al fodero, adagio Lance le depose, poiché l'avversario era stato domato, eppur il dubbio che costui non fosse innocuo tormentava i suoi pensieri, ei non era sì sprovveduto. La Strega giunse al cospetto suo, palesemente provata in volto, intimò il giovane ad attingere al propizio momento per transitare nel loco proibito e senza titubare si ubicò nel veicolo, plausibile cogitare che tale azione avea avuto un dispendio non indifferente per le sue energie, dunque soggiogar una volontà era più arduo di quanto in apparenza non fosse.

Codesto loco mi pone innanzi i primi ostacoli...Non nego che tale prospettiva m'alletti...

Il tracotante pensiero che attanagliava la mente sua fu allontanato lesto, mentre con ampie falcate si recava al fianco della Donzella, ella necessitava riposo al fine di lenire quella spossatezza che parea provarla notevolmente.

"Non esitate Milady, qualora necessitiate nel mio supporto..."

Sussurrò al fianco della donna, con garbo e munito d'un flebile fiato, impegnando le iridi a scrutar il Doganiere, curioso di come costui avrebbe condotto il veicolo nei cieli, oltre quelle vette irraggiungibili...Auspicando di scovare indizi che lo avrebbero condotto allo smarrito fratello.