Il Giudizio delle Sabbie

[EM] Building on Ruins ~ Atto Finale I

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    { ???? }
    Klaus | Dimitry | Adam

    L'oscurità sussurrante è l'unica realtà che scandisce il tempo della vostra prigionia: dopo lo scontro all'oasi dell'Orchidea con il guerriero dai capelli fulvi, siete stati arrestati dalla Legione delle Sabbie con l'accusa del plurimo omicidio della Carovana della Pietra Nera, e niente vi è stato lasciato proferire in vostra difesa per spiegare l'equivoco. Ma si è trattato davvero solo di questo?

    Che vi siano state indicate precise coordinate dove recarvi per quel lavoro sporco vi appare adesso fin troppo strano; che abbiate colto l'assassino sul fatto, e che egli si sia attardato a giocare piuttosto che distruggervi può sembrare sospetto; che siate stati fatalmente incastrati dalla sua detestabile messinscena è ancora incredibile... eppure è così che è andata, e avete avuto ampiamente modo di esaminare e riesaminare gli eventi che vi hanno portato lì: col senno di poi, più ci rimuginate e più numerosi si fanno i dettagli che vi fanno pensare ad una trappola. Ma chi avrebbe potuto -o voluto- condurvi a questo destino? E per quale motivo?

    Ora, i vostri poteri sono ritornati del tutto, e la paralisi è svanita, ma essere di nuovo padroni di voi stessi non è stato abbastanza da farvi trovare una via di fuga da quello che più che un inferno somiglia ad un limbo, in cui il tempo è una dimensione distorta... perché le galere di Merovish sono sotterranee, e senza l'avvicendarsi ciclico di alba e tramonto -oltre ad essere ciechi in assenza di luce- non siete sicuri di come le ore scivolino via: potrebbero essere passati pochi giorni così come anni interi da quando i Blockers vi hanno tolto i cappucci neri e buttato sul fondo di una cella buia.

    I cellerini vengono ogni tanto a fare la ronda, ma qualsiasi cosa possiate dire, non rispondono mai: si muovono al buio come serpenti, a volte vi lasciano una razione di sbobba insapore e dalla consistenza molliccia -che dovete difendere con le unghie e con i denti per evitare che gli altri ve la portino via-, e altre volte prelevano qualcuno dei prigionieri; non sapete dove e non sapete perchè – quel che avete notato è che non tornano mai.

    È così che avete già perso il droide vostro compagno: un bel momento vi siete svegliati e lui non era più con voi. Ad ogni modo, è proprio al risveglio da una di queste notti senza sogni che qualcosa spezza la vostra monotonia: una luce -la luce di una lanterna- appare nell'oscurità al di là delle sbarre, sospesa tra le tenebre del corridoio, e viene nella vostra direzione.


    { ???? }
    Wydwen

    Una notte di bagordi alla Quinta Bolgia è l'ultima cosa che occorre prima di una missione, e fin qui chiunque ci arriverebbe; tuttavia, quando sei una creaturina alta due mele o poco più, con deficit di attenzione e tendenze a farsi prendere la mano dall'entusiasmo, e una passione per la birra... beh: diciamo che è bastato appena un bicchiere per metterti in circolo nelle vene più alcol che sangue e farti finire fuori combattimento,

    Dal momento che non si trattava di una festa con i tuoi compagni -i tre Gerarchi erano in riunione, e avevano dato ordine tassativo di non disturbarli-, non hai alcun ricordo di dove tu sia rotolata/svolazzata/saltellata nel tempo in cui è durata l'euforia, e adesso che la coscienza affiora a sprazzi dallo stato di dormiveglia, le tue percezioni si riducono ad un vago dondolio -che minaccia di darti il mal di mare- e un forte odore di cenere.

    Mezza addormentata, ti rigiri nella stoffa.


    { ???? }
    Ariste

    Cammini in un corridoio sotterraneo alla ricerca dell'uscita, ma nel dedalo labirintico di antiche mura che trasudano umidità e umori neri, ti scopri incapace di orientarti; potresti percorrere la strada che hai fatto all'andata, ma... è qui che nasce il problema.

    Non sai come sia successo, ma in qualche modo ti sei perso: eri con gli altri due Gerarchi all'ingresso dell'Arena, ma per chissà quale ragione devi esserti allontanato; qualcosa -una sorta di richiamo- ha condotto i tuoi passi lontano dal punto di ritrovo e dai tuoi camerati, ma non hai ricordi particolarmente nitidi della vicenda: ti sembra c'entrasse una donna -forse una dea o una musa in cerca del tuo aiuto per un'ordalia...?- e la canzone intonata dalla sua voce melodiosa.

    È come se avessi camminato in un sogno, questo è il commento che hai udito fare ad Aítnē, ma mentre cammini per corridoi illuminati da fiaccole accese ad intervalli regolari, non puoi fare a meno di pensare che quella storia non comincia affatto bene.

    In a Trail of Fire


    Vi do il benvenuto a uno degli atti finali della campagna "Building on Ruins".

    Quando Jason lo Spaventapasseri scompare misteriosamente dalla Tana, il precario equilibrio che reggeva il Sud si spezza e la città sprofonda nel caos e nella decadenza più incontrollata... Almeno finché la Notte del Giudizio non spazza via tutto in un furioso tsunami di violenza, che mescola il sangue dei colpevoli con quello degli innocenti.

    Da questa tabula rasa, solo le volontà più forti trovano voglia di rialzarsi e determinazione per continuare a vivere, e mentre Merovish lotta per ricostruire la sua schiena spezzata, “Grida di Piazza e Voci di Corridoio” iniziano a circolare in merito ad un fantomatico nuovo Alfiere; attirati in un tranello dal miraggio di ingraziarselo, alcuni delinquenti seguono le indicazioni di un profeta di piazza incontrato al bazar: a suo dire, chiunque porterà all'Arena Nera le teste dei superstiti del Loto Nero -la banda criminale che deteneva l'egemonia prima della Notte del Giudizio- verrà ampiamente ricompensato... ma il gruppo viene sfortunatamente incastrato per lo sterminio della Carovana della Pietra Nera, e portato via da un commando di Blockers.
    Ed è qui che la votra storia ricomincia...

    Prossima scadenza: 12 Novembre, compreso.
    Per dubbi o qualunque altra cosa, potete chiedere in Bacheca. :kisu:



    Edited by Madhatter - 6/11/2013, 17:41
     
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    Sonno.
    Niente da dire, niente da dichiarare, se ne stava raggomitolata da qualche parte a sonnecchiare amabilmente, il respiro tanto leggero da essere praticamente impercettibile e l’espressione soddisfatta di chi la sera prima si è divertito ben oltre i limiti del ragionevole e dell’umanamente concepibile.
    Aprì lentamente gli occhietti solo per accorgersi di essere in un posto buio, a contatto con la pelle sembrava stoffa e poteva percepire che stava andando da qualche parte, quando cercò di ricordare com’era arrivata lì la memoria le inviò solo immagine vaghe e sfocate.
    Però ricordava com’era cominciato, quello sì.

    Si trovava per le strade di Merovish e aveva un certo appetito, ricordava d’aver seguito il suo nasino fino a un negozio di ottimi dolcetti più grandi di lei e dall’aspetto estremamente goloso, purtroppo in quel mondo per prendere qualcosa sembrava lo si dovesse pagare con strani cerchietti di metallo oppure, aveva presto imparato, con pezzi oro, anche se non capiva perché tutti ci tenessero così tanto.
    Una volta posatasi sul bancone aveva creato una bella pepita di metallo giallo e aveva chiesto un dolcetto, il mercante aveva fatto una faccia strana ma le aveva portato subito ciò che aveva chiesto, assieme a un bicchiere grande quanto lei (quindi un bicchierino) pieno di liquido dall’odore forte e un po’ zuccherino.
    Diceva che era un regalo da parte della casa per una cliente così graziosa e, aveva usato anche un’altra parola…ah sì, preziosa.

    Dopo che ebbe divorato il dolce e bevuto dal bicchiere però tutto divenne confuso, ricordava che il mercante l’aveva afferrata forte e che un momento dopo si trovava a terra, trasformato in una massa di carne bruciata e fumante.
    Forse aveva evocato Juju e Jaja per giocare con lei, ma non ne era del tutto sicura, si rese conto di avere ampi buchi nelle sue memorie della sera precedente, di sicuro ogni volta che ricordava qualcosa c’era ampia distruzione con morti e panico da tutte le parti.
    Un immagine le era rimasta impressa più delle altre: si trovava su un edificio abbastanza alto che dava sulla piazza e stava canticchiando una canzoncina, mentre batteva forte le mani intanto che i suoi amichetti immaginari imperversavano sulla piazza sottostante mutilando e devastando qualsiasi cosa non fosse abbastanza veloce da fuggire.
    Ogni tanto scagliava anche qualche fulmine, giusto per far aumentare il panico e il caos e nel frattempo rideva selvaggiamente.
    Una volta che fu ebbra di rovina lasciò i suoi amichetti ai loro divertimenti e si diresse alla quinta bolgia, aveva voglia di vedere Zimmer e fare due chiacchiere con il rossiccio oltre che farsi dare la sua quota giornaliera di zucchero; in realtà l’aveva già avuta ma ogni volta che ne voleva l’altro si faceva nervoso e l’accontentava sempre.
    Era così gentile con lei!

    Non ricordava esattamente come era arrivata alla locanda, era solo sicura di aver sbagliato strada parecchie volte, tanto che una volta lì era troppo stanca anche solo per parlare, infatti aveva trovato della stoffa appoggiata su una sedia, forse un cappuccio o una borsa, ci si era avvolta e lì si era pesantemente addormentata.

    Al ricordo di tutto il caos provocato non potè trattenere una risata, prima che il sonno la vincesse di nuovo e la costringesse a scivolare nuovamente nei suoi deliri onirici.
    Chissà dov’era finita.
     
