[LAM] Presentazioni

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    Albero Casa: Ufficio Khatep



    Il Gran Maestro gli ha dato una missione.
    Il Gran Maestro, inoltre, gli ha chiesto di fare qualcosa.
    La Missione è insegnare ad Asaliah la lingua corrente. La richiesta è di presentare la ragazza al suo comandante, il motivo? In realtà non gli è del tutto chiaro, ma gli è stato chiesto e quindi lo farà.
    In realtà, se proprio vogliamo, gli spiriti che lo accompagnano hanno diverse teorie.
    Giulietta: secondo me quei due hanno una tresca!
    John: stai attento, magari ha chiesto al Comandante di vivisezionarla!
    Teto: forse vuole farti punire...o più probabilmente farti mettere dello smalto di un colore abbinato agli occhi di Asaliah
    Si, come al solito rasentano l'inutilità più inutile.
    In ogni caso, tornando a noi, oramai Asaliah dovrebbe aver ricevuto abiti adeguati oltre che una stanza tutta per sè. Stanza, che poi, è stata tapezzata di pseudo-post-it appiccicati su oggetti dei più vari con scritto sopra il nome dell'oggetto in questione. Perchè? Perchè se è pur vero che la ragazza non è in grado di leggere e capire l'alfabeto, almeno per ora, per lo meno viene costantemente "bombardata" da segnali utili. Tanto poi a leggere i post-it ci pensa Augustus. Cominciamo, insomma, con banali associazioni continue per stimolare un po' i centri di memoria ed apprendimento.
    Comunque, mini-lezioni a parte, oggi il caro LAM blu, con tanto di divisa, è andata a prendere Asaliah che guida porgendole il proprio braccio.
    Oggi ti presento una persona, si chiama Comandante K-h-a-t-e-p

    Scandisce benbene le parole e le ripete se necessario. Come al solito gira con un mazzo di tarocchi e recupera la carta del Carro e la mostra. Perchè il Carro? Perchè Khatep è un sette ed il sette è associato ad un bellissimo Carro. Tutto torna.
    Mi raccomando, è una brava persona, anche se un po' strana
    Dubita che la ragazza capirà, ma deve pur dirlo, anche solo egoisticamente per sentirsi meglio. Le sorride e si ferma davanti la porta dello studio del Superiore. Si schiarisce un po' la voce ed allunga la mano verso questa. Tre colpi in rapida successione. Toc-Toc-Toc. Aspetta che la voce di sabbia risposta prima di entrare.
    Forza, forza

     
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    Aggrappata con una manina alla stoffa di una delle maniche della sua divisa, Asaliah seguì docilmente Augustus attraveso il vano della porta aperta, lanciando un ultimo sguardo all'interno della stanza che le era stata assegnata: era piccola -un ambiente raccolto che la faceva sentire tranquilla e al sicuro-, e fin troppo ordinata -dal momento che, per imitazione- tendeva a riporre sempre ogni cosa nel luogo in cui l'aveva trovata-, ma i colori con cui era stata addobata -tutti quei foglietti che etichettavano gli oggetti- erano ciò che davvero la rendeva “la sua”. Anche se non sapeva interpretare i segni che vi erano stati tracciati, le piacevano quei pezzetti di carta. Le mettevano allegria.

    Oggi ti presento una persona, si chiama Comandante K-h-a-t-e-p
    scandì l'Aviatore, mostrandole la Carta del Carro mentre la conduceva per il corridoio
    Mi raccomando, è una brava persona, anche se un po' strana

    « ...strana. »
    ripetè, trovando curioso il suono di quella parola

    Camminò senza badare a dove stesse andando, lasciandosi guidare dal Numerogo senza alcuna preoccupazione, e quando lui le sorrise, l'albina ricambiò quel gesto come si fa con un saluto – un riflesso che iniziava a registrare attraverso il filtro della consapevolezza come una vera e propria convenzione.

    jpg
    « ... »

    Si fermarono davanti ad una porta e -facendo un rumore buffo con la gola- l'Aviatore colpì l'uscio con delicatezza per tre volte; reclinando la testolina candida da una parte, la fanciulla dagli occhi rossi rimase a fissare il profilo del suo tutore con aria incuriosita.