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    L’oscurità fitta e densa avvolgeva ogni cosa, la sotto. Sembrava un mondo a parte quello, un luogo dove la luce era bandita e quasi non esisteva, divorata dal buio che diventava del tutto simile a una creatura senziente... nel silenzio si poteva percepire distintamente la sua voce che tuttavia non rendeva la prigionia più leggera, anzi, faceva percepire la morsa della notte ancora più stretta e soffocante. Anche per chi trovava un alleato in tutto quel nero, diventava difficile conviverci... diventava una costrizione di cui si poteva fare davvero a meno.
    Dimitriy si trovava imprigionato dal giorno in cui, assieme ai suoi compagni, si era recato in quell’oasi per fare un po’ di pulizia. Una volta li scoprirono che qualcuno aveva fatto il lavoro al loro posto e che quel qualcuno si trovava ancora li... ed era forte. Solo dopo un intenso combattimento riuscirono ad avere la meglio, ma forse solo perché era stato lui a volerlo. Tutto ciò però faceva parte di una vera e propria messa in scena, dove loro impersonavano la parte degli assassini. Il fulvo divenne la vittima e loro furono catturati, incappucciati e rinchiusi in una cella buia, umida e puzzolente.
    L’assassino ancora non riusciva a sopportare tutto ciò, gli bruciava incredibilmente il fatto di essere finito in una trappola evidente come quella... se solo avesse avuto qualche energia in più probabilmente avrebbe fatto a pezzi quei tizi, però il suo fisico non era nelle condizioni ideali in quel momento. E ovviamente gli incappucciati cedettero alle parole del singolo, un sopravvissuto alla furia cieca delle belve di Merovish, macchiatesi di una strage immane. E così eccolo rinchiuso chissà dove insieme a Klaus e allo sguattero: erano rimasti in tre dopo la misteriosa scomparsa di Syntech.
    Oltre a loro e a dei cadaveri ambulanti, ogni tanto si facevano vivi dei secondini che però non parlavano mai, rendendo presto vano ogni tentativo di comunicare con loro. Strisciavano nel buio e si muovevano rapidi, lasciando ogni tanto della sbobba insapore che diventava l’unica fonte di sostentamento e bisognava lottare, per riuscire a guadagnarsela. Non era difficile per chi era abituato a situazioni ben peggiori, ma lo stesso non si poteva dire degli altri detenuti che arrivavano anche ad uccidersi, per avere tra le mani anche solo un tozzo di pane.
    Una sera, o forse una mattina, qualcosa ruppe la solita monotonia. Riaprendo gli occhi ormai non più abituati alla luce, il sicario notò subito quella lanterna danzare nel buio... la vedeva ondeggiare mentre avanzava, venendo dritta verso la cella. In tutto quel nero quella luminosità risaltava forse anche troppo, così per un istante il biondo sollevò la mano per posizionarla poco distante dal viso. Dimitriy rimase comunque fermo, seduto sul pavimento sudicio, senza farsi strane illusioni: per quanto ne sapeva quello poteva essere anche un boia.
    C’era una piccola differenza, però. Adesso le sue capacità erano ritornate, non era più debole ormai e ogni occasione poteva diventare buona per tentare la fuga. Doveva solo aspettare che quella porta venisse aperta, così che le sbarre non interferissero più. Prima di tutto comunque bisognava solo attendere, così da scoprire chi si celasse dietro quella luce.



    CITAZIONE
    Stato fisico: Ottimale
    Stato mentale: ...
    Energia: 110%

    Note: al prossimo giro levo tutto sto macello di roba XD buona quest a tutti <3

    Passive:
    ₪ Vy ne mozhete vzyatʹ ~ Non puoi prendermi
    Addestrato fin da bambino a rendere ogni movimento sicuro e sorprendente, Dimitriy ha sviluppato un'agilità superiore al normale che un semplice essere umano non potrebbe mai neanche pensare di sfiorare, oltre a una velocità che esula dai limiti di un mortale. I movimenti complessi non sono più un ostacolo, spiccare balzi, salti e rocambolesche fughe diviene facile come respirare, inoltre l'equilibrio riceve un discreto miglioramento che permette al ragazzo di correre anche su superfici esigue o scivolose. Inoltre la rapidità eccezzionele lo rende capace di scatti improvvisi, i quali rendono il giovane quasi imprendibile ed è difficile scorgerne con esattezza i movimenti. Ogni singolo movimento diventa qualcosa di sicuro, rendendo facile schivare ad esempio colpi in arrivo o far perdere le proprie tracce in poco tempo, sfruttando percorsi preclusi a umani senza nessun allenamento specifico e percorrendo grandi distanze con facilità. Il biondo non ha bisogno della forza, gli basta solo colpire al momento giusto come un vero killer per poi sfuggire e senza lasciare nessuna traccia.
    [Power Up Agilità 50% - Velocità 50%]

    ₪ Vy ne slyshite ~ Non puoi sentirmi
    Il silenzio per un assassino è l'alleato numero uno su cui poter contare, seguire il bersaglio senza che esso se ne accorga, arrivare alle spalle e colpire senza dare neanche il tempo alla vittima di rendersi conto di quel che le succede intorno. L'allenamento speciale a cui Dimitriy si è sottoposto ha sviluppato anche questa fondamentale capacità per fare un lavoro come quello, infatti il giovane riesce a distribuire il peso così bene che i suoi passi sono diventati impercettibili ed è quasi impossibile riuscire a sentire qualche suono provenire da lui a meno che non sia lui stesso a volerlo. Anche durante la corsa il suo rumore non viene influenzato e sarà silenzioso proprio come un felino, a patto che tutto il suo equipaggiamento sia ben fissato e non abbia nulla che fa rumore, benché riesca a controllare il suo corpo ciò sarebbe più complicato nel caso ci fosse qualcosa che fa rumore senza il suo volere.
    [Il personaggio non produce nessun suono muovendosi]

    ₪ Vy ne mozhete vosprinimatʹ ~ Non puoi percepirmi
    Da quando Dimitriy ha scoperto di avere una grande energia interiore, si è sempre allenato per potenziarla e sfruttarla al meglio nei suoi attacchi, oltre che nelle sue difese. Però, vivendo su Endlos ormai da diverso tempo, ha incontrato delle persone con la capacità di leggere quell'energia interiore senza nessuna fatica, come se i loro occhi riuscissero a vedere nitidamente l'anima degli altri esseri viventi... e ciò può diventare un problema per un assassino che deve essere invisibile, nascondere la presenza è uno dei requisiti fondamentali e coloro che riescono a leggere l'anima, beh, possono diventare molto pericolosi.
    Per questo motivo Dimitriy, durante i suoi allenamenti, ha cercato un modo per riuscire a nascondere la sua energia spirituale quando è inutilizzata, così da schermare la sua anima in modo tale da renderne molto difficile l'individuazione. Sfruttando diversi esercizi di respirazione e un controllo quasi perfetto sul Ki, il russo è riuscito a creare una specie di contenitore intorno alla sua riserva spirituale, il quale riesce in qualche modo a schermare l'energia interiore dell'assassino... almeno finché non si attinge ad essa nelle tecniche. Il tutto è assimilabile a una pentola sul fuoco, con al suo interno dell'acqua che bolle: finché il coperchio rimane sopra, il vapore (Ki) non esce fuori e nessuno lo vede, mentre se il coperchio viene sollevato, ecco che il vapore inizia a fluire, rivelando solo in quel caso la sua presenza.
    [Anti-auspex: il personaggio riesce a eludere gli Auspex spirituali Passivi.]

    ₪ Instinkt ubiĭtsy ~ Istinto dell'Assassino
    Essere dei Killer professionisti non solo necessita di un'ottima preparazione fisica o mentale, vi sono infatti alcuni dettagli che solo con l'esperienza si possono padroneggiare e sfruttare appieno i propri sensi è uno di quei dettagli. Non solo un Assassino ha bisogno di un'ottima vista, magari un fino udito, ma l'arma più importante è situata all'interno del corpo, qualcosa che non è un vero e proprio senso, infatti esce fuori dai cinque canonici e altri non è che il sesto senso, l'istinto.
    Grazie ad anni di continua pratica, Dimitriy è riuscito ad allenare il suo istinto arrivando a un punto tale da utilizzarlo come una specie di sonar, sfruttando questa capacità con estrema naturalezza, quasi fosse un'estensione del suo stesso corpo. Il suo sesto senso amplificato lo rende in grado di percepire non solo con grande anticipo i pericoli imminenti, ma anche la presenza di qualsiasi essere vivente si trovi nei paraggi, anche se questi sono situati dietro una qualche barriera fisica e non. Non serve nascondersi, l'istinto del ragazzo infatti è così sviluppato che qualsiasi cosa entri nel raggio d'azione, è tenuta sotto controllo.
    [Doppia Passiva: Auspex 30 Metri - Individuazione Minacce]

    ₪ Neuderzhimo~ Inarrestabile
    Vivendo per diverso tempo in celle sotterranee, in attesa di una possibile missione, Dimitriy non aveva molte possibilità di svagarsi. I libri erano pochi e accuratamente selezionati per evitare di scatenare una qualche ribellione, la televisione non c'era e i contatti umani ridotti al minimo. Per evitare di sucire di senno, come molti dei suoi colleghi, il biondo assassino prese l'abitudine di chiudersi in meditazione. Con essa riusciva a mettere a posto i propri pensieri, e con l'immaginazione si potevano fare un sacco di cose perché lui era uno dei pochi che non veniva manipolato anche mentalmente... quindi poteva anche allenarsi con il pensiero, ripassare strategie militari ma soprattutto trovare la tranquillità.
    Quando il viaggio verso Endlos ha risvegliato in lui l'energia interiore, la meditazione si è rivelata una preziosa alleata per aumentare il proprio potere. In seguito a diverse e lunghe sessioni di intensa concentrazione, il russo è riuscito ad accrescere il suo potenziale di base, manipolando l'energia interiore in modo tale che essa diventasse migliore, unendosi in un nucleo perfetto senza frammentazioni. Così la riserva energetica del ragazzo, anche se di poco, aumenta il tanto che basta per dargli una marcia in più.
    La meditazione però non gli ha donato solo più energie, ma con essa Dimitriy ha imparato a controllarsi, a mantenere la calma e ad avere il pieno controllo del suo corpo, riuscendo anche a sopportare un intenso dolore con una naturalezza estrema. Benché l'Organizzazione allenasse le proprie spie a resistere alla torture, nessuno riusciva a fare meglio del biondo, il quale superava ogni prova che riguardasse quel campo e adesso è in grado di sopportare senza battere ciglio anche a dolori che le persone normali definirebbero lancinati.
    [Mana +10% - Resistenza al Dolore]

    Vy ne mozhete upravlyat' ~ Non puoi controllarmi
    La mente di Dimitriy è allenata, temprata da anni di allenamenti e torture subite, cose che l'hanno reso un robot privo di qualsiasi tipo di emozione. Questo significa essere una spia dell'Organizzazione, un freddo strumento facilmente manipolabile da chi non ha nessuno scrupolo e vuole solo il potere... ciò rende i loro ragazzi delle glaciali macchine di morte in grado di resistere a sentimenti fastidiosi come la paura e la rabbia, a discapito anche di sentimenti puri come la gioia e l'amore.
    Tutto ciò è rimasto impresso nella mente del giovane Dimitriy, il quale benché adesso stia cambiando a causa delle nuove esperienze, il suo passato rimane qualcosa di concreto e continua ad abbracciarlo, aiutandolo ancora oggi. Ovviamente il carattere cambia e alcuni sentimenti riaffiorano, però ciò che è negativo viene ancora respinto in qualche modo dalla sua mente e perciò diviene difficile inculcargli sentimenti di rabbia cieca e paura incondizionata, rendendolo un tipo dal sangue freddo anche in situazioni parecchio complesse.
    [Resistenza alle Malie passive]

    Equipaggiamento:
    ₪ Banket Krovi ~ Banchetto di Sangue
    Si tratta di un'arma all'apparenza semplice che però nelle mani giuste diventa un temibile strumento di morte. Essa si compone di un bracciale che avvolge interamente l'avambraccio ed è composta di una lega di metallo abbastanza leggera così da non divenire un ingombro ma un semplice prolungamento del corpo. La parte finale dello strumento è un guanto di pelle con una placca metallica sul dorso della mano che ovviamente è unita al meccanismo presente nell'avambraccio, con annesso una piccola leva metallica che finisce nel palmo della mano. Nell'istante in cui il biondo eserciterà una certa pressione sulla leva, dal meccanismo presente sul polso fuoriusciranno tre lame di acciaio temprato curiosamente rossastre della lunghezza di circa venticinque centimetri appuntite ed affilate, pronte a colpire il nemico di turno. Un'arma facile da nascondere ma letale se usata nel modo giusto.

    ₪ Oskolki Malinovyy ~ Schegge Cremisi
    Nell'addestramento per diventare un perfetto killer, alle giovani reclute viene fatta scegliere un'arma da corpo a corpo e una da lancio con cui addestrarsi. Quel giorno gli occhi di un giovane Dimitriy incontrarono quell'artiglio dalle lame cremisi e, accanto ad esso, quella serie di cinque pugnali da lancio di cui si innamorò. Ben presto iniziò ad addestrarsi nell'uso di quelle armi, recuperando i suoi coltelli dopo ogni uso: non se ne separava mai. Almeno fino al giorno in cui attraversò il portale, ritrovandosi così senza i suoi fidati e silenziosi dardi... anche se non ne fece una tragedia.
    Però quando rivide qualcosa di molto simile ai suoi pugnali, su una bancarella del Bazar, beh, non poté fare a meno di acquistarli.
    Il set è composto da cinque pugnali scarlatti lunghi circa una ventina di centimetri, forse un po' meno. Essi sono posizionati in diversi punti strategici sparsi tra le vesti dell'assassino, così da essere utilizzati in ogni situazione. Uno è situato nella manica del braccio sinistro, ad esempio, un altro nella caviglia e così via. Sono fatti di acciaio, non ha altro di particolare se non un certo valore affettivo.

    ₪ Occhio della Sirena
    Le leggende narrano di un tremendo naufragio che colpì alcune navi dirette ad Undarm per consegnare un prezioso carico. Su una di queste, un marinaio ebbe l'incontro più inatteso della sua vita. Una bellissima sirena, dai capelli lunghi e del color del mare, attratta dal suo fascino lo salvò dall'annegamento deponendolo su di una tavola di legno. Quando il marinaio si riprese l'amore tra i due sbocciò come un fiore a primavera, facendo dei due instancabili amanti. Tuttavia, il marinaio con il passare dei giorni bramava sempre più la terraferma e, stremato dalla sua condizione, finì per abbandonare la sirena facendosi issare a bordo da una nave di passaggio. Affranta per la sua perdita, la sirena non si diede pace, cercando un modo per ritrovare il suo amato e convincerlo a tornare da lei. Per questo motivo, con l'aiuto della Strega dei Mari, si cavò l'occhio destro e su di esso pose una potente magia in grado di condurlo da lui. Ma la sorte non arrise alla giovane sirena, catturata dalle reti per la pesca durante il suo lungo viaggio. Si dice che morì di rimpianti in una vasca di qualche collezionista, mentre il suo occhio ancora giace in fondo al mare...

    L'artefatto si presenta come una biglia di vetro del diametro di una decina di centimetri. Utilizzando un consumo basso e mettendo a contatto un oggetto posseduto da chi si vuole rintracciare (o meglio ancora una parte del suo corpo come un capello), la sfera indicherà, tramite un raggio di luce, la direzione da seguire per raggiungerlo. Più a lungo l'oggetto è stato posseduto da chi si vuole rintracciare, migliore sarà l'effetto dell'artefatto.

    ₪ Croce della Dama
    Dimitriy non è mai stato un tipo religioso, quindi è abbastanza singolare sapere che appesa al suo collo si trovi una croce. Essa è una piccola e semplice croce in argento, senza troppi fronzoli o decorazioni, appesa al collo tramite una cordicella nello stesso materiale, su cui spiccano diverse perline argentee anch'esse, quasi si tratti di un rosario. La croce però non si riferisce a qualcosa di cristiano o simili, anzi, essa è un regalo donatogli dalla Dama Scarlatta, Coralia, per la quale l'assassino prova sentimenti contrastanti, contraddistini però da una forte attrazione... ma anche un ricordo indelebile, da cui il biondo non si vuole separare.
    La vera particolarità del pendente, però, è un'altra. Entrando in risonanza con essa e spendendo una porzione variabile di energia, si attiva una particolare barriera dalla forma sferica e dalle tonalità cremisi, la quale sarà in grado di respingere qualsiasi assalto magico gli venga scagliato contro, proteggendo il giovane da quell'elemento che non riesce a contrastare.
    Ancora Dimitriy non conosce il motivo di quel regalo, però lo custodisce gelosamente e non se ne separa mai, per nessun motivo. Gli ricorda una persona importante, una figura che ha risvegliato parte delle sue emozioni da tempo sopite e che non dimenticherà mai.
    [Oggetto + Tecnica Variabile]

    ₪ Bussola dei Desideri
    Tutti i nostri principi di riferimento nella realtà, e tutti gli apparecchi che usiamo per orientarci in essa, dipendono sempre e solo da ciò che desideriamo.
    Queste speciali bussole incantate in dotazione agli Eversori (grazie all’operato del mercante Zimmer) estraggono il loro punto di riferimento dal cuore di chi le impugna. L’ago dello strumento punterà nella direzione in cui si trova la cosa che più si desidera in quel momento.
    La cosa desiderata può essere una persona, un edificio, un animale, un oggetto, un luogo particolare e tanto altro ancora. Ognuno possiede in sé il desiderio di trovare qualcosa, e questa bussola punterà esattamente nella direzione da seguire per trovarla.
    Una volta raggiunto l’oggetto desiderato, l’ago comincerà a girare all’impazzata, aspettando il successivo desiderio.
    Un così potente oggetto magico possiede però delle limitazioni: l’ago punterà in linea retta verso ciò che si desidera, senza considerare la presenza di ostacoli naturali o artificiali. Quindi la bussola non indica il percorso da seguire, ma solo la direzione da prendere. Nel caso l’obiettivo si trovi sopra oppure sotto allo strumento, sarà necessario posizionare l’ago verticalmente rispetto al suolo.
    Se la cosa desiderata non esiste oppure non si trova sullo stesso piano dimensionale, la bussola non sarà in grado di indicare la via. Invece, nel caso in cui la cosa desiderata sia multipla o dislocata in più luoghi in contemporanea, l’ago indicherà l’obiettivo più vicino all’Eversore.
    L’ultima e più importante limitazione è da ricercare nell’utilizzatore stesso. In caso di indecisione o di mancanza di desideri nitidi, la bussola non sarà in grado di mantenere la rotta da seguire.
    Perché, in fin dei conti, non è difficile inseguire quello che vogliamo.
    Difficile è capire che cosa dobbiamo cercare.
    [Oggetto GDR + Tecnica GDR-Only]


    Tecniche utilizzate:
    \\


    Edited by _MajinZ_ - 6/11/2013, 17:51
     
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    ...Ariste!
    Fu come riprendere conoscenza dopo aver fissato un punto nel nulla per troppo a lungo.
    L'espressione stranita demarcava una lampante confusione, sensazione che il greco provò a cacciar via scuotendo appena il capo. Il risultato fu solo un pulsare scomposto delle vene temporali.
    Aítnē?
    Ti sei allontanato dal gruppo.
    Il fulmine a ciel sereno rappresentato dalle taglienti parole dello Spirito illuminò a giorno i pensieri offuscati dell'oplite, che sgranò gli occhi.
    Per poco non imprecò.
    ... κοπρος.
    Per poco, appunto, perché poi lo fece.
    Voleva poter dire che sapesse cosa aveva appena fatto, asserire con sicurezza che "tutto faceva parte di un piano superiore", qualcosa per giustificarsi con Zimmer e Bid'daum.
    E invece no.
    Si tolse l'elmo e grattò la testa, scontento: doveva trovarsi con gli altri due Gerarchi all'Arena Nera, per entrare assieme a loro ed agire al meglio delle loro capacità.
    E invece no.
    E a tal proposito...
    Dove σκατά sono?
    Tutto attorno a lui, un'ambientazione caratteristica -sempre della Tana si trattava-, ma totalmente sconosciuta -quale parte di questa? Non sembrava un Cunicolo, poiché quel misterioso corridoio, se sempre di quello si trattasse, non presentava pareti di roccia, bensì vere e proprie mura. Inoltre, era illuminato appena da torce sparse, e non si vedeva alcunché alla fine del percorso, se non l'oscurità più totale.
    Insomma, probabilmente era in qualche costruzione sperduta in chissà quale anfratto della Capitale.
    La rabbia iniziava a farsi sempre più incontenibile.
    Aveva un solo compito -e chiamarlo tale era pure oltraggioso!- e già stava mandando tutto a monte. Lui! Aristotelis Skotos! L'uomo conosciuto per serietà, compostezza e mente lucida in ogni situazione!
    Non che la reputazione fosse qualcosa che gli stesse particolarmente a cuore, sebbene per un aspirante Alfiere ogni minimo dettaglio fosse importante: semplicemente, ritrovarsi intrappolato all'interno di un labirinto locato in qualche punto imprecisato di Merovish, senza sapere come vi ci fosse arrivato né come tornare indietro, era l'ultima mancanza che mai avrebbe potuto additarsi.
    Respirò per calmarsi.
    Inspirare per quattro secondi, espirare per sei. Il segreto del rilassamento stava nella maggiore durata dell'espirazione.
    Dimmi che è successo, Aítnē.
    Lo Spirito non tardò a farsi sentire.
    Eri in trance. Sognavi ad occhi aperti.
    Due cose che stavano accadendo un po' troppo spesso, per i suoi gusti.
    Altro?
    Voci di donna.
    Un attimo di silenzio.
    Voci di... donna?
    Come se fosse percorso da una scarica d'adrenalina, Ariste ricordò parte di quanto vissuto.
    Una dolce melodia, una voce gentile e avvolgente, un invito che non aveva potuto rifiutare... ma cos'altro?
    Ricordava solo quei dettagli fumosi, i contorni di una figura non a fuoco.
    Maledizione.
    Si stropicciò gli occhi, sospirando.
    Questa storia non comincia affatto bene.
    Di tornare all'Arena non se ne parlava.
    Che fare, dunque? Semplice.
    L'oplite si inoltrò ancor di più in quel dedalo.
    Se qualcuno mi ha guidato qui, dovrà pur esserci un motivo, si disse. Una logica un po' sempliciotta, e sicuramente aperta a mille pericoli, ma d'altronde, c'erano davvero altre scelte? Senza ricordare, poi, che per curiosità il Gerarca non era secondo a nessuno sull'intero semipiano, quasi certamente.
    In tutto quel ragionare, tra l'altro, l'Eversore nemmeno si accorse del passeggero che, comodo nella tasca del mantello nero, da un bel po' di tempo stava venendo scarrozzato in giro.
    Chissà quante ancora aveva da vederne, il buon Aristotelis...