     
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    Spese.

    Naturalmente era parte integrante del suo lavoro come Comandante Blu, quello di verificare tutte le spese della gilda e di tenere dietro al loro Tesoro, tuttavia in giornate come quella si chiedeva se gli altri rami non facessero apposta a creargli ogni tipo di problema e impedimento.
    Gli aviatori Verdi non segnavano la quantità di cibo dato ai grifoni, stupidi piccioni leonini buoni solo a trasformare il denaro in guano, quindi non si sapeva quando bisognava acquistarne altro, gli aviatori Rossi usavano le risorse della gilda senza dire a nessuno il perché, missioni segrete e documentazione “solo per gli occhi del Gran Maestro”, come se Drusilia leggesse mai uno qualsiasi dei documenti sulla sua scrivania.
    Quanto ai Bianchi, erano quasi decenti ma una maggiore cura non sarebbe stata male.
    Comunque il risultato finale di tutto ciò era che persino lui non aveva la più pallida idea di quanto precise fossero i dati sul loro denaro, o quanto accurate fossero le proiezioni di spesa per il futuro.
    Probabilmente avrebbe dovuto mandare degli aviatori direttamente a conteggiare il cibo per grifoni rimasto e le altre amenità del genere.

    Il flusso dei suoi pensieri venne però interrotto quando qualcuno bussò alla sua porta.
    Si chiese chi potesse essere, sicuramente non Drusilia la quale aveva tanto di quel lavoro arretrato da evitarlo come la peste, neanche uno dei Comandanti era probabile dato che non si visitavano molto tra di loro.
    Forse uno dei suoi aviatori venuto a riferire qualche notizia importante, li aveva terrorizzati tutti al punto che nessuno di loro si azzardava a venire da lui se non era una questione vitale o non ci fossero ordini dall’alto.
    Era piuttosto orgoglioso del regime di terrore instaurato, sicuramente era stato un bel cambiamento rispetto al diabetico bisogno di elargire biscottini a chiunque incontrasse del precedente comandante, Yang.

    Avanti.


    Una volta che la coppia fosse entrata avrebbe parlato di nuovo, indicando le due sedie poste di fronte alla propria scrivania affinché i suoi ospiti si sedessero.

    Cosa ti induce a portare un demone nel mio ufficio, aviatore Augustus?


    Il tono era a dir poco gelido, forse -la Luce non voglia- contrariato, dall’operato del suo aviatore.
    Era meglio che avesse un’ottima spiegazione, per il suo stesso bene.
     
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    Albero Casa: Ufficio Khatep



    Primo toc: si rende conto di essere davanti la porta del comandante.
    Secondo toc: si rende conto che la ragazza che tiene sottobraccio è cornamunita e non parla se non ripetendo parole. Ed ora sta ripetendo la parola "strana". Sacri Numeri!
    Terzo toc: si rende conto della situazione e che la sua morte per grattuggiatura è piuttosto vicina. Inutile dire che Giulietta, uno degli spiriti che lo accompagna, non fa altro che ricarare la dose "Io mi prendo i tuoi tarocchi" inutile rinfacciarle per ora che è uno spirito e quindi intangibile.
    Ok, siamo arrivati al punto che è prossimo al collasso.
    C'è un problema, però, oramai ha bussato ed infatti celere giunge la risposta. Gli sembra di aver visto qualche scorpione nero scappare da sotto la porta.
    Bene adesso abbiamo anche le allucinazioni? Non ti bastavamo noi spiriti?