    Energia: 110%
    Passive: +50% Forza, +50% Resistenza, +50% Agilità, +50% Velocità; +50% Riflessi; +10% Energia; Resistenza ad Influenze Psicologiche fino a livello Medio; Auspex di Cenere; Istant Casting.
    Note: sono gasato a mille. :pyt:
     
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  5. Neidlos
     
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    Polvere, polvere e sangue.
    L'aria era talmente salmastra da rendere difficile e faticoso il respiro. Il buio, poi, non aveva lasciato un attimo di tregua, nemmeno nelle ore di sonno, dove invece si palesava ancora più intensamente.
    Dubbi, pensieri contorti. Dubbi misti a polvere e sangue.

    w0mkqu

    « Tsk. » berciò, sputando un grumo denso e giallo « Questa roba è improponibile. »

    E già, polvere e sangue, le uniche cose che il Malkavian assaporava da un pò di tempo a quella parte. Sapori residui dello scontro con il Fulvo. Sì, perchè ormai aveva dimenticato da quanto durasse il suo stato di prigionia.
    Come un topo di fogna, un reietto, era stato confinato in una prigione, a seguito degli sfortunati eventi dello Yuzrab. Lui, insieme agli altri tre Eversori mandati in missione per distruggere il Loto Nero, sbattuti così, lì, in una cella putrida e lercia.
    Insieme ad altra feccia, derelitti ambulanti, che facevano di tutto - a volte anche ammazzarsi l'un l'altro - per accaparrarsi un cucchiaio di quella brodaglia verdognola che ogni tanto le sentinelle si ostinavano a propinare.

    Lui invece stava lì, in un angolino, seduto a terra, con la schiena poggiata al muro. Gli altri dormivano. Lui no. Almeno, non in quel momento.
    Pensava, pensava e rimuginava il Malkavian.
    No, non riusciva a capacitarsi di quello che era successo nel deserto. Tanti, troppi, probabilmente tutti gli avvenimenti accaduti andavano a incastrarsi perfettamente, come tasselli di un puzzle gigante. Come pedine, sembravano esser stati mossi da un giocatore molto furbo e astuto. Un giocatore oscuro, che gli aveva fottuti.
    Tutti quanti.

    Il Macellaio, Isaac, Il Loto Nero già bello che andato. No, non potevano essere soltanto coincidenze. Ne era sempre più convinto, ormai.
    E tutto quel riflettere non faceva altro che alimentare la sua sete di rivalsa. La fiamma ardente della vendetta che cresceva sempre di più, ogni singolo e dannato secondo che passava in gabbia.

    Il problema era che non sembravano esserci vie di fuga. I suoi poteri erano ritornati, e anche Kozlov sembrava in buona forma. Ma non sapevano dove si trovavano, nè quante guardie vi fossero a presidiare le celle. Per di più, il Droide sembrava essere sparito. Era stato prelevato un giorno, con la forza, per poi essere inghiottito dall'oscurità, senza fare più ritorno.
    Avrebbero dovuto attendere.

    E non finì nemmeno di pensarlo, che una luce bianca si fece largo nel buio che regnava fuori la cella. Una luce fluttuante, a mezz'aria, che si dirigeva proprio verso di loro.
    « Eccolo...il varco. » sussurrò tra sé, per poi lanciare un'occhiata al Russo.
    Lo cercò con lo sguardo, intuendo che anche l'altro aveva annusato l'opportunità.
    Se fossero stati cauti, forse avrebbero potuto avere qualche possibilità.
    E una volta fuori da lì, l'inferno in terra.
    No, non si sarebbe salvato proprio nessuno.



    CITAZIONE
    .::STATS::.

    KLAUS VON SCHNEIDER
    - the malkavian's power -

    10zuxld


    --—---—--



    Condizioni Fisiche: Ottimali
    Condizioni Psicologiche: Incazzato e confuso.
    Segni Particolari: Occhio sinistro con iride bianca, sclera nera. (Vedasi la Passiva "Kaos")
    Consumi del turno:
    Energia: 110%

    Equipaggiamento:
      Nemesis ~ Black Princess » Nemesis ("Principessa Nera" o "Mannaia Nera") Mannaia 170cm x 40cm. La Nemesis è lo spadone di Klaus. Questa mannaia è entrata in possesso del Sicario dopo che quest'ultimo è sbarcato su Endlos. Entrando in empatia col Malkavian, essa è pervasa dalla stessa energia sinistra che satura il corpo del Vampiro. E' lunga 170 cm e larga 40 cm. La lama, di colore nero e argento, è tagliente da ambo i lati. E' dotata, inoltre, di una doppia punta, per infliggere ancora più dolore e sofferenza alle sue vittime. Nonostante la sua forma, il suo peso le sue dimensioni, Schneider riesce a maneggiarla senza difficoltà grazie alla sua forza smisurata. Il Sicario porta Nemesis sempre con sè, in una fodera dietro la schiena. Questa mannaia è senzadubbio una delle armi più letali dell'intero multiverso.[LiNk]


    Abilità passive:
      perfekte gen » L'agente mutogeno Hydrargyros ha cambiato Klaus von Schneider in tutto e per tutto, nella mente come nel fisico. Un mix di doti naturali e doti sviluppatesi dopo il contagio, fanno del sicario il guerriero temibile che è adesso. Klaus possiede una grandissima forza fisica rispetto ai comuni esseri umani. Per via delle radiazioni a cui è stato esposto - oltre che alle sue doti naturali - il suo corpo e stato potenziato, rendendo così Schneider forte oltre ogni limite, ogni immaginazione. Schneider possiede poi una grandissima velocità rispetto ai comuni esseri umani. Grazie agli estenuanti allenamenti nonchè al suo innato talento e agli effetti dell'agente mutogeno, il suo corpo è più agile e scattante, concedendo al sicario la facoltà di correre, scattare, muoversi, schivare, il tutto ad altissima velocità. Inimmaginabile ed impensabile per un comune essere umano. L'Hydrargyros ha intaccato l'intero organismo di Schneider, tutte le sue cellule sono infette e corrotte. Altro effetto dell'agente mutogeno è quello di donare al Malkavian un quantitativo di energie superiore alla media. [+50% Forza - +50% Velocità - +10% mana]

      radar » I vampiri, si sa, sono degli esseri dotati di particolari poteri. Ed il nostro Schneider non fa eccezione, ovviamente. Ed essendo un Malkavian, poi, riusce ad utilizzare tutti questi talenti nei modi più subdoli e pericolosi, sfruttandone ogni vantaggio in duello o in missione. Detto questo, Klaus è in grado di percepire e captare l'aura spirituale ed energetica altrui in un raggio di trenta metri. Questa particolare abilità permette al Sicario di intuire la posizione dei nemici ed il loro numero. Anche in situazione in cui il Malkavian sarà impossibilitato ad usare gli occhi per vedere, il mercenario riuscirà comunque a captare e percepire le presenze altrui. In pratica, è un fottuto radar! [Auspex Passivo; 30 metri]

      deadpan » Klaus von Schneider è uno dei vampiri più potenti che la storia abbia mai visto. Essendo uno degli originali - diretto discendente di Malkav - il Malkavian ha ereditato delle doti che soltanto i membri purosangue del suo clan possiedono. Di cosa stiamo parlando? La risposta è semplice: Immunità alle influenze emozionali sino a Medio e individuazione di attacchi psionici/illusori. Le influenze emotive, infatti, non avranno alcun effetto contro il Sicario, a patto che non superino il livello medio di energia. Mentre per quanto riguarda gli attacchi psionici e/o illusori, il Malkavian riuscirà ad accorgersene subito, captando istantaneamente il pericolo. [Passiva; Anti-Malia sino a Medio]

      kaos » L'Occhio Corrotto. Un'abilità più unica che rara. Un'abilità oculare per la precisione. Klaus ha sviluppato questa abilità innata su Endlos. L'iride, di colore bianca, sclera completamente nera, dona al portatore dei poteri immensi, rendendolo un guerriero straordinario, senza eguali. La legenda narra che nessuno può fronteggiare un utilizzatore di Kaos, nessuno potrà mai sorreggere il suo sguardo. Schneider ha sviluppato questa speciale pupilla nel suo occhio sinistro.
      L'abilità oculare del Malkavian è immensa. Il portatore dell'Occhio è in possesso di una vista differente da quella dei comuni esseri viventi. [LiNk]

      --------------------------------------------------------------

      Inoltre, la sua vista è più sviluppata e acuta rispetto a quella di un normale essere vivente, tanto acuta da permettergli di vedere e captare addirittura gli spostamenti d'aria, gli spostamenti di polvere ed anche quelli dei granelli di sabbia su di un terreno granuloso. Infine, grazie a questa particolare abilità oculare, il Malkavian è in grado di leggere i movimenti altrui, visto che le immagini osservate vengono inviate al cervello, il quale le elabora cinicamente. Ogni postura, ogni movimento, ogni tensione di un muscolo o di un arto, saranno assimilate dal portatore dell'Occhio, che le catalogherà quasi istantaneamente. Questo ovviamente non comporta che il possessore di Kaos sia in grado di parare o evitare i colpi. Può essere in grado di prevederli con qualche istante di anticipo, ma può non essere in grado dal punto di vista fisico di evitare l'assalto. La previsione dei movimenti avviene soltanto per gli attacchi fisici senza tecnica. [ Vista supersviluppata - Lettura dei movimenti ; Abilità passiva]


      invisible black » Klaus è praticamente impercettibile. La sua aura non è captabile, anche da chi è dotato di Auspex (soltanto se passivi o comunque di valore medio). Tutte le tecniche del Malkavian risultano essere impercettibili agli avversari dotati di percezioni extra-sensoriali. Di conseguenza, qualsiasi tipo di Auspex, se Passivo e/o Basso e/o Medio, non avranno effetto alcuno, non riuscendo a tracciare e ad individuare gli attacchi del Vampiro. Ogni tecnica sarà in grado di prendere alla sprovvista gli avversari, non riuscendo questi ultimi a percepire la fonte energetica che gli sta per attaccare. Il sesto senso (Auspex) verrà ingannato da questo potere, ma gli altri 5, no. E con tecniche alte salta la copertura. [Passiva Anti-Auspex sino a Medio]


    Tecniche:




    Glossa: Dal prossimo turno non citerò più le passive e la descrizione dell'arma per intero. Mi scuso se il posto non è di massima qualità, ma devo riprenderci la mano XD. A voi.
     
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  6. Ja¢k
     
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    ___ _ ___

    continua da qui

    Quanto tempo era passato dall'incontro con Kira?
    Il Camaleonte non riusciva a ricordare. A dire il vero molti dettagli di quell'avventura onirica erano andati perduti con il passare del tempo: i lineamenti di Kira, il colore dei suoi capelli, il suo profumo, le parole che gli aveva detto. Tutto svanito, perso per sempre. L'unica cosa che si ricordava, che era rimasta impressa a fondo nella sua anima, era il suo nome. Kira.
    BROOOOOOOM.
    Un rauco ruggito, debole come un lamento in punto di morte, provenne invece dal suo stomaco. Perché se nel suo spirito era rimasto impresso il nome della ragazzina che lo aveva accolto in quel paradiso onirico, nel suo stomaco erano rimasto, doloroso come poche cose al mondo, il ricordo di torte, dolcetti e biscottini colorati che gli erano stati offerti. E dei quali aveva fatto strage. Ricordava bene la temporanea sensazione di pace e sazietà che quella montagna di cibo gli aveva dato, anche se non ne aveva parlato con nessuno dei suoi compagni. Era un segreto suo e di Kira.
    Ma quel segreto, in quel momento più che mai, gli doleva dentro, nel profondo.
    Stava letteralmente morendo dalla..