    No, no, si sta suggestionando troppo. Si, deve essere per forza così. Respiri lunghi. Respira, ehi, dai, apri la bocca, chiudi, espira. Ricomincia il ciclo. Ecco, da bravo, niente scorpioni, nienti Due che cercano di mangiarti la coda. Comportati da bravo ragazzo, su su.
    Si volta verso la ragazza e le sorride, deve dimostrarle tranquillità, per quanto ha un livello d'ansia che rasenta il collasso.
    Apre la porta ed entra nella stanza portando la ragazza con sè. Automaticamente fa un passo per allontanarsi dalla parete trasparente, ricorda bene che il Superiore conosce l'ubicazione della finestra, e fissa per qualche istante la statua, novità, che adorna lo studio. La guarda con attenzione, ma non ricorda di aver mai visto qualcosa di simile.
    Emh...
    Ok, stiamo cominciando malissimo.
    Come risolvere la situazione?
    Sono qui per ordine del Gran Maestro

    Ecco, questa è l'unica soluzione. Anzi, la cosa sembra quasi dargli una sferzata di energia. Si sente un po' come un cacciatore di vampiri che messo alle strette dall'avversario, una Mummia a caso in questa situazione, cade a terra, la testa dentata del mostro è lì lì pronto a staccargli la carotide così per divertirsi che lui per urlare sfodera la sua arma segreta: colazione a base di aglio. Il vampiro, Mummia nel nostro caso, si spera che ripieghi.
    E se non lo fa?
    Sono *****
    Questa ragazza si chiama Asaliah, non è in grado di parlare poichè non conosce la nostra lingua. Compende qualche parola, questo si, spesso riesce anche a ripeterne alcune...ma è per ora impossibile una comunicazione completa. Ad oggi sono in pratica il suo tutore, le sto insegnando per quanto mi è possibile la nostra lingua.
    Una breve paura per poi continuare con qualche dettaglio.
    Ho incontrato la ragazza che vagava per l'Etlerth durante un mio viaggio. Abbiamo comunicato attraverso i tarocchi e grazie a questo arteficio ho compreso che era in cerca della sua famiglia o di una figura femminile che probabilmente si trova qui.
    Ovviamente gesticola tantissimo mentre parla. Se però le mani si muovono parecchio i piedi restano piantati al suolo e non si muovono. Si, c'è un qualche segno del terrore che al momento prova.
    Il Gran Maestro, come dicevo, mi ha chiesto di presenterle, appunto, Asaliah
    Giusto per sottolineare il perchè si trova lì in quel momento.
    Proteggi le zone basse! VELOCE!
    Si, perchè da qualche giorno gira una sottospecie di leggenda metropolitana in cui si dice che se si infastidsce il Comandante Khatep per qualcosa che ritiene futile, bhè, semplicemente attraverso uno strano incanto egli è in grado di avvizzire ogni propaggine atta a ricercare piacere fisico. Quindi? Quindi dopo aver gesticolato unisce le mani e le tiene a mezz'aria davanti la pelvi.
    Basterà?
    Lo spero per te, mica son i gioielli miei, quelli

    Uno sguardo verso Asaliah. Avrà capito? Si vuole presentare? Spera, spera tantissimo, che non dia dello strano al Comandante. Ti prego, dai, non puoi ripetere qualche altra parola? Vediamo.

     
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    Avanti.

    Una voce giunse dall'altra parte del battente di legno, ma -per un istante- non accadde nulla; in cerca di direttive su cosa fare, l'albina spiò l'espressione del suo accompagnatore, e nello scoprirlo impelagato in chissà quali pensieri che l'avevano fatto impallidire, reclinò la testolina argentea da una parte e ripetè quella parola nuova.

    « Avanti. »

    Il Numerologo le sorrise nel solito modo gentile e rassicurante, e -per riflesso condizionato- Asaliah smise di preoccuparsi e aspettò il momento in cui il suo mentore schiuse l'uscio per guidarla all'interno di quella stanza -in cui aleggiava la scia rarefatta di uno strano odore-, fino a raggiungere uno scrittoio con due sedie -su una delle quali fu fatta accomodare- e all'altro capo della quale stava uno scheletro: ne aveva visti alcuni, nei sogni della donna bionda...

    Cosa ti induce a portare un demone nel mio ufficio, aviatore Augustus?
    chiese la Mummia, con una freddezza che la giovane non colse

    jpg
    Emh...Sono qui per ordine del Gran Maestro. Questa ragazza si chiama Asaliah, non è in grado di parlare poichè non conosce la nostra lingua.
    rispose il Numerologo, menzionando il suo nome e qualche altra parola nota
    Compende qualche parola, questo si, spesso riesce anche a ripeterne alcune...ma è per ora impossibile una comunicazione completa.