    25jibdv

    « Faaaa-meeeeh. »

    Biascicò come un moribondo in punto di morte. Strabuzzò gli occhi ormai abituati alla tenebra, riconoscendo poco lontane le figure di Klaus e degli altri due. Non gli erano stati di alcun aiuto in quei giorni di prigionia. Non gli avevano offerto neanche un po' di cibo, che gli venisse un accidenti. Bei compagni d'avventura che avevano dimostrato di essere, bravi solo a menar le mani...che selvaggi!

    Fu quando una luce baluginante nel buio si avvicinò verso la sua cella che un improvviso moto di immotivata speranza fece schizzare il Camaleonte in piedi. Con un braccio portato dinanzi agli occhi per coprirsi dalla luce accecante -l'ombra e la tenebra avevano reso i suoi occhi troppo sensibili a ogni forma di luce- si avvicinò lentamente alla luce. Un passo. Un altro. Forse, con un po' d'impegno, sarebbe riuscito addirittura a correrle incontro se non fosse stato bloccato dalle sbarre.

    « Ciiibo.. »

    Ringhiò debolmente, la mano tesa verso la luce con il palmo all'insù. Se fosse stata una guardia, sapeva bene che l'unica eloquente risposta alla sua richiesta sarebbe stata data sottoforma di una violenta randellata al braccio teso nell'elemosina. ma se fosse stato un altro...chiunque altro...magari avrebbe dato a quel piccolo uomo coperto dalle cicatrici, un braccio a protezione degli occhi e l'altro teso nel vuoto, una pagnotta di pane. O anche mezza. Sarebbe andata bene anche nera e rafferma, dura come un sasso o infradiciata dalla pioggia. Qualsiasi cosa sarebbe stato meglio di nulla. Ormai il suo stomaco si era ridotto a mangiare se stesso.

    « Ti prego..ho fameeeh. »



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    ~ Basso 5% ~ Medio 10% ~ Alto 20% ~ Immenso 40% ~

    Energia residua: 110%
    Status Fisico: Illeso
    Status Psicologico: Lucido

    Skills

    NoOne_Metamorfismo scenico passivo & Dominio del mutaforma & bonus energetico del 10%
    Scopulae_Bonus del 50% a Resstenza & Possibilità di adesione e spostamento su pareti lisce o soffitti & Salti potenziati
    Sensualism_Scurovisione & potenziamento olfattivo.
    Assurance_ individuazione degli assalti-influenze psioniche fino a potenza media
    Pyro_Compagno animale in grado di volare

    Attive


    Note:

     
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    { ???? }
    Klaus | Dimitry | Adam

    La sabbia scricchiola sotto le suole del vostro misterioso visitatore ad ogni passo che compie per avvicinarsi alla cella, e quando finalmente si ferma, la luce della lanterna che tiene sollevata davanti a sé non vi permettere di scorgere i lineamenti del suo volto: per quel poco che riuscite a discernere, si tratta di un tipo parecchio alto, infagottato in un mantello decisamente troppo pesante per chiunque abiti il Sud, e con la silouhette del capo allungata in una maniera peculiare, che vi fa pensare stia indossando un cilindo o qualche cappello alto.

    Per Klaus, quel bagliore potrebbe incarnare l'occasione per tentare la fuga, mentre per Dimitry -più cauto- è al momento solo un fastidio da cui schermare gli occhi, così entrambi gli Eversori non si prendono nemmeno la briga di alzarsi dal posticino a ridosso del muro, dove si sono acquattati per stare meno scomodi; meglio controllare la situazione prima di fare mosse avventate -sembrano dirsi con uno scambio di sguardi-, e tenersi pronti a scattare alla prima possibilità di fuga.

    BROOOOOOOM.

    Venat -invece-, da povero sguattero coinvolto in una storia troppo più grande di lui, è l'unico che scatta in piedi per spalmarsi contro le strette sbarre della grata metallica, coprendosi gli occhi con una mano e tendendo l'altra nel vuoto come un disperato, verso la presenza ferma a due passi da lui.

    « Ciiibo.. »
    lamenta il Camaleonte, agitando il palmo nel vuoto
    « Ti prego..ho fameeeh. »

    « Comprensibile. L'avevo immaginato. »
    la replica giunge da una voce nasale e dal forte accento tedesco
    « Le prigioni di Merovish hanno fama di essere quanto di più inumano ci sia. »

    Si sente un fruscio di stoffa che scivola su altra stoffa, e l'Aviatore in borghese si ritrova con un fagotto in mano: è ancora tiepido, e la fragranza del pane si diffonde ben presto in tutto il braccio, attirando le attenzioni degli altri reclusi, che iniziano a rumoreggiare nel tentativo di identificare l'origine di quel profumino e a domandarne a gran voce un assaggio, promettendo in cambio di tutto... e la maggior parte sono proposte molto imbarazzanti.

    « All'interno c'è anche qualche striscia di carne secca, ma...
    non sono qui per il servizio in camera. »

    conclude il vostro sconosciuto benefattore, con fare sbrigativo
    « Stanno per venirvi a prendere per condurvi a processo: non ho il tempo di spiegarvi, perciò se volete restare vivi dovete ascoltarmi con attenzione. »
    procede, con una tale calma e cortesia da dare i nervi, vista la situazione
    « Non opponete resistenza: ricordate cosa vi hanno fatto all'Oasi.
    Quando sarete al cospetto del giudice, appellatevi all'Agnikai. »



    { ???? }
    Ariste

    Maledizione. Questa storia non comincia affatto bene.

    Il brontolare dell'Oplite è un fin troppo oggettivo dato di fatto: che in un'occasione così importante -un punto di cruciale importanza per la gilda e di svolta per tutto il Presidio Meridionale- si verificassero degli imprevisti era preventivato... ma nessuno se li aspettava così presto! Voi Gerarchi vi eravate persino aggiornati in un meeting per predisporre tutte le contromisure possibili, così da potervene occupare insieme come un gruppo organizzato e coeso... e invece sei finito separato dai colleghi senza sapere come e quando sia accaduto, né dove ti trovi, o il perché.

    Ad ogni modo, per quanto tu sia un tipo dall'intelligenza logica e pratica, hai visto su Endlos abbastanza stranezze -alcune ti hanno ucciso e altre ti hanno riportato indietro- da mantenere la mente aperta ai segnali criptici che le entità sovrumane talvolta ti lanciano, pertanto -come ogni Greco che si rispetti- la prendi con filosofia e ti dici che “dato che ti hanno invitato loro, da qualche parte ti porteranno”.

    Con questo spirito, segui la strada che le fiaccole ti indicano, e... ogni qualvolta ti trovi davanti ad una biforcazione, noti verificarsi -e ripetersi- un curioso fenomeno: quando guardi i due corridoi per decidere in che direzione condurre i tuoi passi, alcune torcie si spengono all'unisono sotto il soffio di qualche vento fantasma, lasciando illuminato un unico sentiero e togliendoti così ogni imbarazzo di scelta.

    Naturalmente, sottoterra non hai alcun modo di quantificare il tempo che quella passeggiata ti porta via, ma ad un certo punto il corridoio che stai percorrendo si rastrema in un arco slanciato e sfocia in un'ampia stanza... e subito ti sovviene l'impressione che puoi aver provato forse solo nella tua vecchia vita (prima dell'approdo sul semipiano), quando e se ti è capitato di metter piede in un tempio.

    Tuttavia, quello è piuttosto diverso da ogni costruzione della tua terra d'origine: la pianta è rotonda, alcuni archi si aprono verso l'ignoto, e non ci sono statue; altra cosa particolare, è che le pareti di pietra nera -in alcuni punti, lucida come una gemma tagliata- sembrano costituite da un blocco unico, eroso chissà come (opera dei Wyrm del granato, chissà?), rendendo difficile considerare quell'architettura come opera di ingengno umano.

    Al centro esatto dell'ambiente non puoi non notare i grossi bracieri disposti in circolo attorno a... qualcosa, che è stato incastonato nel pavimento: a giudicare dai riflessi che le fiamme vivaci vi disegnano sopra, sembrerebbe quasi una polla d'acqua, o uno specchio, ma la superficie bombata verso l'alto dà quasi l'idea di una gemma. non appena ti avvicini per cercare di capire meglio di che si tratti, le tue percezioni ti rivelano che un'altra presenza sta avanzando dalla direzione opposta a quella da cui provieni, ma i tuoi occhi non riescono a vedere nulla al di là del cerchio delimitato dalla luce incerta e onirica delle fiamme. Che fare?


    { ???? }
    Wydwen

    Starsene al calduccio a sonnecchiare è qualcosa di talmente bello da trascendere le convenzioni di qualsiasi singola razza, luogo e tempo, e... proprio non sai spiegarti perché -mentre ti rigiri pigramente nella tua beata fase di incoscienza onirica- d'un tratto ti svegli di soprassalto, con una sensazione di oppressione e una gran voglia di una boccata d'aria fresca.

    E di dolci, sì... di dolci... Chissà se il caro Zimmy è nei paraggi?
    Di certo, se vai a chiedergliene qualcuno, lui ti accontenterà: lo fa sempre...

    In a Trail of Fire

    Perdonate il ritardo ç////ç
    Quanto al post, credo non ci sia molto da dire, è tutto nel narrato ;*
    Ad ogni modo, se avete domande, potete farmele in bacheca ^w^/

    Prossima scadenza: 25 Novembre, compreso. :kisu:

     
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  8. _MajinZ_
     
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    I due Eversori si scambiarono un’occhiata d’intesa, entrambi sapevano che quella forse era la loro unica possibilità di fuga da quell’inferno oscuro. Però era un’opportunità davvero piccola e bastava davvero poco per farsela sfuggire dalle mani, troppa fretta o troppa prudenza poteva sancire l’allungarsi della prigionia per un tempo incalcolabile. Dovevano essere cauti si, ma anche risoluti. Dimitriy rimase comunque fermo nel suo angolo, mentre spostava la mano dal viso visto che gli occhi si stavano abituando a quel fastidio... era curioso pensare a come le cose si capovolgessero, in certe situazioni.
    Era comunque difficile scorgere i lineamenti di quel tizio, la luce mantenuta alzata infatti impediva di vedere la sua faccia... e i vestiti non aiutavano di certo a identificarlo. Indossava infatti un pesante mantello che appariva esagerato per qualsiasi abitante del sud, dove non era di certo il caso di vestirsi troppo pesanti, se non ci si voleva squagliare. Il capo invece aveva una forma strana, allungata, dovuta probabilmente a un cappello se non addirittura alla sua stessa testa.
    Lo sguattero sembrava l’unico davvero provato da quella situazione, non differiva molto dagli altri relitti presenti nella cella... e il suo stomaco ribadì presto il concetto. Quando l’uomo parlò, Dimitriy aggrottò appena le sopracciglia, leggendo quel particolare accento che aveva già sentito da qualche parte... una volta aveva assassinato un prussiano che parlava proprio in quel modo. Quel particolare non l’aveva mai dimenticato. Comunque quell’uomo si rivelò generoso e porse del pane al povero sguattero, scatenando protesta e proposte indecenti negli altri detenuti.
    Ovviamente quel tizio non era di certo una guardia e non era li per portargli il rancio, era una cosa abbastanza evidente da capire. Spiegò infatti che qualcuno stava per venire a prenderli per portarli al processo ingiusto nei loro confronti... l’uomo consigliò di non opporre nessuna resistenza, ricordando il modo in cui erano stati catturati. Il russo storse la bocca: come faceva a sapere certe cose? Più lo osservava e meno si fidava. Il tedesco concluse dicendo che, una volta giunti davanti al giudice, dovevano appellarsi all’Agnikai.
    E cosa sarebbe?
    Domandò il biondo con freddezza, inclinando la testa di lato e studiando ancora la figura oltre le sbarre.
    Ma soprattutto, tu chi sei?
    Concluse infine incrociando le braccia al petto, non era solito fidarsi in un istante degli sconosciuti, anche se la situazione forse non era quella ideale per essere sospettosi. Però lui era fatto così, prima voleva vederci chiaro prima di mettere nuovamente in pericolo la sua vita.