    Non riuscì a seguire tutto... in parte perché il suo amico stava parlando davvero molto, in parte perché quel profumo -odore di polvere, passato e cose vecchie- era fin troppo intenso al suo odorato sensibile, catalizzando la sua attenzione sul Comandante Blu... fu per quello che non si accorse minimamente dell'occhiata lanciatagli dall'Aviatore, e -sporgendosi sulle carte della scrivania- avvicinò la testolina al petto del Lich e l'annusò.

    « Meglio. »

    E sollevò gli occhi rossi a scrutare le orbite del Sacerdote della Luce.


    Red Scent: Asaliah possiede un’innaturale quanto potentissimo odorato, talmente fine da saper fiutare anche il sangue di un individuo –che gli scorre nelle vene, sotto il velo della pelle- distinguendone i feromoni (che differenziano peculiarmente l’odore di una persona dall’altra) anche a distanza di decine di metri, indipendentemente dalla direzione del vento e dalle condizioni ambientali, individuandone la posizione e memorizzando il “campione” del bersaglio; sarebbe così capace di ritrovare la pista di un preciso individuo in una folla, anche a distanza di anni, sebbene odori troppo forti e troppo vicini possano ottundere le sue percezioni, saturandole e coprendo quel che cerca.
    Il senso dell’olfatto della demone è molto spiccato, troppo istintivo, e ha il pregio di tornare molto utile nel discernere le illusioni che le vengono propinate: una copia nata dalla magia, un ologramma proiettato per trarla in inganno, un miraggio così come anche una machiavellica visione non hanno odore, così come non smettono di possederlo quanti invece si camuffano agli altri sensi, diventando invisibili o trasfigurando il proprio aspetto.
     
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    Asaliah.

    Se ne accorse quasi subito, certo a un primo sguardo i tratti della ragazza potevano essere incredibilmente simili a quelli di un demone, tanto da ingannare persino i suoi millenni di esperienza, ma appena la guardò meglio si accorse che non era una creatura proveniente dalle fosse infernali, no, era qualcos’altro.
    Ascoltò solo con parte della sua attenzione ciò che il suo aviatore aveva da dire: la ragazza non conosceva la loro lingua, trovata tra i ghiacci, comunicazione tramite i tarocchi ma soprattutto Drusilia l’aveva mandata direttamente da lui.
    Si chiese il perché di quella decisione intanto che rifletteva sulla lettura delle carte adoperata da Augustus nei confronti di Asaliah, stava cercando una famiglia e una figura femminile a Laputa, il risultato era certamente corretto dato che aveva fiducia nelle abilità magiche del suo sottoposto (anche se mai gliel’avrebbe rivelato).
    Ovviamente il suo sciocco sottoposto aveva ben pensato di portare la ragazza fin dal Gran Maestro, la quale però invece di offrire the, pasticcini e trovare una sistemazione alla ragazza come ci si sarebbe aspettati da quel suo carattere buono fino allo sfinimento, aveva deciso di mandarla da lui.
    Era probabile che ci fosse un collegamento tra le due, anche se ora non riusciva a capire quale fosse e di che genere.
    I dubbi continuavano ad attorcigliarglisi nella mente, notò appena infatti che la ragazza si era seduta come aveva invitato mentre il suo aviatore no.

    Fu quando Asaliah si sporse oltre la scrivania che si riebbe all’improvviso, la osservò estremamente incuriosito mentre avanzava sopra l’immenso tavolo fino ad avvicinare la testolina bordata d’argento al suo petto mummificato e annusarlo, per poi alzare gli occhi di rubino per scrutare nelle sue orbite vuote.

    Meglio.


    Disse solamente.
    Dovette ammettere con se stesso che quella ragazzina gli piaceva, forse non si rendeva conto del fatto che avrebbe potuto disintegrarla in pochissimi istanti, ma dovette ammettere che il suo sprezzo del pericolo era ammirevole.
    Il fatto che potesse ripetere le parole e, evidentemente, comprendere il loro significato voleva dire che era intelligente.
    Allungò una mano rinsecchita verso quel viso candido come la neve, aveva intenzione di sfiorarlo leggermente.

    Che cosa sei tu?


    Disse a bassa voce, parlando più che altro tra se e se più che con gli altri presenti nella stanza.
    In ogni caso si riebbe quasi subito, rivolgendosi poi al suo Aviatore, ancora in piedi contrariamente al suo cordiale invito.

    Ti avevo indicato di sederti, Augustus, mi aspetto che tu faccia come ti comando nel momento stesso in cui te lo ordino.
    Sai che non mi piacciono coloro che non eseguono.
    In ogni caso dimmi esattamente cosa sai di questa ragazza, dove l’hai trovata di preciso, ogni cosa rivelata dai tuoi tarocchi, è evidente che non proviene dalle fosse demoniache ne da piani vicini, avresti dovuto capirlo da te e correggere il mio errore di poc’anzi.
    Voglio inoltre sapere dell’incontro con il Gran Maestro, dobbiamo scoprire chi è e da dove viene.


    Fece una pausa, un ghigno che gli sarebbe andato da un orecchio all’altro sarebbe comparso sul suo volto, se solo avesse ancora avuto i muscoli facciali.
    Si prese quell’istante per osservare gli spiriti che, ora li vedeva e sentiva, volteggiavano continuamente attorno al suo Aviatore.
    Anche lo spirito della ragazza era una vista interessante, sembrava un’anima pura, nuova e non contaminata dal mondo e ciò era curioso dato che non era così piccola, comunque avrebbero risolto successivamente quell’annosa questione.

    Ancora una cosa: proteggere i gioiello da cosa, Aviatore?



    Scrutare l’Anima
    "Ti vedo, anima in pena che attraversi il mondo senza poterlo sfiorare. Per tua sfortuna, io ti vedo."
    Durante la quantomai inopportuna avventura a Boletaria, il Sommo è riuscito ad attivare una nuova proprietà speciale del proprio antichissimo Bastone del Serpente.
    L’ambiente tanto ricco di anime slegate dal corpo ha infatti fatto entrare in risonanza alcuni dei vecchi sigilli del bastone, innescando uno degli incantesimi che ivi risiedevano, addormentati da millenni.
    Ora, attraverso il proprio sostegno sacerdotale, l’Antico è in grado di percepire e vedere le anime che si aggirano nei dintorni esattamente come queste fossero entità di carne e sangue, pur non essendolo.
    Questo naturalmente gli permette non solo di visualizzare le anime erranti nei dintorni, ma anche quelle presenti all’interno dei corpi degli esseri viventi, dandogli di fatto una percezione extrasensoriale di tutti coloro che si trovano entro un raggio limitato dalla sua persona.
    [Passiva, Auspex di anime entro 30 metri]
     
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    Albero Casa: Ufficio Khatep



    Ok. Gli sta per venire un colpo. Sta per collassare lì per lì.
    La situazione, però, paradossalmente non precipita come aveva immaginato.
    La mano destra sale a stringere il petto più o meno all'altezza del cuore.
    Un profondo respiro di sollievo.
    Ora che non è morto e che Asaliah non è stata divorata da Khatep può sedersi. Anche perchè oramai il Superiore lo dovrebbe sapere che Augustus ha seri problemi nel sedersi ed esporre qualcosa.
    Comunque meglio sedersi. Un sorriso verso Asaliah prima di continuare a parlare.
    Fatto, fattissimo.
    Si riferisce al sedersi. Anzi zompetta anche un po' sulla sedia per cercare una posizione più comoda. Mani sempre libere per poter gesticolare. Si sente il colletto stretto ed il cuore che tambura. Ma il Gran Maestro non poteva mandare qualcun altro a fare rapporto?
    Emh, non sono esperto, purtroppo, di piani demoniaci ed affini
    Dice a mò di scuse. Ehi, tolto il mondo spiritico lui non ne capisce una cippa di queste cose razziali. Sa solo che siamo tutti più o meno diversi.
    Allora. Ho incontrato la ragazza durante un mio viaggio nel Nord. Era nella neve e come detto per comunicare abbiamo utilizzato i Tarocchi. Il primo che ha preso è stata la Luna, quindi gli Amanti ed infine il Carro. Secondo la mia Analisi Tarocco-Numerologica la ragazza, Asaliah