    CITAZIONE
    Stato fisico: Ottimale
    Stato mentale: ...
    Energia: 110%

    Note: :flwr:

    Passive:
    ₪ Vy ne mozhete vzyatʹ ~ Non puoi prendermi
    [Power Up Agilità 50% - Velocità 50%]

    ₪ Vy ne slyshite ~ Non puoi sentirmi
    [Il personaggio non produce nessun suono muovendosi]

    ₪ Vy ne mozhete vosprinimatʹ ~ Non puoi percepirmi
    [Anti-auspex: il personaggio riesce a eludere gli Auspex spirituali Passivi.]

    ₪ Instinkt ubiĭtsy ~ Istinto dell'Assassino
    [Doppia Passiva: Auspex 30 Metri - Individuazione Minacce]

    ₪ Neuderzhimo~ Inarrestabile
    [Mana +10% - Resistenza al Dolore]

    Vy ne mozhete upravlyat' ~ Non puoi controllarmi
    [Resistenza alle Malie passive]

    Equipaggiamento:
    ₪ Banket Krovi ~ Banchetto di Sangue
    Si tratta di un'arma all'apparenza semplice che però nelle mani giuste diventa un temibile strumento di morte. Essa si compone di un bracciale che avvolge interamente l'avambraccio ed è composta di una lega di metallo abbastanza leggera così da non divenire un ingombro ma un semplice prolungamento del corpo. La parte finale dello strumento è un guanto di pelle con una placca metallica sul dorso della mano che ovviamente è unita al meccanismo presente nell'avambraccio, con annesso una piccola leva metallica che finisce nel palmo della mano. Nell'istante in cui il biondo eserciterà una certa pressione sulla leva, dal meccanismo presente sul polso fuoriusciranno tre lame di acciaio temprato curiosamente rossastre della lunghezza di circa venticinque centimetri appuntite ed affilate, pronte a colpire il nemico di turno. Un'arma facile da nascondere ma letale se usata nel modo giusto.

    ₪ Oskolki Malinovyy ~ Schegge Cremisi
    Il set è composto da cinque pugnali scarlatti lunghi circa una ventina di centimetri, forse un po' meno. Essi sono posizionati in diversi punti strategici sparsi tra le vesti dell'assassino, così da essere utilizzati in ogni situazione. Uno è situato nella manica del braccio sinistro, ad esempio, un altro nella caviglia e così via. Sono fatti di acciaio, non ha altro di particolare se non un certo valore affettivo.

    ₪ Occhio della Sirena
    L'artefatto si presenta come una biglia di vetro del diametro di una decina di centimetri. Utilizzando un consumo basso e mettendo a contatto un oggetto posseduto da chi si vuole rintracciare (o meglio ancora una parte del suo corpo come un capello), la sfera indicherà, tramite un raggio di luce, la direzione da seguire per raggiungerlo. Più a lungo l'oggetto è stato posseduto da chi si vuole rintracciare, migliore sarà l'effetto dell'artefatto.

    ₪ Croce della Dama
    La vera particolarità del pendente, però, è un'altra. Entrando in risonanza con essa e spendendo una porzione variabile di energia, si attiva una particolare barriera dalla forma sferica e dalle tonalità cremisi, la quale sarà in grado di respingere qualsiasi assalto magico gli venga scagliato contro, proteggendo il giovane da quell'elemento che non riesce a contrastare.
    [Oggetto + Tecnica Variabile]

    ₪ Bussola dei Desideri
    Tutti i nostri principi di riferimento nella realtà, e tutti gli apparecchi che usiamo per orientarci in essa, dipendono sempre e solo da ciò che desideriamo.
    Queste speciali bussole incantate in dotazione agli Eversori (grazie all’operato del mercante Zimmer) estraggono il loro punto di riferimento dal cuore di chi le impugna. L’ago dello strumento punterà nella direzione in cui si trova la cosa che più si desidera in quel momento.
    La cosa desiderata può essere una persona, un edificio, un animale, un oggetto, un luogo particolare e tanto altro ancora. Ognuno possiede in sé il desiderio di trovare qualcosa, e questa bussola punterà esattamente nella direzione da seguire per trovarla.
    Una volta raggiunto l’oggetto desiderato, l’ago comincerà a girare all’impazzata, aspettando il successivo desiderio.
    Un così potente oggetto magico possiede però delle limitazioni: l’ago punterà in linea retta verso ciò che si desidera, senza considerare la presenza di ostacoli naturali o artificiali. Quindi la bussola non indica il percorso da seguire, ma solo la direzione da prendere. Nel caso l’obiettivo si trovi sopra oppure sotto allo strumento, sarà necessario posizionare l’ago verticalmente rispetto al suolo.
    Se la cosa desiderata non esiste oppure non si trova sullo stesso piano dimensionale, la bussola non sarà in grado di indicare la via. Invece, nel caso in cui la cosa desiderata sia multipla o dislocata in più luoghi in contemporanea, l’ago indicherà l’obiettivo più vicino all’Eversore.
    L’ultima e più importante limitazione è da ricercare nell’utilizzatore stesso. In caso di indecisione o di mancanza di desideri nitidi, la bussola non sarà in grado di mantenere la rotta da seguire.
    Perché, in fin dei conti, non è difficile inseguire quello che vogliamo.
    Difficile è capire che cosa dobbiamo cercare.
    [Oggetto GDR + Tecnica GDR-Only]


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  9. Ja¢k
     
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    Ci mancò poco che il Camaleonte ci si strozzasse, con quella pagnotta. Si piegò in avanti, spezzato da un paio di duri colpi di tosse così violenta da risputare sul buon samaritano una manciata di briciole. Non vi fece caso, la fame -ancora insaziata- gli appannava la vista, e cancellava le buone maniere. Sotto gli occhi di tutti Venat aveva ingurgitato letteralmente l'intera pagnotta senza prendersi neanche la briga di masticarla. Ovviamente il groppone gli si era fermato in gola, e lo sguattero degli Eversori aveva faticato parecchio prima di riuscire, finalmente, a buttarla giù. Si diede un forte pugno al petto, inspirando nuova aria a pieni polmoni. Mai più mangiare qualcosa senza prima masticarla. Mai più.

    « Per un altro po' di cibo mi appellerei anche alla mamma di Klaus. »

    Borbottò sommessamente più rivolto a se stesso che all'altro. Si volse di scatto, sperando che l'Eversore non avesse sentito le sue parole. Aveva parlato senza pensare, e senza preoccuparsi del fatto che il "compagno" non fosse mai stato famoso per avere un buon carattere...e il povero Camaleonte aveva già sin troppi grattacapi al momento.
    Cosa era l'Agnikai? Chi era quello sconosciuto così sospettosamente gentile con loro? Ma soprattutto..gli avrebbe dato altro cibo?
    Dimitry esternò parte delle curiosità che premevano su tutti i presenti in quel momento. Venat, trovandosi un paio di gradini più in basso dei due Eversori, si limitò ad acquattarsi in un angolino buio standosene zitto zitto, a leccarsi le dita ancora intrise del sentore di pane.

    A dire il vero non era preoccupato.
    Aveva il suo asso nella manica su come uscire di prigione...e se l'appello al misterioso Agnikai si fosse dimostrato un fallimento -o una gran bella trappola- il Camaleonte sapeva sempre come nascondersi, e fuggire via facendo perdere le proprie tracce..


     
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    Si svegliò di soprassalto a causa di una strana sensazione che le attanagliava il ventre, non era solo la voglia di strafogarsi di dolcetti che la prendeva sempre appena si svegliava, bensì si trattava di qualcosa di molto diverso e che sapeva di aver giù subito in passato ma che non riusciva a ricordare bene.
    La strana sensazione di calore cominciò ad allargarsi rapidamente dal suo minuscolo pancino, allargandosi prima verso il petto, estendendosi poi fino alla punta degli arti facendola contorcere non poco sebbene non sentisse alcun dolore.
    La sensazione passò in fretta com’era arrivata, non riusciva a capire cosa fosse successo ma in realtà visto che era passato nemmeno le fregava qualcosa, però aveva fame e quindi decise di sgusciare fuori dal posto in cui era per guardarsi intorno e cercare qualcosa da mangiare.

    Non appena mise la testolina minuta fuori dalla tasca capì di non avere la più pallida idea di dove si trovava, uscì svolazzando rapidamente ma si rese conto fin da subito che qualcosa non andava, non riusciva a stare ferma!
    Un po’ scandalizzata abbassò lo sguardo solo per notare che non riusciva a vedere niente del suo corpo che fosse più in basso del petto, si ritrovava ad avere le tette enormi!
    Anche il vestito era cambiato, adesso era di un bel verde, i suoi capelli castani e lunghissimi ora si trovavano ad essere corti e azzurri, aveva una coroncina di rami e un bel ciondolo attorno al collo.
    Com’era diventata carina!

    Il Cambiamento, un evento naturale che capita a caso a tutte le fate della Landa Tenebrosa e che fa sì che modifichino in modo radicale il proprio aspetto in modo del tutto imprevedibile sembrava averla colpita proprio in quel momento.
    Non che la cosa le desse noia, anzi le piace molto il suo nuovo corpicino, ma doveva ammettere che con le ali così piccole e quelle masse enormi sul petto faceva piuttosto fatica a trovare l’equilibrio per rimanere stazionaria in volo.
    L’idea migliore era senza dubbio appoggiarsi alla spalla di…chiunque l’avesse portata in tasca fino a quel momento.
    Nel momento stesso in cui si volse per andare ad appoggiarsi si sbilanciò, finendo per colpire il viso del gigantesco omone, finendogli sulla spalla ma sbattendo il sederino nella caduta.
    Guardandolo meglio però le sembrava di riconoscerlo.

    Tu sei un amico di Zimmer!
    Mi ricordo di te da ieri sera…forse…mi sembra di averti visto…hai mica un dolcetto?