    Si volta e le sorride come a volerle dire che va tutto bene.
    Si è ritrovata a dover risolvere qualcosa: un problema, una diatriba o qualcosa del genere. Ha dovuto in ogni caso compiere una decisione che la ha portata ad intraprendere un viaggio, il Carro appunto, per ricercare qualcuno della sua famiglia, gli Amanti, e visto che c'è la Luna di mezzo, che numerologicamente è il due son propenso a pensare che si tratti di una figura femminile. Inoltre, l'unica altra parola che mi ha detto è stata "Laputa". Per questo motivo l'ho condotta qui con me.
    Una pausa così che il Comandante possa comprendere le sue parole e lui possa far riserva di salire per evitare la xerostomia e quindi continua. Ovviamente gesticola tantissimo.
    Il Gran Maestro mi ha detto, inoltre, che la carta del Carro è intimamente collegata a Laputa. Durante il colloquio mi è stato, poi, ordinato di insegnarle la nostra lingua. Ci è stata messa a disposizione una stanza al Magisterium e per ora Asaliah ha una camera qui.
    Indica in alto con l'indice destro per sottolineare cosa intende per "qui".
    Inoltre mi è stato chiesto di presentarvela.
    Il perchè, sinceramente, non ne ha idea.
    Spero che facendo progressi con la lingua possa via via rivelarci ella stessa qualche dettaglio in più.

    Poi, visto che le è stata posta una domanda, attende che risponda e le allunga anche un mazzo di tarocchi di carta (evitiamo che si tagli di nuovo) così da poter eventualmente allargare la risposta attraverso questi, se fosse necessario.
    Eh? Cosa, Signor Comandante?
    Si, se prima era riuscito a scampare il colpo ora gli viene. Un tonfo al cuore che salta un paio di battiti. Già si immagina cose bruttissime. Tipo esser appeso per i mignoli mentre sciami di mosche gli divorano i piedi. No, questa è la tortura base, sicuro il Superiore tiene in serbo qualcosa di peggio per questi casi. La prima cosa che fa, comunque, è lanciare un'occhiataccia a quella maledetta Giulietta che è sempre la causa di tutto, a prescindere.
    Il problema, poi, è che deve rispondere. Non può restare così. Apre la bocca e la chiude. Boccheggia come un pesce. Che brutta fine. Il viso avvampa di rosso e deglutisce almeno cinque o sei volte prima di trovare il coraggio di parolare.
    Emh, da niente. Semplicemente ci tengo molto.

    Si, complimenti, una scemità più grande, no?
    Ma non esiste un qualche esorcismo? Si deve informare.

     
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    Occhieggiando le iridi cremisi dietro le palpebre bordate di ciglia, l'albina contemplò la scheletrica mano del Lich che si avvicinava al suo viso come si studia un fenomeno sconosciuto ma interessante, con curiosità – e senza paura.

    Che cosa sei tu?

    Quando lo udì parlare, la fanciulla riconobbe la domanda; dopotutto, le era stata posta molte volte, e ormai cominciava a comprendere i meccanismi che legano le quesito e soluzione.

    jpg
    « Asaliah. »
    rispose perciò, annuendo persino

    Subito dopo, la Mummia spostò lo sguardo da lei al suo mentore e accompagnatore, allineando parole per la maggior parte sconosciute, e nel volgere ad Augustus uno sguardo interrogativo degli occhi di rubino, la ragazza intercettò il rassicurante sorriso del Numerologo - e si sentì felice.
    Abbastanza da estraniarsi dal discorso e starsene lì, seduta buona buona e sorridente.

    Non capì molto altro del resto, ma quando vide l'Aviatore sudar freddo -in difficoltà-, Asaliah assunse un'aria preoccupata, e sollevò la manina per posargli una carezza sulla testa: era così che faceva la donna bionda per farla stare meglio... e così aveva fatto anche la bella signora bruna da cui l'avevano condotta poco tempo prima. Magari poteva funzionare anche per il suo amico...

    Poi, notò e riconobbe i tarocchi che erano stati deposti sul tavolo, e cominciò a sfogliarli con cura, studiando con molta attenzione le figure rappresentate... Non sembrava alla ricerca di nulla in particolare.

     
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    Asaliah.

    Forse la ragazza aveva scambiato “cosa” con “chi”, non gli era dato sapere cosa ci fosse in quella sua piccola mente incapace, per ora, di esprimersi nel loro linguaggio corrente ma era sicuro che presto avrebbe avuto delle risposte.
    Era sicuro che non fosse un demone, quella opzione era ormai da tempo scartata, ma era evidente che non si trattava nemmeno di una comune umana.
    Il problema era che esisteva una tale infinita vastità di creature simili all’uomo che era quasi impossibile conoscerle tutte, il che si rivelava decisamente un problema in casi come quello, soprattutto perché non sapeva da dove proveniva quella giovane, ne se fosse pericolosa o se per caso possedesse il segreto della Pietra Filosofale.
    Era un modo di dire, quello, che aveva letto esistere su alcuni pianeti ma che lui non comprendeva davvero, in fondo non era per nulla difficile creare una pietra filosofale e piuttosto inutile trasformare i metalli in oro, quanto alla vita eterna erano tutte storielle.

    Si godette invece la scena di Augustus che quasi si strangolava con l’aria stessa che respirava, dovette ammettere con se stesso che causare quel genere di terrore nei propri sottoposti gli dava un piacere difficilmente descrivibile, persino la sua risposta bazzicata fu abbastanza ilare, tutto sommato.
    La risposta alle sue domande fu invece estremamente esauriente e precisa, sebbene incompleta date le scarse conoscenze che lo stesso aviatore aveva della ragazzina che si portava appresso.
    Sicuramente l’idea di Drusilia di farle insegnare la lingua da lui era stata buona, Augustus era fin troppo buono e questa sua attitudine avrebbe aiutato Asaliah a sentirsi protetta, oltre a invogliarla ad apprendere il che era senz’altro positivo.
    Quanto alle condizioni del suo ritrovamento, era strano che fosse semplicemente apparsa così dal nulla, nel ghiaccio, vicino al suo aviatore e che per coincidenza dovesse arrivare proprio all’Isola nel Cielo.
    Troppe cose combaciavano alla perfezione perché fosse soltanto un insieme di fortuite casualità, era probabile che invece dietro ci fosse l’astuta mano di qualcuno, forse addirittura della ragazzina che indubbiamente sarebbe stato saggio tenere sotto stretta, ma informale, sorveglianza.
    Si prese un istante di pausa per raccogliere i propri pensieri, prima di esternarli.

    Molto bene.
    Augustus ti affido, come ha già fatto il Gran Maestro, il compito di insegnare la lingua corrente ad Asaliah, inoltre dovrai fare ogni cosa in tuo potere per scoprire da dove viene e come è arrivata su Endlos.
    Probabilmente è stato solo il Maelstrom, ma è meglio saperlo, in caso voglia poi tornare a casa.


    Il suo aviatore era sicuramente un pessimo bugiardo, meglio non metterlo al corrente dei suoi reali sospetti e fargli credere fosse soltanto per il bene della ragazza cornuta.

    Immagino non sarà necessario ricordarti che non piace sentire la parola “fallimento”.
    Inoltre vedi di tenere a bada e freno gli spiriti che ti girano attorno, o mi occuperò di loro personalmente e definitivamente confinandoli in un’eternità di dolore e sofferenza.


    Altra piccola pausa.

    Se non c’è altro, potete andare.