    E gli avrebbe fatto allora il suo sguardo più carino e tenero, con i suoi nuovi occhi azzurri non sarebbe stato difficile intenerire un po’ quel colosso gargantuesco.
    In tutto ciò non aveva lanciato nemmeno la minima occhiata al luogo in cui i due si trovavano, aveva esigenze molto più impellenti da assecondare, come scoprire come facevano i suoi seni a stare su da soli o riuscire a guardare le sue nuove piccole ali.
    Inoltre aveva voglia di dolci.

    Ed ecco a voi, signore e signori, il nuovo aspetto della piccola ritardata più giocherellona di Merovish :D

    dFhtFao

     
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    Nella vita si può solo andare avanti, inutile provare ad affermare il contrario.
    A meno che tu non sia munito di qualche mezzo o capacità in grado di trasportarti indietro nel tempo, s'intende.
    Sfortunatamente, Ariste non era provvisto di alcunché del genere: proseguire senza troppi complimenti era, pertanto, l'unica scelta perseguibile.
    Mi prenderò una vacanza, alla fine di tutto ciò.
    Pensieri allegri per tenere lontano il fastidio pressante di quell'intera vicenda.
    Vagava e vagava per quegli anfratti, perdendo la concezione del passare dei secondi, minuti -ore?- e tentando in qualche modo di raccapezzarsi di dove l'avesse inviato il Fato.
    Eventi superiori ti indicano la strada. Ritieniti fortunato.
    In effetti, il greco non stava esattamente gironzolando a caso, anzi: sovente gli si erano presentati bivi e diramazioni, nuovi cunicoli e altri corridoi che chissà dove l'avrebbero portato, se avesse dovuto scegliere basandosi sulla pura casualità. Invece, quando una nuova opzione gli si poneva d'innanzi, la risposta diventava ogni volta quasi obbligata, in quanto, come per magia, un sentiero veniva privato della luce delle torce e l'altro rimaneva immutato.
    Certo. Sono proprio il favorito degli Dèi.
    Non volle essere onesto e dare ragione allo Spirito. Orgoglio Eversore.
    Inoltre... Oh, Bid'daum sta cercando di contattarmi.
    Percepì chiaramente il segnale mentale del collega Gerarca, ma la distanza tra le due parti doveva essere notevole, perché nulla era ben definito.
    Il Castigo poté vedere ciò che l'oplite vedeva, e il greco in cambio ottenne una sorta d'invito a sbrigarsi.
    Sbuffò, divertito.
    Invero, è già tanto che non mi abbia maledetto in tutti gli idiomi del multiverso.
    Endlos li aveva cambiati. I tre Gerarchi erano cresciuti molto in quegli anni di frenetica vita nelle viscere del Presidio del Sud.
    Quante ne avevano vissute, di avventure! Così tante da perderne il conto, eppure così vibranti da essere indimenticabili.
    Sembriamo ad una svolta.
    Quella, però, sarebbe stata la più importante.
    La fine di un ciclo e l'inizio di una nuova era.
    Così pare.
    L'oplite era giunto in una sala circolare, molto ampia e difficilmente creata dall'uomo. Al centro, un fuoco vivo e crepitante illuminava appena l'ambiente, custodendo allo stesso tempo qualcosa tra le braci.
    La sacralità di quel luogo lo pervase.
    Misteri su misteri, eh?
    S'addentrò in quella grande stanza dalle pareti nere come l'ossidiana.
    Fece qualche passo... e i suoi sensi lo misero subito all'erta: qualcosa si mosse nella tasca del mantello.
    Freneticamente, aprì la cappa, solo per venire colpito in faccia dal misterioso essere.
    Ma che-
    Non si era fatto male, ma la sorpresa fu ingente. La minuscola creatura andò a posarsi sulla sua spalla, ed Ariste poté finalmente vederla.
    Tu sei un amico di Zimmer!
    Mi ricordo di te da ieri sera…forse…mi sembra di averti visto…hai mica un dolcetto?

    ... prego?
    C'erano tante cose che avrebbe voluto chiedere a quella ragazzina molto miniaturizzata e dotata di ali, ma il suo senso di cenere lo riportò prepotentemente al presente, identificando una nuova presenza, stavolta al di là del focolare.
    Istintivamente, l'Eversore portò la mano all'elsa della spada, predisponendosi ad un eventuale incontro poco amichevole.
    Continuiamo dopo.
    Riferì alla fatina, concentrandosi sullo sconosciuto che stava giungendo.
    Dell'esserino, d'altronde, poteva fidarsi: aveva nominato Zimmer, e con un tono amichevole. Tanto bastava.
    Chi va là?
    E al diavolo la prudenza.

    Energia: 110%
    Passive: +50% Forza, +50% Resistenza, +50% Agilità, +50% Velocità; +50% Riflessi; +10% Energia; Resistenza ad Influenze Psicologiche fino a livello Medio; Auspex di Cenere; Istant Casting.
    Note:
     
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  12. Neidlos
     
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    Non era uno dei suoi periodi migliori, decisamente.
    Quel momento, quell'opportunità, l'attimo fuggente che aveva sempre colto senza problemi, quella volta non fu così. Il von Schneider non colse la palla al balzo. Per più di una ragione.

    Quando la luce si fece più forte, mostrò a tratti la figura di un individuo alto e slanciato, senza però consentire agli Eversori di individuarne i lineamenti del volto.
    Una voce nasale, decisamente snervante - almeno per il Malkavian - con la quale il misterioso visitatore diede forma ai suoi pensieri, tramutandoli in parole tanto insulse quanto interessanti.
    « Agnikai dici... » lo fulminò con lo sguardo, per poi rialzarsi leggermente a fatica, a causa delle gambe ancora intorpidite « Mai sentito. »
    La voglia di staccare la testa di quel tizio era tanta, smisurata, al di là di ogni comprensione razionale. Ma tant'è, quello non era il momento adatto per i suoi proverbiali colpi di testa. Ne valeva della sua stessa vita.

    « Perchè non ci fai uscire. » disse, seguendo a ruota le parole del Russo, avvicinandosi alle sbarre per provare a scrutare il viso di quel tale « Così ci spieghi meglio. »

    Klaus non aveva nessuna intenzione di fare comunella, nè tanto meno di prestarsi ad ulteriori messe in scene o tranelli di sorta. Di necessità virtù, però.
    Purtroppo quella era l'unica strada, l'unica alternativa dal sentiero maestro che lo avrebbe condotto dritto a morte certa.
    Non gli interessava degli altri, ma soltanto della sua fottutissima pelle.




    CITAZIONE
    .::STATS::.

    KLAUS VON SCHNEIDER
    - the malkavian's power -

    10zuxld


    --—---—--



    Condizioni Fisiche: Ottimali
    Condizioni Psicologiche: Incazzato, confuso. Disposto a tutto pur di uscire vivo dalla prigione.
    Segni Particolari: Occhio sinistro con iride bianca, sclera nera. (Vedasi la Passiva "Kaos")
    Consumi del turno:
    Energia: 110%

    Equipaggiamento:
      Nemesis ~ Black Princess » Nemesis ("Principessa Nera" o "Mannaia Nera") Mannaia 170cm x 40cm. [LiNk]


    Abilità passive:
      perfekte gen » [+50% Forza - +50% Velocità - +10% mana]

      radar » [Auspex Passivo; 30 metri]

      deadpan » [Passiva; Anti-Malia sino a Medio]

      kaos » [Vista supersviluppata - Lettura dei movimenti ; Abilità passiva]

      invisible black » [Passiva Anti-Auspex sino a Medio]


    Tecniche:



    Glossa:
     
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    { ???? }
    Klaus | Dimitry | Adam

    « Per un altro po' di cibo mi appellerei anche alla mamma di Klaus. »
    borbotta tra sé e Sé lo Sguattero, scampato a strangolamento da cibo

    E cosa sarebbe? Ma soprattutto, tu chi sei?
    domanda invece il Russo con una smorfia scettica, incrociando le braccia

    « Agnikai dici...? Mai sentito. Perchè non ci fai uscire, così ci spieghi meglio. »
    sentenzia invece il Vampiro, rimettendosi in piedi e avvicinandosi alle sbarre

    « L'Agnikai è un'antica tradizione del Sud... »
    comincia con calma la voce dall'accento tedesco

    Un suono secco -il per voi familiare scatto metallico della serratura d'accesso a quel braccio- riecheggia contro le pareti umide e fetide della prigione, interrompendo così la spiegazione sul nascere: uno stridente cigolio accompagna il lento ruotare della porta, segno che i carcerieri stanno arrivando per prelevare qualcuno, e il figuro si volta in quella direzione lasciandovi intravedere per qualche istante il profilo e il fatto che si morda le labbra per trattenere un sospiro seccato.

    « Mi spiace: siete sfortunati. »
    conclude in un sussurro, facendo spallucce
    « Fate come vi ho detto. »

    Con quell'ultima raccomandazione, il fioco lume viene spento, riconsegnandovi nuovamente alle tenebre più profonde, e l'eco di passi vi avverte che i cellerini sono di ronda; come nel loro stile -giusto per rendere ancora più snervante l'attesa di scoprire se quanto preannunciatovi dal tizio di prima è vero-, non vi permettono di capire in quanti sono né da che direzione provengono: si muovono al buio, sono addestrati ad essere silenziosi come ombre e impercettibili come fantasmi, e sapete che se riuscite a sentirli è solo perché vogliono farvi sapere che stanno arrivando. Ma per chi, questa volta?

    I suoni si fermano davanti alla vostra cella, sentite lo scatto della serratura e il cigolio della porta che viene aperta... e nell'oscurità immobile non vi resta che prendere una decisione: tentare la fuga alla cieca, aggredendo i nemici invisibili e cercando una via in quell'intricato labirinto... oppure credere alle parole del vostro visitatore, compiere il vostro salto della fede, e attendere che le cose facciano il loro corso.


    { ???? }
    Ariste | Wydwen

    Mi prenderò una vacanza, alla fine di tutto ciò.
    si dice Ariste, per farsi coraggio mentre vaga per quegli sconosciuti cunicoli

    Eventi superiori ti indicano la strada. Ritieniti fortunato.
    gli fa notare lo spirito che lo accompagna in silenzio

    Certo. Sono proprio il favorito degli Dèi. Inoltre...
    commenta, quando un'eco della mente del Khutiano lo raggiunge
    Oh, Bid'daum sta cercando di contattarmi.
    Invero, è già tanto che non mi abbia maledetto in tutti gli idiomi del multiverso.


    Indugiando nei ricordi di un passato ormai remoto, l'Oplite riconsidera per un istante tutta la strada percorsa dal momento in cui il Maelstorm lo ha reso naufrago delle dimensioni; in fondo, un pensiero è buono quanto un altro quando c'è bisogno di lanciare un salvagente ad una mente che rischia di affondare tra flutti di domande e maree di dubbi.

    Raggiunta quella che sembra la sua destinazione, il Gerarca contempla l'ampia sala circolare -scavata nella pietra nera e levigata- che si apre attorno a lui, e nell'avicinarsi al cerchio di bracieri ardenti che ne racchiudeva il centro, infine si accorge del passeggero che ha inconsapevolmente trasportato nella tasca del mantello: l'esserino inizia a muoversi all'improvviso tra le pieghe della stoffa, e quando schizza fuori, Ariste ne resta comprensibilmente sorpreso.