     
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    Sta per morire.
    Sta per morire.
    Sta per morire.
    Sta per morire.
    *PatPat*
    Si volta verso Asaliah, la guarda, perplessissimo eppure con una gioia nel cuore non meglio identificata. E' paradossale come un gesto così semplice possa avere ripercussioni su uno come lui. E' qualcosa su cui dovrà riflettere e magari scrivere qualche pensiero.
    Ora, con il rischio di sembrare un mezzo demente, cosa che comunqu enon può essere esclusa con certezza, torna a sorridere alla ragazza-non-demone-allora-cosa-sei.
    Rincuorato si rivolge al Capitano con un minimo di calma in più
    Perfetto. Continueremo con le lezioni. Spero che acquisendo un discreto vocabolario ci possa spiegare meglio tutta la sua storia.
    Annuisce convinto mentre educatamente si alza dalla poltrona invitando l'allieva a fare lo stesso. Ovviamente recupera il mazzo di tarocchi, mezzo essenziale, per ora, di comunicazione.
    Quando poi il Superiore cita i suoi spiriti, bhè, capisce che la situazione in realtà è peggio di quella che aveva immagianto.
    Quindi la Mummia poteva sentirli? Poteva vederli? Poteva scacciarli?
    Lancia uno sguardo a Giulietta che si nasconde dietro Louis, tanto è tutto inutile. Da oggi ufficialmente il bauau è stato sostituito con Khatep. Gli spauracchi funzionano sempre, spera.
    Provvederò, grazie.
    Buona giornata, Comandante

    Sghignazza appena. Si, è convintissimo che questo fermerà Giulietta, in qualche modo. In realtà una vocina nella sua testa gli dice che sarà comunque tutto inutile, ma per ora la ignora.
    Allunga una mano a sfiorare Asaliah così da poter uscire dallo studio.
    Che le lezioni di lingua comincino!

     
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    Viaggiatore dei Mondi

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    Molto bene. Augustus ti affido, come ha già fatto il Gran Maestro, il compito di insegnare la lingua corrente ad Asaliah, inoltre dovrai fare ogni cosa in tuo potere per scoprire da dove viene e come è arrivata su Endlos. Probabilmente è stato solo il Maelstrom, ma è meglio saperlo, in caso voglia poi tornare a casa.

    Il senso di quel che proferì la persona strana con quell'odore così particolare -di cose antiche- le sfuggì, ma -pur non capendo il discorso- l'intendere tra quelle parole il suono di alcuni lemmi conosciuti le suonò rassicurante: sapeva che “Augustus” era il nome del giovanotto che le sorrideva, che “Asaliah” era lei, e che con “Gran Maestro” si riferivano alla bella signora bruna da cui il suo amico l'aveva portata solo poco tempo prima... “Endlos”, invece era il posto dove era stata gettata, e “casa”... “casa” era un posto lontano...

    « . . . »
    un sospiro le evase dal petto mentre abbassava gli occhi rossi

    Immagino non sarà necessario ricordarti che non piace sentire la parola “fallimento”.
    Inoltre vedi di tenere a bada e freno gli spiriti che ti girano attorno, o mi occuperò di loro personalmente e definitivamente confinandoli in un’eternità di dolore e sofferenza. Se non c’è altro, potete andare.


    jpg
    « ...fallimento...? »
    sillabò tra sé e sé, affascinata da quella parola nuova e dal gusto amaro che aveva

    Perfetto. Continueremo con le lezioni.
    Spero che acquisendo un discreto vocabolario ci possa spiegare meglio tutta la sua storia.

    annuì l'Aviatore Blu, alzandosi dalla sua seggiola
    Provvederò, grazie. Buona giornata, Comandante

    Porgendole la mano, il Numerologo la invitò a fare lo stesso, e -riconoscendo in quel segnale il momento del commiato- l'albina si apprestò ad imitare il mentore dopo aver lanciato alla Mummia un'altra occhiata attenta e curiosa delle iridi di rubino; cosa si diceva in quei casi? Sbattendo le ciglia, ci pensò su un istante.

    « Il piacere è tutto mio...! »
    ripetè quanto già udito e pronunciato nell'ufficio del Gran Maestro
    « Grazie, grazie! »

    Poi, si affiancò ad Augustus e si lasciò condurre docilmente all'uscita.

     
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