    Tu sei un amico di Zimmer!
    frastornata dal Cambiamento, la Fata si posa sulla spalla del Greco
    Mi ricordo di te da ieri sera…forse…mi sembra di averti visto…
    prosegue, rievocando i ricordi della sera precedente... ma, prima, le cose importanti
    ...hai mica un dolcetto?

    ... prego?
    fa in tempo a perplimersi, prima che una nuova presenza lo allerti
    Continuiamo dopo.
    avverte la creaturina, portando la mano all'elsa della spada
    Chi va là?

    « Uno guidato dal Destino. Come te. »

    La risposta giunge nitida mentre lenti passi marziali echeggiano per l'alta volta di pietra nera e la figura di un uomo dagli ispidi capelli fulvi emerge lentamente dalle ombre, per fermarsi un paio di metri oltre la linea sottesa dalle fiamme: le braccia muscolose sono conserte sugli ampi pettorali, e nonostante il sogghigno da stronzo strafottente non sembra avere intenzioni ostili. Lo spadone che ha sulla schiena, però, non lascia molto tranquilli.

    « Sei un amichetto del Russo e del Vampiro, per caso? »

    Si riferisce a Dimitry e Klaus...? Ma... come? Come fa a conoscerli...?
    Erano nel gruppo inviato a sterminare il Loto Nero nella loro base nello Yuzrab.
    L'unico che non ha fatto ritorno alla base.

    In a Trail of Fire

    Turno di gioco semplice; dovrebbe essere tutto nel narrato,
    ma -al solito- se qualcosa non è chiaro, chiedetemelo pure in bacheca =*

    Prossima scadenza: 8 Dicembre, compreso. :kisu:

     
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  14. _MajinZ_
     
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    Dimitriy tese le orecchie in attesa di ricevere una risposta, ma purtroppo la voce spigolosa dovette fermarsi quasi subito senza spiegare niente di niente, alla fine. Sapere che questo Agnikai era una tradizione del Sud non serviva proprio a nulla: non dovevano mica fare una lezione di storia. Ovviamente la colpa non era sua, ma di quelle maledette guardie che stavano aprendo quella maledetta porta... sembrava che il tempo dei discorsi era già finito.
    Quel clack, metallico e freddo, invase il buio del sotterraneo, al momento rotto solo da quel lume che squarciava l’oscurità. Per colpa loro adesso gli Eversori si trovavano nella stessa situazione di prima, insomma, a parte quella parola erano comunque nella merda fino al collo. In quell’istante il tedesco si voltò e per un istante fu visibile la sua espressione seccata... ma subito dopo fece spallucce, il suo tempo era giunto al termine. Il russo sbuffò, seccato a sua volta. Sembrava proprio che la loro unica speranza fosse di seguire le indicazioni di uno sconosciuto... beh, era sicuramente meglio di nulla.
    La luce svanì in un attimo, inghiottita nuovamente da tutto quel nero. In quel mondo di tenebra si muovevano delle creature, il biondo le percepiva... sapeva che c’era qualcuno, ma erano delle presenze così abituate a quel mondo che diveniva impossibile identificarle, figurarsi attaccarle. Quando le guardie arrivarono davanti alle sbarre, per un attimo l’assassino accarezzò l’idea di una possibile fuga... però subito dopo pensò ad alcune cose, come ad esempio il fatto che non conosceva il numero dei nemici e soprattutto non conosceva nulla di quel labirinto. Probabilmente sarebbe rimasto la dentro per sempre, quindi fuggire era una cosa da stupidi, almeno per il momento.
    Il sicario quindi si tirò su e lanciò uno sguardo abbastanza eloquente al vampiro, gli stava chiedendo di non fare cazzate, non ancora. Sapeva che al momento la cosa più intelligente da fare era seguire quelle indicazioni, perché quasi sicuramente c’era qualcosa dietro e con tutta probabilità non volevano ucciderli... per farlo infatti bastava non fare nulla e lasciarli marcire la sotto, lontani da tutto e da tutti. No, doveva esserci di sicuro una spiegazione e adesso il ragazzo era curioso di capire. In situazioni normali non si sarebbe fidato di uno sconosciuto, ma quella situazione non aveva nulla di normale.



    CITAZIONE
    Stato fisico: Ottimale
    Stato mentale: ...
    Energia: 110%

    Note: :flwr:

    Passive:
    ₪ Vy ne mozhete vzyatʹ ~ Non puoi prendermi
    [Power Up Agilità 50% - Velocità 50%]

    ₪ Vy ne slyshite ~ Non puoi sentirmi
    [Il personaggio non produce nessun suono muovendosi]

    ₪ Vy ne mozhete vosprinimatʹ ~ Non puoi percepirmi
    [Anti-auspex: il personaggio riesce a eludere gli Auspex spirituali Passivi.]

    ₪ Instinkt ubiĭtsy ~ Istinto dell'Assassino
    [Doppia Passiva: Auspex 30 Metri - Individuazione Minacce]

    ₪ Neuderzhimo~ Inarrestabile
    [Mana +10% - Resistenza al Dolore]

    Vy ne mozhete upravlyat' ~ Non puoi controllarmi
    [Resistenza alle Malie passive]

    Equipaggiamento:
    ₪ Banket Krovi ~ Banchetto di Sangue
    Si tratta di un'arma all'apparenza semplice che però nelle mani giuste diventa un temibile strumento di morte. Essa si compone di un bracciale che avvolge interamente l'avambraccio ed è composta di una lega di metallo abbastanza leggera così da non divenire un ingombro ma un semplice prolungamento del corpo. La parte finale dello strumento è un guanto di pelle con una placca metallica sul dorso della mano che ovviamente è unita al meccanismo presente nell'avambraccio, con annesso una piccola leva metallica che finisce nel palmo della mano. Nell'istante in cui il biondo eserciterà una certa pressione sulla leva, dal meccanismo presente sul polso fuoriusciranno tre lame di acciaio temprato curiosamente rossastre della lunghezza di circa venticinque centimetri appuntite ed affilate, pronte a colpire il nemico di turno. Un'arma facile da nascondere ma letale se usata nel modo giusto.

    ₪ Oskolki Malinovyy ~ Schegge Cremisi
    Il set è composto da cinque pugnali scarlatti lunghi circa una ventina di centimetri, forse un po' meno. Essi sono posizionati in diversi punti strategici sparsi tra le vesti dell'assassino, così da essere utilizzati in ogni situazione. Uno è situato nella manica del braccio sinistro, ad esempio, un altro nella caviglia e così via. Sono fatti di acciaio, non ha altro di particolare se non un certo valore affettivo.

    ₪ Occhio della Sirena
    L'artefatto si presenta come una biglia di vetro del diametro di una decina di centimetri. Utilizzando un consumo basso e mettendo a contatto un oggetto posseduto da chi si vuole rintracciare (o meglio ancora una parte del suo corpo come un capello), la sfera indicherà, tramite un raggio di luce, la direzione da seguire per raggiungerlo. Più a lungo l'oggetto è stato posseduto da chi si vuole rintracciare, migliore sarà l'effetto dell'artefatto.

    ₪ Croce della Dama
    La vera particolarità del pendente, però, è un'altra. Entrando in risonanza con essa e spendendo una porzione variabile di energia, si attiva una particolare barriera dalla forma sferica e dalle tonalità cremisi, la quale sarà in grado di respingere qualsiasi assalto magico gli venga scagliato contro, proteggendo il giovane da quell'elemento che non riesce a contrastare.
    [Oggetto + Tecnica Variabile]

    ₪ Bussola dei Desideri
    Tutti i nostri principi di riferimento nella realtà, e tutti gli apparecchi che usiamo per orientarci in essa, dipendono sempre e solo da ciò che desideriamo.
    Queste speciali bussole incantate in dotazione agli Eversori (grazie all’operato del mercante Zimmer) estraggono il loro punto di riferimento dal cuore di chi le impugna. L’ago dello strumento punterà nella direzione in cui si trova la cosa che più si desidera in quel momento.
    La cosa desiderata può essere una persona, un edificio, un animale, un oggetto, un luogo particolare e tanto altro ancora. Ognuno possiede in sé il desiderio di trovare qualcosa, e questa bussola punterà esattamente nella direzione da seguire per trovarla.
    Una volta raggiunto l’oggetto desiderato, l’ago comincerà a girare all’impazzata, aspettando il successivo desiderio.
    Un così potente oggetto magico possiede però delle limitazioni: l’ago punterà in linea retta verso ciò che si desidera, senza considerare la presenza di ostacoli naturali o artificiali. Quindi la bussola non indica il percorso da seguire, ma solo la direzione da prendere. Nel caso l’obiettivo si trovi sopra oppure sotto allo strumento, sarà necessario posizionare l’ago verticalmente rispetto al suolo.
    Se la cosa desiderata non esiste oppure non si trova sullo stesso piano dimensionale, la bussola non sarà in grado di indicare la via. Invece, nel caso in cui la cosa desiderata sia multipla o dislocata in più luoghi in contemporanea, l’ago indicherà l’obiettivo più vicino all’Eversore.
    L’ultima e più importante limitazione è da ricercare nell’utilizzatore stesso. In caso di indecisione o di mancanza di desideri nitidi, la bussola non sarà in grado di mantenere la rotta da seguire.
    Perché, in fin dei conti, non è difficile inseguire quello che vogliamo.
    Difficile è capire che cosa dobbiamo cercare.
    [Oggetto GDR + Tecnica GDR-Only]


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  15. Ja¢k
     
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    Quando lo sconosciuto dall'accento bizzarro si dileguò, per lasciare il posto all'arrivo di quelli che presumibilmente erano i loro aguzzini, il Camaleonte era seduto in un angolino, la schiena rilassata contro la parete e la testa su un pugno chiuso, intento a pensare. Il pensiero di scappare in quel preciso istante, mimetizzandosi con ciò che lo circondava, lo solleticò più di una volta. Sarebbe stato semplice. più di una volta quel tipo di potere lo aveva tirato fuori dai guai. Si sarebbe lasciato alle spalle giorni di prigionia, tedio, e soprattutto fame. E i "compagni" di Merovish, ovviamente. Anche se non aveva stretto sincere amicizie con nessuno di loro, i loro destini non gli erano del tutto indifferenti. Non meritavano una disonorevole morte sul patibolo...forse.
    E poi era abbastanza curioso di scoprire cosa fosse quel fantomatico Agnikai. La storia aveva preso una piega troppo accattivante per mollarla in quel frangente e tornare a Laputa con la coda fra le gambe. No, non era così che agiva un membro dei fieri e gloriosi liberi aeris milites!
    Pertanto ritornò in piedi, gli occhi che brillavano di una luce viva e intensa.

    « Servizio in camera? »

    Chiese, con una punta di acido divertimento. Non c'era motivo di fuggire via. Non ancora.
    Perciò meglio farsi una grassa risata in barba alla valanga di sfortunati eventi che da giorni lo aveva sommerso.

    « Ve la siete presa comoda. Sono giorni che aspettavamo l'arrivo del pranzo, sisi. »




     
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